La nota di politica estera

E tornata incandescente la situazione del Kosovo la Provincia formalmente serba abitata però per il novanta per cento da albanesi
Una provincia che fino all'ottantanove aveva conservato grazie alla riforma della Costituzione voluta dal perito nel settantaquattro una propria autonomia
Il presidente serbo Slobodan Milošević gliel'aveva poi tolta e aveva cominciato a crescere politicamente cavalcando il nazionalismo dei serbi che nel Kosovo si sentivano insidiati dalla maggioranza albanese
E dalla sua eccezionale crescita demografica cioè dal tasso di natalità cerchiamo ormai dimenticati dopo quattro anni di guerra e una pace instabile difficile ai primi passi ma tutti gli osservatori della politica balcanica tutti i corrispondenti dei giornali stranieri a Belgrado tutti i diplomatici
Dell'area quelli almeno più attenti di prima dell'inizio del conflitto avevano previsto che la guerra sarebbe partita proprio da lì dal Kosovo
Che sarebbe esplosa nel Kosovo e sarebbe stata un genocidio perché non c'è dubbio che il rapporto di forte dava ed ancora oggi un vantaggio clamoroso ai carri armati alle milizie speciali di Belgrado
La popolazione del Kosovo vive sotto il pugno di ferro di quella che nei fatti è una vera e propria occupazione basta andare a Pristina per rendersene conto
E guai che qui la storia dei Balcani pecco di di storia ci mettono lo zampino Happy erano più che in qualsiasi altra regione balcanica
Che quanto non privarsene o addirittura in Bosnia e abbiamo visto quello che è successo
Perché mentre la Bosnia serba è terra di contadini da sempre conteso tra musulmani e serbi
Però anche di città che hanno industrie ma comunque non è la culla della cultura musulmana né di quella serba ma Perrino di scontro e incontro fra entrambe il Kosovo è considerato da Belgrado come la vera culla della servitù Udine
Per la religione ortodossa e delle dinastie che hanno reso grande la Serbia nel Medioevo
Rinunciare al Kosovo significherebbe per i serbi rinunciare alla propria identità alle proprie radici e la propria storia
Anche i più moderati a Belgrado dicono noi per la Slavonia non prenderemo non imbraccia avemmo il
Il fucile per il corso costi
E a Kosovo Polje vicino alla capitale o capoluogo Pristina che mille trecentottantanove si compila disfatta serba e musulmani dilagarono in Europa fino ai cosiddetti confini militari quelli tra Croazia e Bosnia le camarille e piogge
Quella disfatta
Intanto i secoli fa e tuttora cantata come una pallina di eroismo del piccolo grande popolo serbo l'esercito e la polizia serba tengono sotto controllo il Kosovo
Mediante un regime di apartheid sostenuto giocoforza anche dagli albanesi che si sono create le proprie strutture parallele scuole per esempio tribunali addirittura gli ultranazionalisti serbi è già all'opera in Slavonia in Bosnia fanno nel Kosovo loro comizi razzisti forte di un clima di terrore
E dall'esercizio dell'esercizio quotidiano della repressione da parte dell'esercito di Belgrado
Finora il conflitto non è esploso solo perché il rapporto di forze sproporzionatamente a favore dei non serve
E perché a lungo è prevalsa tra gli albanesi proprio in considerazione di questo rapporto di forze la linea non violenta DT Ebrahima Rugova
Ma il riconoscimento europeo della nuova Jugoslavia cioè della Federazione serbo montenegrina che comprende la poi codina nord abitata da forti minoranze serbe Hoorn ungheresi
E il Kosovo rifatto albanese ha frustrato le speranze di un riconoscimento per lo meno di autonomia della specificità kosovara dell'etnia albanese
Il riconoscimento della Jugoslavia e un premio alla Serbia che ha riconosciuto la Macedonia mentre ancora una volta il Kosovo viene abbandonato al suo destino
L'ambasciatore britannico a Belgrado Robert ha dichiarato che la questione eh Interna alla Jugoslavia una posizione non condivisa dagli Stati Uniti che vedono il pericolo di un conflitto che coinvolgerebbe inevitabilmente gli Stati confinanti la Macedonia la Grecia e l'Albania
Un conflitto quindi non più jugoslavo va balcanico
Nelle ultime settimane e negli ultimi giorni per ultimo con l'uccisione di un ragazzino albanese
Il rapporto tra le comunità è ulteriormente degenerato gli estremisti serbi vivono di cosiddette provocazioni per i diritti non aspettano altro che il bagno di sangue d'altro canto i secessionisti albanesi hanno messo inviti in minoranza il buon leader Rugova
E non abboccano più reagiscono anche con violenza rispondono alle provocazioni
Sarebbe un tragico errore ritenere che la questione del Kosovo sia sovente ma e invece in gioco la stabilità stessa dei Balcani e in particolare l'Italia per i suoi antichi rapporti con l'Albania e al tempo stesso con la Serbia
Può e deve svolgere oggi un ruolo importante per scongiurare lo scoppio di un'altra guerra che sarebbe una vera catastrofe politica e umanitaria