"Le due destre" (e una sinistra subalterna) intervista su un libro di Marco Revelli sulla realtà politica italiana

Radio radicale abbiamo i nostri microfoni professor Marco Revelli politologo professore di scienza della politica all'università di Torino e specialmente autore di un libro le due destra in cui parla appunto di quelle e definisce le due destre che attualmente per lungo tempo anche attualmente si contendono il potere politico in Italia e del ruolo subalterno della sinistra nel nostro paese allora professore vede innanzitutto
Cosa vuol dire due destre è una sinistra subalterna la cominciamo dall'inizio e questo schema diciamo di lettura che poi da il titolo al libro e
è il prodotto della riflessione sulle cose italiane soprattutto tra novantadue il novanta ci in quell'inizio del novantasei nel periodo dell'accelerazione della crisi del sistema politico italiano a me in questo contesta in particolare nella nella fase convulso attività edizione tra il governo Berlusconi al governo Dini ed è sembrato che l'anomalia del caso italiano consiste proprio in questo cioè nel conflitto nel tratto che va ma la parte prêt tante dello spazio politico italiano fosse occupato dal contrasto conflitto tra due blocchi sociali e culturali ascrivibili tutto sommato secondo i criteri tradizionali alla destra cioè
Due due blocchi sociali unificati in un protetto in un proclama il cui fine mi sembrava come
Comune la lo smantellamento della Rete di garanzie di garanzie negoziali che erano state
Conquistate nel corso del conflitto sociale degli ultimi venti trent'anni il cosiddetto welfare scritti
Chi quel latte ma anche come dire una struttura del mercato del lavoro Buono ma anche una struttura delle relazioni industriali e così via al processo di privatizzazioni eccetera e di differenziate invece in conflitto per quanto riguarda ossia i metri per attuarlo sia anche le porte sociali che incarna da una parte in in particolare quello che mi sembravano una nuova destra emergente è quella che che costituita sulla Pertini Berlusconi
Qualche rappresentava totalmente i vecchi esclusi dal patto industriali
Vita che aveva unito grande industria e sindacati che vedevo unificate copre come anche eterogenei come il lavoro autonomo o la piccola e piccolissima impresa ma anche una parte come dire dei prodotti della disgregazione delle nostre strutture sociali disoccupati e così il richiamo un blocco che puntava a una strategia di rottura istituzionale di trasformazione molto forte molto marcata del nostro quadro istituzionale a una sostituzione radicale del ceto politico mi sembra una o da un da un lato che io quello che io definivo la destra plebiscitaria e populista dall'altra parte la tradizionale destra economica la tradizionale destra economica che si costituiva invece sull'asse delle grandi famiglie del capitalismo italiano Danielli lì a De Benedetti a Mediobanca ai Grand commis dell'ENI dell'industria di Stato
In alleanza con i sindacati de no i sindacati adesso di lasciare un momento fuori perché fanno parte della sinistra subalterna diciamo più che non di questa deriva che io ho definito tecnocratica
Tecnocratica perché rappresenta in qualche modo una parte del quella parte del capitalismo italiano più concentrata e fino a alla fine degli anni ottanta a ampiamente egemone la quale puntava una tramite
Non ho pur traumatica per consentire a me sembrava condotta per via negoziale non attraverso un confronto frontale con una quello che restava delle organizzazioni del movimento operaio che puntava ad utilizzare una parte del vecchio ceto politico anziché procedere alla sostituzione radicale quel
è una tradizione più basso troppo tempo si potrebbe quasi dire che la prima d'essere da quella più innovatrice la seconda più conservatrice ma lo credette era quella più talmente innovatrice conservatrice
Sono termini che mi sembrano ambiguità che entrambe puntano a conservare qualcosa e a innovare su qualcosa però sicuramente la prima è l'atto di rottura la seconda più continuità se vogliamo io ho l'impressione che la parte maggioritaria della sinistra e sostanzialmente quella che si è poi riconosciuta organicamente nell'Ulivo dal PDS a a una parte del del del mondo cattolico ma soprattutto direi il PdL illustra incarnato dal PDS il per una lunga fase sia stata subalterna acquistasse corda dei tracciati appuntata un'alleanza organica con questa seconda testa giudicata indubbiamente meno pericolosa dal punto di vista delle trasformazioni istituzionali
Una alleanza in cui però come dire la strategia rimaneva nelle mani di queste componenti le le le soluzioni corpi erano soluzioni che provenivano da questo blocco sociale ecco lei nel suo libro sottolinea come anche i quiz
Paradossalmente forse proprio questa seconda destra quella tecnocratica fosse più potesse essere più feroce sul piano delle politiche sociali ci vuoi spiegare vecchio sostengo che dal punto di vista della
Questione democratica appariva meno dirompente meno di rottura dal punto di vista della questione sociale cioè dei prezzi sociali che tendeva a chiedere poteva apparire perfino più però c'è io penso al rigidità con cui questa questa componente economica e politica interpreta i parametri di Maastricht la la la durezza con cui pone l'entrata in in Europa in tempi rapidi come obiettivo prioritario
Alla alla alla disponibilità penso al periodo che il governo Dini ha alle rotture che ha prodotto sul sull'questione pensionistica e sulla questione della gestione del mercato del lavoro ho l'impressione che appunto questa componente che vede che che rappresenta quella parte di capitalismo italiano che deve Attolini corretto era una sponda nello Stato per poter navigare nella globalizzazione perché questo mi sembra il
Il nodo della questione il fascio di forze sociali che qui si
Incontro sono quel quella parte di capitalismo italiano penso alla figlia per esempio sufficientemente grande da dover affrontare in pieno l'ASPI
Da della mondializzazione della globalizzazione ma più deboli dei grandi colossi globalizzati penso Bill Gates Taking fra le grandi corporation americane
Più deboli e quindi più bisognoso di una stampella statale e istituzionale e viene una regulation in qualche modo di tipo europeo che fa finché
Sul supporti aveva in fondo a tutti gli altri obiettivi sociali a questo primo Rita senta ma questo confronto tra questo due tra queste di
A destra una caratteristica secondo lei solo del Società italiana o in qualche modo l'Italia è un caso magari un po'peculiare ma comunque di una di un fenomeno di un processo che anziché
Che insomma può caratterizzano caratterizza tutte le democrazie industriali avanzate de indubbiamente il tipo di sfide che attraversò sospetto Agliana è un tipo distinto
No non certo locale tipo di sfida di ittiti tipo complessivo quantomeno di tipo europeo
I travagli della Società italiano sono sicuramente i travagli di molti altri Paesi europei ma quei più che altrove a mio avviso
Parto da una parte la contraddizione all'interno del appunto le tue tecnico e sono a parte Coppa parte con maggior chiarezza in altri Paesi
Penso alla Germania territori in per noi abbiamo allora relativo confronto conflitto tra un blocco organico moderato tecnocratico e
Una sinistra socialdemocratica ecco ma già a me sembra scusi se l'interrompo in Austria in Francia per non parlare Naomi stranieri straniti ci sta a questo fenomeno in pratica sicuramente infranta noi accettiamo a Allo stesso tentativo
Ma chi hanno di impadronirsi di tematiche sociali e populiste in modo tale da sfidare lo stesso insediamento sociale della rivista socialista sia pure appunto segreta che se questo è stato più un tema elettorale che non capace di di segnare poi le politiche di governo certo un un poco
In in questi Paesi a forte tradizione
Come prettamente fortemente segnata da una storia del movimento operaio pregressa noi assistiamo a una complicazione del quadro all'emergere appunto da una parte di forte come lo lo sci rachitismo in Francia o il neo populismo in Austria che tendono a egemonizzare ampi strati
Polari sulla base anche di domande sociali forti sottraendoli all'egemonia del movimento operaio della sinistra tradizionale della Destra storica e a
Ci stiamo a un
Relativo Now braccio Vella Sinistra storica incapace di affrontare queste crisi con una proposta autonoma senta professor Revelli il la sinistra italiana mi sembra che sia in particolare
E incapace di affrontare di con una propria proposta questa questa situazione non a caso stavo livello molto basso nonostante sia andata al potere dei dei suffragi meno del trenta per cento è è ecco e lei individua
Speranza alla base di questo tra l'altro un momento particolare ci spieghi un po'il suo ragionamento che io ho l'impressione che noi siamo in presenza come dire concordo comunque ultimo l'ultima svolta del del ventuno aprile la
Governo dell'Ulivo siamo di fronte a un relativo paradosso nel senso che una coalizione che ha vinto politicamente tuttavia non mezzodemone né dal punto di vista sociale né dal punto di vista Kurt
Dura non mettevano a punto it sociale perché come ci diceva i numeri ci dicono che rappresenta una relativa minoranza imporsi poniamo una maggioranza molto relativa nel nel Paese
E non è egemone dal punto ita culturale perché di fronte alla crisi delle strategie riformiste il riformismo oggi è a mio avviso in fortissima in secca crisi il modello sociale
Ma dico che ha incarnato che stato egemone però almeno un quarantennio nell'Europa del secondo dopoguerra e eroso alle radici dalla dalla logica della mondializzazione dalla crisi dell'autonomia dell'è stato nazionale dalla mancata dal dalle condizioni che sono credo create dall'iper competitività globale che non mette più a disposizione un surplus di risorse tempo la mediazione sociale quindici sonori
Pretty enormemente i margini di manovra per politiche riformisti che di tipo keynesiano lasciata alle politiche che aiutavano lo sviluppo economico attraverso una redistribuzione
Canova e ma non è più possibile una politica riformista almeno a livello nazionale a livello nazionale non è più possibile ho ancora margini molto più ristretti e
Amati enormemente ristretti e Pitti
Vi scrivo utilizzare lo Stato nazionale come leva per la trasformazione dell'economia e della società lo Stato nazionale e sempre meno dovranno sempre meno capace di governo sul restante da sinistra novecentesca aveva puntato pressoché tutto
Sullo stato nazionale come apparecchio come macchina capace di realizzare politiche di giustizia sociale e di bontà questo naufragio questo depotenziamento di questo strumento
La sinistra riformista e in violenta crisi e dal punto di vista della strategia che appoggia sulla destra tecnocrati sessualmente in Italia perfettamente qual è l'ENEL Sipra è una sinistra antagonistica una sinistra di io resistenze entrava Tridente penso a Rifondazione comunista ma penso alla fine e che
Articolo dei centri sociali dei Cucchi Cobas come dire un una gara sia molto articolata la quale tuttavia finora è riuscita a svolgere abbastanza bene col ruolo e quindi resistenza ma che anche sconta un deficit i proposta dal punto di vista di di adeguare una strategia offensiva in in questa parte che richiederebbe un grandissimo sforzo sforzo di fantasia di innovazione degli strumenti delle proposte da da ripensare la questione dello
Di lavoro della giornata lavorativa alla questione del terzo settore del volontariato di riforme che sono al di fuori della tradizione delle sinistre novecentesca ecco di questo parere parleremo magari in una successiva in un cestino intervento effetti si mite vista quello
Capello ora in chiusura un po'puntualizzare era un altro punto della questione lei nel suo libro segnala come nella metà degli anni Settanta il allora Partito comunista italiano con la sua strategia Poli
Che ha contribuito a chiudere il sistema politico italiano e anche queste alla ragione dell'attuale crisi della sinistra ci può spiegare il ragionamento che io dedico un capitolo e intitolato autopsia del
Prima Repubblica io sono convinto che il modello il modello politico istituzionale
Sanzionato dalla nostra costituzione non è entrato in crisi con Tangentopoli non è entrato in crisi nel novantadue né nel novantatré e nel novantaquattro ma che questa crisi va in realtà retrodatata per sulla tratta la Falteri delicatissima della seconda metà degli anni Settanta quanto si è costituita in Italia una situazione istituzionalmente del tutto anomala con i governi di solidarietà nazionale con cover
Ogni
Che mettevano maggioranze
Maggioranze di governative te del novanta per cento che monopolizzano in qualche modo la renna
Parlamentare forma di coalizioni vere e proprie coalizioni monopolistiche e che hanno sconvolto Iraq
Porti tra società politica società civile e istituzioni che hanno fatto saltare gli equilibri che erano stati pensati
Un sistema politico che fosse insieme molto conflittuale come nacque l'italiano e insieme capace di mediare questi conflitti in modo non distruttivo in modo che non superassero la soglia della distrutti evita tratte tanta sei e il settanta
Nove
In Italia questo equilibrio è stato sconvolto per questo monopolio che le forze politiche hanno realizzato a livello parlamentare a livello di società politica accumulo Nizza
Fatto insieme le istituzioni colonizzata nel senso che le ha sottoposte a Vasco la propria medesima logica consocio
Viva punto ma consociativa del nel senso più deteriore del termine e ha colonizzato la società civile
Teorizzando la trilioni contenuto conflittuale di autonomia conflittuale una società politica che teneva i movimenti della società civile che si è in data contro la società civile che ha tentato di de costruì quindi è tutto ciò che si muoveva in modo autonomo nella società civile dato di lì io credo male il profondo male italiano che poi infine potenziato negli anni ottanta che ha sostituito la la logica comunicativa del denaro acqua storia altra logica di comunicazione politica e che cultura incominciò
Tatuaggi e nell'arena la la la la la logica perversa dell'acquisto del consenso mediante l'erogazione di denaro al l'uso del la del debito pubblico e degli interessi sul debito pubblico nel corso degli anni ottanta per comprare e il consenso al capo d'
Lei ceti medi italiani è stato una delle operazioni più devastanti che sia possibile immaginare è stata questa logica che ha creato un esercito di mediatori che ha trasformato il ceto politico indispensabili da pari
E che poi negli anni ottanta quanto cassaforma negli anni nella transizione tra gli anni ottanta e gli anni Novanta trasformato ancora questo ceto di sensali incerto di criminali in qualche modo H e
Tanto quella emergenza penale in campo politico che evoca attentamente bene mi sembra che il suo ragionamento sia chiarissimo speriamo che sia stato
Era chiaro anche per i nostri ascoltatori ringraziamo il professor Marco Revelli politologo autore del libro le due destre di cui abbiamo parlato buon ascolto come sempre da Radio radicale
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