La nota di politica estera

Immediatamente è sorto un nuovo problema c'è la necessità di trovare un'altra mediazione oltre a quella che ancora si cerca tra Israele e i guerriglieri hezbollah filo iraniani che operano nel sud del Libano
Il problema è che ci sono troppi mediatori internazionali troppi soggetti diplomatici attivi a Damasco
Troppi statiche nello scacchiere mediorientale provano imporre il caso della Francia o a consolidare il caso degli Stati Uniti o a ripristinare Novo il capo della Russia un ruolo guida il nuovo problema e che Israele hezbollah la Palestina gara fra tra Damasco l'Iran i Paesi arabi moderati coinvolti come l'Egitto e la Giordania
Non hanno più un interlocutore unico internazionale che sia in grado di indicare la strada da seguire per arrivare in prospettiva una pace possibile
Una volta c'era l'America che aveva a che fare con la Russia adesso c'è pure la Francia neogollista di Chirac che invia il suo ministro degli esteri del cerette
Prima che l'Agnelli ministro degli Esteri presidente di turno dell'Unione Europea decida pure lei di precipitarsi come scrivono i giornali amici in Stiria in realtà con un ritardo di due giorni rispetto al collega francese
Il giornale non solo amico ma di proprietà della famiglia Agnelli cioè la stampa francamente scrive che lei Mieli appunto non ha ottenuto granché nell'incontro con il premier israeliano Shimon Peres
Osservazione debitamente mitigata da un dettaglio sempre la Stampa scrive infatti che l'accoglienza è stata comunque positiva perché Peres ha apprezzato le qualità umane testuale della ministra italiana
Ieri l'Agnelli ha riferito ai colleghi europei sulla sua missione e ha compiuto un passo indietro di fatto e di diritto delegando la Francia a trattare per conto e in nome dell'Europa con gli Stati Uniti e con gli altri Paesi per mettere a punto un piano di pace
Ma l'Europa in realtà resta divisa la Gran Bretagna propende per il piano americano
La mediazione più urgente ormai è quella proprio tra i mediatori e nell'aprile si continua a sparare
Nel pesa continua a gongolare aspettando i frutti della sua pazienza della sua astuzia Leone la volti di Damasco cioè precisa il presidente siriano affetto al club
Nel suo silenzio Alcatel resta l'arbitro vero è anche la vera garanzia che alla fine si raggiungerà una tregua ma nei tempi che sceglierà lui quando più gli converrà
Quando Peres avrà perso abbastanza in in margine al cospetto della comunità internazionale ed affini riavrà contrario guadagnato dai bombardamenti israeliani indiscriminati avvolto in uscita dall'isolamento in cui l'aveva in parte costrette il Vertice antiterrorismo di Sharm el Sheikh
Al club il presidente siriano non ha alcun interesse ad aspettare tanto dà legittimità da legittimare completamente il premier israeliano Peres la colomba
E consentire così una crescita elettorale del suo avversario cioè del destro Benjamin Netanyahu che però sta basterebbe un avversario più ostico un irriducibile più temibile di tener fede trattative per la restituzione a Damasco delle alture del Golan
Il mediatore russo quello francese fino a ieri e per quarantotto ore quello italiano a nome dell'Europa e infine anche quello americano Warren Christopher fanno davvero una pessima figura in questo loro balletto fra le capitali israeliana Liliana
A colloquio compere se poi con Assad che ha protetto i terroristi e continua a proteggere salvo sorprese nei prossimi giorni guerriglieri hezbollah perno rompe confluirà anche di sovvenzione di arma
Diventa una farsa pure il dialogo critico avviato dall'ANIA lì per conto dell'Europa con l'Iran che non ha concesso nulla la troika europea e continua ad appoggiare folla con termini più politiche italiani che diplomatici Danieli ha detto ieri che il dialogo critico con l'Iran dovrebbe diventare il più critico
Peccato che la diplomazia il balletto di potere tra emissari degli Stati più importanti posta indirettamente uccidere come ha ucciso in Bosnia per l'ignavia l'ignoranza l'incertezza
Nei Balcani c'erano una coltre matricola Max matricolato a come il presidente serbo Slobodan Milosevic e il macellaio suo protetto Radovan Karadzic a Pale nella cornice Erba e con loro trattavano e trattano i grandi in Medio Oriente c'è politicamente una quantità di nitrati maggior peso ma con la stessa qualità di furbizia la diplomazia occidentale si fa anche qui ingannare e vuole farsi ingannare per non dover decidere mai