"Maschere per un massacro" presentazione del libro di Paolo Rumiz a Campo de Fiori, nell'ambito della rassegna "Libri in Campo"

Presentiamo libro
Di di Paolo Rumiz che alla mia destra e che si chiama maschere per un massacro la mia sinistra c'è ben nota Tana De Zulueta
Ma non posso avere si cancella
Dunque questo libro
Questo libro postumo sulla guerra nella ex e la e la pace nell'ex Jugoslavia postumo nel senso che è uno dei primi libri forse il primo per per il taglio che ha che viene dopo la guerra nella ex Jugoslavia a me sembra in un certo senso un libro definitivo rafforza il primo di una serie di libri definitivi speriamo il primo di una serie di libri definitiva sulla sulla ex sulla ex Jugoslavia in quanto libero appunto postumo e definitivo è un libro che può dire quello che durante la guerra non si poteva dire tre può capire e farci capire quello che durante la guerra non non si poteva si poteva capire io non so se questa è stata un'impressione
Però diffusa ma la guerra nella ex post l'aria la guerra e la pace nella ex Jugoslavia hanno mise avuto un carattere fortemente enigmatico cioè hanno nonostante le spiegazioni le anche le la copertura dell'apparato informativo radiofonico giornalistico televisivo che è stata piuttosto ampia poi parleremo del ruolo e potremmo fare le critiche che è giusto fare a questa attività ma nel caso dell'ex post l'aria differenza di altre guerre che si sono combattute nel mondo per esempio basta fare un paragone con la contemporanea guerra in Ruanda guerra civile in Ruanda la
La la disponibilità di informazioni anche di tentativi di approfondimento quindi di libri di reportage è stata abbastanza è stabile piuttosto piuttosto ampia a me sembra che però non ha non ha mai dato l'impressione di riuscire nonostante gli sforzi anche quelli meglio intenzionati e mai dato l'impressione di riuscire a spiegare effettivamente la natura di quel conflitto i passi successivi di quel conflitto che ripeto perché è un elemento fortemente indecifrabile la pace per esempio la ripensino improvvisa
Pace che che insomma sei sette mesi fa è stata firmata nell'ex Jugoslavia questa sensazione di di insoddisfazione quello che mi riguarda ma credo punto che sia una sensazione più diffusa ha riguardato sia le spiegazioni più correnti quelle di tipo metà storico legate all'odio atavico di popolazioni ai confini della civiltà
Per cui no sembrava che che in Europa ci fosse in realtà una sorta di Macchia indelebile una sorta di maledizione che pesasse sui Balcani che non poteva che riesplodere ogni tot generazioni esplodere in quelle forme particolarmente feroci non era un tentativo spesso strumentale a volte anche penso insomma non non ipocrita di spiegare il la particolare ferocia che quel conflitto aveva ecco eppure quella spiegazione
Quella spiegazione
Risultava in in in insoddisfacente Zaza chiaramente non riusciva a spiegare a alcuni enigmi Poli vedremo con Paolo Rumiz oppure magari li li racconterò
Mia zia queste spiegazioni sia le altre di tipo invece più tradizionalmente sociologico sociale o variamente economicistico o le spiegazioni di tipo geopolitico no al Vaticano altro la c'era la la Germania il marco ecco tutte queste spiegazioni mi sembra che non riuscissero Maya
Al a spiegare compiutamente quello che avveniva ripeto i tassi il percorso che quelle guerre quelli in intreccio di guerra che noi chiamiamo la guerra nell'ex Jugoslavia hanno avuto e poi soprattutto non sono state in grado di spiegare
La la pace questo libro nuove
Io sarei stato tentato di iniziare con una con una banalità no che questo libro anche il passo il taglio di un romanzo come sapete ed è ormai una banalità diretti dei saggi no assomiglia a un romanzo questo libro effetti degli aspetti che mo'ti verrebbe ero una una un approccio di questo tipo è un libro che rientra nelle sue prime pagine mette in scena un uomo strano personaggio che appare e scompare
Tra in una duplice veste di massacratore efferato e poi di elegante acquirente nientemeno che in via Montenapoleone a Milano
è un libro che c'era una certa pagina parla degli odori delle citate diversi odori di morte che le varie Cittanova insomma dei dei passaggi di questo tipo hanno anche all'Ikea moti verrebbero una una
La dichiara la dire questo questo libro romanzi realtà un libro che rifugge dalla tentazione del romanzesco rifugio anche nello stile che molto sorvegliato si dedica un tentativo serrato dispiegare attraverso il racconto quindi con una dimensione anche narrativa ma di spiegare attraverso racconto quello che è avvenuto però di una cosa soprattutto all'aspetto romanzesco nell'uso della categoria dell'enigma
è un libro che mette in campo soprattutto fino alla metà quando gli enigmi cominciano a sciogliersi quando nell'esperienza di Vukovar
Paolo Rumiz afferra un filo che in qualche modo riesce poi a a a spiegare
A spiegare gli altri venti cioè il i diffusi enigmi
Che la guerra nella ex USL agli ha avuto e poi l'enigma generale quell'aspetto che rimane in buona parte indecifrabile sulla natura di quel conflitto e con lei in questo a un taglio un po'un po'romanzesco non a caso anche nella struttura c'appunto a metà delle centocinquanta o poco più pagine accade questa Epifania fu Comark questa sorta di rivelazione leggermente anticipata da un esperienza Ca'che aveva fatto a Timisoara cioè nella città rumena in cui venne messa in scena quel macabro
Forse quello è stato svelato ampiamente non la macabra esibizione di corpi
Riesumati dall'obitorio per spacciandoli come vittime di Ceausescu alimentando quindi una spirale che porterà se alla punizione di Ceausescu ma non al cambio di regime sapere che il processo rumeno il processo a suo di transizione più incompleto che sia avvenuto nell'Est europeo anche in buona misura per la drammatizzazione manipolata di quella sceneggiata Dimic Ohara ecco a è un libro che appunto parte da alcuni enigmi
Alcuni di questi effettivamente sono gli stessi che avevo io assistendo così da spettatore mediamente interessato a a quelle vicende no appunto l'enigma Vukovar e una città in cui è stata easy la ferocia la ferocia che gli avevo destare esibita apparentemente è stata esibirle stava nascosta
L'esercito io esercito serbo adesso DIGOS ha aperto no avverto Vukovar ai giornalisti ha mostrato una ferocia apparentemente da loro esercitata che aveva una natura
Ma naturalmente disumana che nessuna strategia di comunicazione
Può essere spiegabile il fatto di esibirla non sulla strategia razionale per così dire può essere spiegato il fatto di esibirla ecco di enigmi del genere ce ne sono molti di Piccoli scusi la parola è assolutamente inadatte enigmi del genere ce ne sono molti per esempio quello che penso abbia colpito duttili sarà Sarajevo non sta mai conquistata
Quando sembrava che potessero farlo le truppe serbe cioè non resisteva nulla non veniva mai conquistata questa stadio si prolungava il motivo dell'assedio e del era incomprensibile quando in a in altri in altri luoghi poi a Knin va bene ma insomma sono magari poi poi lascerò Paolo la spiegazione di queste cose in senso sono le cose poi formano formano l'ultimo enigma era appunto quello della pace una pace così repentina così immotivata nel senso belli
Come ricorderete tutte le polemiche sull'intervento si basavano sul fatto che un intervento che avesse un minimo di possibilità di successo nella ex-Jugoslavia si si doveva fondare su duecento mila a soldati e su un bombardamento di tot settimane la pace avvenuta dopo
Praticamente la minaccia del bombardamento nemmeno l'inizio l'inizio vero delle operazioni
Le operazioni
Ecco lo sforzo appunto
Poi abbandonò definitivamente la questione romanzesco perché appunto è una banalità lo sforzo di Rumiz però muore muove dalla dalla dalla Caf tentativo di spiegare questi piccoli io puntuali enigmi fino a ricostruire in qualche modo un'interpretazione generale che aiuta a spiegare
Il mistero di questa guerra
Questo sforzo sinteticamente consiste in questo
Alumix sostituisce a ogni spiegazione naturale di quel conflitto quindi alle spiegazioni fondata intanto sulla naturalità delle tenia dell'odio etnico oppure sulla naturalità di memorie e tradizioni
Ancestrali che confliggono a tutti questi elementi per così dire naturali sostituisce l'artificialità
Sostituisce cioè la la l'intervento preciso di forze precise interessi precisi abbastanza identificabili e spiegabili
Se ne accorge appunto a Vukovar questa avviene a pagina settantatré del libro quando improvvisamente con quell'odore di morte quella messa in scena
Sale nell'ingenuo giornalista perché Lusi racconta come un giornalista che in buona parte dei casi non dico che creda alle versioni gli fornite ma si basa sull'elezione li fornite tenta di ragionare sulle versioni
Fornite nei nelle varie guerre ex jugoslavi sulle motivazioni razionali che la grande stampa cercava di intravedere con l'invece sì avviene avviene una sorta di rivelazione in cui lui pensa alla percezione istintiva che nulla fosse accaduto per caso e questo è ovvio che tutto fosse tremendamente artificiale USA usa questa questa parola che tutto fosse tremendamente artificiale voglio dire subito non è un libro che rimuove quelle cose che noi sappiamo della ex jugoslava Ilia
Per esempio l'ancestrali ITA di un tipo di conflitti non mi sembra insomma che con molto equilibrio di su rifiuti Rumiz di a cancellare completamente
Questa questa interpretazione anche il valore non so parlare esso certo una frase a caso delle CRAI di Cresci
Reine dove dove lei posso della guerra si beve con il latte materno ecco corrisponda un'immagine che abbiamo delle riposare un certo tipo di stereotipo che non non è del tutto infondato nella nell'analisi di Rumiz ma in qualche modo questo stereotipo che quello dell'odio etnico della divisione etnica antica ancestrale per così dire lo ricollocarlo ridefinisce lo lo riposa lo riposiziona e lo spiega entro l'artificialità di quel conflitto artificialità che sta sta nel fatto che i gruppi dirigenti precisi hanno scelto strategie precise manipolando sentimenti e umori come questi precisi e quindi tradizioni storiche precise per degli scopi abbastanza precisi diciamo lo schema
Lo schema e questo incubo quindi la contrapposizione etnica non è più la causa del conflitto ma scrive Rumiz se il suo prodotto
Con la quale invece la vera causa il vero obiettivo
Per comizio e la cosa mi devo devo dire mi sembra finalmente convincente già finalmente mettendo insieme le spiegazioni le categorie che li usa mi sembra non riusciamo a lire una spiegazione convincente di un diciamo comprensibile di un enigma che altrimenti nella sua integrità complessità appariva indecifrabile
Lo leggo seduta fallo cancelletti cancellerà queste conclusioni
La causa e l'obiettiva uno scontro da un lato culturale e antropologico per così dire a uno scontro e quindi politico prima che etnico tra la cultura tra culture e ceti opposti quelli aperti tolleranti tendenzialmente cosmopoliti molto spesso più ricchi
Quasi sempre collocati nelle grandi città nelle medie città jugoslave e la cultura invece ancestrale primitiva al termine può essere usato senza senza disprezzo fortemente ossessionata dall'etno se dalla religione molto sì molto insomma abbastanza si parla di questo re religione una contrapposizione che trasversale quindi non è tanto tra non è solo tra singole tra diverse religioni diversi gruppi etnici ma è molto all'interno di essi l'obiettivo eh di questa guerra che manipola euro fatta manipolando queste forze questa contraddizione quindi trasversale sociale culturale antropologica definiamola come vogliamo più più e prima che etnica l'obiettivo di questa di questa di questa guerra è una sorta di selezione antropologica e qui mi sembra che si arrivi al cuore della spiegazione di Romiti al fatto che essa coincide manifestamente con quella che è la situazione attuale della ex USL aveva lo scopo di questa guerra secondo Rumi zeppa io sto ricostruendo con l'autore presente con la cosa imbarazzante no è meglio quando l'odore assente o al morto nei casi peggiori perché uno dice quello che gli pare servivo prese molto imbarazzante ricostruire perché io quello coi dice no invece quando son morti ma interpretazione si scatena gli si può attribuire qualunque
Il suo obiettivo una sorta di selezione antropologica che cancellasse quei ceti e quei gruppi d'operasse un enorme redistribuzione anche del denaro ecco per esempio
Il saccheggio per la categoria tipica getti via non so sembravano stereotipo Della guerra jugoslava in Sardegna apertamente esibito ampiamente Livio non nascosto come nei saccheggi tradizione non nascosto
Questa era lì l'enigma no non veniva nascosto veniva no in molti casi perché il saccheggio era funzionale a una redistribuzione diciamo economica ma anche simbolica a una rivista ciao a una redistribuzione
Con comasco
Ciampi siamo Spiro aggiungo
Questa questa redistribuzione tanto materiale nel senso che proprio è stato operato una grande esproprio l'esempio di intere regioni di intere zone dal marchese nel caso che vai soprattutto un esproprio che sposta completamente Rapp poteri economici e poteri diciamo poi pollici punta quindi la selezione Antropologia che spostando questi elementi da anche dal punto di vista economico soprattutto al punto di vista simbolico cancella ceti e gruppi interi ceti gruppo un'intera cultura la possibilità cioè di una coltura
Che guidi la transizione verso jugoslava verso una società aperta questa sarebbe la razionalità bandite esca che c'è sotto la guerra secondo io lo schema di dato molto e per cui la cosa sembra un teorema un complotto non è così questa sarebbe la razionalità
Banditi esca come la chiama Lou che c'è
Sotto sotto questa sotto questa guerra la garanzia per una nomenclatura che sostanzialmente la vecchia nomenclatura o i dintorni della vecchia nomenclatura
Di mantenere il proprio potere economico e ci sono le prove di una Tangentopoli jugoslava in questo libro che molto ha avuto un ruolo rispetta la guerra economico e politico qua il libro
Carriere Kubera in diciamo che c'è un due categorie che Luís USA che sarebbe interessante farsi spiega Dalu perché sono due categorie che apparentemente sono astratte invece sono molto suggestive molta adeguate a spiegare il karate appunto anche culturale di questo conflitto che sono urbani eccidio e memori eccidio potrebbero essere col spiegare queste categorie potrebbe essere la domanda con cui vorrei concludere ma prima voglio dire che appunto recuperando in qualche modo un taglio appunto romanzesco libro finisce con una serie Schopp scoppiettante tra continua per veramente di paradossi con una serie Pezzino insomma
Stridente persino inquietante in qualche modo apertamente provocatoria di paradossi il principale dei quali è che la guerra non c'è stata è stata una guerra farsa è stato una fare una farsesca messa in scena che ha provocato sappiamo duecento mila vittime è stato una farsesca messe in scena oppure altro paradosso che si conclude perfettamente motivato non è stata la fine della pax jugoslava titolista ma è stata una guerra che ha mantenuto la continuità dell'apparato diciamo più che politico culturale e mentale del sistema
Titolista
Ultimo paradosso quello che sarebbe interessante interessante ha su quale sarebbe interessante ascoltare
Ascoltare Paolo Rumiz se il rapporto che questa guerra Ackom Noè con uno che stiamo dall'altra parte allora questa è l'altro elemento non dei di cui Lendl e Niguarda abbiamo molto la parte migliore insomma del dell'Occidente a molto
Frettolosamente facilmente detto assi è una guerra che ci riguarda però il motivo per cui veramente ci riguardava non è mai stato così chiaro perché io per quanto conosco l'Italia
Non c'è una come non lo è quello se full all'Inter per c'è l'odio etnico non poteva essere qualcosa che riguardava noire in quelle forme con quelle formule con quelle radici con quelle tradizioni ecco il paradosso su cui un altro e paradossi su cui questo libro termina
è l'identificazione di qualcosa che davvero ci riguarda e che allora non sta in quell'intreccio tra lei e Tyco e il mitico il simbolico e religioni l'etnico il mitico il simbolico religioso che riguarda che c'è il senz'altro c'entra in quella guerra ma che nella interpretazione di Rubens viene spostato viene spostato appunto ha prodotto di quella guerra diciamo a hanno una sorta di prodotto collaterale di un di una iniziativa come quella delle guerre nella ex usare a quello che ci riguarda è qualcosa di diverso non è ed è la parte su cui termina libera quella su cui si dovrebbe più discutere perché ha qualcosa di diverso riguarda tanto
Diciamo il tipo di conflitto culturale per così dire contro la modernità che gli è stato messo in campo contro la possibilità quindi del prevalere
Dentro società che si avviavano come quella jugoslava o sono già come la nostra a diventare complesse la possibilità che prevalgano
Diciamo cedi aperti innovativi con capacità di iniziativa
Che quindi di di soluzione pacifica anche dei conflitti o dei o delle guerre quello ci riguarda diciamo mi se e poi anche cosa su cui lui Paolo Rumiz pene molto quell'intreccio tra economico e politico tra corruzione e scontro culturale e politico che era secondo lui è un elemento decisivo nella guerra ex-Jugoslavia e per la quale noi siamo maestri in tutto il mondo tanto che la parola che qui viene usata per descrivere quel conflitto e Tangentopoli c'è una gloriosa parola made in Italy
Qui ho svolto riassunto del libro doveva svolgere ho fatto del domanda Paolo che Rumiz che propongo che risponda alla fine non le ha mai non levi che alla fine no no è che alla fine parlerà proporrei di ascoltare i far parlare Tana De Zulueta sentire cosa ne pensa a vedere se ha domande obiezioni così palla fine risponde a tutti
Dunque io sono credo che sono molto grata
A Paolo Rumiz per aver scritto questo libro
Io penso che non deve essere stata facile lei mi ha detto stasera che si è tolto un peso
Credo che il libro al suo pallore in sei perché è una testimonianza tv teste o cullare attinto su tutto l'arco di tempo e cioè prima che scoppiasse la guerra
In Jugoslavia
Durante e dopo
Conosce la storia conosce gli uomini conosce le loro ragioni per cui vede con gli occhi molto più attenti della stragrande maggioranza dei inviati e i giornalisti
Ma il libro non è il solo il racconto di un testimone oculare
Contiene uno sforzo eroico credo di comprensione
Avendo visto diciamo l'inferno a voi luccio cocciutamente voglio tutto capire il perché
Io credo che la guerra nell'ex Jugoslavia Assia
La nostra débâcle cioè la un'amarissima sconfitta per la rotta
Di questo scorcio di secolo si diceva in Europa
Solo dieci anni fa ancora si poteva dire e parlare con grande speranza di una data sempre più mite che non ci sarà mai più una guerra in Europa
Invece ecco a me avevo secondo cerchio
Denis Mack prima di morire disse se c'è un'altra quella in Europa scoppierà per qualcosa nei Balcani
E bislacca essendo uomo molto
E dotto di queste cose non l'ha detto perché pensava che c'era un gene misterioso nei Balcani che faceva sì che scoppiano le guerre lì
Pensi sapeva che proprio in quel noto in quell'incrocio delicatissimo del continente si stavano incrociando e giocando
Dei manovre geopolitiche che sarebbe appunto sfacciati in una guerra
Invece noi speravamo che non non fosse più possibile io sono di una generazione nata dopo l'ultima guerra
E ero convinta che era assolutamente inconcepibile in Europa rivedere pellagra spostamenti forzati Teeth centinaia di migliaia di civili e di dimensioni bibliche accanimento e terroristico e sui civili
Una nuova tattica sottomissione che lo stupro organizzata e quant'altro
Alla alla fine i prima della fine di questa guerra l'Europa si è ritrovata disarmata letteralmente incapace di una politica estera comune incapace di una politica di difesa comune
E abdicando ai Stati Uniti il ruolo ti metti a teoretica errante
Ed è la forza che ha imposto Natashe una sorta di pace perché questo Rumiz da chiarisce bene che è una pace molto inquieta perché le sue premesse sano
Molto fragili
E tutto questo è stata diciamo
La dolorosa lezione della guerra Ennio che essa abbia credo che per noi interrotta sia stato particolarmente doloroso scoprire sì colpevolmente passivi
La nostra generazione dopo l'evento per esempio come la strage di essere preme Ca'
Si è trovata con una colpa non dissimile a quella di aver ignorato la prima evidenza dello sterminio degli ebrei
Ma se premi Cassano morti
Erano otto mila
Uomini
E suscitate
Nascosti in fase come ogni
Le testimonianze dei queste massacro no sulla bocca di tutti avevamo anche lei macine del campo titoli sia in cui i pochi sopravvissuti sono arrivati
Stremati
E credo che l'immagine più comma
Più dura
Credo che in quel momento che era il momento e delle vacanze estive qui a pochi chilometri di quello di quello che stava accadendo
è stata l'immagine di una giovane donna che si è per disperazione non lo sappiamo perché grazie per quel che ha visto quel quel che ha patito
Per le perdite che aveva sofferto e si era impiccata a un albero
Sono successe cose che pensavo a Memo danno ecco è narrata consegnati alla storia
Lo stupore descritto molto bene nel libro L'incredulità delle vittime
Che le ha consegnate inerme ai loro carnefici come è successo appunto I e per lei
Anche in questa città
Tutto questo ad Acciona connotazione molto buia al nostro continente in questo secolo
Insomma il quadro che ci presenta e che ci ricorda questo libro appunto
Desolanti io credo che la bellissima
Introduzione di Magris
Riassume
La pochezza
Del nostro
Continenti e di fronte ai avvenimenti
Dice Magris che abbiamo visto l'imbecillità dei diplomatici
La quelli tirati i capi di Stato i giochi che alternano passività interventismo a sproposito
L'improvvisa mutamento di rotta il colpevole silenzio sui massacri e la fol Lupi le disinvoltura della loro attribuzione
I circa la Rete intellettuali spesso in fondo è un praticamente i parassiti di quella tragedia
Ma non è che Rubens ci abbia solo messi di fronte a quello che si può chiamare la nostra cattiva coscienza
Il libro
Come ha detto il mio collega e è un libro avvincenti e si legge d'un tratto e devo dire che raramente il giornalismo
E anche letteratura nel senso che raramente i libri scritti dai cronisti sono al altro che articoli un po'più lunghi
Queste libero senza mai ti fai carie senza
Indugiare
Come dice l'autore stesso no sulla luna sopra il ponte di Mostar o l'onda del vento sui campi di grano
Questo libro è qualcosa di più del Cern malissimo
Proprio per il volto in cui ci riporta alla realtà
Al punto di nuovo Magris
Che non dovrei citarla tante mamme più Sciuscià
Parlate la realtà e dice la realtà
Oggi
Ecco Asia per norme così orrendamente fantastica da rendere inutile o impossibile l'invenzione letteraria
La vera letteratura nel nostro mondo è sempre più quella che come questo libro si limita a ritrae i fatti e farli parlare nella loro terra terribile fantasmagoria che può apparire
E farsi che è un romanzo può apparire appunto scolastico
Va il merito speciale per me
Nel senso che ho imparato molto è stato lo sforzo di smascherare quello che Loomis chiamai il grande imbroglio
E cioè quel comodo crescenti una guerra tribale
Di una maledizione quasi genetica
In innata in quella parte del mondo
Invece come il libro Petralia mentre vuole dimostrare
Questa apocalisse quasi vicino a noi è stata freddamente programmatica
Che c'erano i presupposti è un conto
Ma per Farneti vantare un incendio come dice Marchionne ci vuole il fiammifero
Disse il presidente americano George se non questo a OP c'è quella del secolo scorso che la prima vittima della guerra la verità e questo penso che è sempre stato così
Anche dai tempi
Dite Ario ed è la marcia dei dieci mila
La prima di quest'ultima guerra europea la disinformazione e credo che non sia mai stata elevata così sistematicamente astratti e CIA
Si faceva un po'di propaganda o Pati
Bugie ma qui erano strumenti no ti spostamenti non sono delle opinioni ma delle persone
Ci sono persone che hanno abbandonato le loro case proprio in base a infoltire informazioni
E questo fa sì che questa guerra
Una pagina molto dolorosa nel giornalismo nostra mio precedenti e mestieri conosco morti incalliti corrispondenti di guerra
Che sanno alternarsi profondamente segnati
Davo curasse non solo dall'orrore ma proprio attivo nel senso di frustrazione ti non avverte non essere riusciti
A compiere
Col servizio alla verità
In servizio di giustizia
Intanto ci sono troppi giornalisti morti nell'ex SIP si avvia credo che non c'è un conflitto
Devo che in proporzione sono morti tanti operazioni delle informazioni sono passati i bei tempi in cui il biglietto e vip stampa Press era un salvacondotto
E questo era ancora al confine la guerra nel Vietnam che stanzia una palestra per grandi carriere giornalistiche invece le carriere centralistiche nella ex Jugoslavia
Non si sono fatti perché chi abita cioè lavorare lì come dice lui raramente ha fatto molta strada
Intanto perché queste persone testimoni scomodi più si addensavano nei fatti e meno erano capiti ed ascoltati della redazione a casa
Io credo che il libro per un giornalista contiene anche un capitolo molto affascinante è un libro che dà prova un capitolo che dà prova di un rara prova di umiltà
Ci sono pochi giornalisti che confessano di essere abbindolati di essere di essersi sbagliati alla grande
E ne esce
Leo Messi racconta che
Dove quando raccontò alla strage di Timisoara ci credetti
E questa è la lezione sulla quale si basa dopo passione saggezza e il fatto che in ogni occasione tenta di andare dietro le apparenze
In base attivasse Novara
Le incongruenze di quel strana situazione così anche lì così orrenda da essere come si dice nel gergo anglosassone Astori e cioè il massacro di Vukovar
Sì ma al momento queste o per quanto è terribile lo devo capire cosa è successa qui e non era esattamente come Acquaviva
Credo che molte illuminante queste no
Così il metodo i vari passaggi per me fu Cobar per esempio io non conoscevo la dinamica di quelli di quell'aggressione
E credo che utile
Per un cittadino qualsiasi sarà utile conosce la anche Tess i grandi strategie per il diplomazia che voleva colpire
Come si passa manipolare
Un evento di questo genere
E invece doc consente di qualità e dietro le apparenze
Grazie al fatto che era sul campo è stato sul campo tanto tempo
Con la ricerca pazienti e dei fatti e la conoscenza della storia
Era volto bello credo se è d'accordo
Claudio Paolo che il coro immenso della nonna anca
Di di Magris no che a proposito della massacro decimazione dei sì ma questi giornalista settanta mila morti
Avevano contratto quanti erano e gli abitanti di Timisoara
Finalmente credo che
Per me
Mi aspetto impasti anzi a Ponzio
Qual è l'utilità quali la lezione in che modo questa guerra e importante anche in un Paese come l'Italia
E qui e città e nelle altre ore perché mi sembra conciso
E lascia la domanda teste
Si è detto che la percezione del pericolo diminuisce con l'avvicinarsi dello stesso niente come l'Italia dimostra questo assunto
Centrali per l'Europa IPA il cane sono ancora più centrali per l'Italia sono uno straordinario fattore di collaudo a tutto campo
Su squillo scacchiere noi possiamo misurare la nostra intesa con i altri Paesi dell'Unione europea
Ci abbiamo provato
La nostra capacità di esser Tarsia attiva dell'alleanza atlantica le nostre prospettive di intesa col mondo slavo tedesco è anche consumano
Possiamo anche mostrare la nostra capacità di competere economicamente ecologica antitedesco ti da scena politica marittima adriatica e dunque mediterranea ti serve BL nostre frontiere ad assorbire immigrati
E naturalmente sul fronte il pass balcanico possiamo verificare la Rossa capacità di darci una moderna politica di difesa e di sicurezza
Possiamo e fin qui
I risultati non sono brillanti io credevo che l'impegno deve segreti
Imparare le lezioni dell'esperienza
Di questa guerra
La mia
L'ultima domanda è questa perché nel nel libro Tisci che sei andazzo
Se andate nelle scuole
A parlare i cronisti identico ai miei ragazzi
E meno acino che quel che tu stavi tentando di fare far sì che il loro appieno gli anticorpi
Per consentire liti Carpineti e vitali esperienze
Operazioni seriale Orkestar simile a quella che hanno pattizio i cittadini di quello che era la Yukos apiario nursery molto curiosa di sapere cosa dici a questi ragazzi
Beh uno delle delle cose più interessanti di questa guerra è stato raccontarla poi
Vedere a disegnarsi nel nel volto di questi di questi ragazzi che mi ascoltavano nelle scuole superiori e nelle università lo stupore di fronte alla banalità la complessità ma nello stesso tempo anche la banalità dei meccanismi della disintegrazione sociale etnica che ha portato apporrà creato diciamo le basi
Di questo conflitto
Sottolineo la ripetitività perché una delle scoperte mia personale che ci ottenuto a riportare in questo libro e che il male il diavolo diciamo cioè colui che divide opera sempre nello stesso modo in un modo che assolutamente ripetitivo dunque prevedibile dunque mi risulta pazzesco pensare che i miei figli e i coetanei dei miei figli
Possano aver vissuto così da vicino un una una una guerra a portata di mano come queste e non averne tratto
I consigli necessari e l'esperienza necessaria per poi come posso dire vaccinarsi di fronte a la ricomparsa
Di germi di segregato re come questo
Questa guerra e che diciamo questo libro nasce da una constatazione
Di base de che la grande artificialità per tutto quanto è successo
Sei anni fa nel sette anni fa nel ormai sono otto anni fa nell'agosto del mille novecentottantotto era mi trovavo nella città di canaglie voracità del re significa letteralmente era una se era molto simile a questo la sera di fisarmoniche di cani di ristoranti aperti
Di nubi basse di pioggia incombente mi trovai di fronte a una impressionante processione dei contadini che dal dalle campagne circostanti portavano un un feretro indagini dato con Fiore preceduto da una banda verso un monastero sulle a molto vicino alla città
Sembrava qualcosa di assolutamente spontaneo qualcosa che nasceva dal folklore dell'anima profonda del del popolo di questo popolo danubiano
Seppi poi che si trattava che il corpo che veniva portato in processione era quello del di un di un errore serbo morto seicento anni prima
In una battaglia contro il turco che veniva riporta era stato di seppellito proprio quell'anno e ed era stato portato in pellegrinaggio in tutto il territorio serbo per si diceva dare pace a questo corpo in realtà seppi poi quando tornai a pari grado che tutto questo non era partito dal popolo ma era partito da una precisa decisione del Politburo comunista locale che d'accordo con la Chiesa ortodossa aveva deciso di riesumare questo corpo e di fare di questo corpo il di questa processione il grande catalizzatore dell'orgoglio nazionale che era stato tenuto chiuso in una bottiglia fino a quel momento dallo stesso partito
E in quel momento lo tirava fuori per sfruttarne la spremendo energia esplosiva veniva portato in giro
Perché già era stato deciso che bisognava arrivare a una guerra
Quindi da allora ho cominciato rendermi conto che molte cose che mi sembravano esclusivamente le conseguenze del conflitto erano in realtà lo scopo preciso di quel conflitto
Forse mia Malaj di una ossessiva dietrologia però devo dire e lo ripeto nel libro purtroppo questo tipo di spiegazione dietrologi che avevano sempre un loro fondamento è sempre una loro spiegazione
A posteriori
Quindi questo libro in realtà non vuole essere una una lettura una per tutte un diciamo è un pamphlet scritto molto velocemente l'ho buttato giù in un mese appunto per togliere un peso dallo stomaco anche per congedarmi da un argomento che mi aveva dato molto ma dal quale sentivo il bisogno di staccarmi ma ripeto un pamphlet che senta voleva sottolineare l'esigenza di un cambio di prospettiva nel modo di affrontare questi argomenti Pino avere c'eravamo troppo indugiato di su quello che era la l'aspetto naturale del fenomeno l'aspetto spontaneo come se fosse qualcosa che no una re sul vicenza dal basso ecco io ho rifiutato fin dall'inizio di vedere come preponderante questo tipo di lettura
E pur come detto Sinibaldi considerando importantissimo il materiale umano Jewel materiale genetico materiale e culturale come indispensabile la nascita di questa guerra però ho ritenuto necessario che la nostra attenzione affinché il la lezione forse è utile anche per noi non si spezzi spostarsi da questo tipo di lettura a una lettura invece molto più enigmatica
E cioè a quelli che sono i veri interessi di coloro che tutto questo hanno voluto e quindi sottolineare l'artificialità del fenomeno sottolineare l'esistenza
Di una classe dirigente che aveva nella guerra
E la sua unica via di salvezza
Abbiamo visto lo si è visto in più situazioni in più reportage giornalistici che il conflitto dei Balcani è stato in primo luogo una rapina perfettamente organizzata bene il sistema titolista al suo al suo al suo declino era anch'esso una rapina organizzata era in fondo qualcosa di molto simile alla nostra tangentopoli e allora
Perché non arrendersi di fronte a un'evidenza cioè che una guerra come questa voluta da una classe dirigente come questa non era nient'altro che uno sbocco di una situazione simile a quella di Tangentopoli
Gli asset
Non so se vogliamo proseguire anche perché il modo per far forse sollecitare Paolo Rumiz modo per diciamo raccontare al altri altri aspetti
Altri aspetti di questo libro
Come
Allora domando a far
Sì io
C'è una cosa che più tardi
Parliamo della possibilità dell'Europa servizio grazie alle ad attaccarla passi viziati Alfieri una politica di difesa estera comune
Invece cioè c'è Minelli però cioè i sospetti le stesse irritualità interne alle rotaie intimorite
Della Francia e della Gran Bretagna nei confronti tv Jobim mio crescente economicamente e politicamente della Germania in quella parte d'Europa
E perciò io ero assenso tacito all'espansionismo serbo e indirettamente il contributo ancora una volta delle vitalizi europee allo scoppiare di una guerra in quell'azione ha ceduto
Queste lenti messe e delle identità intercetti dunque il il crollo del muro di Berlino e quindi la riunificazione tedesca adatto due certezze alla classe dirigente
Post comunista jugoslava
La prima era che si arrivava alla resa dei conti e che senza una senza un'invenzione senza un un von un forte balzo in avanti quella classe dirigente sarebbe stata spazzata via così come negli altri Paesi dell'Est
Dall'altra parte la riunificazione tedesca
Creava il all'interno del del della Comunità europea una una prospettiva di egemonia di egemonia germanica che inquieta ma soprattutto i tradizionali antagonisti cioè la Francia l'Inghilterra io sono convinto che la percezione di questa di questa inquietudine
A Londra e a Parigi da parte della classe dirigente di Belgrado ha fatto sì che si sapesse a priori e l'Europa non sarebbe stata capace di agire
E di a bloccare sul nascere questo conflitto con la stessa decisione con la stessa unanimità che avrebbe potuto avere prima della caduta del muro di Berlino
Quindi diciamo in quell'anno c'era la chiave
Dello stato di disperazione di questa classe dirigente ma anche la certezza della sua impunità
Io volevo farti una domanda che riguarda il ruolo degli intellettuali della cultura e dell'informazione non andrò una volta detto ricostruito
Quello che secondo te è rapporto appunto tra il materiale esistente per così dire quindi il alla storia
Di di quelle popolazioni il tipo di culture appunto etniche religiose antropologiche di cui erano portatori d'acqua occorre come diceva Tana De Zulueta il cerino no tu hai appunto ai molto
Ed è una delle tesi forse quella principale di questo libro forzato appunto questo elemento quello dell'artificialità l'abbiamo chiamato per capirci dall'intervento consapevole non direi dietrologia in questo caso ma insomma alla scoperta degli Vello Veron cui da la questione sedici sei ora citato un ceto politico un ceto politico travolto travolto di fronte che di trota provvede la transizione problema comune a tutti i Paesi europei
Quando è caduto il Muro di Berlino sia di qua che di là dal muro di Berlino che in mezzo come era la alla Jugoslavia come noi poi aveva questa collocazione particolare allora ma volta detto questo ruolo della politica dei politici quindi che in buona parte hanno conservato il potere perché la nomenclatura
In particolare diciamo nell'area serba ma anche altrove la nomenklatura titolista opposto titolista quella che ha mantenuto il potere quindi voglio voglio dire questa tesi di di Lumezzane assoluta
E ha gestito questa guerra ne ha tratto i risultati nel senso che Tudjman
Non è non è il capo di un partito quel fondatore di uno Stato arma un personaggio di una intoccabile assolutamente intoccabile sapete non restituisce il consiglio comunale di Zagabria senza che nemmeno la cosa istituisce il Consiglio
Comunale di Zagabria democraticamente eletto senza che la cosa succede
Pronta detto questo dei politici diciamo e quindi anche di interessi concreti qual è stato se c'è un ruolo decisivo mi sembra degli intellettuali anche storicamente il memorandum dell'accademia delle scienze serba che nell'ottantasei sembra aprire la la la la la la stanza mostruosa dov'era sepolto il nazionalismo serbo norme Morando un famoso in cui gli intellettuali del primi rivendicano il diritto della Serbia
Questa regola intellettuale ed e della Chiesa che hai ora citato incidentalmente per quello che riguarda la riesumazione macabra e invece esemplare di un cadavere di una guerra e anche se l'esistente
E anche la guerra lo scontro decisivo in cui seicento anni fa nella piana del Kosovo i serbi fermarmi non fermarono può comunque furono sconfitti anche nelle ricostruzioni più consultazioni sia pente non non ebbe luogo preme no va bene quindi c'è una anche lì c'è un c'è un ancestrali tale la manipolazione qual è stato il ruolo degli intellettuali e della Chiesa e delle chiese enti la Chiesa ortodossa e scattò il ruolo più tragico è stato senz'altro quello di far credere che l'assemblaggio dei del non tanto delle nazioni ma quanto delle etnie jugoslave forse un'entità demoniaca
Cioè tale da entrare in in collisione con se stessa cioè condannata all'auto di synth che l'azione ecco c'è stata da parte dei letterati in particolare una raccolta sistematica nella letteratura e nelle fonti storiche della storia jugoslava di tutto ciò che poteva dimostrare questa tesi e il sistematico accantonamento
Di tutto ciò che invece poteva contraddire questa tesi ora questa questa questo tipo di interpretazione dei fatti
Per cui c'era un un'ovvia diciamo un ovvio scivolamento in questa direzione erede della selezione jugoslava è stato immediatamente recepito dall'opinione pubblica occidentale anche perché era la spiegazione
Più tradizionale più semplice e quella che ci consentiva
Di capire meno diciamo di autoassolve Ricci dalla dalla nostra difficoltà di capire
Ma comunque il ruolo degli intellettuali è sempre stato quello di accensione del primitivismo ce li siamo i primi timidi il primitivismo in sede
Non è omicida non è sanguinoso il primitivismo diventa offensivo quando c'è un intellettuale che arma il primitivo e gli dice tu devi uccidere quelle premia per questo motivo perché altrimenti il loro ucciderà notte
Una delle cose più impressionanti di chi vive di questa guerra e che le stragi più terribili sono avvenute laddove degli intellettuali diciamo dei professori e dei poeti dei pittori dei tecnici degli ingegneri si sono messi a capo di masse contadine assolutamente incapaci di muoversi da solo se non avessero avuto un capo di questo tipo
Poi non parliamo del ruolo dei giornalisti per i giornalisti che
è stato quello di non di registrare gli eventi ma di di determinarle
Si è talmente gridato al genocidio ai danni del popolo serbo
Che alla fine il genocidio è avvenuto in senso contrario ma poi da una terribile nemesi ricaduta Dosso dello stesso popolo dal quale lo stesso popolo del popolo la cui classe dirigente aveva dato inizio
Alla tragedia
Una nata a Zizzi grazie sei
Io iniziai diciannove Lezzi elemento anzi Tibet libero sì appunto è positiva eh mandati fine Azzali inchini e non tra pensanti la presenza se il campo di nemmeno sì opponente ogni una iniziali italiani pranzi in Italia un cane infiniti fa di più Chiatti e perse ogni impegnati lei e creste sms Intini il luogo comune appunto anche siano intenzionali disinteresse iniziale in quel che sta succedendo Abruzzi-Piccinni
E forse messe cioè fissi che
Fosse ad Appiano Lina Abruzzo fin qui una politica estera all'altezza in questi appunto
Sono assolutamente d'accordo
La distanza anche in termini di considerazione da parte delle popolazioni interessate per istanza che esiste
Tra Rockwell esistita finora tra la nostra politica estera e le cose stupende che hanno fatto gli operatori umanitari spesso a titolo personale
E la stessa distanza che esistevo esistita finora tra l'Italia politica elitario il Paese reale
Quindi io credo che questo dislivello sia segnato e lo dico nel libro anche dal numero di operatori umanitari italiani
Che hanno perduto la vita nei Balcani ciò indicano un coinvolgimento da parte delle delle delle coscienze del del della nostra gente che è molto ma molto superiore
A quello che appare il coinvolgimento o è apparso ripeto il coinvolgimento nella nostra classe politica in merito c'è una c'è stato soprattutto negli ultimi anni una volontà
Per vi carcere di di non far ragionare il nostro popolo in termini di interesse nazionale in termini di contesto storico di contesto geografico e politico
Se a terminare suspence passare la mezzanotte ringraziamo ringraziamo risolviamo