"Carcere la sconfitta dell'uomo", il convegno promosso dalla Caritas diocesana di Roma svoltosi in Campidoglio

A cosa serve un carcere che non recupera Equality Merati alternativi si possono sottoporre alla riflessione del prossimo Parlamento
Sono questi i temi proposti dal convegno dal titolo carcere la sconfitta dell'uomo promosso dalla Caritas diocesana di Roma che si è svolto in Campidoglio all'incontro hanno partecipato amministratori ex detenuti operatori penitenziari volontari delle associazioni e cappellani degli istituti penitenziari monsignor Salvatore Boccaccio vescovo di Poggio Mirteto e della Sabina
Ha detto che ha parlato della necessità di una nuova concezione della pena e abbiamo chiesto a Luís qual è stato il senso di questo convegno
Fondamentalmente costringere anzitutto la comunità cristiana e la Caritas che lo promuove ma anche cittadino ha poi vedere la propria
Concezione di culpa ed ripeto di rivisitare il concetto di carcere
Di
Rivisitare in maniera concreta e fattiva l'impegno di servizio all'uomo perché un uomo sia rispettato da sull'attività di persone
Quindi è un'iniziativa che cristiani hanno preso insieme anche ad altre decantate le forze altre presenze
Per puntare una zoomata se mi è consentito di dire su il fenomeno carcere che invece vuole essere eliminato da tutti cioè della coscienza anche come ho detto nella mia relazione la coscienza
Così rituale dei cristiani c'è una concezione di bravi grazie per la quale tu hai sbagliato e paghi io ho fatto bene insomma premiato il mio Dio è quello che mi benedice però è lo stesso che ti maledice perché tu hai compiuto ma questo è una concezione deformante degli antichi verso la quale
Correvamo in qualche modo puntare l'attenzione che però è anche l'aria che si respira perché cristiani Lucio cittadini diversi dagli altri è la mentalità corrente e quindi questo convegno voleva essere un bel cross su Guido di allarme attenzione siamo diventati di Suma Rizzante perché abbiamo di smaliziato le strutture e abbiamo fatto perdere all'uomo nel situazione difficile in situazioni a rischio la speranza della sua persone della sua attività una delle domande che è stata posta in questo comma non esserci carcere ancora senso c'è ancora c'è ancora deve esistere è sembrato che nella risposta del dottor De PAS Scalise alcune ipotesi di misure alternative al carcere diano una risposta acquisto senza certo è fallimentare una sconfitta il carcere perché vuol dire soltanto come dicevano
I padri della chiesa tout court il rischio di essere come il medico punto h utilizzare tagliare e non sa invece a servizio di questo corpo che deve guarire con la parte malata è da fare subito con la parte malata io vorrei notare
Perché guarisca Emilio allora non siamo convinti che amputare tagliare il solare segregare emarginare sia una grave un grave delitto alla parte sana che così si impoverisce e diventa sempre più malata e quindi aumentano i casi di malattie non diminuiscono
Quindi
Si tratta io ho fatto un appello nella
Sia la chiesa sia la comunità civile che si studi un nuovo rapporto tra culto appena e Research strumenti adeguati certo d'immagine suggestiva di quel coro è al la Bibbia eppure addirittura quasi un carcere personalizzato su ciascuno vale a dire tu sei un soggetto che ha avuto degli sbandamenti Iotti attrito a questo gruppo di persone perché tu possa in dignità con la tua famiglia poi dei figli recuperare ti garantiamo un lavoro ti garantiamo che sta il paese delle tanta siede in soldi non esiste però per questo noi abbiamo la speranza di poter
Secondo Massimo De Pascalis direttore penitenziario sono necessarie proposte legislative che consentano una missione più frequente alle misure alternative alla detenzione e in parte
Dare l'affidamento in prova al servizio sociale la detenzione domiciliare la semilibertà e persino la libertà condizionale quindi lancia un'idea particolare ma è veramente fattibile
Se non si vuole nemmeno tanto coraggio
Per realizzarle ci sono anche le risorse anzi si viene curati risparmiare come risorsa e quindi non è che chi spende del denaro pubblico bisogna avere soltanto un pizzico di coraggio e liberarsi di una storia di una tradizione che ci appartiene e quella del carcere cominciamo a pensare un qualche cosa fuori dal carcere
Dobbiamo cominciare a pensare che
C'è spazio c'è spazio per pensare a un esecuzione penale diverso diverso esecuzione penale diversa
Al carcere diversa dal canto quindi la detenzione domiciliare
Bensì chi è stato condannato chi viene condannato per la prima volta a una condanna inferiore a tre anni li ho parlato di tre anni mai ho soltanto indicativo
Qual è il rischio che corre la nostra società se questo signore condannato per la prima volta Felipe sta dentro casa in detenzione domiciliare ventitré anni ho questi due anni io non ne vedo pericoli con una sorveglianza indiretta ed episodica del personale di polizia penitenziaria o del personale penitenziario se noi riusciamo a per con le questa strada molto probabilmente il numero dei detenuti per cinquanta mila si riducono a trenta mila venticinque mila no andremo a recuperare tale tanto di quel personale di denaro pubblico che lo potremmo impiegare anche no lo potremmo impiegare anche per l'esecuzione di questa di queste misure diciamo alternative al carcere
Sì ma il problema è delle periferia ovvero il coraggio di con la nostra società lo deve avere il coraggio di dire accuse casi dove sta questa insicurezza quando una persona deve scontare due anni ricevano teniamolo dentro così non non danneggia la società ma questo beh questo signore tra due anni comunque uscirà
Significa rinviare il problema
No
Rinviare il momento dello scontro sociale che si riaprirà nei confronti di questa persona perché rinviarlo non affrontarlo subito
Non credenti segnata a far fare prima Totti problemi le carceri al loro interno
Sono gravissimi certa sono legate risolverà lamenta ma sono legati anche alla mancanza l'applicazione di leggi esistente certo perché il personale penitenziario e sovraccarico di impegni professionali se riesce a liberarsi all'interno del carcere si riesce a recuperare spazio tempo professionale da dedicare veramente al ai detenuti ai detenuti che ne hanno bisogno molto probabilmente le risposte che verranno da dentro al carcere saranno diverso
Quindi per secoli lei propone sono un ripiego
Perché il personale in carcere no no no no no non è un ripiego lo assolutamente se non le voglio far passare come un ripiego ma come una necessità di una società civile la società civile punta veramente a limitare l'essenzialità del carcere io l'ho detto prima oggi l'essenzialità del carcere carcere essenziale nei confronti dei soggetti che manifestano un'elevata pericolosità sociale elevati elevata pericolosità individuali ettari sono quelli che appartengono alla criminalità organizzata fuori dalla criminalità organizzata non abbiamo dei disadattati nei confronti dei quali occorre fare una grande attività di prevenzione
E là dove sbagliano una grande attività di di controllo sociale ma di aiuto sociale
Non
Il controllo con il carcere
Massimo De Pascalis è stato per circa tre anni direttore del carcere romano di Rebibbia
Abbiamo chiesto all'Hui qual è la quotidianità del detenuto
La quotidianità un tempo rallentato un tempo rallentato in spazi ridottissimi
L'opzione particolarmente sono pochi quelli che sono impegnati in veri attività di recupero e l'attesa aspettano molti
Aspettano che in questo fine pena chiarire questo fine fine pena
Molti
Opius gli altri mettono in piedi delle attività simulatorie con le quali cercano di convincere gli operatori degli pensieri che stanno al gioco ovviamente se tutti stiamo al gioco sappiamo di recitare un
Cercano di dimostrare di essere soggetti rieducativo no avviati verso il recupero sociale per ottenere quelle che sono i benefici previsti dalla legge le misure alternative
Che oggi devo dire sono più mercante girate no sul piano della meritocrazia di cui parlava prima monsignor Boccaccio via non è una reale conoscenza dell'uomo che porta alla Anna la formulazione delle misure alternative e se riusciamo a liberare impegno all'interno del carcere per gli operatori periodi operatori penitenziari si potrebbero dedicare di più di più alla individuazione del luogo di suoi bis ogni e ti su delle sue reali no possibilità di recupero sociale lei ha parlato della sua esperienza di di Rebibbia ma non si parla un po'troppo spesso soltanto dei grandi carceri
Beh sì grande carcere forse attira di più l'opinione pubblica ma noi operatori penitenziari quando facciamo i convegni e così non mi risulta parliamo anche di quelli piccoli certo quelli piccoli non vivono non vivono forse i problemi e l'intensità dei problemi dei grandi istituti ma nel loro piccolo ce l'hanno io vengo da un istituto non era piccolo era medio-grande Spoleto anche di massima sicurezza
Che però perché non aveva non aveva nessun volontario non avevo nessun volontario presente
Intrepidi assi
Basta
Il sindaco di Roma Francesco Rutelli nel suo intervento ha citato Volterra ricordando che il livello di civiltà di un Paese si vede dalle condizioni delle sue carceri e ha detto che uno Stato democratico deve assicurare una giustizia certa e fissare delle regole e che consentano a chi ha commesso errori di poter entrare a testa alta nella società Rutelli ha poi ricordato che il Progetto delle cento piazze del Comune di Roma ne prevede una all'interno del carcere di Rebibbia per far sì che nel luogo della se e negazione ci sia simbolicamente anche un luogo di incontro l'assessore Servizi sociale del comune Amedeo Piva ha annunciato che sono stati stanziati dalla Regione Lazio seicentocinquanta milioni per iniziative a favore del reinserimento dei dei tenuti ma c'è un progetto per la realizzazione di una lavanderia nel carcere di Rebibbia e che infine sono stati destinati alcuni posti nelle case famiglia per i minori ai ragazzi gente
Dati nel circuito penitenziario comunque abbiamo chiesto al sindaco Rutelli di farci un po'una panoramica di quella che è la situazione nelle carceri domani
La direzione del carcere è una situazione difficile difficile però con una grandissimo una grandissima ricchezza di di professionalità Interna e di apporto volontaria non c'è dubbio non c'è dubbio e questo però non dobbiamo considerare una cosa negativa perché se è vero volontariato non deve surrogare le deficienze della mano pubblica eppure vero che
La mano pubblica deve favorire Montanaro che che arriva lì dove non può arrivare a molti motivi da delegati assolutamente no nel modo più assoluto con i fatti quando ne abbiamo detto che organizziamo le case fa nelle case famiglia Rovelli minori che organizziamo sul tema del reinserimento per il lavoro può dire che noi facciamo nostra parte secondo punto disorganizzati o amministrativo ed anche economico pur con pochissime risorse che abbiamo però sappiamo che c'è una maggiore e duttilità c'è una maggiore sensibilità capacità intervento conoscenza in profondità dal punto di vista umano dei problemi che talvolta arriva meglio che non magari un funzionario pur debito oppure appassiona auto contro impegno civile
Vi posso dire nostri funzionari per l'operato del del tema zingari prima i nostri funzionari dei sono bravissimi ci sono ma se non avessi dove se non fossero appassionati farebbero per lavoro difficile però so anche bene sono loro i primi ad avvalersi poi di persone che conoscono i situazioni le famiglie che hanno la pazienza di intervenire
Questo forma diciamo il volontariato a stare in un discorso razionale e non emotivo e forma le istituzioni ad un approccio meno burocratico così credo funziona uno Stato moderno cui
Ma che fine farà il carcere di Regina Coeli
Grazie giudice ne è stato la polemica secondo me inventata perché noi abbiamo detto riprende
Una richiesta
Pluridecennale di smantellamento per molti
L'Umanitaria e trasferimento per motivi igienico sanitarie e di migliore attrezzatura la la nostra disponibilità a farlo sapendo che però decidono spetta al Comune ma spetta a me fare grazie giustizia su questo si montata un'enorme è polemica se come del tutto ripeto infondata perché la decisione brevemente se ministero reputa che lì il carcere c'è un carcere non diremo modello perché piuttosto difficile dirlo però che ha delle strutture socio tali rodate collaudate funzionanti perizie se la ragione è soltanto diciamo di comodità non mi sembra una ragione nobilissimo però
Se se c'è una preoccupazione SMA per l'aria le delle strutture che sono
Funzionanti un rapporto tra operatori sociali direzione del carcere detenuti polizia penitenziaria Ezio Judi che funziona e magari riducendo il numero di detenuti tocca a me dirlo vi posso dire che non siamo a disposizione se il Governo vuole levare trasferire nell'aria di Rebibbia con calci e moderno funzionale venne organizzato un ampliamento caccia anche il carcere penitenziario di Rebibbia pezzi
Detto un nuovo una nuova struttura trovato una parte sta già facendo a parte credo per seicento detenuti
Si sta già è già progettata e finanziari se la si può o vuole ampliare bene
Se e questo può portare a rendere quindi più umano più e quindi con meno presenza perché Rebibbia forma Regina Coeli affollatissimo
Pop ripetono nuore generoso ne siamo al servizio da decisione o servizio d'
La decisione che sarà degli interventi nostra amministrazione è stato proprio di interventi intervenire a sostegno delle preoccupazioni sanitarie e imporre quando c'era ancora in accordo col ministro Conso una riduzione di svariate del in undici finali pare duecento e quaranta in meno ospiti nelle carceri di Regina Coeli
è stato un intervento fatto proprio dalla dalla nostra amministrazione due anni due anni fa
Questo quanto puntualizzato dall'assessore Piva poi Rutelli ha continuato
Io ho fatto Sasso Ferragosto procurò
L'anno scorso fatto affiggere accede proprio per se testimoniare che per me
Quello una parte di Roma naturalmente anche le condizione solamente abbiamo perizia qual è la natura la provenienza sono i problemi dei detenuti mi pare che commedia che oggi si è molto utile io ho voluto tracciare questo
Discorso sulla corresponsabilità non si può essere allo stesso tempo garantisti e giustizialisti chiedere giustizia di qua
E vendetta di là talvolta in Italia avviene nei giorni pari il genetista
Sui problemi dei detenuti stranieri c'è stata la testimonianza di un giovane palestinese Giarda ammesso al lavoro esterno dopo undici anni di carcere che ha raccontato le difficoltà quotidiane di un detenuto arabo
Al Volta ha detto Richard lo stesso interprete non è in grado di capire i dialetti che parliamo e ci troviamo a firmare verbali che non corrispondono a quello che avremmo voluto dichiarare e questo la dice certamente lunga