"Emergenza di fine secolo: l'azione umanitaria, strumento per la pace (gestione e prevenzione dei conflitti: l'impegno dell'Europa e dell'Italia nell'aiuto umanitario) org. nell'ambito della campagna di sensibilizzazione e informazione sull'azione dell'Europa sul fronte dell'aiuto umanitario: ECHO, Ufficio Umanitario della Commissione europea, Assemblea delle ONG italiane, Ministero degli Esteri, Presidenza del Consiglio Dipartimento Affari Sociali e Dipartimento Informazione ed Editoria RAI

O con grande cortesia da parte sia del dell'Ufficio umanitario della commissione che è del le degli amici della cooperazione di presiedere questa prima parte del lavoro è semplicemente legato al fatto
Che come direttore generale del del del ministero degli Affari sociali Presidenza del Consiglio dei ministri in questi anni
Ho presieduto quello che ho ormai comunemente chiamato il tavolo della ex Jugoslavia cioè una esperienza che ha visto insieme
Produttiva mente insieme istituzioni e associazioni del volontariato
E che continua ecco continua
A
La sua attività anche in una fase come l'attuale successiva l'emergenza intorno lavorando intorno a un progetto
Di ricostruzione
In una parte del della Bosnia
Questo dovevo dire
Credo
Che se si prende posto giù in fondo possiamo chiedere
Signor commissario Emma Bonino
Di prendere la parola per la relazione introduttiva prego
Grazie
La difficoltà ad intervenire
In seminario di questo tipo
Mi sembra consista nel fatto che se guardo la sala per esempio e credo che ci conosciamo quasi tutti addirittura individualmente
La difficoltà visione di questi seminari
E che chi parla parla normalmente ad un uditorio che ne sa esattamente se non di più di chi parla
E quindi molte cose originali non si possono dire
Ne esistono
Credo che dovremmo perciò sforzarci e vi affrontare un altro questo tipo di argomento di cui discutiamo da un altro punto di vista
è il punto di vista è
Penso quello che ci interessa di più più utile è come dobbiamo fare ipochilo in molti che siamo
Che ci occupiamo di umanitario di crisi
Di alleviare le sofferenze di di di a chi ci dobbiamo rivolgere come dobbiamo fare cosa dobbiamo fare perché questo tema
Non resti un tema di un piccolo gruppo di aficionados
Ma diventi a livello europeo come a livello degli stati membri una priorità politica
E credo che almeno da questo punto di vista e io grandi soluzioni non ne ho devo dire che operò invece grandi preoccupazioni
Proverò a dire tre cose ad esempio e userò l'esempio delle mine anti personale per spiegarmi
Oggi si chiude a Ginevra
La X
Conferenza non so se l'ad decimo comitato preparatorio ventesimo riunioni di non so quale ma insomma si chiude come si sono chiuse tutte le altre
E cioè con
In buona sostanza senza accordo per arrivare alla messa al bando della costruzione delle mine anti personale con tutto quello che segue
Certamente immagino che la dichiarazione finale anche di Ginevra sottolineerà come il problema delle mine anti personale siano una delle piaghe
Non solo dell'umanitario ma certamente in generale e quindi parto da questo presupposto poi da questo paradosso sostanzialmente perché mi aiuta a cercare di capire o discutere con voi da una parte il valore dell'aiuto umanitario ma dall'altra anche i limiti dell'aiuto umanitario cercando di evitare due estremi
E due ali di sostanzialmente
L'alibi di chi dice poiché l'assistenza umanitaria o salvare vite o alleviare le sofferenze non è una soluzione
O non è la soluzione delle crisi in particolare quelle provocate dall'uomo
Ergo è anche uno spreco di denaro ergo anche inutile
Questo è un discorso che sì sta facendo molta strada sta facendo molta strada
A livello dell'Unione Europea per esempio non so a livello di dei singoli Stati membri ma a livello dell'Unione Europea
In una situazione di ristrettezze finanziarie in una situazione di di limiti e limitazioni del bilancio
In buona fede opera alibi non importa il risulta questa tipo di discorso
Poiché non siete alla soluzione siete anche inutili
è un discorso che sta facendo molta strada
Dall'altra parte esiste l'altro estremismo
Che mi pare indebito dal punto di vista degli strumenti dal punto di vista istituzionale dal punto di vista delle capacità ed alla strumentazione politica
Che vuole che gli attori umanitari sia l'Ufficio umanitario dell'Unione Europea sia gli altri attori umanitari
Nella situazione attuale della nostra strumentazione vorrebbe dagli attori umanitari la soluzione politica delle crisi politica
Mi riferisco ad esempio e non perché sia contraria ma esattamente perché ne sono a favore ma mi pare che altri dovrebbero essere gli attori
Ai sostenitori del diritto di ingerenza scopi umanitari
è è un'opzione
Che io condivido moltissimo ma il problema che il diritto di ingerenza scopi umanitari non può farlo mezza sans frontières piuttosto che la croce rossa piuttosto che la Caritas
Perché il diritto e dovere d'ingerenza scopi umanitari necessità di strumentazioni politica militari per esempio logistiche e di vario tipo diplomatiche tanto per gradire
Che stanno bene al di là della portata
Della dedizione e anche della professionalità
Di Oxfam piuttosto che di Save the Children piuttosto che
Anche dell'HC R. devo dire o del World Food Program
Ho cercato di collocare
In questo modo
La parte aiuti umanitari
Per cercare di toglierne da da parte gli alibi
Dall'altra lo scaricabarile
Vero e proprio ma dall'altra anche per invece fu focalizzarmi e tutta l'importanza ma tutta l'importanza
Mi capita a volte Demi capitali di di nel sostenere questo tipo di valore che ritengo sia un valore
Fondamentale per l'Europa e per l'Unione europea
Di avere e interlocutorio periodi di solitudine
Dico al di là degli degli addetti ai lavori insomma
Poi mi capitano invece momenti più ricco confortanti
Ad esempio la settimana scorsa in una visita del cancelliere Kohl alla Commissione europea
Nel dibattito e quindi dovendo interloquire veramente ci si riferiva alla ex Jugoslavia ma non solo
Sul agli aiuti umanitari
E cercando di discutere di questo tema il cancelliere Kohl nella sua replica detto se l'Europa non è neanche più disponibile a fare dell'assistenza umanitaria e degli aiuti umanitari
Se neanche più questo è il senso dell'Europa o un valore dell'Europa c'è da domandarsi perché mai dovremmo stare insieme
Perché mai dovremmo stare insieme se neanche più il valore della vita o delle vite non fosse un nostro elemento costitutivo se solo dovessimo avere in comune l'agricoltura piuttosto che la pesca
Francamente non c'è bisogno di una costruzione europea
è una semplice zona di libero scambio che non necessitino necessita sicuramente di tutto una strumentazione che è stata messa in piedi
Adeguata uno che sia allora se questa è la dimensione in cui stiamo operando quindi la responsabilità che abbiamo già da una parte di essere efficienti ed efficaci dall'altra però anche quella di richiamare sempre di più le risposte nazione per non dire le responsabilità
Della strumentazione politica che a mio avviso può e deve
Parlo dell'Europa arrivare ad un salto di qualità
Per porsi in una situazione vagamente adeguata o a prevenire conflitti o comunque poi a governarli o comunque poi a stimolare uno al processo di pace
Se questo è la la dimensione in cui ci poniamo io credo che
Da tutto questo ne risalta da una parte l'importanza dall'altra anche l'efficacia dell'assistenza umanitaria per preparare
Un processo di pace o o per preparare un dato di riabilitazione
Per essere chiari insomma se nella guerra Ezio Gorla ancorché non siamo riusciti
Per varie ragioni né a prevenirla Nenni N credo che se
Si fossero lasciati morire due milioni e settecento mila di rifugiati o sfollati
Credo che oggi difficilmente potremmo parlare di ricostruzioni o di riavvio di pace perché credo che sulle montagne dei cadaveri è difficile ricostruire alcunché
Penso lo stesso della Grande Crisi Ruanda Burundi
In cui peraltro c'è un altro paradosso
L'assistenza umanitaria
Dell'unione europea delle organizzazioni non governative del organizzazioni delle Nazioni Unite
Tra l'altro non per narcisismo individuale che non mi appartiene ma in realtà
Per
Dire le verità insomma l'Unione europea quindi i cittadini europei
Sono i più grandi donatori al mondo di aiuto umanitario
L'Ufficio umanitario che è sotto la mia responsabilità in termini di aiuti umanitari il più grande donatore a livello mondiale
A questo bisogna aggiungere poi evidentemente gli aiuti umanitari fatti con bilancio bilaterale dai vari Stati membri
Ma il bilancio novantacinque e stato mille cinquecento miliardi di lire il bilancio novantaquattro un po'meno ma per un po'problemi veramente
Irrilevanti a cui si deve aggiungere tutto lo sforzo bilaterale dei quindici Stati membri
Il che ha voluto dire ad esempio sull'ex Jugoslavia
Due mila tu Billion Dollar s'dall'inizio del conflitto
E che ha voluto dire in pratica tre quarti dell'assistenza umanitaria complessiva nel teatro ex Sicula
Lo stesso possiamo dirlo ad esempio per la crisi Ruanda Burundi ma non era
Dico per lo stesso motivo nel situazione Ruanda Burundi
Con circa due milioni ancora di pro di di profughi o rifugiati nei campi
Con tutte le difficoltà che questo comporta io credo che se se semplicemente virgolette le avessimo lasciati morire
Se non ci fosse stata cioè un'assistenza umanitaria e nei campi ed entro il due relativi paesi io non credo che staremo più avanti
Della
Possibilità per lo meno di discutere o di tentare di avviare un processo di pace
E qui si colloca ad esempio l'altro paradosso
In una recente visita nel campo di Benaco in Tanzania
Benaco è diventata la seconda cita più grande della Tanzania quindi il campo rifugiati di Benaco è la seconda grande citata risana dopo dare il salone
Poiché l'atmosfera politica è stata sin dall'inizio non di tensione uno dei campi che in modo un po'cinico ma per spiegarsi all'Ufficio umanitario lo chiamiamo il Club Méditerranée tre stelle
Perché è in una situazione completamente diversa da quelli zeri sì ma dove si assiste ad un altro paradosso
L'efficacia dell'aiuto umanitario è tale
Che non solo questo campo continua ad aumentare perché l'instabilità in Burundi ha provocato dall'inizio dell'anno un'ulteriore esulando di alcune decine di migliaia di profughi dal Burundi quindi Benaco continua ad aumentare
Ma l'assistenza umanitaria
è stata ed è così efficace che il tasso di mortalità
E praticamente paragonabile al tasso di mortalità europeo
In compenso il tasso di natalità eh letteralmente esploso
E noi ci troviamo quindi in una situazione che per ragioni vinsi in cui sicurezza all'interno di uno dei due Paesi che continua alimentare il flusso rifugiati
Per ragioni che sono poi il nostro obiettivo quello dell'efficacia dell'aiuto umanitario Benaco continua dopo ad aumentare a dismisura
Altro paradosso questo che cosa vuol dire che dovremmo diminuire gli standard dell'aiuto umanitario
Evidentemente no anche perché poi è difficile governare la situazione ma dico che questo pone un dato evidentemente di successe voglio dire alcuno lo visita visita questo campo e si sente di essere stata efficace
Certamente questo implica invece un aggravarsi di alla soluzione politica
Per altri versi come vi potete immaginare lo stesso governo Tanz alano
Non è che può assistere
Senza un dato di un quadro politico di soluzione al crescere evidentemente di più o meno grandi città sul suo territorio su cui poi non ha molto non ha nessuna amministrazione peraltro
Cioè è una grande città su cui il governo sta andando non ha nessun tipo di amministrazione nessun tipo di controllo nessun tipo di amministrazione
Immaginatevi se nel nostro Paese
A un certo punto si creasse non so dove ma in Veneto piuttosto che in Puglia una città di cinquecento mila
Albanesi piuttosto che
Senza che
Lo state italiano i cittadini abbiano su questa grande città
Nessun controllo neanche amministrativo o di sicurezza un sanitario come vuole immaginatevi tipo di esplosione di contraddizione
C'è poi un terzo elemento
Che mi pare si tende a
Non
Comprendere nella sua gravità nella sua dimensione perché secondo me e un trend che tenderà a svilupparsi sempre di più se non si trovano soluzioni negli anni prossimi
Cioè io credo ad esempio che dagli inizi del mille novecento dal dal mille degli inizi degli anni novanta
Lo scenario internazionale in termini di micro conflittualità e di esplosioni di micro o macro conflittualità è completamente mutato rispetto agli anni Ottanta rispetto agli anni settanta
Cioè credo che lo scenario internazionale il venir meno diciamo dell'ordine di Yalta o del disordine di alta o dell'ordine del terrore di Yalta sono aperta a qualunque definizione ma insomma al fatto che il mondo sostanzialmente diviso in due grandi aree d'influenza
Per cui di una parte si occupa agli Stati Uniti dall'altra parte la Russia cosa che ha consentito peraltro all'Europa dividere una pace quarantennale un po'bianca un po'nordista
Francamente persino un po'razzista ma insomma che ha acconsentito all'Europa di non essere molto coinvolta negli scontri internazionali e quindi di vivere al riparo perché altre se ne occupavano
E avere la priorità il tempo eccetera di riprendersi dalla seconda guerra mondiale ma insomma stando bene attenta a parte alcune radici coloniali o a parte altre cose ma francamente minore insomma
Ma di non essere responsabile attore o protagonista responsabile degli scontri a livello internazionale tutto questo dalla caduta del muro di Berlino e seguenti e cioè non esiste più
E credo anche che non esiste più la grande illusione che venuto meno
Il blocco Est il comunismo eccetera era scoppiata la pace
Questa è stata se vi ricordate bene nella grande illusione devo dire un po'
Ma a me è sembrata mi sembrava da subito completamente campata per aria ma insomma la grande illusione
Dopo la caduta del muro i titoli dei giornali erano è scoppiata la pace
Era tutto il Periodo se ricordate del Piz dividend grandi dibattiti su un siccome non sarà più necessario difendersi e proteggersi dal nemico dell'Est
Non avremo più bisogno di grandi armamentari quindi colpisca evidente ovviamente ci occuperemo di più di sviluppo eccetera tutto questo non è avvenuto non è avvenuto nulla di tutto questo
Non è scoppiata la pace è esattamente il contrario è scoppiato in realtà un trend perché non mi pare
Stia francamente la curva insomma stia decrescendo ben al contrario
è scoppiato un trend di grandi micro o macro conflittualità
All'ordine di a all'ordine del terrore o come lo volete chiamare di Yalta non si è sostituito nulla
Nel senso che l'unico corpo rimasto era ed è il corpo delle Nazioni Unite che hanno uno statuto una strumentazione
Uguale a quella del mille novecento degli anni Quaranta in cui sono nate sostanzialmente
E quindi noi assistiamo sostanzialmente ad una esplosione
Di conflitti politici etnici religiosi economici tutte le motivazioni e tutte le radici le abbiamo viste tutti
Senza una strumentazione dileggio internazionale di ordine internazionale che le Poste o prevenire o se dare
E quindi contestualmente l'esplosione dell'assistenza umanitaria lo dico perché molto spesso sento dire e lo ritengo non solo ingiusto ma lo ritengo lo ritengo una una espressione di una semplificazione pericolosa quando si dice si è deciso di sottrarre
Finanziamenti allo sviluppo
Per l'assistenza umanitaria
Ma date non è così
Non è stata né è una scelta politica ne è una scelta strategica né è stato che l'esplosione di crisi umanitarie
Della dimensione che non avevamo conosciuto ha portato con sé
Una esplosione del Bilancio umanitario
Ma non a detrimento del Bilancio sviluppo il bilancio sviluppo nel nostro Paese come a livello internazionale era già in crisi è in fase decrescente da quel dì
La fatica dei donatori o altre motivazioni avevano già colpito la politica di sviluppo nella sua qualità nella sua necessita di revisione nel
Ben prima che esplodesse la necessità dell'assistenza umanitaria
Ci sono poi paesi che di per sé quando scoppiano guerre civili
è veramente impossibile pensare a programmi di sviluppo
Cioè non è che si sottrae il Bilancio allo sviluppo per darlo all'umanitario mentre si potrebbe fare dello sviluppo
In Liberia non c'è piano di sviluppo a medio o accordato a lungo termine che si possa fare
Scusate in Somalia non mi risulta parte programmi di micro riabilitazione che stiamo facendo
Al massimo livello possibile
Non è possibile pensare a un piano di sviluppo non c'è un interlocutore
Ma neanche per fare un piano nazionale energetico piuttosto che di armi
Non è immagino pensabile
In molte i altre situazioni
No questo io credo vada detto perché e a volte un via d'uscita
Troppo facile
Perché se c'è un problema di sviluppo di politica dello sviluppo questo è un problema altro ma la ragione non è dovuta al drenaggio delle risorse è deciso a tavolino non facciamo più lo sviluppo facciamolo umanitario
Non è non ha funzionato così né in termini di decisione politica né in termini di scelta strategica
Allora se vogliamo affrontare il problema della politica dello sviluppo che ha urgente e necessario è anche urgente e necessario affrontarlo senza alibi e senza scappatoie troppo facili e francamente anche auto come dire
Gratificata Oria insomma perché se no se sbagliamo l'analisi del perché succedono e sono successe determinate cose rischia molto ovviamente vi sbagliate nelle soluzioni
Non è perché la cosa più semplice che mi viene sempre detta è che riprendiamo il Bilancio umanitario e lo mettiamo sul Bilancio sviluppo
Badate non non è una soluzione non risolveremmo francamente nulla
Terzo elemento dicevo novità dell'umanitario
La novità è la dimensione qualitativa e il nuovo aspetto anche qualitativo delle catastrofi umanitarie non mi riferisco a quelle naturali che hanno tutto un altro aspetto
Eccetera preferisco foto focalizzare sulle crisi umanitaria di origine politica
Quindi e io credo che il trend delle micro o macro Coffa conflittualità
Non ho la sensazione francamente che questo trend stia in curva decrescente
Bene al contrario
Parlo ad esempio di un teatro credo difficile e che tutti noi che ci occupiamo di umanitario conosciamo ma in cui l'impasse politica è tale che non si sa bene che fare
Parlo per esempio del North Korea
La crisi
Alimentare del North Korea ormai un dato noto con gli amici credo del World Food programme abbiamo cercato di muovere un po'le acque prima che la situazione deteriori e ed evidentemente con tutte le conseguenze che vi potete immaginare in un teatro così
Esplosivo nei rapporti nord Corea Sud Corea e alleati vari
Per ora non mi pare
Che riusciamo ad andare molto avanti
In una qualunque azione o intervento di tipo politico preventivo
E quindi un po'di fondi
Per sopperire
Ad un dato di problema di sicurezza alimentare
Il World Food programme lo sta facendo
Anche le do anche la Croce Rossa la Federazione della Croce Rossa ma non riusciamo ad andare più in là e quindi quella è una situazione che sta non dico in incubazione non è che una situazione ferma bene al contrario ma su cui non riusciamo ad attirare neanche un tavolo di discussione del che fare politica
Ce ne sono altri di questo tipo
Per esempio Sudan
Nord Sud Sudan a regime di cartoon eccetera
Credo che tutti gli osservatori internazionali più o meno sappiano le tensioni o le intenzioni o le attenzioni
Eritrea Etiopia rispetto a questo problema
La rottura dei rapporti diplomatici la rottura dei rapporti diplomatici americani come sapete
E
Ma tutto quel ed è una crisi umanitaria spaventosa
Crisi umanitarie quando scoppierà immagino in modo più evidente alla fine di giugno dagli osservatorio dai giornalisti sarà definita una crisi umanitaria alimentare per ragioni di siccità
Perché è chiaro che tutti coloro che andranno alla fine di giugno o a luglio vedranno un Paese che non è più la stagione delle piogge che quindi ha tutto completamente bruciata si dirà che la gente sta morendo perché ahimè la siccità
Non è così
Questa esplosione umanitaria in Sudan che tutti gli osservatori in loco ci danno per deficienza appunto verso giugno luglio è dovuta al fatto che nel mese scorso
Periodo della pioggia e unico periodo in cui si può seminare il dato di guerriglia di instabilità politica e di guerriglia aperta a impedito
Di seminare alcunché
Si aggiunga questo che in particolare nella zona centrale
Il regime di Khartoum da alcuni mesi impedisce anche i voli umanitari
E quindi gli osservatori
Quindi cosa stia succedendo nella zona centrale del Sud Sudan eh ignoto
Ma gli osservatori del personale umanitario in loco commissioni più o meno avventurose
Ci dice e tutti gli osservatori coincidono a una grande carestia o siccità ora in luglio che sarà così definita e che invece ha origini molto chiare cioè ad una impossibilità di semina
Nel nel periodo in cui si semina per ragioni di guerra
Altro elemento
La dimensione oggi dall'aiuto umanitario
Interpella credo in modo ormai molto diretto
L'UE o
Lo dico perché
L'UE o nasce con un obiettivo umanitario alcuna responsabilità umanitaria
O per scopi umanitari ho perso
Soft security per azioni
Di sicurezza
Non pesantemente armata
E devo dire che questa organizzazione che fa un po'difficoltà evidentemente per tutte le ragioni politiche che conosciamo ma io continuo a chiedermi
Perché tra un seminario è una discussione la decisione del capo eccetera non sia possibile
Per lo meno usare parte della strumentazione
Per ragioni per esempio di trasporto il nostro calcola molto semplice su tutto a Bilancio umanitario il trasporto non dico alla distribuzione in loco e ma il trasporto di medicine o di tende di materiali eccetera dal Paese donatore
Al porto o alla rapporto ricevente e quindi non parlo di distribuzione interna parlo di trasporto
Non lo calcoliamo credo che tutti lo calcolino più o meno al trenta per cento del bilancio umanitario io continuo a chiedermi perché il trasporto aereo o marittimo
Non possano essere fatto non in termini commerciali perché non è che dobbiamo fare affittiamo delle navi commerciali non possa essere fatta da una in operazione di so Security da una strumentazione che esiste perché la Marina Militare piuttosto che l'aria una fatica
Se non per eccezioni degne di nota
Così come l'impianto logistico
Faccio un esempio
In un campo in una situazione di due milioni di profughi con personale umanitario in loco voi vi rendete conto che la prima necessità l'informazione
Per esempio tra il personale umanitario una rete di informazione
No
Chiaro che questo è una strumentazione anche tecnologica
Importante
E che va al di là evidentemente
Continuo a non capire perché per lo meno questa parte di logistica non possa essere fatta ora affidata ad una strumentazione ha un corpo paramilitare magari condivisa altra ma insomma non capisco perché non si riesca a trovare questo primo cooperazione tra l'Umanitaria otto e la so Security i compiti della UE o
Ma io spero che invece potrebbero pro progredire
Più da solamente con una riflessione o con un tema in più
L'altra novità dell'umanitario
E che in questa situazione di micro o macro conflitti
C'è un'altra novità ed è che la popolazione civile
è diventata il bersaglio
Non accidentale ma il bersaglio
Della guerra guerreggiata cioè nel campo assistiamo credo l'HC R. altre organizzazione hanno fatto degli studi che mi sembrano assolutamente credibili e poi lo si vede insomma basta circolare in cui la popolazione civile non è un bersaglio occidentale ma è esattamente il TAR o lo è stato e lo è in alcuni conflitti il target
Esattamente dell'azione dell'azione militare il cui target non è più solo che nel solare Oporto piuttosto che il ponte la radio piuttosto che ma ma la popolazione civile
Non voglio gli esempi li abbiamo tutti sotto gli occhi credo ma questo porta a due conseguenze uno appunto l'esplosione dei campi profughi l'esplosione quindi della crisi umanitaria che la gente scappa
Per un tipo di guerra diverso guerreggiata in modo diverso
Due e non per una ideologia femminista che francamente non mi appartiene ma rimane il fatto che vittime la stragrande maggioranza delle vittime
Di questo tipo di guerra guerreggiata sono donne bambini e vecchi
Il che pone tutta una serie evidentemente di problemi
E
Cerchiamo in qualche modo di avere una visione anche dell'aiuto umanitario più elastico e in termini un po'più evolutivi del solito
Indubbiamente ad esempio nell'anch'io pensavo che il dolore o la disperazione li dell'Asse e togliesse la differenza tra i sessi
Cioè pensavo cioè che perlomeno al dato di assoluta disperazione la differenza o la disparità uomo-donna cessasse di esistere essendo tutti livellati a livello di disperazione
Non è così
Nei campi profughi si ripete si ripercuote tale e quale
L'organizzazione se volete e le disparità un uomo e donna
Di una delle stesse che fatte le debite differenze troviamo in una società tranquilla
E cioè una cosa evidentemente così interiorizzata che persino nella disperazione
O nel dolore più propone le situazioni più difficile l'organizzazione sociale con la disparità
Del potere del dei sessi si ripercuote ed è impressionante
Ma si ripercuote tale e quale
Abbiamo cercato in questo modo al limite della base legale dette di fare del tentativi di progetti in più per esempio abbiamo finanziato alcuni progetti di assistenza psicologica
A donne violentate per esempio abbiamo cercato in alcuni campi profughi di affrontare delle informazioni in lingua locale o di inventarsi una radio dei campi profughi o di usarlo
In modo da informare tutti per esempio dove il punto di distribuzione del cibo e cibo in un campo profughi o il potere come vi potete immaginare
In modo che non venisse solo l'eventuale capo famiglia ritirare il cibo ma tutti sapessero e quindi
E devo dire che questo è un è un problema credo nella disperazione così come nella società normale a maggior ragione della disperazione perché credo che soprattutto quando si riavvia un processo di pace
Non utilizzare appieno le risorse umane sessanta per cento della popolazione
è semplicemente uno spreco
Oltre oltre che essere ingiusto consentitemi di dire che è anche uno spreco quando evidentemente c'è un un Paese completamente da ricostruire
Ho finito sui punti che volevo sottolineare non no voluto approfondire perché ha ci sono altri che approfondiranno credo due esperienze particolari uno l'ex Jugoslavia la regione dei Grandi laghi eccetera ma ho voluto cercare di inquadrare di inquadrare di dirvi la problematica
Che sempre di più affrontiamo e che io temo davvero avrà un trend ancora in salita
Da questo punto di vista non mi resta che dire che al di là di essere responsabile dell'aiuto umanitario come commissario e costituiti spirito di profonda convinzione federalista europea
Credo davvero
Che persino chi ha voluto secondo pilastro parlo inno burocratese del Trattato di Maastricht magari negli anni novanta in assoluta buona fede
Debba rendersi conto dopo quattro anni che quella strumentazione che magari ha voluto in assoluta buona fede
Ma credo che quattro anni di esperienze ci devono dire che quella strumentazione non funzione
Non funzione
E che non avere una politica estera e di sicurezza comune con vuota la maggioranza con tutte le quote con tutte le le prudenza che volete
Ci pone semplicemente ad essere i più grandi donatori di aiuto umanitario e in più inefficace attori politici
Noi abbiamo quindici politica estera
Normalmente in contrasto tra di loro
L'inefficacia è totale oltre che la cacofonia
Credo basta ad ognuno di voi ci quei sottosegretario Serri ci diceva l'altra volta sono stato due volte in Ruanda immagino che l'incontro dei quindici ambasciatori o dieci a Kigali uno si sente francamente in difficoltà
Ma Sarajevo non è stato diverso ogni ambasciatore dalla sua capitale aveva mandati indicazioni di una politica estera completamente diverso
Questo fa sì che evidentemente chi c'è chi vuole alla il vello di unione europea o il signore o la signora pesca
Di dominazione intergovernativi Ina intergovernativa permettetemi di dire che preferirei un signore o una signora Europa espressione di una politica estera democratica comune
Ma la verità è che non ci sia un signor pesca lo abbiamo visto
Aveva un piccolo dettaglio che aveva passaporto americano
Ma non è che Holbrooke sia più bravo di no è che ovulo
Che peraltro ampiamente usato tutti gli studi di possibilità tutte le iniziative fatte dall'Unione Europea in tanti tanti anni di conflitto ex jugoslavo di negoziazioni di dialoghi di Didi
A un certo punto è arrivato un signore che è stato efficace al di là del merito dell'accordo cui ognuno di noi ha le sue opinioni ma che è stata efficace perché rappresentava una politica una voce e aveva gli strumenti dalla politica
Quindi non signor pesto lo abbiamo avuto ma con un piccolo dettaglio
Non irrilevante
Che aveva un altro tipo di passaporto
Quindi io credo che ognuno di noi che ha muore anche l'aspetto umanitario
Che è cittadino europeo
Debba porsi il problema fare davvero il massimo perché l'Europa esca dalla definizione
Tragica un po'umiliante
Che mi ha dato il ministro belga
I belgi normalmente sono poco ironici e devo dire ma questa l'anno azzeccata quei quale descrivendo l'Europa in un modo un po'brutale
La descritta come un gigante economico un anno politico e un verme milita
Devo dire un po'brutale come situazione
Devo però dire che tanto lontani non siamo abbiamo di fronte una conferenza di revisione di Maastricht abbiamo di fronte un conflitto
Chi preferisco non definire Marchese amplificatore di tutta una serie di problematiche oggi in corso con il Regno Unito ma che è esemplificato ore devo dire
Di molte questioni
Che non sono state affrontate negli ultimi anni
Credo che lì l'Europa è a un bivio
E questo veramente è una sfida
Rispetto alla quale nessuno di noi potrà dire specialmente a livello politico non sapevo non me ne sono accorto
La posta in gioco non era chiara
Io credo che ognuno sa
E che la posta in gioco credo sia chiarissima ma non solo per i cittadini europei credo anche per i cittadini del mondo
Per questo io credo che come attori umanitari continueremo non solo a fare del nostro meglio salvare vite
Ma altrettante responsabilmente ad indicare il nostro valore i nostri limiti
E a chiedere ad altri
Di esercitare la responsabilità che essere europei credo comporta grazie
Io ringrazio il commissario Bonino anch'io formalmente saluto
Il sottosegretario serve
Adesso noi dovremmo aprire la nostra discussione ci sono molti interventi ovviamente al nostro ospite straniero
Indicandolo ad essere relativamente nei tempi possibili brevi lascio la libertà di decidere scuri degli amici italiani si era un po'più un po'più fiscale anche perché avevamo dei tempi da rispettare
Mi permetterei fuori del ruolo notarile di Presidente del di questa tavola di indicare quattro punti se mi hanno particolarmente colpito nella relazione del conclude il commissario Bonino
Intanto la
La distruzione del luogo comune ecco che di un vero e proprio luogo comune
Che mette in alternativa risorse per lo sviluppo e risorse per l'attività umanitaria
Sono quantità incommensurabili tra loro non so come dire
Pere mele son due cose è inutile dire le facciamo diventano sono spesso frutto non sono la stessa cosa e quindi questo credo sia un punto molto importante nella riflessione culturale nazionale in cui spesso molto presente in Italia
Su questo punto
Il secondo mi pare molto importante cioè abbiamo sotto i nostri occhi
Il il clamoroso fallimento di di chi pensava che la fine della guerra fece in fretta fosse la fine della storia in realtà abbiamo avuto un'accelerazione della storia e una frammentazione
Per molti aspetti anche disperata però di un processo di accelerazione però del corso storico
La terza questione son questi
Molto importante in riferimento alla necessità e all'urgenza della nascita di un corpo
Umanitario questo di una soft security
Che io considero quasi una condizione preliminare per un'idea
Ancora non neppure troppo sviluppata di politica
Comune europea di fronte alle emergenze faccio un esempio se mi è consentito commissario
Gli italiani e io parlo d'una materia che conosco lei ha parlato del secondo pilastro io parlo del terzo pilastro ma sono di tutti e due che ci hanno messo nel nel nodo della cooperazione politica come punto da cui non si schioda più se non la risolviamo
Istituzionalmente quando gli italiani furono chiamati a misurarsi con l'invasione albanese
è chiaro
Che ci fu un atteggiamento dall'Europa che disse vedetevela voi
Ora questo è un caso fu un caso straordinario di insensibilità diciamo del del del dei parte emersa tra di loro ma
Al di là di questo fu una clamorosa dimostrazione del fatto che l'Europa non abbia nessuna capacità di potersi mostrare unito di fronte a un punto di emergenza
In quel momento riguardava l'Italia ma guardate che è un punto d'Europa non è che è un punto di un altro pianeta
L'esistenza di una struttura di soft security avrebbe consentito di a fare vedere agli albanesi che c'era l'Europa mettendo piede a Bari non l'Italia e infine l'ultima cosa di quattro punti
La popolazione civile come oggetto del conflitto
Non c'è dubbio io l'ho sempre ritenuto tant'è vero che ha determinato anche delle riprese di coscienza che sembravano smarrite che quando i bambini sono finiti i miei mirini dei cecchini vuol dire che nel conflitto anche il più bestiale
Si è determinato un salto quando coscientemente si mette un bambino che non sa nulla in un mirino e lo si uccide
Vuol dire che il siamo arrivati ad un'altra fase proprio del del del del o meno omini lupus siamo quindi
Questi mi paiono punti di grande rilievo e di riflessione politica che adesso affido innanzitutto
Al nostro ospite Aris bassi c'è il viceministro della Bosnia Erzegovina per gli affari sociali e i rifugiati prego
Prince arrivarci
Dati Aris pacifici non va certo andando via nelle sperasse ex novo Dirty nelle sale e nelle isole Figi se cresce l'altrettanto pacificazione
High spirits stecco Bassignana invece
Intestati al suo mai statement Rolling recente
Tra i suoi orbitale
Ecco giornalisti tornano andrà a fare il tifo ha trasferito dal Arezzo anni
Espulsi
Sì credo che operativamente funziona se ho capito bene che è nostro ospite parlerà bosniaco signor
Va detto le sue ricerche interprete hanno il testo in inglese e quindi lo sentirete o in inglese o in italiano ma in cuffia
Su Canale Cinque anni si dice ecco bisogna avere una cuffia
No che
Anch'io
Sei
Sul
Un
Stretto il telefonino
Qualche sale
Le roventi spora su Consalvo spetta al secondo
Crescono solo coi delusa mera snellezza male Sedan
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Il concetto di imitare avrei preferito qualcosa che facesse meno schifo tipo una formica qualcosa per trovarlo azzeccata
Dopo tre anni di attività in ambito tavolo di coordinamento per fronteggiare l'emergenza ex Jugoslavia in Italia e all'estero
La favorevole evoluzione della situazione lascia ritenere verosimile il superamento della fase emergenza vera e propria
E quindi degli interventi di pura assistenza e consente di avviare quella ancora più impegnativa della ricostruzione
Giustamente gli organizzatori del seminario prima di lanciarsi verso il futuro hanno pensato di fare in questa occasione anche un punto di situazione del presente
E del passato per trarre dai comportamenti finora adottati gli elementi eventuali di ammaestramento
Per quanto di specifica competenza il bilancio delle attività delle forze armate nel triennio si può così sintetizzare
Per quanto riguarda l'alloggiamento degli sfollati sono state messe a disposizioni fino a sedici caserme principalmente nel Nord Italia per una ricezione complessiva massima pari a tre mila e seicento posti letto
L'esercito nel mio ufficio in particolare ha effettuato mille duecentonovantotto trasporti con mezzi militari a favore del Consorzio italiano di solidarietà
Ventisette nel novantatré centottantatré nel novantaquattro settecentotrentacinque nel novantacinque
E già trecentocinquantatré fino al quindici maggio scorso per un totale di novecentocinquanta mila chilometri percorsi con impiego di oltre due mila e seicento uomini
La Marina Militare sempre a favore del Consorzio italiano di solidarietà ha compiuto quattro viaggi Ancona sparato con navi della classe San Giorgio
E diciotto viaggi con altro naviglio minore
Cui si potranno aggiungere gli altri già programmati e quelli ancora all'esame in quanto chiesti nel corso dell'ultima riunione del tavolo
In particolare si prospetta oltremodo impegnativo il trasferimento a Spalato dei mezzi speciali della nettezza urbana e di circa mille cassonetti devoluti dal Comune di Roma ripristino del servizio e la nettezza urbana di Sarajevo
Pare un auriga militare ha volato per circa seicentotrenta ore di cui quattrocento cinquantatré fino al settantatré settembre novantadue data di abbattimento del famoso di duecentoventidue nei cieli di Bosnia
Per completare il mio intervento non posso esimermi da ricordare l'attività della Brigata Garibaldi che sta operando in Bosnia Erzegovina
Il contingente italiano infatti nel campo della solidarietà si sta adoperando nella scorta ai convogli di cui ha perfezionato lei misure di sicurezza di recente e li ha resi ancora più più sicure e concorre alla distribuzione degli aiuti umanitari con il personale della cooperazione italiana di Spalato è infine rappresento che sono in corso intese e accordi per l'impiego di parte del reggimento del Genio ferrovieri italiano
Da impiegare nel ripristino delle linee ferroviarie e dei ponti ferroviari della reale di responsabilità della NATO in Bosnia
Concludo auspicando che il clima di collaborazione di sinergia che il tavolo di coordinamento ha realizzato nel corso di questo triennio posso trasferirsi anche alle attività future grazie
Magnifico con le è scattato
La più grande smentita del del venti
Ha fatto un intervento intelligentissimo di un tempo inferiore a quello stabilito quindi prego Donato Chiarini che l'inviato speciale della commissione doveva stare dietro
Grazie Presidente è molto più lungo venire a Sarajevo che avere qui la parola tra otto ore di viaggio cinque minuti mi sembra un po'il rapporto comunque
Qualche concentrato naturale sì proprio proposta no prendere lo spunto un po'dalla da quello che è stato detto che è stato sulla stampa recentemente cioè quello l'aspetto militare degli accordi è andato benissimo invece la parte civile affidata a Secondo Holbrooke a degli incompetenti ma insomma utilizzando l'altra ma sono due cose completamente il fare diverse l'una e la
Per diciamo detrazioni scritta tecnica fatta da degli stati
Più potenti al mondo l'altro invece affidata un gruppo molto più ristretto è deve lavorare sulla materia più difficile cioè sugli uomini
Quindi sono non ci non bisogna stupirsi e che il dalla parte civile di Dayton incontra moltissime difficoltà incontra moltissime difficoltà perché è vero che ci sono che ci sono
Tantissime sono le vittime di questa situazione ma ci ma diciamo che la controparte politica locale che doveva direi facilitare la il ritorno alla pace ristabilire le condizioni per una vita normale la controparte politica forse non ce la mette tutta ed è chiaro che non poteva essere altrimenti quindi e poi anche il fatto il calendario il calendario di Dayton giunta in calendario un po'concepito asetticamente a tavolino ciò non ciò si si si si nota tutti i giorni che le date sono purtroppo rinviate
Diciamo che dal lato dal lato positivo dal lato della risposta umanitaria c'è un istintivamente nella nella nell'immensa folla dei del verde vendette diciamo delle vittime del conflitto un istinto a tornare a casa tornare a casa intesa come casa propria fisica nel senso che nella Bosnia c'erano praticamente più case che unità familiari prima quindi livelli anche altri alti di di direi di di edilizia economica
Quindi però tutto ciò si scontra tantissime cose ci sono state le leggi durante la guerra che hanno praticamente su basi temporanee tolto il diritto alla proprietà quindi una parte importante delle case sono di proprietà sociale quindi le autorità possono disporre con una certa libertà
Il patrimonio immobiliare e fortemente danneggiato quindi non ma ci sono delle difficoltà per accedere alle località
Basta solo dire che di fronte a questa domanda di rientro soltanto dieci redini gli a qualche decina di migliaia di persone spesso in modo spontaneo e prendendo dei rischi
Sono riuscite a riprendere possesso di quel che resta dei loro beni resteranno non resteranno l'ambiente generale micro ambiente
Non è ancora stabilizzato al punto in cui rientri possono considerarsi irreversibili
Quindi bisogna un po'considerare tutto ciò come l'aiuto umanitario sì sì inserisce nella situazione
Diciamo subito dalle giovani Dario è molto più importante per quel che si riesce a stimabile era a stimarlo
Poiché ecco comunali spera ci sono tantissimi diciamo Rucher letti che vanno verso i beneficiari che non sono mai registrati quindi l'aiuto umanitario è molto più importante di quello per questo l'anno scorso per esempio quest'anno di quello che la Banca mondiale
E l'Unione europea che sono i principali donatori stanno mettendo sul tavolo che avete umanitario è una macchina di assistenza che continua direi anche un po'per conto suo quindi che andrebbe forse recuperata per farne per farlo per far partecipare questo spinoso strumento anche un po'al dibattito politico non si può considerare in tempo di pace
Con l'agenda di Dayton questo grosso apporto come qualcosa di neutro che in tempo di guerra deve essere quindi l'ICI dovrebbe essere un po'anche una riflessione che io mi sforzo di fare ogni volta anche se le autorità nazionali perché quello che viene dall'Umanitaria tolto la ricostruzione è chiaro quindi
E anche le anche le ONG gli operatori non si tratta solo di portare oggi in Bosnia del cibo dei medicinali e che sono sempre necessari però bisogna portare la testimonianza democratica perché il quadro del Sud Sudan la Corea del Nord è completamente differente qui siamo in Europa quindi ci sono i mezzi delle comunicazioni c'è una sete
Di sapere che cosa succede al di là delle colline verdi della Bosnia quindi dal soprattutto da parte dei giovani quindi il ruolo delle ONG deve essere direi molto molto più duttile e più inserito nella società
Per guardare con umanitario deve agganciarsi alla ricerca di soluzioni politiche valide non solo un minuto ancora
Questo non è molto perché si sono create delle abitudini si sono create le strutture la coordinazione e è molto difficile nonostante gli sforzi e l'alto commissariato c'è uno spontaneismo c'è una spontaneità un po'dell'azione umanitaria
E il raccordo anche con la direi il la la massiccia presenza internazionale si opera
Nell'ambito della ricostruzione nell'ambito militare non è non è facile anche se devo constatare che il problema a è stato affrontato forse in una in modo che mi sembra più intenso e più impegnato che in tanti altri Paesi quindi Baudo spiccato che soprattutto da parte europea perché quando si fanno un po'i conti e della presenza militare nelle riforme
Della presenza dell'ambito umanitario della ricostruzione che l'Unione europea finanze praticamente direi i sei decimi o i sette decimi di tutto quello che va e nell'ambito paritario dicevo nell'ambito ricostruzione quindi non ci si può sottrarre
A prendere certe responsabilità prendere certe iniziative e spiegare a tutti i livelli
Perché il volto alle autorità politiche vanno vanno direi contattate ai livelli più alti ma anche a livello micro perché sono lì dove si possono creare gli agganci che possono generare direi una una sorta di spirale positiva che purtroppo finora non c'è stata
Grazie
Perfetto per i cinque minuti adesso alla parola Paolo dieci
Sì grazie paraboliche
Cercherò di essere molto sintetico di mantenermi sensato nei cinque minuti assegnati semplicemente cercando di fare il punto su tre questioni che credo si sia almeno tre punti fermi diciamo che si sono venuti emergendo in questi anni
Di esperienza di cooperazione di ONG e associazioni di solidarietà in ex Jugoslavia in Bosnia Erzegovina in particolare
La prima questione che volevo sottolineare che è stata peraltro già ampiamente introdotta da chi mi ha preceduto riguarda il rapporto tra aiuti umanitarie processo di riabilitazione sono convinto che nel caso concreto specifico della Bosnia Erzegovina
Sì richiedono oggi contestualmente al tempo stesso entrambi gli interventi umanitari e programmi di riabilitazione
Anzi credo che l'esigenza di assicurare condizioni di vita accettabile a fasce di popolazione particolarmente deboli traumatizzato e della guerra
E quella di avviare la ricostituzione del tessuto produttivo oltre che la ricostruzione del patrimonio abitativo di infrastrutturale non solo siano entrambe presenti in Bosnia ma siano addirittura totalmente interdipendenti
La credo che la funzione principale degli interventi umanitari in Bosnia sia oggi proprio quella di fornire strumenti e poi opportunità ai gruppi resi più marginale vulnerabile alla guerra in primo luogo rifugiati e sfollati
Di inserirsi concretamente nel processo di ricomposizione del tessuto produttivo dal quale altrimenti rischierebbero di venire espulse faccio un esempio concreto tratto dall'esperienza di molte delle associazioni delle organizzazioni non governative italiane in Bosnia
è quello di corsi di formazione professionale che si sono rivolti esprit specificatamente a giovani rifugiati e in particolare a loro interno alle donne giovani rifugiati se trattato di interventi al tempo stesso psicosociale che hanno cercato di favorire forme di risocializzazione dei giovani del tutto alternative rispetto alla logica della guerra e della separazione
E però al tempo stesso anche interventi orientati verso la riabilitazione verso il futuro inserimento di questi soggetti nella vita produttiva tramite l'acquisizione del rafforzamento di competenze tecniche in diversi settori
In altre parole e concludo con questo primo punto credo che la cooperazione internazionale in Bosnia debba adoperarsi al tempo stesso per ridurre la dipendenza strutturale dall'esterno delle popolazioni locali e quindi sostenere la ripresa sociale ed economica e delle attività produttive
E al tempo stesso però le banche adoperarsi per evitare che da questa ripresa economica hanno siano espulse le fasce di popolazione più debole
Ad esempio e anche qui mi ispiro a una serie di programmi concreti che si stanno adesso avviando in Bosnia Erzegovina penso che programmi di sostegno all'amico imprenditoria possano cercare di contribuire contemporaneamente a questi due obiettivi perché da da una parte e cercano di sostenere la ripresa di un tessuto economico e produttivo e dall'altra però possono puntare all'inserimento in questo tessuto di soggetti difficilmente competitivi ad esempio nei la nell'ambito di grandi impresso stabilimenti industriali un secondo punto molto cent brevemente che voglio sottolineare è quello del ruolo dell'associazionismo bosniaco che ritengo sinceramente
Abbiamo forse tutti quanti fatto l'errore nel recente passato di sottovalutare o comunque a non valorizzare per quanto avremmo potuto e dovuto e dico e leggo che sia gli interventi umanitari che quelli di riabilitazione se vogliono essere concretamente strumenti di una politica orientata verso la pacificazione debbono a mio avviso dare priorità all'obiettivo di rafforzare le capacità di intervento delle associazioni bosniaca questi ultimi anni tra l'altro ci hanno consentito di stabilire rapporti di collaborazione con un articolato universo di associazionismo bosniaca che è stato protagonista nell'organizzare interventi di assistenza alle popolazioni traumatizzare dalla guerra
Molte di queste associazioni e mi piace citare lavorando la nostalgia di un minuto disorganizzazione nella regione di tutta quella tardi che è un'associazione locale molto di quest'associazione oltre che realizzare i piani di assistenza alla popolazione si pongono anche concretamente l'obiettivo del superamento delle barriere sociali e culturali che purtroppo se sono enfatizzare in questo momento in Borsa per questo dico che sostenere l'ora
Credo sia anche qualificante opportuno sul piano politico
Non ho più tempo quindi dico solo i titoli degli altri argomenti che avrei voluto affrontare uno è quello dell'atto del ruolo che questa Associazione Bosnia che possono svolgere nel favorire il rimpatrio in Italia di tecnici e professionisti bosniaci
E l'ultimo punto era quello del coordinamento me la cavo con uno slogan solo per dire che se giustamente gli interventi umanitari vanno intesi o vedova dall'intesi come strumenti di pacificazione e quindi al servizio di una politica estera europea per la distensione la democratizzazione in Bosnia
Vanno creati secondo me canali non occasionale di coordinamento e di interazione fra il livello umanitario quello politica diplomatico affinché questa questa funzione di sostegno passa sempre meglio esercitarsi indirizzarsi grazie scusare verrà frammentarietà grazie adesso
La parola Raffaella Bolini del Consorzio italiano di solidarietà
Io rappresento l'organizzazione nata sull'emergenza della ex Jugoslavia duecentotrenta aderenti alcune grandi associazioni italiane Arci ACLI associazione per la pace le ANPAS moltissimi comitati locali
E numerosi enti locali che hanno sviluppato una rete fittissima di relazioni dirette noi le chiamiamo gemellaggi di solidarietà con comunità della ex Jugoslavia durante il conflitto
Di fatto la nostra insieme a a quella degli altri soggetti
E una presenza nuova o nello scenario dell'emergenza e oggi della ricostruzione
Tradizionalmente il ruolo dell'associazionismo e delle comunità locali diciamo dei paesi donatori tanto per capirsi
Del volontariato è stato sempre quello nelle emergenze del fundraising da un lato e dell'educazione alla pace allo sviluppo dall'altra del lavoro di sensibilizzazione in ex Jugoslavia invece siamo scesi in campo siamo lì
Perché perché credo che abbia ragione la il commissario Bonino quando dice che in che è stacca ambiante ed è profondamente cambiato il carattere delle guerre e delle emergenze che andiamo ad affrontare e la ex Jugoslavia ne è stato di questo cambiamento un terrificante banco di prova
Se come dice la il commissario Bonino la popolazione civile diventato un bersaglio l'obiettivo del delle delle guerre
E dei conflitti non solo attraverso la violenza fisica ma anche e soprattutto attraverso la dissoluzione forzosa dei vincoli comunitari per imporre nuovi vincoli
Allora la difesa delle comunità la difesa della comunità è diventa una parte essenziale del lavoro sulle emergenze
Difesa delle comunità che vuol dire assistenza
Che vuol dire informazione
Che vuol dire rottura dell'isolamento che vuol dire aiuto all'autorganizzazione che vuol dire difesa e o ricostruzione dei legami
Comunitari reali difesa della pluralità dei soggetti che nelle comunità vivono e che le situazioni di conflitto tendono a invece a limitare a semplificare da questo punto di vista allora il lavoro comunitario nelle emergenze può svolgere anche un ruolo politico l'abbiamo visto in molti esempi della nel lavoro in Bosnia Erzegovina che adesso qui non ho il caso di che non ho il tempo per tirare fuori
Facendo leva su interessi e su potenzialità a livello micro che spesso riescono a essere più flessibili e più più raggiungibili che non se si lavora sugli interessi macro
L'abbiamo praticato materialmente Renzo alcuna esperienza mostrare in cui lavoro dell'associazionismo al volontariato ha prodotto risultati in un momento in cui neanche le grandi anzi agenzie internazionali ci si riuscivano perché lavorava su livelli micro
E quindi poteva permettersi in qualche maniera di condurre appunto addirittura Nigro trattative basate sugli interessi reali
Questo è il lavoro che abbiamo cercato di lavoro di praticare in Bosnia Erzegovina questo abbiamo chiesto per molti anni al tavolo di coordinamento della ex Jugoslavia di garantirci la possibilità di praticare un lavoro di comunità
Anche nell'emergenza
L'abbiamo fatto attraverso per esempio un meccanismo che diverse sembra semplice che quello dei convogli italiani che non ci son voluti sostituire alla mole grande di aiuti che è arrivata per i canali tradizionali della distribuzione verticale
Ma che ha permesso però di mantenere anche nella fase più acuta dell'emergenza legami di comunità
Che ora ci permettono di affrontare in maniera pronta la sfida della ricostruzione
Io questo in realtà nel minuto che mi resta la sfida che presepio abbiamo chiesto di sostenere da parte del ministero degli esteri con il Progetto promosso dalle associazioni del tavolo di coordinamento
Abbiamo preso l'esperienza più avanzata di questo legame di comunità
Alta una un'area della Bosnia centrale Cagali dove lavora al comitato di Bergamo che quello che è andato più avanti in questo legame di relazione di comunità
E gli abbiamo chiesto di darci la possibilità di sperimentare un lavoro che permetta un'esperienza pilota che grazie ai legami che li già ci sono che hanno già permesso di superare diffidenze di creare il framework politico
E di adesione politica intorno a dir la possibilità del rientro dei profughi ci permetta in brevissimo tempo di riportare a casa la gente che da quei posti è stata costretta ad andar via
Questo è stato possibile realizzarlo attraverso il coordinamento offerto dalla Presidenza del Consiglio per attraverso il il la garanzia politica offerta dal ministero degli Esteri dalla cooperazione italiana sul campo
E dal Coordinamento nostro che in questa fase abbiamo superato molti elementi di frammentarietà
Ora come dire solo un appunto l'Unione europea su questa esperienza italiana che allegato l'intervento tradizionale a questo nuovo importante lavoro di comunità anche nella fase dell'emergenza di fatto però non c'è stata noi non c'abbiamo avuto la possibilità di avere un legame fra lavoro del tavolo di coordinamento e quello dell'diciamo il lavoro importante svolto dall'Unione Europea
Io credo che ci sia tempo per recuperare questo stacco perché il lavoro di comunità adesso sulla base dei legami costruiti nell'emergenza si può sviluppare con forza
Io credo che noi cercheremo di svilupparlo soprattutto sui progetti di rientro in cui l'associazionismo e il volontariato le comunità locali italiani che hanno sfidato i profughi qua
Si facciano anche mediatori dei rapporti politici e della Cusco ostruzione della possibilità per i profughi di tornare a casa a mediatori perché di questa mediazione spesso purtroppo c'è ancora bisogno
E chiediamo e chiederemo quindi diciamo subito oggetti di rientro che si è di accompagnamento dei profughi a casa che si in qualche maniera si avrà la nuova frontiera dell'impegno del volontariato e dell'associazionismo degli enti locali e delle istituzioni italiane
Grazie Raffaella
Adesso do la parola alla signora Dragon's checché cieca e commissario per i rifugiati della Repubblica serba debbo di Bosnia prego la parola
Lascio la presidenza del consiglio solare
Perché questo c'era
E che non spicca valuta pollici settore poste Herzegovina
Detto no agreement
Ai commissioner folle su Gisele finanziarie nei My name is Branchetti
Place miss interprete
A mai in discesa del ospiti se
Agli spicca va oltre
Esperienze bloccato
Non verrà Emmental vanterie Institution il le pago il sax Oscar
In Emergency Secrets
La cena esposto alcun Manta dei taxi austro c'è il mare archetipi costi pure produzione Sco
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Comprendo animare attacca odore Nar strada negozi viva
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Oltre l'ultima Panettieri bene saggia
Dalla stessa Locarno venivo a mia modulo ad fatto Goretti
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Le ganasce disgusto vudù presso i casinò Pollena allieta goduria splendi da Cusinato Dusi Maneki né Manta
Ringrazio il signor Facchetti
Pregando gli oratori di mantenersi nei limiti dei cinque minuti che erano stati prefissati
Darei la parola al signor Marco Griffini
Sì grazie
Fra i beneficiari degli interventi d'emergenza vi sono purtroppo di sempre più i minori che richiedono sempre specifiche esigenze e necessità non sempre tenuto in debito conto dall'azione umanitaria
Fate importante l'atteggiamento che sia nei confronti del bambino soggetti umanitario non è un semplice beneficiario ha un suo mondo che occorre cercare di rispettare anche in situazioni di emergenza
Via ceniamo brevemente gli interventi promossi nei Paesi dell'ex Jugoslavia dalle tre o in sì volontari del mondo Foxy
Impegnati in ex Jugoslavia che sono l'Arsenal se fa e l'AiBi sostanzialmente sono state due grosse categorie interventi l'invio dei geni di generi di prima necessità
La la categoria dal sostegno economico con la creazione di un rapporto per i bambini profughi residenti nei campi profughi o agli orfani delle aree assediate per quanto riguarda la prima categoria i generi di prima necessità
Diamond monitorati effettuate si è visto che l'ente umanitario non copriva determinate categoria pavese riversa rilevato che l'aria dei medicinali era coperti maniera sufficiente mentre sì l'ho delle grosse carenze per quanto riguardava l'aria alimentare specifica in modo particolare omogeneizzati affini
Tanto più indispensabile per bambini nati in contesti precarie traumatici e quindi bisognosi di una limitazione costante ed equilibrate cosa il problema costante ed equilibrata Lola
Mi sono impostate diete alimentari della durata da tre sei mesi riservate ai neonati dai tre a dodici mesi per quanto riguarda invece l'Est diario il problema principale che si è posta con le aziende produttrici specializzate in tale genere di prodotti era la produzione la confezione di pacchi di vestiti invernali e scarpe personalizzati in relazione alle differenti età
E così si è potuto organizzare una lista di una distribuzione mirata dopo monitoraggi effettuati in modo particolare con l'Unicef
Alle singole esigenze dei minori con prodotti appena usciti dalla fabbrica quindi non usati e finalmente della misura giusta cioè come se avessimo comprato questi vestiti per i nostri figli
In questo caso non dobbiamo ringraziare ancora una volta la ottimo opera dimostrato dalla cooperazione italiana e sparato perché senza di loro e loro convogli ben poco avremmo fatto interessante notare che per tali interventi sono state lanciate delle campagne di sensibilizzazione che hanno coperto grosso modo il sessanta settanta per cento dei costi mentre il restante è stato coperto con contributi da Eco
E da tre Regione modo particolare Lombardia Veneto e Liguria
Per quanto riguarda il secondo settore quello del sostegno economico e sociale a distanza su all'invio di somme di denaro con minore per un determinato periodo di tempo
Con il coinvolgimento lo scrittore corre rilevare che queste iniziative sono state sperimentate da anni nei Paesi in via di sviluppo ed era la prima volta che si sperimentava no in situazione di emergenza bene hanno dimostrato la loro validità specialmente in situazioni irraggiungibili come le aree Seriate ad esempio Sarajevo
Dove per molto tempo i convogli non sono riuscita andare infatti sistema bancario e quindi l'invio di denaro all'estero non è mai stato bloccato nei quattro anni di guerra
Offrendo così la possibilità ai bambini seguiti in particolare agli orfani di guerra deve sia per un concreto sostegno utilizzato in modo particolare per gli aiuti alimentari
Un importante risvolto di questo intervento è il suo peso politico cioè l'incidenza che ha avuto da un lato sui minori sulle famiglie seguite dando loro la certezza di non essere abbandonati né isolati dal mondo
Dall'altro sui sostenitori italiani coinvolgendo le direttamente con un impegno costante non sporadico nelle vicende dei paesi interessati e tale considerazione a favorite sta favorendo proprio in questo momento
Il passaggio graduale dall'emergenza la ricostruzione infatti questa catena di solidarietà create se sono più di dieci mila sostenitori che hanno sostenuto queste campagne non solo stanno sostenendo i primi progetti di ricostruzione al riguardo
Per come aria abbiamo fatto partire una rete di centri di aggregazione giovanile il primo sarà inaugurato a Sarajevo adesso il sedici giugno
Ma sta soprattutto promuovendo iniziative di sensibilizzazione e di interessamento fra la popolazione italiana un'ultima osservazione riguarda il coordinamento già detto dai miei due colleghe precedenti fra Lenzi
E le il mare emise la Fari Estrela ecco
Sul fronte italiano a parte la all'esperienza del tavolo promosso dalla dalla Presidenza del Consiglio si è notata la mancanza di un tavolo specifico promosso dal mai per gli interventi sul campo
E forse è questa la causa dello scarso numero violenze impegnate in ex aequo sull'aia rispetto per esempio alla situazione del Ruanda
Analoga considerazione dobbiamo fare per quanto riguarda l'azione di Eco infatti la mancanza di un momento unitario di coordinamento dell'attività delle Panizzi
Che gli Uffici territoriali Déco avrebbero potuto io dico dovuto esercitare non ha permesso una distribuzione omogenea dall'ente umanitario
Creando eccessive concentrazioni di alcune aree e lasciando forse scoperte altre esigenze c'è stata in sostanza a livello di Renzi sta parlando
Un senso di solitudine un lavorare non accompagnato dalla consapevolezza di essere in squadra peccato perché si sarebbe potuto fare molto di più
La raccomandazione che ci permettiamo di rivolgere e che nella fase di ricostruzione peraltro già iniziata si tenga in debito conto questa necessità di coordinamento
Dando vita effettivamente a questo segretariato nazionale per la ricostruzione
Per la quale volontari del mondo forse ha già dichiarato la propria disponibilità di farvi parte grazie
Ringrazio il signor Griffin il ovviamente terremo conto di questa raccomandazione
Da lui fatta nella parte finale della sua riflessione darei adesso la parola al Signor folklore Karim che il delegato dell'Alto Commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati in Italia
Prego
Cassetti Overmars
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Darei adesso la parola al ministro plenipotenziario Spinola che il capo dell'ufficio emergenza della direzione regionale cooperazione allo sviluppo della Farnesina prego
Quindi
Bianco però
Sarò molto breve tenendomi cinque minuti prendendo tre minuti per meiosi inutilmente lasciandolo del mezzo i miei collaboratori
E scusandomi se dimenticherò qualche protagonista perché il tempo limitato
Sin dall'inizio delle ostilità la cooperazione italiana avviato un articolato programma di aiuti a favore tutte le popolazioni la Bosnia vittime del conflitto appartenenti a differenti etnie e religioni
Tale piano i soccorsi è caratterizzata dalla continuità ed al pieno coinvolgimento di tutti i settori pubblici e privati la Società Civile
Anche tramite periodiche riunioni del tavolo di coordinamento sull'ex Jugoslavia c'hanno avuto luogo che hanno luogo presso il dipartimento Affari Sociali Presidenza del Consiglio
Ciò ha consentito alla cooperazione italiana di Corsini Linea tre maggiori donatori conseguendo significativi risultati in termini umanitari
Testimonianza di quanto precede si segnala che l'Italia è stato il primo paese a far pervenire soccorsi operazioni già beni che tuttora ed è il maggiore donatori governativo il rapporto l'emergenza profughi in particolare a quelli provenienti dalle Traini
In tutto ciò ha giocato un ruolo importante la base logistica la correzione di Spalato che ha una capacità di stoccaggio di quattro virtuale latente perché ha svolto un'efficace opera di coordinamento degli interventi umanitari di associazioni di volontariato che ringraziamo di municipalità ed enti locali nonché di sindacati nazionali sono stati trasportati anche beni dell'Unicef di altre agenzie internazionali
Italietta del primo governo a far giungere a Sarajevo i propri i primi convogli umanitari tramite avvocato ha per ventiquattro camion
Complessivamente otto superando il tempo dall'inizio del conflitto e fino a tutto il novantacinque la cooperazione italiana avviato programmi umanitari in Bosnia per circa novantadue miliardi di lire
Di cui trentadue miliardi novantacinque distribuendo alimentari tutta la Bosnia genti vestita e medicinali
Per cinque mila tonnellate riorganizzando professare circa duecentosessantacinque convogli umanitari trasportando anche belli ONG italiana
Sono stati anche disposti numerosi convogli un umanitari in partenza al deposita affari umanitari delle Nazioni che di Pisa
Ringrazio la loro collaborazione dove sono stati stoccati bene la cooperazione italiana
Dell'OMS e del Parma con il quale il di H concluso accordi auspichiamo vivamente che anche lecco poste conclude un accordo del genere col di H
Significativi interventi sono stati attuati nel settore sanitario con programmi rivolte all'abitazione di servizi socio sanitari per le fasce di popolazione più vulnerabili a mostra tutte Sarajevo
Il ruolo d'unione europea è stato determinante l'assistenza equazioni la Bosnia Vito il conflitto e unioni tuttavia assoluto il primo donatore mondiale
Passerei quindi la parola i miei collaboratori ricordando che per semplicemente un dato che per il novantasei sono è stato sono stati previsti per la Bosnia stanziamento di diciotto miliardi
Di
Lire
Ho
Grazie
Parlano questa staffetta
Da allora il collega rialzo visto che han detto lei disegna strada per lui in seconda battuta non c'è tempo
Volevo spendere cinque secondi per ringraziare in questa occasione che era è molto più lunga perché gli operatori sul campo hanno molto bisogno di discutere quello che stanno facendo e questa è un'ottima occasione speriamo che possa essere ripetuta con l'Unione europea e con le altre organizzazioni
In una riunioni di tipo tecnico
Commi metà secolo sottolineare l'importante la cooperazione italiana ha ha ribadito il principio dei protocolli
Con le autorità locali e in questo caso appunto con il ministro degli affari sociali e rifugiati delle pubbliche e della Federazione
Per una vasto piano di risanamento di supporta l'insegnamento di profughi e sfollati
è un programma che diciamo era svolto con l'inserimento di associazioni Energia italiani e per il tramite di cane Pennac Cr con altri anche i contributi ad organismi internazionali il secondo punto importante che il programma vedrà anche interventi analoghi per una quota parte nella Repubblica esauste
Secondo il principio della equità della distribuzione degli aiuti umanitari
A sottolineare in riferimento a quello che detto giustamente mi sarebbe o lino e molti altri relatori che l'esperienza e la cooperazione italiana è stata particolarmente avanzata per il rapporto che ha potuto sviluppare e diciamo supportare la solidarietà diciamo di tutta la società civile italiana
Altro ultimo fattore importante questo rapporto di lavoro sul terreno si è svolto principalmente a livello di municipalità e di rapporti con i cittadini locali questa è la base che noi intendiamo continuare a sviluppare abbiamo preparato un rapporto di base che potrà servire per le operazioni passi programmi e che per ora non possiamo diciamo divulgare sarà pronta da una quindicina di giorni che da una situazione aggiornata per tutti i cantoni tutte le regioni della Bosnia Erzegovina che potrà essere un'ottima base di lavoro perché tra per noi e per tutti gli altri che vorranno collaborare grazie
Grazie Margherita Paolini Grazio Damiano Spinola
L'Ufficio emergenza per la Farnesina effettivamente in prima linea da quattro anni è molto impegnato e quindi merita tutto il nostro apprezzamento direi che a questo punto inizia la seconda fase di questo questo seminario che modestamente io presero malgrado il titolo un po'pomposo ma che corrispondono a realtà ben più modesta di coordinatore delle iniziative di cooperazione per la ricostruzione nei paesi della ex Jugoslavia della della DGCS
Darei
Diciamo mi mi viene detto che il innanzitutto mi ha detto che il coffee break dato il ritardo è abolito
Ma questo non impedisce però a chi a sette o chi ha bisogno di rifocillarsi di accomodarsi a un servizio ristoro che dall'altra parte del cortile verso l'ingresso
Quindi darei inizio a questa seconda fase
E diciamo con una con un'inversione però Abel degli interventi con interventi in una maniera un po'me diversa da come è stato immaginato
Per primo darei la parola al sindaco di Gore alte nostro ospite persino su Mario vascelli via
Dopodiché direi di dare la parola al dottor Sannino
Per l'ufficio dell'Alto rappresentante
Quindi al signor Sauro C del CESPI successivamente la signora voi esibiva al signor Miotto
Agli altri
Allora pregherei il il signor Bashere via di accomodarsi
Per forse l'interprete non so se lei si può mettere in cabina perché mi sembra di capire che non c'è
No per guadagnare tempo e non fare una consecutiva se lei si potesse mettere in cabina e traduce in italiano quello che il signor vascelli a dirà in un bosniaco
Quindi un momento per dare il tempo l'interprete
Siamo pronti
Posto a me da Amerigo Spoto
Dalle Kamir c'era stato questo sontuosa dolciastro e nove scoop
Dragoni davamo V.Premier tesa Pausania
Discusso il Sud cosa sa da organismo anni Uman tardi mal si ama per malgrado però il grado Bouras
Coral degrada cosa stesse Riccione
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Come disse e Cavuoti o cui è Storino allievo riproposto rima
A sua porno Pecci io sia
La Corrado sull'esproprio alle senatore propone che non si sa nazi violinista unisco
Qua e uno interno
Acqua io stia sapete sono chiesto ritratto Juan
Ovvero dall'asse lo spacciava ridotto razionale i Drughi potresti inaugura
H o può senza toga nelle cui sua divani e stavano lì e stava QM riesco
In una cosa poste del sufismo Torquato
Alessia naturalmente può celare certo mai avere da sé droghe godimento
Destino ingrato iraniani
Desti Mastai Pera il patrimonio non scopra Rosania
Come il suo gruppo che la scuola Suguru già io luce
Naso rosso Iannotti Eurosia vivai umanità al nazismo
Io sto mondana certo umana
Istituzioni e provo telefono
Zatti è vuota Anapo sterco istruita
La Chanel via
Presso lo Sheraton pro danze se non posso che Apotheker
Reo serve frane Potomac c'est moi
Onore coccole cos'è una su Frigidaire e ma
Ma l'operato suo potrà scene
La Sprea Magna nove diverso potrebbe una melensa Querini è vivo
Per Cina Deroma Querrey arco quei no
In acciaio delle acque tra Polo trustee Saccuti Daspo grato
Vero è che protestano mica strada o tra un po'tra senza però il ma il modo
Io leggo ragione perché non fare se ci attrezzata d'inverno
Devo poche erano Cypress compatroni
Coi artiglieria
Creta in epoca dubbi vogliamo cucce
Alle secreta timorato
Prevede con voi sapranno Molgora spiega o il Summer Stuka augusta delega Struggle
Data mi ero corsa modo passata sesto quarto
Quei Opel vero stavamo come tante stima stai Piera
Ma con Hristo Vuarnet possano posto Scanio nei nostri legati
Nel testo varato da sotto e Granata ma
Tacco da errore che Dio sa dosare il Congo e unicità
Le nostre ma stanno onesto Tata il potere non sto Petrassi Agrama qui rinuncia
Sto per esempio ama sera
Sto grano ammetto quell'auto
Gli era di poter sfruttare uria
Stop Rama sole istogramma del Trecento
Da tre se la gran
Ora se Sasso è il o cosa del sette pettinata stanno mica
Zaino saprò rimanenze mai su sia di non cela
Utopie nerbo qua voi guado
Nuovi su Omero che ho trovato nastro di razza
Se tua zia o Bonsi aveva le scene poter ska
Memorie Cova
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Tempi preso adesso fotografa Savoy
Il vero atto un'oncia vale ovvia Vitucci costante
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Sacha-Jacuzia sud non ecco può e grado
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Ma sono state poi marcia ne hai mai dalla sta concerto riguarda
Ottobre Amelia venire solo sabbia bagnata nobile grama
Dov'è mia sto Tascini urlavano pranzi mai amorini
L'idea se franato premono esterno
Io scoraggiato greca
Morava Seprio salsiccia tarda serata che lo metta era
Qui a non pranzo
O non c'è ecco qua Nijinsky Proietti
Moro sei Doni e ti ho nove con rane Colico e ciò che è che io sono modo Sasso Pomponi
Del resto se il borsone con le cene quand'è che va deserta chilogrammo
So alcuno schema Greco sul sacchetto eccone odierno ci attribuita degli utili
Non rinato a un putto su stradale
Nella serie C la certe schede sarà siede
Il relax Naminé
Modi Sgobio se sei scopone
Vota il ceppo somme va dalle su certezze Molucche
E poi mai sceglie la strada lo odia le smart sposavo anch'
Preposta a casa adesso alcuno lo strato mai manifesto ceduti
Storia Sousa Vania sto Adragna Vania stornare la scala nel piatto e schemi
Io anch'io come ho mandato da un puzzo cesto e bio perché Ida nostrane certifica
Storie dotato costosi davo situazione
Ottobre a me illustra si era
Vi era anche loro Ambrassa augurando costare durata sette perché i maschi Mara
Quote a sigaretta storce Numana
Ai era anche operando mano acciacchi dato Mara
Poi c'è Comi una delle destre tracce quote neve
Itaca cauta cavia Denise corsa via Magna slalom
Beva pressi accenti
O strane idee pirateria
Tacco d'asta non Istria Dino però stare
No ma l'ho appresa boccetta ansia Pato Branco
Come nebbia omni malo vaccinati
Anzi a Padova esosi DS esodi Sappo Mocci
Bazar frana poco con Ibra tema
Mica mesto via sto
Opel se piacerà certo Marano ci posso Mama
Io odio e strada stanno ministro
Io sto Tamia sta la coi mai l'umanità ma con voci sbalzi vana
Voce stupiva metto nel primo tedeschi artiglieri
Le donne idolatri con voi a porci io dopo eccolo vendere da sé tracce quattrini
Nelle posture Ciaccio e non nasce intervenne
Un grado la sera e storiacce col celebrasse la
Gran ai piedi in ciò
Ora se c'è la Serbia chinato stata di Acerra nei
So che c'è c'era sì Agca
All'esatto oneri arco
Do premesse conserve sta sui rischi emerso
Quel o al Nord neve
Piazza NARS sonora Ciancia
Uno i loro agguati nocive suoi diamoci Rotella
Però mai tedesca situarsi al so Curcio mio di Accio
O boccia e a quello sulla
Poletto Castro del porno
Ugo non sottomano libro è vero
Massimo allo dottrina sapere sorgono a radiazioni Cennamo
Useremo se vola seguono il Bosso
Stato onesto n ucraini hanno
ISMEA pericolosi dei costumi
Volevo devo tondo Paula consumismo Bivona invece consentono azioni volgono al Cirque
O acqua se tua zia sapore nell'invio ma delle Kimbo mandano in crisi o no
Tradotto a RAI attacco sola non provavo Kuta
Odasso dopo il pessimo ai ha detto School scuola Suma
Ne possano prima toga che Program solo in buona salute
Costa di eroine stornate settimana
Ah se ce l'ho con certe della settimana
Dove è nata
Cioè dopo si va detto School scuola sono
Ugo Rosa sposterà Canzio varie Owen azzera
C'è impostato ci impose sul secondo prema novanta Napo molti
Canzo la reale nel se fa quello premorì a come sante Ski materiale
E Canzio la reazione a Locri USA
Sa Chen Prato nevoso barbette Isadora
Il moderno rosso a voi ellenica tu sarai le stavo canoni bastino
Di avere Real cupo Mocci Uman Tarnów
Ho suonato generi suo in che Terim
Indica datori
Sa con suo è un po'di Roma
Isa si muoveva le con è stato questo Barlow
Devo dire non le opere non sanno visto
Nell'ora seguono veda un appello scenico Ronca
Può se potessi vai ha detto Visco oscurato Suma
Ugo Radu Posse Cohen azzera emerse fa né sulla non servano crosta quelli ispirati dalla neve
Dolose o sai Heinze al e che lei proprio il cervello Herzen talco dagli
Io ora
Ora se questo non è che Real no-stop brava io stavo onesto
Via Rovati oboe eccessive da quei chilogrammo Granelli scene da dunque
Solo del Senato prima maniera nego di Alceo bucce
Aveva chiesto poi ceduto prema ti viene male col cinema con potremmo Grazioli Scoma Triola
O perché poteva poniamo in che teorema in rovina omogeneo
Sarà Agasa Dawson emesse tutsi a modo solo cavo rimaste va
Io le ho ma lo sa il ricalco
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Io so che Cataldi a travata senatori disordine
Nasce una corretta le cooperative mostri
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Cimeli spiegava in Pacciani Rasori Copa resa
Parte so cosa possiamo aiutarlo usato un accenno
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Esisterà Asoka posto i boy Hasan
Non è che organizza sia
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U avete coi tenuto nessun'è o può degrado
Nessun Ierna rilasciava in Iran Colucci può provocare
Nagel Rovati ISEE Staiti organizzarsi a Cervetti
Da su Corrado pomo pensatore come Ettore comare accanto ricco Ettore Cordova
Augusto arguto momento Gora suoni suppongo quindi sta
E allora se e solo se la Pravo mia sto
Io non stavo nove storie Tonetto e obiettivo
Può esserci a sé vere icone pop viene prema due giorni vorranno basta
Ne che patronage Marvin organizzarsi a
Tra genetica Nemo Cuccia gli Ascanidi Artini arie scena
Castorina premier io Savani voto Sabbioni Agorà
Dirò approccio mai uccide vai a dando parte io Kovac a ma meno Corrado
Le IPAB negli ma il portone come trucco
Tenuto vorrà sveglia denigrato europei coi nel male la cenere di
Di estrema via Pandino grata sta bevendo sabbia venne minimo vincoli ce l'ha mai disaggregato
Buona sera denigrato europee da svuoto vuota
Gli atenei già due ruote da Stern afona
Golasecca accorciasse la Serbia un voce qui per Tupolev così
Sapere con Lecce non stava nuova col poste su un fuori onda la prosa rema
Alle ovaie putrida solleva
Posto che c'era sul suo ma dove protetto e certe Livorno e sui seicento
Ora su tre va a Como c'è da scoprire può credere suoi primi prego
Danza posso visto che ci proveranno sposando questo non ministro
Hai da un agente estensione sapere che voi novità
La cosa è molto elevato voci da Ovest ed Est dove il centro è stato onesto ma ad acquattarsi Nirta
Il rumore dove le capacità aiuti ricevevo sul collettivismo Staino
Scola ma Ontani stimato terreno
Ho e Dana Pocho epoca perché snellezza una sua onesta
Ah ho mare non periodo c'è qui amo Iver massoni dolosa
Sto certo dopo suo respiro la costola su situazioni sostando niente
Sostando non situazione
Da Petra paese stiratina implementi RAI Leonessa serrande etrusco spora somma
Nostra una sceneggiatura Ugo decine di scuso
Sa organismo animo mancarmi ma siamo
Come serrato un Manta nell'ordinanza sia
Un sito può Cezanne a sto Poli era salutata e sto Spears ingrata
Ho nasce Michea io vivo bene o quando sta a Lecce
La seconda anta marchesa nei sogni e coristi calorosi euro Hattusa posti straniera pizzichi Eva sue coriste Luraschi
Da sedute coi dolose impresa pur Lucia
Dopo dopo informi su costano uniche STU
Io in modo ce l'hai ma
Nasce così vuota
Gli eroi che Storey culture inviare
Calcoli sale Sacchi Merate ricalcolo
Qui la cui nasce Gesù osti podio
E l'altra è un Cao ciò che qui è soprusi dove certi riguardi me
Uscendo davanti Mantarro ha promosso e cadute potranno
Sarò io Valzano posti vigilia
Qua la lettura grazie fino al sindaco con tutta la mia ammirazione
Per la tenacia con cui gli abitanti di dolorose hanno lottato per la loro sopravvivenza nella terra natia terremo certo conto Bipielle
Dei suggerimenti dell'appello da lei lanciato volevo a questo punto direi che lo stesso alcune considerazioni dire cioè che le
La prolusione dell'onorevole Bonino gli interventi come quello del sindaco e di altri operatori
Hanno evidenziata un coro ancora una volta dire una volta di più le gravi difficoltà in cui le popolazioni della Bosnia Erzegovina
Hanno affrontato e devono affrontare come conseguenza delle istruzioni e delle lacerazioni introdotte dalla violenza di questi ultimi anni hanno però anche messo in luce la dimensione della solidarietà internazionale ed europea nei confronti della Bosnia e più pop più particolarmente quella del nostro Paese grazie alle molteplici iniziative di assistenza umanitaria realizzate non soltanto dal governo ma anche dalle regioni dalle Province
Dai Comuni dalle leggi dal volontariato in una gara di solidarietà che come è stato detto in un'altra occasione simile nel seminario del marzo scorso organizzato dalla Cispel
Fischi per me riterrebbe uno libro bianco per essere quantificata compiutamente
Dopo però che la situazione va gradualmente normalizzando se a seguito del trattato di Dayton Parigi tutti sono ormai consapevoli della necessità che la Bosnia transiti rapidamente le è stato detto anche qua stamattina dalla fase dell'assistenza umanitaria a quella della ricostruzione e lo sviluppo economico
In una strategia che vede come attore principale della banca mondiale la commissione europea si tratta di ciò che era a suo tempo alto
Rappresentante Beers calvinista indicato con chiarezza
Si tratta di aiutare il martoriato Paese a procedere rapidamente sulla strada della rappacificazione e della ripresa produttiva in una dimensione regionale avendo come obiettivi la riconciliazione intere unica e lo stabilimento di una nuova complementarietà sia in Terna fra la federazione croato musulmana la Repubblica se Oscar sia Esterna cioè della Bosnia nel suo complesso ai paesi vicini
Fase questa della ricostruzione che come spesso troppo spesso si dimentica ma qualcuno la detto anche qui comprende non soltanto la il ripristino delle principale infrastrutture dei servizi sociali
O la riabilitazione dell'economia in una logica di mercato ma anche la ricostruzione dello Stato e della società in una logica di democrazia
A quest'ultimo riguardo io credo che sia meritevole di riflessione lo dico perché non c'è nessuno oggi che che possa parlare a nome del Wendy hippie le iniziative intraprese in via preliminare dall'U n di Peter
Realizzare in Bosnia una un vasto programma
Le vuole favorire il processo di pacificazione e di recupero a livello locale avendo come protagonista la società civile
Con le sue risorse e la sua cultura la sua storia e le sue potenzialità
è un programma che intende mantenere
In sostenere in maniera integrata la ripresa a livello decentrato in quelli che sono i cinque grandi campi della sviluppo umano l'economia il funzionamento delle istituzioni la salute dei servizi sociali
L'educazione di base e l'ambiente
Tutto ciò tenendo conto di una analoga proficua esperienza
Maturata in America centrale cioè il cosiddetto Progetto proverei che proprio in questa sala
è stata la la sua validità è stata consacrata in questa sala al più alto livello dal segretario generale Nazioni Unite Boutros Boutros-Ghali il nove gennaio è nel contesto di questo ampio scenario credo che potranno continuare ad attivarsi in spirito di disinteressato anche le nostre autonomie locali le nostre leggi nostro
Volontariato
Mettendo a profitto l'esperienza che hanno maturato nei giorni dolorosi dell'emergenza in quello che è stato chiamato e forse qualcuno nel parlerà poi il Progetto integrato del tavolo di coordinamento
Gli oratori a cui adesso daremo la parola si soffermeranno su tutto ciò sulla strategia internazionale per la ricostruzione sulle priorità fondamentali
Sul fabbisogno finanziario per realizzarle
Sulla significativa partecipazione del nostro Paese in tale ambito per il tramite della ministero degli Esteri sulle iniziative nostre industrie pubbliche e private il tutto col proposito di soddisfare le esigenze reali urgenti delle popolazioni locali qualsiasi etnia
Appartengono secondo quello che alla prima conferenza di Brussel sulla ricostruzione del dicembre scorso venne definito l'approccio della otto ma App rispetto a quello del top Tavano darei adesso la parola alla dottor Stefano Sannino che della rappresentante italiano in seno all'ufficio dell'Alto rappresentante per l'attuazione degli aspetti civili del piano di pace per la Bosnia
Cioè dell'ex primo ministro svedese Carlo di
Grazie
Forse dei concessionari direi un attimo l'idea di ricostruzione in Bosnia
Segovia parlando di una ricostruzione che gli aspetti civili e il piano di pace hanno previsto sia in termini politici che in termini istituzionali
E anche in cui si diceva prima di rapporti probabilmente interpersonali
Fosse ancora uniti in un passo indietro gli accordi di Dayton hanno sostanzialmente due voleva uno di carattere militare l'atto di carattere civile
Scuola di carattere militare è stato già detto prima dei successi che è riuscito a realizzare su quello di carattere civile le difficoltà sono evidentemente molto maggiori calate Chiarini prima allo ricordava ci si trova di fronte a una situazione molto eterogenea molto diversificata e come lo stesso Bildt
La ha detto una battuta difficile obbligare l'eccesso di diventare indici e rivivere in comunità ancora nel modo in cui erano abituati precedentemente
Sicuramente la sicuramente la insuccesso diciamo e i il buon andamento della della dell'attuazione gli aspetti militari
Ha consentito la creazione di un ambiente sicuro o perlomeno più sicuro rispetto al passato e questo dovrebbe permettere in ora una maggiore facilità nell'attuazione degli aspetti civili il piano di pace
Dei cambia passo firma su e e il processo successivo per quanto riguarda la parte civile direi sostanzialmente su quattro voli uno e quello del ritorno dei rifugiati degli sfollati
L'altro è quello delle elezioni come passaggio chiave tener le istituzioni per la creazione istituzioni comuni
Il terzo e quello vitigni Curnis sia i diritti umani in qualche modo e all'atteggiamento di cooperazione delle parti con la comunità internazionale e mi riferisco anche alla collaborazione con il tribunale internazionale per i crimini di guerra
E un altro più specificamente relativo alla ricostruzione
Un elemento conduttore i tutti quanti questi capitoli che mi sembra che sia sia stato evidenziato anche il corso di delle degli interventi di questa mattina e quella libertà di movimento che gli attraversa un po'tutti quanti in qualche misura che cosa è stato realizzato fino ad ora che cosa rimane soprattutto ancora di realizzare quali sono i compiti che la comunità internazionale iniettate ideona segnarsi per i prossimi Sinisi fin quando finirà in pratica almeno la prima fase dell'attuazione quell'esplicitamente prevista dei tram
E dalle e dagli accordi successivi
Anche se forse un tema è una menzione a parte merita ed è anche il dopo Dayton cioè il mille novecentonovantasette e gli anni a seguire
Sul tema dei rifugiati e degli sfollati questa mattina ci sono stati vari interventi non vorrei aggiungere altro mi sembra soltanto chi da quello che diceva il delegato della caccia R. un punto evidente sono ritornati finora soltanto coloro che dei provini magari di maggioranza dove cioè rappresentava la popolazione la maggioranza e la popolazione della propria etnia
Questo significa che c'è ancora un sentimento di insicurezza profondamente diffuso nell'ambito della popolazione
Tutto quello che ne riusciamo a stare in termini di costruzione in termini assistenza con ampia presenza militare non militari aiuterà ma sicuramente quello che bisogna ricostruire un rapporto di fiducia Nick nel per le parti tra le parti e questo è il concetto principale per chi chi poi vuole rientrare davvero e anche questo è tutto quanto devi dire chi vuole rientrare davvero possano trovare un ambiente non non stile secondo punto di questa strategia importante così le elezioni elezioni dicevo come momento chiave per di passaggio verso la creazione di istituzioni comuni Dayton prevede queste lezioni avvengano entro il quattordici settembre c'è un grosso lavoro per cercare di creare le condizioni adeguate perché queste elezioni abbia luogo
Su questo fronte ancora molto dal rimane da fare anche se e molte regole sono state concordate sui criteri di valutazione sulla un sui meccanismi registrazione dei partiti e così via ancora qui però ritorna il concetto la libertà di movimento cioè la possibilità di per chi lo vuole dire recarsi mille i nelle Municipalità di appartenenza per poter votare
E un altro punto che anche bisogna ricordare che importante d'un svolgimento corretto elezioni e la possibilità di un corretto accesso ai mezzi d'informazione chi deve consentire soprattutto ai partiti non al potere dei partiti opposizione diedero un adeguato spazio adeguato udienza tra i possibili possibili votanti
Terzo punto quello di diritti umani qua
è stato fatto quanto non è stato fatto molto difficile dirlo sono molte strutture di coordinamento e sono in molti a un più matura e task force che attiva in Bosnia c'è una camera diritti umani che è stata istituita
C'è un grosso
Una grossa attività entro a questo punto l'importante è giusto che sia così perché appunto la riconciliazione
E uno dei punti fondamentali della della coro senza riconciliazione non ci sia la riunificazione del Paese e senza ramificazioni del paese tutto quello che ne stiamo diciannove molto poco senso
Su questo fronte rimane ancora molto da fare e questo e questo è il vero
Settori in settori come i prigionieri di guerra come le fosse comuni come le presso il missing persons quelli le persone che non non si riescono più a a sapere Doyle siano che fine abbiano fatto
è un altro punto molto importante il grado di cooperazione con con la comunità internazionale e in particolare con le strutture come quella delle del tribunale internazionale per i crimini di guerra
La che avete visto estere degli ultimi giorni le ultime settimane
Sub alla ribalta della tensione tutti quanti quanto è successo nell'ambito del Repubblica Srpska invita le tensioni e di passaggi presunti o reali di potere da una parte all'altra
Tutto questo è estremamente indicativo di una situazione ancora molto fluida e dopo sei missili o quasi di attività della comunità internazionale siamo ancora ad una ad uno stadio che dei di fine preliminare
Ultimo punto della della strategia pure la ricostruzione apparentemente molto di successo miliardo e otto di dollari raccolti dalle due conferenze di di Bruxelles il un serie di programmi che sono stati messi a punto dalla Banca Mondiale
Quale differimento teoricamente esistenti molto attivismo molto interesse cosa di concreto si realizzato di tutto ciò molto poco devo dire la verità molto poco sia in termini di di soldi che sono davvero sul tavolo insomma di quanto è stato promesso ma non dato da parte anche della della comunità internazionale probabilmente la metà forse ancora meno della metà
Certamente una incapacità da parte delle parti riceventi di saper gestire in maniera corretta e non politicizzata questo flusso di aiuti sicuramente probabilmente una questi programmi e la Banca mondiale sono probabilmente stati troppo ambiziosi manda nell'aver voluto cercare di affrontare tutti quanti i capitoli possibile la ricostruzione senza fissare delle chiare priorità e di questo c'è c'è una sofferenza
Che si avverte perché appunto i soldi scarsi invece dovrebbero essere indirizzati verso settori veramente chiari prioritari come quelli delle infrastrutture
Su questo l'Alto rappresentante è stato sempre molto e molto insistito immaginando appunto le difficoltà che questo avrebbe comportato nel nel nel medio periodo
Una generale stanchezza dei donatori cioè la ricostruzione ma c'è anche l'aiuto umanitario che deve continuare
E ci sono i finanziamenti per le lezioni c'è da finanziare le commissioni che sono state create da Dayton e i progetti di creare appunto degli a una mentina migliore accesso ai media per le elezioni
Una generale faticano a generale stanchezza che deriva però anche dall'incertezza del quadro politico della
Nell'area
Sì
Ho finito della relativa incertezza dell'aria e qui direi che veramente il conto delle parti molto importante forse direi addirittura prevalente per dimostrare che c'è una una volontà sincera vera di ricostruire insieme insieme questo Paese
Due piccole annotazioni su cui vorrei finire mi è sembrato un uno spunto interessante il quadro micro a volte fa premio su quello macro e questo è un è un tema che su quale bisogna riflettere gli interessi
Politici generali a volte non consentono di guardare quello che veramente l'interesse delle popolazioni se si parte da quelli forse si riesce a evitare se riesco a evitare alcuni problemi e questo può facilitare il il compito e un'altra annotazione finale quella della di guardare comunque la Bosnia Erzegovina in un contesto più ampio che è quello della Regione che quello dell'Europa più in generale a cui questa quest'aria che collegata anche questo può consentire di avere delle delle piste di riflessione probabilmente anche delle indicazioni d'azione più utili e più interessanti grazie
Grazie assai meno per il suo intervento e con molta partecipazione per il lavoro importante della struttura in cui è inserito adesso darei la parola non era previsto in questa tornata ma mi mi sembra che richiamarlo al tavolo fosse importante anzi direi doveroso ed è il rappresentante della commissione europea a Sarajevo il dottor Donato Chiarini che ci parlerà di nuovo momento focalizzando il suo intervento più sulla ricostruzione e che cosa fa l'Europa
Prego
Grazie
Ma diciamo che
Per completare un po'quello che che ha detto il collega
Stefano Sannino e dare anche qualche indicazione dia degli ordini di grandezza dei quali stiamo parlando
Prima di Dayton parlare della ricostruzione sembrava insomma completamente fuori posto quindi con detto non si è messo in moto questo
Movimento e di interesse internazionale di mobilitazione di mezzi tanto militari che civili
Che hanno fatto sì che ancora tuttora
Penso che nelle agende internazionali ed europee in particolare la Bosnia in un primo posto
Pensare di poter fare in così breve tempo una programmazione ragionata
Pianificata come Reagan contro tutti i criteri teorici che ciò suppone
Evidentemente non era possibile innanzitutto perché
I mezzi a disposizione sul terreno per fare questo lavoro non c'erano anche perché gli aggregati internazionali sono anche abbastanza complessi
è stato detto anche dal sindaco di Gorle che se alcune ONG in un posto così piccolo come Gore deve non sono ancora riusciti a stabilire una relazione di un flusso di dico di cooperazione coordinazione con con la municipalità figuriamoci a livello nazionale poi c'è anche il problema dello spostamento la raccolta dei dati ci sono problemi di sicurezza con le mine
La raccolta dei dati molte molte la Banque le banche dati non ci sono più perché prima era un solo Paese adesso bollenti tarda anche quello diventa Complesso quindi c'è stato dire un approccio abbastanza pragmatico
Nel delineare che cosa si poteva fare in breve tempo perché in breve tempo perché per dimostrare alla popolazione e anche ai responsabili di di quel Paese che la pace significa anche progresso che significa anche rilanciare le attività economiche bisognava fare bisognava avere questo approccio programmatico
I danni non sono stati stimati ma si parla di decine di miliardi di dollari quindi di fianco alla alla Spesal che rappresenta la la presenza militare ci sono sessanta mila soldati di trentadue trentacinque Paesi quindi un apparato di sicurezza che ha dato i risultati perché abbiamo visto cioè si può andare dappertutto e c'è pace
E mostro questo è molto costoso il lato militare dall'atto civile ci sono state più difficoltà a raccogliere i fondi e con la Banca mondiale si è pensato innanzitutto la Banca mondiale che la l'agenzia che responsabile della ricostruzione
Ha ha accettato di fare questo esercizio e di programmazione del del rilancio ricostruzione e della raccolta vede dei donatori assieme alla Commissione europea di fatti
Presidiamo assieme tutte le riunioni che hanno Reebok che riguardano le le le attività di ricostruzione anche se con ma anche con un programma integrato
Dietro la leadership della banca
Quindi si è previsto di a di fare un primo piano di cinque miliardi di dollari durante non so quanti anni tre anni quanti Pantano novantasei novantanove
Come si raccolgono questi fondi si fanno delle conferenze c'è stata Bruxelles uno Brussel due tre conferenze di di di di Playgym in questi Playgym tutti
Tutti desiderano manifestare che il proprio Paese pronto lì a a metter mano al portafoglio però voi quando si va a vedere
In che cosa consistono le promesse ci si accorge che ci sono i doni umanitari
Ci sono i doni in natura non si sa bene quando i soldi saranno disponibili fatto sta che ci sono delle difficoltà anche per finanziare un programma minimo di rilancio della ricostruzione
Questo programma anche esso soffre
Dal dal dall'eccesso di bisogni perché ci sono due scuole
Ricostruiamo prima le case o esisti sistemi e i servizi
Quindi anche fra di noi ci sono dischi difficoltà nel nel nello stabilire le priorità e il dialogo con le autorità non è facile anche in questo perché ognuno senti è un posseggono la propria sensibilità vorrebbe prima le case per far rientrare la gente ma altri dicono se non c'è nulla da fare a parte le case quindi diciamo che l'opzione che è stata che è stata ritenuta è quella di rimettere assieme le le le le grandi infrastrutture quindi si parla di strade che si parla di telecomunicazioni si parla di elettricità si parla di energie
E questi sono i grandi sono i grandi temi ma anche lì ci sono delle difficoltà che nascono dall'assetto istituzionale attuale parlare di telecomunicazioni
Bisogna sapere che cosa si intende anche perché la duttilità di questo delle telecomunicazioni si presta un po'un accaparramento delle varie entità
Vogliamo parlarci però non vogliamo essere spiati se parliamo con l'estero quindi anche lì bisogna trovare delle situazioni ma tutto ciò rallenta quindi possiamo dire
Che obiettivamente la grandi segni di ricostruzione per il momento a parte quello che fa li fornì il campo civile ponti riaprire le strade i grandi lavori di infrastruttura non sono praticamente ancora cominciati
Ci sono c'è un lavoro molto intenso di preparazione e di lancio delle attività anche modificando certe adattando i regolamenti interni quindi ottenendo delle facilità con gli organismi di controllo interni delle istituzioni per andare più veloce quindici uno sforzo notevole che io penso non è stato mai fatto per andare veloce però dopo quattro cinque mesi
Purtroppo
Non possiamo dire che ci sia un grosso impatto dal punto di vista di costruzioni civile
Questo dovrebbe dovrebbe accelerarsi dovrebbe accelerarsi nemesi che vengono notando anche che le condizioni meteorologiche fa due o tre mesi renderanno questo sforzo difficile
Grazie ringrazio molto il dottor Chiarini per questo intervento
Ha dimostrato le difficoltà obiettive esistenti e dare a questo punto la parola alla professor Rezza Orsi che il vicedirettore del prestigioso centro di studi di politica internazionale prego
Grazie presidente e gli ho vinto
Prenderò cinque minuti per parlare de
Della
Del ruolo dell'Italia con un menu non mi mi succede in queste riunioni
Forse perché sono è straniero mi tocca parlare dell'Italia e quindi mi mi scuso anticipatamente perché ut sarò molto e schematica in una serie di di aspetti
è il primo punto da impostazione del problema è chiaro che la ricostruzione noi ci troviamo con la diversità dei tempi con la contraddizione che centra ricostruzioni e riconciliazione
Sono tempi completamente diversi sono azioni anche normalmente diversi però che richiedono necessariamente una condizione all'altra
E il punto individuare questo equilibrio
I dove si inizia per incentivare la riconciliazione a partire la ricostruzione e viceversa
E questo un processo complicatissimo molto difficile
Che richiede un'azione in terra molto forte delle popolazione locale della volontà politica
Quindi questa agenda interna che va da i rifugiati all'elezione che è stato molto bene sposta non mi soffermo
Che abbiamo noi come condizioni generali abbiamo un impegno multilaterali abbiamo un accordo che l'accordo di Dayton abbiamo un Frémaux multilaterali in termini di cooperazione internazionale
Difficilmente che si può scattare però all'interno di questo framework
E e pieno dei buchi buchi naturali tra l'altro e non tutto e volontà però sono pochi per forza che si devono risolvere Sollo con el learning by doing solo facendo le corse
L'Italia in questo senso quali sono a mio modo di vedere punti di forza punti di debolezza per partecipare di questo Frey voli internazionali
Comincerei con i punti di forza io penso che della cooperazione italiana abbiamo discusso tantissimo Perosi ce elementi di successo della cooperazione italiana e la questione delle emergenze agli interventi e in situazione di conflitto
Basta Arpe glielo ha ricordato e l'ambasciatore solari
E il caso dell'America Centrale però dobbiamo includere anche il Mozambico e questa grandiosa a mio modo di vedere opera di solidarietà italiana non solo del governo italiano
Con legge quest'lasci
Questo è il patrimonio a mio modo di vedere che non si deve dispersi
Qual è la differenzia sostanziale però che si presenta come problemi che in margine test coordinamento nell'aiuto di emergenza sono più alti che in margine di scoordinamento nella fase del ricostruzioni
Quindi noi quando consegnamo medicinali alimenti si si perde un camion due camionette
Succede poco insomma e nel senso de che c'è sempre
Anche l'atteggiamento di chi donna e molto immediati molto diretto la solidarietà e immediata perché vede esattamente quegli alimenti e quelli medicinali dove vanno
Nella fase del ricostruzione tutto diventa più complicato e più un mediato
Allora e il problema del coordinamento si pone allora noi avviamo d'una parte il questo lo direi che anche un altro punto di forza e il momento politico del coordinamento io qua personalmente non dubita dei de che il coordinamento politico
L'Italia ce l'ha ben rappresentata e impegni in del e nelle diverse serie sia a livello nazionale che a livello internazionali
Il punto debole a mio modo di vedere e il problema della gestione
La gestione è sempre stato una un aspetto diciamo problematico Della cooperazioni degli aiuti
Questo io lo vedo della gestione perché si apre da una parte una finestra di opportunità e una responsabilità Sempio noi avviamo più o meno due tre anni di star parlando di cooperazione decentrata in questo Paese
Oggi è il momento
Oggi è il momento che quelli della cooperazione decentrata decano la sua illa facciano bene questi la prova vera per sapere se si questa sarà un aspetto innovativo interessante un canale una via possibile
Sì su questo terreno
No le regioni e comune le grandi città le municipalizzate non danno una prova di sé no noi qua perdiamo un'opportunità devo una via che e ovviamente io personalmente condivido moltissimo
Quindi e opportunità vi è responsabilità
Ecco e e lo stesso tempo credo che deve valere per l'altri aspetti della cooperazione decentrata la cooperazione decentrata come voi sapete è un rapporto non solo tra amministrazione decentrati e un rapporto tra comunità quindi che comprendono e l'insieme della società civile
Questo molto questo treno nell'emergenza è stato portato avanti da chiunque chiunque lo poteva fare per quel margine Delivered tacche spiegavo
Nella fase del ricostruzione
Sono le istituzioni a mio modo di vedere quelli che devono e sì del e l'elemento trainante degli insiemi
Delle società locali o delle comunità quindi si incrementa moltissimo la responsabilità tardi per le autorità locali sapendo che su questo terreno abbiamo poche esperienze ha quindi utilizziamo moltissimo no
Questa esprime sia della cooperazione italiana fatta in altre realtà di conflitto i tentiamo no non si può ovviamente copiare ma ispirarsi moltissimo a queste forme di coordinamento
Grazie tante
Grazie professor salsicce col distacco del ricercatore ci ha detto come tra la situazione soprattutto al fra illustrati i punti di forza ma anche di debolezza della nostra presenza faremo tesoro
Dei suoi suggerimenti dare adesso la parola alla dottoressa Boellisi dell'Osservatorio regionale per la cooperazione
La testimonianza
Che ho l'onore di
Così esporli riguarda degli esempi degli esempi di cooperazione decentrata oggi decentralizzata come li definisce la Commissione europea
Dico questo perché sia a livello politico sia a livello tecnico noi da tre anni a questa parte abbiamo costruito un processo all'interno degli accordi internazionali perché come sapete
Competono agli Stati non le regioni e gli enti locali delle azioni micro che valorizzando l'articolo tre del sì centosedici e cioè le comunità locali tendono a sviluppare una solidarietà non di carattere assistenzialistico cosa voglio dire con questo la dico l'articolo tre testi centosedici permette di costruire delle reti
Nel settore economico nel settore del territorio nel settore dei servizi alla persona cercando di organizzare quello che si definisce l'istituisce un building o la democrazia
Quale sintesi della lettura dei bisogni e di una definizione di equità che facile a dirsi ma difficile a praticarsi
Quando dico questo però e necessaria anche sport ci e dire ma che cosa vuol dire raggiungere assumere la comunità all'interno di una politica regionale o di politiche regionali all'interno di un'Italia che così diversa perché abbiamo realtà di sviluppo e sottosviluppo al nord in realtà di potenzialità ma in ogni caso di non competizione sul mercato globale assoluta
L'ora dal nostro punto di vista riteniamo che prima di tutto cooperazione decentralizzata voglia dire sviluppare delle azioni di solidarietà partendo da noi
Cercando di sviluppare un'autonomia politiche istituzionale nostra e quindi la volontà e anche il rischio di confrontarci con le nostre imprese con le nostre istituzioni minori
Con le nostre cooperative con le nostre realtà religiose
Perché di quando andiamo a parlare di queste cose significa anche avere una grossa capacità di rispetto e di lettura ma anche di mediazione in questi discorsi ma al tempo stesso uscire da quella falsa sicurezza che la pianificazione fra virgolette di alcuni anni
Prevalentemente degli anni Ottanta adatto a tutte le istituzioni ma permettetemi anche all'imprenditoria sociale e anche all'impresa società all'impresa non pro profitto non solo nostro
Cosa vogliamo dire con questo come Regioni vogliamo dire che il processo di solidarietà non può essere settorializzato perché altrimenti la riconciliazione il processo culturale di riconciliazione di un mondo di pace
Per la ricostruzione che è uno strumento non può essere raggiunto allora questo tipo di filosofia ci ha portato a definire per iscritto e alcune regioni la mia regione per caso ma perché siamo partiti in alcuni anche in un momento successivo da altre siamo riusciti per la prima volta a realizzare con il governo in particolare col Ministero Affari Esteri
L'accordo su un programma di cooperazione decentralizzata che oggi viene approvato in giunta su alcuni Paesi fra cui la posti vuoti Jugoslavia questo sarà il metodo che nel proponiamo cioè abbiamo utilizzato come tutti i primi due anni per fare delle leggi quattordici regioni su venti hanno legiferato per la solidarietà veniva detto benissimo da Griffini e il la tipologia della solidarietà
Alimenti farmaci sanitari eccetera
Secondo tipo di esperienza su alcuni se servizi mirati trasporti per esempio che ha creato anche grosse difficoltà perché c'era un tavolo di coordinamento nazionale si pensava che giustamente
Che fosse l'unica sede di coordinamento degli interventi eppure abbiamo visto molte zone d'ombra
Che se non conoscevamo comunque esistevano e creavano pasticci laddove operavano male l'andare a definire belle dei finanziamenti mirati si tratta sempre di miliardi ha permesso di creare non solo una solidarietà concreta aggiuntiva
Ma di conoscere tutti quei soggetti che nelle istituzioni non credono e quindi di averli coinvolti nella nostra comunità e nella nostra azione in Rete
Quindi prima in questo senso le azioni secondo ricostruzione o più che altro a me piace direi ricostruzione come processo progettuale
E qui primo aspetto le Regioni non ritengono di avere verità in tasca non ritengono quindi di fare cooperazioni andando portando il loro modello del tessile lombardo né in Bosnia o Zenica
Non intendo andare a riportare il loro modello culturale femminile ma maschile
Lavorativo o di altro all'interno di un territorio diverso ritengono però di poter proporre questo credo sia il potenziale culturale e politico
Cercare dei loro interlocutori paritari istituzionali momenti creazione di di democrazia il ritenere già questo sviluppo di relazione un Progetto quindi non volendo portare in casa
Un risultato immediato voglio costruire un ospedale può essere ma anche investire nella relazione nel percorso culturale progetto la progettuale politico istituzionale
Sapendo all'inizio che in questi tipi di Progetti l'ottanta per cento delle speranze viene disatteso e quindi imparare a gestire i propri lutti
Quindi costruire avviare questo tipo di processo questo voi ha voluto dire per molte di noi assumere all'interno della Conferenza dei presidenti
Ovviamente il momento politico il fatto di non intervenire su tutto perché non saremmo stati in gravi perché abbiamo la crisi economiche per tanti motivi ma di adottare un'area ecco Dodi un'area territoriale della Bosnia
Alcune regioni si sono comportate ognuna poi si è comportata nella libertà secondo il percorso politico istituzionale ed operativo che la rappresentava alcune hanno deciso a priori il la zona dove volevano intervenire anche nella ricostruzione altre hanno ricostruito tutte le realtà religiose istituzionali delle leggi delle proprie imprese per scegliere la in ogni caso dieci regioni su venti sono in grado di operare e stanno procedendo nella nell'ottica che veniva esposta protocolli da un lato ma successivamente programmi operativi
Accanto a questo discorso di carattere generale però vorrei riprendere l'aspetto operativo
E chiudo perché so di non aver tempo ma anche meno l'aspetto operativo in quanto spesso il volontariato proprio per la grande motivazione e proprio percorso specifico a
Sottovaluta il momento istituzionale dalle nostre ricerche emerge che esiste molto più volontariato e oggi impresa sociale là dove le istituzioni sono forti intendendo per forti la forza delle idee e la voglia di investire in questo settore
E altresì vero che l'istituzione in quanto tale la rigenerazione poi ha dato su questi tipi di elaborazione non può essere populista perché deve garantire l'equità quindi deve fare delle scelte
Di conseguenza se questo è vero per tutte le funzioni che venivano dette dalla tutela di diritti soggetti soggettivi che ci appartiene anche nel processo di riforme allo sviluppo di una micro economia locale alla formazione e eccetera e altresì doveroso dire che questi soggetti devono imparare a progettare il Progetto non può a nostro modo di vedere essere ho delegato al volontariato leggi o delegato al Comune Provincia insieme per le funzioni che sono loro proprie perché hanno quel tipo di esperienza
Deve liberare sviluppare delle azioni e quindi una capacità progettuale di controllo di verifica finanziaria e delle risorse umane grazie
Grazie alla dottoressa Borrelli
Attirato soprattutto la nostra attenzione sul problema della cooperazione
Una un tema di grande attualità
Anche al ministero degli Esteri direi soprattutto al ministero degli Esteri perché il decreto centouno
Del dell'aprile scorso prevede appunto che il Governo il ministero le mani un Regolamento che disciplini
Lei il raccordo tra la coclea iniziative di cooperazione decentrata e la politica di cooperazione allo sviluppo del governo centrale
Darei adesso la parola al dottor Miotto in rappresentanza della del Cispel cioè Re la Confederazione italiana per i servizi pubblici e che confederazione che per la verità insieme all'Osservatorio regionale
Ha anche avuto il merito nei mesi scorsi di aver organizzato l'importante
Seminario sulla ricostruzione che si è tenuto in parte alcune e in parte al Campidoglio
Prego
No funziona
Anch'io ho naturalmente sviluppo il ragionamento fatto poc'anzi dalla dottoressa barese dato dal dottor Reese Causi riguardante la cooperazione decentrata di cui noi siamo un tassello
Anche se siamo probabilmente il tassello operativo cioè quello che poi agisce mette le mani sul territorio
In questo senso la nostra confederazione rappresenta circa mille aziende che son quelle che in Italia assicurano i servizi essenziali di gas elettricità luce e così via
Nell'ambito della cooperazione decentrata si sono avviate già numerosi rapporti che peraltro preesistevano in numerose città della Bosnia e quindi per quanto riguarda Sarajevo sono aziende di gas e di elettricità e di acqua presenti per quanto riguarda ad uso allo stesso e così via
Questo ci ha consentito nell'arco di un paio di mesi e di finire diciamo esaurire una prima panoramica degli interventi fondamentale nei servizi a rete
E la situazione è indubbiamente grave ma ha dei punti critici probabilmente in alcuni aspetti uno è quello della mobilità
E ne parlava prima il delegato dell'ACNUR appunto Karim ma che essendo l'agenzia più presente storicamente sul territorio bosniaco ben sa quanto il problema della mobilità urbana interurbana sia un problema chiave
E in questo senso che stiamo preparando due programmi uno o che saranno presentati a Firenze il tredici giugno in occasione dell'apertura della vedo un due
Si tratta di un progetto che riguarda la mobilità del trasporto attraverso il trasporto su gomma lo chiameremo mille autobus per la Bosnia
Ed è finalizzato a ripristinare le condizioni di movimento minime soprattutto a Sarajevo ma più in generale a questo proposito mi sembra utile tra l'altro far presente ai uno di questi problemi di mobilità ci sarà Mostar quando il trenta giugno essendoci le elezioni indette
Dalla commissario europeo c'è una notevole difficoltà di trasporto da tutta l'area dove si sono rifugiati profughi soprattutto musulmani per partecipare al voto e credo che potrebbe essere un'iniziativa finalizzata la seconda operazione che stiamo lavorando è questa più a medio termine è quella di costituire un fondo etico utilizzando alcuni aiuti internazionali ma soprattutto del rapporto che esiste
Nelle nostre aziende coniglio utenti per creare un'area di fondo di investimento per una quota finalizzata alla agli interventi di ricostruzione
Parlando di cifre tra l'altro bisogna avere presente che c'è un elemento fondamentale che sono i nostri militari nuovi attualmente la convivenza nazionali in Bosnia spende circa otto miliardi di dollari in un anno questo significa che un militare un soldato che sta lì
Costa più o meno centotrenta mila dollari l'anno come costo diciamo diretto o indiretto siamo quindi parlando di cifre imponenti che vengono sottratte ai fondi per la ricostruzione è chiaro che lì c'è uno dei punti chiave su cui operare
Ora però credo e concludo o che la uno sfogo che ha fatto prima diciamo rappresentando credo la la la la sensazione diffusa dalla lavorazione della Bosnia il sindaco rigore azera presenti un po'il punto diciamo così di maggiore chiarezza della situazione perché ha visitato ultimamente i paesi diciamo devastati dalla guerra il direttamente o indirettamente sa che vi è una situazione sostanzialmente di diciamo parziale disillusione
E anche sfiducia dell'intervento immediato diretto reale concreto finalizzato della comunità internazionale ovvero sia i gli abitanti del paese vedono sfrecciare spesso sobri l'anti e nuovissime fuori strada
Le agenzie delle Nazioni Unite vedono sì diciamo esperti che girano a costi elevati e però non vedono aiuti concreti e immediati io credo che noi dobbiamo porci il problema rapidamente e di dare visibilità questi aiuti
Perché l'atteggiamento di sfiducia che è stato espresso prima
Che anche il rappresentante una europea Chiarini ha fatto presente cioè in quattro cinque mesi insomma di di concreto poco sia visto è un problema serio
Credo che nell'ambito del piano degli interventi la questione di interventi rapidi e visibili sia una delle questioni fondamentali
Ecco in questo senso noi li stiamo operando e quindi speriamo che anche questa seminario sia un contributo che va in quella direzione
Grazie Miotto
Grazie per quello che state facendo tra RAI e ora la parola allora ministro plenipotenziario Antonio Tarelli
Ha una vasta esperienza dell'area ex-Jugoslavia che coordina
I problemi della ricostruzione in seno alla Direzione generale degli affari economici
L'ora è ormai tarda
La colazione incombe
Per cui sono particolarmente Modena dove rivolgermi in particolare alla viceministro per agli affari sociali e per i rifugiati e pregherei la signora interprete che sta parlando se potesse tradurre dall'italiano alla bosniaco
Quello che sto per dire che è rivolto quasi esclusivamente al ministro cosine
La priorità delle priorità
Del governo della Repubblica disturbo dell'ordine e anche della Federazione di Bosnia Erzegovina
E non solo la ricostruzione ma soprattutto l'occupazione la ripresa della produzione di un ciclo economico che si norma Rizzi progressivamente
Qui tutti hanno fatto discorsi più o meno interessanti ma soprattutto puntati cintati
Fu una qualche analisi della situazione politica economica e sociale quasi nessuno ha fatto il suo mestiere serie quello che fa
E perché lo fa
Con quale finalità lo fa
Il ministero degli esteri io parlo per la direzione affari economici il collega solari il collega Bandini
Una già parlato e l'altro parlerà dopo di me
Fanno cose concrete
Ci sono dei fondi pubblici
Questi fondi pubblici sono stati annunciati
Nelle conferenza dei donatori nel peggio in conference del dicembre scorso per il primo la prima parte dell'anno e nell'aprile scorso per il resto del novantasei e i fondi pubblici italiani ammontano a settanta milioni di dollari americani pari circa cento miliardi di lire italiane
Questi esclusivamente per quello che riguarda la ricostruzione
I passaggi dall'aiuto umanitario alla fase appunto di ripresa dei processi produttivi
La cooperazione sa parlare da sola io parlerò per gli affari economici questi fondi vengono ovviamente da una dotazione di Bilancio
Che viene gestita congiuntamente dagli esseri dal Tesoro
Riguarda una legge fin troppo nota per quello che riguarda i rapporti con l'Europa
Sia quelli su cui invece punta la cooperazione ovviamente la direzione affari economici
Si occupa non soltanto di contribuire finanziariamente ma di contribuire sostanzialmente la ricostruzione della Bosnia
E nessuno può sfuggire tanto meno ai rappresentanti del governo bosniaco che il grande gioco internazionale consiste nel fatto che ciascuno dal tuo e intende farsi che i denari che offre a questa nobile compito della ricostruzione della Bosnia dilaniata da una guerra Interna
E non internazionale
Siano utilizzati poi da impresa del proprio Paese
Tutto all'interno di procedure trasparenti
Parte due che in genere prevedono quasi sempre gare internazionali come è giusto in quanto i progetti sono talmente costruì per cui quasi nessun domatore può coprire l'intero corso di ogni singolo programma
Tuttavia noi ci orientiamo verso il problema verso il settore
In cui il le nostre imprese sono particolarmente competitive
E cioè il settore dell'energia il settore dei trasporti e il settore telecomunicazioni avendo a mente un quarto settore particolarmente importante dal nostro punto di vista e cioè il sostegno alle piccole e medie imprese Bosnia che beninteso perché lì che esiste la Ritter il tessuto produttivo economico del Paese Bosnia Erzegovina
Ma da sviluppare a nostro avviso in stretto collegamento con quelle che sono le imprese copre e soprattutto quelle italiane
Per questo ci orientiamo anche nell'ambito dei programmi della Banca europea però ricordo sullo sviluppo a sostenere un uno specifico programma che prevede il finanziamento UDC
Fu mi adeguate rifinanziamento alla costituzione di imprese miste
Qualcosa che in inglese si chiama equity Fund
E che può favorire da una parte l'imprenditoria italiana per avventurarsi in questo Paese tanto vicino geograficamente tanto lontano dal punto di vista delle conoscenze sostanziali dei luoghi e delle persone
Affinché si realizzino quei contatti umani proficui che vanno al di là della beneficenza al di là dell'aiuto umanitario ma che purtuttavia si fondono anche sul patrimonio di reciproca conoscenza in qualche caso anche di gratitudine in qualche caso anche di gratitudine
Che ci viene dalla controparte bosniaca queste tutto grazie
Grazie grazie Antonio chiamerei adesso l'ultimo oratore l'altro Antonio
Antonio Bandini che è responsabile dell'ufficio la cooperazione per l'Europa orientale e mediterranea
Grazie l'ora è ancora più tarda la colazione è ancora più incombente cercherò di essere ancora più conciso e questo è particolarmente difficile
Qualche messaggio telegrafico sulla ricostruzione su come noi vediamo il ruolo della cooperazione allo sviluppo italiana
Innanzitutto in Bosnia ci siamo trovati di fronte al problema di organizzare la ricostruzione di un Paese sconvolto dalla la guerra non era il problema di aiutare un Paese in via di sviluppo a raggiungere livelli paragonabili a quelli dei Paesi sviluppati
Questo è una aspetto che deve contrassegnare tutta la strategia di cooperazione in Bosnia è quasi cosa che autorità bosniache stanno sanno bene ci ricordano ed è qualcosa che i donatori internazionali tendono sempre a dimenticarsi è necessario un quadro internazionale di riferimento per evitare duplicazioni e sprechi
Questo quadro è stato realizzato ed è un risultato importante della ricostruzione in Bosnia
Questo quadro però non deve farci dimenticare che il coordinamento della ricostruzione in Bosnia non lo fa nella Banca mondiale nella Commissione europea ma devono farlo le autorità bosniache
Tutte queste altre istituzioni possono servire e servono in modo fondamentale
A realizzare il coordinamento tecnico fra le varie iniziative quello politico la scelta delle priorità non aveva nessun senso se non sarà condiviso orientato e se non troverà la sua origine nella linea politica delle autorità locali
Secondo punto
Attori della ricostruzione non sono solo innanzitutto la Bosnia stessa poi i Paesi donatori sono anche enti terzi sono anche amministrazioni locali e sono anche organizzazioni di volontariato questo una cosa molto importante perché nell'attuale situazione di risorse siamo costretti e ben volentieri facciamo ricorso a tutte le fonti di finanziamento che la società civile ci mette a disposizioni
Tuttavia questo pone in termini drammatici il problema del coordinamento delle iniziative noi sappiamo quanto sia stato difficile coordinare da attività dei donatori istituzionali paesi e organizzazioni internazionali
Adesso il compito è ancora più complicato bisogna coordinare anche centinaia di iniziative spontanei locali tanto più ammirevole in quanto spontanee tanto più difficili da coordinare in quanto molteplici non credo ci sia una ricetta per risolvere questo problema
Se non la solita che tutti quanti sì indirizzino innanzitutto alle autorità locali perché è allo sbocco del processo che si può avere un coordinamento
E per il resto che tutti facciano il possibile per avere il massimo dei contatti per essere informati a vicenda su quanto Acate mi dispiace che il dottore definire la Fox si va abbia registrato che questo non è avvenuto sempre nella fase dell'emergenza fosse come ha detto il dottor rissa o si era inevitabile
Comunque sia è importante che adesso facciamo tutto il possibile perché questi problemi non si ripropongono nel momento della ricostruzione
Terzo punto importante
Il
Collega Sannino ancora il dottor rissa Orsi hanno parlato della lentezza del processo di ricostruzione
Io temo che si siano create delle aspettative irragionevoli il processo di ricostruzione è necessariamente lento
Quando si deve ristrutturare la rete dei trasporti di un Paese
La rete idrica di molti centri urbani
La rete delle telecomunicazioni non si può procedere con una serie di interventi puntuali e scoordinati
Occorrono missioni
Studi di fattibilità
E queste cose prendono tempo
Capisco che autorità bosniache siano preoccupate
E capisco la loro delusione nel sapere che da qualche parte ci sono uno punto otto miliardi di dollari
E loro sul terreno ne vedono qualche centinaia di migliaia se va tutto bene
Ma temo che sia una realtà con la quale dobbiamo fare i conti se vogliamo ricostruire bene non possiamo farlo immediatamente
Questo non deve ovviamente servire da giustificazione per inutili ritardi burocratici da parte dei donatori nel per impegni fatti per soddisfare la stampa del del giorno dopo e non le esigenze di ricostruzione della post
Un ultimo punto su quali sono le peculiarità italiani innanzitutto noi crediamo che la ricostruzione debba ricomprendere tutta la regione dei Balcani
Ovviamente non nella stessa misura
Chi ha sofferto di più ed è il caso della Bosnia dovrà ricevere molto di più
Ma la strategia dovrà essere quella di creare delle reti soprattutto nei settori dei trasporti
Delle telecomunicazioni dell'Energia
Che diano domani a tutti i Paesi della regione non solo quelli della ex Jugoslavia
Qualcosa in comune su cui lavorare e crescere insieme
Su quali settori concentreremo la nostra assistenza
Innanzitutto faremo tesoro delle esperienze che abbiamo maturato nel periodo dell'emergenza e questo significa sostanzialmente settore sanitario
Settore sociale interventi di creazione di impiego
E poi mi auguro e in questo mi unisco a quello che ha appena detto il ministro Tarelli
Che saremo in grado con tutti i mezzi a nostra disposizione di dare un valido contributo allo sviluppo della piccola e media impresa bosniaca perché è un settore nel quale in Italia abbiamo una certa esperienza e perché è un settore nel quale vediamo
Che in Bosnia e anche altrove in essi Jugoslavia c'è una notevole predisposizione locali grazie
Grazie grazie Antonio portato un contributo con la voce del realismo
Direi amori conclusione che
Di questa tornata che indubbiamente la ricostruzione è un altro fida immensa in cui c'è spazio per tutti una sfida e che ovviamente lo è soprattutto per le popolazioni locali ma lo è anche per la comunità internazionale lo è per tutta la società civile solo lavorando tutti insieme in maniera coordinata la ricostruzione avrà successo avrà successo per la pace non soltanto per la ricostruzione
Ma per assicurare la la normalizzazione e la pace in questa tormentata parte d'Europa
Direi che in questo senso
Ricollegandomi all'intervento introduttivo dell'onorevole Bonino bisognerà continuare a cominciare continuare a privilegiare quello che lei ha definito il bilancio dello sviluppo rispetto al bilancio umanitario quest'anno sono stati reperiti con fatica mille ottocento milioni di dollari da parte della comunità internazionale ma ne occorrono almeno altri tre mila e duecento per i prossimi due anni in questo senso la ricostruzione
Diventerà uno strumento di pace e quindi quel cartello forse dovrebbe essere completato non soltanto l'azione umanitaria come strumento per la pace ma anche direi la ricostruzione soprattutto la ricostruzione
Come strumento di pace in questo senso il caso della Bosnia
Sarà un teste Casey per il credito per l'Europa per tante altre parti del mondo grazie adesso voglio solo aggiungere che la colazione ci attende
Riprenderemo alle quattordici e trenta con il terzo gruppo di lavoro tra
Ma di questo terzo gruppo di lavoro
L'Africa il Medio Oriente
Considerando che il tempo disponibile estremamente limitato cioè noi abbiamo un'ora in tutto
Io non farò una introduzione diretta anche perché abbiamo il privilegio di avere due rappresentanti dei due Paesi che sono
Più direttamente interessati una discussione di oggi cioè il Ruanda e Burundi
E quindi darei la parola loro per cominciare e poi fare invece una alcune considerazioni in conclusione
Il tema Africa molto vasto ma come vedete dal panel che è stato preparato il tema nonostante sia vasto e concentrato sostanzialmente sulla regione dei Grandi laghi e su questi due Paesi
Ci sarebbero molti altri temi da discutere ci sono
Una serie di altri casi che sono importanti il
Punto sollevato questa mattina da Emma Bonino è emblematico per l'Africa cioè l'Africa il continente dove l'effetto con micro conflitti successivo alla fine dalla guerra fredda è stato più drammatico
Ci sono conflitti vecchi che sono ancora insoluti come l'Angola per esempio
Ci sono conflitti nuovi la Somalia è rimasta insoluta la Liberia è diventato ancora più acuto recentemente c'è in generale purtroppo una una prova che illusione che ci si era fatti delle Nazioni Unite sarebbero stato lo strumento per risolvere tutti i conflitti rapidamente questa illusione è durata molto poco e nella sostanza l'unico conflitto che è stato veramente risolto in Africa è che a due anni dalla sua conclusione con le elezioni accettato da tutte le parti e con la formazione di un governo che è ancora in buona salute è il caso del Mozambico cosa dalla quale io sono particolarmente felice orgoglioso al tempo stesso perché sono stato rappresentante speciale del segretario generale che ha condotto l'operazione di pace Mozambico
Ma a parte questa mosca bianca il resto purtroppo non ha funzionato continua a non funzionare e le implicazioni del
Gli aspetti umanitari e degli aspetti politici le connessioni le interconnessioni sono estremamente serie visibili ne parleremo oggi in questa operazione questa discussione più limitata a due Paesi che sono stati particolarmente al centro la tensione e l'opinione pubblica uno perché ha vissuto sulla sua pelle il secondo più orribile genocidio di questo secolo
è il secondo perché e preda attenzioni estremamente gravi con connotazioni in parte simili anche se la situazione in Burundi non ha niente a che fare con la situazione del genocidio in Ruanda ma le tensioni sono molto alte e il rischio di guerra civile altrettanto alto
Quindi questa sola introduzione di carattere più generale per spostare il tema dalla tensione generale Africa e Medioriente
Alla tensione più specifica sul Ruanda e Burundi è fatto questo io do subito la parola al ministro della gioventù e del movimento cooperativo o del momento associativo come più precisamente si dovrebbe definire il signor Giac vi osa gare che sarà seguito poi dalla un intervento della consigliere del ministro dell'Ifil gialli del Burundi Beatrice Erminia aiole no e e degna io c'è un un errore nel nome
Io ho perso un quarto d'ora imparare il nome con la dipolo dovuto cambiare come me
E quindi il avremo un quadro un po'della situazione in questi due Paesi dopodiché passeremo dibattiti e vorrei raccomandare a tutti perdendo presente che abbiamo un'ora esatta in questo momento sono le due e mezza dobbiamo finire alle tre e mezza di cercare di essere essenziali cioè di dire le cose più importanti
I testi dei iscritti degli interventi scritti saranno distribuiti e quindi poi ognuno avrà il modo di leggerli agevolmente di avere un quadro più completo ma per il momento diamo soltanto i punti essenziali per dare spunti alla discussione
Quindi darei subito la parola al ministro iosa gare per cominciano a mostrarsi
Mi danze Monsieur
Desolata feroce mossi proprio al piede
Ero più sopra
Sì a tutti la di aprì dal mio domande
E torbida
A quote da mio doti dispari lo comanda Orlando Nedo sette fasce di Ruanda se tu di essere fast o non vede Fini dolore presentò tra suo respiro
Preludio Samira fanno una compagnia EUR ferrea sa Suzie mise tu
Dimmi diede Geffen Doro non e dice sì a determini presiede finalmente anni capperi manto dell'ENI e invalide scritti o traumatismi dottor già dietro fra storici esso sia e col o Pitto e economiche leasing pronta si usa che ricordo e The Blues modo Corners detto qui e Pietro da parte e tattica di misfatti completo ma e detto lui
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L'assenza il Manta azionaria Mennitti sia l'assetto infantili servizi da caschetto recante sinistri
La consumazione dopo di Wendell Erietti insorte domani anti settore cammino se la di milizie andare a convertire Vexin enne ex DP Index sensibilità Santos anche Paul pidiessini Sky Expo insiste a Daniela tutte le immagini si autorizza darà più pare Decca le mere anti destino e sesso Napoli sogna tocco linfa nacque gettiti ed esalta i baffi ve degente Xian sponsor primo nel la gara cantai è invece meno a ritentare a casa i tre taniche decadde de sinistra
Lanzi stanze vuote del pentitismo la come l'Antitrust redazione del da farsi offre la crisi Bondi nappe panieri Zaffa settant'anni o a bande nere corre a questo detto Mattinzoli prendi esausto e ti manca da Kadima familiari E.T. cattivi
I passanti che si perde dedica una corsa su Marche pensa anche che quattro Sandra Poppi dal signor stiliste e costituenda affannarsi che scorre dal dischetto fantomatiche Nansen Postal senza far ed esame al Squeri
L'esatta Siniscalco già scolarizzazione lotte Zanzi quindi è pazzamente si possano andare effetti presidente
L'ESA bando consentiti gerarchi zero che esalta fa famiglia zero sette zero sette Oxa Andrizza fa scorrere Izzie Panda rami Magni
Dopo pianta scolarizzazione d'esaltazione feriti e decine e complessità sapessero tutto da quando il inizio
Nel Tribolo Net faticosa brahmsiana Vettel dando poi volante ed è Dos sensibile Oppo ben definite lo ministeri aderenza al sei l'alterazione dei testi e della paziente
A mia disposizione verrebbe vede decorrere ben dieci grandi materie di scorie
E di Minerva il tarlo diede ministero scesero in dedicazione dall'Esatri Bisio
L'artista Jean agende fresco erede fornite il debito di entrasse in sede tramontando Saccà anche migliori settant'Mintof ARPU promette delle scorie
Sponda nel sistema scorre accorgereste stermini in quante tenente versante benissimo in settimana spero che Roma è misero a disposizione di ministeriali Sant'con la destra
Tana e e Freud era completa se generalizza danaro Dario tua deve attestarsi onde disavanzi anche tredici stile organizzarsi a diciassette assistance
L'allerta se avesse Hassan pessimisti
Cocciante accetto inserito campo venti atti se Farsetti del cantiere ma quel tema identici che sposando attende docente domo S otto finanzieri registiche
Dal ministero oppure pare logico Manta meno batte più grande resta la signora dovesse aziende sinistri riesce nazionali
E De Piaz ma costante Poppi Cassio e quanti sia se criteri senso usate da tutti chi vanta venne da sette nelle diciassette ante perse disperse pesava altri cinese altre lunette siccità mandarli caute animaletti riserve etiche o quant'altro
Se sia continua ministeri agevole a chi si trova e tenta e cozze Scholes Petenzi credente a base di Just compilò passi Rocco D'Andria installazione
E se abitassi vero minima già seduti da sinistra e dentro le acque in tutti
Cantare sì leone quanti sia se chi terza sia rompendomi dopo Tor de'persone si inizia già visti dal Ministero a quanti più aeree estere aziona fornissero materie ancora coperti del mezzo
Credo quindi i capi di Stato altrui mezzo le parti sette trenta anni di credito anch'o è o in tempi del genere abili che uno costruito canta strategica implicazioni che ogni tempo reo costrizione del dottor ed erbe profumate era anch'io dal Ministero privilegi dei progetti lovett delle esternazioni
Dal ministero sensibilizzi terziste poche le depressa se resta a Domizzi
Le chemio questi investite da otto anni abita secchio Andria di fichi ritenendo che essa esse stesse anch'queste critiche se chi non Pinto Cocchetti se Rocca dell'effigie che ci sono a pezzi Menna
De zero calciando né per coppiette più sette anni e suo folle da Tiziana son quelli alziamo dell'operatore definite documentazione mancante
Sacco Candelette stasera compagni deserte assentato in salsa senziente famiglie sinistre e detrazioni venga fatta pare deserti diteci nazista ovunque
Arbitri ritenendo organizzerei Assistance da sannite femministe anche dai beccati da Silas marea di Poe sentenza ecco mi passata attinenza in cui nasce la lite si ottiene da dall'ANCI e poi grande di Cassino pura sa anche a venti chili ero parecchio avanti dei manager
Ex è assente Salvi Smith sia nel porteresti del sinistro
Ancor lesionati già sentenze che si acqua che sta migliorando tetto cerotti e occhi Panto con dal campo vero costrette dall'ottanta dal sette Hero Bondi per tener fede si inizia e Dario SDP sessione con da quel tizio sede Khrushchev ed ebbero piani Massimo fumante seri garitte tanta fede d'acqua per Anzio verte questa reazione
Eh sì essere oppure Andreas azione dell'est se la si può avere implicazioni dirette de sinistra NN declino de Comino atterrò carente d'inverno ministeri Interno pene pena che siamo De zero esce ebbe zero dente assente ANAS Anna Original decapitati
Senta sappi che ero palese aggancio momenti
Sì perplesso
No
Otto
Questo è per le palle Italia
Adesso io ma prima di dare la parola alle organizzazioni che sono
Operative sul terreno
Vorrei completare questa parte diciamo più di analisi generale di valutazione politica con alcune brevi considerazioni
Innanzitutto per quanto riguarda il Ruanda ma la questione egualmente rilevante per il Burundi
Il problema principale a questo punto
La presenza di un milione settecento mila rifugiati da una parte e qualche decina di migliaia dall'altra parte
I quali rappresentano non solo un problema per i Paesi di origine ma rappresentano un elemento grave di instabilità in tutta la regione
è un problema di carattere politico
Di carattere umanitario
Per le persone che vi sono direttamente coinvolte
E di carattere finanziario
Per i paesi donatori ai quali la presenza di questi circa due milioni di rifugiati costa un milione di dollari al giorno
Il cinquanta per cento di questa somma è sostenuta dall'Unione Europea il resto è pagato dagli altri Paesi donatori
Ma ripeto la cosa a aspetti politici aspetti umanitari egualmente rilevanti
La presenza di questi rifugiati
Ha determinato elementi di instabilità già visibili
Dalla parte l'olandese c'è l'antico esercito del della del vecchio regime ruandese cioè l'ex fare
Che sono più o meno intatte
Che hanno ancora armamenti
E che continuano a ricevere armi attraverso un intenso traffico di armi che ha luogo nella regione
E ci sono le famigerate milizie le sigle intera o Ames che sono state le principali responsabili del genocidio
Da parte burundesi Lecce un'opposizione armata
Che è stata più o meno in sonno per qualche tempo ma che recentemente è diventato estremamente attiva
Con attacchi molto ben definiti
In cui si è si mostra The questo posizione oggi è in grado di colpire tutte le regioni del Paese
In qualunque momento in qualunque posto
Comprese le Regioni considerati i santuari del la classe dirigente
Burundesi attuale cioè il Città di bulloni
Sono stati attaccati recentemente è la bersaglio di questi attacchi sono prevalentemente militari e famiglie di militari
Si tratta di una situazione estremamente grave specialmente nel Burundi
Perché da una situazione precedente di violenza endemica di origine endogene
Che era prevalentemente alimentata dalle bande dei cosiddetti Sanza Shack ce le gli estremisti
Vicini al al alla al vecchio gruppo dirigente
E in particolare all'ex Presidente da Repubblica Baganza
Questo tipo di violenza endemica è stato sostituito recentemente da questi attacchi invece dello che vengono dall'altra parte e che hanno la connotazione di una vera e propria guerriglia
Guerriglia alla quale è difficile rispondere difficile rispondere per un esercito forte e ben addestrato come gli americani hanno ben appreso in Vietnam
E molto più difficile rispondere per un piccolo esercito africano che non ha per sua fortuna dovuto combattere alcuna guerra di recente quindi non addestramento al combattimento e certamente non addestramento all'otto di quelli
Il rischio che questo esercito sia più tentato a rispondere con azioni di rappresaglia piuttosto che con azioni mirate politiche estremamente alto
E quanto più azioni di rappresaglia vengono commesse tanto più l'altra parte si porrà forza
Quindi in realtà questo fa il gioco di quelli che attaccano da fuori cioè dell'opposizione armata burundesi
In questa situazione e opinione dell'una comunità internazionale in particolare per quello che mi riguarda io rappresento l'Unione Europea che mi ha nominato inviato speciale nella regione
è nostra persuasione che sia necessario trovare un modo per aprire un dialogo a tutto campo
Nelle forme che saranno ritenute opportune
E che saranno accettabili per le parti
Ma è l'unico modo per porre fine a un'azione militare che possono essere distruttiva in cui nessuno può vincere
è quello di sostituire l'azione militare con l'azione politica
In questo senso c'è un'iniziativa in corso da parte dell'ex presidente dalla Tanzania nere
Alla quale la comunità internazionale nel suo complesso sta portando un appoggio globale
L'Unione Europea appoggia questa iniziativa gli Stati Uniti d'America appoggiano questa iniziativa
E i Paesi individualmente considerati appoggiano questa iniziativa che anche supporto delle Nazioni Unite e dall'Organizzazione per l'Unità Africana
è una opportunità importante che le parti dovrebbero raccogliere per cercare di giungere ad un accordo negoziato e a un dialogo pacifico
E continuare quel dialogo di riconciliazione nazionale che era nello spirito del famosa dalla famosa convenzione di governo che rappresentò un certo punto la via d'uscita dalla situazione difficile in cui il fallito colpo di Stato del novantatré aveva
Spinto il Paese
Cioè necessità di riaprire questo dialogo a livello interno questa questo dialogo di riconciliazione nazionale e di aprire un dialogo a tutto campo
Naturalmente e nella sovranità del paese di decidere quello che è opportuno fare ma la comunità internazionale è pronta ad appoggiare ogni iniziativa che vada nella direzione di un negoziato di pace che non è pronta ad appoggiare iniziative che vadano nella direzione di un confronto armato
Come ho detto la faccenda del Burundi non è isolato
C'è un rischio molto forte che si può manifestare di una saldatura fra l'opposizione armata burundesi e le forze ruandesi che si trovano all'estero nei campi dei rifugiati in particolare l'ex fare l'interrato
Questo rischio bisogna che sia scongiurato al più presto possibile ancora una volta il modo di scongiurarlo che un dialogo a tutto campo
Per quanto riguarda il Ruanda la situazione è meno grave nel senso che situazioni Ruanda Espio stabilizzata di condizioni di sicurezza sono garantite
Ma più difficile da risolvere ci vuole più tempo
La presenza di questi rifugiati una minaccia per il Paese
E un rischio militare nel senso che come ho detto l'ex Farrell esiterà a me sono ancora intatte e continuano a condurre incursioni anche se con efficacia limitata all'interno del Ruanda
Ma la presenza di queste forze armate per l'Astem Preacher ragione che S questa presenza dà credibilità all'ipotesi di un ritorno del fare dell'intera me nel Paese
Un ritorno in termini di di di di invasione armata
Questo dare credibilità significa ottenere due risultati immediati primo bloccare
Ogni
Volontari ritorno dei rifugiati in quale ovviamente hanno paura di rientrare perché se domani ci fosse una invasione armata sarebbero i primi ad essere uccisi o essere considerati come bersaglio delle fare dell'Inter rame perché sarebbero contrari dei traditori
Secondo impedisce un vero dialogo di riconciliazione nazionale fra il governo attuale
Ruandese e tutti coloro al di fuori del Paese che non sono responsabili del genocidio perché ancora una volta questi personaggi hanno paura di un dialogo sette invano che ci possa essere domani un'invasione armata
Quindi l'ipotesi di un'invasione e il fatto che traffico di armi sempre più intensi addestramento militare continuo continua ad alimentare
Questi ipotesi anche se non si materializzerà mai sta già producendo gli effetti politici catastrofici e bisogna bloccarlo in tutti i modi
Quindi è necessario prendere un iniziativa immediata e questa è una proposta che non stiamo facendo all'interno dell'Unione Europea
Per il Consiglio di sicurezza dell'ONU un'iniziativa immediata perché si ponga termine alla traffico di armi che alla testamento militare
Nei campi questo non avviene nei campi dei rifugiati
Avviene al di fuori ma le persone che si addestrano che prendono le armi stanno nei campi dei rifugio
E su un tempo più lungo è indispensabile favorire il ritorno di questi rifugiati questo è il tema centrale rifugiati devono tornare a casa naturalmente per tornare a casa devono avere le garanzie sufficienti che possono tornare senza rischio
E in questo senso è indispensabile trovare una formula che separi le responsabilità di coloro che sono stati grandi architetti del genocidio ai quali nessuno può perdonare e che devono essere puniti
Da coloro che sono stati invece pirati in questa in questa orribile storia che sono stati istigati al genocidio costretti a uccidere
Questi sono a loro modo delle vittime anche loro perché sono stati trasformati in assassini
Il Governo ha preso l'iniziativa estremamente importante e il ministro l'ha appena ricordata che la legge sulla categorizzazione dei temi cioè c'è una legge che già distingue
I grandi architetti del genocidio dagli altri che stabilisce una differenza graduazione di pene è un passo avanti importante non basterà ancora fare rientrare tutti perché anche il secondo gruppo rischia fino a otto anni di prigione ma è un passo avanti importante un primo passo che speriamo sia seguito da altri e in questo senso è indispensabile dare al governo burbero ruandese tutto l'appoggio necessario perché a questo passo ne seguano altri e perché a questo passo ne seguano altri necessario che anche la società civile sia coinvolta
Specialmente le associazioni dei sopravvissuti al genocidio che sono la memoria storica se volete dal genocidio quelli che hanno un'autorità morale un'importanza anche un peso politico nel Paese notevole
Quindi è necessario in questo Unione Europea sta impegnandosi a necessario prendere dell'iniziativa in questo senso per creare realmente le condizioni del rientro dei rifugiati e questi sembrano elementi essenziali in un tempo molto breve
Presi mio dieci minuti
Per collocare un po'il problema Ruanda e Burundi non solo nei termini i quali sono i problemi e quali sono le indicazioni per far fronte ai problemi immediati ma vedere un minimo di prospettiva quali possono essere delle soluzioni ragionevoli e delle soluzioni che permetteranno di uscire dalla situazione di crisi nella quale ci troviamo e che ha connotazioni di carattere regionale e va ricercata a livello regionale
Si è parlato a lungo dalla famosa Conferenza regionale io credo che sia importante fare una conferenza regionale so che non tutti i paesi sono pronti ad accettarla quindi bisogna prepararla
Bisogna convincere tutti con argomenti appropriati e farla solo quando sia sufficientemente mature quando sappiamo che la Conferenza darà risultati positivi
Perché peggio di non fare la conferenza di fare una conferenza che fallisca
Quindi per fare le conferenze
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Molte grazie molte grazie per l'intervento ma anche molte grazie per la appoggio eccezionale che Wolford programma ha dato alla missione di pace in Mozambico
Un appoggio che non è stato soltanto in termini del attività tradizionali del Golfo il programma
Ma è stato anche nel mostrare la flessibilità necessaria per fare cose che normalmente non stanno nel mandato vuol Food Program ma che erano essenziali per fare riuscirono per l'azione di pace in Mozambico e che sono state fatte
L'operazione di pace Mozambico ha avuto una connotazione molto chiare Accio de non ha seguito regole e procedure tradizionali
Pressioni Mozambico si è fatta tenendo conto delle esigenze sul terreno che adeguando adattando le regole e le procedure all'esigenza sul terreno e non viceversa
Purtroppo molto spesso si fa il contrario che i risultati sono sotto gli occhi di tutti
Ancora una volta grazie al gol sul programma per questo appoggio e per tutta la il supporto e l'appoggio che sta dando adesso alle varie missioni in in novanta come Bologna e adesso passiamo al prossimo oratore che Antonio Perna del critico CES
Prego dunque
Ma il ritorno brevemente sempre tenendo presente i cinque minuti che sono i tempi dell'emergenza
Il al tema di questo incontro che l'azione umanitaria strumento di pace gestione prevenzione dei conflitti per dire che la mia impressione che ancora una volta si parli
Poco di prevenzione dei conflitti
E comincia a esserci circa cioè esserci delle attività in questa direzione
Anche da parte dell'Unione Europea ma in proporzione delle risorse spese per la gestione o per i programmi di sviluppo la prevenzione dei conflitti finora
E un dato estremamente marginale
Penso all'importanza che ha avuto la prevenzione dei conflitti in un'area come la Macedonia la Repubblica Macedonia ex jugoslavi
Dove eco ha dato un contributo importante a tenere quest'aria fuori dal conflitto del jugoslavi
Ma penso soprattutto che quello che diceva prima il dottor Aiello stamattina la commissario Bonino
La situazione dei conflitti inter etnici e la crisi verticale dello Stato nazione Fassi che noi possiamo tragicamente scommettere che nei prossimi anni ci si può rivedere qua fra due-tre anni per discutere di un altro conflitto che non è più il Ruanda e Burundi ma un'altra zona dell'Africa
E possibile questa la domanda
Che mi faccio il possibile non impariamo niente dall'esperienza possibile che non si riescano oggi si riesce a prevenire quando si vuole quando si spendono i soldi quando si spendono le intelligenze e le risorse finanziarie si esca prevenire i danni dei tifoni no dimostra i dati degli istituti esperti fanno la differenza un tifone che colpisce la costa
Del Pacifico degli Stati Uniti e un tifone incentra America differenze d'anni studiò in Bangladesh si riesce a prevenire il danno anche di terremoti si dice ma non riusciamo a prevenire i conflitti c'era non riusciamo neanche a imparare
Che quali sono gli indicatori quali sono Ida i sintomi che ci dicono
Interveniamo
E vengo a quello che mi era stato richiesto quando sono stato invitato come cricche che una ONG che vive nel sud d Italia e che qui sono anche per questa federazione di energia italiane che si chiama COCIS
Per l'esperienza per non trovarci fra un anno o due a discutere di un'altra tragedia eritrea Eritrea che era un Paese che dopo trent'anni di guerra è riuscito a venirne fuori ad avere l'indipendenza
A concludere poi un accordo economico che queste il paradosso dei nostri tempi con l'Etiopia e oggi si trova a vedere messe in crisi una millenaria convivenza fra accoppiati cristiani copti e musulmani
Noi siamo in Eritrea da prima della guerra
Dal dalla metà degli anni Ottanta abbiamo vissuto il perito alla guerra e abbiamo visto che è un paese tranquillo dove noi operavamo con il Piano Africa dove europea con ecco per un programma di Chirurgia plastica che a che in seguito al nato all'accusato da me in visto aveva colpito trenta mila persone su tre milioni di abitanti
E abbiamo utilizzato una un programma ecco che nel mentre cura fa anche formazione dei medici locali che sono veramente in numero ridicolo ottantadue su trenta milioni di abitanti
Allora l'Eritrea che sta tanto a cuore al nostro Paese e dove invece ha perso spesso la faccia il nostro governo svenuto nel passato per l'appoggia Menghi Stuck
Oggi vive una sola ci troviamo laddove operiamo in tutta la fascia al confine col Sudan che i nostri volontari son costrette andare con le scorte armate
L'ho detto anche stamattina la Bonino l'avevo già detto altre volte si dice ecco non c'ha risorse per intervenire loro potrebbero utilizzare un'altra linea non lo fanno o io non entro nei dettagli
Che magari sono la cosa da risolvere a parte
Ma quello che è importante capire che in tutta l'Africa laddove ci sono dei tecnici dei volontari sul terreno siamo in grado di capire o di intuire che evidente che se non si blocca
Un flusso di trecento mila c'abbiamo trecento mila profughi arrivati in Eritrea in un anno sulla popolazione tre milioni e poco più abitanti
Con uno dei redditi pro capite più basso dell'Africa con una situazione trent'anni di guerra se non si interviene con non solo mezzi finanziari ma aiuto tecnico e con questa strategia che diceva bene dottore Aiello che sicuramente fondamentale l'embargo delle armi ma però diciamocelo francamente
E su questo vorrei conclude non è una cosa fondamentale noi pensiamo all'Africa come sempre come una un'aria di esplosioni è crollato lo Stato la divisione che nero avevamo fatto di questi staterelli
Non funziona ma c'è un altro aspetto che non vogliamo conoscere
Che da una parte c'è l'Unione europea che si sforza politica di pace cooperazione dall'altra continua la vecchia politica degli Stati nazionali della Francia e l'Inghilterra del Belgio
Ci si cioè voglio c'è un c'è una serie di dossier
Uno dei tanti riguarda il Sudan che tutti io penso conoscono che è stato pubblicato in vari Paesi europei dove c'è un ruolo chiaramente gravissimo da parte da una parte del governo far di una parte del governo francese
A mandare le armi in Sudan un'azione insomma queste potenze europee che stanno a Bruxelles insieme continuano in Africa
Ma pensare una logica vecchia perdente
Per cui io spero che andiamo verso velocemente verso l'Unione europea non solo monetaria ma anche per la politica di difesa comune di politica estera comune questo sarà il maggiore
Beneficio il maggior contributo alla cooperazione con l'Africa che l'Europa si muova come è stato nel caso e il della Jugoslavia case usare lo sappiamo tutti che l'Europa si è mossa divisa e questo ha fatto sì che la guerra andasse avanti che non abbiamo fatto niente per bloccarla ecco in Africa e si continua con la vecchia politica coloniale da una parte una politica schizofrenica perché si fa una cosa Bruxelles è un'altra a Londra è un'altra Parigi
Allora mi sembra fondamentale quello che dice il dottor Aiello dello sforzo fatto del dialogo embargo delle armi che l'UE richiesto per i campi profughi si faccia anche e si tenga presente che ci sono dei Paesi che vengono usati proprio con questa funzione destabilizzante a ridosso della regione dei Grandi laghi che diciamo è un conflitto che è lì pronto per estendersi e un'epidemia ma non è un'epidemia così come la pioggia forte non è né una cosa naturale è una cosa voluta dagli uomini
Che si può ancora prevenire per cui per quello che vale il mio invito e che si faccia uno sforzo maggiore a livello di unione europea come di ministero del nostro degli esteri
Per una politica di dialogo e di pace ma per la prevenzione dei conflitti dove serve anche investire risorse umane e finanziarie grazie
Poi però alla fine un commento su cui queste cose che con il con cui quale concordo largamente
Invece do la parola alla sindaco di Trieste
Il dottor Riccardo Illy che era previsto per la successiva tavola rotonda ma che siccome deve prendere un un aereo allora
Ci ha chiesto di parlare prima sono molto lieto di arrivato non lo so
Grazie anzitutto per questa flessibilità è un saluto da parte di tutte le città di Trieste io parlerò soprattutto di un altro conflitto che è stato molto vicino a a casa nostra a Trieste quello dei dei Balcani perché addirittura coinvolto
In maniera diretta la città di Trieste quando per fortuna per pochi giorni ha riguardato anche la vicinissima Slovenia personalmente ho visto i i carri armati muoversi e sparare proprio da da casa mia in Slovenia perché io l'abitazione vicino al al confine
Mi riallaccio a quanto detto poco fa il presidente relatore dottor Perna per sottolineare che anche in questo caso era possibile prevenire conflitto perché i sintomi erano ben visibili da moltissimi mesi e praticamente non è stato fatto nulla per prevenire e che vi è un altro fatto importante che indispensabile intervenire quando il conflitto è cessato per normalizzare la situazione e la mia sensazione invece che di fronte all'emergenza degli eventi bellici vi sia un intervento importante
Si faccia poco prima per prevenire ma anche dopo per normalizzare
Ecco Trieste accennavo e vicina non solo da un punto di vista geografico ma anche da un punto di vista storico e culturale ai ai Balcani
In quanto a condiviso parecchi secoli di storia con questi Paesi
E si può dire che una città dalla doppia cultura alla cultura sia italiana che quella centro europea condivisa anche da Paesi come la Slovenia la Croazia ma anche la la Serbia e la Bosnia
Ecco Trieste inoltre un modello da questo punto di vista in quanto è una città multietnica molti linguistica e anche multireligiosa a una minoranza cospicua circa l'otto per cento dei cittadini sloveni
Ma vi sono rappresentati praticamente tutti i popoli dei Balcani e quindi noi abbiamo minoranze più ridotta rispetto a quella slovena di Sir Bindi trovati di montenegrini di bosniaci i quali anche durante il rito del conflitto hanno continuato a a convivere in maniera assolutamente serena pacifica io parlo di lettura di convivenza costruttiva nel senso che abitualmente lavorano assieme
Durante il conflitto il ruolo dei comuni italiani in particolare di quello di Trieste è stato molto importante sia per fornire aiuti che per raccogliere profughi
Trieste in particolare ha svolto un ruolo per curare bambini affetti da malattie particolari o che necessitavano
Delle operazioni chirurgiche complesse per esempio a Trieste nel ospedale infantile Burlo Garofolo si effettuano
I trapianti di midollo e ne sono stati effettuati molti in questo periodo inoltre ha avuto un ruolo importante per il transito via terra sia dei profughi quindi in entrata che degli aiuti umanitari in in uscita
Ci siamo coordinati soprattutto con altri comuni in particolare Ancona che ha avuto lo stesso ruolo per quello che riguarda i trasporti via aerea che sono stati ancora più importante considerata la difficoltà di raggiungere alcune località all'interno dei Balcani
E poi con i comuni di Ravenna di Torino e moltissimi altri
Dove soprattutto è stata data accoglienza ai profughi ecco Trieste non ma le strutture non ha nemmeno il il territorio il Comune appena ottantotto chilometri quadrati
L'intera provincia appena duecento quindi non al territorio sufficiente per raccogliere molti profughi ma questo è stato fatto
Nei comuni diciamo all'interno del del nostro Paese soprattutto nel centro e nel nord Italia e quindi non abbiamo mantenuto un costante contatto terrà coordinare tutte le azioni umanitari con un ruolo del governo che è stato piuttosto carente sia per quello che riguarda il coordinamento che soprattutto per quello che riguarda le risorse finanziarie a maggioranza dei comuni italiani che si sono impegnati sia con gli aiuti umanitari che con l'accoglienza di profughi hanno investito risorse
Del proprio bilancio ordinario per dare appunto questa assistenza alle popolazioni che erano in in guerra
Ecco finalmente questo periodo più più triste e di di emergenza è cessato con la pace di Daytona però io dico che ci troviamo solamente all'inizio degli aiuti che dobbiamo ancora dare a quelle popolazioni
Ecco necessario fare tutta una serie di di cose che lei in coro brevemente anzitutto favorire ritorno dei profughi come è stato detto anche prima per i Paesi africani un famiglia che è stata sradicata dal suo ambiente deve essere appena le condizioni lo consentano appena la la pace
Ritornata nel suo Paese riportata nel suo territorio d'origine e quindi questo riflusso va in qualche modo aiutato fa favorito
E poi è necessario ricostruire in quei Paesi e anche lì il il nostro aiuto dovrà essere fondamentale anzitutto ricostruire la democrazia
Non è così stabile non è così definitiva in molti Paesi dei Balcani quindi aiutare a ricostruire l'economia che è stata in certi casi veramente distrutta dalla dalla guerra
Quindi ricostruire la convivenza
Vi sono delle popolazione che a causa della guerra oggi ritengono di avere proprio una incompatibilità etnica e noi dobbiamo aiutarli invece a convivere perché non è pensabile che Stati come la Bosnia e la Serbia confinando
Non possono avere una convivenza anche perché moltissime famiglie sono miste e queste dove le mettiamo se anche volessimo immaginare dei paesi delle Repubbliche pure dove ci sono solamente in Bosnia ci si o solamente i i serbi
Vi sono migliaia e migliaia di famiglie miste che sono in grossissima difficoltà perché o o gli uni o gli altri mariti o le mogli non vengono accettati anche i figli e molto spesso hanno dei problemi
Infine bisogna ricostruire aiutare la ricostruzione proprio delle case delle strade delle strutture che rendono i servizi gli acquedotti strutture per l'erogazione delle energia elettrica per il trattamento dei rifiuti solidi urbani tutti i servizi tipici di di una città ecco sul primo tema della ricostruzione quella della democrazia credo che i Paesi occidentali in particolare l'Unione europea dovrà vigilare e anche intervenire quando necessario ecco ricordo il caso della Croazia che con due quanto meno principali
Avvenimenti a in qualche modo ha confermato che la democrazia non me pienamente ritornata in quel Paese e di questo si è accorta del Consiglio d'Europa che ha per il momento posposto
L'accoglimento della Croazia appunto all'interno del Consiglio d'Europa
Uno riguarda l'elezione del sindaco di Zagabria
In quella città è stata eletto un Consiglio comunale sono stati eletti ripetutamente dal consiglio dei sindaci e il presidente Tusimana in virtù di una legge che è stata approvata durante il periodo bellico che quindi aveva un significato durante la guerra ma che oggi non ha più nessun significato a negato l'accettazione è vero il la sua approvazione ai sindaci eletti approvato a designare egli stesso dei sindaci che sono stati rifiutati invece dall'Assemblea del Consiglio comunale alla fine bisognerà ritornare all'elezione questo è un un esempio di gravissima mancanza democratica e l'altro riguarda la la stampa in particolare quella cosiddetta di opposizione che in molti casi riguarda proprio la minoranza italiana in in Istria che è stata con dei pretesti di natura fiscale
Veramente ostacolata praticamente impedita a svolgere la sua funzione
Quindi necessario di girare e anche intervenire eventualmente anche con le del possibile legittime ritorsioni nei confronti di quei Paesi che non decidano
Definitivamente di adottare regimi di tipo democratici
Per quello che riguarda le l'economia credo che l'aiuto principale debba riguardare la realizzazione di infrastrutture io sono convinto conoscendo abbastanza bene nel territorio dei Balcani che una delle cause del conflitto
E proprio la carenza di infrastrutture parlo di ferrovia di autostrade anche di infrastrutture per le telecomunicazioni perché ha di fatto favorito il mantenimento delle delle cosiddette in clausura
Che ha quindi impedito gli scambi di natura culturale popolazione anche vicinissime in termini di distanza in linea d'aria non si conoscevano non si conoscono tuttora
Ecco penso che sia indispensabile realizzare quella assenti infrastrutture Nord sud della cosiddetta dorsale adriatica a est previste già dell'Unione Europea che potrebbe peraltro collegare un altro paese che non è non è stato in inumana
Stato conflittuale ma che comunque ha gravissime difficoltà parole Albania e infine collegare un Paese membro dell'Unione europea come la Grecia che in questo momento è fisicamente staccato dal resto dell'Unione e collegato solamente in pratica via mare
E con nuove infrastrutture di questo tipo parrucca vorrebbero anzitutto le attività turistiche che sono state fra le più colpite durante negli anni del conflitto
E le attività produttive e le conseguenti attività di esportazioni di prodotti finiti e anche l'esportazione di materie prime
Quei paesi sono molto ricchi di prodotti agricoli anche di di materie prime come legname in questo momento non molta difficoltà proprio fisica per una diciamo logistica a inviare i loro prodotti e si favorirebbe le infine gli scambi di natura culturale si favorirebbe come accennavo la conoscenza reciproca
Di popolazione che pur essendo molto vicine pur usando in certi casi la stessa lingua serbo croato sono di religioni diverse di culture profondamente diverse
E non sappiamo come dice il proverbio che il il diavolo è sempre meno nero di quello che si pensa ovvero conoscendo IRI il prossimo si riesce a capire perché non è un un nemico e quindi si può favorire la la convivenza
Per quello che riguarda le infrastrutture credo che si potrebbe utilizzare sistemi anche innovativi per il loro finanziamento come il project financing e solo per la differenza dato che con i pedaggi ormai le infrastrutture soprattutto quelle autostradali trovano quasi totale copertura né per la differenza potrebbero intervenire finanziamenti del dell'unione europea
E per il terzo punto che indicato creare la le condizioni per la convivenza ritengo che il punto più importante seguendo il modello di Israele e della Palestina sia quello di creare degli interessi economici comuni che consentono appunto ma alle popolazione che erano in conflitto fino a pochi mesi fa
Di lavorare assieme per accrescere ma la proprio ricchezza da questo punto di vista la la convivenza costruttiva che accennavo cui accennavo prima che per fortuna e siamo riusciti a mantenere a Trieste anche durante il periodo bellico credo possa essere un modello da da seguire
Per l'ultimo punto la ricostruzione delle case delle strade tutto quanto è stato distrutto
Durante la guerra l'importante pensare ad aiuti finanziari ma anche ad aiuti diretti per esempio un gruppo di comuni tra i quali anche quello di Trieste attraverso le loro municipalizzate stanno progettando la ricostruzione del acquedotto di di Sarajevo
Credo quanto prima cominceranno proprio la l'opera di di ricostruzione
Ultimi pochi cenni su quello che potrà essere in in futuro il ruolo del recita di Trieste pensando come accennato all'inizio la sua vicinanza storica culturale e anche geografica a quei Paesi Trieste anzitutto una sede dell'iniziativa Centro Europea anche un raccoglie un gruppo di Paesi dell'Unione Europea e altri del centro Europa sono oggi dieci ma diventeranno quindici fra poco che si occupa anche e in accordo con l'Unione europea della ricostruzione della Bosnia
Credo che anche l'Unione Europea dovrebbe pensare a stabilire una una sede permanente Lince a un centro di informazione documentazione permanente a Trieste proprio per monitorare l'andamento della normalizzazione in quei Paesi
Favorirlo con tutti gli incontri che sono necessarie
Ecco Trieste può esser proprio sede anche di incontri fra imprenditori amministratori pubblici che talvolta essendo il conflitto ancora fresco non si possono incontrare in uno dei Paesi di appartenenza hanno bisogno di una specie di territorio
Neutrale ecco questo per avviare un il il dialogo e quindi la convivenza interetniche
Può essere infine importante dal punto di vista logistico oggi ovviamente per il rimpatrio dei dei profughi via terra quando questo deve avvenire via terra e di norma se per l'espatrio avviene per via aerea perché ci sono motivi di urgenza il rimpatrio e e più normale più logico che venga via Terme
Per la ricostruzione occorreranno senz'altro materiali prodotti quindi il il porto di Trieste può essere utilizzatore al servizio della ricostruzione e infine per la ricostruzione economica in particolare
Per gli scambi commerciali e questo sia da un punto di vista logistico che sfruttando le centinaia di società di import-export che operano nella
Nostra città
Ecco già accennato alla ricostruzione dell'acquedotto di di Sarajevo
Io penso che se durante il periodo del conflitto i comuni italiani hanno svolto un un ruolo molto importante
Per dare assistenza alle popolazioni in conflitto questo non debba cessare ma debba continuare nel periodo che definisco della normalizzazione
Da parte nostra vi è tutta la disponibilità fare quanto sarà necessario e per aiutare quei Paesi a trovare in maniera definitiva la pace la capacità di convivere
Ringrazio sindaco di Trieste
Suo intervento mi è stato particolarmente gradita perché nella mia precedente incarnazione come parlamentare sono sotto relatore al Senato la commissione esteri del Trattato di Osimo
E anche candidato alle elezioni a Trieste anche se è una candidatura di bandiera in realtà poi sono state lette in molte circoscrizioni ma ho fatto la campagna elettorale anche a Trieste
Molte grazie per il suo intervento
Adesso devo dire che la mia affermazione che il successo dell'operazione di pace in Mozambico è stato dovuto alla flessibilità con cui abbiamo applicato regole e procedure è stata presa alla lettera ed è stata utilizzata dagli organizzatori di questo convegno per chiedermi di adattare la parte finale del convegno di cambiare un po'la formula che era stata prevista
Unifichiamo le due tavole rotonde la mia e quella che segue che dovrebbe essere precettore sia dovuta dal presidente del time il il professor Giuseppe De Rita
A prosa Dalida deve partire anche lui e quindi non potrà presiedere questa riunione per cui continuo io unificando le due e o il grande piacere e l'onore di dare la parola Presidente perché nel corso dell'iter
Quindi
Ma io
Avrei dovuto presiedere di introdurre una seconda tavola rotonda non posso presiederà perché devo anch'io partire alle quattro e mezzo quindi faccio solo l'introduzione mi scuso con coloro che parleranno dopo
E quindi non potrò sentire non potrò poi neppure trarre le conclusioni però mi fido totalmente della soluzione
Ad ottanta cioè ieri lo fa il presidente in pectore tavole rotonde e poi se necessario trarrà le conclusioni del resto c'è
Già il sottosegretario che potrà far coi loro direttamente le conclusioni di tutte le tre sessioni primo punto io volevo sottolinea
Il l'azione umanitaria nel momento in cui scatta in una determinata realtà
Farò riferimento seguendo Willy essenzialmente alla situazione jugoslava
Nell'anno della ex Jugoslavia specialmente bosniaca la
All'azione umanitaria e in fondo a un detto in un ruolo di Soria che di rottura
Di rottura perché in fondo e ed la prima che arriva dopo che ci sono state le tragedie le fratture le guerre i conflitti e quindi l'azione umanitaria esercita questa funzione di primo impatto se non di ritorno alla normalità che ne evidentemente l'azione umanitaria non può provocare ma certamente di prima modifica del clima
Secondo azione umanitaria diventa anche un'azione soglia nel senso che fa passare un clima da un clima di guerra da un clima di conflitto da un clima di tensione tende a farla passare attraverso meccanismi essenzialmente valoriale legati a valori umani a valori sociali a testimonianze religiose al limite perché no introduce un clima diverso
L'azione umanitario e quindi è un suo elemento fondamentale e quello di essere al tempo stesso rottura nell'atmosfera precedente e creazione di una soglia direi
La soglia diversa a cosa porta naturalmente porta né i fatti come dice il titolo della nostra tavola rotonda di oggi pomeriggio a una nuova politica di sviluppo
Posto che lo diceva già Igli adesso problema non è tanto di andare a curare le tragedie di una guerra ma anche dire impostare una società di ridare senso una società di ridare dimensione nuova la società è una società che è stata aperta così lacerata dal conflitto ha bisogno di una logica di sviluppo
Ha bisogno di uscire in avanti rispetto alla situazione non corre stare lì
Non può restare anche se curata anche se se è sotto cura anche se con decine di persone che si danno a carico di non può restare lì alla Sint Anna realtà di fatto deve avere la speranza di un futuro deve impostare un'azione di sviluppo e credo che sia giusto dell'ultima sessione l'ultima riflessione comune che andiamo facendo in questi giorni sia rivolta a fare sviluppo hanno una politica di sviluppo
L'azione umanitaria che ha lavorato e ed è stata protagonista cede il passo falso India restando a controllare la dimensione umana sociale religiosa valoriale che la portata lì resta però la storia per una politica di nuovo Spiro
A questo punto si pone il problema quale tipo di sviluppo e quale tipo di Aiuto quale tipo di esperienza noi italiani una cooperazione italiana può attaccare a una realtà di povere apposta
Perché lì si propone il problema e deve se uno va a vedere la cooperazione italiana degli ultimi anni la struttura che in qualche misura in termini professionali e quindi non volontari e in umanitarie non imprenditoriale
Ma la struttura che in qualche modo ha dato il senso di un impegno su una logica di sviluppo diverso è stata approderà in centralmente
Lo deve in fondo rispecchia non soltanto un tra stand italiano una volontà italiana del governo di allora di aiutare quelle repubbliche del Centro America ma corrisponde anche ha una cultura dello sviluppo tipica della realtà italiana uno sviluppo che viene dal basso uno sviluppo che tiene dalla comunità una lo sviluppo che viene dalla crescita costante della comunità
Il nostro modello di sviluppo lo conosciamo tutti non è un modello di sviluppo da grande impresa non è un modello di sviluppo da impegno forte dello Stato nel fare tutto non è un impegno di sviluppo nel
In dal basso
E quelle poche volte che siamo riusciti a dare non ospedali chiavi in mano di che e neppure le poche volte che siamo riusciti ad andare oltre la generosa azione del delle organizzazioni non governative è stata quando abbiamo cercato non di esportare il modello ma di contribuire per quello che il nostro modello votare
La popolazione di posto cuore alla popolazione di dopoguerra quali sono le componenti essenziali del nostro modello di sviluppo che sono oggi riconducibili a un impegno dopo la soglia dell'azione umanitaria
Io credo che siano sostanzialmente tre
Ed è son quelle su cui credo qualcuno di voi era già presente abbiamo discusso anche nel non più di un mese fa
Proprio per riflettere su come dove andrà
E queste tre e linee di lavoro sono essenzialmente questo primo lavoro ti comunica secondo lavoro di promozione di piccola impresa terzo lavoro di garanzia di nuove infrastrutture sul territorio
Se vogliamo di piccole e medie infrastrutture sul territorio
Vediamo questi tre aspetti primo luogo lavoro di comunità
Lui comunità significa prendere una comunità e farla crescere su se stessa
Significa lavorare a che si formino gruppi sociali si formino identità collettive si creino coesione si creino condizioni sul territorio
Ma voi comunitarie un lavoro difficile in un lavoro faticoso ancor più faticoso in Bosnia perché in fondo non c'è più comunità
Che i i profughi sono fuori della della della realtà locale e quelli che sono una realtà locale sono in campi profughi e quindi il far rinascere il Paese il paesino la comunità la il quartiere di città è un problema enorme però è il primo problema
Perché se non si dà una capacità soggetto a a questa società se non mi si dice i soggetti del vostro sviluppo siete voi stessi organizzativi in comunità
In un qualsiasi realtà come quella Businaro quella salvadoregna otto del Belize del mille novecento novantanove vantano ottantanove novanta son soldi sprecati
Si tratta soltanto di portar soldi soltanto di me di di fare strade di fare aziende che non funzioneranno mai il primo punto è creare ricreare riformare un delle comunità delle comunità locali
Richiamando i profughi
Incentivando i profughi a uscir fuori dei campi
Ricreando quelle dimensioni nordico ancora democratiche perché poi i sindaci seri seri eleggeranno fra qualche anno da loro ma quelle condizioni di minima coesione sociale e la politica verrà per il mille in una coesione sociale che pure necessarie per cominciare a lavorare
In questo noi italiani credo che siamo quelli che nel mondo hanno avuto più esperienza
Chi ha miei per ricordare la comunità vede Olivetti la capacità di all'Olivetti di far crescere coclee i paesi del Canavese ricorda i programmi dell'Utri a casa sua da Frascati a al Parco nazionale d'Abruzzo ricorda le esperienze della Shell a Borgo a Mozzano ma parlo degli anni cinquanta
Ma poi sua arriva fino ad oggi con tutti gli operatori di comunità e gli operatori di sviluppo che ad esempio la legge quarantaquattro apportato in decine e decine
Di realtà meridionali per far crescere una piccola comunità su cui poi costruire una voglia di crescere
Questo primo punto a mio avviso è un punto essenziale per quello che possiamo dare ma non solo per quello che possiamo dare per quello che è una politica di sviluppo dopo la soglia del primo intervento dopo la soglia del ricreare sentimenti comuni dopo la soglia del qui portare cultura valoriale all'interno di una società l'azione umanitaria porta queste cose i valori dal la la la la nuova speranza in modo nuovo di intendere fra virgolette la storia possibile mentre invece poi deve cominciare un'azione più non dico più professionale ma più costante e costante nel tempo più legata a questa crescita soggetto alle delle comunità
Faticoso difficile ma è questo
Secondo elemento
Una volta che la comunità comincia a crescere perché il profumo ritornino i profondi escono dai campi
Dai campi si ritorna un minimo di convivenza c'è bisogno di far qualcosa perché l'economia ripartirà
Chi è stato in in queste zone sacchi anche le aziende distrutte o anche le aziende che non sono state distrutte sono aziende così vecchie che il rimetterlo in piedi è impossibile
Perché sono legate a una cultura tecnologica economica di mercato di organizzazione dal mille novecentocinquanta da Paesi socialisti
Potevano campare due aziende in un'altra realtà storica oggi il break creando dalla guerra pone il problema di a rifare l'impresa
Che non significa ricostruire quell'evento
Magari nominando un funzionario di partito di governo amministratore delegato
Si tratta di far crescere impresa di far crescere impresa dal basso far crescere piccoli impresa
Piccole imprese artigiane a piccole imprese industriale piccola azienda commerciale
Rifare tessuto economico partendo dai singoli fili
Non pensando che ci possa arrivare una FIAT con la con mezzi non non non c'è non è questo il pubblico
Bisogna capire che la comunità che cresce lentamente specialmente in una cultura quale quella bosniaca ha bisogno di esprimere dal di dentro non dei grandi imprenditori
Ha dei piccolissimi imprenditori di se stessi della propria bottega del proprio atelier artigiano della propria piccolissima industria della propria piccolissimo ufficio
Magari professionale del piccolissimo ufficio turistico bisogna ricominciare dai figli a tessere trame dormito perché fra dieci o quindici anni si sia tessuto economico
L'idea di fare grande impresa forse verrà qualcuno dei Paesi donatori del programma di in Bosnia però è un'idea che credo sia deleteria
E quindi non è anche qui noi italiani possiamo dare un un contributo non indifferente
In primo luogo perché siamo il Paese più di piccola impresa che esista al mondo abbiamo il record mondiale dei lavoratori indipendenti dei lavoratori in proprio dei piccoli imprenditori abbia siamo un Paese dove una persona su sedici fa impresa
E quindi sappiamo
Sappiamo questa cultura tant'è vero che l'unico intervento
Dello stato nel Mezzogiorno che ha funzionato davvero è stata l'intervento della quarantaquattro che era rivolto a sviluppare proprio questa Paolina del fai da te
Che l'italiano medio Channel giovani meridionale forse non ancora cinque dieci anni fa quando pensammo la quarantaquattro ma che poi invece si è rivelato effettivamente esiste
In dieci anni di quarantaquattro ne abbiamo fatta di fatica però sappiamo che
Il per e esportare quella quella quel modello forse non è possibile sappiamo però che è necessario lavorare su quella incentivazione su quella logica incentivati
Figli piccoli piccolissimi che comincia a fare tessuto
Fra vent'anni trent'anni forse ci sarà anche la media impresa
Del resto chi conosce quello che è successo in Italia per esempio nel Nordest sacche Nordeste l'unica zona Italia dove si formano media impresa ma perché sono trent'anni che si fa impresa sei virgola due sei virgola tre addetti per impresa cioè piccoli e piccolissimi
Anche qui lo sviluppo che viene dal basso finisce per essere l'indice
E finisce per essere un un componente dello sviluppo a una componente della storia
Di questi Paesi a cui noi possiamo dare un contributo vero
Terzo elemento terza componente di questa logica di sviluppo a cui l'Italia può dar qualcosa
E il problema dell'infrastruttura
Il
Sindaco Illy diceva prima le infrastrutture e probabilmente vedeva la centralità delle infrastrutture dal punto di vista delle grandi infrastrutture le autostrade e le ferrovie di questo passo non è detto che noi italiani non siamo bravi su questo o non sappiamo quanto siano stati importanti per far crescere nello sviluppo di questo Paese
Hanno e abbiamo anche una chiara consapevolezza che nel momento in cui si fa comunità locale
Attraverso l'assistenza allo sviluppo locale lo sviluppo di comunità e si fa promozione di piccola impresa all'interno di queste comunità che rinascono il vero problema è l'infrastruttura locale
è rifare le case è rifare le fonti rifare l'acquedotto in effetti poi indie citava la l'acquedotto di di Sarajevo
Era di fare le strade vicinali e rifare la struttura interna dei trasporti una di una regione è la l'infrastruttura locale che a mio avviso ha una sua priorità certo poi ci sarà anche il problema di fare l'autostrada che vada in Macedonia in Grecia e e in sfondi verso sud se non faremo come chiede la comunità europea il grande corridoio Adriatico se faremo le due cose insieme corridoio Adriatico e autostrada da Berlino fino ad Atene forse appello
Vero il vero problema fondamentale e che in queste zone che rinascono la civiltà corri nascere solo se c'è un'infrastruttura locale degna di questo nome
L'abbiamo visto anche noi con grande drammaticità
Nel le linee regioni italiane dove l'infrastruttura locale non c'è
Chi di voi ha visto Zeno uno zero due
Nelle periferie palermitane sacche di inciviltà viene dalla mancanza dell'infrastrutturazione del caso c'erano mancano le fogne manca l'acqua manca tutto
Allora la terza cosa su cui io credo che sia necessario lavorare in Bosnia
E proprio quella della piccola infrastruttura
Ed anche qui l'esperienza nostra per esempio delle Regioni delle Province delle municipalizzate
E tutta in qualche modo di buon livello rispetto ad altri Paesi
Certi francesi hanno una leone stesso che non abbia che può fare grandi acquedotti o grandi impianti di di metanizzazione che non abbia
Uno
Noi abbiamo questa capacità di saper fare le infrastrutture piccole me
Sulle grandi nascono problemi io mi occupo di alta velocità e so quanto ancora l'altro ieri
Condurrà delle colazioni con l'airbag per tentare di diritti di non aprire
Opposizioni preconcette sulle grandi sulle grandi reti non avremo sempre premi non siamo dei bravissimi
Ma sulle piccole infrastrutture locali noi siamo stati anche molto bravi alcune municipalizzate sono straordinari alcune regioni hanno fatto le cose che c'è se il finire anche su cose difficili tipo la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti
Sugli acquedotti sappiamo lavorare non mi con i grandi enti acquedottistici ma con i Comuni che stanno rifare sanno farsi l'acquedotto può darsi che sia sbagliato questo lavoro di cesello
Sulle reti infrastrutturali sulle piccole infrastrutture però in una realtà come quella bosniaca ma per quello che conosco il sottosviluppo devo dire in tutte le realtà del sottosviluppo crescono
Dal sottosviluppo facendo comunità piccola impresa e
Nuova trasformazione economica la piccola a piccoli infrastruttura fondamentale
E allora e finisco perché ho parlato anche troppo la mia impressione è che
Che il titolo della tavola rotonda che dice
Per una nuova politica di sviluppo dopo l'azione umanitaria accanto all'azione umanitaria noi possiamo dire che l'azione umanitaria apre questa soglia apre questa prospettiva traguarda
Tra guarda una prospettiva è una prospettiva traguarda impone politicamente
Tra guarda alla prospettiva cioè di continuare l'azione umanitaria attraverso l'azione di sviluppo in comunità attraverso la promozione di tessuto economico di piccola e media impresa di piccolissima impresa
E attraverso la formazione per infrastrutture locale degno di questo nome
Ho detto fra guarda cioè la soglia apre una un un un orizzonte l'interprete
Ma controlla anche
Perché se queste Tree questi tre interventi
L'intervento sullo sviluppo di comunità l'intervento sullo sviluppo del del tessuto economico in piccolissima impresa e l'intervento sulle piccole infrastrutture dovessero tornare azioni
E e indietro ed essere sostanzialmente solo delle attività professionale dei le voglie di di fare professionalità anche a giunta non di fare grande impresa grande profeta del sonno nessuno di non ci pensa
Beh perderebbero l'anima
Perderebbero quell'anima valoriale che villa rottura dell'azione umanitaria la soglia dell'azione umanitaria crea e quindi il rapporto fra azione umanitaria e il nuovo politica di sviluppo molto stretta
Perché la nuova politica di sviluppo nasce dall'altra dal modo in cui la soglia è stata aperta in nasce anche dal modo in cui l'Italia si può sentire responsabile in cui non soltanto poche pochi generosi
Circuit intervengono su una realtà come la Bosnia ma anche i Circuiti più vitali del dell'Italia moderna possono dare un contributo genero
Allora se questo dipenderà naturalmente da responsabilità che non sono mi dipenda da responsabilità richiesti da responsabilità alla presidenza del Consiglio aveva responsabilità anche del tesoro ed alcune volte azionista di maggioranza di alcuni docenti che Inter potrebbero intervenire in queste cose e competenza dell'osservatore delle Regioni sulla cooperazione competenza dei sindaci
Mentre io posso soltanto ad indicare una strada definire un percorso credo che però questa serie una strada su cui in pratica valorizzino l'azione umanitaria non soltanto come che come cura
Non soltanto come rottura dell'atmosfera precedente ma anche come soglia eccome dischiude il mento di una logica di intervento che invece deve seguire dei coinvolgere il sistema nel suo complesso
E allora la ma ma cultura che spero possa uscire anche da questo nostro incontro di oggi è un po'diventa una cultura più complessa una coltura a dico cooperazione fra Dinoi cooperazione fra culture diverse fra professionalità diverse
In una capacità di essere effettivamente dei protagonisti di cooperazione anche verso destra
Grazie presidente
Grazie
Ringrazio il professor De Rita quello suoi porta questo importante il contributo sopra l'azione come invece ha detto
Partire quindi del dibattito non seguirà immediatamente noi teniamo da parte momento questa relazione continuiamo con il
La tavola rotonda precedente cioè la portiamo all'esaurimento sono ancora tre interventi e poi riprendiamo il dibattito sulla
Sull'altra sua relazione del professor De Rita sulla quale anche se in precedenza già intervenuto il sindaco di Trieste Cavola continuiamo come dicevo la tavola rotonda precedente anche se non è all'ordine scritto nel l'invito io infatti con la parola sesso generale Maurizio
Grazie dottore
Io
Confesso il mio imbarazzo di essere qui come generale quindi come stereotipo come un operativo tre invece a un tavolo di operativi e lettere un ricercatore quindi sono il filosofo del tavolo mi dispiace ma anche noi abbiamo di questi ruoli diversificati nelle carriere
Di nel brevissimo tempo che mi è consentito vorrei approntare appunto dal livello generale concettuale il tema generale delle linee guida per la prevenzione e gestione e risoluzione delle conflittualità quindi un tema che si applica sicuramente a quello che è stato detto che spero possa dire qualcosa di interessante sicuramente confermerà tante cose che appunto gli operativi hanno già detto
Vorrei cominciare per farmi notare per rimanere per benevolmente simpatico con un brevissimo approccio compositivo
Perché qui abbiamo parlato di cose veramente drammatiche e io diciamo così a livello di analisi
Cogliamo nel centro dove io ho però un trend sia pure di lungo respiro positivo in Africa nel senso che il revival di violenza dell'ultimo periodo
Che non è più interstatale classica storica ma essenzialmente dentro il agli istanti
Può essere agevolmente collegato come conseguenza diretta delle variazioni degli equilibri regionali dalla fine della guerra fredda cioè come effetto di riadattamento di risistemazione da accaduta bipolare
Sembra quindi soprattutto una malattia dato da una crescita rapida verso la creazione di una società politicamente o di società politicamente più aperte in cui speriamo e normalmente il trend acquisto di dovrebbero registrare riduzioni del ricorso all'uso dalla forza questo è un discorso di carattere generale
Che non si applica soltanto all'Aprica ma tutti gli altri paesi in cui vediamo turbolenze interne quindi con questo messaggio è già finito il mio intervento ho detto qualcosa di positivo ma vorrei dire qualcosa di più
E conseguentemente il ruolo interventista delle comunità internazionali al di là di ogni connotazione umanitaria che è stata abbondantemente rappresentata e sviscerata oggi sembra comunque un'attività necessaria per gestire questo tipo di malattie per contenerne gli affetti e contenerne gli effetti appunto l'oggetto dire poche parole che vi vorrei rivolgere
Vi è tra l'altro il positivo risvolto di legare in un quadro cooperativo i paesi di oggi sviluppati ed in particolare quelli europei
Ecco alle evolvente in situazioni degli Stati africani con soddisfazione ritengo di ambo le parti soprattutto in termini di riduzione della insicurezza da ambo le parti
Del preconcetto e della crescita dell'interscambio sociale e speriamo anche economico
Ecco allora per affrontare in maniera logica questo argomento partiamo da un da un approccio ovvio cioè che la risoluzione del conflitto richiede una volontà dei combattenti lo dicono tutti ma è bene ricordarlo altrimenti
Anche per avere un punto di partenza cioè intervento di una terza parte quale che sia non può avere successo finché i combattenti non hanno non intendono fermare la loro compito ira o almeno collaborare in qualche misura in qualsiasi misura
In una tale situazione vediamo come possiamo ottimizzare o per lo meno come rendere almeno credibile il nostro intervento sempre rimanendo sulle linee generali intanto prendiamo atto che c'è un risveglio in Africa
Dell'interventismo orlo organizzazioni che si muovono un Gathering di di intenzioni
E questo ovviamente collabora con Leo ricconi comunità internazionale e qui devo dire anche una cosa che non è altrettanto positiva contemporaneamente le comunità internazionali cominciano non dica batte la fiacca che sembrerebbe brutto ma insomma cominciano a dimostrare i segni precisi di rito di erosione di erosione dati ma è evidente
Da troppo provate da dalla continuità dell'intensità dei conflitti dell'ultimo periodo dire al mento che per l'Italia dal cinquanta Raniero centocinquanta ad oggi gli interventi militari in missione di soccorso
Sono stati umanitario di pace sotto qualunque egida postali per un totale cinquantatré di cui sedici e tra questi sedici tutti quelli principali in termini di costi quantità durata in Africa con tutte le implicazioni su cui non vi voglio assolutamente ammaliare d'altronde la cooperazione resta vitale in questa fase perché dalle azioni finora trattate esce fuori che diversi sono gli ingredienti che servono per aveva un intervento credibile tra questi ricordo sicuramente l'impegno la pazienza perché sono discorsi lunghi molto lunghi le risorse la tecnologia e la capacità organizzativa e se è vero che che in Africa si stanno svegliando l'impegno sicuramente poverina pazienza è e resta il fatto che la capacità organizzativa presuppone le risorse presuppongono ancora un notevole impegno delle comunità internazionale con particolare riferimento alle comunità a a ruolo europeo per molti motivi che come si può dire fanno la piccola differenza cioè la il l'intervento umanitario non è in discussione ma il ruolo europeo a qualche cosa in più
A pari cosa in più rate ricordo cose note i precedenti storici la profonda conoscenza dei Metabolism miti paese reciproci
Specialmente in questo nuovo momento in cui si il il l'equilibrio bipolare pavimentista trasformando molto male e molto faticosamente gli equilibri regionali evidente una certa priorità di attenzione reciproca da e per l'Europa
Proprio per le obiettive potenzialità per la vicinanza regionale per la interpretazione economica e socio culturale ma anche per il coinvolgimento delle pubbliche opinioni c'è l'aspetto sociale perché indubbiamente le pubbliche opinioni europee
Hanno una profonda conoscenza o almeno sufficiente conoscenza per aprire un UIL un desiderio di intervento umanitario nei confronti dei paesi vicini a Fini
Ora adesso abbiamo un pochino a quello che più il management di gestione della conflittualità
E con le lezioni principali tratte da questa esperienza queste sedici missioni di gestione della conflittualità finora vissuta in Africa e sono abbastanza chiare e non sfuggono come in altre parti del mondo alle regole generali di gestione politico-strategica
E quali sono queste regole generali la prima è che per se si vuole sperare in una riduzione non violenta o se si vuole limitare al Massimo Hollande violenza di situazioni potenzialmente conflittuali
Occorre un'azione di prevenzione del conflitto o comunque un'azione estremamente tempestiva di intervento queste sono cose che già sono state abbondantemente sollevate
Durante la giornata il che intriga non soltanto la disponibilità di un early warning ma che poi significa di fatto l'utile una Rete una rete informativa operativo e decisionale
Una rete di persone che già ci sono cioè in ogni Paese ci sono ambasciate ci sono rappresentanti ci sono opera elementi operativi che svolgono attività di vario tipo c'è cito anche militari nelle ambasciate ci sono
Parimenti non in ogni Paese c'è questo elemento di informazione
Questa Rete poi ovviamente deve fare capo al Paese i Paesi alla comunità internazionale ma questo è un discorso che già c'è erroraccio discorso da che cosa viene paralizzare viene paralizzato dal discorso del costo efficacia siccome come si sa le esigenze sono estremamente maggiori delle possibilità scattano le priorità che stona politiche sono aliene sono di qualunque livello
E scattano anche le possibilità tecniche venga che ci sono quelle forze che non ci sono riuscito Manai per portarli oppure no cioè le cose che voi sicuramente sapete
Scattano le miserie delle delle disponibilità che non sono mai sufficienti o compatibili con le esigenze a quel punto quindi diventa un discorso di priorità è questo punto saremo paralizzati ma c'è un'altra possibilità l'altra possibilità è che learning warming come si dice a questa Rete diventi operativa diversi cioè diventi operativa cosa significa finire io ho fatto l'addetto militare a Washington so che cosa intendo dire CIO vostra presenta la mia ambasciatore un'esigenza in mille molti edifici diversi modi i vostro direi che è successa una cosa e Luisa in camera fra le dieci mila opzioni o tra i dieci mila fatti libero di sviscerare la cosa fino a fargli capire chiaramente le conseguenze gli esiti
Se viene a mancare una colazione immediata ovviamente lo mettono i migliori condizioni di decidere come deve fare una persona di staff quale che sia il ministero da cui proviene dopodiché sarà lui l'elemento decisionale che deciderà cosa fare
Questa guerra Award nell'operativo forse da questo punto di vista qualcosa si potrebbe migliorare e qui mi fermo a ognuno il suo ecco e quindi questo del monitoraggio mi sembra un elemento assolutamente fondamentale
Il secondo elemento de che che noi traiamo da questi da queste esperienze è che un intervento con quale che sia positivo
Non può fare a meno di una profonda conoscenza della situazione della assoluta aderenza allo sviluppo degli eventi aderenza sia in termini quantitativi che qualitativi delle io dico forse perché sono militare ma diciamo delle tasca forte di qualunque tipo possono essere anche di natura economica sociale o umanitarie devono essere aderenti alle esigenze lo ha messo in evidenza che il dottor Aiello quindi sono confortato da questo la tempestività ne abbiamo già parlato delle operazioni e ovviamente disporre di una continua a conoscenza di informazioni
E la interdipendenza di qualunque aspetto che ne vogliamo aggiustare che sia umanitario che sia militare che sia conflittuale che si ovviamente economico la interdipendenza con tutte le altre componenti altrimenti resta un fatto sterile a sé stante che non è capito né da chi lo fa né da chi lo riceve
Ultimo elemento di con cui chiudo di Lesson Lerna da da queste missioni e che ovviamente le forze che intervengono e ripeto non vi lasciate
Influenzata dal fatto che da un generale che sono militare quando dico forse intendo dire qualunque forza operativa qualunque tipologia di forza anche il volontariato
Ecco le forze devono essere caratterizzate da efficienza complessiva dai efficacia nel particolare contesto in cui sono chiamato a operare e soprattutto devono essere legittimate cioè dovrà essere riconosciuta come tale grazie
Molte grazie generale la sua suo intervento meriterebbe una discussione molto profondità di per sé io sarei felice di farlo spero di avere un'altra occasione di incontrarlo in un dibattito quando il tema sarà più specifico
Estremamente importante duro che lei ha detto a proposito del imparare le lezioni è vero che modi talvolta impariamo alcune lezioni sulla carta non è vero sempre che poi replica
Cioè spesso alcune delle azioni che di cui lei ha parlato poi al momento dell'applicazione non sono fatte e si è tornati a vecchie formule dette procedure le quali hanno determinato un i risultati negativi che già si potevano prevedere appunto conoscendolo lezione
Ma ripeto questa meriterebbe una dibattito appalti spero in occasione di fare
Continuiamo il nostro dibattito cercando di mettere un po'd'ordine in una discussione che si è un po'
Articolata in maniera così mettendo insieme due temi pure cercare di finire intanto il tema grandi laghi per questo do la parola al dottor Vincenzo Oddo
Che sta di ecco il quale spesso sanitario la regione dei Grandi laghi dopo di che passiamo agli altri due interventi di questa tavola rotonda successivamente a quella già aperta dal relazione del professor De Rita
Grazie presidente io ho preparato un intervento di due pagine e mezzo soltanto ma cercherò di comprimerlo ulteriormente stare dentro i due tre minuti
Parlo a nome dell'Ufficio emergenza del Ministero Affari Esteri e vorrei descrivere molto schematicamente proprio alcuni flash e le linee di intervento dalla cooperazione italiana nella regione dei Grandi laghi
Anzitutto l'intervento italiano è stato
Iniziato nella regione dopo i tragici fatti del Burundi del novanta tre e ovviamente si è rinforzata con interventi in Burundi si è rinforzato dopo il il genocidio del Ruanda nel mille novecentonovantaquattro e vorrei dire che da una presenza scarsa o quasi nulla dalla cooperazione italiana nella regione il l'area geografica dei Grandi laghi è diventata praticamente la secondaria di intervento
Della nostra cooperazione di emergenza dopo la ex Jugoslavia con un pacchetto di aiuti umanitari che si aggira attorno ai trenta miliardi complessivamente
E l'approccio che il nostro ufficio ha cercato di di mettere in pratica a realizzare esattamente quello citato dai relatori che mi hanno preceduto cioè l'approccio regionale non far fronte alla singola crisi in un singolo Paese ma vedere dal dal punto di vista regionale con interventi quindi che si sono realizzati o sono in corso di realizzazione insieme Luanda
E in Burundi che negli altri Paesi della regione inserire in in Tanzania e in pratica il secondo punto è che dopo una prima fase di aiuti di emergenza pura diciamo che si sono concretizzati con distribuzione di alimenti di beni
Di prima necessità nei campi profughi di lotta al colera nella la a gomma di sostegno ai rifugiati nei campi dello Zaire dalla Tanzania si è passata poi a una seconda fase di consolidamento del degli interventi e di
Attuazione di di politiche di interventi che mirasse ero alla sostegno al rimpatrio
E a risse di amento dei profughi ed è rifugiati dai Paesi di asilo alla al Ruanda e al Burundi rispettivamente
Il terzo punto e in programmatico e la collaborazione e il coordinamento stretto con gli altri donatori attraverso tavole la partecipazione a tavola rotonda tavoli di coordinamento attraverso lo scambio di informazioni sulle sugli interventi e sulle donazioni e con gli organismi internazionali organismi internazionali con cui la nostra cooperazione ha sempre più rinforzato la collaborazione negli ultimi anni in particolare la caccia R l'Unicef l'OMS il l'Alto Commissariato rifugiati come ha già detto e lo Yom tutti organismi naturalmente il vuol fu programma che sono operanti nell'area della della regione
Il quarto punto e la
La cooperazione con molto stretta con i partner locali e con le autorità governative a tutti i livelli a livello governativo e qua sono presenti due due persone che io ho incontrato nel
Nei miei viaggi in in Ruanda in Burundi e sono persone con cui i nostri esperti che operano nei due Paesi hanno contatti quotidiani è uno scambio effettivamente mirato al coordinamento alla cooperazione
L'amico Dio zagara Béatrice
La cooperazione solo non è solo a livello centrale me anche a livello regionale con un sostegno tecnico a livello regionale e a livello di comune proprio a livello di base
Lu uno degli ultimi punti vorrei citare e il il completamento della nostra azione umanitaria
E di assistenza nei vari settori della assistenza alimentare nutrizionale assistenza ai bambini profughi con azioni di capacity building di Institute Jean del dente cioè di rafforzamento delle capacità istituzionale che ci sembra come dire la politica che posso assicurare la famosa sostenibilità degli interventi ed è sono interventi soprattutto in Ruanda
A livello di politiche sanitarie insieme alla ai responsabili regionali delle regioni di Kigali di chitarra ma sono interventi che sono stati molto apprezzati dalla da il dai governi
Vorrei terminare il mio intervento con un a a
L'auspicio che la nostra cooperazione possa continuare nel negli anni futuri la cooperazione con questi Paesi per il raggiungimento insieme agli altri partner della comunità internazionale dell'obiettivo cioè quello dalla pacificazione e della
Bella stabilizzazione mantenimento della pace nella regione e
Il la prospettiva di assicurare nei mesi a venire un passaggio che sia senza soluzione di continuità senza fratture tra gli interventi di emergenza e gli interventi finalmente di sviluppo
Speriamo di poterlo fare presto in Ruanda e speriamo di poterlo fare
Se non prestissimo nei prossimi mesi anche in Burundi a patto che il la comunità internazionale insieme ai responsabile del Paese sia in grado di mantenere la pace in questo Paese martoriato grazie
Molte grazie questo credo che abbiamo concluso la parte relativa gran vivaio do la parola adesso al dottor Meo CCM al CIPE sì qual credo abbia una comunicazione un intervento sul Sudan stato comunicato correttamente
Ti ringrazio di essere stato invitato in rappresentanza della Federazione dei tie-in CIO cc
Questa Scientology il il comitato di proporzioni mitiche di cui faccio parte
è attivo il trasmessa in Italia da anni e nel campo dell'emergenza opera tarato in favore del Burundi che del Sudan ma io ho particolarmente arrivare esperienza personale del Sudan e quindi vorrei piuttosto richiamare l'attenzione su questo
Su questa guerra civile che adesso sta vivendo il suo sono quarant'anni nata nel cinquantasei questa guerra Uto non breve interruzione
Che ora dall'ottantatré questa seconda fase
La guerra forse un po'diverso ancora per le altre perché accanto i milioni di morti feriti profughi rifugiati cederci un paese chi questo il Sudan meridionale completamente distrutto nella struttura
Socio economica per cui su queste norme dispersioni terrene vista savana incolte percorsa attraversato dal dall'inizio non vi è assolutamente nulla tranne quel poco che viene prodotto localmente e e la popolazione
Dei allevatori di bestiame che hanno fatto mento al centro per loro cultura della loro della loro società
Sono stati costretti perdendo le loro il loro bestiame a causa della guerra trasformarsi in a trasformare la loro attività produttiva in un'agricoltura di sussistenza morale mi risulta una insufficiente gravemente sufficiente produzione alimentare
E
Una dissoluzione della rete delle strutture sanitarie tutte le strutture pubbliche delle comunicazioni ci sono quaranta chilometri di strade che non che che non siano piste assolutamente abbandonati in questo Paese che grande questo sud del sulle che grande quattro volte la la Gran Bretagna quindi un isolamento assoluto questa gente che non ha mai visto un pezzo di carta perché non usa chiami feriti accende il fuoco con i bastoncini Chiti
Il corteggiamento la giornata per avere un respiro dagli un giorno ecco un abbandono un abbandono enorme allora io cosa facciamo noi come Comitato dell'operazione medica siamo da alcuni anni membri della Operation l'High Flying Sudan nello riduzione del soccorso internazionale gestito dalle Nazioni Unite una trentina di Egidio due italiane
Che noi portiamo il soccorso a queste centinaia di le località che vengono concordati di mese in mese con il governo di Khartoum e come indicati della guerriglia
Il la nostra opera è quella di riattivare un minimo di assistenza sanitaria di base
Varie sedi abilitando come si dice de de i centri di cura di indagine rurali
Il
Morale
La
Io mi sento parlare di bambini abbiamo sentito parlare anche in Sudan e questi dei bambini abbandonati hanno perso il loro famiglia costretta a diventare soldati oppure arruolati per forza tutte le famiglie senza senza uomini senza padri
La la disgregazione del
Della vita sociale
Di fronte a questa sofferenza non in giro abbiamo un appello abbiamo l'appello da da da portare la la l'angosciante incrociata denunciata per occupazione di questi Paesi è
Perché la nostra è una guerra dimenticata perché la nostra sofferenza non compare più dei media perché da Taylor colpa noi di questa guerra che si ad elementi di colpevolezza perché quando c'è sotto la lotta forse di potere oppure
In questo caso c'è una cross una grossa scontro fra fra culture fra religioni fra mondi completamente diversi nel grosso errore storico è stato quello del commesso dal ora dico questa gente dice perché la nostra guerra iniziò a tal punto perché
Non non correrà rischia di incidere sulle grossi meccanismi della del commercio del della politica internazionale
Invece continua abbiamo bisogno di un'assistenza divenuto continua abbiamo ancora bisogno di un aiuto ulteriore maggiore
Mentre vediamo chi finanziamenti che i che crampi agenzie si stanno ritirando si stanno ci stanno abbandonando questa l'impressione quindi
Oltretutto la
La denuncia e anche questa non abbiamo bisogno di un aiuto soltanto temporaneo con un tampone che che cancelli che un pochino calmi le le coscienze del delle del mondo affluente della Sea dentali dei paesi occidentali
Abbiamo bisogno di qualcosa che si si dia
Aiuto in futuro hanno solito stereotipo dell'africano stremato dalla fame dalle malattie che possono aspettarsi qualche aiuto senza nessuna reazione così tardi reazioni allora noi che siamo
E come dicevo siamo poi più radicati nel terreno meno ci sembra di essere radicati nella cultura dei se presente sul territorio di essere conoscere un po'la lingua
Il linguaggio comune della povertà della speranza di questa gente di avere una maggiore conoscenza della realtà allora noi diciamo
Dobbiamo
Riprendere quelli che sono i principi fondamentali del principi fondamentali del soccorso della cooperazione
Io vorrei sottoporre alle rappresentanti politici di africani sono presenti in questo simposio noi vorremmo che ci sono due principi che dovrebbero essere chiamati in questo
Chi sono determinanti non solo infinito il soccorso umanitario soccorso urgente ma che sono centrali anche secondo me per trasformare soccorso
Emergente cliniche
Una i soccorso di sviluppo in un programma di sviluppo che dia continuità logica operativa fra i due momenti e l'emergenza dello sviluppo
Allora questi concetti base sono chiaramente per noi non stiamo scoprendo l'acqua calda ma la valorizzazione delle risorse umane locali
E il coinvolgimento della la comunità la partecipazione comunitaria a tutti i livelli dei programmi cioè livelli di di azioni e di gestione e di controllo di a livelli decisionali di di di strategia ecco
Questo coinvolgimento comunitario che noi cerchiamo di applicare sia a livello periferico e comunitario orali sia a livello centrale là dove ci sono gli uffici progettati Ytzhak del loro soccorso sempre in termini locali
E dal
Questo un'operazione di di Promozione Umana di attivazione delle risorse che
Dovrebbe deve che può in effetti offrire dei percorsi di reintegrazione sociale di ricupero mano professionale a questa gente che è già profondamente umiliato dal bisogno
Ci spesso ci domandiamo hanno più bisogno di cibo o di dignità queste persone umiliate dal da queste due artisti cataclismi
Allora noi abbiamo l'impressione che impiegare il personale espatriato come viene molto diffuso oltre ai costi
Norme che esce comporta voglio dire un sacrificio della cultura e dell'intelligenza locale quando questi ruoli non siano siano canti attualmente
Dico
Io noi vorremmo auspichiamo che l'efficientismo la volontà di controllo dell'intervento non lo trasformi Inge
Un'operazione tecnica operazione puramente tecnica che non ha nulla a che vedere con la vera solida riscoprire quella vera solidarietà
Certo anche a livello di intervento d'emergenza
Cosiddetto umanitario
La logica decisionista non dovrebbe
Passare al di sopra delle esigenze di una persuasione delle della della paziente maturazione del consenso che viene attraverso una strada lunga della persuasione
Allora questo vuol dire democratizzare l'intervento farlo partecipe fare partecipare questi questo sono concetti ovvi di rispetto della gente che non si possono contraddire ma che si devono applicare allora noi
In pratica cosa facciamo nella nostra piccola rete di strutture sanitarie
A impieghiamo assumiamo personale locale troviamo dei medici che sono
Danese che appartengono alla loro comunità anche parole politico che sanno la cui conosco la cultura della gente che verranno bisogni di interprete di non che e che essi sono bravi sanno sono laureati uno a Padova l'altri a Khartoum Melandri al Cairo
E così assumiamo nel nel programma nei programmi personalizzati acustico persona raggi diario di di addetti gli artigiani e dettero l'intenzione di addetti all'amministrazione stessa localmente e vediamo chi ci sono le capacità ecco abbiamo parlato di Capaci debiti però certo sono capacità che bisogna alimentare bisogna assistere bisogna fare progredire sviluppare eccetera
Ora noi vediamo che spesso qualche volta ci succede che le agenzie hanno una certa difficoltà a compirete questo meccanismo lungo e quindi vorrebbero più a vedere dei ritorni
Visibili come si dice e e più rapidi risultati più rapidi noi paghiamo un po'questa scelta vestiti e poi una limitazione la propria immagine perché siamo convinti che questa sia solidarietà vera che deve passare attraverso l'agente certo non faccio dal trionfalismo questo la distanza che c'è ancora fra responsabilizzazione necessita di una supervisione
Stretta la distanza fra i principi e poi i risultati è ancora grande e questo Sudan e per noi come anzi Progetti una sfida di dimostrare che anche un il fare affannoso e difficile
Vale la pena è giustificato dalla grande necessità della della gente vogliamo servire vorrei terminare un altro concetto mi rifaccio al titolo della tavola rotonda
Io devo ringraziare ecco che ha finanziato i nostri programmi quattro il Sud Sudan e Ministro Affari Esteri che ci affida adesso in programma in cartoon Burn ora la presenza contemporanea dalle due parti del del questo conflitto così come la presenza smontando e come abbiamo sempre cercato fra le fazioni in lotta fra loro della guerriglia nella mente sul Sudan questo e un un questo ricerca di di neutralità
E molto importante lo scontrino e ci convince che la solidarietà soccorsi dalla sale tutte le un signor devono avere questo obiettivo di essere strumento di va tanto di soccorso non solo di soccorso ma i prioritario essere strumenti di pacificazione testimoniare che il rifiuto della logica della contrapposizione dello scontro che che il la sofferenza già della gente deve andare al di sopra totalmente la logica della guerra
Molte grazie
Ultimo intervento di questa tavola rotonda dottor Mastella
Il quale a una comunicazione sul Medioriente
La comunicazione è scritta credo che sia la comunicazione abbastanza di peso io li raccomandi fare una sintesi
Per i lavori che sette centrata
Su conflitti come quello della Bosnia hotel Guanda anche un momento di riflessione al problema del Medioriente al problema del processo di pace e al destino dei palestinesi
Certamente gli ultimi sei mesi sono stati particolarmente difficili per la cooperazione interne internazionale nei territori palestinesi dopo l'assassinio di Rabin e dopo gli attentati terroristici
Il quadro è venuto via via modificandosi e oggi ci troviamo all'indomani di elezioni in Israele che hanno portato ad una vittoria in parte a sorpresa dei conservatori saremo a seguire con grandissima attenzione quali atteggiamenti e quale linea verrà pensa per quanto riguarda il se il seguito del processo di caccia
Quello che certo e che le chiusure dei territori imposte da Israele per ragioni di sicurezza hanno profondamente alterato il quadro che hanno tolto completamente respiro all'economia palestinese
L'economia palestinese dipende quasi integralmente da Israele l'ottantacinque per cento del commercio si fa attraverso con Israele e il venti per cento della forza lavoro palestinese
Lavora appunto in Israele
Lei chiusure di questi mesi hanno avuto un effetto devastante sul sull'economia palestinese e tutta la strategia della comunità internazionale che era basata proprio sul progressivo passaggio dall'emergenza alla ricostruzione ha un'ottica di più lungo periodo
Rischia di essere rimessa in discussione
Vi è nelle chiusure una fortissima cariche di destabilizzazione sociale
Se ricordiamo soltanto brevemente
Il quadro che si presentava nell'autunno scorso nell'autunno scorso Nazioni Unite Banca mondiale i palestinesi tutta la comunità internazionale avevano tracciato un certo quadro di coordinamento degli aiuti
Un quadro a cui l'Italia ha partecipato pienamente il proprio convinta della necessità che occorresse lanciarsi in questa fase di ricostruzione favorire il passaggio delle responsabilità l'Autorità palestinese e sostenerla in questo non di non facile compito in quell'occasione l'Italia si è impegnata a finanziare progetti per venticinque milioni di dollari
E via focalizzati nei settori dove l'Italia tradizionalmente si è impegnata in Palestina e cioè la sanità la pubblica istruzione l'acqua ti pare sono settori tutti vicini alle esigenze più pressanti della popolazione palestinese e sono quelli in cui maggiore e la tradizione di attività della cooperazione italiana
Questo si collega anche alla tradizione della del del di aiuti italiani a favore dei rifugiati palestinesi
Ricordo qui che l'Italia è stata costantemente una di uno dei principali finanziatori
Dell'azione dell'Urban dell'agenzia delle Nazioni Unite che opera appunto per i rifugiati
A cui l'Italia ha dato costantemente contributi dell'ordine di dodici quindici miliardi di lire all'anno
Questi questi contributi hanno portato a dei risultati molto importanti ma se pensiamo soltanto cosa è stato fatto al Biscan di casa un campo di rifugiati per i quali con i finanziamenti italiani sono state riabilitati e oltre quattrocento abitazioni sono state costruite attrezzature del e scuole avviati programmi sanitari ride riabilitata rete fognaria eccetera
Noi vogliamo guardare al lungo periodo vogliamo guardare più avanti vogliamo assistere l'Autorità palestinese ad acquistare una propria capacità di azione e di gestione delle risorse e del territorio
In questa azione contiamo anche molto sul supporto delle organizzazioni non governative
E proprio in né per quanto riguarda le organizzazioni non governative un una nuova iniziativa che mi piace sottolineare qui
E quella concordato recentemente con la Banca mondiale per un finanziamento che promuova delle partnership tra ONG italiana e ONG palestinesi perché insieme erbe preparino e portino avanti dei Progetti dei progetti di sviluppo nel settore sociale
La cooperazione internazionale si trova oggi in Palestina di fronte a un dilemma un dilemma difficile la scelta tra le operazioni di più corto respiro disegni emergenze e quelle invece di più lungo periodo
Naturalmente le scelte strategiche devono anche tener conto della realtà e anche per questo che l'Italia per esempio recentemente a ha modificato una parte della della propria del retro che aiuti e a aumentato il proprio finanziamento allo stand che un Fondo delle Nazioni Unite della banca poi gestito dalla Banca Mondiale
Per i bisogni immediati dell'Amministrazione palestinese dedicandolo proprio a piccoli progetti per la creazione di posti di lavoro ad alta ad alta d'alto livello di occupazionale
Insomma il nostro obiettivo è quello di dare lavoro subito nei territori palestinesi e impedire che la situazione sociale Possa uscire di controllo
Voglio comunque menzionare che nel settore nel emergenza vera e propria sono stati comunque fatti alcuni interventi meno che in passato per circa quattrocento milioni di lire acquisto di medicinali per gli anziani generico
Nel nel biennio precedente erano stati fatti interventi per circa cinque miliardi e quindi c'è stata una riduzione ma una riduzione che andava proprio posta in questa ottica del passaggio dall'emergenza al ricostruzione
Io credo che occorre che la comunità internazionale che i nostri governi si impegnino perché nei territori si possa tornare quanto prima ad una ditta normale
Le chiusure rispondono a necessita di sicurezza certo ma vanno limitate soltanto alle necessità assolute di sicurezze altrimenti l'economia porta le stime se non potrà mai decollare e il processo di pace non potrà mai riprendere proprio corso
Nelle prossime settimane anche alla luce del risultato elettorale israeliano la comunità internazionale dovrà di nuovo valutare la situazione e vedere come far fronte alle esigenze nuove che si presentano il nostro pure naturalmente e che si possa tirano stazione posta sempre più privilegiare gli obiettivi della ricostruzione sempre più gli obiettivi di lungo periodo rispetto alle esigenze immediati dell'emergenza grazie
Io ringrazio detto lo devo a ringrazio tutti gli oratori che sono intervenuti sia per la sostanza dei loro interventi sia per essersi sostanzialmente attenuti alle indicazioni sui tempi cercando di essere più concisi possibile sopra poche volte difficile quindi sono particolarmente grato mi scuso con i presenti per il modo un po'frammentario con cui questo vostro tavolo tondo è andata avanti per la interpolazione di alcuni interventi che avrebbero dovuto fare parte dalla successiva tavola rotonda era già un tema molto vasto e quindi può averlo allargato ulteriormente con l'interpolazione arresto
La discussione un po'farraginoso
Però ritengo che sia stato estremamente utile che abbia fornito dei punti di riferimento validi che per concludere vorrei fare tre brevissime considerazioni di carattere generale
La prima è che è stato detto da alcuni oratori per mi hanno che so che sono intervenuti in questa tavola rotonda quanto è importante che la comunità internazionale sia capace nelle grandi crisi di parlare con una voce sola di avere una sola gente è un tema centrale è un tema fondamentale
Quando io ho finito l'operazione in Mozambico ho fatto una intervista prima di partire malato quali sono le ingredienti dalla ricetta Monza BT hanno detto tre uno è la volontà di pace primo Zambeccari senza la quale non sarebbe fatta l'operazione
La seconda è stata la flessibilità con la quale le Nazioni Unite hanno gestito l'operazione di pace la terza e certamente non la meno importante
è stata la unità di intenti dalla comunità internazionale Mozambico non c'era una sbavatura di un millimetro
Tutta la comunità internazionale aveva una sola agenda parlava con una sola voce e nessuno ha potuto utilizzare un Paese contro un altro un gruppo di Paesi contro l'albero gruppo ma cosa ancora più importante rappresentante dell'ONU non è mai stato percepito
Come il rappresentante di una burocrazia internazionale ma come il rappresentante dalla comunità internazionale nel suo complesso e in quanto tale aveva un'autorità e un prestigio che hanno viva la gara lunga superato quella di altri rappresentanti speciali che invece si sono limitati a destra i rappresentanti dell'organizzazione come fatto burocratico
Questo è un lamento fondamentale
La ragione principale della mia nomina come inviato dall'Unione europea credo che sia questo è il mio compito principale è quello di cercare di unificare la posizione dei quindici Paesi e Unione europea e cercare di evitare che i quindici Paesi si muovano in ordine sparso come hanno fatto in Bosnia come hanno fatto in Somalia tanto per fare solo alcune indicazioni ma si muovano con un'agenda unica e tutti insieme
La seconda questione riguarda il processo di democratizzazione
Credo che dobbiamo stare estremamente attenti noi occidentali noi Paesi donatori quando ci avviata avventuriamo in operazioni di esportazione di modelli di democrazia
Il modello democrazia occidentale basato sulla regola dalla maggioranza attentissimo in comune con la culture e tradizioni africane
E insistere su questo modello significa creare i presupposti di alcuni disastri significa anche accentuare elementi etnici e farle diventare elementi di conflittualità politica o elementi attraverso il quale si conquista si gestisce il potere se c'è un fatto importante sia in Ruanda che il Bologna e che vale mento etnico non è un elemento radicato a livello di bus mai in un conflitto etnico e provando in Burundi è esploso al livello di villaggi
Conflitto etnico è uno strumento di
Potere uno strumento delle élite per conquistare per gestire per mantenere il potere
E introdurre un modello democratico che funziona da noi e che è basato sulla regola dalla maggioranza chi vince vince tutto e chi perde perde tutto e la premessa ideale per accentuare questo aspetto e per creare le condizioni di la maggiore conflittualità
Devo dire che questo non c'è bisogno di per esportarlo in Africa per vedere che può essere deleterio basterebbe immaginare per un momento che cosa sarebbe la Svizzera domani mattina se noi applicassimo in vista del sistema anglosassone della maggioranza
Così come applicato in in in nel nel nel Regno Unito
Vi posso assicurare che la Svizzera non sopravvivrebbe come Paese unito perché due settimane
Vi c'è un elemento c'è una delicato equilibrio di di di di bilancio di fra diversi gruppi culturali e linguistiche linguistici che deve essere garantito da meccanismi istituzionali che ne tengano conto
Beh quando facciamo le stesse operazioni in Africa dovremmo avere almeno la accortezza di tenere conto dei loro valori culturali e la valutazione
Finalmente un'ultima considerazione
Se è vero che la comunità internazionale ha bisogno di fare uno sforzo per cercare di
Fare questa campagna lodevole di democratizzazione ritenere contro la cultura la tradizione locale
E altrettanto vero che è indispensabile che i nostri interlocutori dall'altra parte si rendano conto di un grave rischio che è in corso che il rischio della marginalizzazione dotava dondolo continente c'è una fase di stanchezza dell'aiuto c'è una riduzione sensibile del impegno finanziario dei Paesi donatori in generale
C'è la il rischio la più il pericolo molto grave che l'Africa venga cancellata dai piani di sviluppo mondiale
L'Europa ha sempre più come priorità l'Europa dell'Est i Stati Uniti hanno un problema in America latina che si fa sempre più pressante il Giappone sempre più impegnato in Asia l'Africa rischia di essere il continente cancellato
Ricordo che qualche un paio d'anni fa alla famoso fumoso riunioni di capi di Stato che si tiene in Svizzera a Davos in particolare il presidente del Mozambico ci saranno partecipo a questa riunione c'era la riunione finale presieduta dal re Mombasa
Eremo vara la fine diede a ogni capo di Stato tre minuti per dire quali erano i temi di maggiore preoccupazione per loro
E ci sarà presa la parola disse Presidente non mi servono tre minuti mi servono trenta secondi
La mia preoccupazione principale e la mancanza di preoccupazione vostra per il mio continente Durante tre giorni si è parlato di tutto tranne che di altri
E un fatto è stentato importante cioè c'è chiaramente un senso di stanchezza e l'opinione che l'Africa e Hopeless che non ha speranze quindi tutti investimenti in Africa sono perduti non vale manco vale la pena di fare bisogna contrastare questo tipo di tendenza bisogna che da una parte la comunità internazionale si faccia carico di un'analisi più approfondita e faccia più attenzione a quello che fa ma è anche essenziale che i nostri amici africani dall'altra parte comprendano qual è la situazione nella quale ci si sta incamminando che facciano il necessario per evitare che questo atteggiamento di stanchezza diventi un atteggiamento di il cancellazione totale del l'Africa dall'agenda internazionale
Con questo credo che possiamo o concludere questa questa tavola rotonda non con un senso di pessimismo ma al contrario questo è solo un avvertimento
Credo che sono tutte le condizioni ancora intatte perché tutto questo non accada al contrario perché l'Africa arresti un punto centrale dell'attenzione ma ripeto ci vuole che qualcuno faccia qualcosa
Per esempio che quando si può scegliere tra l'opzione militare l'opzione politica si scelga l'opzione politica e non quella militare di quella militare può pagare nell'immediato ma nel tempo lungo questa disastrosa con questo chiudiamo questa tavola rotonda e si dovreste per riprendere a questo punto la quella successiva che è già stata introdotta dalla relazione del professor De Rita
Dall'intervento del sindaco di Trieste dottor Illy
Il sottosegretario osservi che è qui presente
Ha gentilmente accettato di presiedere questa questa parte di concludere i lavori toccherà a lui alla fine tirare le conclusioni quindi io sono grato per questa sua disponibilità onorato dice della presidenza
Tale rapidi istruzioni che mi hanno dato credo che abbiamo due interventi nostro collega Bonalumi
Quindi palmo e già
E quindi gli do la parola ringraziandolo
Sì ok poche considerazioni non soltanto per l'ora
Ma perché rispetto le cose che li avevo pensato di dire già sono state detti sia pure con diverso eloquio dal sindaco di Trieste Illy per quanto riguarda la cooperazione decentrata
Dalla dal professor De Rita per quanto riguarda la citazione del proverei come meccanismo che in qualche misura rispetto all'esperienza italiana ha determinato un modo di operare per quanto riguarda zone di aspro conflitto lo dico perché appunto questo progetto del prodiere ha trovato ha trovato in me e ha trovato nelle strutture del ministero degli esteri il punto di riferimento per impostare nel lontano mille novecentootto ottantotto questo notti podi
Programma che ha fatto sì che nelle pieghe della la cooperazione italiana talvolta
Espressi in maniera negativa questa dell'esperienza del potere fosse invece un espressione invece della positività dell'attività della cooperazione e infine le considerazioni che ha fatto all'amico Aiello per quanto riguarda questa sua questo suo cocciutaggine così vorrei vuole utilizzare questa espressione rasoterra
Con cui lo vedo fermamente impegnato sul le antiche
Battaglie su questa problematica e vedo che questa sua cocciutaggine l'ha portato a continuare guidare positivamente questo grosso impegno
In sostanza cosa rimane da dire rispetto al tanto da fare
Sempre vedo che
Il conflitto tra tra emergenza e cooperazione allo sviluppo non è un conflitto puramente verbale neanche conflitto concettuale cioè sempre questi due momenti sono in tensione
E quindi questo determina questo dilemma della politica degli aiuti cioè rimane sempre attuale la domanda aiutare come aiutare perché aiutare
Su queste tre domande vengono sempre
In ballo motivazioni e spiegazioni in grado di tentare di giustificare appunto questo
Aiuto esterno volta a volta solo obbligazioni morali sono molle di solidarietà sono interessi nazionali
Sono obiettivi politici per non ricordare poi invece considerazioni meno nobili ma comunque in qualche misura anche se legittime come quelle di carattere commerciale
Il problema è sempre quello come ridurre la povertà soprattutto quando questa riduzione della povertà assume caratteristiche così
Così forte come quella recentemente detta D'Aiello o l'Africa continente sempre più alla deriva
Io credo che siano sostanzialmente due i fattori che hanno fortemente delegittimato la politica degli aiuto degli aiuti
La prima è tutto sommato la mancata soluzione del problema delle sotto o sviluppo e della fame dove i in questi ultimi anni
Ha finito col ingenerare un certo scetticismo sulla efficaci di tale politica
Ma sarei più preoccupato sulla seconda questa sorta di di Luis azione degli aiuti suo obiettivi non legati allo sviluppo ma agli interessi del Paese tome attore
Da questo punto di vista vale la riflessione fatta recentemente dall'economista americano Roger Riedel
Che ha calcolato che il cinquanta per cento di tutto l'aiuto ufficiale dei Paesi donatori è vincolato all'acquisto di beni e servizi del Paese domatore
Ora l'insieme di questi elementi hanno prodotto questa sorta di delegittimazione rispetto alla quale dobbiamo fortemente reagire reagire perché è chiaro che questa delegittimazione trascina dietro di sé immediatamente quella che proprio una vera e propria crisi di identità della politica
A di cooperazione che ha tra l'altro un'Italia assunto poi delle caratteristiche ancora più forte per un tutta una serie di motivazioni che che conosciamo
Ora da questo punto di vista io credo che la ragione per cui l'emergenza il discorso che è stato fatto oggi pomeriggio sul ruolo delle ONG
Questa questa questa questa strada che è indicato il commissario Bonino con questa particolare struttura portata avanti dalla comunità europea
Fa sì che la comunità internazionale in qualche misura si è trovata impreparata ad affrontare questo nuovo tipo di conflitto sia dal punto di vista politico che dal punto di vista umanitario
è stata è stato invocato una sorta di diritto di diritto di ingerenza umanitaria che attende però di essere definito che ancora vago e incerto i casi per quanto del Burundi della Liberia soli a dimostrare cosa questo significhi cioè siamo ancora in una situazione in cui uno si domanda ancora caro Aiello qual è in fondo la vera ragione per cui tutte queste politiche di cooperazione comunque li si voglia chiamare emergenza e quant'altro
Non è riuscito a di saldare questa sorta di reticolo della fame che ha coinciso con reticolo della guerra questa è la dire la domanda inquietante che se uno uno si fa quando vi dica i casi del Ruanda del Burundi e della Liberia quasi che in qualche misura il reticolo della guerra fosse quasi l'unica molla per generare una sorta di aiuto allo sviluppo so di dire una cosa aberrante provocatoria ma non non saprei trovando un'altra nella in nella nella ricerca del perché il retico dalla fame coincide sempre di più con reticolo della della guerra in altri paesi invece come la Somalia e la Bosnia ha comportato grandi operazioni sotto l'egida delle Nazioni i unite sia di carattere e anche di carattere o prevalentemente di carattere militare con i risultati che tutti conosciamo
Venendo rapidamente le conclusioni in noi come il Palm Moro coinvolgo qui anche
L'amico Guelfi che sulle cose che sto dicendo è stato come direttore del palmo maggiore artefice di me Doria cercato alcuni anni fa di nel mettere sotto lenti d'ingrandimento il caso o Somalia
E ne ha fatto un certo tipo di lavoro che appunto è stato intitolato Somaglia che fare che poi alla fine è stato utilizzato nelle conversazioni che l'Italia ha fatto con i Paesi donatori beh in conclusione noi diamo
Colto duello imiti in questa operazione la prima che il comando politico-militare a loro unificato nelle mani degli Stati Uniti
Non era stato in grado di elaborare una precisa strategia sul senso dalla propria presenza in rapporto alla ricostruzione di un coste di un contesto socio politico istituzionale
E nella individuazione a tale scopo di referenti locali che fossero credibile cioè non ci si rese conto
Che la responsabilità di ogni processo di ricomposizione politica risiede in primo luogo nella società somala che non può essere surrogata in alcun modo e quindi
Non avendo colto appieno questa situazione
L'attività dell'uno somma ha portato ad un esito pressoché fallimentare e quindi al ritiro del contingente immune multinazionale
Il secondo e più sul piano dell'aiuto umanitario il nostro suggerimento è stato quello di pompare una volta risolti i problemi della soap della minima sopravvivenza
Aiuti alimentari e presenza di un minimo di strutture mediche alla riqualificazione dell'apparato economico produttivo per evitare l'elemento distorcente nella economia a della dell'aiuto quindi
Alla fine siamo sempre allo stesso punto quando questi aiuti di emergenza sono utile indispensabile ma per un periodo di tempo circoscritto senza del quale è chiaro che e difficile preparare un qualsiasi tipo di ricostruzione ponendo attenzione e alle risorse umane e all'aspetto formativo
Quindi per quanto riguarda il futuro io credo che questo scenario comprenda gli interventi di emergenza che prevedono sempre più abbiamo sentito anche l'esperienza sudanese
L'inserimento sul territorio delle cosiddette strutture militari
In secondo luogo il tentativo volto a risolvere i conflitti interni che sono alla base della crisi qualora esse non siano causate da a catastrofi naturali
E terzo il tentativo di gestire attraverso un coordinamento internazionale i periodi anche lunghi Chitral sezione verso regimi politici meno
Tendenzialmente democratici e quindi come sostenere i processi di State Building e venne a questa sequenza
Si deve aggiungere la necessità di formulare attuale progetti anche essi coordinati internazionalmente
Di cooperazione allo sviluppo senza i quali la rimozione delle cause dei conflitti e delle crisi può difficilmente essere duratura ora io penso che questa ipotesi di lavoro deve spingere
Gli esperti e gli operatori del settore della cooperazione della solidarietà umanitaria
Ad esplorare illegale ammette fra gli interventi di peacekeeping e le concezioni più tradizionali della cooperazione questi due elementi costituiscono sempre più frequentemente l'anello iniziale il finale di una lunga e complessa catena di attività internazionali in proposito una riflessione preliminare
Può essere fatta in questa sede nel senso che tutti coloro che sono a favore degli interventi umanitari devono essere consci che le azioni di peace-keeping come strumento di risoluzione delle crisi sono legati da un filo diretto alle problematiche della ricostruzione di in cui e dunque della cooperazione internazionale di lungo perigliosi inoltre le azioni di peace-keeping in contesti di Fénis Teti in cui si verifica cioè un collasso delle strutture statuali e una frattura profonda del tessuto della convivenza sociale assumono inerentemente un volo ore un valore politico che lo si voglia o no
E dunque opportuno che l'implicazione degli interventi umanitari in particolare quanti quando essi coinvolgono l'impiego di forze militari
Siano ponderate discusse in modo esplicito
Azioni di peace-keeping aiuti di emergenza programmi di sostegni e Proci si diceva processi dispetti e nation building e infine programmi di cooperazione allo sviluppo necessitano di uno schema organizzativo sempre più organo organico
Pena una debolezza strutturale dell'infido dell'intero edificio della solidarietà umanitario ecco che allora va be'occorre reagire al processo che Fini che in questi ultimi anni hanno caratterizzato la delegittimazione dalla cooperazione italiana dobbiamo fare in modo fare sì che la cooperazione
Riprende il suo cammino ritengo dipende riprenda il suo albero sia sul piano della dotazione delle sue strutture umane delle sue strutture termiche delle sue strutture
Finanziari bisogno da questo o punto OP vista mettere in campo le varie esperienze che qui sono state ricordate quindi poi mente come sento parlare in questi ultimi mesi sarà una nuova legge sarà quello che sarà certo che se vogliamo fare anche il nuovo strumenti legislativo dobbiamo anche fare un minimo di verifica critica di come si sono adottati questi strumenti legislativi in primo luogo sapere qual è la vera ragione per cui in qualche misura anche la legge quarantanove ha fallito
Il suo scopo anche perché poi alla fine quando sia Reja arriva al fondo di tante riflessioni astratti ed è poi tutti gli operatori che ritengono che in fondo per questo strumento così negativo la legge quarantanove non sia stato non perché io ne sia stato il relatore allora io voglio qui dire all'amico o o serie nei confronti o a quale confidiamo non perché voglia fare qui un omaggio e un'espressione di
Positiva perché da alcuni giorni da alcune ore il nuovo sottosegretario agli Esteri con la delega globale della
Ah cooperazione perché nonché gli altri fossero da meno ma perché sicuramente
Oggi abbiamo in questo settore un uomo che ci crede è un uomo che questa materia la conosce e che non deve fare i corsi di formazione accelerata su questo tipo di discorso perché
Da sempre per anni si è battuto sul piano politico sul piano parlamentare su questo tipo di il problema certo è caroselli che se uno andasse a vedere il Regolamento dall'applicazione della quarantanove si accorge che questo non è il Regolamento tanto invocato ma è stato tutto una serie di procedure provo burocratiche
Per assorbire per metabolizzare dentro la quarantanove tutte le strutture della precedente legge settantatré perché questo è stato il Regolamento Ca'introdotto la prima metastasi
Che ha determinato poi gli scompensi che qui tutti i ricordi al punto tale che mi dicono che dopo tanti anni cioè noi non siamo riusciti a fare il secondo lettura la legge quarantanove perché cadeva la legge
Settantatré questa qui dei mille ottocento mila però poi scopriamo che a quattro cinque per non dire a sei anni di distanza
Nel colore è un po'tutto voglio dire una seconda lettura vedere se meccanismi operativi erano così tecnicamente validi sappiamo che oggi al ministero degli esteri o a o del tesoro ancora ci sono uffici
Che stanno gestendo voglio dire le le pendenze dalla legge settantatré ecco questa presepio
E già una delle delle grandi contraddizioni che sempre non risolte le quale si facciamo anche una quarta o la quinta o la sesta legge ma non so voglio dire cosa
L'altra cosa poi se pensiamo che il ministero degli Esteri Contini ad operare su quanto dice l'articolo uno della legge quarantanove cioè la politica operazione come strumento di politica estera l'ora anche lo strumento della direzione generale della cooperazione deve essere rafforzato
Perché fosse glielo turco riesce a capire quello che voglio dire all'ultimo momento mentre si stava chiudendo definitivamente nelle dichiarazioni di voto la legge
Io ho proposi l'emendamento che venne interpretato dal presidente come un fatto puramente regolamentare i cento cambiamo la dizione dipartimento indizione direzione
Voto devo adeguarmi invece chiamava dipartimento che avevano dire in realtà non comprendendo che con questo piccolo passaggio
Puramente verbale noi abbiamo silicato dentro il ministero degli Esteri una vera e propria nuova direzione generale che il DPR diciotto
Che tale altre direzioni generali del ministero degli esteri Poteri strutture e organigrammi e vi discorrendo questa è una direzione generale care stesse caratteristiche le altre macchine
Lo strumento complessivo ordinatorio del ministero degli esteri non comprende da qui la debolezza voglio dire operativa strutturali concettuale
Della direzione generale per cui anche qui i primi a dire allora per rafforzare questa direzione generale facciamo l'agenzia si faccia però cominciamo prima stabilire se questa direzione c'è dieci avere lo spessore la struttura delle altri direzione perché troppo facciamola la l'agenzia sul piano operativo e continua a essere debole la struttura pensante I politica per questo
Infine per quanto riguarda anche le risorse ma diciamo la volta per tutto anche la verità insomma qui per l'amico Riello che si batteva
A a più di me su queste cose dobbiamo dire che quando gli aiuti alla cooperazione
Caro seri hanno raggiunto i famosi cinque mila cinque mila quattrocento miglia
In realtà quattro mila erano sui capitoli nove zero zero uno e nove zero dove che erano i crediti di aiuto cioè era era tutto il meccanismo per fare funzionare
La macchina para commerciale perché è stata in qualche misura adesso su più parlamentare quindi posso parlare in maniera più più più più più più insomma meno meno meno paludata
è stato una sorta di vendetta del ministro del tesoro perché quando era stata fatta la legge Ossola
Nella legge Ossola Carey ordinava il commercio internazionale italiana era stato messo dentro un capitolo che si occupava di comparazione piega dalla legge Ossola facciamo anche un po'di cooperazione di beneficenza
Quando all'unanimità la Commissione tetto no questa roba qui deve essere scartata quando demmo il parere a questa legge perché dobbiamo fare una nuova legge dalla cooperazione in qualche misura per una sorta di nemesi il mio amico andrete a Dio
Tre mila quattro mila cinque mila dieci mila via
Però il novanta per cento deve essere e nelle mani del ministero del Tesoro pere far funzionare i crediti aiuti gli aiuti alle cose internazionale che utili per l'amor di Dio Banca mondiale tutto quant'altro riguarda questo tipo di me e non l'abbiam visto stamattina
Stamattina abbiamo fatto una bellissima riunione
Presso l'il palmo con il rappresentante dalla Banca mondiale per vedere come le ONG operano le nelle nelle nelle nelle netta nelle nelle nelle più fra le popolazioni palestinesi e via discorrendo
E lo stesso funzionare al pomeriggio andato
Da un'organizzazione sorella come lo IAI dove sulle spese Freccero invece gli imprenditori qui voglio dire è insomma voglio dire se non vengono chiariti questi passaggi questi elementi e poi Pain utile meravigliarci delle sorte e questo cosa nel tempo
Che è vero che il così detto Donno gode di poche risorse e anche queste difficilmente gestiti perché sia Moriggi ritornati alla Bilancio tradizionale dello Stato
Però forse qui caroselli ho l'impressione che se e tu perdessi qualche giorno lì al ministero del Tesoro scopriremo che in realtà il ministero degli Esteri se vuole per quanto riguarda il recupero di risorse finanziarie per quanto riguarda la cooperazione ci ha circa due mila miliardi
Due mila miliardi da gestire in questo tipo settore non foss'altro perché il fondo di rotazione mica si è interrotto quindi se il fondo di Tor di rotazione
Non è stato interrotto il ritorno di tutti quei crediti aiuti che ha messo in campo ritornano a qualche parte lo capisco perché mai i nessuna relazioni nessun bilancio voglio dire un'analisi seria del ritorno della dell'utilizzo e crede di tutte
è venuto alla luce del sole per vedere che comunque voglio dire dovrei commentare il dove come e rendono più operativo ma intanto anche queste questa questa cifra che non mi pare proprio una bazzecola vediamo come rimetterla in campo in termini più trasparenti più operativo
Grazie
Totti una Guido Barbera delegato delle ONG italiane presso l'Unione europea
Prego
Grazie signor presidente
Penso che al momento in cui siamo giunti dopo una giornata così intensa di contributi
Ci sia una certa stanchezza
Non capita sicuramente al momento giusto visto il tema di questa ultima sessione di lavoro che doveva portarci a riflettere sulla nuova politica di sviluppo sulle nuove strategie
Da parte mia penso di confidare molto nella giovinezza del Governo nell'entusiasmo che se soprattutto da parte sua come sette sottosegretario con la delega per la cooperazione per avviare qui oggi un confronto su questi punti
Perché effettivamente il lavoro da fare
Considerevole
Una considerazione
Valutazione per partire qualcuno già stamattina commentava la giornata di lavoro dicendo c'è una scarsa partecipazione forse se siamo molto lontani dai tempi dei grandi stanziamenti dove c'erano le grandi sale piene le code di gente fuori c'è un qualche nesso
Io penso sicuramente Dino non su una questione monetaria in quanto profondi sulla cooperazione anche l'onorevole Bonalumi adesso lo sotto mirava ce ne sono il problema è come gestire come utilizzare come spendere questi soldi
Il problema è che la macchina si è bloccata il tutto si affossato attorno alla burocrazia
Forse anche ad una certa volontà del non progredire
E quindi bisogna ripartire proprio da questa situazione dal recuperare una credibilità e una volontà nel nell'impegno di cooperazione internazionale
Proprio conclusione della Anzio in apertura della assemblea della MG io europea il commissario Pinheiro denunciava un clima di apatia generale che si sta vivendo a livello europeo nei confronti della cooperazione non solo nel mondo politico anche un certo senso nella società civile stessa
Ma se l'ONG non partecipano soprattutto qui da noi in Italia non partecipano più a questi momenti e perché probabilmente sono stanchi di parlare
Di trovarsi attorno a dei grandi momenti di riflessione e non concludere più nulla
Sono stanchi di di tanti sforzi e di dover poi camminare da sole nelle varie difficoltà per cui è un rapporto che dobbiamo assolutamente recuperare
Dalla riflessione da una riapertura del dibattito parlamentare stesso sulla cooperazione priorità della nostra cooperazione allo sviluppo italiana
Ma direi ancor più dallo stesso impegno nel mantenere nella politica l'attenzione verso la cooperazione internazionale
Personalmente ho seguito intensamente questo semestre di presidenza italiana per quanto riguarda il nostro settore di cooperazione qualche giorno fa c'è stato il consiglio sviluppo
Ma purtroppo abbiamo dovuto constatare una certa carenza direi non proprio senza ma quasi del dell'impegno e del dibattito stesso politico con attorno a queste tematiche
In una riunione che abbiamo avuto come e Comit Credit Edison con il gruppo di lavoro in preparazione del consiglio sviluppo già nel mese di febbraio
Siamo rimasti molto preoccupati dalle dichiarazioni di alcuni Stati membri sulle tendenze
Ad una cooperazione sempre più nazionalista piuttosto che in linea con quanto lo stesso Trattato di Maastricht
Già afferma di complementarietà delle politiche di sviluppo
Questo impegno nel concretizzare quindi quanto dal Trattato di Maastricht sottolinea ma
Di sostenere un pro cesso di ratifica di numero verifica delle varie politiche di sviluppo e delle varie politiche settoriali che ruotano attorno ad una politica generale
L'abbiamo presentato nel in occasione dell'apertura dalla Conferenza intergovernativa stesa
Ci sono purtroppo oggi varie situazioni che annientano se non annullano completamente gli affetti
Di quello che si riesce a fare a livello europeo e a livello anche nazionali in materia di sviluppo
Soprattutto vorrei sottolineare come dobbiamo partire da oggi fare questo salto di qualità per rilanciare la nostra cooperazione e per fare questo sia opportuno
Un chiaro
Una chiara verifica degli attori impegnati nel processo di cooperazione ed aprire una serio tavolo di confronto di lavoro tra i vari operatori
Soprattutto questo in materia di cooperazione decentrata qui già oggi è stato Hunt annunciato alcune volte il ruolo che la cooperazione decentrata giocato negli ultimi due anni sicuramente uno dei passaggi forse più brillanti uno dei pochi negli anni novanta della nostra cooperazione
A mio avviso dobbiamo stare attenti per non bruciare subito questa novità
E per far questo dobbiamo concordare e definire tra i diversi attori i ruoli il procedure
Di lavoro ma anche i ruoli e le procedure di rapporti che dobbiamo giocare in un processo di cooperazione del decentrate in un processo generale di rilancio della nostra cooperazione
In Italia abbiamo negli ultimi tempi parlato molto del terzo settore
Dell'associazionismo in genere
A livello europeo stiamo riflettendo insieme come Ang sull'identità delle ONG
E pur consapevoli della ricchezza che il mondo dell'associazionismo del terzo settore è presente riteniamo che
L'identità specifica dell'ONG di sviluppo abbia un qualche cosa che le caratterizza
Che le pone in un tavolo generale dell'associazionismo come una parte integrante del dell'associazionismo ma anche come portatrici di un'esperienza di una cultura di una tradizione maturata nel tempo
Che
Ha un suo ruolo da giocare nel processo di cooperazione
E come più volte abbiamo già richiesto penso che la nostra cooperazione non Possa esimersi
Dalla vere in in un serio tavoli di lavoro una rappresentanza alla pari anche della nostre mondo dell'ONG per discutere
Insieme
Le linee della cooperazione le procedure che devono regolare i nostri rapporti e le scelte da fare per rilanciare la cooperazione in Italia
Non si tratta solo direi con uno di riconoscere l'ONG ma si tratta anche di dare un giusto ruolo al loro operato e alla loro
L'opposizione nel contesto della cooperazione un dato molto semplice viene proprio
Dalla considerazione dichiarata da tutte le varie parti amministrative Corte dei Conti Parlamento eccetera dove più volte si è ripetuto la positività l'esperienza positiva dell'ONG nel contesto della cooperazione con una delle esperienze
Più concrete immediate
Cose dichiarazioni che molto spesso però non trovano attuazione nelle
Nella vita quotidiana nelle procedure specialmente in Italia direi se infatti a livello europeo
Abbiamo oggi abbiam parlato soprattutto di azione umanitaria dove il novanta per cento di Eco dei degli stanziamenti di Ecopass Traverso opere di ONG
A livello sempre europeo stanziamenti altissimi vengono utilizzate oltre il cinquanta per cento in attività realizzate tramite l'ONG in Italia abbiamo una percentuale bassissima tre quattro cinque sei per cento a seconda delle delle chiavi di lettura che possiamo dare io non penso che le ONG italiane non abbiano una capacità progettuale e una capacità esecutiva in grado di poter svolgere una lavoro consistente come le altre ONG italiane europee
Tanto più che dalla stessa Unione Europea
Siamo a livello di finanziamenti specie nelle linee di cofinanziamento alla pari con le ONG inglesi tedesche principali
Probabilmente non sicuramente non abbiamo dei mezzi e delle possibilità di dialogo di confronto e di gestione uguali e a mio avviso non abbiamo nemmeno delle leggi che ci supportano in maniera adeguata un esempio solo proprio per rimanere in campo umanitario ci viene dal dall'utilizzo dei volontari
In Italia siamo da tempo bloccati con l'utilizzo delle risorse umane che ci ha ci hanno caratterizzato per moltissimi anni
In
In altri Paesi in Francia nell'aiuto umanitario utili si utilizzano i volontari con partenza nel giro di un giorno due noi non riusciamo dopo anni a mandar via un volontario in Italia quindi dobbiamo effettivamente a rimetterci attorno ad un tavolo per riconsiderare sicuramente una revisione della legge inquadrate in un contesto più ampio del dell'insieme della nostra politica estera dell'insieme del nostro ministero degli affari esteri
Ma rimettere in mano
Unitamente anche a tutte le procedure che stanno regolando meglio stanno bloccando l'attuazione era pro di tutti i progetti in corso e l'approvazione di tutte
Le nuove progettualità già presentate
Io ripeto
Penso che oggi non non sia possibile rilanciare cui tutta una serie di osservazioni che le ONG hanno già pronte sul tavolo e con i quali nei prossimi giorni potremmo già confrontarci volevamo semplicemente sottolineare questa necessità di apparire il tavolo di lavoro e di a vere attorno a questo tavolo tutti gli attori che fanno che devono fare la cooperazione in Italia ma soprattutto la cooperazione a livello internazionale grazie
Se non ci sono
Altri amici e colleghi che intendono potremmo concludere
Spetta a me questo compito dunque
La commissaria Bonino
E Aiello il dottor Aiello incaricato dell'Unione Europea per la regione dei Grandi laghi
Non è formale
Io litigo con adesso dico che contesto la Bonino
Oppure dico che non sono d'accordo con Aiello
Sulla sua linea sposta sia a Bruxelles che qui sui grandi laghi e probabilmente domani c'è qualche titolo
Naturalmente non riguarda per niente quello che avremmo discusso qui riguarda altro
Ma siccome io invece sono d'accordo
Dirò un solo punto su cui approfondire non disaccordo con la Bonino
E ho sentito già a Bruxelles a Bruxelles dove di recente abbiamo fatto due tre cose di seguito dalla cena con Carter
Sulla regione dei Grandi laghi o un profondo consenso con la linea che sta portando avanti Aiello come Comunità europea
E che io condivido sia come governo italiano sia come sottosegretario specificamente alla cooperazione
Però detto tutto anzi non però detto tutto questo che non possiamo seguire questa linea di fare un po'di creare il caso di fare lo scandalo noi dobbiamo constatare l'avete detto tutti
Che addirittura a livello europeo c'è un
E un qualche rischio di arretramento
Sul terreno dell'aiuto umanitario dell'aiuto su dallo sviluppo dell'attenzione dell'opinione pubblica
E l'opinione pubblica a sua volta si riflette poi sui governi
E quindi rende questa battaglia quest'impegno una questione che
La dico in questi termini
Ascoltare per quella parte che ho potuto ma come ricordava Bonalumi non non vengo da oggi a questo mondo
Ascoltare la
Specificità e anche la competenza alla l'approfondimento di certi interventi la specializzazione con consapevolezza
Ma anche il fatto che l'opinione pubblica proprio non capirebbe neanche più il ragionamento
Che si sta facendo vuol dire che c'è un allontanamento di linguaggi di culture
Da che cosa al e prodotto questo
Prima di tutto dobbiamo cercare poi di capire questo almeno al mio livello per fare una battaglia nel governo e il parlamento con gli organi di stampa
Da che cosa è prodotto
Sono state fatte una serie di considerazioni che io considero molto
Molto valide
Infine vorrei riprendere qualcuna e cioè
Dopo la fine
Dei blocchi contrapposti
Si è creato un clima per cui
Le questioni internazionali hanno un rilievo indiretto non più diretto quando il rischio era della con fronte Hisham del Della guerra atomica del sei adesso succede in Liberia o succede in Bangladesh Birmania chissà cosa sta succedendo in Birmania ogni tanto arriva
Ma ha un rapporto
Che sembra indiretto
L'opinione pubblica in parte la vive così
In questo io non sarei per dare un'accezione negativa al dopo ottantanove
Cioè è vero quello che dice Emma Bonino che sedi si erano create le speranze la pace il dividendo i dividendi della pace e non è stato così
Ma è anche vero
Qualcuno di voi sa sono un vecchio amico di Massimo Cacciari sì
Un suo libro mi colpì il concetto di crisi
Un concetto letto in positivo non in negativo
Noi siamo sicuramente in una fase di crisi degli assetti mondiali
Ed è una fase di crisi che produce anche drammi
Laceranti
Non è detto che questa fase di crisi debba necessariamente produrre il peggio
Può anche essere infatti invece il fatto che entra o sulla sì sulla scena della storia in maniera come dire non certo preordinata una serie di soggetti che possono trovare un nuovo assetto con nuovi equilibrio più avanzato più ricco migliore più bello
Naturalmente questo dipende da molte cose
Da di tutti di intanto dipende da chi ha più forza sull'assetto mondiale oggi
Tra i Paesi che hanno più forza
Pensano di risolvere questo processo attraverso soltanto il dominio militare
Beh allora i nuovi equilibri ci saranno ma non saranno positivi
Pensano di fare ricorso solo alla forza dell'economia degli assetti finanziari
Questo è già più ragionevole virgola
Ma non basta ecco dove io mi collego al ragionamento che fa la Bonino che fanno Aiello che facciamo poi noi tutti almeno adesso alle in via di principio
E cioè il fatto che se questi nuovi equilibri nuovi assetti mondiali del dopo ottantanove che si stanno costruendo non si basano anche
Sul sui valori umani sulla solidarietà sulla cultura sullo scambio sull'arricchimento reciproco sono valori fragili destinati a
A ritrovarsi poi in conflitto
Allora l'aiuto umanitario non è una questione così da poco
E io sono del tutto d'accordo con quello che diceva Emma Bonino
Non soltanto del sul fatto che l'aiuto umanitario
E aiuto allo sviluppo sono due due cose diverse non sostituibili l'una con l'altra
Anzi si integrano assolutamente
La vicenda su bisogna trovare poi le connessioni incerto ed è una ricerca poi anche molto pratica molto concreta ma pensare che l'aiuto umanitario attraverso uno schema puramente economico
Finanziario dice va be possiamo anche farne a meno
Non rende non produce beh questo sarebbe una motivazione forte di questo processo dei nuovi equilibri che si costruiscono e che li rendono molto fragile
Da questo punto di vista
La nostra battaglia culturale
Politica civile nel Paese non è piccola da fare
Io non vi so dare ancora delle risposte
Ma appena assunto questo compito una delle cose che io in testa
è proprio l'esigenza di individuare dei modi attraverso i quali ribaltare un'opinione pubblica che si è creata nel corso di questi anni
Ed è lo dico voglio essere come dire è un seminario appunto di lavoro voglio essere molto esplicito come molti di voi sanno io vengo dall'opposizione ai governi precedenti da sempre
E che io sono critico
Esplicitamente critico contro questa tesi che sta dominando purtroppo gran parte dei mass media della stampa che cooperazione uguale
Ladrocinio disastri
Sono contrario ritengo che sia una un un asso
Come dire una cosa di provincialismo di basso livello badate che io non ho niente anzi per quello che mi compete farò tutto quello che è necessario perché la magistratura faccia insomma
Mestiere abbia tutto a disposizione quello che è perseguibile
Venga perseguito ma anche identificare la cooperazione italiana del passato soltanto con questo aspetto è sbagliato non corrisponda al vero e soprattutto colpisce
Quei tanti protagonisti della cooperazione a tutti i livelli dai dirigenti del ministero alle ONG eccetera eccetera che invece sono stati sono stati e sono un patrimonio del nostro Paese
Io gli ho visti in giro per il mondo oltre che a Roma e questo è uno dei punti di forza dell'Italia poi c'è anche quello che ha sbagliato c'è pure quello che ha rubato c'è quello che ha fatto una vita che non andava fatta cioè quello sommaria queste cose ci sono lo so
Allora lì però questo non basta
Io questa posizione l'assumo nettamente ma non basta
Io penso è un'altra cosa è l'ho verificata devo dire nella mia esperienza parlamentare
Ve lo propongo riflettere riflettiamoci insieme do il valore di un pochino più seminario
Io ritengo
Che non solo l'Italia ma anche altri Paesi dell'Occidente europeo
Adesso anche la Germania anche la Francia stanno facendo i conti con questa questione che sto per dire
Che una politica di risanamento
Del bilancio
E di rigore finanziario
Politica badate bene che io condivido
Anzi video poiché io sono per
Come dire non transigere su questo punto per una ragione strategica fondamentale
Per tuttavia se questa politica di risanamento
In un'epoca in cui c'è la mondializzazione dei processi politici economici cioè non vede anche un rilancio
Della politica estera dell'intervento sul piano mondiale del Paese ed entro il Paese vuol dire unione europea
Se non c'è questo io credo che la stessa politica di risanamento economico corre il rischio di rimanere senza fiato
Se non se non c'è una crescita complessiva
Non si può procedere solamente attraverso i cosiddetti tagli che ripeto sono d'accordo di fare tutte le volte che è possibile e necessario sono convinto uso la parola anche dei necessari sacri circa ma se è una politica si limitasse a questo e non ad avviare contemporaneamente anche un nuovo livello dello sviluppo nella sua qualità nella sua relazione io non credo che la stessa politica di risanamento avrebbe un respiro sufficiente
è questo il nodo che bisogna far capire al Parlamento alla stampa eccetera perché riescano a intendere che questo livello di cui parliamo non è una questione marginale ma è una questione decisiva del futuro del Paese
Parlavo in questi giorni in occasione di uno dei tanti impegni
Anche formali ma da cui escono poi
Vi siete mai chiesti provata guardare tutti gli organi di stampa italiani
Ci sono anche i i quotidiani fanno tutti i supplementi
Ce n'è uno di politica estera
No sono tutti di altre
Sono tutti di altro tipo interessati non voglio dire sono sto dando giudizi di sorta ma per dire qual è il tipo di orientamento contro il quale combattiamo
Io dico che non è solo la questione la cooperazione
è la questione della politica estera del Paese nel suo complesso non solo la cooperazione non solo avevi l'aiuto umanitario
Questa battaglia io l'ho fatto in Parlamento intendo farlo adesso ancora di più al Governo
Nella misura in cui appeso
Il sottosegretario
Vado avanti rapidamente perché non vi voglio trasferire tutte le riflessioni intense che sto facendo da
Io penso francamente che se pensassi di aggiungere qualcosa sarei solo presuntuoso
Io penso che noi in Italia per l'esperienza che abbiamo per
Diciamo pure anche che il caso il loro capacità ci hanno messo l'Emma Bonino che risponde Commissione Europea Aldo Ajello che da tempo lavoro su queste questo terreno tutti i nostri soggetti di cooperazione B
Francamente mi sembra leggendo tutti i documenti quello che non ho potuto la nostra elaborazione
Quella che ho verificato anche al recente Consiglio dei ministri dello sviluppo nella nel nei documenti la nostra elaborazione su questi problemi di che cos'è l'aiuto umanitario di quali sono come dire i quesiti che apre i problemi da risolvere
Dagli stessi nostri uffici mi sono arrivate documentazioni stimoli eccetera che dimostrano un livello di conoscenza ormai di elaborazione di problemi che dobbiamo affrontare non dico che siamo tutti risolti
Ma che dobbiamo affrontare che è di
Francamente di alto livello
E cioè
Il rapporto tra aiuto umanitario e prevenzione il rapporto varate timido solo i titoli perché se no e il rapporto tra prevenzione e ricostruzione riabilitazioni sono secondo della delle lingue e sviluppo
Come impedire che l'aiuto umanitario crei dipendenza
Come usare strumenti ne hanno parlato di Rita Illy non l'ho ascoltato
Purtroppo cioè la struttura
Dell'impresa sotto il piccola dell'INPS del del dell'associazionismo dell'impresa sociale come strutture che dal basso creano questo rapporto tra il momento dell'aiuto umanitario e via via ricostruzione e sviluppo
Insomma io credo che noi abbiamo ripeto un'elaborazione consistente da questo punto di vista con una ricchezza di esperienze alate che potremmo anche citarle ma voi lo fareste meglio di me
In cui ci sono gli elementi negativi anche le esperienze parlano anche in negativo voglio dire dal Monza ambiguo in cui complessivamente possiamo dare un giudizio positivo la Bosnia dove in un in un contesto diverso
Io credo che prevalga malgrado tutto malgrado difficoltà il positivo
Basti pensare al fatto che credo che siano diciannove venti mila e
In qualche modo
Quelli che hanno gli italiani che hanno partecipato a questo processo a questo è un fatto è un fatto politico di fondo profondo che poi ripeto avuto tutti i suoi problemi la somali invece che un fatto in cui nell'ultimo periodo e non solo presenta aspetti molto negativi che in parte dipendono da noi in parte anche da errori di fondo che hanno fatto altri
Non adesso non parlo solo di quanti siano gli altri forse noi ne abbiamo fatti persino un po'meno degli altri ma tuttavia anche noi dobbiamo riflettere
Su queste cose qui c'era il solo punto su cui rifletterei sulle gli stimoli che ci ha dato
La Bonino e cioè io capisco il problema da dove è partita
E cioè il rapporto tra la la
L'aiuto lo sviluppo l'azione umanitaria e un'eventuale utilizzazione
Diciamo dell'UE o
è la motivato con un argomento i soliti
Sento
Sento che qui c'è un pericolo
Non dico che sia in quello che ha detto Emma
Come evitiamo che l'aiuto umanitario si identifichi in qualche modo simili Terlizzi ecco questo è un problema
Però il problema esiste e perché i dati parlano poi e poi concretamente se il trenta per cento dell'aiuto umanitario vale il costo di trasporto e di soft security beh bisogna pensarci sopra una soluzione va trovata
Dopodiché è invece sono d'accordo
Una conclusione politica generale che ne trae l'anima ma su questo concluderò rapidamente
Vengo con tre battute al punto che riguarda la cooperazione italiana
In modo specifico
Allora io qui
Vi dico apertamente che
Sia perché sono fatto così sia perché spero penso che questo governo adesso al di là del diverse colorazioni
Addotti anche uno stile io voglio dire solo le cose di cui sono sicuro e degli impegni che posso prendere
Nel null'altro
E quindi riservandomi di riflettere via via su altri aspetti
Allora voi avete già capito che per per una riflessione di fondo che riguarda gli interessi del Paese io credo che la prima battaglia sia
Chiedere un aumento delle risorse per quanto riguarda la politica estera e un'inversione di tendenza anche non rilevante
Per quanto riguarda gli stanziamenti per la cooperazione e lo sviluppo Adorno perché per quanto riguarda i crediti di aiuto noi dobbiamo usare essenzialmente il
Il ritorno e lavorare su quello
E invece chiedere un aumento dello stanziamento Adorno
Tutti sapete che cosa vuol dire a dono se fa se parlassimo imprese davanti alla gente dobbiamo spiegare perché ad uno cioè qualcuno di
Mediatamente dire bassi le cose che si regalano grati se c'è traccia sapete cosa oggi ma tra noia dono carte sapete bene che cosa significa
Io credo che questa battaglia
Abbia una possibilità reale
Di segnare qualche punto
Anche con la prossima Finanziaria
Lo dico apertamente qui
Conto anche sul fatto che la sensibilità oltre che l'appoggio e la consapevolezza dell'attuale ministro degli Esteri che condivise con noi queste valutazioni in sede parlamentare
Ma con con Fido che il nuovo presidente del consiglio abbia una sensibilità
Adeguata per capire che questo è uno dei punti che non è marginale che non è qui parapiglia al blocco delle specie dei singoli ministeri perché l'aiuto allo sviluppo non c'entra con la il le l'esigenza di temere bloccate le spese ordinarie di funzionamento della macchina dello Stato
Confido su questo
Naturalmente sarà una battaglia
Io penso come dice come sollecita Bonalumi Keo sappiamo bene che
è un esperto di queste cose
Io penso che ci sia un problema di uso sia del ritorno dei crediti di aiuto
Sia
Per quanto riguarda
è una questione grosso su cui non ho ancora una risposta quest'anno termina
Battutine economia cioè alla fine dell'anno
Alla fine novantasei
Può andare solo Monico non io due anni insomma novantasei novantasette ma tutto il precedente si chiude
Io non voglio mica inventare delle cose siamo d'accordo con i nostri dirigenti della cooperazione
Ma anche qui possiamo vedere quali esigenze possiamo coprire per riavviare una nuova fase della cooperazione nel limite del possibile
Credo però che noi possiamo assumere altre due
Due questioni la prima su questo mi sento sicuro
C'è già un'esperienza sufficiente in Italia
Per dire che noi come cooperazione allo sviluppo ferma restando l'unità d'indirizzo della politica estera del Paese
E quindi francamente non concedendo
A frantumazione i regionali o di blocchi di regioni che ciascuno si fa la sua politica estera che mi sembrerebbe una cosa che non fu nona non presenta alcuna utilità per il Paese
Ma stante questa
Unità d'indirizzo
Di gestione di fondo della politica estera il Paese io penso davvero che la cooperazione decentrata
Nel senso più ampio del termine
Di cui abbiamo fatto esperienze
In Bosnia ma anche in altri paesi sia un momento di arricchimento forte
Di partecipazione
Di coinvolgimento reale dell'opinione pubblica
Non passiamo attraverso diciamo il classico mass media passiamo attraverso l'altra strada che è quello di un coinvolgimento diffuso
Io credo che questo aumento da
La quando dico decentramento Saba dico Comuni Regioni gol associazioni gruppi
I eccetera dando loro questa dimensione con la cooperazione che deve trovare nuovi assetti anche istituzionali come si collega
Seconda questione io penso che posso assumere un impegno
Proprio perché mi sembra che sia maturo
Però su una linea che è vicina a quella che dice Bonalumi io non fuori un estensore di quella legge
Ma l'ho vista successivamente io credo che entro il primo ottobre insomma la fine di settembre noi possiamo presentare al Parlamento le modifiche necessarie alla quarantanove
Non penso cioè assidua stare
Tutto l'assetto della quarantanove
Perché la quarantanove anche una legge che poi ci sono i problemi della sua attuazione eccetera eccetera non dico neanche che va bene così com'è perché poi la situazione si è evoluta ma si possono fare alcune modifiche significative non irrilevanti e della quarantanove trarne le conseguenze per quanto riguarda ma so che la cooperazione la nostra direzione generale c'è stata un po'lavorando alla riorganizzazione
Ai regolamenti no di come procedere
E quindi su questa base anche sull'esperienza delle del come dire della leggina ponte che si è fatta
Si può arrivare in tempi secondo me rapidi rapidi a questi a queste correzioni a questa riforma e aggiustamenti
E poi abbiamo bisogno e qui ci sto pensando pensateci anche voi abbiamo bisogno sulla scorta di quello che che ho detto prima di tentare nel corso di questi mesi
Di attuare un mutamento di fondo dell'opinione pubblica io credo che abbiamo una grande occasione e novembre in Italia c'è il vertice della FAO avremo tutti i capi di Stato
Al il vertice delle ONG
Avremo un evento
Dobbiamo costruire attorno a questo evento anche chiamando questi mass media lo fanno per altre cose non si può fare anche per questo
Una giornata intera sud una due tre reti televisive
Con
Con quello che è oggi la cooperazione cioè la cooperazione il rapporto chiamiamolo poi varate son pronto persino a cambiare il termine e l'aiuto lo sviluppo e l'azione umanitaria e c'è la cultura di questi nostri paesi gli osti amici e c'è lo spettacolo e c'è la riflessione politica
Non perché non non costruire questo dialogo anche forse pensiamo a concentrare in un momento maturando lo nel tempo una svolta nel rapporto con l'opinione pubblica
Perché credo che sia un un rapporto un arricchimento della del nostro stesso Paese se più forti fossero queste cose avremmo anche meno problemi
Per quanto riguarda questa tensione che a volte eccessiva
Su tutte una serie di materie interne che riguardano
La tassa tal dei tali o quell'altro o la fila in più sono tutte cose che bisogna che il governo risolva ma mio Dio insomma hanno una dimensione che ha assai diversa dai problemi
E hanno una dimensione che assai diverso finisco
Con due riflessioni uno ore
Molto rapide
Una è la sottolineatura di quello che
Ad io ho ascoltato Aiello solo nelle nella replica ma l'ho sentito a Bruxelles due volte e quindi so che ormai quello che pensa
E quello che sta facendo
Io non solo sono del tutto d'accordo con lui sulla linea che si sta seguendo da parte dell'Unione Europea con per quanto riguarda la regione dei Grandi laghi
Ma io sono d'accordo su un'altra questione di fondo che lui ha individuato
E non io non la vorrei lasciare né alla predicazione dei nostri amici cattolici che rispetto profondamente
Profondamente
Li incontrerò anche in in queste ore
No ma io vorrei che noi
Di quest'Africa francamente che sulla base di tutti gli indicatori economici arriva sempre in fondo alla fila e adesso c'è l'Asia emergente allora tutti attenzione all'ASI eccetera
Io vi faccio una confessione ho chiesto io la delega territoriale per l'Africa oltre la delega per la cooperazione allo sviluppo perché credo che sia dovere nostro
Dovere nostro e dell'Italia in particolare
Dell'Italia in particolare
Quella di avviare un mutamento di questo
Io non voglio mettere in concorrenza l'Africa con l'Asia con l'America Latina madre su questo pericolo non c'è l'Africa e proprio un po'il continente abbandonato da parte
Dobbiamo rovesciarlo questo
E quindi azione nelle aree di crisi dentro a questo concetto più ampio che non è una questione di assistenza a me profano parte proprio dei nuovi equilibri Monda i mondiali
E come è possibile costruire un'ipotesi di mondo più ricco più stabile ricco umanamente più stabile che veda un continente come l'AFRICOM grandissime are di un continente come questo
Che rappresentano un fatto marginale nelle cancellerie o nelle organizzazioni internazionali
Qui dobbiamo operare
Costruire però infine l'Europa
Lo voglio dire
Tanto se non ascolti i testi Consales non servirebbe a niente lo dice uno che che che è di sinistra viene da sinistra la sua cultura di sinistra
Io credo che tocchi particolarmente a sinistra quindi questo governo da questo punto di vista per quanto mi riguarda viene rafforzato in questa convinzione
Io non come sinistra no un freno nei confronti del governo accelero
E ciò io sono convinto che quello che dicevano quello che diciamo a tutti diciamo ma quello che sottolineava la Bonino stamattina
Insomma l'unità europea
La dimensione politica e la dimensione politica estera e sicurezza comune
Io credo che sia una scelta essenziale chiave bisogna farla l'Italia deve certo lavorare per rispettare per i parametri di Maastricht poi ne discuteremo perché ci sono anche gli altri che hanno da discutere non sui parcheggi di Marsico cominciare la Germania e da Francia ma io non voglio mettere nessun
Come dire limite incertezza anzi sono partecipe della richiesta di fare il massimo sforzo
Però dobbiamo anche dire esplicitamente che con i parametri di ma i parametri di base di Maastricht non bastano a costruire l'Europa se contemporaneamente non va avanti il processo di unità politica con i problemi che si propongono per quanto riguarda la struttura la commissione il Parlamento i suoi poteri eccetera e non va avanti il problema e il la politica di estera comune di sicurezza comune
Anche mastri Cristina rischia di diventare un'altra cosa
Questo il punto ha ragione Aiello se tu vai quella volta e parli a nome di tutti che non ci sono dieci politica estera
Beh allora è un'altra cosa io penso che questa sia una scelta di fondo di fondo che questo governo deve fare con grande convinzione
Ripeto
I parametri di Maastricht gli l'aspetto che riguarda il risanamento eccetera eccetera noi dobbiamo impegnarci a fondo io credo che anche altri dell'Europa discuteranno
A seconda che si sviluppi la situazione la riflessione delle forze sociali politiche del movimento sindacale ma credo che dobbiamo mettere l'accento su questo allora da questo punto di vista ritorna
La questione dell'aiuto allo sviluppo del rapporto con l'altro mondo del rapporto con l'Africa in particolare abbiamo detto in questo convegno come una scelta chiave da questo punto di vista secondo me l'
Audizione dovrebbe essere che l'Italia rappresenti un protagonista di questa nuova fase è l'ambizione speriamo di farcela grazie