"Manuale di politica estera italiana 1947-1993" presentazione del libro a cura di Luigi Vittorio Ferraris org. dalla SIOI (Societa' Italiana per la Organizzazione Internazionale)

Ha avuto come presupposto l'accettazione di una determinata politica estera anziché come sarebbe stato logico di una politica in terra
Con programmi differenziati per quanto riguardava il raggiungimento sempre del medesimo obiettivo
E naturalmente dicevo
A me non interessa stabilire in questa sede chi aveva torto chi aveva ragione
Questo non ce lo metto mai in un libro di storia devo dire che giusto che non ci sia e nemmeno qui c'è lo dico semplicemente che questa situazione di fatto
Questo vivere all'interno del Paese il confronto Est Ovest
Ha avuto delle gravi conseguenze
Tutti i governi e tutte le maggioranze che si affannavano a dichiarare verbalmente
La propria fedeltà all'Alleanza atlantica mi ricordo addirittura di un congresso di uno dei partiti della maggioranza in cui ci fu un grande scontro perché alcuni obiettavano su questa formula l'obiettivo della politica estera è la fedeltà all'Alleanza atlantica eccetera mi ricordo Roma
Compianto ambasciatore Gaia che era in platea dagli osservatori che alcuni si rivolsero a lui
Siccome dobbiamo modificare questo ci perché se no c'è molta battaglia ne parlammo insieme all'obiettivo della politica estera e la sicurezza della pace
Poi l'alleanza era uno strumento in quel momento e lo è tuttora ma uno strumento che è cosa diversa dal fine
Quindi da un lato grande dichiarazione di fedeltà
Che a volte erano sincere a volte erano una sorta di passaporto per un accreditamento in politica interna e questo significava appiattirsi spesso sulle posizioni americane
Talvolta che talvolta venivano contestate non per la loro intrinseca discutibilità
Ma sempre per ragioni di
Chiamiamo politica interno e questo ha impedito
Lo stabilimento di un dialogo all'interno no del mondo occidentale chiedesse all'Italia la possibilità di crescere politicamente
In proporzione
Del contributo che dava alla comunità occidentale
Alla forza che gli conferiva con la sua partecipazione
Con il suo consiglio con la sua saggezza con la sua sensibilità
Tutto questo è potuto avvenire pochissimo o non è avvenuto affatto
Perché è vero che ci sono gli sforzi di cui tutti i diplomatici presenti
Possono esser testimoni fatti dalla diplomazia e a un certo punto il Ferraris dice
Ci siamo anche supplizi o sostituiti alla politica perché non insomma non venivano direttive scritto qua semplicità
Questo è vero perché drenante non potevano venir direttive bisognava veramente sostituirsi
E quindi c'è stato non una politica della poltrona
Che questa sì è una vecchia tentazione di Ray ma ormai dovremmo essere vaccinati e comunque una tentazione che i diplomatici non hanno in quanto novanta ma semplicemente appunto come possibilità poi di dare un proprio contributo è solo che questo è stato è avvenuto in maniera estremamente difficoltoso
Perché ma perché forse chi ha avuto più contatti con l'estero di quanti non ne abbia io che mi riferisco solo libri stampa eccetera sa
Quanto è difficile non al singolo ottenere consenso all'estero
Ma al singolo se rappresentante portatore degli interessi di un Paese che e per alcune cose è stimato e per altre molto meno
E dall'altra c'è stata anche l'opposizione che ha pagato un punto uro prezzo impegnata in uno sforzo di tirare dall'altra parte
Cercando di indirizzare il Paese verso il suo obiettivo e si dirà che questo non è vero fino al novantuno
Perché c'è stata la parentesi settantasei settantanove ma se si riflette bene alle cause che hanno determinato quella parentesi
Lo scopo che quella Periodo o quelle affermazioni si riprometteva hanno mi pare che quanto affermato precedentemente risulti pienamente convalidato e cioè era semplicemente in vista delle elezioni una
Accreditamento
Per rimuovere quello che
Nella sensibilità della gente
Era una etichetta che pesava e quindi questo l'opposizione roba pienamente avvertito
Ecco tenendo conto di questi due presupposti che probabilmente con la sua capacità dialettica nostro autore negherà
Che sia un validi ecco io mi ritengo che la lettura allora diventa estremamente proficua si sciolgono tanti nudi appunto di incertezze di frammentazione eccetera che si incontrano nell'esposizione
Vorrebbero dire ancora fare una critica che è quella
Il modo come dare la notizia
Diceva prima l'ambasciatore
Segretario generale che
Lui scorrendo il libro riandato accorsi a cercarle cose
Che gli eran più familiari dove aveva avuto delle esperienze eccetera e lo facciamo tutti così anch'io l'ho letto tutto il libro perché il mio mestiere quello di leggere e poi ne aveva avuto il tempo
E debbo dire che ci sono alcune parti e dove ai pregi di chiarezza espositiva non corrispondono e uguali pregi di chiarezza dei problemi
C'erano due esempi soli
Due questioni che hanno riguardato direttamente la politica estera italiana le quali avrei dato o più di spazio
Alto Adige
E Trieste per dire semplicemente i due nomi i tre paragrafi che considerano lo sviluppo della questione altoatesina nei tre momenti in cui si articola
Son piene di notizie interessanti però quando uno rilegge si chiede ma perché mai esisteva una questione su che cosa si litigava
C'è si dice ma anche che è questo benedetto o maledetto ovunque questo articolo due dell'accordo De Gasperi-Gruber
Chi la interpreta in un modo e chi era il terzo in un altro se uno non dice questo non si riesce a capire perché mai questi due Paesi arrivano fino all'uomo
Si contrastano c'è poi una lunghissima trattativa riassunta peraltro assai bene
E lo stesso per per Trieste
La il desiderio di direi sdrammatizzare il desiderio di presentare solo i fatti
Ci fa chiedere voi perché si è arrivati con tanta fatica questo memorandum d'intesa per il cinquantaquattro che cosa è stato poi Ossimo che non è nonostante il rilievo
Nella politica italiana
Che cos'è stato veramente
Efficace il collegamento con CSCE tutto la problematica degli anni settanta
Però ecco
Chi legge la cronaca deve essere
Pienamente a conoscenza già prima non solo dei presupposti che ho detto ma anche dei problemi questo no so del dei prestiti dei
Presupposti diciamo ideali
E politici si
Quelli però che singoli fatti no vorrei fare un'ultima osservazione che mi tocca direttamente che è stata già fatta
Dice giustamente
Ferraris sempre con estremo garbo
Ci sono poche fonti
Si deve all'assenza di periodiche pubblicazioni di un silente e ministero degli Esteri
E poi va avanti e dice ancora
Il silenzio della nostra diplomazia e questo se uno scrive hanno scrive memorie sono fatti suoi ma devo dire che ce n'è abbastanza però dodici e del ministero degli affari esteri
E allora questo silenzio Shennan Censi che c'è
Io farei una distinzione
Sull'informazione condivido distinguo parte storica e questo libro ha già tanta parte storica
Cioè ormai lo intendiamo
L'ultimo trentennio
Cioè coincidente più o meno con quello che la legislazione archivistica
Della generalità direi dei paesi consente di consultare in archivio
Quindi fino a trent'anni fa mille novecento sessantasei
Ecco
L'archivio era persa però
Ci sono due gravissimi ostacoli e il primo che manca delle carte perché non sono mai arrivate ce l'hanno gli uffici e quindi quando ti dicono in archivio l ANCI hanno non abbiamo le carte sembra una scusa no le carte arrivano fino al mille novecentocinquantasette
Però ministero non se ne fa carico di questo problema
Ma per la parte storica c'è
Diciamo la pubblicazione dei documenti diplomatici ecco io ho cercato detto ecco dico perché sono responsabile con presidente della commissione che pubblica questi documenti ho cercato di farla funzionare con i mezzi che abbiamo non credo di potere fare di più per parlare in termini quantistici ecco prima fino al mille novecento tanta si pubblicava in media un volume e mezzo l'anno
Adesso se ne pubblicano quattro hanno penso che però non si possa fare di più
Dovremmo fare di più perché gli altri Paesi sono molto più avanti di noi
Perché delle volte facciamo delle discussioni che non hanno senso quando i Paesi amici ci chiedono se possono o no pubblicare documenti di provenienza italiana come lettere eccetera
E certo che bisogna dirgli di sì perché quando tu scrivi ha un destinatario quello ossa la mette la riterrà nel suo archivio ecco e naturalmente quando apre l'archivio
Tengo fuori non solo le risposte che dava anche le lettere che riceve
Ora non solo gli americani che hanno una intera Direzione generale il più rom Public Affairs
Settanta funzionari
E adesso stanno pubblicando le carte della presidenza Johnson mille novecentosessantaquattro sessantotto nel novantotto saranno al pari con il trentennio Antoine perso un po'di tempo perché per la presidenza Kennedy ci sono state delle difficoltà
La carta della famiglia depositate le università insomma quello è sempre una famiglia travagliata quindi bisogna avere comprensione
Ma ai tedeschi fanno lo stesso mi hanno ora scritto gli amici inglesi che fanno lo stesso cioè pubblicano la documentazione fino a limite consentito dalla legge archivisti
Noi ci riusciremo mai ma se se avessi il doppio delle persone che lavorano certamente
Diversamente assolutamente impossibile
E poi c'è diciamo la documentazione corrente è vero
Si fa poco anche in questo settore
Poco nel senso che ci sono Paesi del razzo fra Francia documentazione Franzese è una cosa
Eccellente aggiornatissima
Addirittura quindicinale
Gli americani pubblicano annualmente un volume
E intitolato appunto Carra Enzo doppio immenso sulla politica e qui ci sono discorsi brani di dibattiti parlamentari tutto ciò che può costituire una documentazione no tra pubblica ma sulla quale già si può discutere e costruire ecco questo da noi manca il ministero fa alcune cose come annuario ma
Insomma io di confesso a mio totale fallimento almeno fino a questo momento molte buone intenzioni
Ma non sono finora riuscito a produrre risultati degni di apprezzamento
E mi auguro che questa situazione visto che c'è questa spinta alla conoscenza al dibattito eccetera possono essere rimediati
Voglio però conclude riaffermando tutti i miei complimenti all'iniziativa a Ferraris ai giovani che hanno lavorato spesso senza speranza invenduti immediata realizzazione del loro capacità del loro lavoro eccetera perché collocarsi estremamente difficile grazie
Grazie professor suo interessante selezione io devo annunciare che il il segretario generale dell'ambasciatore bianche ci deve lasciare ce l'aveva detto all'inizio del del nostro incontro io voglio ringraziare ma ancora per la sua partecipazione
Io vorrei Leonardo diversa angolazione buone pregare il generale di divisione Giuseppe Cucchi che il direttore del Cermis l'esperto di problemi strategici strategici e della sicurezza Sato anche addetto militare in Egitto
Prego di voler prendere la parola
Adesso io vorrei come prima cosa esprimere un giudizio dal lettore ed elettore dico che libero mi è piaciuto e mi è piaciuto moltissimo
Però io sono di quelli appartengo a quella categoria di lettori che leggo nel libro due volte la prima volta gli danno un'occhiata saltando da una pagina all'altra guardando la premessa alle conclusioni
Esaminandone un pochino la struttura la seconda volta me lo legga attentamente e quando ho letto il libro la prima volta l'ho guardato la prima volta non sono riuscito a capire alcune cose delli non sono riuscita a capire quella divisione in quattro parti con un'introduzione per ciascuna parte non sono capitolo riuscita a capire perché
Nella struttura di queste parti ogni problema venisse trattato come un un problema a sé stante ci fosse un piccolo capitolo per ogni problema il che dava una discontinuità temporali
Soltanto con la seconda lettura mi sono accorto
Che tutto rientra in un quadro in uno schema che doveva portare l'attenzione del lettore su alcuni punti evidenziare alcuni fattori che evidentemente Ferrari sconsiderata come il più importante io ho cercato di identificare quali erano questi tratto i primi indubbiamente la complessità della nostra politica estera Ferraris ha voluto far vedere quale molteplicità di apporti contribuisca a formare la nostra politica estera quali e quanti siano i protagonisti di un numero in continua crescita
Partiti politici gruppi di potere e nel fare questo già c'è una rinuncia in partenza
C'è la rinuncia a esaminare il settore economico cioè la rinuncia a esaminare il settore industriale
C'è il settore culturale che viene confinato in quello che è un allegato e quindi si esaminano soltanto alcune delle componenti maggiori le componenti principali che formula politica Ester ciononostante dalla lettura completa del libro esce chiaramente si evidenzia chiaramente
Quale sia la complessità di questo nostro politica eccome
Si articoli la formazione di questo un secondo punto è quello della globalità di questa nostra per globalità che non è una cosa tua non è una cosa di questo momento non è un fenomeno di un periodo in cui il mondo in pratica abolito le sue frontiere in cui la comunicazione diventati istantanea globalità che qualche cosa che va indietro nel tempo
Qui il periodo preso in esame un periodo successivo al secondo conflitto mondiale ma già dei riferimenti si vede come anche in precedenza la nostra politica estera adesso una come la globalità
Si articolasse su settori succedere che su quelli che sono chiamati cerchi differenti che si estendevano in pratica tutto il mondo e che finivano col delineare una serie di fattori di zone che potevano a vere
Un diverso interesse per noi e arte
L'articolazione dell'interesse per queste zone che era diverso secondo i tempi e secondo i momenti finiva
Col formare la nostra politica del momento e col focalizzare la nostra politica del momento su un argomento su un altro su una zona o su un'altra senza però mai venire meno quel principio di globalità
Quindi la nostra politica era almeno in teoria
Professor Pastorelli ha parlato di Duel politica almeno in teoria Room forse ce n'erano tre perché a volte ne avevamo due all'interno dello stesso governo contemporaneamente ma comunque e era una politica che investiva
Il mondo il mondo intero
Terzo punto era quello delle Analogie tu quello delle costanti che si ritrovano in questo pulite costanti a cui non si può sfuggire costanti che sono proprio del nostro Paese costante geografiche la posizione del nostro paese che fa sì che Mediterraneo Europa le varie differenti Sferra e di interesse siano delle sfere che dipendono anche dalla nostra geografia e che non possono fare astrazione da questo geografica e costanti storie come si posizione nostro Paese qual è la tradizione storica del nostro Paese come questa tradizione storica si travaso in quella che è tutta la nostra azione politica costanti sociali
Costanti anche chiamiamo le politiche di tipo particolare la nostra convivenza ad esempio con il Vaticano sullo stesso territorio c'è qualche cosa che in un modo o nell'altro il risultato sempre uno elemento estremamente condizionante per quello che erano Stromboli
Altro punto quello le finanziare come in un certo senso in epoche simile ritornino gli stessi problemi ritornino in maniera analoga non in maniera i denti
Con un raffronto che si può fare ad esempio tra quella che è stata la situazione del mondo e del nostro Paese dopo la fine del secondo conflitto mondiale e quella che la situazione del nostro Paese dopo il mille novecentottantanove vediamo che in un certo senso si sono presentati gli stessi problemi allora nel medesimo ordine in cui questi problemi si presentano adesso io
Considerato il mio campo le attività e gli esami da questi problemi nel settore della sicurezza bene
Allora abbiamo cercato di definire chi fosse veramente il nemico se poteva essere di nuovo la Germania ossea e c'era un nuovo nemico che si profilava all'orizzonte
Adesso ci chiediamo se c'è ancora una minaccia e quale questa minaccia senza riuscire con precisione ancora identificato
E forse la minaccia e l'incertezza stesse in cui sia allora definivano un'architettura di sicurezza basata sulla NATO è basato su nuove o che restava in sonno rifiutando la prospettiva dalla Comunità europea di difesa
Adesso stiamo strutturando una nuova architettura di sicurezza che sia più idonea di quello che avevamo in precedenza per i nuovi contratti allora in un certo senso si impose una graduatoria dei paesi una nuova graduatoria delle potenze del mondo con le due superpotenze al vertice diciamo potenze medie a cui la crisi di cui la crisi di Suez fissò con precisione dimensioni e libertà d'azione consentita e anche adesso ci chiediamo quale sia il posto nuovo nel mondo che si può assegnare i vari paesi come collocare una Germania che rinasce sotto determinate forme ma che non ha ancora in nell'ambito della sicurezza della politica internazionale quella forza
Che ha nell'ambito economico e come sistemare gli altri paesi nell'ambito di questa Europa che sta nascendo quindi un parallelismo tra quello che è successo in quella situazione quello che succede parallelismo che fa emergere anche come non sia vero quello che normalmente si dice riguardo alla modo di gestire la politica italiana
Cioè non sia vero in assoluto con che i fattori interni della politica italiana finiscono sempre col prevalere su quella che è la politica estera che cioè la politica italiana si è sempre stato
Una politica estera fatta in funzione di quella che era il dibattito di politica interna sì questo forse è vero nel momento in cui le grandi decisioni di politica estera sono già state prese non è vero
Nel momento in cui le grandi decisioni di politica estera sono da premio
Nei periodi turbati e la politica estera che risulta più importante della politica estera e che finisce col condizionare il dibattito di politica interna l'esempio classico è quello dell'adesione alla NATO la grande decisione che ha condizionato la politica dei nostri anni seguenti una volta appresa quella decisione
Beh di grandi decisioni di politica estera non c'era forse più bisogno di prenderne morto la grande decisione vera era stato preso e quindi il dibattito di politica interna poteva essere prevalente sul dibattito di politica
Dopo il mille novecentottantanove quando di nuovo se presentata la necessità di fare delle scelte importanti nell'ambito della politica estera ecco che di nuovo la politica estera ritorno prevalente
E l'interessa che c'è per la politica estera oggi interesse che non esisteva certamente dieci anni fa questo rinascere di studi di dibattiti di libri questo fiorire di libri sulla politica estera e su quello che succede al di fuori dei nostri confini è proprio segno che c'è una richiesta
E c'è questa richiesta perché in questo momento c'è la sensazione che di nuovo ci sono delle decisioni importanti da prendere
Cioè di nuovo la politica estera torna a essere il cuore dell'attenzione perché sarà la politica estera condizionare le scelte più importanti
Le scelte più importanti saranno fatte in politica estera e si rifletteranno su quella che sarà la politica interno del Paese
E a questo punto vorrei fare una riflessione personale
Guardando tutto il libro mi sono reso conto e l'ho rivista attraverso anche avvenimenti che avevo vissuto nel corso di tutta la mia vita di tutta la mia carriera di quanto forte sia stata la parte che la politica di sicurezza ha giocato nella storia del nostro Paese per la politica di sicurezza e di difesa
Attraverso tutto questo periodo di confronto bipolare la politica di sicurezza e di difesa è stata al cuore
Del dibattito di una politica estera è stata al cuore della politica estera del paese è stata quella intorno a cui tutto il resto si è imperniato perché occorreva
Creare questo sottofondo di sicurezza questo ambiente di sicurezza perché tutto il resto potessero prospera
E in fondo ancora adesso il nostro dibattito è un dibattito
Sulla politica di sicurezza sicurezza concepito in una maniera forse più allargata rispetto al momento piccola
Sicurezza che nello stesso tempo sicurezza esterna e nello stesso tempo sicurezza militare ma che diviene anche Sicurezza Interna e che diviene sicurezza
Economica sicurezza di poter disporre in futuro dei mezzi per lo sviluppo quindi una sicurezza più articolato e più complessa del passato comunque una sicurezza in cui l'elemento difeso a continuare a giocare la parte che in passato aveva giocato grazie
Grazie a lei generale
Sulle osservazioni di particolare interesse sui rapporti tra politica estera e politica interna tutela il professor Ronzitti ordinario di diritto internazionale all'Università di Pisa Sperto di disarmo DC esserci e di organizzazione internazionale
Richiesta da alcuni anni è stato anche a Ginevra attuale consigliere giuridico della rappresentanza italiana prego professore grazie ambasciatore
La mia ottica nella lettura di questo lavoro un po'credo differente da chi mi ha preceduto perché nell'ottica del giurista
Nello studioso del diritto internazionale ma anch'io come mestiere leggo prescrivo
E anch'io ho letto come gli altri questo volume
Confesso che l'ho letto una volta sola non cogliere cupi due volte
Però farò una seconda lettura di questa ugualmente la seconda lettura sarà più insidiosa per l'autore in genere il volume poi dorme nello scaffale ogni tanto durante il corso degli studi o dei lavori
O in ciascuno di noi ha qualche dubbio allora dirà bene verifichiamo cosa dice in manuale di politica estera di Ferrarese e vedremo se a quel punto il dubbio viene chiarito quindi questa è la controprova della bontà di uno come giudice complessivo la primo rettore io concordo con chi mi ha preceduto si tratta di un'opera ben documentata e soprattutto Band diretta
Vendetta perché perché Ferrari S è riuscito a veramente a ben dirigere questa équipe di collaboratori e a fondere
In in un'opera complessiva i loro contributi spesso in queste opere collettanee che
Ciascuno di noi che scrive
Accurato
L'opera collettanee risulta spesso di saggi che sono giustapposti non bene Arbore Rizzati e fusi l'uno con l'altro ecco questo non
Soffre di questa carenza l'opera di Ferraris è l'opera di Ferraris e ben ormai bene normalizzata
è un contributo al dibattito di politica estera quindi è prezioso
La stessa dizione manuale almeno per noi internazionalisti è una dizione piuttosto l'ambiziosa quando si scrive manuale prima sì si inizia con appunti delle lezioni
Raccolte dagli allievi e poi si arriva al manuale io credo che questa dizione che è stata data questo titolo è stato dato è un titolo ambizioso
è un titolo appunto che permette di fare continuo riferimento all'opera quando ciascuno di noi ha dei dubbi e dei nodi da sciogliere
Anche perché per quanto riguarda ad esempio la prassi internazionale veramente una miniera anche per lo studioso
Del diritto internazionale
è un Ostilio è una miniera per lo studioso del diritto internazionale per gli operatori perché io credo che se ogni tanto se quest'opera esisteva prima probabilmente anche certi errori che in certi dibattiti sono stati fatti non sarebbero potuti a cadere quindi a mio avviso questa opera un'utilità concreta non è solo un documento di carattere storico e mi spiegherò con qualche esempio a questo riguardo
L'esempio anni fa ma non molti anni fa ci fu una grande discussione alla Camera
Se conveniva o no abolire qualche bello spirito venne fuori che bisognava abolire le clausole militari del trattato di pace perché erano delle clausole Yugo latori nei nostri confronti è bene
E e si sapeva che l'Italia è forse questo signore non sapeva che nel mille novecentocinquantuno Italia chiese alla alleati negli altri stati parti del trattato di pace di abolire queste clausole e questo band ben documentato nel libro di Ferraris così come tutta la discussione un'altra discussione fu fatta alla Camera bisogna rivedere l'articolo centosette
Della Carta delle Nazioni Unite disposizione contro Stati ex nemici quindi qualche Stato membro delle Nazioni Unite originario firmatario gira la carta poteva prende un'azione contro l'Italia
E qua viene spiegato anche ferrarese che quest'articolo centosette
Oggi non hanno nessun valore io ho fatto e quindi non c'è bisogno di mettere in opera questa revisione perché mettere in opera la revisione della di uno strumento come la Carta delle Nazioni Unite non è una cosa molto semplice
Io ho fatto un certo tipo di lettura per problemi cioè un un tipo di lettura orizzontale e ne ho tratto giovamento
Ne ho tratto giovamento e ho visto che i problemi sono indicati ad esempio per quanto riguarda la questione del nostro confine orientale la Disney fino a giungere al disgregazione dell'in questura
Il Rettore a corto trova succintamente elencati problemi ma i problemi sono elencati con in maniera adeguata al trattato di pace il memorandum d'intesa del mille novecentocinquantaquattro trattato di Osimo fino a giungere ai problemi relativi alla successione di Croazia e Slovenia su tutta una questione che viene documentata così come viene documentata ad esempio l'impegno italiano Aldino impegno militare italiano al di là dei confini nazionali
E in particolare al per quanto riguarda
La nostra missione in Libano con la forza multinazionale del mille novecentottantadue mille novecentottantaquattro fino aggiungere alle nostre operazione e di i recenti di peacekeeping
Un altro punto è stato trattato adeguatamente il problema della ratifica del TNT e ecco qua dove viene fuori la discussione il problema del politica estera come oggetto misterioso io credo che la politica estera non è un oggetto misterioso probabilmente è trattata in certi seggi per ad esempio per la Farnesina credo che il rinnovo del PMP non è stato un oggetto misterioso solo che non c'è stato questo dibattito che invece c'è stato nel Paese e nel Parlamento al momento della ratifica detratte del trattato di non proliferazione nucleare
Noi abbiamo atteso cinque anni prima della ratifica di questo trattato e ci fu un grande dibattito in Italia a questo riguardo se conveniva ratificarlo non ratificarlo ci fu un dibattito anche durante la negoziazione di di questo trattato se conveniva apporre determinate clausole
Tanto per fare un esempio durante la discussione di alcuni
Di alcuni gli strumenti internazionale come il trattato sulla proibizione degli esperimenti nucleari qualcuno ancora si ricorda della clausola italiana delle proposte che furono fatte in sede di redazione del TNT ecco stranamente poi questo dibattito non c'è stato nel momento del nel momento in cui si è dovuto rinnovare il trattato l'anno scorso io credo che non si tratti solo come dicevamo barocca di pubblicizzazione di quello che fa il ministero degli affari esteri ma si tratta anche di presa di coscienza
Nel Paese di eventi che sono determinanti per il paese stesso
Ovviamente nel manuale di Ferrari e se ci sono due fatti che sono i due pilastri nella nostra politica estera che hanno avuto un'adeguata e più larga trattazione esso dei problemi relativi all'Alleanza atlantica e alla Comunità europea oggi all'Unione Europea
Sotto questo profilo io credo che è stato adeguatamente trattato il
Processo di integrazione europea anche in prendendo in considerazione alcune delle grandi politiche comunitarie
è un pezzo iniziato nel Paese un dibattito se la politica europea la politica agricola è un fatto di politica estera oppure un fatto di politica interna io credo che sia comunque lo chiamiamo questi fatti enormi unico nome comunitari la politica agricola la politica regionale sono dei grandi fatti che interessano il Paese
E la e su questo punto io credo che ci deve essere un dialogo con il mondo industriale e per certi aspetti credo che questo dialogo con il mondo industriale c'è stato
Delle prese di posizioni ci sono stati evidentemente delle prese di posizione
Con il mondo industriale non ci sono con gli argomenti un pochino più esoterici di politica estera tipo rinnovo del Trattato di non proliferazione nucleare però su questi argomenti che toccano quella che ha la vita del paese io credo questo dialogo c'è
E probabilmente il problema è di potenziare questo questo dialogo a perché la la componente economica della politica estera è una componente fondamentale
Ho elencato in maniera succinta questi che sono alcuni punti trattati dall'opera di Ferrari disse dico che questi problemi sono trattati
In maniera lucida sono se uno legge il libro con quest'ottica orizzontale trova appunto delle fonti di informazioni che sono certamente utili
Tutti sono augurati anch'io mi auguro che il libero abbia una grande fortuna e quindi abbia una successiva edizione o successive edizioni palmette specialmente se questo libro come mi auguro sarà utilizzato anche del mondo universitario da parte degli studenti
Sicuramente il libro avrà delle successive edizioni e in questo a questo riguardo io mi permetto di suggerire all'amico Ferraris di fare alcuni suggerimenti
Il primo riguarda purtroppo sono un po'pedante ma io credo che un buon indice per materia
Possa veramente aiutare il lettore in un'opera di questo genere lo dico anche perché purtroppo anch'io quando scrivo un libro l'ultima cosa a cui penso nell'indice per materia perché è una cosa molto faticoso
Ma in una compilazione del genere proprio ai fini di quella seconda lettura di cui parlavo cioè quando si ha un dubbio
E bisogna andare a verificare ad esempio problema della successione alla sloveni della Slovenia alla ex Jugoslavia evidentemente un un buon indice per mantenere consente di trovare delle fonti che spesso sono sparse qua e là
Il secondo punto riguarda
Invece lei appendice io credo che questa appendice sulla
Politica culturale italiana sia molto utile e mi permetterei alcuni hanno suggerito altre appendici io mi permetterei di suggerire una terza un'ulteriore appendice ecco di avere sotto il profilo e questa è la mia ottica sotto profile istituzionale chi fa la politica estera in Italia
Sì è solo il Ministero Affari esteri se il Parlamento come coinvolta la Presidenza del Consiglio com'è coinvolto il mondo industriale ecco il discorso come può essere agganciato il mondo industriale a questo riguardo io credo che un'appendice del genere sarebbe sarebbe utilissima concordo con il professors Pastorelli per quanto riguarda certa documentazione e ma diciamo si va al di là del dell'opera di Ferraris l'opera di Ferrarese proprio ci aiuta a trovare questa documentazione concorda con il fatto che spesso questa documentazione e avare
Noi qua in sono presenti in questa sede altri colleghi internazionalisti ci basiamo molto sulla prassi internazionale cioè sulla posizione presa dagli stati allo scopo di ricostruire delle norme di diritto internazionale
Consuetudinario e spesso per noi è difficile trovare questa prassi
Talvolta la troviamo Inner riviste straniere perché lo Stato X ha preso posizione nei confronti dell'Italia per una determinata questione posso fare un riferimento a tutta la prassi relativa al diritto internazionale del mare fino a poco tempo fa per quanto riguarda la prassi teoria
Era molto carente moto vento e non perché non esisteva la prassi esisteva ma non era conosciuta se non filtrata attraverso riviste straniere e quello che era il pensiero
Di alcuni governi stranieri quindi io concordo con l'invito a divulgare questo tipo di fonti a dedicò si passi sì infatti sono Degrassi passi in avanti sono stati fatti
Voglio ricordare ad esempio che fino a poco tempo fa in Italia tranne le opere del prima del mille novecentoquaranta non esisteva una pubblicazione adeguata per quanto riguarda i trattati in vigore per Rita vi erano delle raccolte private la raccolta meritoria
E quella di Giuliano ma al contrario di altre estati noi non pubblicava hanno una raccolta dei trattati in vigore semestralmente o anno per anno ora oggi questa lacuna è stata colmata è stata colmata perché c'è una legge alla quale impone di pubblicare tutti trattati anche in forma semplificata che sono stati stipulati e con questa nota di auspicio io concludo questo mio intervento grazie
Grazie professore le sue osservazione pertinente meriterebbe un ampio commenta ma credo che siamo giunti alla fase conclusiva
La parola spetta ora l'ambasciatore Ferraris
Ricci io ho poco da dire perché non dovrei che ringraziare ma vorrei ringraziare non a nome mio personale ma anche a nome del tutto il gruppo che come ha detto prima
Il segretario generale con garbata autorità ho cercato di tenere insieme non ripeterò mai chi ha scritto che cosa
Prendo come complimento il fatto che vi è una certa unitarietà di stile che poi alcuni scoprono dei misteri io questi misteri di lascio scoprire a chi vuole ma non lo dirò mai naturalmente
Io vorrei dire che la ragione del libro è stata iscritta nel libro è stata anche descritta molto bene da chi ha avuto la bontà di commentarlo stasera e naturalmente non possiamo non posso che essere grato ai commenti così lo giusti ma anche alle critiche
Le critiche sono necessari e utili quelle poiché prossimo Pastorelli erano durante tutti i tre anni del nostro lavoro sono state una specie di come dire
Di ombra di Banco di dire chissà cosa dirà a questo punto cosa dirà Pastorelli direi che noi tutti siamo sempre ha vissuti con questa ombra che si proietta verso di noi e non ritenevamo che così questo il commendatore convitato di pietra fosse fosse volesse stringerci la mano
E portarci con lui all'inferno o quasi
Quindi sono molto grato in particolare al professor Pastorelli due paradigma del riso in Paradiso posso Pastorelli per le osservazione per le critiche per le cortesi ma naturalmente anche a professor Ronzitti naturalmente anche al generale Cucchi al quale sono molto grato che anche sia qui e naturalmente al segretario generale ha lasciato Biancheri vuole dire una sola cosa anche per gli altri ex colleghi che sono qui presenti anche se illustro Pastorelli mi vuol dire che son diplomatico solo specie aeternitatis
è che in fondo il libro è stato concepito da da noi tutti partirà da me un poco come un riconoscimento e un grazie alla carica diplomatica cioè un grazie al fatto di questa grave diplomatica talvolta vilipesa
Talvolta ignorata talvolta bistrattata da una stampa sempre non sempre molto precisa al riguardo ma insomma la dimostrazione questa carriere diplomatiche questi diplomatici qualche cosa hanno saputo fare qualche cosa fanno
E lo fa e l'hanno fatto anche a mio avviso bene cioè quello che la tesi la finezza dell'ambasciatore biancheria capito anche alcuni a spunti l'ha fatto interpretando bene quello che era l'interessi italiani
Che poi talvolta siano stati questi interessi non esatti ma questo non ha non ha una grande importanza
Su alcune critiche specifiche indici per materia questo mi rivolgo all'amico
Vito Laterza se amico posso parlarlo se gli avessi detto che era ancora trenta pagine ricevere latteria gli avrebbe detto belli non glielo pubblico mai e anzi ho solo all'UE molto grato e lo dico adesso anche pubblicamente come ha giustamente osservati professor Pastorelli per aver affrontati il rischio di un libro che un ponderoso che noioso e soprattutto per le ottanta pagine di bibliografia che naturalmente non sarà completa ma che credo che sia un giudizio non voglio dire quanto ci ha fatto soffrire l'editore per la correttezza di tutto questo ma gliene sono molto grato anche per la fiducia io vorrei naturalmente concludere anche perché l'ora è tarda invitandoli anche a a brindare con con noi io vorrei dire un grazie molto affettuoso agli studenti allora studenti poi laureati che hanno lavorato commettere questi due anni e mezzo
Con grande fatiche talvolta un grazie particolare però mi si consenta di dirlo di darla Benedetta Rizzo che l'ultima nominata ma anche così è stato una specie di motore motore di dell'operazione con ospiti organizzazione ed intelligenza che va certamente a lei riconosciuta proprio anche per la parte faticoso naturalmente un grazie va a tutti o riconosciuti tutti chi ha fatto che cosa ciascuno poi li educa chi ha fatto no
Chi non ha fatto occhio e chi ha fatto filone nominato se sa chi può averlo fatto ma non a questo importanza io credo che questo libro
Est voleva essere una contestazione di chi dice che non c'è una politica estera voleva essere ripeto un riconoscimento a latere diplomatica italiana
Voleva esserlo tuttora invito e questo credo e loro dirigo soprattutto al professor pastorelle professor Ronzitti a studiare ancor di più la politica estera italiani a farla studiare e quindi gli archivi certo si aprono e lo sopporto né il nome né Abs ESP precisamente non ho avuto consultarle perché altrimenti libro tra verità ad un'altra cosa
Avrebbe dovuto diventare un'analisi in fondo critica invece voleva essere una storie degli avvenimenti del una cronaca ragionata
In cui la spezzettatura aveva un cibo fine anche a proprio a qua a per sottolineare questo aspetto io invito gli studenti a leggerlo e soprattutto a leggerlo coloro i quali hanno a cuore hanno a cuore quelli che devono essere anche domani gli interessi italiani l'Inter e infine grazie
Grazie
Eccellente diritto Gandalf ci possiamo spostare dall'altra parte non è un giallo
Do il benvenuto a nome della signorina l'incontro
Presentazione un manuale dico
Milano è
A cura di
Uno solo
Questa massiccia
Dimostra che
Tanto
La storia è qui presente
Costituiscono dei validi
Come avrete
Cimino
Non ha potuto essere
Ne siamo profondamente era
Era particolarmente interessato a partecipare a questo incontro come sapete l'onorevole persino a ereditato quelle sottosegretario le competenze per una soccorsi
Aggiungerò però che noi siamo lietissimi di avere qui con noi
L'ambasciatore Biancheri segretario generale venisse la Ferriere se quello che i giornali si chiamano il numero uno della
Il che mi sembra un titolo appropriato a dire il vero io preferirei ad operare
Un una definizione una qualifica
Che vige in un paese al quale l'ambasciatore bianche particolarmente legato a quello di fama ambo secco cioè sei che è una qualifica secondo me è particolarmente valida perché
Sottolinea quella che è la continuità nella politica estera di un Paese al di là delle variazioni politico-elettorali
E questo e mi scuse interdittive
Di uscire un po'dal seminato ma questo mi ricorda un'altra definizione meravigliosa che nel nulla a che fare con la politica estera e francese ecco sospette antecedente alla Carifac sei ecco in questo senso di continuità diventa infinita io io spero che con la nostra immaginazione quindi alcuni settore in cui siamo particolarmente attivi come quello istituzionale o quello sociale riusciremo a coniare delle definizioni altrettanto immagini
E ora parliamo del di questo incontro
Io non sono convinto che è un modo moderatore debba moderare soprattutto quando le persone che partecipano al dibatto insomma persone particolarmente qualificate e persone che hanno come si usa dire delle buone maniere dunque il mio compito lo vedo
Informative segna dovrei se volete indirizzare il dibattito se possibile
E se necessario dovrai stimolarlo e quello che deve fare moderatore dovrebbe allora chiamarsi diversamente e io per farlo
Mi riteniamo pareva brevemente a tre punti specifici il primo l'Autore il secondo il libro il terzo la politica estera perché non ci siamo tutti riuniti qui per per la certamente delle riforme parlare italiana
Che è un po'la interesse la passione ci accomuna tutti in questa sala
L'auto glielo dico scherzando ma di conservi al contrario perché non è che scherzi troppo Vittorio la signora ci conosciamo da mezzo secolo ma quasi vero io sono entrati in carriera nel cinquantuno Ferrari cinquantadue io sono andata a New York è stata la mia prima sede nel cinquantotto Ferraris è arrivata no cinquantaquattro
Mi ha inseguito continuamente e ora non dico nella fase conclusiva non in una fase avanzata di questo nostro ciclo comune siamo qui entrambi missioni con grandi idee che saranno certamente acqua L'Unità le idee generalmente e io devo pagare gli studi di fattibilità cosa
Dunque che cosa ritiene di Cremaschi credo di conoscere abbastanza bene
Due sono le due grandi qualità di Ferraris che menziono perché non le vediamo riflessa in
La prima è che fra Est e uno spirito libero eternamente uno spirito libero nuovo con ma è stato condizionato nella sua vinto da influenze di carattere politico religioso culturale ideologico che non ho mai ceduto alle pentirsi le tentazioni delle mode che non ha mai cercato il successo pace questo e lo si virgola scritto da uno spirito libero
E io credo che nella sua seconda edizione probabilmente questa ordinanza rimaneggiato perché tocca la esterno spirito libero c'è quello anche di accettare attraverso dialettica intelligente che certe idee devono essere l'altra grande qualità rappresentata da questa carica immensa
Di calore umano che non riesce
E questo naturalmente un'arma che Luisa usare con molta abilità perché decentrata rasa grazie dottore noi l'abbiamo conosciuta dargli età della sua carriera no abbiamo visto lo abbiamo visto in questo riguarda il termine
Sito a radunate in questa questa squadra
Che viene chiaramente che vota in chiaro perché lui era un padre affettuoso neanche un padre padrone ed è riuscito a a fare questo lavoro che lavoro di squadra naturalmente ma per il quale ci vuole
Molto precisa
Dunque l'uomo lo vediamo riflessa
Il libro
Perché si dirà un manuale effettivamente Luigi Vittorio potuto fra qualche cosa di ben diverso poteva fare
Un libro di analisi di interpretazione della politica estera io son particolarmente felice
Che abbia voluto fare un manuale di politica estera perché noi italiani siamo estremamente R tre refrattaria infatti voglio vedete anche nelle nostre tradizioni giornalistici e molti amici giornalisti ma non parlo tanto dico quando di un cronista il cronista italiano non vuole elencare descrivere i fatti deve darne anche un ente interpretazioni in chiave culturale addirittura impianti alla filosofia dunque e questo non è certo un catalogo di eventi che hanno caratterizzato l'evoluzione dalla nostra politica estera
Questa è un'indicazione ragionata degli eventi che hanno caratterizzato il fluire della nostra politica poi secondo me il merito di questo libro che attraverso le introduzioni dei tanti capitoli riesce a consentire questo traguardo insieme della politica e ne otto e anche sia pure con molta obiettività un'interpretazione
Io penso se quel sequestro Libor dovesse essere in qualche modo ripensato potrebbe essere ripensato soap
L'introduzione Bari capito in ultimo brevemente politica estera
Io ho tratto una conclusione dalla lettura di questo libro ma su su questa conclusione io spero che ci sia un dibattito soprattutto che l'autore ci possa dare qualche ragguaglio
Secondo me duecentotrentasei è convinto che l'Italia ha una politica estera ogni Paese una politica ma anche a una politica resta che risponde a un a un disegno coerente
Che cosa significa disegno coerente in politica significa che sono stati definiti
Quelli che vengono chiamati gli interessi vitali di un Paese
Poiché sono state individuate le strategica per tutelare questi
Poiché nell'ambito di queste strategie
Si è pensato a quello che potremo chiamare le scelte no
E poi finalmente
L'utilizzazione degli strumenti per dunque secondo quando si può desumere secondo quanto si può desumere dalla lettura di questo volume io credo che questa sia la convinzione di Ferraris e su questo credo che sia interessante aprire un dibattito che noi sappiamo che questa idea non è
In Italia e per finire due punti specifici come dei ricavi in fondo
Propongo di dei temi di riflessione no non non non vorrei dare nessuna risposta
La la in il primo punto specifico è quello che viene chiamato brutalmente la la politica del sedere e con maggiore raffinatezza può essere chiamata la politica della poltrona
Si accusa la diplomazia italiana o comunque la classe politica reale di avere una particolare predilezione per l'appartenenza
Di discussione centri di potere anche senza avere un da chiamare dizione delle politiche da proporre in quella sede
Io credo che questo sia un concetto assolutamente
Le poltrone sono essenziali per l'attuazione di una politica estera senza le poltrone non si fa politica estera cominciamo a parlare se volete
Di di Consiglio di sicurezza cominciamo a parlare di G7
E voi vedete che questo e un discorso valido e questo spiega perché l'Italia decide che il G7 e volva in una certa direzione che non venga svuotato di certi poteri questo spiega perché l'Italia cerchi di difendere la sua tesi su consiglio di
Sicurezza pena l'emarginazione ma questi son potesse potrebbero dipende io volevo sottolineare per dire che anche questa è un'accusa facile ingiustificata quella della politica
Della poltrona un ultimo accenno agli strumenti della politica estera
Luigi Vittorio Ferraris ha detto ha dedicato giustamente
Un un'appendice alla politica culturale che è uno dei strumenti essenziali della politica estera se un Paese come l'Italia non ha una politica culturale e non riesce a utilizzarla ai fini di politica estera vuol dire che le cose non vanno bene
Io vissuti il due giugno
La prima è la politica militare
Io credo che noi dobbiamo utile dal una situazione di schizofrenia che caratterizza l'attuale situazione italiana noi non possiamo Populaire intervenire in ogni angolo del del globo per raddrizzare la situazione pertanto di campare la giusta all'eccetera eccetera e poi decurtare si stecche sistematicamente
Se vogliamo delle forze d'intervento dobbiamo un po'poterne disporre attraverso un bilancio della difesa che lo consente
L'ultimo punto la cooperazione allo sviluppo questo è un alto problema controverso ma io credo che diciamo certe debolezze umane non possono inficiare quella che la validità
Dell'obiettivo la cooperazione allo sviluppo e una necessità dobbiamo ripensando agli strumenti dobbiamo ripensando i mezzi e il ministero degli esercizi sta muovendo in questa direzione
Io ho detto quello che dovevo dire credo che dovremmo parlare tutti dieci dodici minuti nel consentire un dibattito e prego l'ambasciatore Biancheri di voler prendere atto latitanti
Solamente come
Grazie molte
Confesso che alcune delle riflessioni che mi proponevo di fare coincidono con quanto tu hai già detto Umberto ma questo non mi esime nel ritornare su questi argomenti perché e credo che sono alcuni punti importanti fatti vorrei partire proprio dalla sua prima osservazione
Come il titolo stesso di questo libero dice Luigi Vittorio Ferraris crede alla politica estera italiana
Crede alla politica estera italiana in quanto tale e non solo a una politica estera che un'appendice più o meno marginale di fenomeni della politica interna ma crede che abbia una sua propria realtà un suo proprio sviluppo e una sua propria ragione d'essere
E gli affetti
Avendo praticato la diplomazia lui stesso è in una posizione per dirlo
Si differenzia però in questo da altri autorevoli colleghi che hanno lasciato la diplomazia
E che invece non credono a quanto essi stessi hanno fatto opposizione se posso dire anche singolare perché
è un po'come
Un medico che alla fine nella sua vita professionale ammettesse che non esiste la medicina
Ma questo
Avviene abbastanza frequentemente
Ora invece questo testo è fine affetti un testo chiaro leggibile
E anche elegante nella dizione
Che racconta la politica estera italiana
Dal mille novecentoquarantasette al mille novecentonovantatré direi dal quarantasette al mille novecentonovanta principalmente sugli ultimi due o tre anni com'è normale
La narrazione della politica estera forse meno approfondite non potrebbe essere diversamente trattandosi non solo di avvenimenti a noi molto recenti ma di avvenimenti la cui portata è la cui dimensione sono ancora in grande parte in trasformazione
Dico è un testo leggibile chiaro e quindi in un certo senso si ricollega a una tradizione storiografiche piuttosto di tipo anglosassone perché
L'interpretazione dei fatti è data solo laddove strettamente necessario per il resto
Luigi Vittorio Ferraris e i suoi collaboratori si attengono alla
Narrazione degli eventi una narrazione naturalmente fine intelligente acuta
Ma senza
Necessariamente andare cercando delle interpretazioni
E delle analisi dei fenomeni e io devo dire che
Rassicurante
Di vedere una persona intelligente sufficientemente sicura della propria intelligenza per non doverla affermare ad ogni rigo di quello che scrive
Da questo punto di vista un libro anche estremamente utile per chi lo consulta
Perché si trova confrontato con la realtà dei fatti anziché con l'analisi per intelligente che sia di un commentatore
Come
Come Umberto la Rocca ricordato il libro non è solo opera di Luigi Vittorio e opera anche di un gruppo di suoi collaboratori in particolare della LUISS e quindi il merito va diviso io non ho riscontrato delle differenze nella scrittura tra l'uno e l'altro il che vuol dire
Che Ferraris ha diretto il suo gruppo con quella garbata inflessibilità
Che noi tutti li conosciamo ed è certamente è riuscito nel suo intento
Un altro merito di questo libro mi sembra è quello di non escludere
Le politiche settoriali quello della cooperazione quella culturale quella relativa all'immigrazione
Lo ha già ricordato Umberto la Rocca in particolare per quel che riguarda la politica culturale essa invenzione nata non molto si dice in realtà di quale sia stata la politica culturale ma forse questo non è tanto colpa del compilatore quanto di chi ha fatto la politica culturale
Sarebbe sleale ricordare che Luigi Vittorio Ferraris è stato vicedirettore della direzione delle relazioni culturali perché certo non è a lui che se ne può imputare
La colpa
Ma certo io credo che dei vari comparti diciamo settoriali in cui si è esplicata al di fuori della politica puramente politica l'attività del ministero degli Esteri
La politica culturale come tale è probabilmente la maggiore assente la politica della cooperazione può aver avuto negli anni passati dei gravi problemi
Ma ha avuto anche una sua connotazione precisa la politica culturale mi sembra è forse quella che necessita maggiormente di una riflessione di una reimpostazione globale
Questa politica estera che dunque c'è e che Ferraris riconoscere questo per me è un grande conforto essendo io segretario generale del ministero degli Esteri Umberto la Rocca ricordava che in altri Paesi questo si chiama
Armand Thunderstreak creativo addirittura segretario perpetuo se io dovessi perpetuamente dedicarmi a una cosa inesistente sarebbe certamente molto triste ma per fortuna la politica estera c'è quale
Da una
Lettura che confesso da una lettura non dalla prima all'ultima riga anche perché l'amico l'amico Fassino mi ha pregato di prendere il suo posto solo tre giorni fa
E non posso dire di aver letto dalla prima all'ultima riga questo libro ma
Da una lettura rapida
Di questo testo
Che cosa
Si può trarre che impressione si può trarre quanto a queste linee costanti della politica estera italiana come ho detto dividere il Periodo fra il quarantasette e il novanta dopo il novanta in realtà e e la politica estera italiana ma in genere le relazioni internazionali sono entrate in una fase di profonda trasformazione e meritano un capitolo secondo me del tutto a parte
Ma per i quaranta sei anni che precedono che direttrici traiamo fuori un accenno solo brevemente perché più oggetto poi di un dibattito che di una che di un intervento
La prima costante mi pare
E questa emerge molto chiaramente dal libro la
Costante ricerca di una posizione mediana di una posizione di equilibrio tra le due grandi componenti della politica nel mondo occidentale quella in quegli anni in quella della diciamo solidarietà europea e quella della solidarietà a tanti
L'Italia ricercato costantemente di avere fra queste due
Lina parallele qualche volta divergenti qualche volta convergenti
Una
Una posizione mediana e di equilibrio di essere in altri termini
Europea senza mai essere antiatlantica ed essere atlantica senza mai essere anti europea come invece è accaduto
Nell'arco di questi quarant'anni in altri Paesi europei per esempio
La Francia che ha avuto delle fasi in cui diciamo la sua connotazione europea prendeva coloriture anti atlantiche o per esempio la Gran Bretagna in cui la coloritura affranti che ha preso coloriture di distanza
Dal dall'Europa non solo a causa di questo anche a causa di altri fattori ma comunque questo non è stato il caso dell'Italia e mi sembra che questa è una linea che si può ricercare durante tutto l'arco di tempo qui considerato
L'altra costante di carattere del tutto diverso è quella cui faceva allusione già Umberto la Rocca
Lui la chiama
Popolaresca mentre la politica del sedere o la politica per la seggiola io dico la la ricerca di una collocazione nella graduatoria o nella gerarchia dei paesi dei grandi paesi occidentali
Così come Umberto che mi ha preceduto anch'io devo dire considero
Questo perfettamente legittimo
E illegittimo quando i mezzi sono chiaramente sproporzionati ai fini
E illegittimo quando l'azione non coincide con l'intenzione o quando l'azione sul piano tecnico
Si svolge indipendentemente dal suo supporto politico e allora non solo è legittimo ma è anche ridicolo
Ma quando viene sintonia tra intenzione e azione
La ricerca di una collocazione
Della posizione dell'Italia all'interno delle gerarchie
Che inevitabilmente sono l'ossatura lo scheletro della vita di relazioni internazionali e a mio giudizio perfettamente legittima questo certamente è una costante
Che incomincia giustamente anche prima del quarantasette alla fine della guerra con l'azione
Di De Gasperi nell'ambito del trattato di pace e che si che e che si sfila lungo tutto l'arco di questo periodo di tempo
Debbo dire
A proposito di questo a proposito del ricerca della collocazione adeguata quello che il carattere della nazione esige e i suoi interessi che esigono che ho trovato in questo libro
Anche delle di spunti del tutto originali
Ciascuno nello scorrere un libro di cui
Deve dare
Poi un proprio giudizio fare un proprio commento cerca gli episodi se questo è un libro di storia nei quali si è trovato più o meno coinvolto
E Luigi Vittorio Ferraris scrive a proposito dell'ingresso dell'Italia nel gruppo dei paesi il dei maggiori Paesi industrializzati poi chiamati G7
Delle cose che credo non siano mai state scritte prima su come questo processo è nato e come si è svolto quindi non è solo un'opera di compilazione io
Per come ho detto prima non l'ho letto con la massima attenzione in ogni sua pagina ma certo nelle pagine lo scorso visto che non vi è solo opera di Condi compilazione ma vi è anche
Un'opera originale
Di storiografica
La terza componente mi pare del costante della politica estera italiana è stata e qui forse è intervenuta più pesantemente una situazione di politica interna che ha visto coincidere le istanze
Di larga parte delle forze cattoliche con le istanze di larga parte non se non di tutta la sinistra
è stata anche la a causa della consapevolezza di una propria posizione marginale sia sotto il profilo geografico sia sotto il profilo dello sviluppo è
L'occhio al Terzo Mondo
Occhio al Terzo Mondo che è intervenuto spesso in contrasto con il primo dei punti che io ho ricordato qualche volta diciamo in disarmonia più che in aperto contrasto
A Ponte Giare la politica estera italiana nell'arco di questi decenni non come un'azione coerentemente perseguita è costantemente perseguita ma come degli interventi che in momenti determinati ma ricorrentemente si è profilata
Dico che questa terza componente
è quella che sento più come istanza di forze politiche o di ideologie
Che come appartenente
Ha una precisa
Ha una precisa ci
Iscrizione di interessi nazionali costante
Ha servito più a stimolare o appunto e Giare o a provocare
Perché non a costruire resta comunque mi sembra anche a una lettura retrospettiva una componente importante della politica che l'Italia avuto in questi quaranta anni
Queste sono le Brevi osservazioni che io vorrei fare
Gli anni che seguono
Sono anni così densi di nuovi avvenimenti e così Complessi sotto il profilo della riflessione che si va facendo in Italia proprio su questi temi
Perché mi astengo
Dall'intervenire molto
Soggiungo solo che sorprende sempre e non solo in questo libro ma anche
In altre in altri commenti sulla politica estera italiana
La distanza che esiste fra gli interessi del mondo imprenditoriale italiano
L'azione diplomatica raramente
Si ravvisa
Una una azione diplomatica che sia dettata in modo chiaro leggibile specifico visibile
Da degli interessi dell'apparato produttivo
In queste ultime fasi della vita di relazioni internazionali in cui direi lo stesso concetto di interesse nazionale a lungo tenuto sopito nel nostro paese ma anche altrove
Vari emergendo
Va anche Ria affiorando una maggiore comunanza e corrispondenza fra interessi del mondo produttivo
E vita politica internazionale ma ancora soltanto un accenno io credo che uno degli elementi che caratterizzeranno la politica estera italiana negli anni che vengono a seguire ma a questo punto entriamo nel campo delle previsioni e non più in quello del convento e quindi mi fermerò
Grazie
Grazie
Argentieri perché
Io credo che questo la lettura
Del manuale Luigi Vittorio ti è consentito anche una esposizione ragionata delle l'idea di fondo della
Politica esteri italiana
Io mi ponevo sempre in relazione al quello che hai detto successivamente forse sorge sulla mancanza di una comunicazione
Valida tra mondo imprenditoriale e
Centri della politica estera inni chiedevo se da parte del ministero degli Esteri sul piano dell'informazione non vi è stata una carenza perché in fondo il rimpallo il ricovero che ci viene spesso mosso e che forse in parte è vero
Che noi non crediamo necessario pubblicizzare le nostre le nostre venduti tanto meno propagandare un po'perché comma dei mandarini ci sentiamo sicuri di quello che è stato siamo convinti di quello che facciamo e siamo assolutamente dediti a all'attuazione di questa politica estera nell'interesse dello Stato io credo che
Questo è il paesi anglosassone forse ci possono insegnare il prezzo elezioni noi dovremmo pensare
Io so che sente imbarazzante
Dire a ministero degli Esteri devi tendere la
Pubblica e all'opinione qualificata
Ma del noi vediamo quello che fa l'amministrazione americana che da un lato vende la propria politica come tutti i settori al congresso e dall'altra l'avvento dell'opinione pubblica no questo era semplicemente un
Così è uno spunto di riflessione perché
Io credo che noi abbiamo fatto delle delle cose che che meritano
Attenzione è anche il giudizio in parte positivo ma che non siamo Maiolo siamo riusciti poche volte a convincere l'opinione pubblica della bontà delle nostre tesi bene io ora chiederò al professore Pastorelli devono intervenire poi sotto le stelle lo conoscete tutti pure solo ripetere
Che ordinario di Storia dei trattati all'Università la Sapienza di Roma e di Storia delle relazioni internazionali alla LUISS
Lo possiamo considerare massimo esperto di Storia delle relazioni internazionali aggiungiamo aprendo ai diplomatici questo importante Presidente del servizio pubblicazione documenti diplomatici e del ministro degli affari esteri prego
Io desidero associarmi anch'io al nobili che sono state fatte
Al ambasciatore
Ferraris sono nasce dall'essere ambasciatore questo diritto titolo spesso non lo vuole ricordare
Avuto effettivamente un'idea assai brillante come molte nella sua vita di organizzare e dirigere questo
Gruppo di giovani laureati dei quali poi sono anche in parte almeno indirettamente corresponsabile perché son passati da influssi della Luiss
Preparare questo manuale sulla politica essere italiana nella seconda metà del secolo voglio dire che dobbiamo anche ricordare non solo perché è presente ma perché ogni iniziativa culturale
Implica costi rischi accedere anche l'editore la terza via pubblicato questo libro non sappia forse che fuori dello mondo tecnica non sa quale difficoltà comporta trovare pubblicazione di un manoscritto pregevole buono ma se bloccati ora da una quantità di elementi ecco quindi direi che è anche merito dirà terza serie ora possiamo esser qui a discutere su queste modestamente
Dice Ferraris e ho fatto un manuale io direi che troppo modestamente si esprime manuale dice che ha lo scopo di narrare i fatti e gli eventi della politica estera italiana una cronaca
Ma io direi con un'espressione che per me ha un significato estremamente positivo nonostante che sul piano culturale sia stata in tempi passati assai bistrattata un Histoire René mensile nostro racconto dei fatti una cronaca
E questo è un fatto molto positivo per lui messo insieme
Non perché
Richieda solo una grande fatica
Come testimoniato da tutti i titoli che
Figurano in bibliografia
Ma soprattutto perché i fatti vengano spesso ignorati
Trasfigurati
Presentati in maniera parziale nelle grandi costruzioni critiche
Sono delle bellissime costruzioni spesso ma che Poste
Alla verifica dei fatti reggono poco nel nostro panorama librario poi c'era bisogno di un'opera di questo tipo perché da un lato c'era il vecchio libero sulla politica estera italiana fatta
Attacca cercheremo capace giornalista che però si fermava al sessantatré
E dall'altro ci sono le prime elaborazioni critiche da un punto di vista di Teoria delle relazioni internazionali quella che ha fatto Santoro e poi le due di sì sono in inseguite nel tempo di Romano
E di Gaia cui alludeva precedentemente segretario generale penso che alludesse
A Romano che nega appunto l'esistenza di una politica estera italiana
Questi erano contributi importanti ma appunto contributi critici contributi di una esperienza
Fatta all'interno della politica estera italiana e ora si è aggiunto un nuovo splendido libero del collega Di Nolfo riprendendo le sue
Paura le speranze degli italiani avrà
Entrato un po'più in polemica e ha lasciato un po'più la sua caratteristica di storico con la repubblica delle speranze e degli inganni ecco sugli inganni se effettivamente da riflettere dunque un libro utile un libro utilissimo soprattutto
Come strumento di consultazione e di riferimento
E non si proponeva di essere altro
Non si proponeva d'essere un'opera critica e non lo è nel senso pieno è classico della parola ma nelle sue pagine come è già stato rilevato ci sono molti spunti
Che lo avvicinano assai ad un'opera critica dando quasi l'impressione
Che l'autore coloro che hanno lavorato con lui
Abbiano volutamente deliberatamente evitato di superarla soglia della cronaca per passare a quella di un inquadramento critico
Video che amo parla Franco dico semplicemente che in questo libro
Luigi Vittorio Ferraris ha continuato a fare il diplomatico esprimendo sì con estrema prudenza
Attraverso la penna dei suoi collaboratori ma le quattro introduzione in quattro capitoli le ha scritte credo sicuramente mia impressione questa lui direttamente mentre per gli altri è intervenuto quella in punti vari
E poi anche con il taglio o la frammentazione degli argomenti che è stata effettuata in modo tale da indurre il lettore a errare apparentemente senza meta
Questo però
Se si dimentica di considerare poiché nel libro non è Espresso chiaramente e latente e presupposto
E quali sono le cose che nel libro sono presupposto
E presupposto che il lettore ricordi che nel periodo mille novecentoquarantasette mille novecentonovantuno
Qui ha ragione ancora segretario generale
La politica estera italiana si svolge nel grande quadro di riferimento generale del confronto Hess Ovest
Che si apre appunto
Nell'anno mille novecentoquarantasette
E si conclude il trentuno dicembre novantuno
Come dice di sfuggita e molto misurata mente
Il nostro curatore o untore il quale dice il a quella data dice con la caduta dell'alternativa socio economica del comunismo sovietico
Che è una frase Assayas settica molto scientifica
E priva di ogni polemica ma che tuttavia non ci deve far dimenticare che questa non è strada solo un'alternativa un modello alternativo teorico ma è stato
Fatto ricorso a tutti i mezzi anche i più disumani per affermare questo modello
è stata una guerra
L'altro presupposto altra cosa che presuppone che l'Italia
è stata in questo confronto
Terra di frontiera
E non tanto in senso geografico
Ma nel senso politico
Ossia nel senso che il confronto Est Ovest l'Italia l'ha vissuto e sofferto al suo interno
E mi spiego come questo a riferimento con il libro e con la politica estera quando si parla di politica estera con tutti i profili di cui si è già accennato
Si parla di maggioranza e di opposizione e ci si riferisce normalmente a che cosa è a questi interessi nazionali
A questo modo di valutare in cui mi Paese deve trovarsi nel campo internazionale ricorda
Come primo compito della politica estera e quello di badare alla conservazione del territorio cioè uno dei tre elementi costitutivi dello Stato
E questo si chiama problema della sicurezza della difesa o comuni o in qualsiasi modo lo si voglia chiamare
E poi deve anche badare a garantire la libertà interna cioè a impedire che ci sia come abbiamo detto
Correntemente una sovranità limitata cioè che la comunità degli appartenenti allo Stato sia libera di decidere intorno alle proprie istituzioni
Ebbene nella definizione di interessi nazionali e non c'è mai stato in uno stato uno scontro ci sono state naturalmente divergenze avvolte fortissime di metodo
Per raggiungere un comune obiettivo dell'intero Paese
Cioè una valutazione omogenea degli interessi nazionali
La difesa sicurezza i rapporti con i vicini mano mano con gli altri membri della comunità in Italia invece la divergenza è stata proprio sugli interessi nazionali cioè sugli obiettivi
Per cui ci sono state due politiche estere
Quindi io sono tra quelli che affermano esserci stata la politica estera troppe addirittura due politiche quella della maggioranza con le note scelte europee atlantica e quella dell'opposizione
Ora abbiamo perso
Il riferimento il ricordo preciso
Io vi do solo due esempi per
Rendere chiaro quel che voglio dire circa la valutazione per esempio il problema sicurezza
Nel dibattito per il verrà approvazione del Patto Atlantico dibattito peraltro preventivo
Appena ci fu comunicato l'invito a partecipare
Uno dei membri più importanti della opposizione discutendo sia appunto il tema sicurezza
Disse che si sente che sì sarebbe personalmente sentito sicuro semplicemente quando i carri armati sovietici fossero stati a piazza San Pietro
Atti parlamentari marzo mille novecentoquarantanove
Da questo tralasciando naturalmente Rita spetti della foga polemica tipica del personaggio
Esprime un punto di vista
Che quindi pone una parte del paese in totale dissonanza per quanto riguarda proprio l'obiettivo fondamentale della sicurezza
E dico d'altra parte altro esempio
Si riappropria piazza Venezia ci siamo ormai dimenticati
Di quando era difficile far transitare ministri varie americani in visita
Perché perché ci voleva in dispositivi di polizia di sicurezza non per gli attentati eccetera ma perché la piazza protesta fischiava per una quantità di cartelli andatevene a casa e altre cose meno
Simpatiche quasi che il visitatore fosse il rappresentante del nemico e non un appartenente a un Paese non solo amico ma addirittura alleato
Ecco che cosa voglio dire con l'esistenza di due politiche estere
Una della maggioranza e uno dell'opposizione naturalmente questo ha avuto gravi conseguenze
Si è accennato ora qualche salto improvvisi scarti della politica italiana eccetera è vero
è vero ma questo non dipende
O dai incapacità o da insensibilità ma dipende dalla dallo scontro che proprio su questo punto del resto è abbastanza noto che le forze politiche italiane hanno avuto come
Differenziazione
In alcuni periodi esclusivamente la politica estera