"L'attualità del suo pensiero, la realizzazione del suo sogno" incontro con Walter Weltroni in occasione del 10° anniversario della morte di Enrico Berlinguer nella Piazzetta Pedrocchi

Buon giorno a tutti e ringrazio tutti presenti ringrazio gli amici ed ospiti che sono qui
Sul palco i deputati e i senatori eletti nelle liste dell'Ulivo e i rappresentanti delle forze politiche che compongono oggi L'Ulivo
Sono passati dodici anni da quel sette giugno dell'ottantaquattro in cui Enrico Berlinguer tenne il suo ultimo comizio in Piazza della Frutta qui a Padova
Pochi giorni dopo moriva all'ospedale di Padova di fronte ad una folla commossa
Solo dodici anni che la nostra federazione provinciale intitolata appunto ad Enrico Berlinguer in questa data lo ricorda con convegni e manifestazioni di piazza importanti che hanno visto nel corso di questi anni la partecipazione di Achille Occhetto di Alessandro Natta di Giglia Tedesco Di Renzo indegni di Antonio Totò
Una però di queste manifestazioni la voglio ricordare oggi con particolare commozione ed è quella in cui cinque sei anni fa partecipo a ricordare Enrico Berlinguer Luciano lama
Io penso ci sia un filo rosso sottile che unisce le due esperienze politiche quella di Enrico Berlinguer nel PC e quella di Luciano Lama nella CGIL
A vere realizzato la piena maturazione dei loro movimenti
Con strappi scelte anche difficili spesso scomode e anche criticate hanno avuto però il coraggio di trasformare un partito è un sindacato di lotte e di opposizione
I movimenti capaci di affrontare coerentemente la sfida del governo del paese
Non vogliamo ricordare oggi Enrico Berlinguer perché abbiamo bisogno di Santini e forse di Santini non ne abbiamo mai avuto bisogno
Vogliamo ricordare le sue idee il suo pensiero perché lo riteniamo ancora attuale perché a differenza di altri leaders ha avuto la capacità di qualche guadagno oltre l'orizzonte quotidiano
Il suo richiamo all'Europa unita all'Europa dei popoli le sue battaglie per la pace per il disarmo
L'austerità come elemento di preoccupazione per un consumismo eccessivo e per lo spreco delle risorse
Il richiamo alla questione morale e la denuncia della degenerazione della politica con largo anticipo sul pool Mani pulite sulle inchieste di Tangentopoli sono la dimostrazione concreta che del suo il pensiero della sua elaborazione a dodici anni di distanza l'Italia ne ha ancora bisogno
Era una bella politica quella che Berlinguer interpretava una politica capace di rinnovarsi capace di affrontare le nuove sfide senza abbandonarsi a facili conservatorismi
Questa tredicesima legislatura alla Camera è iniziata il nove maggio con una comunicazione una commemorazione da parte di Luciano Violante di Aldo Moro un altro dei protagonisti degli anni settanta
Che con Berlinguer aveva condiviso l'idea o forse l'utopia di fare incontrare il mondo cattolico con la sinistra italiana
Erano anni diverso il e la storia non si ripete mai uguale
Però io penso e lo dico con molta sincerità che un pezzetto della vittoria dell'Ulivo lo dobbiamo anche a loro
Lo dobbiamo anche a tanti uomini e donne che con loro hanno condiviso degli ideali dei valori e che non hanno potuto vedere la realizzazione del loro sogno
è la prima volta che la sinistra governa in questo Paese ci sono molte aspettative e molte richieste forse anche troppe e questo ci spaventa un po'
Ma al vicepresidente del Consiglio Walter Veltroni ho anch'io una piccola richiesta da fare e la faccio usando una risposta di Enrico Berlinguer a Giovanni Minoli Nella trasmissione Mixer del ventisette aprile dell'ottantatré
Quando chiedendogli qual era la sua acqua qualità a cui era più affezionato Berlinguer rispose quella di essere rimasto fedele agli ideali della mia gioventù
Ecco questa è la mia piccola richiesta non dimentichiamoci mai chi siamo da dove veniamo e non dimentichiamoci mai questa piccola lezione di vita di Enrico Berlinguer
Dora la parola per un saluto al sindaco di Padova Flavio Zanonato
Carissimi carissimi cittadini carissimi amici carissimi compagni caro Walter
La collaborazione di Enrico Berlinguer lo ha ricordato ora Pietro Ruzzante da dodici anni un appuntamento certa o per i padovani
A volte questo incontro è stato un piccolo momento
Con poche persone mai pochissime altre volte ha assunto l'aspetto di una grande manifestazione di massa collegato ad eventi particolari della vita del Paese le elezioni ad esempio sempre nei primi sei anni il partito comunista di Padova e nei secondi ultimi sei sono passati gli anni il PDS di Padova ha voluto ricordare Berlinguer e quella tragica sera
Del giugno dell'ottantaquattro
Perché questo cosa si ricorda cosa si vuole testimoniare che messaggio si vuole trasmetterà in io penso che noi vogliamo con la nostra piccola iniziativa
Costante però qualche volta importante ricordare un uomo una persona così come era con i suoi grandi pregi con i suoi limiti
Non un'elaborazione politica una teoria una strategia un insieme di saggi di articoli di interviste ma una persona che abbiamo avuto occasione di conoscere direttamente
Attraverso i discorsi comizi attraverso gli interventi televisivi attraverso le immagini della stampa che ha comunicato direttamente con noi
Che i più fortunati di noi ma siamo in tanti hanno conosciuto attraverso la stretta di mano attraverso un colloquio rapido ma cordiale attraverso magari un pranzo fatto assieme a una cena
E sono le emozioni i sentimenti a farsi venire qui a ricordare Enrico Berlinguer
Perché lo abbiamo conosciuto come uomo e sentiamo ancora adesso che il suo impegno politico ideale qualcosa che è dentro di noi che continua che vive che ci sia data decisa motivazioni per fare politica
Ci dà voglia di impegno democratico di impegno nelle istituzioni
La politica appunto come impegno come passione come impegno disinteressato
Come un'arte nobilissima delle donne e degli uomini che si trovano a vivere in società complesse in società in cui sono tanti gli interessi da tenere assieme
In cui sono anche tanti compromessi da raggiungere ma che vanno raggiunti affermando sempre l'interesse generale
Con rigore con una grande moralità
Ecco il costante richiamo che Berlinguer aveva a uno scenario più ampio forse e l'elemento più importante che è rimasto in tanti di noi quello che ci sta sotto gli occhi sotto il naso non è tutto quello che succede nel mondo
E l'idea forte che ogni parte del mondo ha un nesso con l'altra parte quindi una visione nazionale al di sopra dei localismi degli egoismi
Sia localismi geograficamente intesi oggi di questo si parla molto sia degli interessi di categorie
Ma poi la visione internazionale contro appezzamenti ristretti nazionalistici e di qui l'idea della pace l'idea dell'Europa l'idea di un terzo mondo che Tiziana che ha bisogno di noi l'idea di un Governo mondiale
Poi la grande convinzione che una parte la metà della società non ancora pienamente
La possibilità di esprimere fino in fondo le proprie potenzialità e di svolgere pienamente tutta la propria funzione la questione femminile con grande elemento che ha caratterizzato l'attività di Berlinguer
E ancora la ricerca costante di un confronto con gli altri soggetti politici con gli altri soggetti che portano degli ideali dei valori con gli altri soggetti che hanno una storia un qualcosa da dire importante un qualcosa da rappresentare
E di qui poi grande rapporto che si è cercato di costruire con il mondo dei cattolici inteso politicamente con quell'insieme di valori con quella tradizione con quella storia
Ecco voglio dire che ne ricordare Berlinguer noi padovani l'abbiamo sempre sentito e proposto non per le soluzioni concrete che nel momento preciso Berlinguer indicata ma piuttosto come un maestro
Dal maestro del maestro non si ripete in modo monotono le elezioni
Non si condividono per forza alle conclusioni che sono sempre contingenti
Non si ripropongono dopo anni le ricette le formule no siccome Milano invece il metodo i valori e in particolare quell'impasto tutto originale di stile e di valori che ha caratterizzato Enrico Berlinguer
Gli ideali del socialismo europeo collocati all'interno di uno stile rigoroso
Dove la politica è prima di tutto un impegno morale non è spettacolo ma impegno costante quotidiano non è un Flash che appare e scompare ma è il tentativo serio rigoroso di risolvere i problemi
Io non lo so
Quanto la lezione di Berlinguer ha giocato sugli sviluppi della situazione politica italiana fino ad oggi e fino a portare il partito democratico della sinistra al Governo in un'ampia coalizione del Paese non lo so nemica ne parlerà sicuramente Walter Veltroni che per la prima volta salutiamo a Padova con orgoglio
Vicepresidente del Consiglio dai ministri nel nostro Paese una cosa ed abbiamo parlato tante volte
Che forse non
A cui forse non perdona Volpi europeo davamo fino in fondo perché avevo paura che tutto continuasse come prima invece la rottura e la novità è arrivata il lavoro è stato premiato
Sono sicuro però che l'impegno del maestro Berlinguer negli allievi tra cui c'è anche Walter Veltroni in cui ci siamo tanti di noi servirà molto
E darà sicurezza al nostro Paese certezza nel fatto che il nuovo governo ad alcuni grandi valori che ci stanno a cuore fa riferimento
Graziano il sindaco di Padova Flavio Zanonato diamo ora la parola all'onorevole Giovanni Saonara dell'Ulivo
Dal quale è nata a Padova la riscossa che ci ha portato a vincere nelle elezioni nel collegio suppletivo collegio quattordici
Di Padova poi a cascata sono tutte le vittorie della Provincia nel comune e le la vittoria dei nove deputati eletti nelle ultime elezioni politiche onorevole Giovanni Saonara
Abbiamo il vicepresidente del Consiglio ma come vedete a un po'di caldo anche lui quindi
Pensa di capire le esigenze di ognuno di noi e allora tre pensieri Brevi è una riflessione
Il primo è un grazie a tutti e a ciascuno e permettetemi in particolare in questa occasione agli organismi dirigenti del PDS
E ancora più in particolare a Piero Ruzzante
Che adesso che amiamo onorevole ma che è soprattutto un amico
La seconda mi secondo pensiero è che questa manifestazione
Avviene in questa città
Questa città che posta al centro del nord est si chiede con grande forza con grande vitalità
Ma anche con un pizzico di disorientamento quale vorrà essere il suo futuro
E allora credo che occasioni come queste ci consentono di dire ciò che tanti uomini saggi hanno condiviso
E cioè che chi non ha memoria non ha Progetto
L'aveva ricordato tra gli altri il vescovo di Padova monsignor Filippo Franceschi nell'ultimo discorso pubblico quando incontrava
Gli amministratori della Provincia di Treviso
Chi non ha memoria non a Progetto
E allora credo
Che questo significhi anche riflettere oggi in termini nuovi aggiornati
Coraggiosi sull'incontro tra le culture che hanno fatto la storia di questo Paese
La cultura cosiddetta laica la cultura di ispirazione marxista e poi socialdemocratica la cultura di ispirazione cattolica
Lo ricordava a Berlinguer
In un'intervista al manifesto nel giugno del mille novecentottantatré
Il libro che ha curato Walter insieme con diversi amici anche queste parole
Diceva Berlinguer è necessario un grande sforzo culturale ci sono deformazioni della vita associata e degenerazioni dell'organizzazione statale che la cultura di destra legittima
Ed esalta come risvolti dello sviluppo della modernità del libero mercato del successo individuale
Sono i connotati negativi del sistema che finiscono con l'entrare nel senso comune
La cena un cenno critico Arona Reagan in quegli anni mille novecentottantatré e diceva la sinistra ha fatto bene a disfarsi dei suoi vecchi miti a riaffermare la sua piena laicità
Ma non può vivere e vincere senza valori ideali che son poi quelli di cui il movimento operaio è portavoce da sempre
Pace giustizia uguaglianza lavoro sapere solidarietà valori che hanno bisogno di essere diversamente pensati e tradotti perché si applicano ad una realtà diversa
Devono ridiventare anch'essi senso comune
è bella questa riflessione di Enrico Berlinguer
Così come credo e concludo sia bello pensare oggi
E capitemi bene nel gergo politico cui siamo abituati da cinquant'anni di democrazia
Quella di oggi è la cosiddetta giornata di riflessione
E noi certamente non parleremo delle elezioni di domani
Perché è giusto che gli elettori domani riflettano esattamente come riflettiamo noi oggi
Però permettetemi di dedicare personalmente questa manifestazione
A tre Paesi
Lula
E Scala parlano e il Bona
Tra i Paesi della Sardegna dove domani non si andrà a votare perché non sono state presentate liste per le amministrative
Qualche giornale ha intitolato quei tre Paesi governati dalla paura
Diceva forse sarà il caso di aspettare novembre ma si esprimeva anche il timore che a novembre non ce la si farà
E allora diciamolo ad alta voce
Come cittadini italiani a Walter Veltroni vicepresidente del Consiglio
Finché accadranno queste cose nessuno di noi provato potrà dimenticare saremo sempre inquieti nel cercare di capire e nel cercare di testimoniare solidarietà
Penso che Enrico Berlinguer figlio della Sardegna ma nostro concittadino sarebbe piaciuto
Ringrazio l'onorevole Giovanni Saonara
Adesso inviterei sul palco il professor Giuliano Lenci che tanta importanza ha avuto in quella serata tragica del comizio di Enrico Berlinguer
E lo inviterei con un applauso da parte
Vediamo ora la parola al vicepresidente del Consiglio dei ministri Walter Veltroni
Io ricordo io ricordo quella sera di dodici anni fa
Ricordo quando ci arriva la notizia che Berlinguer
Si era sentito male
Ricordo le ore che succedettero quella notizia
Ricordo la nostra paura la nostra preoccupazione la nostra angoscia o il nostro dolore ricordo quei giorni
Ricordo quando qualcuno ci portò quel filmato
Quel filmato girato nella piazza dove sono stato poco fa portare i fiori
In cui sono riprese le ultime gli ultimi istanti della vita di Enrico Berlinguer
Io mi ricordo quando mi arrivò quella cassetta
Dovevamo decidere cosa fare di quelle immagini
Allora
Io le vidi nella mia stanza insieme a Giovanni Berlinguer fratello di Enrico
Ricordo la grande emozione che prova e non solo per per il dolore che quell'immagine cavano Giovanni
Ma anche perché quelle immagini erano in qualche misura la testimonianza di una grande morte
Di una grande morte che poteva essere vissuto sul benessere vissuta solo da chi aveva
Ha avuto la forza di condurre una grande vittoria
Ricorderete qualcuno di voi c'era in quella piazza
Altri no altri più giovani magari oggi sentono parlare di qualcuno che nella loro memoria tanto lontano quanto erano altri per noi
E tuttavia Berlinguer ad un certo punto del discorso comincia a sentirsi male
Le parole non si combinano più viene assalito dai conati
La gente dalla piazza gli urla di smettere
Berlinguer decide di andare avanti
Con una forma di senso del dovere
Verrebbe da dire quasi di missione
Che se ti perché sentiva di dover compiere e alla fine dopo questo discorso drammaticamente interrotto da questa malattia che da lì a pochi giorni l'avrebbe portato via da noi
Alla fine come per miracolo proprio gli ultimi momenti nel discorso di Berlinguer sono assolutamente normali
Le parole funzionano benissimo una di seguito all'altro il suo tono di voce
è normale
è come se Berlinguer avesse provato in questo una grande soddisfazione di essere riuscito a combattere anche quel male che lo aveva assalito
Delinquenza ne andò quella sera se ne andò poco lontano da lì e per molti di noi
Per molti di noi che proprio attraverso Berlinguer avevano fatto una scelta importante nella loro vita quella sera è una sera che non sarà dimenticata
Molti di noi amavano Enrico Berlinguer per le sue idee per il suo coraggio
Per il suo modo di concepire la politica
Alcuni di noi lo amavano anche per come era personalmente
Era una persona gentile
Una persona timida e discreta
Ma se io dovessi definire con un aggettivo Enrico Berlinguer dodici anni dopo
Se dovessi pensarlo Enrico Berlinguer
Con una parola che possa racchiudere il senso della sua esistenza vorrei dire appunto fino agli ultimi momenti della sua vita
Io direi che Berlinguer è stato una persona coraggiosa
Coraggio
Coraggio non è una virtù che si applica solo alla forza fisica alla capacità di sfidare il pericolo il coraggio e qualcosa che si applica ma lo si trova assai raramente in politica
E coraggioso quell'uomo politico
Che ha la forza di sfidare i conservatorismi del suo tempo
Il coraggio in politica
è quella capacità
Di anticipare i processi storici
Di sfidare pigrizie e conservatorismo
Io non ho mai partecipato neanche nei momenti più duri e più difficili del dibattito della svolta
Alla immaginazione di che cosa Enrico Berlinguer avrebbe fatto se fosse stato con noi nel mille novecentottantanove
Non ho mai fatto perché mi sembrava scorretto a farlo
Non si attribuiscono a chi non è in condizione di farlo le proprie intenzioni e i propri desiderio ogni uomo immerso nel suo tempo
Enrico Berlinguer diventò vice segretario del partito comunista alla fine degli anni sessanta
Il mondo allora era un mondo Commissione Brescia comma e Ceausescu
Eravamo a poco più di vent'anni dalla fine dalla guerra
Enrico Berlinguer dal primo discorso che fece da vice segretario del Partito comunista al dodicesimo Congresso del PCC comincia ad accelerare
Berlinguer ha costantemente strappato rispetto alla tradizione alla norma alla regola alle convenzioni del suo tempo
Ha avuto la capacità di mettersi in gioco di rischiare personalmente investendo non solo una ragione ma anche il cuore nella battaglia politica
C'era in questo un tratto assolutamente raro di verità e di sincerità
Enzo Biagi ha fatto di Berlinguer quello che credo possa essere considerato il miglior complimento che si possa fare di un uomo politico
Diceva
Biagi che in Berlinguer sentiti che credeva a quello che diceva
Noi
Arrivammo a sinistra con Berlinguer almeno io arrivai a sinistra con Berlinguer ci faceva quell'uomo piccolo testardo coraggioso
Che nell'aula del Cremlino nella gelida aula del Cremlino davanti al Gotha del comunismo mondiale aveva la forza di pronunciare parole che suonavano dure
Come l'acciaio la democrazia è un valore universale parlava loro
Ma parlava anche a chi tra di voi nel nostro Paese non aveva avuto il coraggio di compiere quelle radicali rotture delle quali vi era bisogno
Mi piaceva
Che Enrico Berlinguer
Affidasse
Queste sue accelerazioni il senso della sua scelta politica
Mi piaceva che dicesse
Come disse in un'intervista al Corriere la sera che si stava più tranquilli sotto l'ombrello della NATO che sotto l'ombrello dal Patto di Varsavia e recentemente il Presidente della Repubblica ha detto che quell'affermazione era una svolta di enorme valore storico
O ci piaceva quando Berlinguer disse andando in televisione che si era esaurita la spinta propulsiva dei paesi dell'Est
Parole che fecero allora un grande rumore
Berlinguer tendeva la corda
E portava il suo partito pensiamo a quegli anni non ad oggi oggi tutto è più facile allora era molto difficile
Lo portava a pensare ad una propria collocazione internazionale del tutto diversa
E anche lo tendeva
Nello sforzo di far assumere a quel partito una cultura di governo per molti di noi c'erano lentezze ambiguità ci sarebbe piaciuto che Berlinguer andasse più veloce ma ora che possiamo vedere la storia di quegli anni con più freddezza possiamo vedere invece quanto sia stata intensa
E a medicale la capacità di cambiamento che Berlinguer ha proposto
Berlinguer indicava anche come obiettivo al suo partito in un tempo nel quale i la divisione dei ruoli e la rigida qualcuno governava sempre qualcuno stava sempre all'opposizione Berlinguer disse non si cambiano le regole del gioco l'obiettivo del Partito comunista allora era
L'obiettivo del governo e per questa prospettiva si indicava anche la prospettiva dell'incontro persino usando una parola scomoda del compromesso fra le diverse forze politiche culturali di questa paese di quel Paese
Dico quel Paese perché penso a quegli anni
In quella società nel mondo diviso in blocchi aveva un senso politico l'idea che il passaggio dalla transizione italiana dovesse attraversare una convergenza tra le diverse forze politiche alle diverse culture per rifare il perimetro della lotta politica siamo Oro che Berlinguer pensavano ciascuno per la loro parte alla costruzione di un'alleanza e poi non dimentichiamolo c'è in Berlinguer e c'è in Moro e poi dopo questa alleanza dopo questa transizione il tempo dell'alternanza
Il tempo nel confrontarsi di idee di schieramenti diversi allora questo poteva essere fatto perché in questo Paese
Non esisteva la destra come noi oggi la vediamo perlomeno quella destra era all'interno di contenitori politici diversi
Era più una scosta meno dichiarata non si era manifestata nella forma in cui avviene oggi lo facevano in quel panorama politico
Quel processo mise intenzione la società italiana
Fino all'assassinio di Aldo Moro
Vedete si pensava di questi giorni guardando il risultato delle elezioni israeliane quant'è importante la personalità politica nella storia
Il terrorismo lo ha capito bene quando il terrorismo ha ucciso quegli uomini che per loro natura costituivano la cerniera
Tra culture diverse che portavano in avanti i loro mondi non cari rappresentavano nonché ai testimoniavano ma rimettevano intenzione di mettevano in movimento
Sia stato morosa stato Isaac Rabin o altri tutte le volte che hanno colpito è cambiato il corso dalla storia del Paese in cui questo avveniva
Così può per Moro così purtroppo è stato per Isaac Rabin e c'è da augurarsi che in Israele il cammino dalla pace oggi non si interrompe
Qualcosa cambia o
Qualcosa cambio allora via Caetani
E qualcosa cambio in questa piazza quando Enrico Berlinguer
Si sentì male poi morì un lungo cammino si interrompe
Berlinguer lasciò un partito comunista molto mutato ripeto tra contraddizioni e tra ritardi
Però un partito che aveva cominciato a provare la sfida del governo e che al tempo stesso voleva mantenere la sua identità di luogo dove si deve tendere ma non le ragioni dei più deboli dove esistevano valori di solidarietà e di giustizia
Io vorrei dire che il Partito Comunista Italiano
Finisce
Il sette giugno del mille novecentottantaquattro
Finisce con la morte di Enrico Berlinguer
Berlinguer portava ha portato al punto più alto la discontinuità rispetto a quella tradizione
Ma lasciava a ciascuno di noi il compito di innovare di proseguire di cambiare
Per fare tutto questo c'era voluto coraggio
E talvolta c'era voluta solitudine
La solitudine degli uomini politici quella che si prova quando si dicono cose che apparentemente non sembrano essere in sintonia con lo spirito del tempo ma che poi dopo qualche anno si rivelano giuste
Ed è un cimento al quale ciascun uomo politico ha chiamato anche oggi
è molto più facile dire le cose ovvie
è molto più facile spiegare le cose che ci sono è molto più difficile e vorrei dire talvolta comporta il rischio anche della solitudine politica che non è mai solitudine fisica ma è l'idea di dover testimoniare di dover rappresentare delle idee magari navigando controcorrente cercando di immaginare ciò che sarà
E io penso che se oggi noi siamo arrivati dove siamo lo si deve al fatto che da Berlinguer in poi non abbiamo smesso di immaginare ciò che avrebbe dovuto essere
Che diavolo di sinistra è quella sinistra che non abbia il coraggio di cambiare se stessi
Che non abbia il coraggio di essere costantemente intenzione in relazione ai mutamenti del suo tempo
Berlinguer aveva quest'altra grande caratteristica Berlinguer vedeva le cose prima che si svolgesse
Non che fosse un po'la fretta non che avesse la palla di cristallo ma guardato alla Società italiana guardano a quello che accadeva intorno a lui cercava di vedere le tendenze cercava di immaginare come fin da oggi in quelle tendenze una grande forza politica dovesse stare
A politica qualche volta riesce a spiegare le cose che sono accadute raramente anticipa immagina progetta ma che cos'è la bellezza della politica se non proprio questo
Qual è il suo fascino intellettuale qual è il fascino per milioni di persone che pensano che credono che la politica sia un grande strumento anche per l'affermazione disegni dei propri valori se non questo
Altrimenti la politica diventa una pratica quotidiana
Diventa qualcosa che confina troppo abilmente con il potere con l'idea che il potere sia la ragione ultima no la politica in primo luogo questo è la sfida è la capacità di portare i propri programmi le proprie idee i propri valori dentro il proprio tempo e Berlinguer lo fece lo fece con l'austerità
E fu molto attaccato lo fece immaginando l'idea di un Governo mondiale e se oggi guardiamo all'accensione di particolarismi sentiamo che quella è una scelta assolutamente anticipatrice lo fece parlando della questione morale
In anni in cui in Italia purtroppo
La questione morale era stata messa da un canto e nell'intreccio perverso
Tra i partiti e il potere si stava anni dando quel mostro che poi è stato scoperte o nel corso degli anni successivi Berlinguer lo denunciò allora e fu accusato di moralismo
Ma io credo che la società italiana non la sinistra la società italiana debba essere grata al coraggio che ebbero allora uomini come Enrico Berlinguer a denunciare l'esistenza di una questione morale nel nostro Paese a indicare il fatto che era necessaria una riforma dello Stato era necessario
Che i partiti cambiassero che la società e che le istituzioni cambiassero e Berlinguer aveva capito la rivoluzione femminile
E Berlinguer aveva capito in un'intervista pubblicata pochi giorni prima della sua morte che la grande sfida della sinistra sarebbe stato cercare di armonizzare l'innovazione tecnologica con la qualità della vita e della democrazia
Certo nel lavoro dei Berenguer negli ultimi anni ci sono contraddizioni errori
Come la vicenda della FIAT e come la battaglia generosa ma che fu poi una battaglia difensiva sulla scala mobile
In questi giorni abbiamo salutato per l'ultima volta Luciano lama che in quei momenti ebbe anche lui il coraggio di dire e di rappresentare opinioni diverso
Vedete
Questa è la cosa che rende la sinistra
Qualcosa di particolare
Ci sono dei momenti particolari quando la sinistra animata da tensioni viale coraggio innovativo
Quando non indulge al CELTA ritmi di partito o pigrizia culturali
Quando ha come bussola l'interesse generale del Paese quando insomma riesce a rappresentare i bisogni e le speranze di lavoratori di cittadini allora anche i suoi leader non appartengono più come successe a Berlinguer e poi allarma solo a questa sinistra ma diventano punti di riferimento per altri strati sociali altre forze altri filoni politici e culturali e la nostra storia
E la storia di questa capacità innovatrici
Berlinguer parlò
Di pensieri lunghi voleva dire alla politica non ti fermare al quotidiano by oltre cerca cerca immaginate progetta costruisce una politica non con il fiato corto non immersa nella tattica non è in fondo questa la grande funzione di un partito un partito e fu proprio Berlinguer a dirlo vedete lo disse dopo la guerra quando i partiti erano dell'entità molto forti
Berlinguer disse il partito non può e non deve mai diventare un'organizzazione fini a se stesse lo scopo unico ed esclusivo in definitiva un feticcio
E dopo diversi anni alle soglie degli anni Settanta disse il partito non è un ordine monastico
Ma in pari tempo espressione di una realtà e strumento per la sua trasformazione il partito è uno strumento non è un fine è lo strumento di valori di idee di programmi di ideali
Per questo dopo Padova dopo quella sera di giugno del mille novecentottantaquattro era vigente un cambiamento e la svolta fu questo cambiamento
Vedete
Noi eravamo allora il giovane gruppo dirigente di un grande partito e sentimmo però il dovere vorrei dire il dovere morale
Di sottoporre noi stessi e in primo luogo e poi di chiedere a milioni di persone di far vivere attraverso una grande discussione democratica l'atto di fondazione di un nuovo soggetto politico in questo Paese altrimenti io penso che la prospettiva nostra sarebbe stata molto diversa
Credo che oggi noi possiamo misurare tutta la grandezza di quella svolta
E vorrei dire anche possiamo misurare la grandezza di quella discussione politica di quelle giornate passate
Ad approfondire a discuterà confrontarci a litigare
Ma io non ricordo nella storia italiana
Un momento di analoga attenzione politica
Una grande prova democratica di crescita della coscienza civile di questo Paese come pura svolta e la nascita del Partito democratico della sinistra nel mille novecentottantanove
Una vita democratica ricchissima confronto delle idee dialettica ciascuno portava la sua opinione
E la vita democratica di un partito e il sale dell'esistenza di un partito
Quella svolta fu un atto di grande coraggio quella svolta
Per molti di noi
Fu un pesante molti di noi
Sentirono tutta la responsabilità
Noi chiedevamo alla storia di un grande partito per il quale persone erano morte
Avevano combattuto nella Resistenza però subito discriminazioni altro del consociativismo noi dovevamo chiedere di cambiare di far nascere qualcosa di nuovo ci voleva grande coraggio lo abbiamo avuto ma io vorrei dirlo ancora una volta qui
Credo che tutti noi dobbiamo essere riconoscenti in particolare al coraggio che ebbe in quelle giornate l'uomo che portò si disse la responsabilità principale è il peso principale cioè Achille Occhetto
Che fece nascere la svolta io ho telefonato
Ho telefonato ad Occhetto il giorno cui abbiamo giurato
E gli ho detto che se possiamo arrivati a Palazzo Chigi se la nostra marcia arrivata fin lì e perché quella marcia era cominciata un giorno di novembre del mille novecentottantanove ecco le il coraggio della politica allora attraversando un percorso duro fatto di strappi di dolori di lacerazioni
Paghiamo un prezzo ma se oggi la sinistra è naturalmente avete visto non c'è è stato contraccolpo è apparso naturale che la sinistra italiana diventasse forza di governo
E anche per affetto di quella svolta
Senza il Partito democratico della sinistra senza quel partito democratico della sinistra senza quella idea di cominciare a navigare in mare aperto oggi
La sinistra italiana non sarebbe al governo la svolta nasceva da due pilastri il primo innovare le istituzioni rompere lo schema della democrazia
Bloccata
Cambiare legge elettorale cambiare assetto dello Stato
L'OPA Cemmo anche lì navigando in controcorrente con i referendum che ci aiutarono a sbucare il periodo del capo secondo
Affermando una nuova idea della politica l'idea di un partito che era perno della Costituzione di un'alleanza più vasta
Poi ci furono le elezioni del novantaquattro in cui la sinistra si trova nella condizione di combattere da sola
Una battaglia contro lo schieramento allora di centrodestra
Ma per la storia per la storia
Io vorrei ricordare
Che allora Occhetto
Propose alle forze di centro
Questo particolare della storia è andato un po'sotto parentesi
Occhetto allora propose alle forze di centro un'alleanza
Ma le condizioni politiche per le forze di centro allora non erano mature e dunque la sinistra si trovano nella condizione di affrontare da sola quella battaglia e l'ha persa
Capitò a me
Nel luglio del mille novecentonovantaquattro di scrivere un lungo articolo sull'Unità che aprì un dibattito nel quale parlavo della necessità di dar vita ad un inedito centro sinistra
Mettevo insieme due parole che magari suonavano provocando qualche diffidenza perché c'era un accumulo di storia
Le aggiungevo inedito proprio perché volevo dire che si trattava di qualcosa di assolutamente nuovo una convergenza delle diverse componenti della cultura democratica di questo Paese
Che nascesse non dalla volontà di impedire che la destra vincesse ma dalla volontà di costruire un programma di governo per l'Italia
Chiamavo le cose col loro nome
Come bisogna fare in politica
Anche allora ci fu
Chi storce il naso
Chi si affrettò
A dire
Che non era giusto usare l'espressione centrosinistra ma che era meglio usare l'espressione sinistra centro forse per attenuare
Il senso delle cose che dovevamo compiere atteggiamenti sbagliati
Malcelato Je monismo uno spirito di autosufficienza l'incapacità di capire che la grandezza del compito della sinistra italiana stava nel costruire una nuova sintesi
E da lì da quel dibattito le da lavoro che non abbiamo fatto successivamente è nato l'Ulivo
Cioè l'idea di costruire il contenitore di idee diverse e nuove non è semplicemente la giusta posizione di culture politiche esistenti ma il tentativo di costruire una sintesi che le rappresentasse e al tempo stesso riportasse ad unità
Anche perché in questo cammino concreto che si definisce la natura delle scelte politiche si definisce ciò che è di sinistra e ciò che non lo è
E permettetemi di dire
E so di poterlo dire proprio parlando di Berlinguer so di poterlo dire guardando all'interesse che Berlinguer aveva verso culture altre in primo luogo verso la cultura del cattolicesimo democratico che guardate diciamoci la verità
Spesso io trovo molta più sinistra molto più condivisione del disagio monta più voglia di stare dalla parte di chi ha di meno di stare dalla parte degli ultimi incerti cattolici democratici piuttosto che in certa sinistra salottiera
La quale lontana mille miglia da un'idea
E da una concezione programmatica politica di valori che è quella che definisce almeno nella mia concezione la sinistra non si è di sinistra perché ci si è avuto definiti di sinistra
Sì è di sinistra perché si hanno idee valori sensibilità perché si soffre di certi dolori e si spera di certe speranze allora si è di sinistra oggi si mettono le etichette non bastano le etiche
Noi abbiamo voluto costruire con l'Ulivo
Un crogiuolo nuovo dove le diverse identità fossero visibili e riconoscibili e fossero come sono una ricchezza della coalizione
Ma non fossero solamente una somma capiamoci su questo no l'Ulivo non è non deve essere non sarà una giustapposizione meccanica di due forze politiche chi lo pensasse in qualche misura ritornerebbe ad un'idea che ogni tanto riaffiora nella vita politica italiana sotto diverse spoglie
E sotto diverse manifestazioni l'idea che in fondo il problema in Italia e alla fine quello come si diceva un tempo di mettere d'accordo DC e pc non era questo il problema italiano dopo il mille novecentottantaquattro non è questo oggi nelle mutate condizioni politiche
Se fosse stato così se avessimo fatto questa scelta se avessimo impostata la costruzione dell'Ulivo come semplicemente l'alleanza del Partito Popolare del PDS noi non avremmo ottenuto il risultato che abbiamo ottenuto
Ci sono più cose in cielo in terra di quanto non siano rappresentati dai nostri due partiti ci sono più cultura la cultura laica quella socialista quello ambientalista
Ci sono più cose in cielo in terra anche all'interno di quei due partiti all'interno del PDS all'interno del PPI la grande maggioranza credo degli aderenti all'uno e all'altro partito non sono passati
Né per la storia del piccine per la storia della democrazia cristiana sono qualcosa di nuovo
E noi dobbiamo capire questa novità che sta crescendo
E non dobbiamo dimenticare
Non dimentichiamocelo mai
La bellezza della campagna elettorale che abbiamo vissuto
Le migliaia e migliaia di ragazzi e di ragazze e di persone
Che venivano non da una forza politica ma venivano da casa loro
Venivano dalle loro scuole venivano dalle fabbriche venivano da i luoghi di
Professione persone che venivano all'Ulivo facendo con l'Ulivo alla loro prima esperienza politica
Persone alle quali se si dice tornate da dove siete partiti tornano alle loro case
Alle loro scuole ai loro uffici e questo sarebbe davvero uno spreco che la sinistra italiana che i democratici italiani non hanno il diritto di permettersi
Il PDS ha il ventuno per cento dei voti ed è una grande forza il PPI con Romano Prodi il sei virgola cinque la somma fa il ventisette per cento tanto quanto hanno Forza Italia più il CCD e il CDU e senza Alleanza nazionale
L'Ulivo ha portato un valore aggiunto
Il raffronto tra la somma dei voti nel proporzionale i voti nel maggioritario dimostra che c'è un valore aggiunto
Pratiche nella strada giusta quella con la quale per la prima volta nella storia italiana la sinistra si trova a governare
Noi abbiamo costruito l'alleanza di centrosinistra fondando la su un programma e anche sulla identità
Ora sia aperto quello che a me e devo dire appare uno strano dibattito per certi versi incomprensibile e non vorrei che alla fine sotto sotto dovessimo scoprire che da una parte o dall'altra
Al fondo l'idea è quello di mettere in contrapposizione il soggetto partito col soggetto unico
Io penso che questo sarebbe un grave errore che come purtroppo spesso è capitato nella storia
Noi finiamo con l'essere vittima delle nostre stesse macchinazioni finiamo col farci del male da soli
Abbiamo appena vinto una grande battaglia elettorale abbiamo sconfitto una destra che sembrava invincibile
Abbiamo una coalizione
Forte
Che può estendere il suo consenso e non so se sia giusto oggi mettere al centro come preoccupazione quella di confinare il suo perimetro di mettere i paletti
Oppure dall'altra parte qualcuno
Sembra immaginare che possono trasformarsi in una coalizione in un partito lo leggo nel dibattito certo non è Romano Prodi a proporre questo
Un'idea sbagliata
Ci sono culture diverse nella coalizione dell'Ulivo
Ci sono identità di terzi nella coalizione dell'Ulivo
Che esse si vedano tutte
Ma la vita delle diverse identità la vita dei partiti che fanno parte dell'Ulivo non può essere la morte dell'Ulivo
L'omicidio dell'Ulivo sarebbe un suicidio per le forze politiche sarebbe un suicidio anche per il nostro partito e noi non abbiamo il diritto di permettercelo
Ci vuole un PDS forte
Ci vuole un pediatra forte che capisca la grande occasione la grande opportunità che ha di fronte nel momento in cui assume responsabilità del governo il PDS vive la sua avventura più grande quella che farà il suo futuro
E se si ragiona in termini politici e non di persone
Se si pensa parlando in noi non parlando finito si capisce che davvero oggi tutti noi siamo di fronte ad una grande storica prova
Ci vuole un PDS forte
Ne ha bisogno la sinistra e ne ha bisogno il Paesi ma la forza del PDS
E la sua capacità di essere un corpo vivo
Intenzione costante
Che attinge alla intelligenza la passione politica di migliaia di militanti
Di protagonisti della nascita e vorrei che tornassimo all'origine della svolta
Il PDS non può essere fermo
Non può pensare di aver raggiunto il capolinea
Ho visto sui giornali tanto quanto ho visto l'altro polo del dibattito di questo strano dibattito
Ho visto che ci si pone l'obiettivo di far diventare il PDS un partito socialdemocratico
Oppure ci si pone il l'obiettivo di ricucire quella divisione che si produsse nel mille novecentottantanove
Il PDS non è nato né per l'una né per l'altra cosa
Il PDS nato per un obiettivo più ambizioso
Non abbiamo fatto tutta la fatica che abbiamo fatto non abbiamo attraversato questo percorso di speranza e di dolore per passare puramente e semplicemente dalla tradizione comunista a quella socialdemocratica
Noi siamo parte della sinistra europea abbiamo fatto una scelta decisiva che è quello di essere membri dell'Internazionale socialista
Ma è proprio guardando al panorama della sinistra europea
Che sarebbe sbagliato
Immaginare che l'evoluzione di una grande forza come la nostra possa essere l'approdo
Ad una collocazione che è sottoposta a revisione critica da quegli stessi partiti che ne sono stati protagonisti sarebbe paradossale se noi che rappresentiamo già oggi molto di più
Decidessimo di chiamarci i socialdemocratici noi siamo molto di più le nostre culture le nostre esperienze le nostre idee e i nostri valori
Sono molto di più di una definizione che li restringere ebbe e così viene la sinistra europea
Così è e se si guarda intorno a noi purtroppo si debbono registrare sconfitte in Spagna
In Germania in Francia quei partiti che non hanno avuto la forza di mettersi in movimento di immaginare che il loro compito fosse portare a sintesi cultura di verze sono stati sconfitti e guardate
Che risultati italiano
Il risultato dell'Ulivo
Allo stato delle cose in controtendenza rispetto purtroppo le tendenze europee e nel dibattito della sinistra europea non si pensa di tornare ai vecchi porti del Novecento si guarda all'esperienza italiana come al modello
Che può ispirare l'innovazione della sinistra in altre parti d'Europa e noi dobbiamo essere orgogliosi per questo accade
E dove la sinistra vince
Penso al favore dei sondaggi attribuiscono ai laburisti inglesi o penso alla vittoria dei democratici negli Stati Uniti o penso per altro verso a quello che è accaduto in Sudafrica e dove la sinistra
Alla capacità di chiamare a sé e non solo le colture tradizionali del movimento operaio ma altri punti di vista
Quello dei diritti quello ambientalista quello tra cultura liberale quello della sensibilità sociale diffusa di certa cultura cattolico democratico il PDS
Deve sentirsi parte ma è nato per questo
è nato per essere impegnato nella tensione positiva della costruzione di un partito che avesse una sua originalità proprio perché la nostra storia
è una storia originale un partito che non va a cercare un vecchio recipiente ma ne costruisce uno nuovo con l'argilla di diverse culture ma il PDS e già acquisito
E deve continuare e deve riprendere il senso della svolta che facemmo nel mille centottantanove
E la forza di quella svolta fu proprio no nel dire passiamo dalla tradizione comunista a quella socialdemocratica ma nel dire il nostro cammino alla costruzione di un tratto originale di una sinistra moderna e democratica
Allora
Oggi se l'idea del partito democratico del quale si parla è sbagliata
Era di talmente sbagliata oggi anche se nessuno può escludere
Che se il sistema istituzionale italiano dovessi organizzarsi lungo lo schema bipolare bipartitico apparirebbe inevitabile la realizzazione di un grande schieramento democratico
Ma questa idea oggi è radicalmente sbagliata tanto quanto è radicalmente sbagliata l'idea di fare del PDS un partito socialdemocratico non per caso l'Internazionale socialista farà il suo congresso a New York
Proprio perché vuole indicare con questo la rottura l'andare oltre le colonne d'Ercole del pensiero tradizionale del socialismo europeo l'attingere ad altre culture e questa è la nostra grande funzione storica noi siamo più avanti per una volta
Non siamo più indietro non dobbiamo scegliere di diventare come il rispettabilissimo Partito Socialista francese il Partito socialista francese che guarda noi
E noi dobbiamo avere l'orgoglio di aver fatto nell'ottantanove quella svolta di aver costruito questo originale percorso politico
L'Italia ha bisogno di una grande forza di sinistra moderna
L'Italia ha bisogno di costruire la Sinistra del Duemila non quella del Novecento quella che non cerca etichette ma programmi ideali valori idee per il futuro
E il PDS sarà unito se marcerà in questa direzione
Questo deve essere l'obiettivo del nostro congresso non un PDS socialdemocratico e un Ulivo ridotto all'Arpa ma un grande PDS
Forza della sinistra moderna ed aperta e un Ulivo robusto
L'uno è un partito l'altra è una coalizione perché mai dovrebbero separarsi o mettersi l'uno contro l'altro noi governiamo l'Italia
E badate io lo voglio dire oggi
Il rinnovamento di questo Paese non sarà un'impresa facile
Nessuno pensi
E il fatto che oggi c'è un Governo del quale la sinistra fa parte
Possa rimuovere la immensa quantità di problemi di ostacoli di difficoltà di poteri con i quali dovremo batterci non sarà una passeggiata
è una sfida immensa
E io vorrei che tutti noi ci rendessimo conto di che cosa significa in questo Paese dopo quarant'anni di incrostazioni di poteri mettere in tensione il vecchio costruirà il nuovo è una sfida immensa e il dibattito della sinistra deve andare a questo a livello è la sfida più alta che è una forza politica possa immaginare di poter combattere
Non sarà facile incontreremo resistenze
Vedremo e conosceremo contraccolpi
Sarà inevitabile che questo accada però io voglio al tempo stesso dire che quello che ci siamo impegnati a fare faremo nei prossimi giorni al Consiglio dei ministri noi discuteremo di tre provvedimenti
L'uno che riguarda la semplificazione della macchina amministrativa di questo stato invecchiato e incancrenito che deve essere ammodernato e deve essere reso funzionale ai diritti dei cittadini e con esso il progetto di federalismo del quale il nostro Paese a assolutamente bisogno
Porteremo provvedimenti per l'occupazione e in particolare per l'occupazione nel Mezzogiorno
Discuteremo
Dell'avvio della riforma della scuola quello che ci eravamo impegnati a fare in campagna elettorale faremo
Avevamo detto avevamo detto che avremmo fatto il Governo con l'articolo novantadue della Costituzione abbiamo fatto il governo in diciotto ore una squadra forte autorevole che anche all'estero è stata apprezzata
La situazione del Paese è difficile
Ereditiamo molti problemi è una situazione economi
La complicata e a tutto questo oggi si aggiunge l'elemento di combustione rappresentato dalle nuove posizioni della lega capiamoci
Io vedo in queste posizioni della Lega il segno anche di una disperazione politica Bossi era uno dei tanti in questo Paese che avevano scommesso sul pareggio immaginava che porre Ulivo avrebbero pareggiato anche il
Suoi parlamentari sarebbero stati decisivi così non è accaduto Bossi ha avuto un consistente numero di parlamentari ma una grande sconfitta politica perché questo Paese si è dato una maggioranza certa
Però badate
Io non sottovaluto quello che sta accadendo non è solo folklore e sbaglia eremo a pensare che si tratta di manifestazioni ridicole no si sollecita un malessere che c'è si evoca qualcosa che poi non si riuscirà a controllare e talvolta salgono davvero i brividi nella schiena assentire usare parole che in altre parti del mondo hanno significato morte distruzione pone guerra ora e dolore
Le camicie verdi
Spaventano per la cultura che c'è dietro io sono una
Nato e voglio continuare a vivere in un paese in cui i cittadini non abbiano e non senta non il dove ere nell'esigenza di mettersi la camicia di nessun colore ciascuno stime
Ciascuno è se stesso con le sue idee i suoi valori la sua identità storica politica e culturale
Però voglio dire
Lo si deve sapere
C'è un governo politico chi ha il dovere di rappresentare tutto il Paese e il governo politico questo governo scelto sovranamente dagli italiani del Nord del centro e del sud
Novantotto non tollererà nessun atto di rottura della legalità costituzionale di questo Paese
Quando io sento Bossi parlare a nome della Padania io mi sono fatto fare i conti dei voti presi in par
Tania dalle forze politiche dagli schieramenti la lega ha preso il ventisei per cento l'Ulivo ha preso il trentasei per cento dei voti in Padania
Nessuno di noi si sogna di parlare a nome della gente dalla padani
Perché la gente la Padania e tanta e diversa la gente del Nord Est è gente che lavora che crea riproduce
Gente che sa
E se questo Paese
Si trovasse di fronte ad una rottura se questo Paese andasse di fronte a un tempo di tensione di conflitti i primi a pagare sarebbero loro
Noi
Vogliamo occuparci seriamente del malessere del disagio sociale che c'è soprattutto i ceti produttivi del Nord-Est noi faremo semplificazioni fiscali e federalismo ma non perché serve a tenere buono Bossi perché è giusto perché giù
No nell'interesse del Paese che questo avvenga non lo faremo e lo faremo lo voglio dire a Padova perché non ho l'abitudine di usare un linguaggio da una parte è un altro dall'altra lo faremo guardando al disagio sociale alla disoccupazione alla povertà di milioni d'Italia
Anni che vivono nel Mezzogiorno e che hanno diritto a vivere una vita umana
Alla gente del Nord Est noi rivolgiamo un appello c'è un'Italia moda
Hernan che sta crescendo cioè l'Italia del due mila l'Italia che va in Europa l'Italia che pensa di poter essere competitiva l'Italia nell'innovazione tecnologica l'Italia della moralizzazione della vita pubblica l'Italia grappa finita con gli s'non è che con le ruberie l'Italia che vuole diventare un grande Paese moderno questa Italia è l'Italia che sta nascendo non è la suggestione di fare come in Cecenia quello non rende un Paese più moderno lo rende un Paese che soffre e si dispera è il nostro obiettivo è invece nell'appello che rivolgiamo alla gente del Nord Est e di fare un grande patto tra tutti i produttori per rilanciare l'Italia
Io ho finito
Abbiamo conquistato un grande risultato facendo uno schieramento democratico capace di governare
La lettera più bella che ho ricevuto nei giorni successivi a risultato elettorale e la lettera
Di un compagno che era qui quella sera a Padova il professor leggi forse lo ricorderà come Flavio e come altri e che era un compagno che faceva la scorta Enrico Berlinguer si chiama Alberto Menichelli
E mi ha mandato una lettera bellissima una lettera nella quale mette insieme
Ciò che successe quella sera a Padova e il lavoro che è stato fatto negli anni successivi per ottenere questo risultato c'è quella caratteristica il coraggio della politica lo subiamo tutto questo la destra in grande difficoltà lo si vede per troppo tempo a sinistra e tra i democratici è stato il tempo delle divisioni ora e il tempo
Dell'unità tra forze diverse vedete perché è sbagliato dire ai compagni di Rifondazione rifacciamo un partito tutti insieme perché in primo luogo i compagni di Rifondazione non vogliono che questo accada perché sono gelosi della loro identità e hanno la non è perché la loro identità è diversa dalla nostra identità e tuttavia queste riversi identità hanno anche trovato la capacità di dialogare su alcuni punti e il problema oggi non è di ricomponga le in qualcosa che diverrebbe indistinto ma di valori
Dare quanto di piccola unità sia riuscito intanto a costruire tra soggetti che sono politicamente segnati da una naturale diversità
Noi abbiamo fatto una bella campagna elettorale la politica è tornata a vivere Noches subiamo tutto questo nessuna fuga in a Muti ma nessuna fuga all'indietro noi dobbiamo costruire un grande il PDS e un forte Ulivo
La bandiera dell'Ulivo la bandiera del PDS non si fronteggiano si incontrano e stanno benissimo insieme
Io mi ricordo
Io mi ricordo quel giorno a piazza San Giovanni quando salutammo Berlinguer per l'ultima volta
C'era gente diversa ciascuno veniva testimoniando il segno del suo percorso cattolici socialisti laici ambientalisti gente nel partito di Enrico Berlinguer eppure tutti quanti venivano a salutare un uomo politico serio e coraggioso forse perché pur così diversi volevano unitaria seria e coraggiose ama vano ciò che oggi gli italiani sembrano aver apprezzato e c'è un'idea
Ma
Di politica capace di rischiare perché non si cambia e non si cambia in particolare un paese senza conflitti duri e difficili quella grande folla di piazza San Giovanni
Dodici anni fa aveva dentro di sé il senso di una sconfitta sapeva che qualcosa era finito sentiva che il cammino sarebbe stato lungo e difficile io ho pensato col gli occhi a quella folla a quella sensazione a quello stato d'animo un mese e mezzo fa a piazza Santi Apostoli quando c'è stata quella grande esplosione di gioia quella grande sensazione che invece di finire qua
Cosa stava cominciando qualcosa qualcosa di nuovo nel governo del paese qualcosa di nuovo per il nostro Paese abbiamo avuto coraggio abbiamo avuto la forza di cambiare abbiamo avuto la forza di sfidare il vecchio
è qualcosa che ci ha accompagnato in questi anni e che deve ancora accompagnarci ed è l'insegnamento che ci ha lasciato una persona
Un uomo politico al quale tutti noi siamo molto affezionati e al quale in particolare alcuni di noi devono molto e cioè Enrico Berlinguer
Ringraziamo il vicepresidente del Consiglio dei ministri Walter Veltroni ringraziamo tutti gli ospiti che sono qui presenti sul palco i rappresentanti delle varie forze politiche dell'Ulivo ringraziamo voi tutti o ci attende una stagione molto dura molto difficile avremo bisogno di tutti voi perché il cammino dell'Ulivo il cammino del primo governo dalla sinistra nostro Paese sia un cammino produttivo e fecondo grazie