"Colloquio su cultura e televisione" org. dall'Istituto Italiano per gli Studi filosofici

Iniziamo i lavori
In attesa che giunga qui il presidente dell'Istituto Italiano per gli Studi filosofici l'avvocato Marotta che immagino fra qualche minuto apparirà cominciamo a questi lavori anche perché il sottosegretario Vincenzo vita ha purtroppo i tempi estremamente contingentati avendo una serie di altri impegni e io stessa
Essendo in Senato essendo stata appena fatta la verifica del numero legale che mancava interventi minuti dopo tornare in Senato perché altrimenti non si va avanti con i lavori parlamentari certo non solo per me ma insomma è una questione di diciamo di di serietà
Ecco colloquio su colture televisione è è un argomento estremamente voglio dire estremamente interessante attuale su cui sono stati scritti già fiumi di inchiostro su cui vi sono già delle direi delle scuole di pensiero abbastanza consolidate come poi immagino vedrete nel corso della tavola rotonda
Ma è comunque un argomento estremamente difficile perché è arrivato il presidente
Beh è un argomento ed estremamente difficile perché e mai come in questo settore si sconta la differenza fra la teoria e la pratica e cioè fra la come dire lei i ragionamenti Flacco fra gli approfondimenti e filosofici culturali di conoscenza fra gli studi effettuati e poi la messa in pratica di quanto da questi studi posta essere emerso
Scultura televisione forse sarebbe meglio dire culture e televisione comunque che tipo di rapporto fra il media per eccellenza e la cultura e qui bisognerebbe cominciare a re riflettere immagino sente che a tavola rotonda successiva ne prenderà in esame
Che cosa significa cultura che tipo di di interpretazioni in questo caso si voglia dare a questo termine cioè se più di carattere cognitivo filosofico forse più di carattere antropologico culturale sono due
Visioni diversi della stessa e della cultura e tutte e due proprio in televisione provocherebbero l'applicazione di una delle due qualora per assurdo si potesse da un elaborato teorico poi trasportarlo come dire farlo ricadere no come si fa nell'industria no da una ricerca scientifica ricavi versarlo abitarla di cadere nel pratico nell'applicazione pratica
Le due interpretazioni delle però sicuramente due risultati molto molto differenziati
E quindi su questo tema credo che ci sarà molto molto da riflettere anche perché siamo stritolati in questo momento e il sottosegretario vita immagino che introdurrà direi citerà molte spiegazioni su questo tema siamo stritolati dalla contingenza politica
Contingenza politica parlamentare sia di una legge di sistema sia della nomina relativa la nomina del nuovo CDA
Quindi viene direi un un momento contingente estremamente direi duro aspro per quel che riguarda gli assetti per quel che riguarda la dirigenza il CDA come si nomina chi lo nomina chi saranno i nuovi consiglieri da amministrazioni
E prima sullo sfondo
Quello che che è la realtà che stiamo vivendo abbiamo vissuto in Italia ma che si vive in tutto il mondo che Popper anticipato con una lucidità mai vista ed è appunto il rapporto fra la società fra le culture e la televisione in media per eccellenza ecco io inizia quindi questi lavori e naturalmente chiamo subito qui al tavolo e per il l'avvocato Marotta che appena arrivato
E e dando la dando la parola al professore Parascandolo che modererà
Poi la tavola rotonda che sarà una tavola rotonda Rozzano più due tavole rotonde come diceva il programma ma sarà un'unica tavola rotonda come poi lui stesso spiegherà visto che oppure due ma insomma più Brevi visto che i lavori termineranno in alla fine della mattinata anzi la proiezione prevista del dell'intervista concessa in esclusiva da campo per nel novantatré e non potrà avere non avrà luogo alle quattro e mezza come previsto ma avrà luogo al termine dei lavori della della della mattinata
Se vi saranno altre altre modifiche altre modifiche penso che poi saranno dette nel corso dei lavori e quindi dalla parola depurando liberamente buon lavoro
Al professor Parascandolo grazie
Però in effetti le il compito e l'onere di di di moderare questa tavola rotonda del dottor Massimo Fichera non è mica io mi limiterò semplicemente fare un saluto per conto dell'Istituto e dato il sui filosofici di ha voluto organizzare questo questo colloquio questo convegno oggi in un momento sicuramente delicato per il dopo il futuro del servizio pubblico ma soprattutto è l'occasione giusta per riflettere su quelle che possono essere letti implicazioni che una legge di sistema una una una una riforma complessiva del servizio radiotelevisivo può avere anche sul sul sul miglioramento qualitativo dei programmi della RAI in generale indipendentemente da dal genere la cultura in effetti non si può considerare un genere in senso stretto insomma la cultura permea di sé
Lo spettacolo l'informazione tutta la l'attività tutti i generi televisivi comunque di questo ne parleremo oggi pomeriggio goloso appunto puntualizzare il fatto che dovremmo anticipare per motivi di organizzazione alle quattordici e trenta alle quattordici insomma senza un'interruzione precisa la mattina con il pomeriggio dovremo anticipare la intervista di Popper di di un'ora o due ore perché alle cinque dovremo lasciare la sala
Vi ringrazio a nome dell'istituto e passo la la parola Massimo Fichera
Grazie anche grazie senatrice io sarei una variazione sul programma previsto perché credo che abbiamo tutti molto interesse a sentire
Vincenzo vita e i suoi obblighi istituzionali lo costringono ma lasciarci velocissimamente perciò ancor prima di aprire formalmente la tavola rotonda con qualche breve riflessione
Di indicazione darei la parola all'onorevole Rita
Io vi ringrazio e con qualche imbarazzo lo devo dire
Prendo la parola ora con qualche imbarazzo ricompreso perché
Credo che i lavori di un iniziativa di questo rilievo di questo forse andrebbero opportunamente seguiti da parte di chi governa il Paese questo però confliggere con impegna in particolare uno tra l'altro che anche un rammento di interesse sociale qui
Non posso mancare assolutamente appena
Grave incidente
Diplomatico quindi dopo purtroppo scusarmi in anticipo non volevamo mancare di porto i saluti del ministro Maccanico che non poteva proprio essere qui e comunque per parte attraverso di me è salutare presidente papà Marotta e tutti voi
Però non volevamo come ministro delle Poste e Telecomunicazioni mancare a questo appuntamento anche per dire poche cose ma impossible riccamente testimoniare l'adesione a questa battaglia culturale annunciata poco fa da Renato Parascandolo in cui tutti quanti conosciamo l'impegno ormai tanti anni messo in questa parte del sistema della comunicazione ecco una testimonianza viva
Che significa anche l'adesione a una possibile evoluzione del sistema
Una evoluto nel sistema per la quale stiamo lavorando è vero anche con delle proposte di legge in fieri
In queste ore
Se ne è parlato in tutte le maniere quindi non vorrei sprecare questi pochissimi attimi per ridire che vogliamo una normativa antitrust l'autorità tutte cose che suppongo siano note i presenti ma per dire invece che la nostra piccola ambizione di contribuire attraverso un riordino del sistema riordino naturalmente
Graduato sulla base di ciò che è accaduto in questo quindicennio quindi
La normativa che noi proponiamo e non può non entrare nel vivo di una storia ecco non siamo de iure condendo vent'anni fa se fossimo se fosse possibile fare un flash back e ricostruire
Tutto il suo complesso insieme i segmenti il sistema chissà forse oggi potremmo discutere in termini anche un po'diversa in questo contesto stiamo cercando di dare un contributo al Paese per risistemare in modo più organico più pluralistico più attento lo sviluppo tecnologico il sistema ecco la piccola ambizione dicevo è di dare in questa maniera una strada attenta alla produzione culturale fin qui
Fin qui preclusa vedete da uno dei fenomeni
Più pericolosi in un sistema comunicativo moderno che quello dell'assenza
Di di e di sviluppo di vie di evoluzione
Bloccate come sono state da una concentrazione proprietaria per una parte per una tra dalla mancanza di interesse
Per troppo tempo per una politica di sviluppo
Dell'intero sistema dei ecco in questo quadro non si poteva
Sviluppare realmente
Una produzione cultura attraverso metà più diffusi adeguata
Al tempo che stiamo vivendo alle piacerebbe contribuire nei confini cui si deve muovere la politica il legislatore un Governo quindi non addentrandosi nella qualità
E nell'impronta editoriale dovrà vere sistema ma un attimo prima alle regole dovranno presiedere un suo sviluppo ecco dovremmo contribuire invece a rimettere in movimento questa macchina che si è inceppato
L'Italia
Po'
Una delle aree più arretrate come sapete dell'Europa che già a sua volta deriva una difficoltà consistente questo aspetto
L'Italia vive una condizione molto arretrata sotto il profilo della produzione
Audiovisiva funzioni di fiction la produzione culturale nel suo insieme
Arretrata e dipendente
Parte le cifre nuda e cruda che peraltro sono assai significative
Sul tipo di palinsesti sulla quantità modesta di produzione
Italiana ed europea trasmessa attraverso i mezzi radio di fucili direi che più ancora si potrebbe analizzare non c'è da parte mia il tempo di farlo
Con un Bilancio un po'più accurato
Il livello che ha raggiunto l'insieme dell'offerta proprio sul terreno della sua qualità cultura ciò a parte le cifre nude e crude
C'è uno spirito
Che ha pervaso l'intera programmazione pubblica e privata che atteso per una concorrenza senza regole a abbassare abbassare abbassare sempre di più l'offerta se non è mio compito qui
Fare vedere una disamina dei peccati dei peccatori non mi spetta in questa sede certamente così e noi oggi viviamo
Con l'Europa ma più di altri paesi europei
Una questione storica
Dobbiamo decidere se rilanciare o meno la nostra industria culturale
E noi pensiamo di sì
Pensiamo di poterlo fare attraverso il mezzo
Radio televisivo
Che non è nemico della cultura ma al contrario può esserne una parte atti un elemento di concreta
Evoluzione e moltiplicazione questo lo vuol dire vedete
Immaginare nuove tv pedagogica nuove forme di dirigismo io personalmente poi subito parentesi
Avendo partecipato per tanto tempo questo dibattito nostro paese un po'di idiosincrasia per il ricorso a categoria ormai molto l'ora nessuno vuole andare a di evocare fantasmi antico assolutamente no
Però esiste un grande problema nazionale
Per la questione della cultura in Italia attraverso i mezzi di comunicazione di massa e di questo ne dobbiamo occuparci con grande serietà
I rilanci la produzione culturale nazionale anche attraverso strumenti
Fermi
Precisi dal punto di vista giuridico penso alle quote obbligatorie di diffusione
Di prodotti italiani ed europei un'indicazione che ci viene anche dal Parlamento europeo
Delle quote obbligatorie
Negli investimenti
Dei vari broadcaster per la produzione italiana ed europea quindi forme
Minime ma essenziali per rimettere in moto la macchina produttiva più in generale attraverso il ricco involge metto di quell'area intellettuale e culturale che troppo a lungo è stata
Parallela o lontana dei mezzi di comunicazioni di massa
è un grande tema affrontato credo con molta lucidità
Negli anni passati da diverse anche amministratori dirigenti del sistema radiotelevisivo
E con grande preoccupazione ora si tratta di riavvicinare queste multe di fare in modo che ci stemma radiotelevisivo ricomincia a parlare alla cultura italiana e nella cultura italiana
Gli esempi possono essere tanti
Le esperienze anche molto preziose
Vanno anche riletto ricollocate forse nel tempo certamente su una base di partenza
Serve comunque questo
Impianto
E questi impegno nel pensiero
Dare segno di una svolta culturale questo ci piacerebbe che avvenisse vedete modi ci hanno chiesto in questi giorni cosa succederà nel sistema televisivi italiano quando verrà applicata la normativa antitrust tema annoso
Tema molto importante
O di ingegneria di sistema
Come mancare di rispetto a questo argomento così delicato vitale anche per il turismo però c'è qualcos'altro
Che mi piacerebbe ci venisse chiesto può un nuovo sistema normativo avviare una fase diversa anche nella produzione nel clima culturale attorno i mezzi con i caccia ecco noi speriamo di sì e se vogliamo e persino queste la finalità principale di quello che stiamo facendo
Perché pluralismo normativa antitrust disco di diventare evocazioni
Puramente astratta e se non si accompagnano a contenuti
Alla possibilità di riempire le nuove autostrade di qui tanto abbiamo parlare nei nostri dibattito no voto strade
Della comunicazione moltiplicazione dei canali ecco tutto questo ha un senso se si riempie di contenuti
Per fare questo esiste
Uno specifico problema che non va sottovalutato quello del servizio pubblico radiotelevisivo su questo vorrei concludere troppo
Così frammentario intervento sevizio pubblico ha un ruolo specifico
Non credo
Non pensiamo che vi debba essere una divisione manichea tra pubblico e privato
La produzione culturale importante per tutti è una cifra qualitativa del sistema
Pubblico-privata che sia la formula societaria ci mancherebbe
Certamente però il servizio pubblico può e deve
Difende il suo ruolo storico e in Europa sappiamo quanto il pubblico abbia dentro di sé un pezzo di storia fondamentale che non può essere disperso e in Italia certamente è uno dei patrimoni da cui non si può prescindere il pubblico ha però certamente per poter tutelare il suo ruolo nella storia futura la necessità di riprendere pienamente
La sua capacità di essere un pezzo fondamentale della cultura italiana
Vale per tutti ma certamente vale per il servizio pubblico io non credo a formule astratte poi non spetterebbe
A un governo indicata e non credo che una fascia X programmazione piuttosto che un canale debbano essere uomini più culturali in senso astratto queste una strada sperimentata in qualche momento ma non di per sé produttiva credo piuttosto a un impianto
Che è giusto si possa immaginare per un servizio pubblico rinnovato moderno capaci di essere insieme impresa
E servizio impresa integrata aperta anche alle nuove tecnologie e momento anche di attivazione produttiva e culturale ecco questo può e deve diventare un servizio pubblico da difendere proprio perché sa ridefinire il suo ruolo
Non è ancora nato alla difesa
Un po'come dire conservativa disse ma sa diventare un pezzo di evoluzione e di innovazione del sistema anche dal punto di vista della qualità dell'offerta ecco di questo credo poi parlerete
A questo le guardiamo con molto impegno
E chiudo dicendo vedete il Ministro delle Poste e telecomunicazioni avuto talvolta negli anni passati un'immagine
Non perfettamente brillante
Dal punto di vista dell'iniziativa rispetto al sistema degli enti
Ecco a me piacerebbe rinnovare questa immagine come pensiamo a un forum accanto per tua oratori aziende
Soggetti protagonisti di questo sistema con cui possiamo noi confrontarci forse voi sentire dal vivo quale il percorso della politica
Perché con qualche angoscia ogni tanto mi sembra di vivere una scissione
Forse questa scissione può essere superata e questa iniziativa lo dico
Da osservatore molto interessato è un pezzetto importante grazie
Ringrazio il sottosegretario vita volevo mettere in evidenza due cose da lui dette sul quale sulla quale concordo concordo pienamente intanto correvo
Volevo rassicurarlo che quello che le sta vivendo come scissione io lo dico invece molto gioiosamente come una come dire una di differenziazione di ruoli e voli proprio e vorrei proprio sottolineare anche l'importanza che sia una una così eccellente così prestigiosa istituzione della società civile cioè l'Istituto Italiano per gli Studi filosofici aver posto così
Con grande prestigio la questione della qualità guai mi sarebbe piaciuto molto meno se l'avesse fatto una forza politica proprio per questa iper questa OPA rapporto molto chiaro ed è apprezzabile l'idea del Forum rapporto molto chiaro ma molto ben definito
Di differenziazione in quanto la differenziazione di ruoli che vi deve essere fra la politica
E sarà invece la società civile che poi è colei che che Mutu fruisce del mezzo televisivo quindi questo ne siamo molto molto importante mentre invece estremamente giusto e anch'io mi sono battuta per questo anche in Parlamento europeo dove ero per caso a quel quattordici febbraio
Il giorno di San Valentino ero per questioni mie personali però si discuteva in Commissione cultura dell'Unione Europea proprio la faccenda delle quote
Il delle quote delle relative alla produzione europea in rapporto ai grandi concorrenti giapponesi americani per la fiction e per la produzione televisiva e che è molto importante che la legge che sia la politica a dare i mezzi necessari affinché ciò possa avvenire affinché cioè oltre le parole oltre le indicazioni europee poi passa e qui e il dottor Fichera ci dirà anche probabilmente delle difficoltà in tal senso si possano destinare veramente una quota una quota compatibile con tutto quello che dei raid e la e la gestione dell'azienda altri vi sia per per per concorrere alla creazione di queste e prodotti della nostra cultura che riflettono anche la nostra cultura ma possono anche come dire aiutarci
A mantenere una un livello qualitativo per quello che ne tutti quanti ci auguriamo e pensiamo da prodotto anziché
Ma entrerei subito in argomento con alcune brevissime parole di introduzione alla nostra tavola rotonda
E innanzitutto precisiamo i limiti diciamo un'ambizione
Non è una dichiarazione di Pavese
Sono giorni di dibattito generale estremamente importanti sulla televisione non credo che l'intenzione dell'istituto sia
Fare un incontro che riprenda questi discorsi generali è stato scelto un tema specifico generale questi temi generali vanno poi articolati anche per togliere alla generalità una certa genericità che il tema uno dei temi fondamentali del rapporto Cultura televisioni e su questo questo convegno intende tenersi
Questa tavola rotonda
Viene promossa dall'Istituto
E questo mi pare importante un grande organismo culturale uno dei più nobili e importanti del nostro Paese
Ma non è soltanto l'esigenza di considerare che la televisione è una cosa che riguarda tutti e in ogni caso come si direbbe per l'esercito è troppo importante per lasciarla fare solo agli addetti ai lavori ma e propria testimonianza di interesse del mondo culturale questo problema
Mi pare anche utile avere chiamato a dibatterne degli e Sperti
Il fatto che i quattro che mi seguiranno eccetto me siano tutti dei professori degli accademici degli uscenti
Mi pare importante in un periodo in cui spesso alla politica spettacolo si sacrifica anche un po'di precisione l'altro giorno ho visto su un giornale italiano che è un intervento drammatico del ministro del tesoro
Ciampi sull'organizzazione dello Stato c'era un giornale che faceva rispondere con un articolo con interviste a un grande comico italiano
Un grande comico che apprezzo che stima come lei anche amicizia ma insomma forse stare attenti a una capacità di competenza specifica mi pare
Personalmente sono grato all'Istituto di avermi chiesto questa parente essi nella mia attività che non si svolge qui a Roma e che riprenderò da domani
E devo dire che penso possa essere utile
Con una testimonianza non sulla situazione europea Europa oggi ci conosciamo abbastanza conosciuta per una testimonianza diretta di chi lavora ormai da diversi anni può dare un certo tono sul carattere
Che oggi ha il problema radiotelevisivo così come viene vissuto negli altri paesi europei e e direi due cose rapidissime su questo punto se c'è oggi un carattere comune che ha la televisione europea
Si possono ricordare due cose uno è una televisione nella quale è ormai stata accettato il sistema misto quella del non è un'affermazione ovvia
No non non ci siamo History ancora lontano dall'aver raggiunto un suo perfette equilibrio anche all'interno del panorama europeo insistono
O parti pubbliche del sistema televisioni pubbliche le quali sopportano il sistema misto con un'obbligazione penso alla televisione scandinava insomma no
Che vivono come una condanna il dover convivere con le con le televisioni e private e e che non riescono a vedere invece la ricchezza che ha in sé il sistema misto anche per la parte pubblica così come da parte dei privati non è detto che sia delle dei gruppi privati ha detto che sia tramontata l'idea che questa del sistema misto è una fase di passaggio
Per andare verso una americanizzazione totale del sistema la privatizzazione totale queste ancora verità quindi il fatto che oggi ci posso dire che il sistema europeo alla sua specificità
Nel suo carattere di sistema misto e che questo sia una di quelle cose che servono a fare accettarlo completamente il codificare Rolo strutturarlo
Sono una è una di quelle cose che servono a dare a fare del nostro Paese se mi permette una se mi è consentito una piccola parafrasi di un titolo noto in Italia un normale Paese europeo
Come crediamo di volere di volere essere di voler diventare questo importante l'altro carattere proprio del sistema televisivo europeo
E quello che in questi ultimi anni il grande sviluppo
Legato ha una grande ripresa del mercato alle grandi svolte tecnologiche
E stato orientato non a ridistribuire quel che già esisteva ma diversificare da arricchire il sistema uno di quello che io credo siano stati gli errori del nostro sistema televisivo e che in fondo noi ne abbiamo visto lo sviluppo
Tenendo fermo gli schemi di quello che era il sistema tradizionale abbiamo continuato ad aspirare ad esempio ad affettare lettere televisivo in fette sempre più sottili
No considerandolo un bene povero un bene limitato su cui bisognava disputare e che dispute ci sono stati in Italia lanciate con la vita politica è stata influenzata
Da questo disco nel senso che fece pensare che rivolgere verso lo sviluppo tecnologico queste energie offriva una possibilità di un'estrema ricchezza del sistema
Il sistema si è sviluppato dappertutto in Europa rivolgendosi verso la diversificazione commerciale e tecnologica io ricordo sempre assente della
Signora Thatcher de il cui liberismo non può essere certamente messo in dubbio
Ma che quando venne trovo quattro reti via etere in Inghilterra
Quando la lascio il potere lascio quattro reti via etere in Inghilterra sia parlata c'è un Act che parla di una quinta ma ancora dopo sette otto anni che la Thatcher ha lasciato il potere ancora non è stata fatta
Questo vuol dire che il sistema non si è sviluppata non ci siamo si è sviluppato moltissimo ma rivolto queste energie di sviluppo verso il satellite verso
Il resto del sistema che è stato scelto che è stato scelto Fini in Gran Bretagna quindi sistema misto
Sistema diversificato all'interno di questa scelta di tipo europeo che credo sia ormai diventata
Proprie anche in Italia come base non per la valuta cinese esiste questo nostro problema specifico di cui Nencioni copiamo che rapporto televisione cultura
Credo anche questo di poter interpretare le le intenzioni dell'istituto l'intenzione dell'istituto non sono quello di fare
Un convegno una tavola rotonda sul perché ci sono non ci sono programmi culturali e se ci siano più o meno programmi culturali
Nella terra e nella nella programmazione televisiva la presenza per meno di pollame culturali è una delle conseguenze di fatti ben più importanti il problema è qual è l'impatto complessivo culturale del fenomeno televisivo di un sistema televisivo mai soprattutto quelle il sistema la struttura di sistema
Che consenta una televisione che forse decide lei più che culturale che consenta una televisione critica una televisione in cui vengono date oppressioni e non certezza in cui vengono date alternative
Non quale il tipo di sistema che dobbiamo costruire che meglio favorisce questo
Non è facile deciderlo
Certamente il sistema misto è un contributo in questa forma
Certamente abbiamo visto in Italia che all'interno del sistema misto non è un contributo in questa direzione il duopolio
Il duopolio la ha rivelato il suo limite che che è un limite strutturale di ogni duopolio il duopolio e o il cartello o l'ok Corral
O la sfida all'ultimo sangue noi abbiamo alternato in questi anni queste due opzioni o guardate dico questo senza nessun tono di giudice quando dico abbiamo io ho partecipato stavo da una parte la parte dalla quale sto del del sistema pubblico io attivamente partecipato e porto quindi tutta la mia parte di responsabilità sia pure non in posizioni eminenti Issime ma è una partita che abbiamo tutti giocato e che certamente ha dimostrato il suo i limiti
Non è certamente per continuare a definire negativo quali sono i caratteri del sistema che non consentono lo sviluppo o che non favoriscono lo sviluppo di una televisione critica non è certamente un sistema televisivo omogeneo
Riprendo quello che dicevo prima la vera e continuato a puntare tutte le carte sulla televisione a distribuzione terrestre ha portato come conseguenza che siamo rimasti fermi allo schema vero povertà dei canali povertà dei canali significa televisioni generaliste
Televisioni generaliste nazionali cioè i tre caratteri di televisione generalista tre visionaria distribuite razionalmente televisione generalista e televisione nazionale hanno continuato assegnare il carattere del sistema italiano che ha un'estrema omogeneità che manca di quella ricchezze diversificazione rappresentata dalle reti tematiche e dalla pay per view dalla TV on demand no non e tutta l'articolazione ricchissima che la tecnologia oggi soffre noi questo non abbiamo avuto abbiamo una rete ripeto abbiamo una situazione nella quale abbiamo continuato a disputarsi le frequenze dell'esistere bastava
Dieci anni fa io ho partecipato alla formulazione di un progetto sulla televisione via satellite diretta
Non era un grande progetto a rivederlo oggi dopo tanti anni cioè c'era una Rore
Ma questo è un altro discorso perché puntando sull'alta definizione puntava su satelliti a grande potenza che oggi sono superati dalla tecnologia però probabilmente pure con i suoi errori se fosse stato realizzato dieci anni fa vitale avrebbe avuto a disposizione altri dieci canali televisivi
Pensate come sarebbe stata diversa è la situazione in questo Paese ci fossero stati dieci canali televisivi in più certamente questi non sono stati questa diversificazione non è stata né carta giocata nel nostro sistema una delle l'omogeneità è stata una delle cause certamente di incerto impoverimento Lucio espressione tra virgolette culturale
Che la televisione ha avuto ma se queste sono le carte in i dati in negativo quelli in positivo io aspetto con interesse di sentirlo dal contributo dei partecipanti a sta a tavola rotonda
Limitandomi da parte mia a due solo raccomandazioni finali uno
Cerchiamo di parlare della televisione di oggi e non di quella di ieri
E in un certo senso la televisione che c'è oggi in Italia è la televisione di ieri
Non lì tutte le misure tutti gli interventi tutte le lamentele
Non è che dobbiamo far visionare non applichiamo la un sistema televisivo che ha un trend discendente di trasformazione che si accrescerà sempre più velocemente e con gli anni
Pensiamo che il sistema televisivo come tale non esiste più che oggi non è altro che un sotto sistema del sistema complessivo
Della comunicazione io mi sembra ieri quando penso forse se lo ricorderà del lavorando attorno alla prima legge di riforma
Pensavamo che il problema del dei confini delle televisione fosse il problema la rapporto con il cinema
E il problema degli equilibri fosse proprio degli equilibri di fronte al potere politico nazionale nella televisione oggi il problema dei confini
Con la telematica con l'informatica con i computer tra non molto sarà col mondo per l'Energia nel suo complesso quelli sono i confini che bisogna che si ricorda più del problema
Cinema televisione che pure esiste per altri aspetti ma questi sono il problema dei confini il problema degli equilibri certo che continua a porsi come un problema di equilibrio di Stato su di fronte al mondo politico di fronte alle forze politiche ma oggi si pone come problema di confronto di status di fronte alle grandi multinazionali rampanti che agiscono a trecentosessanta gradi in tutti in tutti i campi
Quindi abbiamo presente questa realtà e come si è dimostrato drammaticamente nel tempo e negli errori che abbiamo commesso molto più vicine molto più reale di quello che noi pensiamo
La seconda raccomandazione
E
Poi che partiamo per molti aspetti del sistema di riorganizzazione del sistema e quindi anche del modo di riproporsi questo tema dal rapporto tizia cultura
Su un campo nuovo innovativo partiamo fin dal principio all'interno di quel tema
Di quel problema di quella cultura
Che tutte le altre le comprende cioè la cultura della realtà dell'unità europea
Oggi non avrebbe senso porsi qualsiasi problema la raccomandazione che io avrei voluto fare a vita
Probabilmente oggi nell'inizio di formulazione di nuova struttura legislativa di un sistema a vere fin dal principio pronto
L'avere prima facevo presente questo legame orizzontale con quello che vale venendo pensate che la grande fatica che oggi avviene nelle istituzioni europee
E quello dell'armonizzazione delle legislazioni esistenti che una fatica quasi insuperabile ed è una delle più delle pitture delle più o aspre
C'è una possibilità poiché
La Società dell'informazione che andiamo a organizzare e nuova di tartine fin dal principio nella sua dimensione giusta e l'unica sua possibile dimensione giusta e quella europea
Ecco queste erano le raccomandazione che volevo fare al principio del dibattito in cui si seguiranno gli interventi non porre limiti di tempo sapendo che il nostro
Riunione però vuole essere rapida e che poi forse poi servono interessante avere qualche domanda da parte del pubblico si susseguiranno al professor Bodei
Il professor Cheli il professor Vacca al prossimo Zaccaria
Professor Bodei
Dovendo io cominciare per destino alfabetico e quindi non per livelli di competenza televisiva
Mi dedicherò inizialmente e in modo breve a delimitare l'Area di punti su cui potremmo credo facilmente essere d'accordo
Cioè in primo luogo cultura e culture
Non implica mettere qualcosa sul piedistallo e quindi considerare la cultura qualcosa di separato da riferire a distanza
Ma vedere la presenza della cultura in tutta la programmazione e televisiva quindi credo che la cultura riguardi non soltanto il cosa
Ma anche soprattutto il come si fa cultura
Quindi essa non coincide né con la con l'obbligo scolastico di imparare qualche cosa con una sorta di sottile sadismo
Che viene utilizzato proprio per giustificare che di cultura se ne fa poca o male né col regno della noia
Per questo io credo che bisogna ripensare il problema più generale del tempo libero nelle nostre società siamo passati da periodi in cui si lavorava
Dieci dodici quattordici ore al giorno nel mille ottocentosessanta in Inghilterra si fece una legge per limitare il lavoro anche delle donne del bambini al dieci ore a dei delle fasi in cui per gran parte della vita quella fase di formazione e quella di vecchiaia
Non si lavora generalmente e in cui il tempo libero cioè libero dall'attività produttiva e lavorativa
Enormemente aumentato solo che non è sappiamo fare buon uso generalmente si cerca di ammazzare il tempo ci si considera il tempo libero
Come qualcosa che appunto deve essere dedicato al divertimento nel senso della diversione
Mentre invece io credo che ci troviamo a questo è un fattore culturale importante in una fase in cui cultura deve se la capacità di coltivare la gente
Nel senso di agganciarla a in tutti gli aspetti della realtà a una percezione a un sentimento di ciò che capita e di ciò che si vive
Ma in maniera tale che questo agganciamento avvenga in una forma che chiamerei di educazione permanente non istituzionalizzata
Cioè noi sappiamo che i saperi si consumano rapidamente in molti campi nel giro di quattro cinque anni l'ottanta per cento ciò che si impara ad esempio l'università non serve più
Certo la televisione non può sostituire la scuola non può sostituire l'ultimo l'università né quella normale né quella della terza età
Ma deve dare un contributo importante perché cultura e culture sono uno dei beni primari attualmente cioè non è più soltanto il carbone e l'acciaio
O come si dice l'informazione ma questa informazione che diventa cultura cioè non ripetitività non banalità
Per questo io credo che il servizio pubblico d'accordo con tutte le istituzioni anche private o semi pubbliche che producono cultura visto italiano per gli studi filosofici
Ne è un esempio possano creare una rete che impedisca quello che io vedo come una necessità ma come anche un pericolo negli Stati Uniti sta per giungere in porto la formazione di una mega Corporation
Formata da catene televisive case cinematografiche discografiche
I giornali riviste piccole università che diventeranno dei colossi che formeranno il senso comune è nello stesso tempo formeranno anche una cultura un'educazione che non si distinguono più nettamente se mai si sono distinte dall'informazione stessa
Quindi si avrà un effetto di oligarchia e sarà difficile poter contrastare questi Grouchy che si formano sarà una battaglia impari don Chisciotte contro i mulini a vento
Per questo il servizio pubblico ferme restando le cose che sono state dette prima che non c'è un'opposizione che il sistema misto per fortuna si è ampliato sistema pubblico
Con particolari
Responsabilità e sistemi privati dovranno attrezzarsi
A presentare un tipo di cultura che non sia semplicemente quella mummificato codificata ristretta intendendo cultura Peralta culture non soltanto antropologicamente tutto ciò che va dalla cucina per esempio anche allo sport secondo il modo di farlo
Perché io credo che bisogna riflettere in questo rapporto su un punto importante è stato detto giustamente da dottor Fichera
Che noi dobbiamo andare verso una tv critica e misurarne l'impatto andare verso una tv critica vuol dire rendersi conto che è successo qualcosa di essenziale nel nostro secolo
Già con la radio circolare prima c'è quella che entra in tutte le case non quella di Marconi cara bilocale da stazione emittente a stazione trasmittente quindi dal mille novecentoventidue con la radio circolare dal ventinove con i primi esperimenti televisivi dall'ottantaquattro con l'uso civile di internet noi siamo entrati in un sistema sai Complesso in cui sono cadute le pareti domestiche cioè il mondo entra in casa
La politica entra in casa tutto ciò che riguarda la sfera pubblica occupa uno spazio che nemmeno un soprano di Cops si era avevo osato
Oltrepassare cioè quello spazio che prima era dell'intimità che era della famiglia se questo porta particolari responsabilità e vedrete questo pomeriggio il filmato su Popper
Pone la responsabilità non nel senso forse di creare un ordine professionale che faccia un giuramento come quello di Ippocrate
E come fanno i medici pere entrare nella carriera dei produttori o degli operatori nel campo dell'informazione dalla televisione
Pone però una responsabilità che Autore scusabilità o per evitare sia all'improvvisazione che la banalità sia le forzature sulla base di indici d'ascolto sia questo bricolage che è fatto come dire sì di seguire degli umori che è giusto
Diceva ieri racconta Iacobelli una compensazione alla radio
Che fra un po'il palinsesto se lo faranno agli ascoltatori e già si fa un palinsesto con lo zapping passando da un canale all'altro però c'è il pericolo aggiungeva che questo palinsesto sia peggiore di quello che può fare una buona organizzazioni quindi senza dirigismo lasciando a ampia libertà ma attirando
I gli ascoltatori che poi sono anche i cittadini con la qualità dell'ascolto io credo che la televisione abbia un compito essenziale ci dai il mondo minuto per minuto per così dire e ci mette in contatto con quella che noi genialmente chiamiamo una realtà l'importanza di una televisione critica quella di far vedere lo scarto la differenza che c'è e tra un mondo che noi non conosciamo e quella realtà che ci viene trasmessa cioè in un mondo in cui le televisioni per via satellite
E ci permettono di vedere in contemporanea grandi eventi dobbiamo avere sempre il senso che i fatti non sono nudi che sono vestiti il problema è che siano vestiti bene
E non che siano stracciati vestiti male o vestiti secondo determinate mode o interessi
Mi pare utilissima indicazione che ci è venuta sintetizzata in quest'ultima espressione fatti test sono sempre vestiti bisogna vedere come che collegherei a quanto aveva detto no al corso su intervento del professor Bodei sottolineando che certamente questo il dovere del servizio pubblico ma è un problema del sistema televisivo nel suo complesso il sistema televisivo nel suo complesso che con suo equilibrio può garantire le condizioni perché questo si realizza all'interno di questo con compiti specifici del servizio
E incertezze
Sì
A me pare per affrontare questo discorso che stiamo svolgendo un questa tavola rotonda
Il primo rilievo da cui si può muovere che il rapporto tra televisione cultura il rapporto tra televisione e qualità
è stato sempre un rapporto molto problematico e molto conflittuale
E ad essere arte un mezzo di comunicazione
Un mezzo di comunicazione attraverso cui passa tutto l'informazione intrattenimento la cultura l'arte l'insegnamento ma oltre che mezzo di comunicazione è un mezzo che serve a produrre ricchezza
Serve cioè a vendere i prodotti che sono diversi da quelli televisivi in senso stretto
E per questo la televisione e anche prima di tutto un'impresa economica
Che per vivere e per crescere deve rispettare le regole del mercato
Questo riguarda in maniera essenziale la televisione privata ma riguarda anche la televisione pubblica nel sistema visto perché anche la televisione pubblica nel sistema misto vive dentro il mercato
Le regole del mercato lo sappiamo per la televisione sono le regole dell'audience sono le regole della quantità degli ascoltatori
La forza economica di una televisione è collegata al numero dei suoi utenti
Da qui l'esigenza che la televisione ha di inseguire nel mercato le domande e i gusti di una massa di utenti che normalmente
Non rispecchia i settori culturalmente più attrezzati più esigenti e con la conseguenza di emarginare settori che invece culturalmente sono i più attrezzati più esigenti ma sono minoritaria ma sono minoritari
Si dice che questa e la regola del mercato e si dice anche che questa è la regola della democrazia mercato e democrazia in questo piano coincidono
Per cui e nel mercato e nella democrazia la quantità e destinata sempre a sopravanzare a sopravanzare Napoli
Si aggiunga che per avere in termini di quantità dell'utenza una risposta adeguata le televisioni come dice Popper non della bellissima intervista che dovremmo ascoltare ma nella nel saggio sulla televisione di qualche anno fa
La televisione è costretta a mettere molte spezie molto PPI nei suoi prodotti per farsi ascoltare da numeri sempre maggiori di utenti
E per la televisione le spezie pepe dice Popper sono la violenza il sesso il sensazionalismo
Ora tutto questo mi pare che porti a una conclusione elementare
Il mercato non giova alla qualità del prodotto televisivo
Specialmente negli ultimi anni noi abbiamo molto valorizzato esaltato i benefici del mercato
Mercato strumento di libertà mercato strumento di pluralismo tutto questo è vero mercato serve moltissimo
Alla libertà e il pluralismo ma quando il mercato è abbandonato a se stesso certamente non giova nel settore televisivo alla qualità del prodotto
Noi sappiamo che il mercato può servire non solo abbassare i prezzi ma anche a migliorare la qualità dei prodotti questa è una delle regole del mercato
Ma quando entra in gioco un prodotto come prodotto televisivo che richiede un valore aggiunto di natura culturale
Il mercato non giova alla qualità del prodotto
Questo può sembrare un paradosso ma più il mercato il libero nel senso più il mercato è incontrollato sulla qualità tende ad abbassarsi
E e allora ci troviamo davanti quasi una sorta di circolo chiuso
Che investe il rapporto tra l'esigenza di allargare le ordinanze e l'abbassamento della qualità corrispondente per il programma
Circolo chiuso da cui almeno in apparenza sembra molto difficile poter uscire
In realtà riflettere bene io credo che vie d'uscita ci sia che vie di uscita Sicilia
Ma sono ovvie che richiedono una certa maturazione su tempi lunghi una certa gradualità
I percorsi che possono portare alle vie d'uscita da questo circolo chiuso dentro Cuche la televisione si sta avvitando sempre di più specie negli ultimi anni sono percorsi non di breve durata
Tutto il problema mi pare sia quello di mettere a fuoco delle strategie di intervento coordinate che incidano su più livelli
Primo sul livello dei consumi terribili secondo sul livello della produzione e del prodotto televisivo terzo sul livello dell'organizzazione del Governo dell'impresa televisiva
Ci sono tre strategiche vanno coordinate su questi diversi tipi se pensiamo al consuma la domanda televisiva
Io credo che l'atteggiamento di chi fa televisione oggi sia ispirato a un eccessivo pessimismo
Pessimismo sulle capacità di discernimento degli utenti
Pessimismo sulle capacità orientative di Indirizzo che lo stesso mezzo televisivo può avere sul consumo si parte dall'idea che la domanda è orientata verso un prodotto qualitativamente basso per essere quantitativamente adeguata
E si risponde da parte di chi produce televisione con un'offerta qualitativamente ancora più bassa di quella che viene dalla domanda
Penso che questo atteggiamento di chi offre televisione sul mercato sia un atteggiamento profondamente sbagliata
Il pubblico degli utenti non è un pubblico passivo
E l'ascolto si può certamente modificare con un'accorta educazione all'ascolto il primo punto allora riguarda proprio la modifica della domanda del prodotto televisivo
E su questo non si può essere pessimisti
Se noi pensiamo per fare gli esempi più banali ma successo che negli ultimi anni hanno avuto certe mostre anche di autori molto difficile percezione cioè sono diventati fenomeni di massa l'accesso a mostre di autori difficili
Se pensiamo ai tempi che normalmente dobbiamo impiegare per visitare Musei di una certa importanza occorre mettersi in coda aspettare di rigore
Ecco noi bisogna riconoscere che il pessimismo di chi offre prodotti televisivi rispetta la qualità pessimismo giustifica certamente oggi la domanda di cultura si è modificata si sta sempre più modificato
La televisione perciò non si dovrebbe auto fin surale
Come molto spesso accade sui programmi di contenuto culturale in quanto ritenuti programmi di bassa oggi esistono programmi culturali basta pensare più evidente all'opera lirica ma al teatro di prosa anche a certi documentari scientifici e di arte
Che hanno avuto statisticamente degli indici d'ascolto elevati e che possono avere degli indici d'ascolto elevati
Naturalmente il problema di come il programma viene viene presentato il problema di del piatto su cui il programma viene messo è un problema di collocazione del programma nel palinsesto è il problema di traino del programma
è un problema di presentazione e di promozione del programma chi fa televisione sa che questi sono gli elementi decisivi del consumo televisivo perciò anche il programma culturale può avere indici d'ascolto elevati a condizione che lo strumenti gli strumenti attraverso cui il programma viene proposito siano strumenti adeguati sì passiamo poi al secondo aspetto al secondo livello quello della produzione del prodotto che poi è l'aspetto più più rilevante quello che può dare risultati più immediati fare programmi migliori qui la strategia di intervento può investire varia spetti il problema mi pare non è quello di introdurre nuove censure nuove censure preventive nessuno pensa a questo
Ma comunque il problema è quello che dice proprio Popper nelle sue interviste nel suo saggio di far rispettare certi limiti
Ci sono limiti al basso sotto cui non si deve e non si può scendere prima i tutti si tratta di limiti di carattere penale
è vero si dice c'è il giudice penale però badate bene sul piano penale noi abbiamo registrato nella nostra giurisprudenza un certo lassismo rispetto accetti limiti che invece andrebbero rispettati
Penso alla disciplina relativa di spettacoli osceni penso alla legge sulla stampa che prevede per le pubblicazioni ma il discorso vale naturalmente anche per le i programmi televisivi
Il divieto la punizione di quelle pubblicazioni che di quei programmi che contengono particolari impressionanti e raccapriccianti tali da determinare l'istigazione alla promozione di degli ora le statistiche che abbiamo visto anche in questi giorni sulla nostra stampa parlano a me ha molto impressionato questo dato
Un bambino italiano medio
Di otto anni
E mediamente assiste e assistito a hanno detto ad alcuni ricercatori io credo che siano dati seri mediamente un bambino note hanno assistito a quaranta mila un viscidi televisivo ecco questo dato è un dato che fa nasce perché fa una certa impressione
Ora è chiaro che questi problemi non si risolvono con i limiti penali si dice solo che questi limiti ci sono e vanno rispettati e troppo spesso vengono trascurati
Ma i limiti veri limiti qualitativi sono altri sono i limiti del buon gusto sono i limiti del rispetto di certi standard
Di qualità e qui il problema diventa veramente grosso
è possibile fissare standard qualitativi nella programmazione televisiva ecco io qui la domanda la rivolgo ha un grande esperto punto Massimo Fichera che ha riflettuto credo molto su questo tema è possibile se stare indici di qualità per il prodotto televisivo questo certamente l'aspetto che presenta maggiori difficoltà ma io credo che qualcosa alla luce dell'esperienza negativa che abbiamo fatto in questi anni
Qualcosa sia possibile fare qualcosa si può fare
Si pensi ad esempio alla possibilità di attivare alcuni tentativi sono stati fatti potrebbero essere migliorati razionalizzati di attivare e dentro l'impresa televisiva ma in modo particolare in collegamento con gli organi di governo dell'impresa televisiva quelli attuali quelli che si preparano per domani dei gruppi dei comitati di esperti
Costruiti in maniera adeguata delle competenze comitati di esperti comitati di saggi che abbiano il potere di far rispettare un codice deontologico del buon gusto televisivo
Ora comitati che abbiano o non è così una generica possibilità di esprimere pareri ma che abbiano un vero potere di ammonizione un vero potere di richiamo
Quando si si si si ci si trovi in presenza di reiterate violazioni di questi i giudici o standard medi di boom Vusi questo codice
Diciamo così deontologico potere di richiamo e di ammonizione che poi si colleghi
Anche alla possibilità di apportare sanzioni di carattere economico perché l'unica sanzione efficace sono quelle di carattere economico
Che possono arrivare fino alla riduzione di Battisti pubblicitari nel caso di reiterata violazione di standard di limiti Bongusto anche al limite nella riduzione della della del cannone
E sempre sul piano del prodotto della produzione io non credo che sia fatto sbagliata anche se a prima lettura può sembrare una proposta provocatoria quella che fa proprio Popper nel suo saggio cioè promuovere forme particolari di responsabilità degli operatori una forma particolare di responsabilità dell'operatore televisivo Popper parla di corsi di formazione
E mi pare che sia giustissimo
Parla di rilascio di un'abitazione questo può far sorridere ma anche quel si si chiede l'abilitazione per esercitare il commercio dico non non vedrei nulla di straordinario si fosse richiesto anche per svolgere l'attività di programmi e poi chiede Popper una sorta di albo professionale cui fa riferimento ai medici si potrebbe fare riferimento anche ai giornalisti o altre categorie cioè ordini che siano in grado di attivare forme di autocontrollo perché dici sempre Popper questo lo dice nell'intervista che dobbiamo sentire in questa materia quello che veramente conta appunto non è la cintura alcune nessuno pensa vuol
Pensate a me l'autocontrollo cioè attivare in chi esercita forme forti di libertà di espressione del pensiero forme forti di responsabilità
Creare meccanismi di incentivazione della responsabilità correlate alla forza del mezzo che uno è chiamato a impiegare c'è poi il terzo aspetto il terzo profilo che è quello dell'assetto del governo del sistema qui si potrebbero dire tante cose io credo che il punto essenziale
Sia uno quello che tutti sottolineano come valorizzare più di quanto non sia accaduto finora nel nostro Paese la natura pubblica del servizio pubblico la presenza di un cannone per il servizio pubblico ha un senso solo se serve a sganciare la televisione pubblica dalle regole strette del mercato e a valorizzare la qualità sulla quantità altrimenti il canone non ha un senso
Il canale si giustifica se serve a questo sganciare
La televisione pubblica dal selvaggio dell'audience e dalla ricerca del quantitativo della quantità a danno della qualità il canone si dà per la qualità e questo infine
Del canale
Ed è vero che il servizio pubblico proprio perché è un servizio pubblico
Cioè rivolta al pubblico in partenza non deve puntare a un ascolto minoritario questo sarebbe un errore gravissimo cui poi passato tanto abbiamo parlato servizio pubblico non deve puntare un ascolto minori la proprio perché il servizio pubblico ma è anche vero che al servizio pubblico si impongono degli obblighi di promozione culturale di valorizzazione del patrimonio
Culturale nazionale che risponde a un fine generale di interesse pur per cui il servizio pubblico proprio perché la sua qualità deve corrispondere e perché servizio Andrea tendenzialmente sganciato D'Anna
Schiavitù degli indici discute
Penso che per sviluppare un'educazione all'ascolto di qualità quella di cui si parlava prima occorre sperimentare occorre tentare anche di linguaggi e perciò di conseguenza occorre anche correre qualche rischio
Sul terreno dell'audience sul terreno della quantità dell'ascolto ma questa è la funzione di un servizio pubblico che riceve un cane
Infine e chiudo
Sempre su questo terreno a me pare che sia essenziale riconsiderare il rapporto tra televisione scuola questo è uno dei punti chiave
E seguendo un ottica che non sia quella tradizionale che abbiamo seguito finora c'è un'ottica molto marginale che ha portato affrontare questo tema intermedi alcune convenzioni con l'università poi fasce di ascolto
Molto emarginate molto specializzate qui il problema più grosso è un problema di fondo che riguarda proprio il futuro del sistema televisivo e il futuro del sistema scolastico
Finora questi due sistemi sono vissuti a fianco ma in condizione di separatezza gli sviluppi a cui sta andando incontro la nostra società spingono sempre più verso un'integrazione
Di questi due sistemi proprio la forza delle cose che spinge a integrare il sistema televisivo il sistema scolastico perché molte delle finalità sono identiche e omogeneo già oggi noi sappiamo che la scuola impiega sempre di più gli strumenti della multimedialità
E noi vediamo che la televisione di fatto opera come il più potente mezzo non solo di informazione e di comunicazione ma anche di formazione
Del gusto e della cultura cioè la televisione svolge quella che in passato la funzione naturale della scuola tutto questo dovrebbe spingere a ci sentiva a stimolare nell'imprenditore nell'operatore televisivo l'esigenza di sviluppare una cultura dell'educazione
Cioè la consapevolezza che la televisione non è soltanto uno strumento un mezzo di promozione dei consumi ma e anche in primo luogo il mezzo più potente che le società contemporanea hanno proprio ai fini della formazione grazie
Grazie chiedi il quale tra le tantissime costretti gran film qualche interesse che ci ha detto mi ha detto due che credo ce l'abbiano tutti un po'colpiti una in positivo uno sotto forma di una domanda drammatica
In positivo quando ha parlato degli spazi che si riaprono in concreto
Per la televisione di qualità la diversificazione del sistema uno dei vantaggi della disomogeneità c'è un sistema di una diversificazione e questa possibilità
Che nella diversificazione trovano posto non sono soltanto gli esempi dei fenomeni culturali nella società nei vostri ma ormai ci sono degli esempi anche all'interno del sistema televisivo che dimostrano questo proprio ieri sera nel dibattito
Che facevamo fare ai tre combo dei Furio Colombo ci portava la tesi ci raccontava la testimonianza di un programma americano della piccola Pbs la piccola televisione pubblica un programma sulla poi sia americana
Scatterebbero tutti si direbbe
Colombo affermava con dati che è stato il programma di maggior successo di audience dell'ultimo periodo e per quello che a me pare che la televisione italiana abbia comprato speriamo non lo metta alle due di notte
Ma c'è un esempio oggi strutturale ancora sistematico più preciso
Chandra Fo pensate un canale che si è posto come obiettivo che ha avuto come cahier de charme quello di servire le minoranze
Lo scopo istituzionale strutturale su cui è concessa la licenza accenna al suo e quello che deve servire le minoranze
Con una interpretazione agile moderna ricca del servire le minoranze le minoranze sono quelli che amano l'opera lirica
Le minoranze sono gli sportivi gli appassionati di football che non si interessano solo lì in Inghilterra al Tottenham all'Arsenal ma che vogliono vedere la Coppa d'Africa
Orient calcio nascente insomma con un ente per le musiche ci hanno fuoriuscito a conquistarsi il dodici per cento di audience che in un panorama estremamente variegato
Come quello inglese è una grossa fetta e dei oggi riconosciuto come il più bel canale televisivo del mondo quindi esistono in Ombre toste possibilità e la domanda drammatica che Gucci apposto e questo è possibile
Crea che si sta un controllo sugli standard di qualità senza che questo voglia dire voglio dire censura certo tutti saremmo molto felici se fosse possibile instaurare
Come c'è il tetto per la pubblicità il petto per la stupidità no c'è un tetto che non si può superare magari affidando a Fruttero e all'uscio Intini la direzione dell'istituto di controllo
E il problema si pone con grande complessità la provocazione paradossale di Popper va in questa direzione credo che sia una provocazione
E perché è un paradosso ma va invece così e in fondo però poi si riduce a una cosa abbastanza semplice vuol può essere anche interpretate e una richiesta di professionalità di elevazione del livello di professionalità che non può essere trascurata in questo settore
Ma indicazioni spero ancora più positive nella soluzione nella direzione dalla risposta a queste domande ci daranno da Beppe Vacca
Ci troviamo come
Io leggo i giornali sono schiavo R. Emilia ecco questo suo
Sul giornale come quando semplicità dell'inverno dicevo eccoci come dice Felipe
Anch'io vorrei partire come suggeriva Fichera nella
Nella sua apertura da problemi di regolazione per affrontare questo tema
Ho però qualche perplessità ad accogliere
La definizione del sistema italiano e
Forse anche del sistema delle tv europee considerate nel loro insieme
Che Fichera riproponeva cioè quella di sistemi misti di sistema misto pubblico-privato perché se queste sicuramente vero dal punto di vista diciamo prevalentemente degli statuti giuridici
Noi siamo però dal punto di vista della sostanza
In una realtà che invece e quella della tv commerciale
In Italia e più particolarmente vero che altrove ma credo che tendenzialmente sia così
E dappertutto e per delle ragioni molto precise perché il soggetto fondamentale della regolazione distinta secondo il criterio pubblico-privato il soggetto classico
Cioè lo Stato nazione
Almeno da vent'anni
Per le caratteristiche e gli indici di intensità che viene assumendo la globalizzazione
Di fin e secolo
Perde di efficacia perde di sovranità
Perde sempre più di potere al fine di rivisti in guerre pubblico-privato secondo i criteri diciamo classici ottocento novecenteschi
E di fatti diciamo certo se guardiamo dal punto di vista delle risorse
Certo
C'è ancora il canone ma sempre più residuale rispetto all'insieme delle risorse che affluiscono al mercato pubblicitario odia via che
Si differenziano le reti e i tipi di prodotto televisivo dall'acquisto dell'utente
Se guardiamo dall'alto dell'Offerta del prodotto il prodotto e sempre più dominato è ovvio da grandi col conglomerate sovranazionali
Sia per il prodotto tradizionalmente definito come informazione sia per il prodotto tradizionalmente definito come spettacolo sia per il prodotto tradizionalmente definito come cultura o educazione
Allora io vorrei svolgere qualche considerazione circa i problemi che si pongono
Sotto il profilo della regolazione partendo da una realtà che provo a
Definire
Incrociando
Le proposte di Massimo in termini in parte convergenti in parte
Diverso
E per partire appunto dalla sostanza dicevo per poi tornare alle alla regolazione
Diciamo oggi parla di Chivu vuol dire parlare di un flusso non sempre è stato così
Dal punto di vista di chi deve regolare dal punto di vista dell'utente
Lo è da quando diciamo lo sviluppo del mezzo ha via via vanificato
Diciamo le partizioni temporali e di genere del palinsesto classi
è un flusso di tipo commerciale
Che tendenzialmente
Coincide con l'intero arco della giornata e che ha già prodotto questa è stato già ricordato qui da ultimo da Cheli una tendenziale individualizzazione dei palinsesti cioè la distruzione dello strumento classico diciamo di governo del pubblico secondo le tradizioni ormai perennemente del modello televisivo
Soprattutto europea
Cos'è questo prodotto cos'è il prodotto di questa realtà dal punto di vista
Prendo a prestito una nozione che non fa cenno che usualmente io non ho usato ma insomma
Della produzione di senso
Che poi è il modo di guardare facciamo alla sostanza politica della funzioni dirigenti di questi apparati esercitano perché di apparati si tratta
E come tutti gli apparati esplicando funzioni tecniche o culturali proprie produttive riproduttivo poi assolvono alcuna funzione dirigente quindi in ultima analisi sia pure specificamente politici
Io credo che
Dal punto di vista del senso
Questa realtà contiene una proposta di organizzazione dell'immaginario collettivo
Che se si prescinde per un momento
Dalle mediazioni dalle differenze che poi
Sulla superficie del mercato globale e in particolare della realtà sviluppata occidentale vengono introdotte dai criteri di regolazione che più o meno dicono più o meno resistono territorialmente
E una proposta di senso che di elaborazioni di senso della propria esperienza che se la guardo sotto un aspetto particolarmente pregnante significativo e quella della vanificazione della
Tradizionale disposizione ad ordinare secondo la percezione diacronica del tempo
Il senso della propria esperienza
Perché la temporalità di questo flusso
Della televisione totale in condizioni di crescente sviluppo della convergenza multimediale e di crescente intensità
Del mercato globale
La temporalità suggerita a una sola dimensione un tempo solo il presente che il tempo del consumo il soggetto di questo
Diciamo di questa macchina macchina di macchine e l'individuo sub specie del consumatore badate bene io non sto facendo una critica apocalittica perché a me
Tra l'altro tutto questo mi Misa di progresso mi sta bene poi bisogna vedere come ci si interviene
E quando dico dell'individuo sub specie consumatore non penso affatto quello si stia iter alienando o annientando però lo si sta trattando sub specie di consumatore costruendo e governando sottospecie di consumo
Il che è solo una parte un pezzo
O comunque bisogna capire che pezzo ha da essere rispetto alla complessità
Che umanamente ci possiamo consentire
Allora
Se sì guarda così la situazione non c'è dubbio che il tema che trattiamo qui oggi
Riprendendo l'i suggerimenti di Massimo Fichera
Può essere convenientemente affrontato nella misura in cui noi differenziamo sempre di più in questo universo
Complessivo le reti
L'Offerta il prodotto
Non c'è dubbio che dal punto di vista dei modelli su cui possiamo intervenire pensando di operare regolativa mente
L'orizzonte quantomeno europeo già però in una realtà che vede il soggetto europeo sempre più condizionato soprattutto dal novanta in poi cioè dall'inizio della fase come dire di massima intensità
Della globalizzazione dei mercati lo stesso soggetto europeo in condizioni ben diverse di condizionalità rispetto a qualche anno fa
Se guardo le cose così l'aspetto della regolazione che mi interessa in questo momento è il criterio in base al quale delle classi dirigenti consapevoli che vogliono esplicare la loro funzione dirigente in modo consapevole e in questo caso uso la nozione di classe dirigente in senso largo non soltanto il ceto politico di governo il ceto politico ma le classi dirigenti cioè tutti coloro che come élite dell'industria della cultura dell'informazione della politica dell'economia e così via proprio perché lì esercitano un funzione dirigente dirigente parziale dirigente generale
Ed è bene che quindi di questo esplicitamente si discuta per chi ha a cuore la democrazia
Beh io penso che il criterio sostantivo da incrociare con quelli ai quali accennava Fichera e di rideterminare
Le proporzioni le combinazioni
Del consumo e del prodotto nazionale ed internazionale cioè della caratterizzazione nazionale ed internazionale del consumo del prodotto o meglio locale globale secondo la polarità che viene a sostituire quella nazionali e internazionali
Nello sviluppo condizionato
Dalla situazione del mercato globale questo è diciamo il criterio al tempo stesso l'obiettivo rispetto al quale bisogna vedere le condizioni che rendano possibile una regolazioni di sistema
Che se si vuole può anche apprendere da un'esperienza che è quella passata
Dei sistemi misti
Servizio pubblico tv commerciale ma giusto per avere nozioni più precisa di quanto questa realtà sia definitivamente
Tenta non è che la realtà su cui possiamo e dobbiamo ragionare e intervenire
Allora io non voglio solo fare queste considerazioni mansarda addirittura una come dire una linea di ragionamento e quelli che cito De Mita
E non so e quindi ma nono non oso dire una proposta ma nuovi per dire che non cito solo ci
Cito anche De Mita con ragionamenti
E
Ne siamo la la distinzione contesti
Servizio pubblico tv commerciale non solo apparteneva ad una realtà
Pregressa ma secondo me era qui c'è talmente debole falsa
Perché paradossalmente considerava residuale ciò che invece era il vettore del futuro
Se pensiamo per esempio la discussione che abbiamo avuto in Italia per la fine degli anni Settanta i primi anni ottanta circa il modo di organizzare il rapporto tra pubblico e privato una volta che era stata come si diceva allora liberalizzata lettere
E pareva soprattutto nel via via che il diciamo la realtà nuova si sviluppava e e regolazione non c'era e quindi non si capiva bene dove si andava a parare pareva che dovessimo come dire
Da un lato modernizzare il servizio pubblico dall'altro costruire
Uno spazio
Per la tv commerciale ma quello che mi interessa qui e l'idea di poter mantenere queste due logiche per cui una definizione regolatrice vera riguardava soltanto il servizio pubblico poiché secondo il vecchio modello inglese dei servizi pubblici europei
Il sistema televisivo in quanto sistema nazionale e in quanto sistema pubblico doveva informare educare divertire quasi che quella parte residuale o tendente a essere il tutto
La tv commerciale potesse fare quello che le pareva ovvero potesse prescindere da criteri di vera regolazione in quanto poi la regolazione riguardava il pubblico
Il privato era esattamente ciò che se regolazione aveva era regolazione di mercato la quale tra l'altro il principio avrebbe comunque escluso almeno uno dei tre termini l'educare
Al massimo informare e divertire
Ma certo divertire sì al massimo informare certo non educare
A parte la diciamo
Fragilità dello schema sta di fatto che comunque in condizioni di multimedialità di convergenza multimediale e ormai avanzata e di mercato globale
Credo che a nessuno venga in mente possa venire in mente di contestare normali informali divertirete educare sono tutte
Funzioni mediate dalla forma di merci su tutte funzioni incluse
Nello scambio mercantile
Allora se questa è la realtà come ci si può riproporre il problema della regolazione secondo criteri che poi consentano anche di individuare l'ambito di possibilità condizioni
Risorse materiali risorse soggettive
Territorio
Ma
Riprendendo le due indicazioni di Fichera cioè differenziare in maniera sempre aperta e flessibile all'innovazione
Tecnologica culturale e produttiva differenziare
Le reti e
Diversificare il periodo
Assumere l'orizzonte europeo io però penso che come criterio di regolazione bisognerebbe tentare di ritradurre a livello del sistema complessivo l'equivalente delle funzioni iscritte in quel vecchio trinomio
Perché delle classi dirigenti che vogliano essere tali
Non possono non proporsi il problema di quali cittadino ha da essere il consumatore europeo
E non solo europee non possono proporsi non proporsi il problema di del fatto che divertire si può in modi diversi e devono decidere loro come perché questa è una funzione ineliminabile del politico altrimenti se noi pensiamo che se ne possa fare a meno
Magari anche perché pensiamo che la regolazione di mercato è bene che faccia tutto essa perché il migliore non è la regolazione di mercato e qualcun altro politico che sta facendo il mestiere fino un facciamo perché in questa è la struttura e la realtà
Quindi io penso che questi tu trinomio andrebbe ripensato
In condizioni di multimedialità e di mercato globale a scala di regolazione europea per vedere come può essere reinventata una funzione dirigente che per riprendere il parametro che prima indicavo innanzitutto reintroduca una dimensione complessa della temporalità
Il presente del passato il presente del presente è presente e del futuro
Come criterio appunto per una regolazione di sistema che non ha più ragione di tenere in piedi concettualmente una distinzione pubblico-privato ritagliata su una realtà che storicamente e
Finita anche se cronologicamente sopravvive
E che
Non ha più senso concettuale perché non ha più senso reale grazie
L'operazione lettera h per
Questo importante contributo sia del primo personalmente non formale mi sento di condividere buona parte dello sviluppo che ricordato ai nostri probabilmente il sospetto dello sviluppo che lui ha dato ai nostri ragionamenti compirebbe vorrei fare solo una precisazione particolare che non rimette in discussione l'impianto concettuale del suo discorso che è ben diverso
L'impressione
Io ho parlato di pressione di omogeneizzazione del sistema che sia in Italia anche riferendomi all'omogeneizzazione del risultato pubblico privato lasciamo stare di aprire adesso un processo dal perché questo è successo pensiamo al servizio pubblico le condizioni in cui si è venuta ad operare
Pensiamo che forse una delle condizioni per le quali siamo qui a discutere il suo problema è perché il servizio pubblico in Italia ha retto
In qualche modo pagando dei prezzi Marletta e ha creato le condizioni perché oggi si potesse riproposto discorso non ci scordiamo cosa sarebbero successioni Italia immaginiamo uno scenario invece in cui il servizio pubblico avesse ceduto
Non in termini di audience parlo intermedio di un cedro tali quindi sono e debbo dire che questa impressione di omogeneizzazione pubblica privato in minore
Nel panorama europeo
è molto minore la specificità dei siti la minore aggressività della dalla parte privata
L'articolazione e la diversificazione del sistema che già avvenuto con la flessibilità che questa dato da ancora questa impressione di diversità pensate un sistema come quello francese in cui e il servizio pubblico al suo interno che si è diversificato nel settima francese esistono due o tre interventi pubblici
Non diversi tra di loro insomma con logiche diverse ma che danno all'intero sistema la presenza di un canale come arte il quale contro tutte le aspettative alla fine ha finito per conquistarsi un suo posto
Anche un posto di audience non modesta limitata ma vera reale che esiste offrono articolazione
Pensavate quella che ancora la funzione di BBC in Inghilterra detiene quasi la metà dell'audience no
In una situazione particolare quindi è una situazione che
Pone problemi diversi quanto al
Il problema che il soggetto europeo
Oggi non può essere visto come soggetto che esaurisce la rata perché la realtà è quella dell'internazionalizzazione ecco mala condizione per giocare per sedersi alla partita
Internazionale mondiale anche in questo campo e di sederci sia sto tavolo come europei
Certo che bisogna sedersi a sto a tavolo ma se ci sediamo e che il tavolo dell'internazionalizzazione di tutto il sistema questo succede alla televisione una comunicazione ma succede anche negli altri
Ma la condizione per andarci sia sedere se ciascuno di noi ci si va a sedere come singolo Paese non c'è viene espulso viene messo alla porta
Come europei abbiamo ancora la possibilità di partecipare cianosi a cui dobbiamo partecipare ma cui possiamo partecipare solo se abbiamo una dimensione europea
Roberto Zaccaria
Dunque io parlando con
Prima di di
Scendere in campo per l'intervento con Beppe Vacca nel nel riscaldamento
Dicevo che il modo migliore per affrontare questo tema
è cercare di non pronunciare la parola cultura
Nel corso dell'intervento cioè nel senso che il risultato
Si misura nella capacità di non impiegare questo termine non è una provocazione ma è un taglio per affrontare questo problema non so perché la Campbell abbastanza d'accordo però
La usata poco ma in realtà credo che sia importante per per quello che dirò
Cercare di cogliere
Le condizioni a monte del del del del ragionamento e pare che forse il percorso che Beppe Vacca tracciato da ultimo sia abbastanza
Almeno per me è convincente
L'altro difficoltà è quella di non come ha detto Massimo Fichera all'inizio io su questo punto sono particolarmente sensibile
Di non fare interventi retrospettivi cioè di non parlare di quello che ieri anche perché due-tre giorni fa Napoli in un'altra iniziativa promossa dal
Dall'istituto di studi filosofici
Io mi sono trovato a fare un intervento che il successivo oratore ha impiegato quaranta minuti per dire che era vecchio passato conservatore e rivolto a un mondo che non c'è più
Quindi
Ecco cercherò nel nei tre giorni che sono passati a Napoli ho cercato un po'di aria di aggiornarmi filiali e cercherò di di non con di non correre quel rischio cioè di non parlare di una televisione che non c'è più
O di non parlare neppure di un'aspirazione
Che io ho vissuto frequentemente nel corso degli anni trascorsi nella televisione pubblica
Qui non credo di far torto a un amico assente che è Walter Pedullà
Che noto uomo di cultura almeno secondo gli gli schemi che si usano nel classificare le persone
E che in maniera quasi maniacale
Ad ogni consiglio di amministrazione
Anche se si parlava del piano di Investimenti
Diciamo tecnici io dei ripetitori diceva io voglio un telegiornale culturale dieci minuti al giorno di notizie culturali
Premette Walter Pedullà è una persona intelligente quindi non sviluppava una provocazione inutile
Ma credo che lui sapesse come hanno saputo tanti prima di lui e ho visto anche alcuni dopo di lui magari meno illustri quando si sono battuti su questo problema di delle quote per la cultura
Sapevano che era una battaglia persa in partenza
Sapevano che evidentemente avrebbero agitato una bandierina ma che lentamente sarebbe stata presto diciamo sommerso a Berlino dagli altri problemi
Allora quella è un'impostazione che non funziona
Non può funzionare non funziona funzionano questo un discorso un po'diverso quello delle quote del quale si è parlato anche qui a livello europeo quote
I programmi europei quote di programmi italiane lenta nei programmi europei eccetera ecco quello è un problema è un problema un po'diverso
Ma anche quello non tanto non dimentichiamoci non solo che la modifica della direttiva che sta maturando a livello europeo con questa navetta tra i vari organi comunitari sostanzialmente si ha la sensazione che su questo piano si faccia un passo avanti e due passi indietro no
Passo avanti dei passi indietro
Ma soprattutto si ha la sensazione che tra le due linee che emergono a livello comunitario
Quella più forte sia quella che poi tenderà ad aumentare comunque le quote di pubblicità
Inserendo nella pubblicità tutti i meccanismi nuovi
Quelli che noi in qualche modo avevamo discusse combattuto le telepromozioni televendite così via dicendo
E mantenendo questo questa fiammella delle delle quote
Paritarie ove possibile o giù di lì
Allora io sono convinto come Beppe Vacca forse con un approccio diverso ma che non questo non non è polemico nei confronti l'affermazione fatta dal Massimo Fichera inizio
Noi in Europa abbiamo un dato comune che l'accettazione sistema misto
Da tanti anni io sono andato dicendo credo che oggi la conferma sia chiara che il sistema italiano è passato da un sistema pubblico a un sistema privato senza avere l'esperienza sistema misto
Perché l'esperienza del canestro si poteva vedere soltanto a condizioni che si fossero stabilite delle regole
Mentre le regole che riguardavano il servizio pubblico le regole che riguardano il servizio pubblico erano regole limitative
Su due piani sostanzialmente quella che riguardava la possibilità di acquistare frequenze sul piano tecnico perché lì c'erano delle barriere
E sul puntò degli equilibri politici cioè nel senso che il il vero tipo di equilibrio che si cercava l'intero servizio pubblico era un equilibrio di tipo politico tra le varie componenti che in qualche modo lo animava no e questo appagata in qualche modo i vari risultati ma altre regole
Il servizio pubblico in fondo non ne ha avute al punto che noi ancora oggi ci continuiamo a interrogare sulla missione del servizio pubblico è quasi una cosa
Diciamo demoralizzato deve pensare che a distanza di tanti anni noi dobbiamo cercare ancora di capire
Che cos'è il servizio pubblico se vogliamo cercare di capire vuol dire che non è così chiaro nella immagine generale che la gente ha di queste cose e probabilmente la mancanza di regole indotte dal sistema privato diciamo crea praticamente come una sorta di diga che fosse caduta ha travolto anche quelli di tempo il servizio pubblico e si è determinato in un passaggio da un sistema di monopolio un sistema totalmente privatistico con l'indifferenza marginale che uno dei soggetti fosse a partecipazione pubblica ma al momento in cui ai
Qualcosa di importante
Allora io credo che il discorso sul tema che abbiamo oggi di fronte
Vada proprio ricercato nella creazione nella creazione
Ad oggi quindi voglio dire con le regole oggi possibili
Di quelle condizioni strutturali diciamo del sistema condizioni economico-finanziarie del sistema
Che consentano che un certo prodotto televisivo abbia certe caratteristiche
Rete non ho usato la parola cultura cioè dico che queste condizioni strutturali le regole di cui ha parlato Beppe Vacca
Condizioni strutturali economiche finanziarie devono essere tali da consentire tutto questo
Perché se no che ci sia l'alfiere della cultura che chiede il dieci per cento di programmi di un certo tipo
Si parte con un'impostazione che è destinata a fallire
Io vorrei citarli perché come visione e emblema di questa impostazione cioè chiarisce col tuo stimolo a cercare un qualcosa di diverso
Nei documenti che riguardano il servizio pubblico e in più in generale nei documenti normativi che riguardano il sistema televisivo italiano
La parola che è al centro del nostro convegno compare raramente ma compare in maniera significativa
Ad esempio una sola volta compare nella legge Mammì
E dice
Che il pluralismo
L'obiettività la completezza l'imparzialità dell'informazione errati
L'apertura alle diverse opinioni tendenze politiche sociali culturali e religiose
Costituiscono principi
Del sistema televisivo adesione non non della televisione pubblica sono principi del sistema radiotelevisivo quindi come dire il sistema televisivo nel suo complesso dovrebbe realizzare queste cose poi denominatore quale cioè il denominatore cui eh questo cioè è il fatto che ci deve essere spazio per il diverso per il differente ci deve essere la possibilità di un prodotto no omogeneo quello che Enzo Cheli sostanzialmente ha detto essere il rischio che viene dal solo vincolo di mercato per cui la quantità finisce per essere prevalente qui i concetti i principi che ispirano la la regolamentazione che poi non sono affatto tradotti nel nel seguito del della legge però sono principi importante pronto che Simpson di tutto il sistema
No perché qui non ci si riferisce al al servizio pubblico
E poi fanno tutti riferimento a questo concetto che si basa sul sul pluralismo l'apertura Rispetto il riconoscimento delle diversità delle identità dei punti di vista diversi ecco questo è diciamo certamente il grande obiettivo
è il grande obiettivo anche a livello europeo a livello europeo nel dibattito che c'è su questi problemi noi abbiamo da un lato il Parlamento che punta molto alla valorizzazione vedi pluralismo delle identità nazionali regionali e quindi attraverso questo di lo creare lo spazio in un'offerta differenziata differenziata
Di consentire che il prodotto non sia omogeneo e che quindi emergano le diversità le diversità
C'è però a livello europeo bisogna altrettanto consapevolmente sapere che una linea che la linea che banche Manni interpreta in maniera più energica da alcuni anni a questa parte
Che è quella che punta alla Società dell'informazione e che punta soprattutto a rafforzare il momento il momento della diciamo della trasmissione dei dei broadcaster di coloro che trasmettono di coloro che mettono gli impianti che mettono le reti cioè i soggetti i soggetti forti del mercato i soggetti forti del mercato quindi allora a livello europeo
Non è che abbiamo una situazione io Renica tranquilla che dobbiamo soltanto limitarci a vedere come va a finire e poi diciamo la portiamo in Italia e abbiamo raggiunto un bel lo scopo a parte il fatto Massimo
Che tu hai detto Melato introduzione una cosa che mi ha fatto piacere che mi ha anche fatto rabbrividire perché tu hai detto
In fondo abbiamo il vantaggio essendo vergini di interventi significativi in questo campo che al momento in cui si aprono questi scenari nuovi sul piano della multimedialità sul piano dei confini con la telematica e con l'informatica
Sostanzialmente come su un libro sul con pagine bianche di potere scrivere una nuova storia
Non è così non è quello che è avvenuto nel novanta ad esempio dove noi avevamo alle spalle la direttiva europea dell'ottantanove
E noi abbiamo scritto sì una storia nuova ma abbiamo copiato la direttiva europea a righe alterne c'è la direttiva europea che era nell'ottantanove nel mille novecentonovanta da noi è stata ricopiata in quelle parti che non nuoce vanno a un certo disegno politico industriale del Paese
Allora ora noi dobbiamo ragionare sull'Europa dobbiamo essere in questo tavolo come europee quindi però dobbiamo essere consapevoli che in Europa si gioca una partita voglio dire tra Soggetti è che non lasciano per prevedere un risultato sicuro
Ci sono soggetti forti che puntano alinea della città dall'informazione puntando a privilegiare i momenti forti delle missioni che l'impianto delle reti dei diciamo dei possibili agglomerati o controlli su questi settori e ci sono i soggetti deboli che sono rappresentati pone al Parlamento europeo sostanzialmente che sono coloro che invece insistono sulle condizioni di pluralismo di riconoscimento delle diversità di una televisione che al momento in cui si moltiplica
Consenta quelle diversità che arrivano al palinsesto personificato di cui parlava Iacobelli attraverso la citazione da questo tavolo ma comunque hanno parlato altri ma io vi posso fare un bel palinsesto personale
Se alla fine il prodotto che scelgo non è soltanto nominale nominalistica mente diverso ma è oggettivamente strutturalmente diverso allora sì che come se io andassi a a vedermi di un museo leggere un libro o di guardare una diciamo spettacolo di prosa o di musica ma queste sono le condizioni se invece va avanti la logica diversa lo schiacciamento è inevitabile allora col cosa voglio sostenere in maniera molto elementare
Che e ci sono questi due momenti momento non tanto di chi produce cioè c'è un due due elementi forti nel sistema da o forti concettualmente da individuare perché uno può è forte anche dal punto di vista economico dei mezzi
Il momento di chi trasmette di chi agli impianti di chiari dichiari mezzi di chi sostanzialmente ha delle posizioni consolidate sul mercato perché questo è un altro discorso da replicare atti sostanzialmente dice
Voi siete vecchi perché guardate a delle misure antitrust di cui si poteva parlare qualche anno fa
Oggi delimitazioni sulle reti non hanno più senso comune
Oggi l'unico discorso che conta diceva
Letta a Napoli polemizzando appunto con la mia visione retro dice quello che conta sono le risorse eseguito già sarebbe già un passo avanti molto considerevole
Però sapete quando si misurano le risorse il punto delicato non è dire venti o trenta per cento del mercato
è stabilire che i confini al mercato perché se io dico al venti trenta per cento del mercato i dieci mila miliardi è una cifra se il mercato con artifizi vari lo porto a venti mila miliardi o a trenta mila miliardi è un'altra cifra
E allora la misura sarà o non sarà antitrust a seconda di come io configura il presupposto
E poi non mi si venga a dire che lesse reggia forti sulla sul mercato se questa situazione non si rimuove in qualche modo non costituisce un vantaggio che tende a perpetuarsi all'infinito è è inutile che si faccia oggi una regola antitrust quando ci sono già due che hanno un vantaggio che praticamente non è raggiungibile dagli altri soggetti
Questo questi sono passaggi ineludibili ineludibili
E non crediate qualcuno l'altro giorno cercava di interpretare adesso qui abbiamo professor Cheli e noi potremo scorgere come l'altra volta fu fatto nei confronti di Casavola ma Casavola non è più in carica mentre tu lo sei
Che cosa si può fare che cosa la corte direbbe di fronte a delle normative antitrust sostanzialmente elusive
E ma non c'è dubbio che la Corte costituzionale io non voglio interpretare The interpreto me stesso ha detto chiaramente cioè che le condizioni strutturali perché il prodotto non sia omogeneo
Sono condizioni che devono essere rispettate immediatamente immediatamente
Immediatamente quindi questo è un punto sul quale bisogna avere le idee precise e non si può dire che retro chi si preoccupa di evitare che nella nuova gara alcuni partano
Dieci chilometri avanti agli altri perché non sarebbe una gara non sarebbe una gara non è mica un problema che bisogna fare delle imprese televisive piccoline praticamente uso famiglia bisogna fare soltanto quello che hanno fatto tutti gli altri bisogna differenziare per i grandi gruppi mercati d'intervento cioè è non è detto quello che altri hanno fatto che si debba intervenire solo in Italia cioè nel senso e bisogna poter intervenire anche in Spagna anche in Francia senza truccare le carte come è avvenuto in Italia perché quello che sta emergendo ormai chiaramente è che da un lato c'è l'entusiasmo perché è stato molto bravo e si è fatto da sé dall'altro c'è minore entusiasmo perché evidentemente la polizza di vantaggio la pretesa
Parlo di quello che sta emergendo in alcuni tribunali truccando le carte
E questo naturalmente il trucco delle carte la partenza avvantaggiata estere le trovo se si vuole ristabilire qualche cosa comune è importante precisa
Allora bisogna bisogna capire che tra i due punti del sistema chi trasmette
E chi utilizza e chi utilizza ecco non si può limitare la RAI regolamentazione a chi trasmette cioè non si possono fare solo le regole perché anche il massimo di liberismo sul piano del dei soggetti che trasmettono che accedono che possono in qualche modo essere protagonisti attivi nel sistema guardate che non garantisce la diversità bisogna bisogna far sì che anche l'altro soggetto chi ricevere chi utilizza quello che il signore che si chiama utente abbia in mano qualche cosa
Che il legislatore deve darmi cioè come droga mica di fare i regali mica li dice che vediamo il dieci per cento di cultura alla settimana guardate che
Questa è l'impostazione vecchia della convenzione RAI stato del contratto di servizio RAI Stato
Ecco tanto per parlare di cose che ci sono perché sono atti quasi clandestini questi che riguardano la convenzione tra la RAI e lo e lo stato e il contratto di servizio tra la RAI e lo stato io penso che può conoscono effettivamente salvo qualche ha detto agli uffici legali e qualche funzionario ministeriale questi atti ma queste sono le carte delle emissioni del servizio pubblico queste sono cioè quelli che che noi all'estero chiamiamo dagli ufficiali tu hai ricordato oltre noi gli abbiamo questi cahier de Sade
Ma in realtà sono permettetemelo sono delle eleganti prese di giro per il utenti
Perché voglio dire se voi scorge dette alcune disposizioni nella convenzione non c'è quasi niente
C'è qualcosa un articolo undici che tutela i minori e affida la tutela dei minori al buon cuore sostanzialmente
Di chi fa programmazione e non certo nessuno tipo di garanzia reale c'è un'attività di ricerca e sperimentazione può nel contratto di servizio scusatemi due battute ma merita leggere queste cose
C'è scritto che la concessionaria RAI deve destinare la propria programmazione annuale televisiva in misura non inferiore al sessantadue per cento rispetto è interessante perché riferimento saldo per cento fa pensare che una delle tue non sessantatré sessantadue e poi c'è una lunga sfilza di tutto quello che la RAI fa cioè fa già ora cioè quindi i programmi di informazione quotidiana informazione tematica informazione sull'attività degli organi istituzionali educativi didattici di formazione professionale culturali con riguardo agli eventi ai contenuti più significative diversi settori e poi dice
Poi dice
I programmi educativi culturali informazione tematica sono trasmessi in orario di buon ascolto pena sino la separazione dei poteri
Che i programmi di politica l'AIDS fossero presi di notte e con questa disposizione dice di buon ascolto certo può darsi che anche la mezzanotte sia considerata di buon ascolto e quindi ecco quello che io vi dico e per concludere poi dopo c'è una cosa che vuole essere più graffiante più graffiante e si dice la concessionaria si obbliga nell'ambito della quota di programmazione del sessantadue per cento
Che è un tutto indistinto a trasmettere almeno nella misura del sei virgola cinque per cento
In orari confacenti quindi qui non è più neanche buon ascolto sono orari confacente non devo essermi disdicevoli cioè insomma così una cosa che sembra un bon ton è costituzionalmente
Speciali programmi dedicati ai minori ai giovani e ai portatori di handicap sensoriali non voglio fare dell'ironia su cose di questo genere ma voglio dire questo sostanzialmente che non è risolto il problema facendo disposizioni di questo genere
Il problema si risolve se si creano quelle condizioni di cui parlavamo un attimo fa
Cioè se si riesce a farsi ad esempio che la pubbliche la pubblicità anziché seguire una linea verso l'altra mento
Segue una linea verso l'abbassamento degli indici
è Massimo anche se in Europa dovessero recepire tendenze diverse io credo che questa sia una condizione strutturale fondamentale non per essere oscurantisti e per dir non faccio non procuriamo risorse ma cerchiamo le risorse alternative negli abbonamenti perché l'abbonamento è un qualcosa che dà al soggetto che lo sceglie un certo tipo di potere
E questo è molto importante riequilibrare questo rapporto quindi la mia conclusione
Evidentemente è questa dobbiamo assicurare certe condizioni strutturali dobbiamo inserire certe regole del sistema che consentano di avere un'offerta realmente differenziata
E naturalmente dallo Pando sul piano del dei nuovi mezzi offrirla ad ampio raggio
Non preoccuparci però soltanto di chi tiene il pallino in mano cioè nel senso i decoder l'accesso i mezzi la liberalizzazione le le autorizzazioni date ai comuni cioè tutto quello che benissimo detto in alcuni testi
Compreso il testo Boggi che ha concluso la scorsa legislatura
Ma qualcuno ci deve fare capire anche che quell'altro soggetti in o che diciamo l'utente è tutelato da una serie di obblighi che possono alla fine garantire all'Hui alcuni diritti e che non sono
Gli spazi
Concessi in misure probabili o improbabili da parte di convenzioni contratto di servizi questi convenzione contratti di servizi andrebbero discusse pubblicamente ma non tra interlocutori tecnici e riservati ma dovrebbero essere discusse in Parlamento perché questi sono in punto di equilibrio tra due momenti fondamentali questi sono e i punti fondamentali
Allora nasce il diritto all'informazione e nasce il diritto alla cultura inteso come diritto ad a vere in questa offerta straordinaria una offerta differenziata
Quando noi abbiamo detto questo quando noi questo l'abbiamo garantito tutto il resto viene da solo
Senza bisogno che nessuno ci regali nulla
Io ringrazio Roberto Zaccaria ancora arricchito portato a una interpretazione forse ancora più profonda il discorso sulle regole
Anche in questo caso mi sentirei di fare una precisazione su una sola cosa perché forse una sulla quale se non con le vele non siamo d'accordo realmente non siamo d'accordo quando io parlo di
Sistema europeo di regole europee a cui adeguarsi non parlo di un paradigma perfetto paradisiaco al quale il quale bisogna adeguarsi so benissimo che esiste anche lì uno scontro drammatico
Quello vivo in qualche modo faccio parte della commissione banche mandi Esperti che sta discutendo il seguito dell'iniziativa sulla società dell'informazione e in quella sede questo scontro è ben presente Vertigo
E io dico è la dimensione minima perché lo scontro sia uno scontro reale e non uno scontro illusorio
E quella bisogna accettare la tentazione a cui resistere dopo avrei paura è quella di dire c'è uno scontro in atto stiamo a vedere se va male ci ritiriamo nel nostro orticello non esiste questa soluzione
L'orticello non esiste sul piano ormai delle strutture economiche le dettiamo noi non esiste sul piano dei sistemi per struttura culturale non esista soltanto il sistema delle strutture e delle comunicazioni
I Crodo sicché saltarla si fa la battaglia la bisogna accettarla di fare fare tutta per vincere si può anche perdere bisogna saperlo che si può anche perdere che probabilmente le norme per la pubblicità possono essere
Più permissive insomma non però su questo fa parte delle regole del gioco questo elemento
Sono presenti mi dicono che sono le misure che sono presidente padre Marcello sarà scelto scorro Hondo decano della facoltà di filosofia dell'Università di la lettera mense
E venuto l'onorevole Giulietti entrambi erano previsti nella nostra tavola rotonda vi pregherei di prendere almeno idealmente posto alla tavola dalla presidenza e chiedergli se vogliono soprattutto intervenire
Cosa che
Ci farebbe molto piacere
Grazie giusta
Fa riferimento il del ventotto
State correndo
Certo pretendiamo di dire dopo
Sarò breve anche perché per lavorare quindi anche perché tutto quello che è stato detto scatto molto importante possiamo anche dividere
Tante di queste argomentazioni
Ma per andare al punto che mi sembra centrale cioè televisione cultura questa tavola
E Europa d'altra parte ecco mi sembra che possiamo cominciare
Con un testo costitutivo del lavoro OPA Como dice perfino perché e cioè la Metafisica di Aristotele dove il totale e non crede che questo è lontano dove ristoratori dice che l'uomo a differenza degli altri essere vive dall'esperienza
E dalla dia noia e cioè e quello che oggi diciamo il pensiero la cultura e quindi l'attività proprio principale che lui attribuisce all'uomo che poi viene distinta Como Sapienza sapienza etica
Saggezza e cioè che questa di far cultura fare si inzuppa troppi il suo proprio mondo culturale
è ancora qui tutte le diverse distinzioni sappiamo che Aristotele attribuisce all'arte
E io su questo credo che la televisione rientra nell'arte in un certo tipo di arte
E quella l'arte di fare la riproduzione delle azioni umane per provocare l'accalcarsi cioè la purificazione dello spirito
E questo vale per tutti gli anni PD
Certo la televisione e l'arte della comunicazione
Ma credo che quest'arte della comunicazione
Deve avere proprio per questo delle regole delle regole dando il tipo moralistico ma delle regole a chi vanno proprio a presto rende e l'ideale che noi vogliamo fare dell'uomo
E cioè che del quella libertà che noi vogliamo dare all'uomo lo perdonerà
Ogni cosa delle regole quindi stabilire delle regole all'interno spesso del momento televisivo mi sembra che più che naturale
E certo queste regole non possono essere diverse de quello che l'uomo spesso e io qui scusate la mia deformazione professionale ma vorrei richiamare a me anche a una massima fondamentale che tarda resto la riprende ai nostri giorni Riker
Che considera l'altro uomo e quindi qui si tratta dei consigli agli utenti della televisione non semplicemente i commessi ma anche Como Fini e cioè come soggetti che deve non ricevere questo momento culturale anche nella comunicazione
Quindi credo che in questa luce che proprio alla luce del lavoro Oba perché qui se ha parlato del lavoro OPA e giustamente mi sembra che questi sono le cose
Secondo la quale lavoro per sé ha costituito con muro para diversa delle attività e cioè il concetto fondamentalmente dell'uomo e la emergenza dell'uomo
A e nel resto della natura
Come ho già da resto e qui voglio citare a Paolo nel discorso all'Areopago quando dice facendo un bilancio della cultura appunto de allora e cioè la cultura greca
Diceva che loro avevano trovato questo uomo che era del genere della specie divina e quindi si doveva essere pensato di io dovrei essere pensato a partire di questo essere umano
Quindi credo che qui proprio il contesto europeo delle tradizioni più potenti del lavoro pace quello che costitutivo spesso e lavorarci ripropone pensare Latteri dizione alla luce di questa finalità che l'uomo stesso che l'uomo che un essere culturale quindi no e quasi diciamo
Una intrinseca appartenenza della televisione alla cultura non si possono sganciare questi due momenti ed all'interno di questo stabilire delle regole di qualità di qualità alla luce di che cosa vogliamo fare dell'uomo spesso anche perché come ha detto molto bene il professor Bodei con questo finisco in fondo la televisione e un nuovo modo di vivere dell'uomo stesso
E all'interno di questo se deve stabilire delle regole delle regole veramente perché questo uomo viva secondo la sua qualità getti sono molte regole nell'America per esempio ormai ci sono all'interno di questo reazioni per esempio riguardo ai giovani alla violenza alla a a certe cose che deve non essere completamente vietate
Ma certamente queste regole bisogna mettere in atto perché non si mette in atto e credo che questo e allora come diceva anche il professor ieri bisogna avere un certo ottimismo e sapere che si può giocare sulla qualità e giocare sulla qualità non significa perdere il mercato e quindi l'esigenza del mercato e con questo film
La ringrazio per
L'intervento ci conferma che i due temi di quale abbiamo discusso su cui due dei principali poi ci siamo fermati quello delle regole e quello della dimensione europea del problema sono il terreno su cui questo problema va posto
Dottor
Io vi ringrazio sono
Con una fortissima influenza per cui chiedono la Carla carità in anticipo nel senso dell'olimpico in coda o sono molto influente senza sole
Cielo alto alla quale abbiamo l'audizione consola Camera con col ministro Veltroni sulla su il programma del suo ministero per questo alcuni di noi ci sono io sono qua altri verranno nel pomeriggio una una mancanza di rispetto ma le commissioni sono convocato la mattina sono in corso le audizioni dal più Furio Colombo ed altri
Saranno presenti poi nel pomeriggio quindi alcune cose molto bravi perché poi mentre stavamo
Ascoltare alcuni interventi perché promettono a così io sono molto preoccupato ho subito sull'intervento di Zaccaria da una discussione in corso
Sul riassetto del sistema radiotelevisivo
Che rischia se non staremo tutti attenti di ripercorrere per certi aspetti le movenze della legge Mammì
Prova a spiegarlo meglio
Se la discussione la pensiamo sull'assetto con una vicenda che riguarda solo Mediaset e RAI
E trovato un equilibrio interno
Cioè stabilito che poiché la Corte ha detto due reti per Mediaset scusate ma parlo di cultura basta inventare un éscamotage che lei di una rete alla RAI contestualmente ricreato il numero magico due due ha riversato la pubblicità sulle quattro reti e risolto l'assetto del sistema
Tutto si può fare e può darsi pure che questo contribuisca a calmare il sistema non sarebbe un'operazione innovativa
Avremmo scelto questo settore per un'operazione di scambio politico ad altri fini io penso sarebbe meglio eventualmente dichiararlo io non ho mai paura della brutalità della dichiarazione oppure dell'infingimento
Sono anche convinto che un accordo serva questo Paese anche agli autori e produttori perché se non si calma il sistema delle telecomunicazioni c'è una fibrillazione che non consente neanche alcune delle cose che prima le diceva che io condivido neanche una riflessione etica perché qualunque riflessione ormai il sistema delle telecomunicazioni si riduce in un quarto d'ora a portarci dritti al problema del rapporto tra centrodestra e centrosinistra
Delle sicurezze che devono darsi due schieramenti
Qual è il numero delle reti cioè sempre ci riporta indietro questo tipo di discussione allora io penso invece
Dico brevissime cosa
Che sia necessario prima della sentenza Della Corte
Che la politica trovi una prima intesa al Senato sarebbe grave se la politica dicesse noi non facciamo nulla veda la cortese da Holon la proroga
Io lo trovo soluzione peggiore preferisco un testo approvato al Senato sia pure agile che poi ci consente di andare alla Camera ma una cosa che esista scritta che non affidare ad una grande scontro legale il ventisette agosto tutta la partita
Per poi magari di affidare ai pretori alla guerra dei puffi la discussione Pio già lo vedo lo scenario successivo
Grandi interpretazioni contrapposte spegnimento di alcuni ripetitori finte rivolti organizzato dal basso e il nostro dibattito crolla spero di sbagliarmi altro che il rapporto tra cultura e tv
Ritorneremo ai blocchi stradali subiti fu eventualmente non credo che ci giorni tutto questo allora
Io sono convinto che sia sensato il titolo di questo convegno qua tale visione perché ho fatto questa premessa
Perché credo che a noi spetti chiudere ovviamente nel modo migliore e allargando la platea delle persone consultate professor Zaccaria aveva detto nei giorni scorsi secondo me non sbagliando
Forse occorre che oltre a discutere nel Parlamento il Parlamento allarghi soggetti consultati sulla riforma real larghi al mondo delle competenze e delle tecniche non facciamo un'operazione che dia l'idea non solo sono chiaro solo di uno scambio politico
Se io oggi voglio fare un riassetto del sistema come fatto dimenticarmi che sto discutendo mondi questioncella ma del capo della telefonia se serve o no un polo pubblica in Europa è come serve
Se servono aziende grosse Varzi o dei Nani essendo in Europa ci andiamo con grandi aziende un po'dei nani che non competeranno in nessun modo se avranno un rapporto con la telefonia oppure no ENAV è culturale
Perché se noi andiamo verso la televisione integrata questo modificherà il nostro modo di guardare la televisione di costruire il palinsesto di costruire la scuola
Credo che dobbiamo ricomporre questi due livelli cioè non c'è nulla la fase in cui noi facciamo un palinsesto culturale la tv ed altri che parlano dell'organizzazione materiale e solo un sistema di regole un'organizzazione materiale efficiente che consente che i temi dell'etica e della cultura embrione nuovi canali perché gli ho allargati i canali e facciamo confrontare punti di vista diversi etiche diverse guai se qualcuno pensasse a una tv pedagogica in cui un punto di vista si afferma saremo ritorno indietro dobbiamo moltiplicare i punti di vista allora rapidissimamente
Io sono convinto che
Noi dobbiamo fare questo sforzo sono anche convinto Veltroni avanza una proposta l'altro giorno che era stata lasciata cadere
Che invece riguarda in qualche modo il mondo Della cultura perché penso che non bastano e spesso ci limitiamo a ripeterlo nei diversi convegni sia bello sarebbe necessario che credo che poi dobbiamo creare le condizioni che sono ripeto
Condizioni di canali ma anche condizioni materiali l'altro giorno presente quali prendevo la cosa di Zaccaria
Perché gli ha detto una cosa che non voleva la rivolgo alla professor Marotta per la serietà con cui l'istituto sta affrontando alcune questioni questo tema dei contro delle leggi dei contratti di servizio delle convenzioni e vero viene preso un po'sottogamba
Lato giorno Veltroni diceva
Perché doveva aggiorniamo del Canone pigliamo il cannone
E invece di appassionarci a questo finto dibattito perché stiamo tutti urlando sulla rete federale ma guardate che non c'è uno straccio di Progetto qui ci siamo tutti dichiarando pro o contro un progetto che non c'è
Io prego sono favorevole a una rete federale seria sulle macroregioni su trecento riproduzione che ragioni sul centro e il sud e il nord di questo Paese
Sono favorevole se il rapporto con il privato sono favorevole se sarà il rapporto con le fondazioni e con le università c'è solo favorevole solo nuove aziende non il ritorno a vent'anni fa ma nuove imprese
Con un loro palinsesto e che aumentar una presenza dalla produzione culturale e scientifica in questa rete
Se la fiera del proprio Lone moltiplicata per venti
Ma non vedo a chi dovrebbe versare cosa cosa c'è bipala semplicemente una un trucchetto leviamo una retta la facciamo la tiro del fragole permanente non serve molto meglio vengano a privatizzare la dava l'altro che l'ha fatto un uso migliore
Che non fare operazioni non scientificamente comprovato
Diceva che la sua proposta vediamo il Canone come composto perché non destiniamo e questo riguarda in qualche modo il mondo degli Autori la produzione e la cultura una parte del cannone
Non rincorriamo come fondo di servizio
Sì all'innovazione sia la produzione di programmi con le nuove tecnologie
Sia la produzione di programmi sperimentali che riguardino il cinema il teatro la musica non lo so è un ideale ne possiamo trovare un'altra avverto che però oltre a solidarizzare noi dobbiamo e questo credo sia nostro compito trovare poi delle soluzioni che premino dentro l'azienda pubblica una linea di ricerca innovativa
E che non si limitino a dire poi che non c'è un ascolto predeterminato perché io sono mi sono convinto che se il pubblico insomma io spesso la se la faccio questo gioco prova a chiudere gli occhi e guardo i sei canali principali quella che io non colgo più la differenza
Io una delle accuse principali che faccio all'ultima gestione non è sui bilanci e che è stato omologato il linguaggio della televisione sono sei reti uguali oggi la rete tre non la distinguo da Italia uno
Chiudo gli occhi la sera fate questo esperimento mettetevi una benda se non riconoscete i nomi dei conduttori voi non riconoscete più non ci sono sei stili
Ha ragione padre parla dell'occupazione
Perché non è vero che bastano sei proprietario tale pluralità
Occorrono canali che diano pluralità di stili di vita di Bondi rappresentati io posso avere sei proprietario omologhi nella loro formazione se sono omologhi mi danno lo stesso stile di vita
E quindi non c'è una promozione un confronto tra le diverse posizioni ultima questione ed è una provocazione sulla quale ci
La ricordo qui vedo professor Vacca né lo Zaccaria tanti altri ma subito mi rivolgo a Marotta perché so che su questo poi generosamente qua prova incastrarla
Io vorrei provare a fare un dibattito non adesso perché adesso qualunque cosa si faccia ti dicono hai detto che la tv deve avere un'anima quindi voi un presidente cattolico
Oppure tu dici no io vorrei la tv dialettica ah ho capito dunque voglio presidente laico quindi per i prossimi quindici giorni credo non si possa fare nulla perché a seconda della prevalenza immediatamente viene fatto subito uno schema su quale presidenza RAI presidente con un'anima antica con un'anima dialettica ma sicuramente troverebbero tredici nomi anche su queste cose del resto mancano solo le pagine gialle
Tutto il resto da da dalla A alla Z è stato esaurito come proposta
No a me piacerebbe invece proprio il motto so che andrebbe contro corrente so che molti si arrabbierebbe
Tutti i dibattiti che ne stiamo facendo sulla televisione giustamente danni sono o dibattiti sul controllo della politica cioè come la politica controlla fissa le regole del controllo del sistema
Legittima
O dibattiti di politica industriale legittimi come le imprese deridono il sistema quindi quanti punti no quali percentuale di affollamento giustissimo
Io credo non in contrapposizione perché allora sarebbe un'operazione classificabile nel senso no della residualità
Che però occorrerebbe in particolare da chi ha capacità culturali cioè ricercatori giuristi filosofi persone che ragionano su queste questioni senza la dimensione che sia la dimensione semplicemente dei dodici minuti
Fare una cosa provocatoria cioè porsi una domanda alla tv e solo il luogo un internet tradizionale e solo il luogo del negozio un e sole luogo degli affari e sono il luogo dello scambio Oba recuperato dentro la televisione il problema dell'ozio nel senso più alto
Il poema dalla televisione che non sia solo scambio
Che non sia solamente il raggiungimento dell'obiettivo
Di ascolto che mantiene delle aree delle zone di ricerca dello scudo Scott ionizzato due modelli contrapposti spero di essere chiaro sto dicendo che il dibattito attuale si è spostato tutto
Sulla rifrazione di carattere economica e di percepiti valutazione delle percentuali credo che occorra una provocazione opposta
Sulla televisione
Io so casa nostra capito quando D'Alema palla provocazione parla di due reti senza pubblicità
Io non sono d'accordo dentro questo contesto e contrasto quella formazione però mi pare troppo banale ridurla ad una provocazione di uno che la mattina si alza e dice voglio far fuori servizio pubblico credo che ci sia dell'altro
C'è anche chi dice attenzione e ragioniamo se non ci deve essere ionico un altro modo una forte separazione tra pubblico e privato una porta separazione di linguaggi
Un lavoro sugli stili la vorrei portar fuori queste riflessioni dall'immediato schema del contrasto spero di non essere stato Stra capito dico una cosa diversa credo che l'abbiate la provocazione intellettuale bada praticata senza prendere paura
E quindi credo che potrebbe essere interessante ragionare di questo se la tv ha un'anima qual è l'anima della televisione che cos'è
Gli antichi ragionavano sull'anima delle bestie figuriamoci oggi lo si può ragionare se dentro quell'attrezzo c'è un problema di carattere etico dico questo perché non comprendo per quale motivo dobbiamo sempre guardare con grande passione al dibattito negli Stati Uniti
Sull'osservatorio sulla tv e minori sulle regole
E in questo Paese non si può ecco perché lo propongo a questo tipo di istituto perché fuori è svincolato da altre riflessioni se non si possa proporre noi una riflessione su questo tema che porti non è imporre una nuova censura che sarebbe folle
Ma ponti a definire un minimo di carta condivisa
Che è cosa diversa delle censure un minimo di indicazioni condivise tra l'insieme delle imprese degli operatori su quella che è la televisione su persone perché non si possono parlare senza passare per censori parlare dei limiti della televisione
Cioè perché dev'essere così scandaloso dire e chiudo su questo
Che minore di anni quattordici no posso rendere visibile
Che alcune cose non possono andare alle venti
Che uso come dire sciocco violento e prolungato della televisione è un problema di ecologia perché almeno non si può discutere di questo ecco per poi trovare una via di condivisione a me piacerebbe che di questo si potesse discutere liberamente
Senza che mi avrete qualcuno dicesse sentite queste cose questi vogliono chiudere questi invece sono di Bertani mi pare una sciocchezza credo che si possa percorrere questa strada senza bisogno come di darsi degli schemi cioè
Discutendo se vogliamo chiamare così una discussione gratuita su questo tema mi piacerebbe molto grazie
Comunque dovuto
Ringrazio l'onorevole Giulietti che partendo da un discorso politico è tornato al centro del nostro tema peraltro la politica e il luogo delle regole ed è quello in cui la nave non lo ringrazio anche per avere ricordato una cosa che mista personalmente particolarmente a cuore quello di considerare l'innovazione come uno dei compiti specifici del servizio pubblico
Abbiamo usato l'espressione che il compito del servizio pubblico non è quello di equilibrare il sistema ma paradossalmente quello di squilibrare
Di fare quelle svolgerebbe l'attività di frontiera sul piano delle tecnologie ma anche sul piano dei programmi che sono l'elemento vitale per lo sviluppo stesso del sistema
Proporrei di organizzare e il nostro lavoro in questo modo pensando di finire all'una Satta come avevamo deciso anche perché la seduta il pomeriggio riprende alle quattordici e trenta
Vorrei dare spazio a brevi interventi da parte del Pubblico pioggia una richiesta in questo senso di Enrico Menduni
Dato
Questo è un convegno
Utilizza largamente la
La riflessione di Popper questo intervento si chiama la fortuna di Popper
Io mi sono chiesto molto perché le riflessioni di Popper sulla televisione abbiano avuto un successo così largo e
Trovo una risposta a questo interrogativo perché effettivamente si parla di ma che per l'Italia decine di centinaia di migliaia di copie quindi umano successo di costume molto ampio
Evidentemente queste riflessioni si andava incastrare
In una domanda molto forte
Di riflessioni sulla televisione io credo che questo questa domanda di riflessione
Si possa collegare a una situazione storica
Fino a circa il mille novecentottanta in tutta Europa
La televisione era controllata dal ceto politico in maniera molto molto evidente
Dal ceto politico dei singoli Paesi
Secondo una formula pedagogica
Ecco questo è il punto in questa formula pedagogica
Di educare ed istruire e intrattenere il pubblico a formulare haitiana ICE i ceti intellettuali dei singoli Paesi si riconoscevano con larghezza naturalmente si consideravano la televisione un genere basso e la guardavano poco però diciamo che erano stati cooptati in questo progetto pedagogico di televisione
Nel mille novecentottanta circa in tutta Europa questa questo controllo questo governo della televisione viene messo seriamente in dubbio viene messo seriamente in dubbio fa irruzione il denaro fra illusione del mercato ossia preferiamo fanno irruzione i politici del mercato
Intellettuali hanno continuato a vedere poco la televisione ma si sono accorti di quanto è cambiata è cambiata nel senso del gusto
Ma è cambiata anche nel senso del potere nel senso che non c'è stato più negli anni ottanta un potere andrà col circo degli intellettuali un moto di Emile direi istruire divertire come nella televisione tanta riconosciuta genere basso ma utile a un progetto di edificazione a mio parere la grande fortuna di Popper
è che ha saputo tradurre questa insulti in sofferenza degli intellettuali cioè per questa caduta di gusto che però come spesso accade corrisponde anche a una caduta di potere il controllo sulla televisione
Questo è vero su scala europea però è anche vero che su scala europea in nessun Paese il controllo è stato diciamo perduto come in Italia
O meglio è stato spostato così chiaramente su forze culturali e politiche orientate solo al mercato
In altri Paesi di fede liberista non discutibile
Come l'Inghilterra si è avuta l'abilità di spostare queste pulsioni del mercato sulle nuove tecnologie questo successo in Germania è successo in Inghilterra e sia pure in forma meno limpida anche in Francia
Si è riusciti a utilizzare questa pulsione all'esplorazione del mercato per dotare il sistema di strutture in più quel in Italia non è successo per cui negli anni ottanta è successo quello che con formula molto felice parte Massimo Fichera diceva oggi e ieri cioè mentre tutti i sistemi televisivi nazionali evolveva ero
Verso nuove tecnologie che li prese che li predisponeva va all'integrazione europea perché a livello di televisione via etere
Il sistema nazionale ancora prevalente è ancora il migliore sulle nuove tecnologie la base della mondializzazione della della trasmissione di messaggi battere questo succedeva in tutti i Paesi in Italia non è successo sono successe altre cose per cui oggi ci troviamo col sistema televisivo di ieri che è però drammaticamente anche quello dell'oggi
Allora io credo che questo sia un compito della classe dirigente italiana io ho la massima fiducia dell'Europa ma quello che dicono gli altri europei voi avete combinato il vostro guaio in Italia
Voi risolvete la c'è un problema di standard di regolazioni e generali dell'Europa ma c'è un problema della classe dirigente di questo Paese
Deve rimettere il bambino con i piedi per terra cioè deve introdurre una regolamentazione della televisione
Che è un mercato regolamentato il mercato senza regole non è un mercato e la morte nel mercato perché il mercato si mangia da solo se non ha regole quindi c'è un problema della classe dirigente italiana che beve
Portare in Europa un Paese che io sappia non una censura televisiva ma abbiamo una normale forma di regolamentazione del sistema televisivo in un'epoca in cui non c'è più la scarsità dei canali questo è un compito italiano
E allora per questo confine italiano la classe dirigente italiana si deve attrezzare non solo nel senso delle regole immediate da dare ma anche della sua cultura politica
La mia modestissima impressione è che Popper
Non so chi sia il viatico migliore per riprendere nelle forme nuove e devono per questo governo del sistema
Però mi pare che comunque non sia un viatico sufficiente diciamolo così anche con qualche eufemismo perché Popper
Forse da spettatori distratto che la televisione si è dimenticato di altre funzioni della televisione a cui hanno attribuito senso positivo o negativo ma che registra cioè la grande capacità della televisione di produrre senso e di produrre società no eliminando i tradizionali confini da tra cultura alta e cultura bassa perché ancora questi esistono ma sono piazzati in modo profondamente diversi rispetto a vent'anni fa se non si pensa che questa televisione è una grande agenzia di produzione di società mentre altri importanti agenzie e come la famiglia la scuola non riesco più a fare quello che facevano prima no Segni non ci si rende conto della sua pervasività
Tutti i le ottiche gli strumenti critici che non ci danno il senso di questa pervasività sono inadeguati e quindi vanno presi insieme ad altri se noi facciamo oggi un'inchiesta in Italia scopriamo che ieri l'ottantacinque per cento dei nostri concittadini acceso la televisione
è difficile trovare degli atti che siano più condivisi che siano più corali
Certo molto più che leggere il giornale cento molto più che fare moltissime altre cose
Allora un'esperienza che ha raggiunto questi livelli di pervasività
Credo debba essere affrontata con una cassetta degli attrezzi che sicuramente comprenderà le affermazioni di Popper ma che probabilmente richiede altri e per certi aspetti più affilati strumenti proprio per questo compito che è proprio della classe dirigente italiana
Grazie
Enrico Menduni o un'altra rete se l'intervento di Giovanni letta
Molto brevemente vorrei limitarmi ad alcune viene riflessioni sull'aspetto culturale della Triplice
Primo
Credo che sia un equivoco molto diffuso quello di ritenere che i programmi culturali tra virgolette siano soltanto alcuni
In realtà credo che il termine culturale vada applicata a tutti i generi della televisione
Al all'intrattenimento alla fiction eccetera oltre che a quelli che vengono considerati programmi for
Banalizzando direi che un programma di Arbore e culturale un programma di Castagna di Bonolis no
La stessa distinzione facile farla nel cinema nella fiction eccetera
Dei percorsi come la televisione è un mezzo di massa
E impensabile che la cultura sia limitati ghettizzata Surina alcuni germi
Seconda osservazione
La concorrenza Achille certamente in un elemento essenziale della televisione
Secondo me non può avvenire tra soggetti commerciali
Perché il l'ipotesi commerciale della televisione rende omologa le televisioni
Le tre reti di Berlusconi prima di essere di Berlusconi erano di altri soggetti ma la programmazione delle tre reti all'ora non era diversa da quella che poi è stata con Berlusconi cioè la vera concorrenza in realtà né in un sistema televisivo può avvenire soltanto tra pubblico e privato se il pubblico fa il Pubblico
Perché il argomentare la quantità di privati
Non rende mi una un non rende la concorrenza perché in realtà la tv commerciale finisce per offrire lo stesso prodotto allo stesso prezzo
Cioè non fa una differenza tra il un prezzo che esiste anche se sembra che non esista perché poi sappiamo che si scarica quello che non si paga sui prodotti che vengono commercializzati
Quindi una vera concorrenza esiste soltanto in un in un sistema vero pubblico-privato
Naturalmente il pubblico deve fare il pubblico il che non significa come ho detto più che il pubblico deve rivolgersi al grande pubblico no non è un servizio di fare presto perché nella ma ben segnalato però e certamente l'elemento commerciale di pubblicità
è un elemento disturbante
Perché la pubblicità te e tende ad a vere
Quindi diciamo prodotti commerciali in un certo tipo e quindi la posizione della BBC che può fare a meno
Del pubblicità e certamente come di una posizione privilegiata
Noi sappiamo che in Italia questo non può avvenire perché per tante ragioni anche i commercianti il il canone o altri introiti dovuti ad abbonamenti eccetera non sarebbero tali da garantire
Come dire un un servizio pubblico efficiente diffuso e e che tenga conto anche di tutti i nuovi sistemi e tecnologici ma certamente l'elemento pubblicitario
E disturbante tant'è vero che la storia della televisione italiana
Il degrado come dire e l'omologazione del pubblico verso il privato è andata via via aumentando via via che le le le mento pubblicitarie diventato Rita semplicemente sussidiario com'era all'inizio
Determinante come lo è oggi
Passeggero
Chiedo al pubblico
Altri interventi se ci sono
Sono Franco
Franco voltaggio
Dopo mi rifaccio a una a un'affermazione fatta dal
Dall'onorevole Giulietti
Qualche minuto fa
E quando diceva che in in affetti
Sì Torre dovrebbe paga passare per quanto concerne appunto alla televisione dal negozio all'opzione
Cioè si dovrebbe in qualche modo porre il il problema della perché del della relazione tra televisione e cultura
Franco sono rimasto anche molto colpito dalla dall'accostamento tra questi due termini perché essi si presuppone in qualche modo che ci sia una sorta di dicotomia di dualismo tra televisione e culture
Data alla situazione complessiva dei programmi a quello che si vede etc
Verrebbe che questo sia giustificato dal rigore ovviamente non dovrebbe essere così
Comunque a me pare personalmente
Che la ragione per cui oggi si parla moltissimo
Delle problema dei rapporti tra televisione e e cultura e delle sistema televisivo radiotelevisivo in generale
Non sia legato semplicemente al contrasto tra due formazioni politiche
Che grossolanamente possiamo definire destra e sinistra
E che sono in qualche modo visivamente rappresentate anche da
Da alcune Peretti
Quando si parla appunto del polo di centro di centro destra all'idea va immediatamente a media sette cioè all'Eternity di e di Silvio Berlusconi
E per contro quando si parla della RAI soprattutto quando si parla della Terza Rete si pensa immediatamente ai progressisti eccetto
In realtà mi pare che il gran parlare che si fa di questo problema oggi
Derivi fondamentalmente non tanto dalla carenza della televisione in sé dei programmi in sé
E dei giochi
Oltre le strategie sottese alla conduzione dei canali
Derivi da un problema molto più grave a mio avviso che è la condizione stessa della politica
Dobbiamo tener conto del fatto e su questo francamente credo che
Saremo tutti d'accordo
E che il livello di discussione sui contenuti sugli immobili sulle modalità sulle direzione della politica negli ultimi anni
è stato francamente parecchio parecchio basso parecchio modesto
Dico questo perché fondamentalmente
Mi riferisco qui al al mito nel Protagora al mito venerdì trattarono raccontato dalla cordata Platone il rapporto appunto tra le tecniche e la conoscenza
La televisione è certamente una tecnica di comunicazione si dice che è una tecnica di comunicazione di massa ed è vero ma rigore qualsiasi tecnica di comunicazione è una è una tecnica di comunicazione di massa
Anche il anche il libero in pochissime in pochissimi esemplari anche l'elzeviro anche l'articolo di terza pagine
Un testo o un discorso destinato potenzialmente incontrare moltissimi
è una tecnica di comunicazione
Prevede certamente alcune regole
Io non credo però che queste regole possano essere francamente imposte una volta per tutte
Non possono essere imposte una volta per tutte per una ragione molto semplice perché c'è una tecnica superiore che quella di controllo o meglio di
Di guida di tutte le tecniche possibili e immaginabili che semplicemente la politica
E caso mai la politica che si deve dare al suo interno le regole per governare una società civile
La televisione finisce fatalmente di
Seguire perseguire di conserva mi pare che il problema fondamentale sia questo oggi noi abbiamo assistito negli ultimi anni per esempio ad una i inversione degli spazi dell'politica da parte non soltanto della televisione banche da parte della grande stampa
Per si pensi per un momento per esempio al ruolo politico di Indirizzo politico addirittura che hanno svolto taluni giornali come per esempio le pubbliche
E taluni autorevoli direttori di giornali è stato veramente un quarto potere e le oserei anche sostenere che non è stato sempre un potere sinceramente apprezzabile
è vero che il livello di degli di molti canali televisivi molti programmi televisivi e parecchio caduto è verissimo quello che dice l'onorevole Giulietti quando afferma per esempio e non non non sembra esserci una reale distinzione tra è quello che si può sentire e vedere su RAI due per esempio su una delle un una delle tre reti di di Mediaset oppure su RAI uno su Rai tre però
Fondamenta al tech questa omologazione al basso e lo dico anche con una provocazione che non vuole essere francamente affatto aggressiva questa omologazione al basso si deve fondamentalmente all'assenza di regole cassa mai della politica
Il giorno che la tecnica politica in questo Paese si si faccia presto nel giorno in cui in cui la tecnica politica in questo per se volasse un tantino più alto il dibattito si facesse un pochino più corposo concettualmente più ricco più stimolante per molto probabile che si trova avrebbero anche gli accordi
Sulla gestione
Dei canali delle reti televisive la realtà non ci sarebbe niente nessun bisogno
Di imporle di d'imporre queste regole
L'esempio che verrebbe dalla classe politica sarebbe talmente alto che fra francamente il sì per vizio televisivo
E sarebbe costretto a tenerne conto grazie
Lariano Antonio
Dopodiché certo tempo se vogliamo per un altro intervento
Sempre secondo le
Io perché lui conosce lavoro in RAI sono responsabile di un progetto teledidattica che esattamente il tentativo di utilizzare vedere il ruolo della televisione del sistema del nuovo decreto oggi e della multimedialità quindi parto questa mia esperienza per dire soltanto alcune cose spetta e tantissime sono state dette
E mi pare che il riferimento principale da tener conto solo cose dette prima di me tutto insieme
C'è un non glielo dico mio e che c'è siamo di fronte allo sviluppo di una
Diminuzione del tempo di lavoro al momento il quinto tempo libero del tempo del non lavoro nelle società sviluppate primo elemento
Secondo elemento non si può più parlare di
Vent'penso allo sviluppo nei prossimi anni di televisione telefonia Personal computer eccetera ma si debba dar un sistema multimediale di comunicazione
L'information society
Quindi ci troviamo di fronte a una situazione in cui il tempo del lavoro diminuisce
Il tempo libero aumentar sistema di comunicazione e mo'ultime di altre terzo elemento che vale la pena ricordare gli strumenti e la comunicazione del tempo libero nel tempo di lavoro tendono ad essere gli stessi il personal computer non è più uno strumento dotato di lavoro è uno strumento al tempo libero tanto per avere un punto di riferimento l'anno scorso gli Stati Uniti per la prima volta sono stati venduti più personal computer e televisori queste il quadro che abbiamo davanti trova su quei sto quadro è quello su cui bisogna capire quali sono temprato solo questo aspetto ragionamento i compiti di un servizio pubblico di un'azienda pubblica in un peccato in un sistema diciamo che sta cambiando in questo modo
Io credo che il compito principe nel nel e mi con riferimento particolare quelli che abbiamo chiamato programmi culturali anche son d'accordo sull'impostazione di programmi culturali su tutti gli attacchi
Ma diciamo anche sono tutte a chi programmi educativi che il tema oppose la seconda parte della giornata
Allora io credo che il ruolo fondamentale sia quello di stimolare
Favorire creare le condizioni giuste perché si sviluppino quelle condizioni che comunque il mercato in modo autonomo tende ammette in essere faccio un esempio la domanda di insegnamento educazione a distanza sa che la domanda crescente del mondo
Sviluppato è una domanda crescente anche del mondo in via di sviluppo ci sono forme sempre più forti di risposta a questa domanda non a caso la comunità europea ha fatto di quest'anno l'anno della Laura mentre non a caso libro bianco dalla Cresson o la task force ma caso spremendo né investimenti alcune centinaia di miliardi in questa direzione ci sono vari modi di rispondere a questa domanda
In Italia di ha risposto a suo tempo su un percorso di ricerca iniziato quando tu stai con
In RAI per esempio è nata l'università a distanza trasmissioni notturne fatta dalla RAI mille cinquecento all'università a distanza siamo l'avanguardia in Europa in America questa cosa si è risposto in termini come dire di mercato nel senso che c'è un consorzio fra duecento imprese dalla IBM all'Air Force e quarantasei Università che fa università a distanza come la facciamo noi solo che arrivato utilizzare sedici canali televisivi e tempo pieno per far università a distanza non è tanto di visione di cui sì parliamo quando diciamo televisione immediata e l'uso del sistema di comunicazione televisiva e stavo andando avanti perché ovviamente stanno procedendo su uno sviluppo dell'uso dell'
Ultimi dalle sempre più forte chiudo perché sono questi lunghi qual è allora di fronte a questa situazione
Il modo di riorganizzare in Italia il sistema per uscire dal fatto che non siamo ancora nel di ieri ma soprattutto andare sul domani piuttosto che fermarsi anche sull'oggi europeo io credo che sia quello di dare tale
Servizio pubblico la possibilità e la spinta
L'indicazione di operare nella direzione di è sempre sull'uso di tutte le tecnologie disponibili e qui non mi sto inventando nulla di nuovo nubiani nei giorni scorsi è uscito un documento di missili che pubblico perché invece dove si trova anche su internet che la BBC di fronte al digitale da qui al due mila e cinque bene la regola principale che John Barth scrive su questo documento è guai se perdessimo un solo cavallo Ribisi vuole stare su tutte le tecnologie della comunicazione tra la primo compito il servizio pubblico deve stare su tutte le tecnologie della comunicazione cioè bene intervenire sul multimediale fare televisione oggi è usare il personal computer fare internet per fare divisivo fare sì di Roma fare si dia e l'insieme delle cose quindi primo questo elemento all'interno di questo evento significa spinta a sviluppare le nicchie di mercato se poi non usare un termine c'è un puramente commerciale le nicchie culturali di domanda che già esistono svilupparle per esempio agendo nei settori di mercato relativi che sono le televisioni tematiche
E su questo per esempio da parte ora c'è un ritardo incredibile rischiamo di andare fuori dal mercato europeo nazionale le televisioni tematiche ma anche tutto il resto del sistema multimediale dal si di Roma VH
E se tutto e tutti quando dico televisioni tematiche bastarde
Bisogna ricordare che alta settembre aveva lanciato il primo satellite digitale capace di trasmettere
Il circo trentina di canali televisivi si prevede che da qui non si prevede già previsto nel senso che sono già i lanci in corso pianificati che da qui alla fine dell'anno prossimo sull'Europa ci siamo cinquecento canali televisivi ricevibili da qualunque di noi a casa con un'antenna che costa soltanto un milione e mezzo nella fase di debbo
Il sistema bene qual è il ruolo del servizio pubblico per essere presenti su questo terreno su nicchie di mercato dei quali non voglio l'altro che trovare quei programmi culturali che oggi non ci sono e che sono nascosti nei palinsesti RAI nelle ore notturne otorino più piccole cose quindi
Operare
Su seguirlo per il servizio pubblico deve essere
Operare per
Che vengono utilizzate tutte le tecnologie disponibili con particolare riguardo ecco poteva stimolo alla sollecitazione degli interessi di quei gruppi di utenti che già esistono e che vogliono diciamo domanda educativo culturale per
Creare le condizioni perché il mercato si apra non comune amiche separata perché il mercato si apra e come dire insegua il servizio pubblico e questa direzione al limite io credo che il ruolo del servizio pubblico di aziende pubbliche da qui a qualche anno possa anche essere superato
Dagli eventi perché il mercato potrà attrezzarsi da solo a rispondere alle domande ma comunque sempre compito della politica dell'intervento pubblico e quello di fare in modo che la domanda venga aiutata a svilupparsi ecco questo è quello a cui tenevo
Ci sono
Degli altri interventi si se non ce ne sono sapendo che siamo alla detta del nostro lavoro perché alle due e mezzo almeno adesso di diversa indicazione degli organizzatori riprendiamo e c'è a parte che completa questo discorso perché la riflessione sulla televisione educativa la risposta alla provocazione quella che abbiamo chiamato anch'egli a in tra virgolette la provocazione di Popper e il seguito normale di sviluppo che sviluppa il nostro discorso io penso che posso concludere non con Rutelli tirando le conclusioni ma se voi mi permettete ancora per trenta secondi aggiungendo una considerazione che mi viene suggerito dall'ultimo intervento di
Dario Natoli che si è soffermato in particolare su compiti e impegni nel servizio pubblico deliberatamente nel mio intervento preliminare e poi aveva percorso tutta la nostra discussione abbiamo parlato di necessità di problemi che incombono al sistema televisivo nel suo complesso e proprio nel sistema del rilancio ma certamente cent'tutto questo una sfida specifica per il servizio pubblico ora io credo che il servizio pubblico italiano abbia avuto nella sua storia già tre grandi motivi di orgoglio tre grandi battaglie vinte per cui resta nella storia di questo Paese come l'arco si è importante grosso modo sono anche distribuite nel tempo la prima è l'orgoglio del servizio pubblico non ci scordiamo che questo è il servizio pubblico a realizzato l'unificazione del Paese quando è nata l'unificazione linguistica se oggi certi discorsi separatisti sci ci sembrano prima che condannabili politicamente bizzarri e perché sto Paese su quella che fu l'ondata dell'emigrazione interna intervenne questo grande elemento di unificazione linguistica rappresentata dal servizio pubblico che ne acque affermando quindi questa sua funzione
Il secondo e l'orgoglio della professionalità della qualità nel secondo periodo la sua vita il servizio pubblico italiano è divenuto a livello professionale a livello qualitativo uno dei più importanti delle più importanti e delle prime televisione del vomito penso alla televisione
Di Bernabei di Fabiani di Roma no ma penso anche alla televisione che Andrea Barbato di Emilio Rossi di Mimmo Scarano
Insomma quel Periodo che segno un grande un gran de sviluppo dalla professionalità e che fece della RAI quella che è stata fatta allora il secondo motivo d'orgoglio l'orgoglio la prossima il terzo è diciamolo pure ripeto una mia convinzione e l'orgoglio dalla sfida di mercato certa l'ente ha pagato dei prezzi certamente possiamo discutere su questo sardo ma la RAI e non tutte le televisioni italiana europee sono riuscite questi ha vinto la battaglia di mercato l'ha saputo affrontare l'ha saputa fronteggiare io ripeto oggi forse non saremmo qui a fare i discorsi che facciamo
Se il servizio pubblico fosse crollato su questo piano il discorso è aperto sui prezzi pagati e sulle necessità che vi sono oggi di correggere delle cose ma certamente all'orgoglio di servizio pubblico all'orgoglio di professionalità
All'orgoglio si affiancato anche l'orgoglio del mercato di aver saputo accettare sì del mercato ecco oggi dei raggiungere questi dei motivi d'orgoglio un quarto ne deve fare motivo dalla sua Strategy ed è l'orgoglio dell'innovazione il il sistema ha bisogno di elementi innovativi la parte privata e per sua natura conservatrice in questo campo questo sarebbe un discorso che segna la bizzarria del sistema televisivo rispetto ad altri sistemi produttivi
No ma il sistema ha bisogno di innovazione non può principalmente che caricassero il servizio pubblico deve trovare anche come ha trovato la sua storia e senza perdere quelli che ha avuto questo ulteriore motivo di orgoglio
Su questo finirei la seduta dalla mattina pregandovi di essere qui alle quattordici e trenta precise perché cominciano con questa praticamente inedita intervista del filosofo pop grazie