"Le Repubbliche democratiche di fine '700 tra riforme e restaurazione" org. nell'ambito del cinquantenario della proclamazione della Repubblica dalle Associazioni e gli Istituti culturali di Roma

Ebbene possiamo iniziare
Signore e signori innanzitutto un saluto
Ai dirigenti al personale tutto relativo città dello Stato e agli illustri ospiti
E per me è un onore presiedere la prima riunione di questo ciclo
Delicato
A ricordare le esperienze repubblicane dell'Italia
Moderna e contemporanea
E forse nessun luogo come questo
E più
Degno di
Accogliere tanti studiosi amici
In un'occasione del genere giacché in questa sede
Sono tanti coloro i quali hanno passato
Gran parte della loro Vita
Professionale
A compulsare le carte
E devo dire che sia permesso ricordo personale
Io stesso studente del primo anno di giurisprudenza nell'anno della Repubblica ero un semplice e modesto impiegato dell'Archivio centrale dello Stato
E fui anzi distaccato nei giorni del referendum e dei risultati elettorali al servizio elettorale
Il ricordo di quei giorni
E per me è molto vivo anche perché io credo che sia stata quella esperienza un segno della ripresa democratica del nostro Paese
E questi cinquant'anni hanno dimostrato come la libertà Dancin'una forza capace di conquistare anche coloro che in un certo periodo aveva versato quei valori io credo che sia significativo appunto celebrare oggi non solo il cinquantenario della Repubblica ma ricordare le precedenti esperienze
D'altro canto tutta la storia italiana e intrinsecamente
Legata possiamo dire ai secoli precedenti alle esperienze dei liberi comuni delle Repubbliche marinare delle pubbliche toscane esperienze che fra l'altro proprio recentemente studiosi americani hanno messo in particolare risalto ma qui il discorso che potrebbe vantano e invece il mio compito è semplicemente quello di
Moderare questo incontro e quindi saluto il professor Lotti
Il professor dice Alberti
Questo è uno dei maggiori studiosi del Costituzioni
Italiane degli ultimi secoli e gli altri
Gli alti funzionari e degli archivi che sono qui la dotto ma Suzie l'amico Scioscioli
Quindi io senza ulteriori indugi darei la parola al professor Carlo Ghisalberti
Giorgio rilasciò no al Profeta
Allora il giubbotto di sei punti mi correggo mi correggo farmaci Edison ed avendo il professor Rocco noi allora dottor Massimo Scioscioli funzionario della alto funzionario a Camera deputati
E che appunto come associazione mazziniana avuto io per primo l'idea di avviare questo ciclo che poi ha trovato il consenso di tante istituzioni e associazioni non ho altro da aggiungere
Grazie
Cari amici
A a me spetta pronunciare solo poche parole
Per illustrare le ragioni di questa iniziativa
Con la quale le associazioni e gli istituti culturali di Roma hanno voluto contribuire alle celebrazioni che purtroppo si annunciano molto molto Sommese del cinquantenario della Repubblica
Abbiamo cominciato a parlare di questa iniziativa nel settembre scorso
E molti degli amici presenti ricorderanno quelle nostre prime riunioni così tumultuose e così incerte quanto alla realizzazione di questa iniziativa
E abbiamo cominciato a parlarne è in realtà sollecitati dall'onda di piena di quelle correnti di diversa matrice che con grande clamore di stampa
E si avevano un'attenzione che forse la stampa permettetemi questa piccola uscita polemica che forse erano circondati da un'attenzione della stampa che forse non non abbiamo noi dicevo sollecitati dall'onda di piena di quelle correnti di diversa matrice che con grande clamore di stampa e forse anche con qualche passo falso lo dobbiamo dire
Annunciavano che era giunto il tempo di rivedere radicalmente l'interpretazione di questo o quel momento fondamentale della nostra storia più recente dall'età giacobina
Più appropriato sarebbe definirla età delle repubbliche democratiche al Risorgimento alla resistenza agli stessi primi anni della nostra Repubblica
Di fronte a queste ricorrenti prese di posizione che ci permettiamo di dire non sempre adeguatamente motivate e non sempre provenienti dal campo degli studi
Noi delle associazioni di Roma ci siamo trovati d'accordo nel ritenere che l'unico modo per ricordare degnamente il cinquantenario della Repubblica
Fosse quello di promuovere una riflessione approfondita e non di parte
Sulle vicende che hanno portato alla sua proclamazione
A cominciare per l'appunto dalle repubbliche democratiche di fine Settecento nelle quali per la prima volta si cominciò a parlare e soprattutto a discutere concretamente circa la struttura politica istituzionale di un'Italia unificata secondo il modello francese orli unita da un vincolo federale che doveva essere pegno
Di un'unità nazionale da nessuno o quasi da nessuno negata
Su altri due punti ci siamo trovati d'accordo che le relazioni fossero affidati a studiosi Esterni alle associazioni e agli istituti a garanzia del rigore scientifico della nostra iniziativa
E che le tematiche fossero affrontate per via di sintesi avendo di mira gli aspetti fondamentali di ciascuna epoca di ciascun periodo
Ciò allo scopo di evitare quella rincorsa dei singoli fatti sui quali purtroppo spesso si accende l'attenzione dei media e della pubblica opinione
Procedere secondo questo metodo comporta infatti a nostro giudizio un pericolo molto serio perdere il senso complessivo degli avvenimenti dello loro cause ci si o ma ci siamo insomma attenuti alla lezione di Giuseppe Mazzini non solo la sua ma certamente la sua è stata quella che più ha operato nel sulle nostre decisioni il quale in tutti i suoi scritti di taglio storico
Che sono poi quelli sulla rivoluzione francese essenzialmente quelli sulla Rivoluzione francese dal saggio su c'era a quello su Carlyle fino ai pensieri sulla Grande Rivoluzione del mille settecentottantanove
Una delle sue ultime opere ha sempre sottolineato che il limite più grave della storiografia di matrice conservatrice
Che si era occupata della Rivoluzione francese consisteva proprio in un'attenzione maliziosamente concentrata sui singoli fatti
Per di più al di fuori di un'approfondita analisi delle ragioni che li avevano prodotti c'è infine un terzo aspetto sul quale saremo chiamati a riflettere dalle elezioni che cominciano oggi ed è quello che forse riveste significato di maggiore attualità
I caratteri distintivi dell'Italia moderna la sua identità e la sua unità
Pur in presenza di quella grande pluralità di culture
Che rappresenta il il la ricchezza più grande del nostro Paese ciò in quanto questa pluralità si associa ad una profonda unità di realtà
Come quella linguistica e di valori etici e spirituali il primo dei quali il rispetto della persona umana
Il Risorgimento fin dalle prime repubbliche democratiche pose al centro dell'attenzione la trasformazione del suddito in cittadino
La creazione cioè dell'uomo morale consapevole dei suoi diritti e dei suoi doveri dotato di sentimenti di solidarietà e di unione nei confronti di tutti gli altri membri della sua comunità
E per restare nel campo delle nazionalità consapevole di partecipare a un progetto comune di progresso che non è soltanto economico ma anche in primo luogo di carattere morale
In ogni momento fondamentale della nostra storia l'Italia ha dato prova di possedere questi sentimenti
E anche se molti fattori possono oggi concorrere all'attenuazione del vincolo di unità nazionale in primo luogo la mancanza di amore per le tradizioni civili
Che in modo più forte si fa sentire i suoi effetti negativi in momenti come questo di grandi momenti di grandi cambiamenti politici e sociali
Noi crediamo che le cose non siano mutate
Mi fermo qui perché andare oltre significherebbe invadere un campo nel quale le associazioni e gli istituti promotori non vogliono entrare essendosi rimessi ai giudizi degli illustri relatori che dovranno intervenire
Prima di concludere devo dire che non sarebbe stato possibile realizzare questa iniziativa in realtà risultata più le più difficile e faticosa di quanto fosse prevedibile se l'Archivio centrale dello Stato nella persona del suo soprintendente professor Salvatore ma struzzi
Non avesse accordato ospitalità alle conferenze e alla mostra che è stata allestita al lato di essi alla mostra si collega un concerto di musiche significative del periodo che va dalla fine del Settecento alla proclamazione della Repubblica
Concerto che verrà eseguito dalla banda della Scuola musicale di Testaccio presso la Chiesa Valdese di Roma
Ma non sarebbe corretto concludere il dodici giugno
Ma non sarebbe corretto concludere senza rivolgere un ringraziamento al presidente della Giunta della Regione Lazio che non ha potuto intervenire nella riunione di oggi perché impegnato nella Conferenza di Fiuggi fra regioni fra Regione Lazio comune comuni e Provincia e Province del Lazio dicevo
Che non sarebbe stato Korn non sarebbe corretto concludere senza un ringraziamento al presidente della Giunta della Regione Lazio
Che ha concesso un contributo nella misura imposta dalle difficili condizioni delle finanze regionali e all'azienda comunale elettricità ed acqua di Roma nella persona del suo presidente onorevole Enrico Testa
Che anche in questa circostanza ha dato prova di grande attenzione e sensibilità degli avvenimenti culturali
Che come questo mi auguro animano la vita della nostra città devo infine esprimere gratitudine delle associazioni e degli istituti all'amico avvocato Antonio Di Stefano
Titolare dell'agenzia S dodici dell'Ina Assitalia il quale si è accollato gli oneri di assicurazione di tutti i materiali esposti nella mostra
Che abbiamo visto allestita qui nell'atrio dell'Archivio centrale della mostra
Del dello Stato una mostra che pur essendo stata drasticamente ridimensionata rispetto all'originario programma
Mantiene integro il suo significato poiché offre una visione di sintesi almeno questo è stato il nostro tentativo della nostra cultura
Quella cultura che noi ritroviamo soprattutto nei libri citati nei dibattiti che si sono state svolti presso l'Assemblea costituente
Questi libri possono provare da un lato l'unità di valori nei quali si riconosce il nostro Paese
E dall'altro della cultura posta a base della nostra Costituzione e ancora oggi il punto di riferimento essenziale per quella opera di riforma istituzionale che da anni sentiamo come necessaria
Prima di concludere ovviamente desidero rivolgere un caldo ringraziamento alla biblioteca della Camera dei deputati all'archivio storico della Camera dei deputati alla Biblioteca di storia moderna e contemporanea di Roma
Al Museo Centrale del Risorgimento per aver messo a disposizione degli organizzatori della mostra i materiali che sono stati esposti appunto
Nell'atrio qui della prospiciente la nostra sala un ringraziamento particolarmente affettuoso
Va ha detto ripassa l'Alpi Ferrari nipote di Ettore Ferrari il quale ha messo a disposizione i bozzetti gli studi gli schizzi preparatori dei lavori di Ettore Ferrari questo grande artista che unico forse in Italia attentato di creare un culto della memoria civile attentato cioè di sollecitare la formazione di quelle tradizioni di civiltà di quelle tradizioni civili di cui prima lamentavo
Se non proprio l'assenza la debolezza nel nostro Paese debolezza che a mio giudizio è fonte dei molti mali che l'Italia ancora oggi attraversa grazie
Grazie a Massimo Scioscioli il quale come si è sentito non si è voluto limitare a un saluto rituale ma ha fornito delle indicazioni significative do ora la parola al direttore dell'Archivio centrale lo stato noto Salvatore Mastro
Grazie presidente io voglio innanzitutto ringraziare prezzo massimo Shoshoni periferici espressioni usate presso l'Archivio centrale dello Stato che devo intendere dirette ai suoi funzionari
Queste manifestazioni rendono possibili ritti queste manifestazioni spesso sono anche una componente essenziale perché abbiano una ottima in uscita
Quando l'associazione Massimiano
Mi ha avanzato la proposta di ospitare presso l'Archivio centrale dello Stato la mostra e le conferenze sulla diffusione dell'idea repubblicana in Italia dalle Repubbliche fine settecento sino alla costituzione della Repubblica italiana nelle quarantotto
Questa richiesta non poteva non avere due accoglienza favorevole
Per due ordini di motivi primo sicuramente pratico perché presso l'archivio centrale dello Stato si conserva tutta la documentazione delle amministrazioni centrali dello Stato dall'Unità ai nostri giorni
L'altra è perché l'iniziativa sì a scelta dei aggiunge tempestivamente a celebrare ha concelebrato insieme a tante altre manifestazioni che già ci sono stati e che verranno il cinquantesimo della programmazione della Repubblica io in questa occasione desidero ricordare una notizia
Diciamo in anteprima rispetto ai tempi che ci regolarità la burocrazia qualcuno ricorderà che noi a luglio dell'anno scorso facemmo una conferenza stampa con il ministro Paolucci perché avevamo intenzione che hanno già ottenuto anche il finanziamento di sei miliardi pere creare qui nell'Aula Magna
Una volante mente Magna grandissima enorme grande quanto un palazzo diciassette mila metri cubi mille metri quadrati e diciassette metri di altezza quindi qui si può che però e maestranze all'interno dell'Archivio centrale
Di creare ritenzione di creare lì un di scrivere un libro molto originale un libro che non si legge in poltrona ma che si legge camminando di scrivere la storia d'Italia
Un percorso lungo un percorso didattico dove alla descrizione ti fatti la storia dell'Italia unita dove alla descrizione dei fatti corrispondesse sopra le documentazioni in originale
Di
Ci sarà un breve troveremo la storia del del che data l'ottocentoquindici al sessantuno perché si metta a fuoco quello che sono erano introdotti quello che sarà poi L'Unità d'Italia e quindi papocchi la storia della della Italia unità e noi ci teniamo vista dizione oggi modo particolare dal mille ottocentosessantuno via via passando alla prima verdiana credo fascista secondo a Verbania l'Olocausto fino a giungere al Milano centoquarantotto la termina il percorso
Con la presentazione in una teca opportunamente metro opportunamente
Conservate tutelata in modo particolare dove ci sarà cisterne sarà esposta in originale
La nostra Costituzione e questo non su questa moto abbiamo trovato subito il finanziamento sei miliardi ma abbiamo incontrato tante difficoltà di ordine procedurale e amministrativo il Consiglio di Stato
Avendo noi scelto
La strada non del bando pubblico con un nostro progetto
Ma del bando pubblico dell'appalto concorso
Affinché potessimo scegliere non su sull'idea sulla creatività di una su di un solo alla sua persona o di un gruppo di architetti ma poter scegliere tra più progetti
Si tenga presente che il Museo della storia dell'Italia unita e destinate a rimanere Bossi permettendo nei secoli dei secoli perché quella è la storia del nostro Paese
E quindi tutt'al più potrà essere arricchita di nuovi avvenimenti ma è chiaro che è destinata a rimanere per sempre e questo finite c'è aria portato a scegliere la formula dell'appalto con cui su questo è obbligatorio il parere il Consiglio di Stato abbiamo per le vie brevi ho saputo non ancora ufficialmente che il Consiglio di Stato è d'accordo quando noi riceveremo da un giorno all'altro
Questo parete per iscritto partirà immediatamente il bando pubblico perché la Costituzione di questo un secco della storia
E credo che questa sia una sede opportuna pere annunciarla e non è detto tra le cose anzi sicuramente tra le cose che stanno detenuto esposte qui non è escluso che un tassello
Di quella storia possa essere prelevata da quello che sarà detto est come mostrato in questa sede come ci avvarremo dimostra precedenti sulla storia delle pubbliche sono state fatte e naturalmente ci atterremo soprattutto dei nostri archivisti ricerca ricercatori scientifici e secondo i vari periodi anche della consulenze esterne dei professori dei cattedratici che vorranno mettere a disposizione non nostra ma detta la conoscenza affinché le cose che scriviamo siano il più possibile le menti più così il più possibile assetti e nel senso che dei una storia da diretta alla massa e del peso dovrà essere leggibilissima mi auguro anche godibilissimo
Ma diretta soprattutto ai ragazzi
Oltre che agli adulti che vogliono conoscere proprie radici perché in questo programma c'è anche la formazione di quindici mila videocassette che saranno inviate a quindici mila scuole invitando i ragazzi a venire a Roma all'Archivio centrale dello Stato
A vedere quei il prodotto del sacrificio di generazione di italiani
Dicevo che questa mostra che viene che finché non abbiamo colto con favore la proposta del suo essere mazziniana e di tutti gli altri gruppi associazioni istituti centri movimenti e culturali
E la sede d'archivio centrale era certamente quella diciamo più provo più consegna più adatta proprio per quello che con secche conserva la mostra odierna si aggiunge alle tante altre che già sono state ospitate
In nell'archivio centrale da quella su Giacomo Matteotti a Ugo la Malfa
Pietro Nenni
Ferruccio fatte sul quale abbiamo anche organizzato un seminario recentemente onorato dalla presenza del Presidente della Repubblica
Per i che subito dopo a distanza di qualche mese abbiamo presentato il penultimo dei volumi
Della verbali della Presidenza del Consiglio il penultimo perché l'ultimo il sesto la collana è formata da dieci volumi ed è curata
Nostro dottore Aldo Ricci
Dicevo il sesto sarà presentato
Tra pochi giorni anzi ci sarà sul punto una tavola rotonda il diciotto di giugno
Con la partecipazione di Nilde Iotti
Presidente della corte costituzionale Mauro e ci auguriamo
Io credo o poco altro
Da queste beh considerazioni risulta con molta chiarezza come
Promossa dall'Associazione mazziniana Italia e dagli altri istituti culturali
Alla quale ha aderito con me entusiasmo all'Archivio centrale
Dello stato
Che ha fornito oltre l'ospitalità anche la sua documentazione e ha trovato questa iniziativa certamente
Con loro in un unico diciamo senza falsa modestia
Ha trovato certamente nel nostro istituto la sua sede naturale venendo così a costituire una tappa importante di un cammino
Interpreti sono da lungo tempo
E di un cammino che noi ci auguriamo che potrà ancora continuo
Grazie professor ma struzzi anche per l'anticipazione che ci ha dato di una iniziativa che certamente porrà ancora di più la chiave scelta dello Stato al centro dell'attenzione non solo gli studiosi ma anche dei giovani degli studenti
Adesso il professor Carlo Ghisalberti e invitato a svolgere la relazione sul tema le repubbliche democratiche di fine Settecento cioè riforme e restaurazione
Grazie carissimo amico
Io devo ringraziare l'Archivio centrale dello Stato per avermi fatto l'onore di invitarmi a parlare addirittura per primo in questo ciclo di conversazioni ma devo ringraziarlo di qualcosa di diverso permettete ma ho fatto tutto personale
Io avermi concesso di ritornare da oratore in questa istituzione nella quale tanti decenni fa meglio non stare a contarli appena laureato ero entrato come funzionario
E di un'esperienza archivistica durata poco poi cambia il mestiere per di via giorni di metallo perché gli attivisti eran pagati male anche allora evidentemente trovai un'occupazione
Un po'più redditizia e così abbandonai allora di archivi però cominciai la mia attività professionale proprio facendo il funzionario dell'Archivio Centrale dello Stato che allora e allora non si era ancora trasferito qui ma era a alla Sant'Ivo alla Sapienza e cominciare a lavorare sotto la terra di leopoldo Sandri al quale rimasi lungamente negato finché disse
Grazie quindi al dottor ma struzzi grazie a Sofri grazie a tutti per avermi qui introdotto ancora una volta e veniamo al nostro tema
Il problema di una organizzazione del nostro Paese su basi repubblicane emerge evidentemente quando la Francia si dà un ordinamento repubblicano
Infatti caduta la monarchia
Nella consapevolezza che la rivoluzione francese era un fatto universale o quanto meno europeo in Italia comincia a guardarsi all'esempio al modello francese
Affinché quell'esempio quel modello possa servire per la rigenerazione politica del nostro Paese
E nel mille settecentonovantaquattro abbiamo le prime testimonianze dolorose e sanguinose di questa imitazione o di questo tentativo di imitazione del modello francese
Mille settecento novantaquattro voi sapete che nel mille settecentonovantaquattro in Francia è un momento estremamente teso
Che vive quella nazione è il momento della entrata in vigore della mancata applicazione della Costituzione del mille settecentonovantatré è il momento della liquidazione anche fisica del gruppo dirigente girotondino che si era opposto al gruppo dirigente giacobino è il momento del governo del grande comitato è il momento del terrore rivoluzionario
è il momento che è seguito al regicidio è chiaro che nella tensione suscitata da questi eventi
Sono eventi sconvolgenti da ogni punto di vista che sconvolgono sia la sì che e la mentalità dei conservatori sia la psiche e la mentalità dei lavoratori molti guardano la Francia e coloro che guardano alla Francia sperando di imitarne il modello vengono progressivamente attratti dalle realizzazioni che la Francia in quell'anno in quel biennio novantatré novantaquattro sta portando innanzi e quindi abbiamo quel ciclo di congiure che dal nord della penisola all'estremo lembo meridionale della Sicilia
Su coinvolgono l'assetto politico e suonano un campanello d'allarme comunque Albarello d'allarme per i sovrani per i gruppi conservatori sono quattro i centri di congiure
Anti antico regime vogliamo così
Abbiamo una congiurato Rino abbiamo una congiura Bologna ne abbiamo una tra Napoli e Bari ne abbiamo una in Sicilia in Sicilia verrà coinvolto e ucciso dopo barbari spietati e torture
Il Di Blasi a Bologna avremo lo Zamboni da venerare avremo il diesel deve o ed altri e in Italia settentrionale a Torino avremo il derby Stefanini sei uno sono congiure che hanno tutte
Un filo rosso che le unisce in realtà non sono stati fatti molti studi su questo filo rosso che le unisce due sono le ipotesi che vengono formulate e cioè che queste congiure che hanno qualche carattere comune anche se i singoli gruppi di congiurati seguono ideali tendenzialmente simili ma profondamente diversi poi nei dettagli
Il filo rosso che unisce queste congiure potrebbe essere ritrovato nell'operato di agenti francesi ma forse c'è qualche altra cosa il vero filo rosso che unisce queste congiure è il legame che le logge massoniche
Che sono vivere operanti in tutta l'Europa e che rappresenta un elemento di grande progresso politico e di forte tensione morale in quell'epoca esercitano anche a livello tra diffusione delle nuove idee
Per tutta la nostra penisola fino alla Sicilia
Lo Zamboni a Bologna sogna in nel suo saggio di un governo di una repubblica una repubblica Emiliano bolognese forse un po'troppo municipale
Il De Leo e gli altri congiurati napoletani del mille settecentonovantaquattro sognano l'importazione nel Regno borbonico dopo l'eliminazione del sovrano anche mediante regicidio
La introduzione della Costituzione francese dell'anno terzo
Il sogno dei congiurati piemontesi vogliono eliminare fisicamente io avrei e la dinastia e organizzare il Paese a Repubblica
Il De Blasi sogna una democratizzazione egualitaria a base repubblicana in Sicilia
E a questo punto in comune
Organo tutti una soluzione repubblicana del problema dell'organizzazione politica della nostra nazione operano distinti tra loro forse unite tra loro l'ispirazione ideale cento comunque il problema non è mai stato studiato fino in fondo e anzi sarebbe bene che qualcuno lo studiasse ammesso che ci siano tracce diverse da quelle che si possono individuare e diversi processi che peraltro sono state sono conosciuti
Che hanno portato alla condannati all'eliminazione fisica di questi patrioti cui va un certo senso il merito gli averi inaugurato il processo risorgimentale e soprattutto di aver aperto
Grande lungo terribile martirologio del Risorgimento Italia
Mentre questo avviene in Italia a Parigi la situazione politica e determinata dai grossi sconti e da grosse tensioni nel senso che la classe dirigente giacobina
Permeata da velleità espansive dichiarate rivoluzionario a livello ideologico pensa a spedizioni oltre i confini naturali della Francia
Ma questa classe dirigente come voi sapete è eliminata il dieci Termidoro e subentra la convenzione poste mi Doriana e subentra quindi il governo direttoriale
Il governo l'editoriale è invece un governo più cauto dal punto di vista della politica estera
Pensa sì all'espansione dell'idea rivoluzionaria ma limitatamente soprattutto pensa due cose primo a far riconoscere dalle potenze la legittimazione della rivoluzione e della Francia che è nata la rivoluzione la Francia repubblicana che amava evoluzione e in secondo luogo pensa soprattutto ad avere la pace quella pace che la Francia non avrà mai da Vanni fino a batterlo se non dopo la disfatta definitiva di Napoleone
Il direttorio si trova di fronte alle pressioni i patrioti italiani esuli
Tutti conoscono l'esperienza Buonarroti Anna della quale si è detto si è scritto molto anche un po'esagerando nel ruolo anche perché in quel periodo storico della democratizzazione italiano del novantasei e novantanove Buonarroti è fuori gioco completamente dopo la
Eliminazione degli eguali al seguito del sud della scoperta della loro cultura
Una Rodi prospettava l'idea di una democratizzazione radicale della penisola italiana attraverso un sistema repubblicano tendenzialmente invitante anche andando dirà degli schemi della Costituzione francese del mille settecentonovantatré
Della costituzione che ha portato la convenzione soggetta alla dittatura del Comitato di salute pubblica il Comitato di salute pubblica soggetto al potere centralistico e totalizzante di Massimiliano Robespierre e dei suoi al Buonarroti si oppone perché è più cauto anche se ugualmente
Nella sinistra italiana con importi venature giacobine progressive il ventisei il quale dice ma prima di pensare una democratizzazione di questa fatta pensiamo a far sì che il Paese una volta insorte liberato
Dai tiranni domestici e stranieri che lo occupano
Silvia un tipo di governo e nasce l'idea di una convenzione italiana nel quelli seri il quale la quale convenzione italiana dovrebbe prefigurare per così dire la idea di una costituente l'idea di una costituente ora la Costituente pro in quell'epoca non è più di moda
Perché la Costituente non è altro che cui è il momento della Rivoluzione francese che in certa misura
Pone in essere nella costituzione del mille settecentonovantuno un compromesso con la monarchia e siamo già di fronte un momento storico in Italia
In cui non si guarda più ad accordi con le monarchie ma si guarda alla defenestrazione all'eliminazione delle monarchie stesse si preferisce in certo senso l'immagine di là creazione di una convenzione elettiva la via l'insurrezione
La via è insurrezione
Si sogna insurrezione italiana sogno utopico perché possibilità di insurrezione non ci sono i governi sono saldamente sulla io al potere e Pino alla primavera del mille settecentonovantasei un problema simile non può opporsi in alcun modo
A primavera del novantasei voi lo sapete
Armeni da lì guidata da Napoleone Bonaparte penetra nel nostro Paese sconfigge successivamente tutti gli eserciti che tentano di fermarne la calata l'Italia e cambia il quadro politico del nostro paese il direttorio di Parigi è in certo senso preso in contropiede dalle grandi vittorie di Napoleone Bonaparte ed è la sua medicali perché perché il Progetto operativo militare del Direttorio tendeva a porre in essere due offensive
Una sul Reno che dovrà essere quella decisiva per mettere fuori combattimento definitivamente l'altri la Russia la battaglia dice dal mille lontana nel tempo ma il ricordo della superiorità militare francese così forte che i signori del Direttorio sperano di ripetere
La disfatta militare di alte plus è invece usare i proprietari hanno come diversivo soltanto invece la marcia sul Reno non è una marcia trionfale laddove invece la marcia in Italia grazie al genio di Napoleone Bonaparte è veramente una marcia trionfale
Non solo ma buona parte fin dal proclama che lancia la popolazione della penisola per nutrita di darmi Frances viene affrontato il tema eccetera è un usa un linguaggio nelle popolazioni la penisola esaltante e linguaggio che va molto al di là delle stesse aspirazioni del Direttorio che considera l'Italia la penisola italiana merce di scambio per aprire l'agognato riconoscimento internazionale evoluzione e al tempo stesso aveva il riconoscimento di una pace onorevole per la Francia pace che sarà com'è noto è impossibile perché l'Inghilterra che regge i mari impedirà sempre alla Francia di avere la pace e continuerà spietata la guerra
Attraverso questa strategia d'attrito del Serio che gli inglesi applicheranno prima con la Francia rivoluzionaria e napoleonica
Poi con l'Impero germanico alla prima guerra mondiale poi con Adolfo Hitler nella seconda guerra mondiale portando sempre i loro avversari alla resa
Il quindi vi è questo contrasto diciamo tra direttorio e Napoleone
Questo contrasto tra Direttorio e Napoleone che avviene mentre medita le armate napoleoniche in Italia l'armata napoleonica dei successi sempre maggiori con la battaglia di Lodi come voi sapete Napoleone si impadronisce di Milano e parlando della battaglia di Lodi Napoleone
Dice come questa battaglia gli aprì le vie della sua futura grandezza e come lui chiare di aver intuito sul ponte di Lodi che lui avrebbe avuto un grande destino non soltanto militare ma anche un grande destino politico era un'intuizione
Effettivamente fondata
In questo contesto è chiaro che la vittoria delle armate napoleoniche e insuccesso di questo giovane generale di ventisette anni
Crea intorno alla Francia una mitizzazione collettiva fortissimo per lo meno di coloro che sono disposti a mitizzare la soluzione politica che la Francia sia data
E quindi il modello francese giganteggia
Giganteggia fortemente perché il modello di organizzazione politica Repubblica francese è il modello in uno stato che si è dato un qualche cosa che vi ha definito fede Order esprima mente Moni Mandela sa il gesso qualche cosa e quindi di esaltante
Qualche cosa di fortemente esaltante modelli alternativi non me esistono
Qualcuno prima all'evoluzione del guardato l'ipotesi la monarchia limitata di tipo inglese per qualche Stato italiano
Qualcun altro aveva guardato ad ipotesi di democratizzazione delle vecchie repubbliche oligarchie ma non c'è nulla di costruito l'unica ipotesi che prende per un momento corpo ma decade immediatamente è l'ipotesi di adottare uno schema simile alla Costituzione nordamericana che peraltro è conosciuta malissimo quindi rimane molto molto sfumato che sia in Venezia
Prima del Trattato di Campoformio e a a seguito dell'avanzata delle armata francese nel nord est della nostra penisola l'ha studiato Del Negro in un beh lavoro i dibattiti che si fanno intorno alla costituzione americana Venezia e l'unico caso cui questo modello americano
Molto cargo peraltro che si conosce pochissimo è bene dirlo viene preso in considerazione dalla cultura e dalla pubblicistica italiana
Lo schema di organizzazione che i francesi danno alla penisola italiana è uno schema molto semplice ma il tipico schema della conquista
Accettano il governo locale affidandolo degli di Baden autonomamente organizzato dai locali cioè i patrioti che si impadroniscono di diverse municipalità creano nei territori occupati agenzie militari cioè governi militari e
Successivamente quando pensano a un'organizzazione interiore conquistato non più su base militare ma su base diciamo civile creano un'amministrazione generale questo Vito vediamo immediatamente in Lombardia
In Lombardia ma la Lombardia
E un problema assi diciamo il primo il primo momento il primo momento momento importante che noi abbiamo di contatto con una situazione nella quale si vede l'elemento italiano l'elemento patriottico italiano
Prendere qualche iniziativa sia in Bologna a Bologna
I francesi si trova di fronte a un grosso dibattito politico e noi abbiamo notizia di questo dibattito da tante fonti
Fonti a stampa punti documentari ma quella su cui vale la pena fermarsi e una lettera i Napoleone Bonaparte sempre genio capisce le situazioni politiche e vale la pena di leggere
La lettera di buona parte riferisce che la situazione che egli trova in Emilia e segnatamente a Bologna è questa
Italiani locali bolognese emiliani si dividono in tre partiti primo gli amici del loro antico governo vale a dire coloro che amavano il Pontefice chi li governa
Secondo i partigiani di una Costituzione indipendente
Cioè gli ambienti municipali che vorrebbero che Bologna è al massimo le città emiliane si organizzassero sulla base di un autonomismo locale terzo i partigiani della Costituzione francese ovvero della pura democrazia dice Napoleone
Poi però aggiunge e questa interessante per il cui noi vediamo noi pensiero politico degli italiani
Ma vediamo il pensiero politico di Napoleone che ancora e il ragazzo di ventisette anni ventott'anni una sorte ha dato il comando della militari ma non è ancora investitori un grossissimo potere politico per organizzare il mondo intero come sarà Maria dice Napoleone cerco di reprimere il primo partito quello degli amici del loro antico governo vale direi di aristocratici gli amici dei preti secondo sostengo il secondo vale a dire i partigiani di una Costituzione indipendente dice Napoleone perché non ha idee ancora Napoleone di quello che potrà essere il destino dell'Italia e quindi di fronte al caso Emiliano scrivendo al Direttorio fa vedere che titubante sulle scelte che egli può compiere terzo
Dice
Modello il terzo partito perché dice Napoleone il secondo partito quello della Costituzione dipendente è quello dei ricchi proprietaria dei preti
Che in ultima analisi finirebbero col guadagnare la massa del popolo la qual cosa essenziale da catturare al partito francese
L'ultimo partito quello dei partigiani della Costituzione francese o meglio dice della pure democrazia
è composto di gioventù di scrittori di uomini che come in Francia in tutti i Paesi non amano che dica in gergo perno e non amano la libertà se non per fare una rivoluzione
Il moderatismo di buona parte appare in tutta evidenza questo modo
Tende gli quindi a dichiararsi favorevole ai partigiani ma questo indipendente sia per mettersi in buona luce presso i governanti di Parigi tende
Però a dichiararsi
Deciso a controllare gli elementi più radicali gli elementi più tra virgolette giacobini e questo mi pare un punto importante
Immediatamente dopo abbiamo la prima forma di Assemblea Costituente nel nostro Paese che sono i congressi Cispadana di Modena e di Reggio
La come voi sapete si discute la formazione della Repubblica Cispadana che poi verranno altre per chissà quanti non mancherà che si fonderà da lì a poco con la Repubblica Cisalpina e li abbiamo un grosso dibattito costituente
Ma al dibattito costituente già su un binario segnato si discute cioè sull'applicazione della Costituzione francese dell'anno terzo l'erigenda Repubblica Cispadana in quanto la possibilità di manovra dei delegati compresi Sparagna estremamente limitata ciononostante noi vediamo come in quei dibattiti si confrontino l'ipotesi le ipotesi che potremmo definire municipalista
E le ipotesi che potremmo definire centraliste la ipotesi unificante e la ipotesi invece unionista tra le diverse e città della Emilia della Emilia
Quello che è certo è questo che nel corso del dibattito emerge comunque la prevalenza dell'ideologia moderata nel senso che riflettendo sulla costituzione francese e discutendo si intorno all'applicabilità della Costituzione francese in Italia noi gli abbiamo evidente il legame con la soluzione moderata che la Francia si è data dopo il dieci Termidoro
E quindi abbiamo i binari entro i quali il dibattito deve svolgersi ma e consapevolezza da parte dei più che partecipa ai congressi Cispadana di Modena e di Reggio
Di non potere abbandonare quello schema francese
Quello schema francese e ancora un altro punto che si discute e che è un tema molto importante allora perché poi giustificherà diverse cose e quello se sia il caso di fare approvare la Costituzione o meglio poi potremmo dire tutte le costituzioni delle altre Repubbliche viene rivoluzionario mediante un voto di ratifica popolare mediante un referendum oppure se basti la Scelta dell'organo legislativo deputato preparare la Costituzione
è una questione molto importante in quanto l'idea di un ricorso una provocazione populum perché il popolo mediante referendum informa plebiscitaria approvi la Costituzione viene lungamente dibattuta in qualche caso per esempio in Liguria sarà fatto così in altri casi per esempio Nagy alpina non sarà affatto così e anzi il non essere stato fatto in questo modo la Cisalpina giustificherà poi il colpo di Stato del novantotto da parte degli elementi legati alla Francia del trouvé che sostituirà una Costituzione con l'altra indaga Cisalpina rafforzando i poteri è partito filo francese
Proprio perché affermerà che quella Costituzione non era valida perché non era stata approvato da un voto popolare tale era l'opinione liberamente due che teorizzò appunto questa ipotesi della necessità di un voto popolare
Comunque è un momento di grosso grossissimo dibattito politico il clou del dibattito è quello del concorso famoso quale dei governi liberi medio convenga la felicità Dida che bandito dall'Amministrazione generale della Lombardia
Allora in quel momento alla fine novantasei inizio del novantasei è un dibattito cui partecipano un numero di scrittori notevoli anche non soltanto italiani ma anche esponenti della armata francese che partecipano essendo pipe
Che è scontato che avrebbe dovuto vincere chi si fosse dichiarato più aderente al modello francese era evidente ma non era evidente soltanto perché Napoleone questo voleva o perché i governanti francesi questo volevano era scontato anche perché era chiara la consapevolezza che senza l'appoggio della Francia non era possibile uscire dal Deda lo dei problemi di un'organizzazione politica del nostro paese dato che la Francia ne offriva di un sistema bello che il patto era meglio attenerci a quello e comunque nel dibattito che emerge sugli scritti dagli scritti si vede chiaramente che la tesi
Di l'adozione dello schema di governo francese è prevalente vince infatti Melchiorre Gioia con un'opera destinata a grande fama che sarà poi ripresa successivamente in Italia pubblicata anche successivamente sulla sulla idea di crearsi in Italia una repubblica unitaria e compare la formula
Una e indivisibile
Questo è un punto da tenere presente è una formula che circola
Nella struttura nella struttura con il pensiero politico francese fin dalla rivoluzione la Francia è una entità una e indivisibile la Repubblica una e indivisibile
Questa unità e queste indivisibilità della Francia fa dello Stato nato la rivoluzione qualche cosa simile al corpo mistico di Gesù di Nazareth dalla Chiesa cattolica
Fa qualcosa simile all'inconscio utile tunica che non è lecito tagliare dividere può affidare le sorti questo non c'è alcun dubbio
Concetto di unità e indivisibilità della Nazione retta stato è qualcosa che assomma ad un valore religioso
E questo rimarrà fortissimo in tutto il pensiero risorgimentale salvo in coloro che si dichiaravano federalisti ma che saranno effettivamente una grande minoranza ma non la totalità della pensiero politico Italia
Il problema del federalismo non sono mancati iscritti di carattere federalista ma diciamo subito che se non li prendiamo
E questo è bene che si vadano a prendere perché e gli italiani parlano di federalismo e son convinti di avere alle spalle una tradizione federale cosa è una baggianata colossale
Iscritte di carattere federale sono confusi incerti e poco chiari non si conoscono i modelli di Stati federali
Il modello nordamericano che ho detto poc'anzi a proposito di quindi
Ultimi epigoni dell'aristocrazia veneziana che speravano di salvare la Repubblica veneta attraverso Duzioni un sistema costeggia è diverso non è conosciuto per niente allora in Italia e questa da tenere presente
Il modello elvetico è un modello di un paese alpino che a parte che è poco conosciuto nona nona allora nel nostro Paese che scarsissima incidenza e poi federalismo cerchiamo di guardare momento al momento dell'evoluzione francese
Rivoluzione francese come voi sapete celebra una festa della federazione
Il quattordici luglio mille settecentonovanta a Parigi si celebra la festa della federazione cosa vuol dire la testa della federazione
Si celebra la presa della Bastiglia e la festa della federazione è quella testa che significa l'unità di tutti i francesi tutti i cittadini francesi liberati dall'odiata di Rania dal re e al tempo stesso L'Unità di tutte le città di Francia
Assommate nel loro comune destino il Foetus e il patto pubbliche francesi e impatto che lega le comunità recita di Francia niente a che vedere con idee federale che si vuole diffondere poi successivamente anche in Italia
Quindi non possiamo onestamente andare a cercare tracce di federalismo
Solide in quel periodo non esistono proprio non esistono proprio tipo partito nella storia anche inventari documenti propri non ritroviamo proprio nel senso di cui oggi qualcuno scellerata né parla di federalismo
Viceversa se un'altra forza che è in gioco che in campo che tristemente pesantemente in campo e delle forze della reazione
E la forza di reazione che si manifesta con una brutalità estrema fin dall'Italia al Nord che al momento della conquista le Pasqui Veronesi mille settecentonovantasette sono una prova provata della brutalità della reazione italiana
Non solo ma al momento della predisposizione della Costituzione ligure abbiamo un'insorgenza della popolazione delle plebi rustiche della Liguria contro il governo diciamo democratico dalla Repubblica Ligure perché rifiutano evidentemente alla citazione la secolarizzazione importata dalla rivoluzione in Italia e peggio ancora avremo la Santa Sede questa cosa terribile che qualcuno l'altra hanno due anni fa cardinal Biffi aveva esaltato la Santa Fede la signora Pivetti una volta Presidente della Camera ebbe il coraggio di esaltare la Santa Fede
Cose ignobili esaltazione a Santa Fede io ho grande rispetto per tutte le idee ma se penso che i pogrom antisemiti che ci sono stati ad esempio in Toscana durante i moti sanfedisti si possono riportare alla Santa Fede alle bande scatenate contro evoluzione francese io francamente dico che la Santa Sede resta una vergogna per tanti aspetti nella storia d'Italia quindi celebrarla mi pare un po'forte possiamo condannare gli eccessi della rivoluzione l'Italia ma non possiamo in alcun modo celebrare quella vicenda sanfedista reazionaria conservatrice della peggiore specie
Comunque quella esisteva forze reazionarie nostro Paese esisteva e dalla fine novantotto e la l'inizio e la metà del novantanove ebbero modo di manifestarsi nella crisi del sistema militare francese in Europa che si accompagnò lo scatenarsi della Seconda coalizione dopo che l'armata napoleonica era stata di fatto incapsulato al in quella terribile cosa che fu sul piano militare non sul piano biologico la la spedizione di Egitto
Quindi torniamo ancora a parlare
Della formazione diciamo così di un'opinione pubblica italiana
I gruppi dirigenti che hanno partecipato all'esperienza delle Repubbliche sono gruppi sostanzialmente appartenenti al moderatismo
E qui direi che noi possiamo individuare questa collocazione politica dei nostri gruppi dirigenti del triennio rivoluzionario nel novero delle pile moderate analizzando quello che uno dei testi più importanti gli elementi diritto costituzionale democratico sia i principi di giustizia Vito universale scritti da Giuseppe Compagnoni che fu il primo professore di diritto costituzionale all'Università di Ferrara che pubblicò questo testo che poi fu un testo che venne pubblicato solo parzialmente nell'antologia di Cantimori quella giacobini italiani colui espunge proprio tutto quello che non rientrava nella ottica politica del tanti modelli capimmo ma comunque non c'è dubbio che il l'ideologia moderata riceve una base costruita nella visione che il Compagnoni ha offerto allora e la ideologia rivoluzionaria ma questa ideologia rivoluzionaria a questa ideologia rivoluzionaria la quale si fonda sul principio dovremo Grazia rappresentativa perché la democrazia rappresentativa è l'essenza in certo senso e la soluzione che l'elemento moderato rivoluzione italiana
Porta come base una costruzione di una struttura politica nuova questa ideologia moderata con questa concezione di una democrazia rappresentativa indubbiamente controversie qualche elemento che invece preferisce forme di democrazia diretta o forme di democrazia socialmente più avanzata ma questo c'era stato anche in Francia
Anche in Francia si era avuto lo stesso fenomeno che era stato risolto diciamo così anche in modo drammatico con l'avvento del direttorio con le repressioni del Direttorio aveva provocato contro coloro che volevano per così dire rovesciare il sistema poste in essere alla costruzione l'hanno detto leggi la congiura di uguali e invece introdurre un altro sistema a base socialmente più avanza
Ideologia moderata domina Doni
Ed è chiaro che debba rovinare perché ha l'appoggio del governo francese buona parte dalla fine novantasette non è più in Italia perché dirige l'esercito che deve dare il colpo di maglio l'Inghilterra che invece non voterà in Egitto
E questa ideologia moderata è un'ideologia che fa premio
A premio per una le costituzioni in un certo senso programmate per la Repubblica romana vari commissari francesi io delineate scritte da Mario Pagano degli altri membri del comitato di legislazione della Repubblica Napoletana novantanove sono la riflessione ultima diciamo del nostro nostro movimento rivoluzionario della fine del settecento su questi temi della democrazia rappresentativa e dell'ideologia ma nel crollo con la seconda coalizione questi vengono a cadere
Vengono onestamente a cadere tutti nel senso che il quadro politico dell'Italia si evolverà in altro modo tutti a tutti voi è ben noto come ritorno di buona parte in Italia con la battaglia di Marengo
Con la convocazione dei comizi di Lione per la formazione la Repubblica italiana avrà altre basi siamo in un'epoca nella quale in Francia domina il cesarismo siamo in un'epoca nella quale in Francia abbiamo un potere plebiscitario
Che crea nuovi strumenti di rappresentanza diversi da quelli pensati durante la durante il periodo diretti del Direttorio
Ma è un'altra storia quello che ci interessa notare invece è questo
Come dal mille settecentonovantasei al mille settecentonovantanove ad eccezione della Sardegna e che la Sicilia protette dalla flotta inglese dove andarono a ripararsi sovrani spodestati
L'intera nostra penisola fu governata con lo stesso schema
Tutta la penisola fu governata sulla base di uno stesso modello di organizzazione statale alla costituzione francese anno terzo con lievi lievissime varianti e quindi noi abbiamo avuto per la prima volta dalla calata dei Longobardi in Italia la nostra penisola governata tutta sulla base di un unico modello di organizzazione politica e non è poco
E non è poco
E questa idea che sorgessero altrettante repubbliche una e indivisibile Bologna prima ricca Cispadana prima e poi via la Cisalpina la ligure la Lucchese a Roma la napoletana
Alimenta non soltanto l'idea repubblicana ma alimenta anche l'idea che la Repubblica una e indivisibile debba costituire la base di conversione futura e la nazione italiana quando si fosse eretta stato libero e indipendente
Non a caso non è caso abbiamo subito allora in quello stesso anno novantotto novantanove le testimonianze di un pensiero politico che si orienta su questa base il rapporto cittadino Carnot di Lo Monaco
Novantanove napoletano
La famosa lettera secondari buona Pavona parte di Ugo Foscolo
E più ancora l'atteggiamento i manifesti la pupa la propaganda dei padri opener cistoscopia aveva carino per il Piemonte ma in realtà sono formazioni che si stanno diffondendo in tutto il Paese
Mostrano come il che la Repubblica italiana una e indivisibile del Bari della Repubblica francese una credibile sì viene diffondendo al e allora e lo dobbiamo conclude
Riaffermando la validità
Il giudizio di Benedetto Croce
Il quale quando parlò dei patrioti italiani che davano vita alle nuove costituzioni che riprendevano servizio nelle armate rivoluzionarie che formavano le loro amministrazioni che prendevano i loro posti inediti dei governi statali ebbene la usò quella formula Benedetti voi avete fatto l'Italia moderno e hanno fatto l'Italia moderna diffondendo nel nostro Paese questa idea di un Paese destinato appunto a costituirsi
Dopo qualche decennio assetato
Grazie
Grazie al professor Ghisalberti
Per la sua esposizione così approfondita lucida nello stesso tempo d'altronde chi conosce chi ha letto i suoi libri sa bene appunto come quel periodo sia stato
O da possibili Albetti particolarmente studiato
Duramente abbiamo seguito con grande interesse anche i suoi richiami non dico all'attualità quanto a rigore storiografico di alcune questioni che possono anche formare oggetto di attenzione particolare in questo momento non ho altro giù
Un ringraziare innanzitutto a tutti gli intervenuti IRAP
Le e istituzioni e delle associazioni che sono qui indicate nella quarta pagina del programma ringraziare il professor Ghisalberti il professor Lotti
Non è che io ho sempre lo Stato Toma struzzi e e l'amico Massimo Scioscioli quasi da tutti a
Al prossima riunione prevista per martedì prossimo
La relazione lo sarà tenuta il diciotto il ventotto maggio dal professor Lotti sul Risorgimento italiano e la formazione dello Stato liberale risiederà il professor Paolo Ungari buona sera che saluti a tutti e grazie