"Rapporto sullo stato dell'Italia in Europa. Bilanci e prospettive alla vigilia della Conferenza Intergovernativa" convegno nazionale organizzato dall'Associazione Europa Duemila con il patrocinio del Parlamento Europeo e della Commissione Europea, della Regione Piemonte e del Comune di Torino

I signori buongiorno
A nome della associazione Europa due mila organizzatrice di questo convegno do il saluto a tutti voi alle autorità ai relatori
Questo convegno che abbiamo voluto promuovere alla vigilia dell'apertura della conferenza intergovernativa che come sapete si aprirà a Torino il ventinove marzo
Vuole fare il punto sulla effettiva situazione del nostro Paese all'interno della Unione Europea
Per verificare in maniera priva di ogni retorica in maniera molto concreta quale sia effettivamente il nostro grado di integrazione rispetto agli altri nostri paesi partners
Nella speranza di fornire indicazioni spunti
Utili non soltanto a chi ci rappresentava nella importante sede della Conferenza intergovernativa ma direi anche e soprattutto a chi sarà chiamato a guidarci nei prossimi anni e sarà chiamato conseguentemente a fare sì che il nostro Paese non aumenti le proprie distante rispetto agli altri Paesi dell'Unione ma possibilmente rispetti le scadenze che i trattati internazionali della sottoscritti
Ci hanno dato
Io passerò poi la parola al dottore sassone il quale modererà questo questa nostra questo nostro convegno e naturalmente coloro che avessero piacere di fare domande ai relatori avranno la possibilità tramite i moduli che abbiamo inserito in ogni cartellina avranno la possibilità di formulare per iscritto il loro quesito darlo alle hostess intorno a mezzogiorno
Ai quesiti a quelli che arriveranno che sono proprie dovremo nel seriamente scegliere soltanto alcuni verrà data risposta
Io voglio ringraziare la Commissione europea sede di Milano il Parlamento europeo la Regione Piemonte il Comune di Torino per aver dato il patrocinio a questa manifestazione
Priva di iniziare
I lavori di entrare nel vivo dei lavori io voglio dare la parola all'ex sindaco di Torino
Professor Valentino Castellani che porterà un saluto a questa nostra Assemblea e che salutiamo con un caloroso applauso dipende
Signore e signori buongiorno sono lieto di portare l'apprezzamento mio personale anche della città questo questo convegno come ormai tutti sappiamo alla fine di questo mese siamo impegnati
Ad ospitare la Conferenza intergovernativa è una grande occasione per la nostra città non solo per quello che questo evento può significare in legittimazione l'immagine che sono tutte cose importanti ma è anche una grande occasione proprio per approfondire
I grandi temi di contesto sulla sulla questione europea
C'è un fiorire di iniziative di convegni disseminare di da adesso dai giorni passati dei giorni scorsi fino a ridosso dell'inizio dalla conferenza mi pare che questo sia una grande occasione anche per la città che vede riversati su disse
Motivi di riflessione di approfondimento se mi è consentito nel portare questo saluto
Se mi è permesso di fare una brevissima considerazione perché questo saluto non sia puramente formale io vorrei
Aggiungere alle cose che ho detto la diciamo il punto di vista della città al punto di vista dei sindaci potrei potrei dire
Io penso in questo ripeto esprimo un'opinione non solo personale penso che il problema dell'Europa ponga a ciascuno di noi il tema della cittadinanza europea cioè il tema della del senso di appartenenza a una comunità più più ampia più vasta di quanto non sia ovviamente lo Stato nazionale
A livello europeo nelle reti di città nelle sedi nelle quali come sindaci ci incontriamo ci siamo posti questo problema come si può colmare questo deficit che è un deficit di democrazia
Non è un problema è un problema fondamentalmente istituzionale ma è un deficit di cultura questo del senso di appartenenza alla comunità all'Unione Europea
E la risposta che abbiamo abbozzato che ci siamo dati è che secondo noi
Le città le città nel senso delle comunità locali sono probabilmente il vero laboratorio della cittadinanza europea
Partendo sia da una considerazione di carattere quantitativo nel senso che oggi nelle aree urbane di questa Europa vivono quattro cittadini su cinque circa no quindi la grande maggioranza dei degli uomini e delle donne di questo continente vivono in contesti o in contesti urbani vivono cioè in quei contesti laddove poi c'è una concentrazione dei problemi
Il problema della disoccupazione problemi della coesione sociale
I problemi dell'immigrazione i problemi del degrado urbano delle tossicodipendenze insomma tutti i problemi acuti della nostra convivenza civile sono sostanzialmente concentrati in queste aree allora in queste aree che si costruisce come in un laboratorio il senso di appartenenza della cittadinanza europea
Ecco quello che noi metteremo in evidenza faremo una riunione dei sindaci di grandi città europee il ventotto il giorno ventotto
Quello che noi e cercheremo di evidenziare con come dire non con un atteggiamento rivendicativo localistico conflittuale ma con un senso di grande riflessione su su queste prospettive è che secondo noi bisogna anche un po'rovesciare la prospettiva all'interno dei della dell'unione cioè partire anche un po'più dal basso
Lì i poteri locali intesi come comunità
Sono sicuramente o devono essere sicuramente un punto di riferimento per affrontare alcuni specifici problemi fra l'altro che hanno dimensione tipicamente locale ecco io volevo lasciare solo questa Breve
Riflessione sulla quale evidentemente si potrebbe approfondire ci si potrebbe dilungare molto perché questo comporta ad esempio il tema della riforma dei fondi strutturali la comunità ha avviato alcune iniziative per esempio l'iniziativa urbani molto interessante molto significativa però ancora modesta quindi qualche segnale all'interno della comunità in questo senso c'è
Noi pensiamo che siano strade da approfondire e da percorrere con probabilmente un po'più di determinazione
Augurando a tutti buon lavoro buona giornata
Grazie
Grazie
Grazie sindaco Castellani per questo benvenuto
Grazie a tutti voi per essere intervenuti naturalmente grazie ai nostri relatori
Non hanno bisogno di presentazione ma comunque dentro purtroppo personalmente uno per uno al momento dei loro specifici interventi questo incontro
E molto appropriato pensiamo a sole due settimane dalla conferenza intergovernativa la Conferenza intergovernativa è un oggetto un po'misterioso per la maggior parte dei cittadini non solo in Italia ma in Europa
Si sa che inizia un processo
Non è esattamente chiaro quando questo processo si concluderà si sa che incomincia il ventinove di marzo è in una città del nord Italia
E che si concluderà presumibilmente a metà o anche oltre l'anno prossimo in una probabilmente in una città del Nord Europa
è un processo nel quale verranno affrontate questioni fondamentali riguardanti l'unione europea il presente e il futuro dell'Unione Europea
Si discuteranno questioni istituzionali Danny grandissima rilevanza a partire da questioni va apparentemente tecniche come il voto
Criteri di voto come criterio l'unanimità o criteri maggioranza per arrivare a tematiche di portata che non è esagerato chiamare storica come l'allargamento
A ulteriori Stati della dell'unione europea con una prospettiva di portare l'Unione dall'attuale numero di quindici a venti o anche a venticinque Stati in un futuro che in questo momento è ancora difficile da calibrare dal punto di vista temporale
Si parlerà in questa in questo processo di revisione di altre questioni di portata anche queste veramente importantissima e anche qui mi permetto di utilizzare il termine storico come la politica estera comune con la politica di sicurezza comune
Che sono argomenti di cui i cittadini hanno normalmente poca cognizione
Ma che rappresentano indubbiamente un pilastro ineludibile per quanto riguarda il futuro dell'Europa se ricordiamo che l'Unione europea la comunità europea nasce al termine di più di mezzo secolo di conflitti intra europea dei che hanno poi ha avuto una proiezione addirittura su scala mondiale
E che rappresenta quindi questa volontà di costruzione di un'Europa unita rappresenta anche la volontà specifica dei popoli dell'Europa
Di trovare una soluzione tale che
Porti a escludere il rito la ripetizione degli eventi indubbiamente tragici delle di questo secolo
Questo per sottolineare che una sensazione
Molto diffusa
Che circonda la Conferenza intergovernativa
Tutto ciò che riguarda la discussione del Trattato di Maastricht
Beh questa sensazione che circola specialmente nel nostro Paese
Che si tratti di un appuntamento in cui mettere in discussione questioni fondamentali come l'adesione all'Unione economica e monetaria l'ingresso o meno nel sistema della moneta unica
Di cui si parla attiene pagine sui nostri quotidiani
è una sensazione in buona parte non dico distorta ma sicuramente incompleta
La Conferenza intergovernativa sì propone di definire un assetto istituzionale più adeguato al futuro dell'Europa certamente
Un aspetto ineludibile e fondamentale un altro pilastro fondamentale e quello dell'unione economica e monetaria ma paradossalmente se volete o almeno in apparenza paradossalmente la Conferenza intergovernativa questo lungo processo che dovrà più di un anno non è finalizzato alla revisione dei famosi criteri di Maastricht
Dico questo perché
L'aspetto probabilmente più discusso e più
Sottolineato in questo momento nostro paese proprio perché noi stiamo compiendo uno sforzo di aggiustamento diceva poc'anzi
Luigi Florio dobbiamo discutere qual è il grado di integrazione dell'Italia in Europa
La discussione prevalente il confronto di idee e lo sforzo di carattere politico ed economico che in questo momento si compie nel nostro Paese indubbiamente
Per realizzare un risanamento alle basi della nostra economia e della finanza pubblica che ci consenta di entrare a pieno titolo nel nucleo di Paesi se così sarà
Dell'unione economiche monetarie hanno a partire dalla mille novecento novantotto di questo si discute ampiamente di questo discuteremo molto indubbiamente oggi molti degli interventi hanno come obiettivo quello di
Individuare il punto di equilibrio i parametri percorsi si
Che riguardano appunto la finanza pubblica l'adeguatezza dello sforzo di risanamento i tempi di rientro della lira nell'Unione nel Sistema monetario europeo la capacità di sostenere questa
Vola lottare proprio ritengo però in un'idea a cui la vedova
Il cui voglio ed agricolo controproducenti
Gravi indizi voi
Voglio dire saluto lotta quell'altra allora storica Novak
Dello concluderlo Nieddu vedono avuta il piano ormai
Quindi questi argomenti che pure sono fondamentali non saranno per la verità appunto il centro della discussione
Della Conferenza intergovernativa nondimeno nondimeno ne fanno parte nondimeno
I rapporti tra i paesi che entreranno nel mille novecento circoli sarà ancora novantotto dell'unione economica e monetaria
Aleggia no all'interno di quella che sarà appunto il processo della conferenza rimangono per il nostro Paese obiettivi ineludibili
Naturalmente andranno opportunamente posizionati per evitare che l'adesione al nuova alla nuova fase europea venga valutata in termini esclusivamente contabili quando invece si tratta di un processo di carattere politico sociale istituzionale che ha tempi
E valenze di carattere epocale
Ecco il primo intervento al come argomento proprio quello della moneta unica moneta unica fine e mezzi come da programma
Non credo che Antonio Martino abbia bisogno specialmente a Torino di presentazione per cui lo prego di prendere la parola grazie
Grazie
Io
Due motivi di apparente imbarazzo ed una prego preoccupazione
Due motivi di apparente imbarazzo sono rappresentati il primo
Dal fatto che le considerazioni che mi propongo di svolgere ho già avuto modo ripetutamente di farle anche in questa sede
Sono pensi che non mi sono stancato di ripetere
Nel corso dell'ultimo quarto di secolo Mario Monti può testimoniare su questo e quindi dovere ripetere cose già dette può essere imbarazzante non per me ma forse perché lei ha già ad già avuto modo di ascoltare un e non per me perché io ritengo che fintanto che una tesi in cui si crede non ha avuto ampia accettazione nostro dovere continuare a ribadirlo
Secondo motivo di apparente imbarazzo è rappresentato dal fatto che trovandoci Mario Monti di Dio in disaccordo su quanto dico
E toccando a luglio il compito di parlare dopo di me potrebbe essere imbarazzante ma la nostra divergenza di opinioni non ha impedito ad entrambi
Non ha scalfito affatto i rapporti di stima reciproca di amicizia e quindi so che sette qualcuno deve parlare dopo di me la persona più adatta e proprio Mario Monti
Abbia come c'è rappresentata invece dal fatto che trattandosi di un argomento nel quale fortemente credo che ha occupato gran parte della mia attività professionale dicevo appunto nell'ultimo quarto di secolo io non riesca a contenere mi finisca con le cedere il tempo che mi è stato assegnato allora pregherei nostro moderatore nel caso in cui ciò accadesse di fare intervenire la forza pubblica per strapparmi dal microfono
Ho sempre preso molto alla lettera
Un detto tedesco al quale fortemente credo e che considero oltretutto un privilegio e un detto secondo il quale un professore universitario e uno che la pensa in modo diverso
Io ritengo che il compenso maggiore dell'attività accademica sia proprio il privilegio di pensarla in modo diverso per sottolineare la diversità vorrei cominciare appunto con i fini della per strategia riunificazione monetaria prima di far questo tuttavia devo dire una cosa
Ha torto o ha ragione a mio avviso ha torto
L'unione economica e monetaria oggi e considerata dalla stragrande maggioranza dell'opinione pubblica europea
Come il simbolo stesso
Dell'ideale di unità europea
Un successo un fallimento
Della strategia di unificazione monetaria verrebbe dall'opinione pubblica europea considerata un successo un fallimento dell'ideale europeo
Siccome io considero quest'ultimo come il più alto ideale che il ventesimo secolo abbia offerto al nostro continente
Io ritengo che dovremmo prestare grande attenzione a questo problema perché è in gioco la credibilità stessa dell'Europa
Allora cominciamo commi Fini avvalendomi di quelli privilegio di pensarla diversamente dirò tutto dico subito che mi trovo in disaccordo con una serie di posizioni apparentemente simili alle mie
Primo
Mi trovo in disaccordo con alcuni federalisti
Secondo i quali la moneta europea sarebbe desiderabile perché essa comporterebbe ipso facto unificazione politica questo a mio avviso è ingenuo e perfettamente possibile averi unione monetaria senza avere unione politica e perfettamente possibile averi unione politica senza unione monetaria
Belgio Lussemburgo all'unione monetaria ma non quella politica l'Italia venne unificata politicamente molto prima di essere unificata monetaria mentre sono altresì in disaccordo con altri Federalisti Europei i quali sostengono che l'unificazione monetaria dovrebbe seguire e non precedere l'unificazione politica
E c'è molto più importante che si facciano subito gli Stati Uniti ed Europa e poi in un secondo momento la moneta europea a me questa sembra una posizione sbagliata perché ritengo altamente desiderabile ispirò poi perché l'unificazione monetaria posporlo a rispetto ai tempi dell'unificazione politica potrebbe significare non fare la moneta europea ancora per moltissimi anni
Una seconda interpretazione con la quale io dissento quella secondo cui
La strategia di unificazione monetaria
Avrebbe come obiettivo vero non la moneta europea ma il risanamento finanziario
Questa è una tesi che è stata sostenuta e continua a essere sostenuta da persone nei cui confronti io o la più alta considerazione
Una di queste presente in questa sala
Io la questa visione tradotta in soldoni può essere così espressa noi italiani
Se il problema del risanamento finanziario fosse affidato alle nostre decisioni non lo realizzeremo mai
E quindi necessario che ci sia qualcuno dall'esterno che ci imponga di fare quello che dovremmo fare comunque
Magari in vista del raggiungimento di un alto ideale come quello della moneta europea perché altrimenti le finanze pubbliche italiane non verrebbero mai sanate
Questa è la visione del problema e unificazione monetaria che è molto simile a quello che era il ruolo delle lettere di intenti del Fondo monetario internazionale
Voi ricorderete che il fondo mondare internazionale concedeva prestiti condizionati ai Paesi che ne facevano richiesta erano condizionati
Alla sottoscrizione di una lettera di intenti in cui il Paese si impegnava a porre in essere alcuni provvedimenti di risanamento finanziario
E questa era la condizione per ottenere il prestito è un segreto di Pulcinella che in molti casi il contenuto di queste lettere di intenti non veniva affatto imposto dal Fondo monetario internazionale al governo del Paese che riceveva il prestito
Ma veniva richiesto dal Governo del Paese
Al fondo
Perché il governo voleva che il Fondo monetario gli imponesse di fare quello che ritenevano che fosse doveroso fare in modo da scaricare la responsabilità di apolidi economica impopolare sul Fondo monetario internazionale
Lo stesso ruolo dovrebbe giocare la moneta europea
Risanamento e certamente penoso ma l'ha fatto perché c'è l'obiettivo della moneta europea io
Dissento fortemente da questa interpretazione perché essa attribuisce alla moneta europea un ruolo meramente strumentale e perché oltretutto non garantisce affatto che il risanamento finanziario poi si faccia
E in tema di risanamento devo dire che sono in totale disaccordo anche con quanti criticano la strategia di unificazione monetaria di guasti
In base all'idea che il risanamento sia penoso debba essere posposto io ritengo il risanamento assolutamente necessario
Ritengo che esso debba essere fatto e se critico la la strategia di unificazione monetaria e non è certo perché non voglia che la finanza pubblica venga risanata naturalmente sul risanamento ride diversa da altri
Risanamento può essere perseguito a un livello più alto di spesa pubblica e fiscalità un livello più basso spesa pubblica fiscalità a mio avviso perseguito un livello più basso di spesa pubblica fiscalità
Oltretutto fra un Bilancio il settore pubblico
Di un milione di miliardi all'anno in pareggio
E un bilancio il Setterosa pubblico di mezzo milione di miliardi all'anno in passivo io preferisco di gran lunga un Bilancio un settore pubblico di mezzo milione di miliardi all'anno in passivo
Che non uno di un milione di miliardi all'anno in pareggio perché quello che danneggia
L'economia privata non è il modo in cui la spesa pubblica finanziata e il livello e la spesa pubblica comunque finanziato essa spiazza la spesa privata
Detto questo però non mi non sono assolutamente d'accordo con colori quali si oppongono a Maastricht a destra come a sinistra perché non vogliono il risanamento
E vengo alla moneta europea io credo fortemente credo che l'obiettivo nella strategia di unificazione monetari di Maastricht debba essere
La moneta europea
Credo cioè che la moneta europea abbia un'infinità di vantaggi
E che dobbiamo batterci perché questa realizzazione si tra russi avvenga presto e non continuare rinviarla quindi in questo senso le mie critiche alla strategia di unificazione nulla hanno a che spartire con le critiche di personaggi anche illustri
Basti menzionare per tutti Eros Dahrendorf
Secondo cui sarebbe l'obiettivo la moneta europea ad essere indesiderabile e non lo strumento cioè la strategia di unificazione monetaria
Io critico lo strumento perché lo ritengo inidoneo a raggiungere a realizzare l'obiettivo Dahrendorf lo critica perché non vuole
L'obiettivo
Cara quali sarebbero i vantaggi di una moneta europea
Io ne citerò soltanto alcuni la lista potrebbe anche essere molto lunga
Ma a me sembrano sufficienti quelli che io ora indicherò per giustificare la necessità che ci si muova presto ed in maniera diversa nella direzione della moneta europea
Primo
La moneta europea affrancherà ebbe l'Europa dalla dipendenza da un dollaro come moneta di riserva
L'Europa potrebbe condurre i suoi rapporti col resto del mondo con la sua moneta nazionale cosa che oggi fanno gli Stati Uniti d'America
Questo rappresenterebbe un grossissimo vantaggio per l'Europa
Ma rappresenterebbe anche un vantaggio per il mondo per il sistema monetario nel suo insieme perché
Perché gli operatori internazionali potrebbero scegliere fra due mezzi di pagamento fra due strumenti alternativi il dollaro e la moneta europea
Ora vedete una moneta di uno Stato nazione europea europeo non rappresenta un'alternativa efficace
Al dollaro sui mercati internazionali perché la moneta come linguaggio e tanto più utile quanto maggiore è il numero di persone che l'ha usato l'esperanto e meno utili dell'inglese perché c'è più gente che parla inglese che non gente che parla esperanto
Il dollaro americano e accettato come strumento di pagamenti internazionali perché a alle spalle un mercato nazionale di duecentocinquanta milioni di ricchi americani che accettano liberamente nel loro affari di tutti i giorni questa moneta
Se noi guardiamo al confronto fra il franco svizzero il dolore americano non c'è dubbio il franco svizzero
Sia stato molto più stabile
Del dollaro americano però nessuno ha mai pensato che potesse diventare strumento alternativo al dolore di pagamenti internazionali perché alle sue spalle un mercato di soli sette milioni di abitanti
Allora solo una moneta europea potrebbe costituire un'alternativa al dollaro come mezzo di pagamento internazionale perché avrebbe alle sue spalle un mercato di trecentocinquanta mercato nazionale fra virgolette di trecentocinquanta
Milioni di abitanti
Secondo
Una moneta europea risolverebbe i problemi di bilancia dei pagamenti all'interno dell'Europa
Non ci sono oggi Brock problemi di bilancia dei pagamenti fra il Piemonte e la Lombardia
Perché Piemonte Lombardia usano la stessa moneta non ci sarebbero fra l'Italia e la Francia se Francia e Italia usassero la stessa moneta verrebbe meno uno dei problemi della politica economica uno degli obiettivi
E questo contribuirebbe alla stabilità complessiva
Terzo
La moneta europea impedirebbe questo è il vantaggio che Luigi Naouri considera considerava di gran lunga il principale non vedevo europea impedirebbe
Ai singoli stati nazionali di finanziare i disavanzi pubblici facendo gemme re il torchio dei biglietti come diceva Einaudi cioè monetizzando il debito cioè finanziando la spesa pubblica
Con quella che è la peggiore fra tutte le imposte diceva Einaudi peggiore perché meno avvertita che l'inflazione
Se la moneta fosse europea gli Stati nazionali perderebbero la sovranità monetaria e verrebbero proposti nella impossibilità di finanziare il disavanzo stampando quattrini
E ancora quattro la moneta europea ridurrebbe i costi di transazione per ciò che riguarda i commerci interni all'Europa
Per coloro i quali
Trovano le commesse non particolarmente intellegibile questo
Lo si capisce facilmente
Provate a prendere un milione andai in banca convertirlo in marchi prende rimarchiamo di un'altra banca riconvertita in sterline e così via alla fine del processo scoprirete che non per rimasto nullo ogni volta che cambiate da una moneta un'altra subito delle perdite se la moneta fosse unica questo scomparirebbe
E ancora scomparire ebbero i rischi di cambio oggi gli operatori europei ha hanno da sopportare il costo dell'assicurazione nei confronti dei rischi di cambio se la moneta fosse unica questo costo scomparirebbe
Potrei continuare la moneta unica la moneta comune europea renderebbe irreversibile la liberalizzazione dei movimenti di capitale all'interno dell'Europa
Dal momento che oggi abbiamo molte monete c'è ancora il rischio che ci siano crisi di bilancia dei pagamenti e che un singolo Paese cerchi di rimediare agli squilibri di bilancia dei pagamenti reintroducendo restrizioni movimenti di capitale
Lo fecero la Spagna il e l'Irlanda nel settembre del novantadue quel rischio sempre presente ma potrei continuare
Anche a lungo mi fermo qui
La conclusione tutte queste cose è duplice
Primo
La moneta europea e desiderabile di perse
E un obiettivo
Non è uno strumento noi dobbiamo desiderare la moneta europea non perché un progetto di unificazione europea può contribuire a costringere i paesi a risanare la finanza pubblica quello è semmai un sottoprodotto l'obiettivo principale la moneta europea di per sé
Secondo
La moneta europea è un bene pubblico europeo
C'è uno di quegli obiettivi di interesse generale che non può essere perseguito con pari efficacia a livello nazionale questo comporta che l'obiettivo monete europea lo si può fare soltanto se lo facciamo al livello Europa unificazione monetaria fatta da un paese o da un piccolo gruppo di Paesi non realizza nessuno dei grandi vantaggi della moneta europea di cui ho fin qui detto
E allora
Se le cose stanno in questi termini quesito Emma se scrivi tanto nella moneta europea
Perché sei critico del la strategia di unificazione monetaria di Maastricht
E in realtà io non sono critico soltanto della strategia di unificazione monetaria di Maastricht
Io sono critico dei progetti di unificazione monetaria europea che si sono susseguiti nel tempo e che hanno tutti in comune alcune caratteristiche
E sono presenti anche in quest'ultima
Il primo progetto di unificazione monetaria
Di cui io mi sia occupato personalmente
Era dovuto a Robert Treffen
E risaliva al mille novecentosessantanove
Diciamo Nene mandò una copia a Giovanni Malagodi Giovanni Malagodi
Mi chiese di dire cosa ne pensavo svolsi in quella occasione esattamente le stesse considerazioni che farò adesso questo per dire che manco di fantasia continua a credere nelle stesse cose per un lungo periodo di tempo
Il primo progetto ufficiale
Di unificazione monetaria europea fu quello del piano Werner pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale delle Comunità europee nel dicembre del mille novecentosettanta entrato in vigore il primo gennaio del mille novecentosettantuno
Fallito miserevole mente il terzo alle mercoledì di maggio
Nel mille novecentosettantuno quando
Vennero presentate a Francoforte per la conversione in marchi due miliardi di dollari la Bundesbank costretta a chiudere il mercato dei cambi a chiudere le banche lasciare fluttuare il marco e Fini il progetto Werner
Io avevo scritto nel gennaio di quell'anno un articolo per la rivista di politica economica in cui prevedevo il fallimento del piano Werner
Il redattore capo della rivista il professor Veniero del punta a mi disse che aveva sia apprezzato il mio articoletto ma che non era d'accordo che la moneta europea andava fatta e quindi non lo pubblico subito apparve nel maggio settantuno con risultato che mi trovai a prevedere qualcosa che era già successo
Ho continuato a criticare tutti i progetti che si sono succeduti ma la smetterò riparlare di me e invece parlerò dei delle ragioni per cui sono contrario a questi schemi di unificazione monetaria
Il la strategia di unificazione monetaria attualmente in corso si basa su tre pilastri fondamentali
Il primo è metodologico
Dobbiamo arrivare alla moneta comune europea
Gradualmente poco per volta
Ora il gradualismo e un metodo utilissimo in politica
Io non sono un estremista radicale io
Mi rendo conto che il gradualismo può a volte essere molto utile ma il gradualismo può essere utile soltanto laddove può essere applicato
E il gradualismo può essere applicato soltanto ai problemi che hanno una soluzione divisibile cioè che può essere realizzata poco per volta se vogliamo eliminare le tariffe doganali lo possiamo fare poco per volta un dieci per cento all'anno per esempio
Ma il gradualismo non può essere applicato ai problemi che hanno una soluzione indivisibile del tipo tutto o nulla e la moneta europea è un problema soluzioni indivisibile o la moneta è comune o non è comune
Non si può avere una via di mezzo non si può aprire un po'di moneta comune europea un porno oltretutto collegandomi a quanto dicevo prima se si accetta l'idea che è un bene pubblico europeo una moneta che serva soltanto una minoranza dei paesi dell'Europa non realizza gli obiettivi della moneta europea quindi non è non ha i vantaggi
Che dicevo prima
Tanto per fare un esempio banale che ho più volte fatto
Come dice cavallo Walters se in Inghilterra
Decidessimo di passare dalla guida a sinistra della strada alla guida a destra
Non potremmo farlo gradualmente a gennaio i camion a febbraio le macchine erano a marzo le motoretta lo facciamo tutti una volta lo facciamo e lo stesso è vero della moneta comune o la facciamo tutto in una volta o non la facciamo
Il secondo pilastro
Di tutte queste strategie di unificazione monetaria e che ad esse si debba arrivare
Attraverso la riduzione progressiva dei margini di fluttuazione dei tassi di cambio delle varie monete nazionali fino alla perfetta fissità a qual punto poi si arriverà alla moneta comune
E questo qui Mario Monti sa che un punto in cui abbiamo opinioni diverse questo a mio avviso è semplicemente impossibile
Perché quando si cerca di mantenere invariata la parità di cambio
Nel mondo di oggi molto più di quanto accadesse quando Mussolini aveva pensato di fermarla a quota novanta accadono delle conseguenze indesiderabili
Nel mondo di oggi quello che accade che se la banca centrale cerca di mantenere invariata la parità di cambio quello che fa è oltretutto in vita o speculazione
Perché riduce drasticamente i costi della speculazione lo speculatore sa benissimo che la moneta di un Paese in deficit non verrà mai rivalutata
La moneta di un Paese in surplus non verrà mai svalutata se quindi vende la monito del primo Paese e compra la moneta del secondo Paese non corre rischi
Ora date le dimensioni enormi dei movimenti valutari nel mondo di oggi è semplicemente impensabile che si possa resistere a queste mantenere invariate le parità di cambio abbiamo visto l'abbiamo visto nel settembre del novantadue il sedici mercoledì sedici settembre del novantadue
Tanto per parlare di altri paesi e stendere un velo pietoso sul nostro
In un solo giorno la Banca d'Inghilterra ha venduto ventuno mila miliardi di dollari nel tentativo assolutamente vanno è fallito di impedire l'uscita della sterlina dal meccanismo di cambio europeo è pensabile resistere
Ai movimenti speculativi in un mondo in cui ogni giorno di scambi in valuta superano i mille miliardi di dollari
Più di tutte le riserve ufficiali di tutti i Paesi del Fondo monetario internazionale prese assieme è semplicemente impensabile era già sbagliato nel mille novecentosettantuno
Come dimostrato dall'esperienza di quel del maggio di quell'anno prima è dell'agosto di quell'anno dopo e oggi assolutamente intensa
Terzo
La strategia vinificazione monetaria che stiamo perseguendo come voi tutti sapete si bassa
Su criteri di convergenza in pratica quello che abbiamo è un Progetto di coordinamento delle politiche monetarie e di bilancio che secondo i suoi sostenitori dovrebbe portarci alla moneta comune
Questo progetto non ha neanche una possibilità di successo su un miliardo
E il suo fallimento rischia di screditare ideale europeo perché alcuni dei Crippa rame di convergenza riguardano come voi sapete il tasso di cambio il tasso d'inflazione il tasso d'interesse questi sono del tutto superflui
Perché se l'Europa avesse un'unica moneta non ci sarebbe problema di tasso di cambio il tasso d'interesse sarebbe unico il tasso d'inflazione sarebbe unico quindi non c'è nessuna ragione per cui abbiano dovuto inserire questi parametri nel nel strategia e veniamo invece i parametri di convergenza finanziaria
In particolare quelli relativi al deficit che non deve superare il tre per cento del prodotto interno lordo e al debito che non dovrebbe superare il sessanta per cento
Ora
Ripeto ancora una volta il risanamento finanziario e certamente desiderabili Manon n necessario né sufficiente ad assicurare una moneta comune
E perfettamente possibile avere convergenza finanziaria senza vere una moneta comune e perfettamente possibile avere una comunità comune senza avere convergenza finanziaria
Cominciamo con il primo cassa
Fino all'anno scorso Lussemburgo Germania rispettavano tutti i parametri di Maastricht
C'era la convergenza finanziaria ma non c'era la moneta comune avevano monete diverse
Il Paese che ha il più alto rapporto debito su Pil in Europa il Belgio
Il Paese che ha il più basso rapporto debito su Pil in Europa il Lussemburgo e da molti decenni hanno la stessa moneta
Si può avere la stessa moneta senza vere la convergenza finanziaria si può avere la convergenza finanziaria senza venire la stessa Simonetta
Perché è stata introdotta
La quel perché sono stati introdotti questi criteri di convergenza finanziaria sono stati col con introdotti in base a questa semplice intuizione si dice in un sistema moneta comune
Se uno dei paesi membri dell'unione e quindi che utilizza la moneta comune
Si dà condurre una politica finanziaria allegra deficitaria sottrae risorse
A questa sorta di fondo di risparmio comune
Pone in essere una pressione al rialzo dei tassi reali di interessa con danno per gli altri Paesi
Bene se questa è un'obiezione
Se questa è la motivazione cioè per aver introdotto la convergenza finanziaria nella strategia di unificazione monetaria le obiezioni sono le seguenti primo
Di fatto questo meccanismo opera già adesso indipendentemente
Dal fatto che abbiamo una moneta comune perché data l'alta integrazione dei mercati internazionali dei capitali di fatto già adesso e possibile a un Paese finanziarsi
Sull'estero e quindi sottrarre capitali all'utilizzo degli altri paesi
Secondo la creazione di una moneta comune che avrebbe come dicevo prima un ostacolo ai disavanzi perché impedirebbe ai Paesi membri finanziamento monetario il disavanzo ciò scoraggia avrebbe il finanziamento dei tecnici
Terzo
Se questa fosse davvero la preoccupazione perché introdurre questi criteri come criteri di ammissione alla moneta unica cioè invalidi prima della creazione della moneta europea
Vi si sarebbe dovuti introdurre come criteri di comportamento per il periodo successivo alla creazione della moneta comune europea
Cosa garantisce che avendoli rispettati fino a dar vita all'unione monetaria i paesi poi continueranno a rispettarli dopo e molto più importante che li rispettino dopo non prima e ancora negli Stati Uniti d'America i singoli Stati molti dei quali hanno peraltro l'obbligo del pareggio del bilancio hanno situazioni di bilancio molto diverse gli uni dagli altri questo non impedisce loro di avere la stessa moneta
Cioè il dollaro
E ancora un'altra obiezione
Ma siamo davvero certi che i Paesi che si indebitano sull'estero son paesi che hanno una situazione di finanza pubblica dissestata
E che i Paesi che hanno una situazione di finanza pubblica dissestata finiscono col indebitarsi sull'estero
La risposta è no
Il nostro Paese ha un debito pubblico di dimensioni colossali ai tassi di cambio attuali il debito Publitalia nove due volte e mezza la somma del debito estero di tutti i Paesi dell'America latina
Congiuntamente considerati ma lo abbiamo finanziato noi
Il nostro debito estero non solo è molto piccolo
Rispetto al prodotto interno lordo mai rapidamente decrescente passato dall'undici per cento del PIL del novantatré al cinque per cento di oggi e sia generale novantotto noi non dobbiamo nulla al resto del mondo
Noi abbiamo finanziato il nostro disavanzo con risparmio delle nostre famiglie quindi è possibile aderire una situazione finanziaria dissestata senza indebitarsi sull'estero ma è possibile anche il contrario immaginate un Paese che abbia pareggio del bilancio pubblico
E che in questo Paese abbia luogo un boom inatteso degli investimenti produttivi
Che non può essere finanziato sull'interno nuova finanziaria sull'estero cosa vogliamo fare impedirgli di avere un buon degli investimenti
Si può avere una finanza pubblica sana ed avere un debito estero si può avere un debito estero si può avere una finanza pubblica dissestata e non avere un debito estero
Infine le considerazioni politiche
Che razza
Di unione monetaria europea
Sarebbe quella che desse vita ad una moneta usata da una minoranza dei paesi membri dell'Unione
E non dagli altri
Una moneta di questo genere non avrebbe nessuno dei vantaggi che elencavo prima
E avrebbe grossissimi svantaggi perché aggiungerebbe disordine a disordine monetario
Che razza di unione dell'Europa
E una in cui si dà vita a una spaccatura fa un groppo un gruppetto virtuoso
Di Paesi più uguali degli altri che stanno all'interno del nocciolo duro mentre gli altri restano fuori meno uguali degli altri è questo un modo per unire l'Europa a me sembra un modo per dividerla mi sembra un modo per spaccato
Non accusatemi di essere antitedesco io non ho nulla contro la Germania
Ma non posso non ricordare che una delle motivazioni forti
Dell'Unione Europea negli anni Cinquanta
Era quella di europeizzare la Germania di includere la Germania in un'architettura europea all'interno della quale essa potesse svolgere il suo ruolo senza rischi di conflitti
I tedeschi hanno moltissime qualità
E pochissimi difetti
Purtroppo un paio di volte al secolo mettono tutte le loro qualità al servizio dei loro difetti e quindi si ritenne che fosse necessario europeizzare la Germania
Se noi per seguissimo continuassimo a perseguire la strategia di unificazione di Maastricht noi avremmo un gruppetto di paesi di cui forse perché per ora rispettare tutti i parametri di Maastricht c'è un solo Paese il Lussemburgo come visione allargata dell'unione europea mi sembra piuttosto riduttiva ma dico se continuassimo a perseguire questa strategia avremmo un gruppetto di Paesi di cui forse farebbe parte della Germania il Lussemburgo può darsi la Francia è questa l'idea di unione europea che perseguiamo ho raccontato cento volte lo racconto anche adesso questa idea di Unione europea mi ricorda una barzelletta e vidi in televisione la scenetta qui in televisione una volta fra Carlo Campanini e Walter Chiari Carlo Campanini chiede a Walter Chiari
Invece cosa fai per guadagnarsi da vivere
E Walter Chiari risponde vendo patte di quaglia
Ci ma ci metti soltanto carne di qualità in questo tuo parte fino ci metto anche carne di cavallo ah ma allora imbrogli
Ce n'erano in parti uguali un cavallo una quaglia un cavallo una quaglia che razza di europeizzazione della Germania è una che vede il cavallo tedesco o la quaglia lussemburghese
E arriva a perseguire questa strategia ed essa avrà successo spaccherà l'Europa la dividerà in modo forse irreparabile in due gruppi i Paesi
E il grado di successo sarà misurato dalla creazione di una moneta per l'area del marco
Con la esclusione di tutte le altre come europeo prima che come italiano io rifiuto una strategia che minaccia di lasciare fuori dal dalla fase finale dell'unificazione monetaria un Paese fondatore dell'Unione europea la sesta potenza industriale al mondo e non posso sottrarmi dal manifestare qualche riserva su quei nostri governanti che hanno ad occhi aperti sottoscritto accordi che inevitabilmente c'avrebbero lasciato fuori dall'Europa
Secondo la possibilità più probabile è un'altra e cioè che questa strategia fallisca dove del fallimento
Io intendo una varietà di possibilità il rinvio
è un fallimento
L'annacquamento dei criteri e un fallimento
L'abbandono del progetto è un fallimento in tutti questi casi noi screditare in moli dea all'Europeo perché come dicevo all'inizio l'unione monetaria europea oggi e il simbolo spesso dell'unione europea
Che cosa dovremmo o meglio che cosa avremmo dovuto fare
E possiamo ancora fare
Dobbiamo adoperare gli ha chiesto insegnano gli ultimi tre anni due set due minuti tra l'altro lo metto all'asta per chi lo vuole utilizza
Che cosa avremmo dovuto fare noi avremmo dovuto fare e dovremmo fare
Quello lì adoperarci perché venga discusso questo problema non mi si venga a dire che siccome gli accordi di Maastricht sono stati liberamente sottoscritti
E si ci impegnano in ogni caso se io salgo liberamente su tassi che mi deve portare a casa
è vero invece che il tassista invece di portarmi a casa porta a sbattere contro un muro
Io non ho il diritto e il dovere di riferma riportarmi a casa e non a sbattere contro un muro noi abbiamo liberamente sottoscritto quegli accordi ma se ci rendiamo conto che non funzionano abbiamo non il diritto ma il dovere di dirlo
E quindi intergovernativa avrebbe dovuto essere un'occasione per modificare questa strategia
Per queste mie opinioni
Quando ero economista accademico ho ricevuto soltanto qualche garbata critica da colleghi economisti come Mario Monti con qui abbiamo scambiato opinioni
Va be'non sostenuto le stesse cose da ministro degli affari esteri sono stato subissato di improperi insulti e contumelie
Sono stato accusato di essere anch'io ero Peo sono stato accusato di essere euroscettico
Io credo che gli scettici fossero una grande scuola filosofica sia nell'antichità che nel tempo moderno e poi l'accusa più sanguinosa di tutte sono stato accusato di essere anglofilo
Ma a parte queste accuse che si sono ampiamente ripetute
A partire dalla fine dell'anno scorso le critiche sul strategia l'unificazione monetaria di Maastricht si sono moltiplicate in modo esponenziale vengono da tutti i Paesi vengono esponenti politici diversi
Un dato tuttavia deve farci riflettere
E paradossale
Un'unione
Che popolare fra i Paesi che non ne fanno parte ed è impopolare fai Paesi che ne fanno parte
Tanti Paesi vogliono entrare in Europa questo dimostra la popolarità dell'Europa la maggioranza dell'opinione pubblica in Germania in Francia in Inghilterra e contraria all'Unione monetaria europea
Le due cose ci dovrebbero fare riflettere
Dobbiamo affrontare il problema vero che è quello di convincere l'opinione pubblica europea che attraverso l'individuazione di regole precise predeterminate
Quella moneta europea sarà più stabile non meno stabile delle monete nazionali che sostituisce se noi non affrontiamo questo problema
Non avremo mai la moneta europea
Vorrei concludere con una nota fra l'ottimistico e il preoccupato
Voi conoscete tutti la butta secondo cui Benedetto decimo quinto
Avrebbe detto che prova dell'origine divina della Chiesa il fatto che il clero non sia ancora riuscito a distruggerlo
E prova nella bontà dell'ideale europeo il fatto che gli euro previsti non si era ancora riusciti a distruggere l'Europa ma lo stiamo troppo tranquilli perché a differenza della chiesa nessuno ha promesso immortalità all'Europa grazie
Grazie direi che l'apprezzamento che questa platea dato all'intervento di Antonio Martino almeno in parte tenderebbe a smentire quanto lui ha detto in proposito della impopolarità delle sue tesi
Anche se indubbiamente reazioni assai vivaci soprattutto nel periodo nei suoi importanti incarichi di governo se ne è vero in quantità
Credo che si possa dire che la l'importanza dei temi trattati e anche di obiettivi finali giustificano più che ampiamente molta vivacità nel dibattito certo senza che questo mai trascenda in improperi o in valutazioni non attinenti alle argomentazioni in quanto tali
Grazie allora per questa chiarissima
Egli era inequivocabile esposizione su in meriti e le potenzialità di potrei chiamarlo un big bang monetario per l'Europa
Con l'obiettivo della unificazione
Dei paesi sotto il profilo economico ma anche politico in termini storici di cui si è parlato
Il successivo intervento di Luigi Florio parlamentare europea e presidente della associazione Europa due mila organizzato questo incontro
E l'argomento direi che segue naturalmente questo della moneta unica perché parlerà di parametri per l'Italia e d'Europa oltre Maastricht prego
Grazie Sassoon io mi prendo meno tempo di quello che abbiamo invece dato al professor Martino
E vuole poi partivano i parametri di Maastricht che sono quei parametri di cui tutti sanno qualcosa
Antonio Martino gli ha ricordati
E io voglio ricordare come noi Illy stiamo sballa Ando tutti e tre
Direi in maniera molto considerevole cioè per quanto riguarda il parametro del debito pubblico noi
Siamo fuori del doppio per quanto riguarda il parametro del deficit pubblico noi siamo fuori in una misura che va tra il doppio e il triplo
Per quanto riguarda la la lì parlando della bassa inflazione dei tassi di interesse contenuti noi siamo ahimè agli ultimi posti nella classifiche europee tutti sapete come nell'ultimo anno l'inflazione abbia fatto registrare un considerevole salto in avanti
Eppure non passa settimana senza che da qualche parte noi leggiamo che siamo i primi fra i quindici nella classifica dell'europeismo
L'ultima statistica
Quella su chi è favorevole sue Corea su chi è contrario all'euro conferma il dato il settantaquattro per cento degli italiani e per la moneta unica a fronte di una media europea di favorevoli che non supera il cinquantaquattro per cento
E tocca i minimi in Danimarca col ventinove per cento in Svezia con trenta Gran Bretagna col trentasei in Finlandia con trentasette in Germania con trentotto
Ma come è possibile allora credo che sia opportuno chiedersi
Essere i più europeisti d'Europa i più favorevole la moneta unica e al tempo stesso i più lontani
Da quello stato di virtuosità economica che a torto o a ragione i governanti europei hanno tutti insieme italiani compresi eletto a esami d'ammissione per poter accedere alla moneta unica passo per passo fondamentale per l'Unione europea nella strategia che ci siamo dati
Facciamo un esempio
Se dice solo che un tizio si picca di essere il più cattolico del quartiere e poi scoprissimo che ha divorziato cinque volte che non ha mai dato un soldo per i poveri dalla parrocchia che cosa penseremo di lui
Probabilmente riterremmo che racconta delle frottole oppure chi ha qualche virtù cattolica nascosta che bene andare magari ha cercato di scoprirlo
Se dunque ci possono essere tanti parametri per valutare un buon cristiano sicuramente indipendentemente da quelli di Maastricht ci possono essere altri parametri per valutare quanto il nostro Paese sia vicino o lontano dal resto d'Europa
Quali parametri
L'Europa è vista nel mondo come la culla della civiltà
E oggi una nazione ritenuta più o meno civile
A seconda del rapporto che esiste tra lo stato e i cittadini con riferimento a tante cose al funzionamento delle istituzioni a livello dei servizi
Al rapporto tra questi ultimi e la pressione fiscale al funzionamento della giustizia al mantenimento degli impegni presi alla libertà politica ed economica lasciata ai singoli eccetera eccetera eccetera
E dunque interessante andare a vedere relativamente e mentre elemento e visto il tempo che abbiamo relativamente solo ad alcune di queste importanti voci come si colloca la situazione italiana rispetto al resto della Europa comunitaria iniziamo dalle istituzioni
Che sono al centro di un dibattito politico quindi taglia vivacissimo che la ormai partita campagna elettorale contribuisce a vivacizzare bene noi abbiamo il parlamento più affollato d'Europa circa novecento tra deputati e senatori che però caso unico
Non registra alcuna differenza tra il ruolo delle due Camere tra ruolo della cava i deputati e quella del Senato
Tuttavia un tale Parlamento che nel corso degli ultimi decenni ha prodotto la legislazione più mastodontica d'Europa nessuno sa dire quanto sinora leggi italiane si dice che siano tra le centocinquanta mila duecento mila ma nessuno sa con esattezza
Si è sempre più trasformato nel vero esecutore delle norme decise dal Governo e ratificato ore di queste norme a spedire che nella legislatura che si è appena conclusa delle duecentonovantasei leggi approvate tante tante sempre tante una ogni due giorni e mezzo
Solo trentatré sono state d'iniziativa parlamentare
Se a tale situazione aggiungiamo il fenomeno della decretazione d'urgenza reiterata talora per decine e decine di volte in attesa di essere convertito in legge
C'è il quadro di una situazione di anomalie
Legislativa direi unica in Europa che recentemente il presidente dalla Corte costituzionale italiana intervenendo alla commissione giuridica del Parlamento europeo non ha esitato a definire grave e senza pari nel resto dello dell'Europa comunitario
Altrettanto preoccupanti al grado di litigiosità direi unico tra le forze politiche
Il quale ha fatto sì che l'ultima legislatura conclusasi alla sua scadenza naturale dei cinque anni e quella che ha inizio nel mille novecentosessantatré oltre trent'anni fa e termino nel mille novecentosessantotto
Il cambio del sistema elettorale da proporzionale a prevalentemente maggioritario intervenuto come tutti sappiamo due anni fa
Non ha purtroppo ha migliorato la situazione ma paradossalmente la resa persino più confusa in quanto si è inserito in un impianto fatto di norme e soprattutto di prassi rimaste immutabili calibrate sul sistema precedente
E mentre nella vicina Francia per fare un esempio concreto di un Paese che per tanti versi si ritiene hanno i simile
Una maggioranza può insediarsi modificare in modo significativo la Costituzione nell'arco di una settimana come capitato lo scorso anno dopo le elezioni politiche francesi qui da noi dopo anni di discussione si afferma il punto di partenza salvo che nel frattempo e maturata in più sedi la convinzione del tutto anomala per uno Stato che si definisce di liberal democrazia che solo maggioranze e minoranze insieme possono e hanno il diritto di modificare la Carta costituzionale
Se dunque sul versante istituzionale le distanze con il resto d'Europa appaiono decisamente marcate vediamo come va
Nel settore dei servizi
Prendiamo in considerazione alcune tra i principali non potendo certo passati in rassegna tutti la scuola e sicuramente tra i più importanti servizi essendo chiamata a preparare le generazioni future ebbene siamo rimasti gli ultimi ad una vera elevato a sedici anni l'obbligo di istruzione scolastica e siamo i posti di coda pure nella graduatoria dello studio le lingue strumento essenziali per operare in un mondo che si fa sempre più piccole per operare in una comunità
Che è fatta di quindici nazioni insieme a noi solo Portogallo Spagna e Irlanda Inghilterra
Prevedono l'insegnamento di una sola lingua nelle scuole superiori
Ma se si considera che Orlando Inghilterra ovviamente hanno una lingua che gli permette praticamente che permetta ai loro cittadini di essere compresi in tutto il mondo l'handicap rimane soltanto per gli studenti italiani spagnoli e portoghesi più o meno la stessa troika di coda che caratterizza i famosi che si caratterizza per i famosi parametri di Maastricht
Non intendo soffermarmi più di tanto sul rapporto cittadino burocrazia
Altra questione scottante giacché in proposito tutti sappiamo che e fiorite un'aneddotica molto vivace che tutti conosciamo
E che
Mette in risalto quanto sia difficile rapporto fra cittadino e Lucrezia ma pare difficile rapporto credo che possa essere ben sintetizzato dal caso balzato recentemente agli onori delle cronache ha per protagonista un'azienda a pochi chilometri di qui
Di Collegno Città di quel Nord definito avanzato e industriale
Questa azienda nel novantuno ha chiesto al Comune cambi di destinazione d'uso per poter cambiare appunto la destinazione di un proprio stabilimento venderlo e investire su un altro stabilimento i proventi ottenuti a distanza di cinque anni non ha avuto ancora risposta messi meno in attesa di una risposta ha pensato di prendere essa una decisione e di portare i libri in tribunale perché non potendo portare a compimento quei piani che da tempo si era prefissa ahimè non le rimane che la strada
Del fallimento nel grande mercato unico europeo fatti come questi che qui da noi se non costituiscono la regola non costituiscono sicuramente neppure l'eccezione
Hanno inevitabilmente l'effetto di scoraggiare insediamento di nuove attività economiche specie presso i potenziali investitori dei paesi partner chi guarda all'Italia come un possibile luogo in cui intraprendere
Investire capitali e anche molto sensibile a un altro tema fondamentale al tema della giustizia
Ma come la giustizia italiana comparata a quella europea
L'argomento mi trova particolarmente sensibile sia per il fatto che come alcuni di voi sanno svolgo la professione di avvocato sia per il fatto che sedendo dalla commissione giuridica del Parlamento europeo posso controllare diciamo la situazione da un osservatorio particolarmente interessante
Allora confrontiamo qualche paragrafo qualche parametro iniziando dal settore civile forse un settore che tocca tutti più da vicino potenzialmente più da vicino bene sapete che la durata media di un processo di primo grado in Italia e di quarantasei metri è la più alta d'Europa
La più alta d'Europa seguono l'Irlanda
Con trentasei mesi la Danimarca Paesi Bassi Portogallo la Gran Bretagna con ventiquattro mesi la Francia con quindici e poi via via tutti gli altri fino alla Germania
Che anche in questo settore si qualifica come Paese più virtuoso con soli sei mesi di tutor di durata media di un processo civile in primo grado per la cronaca la media europea e di ventuno mesi e venti giorni
Noi dunque ci attestiamo sul livelli più che doppi
Rispetto ad essa
E se la giustizia è così lenta è inevitabile che i processi si accumulino attualmente sono pendenti in Italia in primo grado circa tre milioni di causa civile l'arretrato più pesante di tutta Europa
Superato soltanto dal nostro arretrato in sede penale che raggiunge sempre in primo grado i quattro milioni di cause pendenti
E il numero è purtroppo in costante aumento costante e progressivo mento è più che raddoppiato rispetto dieci anni fa quando le cause civili pendenti in primo grado erano poco più di un milione e mezzo
Se la giustizia civile e in questa situazione quella penale non se la passa meglio alla lunghezza dei processi infatti che sostanzialmente analoga a quelle del settore civile qui si aggiunge il problema dalla carcerazione preventiva
Dei suoi tempi e dei suoi spesso capitano errori in Italia delle circa cinquantadue mila persone in stato di detenzione quasi la metà venticinque mila sono in attesa di giudizio
Un'attesa che prima della riforma intervenuta nello scorso mese di agosto poteva durare fino a vent'anni e che ora è stata ridotta a un massimo di nove anni anche qui i nostri parametri sono sensibilmente lontani da quelli del resto d'Europa
In Francia la custodia cautelare non può superare quattro mesi perché sia incensurato sei mesi perché ha detto ha riportato una condanna inferiore all'anno
E potenzialmente illimitata ma sottoposto a severi controlli soltanto perché abbia già riportato condanne superiori all'anno
E sia accusato di un reato punito con le più di cinque anni di carcerazione in altre non può superare i due anni in Spagna i quattro in Gran Bretagna Irlanda e Portogallo l'ampio ricorso all'istituto
Del rilascio su cauzione rende di fatto quasi inesistente questo tipo di problema riducendo di solito pochi giorni il fenomeno della carcerazione mi pure in Germania vige il sistema del rilascio su cauzione ed anche se la durata della custodia e teoricamente priva di limiti un complesso sistema di verifiche ogni sei mesi permette di contenere il fenomeno entro limiti del tutto
Fisiologici si aggiunga a questo dato
Quello relativo agli umori giudiziaria
Negli ultimi quindici anni sono stati assolti il quarantatré per cento degli imputati
Bene dunque si comprenderà il preoccupante messaggio che viene da una recente ricerca Eurispes che ha definito gli italiani un popolo a rischio circa l'alta possibilità di incappare in accuse infondate intenzioni giusto
E si comprenderà pure perché l'Italia continua a rimanere in testa alla classifica dei ricorsi alla Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo chiamata a vigilare sul rispetto della dignità umana nel Vecchio Continente nel novantacinque
Le procedure aperte contro il nostro Paese sono state cinquecento cinquantaquattro un maggior numero di tutte le altri tutti gli altri Paesi quarantasette in più che l'anno precedente seguono notevolmente distanziate la Gran Bretagna con quattrocentotredici la Germania con duecentoventitré la Svezia
Centosessantacinque e poi via via tutti gli altri in ordine decrescente fino a Lussemburgo che ha soltanto avuto otto procedure
Ma se non si può parlare del rapporto tra Italia il resto d'Europa senza parlare i temi importanti come la giustizia i servizi eccetera sicuramente non si può non parlare del fisco
è un argomento questo su cui i luoghi comuni si sprecano su cui è bene non indugiare ad atteggiamenti propagandistici ed è bene quindi attenersi alle cure e scarne cifre complessivamente versiamo noi ogni anno allo Stato tributi in quantità non dissimile dalla media europea intorno al quarantadue quarantaquattro per cento del prodotto interno lordo
Il fatto è che questo importo complessivo incide sulla realtà differentemente dal resto d'Europa in cui buona parte della ricchezza esistente sfugge al controllo della pure pletorica e costosa macchina fiscale
Il risultato è che chi paga in Italia paga in media assai di più che nel resto d'Europa perché ciò avviene sulla base di aliquote più elevati a cominciare dall'impresa che pagano mediamente tenendo conto di tutti i balzelli circa il sessanta per cento del reddito prodotto
A differenza di una medium appena che si attesta su livelli di circa e anche un po'di più del dieci per cento inferiore
Ma voglio soffermarmi in particolare sull'aspetto la tassazione della casa che tocca quasi tutti noi da vicino visto che per fortuna siamo più un popolo di proprietari che un posto di proletari la maggior parte degli italiani come sapete proprietario di casa
In Italia a differenza che nel resto d'Europa la casa e tassata con bene produttore di ricchezza anche quando essa non la produce anche quando è abitata
Do suo proprietario degli altri quattordici Paesi e diffusa invece la tendenza inversa a concedere cioè agevolazioni fiscali anche a chi pone in locazione anziché abitare
I propri alloggi in Francia Germania Regno Unito e riconosciuto il diritto di detrarre a fini fiscali le spese di gestione della casa di proprietà in cui si vive
Un modo ovviamente parco mangiare investì per incoraggiare l'investimento nel mattone qui da noi si è seguito invece criteri decisamente inverso da ottanta al novantatré in tredici anni l'aumento dell'imposizione fiscale è stato del Seicento settantacinque per cento
Percentuale più percentualmente
Gravano sulla casa ben trentasette tasse un numero che non appare nel resto d'Europa
La tassa di registro per dirne una tra le più conosciute quella sui trasferimenti immobiliari ed a noi dell'otto per cento esattamente il doppio della media europea che il quattro per cento all'interno di questa media il record di leggerezza fiscale tocca la Gran Bretagna con l'uno per cento seguita dalla virtuosa Germania anche qui virtuosa con il due per cento
Dovunque in Europa la casa d'abitazione esentata dall'imposta sull'incremento di valore in Italia no la paga ugualmente anche se con una riduzione come sapete del cinquanta per cento qui da noi non c'è differenza quando si fanno fare lavori o opere in casa di aliquota Iva tra i lavori eseguiti sulla casa di abitazione i lavori eseguiti su una casa di proprietà ma non d'abitazione
Sono entrambi al diciannove per cento percentuale notevolmente superiore alla media europea chiede il sedici e mezzo per cento per i lavori su un immobile non di residenza e solo il sei e tre per cento per i lavori sulla casa di residenza si notti infine che a differenza dal resto d'Europa i lavori di ristrutturazione della casa di abitazione qui
Scontano una TAC una aliquota IVA così retaggi volata che fino a poco tempo fa era del quattro per cento ora è stata portata al dieci in tutto il resto d'Europa non pagano assolutamente IVA non c'è dunque da stupirsi
Cari amici se la giornata della libertà economica quella giornata che i giovani imprenditori torinesi da qualche anno hanno prego celebrare proprio in questo
Salone perché segna il momento dell'anno in cui si smette di lavorare per lo Stato e si incomincia a guadagnare per se stessi
Se questa giornata ricevo cari da noi ultima in Europa è stata al ventidue luglio nel novantatré il ventisette luglio nel novantaquattro
E scesa al diciotto luglio nel novantacinque sarà probabilmente di nuovo dopo il giorno venti in questo mille novecentonovantasei e non c'è neppure da stupirsi se nella classifica mondiale della libertà economica
Delle nazioni elaborata da undici centri di ricerca internazionale tra cui l'Istituto per gli affari economici di Londra
Il nostro Paese figura solo quarantaquattresimo sul centodue e quartultimo nell'ambito dell'Unione Europea seguito da Svezia Portogallo e Grecia la classifica si tratta su quattro aspetti
L'intervento dello Stato la pressione fiscale l'apertura agli scambi con l'estero la difesa del valore della moneta e del risparmio
Nonostante tutto però siamo il Paese europeo con la minore percentuale di indebitamento privato e il maggior grado di risparmio individuale in questo campo a differenza che nel campo di settore pubblico siamo persino più virtuosi della Germania
Così dimostrando di invertire il celebre assioma di Adamo Smith e di sapere coltivare private virtù pur in presenza di macroscopici vizi pubblici
In conclusione quindi dopo questa rapida carrellata pensate dunque che sono solo Maastricht e i suoi dannati parametri che ci tengono lontani della virtù d'Europa
Quanto al resto la nostra coscienza di europeisti
Può ritenersi veramente a posto noi che ci riteniamo i primi della classe in fatto di europei prima di rispondere
Credo sia consigliabile controllare anche altri aspetti che non ho avuto il tempo quindi affrontare
Quali i frequenti richiami ne sa qualcosa il professor Monti della Commissione europea per inadempimento alle norme comunitarie se non erro anche qui guidiamo la classifica o quasi
E la nostra imperturbabile in ottemperanza lo ricordava prima Antonio Martino ai trattati che entusiasticamente sottoscriviamo ad iniziare per ricordarne uno che ci tocca tutti quando facciamo degli spostamenti all'estero
Ad iniziare dicevo dal trattato di Schengen
Se è vero dunque come diceva Vittorio Emanuele secondo un illustre cittadino di questa città
Che ci vuole anche il diavolo per credere al buon Dio io credo che si possa concludere che ci vuole anche queste Italia per credere all'euro grazie
Grazie
Luigi Florio indubbiamente quanto ci ha presentato in termini di servizi pubblici virtù private non può non far riflettere su un percorso che si presenta per noi particolarmente accidentato
Nella accedere ai nuovi obiettivi europei
Forse abbiamo la piccola consolazione nel tennis sapere che siamo talvolta in compagnia anche numerosa ma soprattutto che almeno per quanto riguarda alcune realtà importanti cui anche Antonio Martino ha parlato sia risanamento pubblico fondamentale economico finanziario
Si procede a una velocità che non era sospettabile nei nostri vizi pubblici anche solo pochi anni fa tutto sommato mi pare che siamo tutti abbastanza
Piacevolmente sorpreso dalla velocità del rientro anche se questo sta provocando indubbiamente un rallentamento può provocare urla rallentamento nei nostri virtuali
Tassi di sviluppo oppure in quelli sperati indubbiamente comunque questa sua presentazione deve fare riflettere su quali siano veramente quale sia l'insieme delle caratteristiche che portano che ci devono portare ad avvicinarci di più all'obiettivo europeo
Il prossimo intervento se è in grado di farlo perché purtroppo ha avuto un abbassamento di voce proprio in queste ore vivano Spallanzani presidente nazionale della Confartigianato ora e quanto ha appena finito di dire Florio
In merito alle difficoltà che le imprese devono affrontare sotto il profilo fiscale e se ne è parlato solamente diciamo che è solamente uno degli aspetti che peraltro esploso nei giorni scorsi proprio qui
Ma anche per molti altri problemi ecco Spallanzani denuncia da tempo le difficoltà in questione e che sentiamo quali sono i suoi punti di vista per quanto riguarda le potenzialità future in relazione all'Europa prego spazzata
Ma io ci provo mi dovete scusare ho seguito anche il suo consiglio ha preso una una pastiglia
Non so abbiate pazienza
Sorrideva Battisti in aula noi cerchiamo già preso sempre cercherò di essere anche naturalmente brevissimo sono vado per flash
E mi devo riferire quanto ha detto
L'onorevole Florio
Il dramma di questo Paese specie per la piccola imprenditoria
è che non ci sono le libertà economiche
L'articolo quarantuno della Costituzione
Per la piccola impresa non esiste più
Noi lo vediamo
Da tutta una serie di cose la questione fiscale drammatica ottantotto scadenze l'anno
In corso incomprensibilità
La vessazione abbiamo in corso il marciatore di Trento due miliardi di multa ad un barbiere
Nove miliardi di multa al traghettatore di Rovigo tre miliardi di multa un calzolaio troppe aberranti fuori dal Polo si alza la mattina si addestrava dice ma in che Paese siamo per l'ho vista fiscale la questione delle leggi ambientali tutte all'eccesso
La ristrettezza rigidità del mercato del lavoro
La drammaticità della legge seicentoventisei che sta venendo avanti sulla sicurezza sul lavoro
Che ci porterà il mezzogiorno nella illegalità oppure sarà una grida manzoniana
Perché non è assolutamente possibile che la legge sulla sicurezza sul lavoro venga applicata come gli altri Paesi europei
Noi vorremmo andare a vedere in Germania orientale
Se quella legge applicata se sarà applicata siamo certi di no perché già noi abbiamo nostri prenditori che vedono in Germania orientale che sicuramente hanno delle aziende che sono ancora dei novecentoquarantotto rispetto a noi addirittura anche più dietro di certe nostre aziende del sotto
Ora ci troviamo con tutte queste legislazione talmente vessatoria seppure ciascuna legge possono anche essere giuste
Ci troviamo che tutte queste leggi sono tutte all'eccesso ed essendo tutte all'eccesso hanno creato una gabbia tali per cui per piccoli imprenditori H tre quattro cinque otto dieci dipendenti logico più lavorare
Siamo bloccati
Siamo bloccati uno s'alza la mattina sbattendo la testa contro il muro sull'ambiente Paul non può licenziare l'operaio alla la la sigla diretta adesso poi c'è anche la direttiva macchine
La seicentoventisei è un Paese dove Luxuria lavora ci vuole un matto iniziare un attività ci vuole un kamikaze ci vuole un temerario
E giusto para addossando ma se non è questa la realtà siamo vicinissimi alla realtà
Ma questo per la piccola imprenditoria però ci chiediamo e insipienza
Non conoscenza
Lo fanno apposta deve sparire la piccola impresa
Dobbiamo tutti comprare nell'alti della Sammontana e non il gelato artigiano oppure il pane surgelato almeno quello fatto dal fornaio dallo Stato sono domande ci voglia deve sparire la piccola perché il sindacato non controlla i nostri quattro cinque otto dieci quindici dipendenti
Ce lo chiediamo ma nel momento in cui questo sta venendo avanti è chiaro che vorrei vedere chi crea occupazione del Paese che è anche il tema
Grande industria licenzia riduce il numero di occupati settore pubblico non c'è più una lira magari chi è rimasto anche per esclusione delle due grandi componenti il settore pubblico la grande industria siamo rimasti noi per esclusione c'avrebbero mai scelto ma per esclusione cioè l'artigianato e la piccola impresa commercio tali colture e il turismo siamo rimasti allora
Se con tutta la legislazione che è in contrasto con la piccola imprenditoria
Ed è solo la piccola imprenditoria che può creare occupazione le volevo sapere dovevano lavorare i nostri giovani i nostri ragazzi specie pensoso doloso via
Possiamo creare costi fare una mail Fini in ogni provincia del Sud una così disse vai ad alzare una Agrigento concreto non lo so
Debbo francofona o nelle procure penali dibattimentali portammo pur grate non meno nuovissimo non è arriva noi nota o oppure ottimale denari nelle varie K al un'azienda si va ora è vera fino al o loro Fornarina per non
Almeno distanza di venti anni al almeno
Io andavamo sponsor che volevo stellina è stato a Mosca tutte dopo lustri dalla busta tanto tempo
E andavo Moschino e si chiamava prodotte in Ucraina a distanza di vent'anni c'era lo stesso documento oppure è un fatto eccezionale lo stesso documento da riempire di Stasi che da qui tutti i giorni cade il documento non si sa mai se va bene
Era meglio nuove storie è questo il paradosso e il paradosso che siamo il paradosso di siamo arrivati al paradosso dare
E non si sa mai se la documentazione va bene nove allora
Diciamo ma insomma vogliamo ritornare gli articoli fondamentali della Costituzione la Repubblica
Repubblica fondata sul lavoro che a nostro avviso è cambiato c'è scritto lavoro virgola dipendente virgola specie pubblicato il lavoro invece credo che si lavoro di tutti lavoro dell'artigiano e commerciante dell'operaio del dipende invece no prevalentemente pubblico allora costituzione ed è stata viola l'articolo quarantuno libertà economiche non ci sono più
L'articolo quarantacinque la legge provvede alla tutela e lo sviluppo d'artigianato l'unico paese che ha una specifica tutela dimenticata
Anzi sono massacri tutte le parti
Ci ritroviamo un quelle stupidaggini o quelle cretinate della minimum tax che m'ha fatto chiudere cento mila aziende artigiane tutti lavorano alla macchia vero perché c'era l'accordo governo sindacati Confindustria quaranta mila disoccupati abbiamo creato addirittura avevano inventato anche la teoria del plusvalore di David Ricardo più dipendenti più tasse socializzazione degli utili dovuto lo sfruttamento degli operai proprio fuori dal mondo
Cioè non ne hanno sbagliato uno per creare disoccupazione in Italia non ne hanno sbagliato uno e hanno preso tutto
Non ne hanno sbagliato
Sì non è questione di compagni o non compra la questione rese
Nel qua mio padre era operaio la Maserati licenziato e quarantanove
Si è messo a fare l'artigiano come hanno fatto tanti a Modena
Reggio Parma è nata paradossalmente la ricchezza nelle nostre zone grazie ai grandi licenziamenti di quegli anni alla cornea ma si tratta di fondi riunite la Weber tutto Jetix preservare più piccolo imprenditore
Ed è nata per così la polverizzazione produttiva ed è nata la richiesta del del del adesso invece farebbero tutti i cassintegrati come alla Bugatti
E fare per il doppio lavoro sì che allora il mio al mio corregionale Guidalberto Guidi deve prendere la gente dal Sulta sradicato dalla terra dalla propria terra con dei danni Marie per il Mezzogiorno
Invece la gente deve stare sul perché la vengono via le persone migliori permesso
E le porta in Emilia Romagna mezzi invece gli operai che sono Emilia Romagna non vogliono mettersi a lavorare Polito fa il secondo lavoro
Ma possibile roba così che andiamo avanti così che chi può lavorare non vuole lavorare e chi invece potrebbe lavorare vorrebbe lavorare deve venire in Emilia Romagna per poter lavorare che invece dovremmo creare un posto di lavoro la giù da ecco allora
Ci sono tali incongruenze
Tali cose che non riusciamo a comprendere
Paradossi
E elogiava qui e
C'è qualcosa c'è qualche volontà superiore direttive europee dicevo vado per flash
Prendiamo noi recepiamo le direttive europee solo quelle che solo contro il sistema produttivo italiano
Quelle che sono a favore qui non riceviamo mai arriva la direttiva i soldi non arrivano quarantacinque mila miliardi lo diceva deputato esso europea l'altro giorno l'onorevole Baldi dice la direttiva arriva i soldi sono a latere ma i soldi non lo riprendiamo mai dobbiamo subire sulla direttiva abbiamo la società unipersonali sposa vita limitata diretti europea non è recepito specie per l'artigianato
Abbiamo i discorsi delle sburocratizzazione l'unico paese che ancora che la stupidaggine della bolla compagno dalla Toldo ministro Fantozzi dovrà togliere decide di togliere tutto chiaro
Un da un un una legge delega da parte del Parlamento e governo invece di toglierle Bologna aggiunto un'altra tutto quello degli inerti sì che la gente anche lì non si capisce più deve contare anche la ieri cioè delle assurdità tali e non stiamo accorgendo
Ad esempio il delegato alla sicurezza degli seicentoventisei gli altri Paesi europei c'è oltre cinquanta dipendenti non abbiamo messo anche le aziende che hanno uno due
Perché ci siamo accorti che questa legge è stata fatta non tanto per la sicurezza
Quanto perché essendoci duecentocinquanta mila medici disoccupati in Italia
Ed essendoci avvocati commercialisti che non trovano lavoro
Perché il sistema scolastico è stato indirizzato non verso fa il falegname ma verso fare gli avvocati
E adesso non c'è la domanda per gli avvocati allora legislatore deve trovare la domanda di lavoro per gli avvocati
E li mette a carico di quelli che lavorano come consulenti sì che quelli che lavorano poi non ce la fanno più e il Paese salta per aria così ci hanno scaricato erano circa duecentocinquanta mila tredici perché tirano fuori la questione della sicurezza sul lavoro
è noi sono robe che vediamo che capito tutti i giorni le nostre aziende perché abbiamo le fila fuori dalla porta di gente che o fare i consulenti solo medici e avvocati
E ragione con massimo rispetto di chi fa questi mestieri però questa gente erano può essere messa a carico di quei pochi che sono rimasti a lavorare
Questi sono i problemi per cui l'occupazione cale grandi industrie non ce la fa più cedole porgeva più noi oggi stiamo sopportando dei carichi che non ce la facciamo più cioè difficile che in questo Paese possa nascere nuova imprenditorialità c'è la questione del sotto concludo
I ragazzi con
Da micro e macro criminalità lo si combatte dal signor Amati
Le grandi infrastrutture la Salerno Reggio Calabria senza la terza la corsia d'emergenza non si fa dalla signora Latini
I capannoni collaboratori per le piccole impresa che il devo cura questo settore
Non si fa lo si avrà tirano c'erano fatti comunisti l'Emilia Romagna il Veneto ne ha fatti democristiani laggiù non gliela fatto nessuno non hanno le infrastrutture non hanno niente
Il problema che li fanno sei sette punti in più le banche non si risolve anche quello della sera la mattina
Allora cosa possiamo fare
è chiaro dal Presidente del Consiglio si va al ministro delle Finanze questo lavoro l'unica cosa che potrei fare è quantomeno sperare nella creatività alle fantasie
Dei nostri ragazzi defiscalizzati ad imprese che nascono toglietegli le casse comunali che lo volete fare per decreto domani ma di no delusione tutte 'ste queste stupidaggini l'elusione poi dopo faccio per fattura ma vogliamo dare un po'di fiducia
Non c'è altro sistema del Mezzogiorno per creare occupazione
Voglio fare un'altra Melfi non c'è non c'è la possibilità che poi ci sarà quel che succederà non so che cosa succederà proporre non vorrei che succeda scultore che succedesse come a Taranto che è diventata una città invivibile sessantacinque mila disoccupati ecco ma io voglio sapere ma facciamo sì che abbiamo ottocento chilometri di costa in Calabria
Se facciamo partire il turismo dal turismo nasce idraulico l'imbianchino lettrici sta la discoteca il tabaccaio
E se nasce l'idraulico lascia fabbrichette che deve fare Robbie Lauri ma perché vogliono partano sbagliato tutto
L'unica per cosa che abbiamo quando io sento parlar di disoccupazione in Europa lei mi sta venendo la voce di disoccupazione in Europa Mario e abbiamo la testa diverso ai tedeschi
Noioso costruttore di macchine facciale macchine Serenella copiare dopo due anni ero fatte nuove con i giapponesi Caligola con la cinepresa abbiamo la testa diverso
E se abbiamo che siamo arrivati diceva il professor Martino al sesto posto nei poteri secolari mondiali
Ma ci siamo arrivati perché l'Italia da Capo Passero a a Sondrio abbiamo una testa diversa e il dramma di questo Paese che stanno massacrando la nostra testa la nostra creatività
è quella fantasia il made in Italy tutte 'ste robe disalimentate che oggi vola l'anguria rotonda la facciamo rotonda domani dall'avviso una roccia ho bisogno
è questa la questione
Questo allora quando noi quando noi continuamente diciamo ma
Usati gli strumenti fiscali ma togliete tutti questi bei burocrati dell'Istat ma so ma sono dei proprio da parte qua dice non si va più lavorare non si urlava la famosa frase lasciateci lavorare toglie data io
Vietato ai anche chi lavora e produce per un giorno arriva a chi lavora produce la metà dei ecco perché di vedete credo che ormai finisco lo scontro in questo Paese
Me ne sto accorgendo
Non è tra destra e sinistra proletari padroni sul Tati sfruttatori
Paolo Ulivo
Adesso lo scontro vero in questo Paese e chi ha un lavoro fare finto figlio è vero contro chi ha un lavoro finto
Chi lavora produce
Noi lo scontro vero in questo Paese e dato tra partigiane commercianti Chronicle tori
Professionisti operare
Noi diciamo che i nostri operai
Chi ha un lavoro per diceva il Santo Padre ad Agnone siamo preoccupati
Per la ricerca di un'occupazione per la sola retribuzione
Più santo Padre
Cioè basta così posti finti
Se continuiamo a creare dei lavori socialmente utili che saranno certamente utile socialmente ma probabilmente solo il dieci per cento di quei lavori socialmente utili sanno socialmente utili l'altro vanto per cento solo posti finti
Allora ci troviamo i nostri operai hanno capito che il nemico ciò che noi il forte i famosi otto a padroni il nemico suo quelli dell'ENEL che impiegano venti minuti in con due automezzi a cambiare in tre una lampadina
Quel quello alla biosfera poli dello scontro non è quello il ventuno aprile il vero scontro che ancora venire sarà quando noi nostri operai ITT dipendenti del settore privato un terzo di dipendenti pubblici sono eroi gli eroi che percepisco per meno di quanto fanno che lo tante volte lo fanno anche per impegno civile il senso dello Stato
Questo sarà il vero scontro sarà lo scontro di quelli che lavoro e quelli che hanno lavorato
Quelli che hanno fatto gli agricoltori gli artigiani gli operai quelli che hanno fatto questo richiamo dei lavori vere quel che sarà il vero scontro contro quelli che ancor più assistiti
I figli mangia pare tradimento per usare delle frasi banali
Quelli che hanno i posti finti quelli che hanno i posti virtuale quelli cioè il vero scontro sarà tra lavoratori occupati e occupati non lavoratori quando ci sarà questo so chi tutelerà gli occupa idee lavoratori occupati sarà la destra o la sinistra
Perché finché e in questo Paese ancora lo siamo quelli che lavoro soli maggioranza
Si salverà l'Italia
Ma se aspettiamo ancora un po'quelli che lavorano saranno in minoranza
E sarà difficile ero che si posso salva Alitalia perché le elezioni vinceranno quelli che non lavorano e su quelli che non lavoro lì c'erano le lesioni andare ancora carico di quelli che lavoro quelli che lavoro si stancherà lo di più e quando non ci sono più non so
Ci sono tutti gli studiosi faranno tutte le loro teorie ma quando qui nessuno più lavoro io credo che oggi sia più da fare
Grazie
Grazie vanno Spallanzani sarei curioso di sapere se effettivamente questa sua perverso suo dinamismo viene fuori dalla pillola che avevamo suggerito di prendere prima te l'incontro oppure se immerso sì ma credo piuttosto che si tratti della passione vera che lo anima e che lo porta a essere oltre che è così comunicativo e direi se veramente piacevole all'ascolto anche così effettivamente convincente nelle sue argomentazioni per quanto riguarda la realtà che si viene a creare che si è venuta a creare negli ultimi decenni nel nostro Paese e che richiede indubbiamente molta attenzione che in questo momento non si presta sia se la guardiamo nella filigrana della nostra specifica realtà nazionale ma a maggior ragione se ci confrontiamo con gli altri Paesi dell'Europa e fuori dall'Europa
Prossimo intervento Riccardo Garosci a sua volta parlo ma il parlamentare europeo e imprenditore nel settore della commerciali grande distribuzione l'argomento di cui parlerà e dimensioni che addenda settori economici l'opportunità per le piccole e medie imprese prego caro
Io cercherò di dirvi le cose che ha detto il presidente Spallanzani in modo più allargato e magari con qualche linea di febbre in meno
Soltanto pochi anni fa in Europa parlare di dimensione aziendale piccole o medie significava pensare a qualcosa che nel quadro economico e sociale della grande Europa che stava nascendo tornava con gli obiettivi che si propone il mercato ha poi dimostrato che proprio nelle dimensioni intermedie
Sono possibili interventi e le conseguenti crescite meno tre ore che decisamente più pratiche
E poiché di cose pratiche che oggi vogliamo parlare vicino ai cittadini siano essi imprenditori o consumatori finali
Cercherò di dimostrare come sia cambiato il mercato in questi ultimi anni come debbano quindi mutare le scelte economiche e politiche
Oggi le piccole e medie imprese hanno opportunità che ieri non esisteva devono saper cogliere ma devono anche poterne cogliere devono cioè essere messe in grado prima di tutto di conoscere quali possibilità esistono per loro
A questo proposito è utile ricordare la definizione di piccola e media impresa secondo i parametri europei
Vi sono distinzioni fra la Commissione e la Bei la Banca europea degli investimenti che si applicano a seconda dei casi per la Commissione sono piccole e medie imprese produttive quelle con un massimo di duecentocinquanta dipendenti un fatturato annuo non superiore ai venti milioni di ECU quindi circa quaranta miliardi
Ed una parte
Piccoli d'impresa e commerciali e di servizi quelle con un massimo di novantacinque dipendenti ed un fatturato annuo massimo di sette miliardi e mezzo milioni e mezzo di e quindici mila per la Bei invece questi parametri salgono fino a quattrocentonovantanove dipendenti con immobilizzi netti inferiori a settantacinque milioni di ECU ed una partecipazione azionaria Esterna da parte di un'azienda più grande
Che non superi il trentatré per cento del capitale sociale
Fatta questa premessa statistica utile inquadrare settore delle piccole e medie imprese torniamo per un attimo ad occuparsi delle imprese maggiori la grande integrando impresa
Ha dei meriti che certamente non si vogliono qui mettere in discussione sono meriti economici ma anche sociali
Che in tempi e modalità diverse all'interessato tutti i paesi europei
Gran impresa devi continuare quindi ad essere per quanto possibile tutelata seguita
In tutta la sua crescita in tutte le sue opportunità per quanto può offrire in termini di investimenti di contribuzione fiscale di miglioramento Della qualità eccetera
Ma la grande industria inevitabilmente va verso una scelta tecnologica
Che da un lato meglio qualifica l'occupazione ma dall'altro sostituirà interventi meccanici a quelli umani in altre parole macchine al posto di forza lavoro
E la ovvia strada della qualificazione e dell'innovazione strada non prima però di dolorose conseguenze sull'occupazione
Il problema numero uno in Italia come in tutta Europa è ormai da anni quello dei nuovi posti di lavoro
L'industria soprattutto quella di grandi dimensioni deve fare queste scelte per riqualificarsi e restare competitiva sul mercato un mercato che si internazionalizzata e che propone prodotti e servizi dare geograficamente lontane ma operativamente vicine
Ma non è una scelta senza alternative l'alternativa anzi di due tipi la prima dimensionale e la piccola e media impresa si possono recuperare quei posti di lavoro che la grande azienda soprattutto industriale rigetta sul mercato del lavoro
Mi sono oggi in Europa oltre sedici milioni di piccole e medie imprese che rappresentano oltre il novantanove per cento del totale delle imprese della comunità e che generano il sessantacinque per cento della cifra da fare complessiva dell'azienda e dell'Unione Europea
La seconda alternativa riguarda i settori economici da potenziare alternativi a quello solo produttivo
Mi riferisco ai comparti del terziario di mercato cioè commercio turismo servizi e naturalmente all'artigianato
Cioè a quei settori merceologici che già oggi in Europa danno lavoro al sessanta per cento del totale degli occupati contro un quaranta per cento diviso fra agricoltura e produzione che va irreversibilmente in calo da diversi anni
Anch'io come il professor Martino ripeto un concetto già sostenuto in chiave europea ma che credo sia utile a rendere il cambiamento di cui vi ho anticipato
Ogni volta che un reparto di una grande azienda meccanica chimica siderurgica viene robotizzato o meccanizzato sono quindici venti posti di lavoro definitivamente perduti
Ma ogni volta che si apre un laboratorio artigianale un piccolo supermercato un nuovo albergo un ufficio di servizi quali che siano pubblicità informatica sono quindici venti nuovi posti di lavoro riguadagnato e la disoccupazione
E sono posti di lavoro basati sulla figura umana ma insostituibili in futuro da macchine proprio perché legati alla professionalità dei singoli
Sono posti di lavoro in gran parte mirati ai giovani e alle donne che sono i due settori più colpiti dalla disoccupazione
Ma molto rimane ancora da fare soprattutto per migliorare il livello di informazione di conoscenza delle potenzialità delle PMI e dei settori del terziario valga per tutti consentitemelo l'esempio del commercio
Che è stato per me in particolare le battaglie che ho dovuto affrontare al Parlamento europeo la Bei la Banca europea degli investimenti non ha mai riconosciuto fra i settori economici finanziabili quello commerciale
Privilegiando i comparti produttivi quali unici creatori di investimento di sviluppo
Questa già di per sé evidente discriminazione è stata resa drammatica in occasione della tragica alluvione che ha colpito le nostre regioni a fine novantaquattro
Pochi mesi dopo quei fatti dell'alluvione la Bay riconosceva un finanziamento di mille duecento miliardi anche grazie all'azione di molti colleghi parlamentare cui presenti devo dirlo
Mille duecento miliardi per la ripresa economica e le attività economiche delle zone colpite ribadendo le destinazioni d'uso e escludendo cioè il dettaglio commerciale
In quei tragici giorni nei quali piccoli imprenditori colpiti cercava una qualunque collaborazione per riprendere le proprie attività ci diceva in sostanza a loro che i fiumi debordando
Avevano accuratamente evitato negozi ristoranti magazzini bar
La verità come purtroppo sappiamo è ben diverso proprio le botteghe i pubblici esercizi i negozi sono stati quelli spazzati via per primi dall'alluvione
E ora questi imprenditori chiedono alle banche alle istituzioni modesti finanziamenti per riattivare il magazzino di punto vendita
A fronte di questa mia di questa situazione ho dovuto nella mia azione politica affiancare la clava al fioretto
A forza di interrogazioni parlamentari di visite alla commissione di prediche in aula ottenevo finalmente a fine novantacinque il riconoscimento del commercio fra i settori finanziabili dalla Bei
Questo significa oltre la possibilità immediata di accedere a quei mille duecento miliardi intrinseco riconoscimento che il commercio e di pari dignità operativa con tutti gli altri settori economici
Il commercio che naturalmente deve essere considerato in tutte le sue forme piccolo medio grande
Sarà poi il consumatore a scegliere il tipo di punto vendita per i propri acquisti tradizionale sotto casa supermercato di quartiere negozio specializzato centro commerciale in Arexpo urbane eccetera
L'importante è che la produzione e la distribuzione assi Condino il cliente nelle sue scelte e che queste possano essere alibi libere nella formula nelle dimensioni perché il mercato le deve offrire tutte nessuna attività deve essere preclusa al mercato spingere troppo in una direzione in un'altra può risultare controproducente
Esempi dannosi di desertificazione commerciale dovuta troppa grande distribuzione o al contrario di troppo poco spazio al commercio moderno sono già stati rigettati in Europa
Tra poche settimane entro la chiusura del semestre di presidenza italiana in Europa
L'Unione pubblicherà due relazioni sul sistema commerciale sulle piccole e medie imprese in entrambe l'orientamento è di assecondare il più possibile al mercato per fornire gli esatti strumenti di crescita e di aggiornamento
Il principale di questi strumenti è rappresentato oggi dalla formazione professionale
Se da un lato infatti dobbiamo fare il più possibile per creare nuovi posti di lavoro dall'altro dobbiamo riqualificare quelli esistenti perché rimangano partecipi del cambiamento
L'Unione Europea è fortemente disponibile a finanziare la formazione professionale a fronte di progetti seri ben congegnati soprattutto di tipo collettivo cioè fra più impresa è o fa impresa di Paesi diversi vi sono interessanti i mezzi finanziari disponibili
Gli strumenti economici comunitari possono svolgere un ruolo strategico nell'assecondare il processo di adattamento e di crescita delle piccole e medie imprese
Non dimentichiamo che una micro impresa oggi può essere una media azienda domani è una piccola attività oggi può divenire un grande protagonista nel mercato di del domani non mancano certamente tre
Questa è stata sinora anche la volontà del Parlamento europeo che i numerosi occasioni ha ribadito che tutte le piccole e medie imprese debbono poter beneficiare di tutte le risorse finanziare comunitarie
Questo non soltanto in virtù di un logico senso di giustizia economica ma anche nella consapevolezza del ruolo sociale svolto nell'Unione europea da sedici milioni di piccole e medie imprese che danno lavoro al sessantasei per cento di tutti gli occupati della comunità
La rivitalizzazione del mercato del lavoro dunque sembra passare soprattutto dalle piccole mini impresa anche l'Europa negli ultimi tempi ha dovuto prendere atto dal non lontano ottantatré che fu dichiarato dalla Comunità europea hanno della piccola impresa quasi che fosse una specie in via d'estinzione
Sono stati fatti grandi passi avanti
Rimangono però alcuni punti di debolezza superare quattro in particolare
Il primo la troppa burocrazia
I costi amministrativi sono in sostenibili soprattutto nelle imprese più piccole dove l'imprenditore deve destinare il suo tempo anziché al proprio lavoro all'adempimento degli oneri burocratici
Solo in Italia centocinquanta mila leggi rappresentano la dimensione legislativa troppo estesa ci potrebbero semplificare accorpare eliminare il costo amministrativo di adempimento è stato quantificato nell'Unione Europea un circa duecento miliardi di ECU qualcosa come quattrocento mila miliardi di lire
L'incidenza di questa cifra sulle piccole e medie imprese e di circa il novantasei per cento
Il tempo medio da dedicare agli obblighi burocratici nelle grandi impresa è di cinque ore per dipendente e le piccole e medie imprese con meno di dieci dipendenti e di sessantadue ore hanno
Secondo punto sono gli obblighi fiscali e dei contributi sociali per le nuove assunzioni
Al momento e di troppo attualità perché faccia ora un un cahier de doléances
Solo due concetti velocissimo il primo e credo non si chiede non chiedono gli artigiani commercianti piccoli imprenditori non chiedono di pagare meno tasse ma di pagarle meglio
Si sappia inoltre che gli ostacoli tributare spesso frenano impediscono trasferimento dell'impresa che da una generazione all'altra anche prefetto ed eccessive imposte sulle successioni
I figli devono continuare a essere devo continuare il lavoro dei padre adesso non voglio così
Non cercare tranquilli impieghi pubblici o statali questo dovere che abbiamo soprattutto verso l'artigianato deve mantenere alcuni mestieri che stiamo perdendo
Il terzo punto è aiutare la crescita tecnologica
Cioè incoraggiare la ricerca facilitare l'innovazione l'inserimento di tecnologie soprattutto per l'informazione e la qualità nelle piccole e medie imprese
Conseguentemente le aziende con maggiore intensità tecnica dovrebbero poter accedere più facilmente i programmi di sviluppo di ricerca sostenuti dall'Unione Europea questo aiuterà la competizione nelle nostre imprese sul mercato internazionale
Il quarto e ultimo punto sono i rapporti con il credito con le banche
Al contrario delle grandi aziende le piccole medi impresa dipendono finanziariamente soprattutto dall'autofinanziamento capitali propri utili reinvestiti eccetera
Il denaro costa troppo e sono ancora troppe le difficoltà per ottenere prestiti bancari a tassi accettabili o per procurarsi capitali sul mercato creditizio questo punisce particolarmente l'imprenditoria giovanile
Che è quella proprio perché in fase di avvio che necessita di maggiore fiducia da parte delle banche
Ma anche che debbo inoltre abbreviare i tempi di pagamento dei bonifici soprattutto quelli transfrontaliere
Cioè fra paesi interni dell'Unione
Perché rispetto poi dei tempi di pagamento delle fatture per le piccole imprese fondamentale lasciando alle aziende al mercato la regolamentazione
Su questi punti abbiano in conclusione abbiamo ora il vantaggio di una crescente attenzione a livello europeo
La Commissione ed in particolare di commissari Apuzzo dis Greco responsabile delle piccole e medie imprese dal professor Monti responsabile degli aspetti fiscali
Stanno destinando sempre maggiori sforzi e proposte per la razionalizzazione del settore
In particolare iniziative e azioni pilota sono in atto mirati in particolare alle regioni transfrontaliere o di cooperazione nel mercato interno
E ancora per l'imprenditoria femminile
Che tanto può dare per una crescita omogenea del settore
Mentre in Italia si attende da quattro anni dal ministro del lavoro una semplice circolare interpretativa per attivare la legge sull'Inter sull'imprenditoria femminile e conseguenti finanziamenti
Pelle femminile che vi ricordo nel nostro Paese pesa per il venticinque per cento del totale delle aziende
In Europa le donne imprenditrici già si scambiano danni prodotti servizi informazioni collaborazione
Chiudo con un ultimo pensiero
L'altro ieri a Strasburgo durante la sessione plenaria del Parlamento europeo il presidente di turno la signora Susanna Agnelli strappando un vivo plauso che a Strasburgo è una rarità
Ribadiva la necessità di equiparare i poteri del Parlamento europeo
Unica istituzione elettiva in Europa cioè l'unica che rappresenta gli interessi diretti dei cittadini della base delle categorie dicevo equiparare i poteri del Parlamento con quelli del Consiglio
Purtroppo per loro non sarà così
E l'apertura della conferenza di Torino fra pochi giorni il Parlamento europeo sarà rappresentante o soltanto dal suo presidente l'amico e collega clausola
Ci consola Remo pensando con molta concretezza che a Torino in quei due giorni non cambiava lavoro
Ma verranno se si vuole fortemente poste le basi per un dibattito che nell'arco di un paio d'anni definirà la nuova Europa le sue competenze i suoi doveri le sue aspettative
Le parti ala nei suoi lavori avendo come riferimento l'ho chiaramente ricordato la signora Agnelli un triangolo alla cui base c'è la politica e le istituzioni
Ma al vertice cioè all'obiettivo ci sono i cittadini grazie
Grazie Riccardo Garosci
Gli ultimi interventi hanno evidenziato aspetti importanti
Della costruzione europea che non erano immediatamente percepibili nel momento in cui sono scritti trattati in un momento in cui sono definiti criteri
è stato chiaramente indicato che le necessità le esigenze per arrivare a un'effettiva costruzione europea
Passano attraverso la modernizzazione e la semplificazione alla del burocratese azione dei sistemi nazionali ma naturalmente anche di quelli sovranazionali
E si è parlato fino adesso soprattutto prevalentemente delle potenzialità
Di sviluppo di quelli che sono gli organi fondamentali grazie alla ricchezza ossia le imprese delle varie dimensioni questo momento finora in particolare di quelle di piccola media dimensione dell'artigianato
Sia nei servizi che
Nell'industria
Ma giustamente l'Europa e una costruzione che viene indirizzata o deve essere indirizzata al benessere dei suoi cittadini e quindi non in quanto soltanto produttore di ricchezza ma anche in quanto partecipanti a una realtà globale che prevede certo molti doveri ma anche molti diritti
Su questo tema della cittadinanza dei cittadini dei diritti dei cittadini e delle loro possibilità di movimento di iniziativa
Di spostamento piuttosto che non appunto di varia natura per quanto riguarda sia a aspetti economici e sociali
Di questo si parlerà sarà uno di argomenti portanti della Conferenza intergovernativa e su questi argomenti adesso l'intervento di Andrea Manzella parlamentare europeo come tutti sanno importante costituzionalista prego
Dottoressa sono la ringrazio di questa premessa perché in realtà con questo tema istituzionale mi mi pareva di essere fuori fuori convegno in un convegno così nutrito di di di economia reale ma poi ecco pensando a quello che sarà la struttura della conferenza che si aprirà a Torino
Il ventinove che sarà una conferenza dedicata alla completamente o di di Maastricht e cioè al completamento istituzionali ma a sette e allora mi sono sentito un poco nella nell'animo di quegli inglesi che quando c'è tempesta sulla Manica dicono che il continente è isolato e non loro ecco e e allora ecco la conferenza sarà dedicata ai ai ai temi ai temi istituzionali e nella conferenza di parametri di convergenza non si parlerà ecco buona o cattiva che sia la strategia di avvicinamento
Alla Moletta alla moneta unica
Essa verrà data come un un dato scontato nella conferenza al massimo si parlerà di quello che succederà nella eventuale insuccesso della moneta unica cioè si parlerà del patto di di di di stabilità e e e questo non tanto per una questione teorica o di diplomazia
Europea ma anche per che per una questione politica perché i giganteschi processi di aggiustamenti sono stati già compiuti in nome della disciplina di Maastricht
Carlo Azeglio Ciampi in un libro che uscirà fra qualche giorno scrive è una pura illusione credere che il processo di unificazione monetaria si arresterà
I sacrifici già chieste i popoli d'Europa lo rendono politicamente
Irreversibile
Sarà vero non sarà vero chi lo sa ma insomma ogni opinione rispettabile specie se lungamente meditata ed un'opinione rispettabile anche quella che per l'Italia
E sempre meglio sbagliare assieme agli altri partners dell'Unione Europea
Chi aveva ragione da soli come professore tedesco di cui parlava l'onorevole Martino ma e allora vediamo questa cittadinanza e come tante altre cose il concetto di cittadinanza è stato introdotto nel Trattato di Maastricht che un trattato un po'superiore alla è un po'migliore della sua della sua cattiva
Fa ma e si è capito subito che di per sé il concetto di cittadinanza messo dentro quel trattato
è un concetto dirompente rispetto alle tradizionali nozioni chiuse di cittadinanza nazionale e non conta
Che all'inizio sia fatto solo di quattro o diritti e numerati e denunciati il diritto di voto di candidatura amministrativi il diritto alla protezione diplomatica europea il diritto di petizione l'importante è che ci fosse e con il principio di sussidiarietà saranno le due grandi regole costituzionali dell'ordinamento europeo che hanno la stesso una del capacità di diffusione nell'intero ordinamento proprio dei principi costituzionali che non sono localizzabili in questo o in quel settore proprio perché costituiscono l'in sé dell'ordinamento e poi voi lo sapete la nozione di cittadinanza nel trattato
E accompagnato da una clausola evolutiva cioè l'articolo otto è prevede che il Consiglio europeo all'unanimità Possa adottare disposizioni intese a completare i i diritti previsti e nella cittadinanza dell'Unione
Quindi le premesse c'erano tutti e mercoledì scorso il Parlamento europeo o ha dato una sua idea di questo di questo completamente approvando una risoluzione che proprio sulla cittadinanza contiene diciotto paragrafi ogni paragrafo o illustra una posizione soggettiva da tutelare nella nel nell'idea di cittadinanza europea il paragrafo diciotto il più amaro per l'onorevole Florio perché grazie all'emendamento firmato da Boniperti era mai quindi esiste una Trump una trasversalità pallonara
Che che il travalica gli schieramenti e politici è stata riconosciuta alla lo sport la dignità di cultura sportiva nazionale insieme a quella che era stata negata nella sentenza nota
Di di cui di cui sì di cui visitarla
Ecco ora eppure in tanta ricchezza e di di specifiche azioni
E i questa richiesta di specificazione non ci dice qual è il significato vero il concreto operare del principio di cittadinanza europea
Anche se questa ricchezza di specificazioni il risoluzione al Parlamento ci da una pista ci dice un indizio lo sul significato di questo suo Successo di questo suo successo di pochi anni trascorsi e da Maastricht
E il perché sta nel fatto che il concetto di cittadinanza europea è un concetto utile per tre cose primo per ricentrare l'Unione
E sull'unico riferimento possibile concreto per un ordinamento democratico cioè lo status dei propri cittadini
Il secondo punto e che in questo concetto di cittadinanza serve per definire il livello di governo cui la Costituzione comunitaria fare riferimento per localizzare in questo status di cittadinanza
Il terzo punto e che la cittadinanza serve per misurare in un confronto indiretto la qualità delle diverse cittadinanze nazionali rispetto a quelle europee quando sentivo Spallanzani Garosci
Parlare di di di di di certe di certe cose
Del della cittadinanza e imprenditoriali d'Italia scusate vi questa ecco ecco diceva queste cose di indici di enunciava
Implicita enunciavano implicitamente questo concetto del dislivello di cittadinanza che abbiamo in europee abbiamo in Europa ma vediamo brevemente questi questi tre punti primo ho detto ricentrare l'Unione sui diritti di cittadinanza significa che è rivoluzionato il meccanismo di creazione di riconoscimento dei diritti dell'Unione i diritti europei originari originarie la libertà di circolazione di di capitali e di persone
Di beni e di servizi nascono dal mercato e sono funzionali al nuovo sono funzionali a al al buon andamento del del del mercato ed è una cosa che è tenuta fuori con molto rilievo nell'impasto vertice di Bangkok che abbiamo fatto l'euro con l'Unione europea ha fatto con i Paesi con i Paesi asiatici si addice hanno detto ma che ci porta delle libertà politiche dei diritti politici voi dovete stare attenti a questo verde stare attenti a queste libertà
Di
Di grana economica e in dividi di contenuto economico quelle su cui avete fatto il mercato il mercato unico caso ci venite a dire a impicciarmi dei dei diritti politici dei nostri dei nostri cittadini ora
Non mi questo stadio
O lo abbiamo lo abbiamo grazie a Dio passati ora direi che la spinta propulsiva al riconoscimento di posizioni giù soggettive da tutelare nella dimensione europea viene dei cittadini in quanto tali e non solo
Come operatori
Economici ed una spinta forte
Perché forse i cittadini tedeschi cittadini inglesi e lo rifiutano di abbandonare il marco a verificare deve abbandonare la sterlina
Ma l'ottantotto per cento dei cittadini tedeschi settantasei per cento dei cittadini inglesi e a favore di forme di tutela Paul ricurvi polizia Interna comune a forme di difesa comune è questa questa questa questa cosa la popolarità ad Europa non si deve basare solo sui parametri Massese si deve basare su questi altri parametri che ormai entravano dal concetto unitario di cittadinanza e questo significa che con la cittadinanza sul nuovo funzionalismo
E il fattore aggregante dell'Unione non l'abbiamo più una faticosa estrazione dei diritti impliciti al buon funzionamento del mercato ma il contrario si parte dalla necessità di concretizzazione di legittime aspettative di di di di diritti fondamentali del cittadino europeo per ricercare e quali sono i più appropriati meccanismi meccanismi politici ed economici e i e così e appunto l'Unione
Sì efficiente la se volete il percorso e dall'economia alla politica dei diritti l'Unione si riscendere acquista concretezza e vicinanza e i suoi meccanismi di mercato incontrò la cittadinanza si
Riequilibrio si riequilibri uno
E questo riferimento di status personale forse più facile capire che il problema per i cittadini europei per esempio di fronte al a a al Macro problema economico
Ho e più acuto o non nel senso di rifare i parametri bassi che anche sul su quello sì e gioca tutta una serie di immagini di di di immagini collettive
Ma semmai quello di riequilibrare
L'intensità di meccanismo istituzionale che in questo momento Presevo stalla basse dell'unificazione monetaria con un uguale Inter l'intensità del meccanismo che dovrebbe assicurare è occupazione
E competitività alle alle impresse e in Europa anche nella stessa la risoluzione che non parlava solo di pallone ma insomma c'era già dal secondo la portata voleva ecco e allora e questo questo questo tema ebbene in e venne è ben centrato nell'equiparazione e della
Del comitato di un commi di un istituendo Comitato per l'occupazione
Con in lo stesso meccanismo del comitato che presiede che che presiede alla unificazione monetaria c'è proprio questo parallelismo che si è voluto
Centrare nel nel nel Parlamento
Nel Parlamento nei il europeo e ancora
Sono importanti almeno a me a me sembrano importanti
E quindi tentativi e i non in di negare i parametri massima di interpretare l'articolo centoquattro c come ha fatto a Valéry Giscard d'Estaing dove ci sono altre proposte
Nel senso di scorporare per tutti gli Stati dal deficit
Le specie se per investimenti infrastrutturali di interesse europeo cioè se dove spendiamo cinquanta mila miliardi per l'alta velocità eccetera questi non contano ai fini del del deficit di di para e naturalmente questo vale per tutto per tutto per tutto il per tutti distanti il secondo punto e mi avvio rapidamente
Alla conclusione il secondo punto è la definizione del livello di governo di base dicevo come il primo luogo del della cittadinanza quando il trattato riconosce il diritto amministrativo di elettorato passivo e attivo in realtà riconosce che la residenza
La città e il primo luogo di esplicazione di questo o status di questo status europeo Castellani la lo ricordava poco fa e lo ricordava molto bene
La cittadinanza europea richiama e per così dire europeizzazione renda componente essenziale delle politiche dell'Unione la politica della città come come chiave culturale
Dei fenomeni di vita collettiva degli insediamenti delle imprese delle persone l'Europeo e innanzitutto cittadino della sua comunità
E in secondo luogo che se c'è un deficit democratico dell'Unione Europeo esso non si colbacco limitazioni e del modello statuale dei rapporti tra Parlamento europeo e commissione consiglio ma prendendo questo filo della democrazia municipale e dipanando lo sino alle istituzioni europee passando per province e regioni Stati nazionali Castellani diceva laboratorio del della cittadinanza e vero ecco questa concezione di un'Europa vertebrali da da contrapporre al DES all'Europa del deserto che ora c'è tra le istituzioni
Di Bruxelles e le il nove i livelli i locali di governo
Il punto per il terzo e ultimo punto o del della cittadinanza europea e quella del misura del confronto di qualità tra le diverse cittadinanze europee il punto su cui hanno e tanto insistito Florio
Per Hoshi Spallanzani certo
Lo sappiamo ce lo dicono i giuristi ci ammoniscono i governi nazionali lo stesso Parlamento europeo è molto prudente che la cittadinanza europea non è un concetto sostitutivo della cittadinanza
Nazionale ma esso si aggiunge è complementare a inventare e contiguo a dei somma questo queste sue caratteristiche e assieme il dinamismo con cui entrano nella nozione di cittadinanza sempre nuovi diritti implicite degli europei
Ecco questo questi fattori determinano un suo valore diciamo di parametro
Una sua capacità di confronto fra gli status di cittadinanza nazionali insomma è un po'come lei Q il valore la cittadinanza europea e un valore immediato da più componenti nazionali in questo senso essa e anche la misura
Di nuove disuguaglianze disuguaglianze di inefficienze comunitarie come il mare il mancato Statuto comune delle imprese europea che crea infinite complicazioni al diritto di stabilimento e alla competitività stesa dell'impresa
Disuguaglianze da inefficienze nazionali già Florio ha parlato della vergogna di divi discende né vera e propria auto discriminazione per la incapacità di Nicchi accusiamo di mettere assieme di di mettere a posto tre o quattro Europa le uscite di tre o quattro lo porto in Oliero porti le uscite di tre o quattro rapporti e soprattutto la cattiva volontà di varare la legge sulla protezione
Dei dati dei dati informatici il prossimo ventisei marzo
C'è l'anniversario di queste inadempienze se non c'è un decreto legge ci presentiamo cioè ci presentiamo qui alla le aperture del della conferenza conquista conquista con questa lacuna ecco
Il cerchio di un questa breve riflessione sulla cittadinanza si chiude come tutte le cose europee per l'Italia
Cioè con tutte le virtualità positive di una conquista di straordinari spazi di libertà e di identità al di là delle frontiere nazionali ma anche con lo spettro di una doppia velocità
L'insostenibile cittadinanza europea di serie B grazie
Grazie Manzella prendo un attimo la parola per salutare il presidente della Regione Enzo Ghigo che giunto adesso nostro convegno
Non aveva potuto essere presente all'inizio per impegni improrogabili sopraggiunti i non lo ringraziamo di aver voluto essere comunque qui vogliamo dare atto di quanto l'amministrazione regionale sta facendo proprio sulle tematiche europee che di cui ha fatto una delle proprie linee guida
Ha saputo che siamo un po'in ritardo con i tempi e quindi a delegato me apportarvi il suo saluto grazie Enzo dico ridò la parola al nostro moderato
Grazie allo dopo l'intervento che del professor Manzella abbiamo un torniamo alle questioni riguardanti
Le grandi questioni economiche oserei dire visto che il tema di cui parlerà Giorgio Bodo direttore degli studi economici della FIAT è la competitività dell'industria italiana in Europa e nel mondo
Evidentemente su le problematiche ampie profonde anche che vengono implicate dalla unione europea e dalle successive fasi
Beh ci sono alcune realtà sulle quali il nostro Paese ha potuto fare conto negli anni l'abbiamo già sentito molte osservazioni al riguardo da parte soprattutto di Antonio Martino
Ma indubbiamente il fatto di andare verso una prospettiva di cambi fissi verso una prospettiva di moneta unica
E anche di convergenza su politiche fondamentali o addirittura rinuncia a sovranità fondamentali che fino adesso abbiamo considerato fondamentale delle profondissime implicazioni per quanto riguarda la capacità di movimento delle imprese italiane come di qualunque altro Paese nel contesto europeo nel contesto mondiale senza però attualmente trascurare
Tutte quelle altre osservazioni che sono state fatte finora in relazione a tutte quelle altre
In realtà condizioni o precondizioni che devono essere create all'interno di ogni singolo Paese
Perché le imprese possono avete anche misurarsi ad armi pari e qui anche le osservazioni che ha fatto Manzella fino adesso il merito alla realtà dei cittadini sono temete appropriate quindi intervento di Giorgio Bodo prego
Buongiorno
Nel mio intervento volevo concentrarmi sul tema della competitività dell'industria italiana alla luce delle nuove sfide che ci troviamo di fronte e alla luce anche dei processi di integrazione che stiamo vivendo e probabilmente vivremo ancora di più nei prossimi anni in ambito europeo
Volevo partire da alcune considerazioni comuni sulla che spesso sono state fatte in passato sulle caratteristiche dell'industria italiana
Andare a valutare la fondatezza di queste valutazioni sulla base dei risultati ottenuti negli ultimi anni
E poi se mi rimarrà il tempo anche fare alcune riflessioni sull'interazione tra la competitività dell'industria italiana e la costruzione europea
Vediamo quindi alle valutazioni che molte volte sono state fatte l'industria italiana
Che in genere non erano e non sono particolarmente positiva
Se noi andiamo a sfogliare riviste e giornali
Troviamo che l'industria italiana è generalmente considerata in senso non particolarmente positivo
E le si imputa una serie di debolezza fondamentalmente tre debolezze
Quella di avere una specializzazione produttiva largamente orientata a beni tradizionali
A beni ad alta intensità di lavoro scarsa innovazione tecnologica scarso valore aggiunto quindi più soggette alla competizione dei Paesi emergenti e quindi come tale destinati poi a essere perdenti nella sfida internazionale
Quella di avere una dimensione media estremamente ridotta molto più piccola di quella dei nostri competitori in Europa e fuori d'Europa
E quindi come tale incapace anche qui di reggere i necessari investimenti realizzare le economie di scala per poter competere a livello globale
E quello di avere infine una struttura proprietaria assai particolare
Basata in misura largamente predominante sulla controllo delle famiglie su un assetto familiare quindi un assetto non in linea con Tempi moderni
Non in linea con le esigenze di poter finanziare processi di crescita e di sviluppo
Da queste valutazioni che ripeto secondo me voglio trovare in molti in molti articoli emerge chiaramente un giudizio negativo su quelle che sono le capacità di competizione di industrie italiane a livello mondiale
Ma val la pena forse esaminare qualche dato di fatto per verificarne la fondatezza
Cominciamo ad esempio dai volumi di attività dalla dinamica del settore industriale
Forse è un fatto non sufficientemente noto che negli ultimi dieci anni tra i grandi Paesi industriali l'economia che ha registrato i maggiori incrementi è stata quella degli Stati Uniti con un tasso di crescita produzione dell'ordine del trenta per cento
Ma che poi dopo gli Stati Uniti non si collocano altre realtà come il Giappone la Francia la Germania Spagna o Inghilterra ma si colloca proprio l'Italia con un incremento del ventinove per cento
Cioè nonostante tutti i problemi
Che sono stati ricorda di stamattina su cui porto tornerò nella seconda parte mi intervento
Le industrie italiane sono state in grado di avere il massimo tasso di espansione nell'area OCSE mentre grandi paesi dopo gli Stati Uniti
Ma vogliamo prende un altro indicatore possiamo considerare la situazione dei conti con l'estero
Vediamo che
La nostra bilancia commerciale ormai in un attivo significativo
Da diversi anni si stima che per quest'anno dovrebbe superare i sessanta mila miliardi di lire e rispetto al PIL questa attivo è anche superiore al corrispondente attivo del Giappone
E questo in un comparto in cui le esportazioni devono coprire deficit di carattere strutturale non eliminabile come quelle derivanti la carenza delle fonti Energia delle materie prime
Ho aspetti strutturali debolezze nostro paese come la mancanza di un efficace settori chimico per non parlare
Poi di quello che succede in ambito dei servizi
Grazie a questi attivi registriamo supposi partite correnti e come è già stato ricordato stamattina l'Italia dopo aver avuto un debito con l'estero rispetto al PIL che si avvicinava verso il quindici per cento a inizio anni novanta sta ormai rimborsando questo debito
E stiamo presumibilmente Haze dovremo riuscire ad azzerarlo nell'arco dei prossimi anni
Un risultato d'indubbio rilievo ottenuto solo in pochi anni e solo grazie agli sforzi fatti dal comparto industriale
Ma al di là di questi dati di carattere complessivo vale forse la pena riflettere ancora un po'su quei fattori presunta debolezza del nostro apparato industriale
Cominciamo dalla specializzazione produttiva e vediamo che nel corso degli ultimi anni vi sono state una serie di modifiche importanti in modo particolare se andiamo a considerare la quota sul totale dell'export italiano notiamo che il comparto metalmeccanico e cresciuto ancora quaranta quarantacinque per cento
E e diventato un po'il cuore fondamentale del nostro export
è una situazione che ci avvicina a quella che hanno altri grandi nazioni industriale del mondo come dire in Giappone e la Germania
Il comparto tessile pur rimanendo sempre fondamentale ha visto gli veemente diminuire la quota sul totale dell'export Italia
Non solo ma grazie a lei capacità delle imprese italiane la nostra presenza sui mercati internazionali sia cresciuta
E soprattutto siamo riusciti finalmente entrare in mercati che non c'erano tradizionali come i mercati dei paesi emergenti
Come i mercati e l'America latina del sud-est Asia
Anche qui qualche numero per fornire qualche valutazione
Ormai l'export italiano va circa il quattro per circa il quattro per cento nei pesi no industrializzazione di prima generazione cioè un conto e Singapore Taiwan e Corea del Sud
Un volume l'export paragonabile a quello che va a nostro parte tradizionale come la Spagna
Anche qui citando qualche dato interessante l'Italia è uno dei pochissimi Paesi industriali forse l'unico ad avere un surplus bilaterale nei confronti del Giappone
Credo che questo faccia ragione della critica sul problema della situazione produttiva e possiamo affrontare il secondo aspetto di presunto debolezza con la dimensione dell'impresa
Anche qui le cose sono andate in maniera un po'diverso da quelle in molti avevano previsto e notiamo che in tutti i Paesi industriali la tendenza e quella verso una riduzione delle dimensioni medie
Questo è un fenomeno comune negli Stati Uniti ma anche in Europa continentale e dipende dall'affermarsi dei vantaggi della flessibilità
Della maneggevolezza della tempestività della capacità di rispondere a un ambiente che si fa sempre più mutevole con il passare del tempo
E questi son vantaggi chiaramente sono offerti dalla piccola dimensione non solo ma sempre più le aziende devono competere al meglio essere leader nei propri segmenti
E questo le obbliga ovviamente a concentrarsi su quelle attività che sanno fare meglio
Su quelle attività in cui hanno un vantaggio tecnologico di know how organizzativo rispetto agli altri e a dismettere le attività in cui viceversa non dispongono di questi vantaggi quindi questa è la specializzazione su quello che si chiama il core business
E anche questo vuol dire una tendenziale riduzione delle dimensione
Bisogna poi però qualificare il caso italiano perché se è vero che se andiamo a considerare le dimensioni del numero delle imprese queste sono ancora inferiori a quelle medie prevalenti negli altri Paesi nostri concorrenti
Va notato come esistono due realtà che in Italia sono molto diffuse che di fatto permettono di ovviare gli svantaggi della piccola dimensione i gruppi industriali e i distretti
In modalità diverse l'uno e l'altro
Permettono di a vere i vantaggi derivanti dall'ENI economie di scala le grandi dimensioni senza però averne i costi e quindi una soluzione intelligente che permette di mantenere gli aspetti positivi dell'uno e della
Infine sul problema degli assetti proprietari
Visto che stamattina sono stati fatti molti accenni polemici volevo permette unico una piccola considerazione polemica questo è un tema molto dibattuto nel nostro Paese
In maniera abbastanza curiosa ha raccolto anche l'interesse nostro Banca centrale forse non tutti sanno che la la Banca d'Italia ha condotto una ricerca con decine di link
Propri economisti durata alcuni anni su questo tema
Fondamentalmente dando un giudizio negativo sull'assetto proprietario di tipo familiare ora abbastanza interessante notare come l'ultimo numero dell'economista
Direi un giornale senza dubbio grandi grande credibilità almeno in ambito tra virgolette liberale in senso puro vi sia uno degli articoli iniziali che ha come titolo elogio dell'impresa familiare
Che viene vista come strumento essenziale di crescita e di affermazione
Nell'economia dei Paesi emergenti e viene additata a modello in quanto permette di eliminare conflitti tra management e la proprietà e soprattutto permette di avere una visione orientata agli obiettivi di lungo termine
Che altrimenti non sarebbe possibile
Quindi credo che tutti questi spunti siano sufficienti per chiarire i termini
Della questione Della competitità industriale italiana
Però se anche talvolta vengono riconosciuti
Si legge anche molto spesso che questo momento di grazia della nostra apparato industriale sia dovuto prevalentemente a un effetto di cambio debole e come quindi quando questo dovesse venire meno l'industria italiana non sarebbe effettivamente in grado di competere
Anche lì credo che valga la pena soffermarsi
Prima di tutto richiamando un concetto ovvio è che non basta un buon prezzo per vendere un prodotto un si compra un prodotto solo perché è conveniente si compra un prodotto perché di qualità perché affidabilità perché a servizi
Credo che indusse italiano in questa abbia fatto nel corso di ultimi anni un grande passo in avanti
Certamente raggiungendo in alcuni casi anche superando i nostri migliori competitori
E questo ha fatto non grazie al cambio debole che certamente è stato un elemento di aiuto molto importante ma l'ha fatto per una crescita di tipo qualitativo che incidere Rizza
Il secondo elemento però a questo riguardo che direi chiamare e che molto spesso vengono sovrastimati
I guadagni di competitività realizzati dall'industria italiana
è vero che il cambio della lira si molto deprezzato ma rispetta i valori minimi toccati nel periodo marzo aprile del novanta cinque abbiamo recuperato
Quasi duecento lire circa duecento lire rispetto al marco
C'è stato quindi un processo di rafforzamento molto significativa nostra valuta nonostante tutte le nostre difficoltà
L'altro elemento rilevante riguardo e che non bisogna dimenticare che gli anni di permanenza all'interno dello SME a tassi di cambio stretto con lato poi nel settembre novantadue
Hanno comportato un costo pesante per l'industria italiana con una forte sopravvalutazione de la Nostra Monica
E quindi in buona misura quello che c'è stato è stato un processo di adeguamento a perdite che se non registrata negli anni precedenti
Se no andiamo a fare una valutazione basata sui costi del lavoro quindi un indicatore credo più opportuno per misurare l'effettiva compiti vita
Di prezzo di un Paese notiamo che rispetta Nietzsche anni Ottanta ricordo mille novecentottanta l'anno di entrata prima mi entrata piena delle italiane che nello SME
Siamo più o meno sugli stessi livelli rispetto alla Francia siamo lievemente migliore rispetto alla Germania ma abbiamo peggiorato molto rispetto al Regno Unito
Quindi io credo che anche
E che fossero tratte delle implicazioni troppo ottimistiche su quello che ci aspetta negli anni futuri e che quasi non avessimo problemi dinanzi l'abbiamo ancora molte difficoltà molti problemi
Primo è ovvio e che ormai siamo sempre più inseriti all'interno di un contesto di competizione
Globale
In cui non cessa posto né tempo per la compiacenza
Ogni giorno bisogna riconquistare quello che si era ottenuto ieri e quindi non è possibile fermarsi neanche per un istante questo è un concetto molto chiaro che tutta quanta l'industria italiana credo abbia ma questo implica che non possiamo assolutamente abbassare la guardia il secondo aspetto importante e che nel corso di questo periodo credo che l'industria abbia fatto molti passi in avanti per superare i propri problemi
Ma e necessario adesso che affronta e lo sforzo fatto all'industria vi sia uno sforzo fatto dalla sistema esterno Hindustan primo luogo dal sistema di governo sistema politico del Paese
Molti elementi sono stati già richiamati stamattina e quindi non vale la pena che io mi soffermi sugli aspetti burocratici istituzionali che sono stati con così grande immediatezza richiamare otto Spallanzani
Volevo però il soffermarmi anche sull'importanza del mantenimento di una politica dei redditi che ha fornito dei grandi risultati in questo paese nel nell'arco degli ultimi anni che ha permesso il mantenimento di un tasso d'inflazione complessivamente basso nonostante i fortissimi sciocchi che venivano dal tasso di cambio
Volevo richiamare ancora il tema della finanza pubblica
La cui risoluzione è necessario non soltanto per far parte l'Unione economica monetaria ma finalmente per poter tornare avere un bilancio che posso essere manovrato in funzione anticongiunturale quando è necessario
Che permetta finalmente una riduzione di un imposizione fiscale che ha raggiunto livelli assurdi
Che permetta finalmente il finanziamento di investimenti pubblici in infrastrutture che ormai sono una specie scomparsa nel nostro Paese
Che permette una riduzione di oneri sociali che ormai che non avvicinarsi al valore delle stesse retribuzioni portando ormai il nostro costo del lavoro a livelli assolutamente non compatibili con quelle che sono le esigenze della concorrenza internazionale
Al di là di questo vie il problema delle rigidità nel mercato del lavoro anche qui sono state ricordate oggi
Su cui bisogna però stare attenti anche perché non non bisogna cercare facili di riuscita al problema la disoccupazione in modo particolare
A te nel tentare di ridurre in maniera generalizzata gli orari di lavoro come se questo fosse una possibilità concreta di eliminare la disoccupazione
Dimenticando una semplice osservazione che i tassi Paesi che Anita si succursale più bassa cioè gli Stati Uniti e Giappone sono proprie tesi che hanno un orario di lavoro molto più alto di quelle italiane europee
Cioè se bisogna andare su forme di flessibilità del tempo di lavoro che queste si possono ridurre l'orario medio e aumentare l'occupazione rilanciando il part-time e finalmente dando applicazione ai contratti lavora termini contratti lavoro interinale
Infine un altro punto se essenziale e quello degli assetti proprietari ma non nel senso del controllo familiare va benzina individuazione di quello che il vero problema dell'assetto proprietario Italia e cioè l'eccesso di presenza pubblica
Qui abbiamo di fronte una situazione dello Stato le privatizzazioni decisamente critica qualcosa è stato fatto negli ultimi anni però molto poco rispetto alle attese molto poco rispetto a quello che poteva essere fatto e purtroppo nel l'arco gli ultimi mesi abbiamo visto quasi un partito trasversale che si opposte continua a porsi misura strenua al proseguimento di questo processo vediamo delle situazioni assolutamente paradossali vediamo aziende pubbliche riescono a perdere duecentocinquanta trecento miliardi a trimestre operando in regime di monopolio e che si vogliono ricapitalizzare
Evidentemente ripetendo gli Espoo a che sono stati fatti in passato con l'acciaio distanza
Vediamo un livello di efficienza nel comparto dei monopoli pubblici decisamente scadente accompagnato però da costi per i consumatori e da costi per le aziende che sono più alti di quelli europei vediamo un settore bancario su cui non credo valga la pena spendere molte parole
E che certamente impone degli oneri molto elevati agli altri settori produttivi
Ora tutte quante queste difficoltà non possono essere superate se non si arriva un efficace è un è un vero processo di privatizzazione che comporti la collocazione sul mercato di queste aziende e ovunque possibile anche la rottura dei monopoli pubblici per avere un'effettiva concorrenza
Anche in queste tori che oggi sono gestiti in maniera integrata
Idem per le banche in cui l'effetto delle introduzione fondazioni a mio vedere anziché favorire la collocazione sul mercato e la vendita di fatto sta ostacolando almeno in molti casi l'effettivo raggiungimento di un controllo privato di questa gestione
Questo per quanto riguarda l'ambito italiano per quanto riguarda le considerazioni a livello europeo
Solamente poche parole visto che il tempo sta scorrendo velocemente per ribadire l'importanza che indusse dagli Annette all'obiettivo della unione europea e anche l'obiettivo dell'unione economica e monetaria
Noi non crediamo che sia possibile che sopravviva a lungo il mercato unico europeo se non si realizzano unione economica e monetaria
Abbiamo già visto nell'arco degli ultimi mesi le tensioni che sono sorte tra Italia e Francia
In relazione al valutazioni che pure non sono state cercate nel nostro paese ma che certamente i francesi vivono con grande preoccupazione
E qui marginale cosa dovrebbe cosa succederebbe se tutto questo Castello che meno male ancora sta tenendo in una certa misura insieme i vari tassi di cambio rotta e dovesse crollare e dovesse fallire progettino economica monetaria le conseguenze sarebbero assolutamente disastroso
Quindi questo credo che sia un aspetto fondamentale al quale noi siamo legati e ed è importante comunque che l'Europa parte
Io su questo non sono d'accordo con quello che ha detto l'onorevole Martino sul fatto che l'Europa si dividerà ebbe sì non si partisse tutti insieme
Credo che l'Europa non possano partire tutte insieme perché i vari paesi sono su livelli di convergenze livelli di caratteristiche strutturali diverse
Del resto la storia dell'Europa è stata fatta
Partendo in blocchi di Paesi in gruppi di Paesi a cui poi si sono aggiunti agli altri quindi non c'è nulla di strano e di scandaloso
Anzi credo che sia opportuno se anche il nostro Paese non riesce a soddisfare in tra la fa pattino monetarie che comunque si parta e si realizza un primo nucleo
Importante che questo nucleo non sia un gruppo chiuso ma sia un gruppo al quale poter accedere quando avremo le condizioni
In conclusione credo che indossa gli abbia compiuto molti passi in avanti nella con gli ultimi anni e si è diventato sempre più un punto di forza del Paese
A questo punto però le sue forze
In un certo senso hanno esaurito le possibilità di miglioramento nel senso che continueremo a fare
Di più ma serve un salto di qualità che può essere garantito solamente da un salto di qualità nell'azione di governo per risolvere quegli aspetti estremi che se non sono affrontati e finalmente risolti rischiano di bloccare il processo di sviluppo al nostro paese grazie
Grazie voto l'ultimo intervento prima della parte finale di questa di questo incontro
I Piero Ostellino tutti noto giustissimo giornalista diretto il Corriere della Sera attualmente ancora presidente dell'ISPI il tema di cui parlerà da convesso una convergenza di Maastricht
Ma titolo un po'curioso stesso intervento una foglia di fico punto di domanda e sentiamo che cosa implica questa domanda prego strilla grazie
Ma io innanzitutto
Dico che non sono un economista e quindi non parlerò dal punto di vista economico
Non sono un imprenditore non sono un uomo d'azienda
Sono un osservatore di questioni internazionali
Che si guarda attorno che cerca di capire come procede questo processo di unificazione europea
Che vive una buona parte dell'anno all'estero
E che quindi cerca di avvertire anche il polso degli altri paesi europei bene
A costo di sembrare euroscettico e non lo sono
Dico che è in corso e di fatto presente un deficit democratico nel processo di unificazione europea
Che fa sì che paradossalmente si può dire possa cadere che un'élite illuminata una tecnocrazia intelligente come quella di Brussel finisca occorre il rischio di fare l'Europa contro gli europei
C'è un deficit democratico proprio in questo senso cioè gli europei sono sempre meno i cittadini l'uomo della strada sono sempre meno
Attenti sempre meno entusiasti
Della costruzione dell'Europa anche perché qui sto subentra anche l'uomo della comunicazione quale sono io credo che l'Europa non potrebbe essere stata venduta peggio di come è stata venduta
Martino a sottolineato giustamente secondo me
Che occorre distinguere nettamente tra ideale europeo parametri di Maastricht moneta unica e risanamento interno
E cioè tra vincolo esterno che si è pensato di creare al fine di rendere più virtuosi governi europei in particolare quello italiano
Ideale europeo io una porta una parte dell'anno l'arrivo in Francia
E sono ero in Francia nel momento in cui la Francia si è fermata per un mese
Contro il piano Juppé di revisione del sistema previdenziale
Bene il piano zuppe di revisione previdenziale era un bene in sé il risanamento delle nostra finanza pubblica
Mettere ordine ai nostri conti quelli italiani ma anche degli altri paesi è un bene in sé
Giù beh ha collegato
Questo necessità oggettiva di risanamento della Francia
All'ingresso della Francia in Europa a Rispetto dei parametri di Maastricht al fatto che la la Francia potesse contento continuare a tenere il passo
Con la Germania uno dei paesi considerati virtuosi
Nel processo di unificazione monetaria ed economica europea
Bene
Il risultato è stato ed è un risultato che si sta estendendo a macchia d'olio
Per l'Europa è stata la delegittimazione del vincolo esterno oggi se noi andiamo ad Inter per
La differenza esiste i francesi dicono che non sono disposti a fare i sacrifici che giù per gli ha chiesto perché l'Europa di costa troppo
Quindi è un rifiuto dell'Europa perché c'è stata un'associazione troppo stretta tra il risanamento interno il rispetto di questi parametri o comunque sia i rispetto del processo di unificazione europea
La Francia si è fermata i francesi oggi sono contro l'Europa i francesi sono più anti tedeschi di quanto non fossero in passato
Perché dicono che la Francia è diversa dalla Germania e la Francia la Germania lì sua virtù e la Francia le proprie e che quindi sacrificare una parte del proprio benessere acquisito Colfer State con il sistema previdenziale che sicuramente andava rivisto in nome dell'Europa bene l'Europa costa troppo piuttosto rinunciamo all'Europa questo è l'atteggiamento prevalente in Francia è un atteggiamento che rischia di diffondersi anche in Italia ed è un atteggiamento che rischia di diffondersi anche in un Paese come la Germania che pure ha fatto dei sacrifici almeno la parte occidentale in nome della Pro più unificazione nazionale ma che comincia ad avere qualche perplessità nel fare dei sacrifici anche in nome dell'Europa quindi questa associazione fra risanamento interno esigenze oggettive di risanamento interno questa associazione tra questa esigenze oggettive e il processo di unificazione monetaria ed economica europea
è un modo difendere l'Europa nel modo peggiore
Il risultato è questo cioè avremo l'Europa fatta a dispetto degli europei
Ma occorre aggiungere un'altra distinzione che su questo voto ha insistito molto
Dalla parte diciamo così dell'industria italiana e io capisco le sue ragioni ma evidentemente qui ancora una volta è stata venduto male
Ideale europeo
Perché una distinzione che occorre fare
Tra ideale europeo tra il processo di unificazione economica e monetaria europea
Età questo e il recupero di competitività dell'Europa rispetto all'Asia negli Stati Uniti
Perché occorre farlo
Perché altrimenti se non si fa questa distinzione si non si opera questa distinzione non si chiariscono i termini di questa distinzione
Cioè non si chiarisce perché come si deve recuperare col competitività noi europei nei confronti dell'Aci e degli Stati Uniti ma si aggancia unicamente all'ideale del processo di unificazione europea
L'Europa viene coinvolta in un conflitto a obiettivo sociale fra capitale e lavoro questo perché nelle stesse parole di bordo
Perché la crisi di competitività
Della industria europea del sistema produttivo europeo oggi di fronte alle ragioni obiettive sacrosante ma evidentemente scarsamente percepibili
Viene venduto e quindi anche il rallentamento le difficoltà di procedere al processo di unificazione economica monetaria europea viene venduto
In questo modo siamo vissuti noi europei troppo bene finora se vogliamo recuperare competitività dobbiamo rassegnarci a vivere un pochino peggio
Dobbiamo rassegnarci a vivere un pochino peggio il che significa rinunciare al welfare ha perlomeno ad una parte del Welfare State
Rinunciare a ad alcuni benefici di cui ha su di carattere sociale di cui abbiamo goduto finora sui quali possiamo anche essere d'accordo ma che agganciati all'ideale europeo fanno sì che l'ideale europeo venga visto come una minaccia rispetto Agli ai benefici sociali di cui abbiamo goduto
Abbiamo goduto finora
E quindi ecco che
La tendenza e quella di sottolineare la contrazione dei costi di produzione
Rispetto alle capacità di investimento del capitale a quella rivoluzione merceologica nuovi prodotti sul mercato e tecnologica nuovi modi di produrre che possono recuperare all'Europa la propria capacità di competizione rispetto ad altri Stati
E in particolare rispetto agli Stati Uniti dove le condizioni del lavoro e le condizioni culturali sono profondamente diverse dalle nostre e rispetto ai Paesi asiatici che hanno strutture statali e strutture come dire politiche profondamente diverse dalle nostre e quindi c'è una tendenza ad associare il processo di unificazione monetaria ed economica europea a questa caduta di competitività dell'Europa nei confronti di di di due grandi mercati asiatico e statunitense ad associarlo ad una crisi di competitività dovuta
Ad una ragione come dire ciclica stringiamo un po'la cinghia
Riusciamo a recuperare competitività e a questo punto potremmo di nuovo allargare la cintura e vivere meglio mentre in realtà vista almeno da un osservatore esterno e certo non reputa un economista ma semplicemente da un signore che gira il mondo
La possibilità che si tratti di una crisi ciclica superabile semplicemente stringendo la cinghia per un certo periodo di tempo sembra vanificata dal fatto che la crisi invece ha una natura profondamente strutturale
Nessuno si è accorto nessuno si è accorto che i Paesi asiatici con lo sviluppo maggiore e in particolare la Cina sono paesi che hanno messo al servizio dello sviluppo capitalistico più accelerato
Un sistemi di tipo autoritario
Il paradosso cinese è il paradosso di un sistema politico comunista
Che ripropone in Cina le stesse condizioni
Di mancanza di democrazia di mancanza di pluralismo di mancanza di garanzie sociali di mancanza di associarci aggiunge l'associazionismo sindacale le stesse condizioni che consentirono all'Europa occidentale alla fine del Settecento
E fino alla metà dell'Ottocento di operare quella sua rivoluzione industriale che ha prodotto la forte accumulazione e ha prodotto il il futuro benessere
Del del per le orde dei paesi occidentali industrializzati cioè in sostanza il sospetto il sospetto che possono avere le le forze del lavoro
Di fronte a affermazione di questo genere è che in fondo dietro a questa richiesta di recupero di competitività da parte del
Di certi ambienti diciamo culturali e politici ed economici europei attraverso la contrazione dei costi di produzione attraverso la riduzione delle feste sia in fondo una Nostalgia a regimi di tipo tecnocratico autoritario che comprimono
La libertà di sindacale di rivendicazione sociale del mondo del lavoro
In nome di una maggiore competitività insomma in sostanza il rischio è che il mondo del lavoro percepisca questa richiesta di recupero di competitività associata all'Europa come il fatto che l'Europa diventi di fatto il portavoce del capitale nove il portavoce del mondo del lavoro questo è quello che l'osservatore
Internazionale percepisce andando in giro per l'Europa e che forse a Brussel si avverte meno forse a Strasburgo si avverte meno ma che un osservatore neutrale indipendente insomma un osservatore che guarda al alle cose di tutti i giorni che guarda la reazione dei cittadini
Non può fare a meno non può fare a meno di rilevare cioè in altri termini
C'è un rischio grave perché il processo di unificazione europea e cioè che si crei una frattura profonda
Tra
Una come dire tra una concezione dello Stato
Che garantisce alcune garanzie di carattere sindacale
E sociale ai cittadini europei è un'esigenza obiettiva dei risanamento dei conti interni dei singoli Paesi e dire il recupero di competitività
Dell'Europa queste forti associazioni che si sono create per forza di cose ma che sostanza consentono di vendere
Finiscono col rendere l'Europa in modo nel modo peggiore operare una frattura tra capitale e lavoro per quello che riguarda il recupero di competitività
E tra governi e popolazioni per quello che riguarda il risanamento interno stanno mettendo in crisi fortemente l'ideale d'Europa
Io credo che occorra tenere presente quello che diceva Castellani all'inizio e cioè che c'è un deficit di di di democraticità c'è un rapporto in qualche modo da rivedere tra il concetto di cittadinanza
Il concetto di cittadinanza era fortemente legato all'ambito statuale cioè si era cittadini in quanto si era all'interno di un perimetro nel quale ci si riconosceva tutti soggetti alle stesse leggi tutti tu tenuti agli stessi comportamenti la globalizzazione delle economie interne selezione dell'economia lo stesso ideale europeo aveva allargato questi confini
Ci si cominciava a sentirsi cittadini di qualche cosa di più grande
Di quanto non fosse lo stato dentro il quale fino a quel momento
Da da duecento anni a questa parte ci sito incisi sentiva cittadini bene quello che sta accadendo cioè quello di chiedere ai cittadini sacrifici non in nome di un risanamento in quanto bene in sé
Non in nome di un recupero di competitività da valutare nel rapporto corretto tra capitale e lavoro tutto questo sta mettendo in crisi seriamente il concetto di Europa da parte dei cittadini europei questo è un pericolo che io ripeto come Cile come osservatore esterno volevo denunciare io capisco di essere in minoranza in questi casi
Sono un politologo e quindi un politologo prestato al giornalismo e quindi quanto di peggio si possa immaginare in un parterre de Rua come questo di economisti illustri e di attenti osservatori della realtà economica italiana grazie
Grazie Ostellino realtà credo che Piero Ostellino abbia dato voce in termini molto ampi e globali a delle preoccupazione delle inquietudini che in maniera più o meno cosciente più o meno espressa realtà sono emerse negli ultimi tempi
Per molti di noi dentro evidentemente fuori da questa sala il dubbio che i sacrifici che vengono indubbiamente chiesti
Sia nel nostro Paese che altrove per realizzare gli obiettivi prossimi di cui si è parlato finora beh che questi sacrifici possono provocare delle reazioni che qui quindi possono in quanto tali arrivare addirittura a provocare un rigetto una crisi di rigetto nei confronti della stessa costruzione europea è naturalmente molto diffuso
Rimane l'importanza chiarissima dell'Obiettivo in sé e quindi la necessità di modulare strumenti e obiettivi per fare in modo che o queste reazioni non si producano oppure che vengano riassorbite c'è stata grande responsabilità non solamente a livello dei governi nazionali
Ma anche a livello della spesso progetto europeo da parte di chi lo porta avanti centralmente quindi di chi ha Bruxelles Opera quotidianamente per trasmettere
Il tutte queste
Penati Cariero punto gli strumenti gli obiettivi nella costruzione europea
Quindi l'intervento conclusivo che tra pochi istanti Mario Monti come commissario
Per il mercato interno farà saranno particolarmente rilevanti per dare qualche risposta a questi dubbi che sono stati espressi in varia forma fino adesso prima del dell'intervento del commissario Monti come sapete era prevista una sessione di domande e risposte
Indubbiamente il tema di cui si parla oggi è un tema di grande interesse di grande rilevanza prova ne è che abbiamo qui diciassette domande
Nel ringraziare tutti coloro che le hanno inviate purtroppo non possiamo il tenente dare a vita a questa sessione di domande e risposte soprattutto per cui è impegno degli organizzatori di questo convegno di riportare queste domande negli atti chiedere a ai relatori cui sono stati indirizzati ridare brevi risposte per cui scusandoci per non poter raccogliere adesso queste queste domande
Ci si prende evidentemente l'impegno di dare comunque un qualche genere di risposta negli atti che spero in tempi brevi verranno pubblicati
Quindi la parola adesso per l'intervento conclusivo al commissario Mario Monti grazie
Prima di dare la parola al commissario Monti e il presidente della Regione ci comunica che per un impegno all'una del lasciare la la sala noi lo ringraziamo contestato presente qui lo salutiamo e quindi do la parola commissario ma
Io voglio ringraziare molto l'onorevole Florio per avermi invitato e per avermi invitato con la flessibilità di titolo per l'intervento riflessioni da Brussel il che mi dà modo di presentare qualcosa che non ha niente di organico che cerca di essere una reazione di tipo un po'impressionistico alle molte cose di grande interesse che questa mattina o ascoltato cercando di appunto
Far venire questa riflessione da
Gli schemi di pensiero che sono stati del resto in larga parte criticati che oggi si hanno a a Bruxelles
Una prima riflessione un po'impreciso impressionistica
Su i parametri ma
Nel senso dell'ampliamento del concetto di parametro io ho trovato interessante quello che l'onorevole Florio affatto sui parametri cioè di molti che Carli di estenderli di vedere la pluralità di parametri rilevanti io credo che sempre di più ci troveremo in Europa a utilizzare parametri che avranno un significato tecnico intrinseco come hanno i parametri delle notti di Maastricht
Ma che avranno anche un pudico valore di indicatori di affidabilità
Cioè nelle decisioni internazionali molto difficile dire non vorremmo il tale Paese perché non lo consideriamo abbastanza affidabile
è più facile
Proteggere questo tipo di affermazione dietro determinati parametri che hanno un che di più obiettivo
Bene noi dobbiamo immaginare l'Europa come un edificio composto da tanti appartamenti in questi anni si sta decidendo che le porte d'ingresso ai singoli appartamenti
Cadono o vengono tenute aperte
è abbastanza naturale che ogni inquilino sia più interessato di prima alla affidabilità degli altri che abitano l'edificio
I primi due parametrico famiglie di parametri che si sono già istituzionalizzati
Sono appunto i ben noti parametri di Maastricht che sono rilevanti perché gli abitanti dell'edificio stanno decidendo di darsi in comune la moneta è un modo di gestirla
E i parametri di Schengen cioè la decisione che consegue a quella di far cadere i controlli alle frontiere interne la decisione di fidarsi
Della gestione che ogni paese fa del suo tratto di frontiera Esterna comune dal punto di vista dei diversi controlli
Ebbene non è sorprendente che su queste due cose si stia tanto concentrando la valutazione politica complessiva circa i singoli paesi a proposito di Schengen
E dell'altro ieri la notizia che la Grecia cioè uno dei due Paesi che con l'Italia avendo firmato il trattato di Schengen non l'aveva ancora applicato l'altro è l'Austria che però è la l'ha firmato da poco essendo entrato da poco insomma i due firmatari originari che non avevano ancora applicato sono breccia e Italia
Il nuovo governo greco ha deciso di non ratificare il trattato di Schengen per una serie di ragioni su due
E quindi diventa l'Italia tra i Paesi di Schengen sostanzialmente l'unico a non essere ancora in grado di applicarlo continuando a volere applicare
Questo concetto di parametri con me indicatori collettivi di affidabilità secondo me diventa rilevante anche per l'analisi che l'onorevole Martino affatto e alla quale adesso
Mi consentirete di riferirmi brevemente
Non è possibile per me rispondere alle dichiarazioni dell'onorevole Martino con la stessa lucidità con cui lui le ha fatte e che una sua caratteristica vorrei dire quasi esclusiva
Oggi a anche dato prova di quella coerenza nel tempo di quell'onestà intellettuale che secondo me lo caratterizzano che ascoltandolo sono convinto della correttezza della risposta che io do spesso in vari Paesi quando mi si chiede di pronunciarmi sulle visioni dell'onorevole Martino e io dico che lo considero un europeista oggi mi sono convinto che questo è profondamente vero
Dirò brevemente su che cosa consento con lui su che cosa dissento e perché senza minimamente pretendere di convincere che la mia tesi sia migliore della sua mi pare che c'è totale consenso sulla desiderabili tra della moneta unica
C'è
Un po'più di dissenso su come interpretare intero iceberg di cui la moneta unica e la punta emergente
Il resto dell'iceberg il risanamento finanziario ma secondo me è molto di più del risanamento finanziario il resto dell'iceberg della moneta unica di Maastricht è un aggancio non è solo una pressione esterna è un aggancio io considero preziosissimo
Culturale e costituzionale a un modello di economia che il modello dell'economia sociale di mercato nato in Germania e di cui gli altri Paesi hanno gradualmente riconosciuto le buone le buone prestazioni
Come sa bene l'amico Martino ancora negli anni ottanta
Tutte le caratteristiche essenziali del modello dell'economia sociale di mercato che oggi suonano cristallizzate santificata nel Trattato di Maastricht
In un Paese come l'Italia non solo non erano applicate ma erano contestate dalla maggioranza degli economisti e dei politici solo da poco il fondo in Italia si è convinti che l'inflazione è meglio non averla caverna
Solo da poco si è convinti che il disavanzo pubblico è meglio non averlo che averlo
Da pochissimo si è convinti che se Banca centrale deve esserci e l'onorevole Martino preferirebbe che non ci fosse
Debba essere indipendente e debba avere come missione la stabilità monetaria adesso il problema è la realizzazione di queste cose in Italia ma non c'è più dibattito sul se siano opportuno basta se c'è stata questa grande evoluzione culturale politica e in gran parte per l'influenza dell'Europa a me fa molto piacere che ci sia ora il Trattato di Maastricht
Perché se per esempio devo argomentare come ho fatto per anni sull'opportunità che ci sia una banca centrale indipendente
E più semplice poter dire sì perché lo chiede l'articolo cento tre quello che del Trattato di Maastricht anzi anziché dover spendere tre colonne di Corriere della Sera per spiegare le ragioni dell'opportunità quindi io considero che sia molto importante questo ancoraggio l'iceberg quasi più importante della punta che la moneta unica
Perché da consistenza costituzionale
Vorrei dire una certa irreversibilità a principi di buon funzionamento sanno dell'economia e della finanza che in Italia hanno fatto tanta fatica ad affermarsi
Sul tipo di risanamento finanziario poi credo che in realtà tra l'onorevole Martino M. ci siano effettivamente delle differenze perché lui modo
Molto nitido dice
Ciò che è male il livello della spesa pubblica comunque sia finanziata
E allora capisco che il tipo di risanamento finanziario che Maastricht associa alla moneta unica non sia quello che lo entusiasma di più
Io ho una visione diversa non penso che di per sé la dimensione del settore pubblico sul totale dell'economia sia un indicatore positivo o negativo
Io per esempio penso che se ci sono degli investimenti pubblici veri in infrastrutture utili per il Paese io li considero si tratta di spesa pubblica ma io li considero più utili del consumo pubblico e anche più utili del consumo privato
Allora così come se un Paese vuole una forte azione di socialità perché ce l'ha nei suoi cromosomi non ha le sue preferenze politiche
E questo determina una certa spesa pubblica per me fa differenza a differenza che per l'onorevole Martino il fatto che questa spesa sociale corrente venga finanziata da sacrifici di altri attraverso il sistema fiscale oggi o invece venga senza trasparenza e con imbroglio addossata alle generazioni future attraverso il debito
Ecco allora bisognerebbe sviluppare un ragionamento molto di più ma io mi trovo abbastanza bene con un trattato di Maastricht che non mi pone limiti a quanto un singolo stato vuole ovvero ed il settore pubblico perché quelle decisione sua
Ma mi pone dei limiti sul disavanzo pubblico preferirei ancora se gli ponesse sul disavanzo pubblico corrente ma non si può avere troppo
Così come grande debito pubblico l'Italia a questo grande debito pubblico ma il guaio è che c'è la fatto di cose che non ci sono più perché si è accumulato debito pubblico soprattutto facendo di anno in anno disavanzi pubblici correnti e non disavanzi pubblici per investimento lo stesso grandissimo debito pubblico italiano sarebbe molto più accettabile e generatore di reddito se avesse determinato una grande ricchezza di infrastrutture io no no una visione ideologica tra pubblico e privato penso che il vero investimento ampia un rapporto con le generazioni future migliore del consumo
La
Un altro punto che trovo interessante provare a chiarire rispetto all'onorevole Martino il quale ci dice il fondo se un Paese ha
Grande disavanzo debito pubblico però se lo finanzia al suo interno non è vero che crea problemi agli altri
Nel passaggio alla moneta unica e c'è una considerazione effettivamente molto importante in questo però però qual è il timore che ha indotto a fare certe precisazioni al Trattato di Maastricht per
E il timore che domani che c'è una moneta unica che viene gestita in comune
Se alcuni Stati membri hanno un forte disavanzo e debito pubblico pur finanziato all'interno del Paese
Quei governi facciano pressioni sulla Banca centrale europea perché tenga i tassi di interesse un po'più bassi di quello che autonomamente la Banca centrale europea vorrebbe fare per rendere un po'più facile finanziamento del debito pubblico
Ecco che mi sembra quindi non improprio che si pongano dei limiti in Maastricht ha disavanzo e e debito pubblico anche se finanziati
Internamente
Una parola
Sul punto della Germania se mi consentite perché è stato toccato dall'onorevole Martino da diversi altri interventi
Io vedo appunto il Trattato di Maastricht come una diffusione sull'Europa del modello dell'economia sociale di mercato tedesca
Lo lo vedo come generato dalla domanda degli altri di avere questo modello non da un'imposizione della Germania e se uno mi chiede ma la Germania esce rafforzata o indebolita dalla vere
Gli altri adottato un po'il suo modello discorso della europeizzazione della Germania secondo me la Germania esce indubbiamente rafforzata dal punto di vista forse politico perché ha avuto il suo modello legittimato e può essere sicuramente sgradevole in proprio dal punto di vista diplomatico se il ministro delle Finanze tedesco si pronuncia su questo o quel Paese dal punto di vista della sua finanza pubblica interno
Ma bisogna dire che un po'di legittimazione è stata data nel momento in cui si è adottato quel modello
Dal punto di vista però commerciale e finanziario io vorrei dire che la Germania sarebbe più forte oggi se non ci fosse il Trattato di Maastricht
Perché le desiderio di aumentare il suo modello anche attraverso il Trattato di Maastricht fa sì che gli altri Paesi stiano conducendo al loro interno politiche economiche più solide più sane di quanto facevano in passato
La Spagna l'Italia il Regno Unito non avrebbero determinato questi problemi di perdita di competitività della Germania con le loro svalutazioni certo non volontarie come è stato correttamente detto dal dottor bordeaux
Non avrebbero determinato questi problemi e un po'questa spina nel fianco della Germania se come avveniva in passato
Alla svaluta azione fosse subito seguita all'inflazione se questo non è avvenuto è stato perché in gran parte ci sono state politiche di bilancio dei redditi e monetarie un po'più improntate al desiderio di conseguire Maastricht e al modello tedesco
Un punto riguarda la questione del gradualismo nel conseguire la moneta unica io vedo mi creano seri problemi vedo le obiezioni che fa l'onorevole Martino alla impostazione
Graduali Istica e tutta la debolezza che ha un sistema di cambi che vuole tendenzialmente diventare fisso mi permetto però di dire che
L'onorevole Martino che vede così bene le difficoltà di questa via Gradoli Istica secondo me non vede le difficoltà grandissime della sua via della moneta unica posso dire di colpo
Ci sono difficoltà grandissima secondo me presso i Paesi forti torno al concetto di imitatore di affidabilità e inimmaginabile
Che i cittadini tedeschi accettino di passare da un giorno all'altro dal Marco all'euro
Sapendo che l'euro viene gestito da una compagnia nella quale ci sono Paesi che non hanno dato prova di preventiva depurazione dei loro costumi dissi partenza finanziaria
Ma ci sono problemi anche per i Paesi deboli tra virgolette
Io non vorrei per esempio che l'Italia riuscisse a entrare immediatamente in una moneta unica se non avesse fatto prima una adeguata convergenza qui abbiamo proprio una differenza di visione
Perché io penso che resterebbero dinamiche dei prezzi anche con una stessa moneta differenziate per Paesi per esempio se la politica dei redditi è diversa nei diversi paesi e non vorrei un Paese che rivive se la storia del Mezzogiorno d'Italia dopo l'unificazione che avesse una moneta unica senza avere portato la performances della propria economia anche come il tasso di inflazione in ordine
Sono totalmente d'accordo con un punto dell'onorevole Martino che è pericoloso caricare troppo la l'obiettivo di moneta unica e erige orlo simbolo stesso del successo o dell'insuccesso della integrazione europea questo anche secondo me è molto pericoloso
E
E in questo quanto dice il dottor bordeaux e
La cui analisi io condiviso
Ma quanto dice sul punto non potrà sopravvivere a lungo il mercato unico senza moneta unica una cosa che viene detta e ridetta oggi ai livelli più autorevole in Europa io ho la convinzione oltre che il dovere istituzionale come responsabile del mercato unico
Di dire che comunque il mercato unico deve restare unico per questo preferisco chiamarlo unico anziché interno
Come sarebbe la terminologia ufficiale proprio perché è unico e deve restare unico e non possiamo immaginare che avendo l'Europa una marcia verso la moneta unica
Avendo come l'onorevole Martino non vorrebbe ma come io credo sia realistico immaginare
Una marcia a velocità distinte verso questa moneta unica non dobbiamo neanche per un attimo
Pensare che diventi legittimo poi per i Paesi che entreranno prima nella moneta unica alzare dei ponti levatoi dal punto di vista commerciale nei confronti degli altri questo sarebbe la di allora sì la moneta unica diventerebbe un grande fattore di distruzione
Della dell'Europa
Ultimissima considerazione e sul i punti dell'onorevole Martino e poi molto più brevemente vengo qualche altra riflessione
Credo di aver capito oggi anche una un altro problema nella nel rendere come dire coerenti le nostre rispettive posizioni tu hai detto
C'è il problema di convincere le opinioni pubbliche che quella moneta sarà più stabile non meno stabile delle monete nazionali oggi forti in alcuni Paesi ecco
Hai fatto appena un accenno alle regole fisse
Credo che questo sia il punto cioè Maastricht com'è configurata oggi in un modo che non piace tanto l'onorevole Martino affida questa garanzia di solidità della futura moneta a una banca centrale indipendente
E che all'ammissione della stabilità monetaria sul modello Bundesbank
Quello che l'onorevole Martino che si ricollega al professor Friedman
Vorrebbe avendo una profonda diffidenza nei confronti delle banche centrali comunque rese indipendenti
Vorrebbe che al cervello della banca centrale venisse sostituito qualche tipo di regola automatica com'era una volta il gold standard come potrebbe essere oggi ciò che
Friedman Martino propongono un tasso crescita predeterminato dalla quantità di moneta
Per cui allora sì i cittadini europei sarebbero tranquilli che l'Euro sarà una moneta stabile
Ecco però allora
Mi permetto di dire bisogna avere chiaro
Che l'unica condizione alla quale amorevole Martino vorrebbe la moneta unica europea è quella di realizzare in Europa ciò che finora in nessun Stato in nessuno Stato europeo o altrove è stato compiutamente realizzato
Cioè cioè una riforma monetaria che espropri non solo i governi Dio ce ne liberi dalla gestione Della Monica ma addirittura le banche centrali che sostituisca un illuminato a otto automatismo senza volto
Ecco è bene sapere che solo a queste condizioni a mio giudizio irrealistiche sarebbe possibile la realizzazione della moneta unica
Nel modo ritenuto convincente dall'onorevole ma
L'occupazione e la no questo lo santo perché non non c'è tempo
Il
Il il
Un altro filone comune diciamo sindaco Castellani onorevole Manzella
Dottor
Dottor Ostellino è stato quello della della cittadinanza e che si lega al consenso verso la costruzione europea ecco qui se posso dire di una mia impressione personale hanno sono arrivato a Brussel
Mercato unico
Mercato unico fatto di quattro libertà di movimento merci servizi capitali e persone io sono stato molto a disagio nel constatare che a parte più trascurata fino a quel momento che era stato quella attivare persone
Allora abbiamo cercato di cerca di fare sul piano dell'Unione Europea quello che scendiamo aveva parzialmente realizzato con un pacchetto di tre direttive per realizzare nell'Unione Europea la libera circolazione delle persone in condizioni di sicurezza
Abbiamo istituito un gruppo che sarà molto operativo presieduto dalla signora Simoncelli per considerare tutte le difficoltà concrete che si realizzano che che impediscono il libero movimento delle persone in Europa
Abbiamo stiamo lanciando una iniziativa di comunicazione attraverso l'Europa che chiamiamo provvisoriamente cittadini innanzitutto
Che mira a trasmettere ai cittadini d'Europa la nozione concreta di che cosa il mercato unico
Consente loro quali sono i diritti che mette nelle loro mani dove devono protestare se trovano ostacoli nella realizzazione di questi diritti perché come dico quando incontro banche in prese non è solo un dovere io credo civile e politico quello di presentare l'Europa i cittadini e costruirla nelle parti dovute ai cittadini che sono rimasti indietro
Se vogliamo anche da un punto di vista economico e finanziario poter continuare l'integrazione dell'Europa
Occorre che ci sia l'appoggio politico per l'integrazione
Che può venire solo dal fatto che i cittadini vedono vedano che l'Europa è qualche cosa per loro non è una cosa per mercanti e banchieri e per arcigni banchieri centrali non ancora sostituiti dalle regole fisse
Allora
C'è effettivamente un problema grave di comunicazione dell'Europa ai cittadini
Non siamo per esempio stati capaci forse non ci abbiamo provato di distinti di presentare il Trattato di Maastricht per quello che secondo me è io ne sono profondamente convinto cioè l'alleato delle future generazioni di europei quelli che già vivono ma non votano ancora
E quelli che nasceranno domani
Ed è l'alleato di costoro contro gli eccessi della classe politica contemporanea che è per i meccanismi democratici alla tendenza ad espandere i disavanzi ska scaricandoli sulle loro spalle Trattato di Maastricht è una forma di garanzia verso di loro
Sì arriviamo al paradosso che invece come dice Ostellino ha perfettamente ragione questo trattato viene vissuto come una cosa antisociale
Mentre se ci fosse stato da quindici vent'anni l'Italia certamente oggi non avrebbe i problemi
A trovare lavoro credo che ci sia veramente moltissimo da fare per spiegare l'Europa oltre che per migliorarla e crea che nel caso di tutti i Paesi come l'Italia non dovremmo neanche dimenticare di spiegare che l'Europa adatto sta dando molta più libertà a libertà economica perché i risparmiatori italiani fino a pochi anni fa ed è stato il mercato unico consentire di superare questa situazione dovevano piegarsi al monopolio virtuale del tesoro né mercato finanziario non potevano decidere dove collocare i loro risparmi ecco una libertà economica di cui si sono avvantaggiati oggi non solo quelli che decidono di impiegare i loro risparmi all'estero ma anche quelli che rimangono sull'Italia
Perché non non gli viene anche in mente di impiegare i risparmi all'estero però godono di condizioni di remunerazione del risparmio prese più competitive con quelle internazionali dall'abbattimento dei confini finanziari e ultimissima riflessione anche quel certo rientro in un audio più naturale di una classe politica che aveva tanto debordato nell'occupare spazi nella società civile ed economica a che cosa e da tutto in Italia in questi ultimi anni se non al mercato unico europeo e alla prospettiva dell'unione economica monetaria certamente movimenti elettorali nel novantadue certamente iniziative della magistratura
Hanno avuto grande peso ma non penseremo davvero che questi siano stati fattori fondamentale quei fattori fondamentali sono stati che per la prima volta lo Stato si è trovato in un mercato finanziario aperto ha dovuto dopo tante parole inizia nel novantadue a ridurre davvero il disavanzo perché non ce la faceva più a finanziarlo in mercati aperti e dopo tante parole sulle privatizzazioni quando il mercato unico con le sue regole di concorrenza impedito agli stati di continuare a finanziare l'impresa in perdita
Anche lo Stato italiano ha cominciato a passare dalle parole ai fatti sia pure con grande lentezza per quanto riguarda le privatizzazioni ma una classe politica che non ha più la licenza di disavanzo illimitato di prima e che costa retta a privatizzare un po'è una classe politica che a meno facoltà di occupazione di spazi impropri ecco non so se i cittadini italiani colgano che questa evoluzione faticosa lenta e
Dovuta soprattutto all'Europa e che quindi l'Europa non solo integra tra loro cose che rimangano uguali malefatte cambiare ciascuna credo proprio a vantaggio di quel cittadino al quale non siamo minimamente capace di spiegare queste cose grazie
Che io in conclusione vorrei ringraziare a nome della sua azione Europa due mi la tutti i relatori ci hanno dato vita a questo convegno così interessante Vorrei ringraziare anche un illustre europarlamentare che seduto qui in prima fila e che risponde al nome di Giampiero Boniperti che a seguito
Attenzione dalla prima all'ultima parola questo nostro convegno e che e uno dei più assidui frequentatori delle Aule parlamentari di Bruxelles e di Strasburgo
Grazie a voi e oltre che delle parità della Juve certa grazie a voi e attendiamo vi faremo sapere quando saranno pubblicati gli atti del convegno grazie
No