"Il federalismo preso sul serio. Una proposta di riforma per l'Italia" presentazione del libro di Luigi Mariucci, Roberto Bin, Marco Cammelli, Adriano Di Pietro, e Giandomenico Falcon, edito da "Il Mulino" presso la Sala del Cenacolo

Abbiamo
Siamo Ruggiero è stato morale e con
Quasi un cambiamento nella programmazione i lavori
Intanto devo dire
Lucia Annunziata all'ultimo istante all'ambiente può essere ci raggiunga l'età figlia sfuma il ruolo incuriosisce questo confuso si era bagnata svolto
Intervengono i ministri già una
Ora successiva quindi dovremo assicura vestita tardive presenze di volta in volta
Pura d'altra parte via giuridico con congruo anticipo boh saranno in grado intervenire nel merito ritardi
Prime giorni saremo
Devo andare non
Il telegramma ricevuto il ministro dell'interno volontario scusate non esiste presente a causa
Ricevuto telegrammi Presidente della Regione Campania Antonio Rastrelli impegnati se scenari dal presidente della Regione Oscar
Carne impegnati nella seduta straordinaria del consiglio regionali carta alle
Carità nominato all'Oscar a me tocca e in questo momento un ruolo
Introduttivo di questo se il confronto
Che prende spunto come sapete
Dalla pubblicazione di un libro
Edito dalla casa editrice il Mulino
A cui abbiamo voluto dare un titolo
In qualche modo esemplare
Il federalismo preso sul serio
Intanto dico brevemente
Qual è la natura e la genesi per della proposta che viene presentata in questo libro
Nella forma di un insieme di proposizioni normative precedute da una relazione introduttiva e presentato da una serie di saggi degli autore di questa proposta
Gli autori sono Marco Cammelli Roberto Pinna Giandomenico Falcon e Adriano Di Pietro
Bindi e Di Pietro fa alcol sono presenti i cammelli è stato trattenuto da una riunione del senato accademico come nasce questa proposta
Eravamo nel lontano autunno inverno mille novecentonovantaquattro
In uno dei momenti
Diciamo meno felici del storia del regionalismo italiano
Ci avviamo verso la fine della quinta legislatura regionale
Fra tutte la più tormentata
Perché anche le regioni sono state
Fortemente investite dalla crisi del sistema politico dal crollo del sistema politico della cosiddetta Prima Repubblica e quindi in molte regioni nel corso della precedente legislatura vi sono stati forti elementi di instabilità politiche crisi delle maggioranze delle giunte
A pochi mesi dalla conclusione del scorsa legislatura regionale non era ancora stata riformata la legge elettorale per le regioni
E quindici ci si trovava come sistema delle regioni e di una grossa difficoltà perché era già stata modificata la legge elettorale per l'elezione dei sindaci e delle presidenti di province
Con il sistema dell'elezione
Diretta era stata modificata la legge elettorale per la Camera e per il Senato le regioni erano ancora inchiodate al vecchio sistema puramente proporzionale preferenziale
Quella miniriforma che è stata poi adottata sulla base delle quali si sono svolte le elezioni regionali del mille novecentonovantacinque è stata approvata nei mesi successivi dal Parlamento
E allora in una situazione così difficile l'aggiornamento con il gruppo di amici colleghi esperti che lavoro nella Commissione di consulenza legislativa della regione Emilia Romagna abbiamo detto
Poiché c'è molta confusione sotto il cielo
C'è molta Babele delle lingue delle proposte quando si ragiona di federalismo
Voliamo a lavorare su un
Un modello su un disegno strategico che abbia un suo
Grado di coerenza
E poi diamo a lavorare
Non in astratto
Ma facendo riferimento a proposte che sono già sul tappeto
In quella occasione dicembre novantacinque numero novantaquattro si era appena svolta una assemblea nazionale dei consiglieri regionali
Questa Assemblea era stato presentato un documento di proposte elaborato dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni dalla Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali
Abbiamo assunto le indicazioni di quel documento
Su quell'indicazione abbiamo lavorato ad un appunto alla costruzione di un di un modello
Abbiamo chiamato tutto questo il federalismo preso sul serio
Non a caso
Siamo già nel titolo di questo libro sì intravede una inclinazione critica nei confronti dell'andamento del dibattito pubblico
Perché in effetti in questo Paese molti
Quasi tutti
Parlando di federalismo
Ma non tutti ne parlano sul serio
Alcuni parlano di federalismo pensando
Alla secessione alla cottura dell'unità nazionale quando il federalismo è un modo di organizzare l'unità
Altri parlano di federalismo ma in realtà penso no al riforma della forma di governo penso no al presidenzialismo
Eccetto che tra forma di Stato e forma di governo c'è una relazione
Però prima di decidere forse il quale debba essere la forma di governo bisognerebbe avere un'idea comune per quanto riguarda l'assetto dello Stato
O quanto meno ragionare testualmente
Altri ancora parlano di federalismo
Mai intendono qualcos'altro intendono quello che io chiamerei una sorta di neo centralismo
Soluzione del tutto legittima però non ha a che fare con una prospettiva autenticamente federale una sorta di neo centralismo caratterizzato magari da un decentramento più forte verso le autonomie regionali e locali e da un rafforzamento del sistema autonomistica
Noi qui parliamo di qualcos'altro
Cioè parliamo di una vera e propria ipotesi di riforma in senso federale della Repubblica
Partendo da alcuni principi
Intanto una accezione del federalismo
Naturalmente il federalismo può essere organizzato come indicano le esperienze comparate in molti modi diversi
Esiste però un tratto comune dei sistemi federali che potrebbe essere riassunto in questi termini
Il federalismo non è un modo di decentrare il potere
Il federalismo non si basa su una relazione tra un cento
Un insieme di Poteri Locali decentrati federalismo è un modo di organizzare la sovranità e ridistribuire il potere politico sulla base di un patto costituzione
Quindi
Il federalismo implica una riarticolazione dello Stato
Sulla base della
Esistenza di una relazione fra due soggetti
Uno Stato federale e una serie di soggetti che si Feder federati
Altrove si chiamano Stati
Ho lender o comunità
Autonomia
In Italia appunto corsa questa cosa si chiamano regioni
E quindi al di là della valutazione critica che pure va fatta sull'esperienza regionalista e italiana
è con queste regioni che bisogna lavorare naturalmente per trasformare terzo punto il federalismo non è un'ideologia
Si fa la riforma federalista per governare meglio questo Paese per farlo funzionare meglio per dagli un assetto istituzionale più funzionale
Quindi il tema della riforma istituzionale si intreccia profondamente con il tema della riforme amministrative e burocratiche
Bene a partire da questi principi il nostro tentativo è stato quello appunto di individuare un disegno strategico
Partendo da una convinzione
Insomma la riforma federalista la riforma istituzionale di cui si parla ormai da anni e anni in questo Paese
Non va pensata come un atto formale
Un puro e semplice cambiamento della Costituzione degli assetti normativi
Va pensata naturalmente come unto cesso
Un processo di lunga lena che dovrà suo padre le sue sanzioni formali in primo luogo sul piano costituzionale
Appunto queste sanzioni dovevano dare atto di processi che nel frattempo si sono costruiti e quindi ciò che va ciò che occorre fare muovere uno nel lungo viaggio
Naturalmente utilizzando anche quel grado di Imperia di di di sperimentalismo di pragmatismo che è necessario quando ci si avvia per i lunghi rare lunghi viaggi ma avendo però ha un senso della meta
Cioè occorre un'idea del punto di approdo
Occorre diciamo una visione di fondo del modello a cui pervenire in maniera da poter diciamo muovere coerentemente tutta una serie di Primi passi in quella direzione
E ci sono una quantità di cose che possono essere fatte fin d'oggi in quella direzione ancora prima di cambiare la Costituzione
Con la legislazione ordinaria con atti amministrativi e persino puramente e semplicemente adottando comportamenti coerenti con quella prospetti
E allora appunto lo sforzo è stato questo disegnare un modello
Io cito brevemente di capisaldi di questo modello voi conto sul fatto che il coautori che sono presenti Bindi Falconi Di Pietro
Eventualmente nel corso del dibattito possono influire integrare anche replicare alle osservazioni che verranno fatte
La proposta si fonda su cinque pilastri
Intanto il tema delle competenze
La questione di come organizzare diversamente il sistema delle competenze di governo politiche legislative fra
Lo Stato federale e di Stati federati Stati Regioni le regioni
Conosciamo la vicenda dell'attuazione dell'articolo centodiciassette della Costituzione non funziona un modello che indica tassativamente le competenze delle Regioni
Riteniamo anche che non possa funzionare però nemmeno un modello dove sciatto no quella formula che ha avuto diciamo successo
Nominalistico negli anni scorsi c'è un puro e semplice ago Vesce amento dell'articolo centodiciassette della Costituzione passando ad un sistema di individuazione tassativa delle competenze statali e lasciando tutte le altre alle diciotto
In realtà le materie
Non si dividono
Come i prosciutti non è possibile
Tracciare una linea chirurgica fa ciò che spetta allo Stato perché assume una dimensione nazionale ciò che spetta agli enti regionali occorre soprattutto organizzare un po'cesso di codeterminazione delle politiche e quindi vi sono materie esclusive riservate allo stato su cui lo Stato alla competenza legislativa e amministrativa esclusiva
Altre materie
Sulle quali è affermata la competenza legislativa dello Stato
Ma non si tratta però di una competenza legislativa esclusiva e quindi su queste materie può esercitarsi la concorrente legislazione regionale
Tutto il resto delle materie sono riservate ad una potestà legislativa generalizzata delle regioni da di condurre però al quadro dei principi unitari fissati dalle leggi federale
Questo meccanismo di organizzazione delle competenze funziona a una sola condizione
Ed è il punto secondo della proposta che si è riformato il Parlamento
E cioè che si adotti schiettamente per quanto riguarda l'assetto parlamentare una formula di tipo federale
E qui devo dire che poiché la fantasia dei limiti gli autori di questa proposta al riguardo propongono di mutuare direttamente il modello tedesco
Che costituisce la la presentazione a noi più vicina anche più efficace delle formule del federalismo cosiddetto cooperativo
Allora se noi immaginiamo che invece dell'attuale sistema bicamerale perfetto e paritario dove mille parlamentari divisi in due o tre anni si occupano tutti le stesse cose immaginiamo che vi debba essere da un lato una camera politica eletta direttamente dal popolo esprime la fiducia al governo
E dall'altra parte un senato federale composto direttamente dagli enti Regione non a far verso quindi un meccanismo politico ma fa verso un meccanismo istituzionale e se immaginiamo che tra la camera politica e senato federale debbano svolgersi funzioni di codeterminazione su tutte le materie che investono la competenza degli stati regionali
Beh sì sdrammatizza e diventa razionalmente configurabile un modo di organizzare
Non solo le competenze distinte fa i due soggetti
Ma anche formule di concorrenza fra i due soggetti
Quindi in sostanza la introduzione del Senato federale che secondo questo modello come argomentano diciamo con molta con con logica molto stringente
In particolare Falconidi nero saggi
Punto questo Senato federale si compone perenti Regione
Quindi pur essendo la cosa è controversa la nostra proposta che sia sul modello tedesco costituito direttamente
Dagli esecutivi regionali dai governi regionali perché solo in questo modo si può pensare al espressione unitaria del voto delle regioni appunto perché è una rappresentanza istituzionale non politica
Come sarebbe naturalmente se questo Senato fosse eletto dai Consigli regionali sulla base di rapporti politici fa maggioranze e minoranze e ancora di più se questo Senato fosse composto invece in rappresentanza del mondo variegato del sistema delle Autonomie terzo punto cruciale la questione amministrativa questa è una parte su cui ha lavorato in particolare Marco cammelli
Poi che ciò di cui parliamo è un modo per fare funzionare meglio questo Paese dobbiamo prendere atto che siamo di fronte ad una crisi dell'amministrazione ormai come dire arrivata in qualche modo al capolinea
E questa crisi dell'amministrazione pubblica nasce a fare tante cose dal fatto che dal mille ottocentosettantuno in poi questo stato questo sistema pubblico
A
Sei diventato nel tempo i livelli amministrativi
Fino ad arrivare ad un diciamo costruzione di un barocchismo ma è sconcertante perché noi abbiamo assunto il modello napoleonico francese
I ministeri e quindi lo Stato che organizza la sua unità sulla base di un'amministrazione centrale proiettata in periferia
Poi abbiamo aggiunto i livelli amministrativi degli enti locali Comuni e le Province poi abbiamo aggiunto le regioni tutti apparati organizzativi sotto sovrapposti tra loro rigorosamente non comunicanti insomma qui sta la radice
Richiamo del del di questo meccanismo mai oppressivo del sistema amministrativo e burocratico sulle stesse diciamo dinamiche della vita economica e sociale quindi plastica semplificazione amministrativa e burocratica
Snellimento degli assetti burocratici regionalizzazione dell'amministrazione periferica dello Stato di riduzione dei ministeri alle sole competenze esclusive dello Stato centrale e così via
Quarto punto è il tema fiscale
Io qui accenno soltanto ha lavorato su questo Adriano Di Pietro rispetto a alle due cose di cui oggi si discute diciamo i due corni estremi
Di una
Visione versione possibile del così detto federalismo fiscale
Segrete ha volato per cui il così detto federalismo fiscale costituirebbe soltanto nel devoluzione alle Regioni agli enti locali di parte dei tributi
E la viali che resterebbero tutti determinati al cento per quello che riguarda la definizione degli imponibili delle aliquote e così via e l'altra visione estrema
Quella per la quale il federalismo fiscale significa che tutto resta nei luoghi di produzione del vento
Auto e livelli di locali livelli regionali salvo cedere quella quota che serve per tenere in piedi l'assetto unitario
Anche qui diciamo con una
Ispirazione forte sul piano dei modelli comparati si sceglie una terza soluzione che quella di enunciare in Costituzione i principi diciamo così sia di una organizzazione solidale unitaria del sistema fiscale
E quindi una definizione dei tributi che resta no dello Stato centrale sia i meccanismi attraverso i quali assicurare l'autonomia finanziaria e impositiva delle decisioni e del sistema delle autonomie locali col opposte diciamo che tecnicamente sul piano tecnico possono essere diciamo al gomitate di da chi
In particolare ha provato a quest'ultimo punto ed è la questione calda del dibattito politico di questi giorni
Anche a seguito della prima seduta della Conferenza Stato Regioni che si è tenuta la scorsa settembre il rapporto stato centrale regioni e autonomia locale
O da pur adottando un modello una scelta schiettamente federale nel senso che ho detto un attimo fa
è evidente che questa scelta nella situazione italiana e nella tradizione italiana deve comporsi con la forza specifica della nostra tradizione comunale
Municipale con la sanzione l'auto-governo
Appunto come spesso nel Rete dei governi locali
E quindi occorre mettere in equilibrio una riorganizzazione di tipo federale con questo tipo di patrimonio ora qui il principio diciamo da svolgete coerentemente
è naturalmente il principio di sussidiarietà
I cui noi proponiamo la costituzionalizzazione
Nella consapevolezza che però il principio di sussidiarietà non è un teorema algebrico
Per cui diciamo viene svolto nella pratica sulla base di deduzioni puramente logica il principio di sussidiarietà va calato nella realtà e impone scelte diciamo da realizzare rispetto ai single Vitti perché se in principio occorre portare il potere al livello più basso possibile più vicino ai cittadini occorre anche prevedere che a quel livello determinate funzioni possono essere svolte con efficacia
Quindi costituzionalizzazione del principio di sussidiarietà ma anche costruzione di un sistema che abbia una sua coerenza
è un sistema federale non può essere come dice be nel suo saggio un sistema tre punte
Dove resta in piedi un triangolo lo stato al centro religioni e i diversi livelli di autonomia dall'altra parte
Perché se lo schema è questo
Restiamo evidentemente in una visione centralistica perché in uno schema di questo tipo è solo e comunque il centro che risolve diciamo la molteplicità delle posizioni dei costi
Bisogna pensare al modo in cui garantire a livello costituzionale le Autonomie ma al modo in cui garantire le Autonomie locali anche alla scala regionale
Quindi qui idea una proposta che in Emilia Romagna è stata discussa anche in sede politica fa parte tra l'altro del programma elettorale del coalizione di Progetto democratico chiusa e al governo della Digione cioè l'idea di affiancare al consiglio regionale un Consiglio delle Autonomie
Il quale si è investito di potere ittico determinazione
Su leggi di bilancio leggi regionali in materia di regolazione dei poteri locali
E trasferimenti finanziari un potere di codeterminazione paragonabile a quello che al centro dovrebbe legare il Senato federale con la Camera politica
Ecco questo hanno i pari un modo diciamo razionale di mette in equilibrio il sistema di relazioni io chiudo
Facci grazie chiudo con una osservazione ricavata anche dall'andamento del confronto politico istituzionale delle ultime settimane
Insomma le dobbiamo metterci in condizioni di pensare l'assetto istituzionale
Come dicevano i latini sine ira et studio
Cioè dobbiamo metterci in condizioni di ragionare sul modello istituzionale che vogliamo raggiungere facendo nell'immediato tutti i passi necessari
Separando la questione istituzionale dal svolgimento dei ruoli politici e dei rapporti politici
Cioè non è possibile che si sia regionalisti
Quando si è assessori regionali presidenti di regione si diventi municipalista i quando si è sindaci e magari ministeriali visti quando si diventa ministri ruoli politici per quello che riguarda la classe politica cambiano
Dico le istituzioni restano invece noi siamo di fronte diciamo a un intreccio fra il confronto istituzionale le dinamiche diciamo del interni al ceto politico l'altra questione è quella dei rapporti politici
Noi ci stiamo faticosamente avviando verso un sistema bipolare
Faticosamente avviato quindi in un assetto bipolare
E perfettamente concepibile il fatto che al Governo nazionale oggi sia uno schieramento che domani è un altro e così pure al governo delle regioni o al governo dei comuni
E in una situazione di questo genere il sistema ein Fontan federale sta in piedi se attualmente resta la dinamica della politica nella sua fosse pienamente dispiegata ma prevale alla fine sul piano istituzionale il principio della lealtà federale
Altrimenti no ogni volta dovremmo piegare le istituzioni al svolgimento della vicenda
Della vicenda politica credo che questa sia l'ispirazione che ha guidato
Regioni anche nelle scelte confronto con il Governo e la forza con motivo dalla forza con cui le regioni hanno sostenuto la necessità che fa il Governo le Regioni il sistema delle Autonomie si immaginano sede unitaria di confronto e non luoghi separati che rischierebbero di aumentare della confusione
Io mi fermo qui
E comincia a dare la parola ai nostri interlocutori
Il dottor Guidi della Confindustria del primo Mincione proprio cominciare il
A cominciare
Insomma a chi si è occupato che si occupano punto di vista
Come studioso come amministratore di questi problemi
Io non posso che portare il punto di vista di un cittadino di chi fa il mestiere di imprenditore in una regione che l'Emilia Romagna
Veramente non so in Emilia Romagna
Per semplificare il discorso anche perché io porterò più che altro dei dubbi non delle certezze
Credo che sia opportuno dire come io penso e come io valuto
Questa attenzione che al problema federale data oggi nel nostro Paese
Io lo vedo con estrema perplessità e con estrema preoccupazione
Forse poi dato che ognuno di noi porta nelle proprie valutazioni anche una parte della sua storia personale
Io ho lavorato per molti anni e sto lavorando ancora con alcuni Paesi della ex Jugoslavia però vissuto in prima persona quel periodo quando nessuno ci credeva nessuno credeva che sarebbe successo quello che cui successe
Ho vissuto in direi con armi civili il senso di lacerazione che è stato vive il sentimento comune che ha attraversato tutti quando poi è successo quello che tutti conosciamo non solo spedire spetti più aberranti
Che sono per fortuna caduti solo in alcune parti marine in tutto il Paese
Quindi senza dubbio io soffro anche di questa sindrome del tutto personale
Ma direi che in ragione delle mie perplessità discendono soprattutto da due ordini di motivi vedo il discorso sul federalismo vissuto da una parte del Paese come un'assoluzione per una un problema gravissimo che noi abbiamo che quella della quasi completa incapacità di gestire di riformare la pubblica amministrazione
Dall'altra parte lo leggo come
Diciamo sentimento
Di una parte del Paese che non accetta più di contribuire alla soluzione del problema meridionale scusatemi se io taglio i problemi con l'accetta e non col bisturi io un'azienda quasi quattrocento persone in Veneto ci vado praticamente tutte le settimane
Dico il Veneto potrei toccare altri problemi io credo che sia vissuto esattamente in questo modo io ho sentito crescere questa forma di di rifiuto del Meridione fin dal periodo in cui cominciano ad arrivare in Veneto i primi domicilio coatto poco per volta questo mondo è cresciuto
A mio giudizio il problema del federalismo vissuto in alcune regioni scusate torno al Veneto perché quello che conosco meglio è non vogliamo più meridionali questure
Secondo me molto semplicemente come vissuto quindi questo aspetto questo interessa e che oggi
Circonda il discorso federalistico e a mio giudizio dovuto anche al fatto che naturalmente una parte del Paese la più responsabile e cerca di dare una risposta politica a una certa parte politica che ha avuto mi pare se non mi sbaglio dieci milioni di euro
Io non credo che sia risolvibile da questo punto di vista non credo che sia reso più da questo punto di vista perché così come interpretato oggi soprattutto in veste politica il discorso a una sola accezione che quello della separazione
Io non credo che ci possono essere da un punto di vista politico per come viene interpretata in alcune parti d'Italia altra risposta se non la separazione
Naturalmente io sono profondamente convinto personalmente che invece questo Paese convincerle alti e finisca in Sicilia io vorrei continuare a vivere in un Paese che a questa conformazione geografica
Io mi sento relativamente cittadino italiano mi sento più cittadino europeo credo di stabili tutto il mondo quindi per me il pensare che questa possa essere anche sono un'eventualità è una cosa che mi terrorizza
Io ho vecchi studi classici ormai dimenticati dietro le spalle non conosco nessun accezione se non ultimamente alcuni anni fa alcune realtà europee
Usare il termine federalismo per separare
Io sto leggendo una bellissima biografia di Bismarck e quindi
Est e illustrato tutto il percorso di unificazione della Germania del Regno di Baviera appropriarsi eccetera federale significa partire da una valutazione di interesse comune inizialmente economico perché nacque come unione doganale
Per poi arrivare a una invece un'unificazione per quanto sotto forma di Stato federale del TAR
Di solito in questi fenomeni per cementare molto utile fare una guerra insieme ancora più utile se la guerra si vince o per lo meno si perde
Però si parte dalla consapevolezza che esistano interessi federalismo come io lo sento interpretare oggi ed esporre oggi non è altro che una forma di divisione
In alcuni aspetti è una forma di decentramento e questo potrebbe essere forse la soluzione del problema amministrativo con qualche perplessità anche da questo punto di vista io credo che il problema che ne abbiamo di fronte oggi nel nostro Paese sia quello di una burocrazia che ormai e ha raggiunto livelli di soffocamento per il cittadino per chi fa impresa per cui ci il livello di rifiuto sta diventando molto altri rischi sono molto io credo che esistano altri strumenti può darsi senza dubbio che quello di un più
Accentuato decentramento ad esempio dal punto di vista fiscale in modo tale che il prelievo e l'investimento che il conseguente siano più sotto gli ordini sotto gli occhi dei cittadini sia la cosa giusta da fare
Però io vedo con estrema preoccupazione questori
Quest'aria che sta girando per il nostro parere
Ho sentito o letto anche questo egregio lavoro fatto dall'assessore Mariuccia e dagli altri che hanno collaborato a questo libro
Io potrei essere d'accordo su molte di queste cose su molto di quello che ho letto se non avessi la sensazione proprio sulla pelle
Che verrebbe interpretato in tutt'altro modo io avrei delle grosse perplessità nel pensare che il principio di solidarismo una volta attuato anche solo quello che così esce un po'dalle pagine del libro
Poi verrebbe attuato veramente io credo che
Chi oggi pensa al federalismo come all'autonomia da parte di Roma che mal gestisce e soprattutto del Sud che si ritiene sia sempre stata assistito sarebbe molto difficile
Io non credo che un Paese possa vivere con un Paese spaccato in due o in tre in quattro con i cinque io non ci io non riesco a riconoscere anche perché così facendo centoventi centotrenta ore di volo all'anno vedo che anche negli altri Paesi soprattutto europei ma forse anche gli Stati Uniti non è che tutto quello
Che oggi per noi è un punto di riferimento sia vissuto da chi vive in quel Paese in quello stato come il massimo delle della felicità
Io quindi mi augurerei che io vorrei per una volta che fosse veramente oggi un motivo di convegni Italia di solito quando si fanno i convegni si fanno perché poi non si può risolvere io credo che abbia con tanti altri problemi
Ai quali dare risposte immediata pura fondamentale e quello della semplificazione burocrati
Torniamo ad esempio discosterà struttura amministrativa io faccio io un'azienda Polonia una in in vicino a Belluno una Piacenza e uno in Finlandia io vedo la diversità drammatica di come vengono toccati certi certi aspetti raccontavo prima non ricordo credo vicedirettore di ventiquattro ore
Io ho una piccola azienda in Finlandia ci siamo trasferiti da un paese che si chiama zero calato in un Paese che si chiama Loria che a cinquanta chilometri da Helsinki questo la municipalità di questo Paese da una un piccolo contributo una cosa molto limitata chi porta industrie del Paese perché la notti a quella che faceva i telefoni uscito appena io sono andato dal Sindaco un pacco di carte e documenti verbali
L'ho visto che lui non capiva che cosa volevo spiegare
Come ma l'ha comprato la compra dico se lo compra vi faccio vedere a con la banca ha chiamato il segretario comunale ha fatto due conti sulla calcolatrice mandato l'asse io non pretendo che arriviamo a questo punto però credo che non possiamo più continuare ad avere più gente a mettere timbri a compilare pezzi di carta rispetto a coloro che invece progettano
Producono e vanno a vendere per questo ma inaccettabile io ti confesso che ci sono due strutture politico amministrative burocrate karate come volete un il quartiere una la Provincia che dal mio punto di vista cui spero che qualcuno non so se è notevolmente tutte le volte che dico qualcosa o qualcuno si offende che io credo siano del tutto inutili del nostro sistema
Io non so dove sia la sede della Provincia al volo
Non lo so non ci sono mai stati non so dove sia la sede del quartiere Borgo Panigale dove la Ducati
Può darsi che invece siano strutture estremamente utili io credo che potrebbero essere eliminate con un tratto di penna domattina non succederebbe niente
Ecco io sono convinto che il grande sforzo che indubbiamente dovrebbe fare il Paese per approcciare questo complicatissimo problema perché io penso al problema della burocrazia penso al problema del fisco noi non abbiamo più in nelle nostre province decentrate strutture tensioni in grado di gestire un fisco località non credo che ne abbia io non ne conosco
Ecco mi chiedo se invece non sarebbe meglio indirizzare queste risorse a un serio concreto lavoro di semplificazione grazie
Grazie al dottor Willis che
Diciamo col nel rapporto allarmato perché testare alle sue sensazioni di pelle non ci sarebbe diverso di parlare di federalismo in chiave diciamo di riforma dell'assetto unitario perché sarebbe comunque inevitabile una lettura in chiave di secessione
D'altra parte però allo stesso modo quindi muovendo dal tema della semplificazione burocratica a inevitabilmente toccato a suo modo la questione del riordino istituzionale e quindi mi sembra che i due corni del problema debbono essere comunque necessariamente affrontati insieme
Io do la parola al dottor Pacini che
Della Fondazione Agnelli e quindi non ha bisogno di presentazione per quello che riguarda i contributi dati a questa a questa materia
Grazie assessore ci
Pare che in questo convegno
Abbiamo un grosso significato perché presenta un libro che comincia il fondo con grande chiarezza
Apporre in termini in modo concreto sul tappeto un'ipotesi di federalismo
Come noto anche noi ma cercate di contribuire in questo in questa direzione
E credo che sia particolarmente rilevante cominciare a parlare di federalismo con dei modelli concreti perché una costatazione che credo tutti noi possiamo condividere
E quella del grande uso e abuso che si fa di questo termine oggi in Italia
L'Italia ha vissuto in quegli ultimi trent'anni quarant'anni
Del dei momenti di parole magiche io ricordo negli anni Sessanta il termine magico di programmazione
Poi è stato quello del delle riforme sociali ma ci sono state delle parole magiche che in realtà hanno come ipnotizzato politici dell'opinione pubblica e poi non si è risolto niente io non vorrei invece che questo che che che la stessa cosa accade sul federalismo perché contrariamente
Alle alle preoccupazioni che all'Espresso il dottor Guidi e che effettivamente una una diciamo espressione di preoccupazioni reali che ci che ci sono nel Paese io nei confronti del riforma federale nutro al contrario un fiducia una fiducia disincantata come cerotti argomentare in piena di dubbi ma certamente una Ricucci credo che possa condividere in gran parte ciò che lei la riforma che viene il modello che viene presentato e in particolar modo condivido l'assunto iniziale
Che il federalismo non è un'ideologia il federalismo è un modo concreto di organizzare una forma di Stato cento è che il federalismo è una grande riforma è una grande prospettiva non è semplice mi cerca ci rientra la semplificazione amministrativa e quindici rientrano anche delle risposte ai problemi del quotidiano però dobbiamo anche ricordarsi che il federalismo o nasce con una grande riforma dello Stato e quindi con la prospettiva strategica
Di guidare il nostro Paese che prossimi quaranta o cinquanta anni oppure sarà certamente una cosa diversa
E sarà anche in proprio parlare di federalista
Io credo quindi che noi dobbiamo continuare a parlare di questo problema
Perché in fondo occorre riuscire ad arrivare se vogliamo avere se vogliamo sperare che questa riforma tedesca una specie di trasversalità fra le culture fra scettico no vice fra le forze politiche che a prescindere da quelle che sono alcuni loro precisi
E e motivati convinzione intima ed economici otto politici comunque non natura costituzionale si ritrovano
A parlare e a volere questo tipo di riforma
Quindi è un discorso che in questo momento sta dividendo mi pare di capire tutte le culture all'interno dei laici come all'interno dei cattolici
Si possono trovare delle schiere delle posizioni federaliste o delle posizioni neo centraliste
Così come anche all'interno degli ex marxisti de postcomunista all'interno sono in tutto il variegato mondo la della sinistra della veste del centro per non fare
Torta nessuna questo problema diventa una drammatica scelta e io mi auguro che sia drammatica
Perché se è drammatica accudire viene preso sul serio se invece diventa una delle tante scelte io credo che il nostro Paese si fa farà poca strada
Allora bisogna credo dare una risposta a quattro esigenza
La prima esigenza la prima risposta dobbiamo dare ai cittadini è se esistono delle alternative
Io sono pienamente convinto ecco e consenziente con quanto esprime il libro che ci ha portato qui oggi che in realtà semplificando ultra semplificando esistono due modi per amministrare in modo corretto uno stato uno è il modo che interpreterà la Francia è un'altra modo che intende dalla Germania sono qui vicino a noi e quindi per tutto tutti ne abbiamo un'idea ma quella differenza fondamentale che c'è fra la Francia e la Germania la prima e certamente che la Francia ha conosciuto lo Stato assolutista che ha permesso di mettere in piedi una lunga tradizione di pubblica amministrazione razionale efficiente ha costituito un ceto e questo ceto di pubblici amministratori amministra il paese
Lei lei ma esiste perché esiste questo ceto no che certe esiste perché c'è l'ENA dobbiamo quando quando si parla di analisi e si va a a dire che dovremmo avere anche noi le cose dei grandi amministrazioni se la facciamo in Italia sic
Non credo che abbia dei grandi successi perché a noi manca questa lunga tradizione secolare di servizio all'interno di una pubblica amministrazione efficiente
Io credo invece che la via che più consona e non c'è nulla di male perché abbiamo questo atto il grande esempio dei tedeschi è il modello che valorizza le Autonomie che valorizza quindi delle dei comparti più più ristrette che valorizza un diverso rapporto fra pubblica amministrazione e politica
La seconda e quindi a mio avviso l'unica ecco l'unica l'unica appena al di là dei modelli l'unica vera riforma che qualche aspetto il nostro Stato è quella in a indirizzo federale
Il secondo alla seconda risposta e noi dobbiamo dare a questo ai cittadini credo che sia il discorso del rapporto fra con i valori insomma non dobbiamo cadere nel tranello dicono nel senso no vitelli crediamo nel federalismo che di magari la maggior parte del pubblico non è d'accordo
Non dobbiamo cadere nel tranello per cui si riduce tutto il problema del federalismo ha un problema di razionalità amministrativa e di risposta a problemi economici
Ci sono anche quelli come dire otto e sono grato ma noi dobbiamo sottolineare il fatto che il federalismo è un problema di valori che è un problema che non attiene soltanto al modo con cui si paga una bolletta telefonica Mädchen al modo con cui si costruisce uno Stato e ci si raccorda fra cittadini
è un po'e i valori che dobbiamo rispetto che dobbiamo tener presente sono la la la già richiamata soli sussidiarietà e sono questo io non non condivido la posizione il giudizio ecco del dottor quindi sono la solidarietà
Non è vero che il federalismo automaticamente nuovissimo non è affatto vero non lo non è scritto anzi i più grandi esempi di federale episodi Grassi hanno proprio negli Stati di natura federale
Se poi si dubita che gli italiani nel loro momento storico possono dar vita a un federalismo passò solida questo è un altro discorso che e che riguarda più noi e la nostra cultura non riguarda il federalismo come moderno e il terzo la terza grande risposte noi dobbiamo dare e quella di i giudicare il dibattito sul federalismo
In sintonia Sensi in toni o meno con i grandi processi nel mondo perché in realtà io non credo il giudice lo possiamo dare anche sulla fattibilità è diverso
Se il nostro Paese il nostro paese questo dibattito in tempi tra delle esigenze decido calo dei grandi filoni di riflessione che di questo che interessa non soltanto il nostro Paese interessano il mondo con i nuovi più o meno sì ha detto più o meno intensamente siamo in sede vediamo oppure se in contrasto ecco io credo
Che ci anche su queste esigenze
Il dibattito sul federalismo e in sintonia con ciò che si evolve nel mondo anzi è talmente in sintonia
Con il processo di demonio avanzamento della democrazia quei processi di avanzamento della partecipazione dei cittadini alle sorti dello quello dei loro paesi delle loro città Ardito Desio e talmente in sintonia che il turismo è la risposta
Che si è negata per evitare guai a in quegli Stati e in quei in quei paesi in cui scricchiola Vanetti impalcatura centralista
C'è un altro aspetto anche che perché mi permette di dire che l'assetto federale in sintonia con ciò che cioè sta avvenendo nel mondo ebbe il nuovo regime di economia internazionale
Sempre più competitivo SECIN con come sistema che mette sempre più a dura prova non soltanto l'inglese ma i territori che questi che le imprese accolgono che nel nostro Paese drammaticamente rilevato dalla grande contraddizione fra un'economia del centro nord collocata nel mondo pienamente vitale nel mondo ma sempre alla ricerca di confrontarsi con la concorrenza è un su perché la cui esclusione dai circuiti internazionali diciamo una cartina di tornasole facile la causa insieme l'affetto del suo del suo mancato sviluppo economico
E ultimo io credo che sia importante sottolinearlo ultima la risposta e dobbiamo dare una risposta sulla storia del federalismo nel nostro Paese
Io credo che su questo sia un punto e che sembra può sembrare discorso di tipo accademico forse fra addetti ai lavori ma credo che interessi la la grande maggioranza lecite ghiacciai credo che ci sia una preoccupazione
Diffusa
Perché il federalismo
Sia in fondo nel caso più drastico sia estraneo alla tradizione di questo Paese la storia d'Italia
O se si vuole sia la posizione espressa da uomini marginali importanti intelligenti colti ma certamente marginale
Quando si parla di federalismo si parla normalmente di Catania
In questo parlare in fondo si dà già un giudizio persona colta intelligente esclusa però da quello che è stata la grande storia del delle decisioni politiche del nostro ebbene io credo che anche se di federalismo non si è parlato se non in termini marginale all'interno del Risorgimento io credo che anche le tradizioni culturali
Come quelle laiche come quelle di natura più illuminista che ancora sono saldamente presente nel nostro Paese credo che se queste culture riflettono su ciò che sta accaduto nelle nel periodo della commissione Minghetti e le e le ragioni che determinano o il suo insuccesso nella scelta del modello storico che noi abbiamo voi visto ha vissuto credo che potrebbero attraverso questa riflessione tranquillizzarsi e riconoscere che la storiella l'avvio del decentramento della valorizzazione dell'autonomia e la valorizzazione Cetto anche a quei tempi cento centocinquanta anni fa la situazione era storicamente diversa nera la valorizzazione di un modello di Stato che non era certamente d'ispirazione francese non era certamente di tipo centralistico
Io credo però che questo discorso verrà anche essere completato da una da una cautela e cioè bisogna evitare che il discorso del federalismo diventi un mito diventi suo il modo per cui tutto si è risolto
E allora è giusto il comodo di di grafologi raccordato del federalismo e in cui certamente lo considero la prima riforma Lula riforma sostanziale quindi il protagonista ecco del processo di riforma che io auspicherei per il mio Paese però accerto che va anche affiancato
Dati i processi di riforma che sono già stati qualcuno ha anche ricordato e che non sono in contrasto ma sono aiutano aiutano ai sono diciamo tutti insieme al federalismo concorre avrebbero come fossero attuati ha una grande riforma dello Stato Primo certo io le vorrei ricordarlo perché vorrei insistere sull'evitare di trasformare il federalismo in un mito
Privo di tutte l'opera di delegificazione che certamente da molte parti si parta che chiude ad interessare molta molta parte dell'attuale assetto amministrativo amministrativo del nostro Paese seconda grande filone su cui dobbiamo puntare credo sia il rafforzamento dalla società civile
Credo che il federalismo non possa essere evitare elitario il nostro Paese debba conoscere una uno stimolo e una la crescita far crescere la vita civile nel senso che le dimostrazioni delle entità che si che si trovano non soltanto del volontariato del mondo associativo nel mondo della fondazioni possono essere diciamo mantenute ed esaltate proprio per rafforzare quel tessuto che non è politico e ma è ma il punto società civile e che permette la risoluzione di molti problemi di affrontare tanti aspetti della vita associata se senza fare necessariamente intervenire la pubblica amministrazione o il mercato cioè il così tra terzo settore anche le grandi rilevanza anche da un punto di vista economico
Ma soprattutto da un punto di vista culturale dal punto di vista politico
E accanto a questo che prova a tenuto distinto credo che sia di grande importanza la trasformazione di di entità oggi pubbliche N corpi indipendente io credo che la grande linea seguita con la riforma del sistema bancario tanto discussa attraverso la costituzione di fondazione con finalità aveva filantropiche
Credo che debba essere non soltanto portata a termine ma anche rafforzata altri filoni che io condivido pienamente l'idea di trasformare le fondazioni il dipietrista incombenza molti esempi vero i teatri in in fondazioni perché si va nella direzione di una e pubblicizzazione di una di un'autonomia della Società civile di un'autonomia dei cittadini che devono autorappresentazione autogovernarsi
Perché se non riescano a a gestirsi un teatro non vedo che cosa possono gestire insomma c'è anche un problema di dare spazio alle energie che certamente non autorità ci sono
Quarto
Aspetto è certamente la riforma la pubblica amministrazione subambito lungo
E certamente c'è anche io credo una un ripensamento del del del ruolo e delle dimensioni dei comuni
Io qui davanti ci tornerò forse avrebbe brevemente quando parla quando premerà un giudizio sul discorso rapporto con le città però cito fin d'ora questo esempio nel mille novecentotrentuno quindi sessantacinque anni fa e con la popolazione italiana inferiore all'attuale il Comune di con meno di cinquecento abitanti erano centoquarantasette nel novantuno ora sono diretti sono ottocentodiciannove
In pratica insomma delle i Comuni che di piccolissimi comuni che erano soltanto ottocento nello nel trentuno sotto i mille abitanti ora sono sono circa due mila insomma c'è un trend storico che voi sapete benissimo
Lo spopolamento delle campagne lo spopolamento indirizziamo metropolitani rinnovamento nella sostanza sono sono pochissimi e ieri sono pochissimi sono soltanto quaranta i comuni che hanno più di cento mila abitanti
Quindi
è una riflessione proprio se si vuole valorizzare questo entità che passa ora se si se inseriamo il discorso del federalismo all'interno di queste di queste prospettive di queste agenzie non si perdono se evidentemente in e in evitare il ruolo i no è il più grande questi nodi problematici e quello indicato credo dall'assessore
Mariuccia sul l'attuale polemica fra regioni e città anch'io sono fermamente convinto che sia un approvata
Che strumentalizzarla generosità l'intelligenza la responsabilità dei sindaci per riuscire a non modificare lo Stato esistente
Perché in fondo
Creare artifici crea
E formalizzare un conflitto che c'è oggettivo fra governi dei grandi città e poi sono una decina non sono di più quindi non sono gli otto mila comuni sono vicina di città e le regioni
Sia un modo per fare una una un centralismo che magari in quattro si troverà anche il modo di chiamare di di Indirizzo federale ma che col federalismo non avrà nulla a che spartire
è questo un grave rischio grave pericolo perché già noi abbiamo perso un treno
Le città verso un treno quando potevano essere create le aree metropolitane
Non si parla un altro dei grandi temi digitale si parla che da vent'anni di aree metropolitane di città metropolitane non se non si è fatto una legge la centoquarantadue varesina
Non è successo niente di di positivo
Paolo perché per fare un esempio concreto di una regione che io conosco bene proprio perché in Piemonte c'è stato latente un conflitto se si vuole anche un'alleanza anti poi spesse volte con fritti diventano alleanze fra il re spiega la responsabile gestire il Comune di Torino e chieda la responsabilità di trasformare la Regione ridere per fermare questa in un'area metropolitana
Credo quindi che si debba riuscire a svolgere una attività anche di di di di chiarezza terminologica perché io posso anche accettare di ipotizzare un tipo di stato al se volete neo centralista però chiamiamolo col suo col suo nome
Che dire della della della proposta concreta e poi poi finisco di parlare de che ha presentato l'assessore Mario credo
Che sia una proposta so quale che io ho ben poche cose di
Di disturbo e pochi punti di dissenso
Ben pochi motivi di dissenso che certamente anche i nostri studi che avevamo fatto di cui abbiamo pubblicato alcune panni parti essenziali
A e avevano nella loro prospettiva accettato un'idea di lei ispiratrice che era quella del modello del modello tedesco che peraltro io cito con il modesto per semplificare per indicare un qualcosa che noi conosciamo ma perché in realtà il modello tedesco è stata un'esperienza che ha corroborato conclusioni a cui magari avevamo eravamo giunti attraverso il dibattito attraverso lo studio le riflessioni sulla situazione italiana
Credo che certamente debba essere apprezzato in primo luogo echeggia convenire con questo insiste il il il superamento del sistema duale il sotterramento quindi della il passaggio al sistema cooperativo di curi Migliaccio insistere presuppone però uno in un italiano nuovo un italiano devo dire qui che che io non vedo ancora anche perché forse non l'abbiamo messa alla prova
Perché significa il passaggio da una situazione di un'abitudine antagonistica fra burocrazie specie la burocrazia regionale burocrazie statali ha una forma cooperativa per le addirittura le burocrazie regionali amministrano e seguono le decisioni dello Stato federale
Che certamente è una prospettiva che in Germania realtà e che e che peraltro vedo anche
In Italia come obiettivo da far nascere attraverso una moto una maturazione culturale di notevole spessore
Anche per quello che riguarda il discorso fondamentale della ripartizione di competenze io non posso che essere d'accordo
Noi quando abbiamo fatto la nostra proposta eravamo ancora molto vicini alle gli esiti della Commissione bicamerale della undicesima legislatura e quindi eravamo ancora anca probabilmente presi dal discorso della inversione dell'articolo centodiciassette che peraltro un modo corretto di porre il problema
E quindi la differenza che una delle differenze principali che c'è fra la proposta Parma Mariuccia le nostre riflessioni era che non è aggiungevamo accanto alle competenze esclusive della federazione alcune competenze esclusive della Regione
Ma in realtà poi nella sostanza il discorso però non cambia perché quello che qualcuno il grande uso delle leggi organiche che di fatto coi presiedono e fanno fluidificare i rapporti fra fra queste fradicio che dire per concludere dare spazio italiane e concludo affermando che mi fa molto piacere essere qui questa mattina non so non non tanto per le singole specifiche proposte del di che qualche libro contiene quanto per l'occasione che sia di parlare in senso proprio il federalismo
Io credo che questo deve esserlo tanto l'inizio che si debba proseguire perché bisogna che anche l'opinione pubblica i cittadini siano informati di che cosa vuol dire federalismo
In modo che possano tranquillamente e avere un'opinione qui neanche tranquillamente votare
Se si se si dovesse fare la Costituente o comunque esprimere attraverso nelle forme dovute le loro quindi
Credo che abbiamo davanti a noi dei cammini molto un cammino molto lungo e che quindi
Se da un lato
Io sono convinto che il federalismo sia una strada la strada che dovrebbe seguire il nostro Paese e per quello che potremo ci adopereremo in questo senso
Dall'altro devo anche dire che il federalismo correttamente inteso è una riforme impegnativa e non so se il nostro Paese oggi abbia le risorse politiche morali di capacità innovative di intelligenza per trovare intorno a questo tema
Quella grande maggioranza trasversale che l'unica che può farlo realmente realizzato
Grazie occasioni voi impegnare sulla chiosa perché il riferimento che Pacini ha fatto al tema della mancata istituzione delle città metropolitane
E mi induce a ricordare che la situazione è ancora più complessa di come lui li ha descritti descriveva perché e vedo che questo punto della centoquarantadue in una serie di situazioni non ha trovato attuazione perché sono mancati gli accordi fra i soggetti interessati
I grandi Comuni le Province le Regioni ma è anche vero che per quelle situazioni in cui gli accordi fra i soggetti si sono trovati penso alla Regione Liguria penso alle regioni Emilia Romagna e cioè dove gli atti legislativi regionali sono stati fatti il processo si è bloccato
Perché tacciono sul punto il Governo e il Parlamento
E questi insomma radice lunga sul modo in cui uno
Una rapporto fra le istituzioni scarsamente coerente impedisce i processi di innovazione anche quando i processi di innovazione sono
Diciamo perfettamente in linea con la volontà del comunità locali il dottor Guidi ha chiesto di fare una breve replica voi Francesco sta venendo presidente della conferenza dei presidenti dei consigli regionali
Replica solamente tentativo di precisare meglio il mio pensiero
Dottor Pacini la mia perplessità e la mia preoccupazione deriva dall'ostilità intellettuale a un modello tre ore io credo sono profondamente convinto che se fossi nato in un paese federalista da cento anni e forse sarebbe meglio
Ovviamente convinto
La mia preoccupazione la mia perplessità deriva dall'inserire preceduto da una non chiarezza vite
La dall'altro canto dall'inserire in questo particolare momento
Della nostra situazione italiana questo discorso
L'estrema attenzione al tema
Prudenza che a mio giudizio già adottata nel toccare questo tema
E tutto qua
Così il costo delle
Presidente conferendo
Presidente della conferenza dei presidenti dei consigli regionali quindi una voce dalle regioni
Io non credo che sia il caso di disquisire su
Aspetti squisitamente tecnici
Ma credo che sia il caso di esprimere un giudizio
Di insieme sulla filosofia del progetto che sta alla base del volume tanto io vorrei continentale dottor Pacini perché
Talvolta abbiamo avuto dei delle
Dei punti di vista diversi credo che lei oggi abbia interpretato veramente pensiero di qualsiasi federalista
Nel modo più compiuto migliore io condivido tutto il suo intervento ma questa è una parentesi
Ecco una
Prima valutazione come coordinatore della Conferenza dei presidenti
Dall'assemblea dei presidenti dei consigli
Regionale evidente che il
Documento
Che e alla base è stato alla base di capotavola è evidente che il documento ancora un ultimo documento che voi come conferenza dei presidenti delle giunte avete presentato si ispira alla a questo volume mi sembra che si possa dire che trae le sue origine e io devo dire che su questo sono d'accordo
Nel senso che
Mi ci ritrovo e ritengo che vada nella direzione giusta per chi come me crede nel federalismo ci sono ancora molte esitazioni soprattutto all'interno della Conferenza il Presidente del Consiglio c'è una
Secondo me è un limite culturale
Intellettuali sul
Questo tema legato alla assoluta non conoscenza
Di che cos'è il federalismo e soprattutto nel centro del sud legato ad una mentalità ad una forse idea che vuole che quando si parla di federalismo si faccia riferimento al
Scelte politiche della di Bossi della lega e che quindi forse in questo senso sono deviate le conoscenze
Senza polemica perché ormai è noto che se sulla linea che state portando avanti come conferenza dei presidente della Giunta e noi siamo d'accordo abbiamo qualche ancora perplessità sull'iter
Vale a dire sul come portare avanti questa iniziativa voi sapete che su questo la Conferenza dei Presidenti dei Consigli età creato un gruppo di lavoro che a
Diciamo predisposto un articolato una articolato di modifica del titolo quinto della
Costituzione
Oggi non è il caso di parlarne perché il presidente Passaleva che purtroppo per ragioni di vidi della situazione che si è che vede creata
In Toscana a seguito del del convocato un Consiglio straordinario dell'UIL coordinatore sarebbe stato logico che fosse lui a parlare di questo modifiche della distribuzione delle competenze ma soprattutto dei porti
Tornando ai meriti di questo volume va detto senza mezzi termini
Che nella prima parte e più che mai soddisfacente lo diceva anche
Il dottore Pacini
Là dove il pone soprattutto in luce la differenza fondamentale che esiste tra federalismo e ogni altra forza forma di decentramento sottolineando in maniera molto è chiara e certamente non ambigua il valore fondamentale del Frejus e perciò della Fides che deve stare alla base della nuova organizzazione dello Stato italiano
In questo tema se senso nel volume si fa chiarezza
Della confusione
Diciamo così sappia interni non logica sapientemente coltivata da esponenti cripto centralisti
Di ogni settore politico che tentano di far spacciare come federalista o come riforma in senso federalista
Una qualsiasi qualsiasi minimo decentramento amministrativo così come mette
Un punto dire e al resto netto alle divagazione di certa letteratura volta forzare accorpamenti tra regioni che mascherano appena decorsi interessi industriale condivido poi fino in fondo il pensiero del dell'assessore Mariuccia di il rapporto deve essere portato sullo stesso piano tra lo stato e il sistema delle Autonomie le regioni e il sistema delle Autonomie tra sistema del all'interno del sistema delle Autonomie della plessi
Un dialetto per quante sono per quanto deve essere il problema della sussidiarietà il rischio S nove veramente quello di permettere di dar ragione alla lega quando dice che si fa si cambia tutto per poi non cambiare niente che poi le stesse cose che diceva
Pacini o addirittura di ritornare al Medioevo quando l'imperatore per in qualche modo eliminare il potere dei vassalli Ade faceva l'accordo con i comuni una ultima osservazione
Forse
Le gli autori
Se avessero avuto anche così una commissione nel senso di essere indirizzati a verificare o a esaminare un esame magari più severe sui misfatti connessi alla fermarsi dello Stato nazione senta centralizzata dice nazione nazione cent'dello Stato nazione centralizzato
Forse avremmo un altro anche aspetti interessante da concorda confrontare con la proposta federalista ma questo evidentemente è un compito diverso che non è stato loro assegnato che meriterebbe comunque
Di essere affrontato
Per
Poi riguardare la seconda parte la seconda parte
Ecco devo dire molto chiaramente che per quanto riguarda la seconda parte alcune perplessità permangano
Permangono
Perché
La scelta
A favore del sistema del modello tedesco sembra quasi essere l'unica che viene da prendere in considerazione
Si è
Pensato di privilegiare il tipo di federalismo in cui è più forte il raccordo tra entità federate identità federale
è invece non paiono
Non paiono non pare esser prese in considerazione l'esempio svizzero quello statunitense il primo non viene preso in esame limitandosi gli Autori a definire semplicemente tout-court che è un
Sistema irripetibile
Il sistema di governo svizzero l'altro viene giudicato adatto a Paesi di grande dimensione quasi si dovesse ripete reale Wally invertiti il antiche che nel che era presente nel diciannovesimo secolo e che in cui si pensava forse che la democrazia fosse adatta solo per i piccoli Stati
Ma può ammettendo la predominanza del modello tedesco su gli altri non appare molto convincente la sua diretta trasposizione nel sistema nel contesto italiano
Infatti dalla
Non viene tenuto conto come per esempio in Germania quello che è uno degli aspetti più originali
è forse più stimolanti quale per esempio
Quello che definisce l'autonomia costituzionale costituzionale radicata nei Laender vale a dire la sovranità culturale
Quasi che sì tema si tenne che l'affermarsi e di Sensi identitari diversi
Di nelle diverse zone del Paese possa in qualche modo creare un'ulteriore divisione
Ma
Ci sono alcune alcune altre
Perplessità quando si guarda per esempio alla
Distribuzione dei tributi
Contrariamente a quanto previsto in Germania
Non dovrebbe poter vedere ragione dim forse motivi poco chiari annunciato forse non da me sufficientemente capiti criteri precisi per la suddivisione dell'imposta sul reddito
Per quelli delle società e per lire cioè per la maggior parte dello strato delle entrate nello Stato centrale
Che continuerebbero comunque essere percepita dal centro
Come quando non si dice così come poter essere poi eventualmente distribuite
C'è poi questo commissario
Federale che lascia intendere quella figura
Prefettizia che noi conosciamo e che molti dei federalisti i federalisti non combatterò
Così come alcune
Perplessità
Lascia il fatto che contrariamente all'esempio tedesco
Le differente dove le differenti Regione possano devolvere parte della loro sovranità ad organismi extra
Nazionale
Non è previsto niente in questa direzione
Ma dicevo al di là di questi aspetti Kemper talmente taluni dei quali possono essere anche marginali la sensazione di fondo rimane che
La lettura di questo testo
Permette di
Discutere
Di un tema quello della del federalismo in termini diciamo molto
Più chiari e molto più evidenti e se il titolo è il federalismo preso sul serio io sono convinto che
Se non altro questo come il testo della Fondazione Agnelli che è uscito recentemente non ricordo il titolo che ho avuto modo di apprezzare possono permettere seriamente di discutere di federalismo cosa che a mio modo di vedere fino non era stata fatta quindi grazie agli autori di questo libro
Sono sicuro che è proprio un punto di partenza per affrontare in modo serio questo problema grazie per la vostra attenzione
Io sono grato e dobbiamo tutti essere grati a
Mariuccia e per il lavoro che ha coordinato
Che arriva sino al dettaglio di una proposta di revisione costituzionale
Che mi ha un poco terrorizzato perché se guardate l'articolato che aggiunto al libero e voi pensate che oltre i problemi di riforma dello Stato abbiamo i poli di riforma della forma di governo e tanti altri colleghi revisione se l'approccio è questo arriveremo una Costituzione fatta di seicento articoli divisi in migliaia di commi che neppure la Costituzione brasiliana è arrivata tanto che più sono lunghe le costituzioni più sono ingombranti e più danno luogo litigi al di là di questo che è soltanto una battuta iniziale tanto destare un po'di attenzione che si sta soffrendo io volevo l'alta porre tre o quattro punti che sono già state in parte sollevate ma sui quali volevo insistere mi dispiace che qui i responsabili del governo non ci siano non ci si particolare l'onorevole Bassanini ma quando l'onorevole Bassanini arriverà ricordatevi di questi punti e fatte di domande in proposito perché a me sembrano particolarmente importante però i punti sono questi
Noi nel disegno di una riforma in senso che giornalistico dall'ordinamento del nostro Stato
No di un mutamento dello Stato siamo paurosamente indietro
Paolo solamente indietro dal punto di vista dell'elaborazione sia politica sia tecnico giuridico amministrativo no dell'ingegneria diciamo che può assicurare quelle che con una orribile parola si chiama implementa abilità mi limito al campo che conosco meglio e non entrò a usurpare campi altrui cioè al quello che si chiama federalismo fiscale c'era la parte economica diciamo l'attribuzione di compiti in tema di fiscalità di entrate e di specie delle regioni
Qui noi abbiamo due tentativi seri con una anche alcuni tentativi di Steve ognuno risale alla Fondazione Agnelli ed è dovuto largamente o dietro ci sta come testa
Il mio amico Giorgio Brosio fondamentalmente ma tanti altri poi hanno collaborato a questo impegno
E un altro diciamo tentativo un altro che quelle oche Espresso nel librettino di Giarda e che Giarda aveva già presentato quand'era presidente della Commissione riforma della finanza regionale
Nel novantatré per il ministro del Tesoro poi diciamo la trasfusa in un librettino autonomo e poi ci sono dozzine e dozzine di interventi più o meno teorici una recente rassegna di quanto è stato fatto è uscito in una rivista che se siete interessati vi posso vi posso segnalare ora persino i due più autorevoli no tentativi che sono state sinora fatti di disegno di un assetto di finanza regionale
Quello di Bros con la Fondazione per ci e quello di Giarda sono leghe anni luce lontano no da qualsiasi diciamo un rapporto diretto con implementa avvilita immediata
Cioè sono principi generali e tentativi di stima molto esili
No cioè per poter attuare una cosa del genere il lavoro che deve essere fatto enorme
Questo dopo vista più tecnico implementativo dal punto di vista ideativo politico siamo ugualmente molto alta
Cioè le filosofie che possono sottostare un disegno di riforma dello Stato in senso federale sono molto diverse che si può arrivare da un federalismo di natura fortemente competitiva
Di cui le regioni diciamo gareggiano
E hanno una straordinaria libertà anticiclica rimanda Terje proprie tali per cui siamo un impiegato comunale può prendere molto di meno nella regione Calabria e in un altro in una regione ci sono scuole di un certo tipo nell'altra ci sono un certa altro cioè veramente le istituzioni competono sul territorio nazionale
Competono anche al di fuori del territorio nazionale la Regione prende rapporti diretti diciamo con il resto con il resto dell'Europa allo scopo di ottenere insediamenti industriali nel suo territorio cioè grandissima libertà
No e una legione poi può anche resistere con una certa forza rispetto a trasferimenti di fondi
No ci sono poi le filosofie molto diverse c'è una visione diciamo tendenzialmente competitiva Eurizon invece un pochettino più un'informatrice solidaristica
E diciamo tra questi nodi politici ancora questo sono è un nodo politico sul quale occorre decide quindi lontani anni luce da qual sia si prospetta invidiato di implementa di vita
Lontani molto anche da un disegno politico e le forze politiche non sono mai espresse con chiarezza su questo
Tutte quante sotto la pressione della Lega hanno aderito di giornalismo ma ancora ad una di esse deve essere deve dimostrarsi che era il giornalismo non è di facciata che dietro c'è un disegno dietro c'è una grossa volontarietà
Quindi questo il primo punto siamo paurosamente indietro nonostante lo sforzo meritorio
Della fondazione Pacini che sta battendo Agnelli cotolette fondazione degli appalti pubblici convenzionali
è un'impressione che non che non non dovrebbe dispiacere me tutto considerato vero dispiacere andrà
Come un curioso
Punto primo punto secondo
Le risorse di persone e soprattutto di fondi sono terribilmente scarse e le risorse contano moltissimo
In un ridisegno regionalista dello Stato
Cioè tenete presente che se facciamo le disegno ambizioso con attribuzione di nuovi compiti questi nuovi compiti sono nuovi fondi che possono essere estratti dalla fiscalità generale sono nuovi nuovo personale allora i casi sono due pregava il nuovo personale oppure o la Regione diciamo Friuli-Venezia Giulia
Accetta di a vere degli impiegati a romani e gli impiegati romani accettano di andare in Friuli-Venezia Giulia se gli vengono attribuite nuove funzioni oppure non se ne fa niente voglio dire oppure bisogna diciamo capite le quando s'arriva a livello di implementa di vita solo questi i problemi che ci si deve porre cioè le Regioni possono partire con una grossa spinta soltanto se no se dietro ci sono risorse nuove allora o si allarga la base fiscale complessiva del nostro Paese per dar luogo a una partenza no con una forte spinta delle regioni oppure bisogna sottrarre ma contestualmente rapidamente soldi e risorse al centro perché altrimenti il monte fiscale aumenta
E non ci sono vie di uscita è una cosa di questo genere
No è una riforma molto ambiziosa non dimenticata ormai voglio dire che e siete l'altro se deve partire deve partire con gran strepita di grancassa di fanfare
Perché come diceva Pacini ha sono un fatto dazione il dottor Pacini no è un qualcosa è una scelta di fondo è una scelta valoriale molto grossa
No quindi è una risorsa è una riforma molto costosa e molto grossa
Terne segue seguita questo naturalmente
Che occorre una spinta politica
E morto qualcosa di più di politica morale cioè un qualcosa veramente molto grande probabilmente trasversale
Perché una cosa del genere e naturalmente lo è peccato la natura di una riforma costituzionale che deve essere approvata tutti quanti ci dobbiamo credere moltissimo
In una situazione di relativa penuria di risorse a impartire Arci anche in questo grossissimo Progetto di reingegnerizzazione complessiva del nostro stato no una piccola cosa dobbiamo crederci
La commissione di una qualsiasi costituente non non sto parlando non non accettò non dico che si debba fare a costituente
E quasi si commissione costituente avrà una sottocommissione per questa grandi lavori sono stati fatti è prezioso il lavoro che ha fatto Marinucci
Che può dare un indicazione ma guardate è un tipo di commissione che deve avere al suo servizio non soltanto risorse di costituzionalisti
Ma risorse di amministratori no risorse con risorse concrete amministratori prediligono questo si può fare questo non si può fare queste una lacerazione questo no risorse di amministrazione di amministratori risorse di politici risorse gli economisti qui è un campo in cui non bastano per nulla i costituzionalisti ma proprio per nulla
Ma questa è la cosa che deve essere fatto quindi grande spinta politica allora sulla ho notato sia in quanto diceva il dottor Guidi
Sia in quanto diceva
Pacini
Il dottor Pacini concerto scettici
Ho una certa voi date siamo in difficoltà molto grande abbiamo risorse scarsissime
C'è solo spazio se siamo cullati per una riforma amministrativa no nel sugli organi sulla base dell'ingegneria sulla base dell'architettura che già c'è
No liberare un pochettino di risorse per i Comuni togliergli lacci e laccioli fare in modo che questi non devono sottostare al Coreco o altre vessazioni fare in modo che possano decidere ora finalmente
Diciamo in intervenire nelle loro materie questo servono degli industriali ci basta e di questi sogni mettiamo di questo diceva era più che altro mi sembra che interpretare questa nota nell'ambito dei quanto diceva
Guitti voglio dire no si diceva ci crede molto di più a questo però tenete presente che se vogliamo fare questa cosa qui
E non vogliamo limitarci soltanto una pulizia amministrativa nell'ambito dell'architettura di esistente
Guardate se le cose da fare sono enormi e la spinta politica che bisogna avere dietro la volontà di credere in questo come Progetto ideale per il nostro Paese deve essere grande ecco questo è la cosa che volevo
Volevo semplicemente accentuare
E volevo ringraziare insieme ma Iucci perché c'è l'atto un testo sulla base del quale si può discutere un testo pulito e coerente un testo che ha già fatto ha già gettato un sasso nello stagno piuttosto pesante nuovo anche questo un sasso del tutto trasversale
Ed è un testo che merita di essere letto
Anche se non entra in tantissimi problemi sulla piccolezza delle nostre regioni sui temi subentrata la Fondazione Agnelli ampiamente
Volevo limitarmi a che questa grazie
Giuristi devono fare la loro parte Napoli occorre che divide il forse gli altri
In primo luogo gli economisti dottor Pacini aveva chiesto di
Un breve chiarimento
Senza senza alcuna pretesa Trieste Rovereto e moderne questo scorso ipotesi di riforma di riforma fiscale in senso federale del novanta tre e novanta novantatré novantaquattro comunque all'e commerce può fare anche un'istituzione culturale che non ha da fare leggi quindi può fare anche delle cose diciamo un pochino
Diciamo tentativi ecco l'avevamo fatto un'ipotesi di devoluzione di competenze alle Regioni
E avevamo calcolato che questa devoluzione di competenze alle Regioni che andavano dall'istruzione dell'obbligo allargata alla l'ambiente alla Protezione civile al catasto e c'era c'è un elenco che posso fornire a chi lo vuole
Cioè costava ci oltre a circa settanta mila miliardi
Erano visto che per trasferire il finanziamento di queste di queste settimane queste funzioni che costavano settanta mila miliardi però ottenibile attraverso il trasferimento di specifiche di specifiche imposte che venivano trasferite alle regioni
Quasi tutte imposte indirette salvo una contribuzione relativamente modesta di quota IRPEF che era di dieci scattata articolate dieci mila miliardi quindi in realtà è questo se si trascrive competenze si patiscono costi si possono obiezioni ove che trasferire anche relativi finanziamenti non aggiungendo o imposte ma trasferendo quelle esistenti
E quindi un sentiero stretto un sentiero stretto esista ecco per cominciare a impostare in concreto questa questa riforma
La favola promosso Francesco consigliere per gli affari istituzionali del presidente del Consiglio
Poi l'onorevole Pietro Folena
Sì grazie io
Naturalmente come del tutto logico intervengo a titolo personale
Non sarebbe neanche necessario dirlo
Anche sento insieme a tanti amici che poi hanno collaborato con questo lavoro un persona che si occupa da tempo di queste cose quindi che farò alcune riflessioni spero che non siano del tutto sbagliate ma di carattere generale relative appunto alla questione del federalismo così come mi pare si imponga è la prima considerazione è stato detto da molti è che certamente noi possiamo guardare a modelli stranieri quali fede di tipo federale quali no come punti di riferimento perché effettivamente hanno condizionato e condizionano la nostra discussione Lupoi dobbiamo affrontare la specificità del caso italiano
Anch'io ovviamente punto come gli amici presenti sanno considero come modello di riferimento del modello tedesco
E credo che questa sia un'opinione ampiamente condivisa anche dalle forze politiche che sostengono il Governo dal lo stesso presidente del Consiglio che più volte ha fatto riferimento
A questa esperienza come un esperienza tra quelle straniere più vicina alle problemi o le domande che l'Italia si pone però è anche vero ripeterò dopo lo ha detto dottor Pacini che modello francese soprattutto nell'ultimo periodo ha inciso nella nostra realtà
E curioso mentre si parla molto di modello tedesco
Si è parlato molto meno del modello francese moderno non del tradizionale centralismo francese dell'alta burocrazia ma che il modello di un degli aspetti moderno il sistema francese che sicuramente vedono nelle città e nei sindaci un punto significativo di quell'esperienza non ripeterò dopo perché appartiene a un aspetto che sappiamo tutti essere presente nella nostra realtà
In ogni caso noi dobbiamo muoverci secondo linee originali compatibili in grado di rispondere nostri problemi e qui dico subito che sicuramente lo sforzo fatto nel testo e molto importante e molto utile
Senso che ne abbiamo bisogno di una progettazione seria italiana con la quale confrontarci quel possiamo essere più o meno d'accordo su tutti i punti o su un punto piuttosto che sull'altro
Però il fatto che si elaborino proposte di questo tipo
In Italia per gli italiani è utilissimo questo anche perché per la verità dibattito che si è svolto in questi anni gli stessi progetti presentati anche nella scorsa legislatura
Non sempre promettono quello mantengono quello che promettono
Andandoli a esaminare a fondo confrontandoli per un verso si verifica parlo di quelli nella legislatura precedente
Cioè le differenze fra gli uni e gli altri sono meno rilevante di quanto molte volte sì son gli stessi presentatori sostengano e per l'altro che molti di quei modelli e in fondo in parte anche quello della Commissione bicamerale ora in sé risentono di dibattiti precedenti appunto l'inversione l'articolo centodiciassette è una vecchia idea che da vent'anni circolare viene riproposta dalla commissione bicamerale così come era stata presentata nel periodo precedente
Ho lasciano a desiderare quanto a fattura tecnica
Questo no questo è sicuramente un progetto molto serio fatto secondo uno sforzo razionale e ovviamente da persone professionalmente molto
Non è non non è nuovo per quelli che con cui si parla frequentemente di grande apertura anche a
Regionalizzazione se preferite federalizzazione di strutture apparati importanti del sì dell'ordinamento italiano del quale normalmente non si parla per esempio la l'apertura una predella regionalizzazione dei anche della funzione giurisdizionale in determinati settori da parte dei determinati tipi di giurisdizione il disegno sulla corte dei conti e sui tribunali amministrativi regionali è sicuramente molto interessante anche innovativo
E apre una discussione su una un aspetto finora stranamente considerato tabù in Italia come se la funzione giurisdizionale organizzazione giurisdizionale non potesse avere anche una più significativa articolazione locale
Detto questo però tornando a noi se il problema è dare risposte alle domande che ci poniamo dobbiamo chiederci quali sono i problemi veri che si pongono oggi in Italia
Ora io credo che quello che accennava il dottor Guidi
Questo pare occupazione molto molto accorata da parte sua della secessione o della frattura del Paese non sia un di una questione che si affronta con le riforme istituzionali
Ma casomai
Su questo proprio a titolo personale condivido molto quello che ha detto più più versioni il presidente Prodi governando bene
Il problema
Che viene posto è un problema di governo in realtà eppure lo abbiamo sentito anche in alcune specificazione della parte finale dell'intervento dottor Guidi
Non è un problema di riforma delle istituzioni quando quando si pone il problema della frattura del paese si pone il problema più provo un problema molto più profondo al quale ritengo punto la risposta dobbiamo dare
Allora alzare la capacità del governo e quindi di soluzione di una serie di questioni Conte compreso compreso certamente l'equità della pressione fiscale del redistribuzione della spesa pubblica utilizzate in chiave redistributiva che viene posto invece ci sono sicuramente problemi veri che possono essere affrontate in termini di riforma istituzionale di riforma amministrativa io non credo ma questo non Pignone che può essere sbagliata che la questione sia quella che diceva l'assessore Mario J. produzione la divisione della sovranità federalismo o è divisione la solita o non è
Vi confesso che io ho poco chiaro persino cosa sia la sovranità oggi
E comunque non credo che questa sia la questione di fondo certo è vero che il federalismo deve o o ciò che noi intendiamo per federalismo deve essere la capacità di rispondere ad alcune domande un è certamente la domanda di migliore amministrazione
Ma non è l'unica perché se fosse solo questo il problema allora potrebbe aver ragione chi dice me a me riformiamo l'amministrazione e noi mentre abbiamo difficoltà di la progettuali sulla riforma dello Stato in senso di distribuzione di competenza fra centro e periferia abbiamo invece una elaborazione progettuale molto raffinata di cui della cultura amministrativistica italiana sulla riforma della pubblica amministrazione cito come nome di riferimento emblematico Cassese ciò che ha significato
E cito tutto il processo di modernizzazione dell'amministrazione che comunque è iniziato da tempo
Non è certamente conclusa è lontano dall'essere concluso masse il problema forse solo riformare l'amministrazione potremmo dire che sappiamo abbiamo un'idea di come si fa
E e lo stiamo anche facendo e la questione che probabilmente non è solo questo
E che si vuole anche si dice un'amministrazione più vicina al cittadino ma in realtà nettare che si voglia dare maggiore flessibilità alle procedimenti decisionali che sia vero che c'è una domanda di potersi amministrare da solo di potersi dare ambito territoriale per ambito territoriale comunità per comunità salvo poi definirli questi ambiti territoriali e queste comunità le risposte flessibili alle domande che sono diversa dare aria nel Paese
Quindi l'organismo cominciando dall'organizzazione del personale alla retribuzione del medesimo alle modalità di disciplina dei procedimenti alle tipo di controlli richiesti a seconda dei capi dei procedimenti e delle realtà in cui questa si sviluppa e questa è una cosa molto diversa dalla pura e semplice riforma dell'amministrazione significa ripensare Circuiti decisionali significa che non può essere risolto unicamente per esempio con regolamenti governativi e ministeriali uniformi su tutto il territorio nazionale significa che occorre moltiplicare
Non solo numericamente ma ne diffondendo lì sul territorio centri di decisione Didier assunzione delle decisioni amministrative o che comunque interessano alle relative comunità
Questo credo sia un problema che abbiamo io credo che questo sia un problema che abbiamo molti hanno tutte anche gli altri Paesi
Non non non non voglio usare termini altisonanti che rischiano poi di essere sbagliati ma credo che sia il problema che sicuramente toccano i vip gli ordinamenti di tradizione europea in questa fin e secolo inizio del secolo prossimo venturo già esistenti l'idea che si possono assumere l'amore in tutte le decisioni valide per un ambito territoriale ampio quali erano gli Antichi Stati nazionali che tuttora peraltro sono esistenti attraverso procedimenti decisionali che si svolgono in un unico luogo fisico nel nostro caso a Roma
Suo dieci o dodici chilometri quadrati di territorio fra dieci mila persone che convivono tutti i giorni arrivano romani
Molte variegate sedi però assuma decisioni valide per tutto il territorio nazionale a me pare stia sia in via di superamento sia sempre meno accettata in tutte le sue
Conseguenza quindi noi abbiamo un problema di articolare circuiti decisionali di fare intervenire in questi circuiti decisionali i soggetti periferici intendendo per questo non solo forme giuridiche ma la vera realtà
E chiedendo anche alle realtà periferiche di articolarsi in questo modo
Perché non è solo un problema di amministrazione dello Stato ma è un problema anche di organizzazione dei gruppi di pressione delle categorie della realtà sociali che rappresentano porzioni importante del sistema socio economico produttivo
Be finché le la la trattativa che so io sulla tariffario dei farmaci è fatta unicamente a livello nazionale fra associazioni di categoria nazionalmente rappresentate soggetti nazionali le decisioni evidentemente intervengono poi su tutto il territorio nazionale
Ma per poter disarticolare questi circuiti decisionali abbiamo bisogno i soggetti periferici non solo istituzionali ma anche dei gruppi sociali adeguatamente al responsabile capace di coda incidere in ambiti territoriali più limitati
Questo a me sembra cui il problema che abbiamo di fronte a questo problema con la tecnica giuridica si possono dare risposte fino a una certo punto oltre questo abbiamo bisogno una corresponsabilizzazione complessiva della società italiana e quindi condivido molto quello che diceva il dottor Pacini il problema è di coinvolgere tutta la società italiana in questo modificazione però ci sono anche gli aspetti giuridici e infatti il libro di questo si occupa io qui devo dire però che non credo più che questa tematica sia affrontabile con una mentalità gerarchica e gerarchizzata per cui si decide che cosa spetta allo Stato cosa spetta alle Regioni cosa spetta ai Comuni alle Province e questo viene da noi che poi è un problema molto italiano concepito come un elemento di gerarchia chi sta sopra e chi sta sotto e chi comanda chi sono invece convinto che questo mi rendo conto che può sembrare indurre confusione ma il problema è caso mai da lì poi Coco ma l'idea non è confusa
Che la questione da porre la circolarità la partecipazione alla codecisione quello che sicuramente affascinante del modello tedesco non è solo che i lender amministrano le leggi federali ma che attraverso il Bundesrat compartecipano le decisioni federali
Cosicché la legge federale non è sortita con un comando vincolante un'imposizione sulle allora sì che è possibile nel cambiare completamente il modo di approccio e io credo che da questo punto di vista certamente la parte di riforma della Costituzione con l'intervento regionale
Nelle decisioni del Parlamento nazionale sia assolutamente da condividere sotto questo aspetto la ritengo fondamentale ed essenziale e certamente noi senza questo tipo di modifica costituzionale non riusciremo mai a modificare fino in fondo il nostro sistema il nostro ordinamento
E allora se per esempio le regioni intendono questo come elemento non negoziabile di trasformazione ordinamento io condivido questa opinione
Rossi riesce a moltiplicare nelle forme da individuare la partecipazione delle Regioni italiane alle decisioni che poi riguardano l'intero territorio nazionale
Così che queste decisioni non siano un'imposizione alle Regioni ma siano anche il frutto della loro compartecipazione o non li abbiamo come dire dei limiti non superate
E da questo punto di vista ripeto alcune cose qui contenute le condivido pienamente ovviamente condivido meno l'idea che Celli della rapporto Regione enti territoriali chi viene riproposto con un rapporto a cascata
Perché anche qui mi pare che invece il discorso sia quello di moltiplicare la approccio della circolarità è vero ed è interessante che c'è l'idea della Consiglio delle Autonomie locali come seconda camera insieme al Consiglio regionale e da questo punto di vista è interessante perché la proposta però centro un po'l'idea della Cascata delle decisioni che vanno a cascata dalla dalla regione del Sud ma su questo
Mi pare un po'contraddittorio con l'altra idea che invece il secondo me fondamentale di moltiplicare la circolarità un modello aspirare se volete non un modello a scala o o a o aprirà veniamo a un altro aspetto molto rapidamente e affrontiamo la questione italiana che c'è e che non possiamo ignorare che il rapporto fra Regioni e dimensione locale
E Autonomie locali se non l'abbiamo creata nessuno dei presenti non è frutto di una scelta a tavolino è frutto della vicenda italiana come si è sviluppata e sappiamo anche tutte che questa vicenda negli ultimi anni si accentuata perché in ogni caso quale che sia il motivo per cui a questo approdo siamo giunti la creazione dei grandi sindaci delle grandi città attraverso l'elezione diretta del sindaco
E il modo con cui questa elezione diretta nelle grandi città del Paese non diventate aree metropolitane
Giuridicamente ma sempre grande città essendo o se e comunque sentendosi e comunque nella cultura così essendo vissuti i loro sindaci ha modificato il sistema comunale italiana
Rispetto a dieci anni vanno di oggi abbiamo una dimensione che magari involontariamente abbiamo introdotto dal modello francese che sono i sindaci delle grandi città
Che sono significativi che dichiarano e perché in fondo così eh di essere immediatamente letti quindi rappresentativi di molti milioni di cittadini
Che sanno benissimo di governare pure essendo dodici dodici grandi città la metà del da sistema produttivo italiano e che quindi costituiscono un punto di riferimento
Analogamente visto che qui siamo oltretutto in una sede dove tutti siamo esperti di questi argomenti ed a dire delle Province
Le possiamo anche dire che le Province sono un ente inutile e superato come diceva il dottor Guidi che non sa dove la Provincia di Bologna
Però dobbiamo registrare che in ogni caso da quando la centoquarantadue è stata approvata l'unico livello di governo che ha visto prolificare le proprie i propri i soggetti sono le Province
E anche qui noi dobbiamo chiederci perché questo avviene
E se veramente questo avviene per una caso malvagio nella storia o se corrisponda una domanda in qualche modo che non è appagata altrimenti viene pagata
Attraverso la moltiplicazione delle numero di Province
Io vengo da una regione il Piemonte che aveva sei Province adesso ne ha otto avvocato a centoquarantadue in poi e c'è una forte e non infondata pressione del di Alba Bra per diventare Provincia autonoma rispetto a Cuneo
Ah che risposta a che domanda dando una risposta a queste province prolificano Simmenthal non la risposta alla necessità di governo non solo amministrativo ma proprio socio economico di Are con una forte identità
Che però nei piccoli comuni
Che in Piemonte normalmente quando sono molto grossi avevano a quaranta mila abitanti non trova un'adeguata soddisfazione il livello regionale sentito troppo ampio
E il livello attuale provinciale quello precedente alla frammentazione con l'attrazione nove province non adeguato a rispondere a questa domanda
E questo è un altro un problema che abbiamo possiamo anche possiamo anche dire che è sbagliato però si è verificato
Allora e poi abbiamo il problema dei piccoli comuni che sappiamo tutti essere un reale
Difficoltà questo che cosa significa significa che a mio giudizio non dobbiamo aver chiaro due cosa che certamente una profonda trasformazione dello Stato non si può fare se non poggiando fortemente sulle regioni
Su questo sono d'accordo con Dex con quello che diceva l'assessore Mannucci con quello che dice il libro con quello che dicono i colleghi che lo hanno scritto con quello che dice la stragrande maggioranza di noi non c'è dubbio che una trasformazione forte dell'ordinamento a nelle regioni il pilastro ma non c'è nemmeno dubito che non possiamo farla senza trovare il modo di conciliare questo con la realtà del sistema otto di autonomie locali esistenti e con questi due elementi le grandi città da un lato e la dimensione provinciale che tutti credevamo destinata ad asciugarsi e che invece si sta sviluppando
Che in che modo questo equilibrio può essere trovato io vi do una indicazione sulla quale perché non è che tra l'altro non è priva di un qualche fondamento e probabilmente giunta l'ora che noi accettiamo l'idea della differente dichiarata motivata progettata della differenziazione degli enti locali
Anche questa è una sorta di donna intorno all'acqua che si evita la centoquarantadue prevede norme che implica da almeno cinque o sei diversi modelli di comune lo sappiamo tutti ma non è mai dichiarata
No Nico dobbiamo immaginare che i Comuni siano tutti la stessa cosa le Province tutte la stessa cosa recita siano in realtà dei comuni un po'cresciuti e non è dichiarata neanche dalle associazioni di categoria di questi enti che fanno della dell'essere rappresentanti di una supposta i dentini unico tipo di soggetto la loro forza invece probabilmente dobbiamo immaginare di procedere verso una differenziazione
E allora certamente diverso il ruolo che la Regione può svolgere rispetto ai comuni piccoli anche rispetto alle Province nella misura in cui queste diventano enti di riferimento delle dei Comuni piccoli da quelli che può svolgere spetta una grande città
E tutta una tematica che comunque siccome corrisponde alla realtà italiana non ci conviene esorcizzare cioè un ciclo e via di questo non parliamo perché non ci sta bene
Questo è come vedo io la la situazione attuale mi pare quindi che per certi aspetti questo libro sia assolutamente importante e utile per certi aspetti possa costituire l'inizio di una discussione
Perché per esempio la differenziazione dei modelli di enti territoriali e carente pure essendo stato prodotto in una regione che ha invece come ricordava l'assessore Marinucci uno dei due esempi di città metropolitana realizzata tra l'altro con una specificità che mentre quasi dappertutto le città metropolitane incardinata sulla figura del comune capoluogo che cresce nell'esperienza emiliana incardinata intorno alla Provincia individuando un'altra vocazione possibile dell'ente Provincia
Ancora cinque minuti e chiudo questo intervento questa volta per informarvi ma credo che sia un'informazione nota tutti ampiamente ma comunque per informarvi di che cosa il Governo sta immaginando la premessa da cui muove
Il Presidente del Consiglio che è ufficiale perché è stata dichiarata sia al Senato che alla Camera ma con particolare enfasi alla Camera in sede di replica e di ritenere che le riforme istituzionali siano cosa del Parlamento
Che la modifica del quadro costituzionale non sia
Questione di Governo che non significa che non sia una questione che al governo interessa che il governo intende seguire con grande attenzione
Ma che il governo ritiene che su questo sul sull'aspetto della modifica costituzionale tocchi ai gruppi parlamentari al Parlamento in qualche modo da parte di protagonisti
Invece resi anche questo è ufficiale più volte detto dichiarate soprattutto dichiarato nel recente incontro con la Conferenza Stato Regioni e il discorso è stato scritto quindi è leggi è stato buddisti distribuito quindi il pubblico è leggibile
E il Governo immagine di dover fare la sua parte
E quindi presupponendo perché così oggi è la costituzione invariata
Di anticipare per quanto è possibile a Costituzione invariata riforme che vadano nel senso di una auspicata modifica costituzionale
E questo è un aspetto l'altro aspetto è rispunta in particolare con riguardo alla tematica regionale e degli enti locali che come sapete tutti del del libro eccitato cammelli dice parole che io condivido totalmente su questo
Il governo entrata in carica ereditando una delega che peraltro era scaduta contenuta nella legge finanziaria novantasei per il trasferimento di competenze alle Regioni agli enti territoriali
E quando il governo entrata in carica si è trovato comunque di fronte a una decisione del precedente governo Dini proponente il ministro per le riforme istituzionali mozzo
Che aveva presentato al parlamento un disegno di legge per la reiterazione della delega della finanziaria così come sei era
Ora è per molti motivi sembra evidente e questo diciamo lo dico a titolo personale come come studioso di questi argomenti che la delega della Finanziaria novantasei nota come delega Frattini ha dei limiti molto significativi ripeto su questo io condivido totalmente quello che dice Cammelli questo libro
In altra sede con l'altro titolo mi ero permesso anch'io di fare qualche osservazione analoga
Ma al di là di qualche possiamo pensare cammelli o altri studiosi diciamo che c'è una diffusa convinzione che la cura reiterazione di quella delega manterrebbe il discorso del trasferimento di funzioni in binari troppo stretti
Allora l'ipotesi sulla quale presso la Presidenza del Consiglio si stava lavorando e la redazione di un disegno di legge delega finalizzato a chiedere al Parlamento una delega molto articolate ampi che deve ricche che dovrebbe riguardare riguarderà per lo meno tre diversi grandi settori dell'ordinamento un primo settore la ripresa del processo delle del di riforme modernizzazione dell'amministrazione dello Stato
Per intenderci rispetto ai limiti agli studiosi presenti la ripresa della tradizione o della linea politica contenuta nella legge finanziaria del novantatré governo Ciampi in carica e ministro Cassese proponente quindi la ripresa di quel processo di modernizzazione dell'amministrazione di riforma dei ministeri di riforma ulteriore della presidenza del Consiglio per taluni aspetti
Una seconda parte altrettanto significativa avrà riferimento alla riforma del procedura delle norme che disciplinano il bilancio dello Stato
Immaginando di introdurre norme che costituiscono poi anche il principio fondamentale per coerenti riforme del modalità e delle procedure dei bilanci regionali
E terzo grande settore che nella delega ovviamente posto come primo ma ovvio ve lo dico come terzo perché se coglie il contesto complessivo nel quale si viene a collocare la richiesta di delega per un nuovo ampio trasferimento di competenze dallo Stato alle Regioni
Naturalmente dire nuovo ampio trasferimento di competenze negli ascoltatori fa immediatamente arricciare la Pellicciari siamo al settantadue risiamo settantacinque ai decreti di trasferimento di quelle due fasi del regionalismo italiano
Ora può anche darsi che poi così alla fine diventi ma certo non è questa l'intenzione l'intenzione al contrario quella di anticipare sempre a Costituzione invariata e quindi dei limiti dell'attuale vincolo costituzionale
Il modello tedesco di cui si faceva qui richiamo e che appunto in questo libro costituisce il punto di riferimento essenziale e quindi chiedere la delega per trasferire a Regioni Comuni Province tutto ciò
Che in modo individuato e di numerato nella disegno di delega spesso non si ritiene rimanga di competenza esclusiva dello Stato
Quindi è una inversione del principio cosa che di per sé attive dal punto di vista letterale del tutto compatibile con la Costituzione
Utilizzando tutte le norme della Costituzione utilizzabili a questo scopo centodiciassette primo e secondo comma centodiciassette primo secondo terzo comma centoventotto
Ma evidentemente anticipando una linea politica che profondamente innovativa
In questo contesto allo Stato all'amministrazione centrale dello Stato dovrebbero rimanere legato al meglio dovrebbe rimanere materie di competenza esclusiva dell'amministrazione statale centrale o periferica faccio per tutta tutti un esempio ordine pubblico e all'amministrazione centrale dello Stato del tutte le altre materie non numerate solo compiti di regolamentazione
E di disposizione di norme uniformati per l'amministrazione del per il resto totalmente trasferita a Regioni Province e Comuni
Naturalmente l'ipotesi alla quale si sente questa delega contenuta quale e quella di trasferire le competenze a regioni e per quanto riguarda le Province Comuni si indica la possibilità di trasferimenti differenziati
In ragione dell'ambito o delle caratteristiche dei Comuni delle Province si cerca cioè di aprire la via alla ipotesi della differenziazione di competenze
Si mantiene fermo naturalmente ovviamente che alle regioni sono attribuite le competenze legislative in tutte le materie amministrative trasferite e quindi da questo punto di vista la possibilità di auto disciplinare la propria apparato organizzativo amministrativo
Naturalmente e questa ipotesi ha dei limiti io mi rendo conto benissimo il limite è quello di operare a Costituzione invariata e però naturalmente e un come dire un fatto concreto che può trovare attuazione indipendentemente dagli esiti e dalle modalità e dalle procedure che il Parlamento possano voler adottare per la riforma costituzionale solo a fini informativi a titolo conclusivo l'ipotesi alla quale si pensa e naturalmente
Quella poi di accompagnare al trasferimento attribuzione o delega
Di competenze e funzioni le risorse i beni strumentali e il personale necessario e a questo nel progetto di delega si chiede di poter procedere con DPCM cioè conati del presidente del consiglio dei ministri
Finalizzati a rendere rapido e certo il meccanismo di trasferimento e quindi e ovvio va da sé non si immagina minimamente un trasferimento senza al contemporaneo trasferimento di compiti e risorse e non solo che risorse finanziarie ma anche di beni e personali ecco e da questo punto di vista il cerchio si chiude andando a incidere ovviamente sulla riforma dell'amministrazione centrale e periferica dello Stato
Evidentemente tutto questo e rimesso per un verso il consenso degli studios e non a caso noi chiederemo da questo punto di vista l'appoggio l'aiuto il dibattito aperto a tutti coloro che di queste argomenti si occupano a fondo e poi rimesso indi e va da sé alla volontà del Parlamento se questo disegno strategico incontrerà il consenso del Parlamento e indicata una linea possibile perché nell'arco minimo di un anno al massimo di tre anni
Dal momento dell'approvazione della legge di delega
Perché questi sono i tempi previsti si possa seriamente cambiare l'amministrazione italiana
Se poi tutto questo sarà possibile ovviamente dipenderà anche dall'andamento del dibattito che nel Paese si svolgerà a cominciare da oggi grazie
L'espressione
Divisione della sovranità non piace ho notato anche alla stato regioni perché nel documento delle Regioni abbiamo usato questa espressione
Se non vogliamo chiamarla solidarietà chiamiamola in un altro modo sì sovranità che andavano in un altro modo
Chiamiamola potere politico
Certo è che a differenza dei giacobini per il quale il potere e la sovranità stavano in un solo posto devi federalisti il potere si divide scende pause di dieci
Se posso permettermi Pizzetti anche a nome degli Autori di questo lavoro
Per quello che riguarda il rapporto dei giorni enti locali Autonomie locali Comuni e Province non abbiamo assolutamente voluto immaginarie un modello a cascata
Tanto è vero che abbiniamo nella nostra proposta in riconoscimento costituzionale del principio di sussidiarietà
Con un rafforzamento della garanzia dell'autonomia alla stessa Scala
Regionale direi che immaginiamo un sistema tuttavia ordinato insomma in cui non è possibile che tutti facciano tutto
E tutti vogliono correre a Roma per risolvere i problemi perché fino a quando tutti correranno avo ma è evidente che il federalismo non si farà un ultimissimo chiarimento perché so che questo è un punto controverso della nostra proposta
Noi non proponiamo affatto di abolire le province
E come topi insetti di dicevi un attimo fa sarebbe paradossale che la Regione Emilia-Romagna che sta dando vita a un processo di rafforzamento delle funzioni provinciali molto forti proponesse l'abolizione delle province
Torniamo come dire di flessibilizzare la configurazione di questo dell'ente intermedio fra regioni e comuni
Perché a seconda delle situazioni delle dimensioni appunto può trattarsi di provincia in senso classico
Deve trattarsi di città metropolitane
Ovvero di altri enti ad esempio rispetto al modo con cui si configura non le comunità montane
Ciò detto do la parola all'onorevole Folena come aveva annunciato un attimo fa responsabile dell'aria istituzioni del PDS
Io avevo
Benissimo
Vorrei
Allora
La proposta che oggi ci viene avanzata dall'assessore Marinucci dalla Giunta regionale dell'Emilia Romagna
A cui ha lavorato anche altri studiosi competenti un valore anzitutto metodologico insomma in questo caso vorrei dire che il metodo se è stato scritto nelle prime pagine del libro si tratta di una proposta dalla giunta regionale non una proposta del Consiglio regionale ma diciamo è una scelta politica qualche modo è già un contenuto
E entra nel momento in cui in queste settimane si sta lavorando per rifare diciamo o fare
Un possibile calendario attorno ai tempi e agli strumenti attraverso i quali il discorso sulle riforme può essere effettivamente portato avanti fra l'altro il libro si conclude come è stato detto insomma non con un vero e proprio articolato ma con qualcosa che assomiglia a un articolato che quindi anche la la forza diciamo degli elementi se così posso dire di radicalità e di unilateralità che vengono da una proposta diciamo che ha una sua definizione
E credo che larga parte ma poi non spetta certamente a me dirlo citato peraltro di persona l'attuale ministro che con noi questa mattina che all'epoca fu fra gli autori
Della cosiddetta bozza Fisichella eccitato esplicitamente diciamo così nel fra i richiami che hanno sostenuto e che danno forza a una parte del lavoro che qui viene presentato
Quella base di accordo almeno su questo punto
Ora io vorrei raccogliere una critica che viene alla politica
Anche alla politica dalla sinistra in rapporto al fatto e vorrei dire più in generale al dibattito politologico che c'è attorno alla questione delle riforme attorno al fatto che in definitiva lo scontro le ragioni anche della divisione le divisioni le ragioni più aspre del conflitto avvengono essenzialmente ancora adesso ancora in queste settimane sulla questione della forma di governo e non diciamo sulla questione che sta a monte che la grande questione diciamo che questo libro ha il merito di indicare come il tema fondamentale attorno al quale ci dobbiamo confrontare cioè la centralità alla forma di Stato per dirla come scrive Marinucci nel suo saggio introduttivo la necessità di reinventare l'Italia e non solo di reinventare il governo
E io credo che da questo punto di vista ecco dire usare diciamo questo approccio e anche il modo per concepire insomma una strategia federalista presa sul serio come ci dice questo titolo come una alta importante forma di unificazione di un Paese
Che senza una risposta di questo tipo rischia nel corso dei prossimi anni una profonda involuzione democratica
Ora nel libro io non voglio diciamo eludere questo punto per poi fare qualche considerazione su come possiamo operare approfittando anche la presenza del ministro
Nel libro c'è un'impostazione fortemente regionalistica
Mariuccia anti ci spiega e ci dicevano assolutamente le competenze tecniche per diciamo
Confermare o per polemizzare con questa impostazione che l'unica possibile vere impostazione federalistica è un'impostazione che faccia radicalmente questa scelte questo libro e questa proposta fatto dalla Giunta sicuramente fanno radicalmente questa scelta
Io trovo che ci sia comunque anche sul piano delle s'della simbologia della proposta
Una differenza fra un'impostazione che mira immaginare una Repubblica federale le cui Marinucci parla del suo saggio
E un'impostazione che parla di una federazione
Che diciamo accentua fortemente l'elemento della federazione da con entrate si parla anche di Stati federali nella tuo lavoro
Diciamo quasi ai limiti quasi ai limiti della Confederazione
Io dico attorno a questi temi credo che sia opportuno che noi non questa mattina facevano i approfondiamo coi nello specifico nel corso delle prossime settimane nel momento in cui avremo la possibilità di una sede parlamentare istruttoria referente per un lavoro legislativo di natura costituente di entrare un po'più nel merito
Di queste questioni io condivido diciamo l'indicazione della Repubblica federale condivide il richiamo generale che viene fatto all'esperienza della Germania
E sono anche consapevole del fatto che la crisi delle attuali regioni del nostro Paese derivi da quelle tre ragioni che Marinucci indica nel suo saggio introduttivo e cioè il ritardo con cui le previsioni costituzionali sono state attuate
L'assenza dell'autonomia finanziaria e l'assoluta contraddittorietà della
Produzione legislativa e normativa che nei vent'anni successivi all'entrata in vigore all'avvio delle regioni vi è stata diciamo a livello centrale sono fra l'altro tre aspetti e direttamente connessi insomma di una resistenza
Centralistica che ha subito la costruzione delle regioni
E in qualche modo sono resistenze che trovavano in parte una giustificazione anche in alcune diciamo aspetti della del per delle previsioni costituzionali su cui vengono esercitate
Negli interventi di questo volume delle delle critiche delle riflessioni condivisibili il problema non è quello di organizzare meglio il sistema delle Autonomie dentro sostanzialmente a quel quadro il problema è diciamo uscire da quella quattro e diciamo costruire sistema in cui
Punto diciamo forte della sovranità possa essere diversamente distribuito
All'interno degli equilibri delle istituzioni del nostro Paese io però vorrei partire diciamo capire commentare politicamente
Un po'questa impostazione in rapporto alla a un tema che è un po'esploso nel dibattito di questi giorni quando il ministro Napolitano ha proposto la conferenza stato città quando c'è stata questa riunione dalla conferenza la settimana scorsa con qualche strascico
Polemico quando io spesso diciamo letto sui giornali di
Elementi di frizione piuttosto forte fra alcuni dei sindaci
Mi è più rappresentativi diciamo di di di questo nuovo movimento di questa nuova se insorge attività delle amministrazioni comunali che abbiamo visto nel corso di questo periodo e
Le Regioni ma dico in particolare quella regione Emilia-Romagna che l'assessore Mario ora io non voglio assolutamente assume una posizione Dorotea un mediana diverse le posizioni credo che ridi subita deposizioni dovrà tener diane come
Sì
Non sono hanno fatto tanti danni e troppi danni al Paese io penso ed avere il coraggio di impostazione che abbiano anche una loro radicalità io ho già detto alcuni dubbi che ho sull'uso di certi e di certi strumenti certi edizioni di certe affermazioni del libro un attimo fa quindi
Ho già detto che quello che penso a questo proposito però politicamente io dico nel corso di questo ultimo periodo giustamente Marinucci dice del grande fatto è stato con tutte le deformazioni comunque la lega è stato un movimento politico che ha avuto diciamo che ha messo nel cuore della discussione dello scontro politico
Temi che in anni precedenti un'impostazione non sufficientemente innovatrice da parte delle forze del cambiamento non hanno saputo mettere in campo però se noi dividiamo ecco qual è la prospettiva politico siamo sulla pose da politica che non divida ma che metta insieme in modo forte
Le i motori fondamentali che hanno rimesso in moto in questo Paese un dibattito sulla forma di Stato
Mi riferisco e dei sindaci del Mezzogiorno ecco dell'esperienza concreta le regioni del Mezzogiorno sono state uno strumento chiave dell'organizzazione
Centrali Istica clientelare della spesa pubblica del vecchio sistema e questo spiega il fatto che nella coscienza dei cittadini di di larga parte del Mezzogiorno questi strumenti e non
Non abbiano non siano vissuti diciamo dalla loro nobiltà nella loro forza nella loro importanza
Mentre i sindaci e i sindaci della legalità futuro magari facciamo un po'di retorica talvolta ma che sicuramente rappresentano una grande spinta di innovazione vengono avvertiti anche in questo senso come anche la la la il punto su cui precipita una ripresa di identità U una ripresa di radici locali di senso della comunità locale insomma ecco
Allora io credo che sia importante per per ragioni politiche che sono le ragioni che ho detto che noi questa prospettiva nella quale le regioni e il modello tedesco debbono rappresentare largamente alla nostra ispirazione
Faccia i conti fino in fondo con quella fortissima articolazione municipali Istica quella cultura anche neo municipali Istica di cui parla Roberto Bin nel suo saggio
Per prospettare non già diciamo un un punto d'incontro tanti cistico va bene allora alle regioni aggiungiamo tout-court le dieci aree metropolitane anche se questo tema veniva verso citato dal professor dal dottor Pizzetti come diciamo una delle questioni su cui il Governo si sta impegnando in questi giorni
Certamente questo tema le aree metropolitane ha una sua specificità e in qualche modo nel nostro disegno deve essere visto come io penso che ci sono anche altre questioni che devono essere viste come certa
Specificità pensa alla fascia montana e Pedemontana
Dell'Arco insomma alpino
Che sicuramente in cui non a caso poi certi fenomeni assumono una valenza particolare nei quali un bisogno di autonomia si è poi vi abbia manifestato attraverso l'esperienza di alcune province autonome
Cioè ma che oggi non è pienamente diciamo soddisfatto nell'attuale organizzazione non solo per l'incompletezza e la crisi della vecchia impostazione ma anche a mio modo di vedere per una carenza di di di analisi di proposte in questo qua allora io credo che ci sia bisogno
Di disegnare una prospettiva diciamo federalista appresa sul serio nella quale fino in fondo queste soggettività io dico soprattutto laddove uno Stato di diritto una legalità condivisa
Cosa ancora non pienamente affermata
Possano riconoscersi possano ritrovarsi
Poi diciamo di alcuni aspetti specifici potremmo discutere più ampiamente in altri momenti io per esempio vedo questa ipotesi del commissario
Così come viene formulata però diciamo c'è ancora una certa indeterminatezza rispetto ai Poteri Airco alle competenze
Al ruolo di questa figura insomma perché potrebbe essere interpretata come una sorta di prefetto regionale diciamo di una serie di competenze
Che oggi non sono il tipo prefettizio potrebbe essere interpretata diciamo comunque un vero strumento di verifica e di controllo o delle residue funzioni nazionale ma insomma di questi temi penso che sarà
Ho opportuno
Ride tornare a discutere come anche peggio sulla giustizia amministrativa un tema un po'particolare però vedo che nella formulazione diciamo dell'articolato si prevede questa regionali piena regionalizzazione effettivamente consiglio di stato
Per le sue attuali forme rappresenta un'aberrazione
Io però sono abbastanza convinto che in una prospettiva di superamento di un'idea pervasiva e un un po'diciamo il liberale del rapporto fra Stato e cittadini l'obiettivo del nulla dell'unificazione della giurisdizione dovrebbe essere perseguita allora mi interesserebbe
Interrogarmi sulla possibilità che sul rapporto che c'è tra l'organizzazione della giustizia l'esercizio complessivo dalla giurisdizione e una riorganizzazione in senso federalista nel nostro Paese anche questa matematica
Molto complessa per non parlare poi delle questa della sicurezza quindi poco fa precedentemente faceva riferimento per concludere sul diciamo l'aspetto più politico diciamo procedurale
Marinucci esprime una sua opinione molto netta sulla sulla questione la forma di governo a titolo personale lui stesso poi la la che l'accortezza
Di dire che non è che questo modello sia incompatibile modello che qui viene presentato con ipotesi di tipo semi presidenzialista io personalmente a un'altra convinzione cioè la convinzione che un momento in cui noi agli articoli diamo e ripensiamo alle diverse funzioni delle istituzioni e imbocchiamo la strada per federalista abbiamo la necessità pensare bene quali sono diciamo gli elementi poi di unificazione di garanzia e da questo punto di vista una a forma di legittimazione democratica e popolare di un presidente della Repubblica forte che abbia funzione di garanzia ma che non abbia funzioni di governo io lo trovo sinceramente più coerente con un impianto diciamo fortemente federalista
Come quello che qui viene presentato
Io non vorrei dibatto qui questa mattina non non entrato su questo ma insomma vale la pena serve cioè che Bassanini per accennarlo non vorrei che ogni quindici giorni ogni tre settimane poi il dibattito istituzionale sui giornali
Precipitasse
Attorno alla nuova proposta con la quale tutti ci dobbiamo all'improvviso confrontare ogni quindici giorni ogni venti giorni emerge ciclicamente l'idea la quadratura del cerchio facciamo l'assemblea costituente
Per tre giorni quattro giorni si discute di questa grande idea ci si e diventa il diciamo un Pola
Il pretesto per non parlare di come fare di cosa fare di come procedere visto che il federalismo preso sul serio proprio perché va preso sul serio d'essere fatto anche in tempi abbastanza rapidi già immaginare diciamo così delle procedure
Dei modi che sarà abbastanza rapidi allora io vorrei sperare che questa nuova diciamo uscita di questi giorni non diventi l'occasione per un arretramento rispetto a qualche segnale positivo che era venuto invece nelle settimane precedenti
Io vorrei sperare che i diversi soggetti non dico solo le forze politiche nazionali che come ci ricordava Ricucci hanno organizzazioni tipo nazionali e non sono loro stesse diciamo rappresentative di partiti regionali offerto non hanno la struttura federalistica
Ma anche le regioni le giunte le soggettività diciamo
I sindaci insomma che hanno preso la parola
Su questi temi nel corso di quest'ultimo periodo
Possano essere diciamo coinvolti in una fase preliminare
Che ci porti a sbloccare io spero prima della pausa prima di agosto il dibattito sulle riforme
E credo che solo attraverso un una verifica parlamentare Breve dibattito parlamentare che diciamo sin centri attorno alla possibile individuazione di una procedura rapida che potrebbe essere la procedura diciamo prevista dalla costituzione magari preparata dalla commissione referente senatore Villone ha già presentato una proposta ha ripresentato la proposta di legge che già dalla scorsa legislatura presentammo che quindi non ha bisogno dei tempi di una legge di abrogazione di una legge costituzionale
Ho un dibattito che definisca diciamo così la procedura è un po'il quadro di indirizza attorno a cui ragionare potrebbe dar vita in modo Abate molto rapida perché per fare una commissione del genere c'era
Per fare in modo che una Commissione referente diciamo così bicamerale prepari istruisca
Il lavoro attorno al o ai disegni di riforma
Di legge di riforma costituzionale che poi vengano ripartiti a seconda diciamo delle tematiche
Fra le due Commissioni Affari costituzionali della Camera e del Senato per avere effettivamente una conclusione almeno su alcuni punti su quelli su cui c'è un più largo accordo e a parole il più largo accordo
C'è proprio sul punto
Del federalismo
Io credo che una procedura del genere ci potrebbe permettere
Di uscire un po'da questo gioco del cerino che si ripete periodicamente e che noi non ci possiamo assolutamente più permettere perché altrimenti io credo sarà troppo tardi e il federalismo non sarà stato preso sul serio
Sulla
Vuole cose che Folena detto però davvero lo pregherei a nome dei corruttori
Di non pensare neppure che in quella proposta ci sia un qualche elemento di con federalismo perché se quella proposta una caratteristica è quella di muoversi nella logica del federalismo unitario
Tanto alla tedesca da apparire addirittura ha blindato da questo punto di vista ecco sull'altro aspetto
Qui non si tratta di dare vita a una Ghada poco nobile
Tra quali siano i livelli istituzionali che nel passato specie nel Sud hanno più cooperato ai fini del disastro della pubblica amministrazione non credo che sia questo se le Regioni o altro nel passato
Problema credo che sia diciamo nel cogliere il senso politico di un orientamento delle regioni che lungi dal chiedere prima simile o primogeniture chiedono una sede unitaria di confronto
Un luogo insomma in cui i soggetti governo revisioni sistema delle Autonomie possono assieme tentare di sciogliere questi nodi difficili questo siamo il punto della nostra posizione così come l'abbiamo espressa alla stato regioni su questo il confronto è del tutto aperto
Credo che il presidente della Regione Emilia-Romagna Antonio la Forgia vorrà dire qualcosa anche su questi
Sì naturalmente desidero precisamente dire qualcosa anche su un tema che adesso mi
Riproponeva Marinucci
Anzi fondamentalmente su quello ma mi assumerei realmente la possibilità di qualche considerazione al contorno diciamo
Io non sono non ho la fortuna il merito di essere tra i produttori come mai mi uccidi questo testo di cui stiamo discutendo di questa proposta di cui stiamo discutendo
Neppure tra i promotori quale invece è stato Pier Luigi Bersani cioè il promotore di questo lavoro e di questa proposta
Ciò nonostante
E forse
La la cosa persino un di più di significato mi riconosco
In modo molto convinto nel ragionamento nell'impianto nelle specifiche progettuali che questo lavoro propone per un processo di di organizzazione federale della della repubblica e trovo
Che si colloca in un momento ecco per certi versi per certi versi favorevole anzi forse è estremamente favorevole
Che questi vorrei
Che questi aspetti favorevoli vorrei parlare rapidissimamente invece indicare di più di attenzione alle difficoltà
Che incontriamo
Ciò che vedo che sostanzialmente favorevole
E che mi spinge anche ad un'attitudine ottimistica per il medio periodo
E che ormai si va delineando poi cerca nel modo Buso per certi aspetti anche farraginoso ma si va ormai delineando della nostra discussione italiana
Una convergenza piuttosto forte piuttosto irreversibile a me pare sull'opzione federalista
Perché si va delineando la capacità dell'opzione federalista di corrispondere soddisfacente mente a diverse esigenze tutte rilevanti trarlo concorrenti
Capacità di corrispondere all'esigenza di introdurre flessibilità nell'azione dell'Amministrazione
Particolarmente quando si vuole procedere verso una amministrazione snella leggera capace di orientare e regolare piuttosto che di intervenire
In termini massivi
Capace di corrispondere anche all'esigenza di introdurre la flessibilità necessaria in grado di adeguare
I luoghi della decisione politica alle forme anche della rappresentanza a quel nuovo rapporto tra uguale il locale che sia ormai venuto delineando la transizione a nuovo paradigma tecnologico a una società della informazioni
E mi pare che l'opzione federalista i contributi più forte stanno venendo portano dal sud del Paese dalle riflessioni aperta nel sud del Paese
L'opzione federalista come via efficace precisamente verso la unificazione autentica unificazione sociale culturale ed economica del Paese
E però ecco proprio da quest'ultima osservazione prendo spunto per
Segnalare una
Una forma particolarmente radicale delle resistenze che però si oppone
Alla possibilità di tradurre il fatti in processi reali di cambiamento questo progressivo affermarsi dell'opzione federalista
Dico resistenza particolarmente radicale perché culturale a me capita ad esempio quando si discute
Della necessità di combinare cooperazione
Solidarietà a scala nazionale con una differenziazione inevitabile in una organizzazione di tipo federale emergono per esempio su un punto molto delicato come su un terreno molto delicato come quello dei temi dello Stato sociale o particolarmente su quel tema chiave all'interno dello stato sociale che è la sanità
L'obiezione sì va tutto bene ma come possiamo concepire
Che le prestazioni sanitarie possano essere diversificate nei diversi territori regionale
Dico questo per segnalare uno straordinario paradosso
E cioè che ci si affanna a cercare di maneggiare anticipatamente una possibile differenziazione
Perfetto per l'esercizio dell'autonomia in un contesto federale sul terreno dell'organizzazione sanitaria e si chiudono gli occhi su quelli giganteschi differenze che caratterizzano oggi in un cassetto assolutamente e centrale dell'organizzazione dello Stato
La gestione e l'organizzazione della sanità nelle diverse parti del Paese differenze così macroscopiche da dare origine del novantuno a veri e propri fenomeni migratori
Lo dico non per approfondire l'argomento naturalmente ma per segnalare un automatismo centralista che è presente in una cultura assolutamente
E dunque grande soddisfazione per il progressivo affermarsi dell'opzione federalista
Allarme o comunque consapevolezza ecco forse questa è la parola giusta
Consapevolezza delle resistenze non solo quelle prevedibili e previste
Di conservazione evidenzia degli apparati resistenze burocratiche ma anche resistenze culturali che dovranno essere affrontate e quindi ecco
Secondo te in matrimonio altrettanto rapidamente affrontare
Il problema delle forze degli attori dei protagonisti
Con cui cercava di introdurre la scommessa dell'opzione federalista in reale processo di trasformazione di cambiamento dell'assetto istituzionale del nostro Paese
E
Raccogliere le energie necessarie riceve appunto le
Questa è
E qui credo che c'è un punto potrà apparire paradossale esser ritenuto paradossale ma tante è un dato di realtà io credo vada guardato per ciò che
Prima di tutto una dai rappresentanti delle Regioni
è assolutamente vero che il il lavoro di cui stiamo discutendo oggi che ci ha dato l'occasione per riunirci qui oggi
Assente nuovo caro alla alle regioni nella costruzione dello Stato
Federale
E immaginando di introdurre nel sistema italiano La sette italiano il modello tedesco
Show in modo netto la discussione intorno alle caratteristiche della Camera Della seconda camera come Camera delle regioni e non come
Si potrebbe dire Camera delle Regioni e delle autonomi
Io sono personalmente convinto che la proposta riformulata in una proposta giusta ma vorrei paradosso mi pare dobbiamo fare i conti noi oggi abbiamo inutile nasconderselo io credo abbia le regioni italiane in condizioni di gravissima difficoltà sul terreno politico della rappresentanti
Le regioni sono state sicuramente in vittime nei primi anni della loro vita negli anni settanta vittime di un doppio gioco di un'attuazione parziale mandato costituzionale Enduring una ripresa di un rafforzamento
Il centralismo non si dicono gran mai abbastanza che l'atto costitutivo delle regioni è stato accompagnato dalla radicale centralizzazione del prelievo fiscale
Da vittime della Regione anche questo credo vada detto sono diventate
Il larga parte complici e comunque in parte ancora maggiore in misura ancora maggiore sono vissute come complici di un impianto centralistico dello Stato
Questa è la vulgata la il senso comune
La valutazione ai nuovi fortemente diffusa della opinione
Al tempo stesso
No è stato già detto ormai la cosa è così così forte
Al tempo stesso si è avuta sul versante delle Autonomie locali in quegli stessi anni il consolidarsi di una sorta di sindrome di Stoccolma
Il consolidarsi di un rapporto straordinariamente intenso tra le autonomie locali e il ministero dell'Interno
A Cologno circuitare la funzione e il ruolo delle regioni Ciampi
E negli ultimi anni non vi è dubbio anche
L'ordine doveva anche che la colomba della rappresentanza approvato di più sul capo
Dei sindaci in modo particolarmente visibile come è stato netto sul capo dei sindaci delle grandi città piuttosto che non sul capo dei presidenti delle regioni a tal punto che è particolarmente meritorie rilevante adesso che Pier Luigi Bersani è arrivato posso dirlo ancora più efficacemente e particolarmente rilevante si è mostrata particolarmente rilevante la decisione di i di Prodi all'atto della costituzione del suo governo di chiamare fare parte insomma materia così rilevante
Fare parte del suo governo precisamente in una presidente di Regione quale Bersani era sino a un mese fa
Ma questo è un contributo a affrontare maneggiare la questione che sto cercando di scrivere non può naturalmente essere risolti e così finisco
Io credo che noi siamo nell'immediato in questi giorni di fronte a un problema che è squisitamente politico più politico che non istituzionale dobbiamo trovare il modo di raccogliere le forze che possono essere la condizione i gli attori protagonisti
Di un processo di trasformazione e costituzionale in senso federale dobbiamo raccogliere con una doppia trasversalità
Pacini suggeriva la necessità evidente di una trasversalità della proposta di riforma rispetto agli schieramenti politici ed io credo che su questo le Regioni abbiamo dato un grosso contributo perché il documento che è stato approvato unanimemente
Dalla conferenza dei presidenti delle regioni e come tale è stato consegnato al Presidente del Consiglio è un ottimo documento venga appunto una base di consenso amplissimo
Ma occorre che lo schieramento sia trasversale anche dal punto di vista istituzionale
Occorre che i silenzi capovolgendo la tendenza attuale si realizzi un'alleanza molto forte tra le regioni e le Autonomie locali e in primo luogo e quindi per chiamare le cose con il loro nome in primo luogo tra le regioni i sindaci delle grandi città a vocazione metropolita
Senza di questo io credo avremmo un indebolimento drammatico della dello schieramento ed crescerebbero a dismisura le difficoltà nel supera cioè l'esistenza di due mila affrontare e abbiamo bisogno di avere un aiuto immediato da parte delle scelte di governo perché questa alleanza possa realizzarsi intimidire
Imprescindibile abbiamo bisogno cioè che questa discussione che rischia di contrapporre canali di comunicazione tra endoderma delle regioni a canali di comunicazione governo illecita sia rapidissimamente supera se sono necessari ai tempi della legge per dare una sistemazione organica e definitive al problema benissimo Massimo usino gli strumenti di legge investire viene richiesta accorata gli strumenti dei geni che sono disponibili per la presidenza del Consiglio per dare vita nell'immediato ad una sede di discussione nella quale si raccolgano le città le autonomie locali ed anche le regioni in modo che questa alleanza sia anche in qualche modo costretta a misurarsi da subito
E tutte insieme con i temi del
Diamo
Atto
Dico
A questo punto credo è stato detto molto quindi ci si può mantenere in dividendi una decina di minuti ti prendono di oggi gli avvertimenti
Cercherò di resistere alla tentazione al richiamo dell'antico mestiere gli artigiani del diritto e quindi
Proverò invece mantenere un po'di più sul terreno politico istituzionale anche se un paio di osservazioni e giuridiche e credo che
Vadano fatte da prima e questa ne siccome ne aveva accennato prima Folena io sono convinto avendo letto con attenzione all'articolato che questo tipo di articolato si può tranquillamente
Avere alla fine di un percorso di modificata la Costituzione sulla base all'articolo centotrentotto
Perché il meccanismo perché il meccanismo prevede il mantenimento dei principi fondamentali quindi non sto anzi ribadisce la prima parte dell'articolo cinque non tocca gli articoli fondamentali
E non tocca nemmeno non stravolge la forma di Stato ma procede sia pure avanti sia pure molto su una linea che è quella già indicata dal legislatore costituzionale non tanto
Nel famoso Titolo quinto quanto nell'articolo cinque nel nell'articolo cinque quindi questo mi sembra come dire un'ulteriore complicazione che di cui bisogna sgombrare immediatamente
Sono d'accordo che non è un proposta considerando che una proposta rigorosamente federale
E a questo punto vorrei
Fare un paio di osservazioni
La prima è questa si è
Drammatizzata sotto certi profili la prima Conferenza Stato Regioni cioè il primo incontro fra le Regioni e questo governo per la conclusione è stata come vivace
Usiamo questo eufemismo
Secondo me se noi eliminiamo le strumentalizzazioni e mettiamo le cose in figlia nella loro effettiva significatività
Arriviamo ad una lettura dell'avvenimento che perché quella che propongo io e che quella che politicamente serve di più
Allora primo dato
Ci si rende conto che il meccanismo la struttura attuale il disegno attuale dello Stato italiano non tiene
Quindi il dottor Guidi prima che dimostrava notevoli perplessità rispetto a queste ipotesi di federalismo al dottor veniva data questa risposta secca non regge più non è più possibile andare e non è più possibile andare avanti perché qui mini facciamo esperienza mia di quando alcuni anni fa affatto ufficiale di complemento così come ho sempre ritenuto assurdo che il ministro della Difesa decidesse per tutta l'Italia quando arrivava l'estate e quindi il momento della divisa estiva
E la divisa più leggere perché erano a Bolzano si moriva di freddo e in Sicilia che si sudava disperatamente
Ecco adesso questo tipo di cose non sono più tollerabili perché riguardano cose molto più importanti molto più grandi a cominciare dalla sanità destra
Dai trasporti da tutto ciò che sappiamo e che è inutile che ci continua allora non esiste più
Secondo proprio secondo punto questo governo a accettato in pieno questo tipo di conclusione perché era uno dei punti programmatici
La conclusione è la convinzione che questo tipo di Stato non regga più era diventato uno dei punti di forza dei programmi elettorali dell'oggi che in una volta andato al governo ovviamente si accinge a trasferirlo nella realtà
Terzo punto ci troviamo in una in uno snodo in cui è Lucia Mannucci a all'inizio e lo dice e lo stile molto bene nel libro sono anche forti gli stimoli che lo diceva anche Pizzetti di contingenze politiche che per quanto contingenze siano ma politiche sono di enorme spessore come quello di trovarci di fronte ad una nutrita rappresentanza di sindaci di comuni grandi e piccoli grande meritino piccolino
Grandi e medi che hanno faticosamente invertito una tendenza che c'era precedentemente per cui il sacco dello stato e ascrivibile direi molto più ai sindaci ai presidenti delle Regioni
Vecchi sindaci vecchie maniere non dimentichiamo ma alcuni cognomi di sindaci
Ecco allora hanno cercato di ribaltare questa situazione questa posizione hanno tentato di dimostrare che si può amministrare in maniera diversa anche dieci
C'è questo ulteriore tanto che nel giro di un anno e mezzo una parte notevole di queste amministrazioni comunali andranno alle elezioni ecco io sono sempre del parere che le cose bene dirle con la massima chiarezza in modo che essi non rimangano zone d'ombra in cui poi si annidano equivoci e strumentalizzazioni
E allora qual è il il punto questo tipo di situazione ha comportato un precipitato politico
Perché ci si è trovati contemporaneamente con un governo che voleva costruire uno Stato diverso e comunque uno stato sicuramente più articolato in maniera diversa e quindi molto più decentrato
Un governo che si rende conto che lo ha detto Pizzetti prima ma io sarò sufficientemente caldo nelle dichiarare il mio apporto totale perché decide intanto di lavorare sulle trasformazioni a Costituzione invariata
E poi l'ultimo punto è quello che ci siamo trovati di fronte a amministrazioni regionali che anche loro sono state lette come una legge diversa che è non è quella dei sindaci ma ha dato risultati anch'tutto ciò che cosa comporta ha comportato una forte spinta da parte
Delle
Delle Autonomie diverse per avere un certo tipo di rapporto nuove diverso rispetto ad un governo nuove Spino Cosima e allora noi come Regioni debbo dire con i presidenti di giunta
Abbiamo dimostrato nei fatti negli ultimi mesi di farci carico talmente tanto del problema da offrire costruire a lavorare su una ipotesi Fabio ha chiamato Tavolo delle Regole comunque di luogo unico di concertazione fra regioni e Comuni e Province
Il cui esito poi è stato un documento abbastanza unitario approvato a Firenze e quindi pensavamo che questa fosse la strada da seguire
Alcuni altri protagonisti degli altri autonomia invece hanno ritenuto che questa non fosse la strada e ovviamente si sono rivolti a quelle linee che hanno pensato fossero più attenti alle loro esigenze
Su questa situazione poi si è innestato l'altro elemento che anche non dobbiamo dimenticare che all'interno dei nostri maggiori partiti organizzati o meno il discorso su la forma di Stato è un discorso vecchio e timido e quindi non non hanno ancora scelto al loro interno perché non hanno ancora avuto il tempo di riflettere a lungo sufficientemente su questo tipo di prove e quindi anche questo sconta diciamo e fa parte della situazione
A tutto questo come si risponde
A me pare che la linea fondamentale indicata da Narducci indica come non si discute non si risponde
Facendo slittare problemi da un piano all'altro allora non si risponde al problema di contingenza politica con una modifica istituzionale che tendenzialmente una modifica stabile o che comunque ha notevole grado di stabilità
E allora si risponde mantenendo i problemi sul loro chiaro
Allora per fare un passo avanti ancora Agnesi notevolmente interessante la riflessione ad alta voce che faceva il ministro Bassanini proprio nella stato regioni in cui in sostanza di fronte a
Progetti iniziali quelli sia allarmanti in cui pareva che i presidenti delle giunte fossero commise delle possibili ospiti
Si parlava invece di uno strumento in cui ci fosse una presenza di tutti i livelli
Regioni e Governo e le autonomie locali dove si discutesse della riforma dello Stato di come nota si farà
Provvisoria
E dove si potesse anche riflettere sul come
Arrivare ad una modifica della Stato Regioni
Che è necessario probabilmente
Modificare per fare cosa per vedere chi chi ci entra come si come si riesce a mettere insieme il dato che noi rappresentiamo tutto il territorio nazionale invece i Comuni sono otto mila e quindi o se ne mettono otto mila o se c'è un altro sistema
Questo mi sembra il dato di oggi su questo dato io credo che possiamo tranquillamente incamminarci tutti qua ognuno per la sua parte ma usando già già in questa sede
Lo spirito di leale collaborazione cooperazione a cui fa riferimento Narducci sull'onda della sentenza famose dalla Corte costituzionale che mi sembra il presupposto di tutto per costruire uno Stato che funzioni e dire so
E poi andiamo avanti andiamo avanti vedendo se e come riusciamo a procedere soprattutto tenendo conto che la provvisorietà
La elasticità assoluta ci consentirà eventualmente di tornare indietro si abbiamo fatto delle cose che non vanno molto bene e soprattutto senza attribuire necessariamente agli altri delle prospettive delle riserve mentali io non vorrei che uscisse
Ancora una volta il discorso che presidenti delle giunte sono gelosi dei sindaci che il Governo è spaccato irreparabilmente e che perché voi alla fine di tutto questo chi ci rimetterebbe profondamente è il progetto di paesi perché quello poiché credo tutti quanti dobbiamo vivere vista
Quando lavoriamo faticosamente giorno dopo giorno a costruire un modello nuovo una cosa a quel punto ci servirà moltissimo il progetto
Di Mariuccia del gruppo perché di Bologna dalla Giunta di Bologna perché quello è un'altra cosa è un progetto di modifica istituzionale forte e quello è il progetto diciamo di mentre verità cui lavorare mondiale
Grazie agosto
Ricorda
Occorre
Dati diciamo tutti assieme
Verso la fine dalla mattinata non riusciamo quindi non abbiamo proprio i tempi per avere tutti gli interventi vedo che entrato adesso il senatore professore Elia c'è il senatore Villone l'onorevole Masi capogruppo di Rinnovamento
Italiano Riccardo Terzi della CGIL non riesco a dare la parola neppure a uno dei
Contorni del volume Falcone Binda o Di Pietro che avrebbero secondo me dovuto replicare alle cose che sono state dette
Credo però che sia prima di dare la parola al ministro Bassanini bene sentire un a questo punto Vaprio d'intervento di Luciano Vandelli per due ragioni perché Luciano Vandelli è vicepresidente della Provincia di Bologna e quindi posta questo dibattito
L'espressione di un altro pezzo del mondo delle Autonomie neanche perché Luciano Vandelli dirige la rivista Regione il governo locale della Regione Emilia Romagna che ha pubblicato per prima questo lavoro in bozza prima della sua stesura definitiva prego
No
Beh credo che occorra dare atto
Dei vari meriti a questo lavoro
Anzitutto nel lucidità nella franchezza che ispirano l'analisi del esperienza sin qui condotta e e l'esigenza di impostare le riforme su una rottura netta rispetto al passato
I presupposti su cui si imposta il federalismo inteso non come atto ma come processo come esigenza di riforma degli apparati burocratici come revisione degli stili di comportamento sono non solo condivisibili ma sono la premessa indispensabile
Credo che proprio in questa visione come il processo
Sia utile ancora riflettere su un elemento certamente un fedele federalismo può nascere da un fenomeno di decentramento non necessariamente di concentrazione il Belgio è l'ultimo esempio molto efficaci
Però occorre verificare se esistono le premesse sostanziali nella gente nella società
E da questo punto di vista è probabile che la situazione sia lì robustezza delle strutture sia di percezione da parte della collettività siano fortemente differenziata nel nostro Paese
Ecco mi domando se in questa visione processuale del federalismo non si stia anche una possibilità di gradualità rispetto alle differenziate situazione
Cito un caso solo ricordo che la
Spagna che aveva un un autonomismo a due velocità
Assistito al fenomeno di una regione l'Andalusia che non essendo prevista a livello più alto di dite di autonomia di competenze si è conquistata questo questo livello così come la Catalogna come Paese basco come la Galizia in forza di un fedele di un referendum che ha avuto un grande successo
Forse nella nostra realtà
Non tutte le regioni
Hanno la medesima sensibilità non tutte le Regioni sono pronte raccogliere il livello più elevato di competenze forse potremo pensare al ad un gradualismo proprio perché l'Andalusia è diversa dall'Estremadura probabilmente anche la nostra realtà questo si verifica ma voi dico subito al tema che
Più riguarda il ruolo che sto attualmente ricoprendo
Il il tema del rapporto regioni autonomia e che io sono stato molto lieto di sentire qui l'assessore Mario Pucci al quale va dato tutto il merito del di avere condotto questa questo lavoro
Non esiste un'intenzione di disegno a cascata
Ecco io credo che effettivamente la spaccatura di un rapporto Stato-Regioni da un lato e regioni autonomie dall'altro non faccia parte del nostro contesto storico o istituzionale
Così come lo stesso Mario c'è nella premessa
E marginale esclude il modello presidenziale americano proprio come estraneo alle nostre alle nostre tradizione nostri premessi sostanziale non appartiene alla sostanza del contesto politico attuale
Non veniva già richiamato e non credo sia coerente rispetto a un altro dato che a mio avviso risponde a un'esigenza reale
Vale a dire le regioni in fondo tendono in questo progetto viene confermato ad affiancare la scavalcano che ad affiancare lo Stato nel rapporto con la comunità
Non c'è un rapporto distinto comunità stato stato regioni le regioni vanno a Bruxelles per un motivo sostanziale importante che la ricaduta di fondo delle politiche comunitarie arriva in capo alle regioni quindi crede importante che ci sia una voce dei comuni
Delle autonomie locali al centro perché la ricaduta di fondo in base a un'applicazione del principio di sussidiarietà arriverà ai livelli locale
Con tutto questo
Credo dunque che occorre un equilibrio fondamentale equilibrio basato su due principi che venivano già richiamati da Franco Pizzetti e dal presidente la Forgia da una parte occorre verità particolarmente da parte le Autonomie locali riconoscere apertamente che il federalismo non poche lente sulle regioni
Senza particolari voli pindarici su attuali regioni abbiamo delle regioni basiamo c'è essenzialmente su questi come territorio su cui costruire un nuova articolazione dello Stato
Dall'altra occorre che le regioni riconoscono nell'Autonomie locali un interlocutore imprescindibile in questo processo
Le spaccature possono avere da questo punto di vista soltanto un effetto paralizzare un processo che può avere già molte resistente molte freddezza molte ostilità
Ecco su questo non illudiamoci
La strada è ancora in salita
Cerchiamo quanto meno di creare un fronte importante che posso avere un coinvolgimento rispetto alle forze politiche alla società a tutti gli alleati che sono necessari grazie
Non lo
Versione
Una sette quando ero anche libero di esprimere giudizi personali
Ho già espresso un giudizio su questo notevole lavoro
Proposto da
Esperti ieri amici
Delle dell'Emilia Romagna
In tema di riforme costituzionali il governo deve per così dire garantire una certa concerto surfer estrema nel rapporto il Parlamento a me pare però di poter dire anche perché appunto l'avevo già detto in altra sede
Che questo progetto salvo poi valutarlo nei singoli particolari
Interpreta
In modo adeguato
Quel modello
Di federalismo cooperativo
Basato su una integrale applicazione del principio di sussidiarietà che il modello al quale più volte ha fatto riferimento anche il presidente del Consiglio ricchi fa parte
Integrante del programma della coalizione di centro sinistra dell'Ulivo e quindi del programma di governo anche se poi competerà al Parlamento tradurlo
In riforma riforma costituzionale
Io vorrei riprendere da questo sotto questo profilo una affermazione una considerazione che mi sembra fondamentale che svolta nell'introduzione i Luigi Mario
C'è una priorità logica istituzionale
Della riforma della forma dello Stato
Rispetto a da altre riforme istituzionali poi anche legittimo chiedere che si definisca il quadro complessivo della riforma del nostro sistema istituzionale
Ma non c'è dubbio che la riforma della forma dello Stato rappresenti come dire l'ossatura lo scheletro
Fondamentale dell'architettura delle istituzioni e che in qualche misura non si è neppure possibile
Ragionare su la forma di governo più adeguata se non si è prima definito se si pensa ad uno Stato federale ad uno stato regionale o addirittura ad uno stato addirittura accentrato e centralistico
L'esempio della riforma del Parlamento da questo punto di vista assolutamente banale è chiaro che una seconda camera rappresentativa delle regioni con funzioni differenziate in relazione alle funzioni di
Collaborazione e coordinamento tra i diversi livelli istituzionali e di garanzia
Bella distribuzione dei poteri e delle competenze è concepibile sono nell'ambito di uno stato ispirato al modello al modello federale in uno stato di tipo accentrato o centralistico il problema non s'imporrebbe
Va bene però secondo me è un'altra ragione di questa priorità oggi ed è che la scelta per il federalismo di tipo cooperativo che secondo la tradizione italiana applichi rigorosamente il principio di sussidiarietà e quindi tenga conto del ruolo fondamentale che nella storia nella tradizione e nella cultura amministrativa e nella cultura
Diffusa dei cittadini hanno le Autonomie comunali innanzitutto e le Autonomie locali in generale
La scelta per questo moderno per questa riforma e contenuto sia nel programma dell'Ulivo che nel programma del Polo per le libertà
Poi ci sono differenze Marinucci nella sua introduzione ne sottolinea sua alcuni spunti però questa scelta di fondo c'è
E con buona pace di del del dottor Galli della Loggia non c'è solo una generica Scelta per il federalismo
Ma c'è l'indicazione di un modello il federalismo cooperativo
Di un'esperienza concreta nel quale questo modello si è realizzato il federalismo tedesco naturalmente nessuno ordinamento viene
Semplicemente est importato da un altro Paese ma c'è anche una indicazione di una linea di correzione di quel modello l'applicazione integrale del principio di sussidiarietà
Nel testo della proposta ed è già stata presentata ci sono alcuni strumenti concreti che garantiscono
Che questo principio di sussidiarietà abbia effettiva applicazione che convergono con idee su cui da tempo anche noi abbiamo studiato abbiamo lavora
L'idea per esempio di una seconda Camera delle Autonomie a livello regionale
Che forma per così dire il parallelo della ristrutturazione del Parlamento a livello nazionale
Uno strumento di garanzia costituzionale delle Autonomie locali
Nei confronti di i provvedimenti legislativi regionali invasivi della competenza della competenza delle Autonomie Rocca
Ecco in questo senso a me sembra che si possa dire
Che c'è una priorità logica
C'è un modello che noi ritroviamo nella sostanza tanto nel programma della coalizione che ha vinto le elezioni e che esprime il governo
Quanto nel programma del maggior schieramento di opposizione
Ha ragione di questa convergenza è in parte riconducibile a un confronto testuale porterebbe a trovarne
Un riscontro preciso nel lavoro che è stato fatto nei primi mesi dell'anno di confronto tra le posizioni dei due maggiori schieramenti sul tema delle riforme istituzionali c'è una corrispondenza testuale tra il capitolo sul federalismo della cosiddetta bozza Fisichella quello contenuto nella
Nel programma del Polo per le libertà programma dell'Ulivo era stato scritto prima e quindi per così dire non ci poteva essere questa corrispondenza così
Così così diretta ma allora noi possiamo sostenere che c'è un mandato degli elettori
A questo Parlamento a questo Parlamento di riformare la forma dello Stato secondo questa indicazione in coerenza come in in un sistema di democrazia dell'alternanza con leggi elettorali maggioritarie i programmi
Conta
E devono essere rispettati
E qui c'è un mandato degli elettori al novanta per cento del del dei delle forze politiche rappresentate in Parlamento
A attuare questa riforme e di cui a me sembra anche un'altra ragione che mi segnala la priorità e poi c'è
Io penso una forte domanda
Della pubblica opinione perché è vero
Io penso che sia assolutamente vero che la riforma della pubblica amministrazione
E più in generale del sistema complessivo della nostro del del funzionamento del nostro sistema istituzionale il rapporto alle domande ai bisogni
E alla dinamica della società civile del sistema economico e delle imprese
Passa attraverso la riforma della forma di Stato del sistema istituzionale complessivo
La riforma della pubblica amministrazione e il secondo capitolo di un processo di riforma che ha bisogno del primo capitolo che questa ridistribuzione
Di Poteri di responsabilità
Ne è di autonomia
Tra i diversi livelli di governo tra i diversi livelli territoriali in modo di riporta i Poteri di decisione e di intervento il più possibile vicino ai cittadini
Alla società civile al sistema delle impresa alla dinamiche della nostra della nostra società compatibilmente con la dimensione della decisione dell'intervento del servizio pubblico dell'attività e quindi con gli interessi coinvolti
E solo così è possibile attuare la scelta per istituzioni amministrazioni legge
Capaci quindi di dialogare con i soggetti della società civile di interpretarne flessibilmente esigenze e bisogni domande
E di utilizzarne le disponibilità
Di dialogare e non di imporre scelte uniformi e
Calate e Carnate dalla
Quindi
Io penso ma potrei dire anche più in generale come scelta del Governo noi pensiamo che ci debba essere una stretta correlazione
Tra il processo di decentramento di realizzazione del modello federale e un processo investirà in maniera radicale l'attuale assetto del sistema amministrativo di riforma delle pubbliche amministrazioni
Dove una parte consistente della stessa attività di riforma sarà attraverso l'autonomia rimessa alle scelte che faranno le stesse IST
Autorità indipendenti e anche altri soggetti che si muoveranno secondo il principio dell'autonomia che della responsa evita nell'ambito delle risorse loro assegnate può da loro prelevate ho percepito
La legge la legge delega di cui credo che abbia parlato il professor Pizzetti cui
Stiamo lavorando in stretto contatto da questo punto di vista lo vorrei dire anche perché vedo ancora una volta
Commenti e interpretazioni del tutto destituite di fondamento la legge del
Che noi presenteremo al Parlamento non significa affatto non significa affatto un tentativo di
Disinnescare Horse votare la riforma costituzionale riforma costituzionale è necessaria
Una rivoluzione istituzionale di questa dimensione non si fa con legge ordinario
E quindi questo su questo vorrei che si fosse assolutamente si fosse assolutamente in chiaro
Ma la riforma costituzionale necessaria può essere in parte ai anticipata
E comunque favorita perché c'è come è stato notato un processo costituente che dobbiamo che dobbiamo innescare senza perdere tempo da una serie di riforme che si possono operare con leggi ordinarie e con leggi ordinarie delegate con de decreti legislativi che consentono innanzitutto di ampliare
L'autonomia
E l'autorganizzazione le competenze i Poteri del sistema delle autonomi regionali
Comunali e provinciali fino ai limiti costituiti dalla nostra Costituzione a costituzione invariate siamo molto lontani da questi e quindi c'è molto lavoro che si può fare con un duplice vantaggio innanzitutto di dare subito una risposta alla domanda di autonomia auto-governo semplificazione meglio tra attiva aderenza ai problemi del funzionamento delle pubbliche amministrazioni sul territorio
E in secondo luogo quello di rendere può approvata la riforma costituzionale molto più rapido il lavoro di implementazione che al momento nel quale le riforme rischiano di degradarsi di sfarina arsi come più volte avvenuto in passato che non me toh nel quale poi le resistenze essi really really si riaccendono e come dire finiscono per bloccare
In sede di implementazione le scelte anche innovative che sono state compiute in sede di riforme quindi da questo punto di vista quello che dicono anche alcuni organi di stampa violetto oggi un titolo che mi attribuisce questa idea federalismo
Poco maledetto e subito
è un'interpretazione assolutamente assolutamente che io smentisco nella maniera non sta nelle nelle intenzioni del governo credo che i rappresentanti delle istituzioni locali abbiano capito qual è il senso di come la riforma federale è necessaria è una riforma impegnativa la sede e il Parlamento richiede un confronto tra le forze politiche perché non si fa a colpi di maggioranza è
è aiutata dal mandato che gli elettori hanno dato tanto all'Ulivo quanto al Polo però come dire richiederà il tè in
Dopo necessario speriamo il più breve possibile nell'ambito del dispiegarsi delle procedure previste dalla Costituzione
Ma d'altro lato noi dobbiamo subito fare quello che è possibile fare ed è morto per a avviare questo processo
Studente per dare risposte alle domande immediate e per rendere puoi più fluido il processo di implementazione del riforma costituzionale
Io aggiungo si e in quest'ambito e collegando
Il decentramento l'allargamento di spazi di autonomia l'alleggerimento radicale dei controlli e soprattutto della duplicazione triplicazione di controllo intervenendo su questi meccanismi perché noi oggi ad diamo la nostra amministrazione e molto costosa rispetto ai alla qualità dei servizi che darà perché innanzitutto troppe amministrazioni lavorano su un lavoro di altre amministrazioni
E non direttamente Perris oltre ai problemi dei cittadini troppe amministrazioni passano il loro tempo ai a rispondere a interloquire a sindacare a controdedurre rispetto a quello che fanno altre Mini trazione
Un sistema di controlli e naturalmente necessario deve essere moderno il controllo preventivo di legittimità sui singoli atti è un sistema ormai
Giudicato unanimemente obsoleto da tutta la migliore dottrina e anche dalla peggiore da molti anni per cui non c'è qui più da fare commissioni
Cioè semplicemente inattesa che la riforma col riduzione male ci consenta di cancellare e di sostituirlo con forme più moderne di controllo sui risultati di controlli interni di controlli di gestione eccetera che devono essere già avviati
C'è semplicemente da ridurre ai minimi termini c'è semplicemente da ridurre ai minimi termini
Di ridurlo radicalmente così come c'è da intervenire su l'incredibile complessità delle nostre procedure di decisione limitando i casi nei quali più livelli istituzionali intervengono in un procedimento di decisione solo ai casi nei quali che devono essere eccezionali e non normali nei quali
è necessario
Harper l'interferenza tra interessi pubblici che rilevanti affidati alla responsabilità di soggetti istituzionali diversi comporre questi interessi nel procedimento di di decisioni ma bisogna da questo punto di vista avere una visione meno preoccupata del lavoro delle amministrazioni ecco io penso che se noi ci muoviamo in questa direzione allora potremmo fare molto e potremmo fare molto anche perché l'opinione pubblica cominci ad accorgersi
Un atteggiamento favorevole secondo me in qualche misura c'è si è creato ormai ma comincia ad accorgersi che la riforma a cui il parlamento lavorerà va nella direzione giusta perché comincia da subito a dare risultati in termini di semplificazione amministrativa e burocratica di velocizzazione dei procedimenti di decisione distesa di intervento
E sottolineando naturalmente che poi i risultati più complessive potranno essere ottenuti soltanto attraverso la riforma la riforma costituzionale da questo punto di vista
Io sto vorrei sottolineare anch'io presidente la Forgia il Presidente D'Ambrosio hanno detto cose molto giuste e molto ragionevoli al riguardo
Noi non abbiamo nonostante tutto questo quadro favore
Nonostante il mandato degli elettori nonostante la convergenza dei programmi elettorali nonostante le intenzioni del dove il fermi propositi del governo
Nonostante la spinta dell'opinione pubblica che chiede autonomia auto-governo semplificazione burocratica amministrativa snellezza delle procedure non l'abbiamo in tasca risulta le resistenze ci saranno
Le vischiosità sono fortissimi la complessità di un sistema che deve essere radicalmente ridotto da centosessanta mila leggi a un ventesimo sono notevolissimo e allora per fare questo non abbiamo bisogno del massimo di convergenza di cooperazione istituzionale di sinergie tra i soggetti istituzionale abbiamo bisogno Governo e Parlamento l'ha bisogno della collaborazione di tutti eccome la chiediamo agli operatori economici ai cittadini che vivono nella loro esperienza il costo le difficoltà e gli ostacoli di un sistema
Di un di un sistema legislativo di procedure macchinose contraddittorie ingestibili in soap
Tabili così noi abbiamo bisogno che i protagonisti di questa riforma siano concordemente
Tutti i soggetti del sistema istituzionale
Questa è la ragione che ha portato il Governo a dare una risposta positiva alla richiesta degli
Comuni e delle province di istituire un organismo di confronto di corso votazione e di dialogare
Tra governo e autonomie locali
Nella convinzione che occorra un organismo unitario nel quale devono essere rappresentati tutti i livelli istituzionali
E nella convinzione che però questo organismo ci volesse subito per cui in presenza di una Conferenza Stato regione disciplinata dalla legge dell'impossibilità di modificare la legge quattrocento con un decreto legge una volta ci si l'avversario adesso
Non si può più fare l'unico modo per istituire questo organismo è di istituire con provvedimento del presidente del Consiglio una Conferenza Stato Città autonomia e della quale come abbiamo detto alla quale parteciperanno faranno parte di diritto i presidenti delle Regioni in modo che questa sia di fatto la sede del confronto unità del dialogo tra le diverse protezione certi protagonisti del sistema delle delle Autonomie eclissi ragioni su soluzioni equilibrati su un modello che realizzi il federalismo secondo il principio di sussidiarietà
Io
Ho visto che questa mattina ci sono stati su questo punto interventi molto ragionevoli e responsabile incoraggiante questo ripensa mentre rispetto
A reazioni della scorsa settimana che a me francamente sono sembrati andare sopra le righe vedete a mio avviso la riforma a tre nemici
Un nemico è la cultura centralistica e burocratica diciamo tra virgolette ci intendiamo cosa vuol dire che ancora fortissimo nostro
E che si ammanta di ragionevolezza di richieste di conci dichiarare meglio i problemi e le soluzioni per cui anche se tutti gli esperti adesso faccio un esempio la laterale anche se tutti gli esperti del sostengono che per esempio le certificazioni antimafia servono assolutamente alla lotta alla mafia però si continua a dire che forse bisognerebbe studiare meglio con che cosa sostituirlo le e non radicalmente abrogare da un lato c'è la cultura centralistica burocratica
E come dire una sottovalutazione dell'esigenza di riforme radicali e rapiti
Dall'altra parte i nemici sono il municipalismo esasperato
Ma anche il centralismo regionale
E noi dobbiamo evitare tutti e tre questi scopre
Perché non si può fare la riforma federale pensando di saltare le regioni o di Sutton valutare il ruolo fondamentale
Legislativo e di governo
Che ha l'istituzione regionale
D'altra parte non si può pensare che il testo del degli amici della regione Emilia Romagna mia attento e consapevole non si può pensare di sostituire al centralismo romano Unchained benissimo dei i capoluoghi regionali la Regione deve restare anche nello Stato federale fondamentalmente una istituzione di legislazione di coordinamento che gestisce direttamente funzioni amministrative se Polo quando si tratta di funzioni che hanno una dimensione regionale che non richiedono organismi decentrati sul territorio della Regione articolati su sul territorio del della Regione
Io penso che anche l'incontro di oggi alla presentazione di questo testo possa rappresentare un passaggio
Importante diverso
Una soluzione positiva di questo
Colossale impegno di riforma colossale impegno di riforma
Però penso che non ci dobbiamo fare illusioni e sia estremamente importante che ci crede nella necessità di questa riforma
Dia una mano non solo di Forcola attraverso la formulazione di proposte e di idee come fa egregiamente
Questo libero e il Progetto che die illustrato ma anche attraverso come dire la costruzione nel paese nel nostro sistema istituzionale di un'atmosfera favorevoli alla riforma io l'ho chiesto già
Ieri l'altro ieri ai ieri ai presidenti dei consigli regionali
E i le regioni possono dare un grande contributo alla riforma non solo con le loro proposte ma
Approvando rapidamente leggi serie di Delhi India di funzioni agli enti locali e se volete più modernamente di attuazione dei principi dell'articolo centodiciotto
Stabilendo con gli enti locali vorrà otto di cooperazione istituzionale e migliorando la qualità
Del governo e dell'amministrazione regionali in diverse parti d'Italia nell'opinione pubblica in maggior nemico del federalismo e la qualità ed efficienza non adeguata delle amministrazioni regionali la colpa non è vorrei dire non non non è voglio voglio buttare la croce addosso agli amministratori regionali anche per l'ho oro come per i funzionari delle pubbliche amministrazioni molta parte della responsabilità sta uno in una legislazione caotica diluvia Ale e contraddittorio due in procedimenti amministrativi burocratici e in controlli asfissianti quindi qui c'è la responsabilità del Governo e del Parlamento però è importante che facciano anche loro la loro
Grazie a Bassanini suo intervento che insomma ci presenza lo scenario di un programma della politica di governo molto impegnato di grande interesse stimolo le i giorni insomma credo che sulla base delle
Posizioni che hanno assunto anche di recente non si rifà all'anno dispetto a questa sfida della concretezza proviene dalle parole del ministro degli Affari regionali ma anche dalle parole del presidente del Consiglio come l'abbiamo intesa e su questo punto punto all'il primo è stato deciso
Vorrei diciamo può opporre solo una piccola osservazione per quello che riguarda il differimento che Bassanini ha fatto a un diciamo ripensamento delle regioni rispetto alle posizioni della scorsa settimana su questo benessere credo chiari
Perché nelle parole di Antonio la Forgia di Vito D'Ambrosio di questa mattina
Diciamo non ci sono stati dichiarazioni di ripensamento rispetto a quello che le Regioni hanno scritto né il documento consegnato al Governo la scorsa settimana noi non abbiamo ha aperto una polemica contro i Comuni abbiamo chiesto come dice questo documento la col il tuziorismo in una sede unitaria di confronto e concertazione tra Governo e regioni il sistema delle autonomie locali perché quello che serve a questo Paese a questo Paese
Non alimentare il dialogo fra sordi ma discutere assieme perché siamo tutti consapevoli dei nodi da sciogliere allora si può fare appunto con un DPCM senza bisogno di aspettare i tempi lunghi della legge una cosa che anche del nome potrebbe chiamarsi come quella cosa che era presente alle regioni e le Autonomie locali nella Unione Europea
Insomma nello spirito è questa la cosa la cosa che serve e proprio per non alimentare questo intreccio io l'ho detto questa mattina che c'è fra un ragionamento sui modelli istituzionali
E come dire l'inevitabile entrata in campo dei protagonismi politici soggetti
Pedate che qui è un punto serio perché capita nelle nostre discussioni per noi dobbiamo credo ragionare sui modelli istituzionali
Distinguendo fra siamo il modello in quanto tale e in ruoli politici che di volta in volta si giocano perché non è possibile che si sia municipalista i quando si e sindaci di un comune sì diventi regionalisti quando sei presidenti di una regione e centralisti quando si è ministri e federalisti mai
Non è possibile io ho detto questa cosa questa mattina un giornalista equivocato in ha detto ma questa è un'la polemica con Pierluigi Bersani no no no perché conoscendo lo so che non ha mutato avviso perché come uomo di governo si è formato diciamo ed esattamente sulla sedi impostazioni di questo genere ed è quindi volentieri che dopo a Pier Luigi Bersani ministro Turco dell'industria ma già presidente della Regione Emilia Romagna la parola per l'ultimo intervento un intervento di diritto che gli spetta di diritto perché Pier Luigi Bersani ha scritto la prefazione al volume che abbiamo presentato questa mattina
Grazie infatti faccio o una nota a margine di questa discussione considerando che le cose che penso sono appunto quelle due paginette della prefazione le cose che penso rimangono rimangono tardi vorrei dire solo così qualche impressione proposto il tema del momento di questo così diciamo fase abbastanza calda
Nel triangolazione i rapporti governo regione e Autonomie locali
Magari pecco di ottimismo ma io penso ho sempre pensato della verità abbastanza inevitabile che ci fosse
A un certo punto un momento
Di chiarimento forse
Arriva questo momento critico che mi auguro sia appunto una crisi di crescita del federalismo perché si comincia a pensare che forse stavolta si comincia fa qualcosa
Ecco ora questo tema è un tema irrisolto nel dibattito e nella discussione ormai antica
Chi ha risolto perché non l'abbiamo preso tutti quanti alle mani propriamente come un tema diciamo cruciale fondante della della questione
Ne abbiamo avuto tutti consapevolezza un po'in ritardo dentro le regioni dentro Autonomie locali nei rapporti sotto nomi locali questo tema culturalmente politicamente non si è sbroglia
E quindi
Si tratta forse ecco di vedere se troviamo un posto per discutere dove vogliamo andare perché
Cioè se si sa dove si vuole andare si può presumere che non si facciano strade differenti ma c'è se non è chiaro dove vogliamo andare io credo che sia inevitabile che ciascuno cerchi la sua cerchi la sua strada
Ora noi abbiamo chiaro un punto ormai penso no che se immaginiamo uno stato diciamo organizzazione a struttura federale noi possiamo per le competenze se mutuare da altre esperienze alla Germania per i meccanismi di articolazioni transizione ci sono se
L'esempio spagnolo ricordava pare mantenne per la fiscalità possiamo guardarci in giro la Stati Uniti germanica
Ma noi abbiamo un problema che non è peculiare il nostro contributo peculiare alla costruzione di un federalismo possiamo definirlo l'italiano o un è quasi qua fondamentalmente cioè come organizzare sistemi di autogoverno che siano propriamente su base federale ma che si avvalgono del ricchezza delle autonomie e del rapporto forte fra Autonomie locali e popolazione ecco quindi noi dobbiamo esercitarci su questo punto ora è è che Caro che rimasto quasi son dei paradossi del prêt il paradosso che a me pare evidente Isolde su Scozia è che
Cioè intendiamo la posizione delle Regioni ovviamente
è una posizione che garantisce di più
La forza della riforma no perché senza senza le giorno si fa il federalismo
E tuttavia nell'immaginario questa su diciamo ipotesi più radicalmente riformatrice
E e viene magari interpretata nell'immaginario da una istituzione diciamo così meno alla pace dal punto di vista della forza innovativa per ragioni non solo di elezione dirette eccetera ma per ragioni di esito di un'esperienza
Tensione luci e ombre eccetera ma non abbiamo mai trovato un posto al quale discute razionalizzare questa esperienza perché sia disassate rapporto Regione Autonomie locali tanto bisogna uniformare il giudizio su questo punto che se la premessa per guardarla prospetti
Allora voglio dire che sia la Regione son venute dopo dopodiché sono state modellate su modelli centrale abbiamo scritto abbiamo detto più sei mila agenzie periferiche eccetera eccetera eccetera il centro mantenuto gelosamente i doppi canali
Alcune burocrazie centrali sono l'interfaccia di una struttura fondato molto sul volto non mi è chiaro che se fosse un prefetto per lei
Ovviamente no immagina un futuro nel quale c'è questo questa cosa però non è il solo futuro per fascicoli pagare ci torno
Titolo sul ma di tutta questa congerie di problemi che al disastrato c'è un problema secondo me è sempre stato preso a pie'ce n'è uno in particolare
Uno in particolare
Che via via affatto scollata il rapporto fra Recioto davvero
è il problema di un assetto delle regioni che è molto simile alla verticalizzazione ministeriale
E quindi per definizione non incrocia la complessità il problema territoriale un sindaco sopruso se letto il pop si sveglia al mattino
E a un problema non c'è uno due grosso problema difficilmente quel problema sta in una casella difficilmente quasi mai
Ce ne vogliono quattro cinque caselle da mettersi
Quindi la Regione non ha un rapporto per la sua struttura con le differenti problemi differenti in menu di cui si compongono i problemi non è modellata come più o meno è modellato Unione europea per esempio in grado sulla base di quattro cinque programmi di garantire interazione s'è più moderna sui misteri questo è un fatto che è diventato critico e a diventato insostenibile dal punto di vista dei rapporti istituzionali quando è finita la fase in cui comunque una ragion d'essere delle regioni era evidente cioè la fase cosiddetta di fu Giro dei servizi quando si standardizzato no asili nido centri culturali sette quindi facevi un'operazione per il territorio delle operazioni specializzate per il territorio
Qui ha cominciato quindi ci sono e sono allunga la ma ci sono dei delle questioni che bisogna guardare in faccia
E quindi il problema è qui è di fare un po'la mossa del cavallo e cambiare un po'il terreno e discussione a quale prospettiva stiamo parlando di quale prospettiva stiamo parlando
Siamo d'accordo noi voci Persichetti di regioni che come scrivo leader accordi con la Regione non è un'epica non è un po'come la madre in frontiera è uno snodo funzionale non ha carica simbolica eccessiva la carica simbolica e nei luoghi bisogni immaginare una compensazione un rapporto di garanzia così stiamo autonomie locali bisogna vedere quale può essere ma mano che ci perdiamo riprendete poteri ordinatori o cose di questo genere e così via dicendo cioè andare al concreto del Progetto ad ago che coinvolge la seconda Camera
Io son sicuro che se si rompesse questa nozione per esempio ne deriverebbero si sdrammatizza avrebbero alcune conseguenza la famosa seconda Camera dovrà essere tale da reggere uno Stato propriamente federale tuttavia credo che dovrà come dire incorporare il tema
Di un qualche rapporto con un sistema come mi locali che hai capito Costituzione così reticente in che misura in che forma
Beh se noi apprendessimo per questo verso io credo che si sdrammatizza grossi problemi d'avvicinamento
I problemi d'avvicinamento quindi poi vado subito diciamo che secondo me il punto è di sapere che il nel Progetto deve esserci uno scambio forte
Nel senso di fondare un federalismo forte base sostanze metà base regionale
Fare intendere costruire questa base regionale come uno sprovvisti stemma
Cominciare le in care
Perché c'è il problema di quale sono le competenze dello stato e poi dice tutto il resto delle regioni tuttavia nel rapporto isolato nomi locali dobbiamo cominciare immaginarne lo culturalmente quali sono le quattro o cinque cose
Di sistema sulla quale necessario indispensabile funzione regionale possiamo parlando di scuola secondaria superiore dei sistemi infrastrutturali a quale livello di sanità di qua sanno quattro cinque cose
Cominciamo dire quali sono cioè elaborare quali sono queste cose
Ecco
Dopodiché io credo che una regione configurata ripeto più organizzata più per interfacciare il territorio lordi
Classificazione con strumenti orizzontali meno verticalizza una regione che ha ospiti un elemento di garanzia nel quale siano presenti sindaci le le il Presidente Provincia dati al popolo e così via dicendo che ci sono delle forme le quali si può diciamo prima se
Quindi un minimo diciamo discussione che il profilo culturale ci può aiutare secondo me a
Superare diciamo questo passaggio da questo passaggio complicato
è
ESP io dico proviamo un po'insomma se tutte assieme al suo sulle cose su questa discussione di settimane su possiamo sperarlo con un'accelerazione questo di questo processo accelerando in curva come si dice
Perché voglio dire se noi se la nostra cose di immaginare questa convergenza questa Corte dobbiamo
Io dico che se fosse sbagliato come quadro logico sterco se una seconda camera anche un tema che c'entra poco mi rendo conto ma così come impostazione concettuale contenuto quello Stato-Regioni potrebbe essere ripreso
In attesa che arrivino giusto seconda traversa di presunti me
Io credo
Nel senso di ma vuol dire al di là di queste quote cerchiamo una formula
Ecco cerchiamo una formula che diciamo non lasci intendere una ripropose sì o come secca del doppio canale sulla quale che sia anche minimamente dirò così diciamo ma concretamente evolutiva verso un meccanismo di
Convergenza
Se in questi mesi risolviamo questo punto il processo riceve una spinta enorme perché il processo bisogno di un motto ore e il motto Fortore fondamentale e sistema di relazioni fra Giorgio Rumi locali cioè i siamo i soggetti che dovranno fare
Questo federalismo de l'auto-governo che è un po'diciamo la chiave logica sulla quale ci siamo mossi mi pare che questo libro poi la fine abbia si sia impegnato in modo in modo particolare
Grazie grazie
L'accordo
Rilevanti sembra possa essere composta con me chiusi
Dura del dibattito di questa mattina
Nonne canali doppi Canali unici di raccordo fra governo e regioni autonomia quindi non passi falsi ma passi giusti verso il federalismo
Che chi era vicino