Cerimonia per i 50 anni dell'AGIS AGIS: Associazione Generale Italiana dello Spettacolo

Chi vogliamo cominciare
Signor presidente
Signor Presidente della Repubblica
Franco
Mi ha comunicato l'improvvisa impossibilità
Ad essere oggi con noi volute dalla Marco rivolgiamo al Capo dello Stato il nostro grato deferente pensiero
Della certezza che avremo modo in ok in bici in occasione di presentare l'ossequio e la volontà carovita ed operante dell'Agis poco fa
Il capo dello Stato cioè gli apre il seguente messaggio
Un improvviso impegno istituzionale non mi consente purtroppo di partecipare alla cerimonia indetta dalla società dello spettacolo ed il tredici luglio alla quale va intimamente desiderato essere presente
Cinquant'anni di proficua attività
Hanno caratterizzato l'impegno dell'Agis in un settore che ha registrato di
I profondi cambiamenti intervenuti nella realtà italiana
Proprio in questa sua essenziale funzione al mondo dello spettacolo non deve mai mancare la consapevolezza delle sue enormi potenzialità formative
Soprattutto nei riguardi delle giovani generazioni che dal cinema dal teatro dalla musica traggono ispirazione per i modelli di riferimento del loro agire
Il contributo dell'Agis dal fine potrà essere prezioso e con questo spiccio invio i promotori agli organizzatori e da tutti gli intervenuti il mio saluto più fare di noi caro Oscar Luigi Scalfaro
Onorevole vicepresidente del Consiglio
Signore signori amici
Nelle parole della ricostruzione materiale e morale dell'Italia finalmente libera un gruppo di esponenti del cinema lancio l'idea di dar vita ad una grande associazione Pisa tutelare diffondere valorizzare lo spettacolo italiano in tutte le sue espressioni
Cinema punto teatro di prosa musica danza circensi viaggianti
Nasceva così cinquant'anni orsono l'Associazione generale dello spettacolo l'Agis
Mille novecentoquarantasei mille novecentonovantasei
Si caratterizzò subito Lancisi come vero e proprio sindacato l'impresa i da tale ruolo assolse in questi anni con impegno ed intento unitario
Guardando a ritroso ha quasi del miracoloso lesse riusciti a tenere insieme settori tanto diversi
Anche se mai gli avversi offrendo così un punto di riferimento stabile sicuro non solo per l'incontro e il dialogo ma anche per la indicazione e l'operatività
Cinquant'anni
Un cammino lungo talora accidentato fra luci ed inevitabili ombre mettere aggiunte ai traguardi mancati con una presenza assidue puntuale
A sostegno di intrapresi e di attività mai l'imposizione a critica ma protesa sempre allora riconoscimento della qualità
In confronto continuo con Parlamento governo ed enti locali Lancisi è stata attiva partecipe vivissima
Senza invadere spazi altrui conscia dei propri limiti ma anche consapevole del ruolo non retorico ma oggettivo di ente esponenziale dello spettacolo italiano ecco l'accesso vede come aderenti ventuno associazioni tredici associazioni ed enti affiliati
Il cinema
Tutto l'esercizio cinematografico industriale parrocchiale con due mila cinquecento sale sette associazioni di cultura cinematografica con centinaia di CD circoli
E il teatro di prosa
Ventisei stabili fra pubblici e privati centottantuno imprese di produzione duecento e trentatré esercizi teatrali tredici Circuiti quarantuno fra cerchi di ricerche compagnie rivolti ai giovani
Per la musica tredici enti lirico sinfonici ventiquattro teatro di tradizione undici istituzioni concertistico orchestrali
Quasi un centinaio di società di concerto
Quaranta festival trenta gruppi di danza per i circensi centodieci operatori e due mila cento per i viaggianti e numerosissime imprese delle pubbliche attrazioni ricreative
Un complesso di oltre cinque mila aziende e di circa trentacinque mila addetti che assieme all'indotto garantisce oltre centocinquanta mila posti di lavoro
Un mondo articolato vastissimo significativo
Cinquant'anni
Impossibile ripercorre capire tappe del cinquantennale cambino
Mi si consenta di porgere sono un grazie semplice forte alle migliaia e migliaia di amici che hanno dato all'antis davvero tutto se stessi comune impedita e dedizione
Un pensiero grato e commosso va ai presidenti che dopo Italo Gemini si sono susseguiti alla guida dell'associazione Franco Bruno Carlo Maria Martini Davide Quilleri
Unisco loro i segretari generali i presidenti delle associazioni del del delegazioni regionali i soci i dirigenti gli amici i collaboratori
La memoria storica
E giusto e congruo revocarla
E proprio ora in un frangente ove si tende a rimuovere se non addirittura cancellare patrimonio di idee di esperienze e di valori
Sì e doveroso
Perché senza la memoria storica né si libera oggi né si costruisce il futuro
Il nuovo ovvero non vi nuovissimo di Maniero di comodo e sempre incarnato in un oggi carico di un ieri è ricco di un domani
L'ha chiesto oggi
Una Agis che fa memoria e porta in sé i suoi cinquant'anni e che si schiude nel contempo all'orizzonte degli anni Duemila
L'Agis che oggi rammenta non in rievocazioni Orio plastica ma in visione viva e feconda di prospettive
Signori amici
Il mondo cambia
L'Europa sia pure con non poche affanni cambia perché i muri son caduti e le porte delle divisioni diventano porte di libertà e di incontro
L'Italia il Paese reale e si sta trasformando anche sì come è stato scritto sembra muoversi come corpo sano che procede sciancato
La gente capisce interviene rifiuta frastuono i livellatori di cervelli e di volontà
Come supporre che solo lo spettacolo solo l'Agis possano star fermi
L'hic manebimus optime non attiene alla nostra realtà
Perché credo un processo di rinnovamento che si impone un desiderio di aprire porte e finestre per lasciare entrare e respirare aria fresca pulita
Una volontà di scrollare inviti vetusti impostazioni obsolete e del trovare nuove motivazioni per nuove intraprese ha ragione e chi ha scritto che noi oggi stiamo male non perché stiamo morendo ma perché stiamo facendo
Credere dell'uomo è un dovere verso se stessi richiama prosa spero
L'uomo una canna ma una calma che pensa ricordare De Pascale
I giovani particolarmente sono alla ricerca di una nuova umanità e rappresentano quello blog la speranza di cui parlava un giorno Bernanos
E una Bleus aperto proprio da quella ricca e feconda trama
Che trova soprattutto nella cultura la sua significazione più autentica
Ecco allora di schiudersi uno scenario nuovo
Dove la fantasia l'originalità la creatività il coraggio si sprigionano per portare freschezza
Allo stesso aspro quotidiano
Rompendo così vecchi scenari superando vecchi paradigmi abbandonando vecchie accomodanti assuefazioni per costruire invece cose nuove attorno alla fontana antica sì perché signori il volano star qui sta cioè nel versante della cultura ed è nella cultura che noi ci riconosciamo
E per la cultura che noi intendiamo operare come ci ricordava anni orsono della sua lungimiranza Goffredo Petrassi e qui che attestiamo il nostro impegno e qui che lanciamo la sfida
Quasi come Laura punteggi purificatrice del Fidelio beethoveniano
La cultura
Sentimento importante del sistema cultura e lo spettacolo
Con esso la virtualità dell'espressione artistica si materializza in occasione di comunicazione con lo spettatore
Il momento di socialità diffusa si traduce in forme di partecipazione espressione diretta e non mediata di libertà
Gli operatori del teatro del cinema della musica della danza del circo dello spettacolo viaggiante operano per dare una risposta alle domande da leggi genti di cultura di socialità di Samo intrattenimento pure un costante quotidiano impegno di creatività artistica e di capacità organizzativa
Altrettanto impegno ed Egitto attendersi dei pubblici poteri lo Stato le regioni gli enti locali
Il sistema culturale italiano appare invece estremamente e Iside frazionato e disorganico
Le pur esistenti risorse sono disperse numero agonizzante laddove invece la ricchezza culturale del Paese va esaltata valorizzata e non semplicemente difesa
Il ministero
Delle risorse culturali non è allora una trovata estemporanea di marchio centralista al contrario
Non si tratta di creare nuovi dicasteri anziano ai film ma di accorpare funzioni suscitare sinergie operare perché il treno occorra per usare una felice immagine proprio dell'onorevole Veltroni
L'aver affidato al vicepresidente del Consiglio dei ministri la delega per lo Spettacolo mantenendo la titolarità del ministero per i Beni culturali e ma indicazioni precisa
è un primo passo è un segno che noi vogliamo positivamente ed io desidero rinnovare all'onorevole Veltroni grazie sentito ed apprezzamento sincero per una delineazione che sta dando al suo impegno con grande sensibilità e disponibilità ma soprattutto in un quadro ricco di fermenti di stimoli e di un nuovo vero
L'attenzione verso l'esaltazione e l'ampliamento delle Autonomie e problematica complessa che travalica gli interessi del sistema culturale ma che però L'Unità roba e lo coinvolge noi siamo convinti assertori del valore anche operativo delle autonomie dell'arresto chiaramente e ripetutamente espresse della nostra carta costituzionale
E così profonda e questa nostra convinzione che abbiamo e per primi e di tanto il principio del concorso in materia di spettacolo fra Stato regioni e municipalità non ci persuade
Una strana concezione fretta e tecnocratica secondo cui un po'di spettacolo attragga lo Stato un po'alle regioni e un altro ancora i comuni no
La cultura non si frammenta non si segmenta non patisce distinzioni inserti e qualora che è stato regioni e municipalità devono concorrere al sostegno alla valorizzazione alla espansione di questo mondo dello spettacolo in una visione davvero sciolta di Dida ed articolata
Ministero delle risorse culturali certamente acide nello su burocratizzato non solo ma concorso con Regioni municipalità su tutto il ventaglio dello spettacolo
Un conto è il suo altrettanto anche i testi nello perché occorre davvero sottolinearlo questo nostro mondo esige sempre quel rispetto concreto e non solo verbale
Dello spazio di libertà Idi attiva ed anche operativa fermandosi ogni intervento dinanzi ad una Sorlini eludibile la solida la trasparenza e del senso obiettivo del servizio
Noi signori insistiamo molto soli quindici parità
E quindi sulla loro centralità del sistema delle autonomie perché sta nel comune la nostra stessa radicazione
Trovando cicli nella sala della Protomoteca in Campidoglio desidero salutare
Attraverso i rappresentanti del Comune di Roma tutti i sindaci dei nostri otto mila comuni
Primi cittadini espressione diretta delle popolazioni come tali riconosciuti e perché tali forti di un mandato che gli rende interlocutori di immediata rispondenza con le proprie comunità
Un decadente saluto porgo agli rappresentati da regioni assicurando che il dialogo con le stesse proseguirà in chiarezza i divi spirito di disponibilità al di là però di questo aspetto resta la validità di un principio codificato nella recente normativa
Sia ciascun settore dello spettacolo a darsi diciamo così la propria legge
La frontiera e qui la legge recepisce e giuridici sa ciò che da Società pone la legge insegnava Capograssi non precede mai o quasi
Ora non spetta certo la società dello spettacolo fare le leggi le spetta però di parlare di proporre e di esporsi
E in quest'ottica che rivolgiamo il nostro pensiero al Parlamento momento centrale ed insostituibile della costruzione democratica e cogliamo l'occasione per porgere i senatori e deputati il nostro ringraziamento per la sensibilità e l'alto impegno assicurando di di tutta la nostra più aperta disponibilità
Il ministro Veltroni ci ha chiesto i temi e progetti
I presidenti delle Commissioni parlamentari competenti senatori ossicini io onorevole Castellani ci hanno chiesto ancora opposte e proposte
L'Agis risponde
E se il cinema a strumenti legislativi di data non lontana prosa musica danza ci richiede abitanti hanno già elaborato proprie proposte
Molte delle quali anche pubblicamente presentate
Dovranno ora vediamo sintonizzati Gobbi quadri istituzionali carezze poi riconsegnato e come contributo come apporto lucky spumante senza invadere terreni non propri con distrazione e pronta a dialogare a confrontarsi a proporre per lavorare insieme come soggetto politico forte
Un lavoro un impegno per la cultura e nella cultura
Ma il mondo dello spettacolo signori e un corpo vivo composto non di robot ma di persone di uomini e di donne che lavorano ecco perché il nostro rapporto con i lavori Giorgio lavoratori tutti di ogni ordine e grado e con le stesse rappresentanze sindacali e in un certo senso atipico
Sì perché al fondo siamo tutti dalla stessa parte sulla stessa barca e pur delle giuste distinzioni di ruoli e funzioni ci incontriamo nella tutela e nello sviluppo di un comune servizio e di un comune impegno
La riforma istituzionale dello spettacolo e al volo un unicum
Che dallo specifico allarga i propri confini al più vasto ambito di tutte le attività culturali
Fino a distesi i rapporti con la comunità internazionale e significativamente con l'Europa laddove l'interesse per la cultura ha trovato espressa codificazione delle disponibili Maastricht disposizioni che dovranno essere ancor più esplicitate delle imminente nuova normativa comunitaria
Gentili signore signori
Nel mille novecentottantacinque
La legge istitutiva del Fondo unico per lo spettacolo il FUS
Volle assicurare allo spettacolo stesso un sistema finalizzato a supportarle l'attività l'evoluzione delle strutture la produzione artistica dall'ora gli operatori dello spettacolo hanno fatto la loro parte
L'offerta è commentata e in tutti i settori si è registrata una crescita di spettatori
Risultanti globalmente apprezzabili
Ma pur sempre inferiori a quelli potenzialmente consigli minimo
Se la promozione di una politica organica dello spettacolo non fosse stata fortemente condizionata dalla continua decurtazione delle risorse e dalla mancata promulgazione delle leggi di settore che dalla legge ma tre del mille novecentottantacinque dovevano essere indispensabile volano
Ciò nonostante si è prodotta attività sono stati offerti servizi sono stati raggiunti gli obiettivi di crescita culturale e di risultato economico
Siamo consapevoli che esistono sacche di inefficienza dispersioni di risorse e che talora è affiorata una latente propensione all'assistenzialismo
Rifiutiamo peraltro facili scandalismo e generalizzazioni assolutamente impropria ed arbitraria
I difetti nel sistema ci sono e vanno corretti
Ma solo incidendo e profondamente sulle cause che ne costituiscono l'origine l'assetto istituzionale inadeguata l'assenza di una chiara ed efficace normativa la carenza di mezzi e di moda le risorse per un'amministrazione peraltro volonterosa e preparata
Rimuovere questi ostacoli è doveroso
La chiarificazione di rapporti porterà ad una migliore distribuzione delle risorse puntando con decisione ad un afflusso di nuovi apporti
Nel presupposto però che l'intervento pubblico mantenga sempre intatta la propria funzione di motore centrale del sistema
Solo così infatti il coinvolgimento del privato potrà trovare ragione improvviso un coinvolgimento che sarà allora vero serio persuasivo attraenti noi crediamo che sia giunto il momento di andare oltre il FUS ormai superato nelle sue finalità guardando a valle a Regioni e Comuni ed a monte ai fondi europei e dal loro utilizzo
Panorami nuovi scenari gli altri prospettive suadenti possibili
Sì mai forse tanto come oggi si parla di cultura eppure mai tanto come oggi il mondo dello spettacolo non gode di molta fama appare in un mondo solo spendaccione chiuso
Noi non siamo qui oggi a far programmazioni
Vogliamo solo dire con umiltà e senso di responsabilità
Che all'inizio che all'inizio del secondo nostro cinquantennio e dall'alba del terzo millennio la strada che vogliamo percorrere è una sola
Quella della cultura e del servizio culturale e per ciò stesso rifiutiamo qualsiasi logica corporativa
Noi non siamo la corporazione dello spettacolo
Siamo nel mondo dello spettacolo e come imprenditori dello stesso partecipiamo atti per il processo di rinnovamento e di cambiamento in atto nel Paese
Così come ha detto il percorso del serramento economico che da quello inerente l'occupazione specie giovanile
L'indotto che proprio il nostro settore offre se liberato da strettoie burocratiche che nulla hanno da vedere Colin sempre necessario controllo proprio di uno Stato di diritto dovrebbe far considerare in un'ottica più aperta questa tematica dedicata e compresse
Un grazie sinteticissimo a tutti gli intervenuti a questo nostro incontro Agli onorevoli sottosegretari
Agli onorevoli senatori e deputati ai rappresentanti delle Regioni delle autonomie locali
A quanti ministro Maccanico solo nove corretta il professor D'Addio hanno guidato il dipartimento in questi anni di transizione al capo del dipartimento stesso dottor Carmelo Rocca riunisco tutti i suoi collaboratori
Ai presidenti di rappresentanti di enti ed associazioni con i quali abbiamo qualche ingenuità di rapporto a coloro che operano nel mondo dello spettacolo all'appaltante sindacali alle Uto Rita alla stampa al meglio alle alterati alle televisioni ai soci agli amici e sostenitori a tutto il mondo lo spettacolo italiano
Cinquanta
Si chiude una pagina e se ne apre un'altra
Anche la nostra struttura interna si aggiornerà era meglio sintonizzarsi Sini dei tempi soprattutto valorizzando le nostre autonomie territoriali
Incentivando gli apporti di nuovi soggetti rivolgendoci con particolarissima attenzione al mondo dei giovani
Per la formazione anche professionale in un rapporto vivo con la scuola l'università la ricerca per l'educazione anche di nuovo pubblico per l'occupazione e la qualificazione e con una speranza che volontà
E finalmente nelle scuole vi si insegni il solo Verdi e Wachter Ibsen e Pirandello e si sappia di Rossellini e di Fellini
Che i conservatori non siano fabbriche di disoccupati
Che i centri studio non siano pretermessi magari perché poveri ma siano sempre occasioni valide per andare avanti per aprire orizzonti per valorizzare creatività e produzione
Torna il grande volando della libertà
Il volano più alto della dignità dell'uomo come ci ricordava di recente proprio Presidente dalla Repubblica l'Agis vuol davvero essere un centro di valori di imprenditori che lo spettacolo che fin dall'inizio non la propria attività anche economica al messaggio culturale c'è poi sempre il messaggio dell'uomo per l'uomo
Le persone
Di una certa età usano dire il mio futuro è alle spalle
Noi abbiamo letta
Ma il futuro ci sta dinanzi vogliamo costruirlo insieme
Perché è sempre vero l'antico adagio non temere di avanzare temi solo di fermarti
L'Agis
Per noi chi vi operiamo mi sovviene una riflessione di Theodore Roosevelt che riprende cioè Enfield
Non conta l'uomo che mostra come forte inciampi o dove chi fa le cose avrebbe potuto farle medio il credito
Va all'uomo che effettivamente è nell'arena il cui volto deturpato dalla polvere che lotta con ardimento che commette errori e manchevolezze perché non vi è tentativo senza errori o manchevolezze
Chi conosce da grande devozione
E si spende in una causa di niente che se va bene Colucci alla nella clandestinità vista del dovere compiuto e che si va male essa che il suo posto non sarà mai con quelle anime chimiche e faide le quali non conoscono l'editoria né sconfitta
Signor vicepresidente del Consiglio
Signore e signori il nostro cinquantesimo si intreccia con quello della Repubblica una e indivisibile
è una felice contestualità che attesta come il segno la nostra intensa partecipazione alla vita della società della nazione della patria
Fedeli sempre ai valori immarcescibile i della nostra carta costituzionale
Questa fedeltà lui rinnoviamo oggi perché la fedeltà dei nostri padri perché la fedeltà che trasmettiamo ai nostri figli perché la fedeltà che comunichiamo come mondo dello spettacolo
Sì e la fedeltà a quella Costituzione che come ammoniva Piero Calamandrei costituisce sempre il testamento di cento mila morti indicano ai vigili la via dell'Avvenire
Maurizio Scaparro rivolgerà ora un indirizzo sul tema centrale spettacolo e cultura re
Caro Vicepresidente il Consiglio
Cari amici tutti
Io credo sia un segno
Di buona fortuna ricordare i cinquant'anni dell'Agis in un momento di grandi cambiamenti nel nostro Paese
E se non è segno di buona fortuna porto almeno chiamarsi un felice avvertimento
Lo stesso avvertimento che aveva fatto ricordare pubblicamente qualche mese fa al presidente Mazzaroli una battuta del Galileo di Brecht che mi è particolarmente cara e che cito spesso ci attende un grande viaggio perché lei quantico è finito e siamo nella nuova era da Centanni è come se l'umanità si aspettasse qualcosa
Le città sono piccole le teste altrettanto piene di superstizioni e pestilenze ma ora noi diciamo visto che così è così non deve rimanere perché ogni cosa si muove amico mio
Io sento naturalmente la responsabilità di parlare a voi non soltanto come uomo di teatro ma anche come parte di un mondo ben più ampio e complesso
Quello dello spettacolo e nell'Agis raccoglie la musica il cinema i circhi la danza e appunto il piano
Così ricordo i cinquant'anni suoi di vita l'Agis ha vissuto i tanti mutamenti non solo di governi ma anche di attenzioni verso lo spettacolo e verso la cultura
In questi anni o almeno in quelli che personalmente io ricordo abbiamo avuto spesso nell'Agis una seconda casa dove riunirci tende diverse dello stesso campo per una necessità credo vitale soprattutto nei lunghi
E non mai completamente eliminati i periodi di disattenzione verso non le singole tempi ma verso il campo tutto verso la parola cultura batte Siena mente ignorata dal potere come la parola amore
I miei primi incontri ricordo con l'Agis coincidono negli anni settanta ottanta con un fermento di discussioni che in quella casa coinvolgevano nel nel teatro ma credo anche negli altri settori attori scrittori musicisti registi organizzatori
Resto personalmente convinto che quegli anni fossero naturalmente fecondi per questo intreccio di passioni e ricerche non legato solo a interessi pur necessari di mercato
I grandi temi di allora
Con i quali si incontrava si confrontava lo spettacolo l'Agis con il ministero dello Spettacolo prima con il Dipartimento dello Spettacolo oggi
Sono sempre quelli dei rapporti fra pubblico e privato fra Stato e Regione fra Italia Europa e quelli da non dimenticare mai fra creatività e istituzioni
Io sogno per questo per i prossimi cinquant'anni una agisca pace di cogliere i segni di un tempo che cambia rafforzandone i vari settori l'attenzione verso la promozione dello spettacolo in Italia nel mondo verso la formazione professionale
Verso stimoli nuovi per la produzione verso l'occupazione giovanile verso i possibili processi di interdisciplinarietà verso tutti quei segnali
Che possono costituire una risposta a quella emergenza creatività che oggi a mio avviso primaria e di fronte alla quale il governo deve fare la sua parte ma non la nostra con uno scarto di fantasia in grado di suggerire nuovi traguardi per lo spettacolo in Italia siamo ora finalmente di fronte a una svolta che attendevamo da sempre
Ci si dice chiaramente in modo non equivoco che la parola cultura assume un significato fondamentale per il governo per il Paese e quindi per tutte le tende nel nostro campo
Grazie signor ministro o momento di importanza storica anche emozionante per lo spettacolo italiano ma se vogliamo non spegne questa rivoluzionario atto di volontà e questa speranza grande dobbiamo cercare di vivere
Altrimenti
Questa avventura tutti noi
Ma scelgo con pudore per primo protagonista l'artista
Ricordo a tutti noi che prima viene la fantasia la creatività lo spettacolo e dopo la sua divulgazione questo se vogliamo evitare che lo spettacolo si riduca in Italia soprattutto al riciclaggio del già visto che ha già prodotto
Auguro quindi all'Agis di essere vicino al cinema alla musica alla danza ai circa il teatro con questo spirito sono cioè certissimo caro ministro che lei percorreva la strada del nuovo dicastero per arrivare una vasta riforma delle politiche pubbliche per lo spettacolo e che questa attenzione significa anche tempi non affrettati incontri di conoscenza e di stimoli reciproco
Con le varie componenti del mondo dello spettacolo noi tutti visto anche il quadro raggiunto di stabilità politica dobbiamo essere attenti però nel proporre nel chiedere semmai vorrei chiedere questo sì
Di curare con estrema attenzione la fase delicatissima di transizione
Perché non si intervento inni non si interrompa prima di altre decisioni e indicazioni alternative il percorso che contiene ha tenuto in vita lo spettacolo grazie all'Agis grazie anche alla difficile faticosa opera del Dipartimento dello Spettacolo agli anni Novanta
E grazie al pubblico pubblico che è stato non dimentichiamolo componente indispensabile del nostro lavoro introduzioni che altrimenti potrebbe risultare persino fatale per molte imprese
Come lei caro ministro come il Governo come Parlamento possiate realizzare nei prossimi mesi anni il comune desiderio di conoscenza di movimento è un grande punto obbligato di riflessione e passa non solo in Italia attraverso il rapporto dello spettacolo e dell'arte con le istituzioni rapporto difficile fatto da sempre di posizioni dialettiche di attenzioni e tolleranza l'enciclica dove il grande pericolo semmai è sempre l'immobilismo alla lunga storia il rapporto tra le istituzioni e gli artisti io credo che dovremmo aggiungere senz'altro il potremo raggiungere nuovi ponti sono convinto che nei nostri anni la battaglia si può vincere assieme se sapremo costruire l'incontro fra istituzioni e movimento non relegando le istituzioni e qui mi riferisco anche alle istituzioni culturali
Per miopia o per convenienza nel ruolo passivo da passito di conservazione museale e non presumendo che il movimento posso invece nascere svilupparsi solo al di fuori delle istituzioni
E ancora considerando che le istituzioni sono vive io sto lottizzati che siano contenitori e noi vivi aspro utilizzati che si sia contenuti e quindi usare le istituzioni non subirle eliminare coraggiosamente con inutili crearne anche di nuove se necessario
Penso in questo momento e credo giuste indicarle qui ai nuovi scenari che si aprono all'Italia nell'immediato futuro per esempio la ricerca alla richiesta di maggiore autonomia da parte delle regioni e qui vorrei almeno ricordare che l'Italia un Paese diverso per esempio la pancia dalla Francia e da altri Paesi europei
Qui culturalmente parlando non avrebbe senso come a Parigi la centralità di un teatro nazionale perché l'Italia non soltanto in teatro ma anche e l'Italia delle di che dialettale lingue culturalmente penso alle tante differenze tra regioni e regioni e al compito che può essere anche dell'Agis come è stato anche letti per il teatro di fare da cassa di compensazione delle differenze
Penso e chiedo questo
Sia giusto anche queste indicano qui al fenomeno di esaltante interesse che nasce dal nuovo momento nelle grandi città e delle città d'arte che mi auguro non sia messa in grado di poter agire con strumenti legislativi adeguati alle attese suscitate
Penso non solo che la a per l'Agis ma per tutti noi a grande futuro possibile dello spettacolo italiano
Caro Vicepresidente veniamo da lontano e arriveremo lontano perché l'arte e lo spettacolo la cultura prendono quasi inesistente la differenza di spazi e di tempi
Che poi ci siamo in Campidoglio voglio concludere ricordando due brevissime grandi battute del giudice è semplice
Quante volte Cesare che ora giace disteso sotto la statua di Pompeo e che non vale più della polvere quante volte dovrà sanguinare in teatro
Per quanti e quanti secoli a venire questa grande tragica scena verrà rappresentata gli Stati non ancora nati in lingue non ancora conosciute buon lavoro a tutti noi auguri all'Agis auguri allo spettacolo Italia
Ringrazio Maurizio Scaparro per il suo elevato indirizzo prendono la parola al vice Presidente del Consiglio onorevole Veltroni se l'Agis compie oggi cinquant'anni l'onorevole Veltroni ne compie oggi quarantuno e quindi facciamo no
Ringrazio ringrazio degli auguri malata sono venuto per fare gli auguri pensavo di riceverli
Io ho preparato il testo di un discorso di quelli da bravo ministro come si dice perché con tutte le cose però siccome sono un ministro un po'indisciplinato dirò delle cose invece a braccio
Dirò vedeva in questa sede perché qui c'è
Diciamo uno dei riferimenti fondamentali del mio lavoro che appunto il il mondo dello spettacolo tutto di quelli che lo spettacolo fanno di quelli che si preoccupano
Ti fanno vedere
Le due cose non sono l'una meno importante dell'altra
E perché penso possa essere un'occasione per affrontare insieme ruberò poco tempo ma insomma
Spero di poter dire cose che possono interessare le persone che sono qui
Affrontare insieme alcuni problemi e indicare alcune vie di soluzione io ho molto apprezzato del discorso che ha fatto il presidente Mazzaroli proprio il fatto che diciamo le circostanze di celebrazione tendono inevitabilmente a far girare la testa dietro
Disse e guardare il passato non mi pare che bene abbia fatto e seguire l'ammonimento biblico per il quale ogni tanto guardare troppo spesso il passato rischi si rischia di trasformarsi in una statua di sale invece a guardare in avanti guardare in avanti pensare immaginare progettare e costruire un futuro
Il futuro lo spettacolo italiano che
Buona parte del futuro del nostro paese io
Oggi io
Trascorso la mia giornata parte
Siamo dalle otto e mezzo stamattina cui ho incontrato e poi pare il ministro di queste cose molto affascinante ma alla fine si intrecciano ho cominciato incontrando il presidente in Mozambico alle otto e mezza
Poi ho incontrato la squadra olimpica di Carlos di no di la squadra olimpica che va ad Atlanta e no e mezza possono dato in Commissione cultura alla Camera dove c'era l'audizione per
Per gli indirizzi programmatici del mio del mio Ministero passo è andato al senato anzi qui c'è il senatore D'Onofrio che era già ascoltato alcune delle cose che ora dirò ma insomma mi pare giusto dopo averle dette in Parlamento
Dirle alle persone che sono qui e ora sono qui ci sono modi migliori diciamo di passare proprio compleanno ma insomma
Diciamo avendo scelto di fare questa questa vita questo lavoro e francamente ce ne sono di molto molto peggiori per quanto faticoso possa essere non ho nulla di cui lamentarmi anzi sono assolutamente grato a alle circostanze che mi hanno portato a fare un lavoro nel quale spero di poter essere utile per cose delle quali credo che mi appassiona perché mi piace
Tuttavia
Appunto lo sguardo rivolto in avanti può servirci a capire
Che noi abbiamo una grande opportunità
Almeno questa è l'intenzione del governo è intenzione del governo è quella di portare diciamo dalla periferia al centro un tema che è sempre stato considerato marginale proprio la geometria dei potere diciamo così no il fatto che al di là della persona il vicepresidente del Consiglio si occupi di problemi della cultura
Può essere un indicazione di priorità vicepresidente considerati i governi si occupavano di ministeri
Ben più tra virgolette importanti di quanto non sia considerato stato storicamente considerato il Ministero Beni culturali le discipline dello spettacolo vagavano appunto un poi impercettibili nell'aria le responsabilità politiche con amministrative erano certe ma quelle politiche dello spettacolo e dello sport
Dello spettacolo se ne sono occupati dei sottosegretari
Incaricati di queste in altri casi se ne sono occupati sottosegretaria presidenze quali gettavano uno sguardo più o meno appassionato e più o meno intenso ai problemi
Dello spettacolo stesso lo sport si era ridotto ad una sorta di ufficio senza nessuna responsabilità politica invece
Mi pare ci siano molte cose da fare questo insomma l'abbiamo cercato di unificarle di portarle in una zona nella quale fosse comprensibile
Che per la responsabilità politica che affronta questi problemi cioè appunto la vicepresidenza del Consiglio era evidente l'indicazione di una scelta di priorità che corrisponde all'intenzione di questo governo ma mi permetto di dire in questo caso corrisponde a quanto ho potuto verificare queste prime circostanza discussioni in Parlamento corrisponde ad una volontà comune del Parlamento
Noi abbiamo un grande bisogno di rimettere ossigeno io ho usato oggi in audizione una espressione di aprire una nuova stagione una nuova primavera per la cultura
Credo che tutti quanti sentiamo un po'di pesantezza sentiamo poi pesantezza sentiamo
Che ci sono molti problemi è vero che certi consumi soprattutto mondo spettacolo incerti comparti vanno bene in altri vanno meno bene
Ma non ci sentiamo che c'è una sorta di insomma come un gigante imbrigliato
Sentiamo che questo mondo è molto meno di quello che potrebbe essere sentiamo che c'è
Nella vita di questo Paese una forma di come dire di implosione dal punto di vista della dei consumi culturali penso a ai giornali penso ai d'indagine Istat che c'era raccontato di un universo di frequentazione con il cinema il teatro la musica molto sporadico
Assolutamente più sporadico di quanto non sia in altri Paesi europei diciamo vicini a noi
Penso a quello che ci dicono le indagini cioè di questo Paese conosce una sorta anche di inquietante analfabetismo di ritorno
Che il numero delle parole delle quali disponiamo per effetto della come dire escavazione di dialettico anche della riduzione del numero di parole che il linguaggio dei media inevitabilmente porta con sé il numero delle parole che viene usato per per spiegare le cose per articolare il proprio pensiero si è fortemente ristretto
Sappiamo che abbiamo un immenso patrimonio che è sbagliato chiamare petrolio perché Petronio appunto si si estrae sino a fine poi si vende non è il caso del quale stiamo parlando
Abbiamo un immenso patrimonio che quello dei nostri beni culturali che nessun altro Paese del mondo e queste dimensioni ma abbiamo anche un immenso patrimonio di talento che è un valore
Altrettanto spendibile di talento musicale di talento teatrale di talento cinematografico vi cito uno per uno senza entrare nel merito ma è assolutamente così non lo dico perché dobbiamo sventolare la bandiera e dobbiamo sentirci orgogliosi questo credo che lo potrebbe dire ciascun paese penso che all'estero quando si pensa all'Italia quando si parla dell'Italia
Si parla in primo luogo di quello che questo Paese ha prodotto in termini di fantasia e di creatività è così così Seba insomma
Faccio un esempio per tutti se appunto Martin Scorsese si preoccupa gli Stati Uniti di mettere insieme che le energie per
Valorizzare il cinema italiano è perché evidentemente il Pd De Sica di Rossellini cavo di Fellini o di Antonioni o di Rossellini sono rimasti in qualche misura centrali nel processo di formazione di una generazione così è per il teatro per la musica
Questo siamo noi e non è che improvvisamente abbiamo di sì imparato non è che improvvisamente il talento è crollato non è che eravamo noi abbiamo dietro le spalle una tradizione che altri non hanno io dicevo oggi appunto questo è un Paese in cui scavi per fare al ai parcheggi del Flammini o l'Auditorium e trovi una villa romana
Vuoi mettere un calo della Sipra che trovi un ancora che che però impedisce una stratificazione di un insediamento urbano del terzo secolo avanti Cristo noi siamo per fortuna il deposito di queste culture che si sono l'una diciamo sedimentata sull'altra e e e per paradosso ogni tanto le riscopriamo è dunque inevitabile che come dire chi di noi chi di noi italiani ha deciso di cimentare se stesso nella nel talento abbia dietro le spalle una come dire un background molto più ricco molto più massiccio di quanto non si può sapere dove magari diciamo ci sono altre esperienze più più fresche dunque inimmaginabile che improvvisamente per una sorta di accidente della storia il talento italiano che è una cosa connaturata alla storia degli italiani il talento italiano sia
Sparito volatilizzati
Il problema è che non c'è stata da troppi anni una politica per questo
Una politica della cultura
Quando dico politica per la puntura intendo dire una cosa molto discreta
Perché in generale la politica dovrebbe essere discreto ma se c'è un campo nel quale deve essere due volte discreta il campo dalla produzione culturale
Il compito nostro il compito di chi oggi ha responsabilità politiche è di asfaltare
Dopodiché succeda quello che deve succedere io non mi devo preoccupare di qual è il colore delle macchine e chi le guida la mia preoccupazione di fare più strade possibili perché possano circolare più macchine possibili possano possano farsi più esperienze possibili possano cominciare più viaggi prossimo
Ascoltare null'altro
Mi ricordo una famosa frase diciamo governare e asfaltare diceva un classico e probabilmente nel mondo la cultura questo è due volte per me almeno è vero c'è un limite al quale non come la porta dell'Angelo sterminatore di Buñuel non si va oltre si rimane dentro
Oltre quella linea la politica non deve andare il governo non deve andare l'istituzione non devono andare ma c'è tutto quello che sta di qua che la politica deve fare che non ha fatto
Allora
Portare la cultura al centro per ridare ossigeno a questo Paese ossigeno noi non possiamo essere il Paese del di Stranamore con tutto il rispetto o del suo omologo che c'è su sulla RAI perché io non distinguo più RAI e e il resto sono tutte uguali
è un solo modello sostanzialmente omologo a parte alcune felicissima eccezioni
Ma che ha un peso assolutamente preponderante nel formarsi delle nuove generazioni dei loro linguaggi della loro fantasia
E dunque dovremmo occuparci accadesse televisive le parlò di qui a un attimo ma noi siamo un Paese che ha bisogno di portare soprattutto le nuove generazioni
Ma non perché li si porta con il pullman costretti ma perché si fa venir voglia di vedere un film di dire se bisogna andare ad uno spettacolo teatrale di ascoltare uno spettacolo musicale
Oggi vedere un museo un monumento
Allora
Portare la cultura al centro per ripristinare un po'di ossigeno per tutto portare la cultura al centro perché se c'è un'aria di possibile espansione occupazionale non devo attingerà Dell'Orto di spiegarlo sono esattamente tutte le aree collegate
Alla qualità della vita essendo questa una società che tende ci auguriamo sempre di più comunque questo Mino per questo governo l'obiettivo a ridurre le diseguaglianze sociali dunque a creare dei bisogni altri dei bisogni materiali principali
è chiaro che la soddisfazione di questi bisogni che sono bisogni di alimentazione intellettuale saranno sempre più importanti ambiente cultura spettacolo innovazione tecnologica servizi alla persona sono le grandi aree di espansione
E creare
Ma intanto cercheremo di darci uno studente abbiamo chiamato se è stato discussioni interminabili ministero per la cultura della cultura
Ci sono evocati spettri che io capisco ma che considero sbagliati da Minculpop a allo stallo visivo quelli sono gli affetti dei regimi autoritari
E qui per fortuna c'è una democrazia forte nella quale chiunque vinca e chiunque perda non vede sentire né di essersi investiti di essere stato investito responsabilità di costruire un regime né dall'altra parte di avere paura che il suo avversario lo faccia pure
Vinca il centrosinistra vinca la destra non c'è da questo punto di vista non crea anche perché altrimenti mi sentirei come dire in debito con me stesso se pensassi di in di proporre uno strumento istituzionale che val bene solo se vince una parte politica non esiste al mondo lo strumento istituzionale vale se corrisponda ad un interesse generale e c'è un interesse generale di una politica per la
Cosa significa una politica della cultura oggi
Una politica per la cultura oggi significa
In primo luogo finanziamenti la richiede la ricerca di finanziamenti i fonti influenza
Il bilancio dello Stato e quello che anche se io per esempio penso che la decurtazione del FUS
Se si mette a fronte ci a valori nominali non i valori reali
I novecento miliardi dall'ottantasei i settecentocinquanta previsti
Nel mille novecentonovantasette
Più o meno la metà e il Paese deve valutare ripeto so che lo dice il ministro insomma queste questioni
Però dobbiamo davvero fare una riflessione e lo fa lo faccio in questo caso essendo anche vicepresidente del Consiglio tenendo perfettamente presente qual è il quadro delle compatibilità economiche finanziarie del Paese so che quello che dico sarà difficilissimo e tuttavia siccome lo ritengo giusto condurremo
Mi ha avuto col più ampio concorso parlamentare una battaglie in questo senso ma come ha detto Mazzaroli non è in linea
Io sono convinto che l'idea strategica sia pubblico e privato Pubblico e privato insieme non possiamo scegliere il modello americano defiscalizzazione totale
Cento per cento per chi ebbe investe le fondazioni e perché perché non possiamo farlo perché voi diversamente dagli Stati Uniti abbiamo
Quando parlo di politica culturale parlo anche ai beni culturali un patrimonio da salvaguardare che non è quello che hanno gli Stati Uniti e dunque noi di Piero della Francesca ci dobbiamo occupare anche se sta in una chiesetta nella retina dobbiamo preoccuparci di salvaguardarne saremmo degli sciagurati se non lo facessi
E dunque è chiaro che ci vuole una forma di intervento pubblico l'altro modello il modello francese che un modello di forte intervento dello Stato nella sfera tra produzione culturale ma anche il modello di un Paese che investe l'un per cento in cultura l'Italia investe lo zero virgola cinquanta messo insieme tutto compresi gli enti locali
E non si può andare avanti così ma allora il problema stanti almeno per un paio d'anni io poi mi auguro che diciamo le le terapie di politica economica e stiamo mettendo in campo possono portare a alla ripresa di un ciclo virtuoso
Stante almeno per un anno o due questa situazione penso che noi dobbiamo attingere a capitale pubblico impiego e creare le opportunità per le quali il capitale privato Possa ritenere più redditizio investire nel campo della produzione cinematografica o teatrale con degli enti lirici o nella musica o investire per ripristinare un bene culturale
Piuttosto che pensare che tutto si debba fare con i soldi pubblici che non è io ho fatto in Commissione voglia di fare qui perché è una specie di conosce che mi porto appresso
Il caso di quella straordinaria signora dottoressa adesso le conosce sicuramente di Venaria Reale dove sta cadendo a pezzi
E io non posso accettare che si dica ci vogliono duecento miliardi per ristrutturare e io non vi ho nel mio bilancio duecento miliardi perché bilance beni culturali Italia due mila miliardi
Non non esiste che si metta il dieci per cento come ovvio perché anzi crebbe chiudere gran parte sovrintendenza
Ma allora cosa devo fare devo accettare il fatto che siccome non devo attingere a risorse private le quali probabilmente mi chiederebbero di usare quella straordinaria specie di Versailles sabauda che è stata collocata alle porte di Torino io devo lasciarlo cadere a pezzi
O invece lo devo fare un'altra operazione devo avere il massimo rigore filologico nella gestione perché uso l'espressione che usata oggi
Io non voglio in nessun modo che si trasformi nostro patrimonio culturale perché ogni tanto esce qualche bello spirito che propone di sponsorizzare i quadri del Pinturicchio il massimo rigore filologico perché noi non vogliamo una Disneyland del Rinascimento
Vogliamo che i tutto venga trattato perché questa è anche la prerogativa italiana
Ma fatto questo è fatto con grande rigore non c'è nulla di male
Che a fianco di questo cominci una strategia
Per la quale a Venaria Reale si mette insieme un consorzio di pubblici e privati di pubblico e privato enti locali Stato possibilmente fondi europei si definisce la finalizzazione in quella struttura la si costruisce dopodiché se lì dentro
Il Teatro San Carlo di Torino ci fa un grande convegno io sono del Teatro Regio di Torino ci fa un grande convegno io sono molto contento
Molto contento lo stesso adesso che ce lo fa il Banco San Paolo la FIAT o chiunque altro importante che non cada a pezzi e che avete
Cioè come dire un diritto alla memoria che deve essere salvaguardato persino della Costituzione salvaguardato il diritto di chi ha costruito quell'edificio a vedere quella testimonianza ereditata dalle generazioni future e noi abbiamo il dovere di salvaguardare
Questo vale per i beni culturali ma per la produzione culturale la stessa cosa
E allora però qui vediamo se riusciamo ancora di più entra nel merito primo noi stiamo lavorando ad una legge per il teatro non è più possibile che il teatro va avanti a circolare
Ci vuole una legge di insieme che affronti il problema del teatro italiano ci lavoreremo io non mi do tempo ci dobbiamo lavorare ascoltando
Abbiamo fatto un grande lavoro credo con gli enti lirici
Era partito in un certo modo e con tanti contrasti abbiamo lavorato ascoltando ascoltando i sovrintendenti sindacati Comuni le regioni le persone che se ne occupano il Parlamento e alla fine abbiamo prodotto mi pare un testo che ha incontrato un apprezzamento molto vasto in venti giorni
In venti giorni si è fatta una legge dello Stato una cosa che diciamo è abbastanza raro immaginare che possa cadere
Io per il teatro voglio però ascoltare tutte le opinioni so che ci sono opinioni molto diverse l'una dall'altra vorrei cercare come si costruisce il consenso ma anche come secondo si trovano le soluzioni migliori di ascoltare di costruire insieme
Per la musica intanto c'è da adesso appunto abbiamo operato sugli enti lirici io penso ad affrontare anche un capitolo insieme affrontato che la musica per i giovani
Perché non bisogna intervenire legislativamente per esempio per garantire che i ragazzi possano andare
A sentire una manifestazione musicale un concerto di di ricchezze Jarrett piuttosto che di Sting in condizioni DVBT
Chi di voi ha visto Blues Brothers ricorderà che c'è il concerto finale che fanno delle Freud John Belushi in uno straordinario uditorio mi cinque mila persone dove ragazzi stanno seduti
Esistono i bagni esistono i bar esistono i servizi che rendono una rapporto con la musica non un'occasione di tipo bestiale dice
Quindi bisogna fare una politica per gli spazi
Terza cosa il cinema
Sul cinema io ha avanzato una proposta che voglio ribadire qui
E che riguarda la televisione perché è chiaro che fa sistema
La proposta è la seguente cos'è che distingue un servizio pubblico da un privato
Primo la qualità dei programmi e e del tutto evidente però che io per qualità non posso indicare una sorta di
Di dizionario di ciò che va bene ciò che non va bene altrimenti torneremmo a Sodano o a chi per lui
L'unica forma di parametrazione de la qualità che io conosco e il fatto che ci siano tanti punti di vista tanti linguaggi tanti approcci estetici di Renzi se ce n'è tanti allora sia la qualità se ce n'è pochi c'è moderno che il contrario tra quante
E allora quello che garantisce l'identità di un servizio pubblico è il patto che garantisca tante cose diverse l'una dall'e non un solo modo come purtroppo invece dominante secondo l'imparzialità questo sappiamo che va be'terza cosa che distingue un servizio pubblico non privato
è il fatto che si produca
Si produca
Poi possiamo anche continuare a importare tanto quanto importiamo che siamo tra i Paesi che importano di più ma noi dobbiamo anche produrre allora nella legge Mammì
Dopo una battaglia campale in quella legge che qualche collega parlamentare ricorda diciamo fu da noi combattuta aspramente credo a ragione
Riuscimmo a mettere le quote ma le quote vengono assolutamente rispettate
Le quote di prodotti va be'non rispettate le quote di programmazione di film italiani tra mezzanotte e le sei di mattina vengono rispettate mettendo in onda film degli anni Settanta di quando diciamo ci fu un cimato grafia molto rapida diciamo così io fin dagli anni Quaranta quello che è certo è che quella norma non genera produzione
Allora la mia proposta è semplice nell'atto di convenzione tra Stato e RAI l'atto di concessione del di convenzione per la concessione di servizio pubblico alla RAI si stabilisce che il venti per cento del canone va alla produzione di auto misurare nazionale
Siano tre firme siano serie siano filmati in modo tale che chi avrà questa responsabilità avrà anche il dovere di fare i prodotti migliori possibili perché siccome li finanzierà Luigi dovrà coprire palinsesto con quella con quella quota di risorse ma è il minimo oggi il canone sono due mila quattrocento miliardi se la memoria non mi inganna il venti per cento significherebbe rimettere in modo seriamente la nostra macchina di produzione
E io credo che comunque noi dobbiamo lavorare sugli investimenti più che sulla difesa la difesa va benissimo ma gli investimenti anche attraverso la defiscalizzazione dal quale abbiamo parlato più volte che è tema diciamo di una come dire di un rapporto con il ministro delle Finanze che per fortuna mi ha fatto trovare un missile finanze molto attento e molto molto disponibile ancora
A settembre alla mostra c'era di Venezia io presenterò una proposta di riforma della Biennale che è un altro tema che giace da troppo tempo
Stiamo lavorando con Luigi Berlinguer per vedere cosa si può fare nella scuola io ho un'idea che ho detto oggi in Commissione che voglio ripetere non so come sarà definita compiutamente nel Comasco seconda superiore so però che mi piacerebbe
Visto che ci sono ancora in questo ci sono ancora immagino che saranno gli istituti tecnici industriali tante cose che sviluppano positivamente una vocazione è una formazione delimitata mi piacerebbe ci fosse a livello di scuola secondaria superiore danse
Cioè una scuola nella quale si insegna cinema musica teatro arti visive cultura cioè una cosa della quale i ragazzi che fatta diciamo il ciclo della scuola comune per tutti scelgono una specializzazione possano anche scegliere di occuparsi di questo penso che questo al di là del fatto che questa cosa qui va diffuso un po'in tutti i processi formativi però non abbiamo bisogno di educare perché noi siamo in un paese nei quali in molte città italiane non esiste un teatro non esiste un cinema
E i ragazzi crescono senza essere mai stati in un teatro in un cinema Marra hanno visto dodici mila Power Rangers
Infine per dire un po'le idee che che stiamo mettendo insieme infine stiamo lavorando per la creazione in Italia di quello che in America si chiama museo o blocco broadcasting cioè un luogo fisico nel quale si è raccolto tutto il patrimonio audio visuale del Paese
Voi sapete che non abbiamo adesso lanciato con i comuni una campagna che si chiama adotta un film in cui ciascun comune adotta un film da restaurare io mi son fatto mandare l'elenco dei Queen da restaurare c'è veramente da stare a fazioni l'una grande pena dentro non solo non so Pastrone magari più restaurato di altri ma Fellini Sergio leone Bertolucci hanno copie che sono hanno negativi che rischiano di a
Se in una condizione di grande pericolo e quindi noi vogliamo che ogni città addotti un film ed è quello che già sta succedendo abbiamo già delle risposte importanti ma al di là di questo vogliamo creare un luogo come appunto il Museo di New York dove tu entri ti siedi al computer digiti sulla tastiera il nome del soggetto che ti interessa ti viene fuori tutto quello che c'è disponibile su quel soggetto ai programmi televisivi i Tu scendi Baiocco banco dopo cinque minuti ti danno la tua videocassetta la metti nel tuo bravo videoregistratore terapisti di riconsegna by
Qua
Andò tra cinquant'anni si vorrà fare la storia del dopoguerra italiano così come i nostri storici per fare la storia del Risorgimento sono andati agli archivi gli storici del due mila e cinquanta per capire cosa è successo in Italia durante il rapimento Moro o quando andranno a cercare la per visione non sono le fonti cartacee andando a cercare la televisione andranno cercare quelle mille a forme di documentazione allora avere un luogo nel quale ci sia in uso il patrimonio ora ai il patrimonio Fininvest il patrimonio di Telemontecarlo delle televisioni locali il patrimonio dell'Istituto Luce il patrimonio di tutti i soggetti che non Agliena hanno ma fanno vedere fanno usare perché valore del patrimonio e anche il suo uso e anche la possibilità per un ragazzo che vuole vedere un film di aver
E la possibilità magari a pagamento di vedersi questa struttura noi adesso stiamo
Ripeto questo Governo c'è da trenta giorni per cui con tutta
Siamo una buona volontà è anche di sindromi di Speedy Gonzales non si
Insomma io sto parlando di un programma che come avete capito è un programma che impegna un lasso di tempo l'ombra però ho voluto dire le cose che in termini generali
Ma anche in termini concreti aggiungo che stiamo preparando un pacchetto di norme che guardo il cinema che stiamo discutendo con le associazioni in particolare con lo sguardo rivolto alle sale cinematografiche per aiutare la ripresa la riapertura delle sale nella periferia e l'apertura di multisale per dire però che questo è il pacchetto di cose sulle quali ora da subito vogliamo cominciare a lavorare abbiamo abbi nato a soluzione il problema che cura gli Enti dice che peraltro dovrà continuare ad essere seguito e vogliamo affrontare tutto il resto penso che per parte mia per parte del ministro incaricato in modo Miglio ora per celebrare i cinquant'anni dell'Agis ringraziando il presidente Mazzaroli villages per l'invito fosse questo dire al mondo dello spettacolo quello che cercheremo di fare per fare in modo
Dove l'aspetta con la cultura di questo Paese diventerà sempre più centrale
Io il ministro Veltroni per quello che ci ha detto per lo scenario che ci ha aperto per le prospettive che ci ha delineato molto molto ieri dopo gli ovuli vuole ora noi siamo la testa dell'altra festa di famiglia vorrei pregare il ministro per le riconsegna alé quattro targhe ricordo non possiamo praticare tutti e va oltre gli ha ricordato e ho pensato di pregare di ricordare che in nostri presidenti
E quindi una prima targata sinora Roberto Gelmini memoria del consorte Italo che è stato il nostro fondatore del dell'altro
Noi il nostro presidente Franco Bruno
Otto Presidente Carlo Maria Badini
Non ci ha dato i Quilleri perché è stato impossibilità era impossibilitato ad intervenire gliela faremo a vere
Ed ora consegno io un piccolo ricordo l'onorevole Veltroni a nome dell'altro ed anche per il suo quarantunesimo compleanno
Gentili signore e signori grazie di essere intervenuti e arrivederci vedi prossimo cinquantennio
Va