La nota di politica estera

A poco più di un anno
Dal voto in Israele
Netanyahu ha avviato tutte le consultazioni anzitutto quelle interno e quelle alla luce del sole con gli alleati della coalizione vittoriosa e con gli avversari laburisti ripetere
Il gap con i leader dei Paesi a aprì a risolvere la crisi mediorientale con tutti i protagonisti del cosiddetto scacchiere per il momento a Netanyahu si è mosso bene a urne appena chiuse quando tutto il mondo meglio i mass media temevano che il suo avvento al potere fosse il de profundis per i negoziati con i palestinesi e con la Siria e con il governatorato di fatto delle figlie fra il Libano Netanyahu ha tranquillizzato tutti dicendo che la pace andrà avanti il processo di pace andrà avanti già in campagna elettorale aveva detto che comunque non avrebbe messo in discussione gli accordi
Con la sua prima uscita post-elettorale con tra virgolette non smentiva quindi spesso diceva forse qualcosa di chiodi più forte qualcosa comunque di giusto e neanche troppo compromettente rispetto agli impegni che aveva preso con
La pace che la sua vittoria su Peres nasce dal conflitto tra Pace insicurezza ma da la necessità per tutto Israele di raggiungere una pace nella sicurezza questo è stato il suo slogan vincente in campagna elettorale però due cose Netanyahu aveva detto dichiarato in contrasto compere che con i ministri laburisti e ieri a una ANA dalla vittoria ha avuto il modo di vita ridirle in modo chiaro
è stato Musci per inevitabile per lui aveva detto in campagna elettorale che la capitale lei sarebbe stata sempre Gerusalemme e ieri lo ha ripetuto rispondendo
Fatto è che da parte sua si è trovato costretto dalla sua situazione in Terna nei territori nella autonomia palestinese FIAT trovato costretto a ritenere che invece l'obiettivo dei palestinesi Reyes è stato indipendente ma anche Gerusalemme Gerusalemme invece per Netanyahu resterà in divisa va bene poi l'autonomia palestinese no invece a uno Stato di Palestina questo riconoscimento Arafat non lo può ancora ottenere ieri il leader palestinese grato quindi questi obiettivi e Netanyahu dovuto intervenire e Arafat certamente prevedeva che Netanyahu rispondesse per contraddirlo sul primo punto su Gerusalemme Netanyahu ha voluto rassicurare i due partiti religiosi che sono più imprevisti intere da qui alla integri la religiosa più che territoriale di Gerusalemme e ha un peso maggiore della sfera confessionale con tutto ciò che comporta anche in termini di potere politico e finanziario nello Stato pur laico di Israele sul secondo punto cioè lo Stato
Niente Netanyahu non ha
Fare una convenzione che in fondo era stata dispensa almeno a parole proprio
A me ancora non si tocca il primo nodo concreto al di là delle pur importanti dichiarazioni di principio sarà comunque compito dei militari gli Anita Hebron da un lato Netanyahu subisce in queste ore l'apprensione del terzo partito religioso ma dal quello dei coloni fautori del Grand e lei che hanno votato per lui per non votare dall'altro Netanyahu deve fronteggiare l'attenzione che monta nei territori tra i palestinesi con rischio di una nuova intifada
Oltre che autorevoli esponenti del partito laburista se un Governo di quali di unità nazionale e un altro buon passo del nuovo premier non solo e non
Parziale con i laburisti consentirebbe di proseguire i negozianti compattare tutto Israele e presentarsi con un bagaglio forte di credibilità nelle trattative internazionali con gli Arab ma anche al cospetto della Rep dei della di paziente occidentale e degli Stati Uniti non solo per questo ma anche perché l'estrema destra costituisce un pericolo politico rischia di far dare un inaccettabile ipoteca sulla formazione del col no con richieste eccessive di ministeri e di linea politica Netanyahu ha fatto capire i suoi alle a i più intransigenti che può fare a meno di loro quindi il loro peso inevitabilmente diminuisce grazie anche ai suoi poteri sistemi previdenziali l'iniziativa spetta al lui e solo lui e sono a scene di manovre è ampio oltretutto e appoggiato Netanyahu in pieno in questo momento dal presidente Weizman quindi la mossa è valida sia nel caso che invia alla unità ma Nale con l'estromissione degli ultrà sia che invece alla fine si formi un governo della coalizione vincente dove gli estremisti non occuperebbero comunque tasselli insidiosi per le strategie di pace israeliane sul versante però ma è chiaro che in Israele degli interni sono due stelle collegate quasi coincidenti gli arabi che stanno fittamente consultando tra di loro è un momento difficile per fatta condannato dalle sue stesse scelte a cercare al di là delle parole un terreno di confronto e di incontro con Netanyahu come già compere offre e costretto al tempo stesso a rivendicare il criterio palestinese della sovranità piena un ruolo decisivo svolgeranno tornare il presidente egiziano Mubarak e il re Hussein di Giordania per inciso le dinamiche mediorientali prescindono del tutto dalla preoccupazione per i destini del popolo palestinese che assorbe strage più truci proprio a opera dei confratelli arabi la pace non sarà vale quindi non ci sarà pacifiche anche la Siria non accetterà un compromesso con Israele e qui oltre alle scelte di Netanyahu tenteranno la diplomazia statunitense e Larry
Arabi alla ricerca di una stabilità nei loro reciproci rapporti l'interlocutore degli arabi è cambiato non è più
F e Netanyahu i problemi le difficoltà e le ho tutte le opzioni per uscire dalla crisi sono invece rimasti gli stessi