"Mercato e istituzioni nella grande Europa" convegno promosso dall'Aspen Institute Italia e svoltosi all'Assolombarda

Vicenti meccanismi di governo dell'Unione idonei a conciliare intimità nazionali così diverse e assai più numerose
E ci auguriamo che proprio in queste direzioni
Possiamo vedere un semestre di presidenza italiana ricco di impegni e risultati
Questo volevo dire come partenza del convegno come punto di vista degli imprenditori e come augurio per il nostro Paese
Vorrei passare ora la parola al presidente dell'Aspen Presidente del Senato senatore Carlo Scognamiglio grazie
Grazie presidente io prendo la parola per un prologo nella qualità di presidente dell'Aspen Institute Italia
E lo faccio per ringraziare gli amici dell'Assolombarda a cominciare dal vostro presidente Ennio Presutti per l'ospitalità che ci ha consentito
Di svolgerà in questa giornata a Milano il tema della costruzione dell'Europa attraverso il mercato e attraverso le istituzioni
è un'associazione di termine termini mercato istituzioni che io giudico particolarmente significative ammiri
Mi riservo dispiegare il perché di ciò nel successivo intervento che apro
Questo è un contributo che l'Aspen Italia vuole dare non soltanto in vista del prossimo semestre
Di presidenza italiana dell'Unione Europea ma soprattutto in vista della preparazione della Conferenza intergovernativa tale che si terrà prevedibilmente verso la fine del semestre di presidenza italiana
In quella conferenza saranno discusse le prospettive di modifica della trattato costituzionale che regge l'Unione europea cioè del Trattato di Maastricht e a quella conferenza noi affidiamo le nostre speranze di europeiste grazie
Grazie presidente Scognamiglio mi è stato suggerito che un buon moderatore deve essere pressoché invisibile soprattutto non deve rubare troppo tempo a coloro che devono parlare quindi cerco di essere invisibile più così le ma mi tocca comunque l'obbligo di indicare quali sono i temi del nostro incontro di questa sera almeno nelle grandi linee generali
Il tema è mercato istituzione la grande Europa qui questa grande Europa è una fase estremamente importante ed estremamente delicata come ha ricordato poc'anzi presente Scognamiglio dovrebbe aprirsi
Nel semestre di presidenza italiano cioè semestre comincia il primo gennaio per l'anno prossimo fine giugno la conferenza intergovernativa per la revisione del Trattato di Maastricht quella che dovrebbe appunto approdare nelle cosiddetto Trattato di Maastricht due
Dovrebbe perché sull'apertura della conferenza durante il semestre presenze en ci sono alcuni dubbi
Dubito avuti anche al fatto
Dicono in alcuni Paesi europei che la situazione politica italiana così incerte così stabile non raccomanda che sia proprio l'Italia ad aprire questa conferenza
Ci sono anche dubbi su quando potrà finire questa conferenza perché grosso modo per fine mille novecentosettantasette ma ancora una volta una data elettorale cioè quella delle elezioni inglesi tra prima centottantasette potrebbe condizionare la conclusione che si doveva avere sotto la presidenza olandese ma è evidente che è interesse di tutti sapere se a Londra ci sarà un governo conservatore ci sarà un governo laburista
Che può fare qualche differenza in quello che è l'euroscetticismo britannico
Ci sono poi i i problemi di fondo quelli appunto di appuntamenti che Maastricht si è dato
Il primo dei quali è certamente l'unione economica e monetaria intesa soprattutto come creazione finalmente della moneta unica ma anche questo un percorso estremamente difficile due soli paesi attualmente c'è la Germania e Lussemburgo hanno i parametri di Maastricht in ordine
E come ricordava giorni fa un altro incontro che ho avuto a Rapallo un membro del consiglio Bundesbank le fare l'Europa a due certo a condizione minima ma non è sufficiente sarebbe opportuno farlo almeno accingo a scene e allora chi la potrà fare chi avrà all'appuntamento del primo gennaio mille novecentonovantanove che già una data rinviata rispetto a quella ipotizzato il primo tempo verso il nel novantasette chi avrà dicevo appunto il i conti in ordine per poter accedere alla moneta unica ma non soltanto
E dopo nella terza fase si pone il problema posto proprio in questi giorni con molta forza in particolare al ministro di finanza tedesco Waigel di stabilire dei parametri ancora più rigidi per chi poi entrerà nel gruppo dei virtuosi dalla moneta unica
Vai granché già parlato ha già accennato all'ipotesi di un trattato di Schengen monetario cosa vuol dire vuol dire che i Paesi che poi aderiranno
Allora alla moneta unica dovranno poi anche impegnarsi ad avere delle rigidissime discipline dal punto di vista dei conti dell'inflazione del debito pubblico e del deficit più rigida ancora di quelli già previsti per accedere alla moneta unica
Per esempio l'uno virgola cinque per cento anziché il tre per cento per il deficit ma c'è anche il problema di una discrasia molto forte di un gatto molto forte tra il processo di unificazione economica monetaria e il processo di unificazione politica abbiamo visto tutti che cosa è successo e che cosa sta accadendo
Nella ex Jugoslavia abbiamo letto le polemiche sul ruolo dell'Italia nel Gruppo di contatto è uno dei tanti esempi di come sia difficile avere una politica estera comune in Europa e poi c'è anche il problema di fondo ancora dell'allargamento
C'è il problema di chi avrà fondo la leadership di questo Europa
Mi piacerebbe ma non credo che lo farà anche presidente dell'orto
Può dirci qualche cosa su questa verrà vede relazione speciale ma estremamente importante per l'Europa tra la Germania e la Francia che ha conosciuto un'epoca aurea al momento in cui il presidente francese abiterà e adesso sembra avere qualche problema
Da quando alla l'Eliseo c'è Chirac
E poi c'è il problema delle istituzioni le riforme istituzionali che è un problema estremamente importante
Ne soprattutto perché in previsione dell'allargamento bisogna profondamente rivedere il meccanismo di funzionamento delle istituzioni comunitarie last but not least ce credo problema di cui parlerà certamente a lungo nei suoi intervento presidente dello della competitività dell'Europa intesa come una grande area economica comune che deve competere con aree gigantesca come quella americana soprattutto dopo la creazione del mercato unico nordamericano e quella asiatica con il Giappone come potenza ricalco questi credo siano molto sinteticamente i temi che ci stanno di fronte i temi di cui penso spero parleremo stasera augurandomi che ci sia anche spazio poi per una dibattito e non soltanto con una serie di interventi dibattito con il pubblico
Ricordo per quando parlerà il presidente lordo che è disponibile una cuffia per la riduzione simultanea pettine avesse bisogna allora ritorniamo in questo palleggio al precedente del senato Scognamiglio il quale ci parlerà appunto della sua visione del mercato istituzioni nella grande Europa prego
La frase Buscaroli e levante por el poni ente è una delle pochissime frasi celebri che si conoscano pronunciate
Da Cristoforo Colombo che notoriamente era un taciturno questa frase pronunciata
Di fronte Aire
Regina Hispania svelava il Progetto di Colombo di aprire una nuova rotta commerciale raggiungendo l'Oriente cioè il C. Panico ovvero il Giappone quello era il termine che si usava nel Medioevo
Navigando verso Occidente
E a tutti noto come Fini il progetto di Colombo navigando verso Occidente Colombo si ritrovò appunto in Occidente
Salvo il fatto che non si rese mai conto
Con l'eccezione forse di un breve attimo davanti alle foci dell'Orinoco di avere scoperto un continente nuovo
Questo presidente lo cito perché rappresenta un chiarissimo esempio di una inconsapevole scambio fra finalità e strumenti su quale sarebbe opportuno anche oggi riflettere
Giungere all'Europa delle istituzioni attraverso l'Europa dei mercati ripete sostanzialmente quello che fu il Progetto del viaggio di Colombo
Infatti il viaggio
Che stiamo compiendo nel nostro tempo verso l'Europa politica verso l'Europa delle istituzioni ripete la vicenda di Colombo il nostro viaggio inizia con il fallimento del tentativo di raggiungere l'Unione
Politica federale e una via diretta dalla conseguente decisione di giungervi all'unione politica attraverso l'unione economica e monetari
Tutti noi ricordiamo che l'unificazione politica meglio l'idea dell'unificazione politica dell'Europa nacque immediatamente dopo la fine della seconda guerra mondiale quando uomini di Stato come Monnet Adenauer Schuman e De Gasperi
Si convinsero che mai più del sangue europeo avrebbe dovuto scorrere e tanto meno quello non europeo per causa di liti fra europei e che l'unica via per evitare questo rischio sarebbe stata l'unificazione politica dell'Europa da questa nobile aspirazione sul futuro dell'Europa nacque il Progetto della comunità di difesa europea l'accende
Era questo un tentativo di affrontare direttamente il problema dell'unificazione europea formando una forza di difesa comune il pretesto lo ricordo riarmo della Germania
La quale difesa comune avrebbe dovuto avere come presupposto una politica estera unitaria
Questo presupposto non si realizzò e in realtà fu questa la ragione per la quale alla fine cadde la proposta della comunità europea di difesa
Oggi sappiamo troppo bene che non ci può essere una politica di difesa comune lo vediamo nelle vicende della Bosnia se non c'è una politica estera comune
La proposta della Comunità europea di difesa accadde lo ricordo per il voto contrario dell'Assemblea nazionale francese e così tramonto fino ad oggi il sogno di potere realizzare
Per la via più breve L'Unità dell'Europa
I padri fondatori si convinsero allora che se non era stato possibile raggiungere l'unificazione europea per una via diretta e immediata e forse nel mille novecentocinquantaquattro erano ancora troppo vicini i dolori e le tragedie della seconda guerra mondiale
Si sarebbe potuto dovuto perseguire lo stesso obiettivo procedendo per una via mediata e cioè secondo una definizione di Monni non l'unificazione dei paesi ma l'unificazione degli uomini Busca e Levante porre e il Po niente
Si teme che l'unificazione degli uomini potesse avvenire attraverso l'integrazione dei sistemi economici si giunse così al trattato di Roma sulla comunità economica europea firmato nel mille novecentocinquantasette
L'idea dell'Europa poi si trascinò lentamente fino a quando nel mille novecentottantacinque un uomo di straordinario valore al quale voglio rendere ancora oggi un ringraziamento pubblico
Per ciò che ha fatto per l'Europa e per tutti noi diciamo dello fu chiamato a presiedere
Fu chiamato a presiedere la commissione della Comunità europea dello seppe imprimere una velocità allora imprevedibile
Al processo al processo di unificazione redigendo il libro bianco un programma incorporato successivamente nell'atto unico che prevedeva l'integrazione dei sistemi economici dei Paesi europei fondata su quattro principali
Libertà i circolazione dei capitali delle merci delle persone delle imprese
La realizzazione dell'ambizioso programma del mercato interno europeo richiesto uno sforzo notevole da parte dei singoli Paesi per recepire quei principi nelle nostre legislazioni nazionali questa fase
Poté essere completata in un tempo ragionevolmente Preve e diede vita a una realtà ben diversa da quella precedente
La quella fase della creazione del mercato unico fu anche accompagnata da un accordo monetario che imponeva vincoli più stringenti
è vero che il Sistema monetario europeo risale al mille novecentosettantanove ma i vincoli posti alla politica monetaria dei singoli Paesi hanno potuto avere una attuazione stringente soltanto dopo l'atto unico voluto date dopo
Si erano dunque create le condizioni per realizzare la piena U unificazione
Europea ma come osservo molto lucidamente Tommaso Padoa Schioppa quegli elementi di unità contenevano una contraddizione che avrebbe portato poi alla instabilità del sistema
Padoa Schioppa aveva previsto le conseguenze della creazione del mercato unico che aveva definito queste conseguenze in sintesi il quartetto incompatibile
L'espressione indicava l'impossibilità di conseguire simultaneamente le quattro condizioni che si volevano raggiungere e cioè cambi fissi piena libertà di circolazione dei capitali
Piena libertà di circolazione delle merci e piena sovranità nazionale nel campo della politica monetaria
In presenza di questi quatto la presenza simultanea di questi quattro elementi avrebbe comportato inevitabilmente la caduta di uno di loro avrebbe potuto cadere come nei fatti in effetti avvenne la il regime di parità dei cambi potrebbe essere messa in discussione in regime di libera circolazione delle merci potrebbe essere messa in discussione il regime libera circolazione decapita da questa constatazione dalla Costituzione cioè che il lato il mercato unico il mercato unico europeo aveva creato un sistema fondamentalmente instabile per il motivo che Padoa Schioppa così chiaramente esplicito
Nacque l'idea del Trattato di Maastricht
Il quale ovviamente sotto questo profilo non è altro che il completamento del processo avviato con l'atto unico del mille novecentottantasette
Perché il Trattato di Maastricht è stato alla luce dell'esperienza successiva complessivamente un errore
Non certo perché non fosse corretto ritenere che l'atto unico contenesse una condizione di instabilità
Per l'Europa ma perché il Trattato di Maastricht fu concepito fra il mille novecento e ottantasette e mine novecentottantanove e ratificato nel novantadue
Il trattato dunque fu concepito nell'ottantasette cioè nel pieno di una fase in cui l'economia cresceva con un ritmo che poche volte era stato registrato in passato
In seguito la situazione fu completamente diverso nella rispetto a quella nella quale il Trattato era stato progettato
Da un lato non si era più in una fase di espansione dell'economia Magni una fase di recessione
Dall'altro lato si era verificato un evento di portata storica incomparabile e imprevedibile nell'ottantasette ovvero la caduta del muro di Berlino e cioè l'apertura alla democrazia
Delle Paesi dell'Europa dell'Est
Di qui l'emergere chiaro dei difetti di concezione del Trattato di Maastricht
Il primo è che il trattato ovvero l'unificazione monetaria era considerato dalla maggior parte degli europei
Come un trattato che comportava costi sia pure costi volti a conseguire un obiettivo politico di straordinaria importanza come l'unione politica europea
E chiaro che ciò che potrebbe essere tollerato senza uno sforzo eccessivo quando la situazione dell'economia e molto brillante come lo era quando si pensò al trattato
E molto diverso invece il caso se l'economia è in recessione come accadde appunto dopo la firma del trattato
Per italiani per esempio ce lo siamo detti tante volte il Trattato di Maastricht significa ha significato imporre una dura disciplina alla finanza pubblica
Occorreva i adottare una politica fiscale che prevedesse un aumento delle entrate e una forte riduzione delle spese con evidenti sacrifici per tutti per la Germania invece il timore era che il trattato di unificazione monetaria
Comportasse l'obbligo di aiutare le economie più deboli il che poteva essere forse tollerabile prima che l'altro Germania sia addossarsi se l'immenso onere dovuto all'unificazione dei lender della Germania
Della ex Germania orientale
Insomma il Trattato di Maastricht veniva percepito dai Paesi europei come un sacrificio
Che si faceva sempre più pesante via via che la recessione si aggravava e sempre meno valeva il conseguimento di un obiettivo politico certamente nobile ma ancora evanescente
Nei confronti dei paesi dell'Europa dell'Est poi che nel frattempo erano giunti alla democrazia il Trattato di Maastricht appariva come un accordo tra ricchi per accedere al quale a quale era necessario raggiungere livelli di benessere e di ricchezza che erano e che sono purtroppo lontanissimi dalle possibilità di quei Paesi
Appariva il trattato un club che avrebbe escluso quelle giovani e povere democrazie da una comunanza con le democrazie più antiche e più ricche un patto dunque che appariva espressione di egoismo
In conclusione la speranza che si potesse giungere all'unificazione politica dell'Europa attraverso strumenti economici si è rivelata errata al massimo ci ritroveremo in Occidente cioè con la sola unione economica
Questo non significa che dobbiamo rinunciare a questo obiettivo
Non significa che le vicende tragiche come quelle che accadono a pochi chilometri dei nostri confini come in Bosnia di fronte alle quali l'Europa si trova divisa in politica estera imponente impotente in tema di sicurezza in difficoltà dal punto di vista della politica degli aiuti
Ci debbono indurre a rinunciare a quegli obiettivi
Occorre avere coscienza di ciò e intraprendere un'altra strada
Credo che dello ma lo potrà confermare nel lasciare la presidenza dell'Unione Europea abbia indicato con chiarezza quale strada debba essere seguite attraverso il libro bianco che è stato presentato lo scorso anno
Del quale personalmente non condivido gli strumenti ma di cui condivido gli obiettivi e le motivazioni
Chiedo che si saremo capaci di attivare l'unione europea come la struttura federale che possa sostenere le singole economie facendo percepire la costruzione europea non più come un costo
Come in passato ma come uno strumento di aiuto ai singoli Paesi il clima l'atteggiamento dei cittadini nei confronti dell'Europa cambierebbero radicalmente e chiedo che in quel modo potremo riprendere il nostro viaggio i problemi che personalmente vedo scritti su una ideale Agenda per l'Europa sono sostanzialmente tre
Il sentimento europeista
Le conseguenze del differimento delle scadenze del Trattato di Maastricht la terza fase dal novantasette al novantanove la riforma istituzionale dell'unione europea
Il problema dell'europeismo noi italiani siamo oggetto di una imputazione collettiva di attenuazione del sentimento europeo
L'accusa è in parte giustificata in parte non lo è
è giustificata in quanto in tutta l'Europa questo fenomeno si è verificato forse come riflesso di quegli inconvenienti che ricordavo del Trattato di Maastricht non lo è
In quanto questa accusa è il riflesso di una trasposizione secondo cui l'Italia avrebbe approfittato di una svaluta azione del cambio competitiva
Per godere dei va vantaggi derivanti dall'Unione economica europea senza accettarne e tanto meno subirne i costi
Personalmente io ritengo che l'accusa nel suo complesso sia da respingere ma dato che le parole sono molto meno importanti dei fatti e dei comportamenti concreti
L'unica risposta all'accusa che l'Europa ci rivolge
Non può che essere quella di preparare le condizioni per presentare una richiesta
Ai nostri soci europei di rientrare nel sistema monetario europeo una richiesta che dovrà essere presentata in condizioni da non doveva essere respinta
O da essere accolta per poi provocare una nuova uscita del nostro Paese in tempi molto brevi
Per quanto riguarda le conseguenze del differimento dei termini del Trattato di Maastricht io credo che volendolo fare il professor Monti più nella sua qualità di economista che di commissario al mercato interno potrebbe essere più esplicito su questo tema
Mi pare comunque del tutto evidente l'apparente paradosso per cui il differimento dei termini di attuazione del Trattato lo rende più attuale il problema per noi
è un paradosso apparente perché nella realtà avendo termini molto vicini le esecuzioni degli impegni era praticamente impossibili mentre l'allungamento delle scadenze rendendo possibili
Possibile l'esecuzione di quei termini ci obbliga a rispettare
Terzo punto la riforma istituzionale dell'Unione europea la costruzione dell'Unione europea ha riflesso l'indirizzo della rotta che a questo progetto è stata impartita quasi quarant'anni fa
Mentre si puntava senza esitazione alla costruzione delle con l'unione economica europea i temi politici e istituzionali vivevano solo di luce riflessa
La costruzione politico-istituzionale dell'Europa oggi indubbiamente risente della deformazione delle prospettive di molti anni fa
In effetti la costruzione europea e quasi incomprensibile per chi non ne conosca la storia
Il Parlamento europeo ha pochissimi poteri come riflesso del suo inserimento nella Costituzione dell'Europa in contraddizione con il principio della sovranità degli stati costituenti
La Commissione ha assunto la veste di un ministero federale per gli affari economici il Consiglio dei ministri d'Europa che avrebbe dovuto svolgerà la funzione legislativa nella costruzione europea
Risente del suo allargamento dagli Stati originariamente membri della comunità ai quindici attuali e ancor più ne risentirà se come tutti speriamo e auspichiamo vi sarà un ulteriore allargamento dell'Unione
è del tutto evidente che per riprendere la costruzione dell'Unione Europea
Occorre innanzitutto riprendere il concetto della costituzione di un'Europa federale o confederale
Anche questo traguardo minimo l'Europa confederale comporterebbe senza dubbio l'affiancamento alle funzioni che già sono svolte dalla Commissione europea in materia di politica economica
Con altri organi che possono svolgere un ruolo confederale in materia di politica estera di difesa o di sicurezza e di affari interni il ruolo del Consiglio dei ministri europeo suscita nella sua attuale configurazione molti dubbi
Non può riconoscersi nella sua attuale funzione ruolo esecutivo non può riconoscersi un ruolo legislative contro questa funzione esecutive legislativa
Si scontra il crescente disagio che espresso dal concetto di deficit di democrazia
In effetti l'Europa procede nella sua funzione di CISL attiva senza che nessuno dei suoi organi nella commissione né il Consiglio d'Europa risulti direttamente eletto ai popoli europei
Insieme di queste contraddizioni fanno pensare che la ripresa del viaggio potrà avvenire solo se si raggiungerà il comune convincimento che la costruzione istituzionale dell'Europa debba sudditi subire importanti modifiche le principali fra queste sono costituite o potrebbero essere costituite dall'affiancamento alla commissione di altri organismi che possono assolvere la funzione di dare all'Europa una politica estera di sicurezza e Interna comune
E in secondo luogo la sostituzione del Consiglio dei ministri d'Europa con un Consiglio legislativo legittimamente eletto dagli Stati che compongono l'Unione europea
Ovvero secondo una definizione suggestiva che non è mia da un Senato degli Stati europei grazie
Ringrazio presidente Scognamiglio il quale tra l'altro alle diciotto e trentacinque o diciotto e trenta deve assolutamente lasciarci perché prendere un elenco di questi tempi è sempre un'avventura anche per il presidente del Senato mi auguro di no quali
Allora l'abbiamo detto le ho detto appunto allora l'ho detto precisato quando
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Consentitemi di dire che ho ascoltato l'intervento e presidente dello con certo rimpianto l'impianto per quell'esprit de famiglie come ha definito lui che c'è in Europa in altri momenti quando non opera più piccola ma forse più efficienti e più efficace
Ma soprattutto dopo aver ascoltato la chiarezza la lucidità e la franchezza con la quale presidente roccia
Parlato delle sfide che attendono Roper rimpianto di non averlo più alla guida d'Europa questo l'opinione personale ma credo che qualcuno condivida
Tutto questo con il massimo rispetto per il suo successore ovviamente
Adesso dottor Agnelli le sfida di cui c'è stato presente questa stagnazione inquieta di Pisa Prato il presidente dello come la trova consenziente d'accordo
Ma guardi su questo punto io vorrei cominciare con una frase che ho sentito dagli altri Dahrendorf a villa d'Este pochi giorni fa perché vogliamo fare l'Europa che bisogno c'è di questo io mi auguro che fosse proprio cattivo però ci viene effettivamente da pensare l'Europa e in crisi
E devo dire che lo sostengono in tanti oggi
E direi che abbiamo degli esempi non sono elezioni svedesi di ieri per il Parlamento europeo hanno mandato al Parlamento europeo molti antieuropeiste è una cosa a cui bisogna molti di più di quello che prevedevano
Se hanno fatto un pollo ultimamente in Austria se oggi dovessimo fai referendum in Austria la ossia direbbe di no alla partecipazione all'Europa
Eppure il mercato unico funziona abbastanza bene e stimola le intese ad intese transnazionali con l'obiettivo di essere più competitiva a vantaggio dei consumatori e sul mercato internazionale
Altro aspetto economico la presenza contrattuale dell'Unione europea nei negoziati commerciali internazionali e più forte compatta che mai
Da un punto di vista politico i dodici sono diventati quindici e la lista di attesa che esce con i Paesi candidati si arriverebbe ad un'Europa a ventisette
Ma direi che più che chiesi aumenta la disaffezione e dire che si collega momentino alla stagnazione inquieta di cui parlava il presidente dello verso la costruzione comunitaria
E quindi l'incredulità circa l'obiettivo di un'Europa politica
E sembra questa S la caratteristica fondamentale di questo periodo
Manca un grande disegno e soprattutto la leadership capace di rappresentarlo l'Europa non ha più leaders perché
Notiamo d'altronde lo stesso fenomeno anche nelle altre aree forti come Stati Uniti e Giappone
E quindi direi un fenomeno probabilmente che merita un discorso a parte ma vorrei provare ad identificarne alcuni dei possibili elementi un eccesso di check and balance nei meccanismi rappresentativi un ruolo eccessivamente dissacrante dei media
Scetticismo dell'opinione pubblica verso tutto ciò che è politica
Dieci anni fa la prospettiva del mercato unico per il novantadue aveva aveva svolto il luogo ruolo propulsivo di grande idea guida per la costruzione d'Europa
Almeno per la parte economica vista come propedeutica alla fase politica
Maastricht e la politica e la moneta unica non ci sono riusciti per ora al limite ha suscitato più attese Ribot bianco di Del Rosso infrastrutture occupazione perché l'occupazione e il problema attualmente europeo più sentito
Ma con quali risultati vendibili all'opinione pubblica
Per mercato unico conosciamo tutti limiti ritardi carenze a cominciare dal fatto che non hanno percepito ICI per i cittadini non hanno percepito significativi cambiamenti
Tuttavia il mio giudizio sul mercato unico è sostanzialmente positivo perché lo considero il miglior compromesso oggi possibile tra le esigenze di liberalizzazione derivanti dalla globalizzazione dei mercati e la residua ma non per questo marginale volontà degli Stati di mantenere un controllo sulle proprie economie il nazionalismo economico in questi anni appare in declino ma non dimentichiamo che esso fa parte del bagaglio politico e culturale di tutti i maggiori Paesi oggi il nazionalismo economico ha più difficoltà a fare la voce grossa perché prevale un clima anti protezionistico favorevole alla globale Konami ed esistono istituzioni internazionali come il dato aiuti io
Ma non illudiamoci che sia un fenomeno estinto
La comunità era nata come ci ha ricordato dello anche se molti se lo sono dimenticati perché l'Europa attraverso il rafforzamento economico assumesse lo status di grande potenza politica l'Unione europea è oggi diventata un'economia forte con istituzioni deboli il che non le consente di raccogliere i frutti politici della sua consistenza economica
Forte non vuol dire che sia la più forte ma è sicuramente un'economia forte ampliare l'Unione europea senza e apprezzare le istituzioni significa trasformata come ha ricordato il presidente dello in una sorta di azzerarne europea
Dissolvere cioè la comunità in un grande spazio di libero scambio
D'altro lato all'allargamento dell'Unione Europea ad almeno alcuni paesi dei postcomunisti è un dovere non soltanto morale
è soprattutto un obiettivo politico spicca abile
L'alternativa è che sia la sola Germania ad accoglierli sotto il suo ombrello protettivo mentre invece abbiamo bisogno della Germania in Europa sia a destra come ad Ovest
Molto problematica per il diverso stadio di sviluppo e invece l'integrazione economica anche per quei tre o quattro Paesi più avanzati nel processo di transizione
Per gli altri è solamente un futuribile
Si assiste così nella comunità all'attuale contraddizione
Per cui sono favorevoli all'ampliamento i Paesi dell'Unione Europea tradizionalmente avversi ad un ruolo politico dell'Europa mentre appaiono contrari alcuni dei Paesi più europeisti tra cui Italia e Francia
I quali di fronte al rischio di comunità dissolta in un'area di puro mercato comune finiscono talvolta per sottovalutare da un lato il significato il significato politico dell'allargamento
Dall'altra anche il dato economico di paesi come la Polonia per esempio in cui il prodotto interno lordo l'interscambio con l'Unione europea che escono a ritmi superiori ad ogni previsione
Il punto cruciale quindi rimangono le istituzioni europee di Giovanni
Su di esse il contrasto politico in otto ma c'è qualcosa di più preoccupante
Federalisti e anti federalisti si stanno scontrando su ipotesi di riforme istituzionali che hanno un punto in comune sono vecchie
Non vanno oltre i tradizionali modelli ottocenteschi delle democrazie parlamentari
Non è con le consuete formule di ingegneria costituzionale che si che al più democrazia e più trasparenza almeno a mio avviso non è che andò una Camera delle Autonomie locali secondo le forme più tradizionali che si dà corpo all'Europa delle Regioni
Non sono certo gli scambi di visite i gemellaggi che potranno dare sostanza processi di collaborazione e integrazione tra i poli metropolitani e territoriali contigui
Alcuni grandi aree metropolitane o subregionali sono diventate nell'ultimo decennio polli di sviluppo accelerato è un fenomeno recente che esercita una spinta competitiva notevole nel panorama europeo
Sarebbe forse eccessivo parlare di effetto Singapore eccetto però che si tratta di un potenziale di sviluppo che può svolgere un ruolo di traino verso il sistema economico circostante
E rilancia e in più in chiave nuova la prospettiva dell'Euroregione
E tutto ciò a me pare sembra sfuggire completamente l'attuale dibattito sul rinnovamento delle istituzioni
Per la quasi totalità dei cittadini dell'Unione Europea
Bruxelles si identifica con gli apparati burocratici
In una costruzione europea povera di ideali ma molto proficua di norme e procedure e non priva di denaro la macchina amministrativa è diventato il vero centro di potere il principale aspetto visibile della comunità
è singolare notare come in un'epoca in cui tutti gli stati dell'Unione europea si richiamano al mercato e tagliano le spese di fatto l'amministrazione comunitaria venga percepita spesso Comuna sopranazionale Cassa del Mezzogiorno
Lasciando da parte il fatto che tale cassa attingono con maggior successo proprio i Paesi più liberisti ma anche più efficienti
Ha senso che l'Unione europea continuerà a crescere questo suo ruolo di ente erogatore di finanziamenti a pioggia
Fino a quando riuscirà a sostenerlo e ci ha parlato al presidente dello dell'allargamento del del bilancio in termini non prevedibili
E sono interrogativi è mia mi abbia
Mio avviso su cui merita riflettere tenendo presente anche l'altra faccia della medaglia
Il centralismo sovranazionale di Bruxelles a un grossissimo vantaggio quello di diminuire le erogazioni dovute a scadenza elettorale
E Roma è evidente che le logiche del libero mercato fanno bene all'economia ma non risolvono alcuni grandi problemi anzi tendono ad aggravarle
In primis aumento della disoccupazione e dei fenomeni dell'emarginazione
Ma anche riduzione di reddito con conseguente prospettiva di diminuzione dei consumi non solo il tradizionale Welfare State e giunto a fine corsa dappertutto
Che cosa appende al suo posto se si vuole che l'Europa conservi quella caratteristica di capitalismo attento all'equità sociale che finora l'ha contraddistinta
Su questi problemi e altri simili si pensi al problema dell'immigrazione particolarmente caldo in questi giorni in Italia che si condensano nella domanda fondamentale dove stiamo andando
L'Unione europea o più precisamente penso la Commissione deve identificare la base del suo ruolo
Alla Commissione e al suo apparato è legittimo richiede di pensare al futuro e di farlo in modo innovativo utilizzando le opportune risorse per mobilitare i centri migliori e le intelligenze più creative
Da sempre la costruzione dell'Europa come ricordato anche qua purtroppo quando si parla per terzi si ripete talvolta la costruzione dell'Europa comunitaria è un processo difficile caratterizzata da un alternarsi di stop and go oggi siamo certamente in una fase di profilo basso
In cui anche i paesi più europeisti sembrano prende le distanze non solo da ipotesi di federalismo politico ma anche da prospettive di politica estera comune
E in cui i cittadini sembrano interessarsi poco di un'Europa che sentono oggetto di interesse puramente economico commerciali e che di conseguenza hanno l'impressione che li riguardi solo marginalmente
Di contrasto all'esterno della comunità l'Unione Europea Conso conserva un forte appeal come modello di integrazione regionale e come potente interlocutore commerciale
Il rilancio dell'Europa a una formidabile occasione con gli ho prontamente del novantasei e novantasette soprattutto se le conferenze intergovernative avverranno come è auspicabile in un contesto di economia in crescita
Ma sarà un rilancio sostanziale con coraggiose decisioni su istituzioni allargamento e qualche nuova folti idea guida oppure invece solamente un rilancio di facciata
Le condizioni minime di un rilancio vero a mio giudizio sono almeno due
Che l'Europa troppi o ritrovi un nocciolo duro di Stati membri trainanti
E in questo penso particolarmente a le frizioni esistenti oggi tra Germania e Francia queste frizioni sono inammissibili alla costruzione di uno euro
Che l'Unione europea affronti i problemi che sono obiettivamente sentiti dell'opinione pubblica
Uno un inventario di possibili idee forti che parlino i cittadini e non solo ai mercati su cui impegnare l'Unione europea
A mio avviso non è particolarmente difficile
Trovare gli argomenti poi le soluzioni un discorso diverso un grande disegno per l'occupazione una politica comune per l'immigrazione concordata con i Paesi del Mediterraneo e dell'Est
I principi per una politica estera comune la difesa europea la difesa in materia cui sono sensibili diversi Paesi dell'Unione europea non importa se favorevoli o contrari ad un'evoluzione politica della comunità
E si ha l'impressione che vengono fatti dei passi avanti
Con alcune iniziative concrete di collaborazione tra questi stati lo stesso tema delle istituzioni specie quando investe gli aspetti del rapporto tra centro e realtà e realtà territoriali può diventare oggetto di un interesse diffuso credo che l'Unione europea
Debba punta a pensare e progettare il futuro e a fine reziario una parte consistente dei finanziamenti su iniziative veramente strategica
Per esempio infrastrutture infrastrutture in senso ampio e occupazione e questo è compito della Commissione
Secondariamente
Cosa molto poco avvenuta a promuovere un forte coinvolgimento dei cittadini uscendo dei Palazzi di Bruxelles e attivando in tutta Europa una mobilitazione di dibattiti e discussioni
E di una simile mobilitazione della società civile il Parlamento europeo potrebbe diventare uno degli interlocutori principali
Perché esso rappresenta in un modo eletto gli europei e perché deve rilanciare la propria credibilità di fronte agli elettori grazie
Professor Prodi lancio di una sfiderà oratoria politica cioè confermare che il detto beati gli ultimi perché saranno i primi è veramente valido
Il problema degli ultimi adattarsi non è
Dopo crisi riscossi diventa evidentemente impossibile mantenere il proprio discorso originale ed è obbligatorio mi sembra aprire un dialogo con quello che ci ha detto prima se no gli ascoltatori
Farebbero meglio finire invece dobbiamo tenerli qua
Io vorrei fare alcune riflessioni proprio sulle provocazioni che sono state fatte adesso perché dobbiamo dare una risposta perduto
Io per le osservazioni tra le condivido in pieno il discorso della critica l'Europa
Però stiamo attenti per questa Europa tenuto tante cose in piedi
Questa Europa ancora nonostante le critiche profondamente sentite come un sostegno dell'economia
E anche una sicurezza della politica del continente naturalmente l'europeismo una proporzione
E il direttamente proporzionale alla intensità dei problemi interni di un Paese quale dicono che l'Italia è nonostante tutto molto più europeista degli altri perché ogni italiano
Profondamente democratico che analizza la storia del proprio Paese si accorge che in parecchie occasioni di questo dopoguerra l'Europa ci ha tenuto su
Ha impedito un
Sfaldamento di un continente quindi non discorso sulla crisi d'Europa deve essere però fatto partendo da un dato consolidato
è stata la più grande innovazione economica e politica del dopoguerra rimane un esempio al mondo e in una situazione di crisi per la regione che avete detto voi non ragioni di crisi vediamo come si può superare perché è chiaro che dopo un evento come quello del muro di Berlino io vorrei vedere come noi non avremmo dovuto potuto e dovuto aprire un dibattito sull'Europa proprio delle radici è cambiato tutto
Uno scenario completamente diverso ragioniamo su questo ma mi sembra con estrema direi estrema capacità di resistere ridisegnare e da zero i problemi e con alcune riflessioni che riguardano il passato il futuro certamente se uno analizza il potere dell'Europa cioè io parlo osservazioni dottore Agnelli l'ultimo meno su una se non era ridiamo il potere politico Europa rispetto alla sua dimensione economica troviamo desolazione nei principali nelle principali domande politiche degli ultimi tempi
Possiamo elencare le norme il Golfo la Palestina
Va sommaria la Bosnia
Il ruolo dell'Europa ormai lei si ricorda non è stato praticamente nullo rispetto a quelli che erano i suoi compiti anzi nella ex Jugoslavia l'Europa ha cominciato come protagonista che poi finché non è arrivata l'America
La strizzata del doppio della Russia direbbe insomma state buoni mettiamo le cose a posto noi
Il problema jugoslavo era assolutamente fuori da ogni nostra comprensione e da ogni possibilità di soluzione cioè e la dimostrazione di un enorme debolezza europea ma ripeto e anche il problema secondo me della sfida di adattare di ad attaccare
Alle novità la nostra politica cioè l'osservazione che noi non contro liberiamo alla pace nel mondo perché non siamo uniti
Condivise da tutti regista di unità condiviso da tutti il pericolo della nullità potenziare il futuro io me lo sento addosso ogni volta che penso a quello che può succedere
La Africa del Nord
Alla idea per qualsiasi problema che potesse nascere che so io ad Algeri no per dire la situazione più difficile che abbiamo di fronte una città dei disoccupati con problemi sociali politici economici che con di disoccupati diplomatica tu Kultur culturalmente elevati
Ecco se succede qualcosa ditemi voi quale può essere la risposta italiana
No quindi La sette e la fame di Europa solo evidentemente elevati non solo sotto l'aspetto economico ma soprattutto sotto l'aspetto politico
Questo però deve fare ripensare secondo me a tutti i cardini della nostra politica estera
Tutta la la politica esteri dopoguerra cioè non soltanto al discorso d'Europa ma Europa alleanza atlantica cosa vogliamo l'Occidente come si presenta dopo la caduta del muro e poi prendere le conseguenze
Questo è quello che io penso abbisognato il dialogo
Di prima sul anche noi siamo sempre andati per definizione
E vive il Patto Atlantico Edison l'Europa
Però non abbiamo mai criticamente affrontato modo di concepire questi grandi opzioni di politica estera cioè il Patto Atlantico abbiamo avuto un'opzione
E Inter di interpretazione potremmo chiamare di alcuni privi della Francia in modo molto nazionalistico cioè il Patto atlantico che lasci
Però forte autonomia ai singoli Paesi le interpretazioni potremmo chiamare sempre molti casi italiana che è stato rinuncia della propria del proprio compito o della propria pelle dalla difesa lasciando agli Stati Uniti
Il compito di portarlo avanti e greche questa seconda opzione a dominato fino a causa del Moro
è chiaro che con i cambiamenti questa realtà con la ma minore disponibilità degli Stati Uniti disturbo di uno sforzo di difesa europeo
è chiaro che anche questo secondo concetto è andato in crisi è andata in crisi anche perché gli Stati Uniti non hanno più intenzione di pagare la nota di questo secondo Progetto
E allora anche qui cioè e ed è da questi base che dobbiamo partire interviene un terzo concetto di alleanza atlantica
Che una associazioni tra è uguali cioè una associazione tra Europa e Stati Uniti per una difesa comune
Io credo che a partire da questi grandi cambiamenti per dire dove dobbiamo arrivare con l'Europa
Questo è la nostra linea e questo però esige di una di di pensare alla politica estera in modi totalmente nuovi e esige anche un grande sacrificio
Da fare nella mentalità soprattutto italiana noi pensiamo che non sempre avuto una gerarchia di valori in cui sviluppo economico problemi interni avesse un enorme prevalenza rispetto a Trieste
Ci troviamo ormai in una parte della storia visto che l'ombrello americano non è più sistemi esclusivo di difesa in cui dobbiamo pensare alla politica estera come un problema interno e alla Europa comunque all'interno
Cioè è da rovesciare completamente la nostra mentalità emerge come mi sembra estremamente importante restano non troviamo il ruolo dell'Italia in questo campo Torri ha visto cos'è il cambiamento nella politica atlantica
Parallelamente cambia il concetto di ruolo
Ma parallelamente perché era legato a questo
Infatti io poi nella mia
Non scendo mai nella mia dei concetti
Quello che deve credo che il rapporto fra Europa e Stati Uniti e vedremo alla fine perché un aspetto che sembra diverso ma è lo stesso aspetto del problema nostro che abbiamo di fronte
L'Europa
è andata avanti bene dal punto di vista economico ha fatto dei progressi enormi
Come dicevo io tenderei a bilanciare le lamentele con le sue distrazioni se fosse il presidente dello sarei estremamente contento di quello che ha fatto in questi anni
E evidentemente adesso dobbiamo fare il nuovo passo in avanti chiaro che l'allargamento ci ha trovati impreparati
Perché
Quando arrivano a tre Paesi per volta poi e interessati sia perché i primi allargamenti sono stati discussi hanno causato problemi politici pericolo sulla Spagna Müller grandi discussioni gli ultimi son venuti che nessuno ai minori sul tutto
Ma perché corrispondevano diverso bisogna cioè l'adattamento alla dopo la caduta di Berlino e quindi fieramente erano nel in uno spirito nel sito che è diversa no al un discorso politico ma puramente prevalentemente il discorso economico quindi è ovvio quello che è stato detto anche se effettivamente interessante da ascoltare che siano stati portati avanti proprio dai paesi più freddi nei confronti di unità politica ma non per un disegno perfido ma perché era chiaro che intanto si mettevano a posto alcuni problemi delle grandi imprese di questi Paesi delle strategie del commercio che ricordatevi sono importantissimo
Quindi io non ho nessun atteggiamento contraria all'allargamento perché tutto sommato sarebbe è un problema che dovremmo affrontare in ogni modo
E anche il discorso nei dodici Paesi che non fa domande è chiaro che non si può ammette slash in Europa in modo acritico ma il problema del commercio nei loro confronti è un problema importantissimo non ci vede niente da fare ormai fanno parte dell'Europa è un problema che dobbiamo affrontare
Certamente sono d'accordissimo conto degli oratori precedenti che bisogna fermare per ora ovviamente d'Europa
Ma i problemi simili allargamento cioè trattati come Charlie che saranno bilaterale saranno su singoli punti bisogna pure affrontare cioè il problema per il commercio estero della Polonia dell'Ungheria della Slovenia è un problema nostro
è un problema nostro non ce non c'è alcun dubbio no non può essere affrontato nei termini banali di una di un allargamento né dal Comune anche per il motivo che emerso chiarissimamente ad interventi che però non ci sono i soldi
Cioè il mercato comune
La poi l'Unione europea hanno adottato alcune politiche tra cui principalmente la politica agricola che se allargata ed estesa agli altri dodici Paesi
Provocano una tale quantità di necessità di risorse per cui semplicemente non ci sono i soldi
E siccome vi è una sede Semana per cui problemi impossibili non si affrontano questo io ritengo che si risolva da solo ma il problema di trattati commerciali
Da fare continuamente per un allargamento continuo dell'area commerciale in programmi ci dobbiamo porre altrimenti ci esplode la zona vicino a noi e noi non possiamo farci esplodere la sua perché vicino a noi
Ecco quindi una grande responsabilità che noi abbiamo però di fronte a questo c'è un lavoro da staccare proprio che staccato per questo è completamente staccato vogliamo Nori fare cioè costruire finalmente l'unità europea siamo maturi o no
Io credo che non siamo Lonquich che non sia un compito impossibile sono stato tra i pochissimi italiani che non si è per nulla scandalizzato del documento Schäuble nel settembre dell'anno scorso sulla costruzione di un'Europa cinque anche se non c'è l'Italia
Perché dico questa cosa basso
Quindi dobbiamo metterci in corsa anche noi per aderire immediatamente ma non si può fare aveva ragione il cantiere colpi quando diceva che non si può misurare la velocità dell'Europa a quella del vagone più lento
Quindi io credo che adesso in cui l'Italia sta riorganizzando i propri conti
Manifestando una certo all'impresa della volontà europea io le potremmo far parte
Del tre iniziale
Ma la grande spinti nostro grande contributo che dobbiamo dare all'Europa e proprio a riprendere nel discorso dallo spirito dei padri riprendere la dimensione del Europa a chiamiamola tradizionale padano renano francese e tentare di costruire un'Europa politica forte
Cominciare pezzo per pezzo a farla perché questa è naturalmente la grande sfida realistica e noi abbiamo di fronte
Abbiamo tempo poco poco perché non nascondiamoci che c'è una leadership in Europa in termini quantitativi ma in questo momento trattandosi di politica europea anche in termini di leadership politica che quella tedesca
Il carcere col indubbiamente a alle sue spalle dieci anni di sito europeismo serio coerente e finché dura io credo che può essere ci si può fidare non ci si può fidare su questo e quindi un forte contenuto un forte contenuto di di intensificazione Europa e di modifica delle sue strutture istituzionali deve esser fatto
E di avere due gambe la gamba economiche e qui c'è tutta la famiglia dei problemi di maestri dell'unione monetaria era della grandi progetti che c'è disegnato onde loro prima
E però deve avere la gamba politica della gamma politiche
Senza la quale non non si può assolutamente pensare di costruire nemmeno una unione economica vera reale e forte gamma politiche ripeto non è facile soprattutto quando
Sì virgola resterà i polsi anche se sì sì sì da sempre se ad un certo punto ma in cui la grande maggioranza dei tedeschi anche porre la moneta unica
C'è questa specie di Fulvia e di paura di essere l'elemosiniere del resto d'Europa no comprensibilissime mestruazioni compra tedesca però in queste situazioni dobbiamo accelerare nella cammino verso alcuni forme di mutamento delle istituzioni europee
In modo da accentrare il livello politico di coesione del nostro continente è chiaro che questo significa anche perché dico questo perché io dubito che le grandi battaglie
Contro la disoccupazione contro
Una ma il problema della inferiorità tecnologica e non tutte queste grandi battaglie che aveva elencato possano essere vinti senza una reale unità politica perché vanno alla radice dei problemi del Paese vanno alla natura istituzionale di un Paese vanno voglio dire
è chiaro che perché quando io penso la disoccupazione
Permettessero pensieri a ruota libera che non hanno nessuna
Nessun supporto statistico no ma anch'cioè scientifico però quando penso a come si sviluppa fra disoccupazione del mondo una diversità fra gli Stati Uniti d'Europa
Metto proprio filosofie diverse fra di loro di fronte alla sfida asiatica
Il vero fatto nuovo del mondo lui insistiamo tutti i libri di storia recentemente usciti insistono caddero cave del mondo caduto il muro di Berlino quando si scriveranno fra un secolo i gli avvenimenti grandi l'ultimo decennio di questo secolo secondo me è la Cina
Il cambiamento del Montorfano equestri grandiosi fatti per cui in Russia cambiano tutto tutte le leggi e non cambia niente in Cina un cambio nessuna legge cambia tutto
E ci sono tre miliardi di persone che stanno sconvolgendo l'umanità e la mia spenta ho idea sul discorso rapporto Europa Stati Uniti
Non è un discorso di blocchi continentali però una grande necessità di creare una struttura economica molto anche perché la sfida non è una sfida di poco conto ma la grande sfida
Asiatica che è quella che cambia che cambi il mondo ora di fronte a questo
Dicevo
Di fronte a questa sfida asiatica che è stata una reazione americana
Che ha lasciato flessibilità assoluta risanare e quindi ha combattuto molto meglio di noi i problemi della disoccupazione ma scardinato tutte le strutture sociale del Paese
I mettendo dentro dove delle differenziazioni di reddito che adesso non riescono più a controllare non riescono più a manovrare il Paese gli ultimi libri usciti di RAI che sul sul ormai gli Stati Uniti che si dividono in categorie sociali assolutamente diversi fra di loro proprietà non so su l'ultimo articolo scritto Gambino bellissimo sul Mulino di di nota proprio come ormai anche fisicamente gli Stati Uniti si stia stratificata intorno allora l'altro discorso
A statura una risposta diversa
Più trenta allora i disoccupati sono di più no e giustamente dell'olio dice ma io volevo creare tanti posti lavora abbia creati meno però anche con un continente che ancora delle potenzialità di salvare la parte più povera di raggiungere quegli obiettivi che ha detto di teneva nel continente più compatto di per rinnovare ma non buttare a mare qual paste et cioè abbiamo capito un patrimonio culturale comune di enorme portata in Europa allora o noi facciamo un'unità politica
Che tenga presente questo nostro grande patrimonio comune oppure è chiaro che l'unità economica va a finire in unione commerciale che non sottovaluto come ho detto prima ma diventa soltanto un'unione commerciale
Ora dobbiamo affrettarci sui valori su queste della vita politica e affrettarci vuol dire ritornare a ai sei ritornare a coloro che hanno veramente questa storia comune quest'anima comune
Istintivamente no che in cui c'è un substrato di una grande Europa da mettere assieme no e poi si allargherà dopo l'unità politica ma qui c'è il sapore di una storia comune che vanno e di revoche va tantissimi aspetti
Ecco perché l'unico la spinta verso l'unità anche se piccola anche se di stretta è il fatto secondo me che noi e condizione anche per affrontare i problemi reali della disoccupazione della mia ricerca scientifica e della comune distese della comune tutti questi problemi
Che diventano risolubile solo se ed esce l'anima politica comune e quindi queste sono le condizione che noi abbiamo prontamente per l'Italia eterne con questo va bene all'altro se lo sarà questo in tutto questo può essere pacificamente fatto se c'è un grande accordo con gli Stati Uniti
Per avere spalle tranquilli no non dimentichiamo mai questo altro aspetto quindi il problema della NATO il problema difesa comune il problema
Di una grande area commerciale come così come Brittan spingeva allora non può essere trascurato per l'Italia
è chiaro che questo implica un enorme concitazione gli sforzi per arrivare all'appuntamento di Maastricht per essere credibili nel dare il nostro contributo culturale profondo di cui avevo parlato prima
E allora entro il novantasette
Non sia nata Salento due finanziarie arrivare al problema dei conti
In ordine
Raccordo rimaste aperte il problema discende nella sua applicazione il problema della politica comune su tutti gli aspetti ma questo vedete un fatto storico enorme perché se con questo termino veramente
C'è qualcosa di nuovo in Europa riguarda l'Italia
Alla fine
Io noto in tutti la convinzione che senza l'Italia e l'Europa non si può fare ciò che apparteniamo veramente al vecchio cuore dell'Europa che non è solo una retorica la cultura latina e tutte queste cose qui ma lo sbilanciamento senza la presenza italiana sarebbe troppo forti
E che anche noi se noi riusciamo ad avere questo fatto di coesione possiamo portare avanti questi valori che sono veramente la condizione del rilancio europeo quindi la finanziaria
Andare
La linea arcigna Maastricht anche se può essere è un fatto puramente formale perché il tre per cento i dervisci migliori due non il quattro
Non fa nulla
I problemi a rientrare nel dialogo perché possiamo dare il nostro doveroso contributo allora fuggita
Bene ringrazio il professor Prodi ricordando tra l'altro che e di anche vicepresidente dell'Aspen Institute sia pure convive insomma in aspettativa in questo momento a causa una sorta di natura politica
Credo che abbiamo circa un quarto d'ora venti minuti per un per un dibattito io mi permetto di aprirlo e diritto che modo scaldare un po'facendo due domande al presidente dello la prima prendendo spunto da quello che il dottor Ranieri ha definito come come inammissibile la frizione tra Germania e Francia per la costruzione dell'Europa però vorrei sapere
Qual è il suo parere su questo aspetto vorrei sapere anche come vede in prospettiva il problema del rapporto franco tedesco dicono che era stato l'asse franco-tedesco nella costruzione dell'euro
La seconda domanda è una domanda che riguarda l'Italia
Mi consenta di fare questa domanda procederò sebbene mi rendo conto che è un po'delicata
Si discute molto di elezioni sì elezioni no durante il semestre di presidenza italiani chi dice che le elezioni sono ininfluenti ricorda che sotto elezioni in Germania in Francia durante il semestre di presidenza francese e Tedesco
E che queste elezioni non hanno influito troppo sulla presidenza dell'Europa
Peraltro anche la Spagna vediamo in questo momento presidente di turno è molto turbata nella sua gestione presidenza dagli avvenimenti di politica interno allora secondo la sua esperienza
A vere delle elezioni nel semestre di presidenza
Può essere una turbativa forte dalla capacità propositiva di leadership dell'Europa nel Paese che appunto le elezioni durante il semestre di presidenza queste sole due domande che le volevo fare per aprire il dibattito e poi le domande erano fatte dal pubblico grazie
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Sicuro ma lo dice una cosa estremamente importante secondo me è l'elemento fondamentale del del missione europea oggi si può andare in due tempi forse tre temi
Più o si deve andare tutti nello stesso tempo si può creare dice Prodi un nucleo di sei Paesi che hanno già cultura quanto diceva più forte
E allargare un mercato ad altri ma non rallentare la creazione di un'unità europea a dispetto decollo meglio di da allargare un mercato europeo rispetto alla creazione di unità europea sia pure di un gruppo minore di di Paesi quelli iniziali a questo punto si pone e si è posto in Parlamento il problema
L'Italia deve peccato di orgoglio nazionalista e quindi fare in modo che non avvenga la creazione del nucleo duro senza di essa o delle vere cultura di garanzia europeista per far sì che il nucleo si crei e poi essere in grado di accedere al più presto a questo nucleo noi vogliamo che smaschera un nucleo duro
Che in questo lungo ci sia l'Italia ma che nasca comunque e che accade che si un nucleo di Europa unita l'Europa federata duro quindi federalista
Questa questione
La pongo come domanda Danielli non come opinione propria ma come interesse dell'industria che rappresenta l'entrata di qui nel dell'Italia in un nucleo attualmente nelle attuali condizioni o la creazione di un nucleo forte anche senza l'Italia
Rispetto agli interessi dell'industria italiana oppure la mette a repentaglio a Scognamiglio devo fare una indiretta tiratina di orecchie però la mano bisogna farlo in Senato quando ci vedremo per il
Come rappresentante del dell'intergruppo federalista europeo in del Senato
Presentare il una pozione che va esattamente nel senso di quanto prima si diceva io stesso dice questa mozione fu controfirmata da settanta senatori quindi da oltre un quinto dei senatori cose che basterebbe per andare alla massima urgenza secondo il velivolo vento sono scaduti i tempi è arrivata l'estate passata l'estate questa questione questa mozione non è entrato in dibattito devo dire che non ecco Prisco nel video ma dei capigruppo perché nei partiti politici italiani oggi c'è una grandissima disaffezione disattenzione al problema europeo grazie
Risposta spero per la risposta estremamente rapida perché era sottinteso nel discorso prima
Io credo che l'Europa deve andare avanti
Bisogna approfittare quando ho detto approfittiamo della finestra tedesca
Finché e certamente favorevole debbo anche però dire perché è bastato un anno di tempo dalla proposta Schäuble
Per ritenere che realisticamente ritaglia posso agganciarsi anche fin dal primo momento quindi non c'è più il dilemma che c'era un anno fa nasce come un anno fa io pensavo che era meglio che partisse anche se inferiori perché avrebbe spinto anche noi a partire sono ancora di questo parere ritenendo che ormai gollismo però non esiste più e si è stato bruciato ai tempi
Anche la mia risposta è facile è brevissima sono decenni che l'industria europea comprese l'industria italiana si battono per la creazione di una Unione Europea reale
Chiediamo che sia meglio un nucleo senza e l'Italia in un primo momento piuttosto che niente preferiremmo molto un nucleo con l'Italia ma questo significa un problema di politica interna che purtroppo non dipende da noi
Grazie ci sono altre domande
Col microfono il momento prima signora in
No un attimo prima volevo a partire da un acquazzone due da da una constatazione cioè in questo due ore io ho sentito la attualità dei problemi europei cioè mi son sentito a un certo punto come se effettivamente questi problemi interessassero italiani eccetera eccetera da domani e tutti gli altri gli altri giorni ascoltando Radio Televisione leggendo i giornali vedo ogni tanto qualcosa ma soprattutto un disinteresse profondo ora la domanda è soprattutto rivolta comportiamo a retorica ai rappresentanti italiani non certo aderente all'attacco si parla di tecnici democratico dell'Europa è vero però secondo me il deficit alla causa proprio nei deficit democratico che c'è c'è propinato dai media alle singoli europei perché credo che anche negli altri Stati non è dibattuto sufficientemente
Ma addirittura può essere più dibattuto in Gran Bretagna dove magari c'è più euroscetticismo proprio nei paesi come tra Francia e Italia che dovrebbero essere essendo i fondatori più interessati i cittadini sono tenuti all'oscuro addirittura certe notizie sembrano quasi censurati e cioè io chiedo in questo senso no che chi può presente Prodi famiglia eccetera
Cerchino di rilanciare i discorsi in modo che scenda no fino all'ultimo cittadino perché ovviamente il deficit democratico ripeto parte proprio dalla insufficienza di nozioni dal contrabbando la falsificazione perché nello quello che esce sesso e la comunità europea lo stesso fatto della ipotesi del nucleo duro che è stata presentata dal ministro Martino i con parole di star con la falsificazione dei fatti ed è bene tenete delle delle cose quindi io credo che chi può deve cercare di rilanciare non solo i discorsi di politica interno italiana nei discorsi europei perché la frase che ha detto Prodi che metà agita di più è questo qui bisogna pensare ai problemi europei come problemi interni e non come problemi estetica
Ma dunque io devo forse di una cosa su questo punto in quanto rappresentante quindi i mass media cosiddetti beh io concordo con lei su un punto
Avevamo colazione col presidente dell'Orcia un deficit di informazione nei media italiani sull'Europa non solo italiani presenti alla ricerca in in Francia la situazione non è molto meglio certo è vero che se lei prende il financial times per esempio trova molto più formazione sull'Europa costare tutte molto accurata di quanto ne trova sui giornali italiani persino sull'Herald Tribune che pure non è nemmeno un giornale proprio l'opera andò in America questo perché in grande per due ragioni credo essenzialmente beh gli inglesi si occupa molto l'Europa per la considero un pericolo in qualche misura e quindi la Reuters che aveva tempo quanto corrispondente a Bruxelles adesso ne ha ventidue in fondo dicono queste l'edificante per noi qui dobbiamo essere molto molto forti e molto rappresentati secondo motivo
E che beh effettivamente c'è stato un calo di attenzione io vico benevolmente doverosa espressa in più dure ma diventerebbe una critica dei colleghi
Che fanno i giornali c'è stato un calo di attenzione eccessivo rispetti problemi diciamo generalità dell'iter della politica internazionale nei giornali italiani a beneficio dei grandi balletti della politica italiana con a volte veramente un rapporto di forze che è troppo esasperato e che secondo me è controproducente per la buona qualità dell'informazione questo dico per quanto mi riguarda le quel posto i profili più ampi e cioè provenne anche di come le forze politiche riescono a questi problemi beh io posso dire già tanto per cominciare che il dibattito politico Adriano è francamente molto povero sulle questioni europee troppo povera mi auguro che appunto propria la presidenza italiana ed elezioni non crei dei problemi anche in questo senso
E le le Italia è assente o o quasi assente dal dibattito di tre anni su questo punto però ideale brevissimamente la parola
Prodi in quanto candidato anche appunto perché raccolga questo questo invito cioè a elevare a innalzare il livello del dibattito internazionale nel comandante sì se se se pertinente la faccia subito invece secondi aperte lentissima credo io penso che un punto importante fondamentale direi decisivo risolutivo è quello di riuscire a coinvolgere sul piano razionale e sentimentale sottolineo questo aggettivo e lo correrò con un verbo che mi ha sentito di capire bene del francese del presidente De Rose a un certo punto detto seguire vorrei la conferma sedurre no cioè bisogna che la grande comunità o ne sia capace sui grandi temi sulle idee guida sull'idea forte di sedurla mandare avanti un processo di seduzione proprio abbinando facendo interagire i due aspetti che connotano l'uomo che sono la razionalità il cuore quando manca una di queste due siamo veramente degli handicappati io penso che finora questa grande campagna che deve essere una cosa grandiosa continuo sistema ti rappresentante non ci sia stata e bisogna fare tutti gli sforzi per farla presenza questa io penso che il piccolo cabotaggio dei piccoli interessi di quelle che quel che fanno le negoziazioni quando non abbiano grande motivazione portone dei risultati molto miserabili grazie
Ora grazie io direi che per questo è una buona occasione anche per chiudere perché sono sette cinque Van sette allora prima pregherei Prodi risponde su quella del dibattito nel politiche Telegraph chiederei per concludere al presidente allora e così conclude anche lui questo interessante dibattito su questo voleva della seduzione dell'idea europea e dei problemi dell'Europa nei mass media nell'opinione pubblica e quindi nel deficit democratico dell'Europa sul
Allora ridotto
Cosa strana e ve lo dico con una esperienza abbastanza analitica non è assolutamente vero che l'interesse sull'Europa e sulla politica estera siano bassi letterarie siano passi in Italia io sarò anticonformista ma in qualsiasi Paese nel cui sono andato nei dibattiti la domanda sull'Europa
C'è sempre fatta dai ragazzi dagli anziani dai giovani sua politica estera è un Paese che sotto questo aspetto è profondamente cambiato e tutti capiscono
Che la nostra salvezza è nell'Europa fa chiuso come slogan tre parole di politica estera Europa Europa Europa che abbastanza banale faccia più presto anche ha coniato lo secondo ma voglio dire
è vero che i nostri mass media pare l'Europa meno degli altri ma attorno al Financial Times contrappongono di ventiquattro ore che ha una massiccia dove sedi Europa e credito fatta bene e quantitativamente molto semina Financial Times ed è il suo confratello
Il Times non ha molti sparano sull'Europa come non ne ha molti Corriere ma proprio perché si è accentuato ma perché il dibattito politico che è fermo seicento a tutto il problema economico e quindi si è trasferito sui quotidiani economici no eh il riflesso della realtà secondo me questo disco dei mass media però e con questo termino ricordatevi che quando arrivi momenti motivo no e richiamo appunto al problema della seduzione sui dell'Europa
Scatta qualcosa di forte di globale e cioè non c'è persona in questo Paese che non capisca
Che per la crisi jugoslava sarebbe nel stato necessario d'Europa cioè che abbia mancato qualcosa nella nostra storia dell'umanità questo lo capisco assoluta anche tutti e questo richiamo emotivo e molto forte molto importante perché parlare alle radici della politica perché è una spinta enorme dal sulle l'OPA più che non degli accordi doganali o o che non delle infrastrutture e proprio capire che la pace e la guerra sono nelle mani dell'Europa e non dei più e non mi si gli stati e la nostra autonomia è nelle mani d'Europa e non dell'Italia è questa ormai diventata cultura comune ed è per questo che io dico ricordato che che secondo me nonostante tutto non si torna più indietro
L'acqua mi ero di Fikri lite
Chi è alto offre che
In via Padre opinion più lui che a volte
Nelle favole ma oltre a rime Suffolk sulla
Cose Cisal Rivera cominciano Jesse chiedo guasti di avere
A Longarone corrisponda uno adesso siete cioè il gioco mica siamo tipi senza sono le donne mentre a un po'lentissimo Dusk primo no Igna nappa non crei il fu con voce dei ferri da Auchan pesi
E fa Likud seppellite se i partiti dare il credo sempre stese scuola e si chiede dire poco pone spicchio la di Marcio colpendo sonde stampa presso
Dosi Emma no loro Olla anche Ampa Hunt attivo come home monaci e noi come San posto nuova preda Seder fase gipponi ministro britannico appello sono sei otto e Anna strisce
Io altre scene veda dice Dossetti che anche vi assicura il governo con sulla però se passa chi giovedì
Quindi indagine Parker cui suoi chiedono si rifà Amis si sa si fanno sesso
Voi mi sesso VQ sua e Musotto e vuol credo no mai Burdett se monarchica Nieri in cui Viespoli cioè mi quasi e mo'
Note materno demo classi non so un passo ora bon ton on a Bossi e dei poveri Merit per la televisione David della ex sede lì da un garage diretto OPA in via come M
Da una democrazia anche potendo il mediazione otto Lupu foie e l'opinione repliche se Kim fatta che il nostro libro non disse no puntuale del Pinocchio di Silvia che se appena curiamo non mosso annega curve aumenta dei sondaggi
Idonea canna rilievo mio avviando Complast la funzione Paolo Montero Franco te la funzione del media peso che Misasi un po'flessione adesso sia al dedotto e querelle Old se immediata se invece il Chievo cure a un memorizza Spiro azione Symphonia E.on contropartite sfiziosi Puja le contrade e nessuna chi soffre o USA sono dei mocassini dose dove e Dario Vargiu Société ho Marche a Brno regime dettava c'è una satirica Fonsai procediamo all'ugola beffe disaccordo inviano
Dolce il pure consigliere opporsi sette Daccò sola depongono se da Gerico versavano Adamo
Lottò più altri resa la classe politica e tenta in chiarezza e di seme scomparire Allocca con pompa scrisse tanto oltre da venire da Paul J. storica nel porto
Che sociologa satiriche avete pure la Fondazione ideale un dono devo fosse ed gruppo resa codifichiamo del cuore e poco assortito me Dutto Good prestò però avete si operava il polso nebbia Polo forse darà separa Menchov IFO tecniche poco però Info Day spicchi di lavoro sua classi Oviedo declina secchietto a un corsetto in USA voi lite giudice i democristiani stima ora si Visaggio commenta della democrazia RAI usato ansiose Edmonton o dei sì eccome uso in uso condanni Simoni può non graverà marginalizzazione addossiamo tanto il dio
Troppi giorno colpirò manici lemon buoni voti nemmeno un amico di spam andasse in dove esistono Apa chiudo nel petto Padania soldino Coppi salta e generosa la fuga
Moderatore sono del tutto inutili dopo questo intervento del presidente allora e quindi grazie di averci seguiti buona sera