I socialisti della Cgil per l'unità del sindacato

Compagnia in compagnia
I dissensi esplosi
Tra le organizzazioni sindacali
E all'interno della nostra confederazione
Nella fase conclusiva
Del confronto con il governo
Hanno bruscamente interrotto
L'attività della federazione CGIL CISL UIL lui
Non hanno spento però
Il grande bisogno di unità
Reso ancor più acuto
Dalle scelte imposte
Dalla lotta all'inflazione
E dalla recessione
Nelle attuali preoccupanti circostanza
Questa riunione nazionale
Dei sindacalisti socialisti della CGIL
Vuole essere soprattutto
Una chiara li invita gli stimoli Anza
Della volontà unitaria
Che da sempre in forma
Le nostre lavorazioni
E le nostre scelte
E del nostro convinto proposito
Di concorrere al superamento delle persistenti di pensare in piena sintonia
Con la vocazione unitaria e riformatrice che nonostante tutto
Percorre ancora e insieme del movimento sindacale
Le analisi e le scelte che hanno caratterizzato il nostro comportamento
Traggono origine dai molteplici problemi sospinti in primo piano
Dalle vicende di queste ultime settimane
E sicuramente è giunto il momento
Di promuovere un'attenta rilettura critica del passato
Dal mille novecentosettantadue
Cioè dalla data di nascita del patto federativo
Alla prima conferenza dell'Eur
All'intesa del ventidue gennaio mille novecentottantatré
Ai provvedimenti del quattordici febbraio
Non dando per ritrovare
Le ragioni della coerenza politica
E quelle dell'incoerenza di altri
Quanto piuttosto per ricavarne utili insegnamenti
In ordine alla definizione ormai ineludibile
Di una
Programmatiche operativa
Quale condizione fondamentale
Per riaccendere la fiducia nella causa dell'unità
è necessario inoltre
Porre mano alla ridefinizione delle politiche contrattuali rivendicativa e salariali
Nella consapevolezza di potere in tal modo stimolare
Una più ampia e incisiva azione innovatrice
All'interno e all'esterno del sindacato
E incanalare verso sbocchi positivi la crisi del patto federativo
Non dobbiamo stancarci
Che riaffermare ovunque
I valori della democrazia
Dell'autonomia sindacale
La costante e attiva partecipazione dei lavoratori alla vita e alle scelte del sindacato
Sì da rendere credibile
La ricerca di nuove forme di unità
E di più solidi legami tra organizzazione movimento
Tra sindacato e lavoratori
Di questi
E naturalmente di altri problemi
Parleranno fra poco
Gino Giugni
Giorgio Ruffolo
Gianni Baget Bozzo
Le conclusioni come sapete
Saranno tratte dal compagno
Ottaviano Del
Compagni e compagne
Vi ringrazio di tutto cuore
A nome dei compagni della segreteria dei compagni socialisti del comitato direttivo della CGIL
Per avere in concorso con tanto entusiasmo
Alla preparazione e alle riuscita di questa riunione
Consentitemi ora
Di rivolgere anche a nome vostro
Un cordiale
Fraterno saluto
A Luciano lama
Un cordiale
Fraterno saluto a ieri Carandini Giorgio Benvenuto e
Ringrazio
E saluto
Con sincera viva cordialità
La delegazione delle ACLI
La delegazione della direzione
E dei gruppi parlamentari del Partito Comunista Italiano
Grazie
Ringrazio
E saluto fraternamente
La delegazione del nostro partito del partito
Guidata compagni Claudio Martelli e Valdo Spini
Che la quale fanno parte i presidenti dei gruppi parlamentari della Camera e del Senato Rino Formica Fabio
Compagni e compagne
L'obiettivo che ci muove
è dunque quello di ricreare le condizioni
Per la ricucitura della tela unitaria
Certo
Non dipende soltanto da noi
Ma per la parte che ci compete
Credo di poter affermare
Che non intendiamo rassegnarci all'idea
Il polemiche e contrasti senza fine
Vale a dire che riteniamo possibile
Purché tutti giochino con chiarezza e senza sottintesi
Ridare respiro e spazio
All'iniziativa sindacale unitaria
Consideriamo questa esigenza
Come prioritaria e insopprimibile
Dobbiamo far sì sì essa sia considerata tale
Dai lavoratori di ogni tendenza politica
Da tutte le forze che lottano nella libertà e nella democrazia
Per il re i leader Risanamento e il rinnovamento della società italiana
Compagni e compagne
è certamente un compito
Il nostro
Che richiede pazienza
Tenacia
E proposte convincenti
Non so dirvi se ci riusciremo
So che ce la metteremo tutta per riuscirci
Do ora la parola
Accompagnasse l'attore Gino
Compagni e compagnia
è passato poco più di un anno da quando ci ritrovammo in uno scenario analogo
Per manifestare la piena incondizionata adesione del nostro partito al primo patto sociale realizzato nel nostro Paese che fu l'accordo del ventidue gennaio
Si era detto un accordo storico ma Sira anche avvertito attenzione la storia si fa dopo
La storicità di un evento e una qualità che può esser dichiarata in ragione degli effetti che lo stesso ha prodotto e noi non sappiamo ancora se quello fu lo storico accordo
Adesso sappiamo però vennero attribuiti significati diversi esso fu ricevuto con diversi gradi di adesione
A molti ai socialisti in particolare l'accordo apparve come un atto che aveva gettato le basi per un metodo di concertazione economica
Quale aveva celebrato i suoi successi in Paesi a guida socialista e non socialista agevolandone il risanamento il progresso economico all'insegna del consenso e del rigore del consenso
Ma se nei primi mesi si avvertì una resistenza strisciante
Che operava soprattutto nei fatti
Con gli impedimenti posti all'attuazione dell'accordo
Via via questa resistenza si fece pronuncia più pronunciata
Ed emerse anche alla luce dei principi ed i giudizi politici
E dal momento in cui si profila la continuità di questa politica che si definiscono anche le linee di contestazione della Spezia e non è strano
E da questo momento che si manifesta il disagio per uno scavalcamento o uno proprio un presunto scavalcamento del Parlamento
Che curiosamente non si traduce poi nei suoi termini più positive naturali e cioè nella richiesta di coinvolgimento dell'istituzione
E da questo momento che si comincia a rimproverare all'accordo che ormai viene autorevolmente ribattezzato accordo bidone
Di esser fondato su una disinvolta manovra i danni della finanza pubblica
Ignorando tra l'altro che tutta l'attività legislativa del mille novecentottantatré fino alla legge finanziaria inclusa
Nella parte di essa che orientata nel senso del risanamento in materia previdenziale e assistenziale
è stata resa possibile dal consenso sociale che si era registrato con tale accordo Ida di impegni che commesso erano stati assunti dal governo e dalle parti
Comunque quello che qui mi preme sottolineare non è tanto il merito i contenuti di questa polemica
Quello che mi preme sottolineare la provenienza di questa di questa linea di attacco
è una polemica compagni che viene da destra
E che ha soltanto sottili e isolate propaggine sulla sponda della sinistra politica mentre appare quasi assente in quella sindacale
In quella nella sinistra sindacale si denunciava la parziale in attuazione ma nessuna voce o voci molto isolate e poco ascoltate
Si levarono in tale sede per affermare che il metodo dalla concertazione nel quadro di una politica dei redditi orientata ad obiettivi anti inflazionistici occupazionali non era un metodo accettabile
E neppure si contrastava allora il coinvolgimento del governo nella necessità di qualche fase dico qualche fase di centralizzazione negoziale d'altronde viene da chiedersi chi ha scritto
Chi ha scritto la mozione della conferenza di Rimini della CGIL nel dicembre del mille novecentottantatré
Bene andiamo là rileggere il punto cinque di tale mozione
è l'indice del protocollo di febbraio quello che è stato respinto dalla componente comunista non solo perché insufficiente è stato detto ma anche si dice e andato là leggere due autorevoli interventi sull'ultimo numero di rinascita
Perché aveva un eccesso di contenuti
E guardiamo allora rapidamente alla successione dei fatti
Dopo che si era contestato
Un po'improvvidamente ogni valore negoziale al momento della verifica dell'accordo del ventidue gennaio
Ma se non fosse stato un momento negoziale mi chiedo per quale ragione la verifica non l'avrebbero fatta i tecnici e per quale ragione invece si mobilitarono i segretari generali
Dopo questa iniziale contestazione la verifica si è sviluppata puntualmente come non poteva non essere in una trattativa
Emersero poi consensi e dissensi su punti specifici il dissenso più particolare si specifica si specifico sul tema della scala mobile il resto e nove
Quello che stupisce e che da questo momento dal momento in cui emerge il dissenso si rende manifesto Lantella manifesta la non adesione di una componente cospicua del mondo del lavoro
Da questo momento prendono corpo anche le critiche al metodo seguito
è una sequenza un po'strana
In cui la prassi molto rapidamente brucia la teoria
Ma le nuove teorie sembrano un po'troppo una giustificazione a posteriori di comportamenti già presi per cui e allora consentito ritenere che le stesse teorie
Siano fondate su ben altre origini e ben altre motivazione
Certo è che da questo momento si vengono a delineare nel campo
Sindacale due dottrine o due strategie contrappone
L'una sembra oggi prevalere
Forse più che altro lo stato di tentazione nell'area comunista
Ed è quella che volta bruscamente le spalle alla trattativa politica
Alla cosiddetta partnership di potere politico con il governo
USA ancora il ben conosciuto ma un po'logoro argomento contro la temuta istituzionalizzazione del sindacato
E propone in sostanza un ritorno alla fabbrica al territorio ha un impegno per la difesa del salario reale controllo delle ristrutturazioni dalla mobilità dell'organizzazione del lavoro del mercato del lavoro il tutto in cerca di uno sbocco concreto in contrapposizione al verticismo dello scambio politico
Cito da Rinascita non testualmente naturalmente
Non voglio replicare con semplicismo usando utilizzando categorie critiche un po'facili come sono quelle dell'aziendalismo o del salariali
Ma vedo in questa in questo atteggiamento in questa improvvisata elaborazione
Un decennio un ritorno
Agli anni cinquanta e sessanta
Quando il ritorno alla fabbrica segnò il momento di rigenerazione del sindacato la conquista dell'autonomia dai partiti la premessa per il grande slancio verso l'autunno caldo
Ma il fatto è che quegli anni gli anni cinquanta e gli anni sessanta non sono gli anni Ottanta
E il problema è quindi il quadro è completamente cambiato
Oggi è proprio per il lodevole intento di perseguire il concreto rivendicativo
Che non si può non volgersi ad aggredire sistematicamente tutte le variabili macro economica del sistema
E cioè assumersi in prima persona la responsabilità di affrontare i grandi problemi della politica economica del paese
La perdita delegittimazione al vertice che oggi si rischia
Non può venire compensata con un saldo attivo da acquisizione di legittimazione di base che per ora sarebbero ottenute soltanto attraverso l'annunciata lotta per la rivendicazione dei punti tagliati
è una vicenda Cuesta la vicenda del neo aziendalismo che si chiuda in se stesse
E che chiudesse esteso anche al sindacato
Che si troverebbe arroccato soltanto nelle aree forti e se questo fosse il veramente il nuovo campo di impegno
In cui verrebbero sprecate le non sovrabbondanti energie residue del sindacato mi chiedo allora come si potrebbe attraverso quali canali indurre il sindacato a soddisfare quel bisogno fondamentale che a oggi di legittimarsi a rappresentare i giovani gli strati emarginati
Tutti quelli che sono stati qualificati come gli esclusi dalla contrattazione di vertice
Ma che risulterebbero in questo caso ancora più esclusi
E non crediamo dica marcerà
Non crediamo di cavarcela con i contratti di solidarietà sono una cosa eccellente molto importante il governo approvato un decreto legge in materia ma risolvono soltanto casi specifici
Non risolvono il drammatico problema generale della pupa azione specie di quella zona
Il fatto è che il fatto è che tutti poi sì affrontiamo la discussione con serenità saranno pronti a riconoscere che il sindacato che la politica del sindacato deve esser diretta ad affrontare quello che ho chiamato le variabili macro economico
Ma se male questa premessa non c'è che da rispondere nel senso che questa dei via questa politica
E era già stata posta in binario il ventidue gennaio dell'anno scorso
E oggi viene bruscamente rigettata
E teniamo
Ventidue gennaio fu soltanto un avvio l'accordo era tutt'altro che una Magna Charta della nuova politica sindacale
Lo sviluppo dello stesso in sede parlamentare si è svolto con un pauroso pauroso ritardo che solo in parte di addebitabile al Governo
Però fu un avvio coerente con altri atti che avevano avuto nel passato come protagonisti proprio gli incerti di oggi ed era la svolta dell'errore l'accordo del mille novecentosettantasette
Quell'accordo tra il mille novecentosettantasette e compagni si era appostato ai lavoratori ben più che non quattro punti di contingenza con recupero
E su questa linea e su questa linea l'accettazione che fu unanime due anni orsono dei tetti programmati di inflazione anche come direttiva per la politica salariale
E ma non lo dobbiamo chiederci che cosa è cambiato da allora ad oggi e Cuesta la domanda inquietante che legittima molti sospetti e anzi rende i sospetti evidenza
Perché non è neppure accettabile l'argomento l'argomento rifugio lo definirei di una constatata indisponibilità dei lavoratori
Le disponibilità non sono spontanee
Specie se esse implicano sacrificio
Le disponibilità si acquisiscono con la persuasione
E come poteva operare la persuasione in una vicenda che è stata caratterizzata prima dall'inerzia
Poi dalla non informazione che qualcosa di importante e di grave si stava preparando infine dalla vera e propria disinformazione nella quale mi dispiace dirlo ma
Nella quale mi dispiace dirlo ma l'unità alla sua parte di responsabilità
Son convinto che c'era del vero rendersi conto che i lavoratori non seguivano con convinzione questo negoziato
Ma chi è con me ne dava i termini esatti e si adoperava coinvolge
Penso che non si può e leggere il rifiuto delle masse ad argomento di impedendo dirimente quando questo rifiuto è stato predeterminato consapevolmente o per omissione qui non interessa afferma
E questa volta possiamo aggiungere se c'è stata una perdita di rappresentatività dei vertici qualcuno l'ha anche voluto
Non parlo non mi riferisco alla cosiddetta mancata consultazione dei lavoratori
Il coinvolgimento dei lavoratori implicava qualcosa di più serio e più approfondito che non li assemblea o referendum improvvisate sui due piedi
Il coinvolgimento dei lavoratori compagni richiedeva un attento e profondo riciclaggio soprattutto dei quadri sindacali e non solo della CGIL
Perché troppo si sente parlare di spaccatura fra vertice e base
E pochi invece hanno colto il vero problema che la spaccatura tra il vertice e gran parte dei quadri che sono ancora un'espressione diffusa di cultura sessantottesima che sono un vero collo
Che sono un vero collo di bottiglia per la circolazione di rappresentatività a tutti i livelli del sindacato glielo ha scritto molto bene accompagna Giuliano Cazzola quando ha affermato la CGIL si è portata dietro questo equivoco
Di una linea Mammano definita dagli organi dirigenti e dai congressi che non veniva assunta e condivisa in quanto strategia di tutta l'organizzazione da quote consistenti dei quadri intermedi
Politica dei redditi
E concertazione economica
Resta nella realtà alla via più valida per un sindacato che intenda operare in modo costruttivo
Salva guardarsi un'area propria di intervento agire in sintonia con gli avvenimenti politici ma non esserne trascinato come rischia di esserlo
Per un sindacato che vuole essere un vero soggetto politico non un indotto delle vicende politiche
Queste navi
Se il sindacato
Non vuole imboccare la strada dell'isolamento in una ripetizione degli anni Cinquanta una ripetizione forse anzi quasi certamente con più libertà ma sempre con poco o con nessun potere
Ma se questo vuole il sindacato non poche voler proseguire la strada che era già stata intrapresa
Questo non vuol dire necessariamente adeguarsi al copione del mille novecentottantatré o del mille novecentottantaquattro
Tempi e modi per la politica di concertazione possono varia
Possono essere razionalità
Anche in qualche modo istituzionalizzati solo che si pensi per esempio a un problema sul tappeto che è quello della riforma del né
Ma
Intese globali per fare una politica dei redditi saranno sempre necessarie anche se non è detto che debbano sostituire un rito un altro e fare dello scambio periodico un momento traumatico come lo è stato per due volte
E neanche detto che tutto debba sempre necessariamente rivolgersi al tavolo del governo vi sono paesi che hanno una lunga esperienza di questo tipo e dove la politica concertata non si fa necessariamente al tavolo del governo sono operanti altri e di parimenti efficaci meccanismi di comma di coordinamento
Neanche detto
Possiamo essere d'accordo che si debba negoziare tutto sempre in una volta
Però non è neanche vero quello che è stato detto
E cioè che una tale politica conduce inevitabilmente ad una sorta di ipertrofia contrattuale
Forse questa volta c'è stato un sovraccarico un sovraccarico nel negoziato
Ma questo sovraccarico forse non è dovuta al fatto che se chi tratta non è convinto di quello che fa
Viene meno e si attenua la stessa capacità selettiva e si producono fenomeni che vengono poi buttati un difetto di metodo mentre sono effetto di una carenza di volontà
La politica di concertazione
Propone però
Senza ormai possibilità di rinvio
Un problema di cui già si parla in questi giorni
E sul quale se cadranno gli idoli e si istituti retributivi cesseranno di essere oggetto di culto
Potrà forse ricostituirsi la base di un tessuto unitario
Questa politica propone cioè il grande tema della riforma della contrattazione e della riforma del salario
Ci sono molte domande da porre a questo proposito anche se c'è una notevole convergenza intorno all'idea del salario come somma dei tre elementi collegati alla garanzia del minimo alla professionalità alla produttività
C'è da porsi anzitutto il problema del ruolo del contratto di categoria
Che non può più reggere l'urto traumatico del rinnovo triennale con i suoi inviti i suoi costi e oggi anche purtroppo i suoi magri risultati
C'è da rafforzare compagno Del Turco hai avuto qualche dubbio opportuno in proposito credo che lo si possa sciogliere c'era rafforzare la contrattazione aziendale
Che è stata una grande conquista di democrazia ma che non può diventare un fattore di dispersione salariale ne è un'arma puntata contro la politica direi
C'è come è stato detto d'altronde più volte la necessità di individuare il giusto e il nuovo ambito di una negoziazione territoriale orientata sui temi dell'occupazione e del mercato del lavoro
E c'è da porsi
E su questo vorrei veramente richiamare l'attenzione vostra e l'attenzione dei vostri dirigenti c'è da porsi il problema della sede appropriata per un'operazione di rivalutazione salariale di riparametrazione
Non il punto differenziato che opererebbe nella logica perversa degli automatismi
Non la sede aziendale perché la professionalità non deve essere premiata in modo uniforme ad deve essere premiata in modo uniforme
Non sappiamo neanche sia questo fine appropriato livello di categoria che è stato sempre condizionato dalla militanza dei livelli retributivi più bassi
è un problema serio
E va affrontato con grande urgenza se non si vuole delegarlo vi avverto come di fatto sta avvenendo alla sede parlamentare e legislativo
E infine a questo proposito c'è da chiedersi se non sia il momento di affrontare sul serio il tema dell'intervento dei lavoratori nella gestione dell'impresa
Se questo si vuole è bene dirlo ma ebbene anche prepararsi a una lotta non facile perché la via dalla cogestione la via la democrazia industriale perché l'abbia percorsa non è stata per nessuno una via di Ferrotti veloce scorrimento
Però alla base di tutto questo c'è il bisogno di trovare una soluzione
Definitiva e consensuale
Al problema della scala mobile
Se si vogliono compiere passi decisivi in questa direzione
Ebbene compagni comunisti che venga un po'tenuta a freno l'entusiasmo di alcuni apprezzati studiosi che ancora si legge su Rinascita
Affermano che l'auto automatismo e l'indicizzazione salariale costituiscono il perno intangibile del sistema italiano di relazioni industriali
No non è vero l'indicizzazione di tutte le retribuzioni non è un elemento sano della struttura salariale
L'indicizzazione generalizzata delle retribuzioni e la freccia nel fianco della politica dei re
E la corda al collo del sindacato che non può disporre della dinamica del salario vede ridotto lo spazio del negoziato e alla fine si ritrova sempre inchiodato sulla difensiva mentre si levano le barricate a difesa del punto e forse a questo punto la soluzione più saggia sarebbe quella di ricondurre la parte indicizzata nell'ambito di un minimo salariale garantito indicizzato integralmente come sono ora i minimi di pensione e questo può essere addirittura materia di legge
Ma di legge concordata però e quindi e anzitutto compito vostro quello di avviare questa importante e necessaria riforma
E così siamo ora di fronte al problema più attuale ancora dell'attualità degli altri problemi
Il decreto legge
Questo decreto-legge compagni non è stata una scelta di Findim metodo
è stata una scelta è una condizione di necessità
E sia ben chiaro che nella necessità e nella provvisorietà dei contenuti
Il decreto legge trova anche il fondamento della sua piena legittimità costituzionale
Questo desidero sottolinearlo
Anche di fronte a una diversa affermazione che vien fatta circolare a mio nome
E infatti diversa sarebbe stata la mia opinione
Ove l'intervento avesse trasferito definitivamente alla legge quanto è stato finora di competenza della contrattazione ma qui siamo di fronte alla predeterminazione per una
Che tra l'altro opera in termini effettivi solo per sei mesi non c'è nulla nulla di sospetto di illegittimità costituzionale e lo dico qui
Lo dico qui compagno Chiaromonte senza nessun imbarazzo visto che ai inteso attribuire riparato
Ma sono qui presenti
I capigruppo
Parlamentari del partito comune
E ad essi mi rivolgo ad essi mi rivolgo per
Compagni cerchiamo di non trasformare un dibattito parlamentare che sarà serrato duro
E in questo anche potenzialmente fecondo perché nulla sedi immutabile neanche dei decreti legge
Cerchiamo però di non trasformarlo in una guerra di principio
In una rissa ideologica come temo che stia avvenendo
Sono in gioco quattro puntino una libertà sindacale
E non si rincorrono in quella sede
Non si ricorda l'obiettivo di accendere in Parlamento la miccia di una tensione sociale che tutto considerato nel Paese non c'è
è singolare compagno Chiaromonte singolare ora che si tenti di trarre nel dalla lunga notte dell'oblio dove è stato per trent'anni per chiedere il parere
Non lo si è fatto quasi mai
Si può supporre forse che lo si fa ora per allungare i tempi di discussione o è un sospetto suggerito da un eccesso malizia
Ma non c'è il pericolo che questo sia ostruzionismo nonostante quello che è stato fermato
Ricordiamoci compagno
Ricordiamo compagno Chiaromonte che vi sono grandi problemi da risolvere leggi che riguardano direttamente i nostri problemi contratti di solidarietà il mercato del lavoro
Interventi ancora più incisivi fino alla riforma istituzionale
E neppure l'opposizione ha interesse a bloccare i lavori per il Parlamento perché questo inibisce alla stessa opposizione di qualificarsi su temi così importanti
Abbiamo detto che il decreto non è una svolta di metodo è semplicemente un atto di governo dimostrativo finalmente di una capacità di decidere che altre volte non ce sta
Non è l'acquisizione di un metodo diverso per fare relazioni industriali
Non è quella svolta istituzionale che vi ha voluto leggere con visibile soddisfazione il nuovo candidato padre della Costituzione professor Gianfranco
Chi è stato rimproverato nel passato di non aver voluto e rinnovato rimprovero nel presente
Di non aver voluto il decreto legge niente nel gennaio mille novecentottantatré c'è allora come oggi sostenemmo all'ora con successo oggi con un po'meno la linea del consenso sociale
Fu tema centrale della campagna elettorale
Il consenso sociale resta la linea del partito socialista che Bendis punibile anche oggi e l'hanno dimostrato d'altronde i fatti più recenti e recentissimi a riallacciare quanto c'è interrotto nera
Questa l'idea del consenso sociale
Intendo ribadirla particolarmente in presenza di Carniti non so se Carniti posso chiamarlo compagno posso chiamarlo certamente amico personale senza allusione alla valenza cambi un po'in altri ambienti
E allora l'amico Carniti sappiamo anche perché certe posizioni l'abbiamo un po'elaborato insieme sappiamo quanto poco gradita può essere per l'azienda la via dell'intervento legislativo
Ma tu hai capito bene la logica della straordinarietà su cui questo intervento è fondato
Compie l'ha capito anche Marini che però ha avuto forse qualche difficoltà a farlo capire altro
Vorrei dire
Confortato in questo dall'applauso che gli è stato diretto vorrei infine dire una parola
Al compagno l'anno
Compagno lama
Più di vent'anni orsono
Si instaurò un dialogo
Abbastanza singolare
Altrove raramente
Ho visto vicende di questo un dialogo che è proseguito fino a oggi
Tra un leader sindacale e quello che allora era un giovane studioso studioso forse ancora giovane non
Il fatto importante e ripeto singolare nell'esperienza sindacale e nell'esperienza degli studi
E che l'uno lavorando nel concreto dei referenti sociali
L'altro lavorando sui libri sono giunti sempre alle stesse conclusioni perché oggi non è avvenuta la stessa cosa mi pieno perché si è rotta questa sintonia
Forse lo studioso ha letto i libri sbagliati
Ma forse il leader ha scelto referenti status sociali non rappresentativi
Forse sono mere tutte e due le considerazioni
Forse e senza forse è vero che le dottrine sono superate dalle imponenti trasformazioni delle società postindustriale
Ma sono sconvolti anche i referenti sociali
Il lavoratore è profondamente cambiato
E molti troppi non se ne sono ancora accorti
Ed è vero perciò quello che tu Luciano lama vai affermando che vi è tutto da cambiare
Però compagni
Anzitutto dobbiamo scegliere chi sarà il protagonista del comportamento
Dobbiamo scegliere
Ed è l'opzione che mi si offre in questi giorni
Chiamando qui ad un'alta responsabili
Dobbiamo scegliere stabilire se il quattordici febbraio sarà stato veramente il giorno della fine di un'eccezionale era di potere sindacale così come viene presentato dalla stampa di destra
Oppure sarà stato il momento iniziale di un periodo di difficile
Sofferta ma necessaria fase di revisione di rinnovamento e di realizzazioni che alla fine consolideranno nel sindacato quello che è stato fino ad oggi e cioè una delle strutture portanti della democrazia italiana
Prima di dare la parola
A Gianni Baget Bozzo
Affettuosamente
Desidero salutare affettuosamente i compagni
E per molti anni
Hanno fatto parte della segreteria della CGIL
E della segreteria della federazione sindacale unitaria Piero Boni
Parola Gianni Baget Bozzo
Cari compagni
E che in caricato qui
Venti anni
Vedete mineraria di Martelli non gareggerà e la seconda volta
Tariffe fortunatamente frange
Dunque come è giornalista politico detesto la parola politologo devo esaminare questi patti come fatti politici e forse è questa la sede in cui si possono rispondere perché cerco di fare nel modo più obiettivo
Più appassionate più obiettivo possibile a un tempo
Comincia appunto con il primo assioma le due forze della sinistra hanno elaborato in questi anni di fronte alla crisi della società
Ed ero stata in Italia due formule in sé non incompatibili ma complementari quella dell'alternativa quella dell'alternanza
Nella società italiana in cui non esiste non è mai esistita una maggioranza assoluta alla sinistra
Ma non si dà più nemmeno una maggioranza alternativa alla sinistra
Le due formule non solo erano in contrasto Merlo complementari
Bracco potuto configurare nelle strutture storica di esaurimento della spinta culturale e della spinta morale anche del mondo che stare Spada democrazia cristiana una egemonia effettive
Se il pc e avesse fatto praticato la combinazione della alternativa all'alternanza poca davanti al PSI avrebbe primo condizionato le scelte e lo stesso equilibrio interno del PSI dei stabilito mediante il rapporto con il PSI un rapporto più sicuro e più stretto anche se indiretto fra Democrazia Cristiana
Tale sistema di rapporto era già stato applicato sia pure una surrettiziamente dal sessantanove
Il PSI avrebbe avuto vantaggi e svantaggi dalla combinazione di alternativa e di alternanza
Questa combinazione avrebbe reso più onerosi sui rapporti con la Democrazia Cristiana che paghi ti laici ma al tempo stesso avrebbe dato ad essi più autorevolezza e più consistente
In ogni caso il PSI non poteva non accettare sul terreno dei programmi
Sul terreno delle scelte tenendo cioè della politica concreta questa combinazione che avrebbe permesso informe alla diversità della sinistra
Di raggiungere un tempo una unità cultural politica
Facciamo la foto la Democrazia Cristiana che rimane sempre sullo sfondo della posta comunista e apparve nettamente nella crisi del primo governo Spadolini nell'agosto l'ottantadue il risultato fu quello di nomi esercitare più da parte dei pc più alcune influenza all'interno del PSI
Se il PCS Lippi cinta inviava in via bloccare la confluenza del PSI attorno a Craxi è proprio questo che la non contaminazioni del Pen attiva alternanza ha prodotto
Se vuole a problema Carla diretti cantare nel PSI è proprio questo peso ottenuto non combinando alternativa alternanza non cercando cioè quella convergenza sui programmi delle divergenze le formule che era inserendo una contraddizione ma una feconda contrarietà mai
Come in quel momento l'artista italiana sie era avviata vera crisi storica destra italiana della crisi politica della sua forza egemone io nelle condizioni effettive dell'egemonia
Ma
Con ciò in realtà il piccino riusciti nemmeno a stabilire un rapporto qua Democrazia Cristiana
Perché la Democrazia cristiana non era in grado di un rapporto con il pc
Questo è dovuto a una mancanza di analisi di quello che è la democrazia cristiana anche storicamente lo grazia cristiano nasce a tutta la storia del momento cattolico ma è la trasformazione d'uso pilota originario quello intransigente
Tutto il fronte cattolico liberale del Risorgimento del pericolo e nazionale del Risorgimento da pellicola Gioberti per capirci e Manzoni è escluso delle matrici democristiani
Risultato è che ha divertito da democrazia cristiana quale forza di governo poteva essere data solo dei partiti laici come fonte risorgimentali
Fu quello che De Gasperi intuì ed è una verità che rimase permanente la Democrazia Cristiana sin d'allora la Democrazia Cristiana non poteva accettare altro alleato legittimo di governo che le forze laiche
E non poteva quindi in nessun modo preferirei piccine sulla formale forse dai criteri davano quella legittimità storica governare l'Italia di cui essa aveva bisogno
Conseguentemente
Non fu mai possibile la collaborazione preferenziale col pc
Se vi fu essa fu legata a un'altra singolare equazione quella legata alla persona di Moro ma l'ipotesi Moro doveste Maya completamente esaminata e sa comportava realtà un gollismo tranquillo cioè l'assunzione di un po'di di un Quirinale a lunga gittata grave dovuto consentire la gestione dal centro istruzioni da punk in mora presidente del sistema dei partiti
Avremmo avuto una riforma costituzionale obiettiva con Moro presidente entro cui era possibile certamente anche una combinazione varie di governo mediante uscivo lamento del potere effettivo
Dal Parlamento verso il Quirinale diventato arbitro effetti rafforza poi delle forze politiche in queste circostanze certamente era un possibile altri spazi
Ma l'occasione Moro era perciò un'occasione unica perché era appunto come nel caso del volo una combinazione di carisma di fiducia personale con potere istituzionale quell'occasione quella volta si danno una volta si perdono e si danno una volta sola
Con la caduta di Moro cadde fondamentalmente quella possibilità di una combinazione delle forze politiche nella forma di un rapporto diretto di CPC
Vestito da Moro che era quella in fondo in cui nacque la stagione settantasei settantanove radici intorno alle sue alleanze mi cercò di nuovo la garanzia laica
L'avvento di un socialista al Quirinale secondo assioma fu dunque il il successo determinante i socialisti
Lo fu soprattutto perché pose fine
Alla singolare ipotesi Moro e quindi alla praticabilità del compromesso storico della forma di unità nazionale in forme simili che quella comporti combattiva la perché appunto ancora una volta ancor di più
Costringeva Democrazia Cristiana a collegarsi fondamentalmente
Ai suoi alleati laici
Tuttavia esultato gran non combinazione del prime time di alternanza ebbe degli affetti
E gli effetti anche per il PC bloccò Democrazia Cristiana il preambolo rese possibile i gli evita di urina antisocialista e radici bloccò l'iniziativa socialista e l'ottantadue
Questo blocco venne imposti fatta la politica del Paese ma il fatto paradossale fu che a pagare il prezzo di questo blocco fu propria democrazia cristiana il ventisei giugno così ancora per questa seconda eterogenesi dei fini
Proprio il partito incerto senza aveva beneficiato di Random combinazioni del tentativo di alleanza fu a pagarne il prezzo
E secondo il caso che il non blocco del tentativo di alternanza
Praticato il PC apposto praticamente i risultati al contrario delle intenzioni papà Democrazia Cristiana da quel momento diventava una forza non più in grado esercitare nessuna forma una politica propria
Il intatta la scelta democristiana quello che appare in questo congresso è pure evidente ed è anche il questa anche aspetti come dire perché ti aspetti sconcertanti
La Democrazia Cristiana rinuncia produrre politica affida la sua immagine politica presidente socialista e intende conservare però per quanto possibile intatte le sue strutture di potere
La mia stessa città Geneva che vede in questo momento era una grande crisi industriale vede però l'aumento dei gruppi di potere legate a democrazie cristiane giusto di Stato e non a caso legata a un'industria che soprattutto produce
Produce con me prodotti militari densa
Ebbene l'occupazione posizioni di potere è esattamente quella di un paletto subalterni precisa però a conservare in qualche modo il suo status e questo mi pare l'Obiettivo significato al congresso democristiano è uno dei pericoli maggiori per il riformismo socialista
Tuttavia non questo è venuta meno definitivamente anche una possibilità di politica autonoma da parte la DC che non passi mediante la funzione politica del governo e in particolare appunto quindi la Presidenza del Consiglio
è una situazione nuova in cui ci troviamo che va attentamente valutata vedo l'avremmo forse una fase costituente formare ma siamo già entrati da molto tempo una fase costituente obiettiva
In cui conseguentemente ruolo dei partiti Michel ruoli istruzioni aumenta ed è quello a cui assistiamo proprio in questi giorni e in questo tempo
Quindi curiosamente la contrapposizione tra alternante alternativa non ha impedito la vittoria dell'alternanza ma data l'alternanza delle quando notevoli obiettive consistenti difficoltà e questo di fronte a cui ci troviamo
Conseguentemente nelle nostre piazze se lo se questo blocco non si fosse prodotto se cioè praticamente alternativa Fernandez avessero potuto fondersi Monster avremmo oggi di fronte a questa equazione non a questo decreto non in questa forma
Perché in realtà a questo punto certamente avremmo avuto un altro quadro politico un altro quadro sociale un altro insieme di riferimenti istituzionali che cioè la grande forza la sinistra avesse potuto in condizioni diverse operare fra poco congiunta
Avrei potuto produrre Effetti DiVersi non vi è dubbio che quello che è accaduto oggi immediatamente come crisi politica sul piano del sindacato si sia prodotta come tesi fondamentale sul piano delle forze politiche
Appunto per questa mancata competizione tra alternativa e alternanza
E allora che cosa
Ne è accaduto
Perché ci troviamo di qui i perché siamo di fronte a questa situazione di cambiamento certamente vi è dato che va esaminato ed è quello più indicato prima lo stato del Partito comunista
Cioè non avendo a disposizione l'alternativa né un dialogo aperto verso Democrazia Cristiana la dirigenza comunista si trova di fronte a uno stallo politico obiettivo
Di questo stallo la sua stessa base e ora fondamentalmente avvertite cioè non esiste una prospettiva di insieme proprio il partito che ha prodotto molte prospettive globali di insieme penso l'euro comunismo non è non essere in grado di tradurli produrla in politica insieme
Più che come diceva il mitico una scelta contraria a quella sovietica quella valido cui sovietico Javi Sánchez cioè filosovietico all'esterno e da un lato e invece e né e ricco e il di e di e riformismo all'interno
Il PCC praticamente non ha prodotto da prospettiva fondamentalmente globale comportava le due cose ma non è riuscita a produrla poi come obiettivo o completamente edifica cemento e politico questo è il problema di fronte a cui ci siamo trovati questo al fatto per cui improvvisamente il grosso del problema politico comunista è passato dal partito alla corrente comunista e la CGIL e cioè curiosamente un elemento curioso la crisi del partito è proprio questo io non credo affatto che qui ci siamo di fronte a un caso di cinghia di trasmissione
Dobbiamo invece a un fatti trasmigrazione del politico ipoteche o comunista in questo momento e più nella maggioranza CGIL che nel Partito Comunista esattamente
è un fatto singolare
Di cui non abbiamo ancora preso Capri piena coscienza chiedo scusa di essere un po'arido questa volta e non emotivo ma in questa situazione drammatica in cui ci troviamo credo che in questo senso vigna porre ogni bando alla emotività il fatto nuove consistente non è affatto detti erano mie della corrente comunista e la CGIL se ma è proprio contrario
è in sostanza l'emergere del politico comunista come ripeto all'interno della sua forza principe il sindacato qui è oggi il vero qui si emerge il fuori il fatto politico
Tuttavia come emerge
Eccetto questo è difficile stabilire in sostanza il le componenti questa emersione improvvisa che nasce a mio avviso a come causa ripeto lo stallo di dirigenza politica globale del PGT
Tele contestualmente al fatto
Di uno scoppio di base di questa funzione di e abbandonandolo sino al punto di delegittimare sul governo su questa base il governo Singh riferivo rischioso
Contestualmente veniva avanzata proposta di governo del programma
Quindi un governo fondamentalmente diciamo così che andasse si volgesse alla destra se possiamo dire così del PSI quindi semi ed estera a questo punto in Italia in questi delegazione politicamente operante lo stile politicamente operante quegli ambito cadesse italiane ed è ed essa di potere ma non è mi radici destra capaci di produrre politica che sono due cose profondamente diverso
è agli onesta mimetica ma da una destra politica
Quindi in questo caso ancora una volta tuttavia qualche importava la via l'operatività della doppia proposta mera schizofrenia che deriva che derivava e quindi lo stallo obiettivamente così determinata
In queste circostanze era evidente che la base di assiri appropriarsi della politica
Io credo la funzione di partiti credo la funzione che i paesi hanno in queste lo grazia che nata loro sacrificio dalla lotta per la pazienza
E quindi ritengo che si abile il compito di guidare il Paese
Non ritengo cioè che possiamo in nessun modo delegittimare la funzione dei partiti
Ma quando i partiti non adempirà pura funzione quando lei si è una grande base questa base certamente prorompe è per me ovviamente quello che è accaduto in questo periodo è anche un grande movimento di base
La scala mobile da troppo tempo con temi di riferimento di tutto l'ambito sindacale
Vi erano
E soffriva indistinto a tutti indipendentemente diciamo così da ogni motivazione ideale delle garanzie automatiche di sicurezza che in una società di questo tipo frammentari hanno il loro peso è in fondo l'analogo dei Botto
Quindi corrisponde alla Società dice così frammentarie che vuole assicurarsi sicure di stile proprio corrispondeva quindi a sentimenti diciamo così di base molto ma di base materiale molto materiale cioè proprio
Di la base materiale che è strutturata in modo estremamente frammentario anche signora poco di più del produttore che del consumatore che del risparmiatore
Quindi la protesta per la scala mobile corrispondere alta di fatto
Ma corrisponde anche curiosamente alle realtà d'immagine cioè al sindacato i consigli abbia avuto singolarmente i sindacati e consiglio ebbe ai generi sindacati
Dei consigli che dare un più consiglieri i sindacati cioè abbiamo trovato immediatamente riemerge curiosamente come spettro cui appunto
Di una cultura del movimento che una cultura che ha agito in modo importante il sindacato si badi il sindacato CGIL è stato sempre il luogo comunista più sensibile al nuovo sempre in ogni momento
Non vi è dubbio che esso assorbito più radicalmente gli altri prima del movimento non vi è dubbio che ha trasmesso al partito al punto tale che molto spesso è partito anche il segretario recepito molto spesso il linguaggio il movimento
è ovvio che a un certo punto il linguaggio il movimento tira il linguaggio che siete parata a sinistra alternativo a quello non solo del partito ma anche del partito di tradizione di storia e di mista riprova complessa nel momento in cui la base si appropriava della politica ingrati col partito era cioè è evidente che il movimento a presentasse perché il così
C'è il consenso qualcosa dopo la terza via tra la via della della grande riformismo della riforma della comitati ed alternativa alternanza come forma storica di essa e Daniele Paiute burocrati
In quel momento il movimento in quel il movimento è una forma politica operante obiettivamente in Italia operante quindi come forma politica all'interno del sindacato
Ed è quello che spiega perché il movimento in qualche modo è emerso come categoria politica presto non a caso vi è il in queste ultime elezioni segno di questo fatto un partito del movimento come democrazia proletaria e l'unica che ha sopravvissuto alla crisi politica del movimento
Esattamente perché è riuscito a combinare in qualche modo vivente partito e qualcosa di simile che avviene in questi giorni ed alle si badi un fatto che
Come vuole la Lizzano credetemi di responsabilità soggettive questo è fondamentalmente un fatto obiettivo di cui va tenuto fondamentalmente conto sotto ogni aspetto da ogni punto di vista e quindi a questo punto si pone come dire in qualche modo il problema
Come in questa tali ripresa del movimento che cosa può significare se la forma del movimento entra nella cultura del sindacato
Allora che cosa essa produce
Qui ci troviamo di fronte a un fatto interamente nuovo
E anch'io ho fatto riferiva fatto ripeteva il riferimento al fatto Giugni addetti del significativi trentini di Barcellona che sulla falsa rinascita e che mi sono sembrati fondamentalmente i termini almeno mi scusi dei più alti dell'operazione politica quella che io seguo di quali quelli questa questione
Emergono dei temi propriamente di movimento
Cioè da un lato l'affermazione del territorio come luogo fondamentale
è in sostanza il fatto è il particolare del movimento che si fonda non storica globale ma sulla soluzione politica immediata del personale del sociale movimento esprime il territorio sulla ed è globale
E esprimere globalmente il territorio quindi in questo senso
Frammentare l'insieme
Ricomporre la figura del partito a ricomporre tutte le figure istituzionali del loro insieme e ha agire laddove il insieme dei frammenti può effettivamente controllare quando vedo il territorio posto come la categoria fondamentale e cento che viene meno
Chi c'è ecco
La cultura del partito leninista viene però meno anche la figura del partito che invece un elemento costruttivo democrazia italiana come la conosciamo ora
E viene meno previamente l'arrivo dei di quel sindacato ad essere inserita nell'Italia in cui le grandi forze sociali istituzionali come i partiti erano il vero cuore del politico
Se abbiamo effettivamente questa di determinazione abbiamo un cambiamento obiettivo abbiamo una mutazione tue abbiamo l'introduzione della favorevolmente al sindacato e quindi la assunzione del sindacato a coinvolgimento come frammento
Questa in realtà è un grosso problema perché è finisce per essere cadere primi di compatibilità con l'assetto destino politico italiano e col suo assetto costituzionale tenendo conto che la nostra Costituzione la realtà vissuta più che legali più che praticate avuti una legge e lo è soprattutto nel movimento sindacale che giustamente a mio avviso nel merito anche degli affitti decisi Lina deve CGIL ha sempre evitato la realizzazione invece gli articoli trentanove quaranta no maggior ragione nel momento in cui si pone in crisi
Quel volo Progetto processo di regolazione autonoma che è caratteristica del sistema sindacale italiano
Vestiva i panni italiani che la costruzione di fatto ovviamente l'emergere movimento come forza poca anche il sindacato determina crisi politica e al limite un'obiettiva crisi del nostro sistema costituzionale materiale
Secondo elemento che
Hristo emergere è proprio il secondo il tipo di Barcellona è una formazione singolare cioè l'affermazione che il sindacato in nessun modo vere accettai trattare congiuntamente con il Governo in materia e che sono rispettivamente viottoli e del sindacato e dell'autonomia del governo
Cioè che in sostanza non è possibile per esempio che sindacato a valle politica governo ponte sul piano fiscale sul piano di voto ma che in qualunque altra materia perché ciò che avrebbe per esempio si dice di eletti che dal sindacato il ceto medio
Cioè in curiosamente abbiamo l'affermazione della riappropriazione totale del personale e sociale
Del sindacato stavolta chiuso nella sua determinatezza ancora una volta ancora una volta del movimento ciò che mi appartiene Emilio e dell'altro appunto come tale non mi curo
La detta il rifiuto cioè del carattere diciamo così istituzionale fondamentalmente del rapporto sindacato società determina un cambiamento radicale nella concezione politica del sindacato
Ecco allora mi domando si argomentazioni teoriche a livello politico su Rinascita si danno a questo livello allora ci siamo di fronte a una foto ancora nuovo all'assunzione politica del livello del sindacato con il movimento
E allora qui il problema si fa veramente più complessa
Questo io posso sperare con l'ottimismo della speranza appunto che tutto ciò sia come dice il manzo di Caravà di moda un cattivo sogno Eraldo Pizzo Eraldo risolva in nebbia
Ma debbo dire che per quanto invece riguarda il pessimismo della ragione prego e credo sia qui ora al dovere dire tutta la verità possibile anche mi pare possibile questo cento pone un grosso problema insieme in sostanza pone la domanda
Una volta che sia definito il concetto di euro comunismo cioè un po'più qualità comuniste interamente compatibile con il sistema delle democrazia questo sistema come si traduce politicamente impraticabile de politica determinata quali rituali compatibilità in concreto deve assumere
Sì David che in due modelli euro comunisti sono falliti uno per risentimento quello francese che è finito una subalternità radicale
Al pay torcia lista anche a dimensioni in cui da questi socialista contro i CPT drammaticamente quella filiera alchimie sovietica che appunto si diceva caratteristiche da Scelta comunista quindi una subalternità radicale
Diciamo così permanente e l'altro a quello spagnolo che la frammentazione radicale
è interesse storico da democrazia italiana e interesse storico della città italiana
Della nostra italiani siamo questa parola dimenticata
Che
La prospettiva euro Comune Istat riesca in Italia e non fallisca con in Francia e in Spagna
Al successo
Del PC della compirà
Della riforma del piccine il senso radicale del termine e persino che lo conduca poi a partecipare col duca a partecipare al governo del paese quindi l'alternativa
L'artista italiana non è interessata solo come sinistra ma tutto il paese è vi talmente interessato queste appunto la democrazia compiuta
Detto questo è però detto questo vigna però è siamo giunti però al punto recita una frase cara tagliati Villarosa qui salta
Non c'è via
Di rendere compatibile
In concreto storicamente concretamente
Come forza politica
I parità comunista e di ridargli la capacità di dirige politicamente la sua base non di essere uno capo qui devo seguirli
Non vivida altra capacità Vieste veramente partito che guida la trasformazione la spediva di grande riforma
Politiche strane anche sociale
No capaci di produrre equità
Sennonché avviene la combinazione di alternativa di alternanza
Questo è il punto storico
In cui sta ressort avvocati italiani se questo punto fallisce
Allora tutto diventa discussione
Tutto
Questo momento drammatico
Eccetto ripeto non si vuole qui colgo Lizzani nessuno perché è la storia che l'ha prodotto
Ma accetto la storia non è e anche evento ma è anche azione
E quindi in questo momento questa vostra assemblea vuol dire che ha ha così applaudito in modo particolare il segretario CGIL
Indica propriamente l'attaccamento
E anche per reati comuni l'attaccamento a una prospettiva che è certamente in ultima analisi anche qual è l'alternativa
Non è tanto più in quanto assistiamo Democrazia Cristiana incapaci produrre politica ridotta sistema di potere a Conte riproduzione il sistema di potere e quindi politicamente allo sbando
In questo momento per questo
Una frattura morale dell'hard della sinistra vorrebbe dire un'Italia verso non si sa dove in questo momento voi tutti avete partecipato e vinto per la pace
Ebbene
Gruppo di sapere dunque al suo interno il mondo è più grave di quello che sembri
E che è terribile parola di un leader socialdemocratico Schmid io dove centoquattordici sta davanti a noi perché non conosco in Europa voi estubazione capi assomigliato più a quell'ottantaquattro qua del quattordici in questo momento
Un Paese sfido rito una sinistra divisa un'Italia allo sbando lasciati invitare una fase crisi artistica è un peccato portare nel senso mortale
In questo momento e così concludo cento
Le maggiori responsabilità credo per un pezzo falle compagni comunisti che devono affrontare questo problema e io ritengo nonostante tutto che negli articoli di Barcellona i trentini sono incompatibili
In questa forma dello appieno il significato con quello che si intende con con con l'euro comunismo realizzato cioè con la compatibilità effettiva storica a livello di partecipazione piena a livello di governo a livello di forza storica di tutta la difesa agli atti
Ritengo che su questo punto con la una profonda riflessione ritengo che tutti noi socialisti dobbiamo affrontare questo problema esattamente come la fronda questa Assemblea
Convinti che non c'è via di salvezza per l'Italia lasciati entrare ancora volta questa NATO dovessero sola mancava insomma questa matto nome non civiche salvezza per l'Italia senza se non si riforma uno unità morale umana
Nella sinistra morale e umana
A livello mista trilocali a livelli da pochi interpersonali arriva dei costi di fabbricare avere il sindacato
No anche via di salvezza
Non c'è via di salvezza
Siamo giunti veramente per noi all'ottantaquattro
Ebbene storico ha ragione Gino non sarà
L'accordo del febbraio
Ma quando il dramma giunge alle porte allora la storia Bossa
Ecco cari compagni la storia stava bussando profondamente in quest'anno per il nostro Paese per la democrazia per il sindacato per la sinistra noi tutti vogliamo qui tutti assieme credo un medesimo fine
Abbiamo però bisogno di qualcosa in più dell'intelligenza e del coraggio politico per scoprire inventare creare i mezzi che a quel fine conducono
Ringrazio il giornalista politico Gianni Baget Bozzo do la parola Giorgio Ruffolo
Cari compagni
Questo incontro si svolge
In un momento di passaggio astro
E difficile come pochi nel passato
Per il movimento sindacale italiano
Un momento che
I socialisti e particolarmente poi compagni socialisti della CGIL
Vivono con tutta la passione con tutta la responsabilità
Che ha sempre caratterizzato
E che deve caratterizzare la loro presenza nel mondo del lavoro
Di questa appassionata responsabilità
E testimonianza questo incontro
Non un puro atto dimostrativo
Tanto meno una manifestazione partigiana
Ma un'occasione per esprimere il profondo legame che per noi socialisti esiste
Tra il riformismo e l'unità sindacale
Un legame che li garantisce
Entrambi perché se questo legame si spezza
Ne siamo ben consapevoli
Il primo perde la sua forza e l'altra perde il suo senso
Perciò siamo qui per spiegare a noi stessi e agli altri il senso della nostra posizione
Lo spieghiamo i compagni che nel dissenso ci rispettano
E verso i quali deve essere confermato nel dissenso il nostro rispetto costruito su una solidarietà antica e profonda
Ed anche senza scaldarsi ma con grande fermezza
A quelli che si lasciano trascinare in queste settimane
Dalla piena di un astio che ha radici velenose nel passato e che punta a un futuro sterile pericoloso
Io sono qui per parlarvi brevemente non tanto nel merito
Della polemica sull'accordo sul disaccordo riguardo al decreto governativo
Ve ne ha parlato già ed esaurientemente il compagno Gino Giugni
Ma sul senso più generale che riveste per noi l'adesione alla manovra di politica economica del governo
L'incisione della scala mobile di tre punti per il primo semestre di quest'anno
E per noi un colpo di barra per cambiare rotta
Noi sappiamo bene e volle sindacalisti lo sapete meglio
E il successo di questa operazione si fonda su due presupposti
Il primo è che vi siano le condizioni per vincere la scommessa della frenata alla inflazione e quindi per garantire il salario reale dei lavoratori
Che la puntata sia insomma per quanto lo può essere coperta
Il secondo è che la frustata anti inflazionistica sia il punto di snodo di una nuova
Politica economica che sappia coniugare l'esigenza del rigore con quella dell'equità e dello sviluppo
Sono slogan
Sono parole certo
Ma il problema per noi e di dare a queste parole un contenuto credibile e pragmatico
Della prima esigenza ci siamo dati carico attraverso tutte le più rigorose serie verifiche di cui si può ragionevolmente disporre
E siamo giunti alla conclusione che la manovra combinata delle tariffe
E del costo del lavoro assicura nel quadro di previsioni ragionevoli per il mille novecentottantaquattro il raggiungimento dell'obiettivo della lotta
Contro l'inflazione e quindi il mantenimento sostanziale del valore reale del salario
Sulla base di quei ragionevoli calcoli si può prevedere che l'applicazione del decreto consentirà
Un contenimento dell'inflazione entro i limiti programmati del dieci per cento dell'ottantaquattro il che implica naturalmente
Oltre al blocco dei prezzi amministrati che si verifichino comportamenti coerenti e corretti anche nell'area dei prezzi non amministrati
Una accelerazione della crescita che tuttavia ha effetti molto più pronunciati sulla produttività che sull'occupazione come è naturale che avvenga nelle prime fasi di una ripresa e quindi un mantenimento del salario reale anzi un lieve miglioramento rispetto alle tendenze è un miglioramento dei margini del Protti profitto
Conseguenze meno positive riguardano la finanza pubblica e la bilancia dei pagamenti ma qui ci si imbatte in quei problemi strutturali che travalicano il quadro stesso dell'accordo e che impongono politiche di riforma e di trasformazione
Noi compagni non siamo dei drogati dei modelli econometrici
I quali sono di solito schermi più apprezzati dall'opinione pubblica ufficiale
Non certo secondo il loro intrinseco valore ma secondo il contenuto dei messaggi che di volta in volta inviano
Sappiamo bene che l'intervento sulla scala mobile e una scommessa
E che occorrerà dunque oltre che la fermezza della politica del governo
Tutto l'impegno del sindacato
Tutta la forza del sindacato
Tutta l'unità del sindacato per vincerla
Chi considera però questo ragionevole raccordo come un cedimento ha deciso di perdere una battaglia che può e deve essere vinta da tutti i lavoratori
Sono anche persuaso che se questa convinzione unitaria prevalesse
Se la Federazione unitaria fosse in grado di presentare nel corso stesso della discussione parlamentare
Cito le parole di Ottaviano Del Turco
Una proposta che abbia effetti quantitativi e qualitativi analoghi a quelli previsti dal decreto essa avrebbe la piena legittimità di rivolgersi al Parlamento per chiedergli di prendere quella proposta in debita considerazione
Questa compagni è una partita troppo importante perché le forze politiche non siano disponibili a facilitarne l'esito in modo rigorosamente coerente agli obiettivi
Mentre sarebbe grottesco ogni tentativo di strumentalizzarla mettendo il cappello su questa occulte quella sedia specie se è già occupata
A parte
Mi riferisco tanto per non far nomi alla proposta Ruby
A parte la buona fede le buone intenzioni del proponente che non vanno poste in dubbio basta leggere il testo dell'accordo per rendersi conto che questa proposta c'era già dentro l'arco
Mi permetto di leggerlo sono due righe qualora il tasso medio annuo effettivo così depurato superasse il tasso programmato e le retribuzioni risultassero inferiori al tasso medio annuo effettivo verranno definite
Oltre a quanto previsto dalla legge cinque tre dell'ottantatré le opportune misure di garanzia da attuare nell'ottantacinque a favore delle retribuzioni attraverso interventi fiscali e parafiscali
Stupisce stupisce compagni
Che la sostanziale ripresentazione di quel testo sia stato considerato poco meno che un colpo di scena o addirittura un sovvertimento dell'accordo e che alcuni l'abbiano salutata come un risultato delle lotte
Ed altri
Ed altri si siano eletti contro di essa in nome dell'austerità e del rigore dopo che l'avevano in sede di governo sottoscritta
Compagni
Compagni il momento attuale difficile
Ma la prima virtù di rigore per affrontarlo dovrebbe essere la serietà
Se
Se è una via unitaria può dunque essere ritrovata deve esserlo non attraverso ma chi viaggio più o meno capziosi
Ma seguendo una strada che permetta di consolidare l'accordo in una forma nella quale possano essere risolti accanto ai problemi congiunturali anche quelli strutturali
Quella ristrutturazione del salario
E nell'ambito di essa quella revisione dei meccanismi di scala mobile sempre invocati
E mai tradotti in una proposta concreta da parte di un movimento sindacale lasciatemelo dire che gioca molto più di rimessa con tutto il danno di un avrà grave contrazione dei suoi margini di scelta che di anticipo
La seconda esigenza quella di dispiegare la manovra di politica economica nel senso del riformismo richiede un impegno politico ancor più arduo rispetto al quale il sindacato cuore deve mobilitarsi
Dare un colpo di barra l'inflazione è necessario ma non è sufficiente occorre anche cambiare rotta e questo sarà più difficile
Richiederà da parte del Governo un impegno ancor più arduo diciamolo chiaramente lo richiederà soprattutto a quella forza politica la nostra che ha la responsabilità della guida di questo governo sappiamo che su quella strada
Se la perseguiremo coerentemente incontreremo più spine che Rose
Tanto più essenziale e che la forza del sindacato si è mobilitata per garantire gli impegni già contenuti nell'accordo per svilupparli in un più vasto programma di iniziativa riformatrice
Le premesse di questa azione nell'accordo del quattordici febbraio ci sono tutte
Ci sono per quanto riguarda la politica industriale e del terziario avanzato
Per quanto riguarda il riordino dei sistemi sociali
L'impegno ad una più rigorosa politica fiscale le iniziative rivolte alla promozione al sostegno e allo sviluppo dell'occupazione
Certo
Non è la prima volta che basti programmi vengono annunciati in termini impegnativi
La loro credibilità come è naturale dovrà essere sottoposta alla prova dei fatti ma alla prova dei fatti può essere data il richiesta già da oggi
Da domani nel corso concreto dell'azione di governo
Anziché contestare l'importanza dei rilevanti impegni assunti mobilitando le piazze credo sarebbe molto più opportuno e utile mobilitare il sindacato per assicurarne la realizzazione lo sviluppo
In queste linee di impegno programmatico le due più rilevanti sono certamente quelle che completano accanto alla lotta contro l'inflazione la triade
Dello slogan socialista rigore equità sviluppo al centro dell'impegno per una maggiore equità c'è la politica fiscale
Al centro dell'impegno per lo sviluppo c'è la politica della occupazione
Noi sappiamo bene quanto sia difficile fare accettare e quanto sia difficile praticare una politica dei redditi
In un Paese nel quale la sproporzione fiscale tra redditi di lavoro dipendente ed altri redditi e tanto elevata
Che come è stato calcolato i primi dichiarano il settantacinque per cento del loro imponibile potenziale mentre gli altri ne dichiarano solo il trentacinque per cento
L'evasione fiscale quella illegale quella legalizzata
è per quella che troppo spesso definiamo la settima potenza industriale del mondo un marchio vergognoso di sottosviluppo civile e sociale nel cuore dell'Europa
Gli impegni assunti in questo campo nel quadro dell'accordo sono certamente importanti
Entro la metà di quest'anno il governo si è impegnato ad adottare misure nuove di incisive per ridurre l'area di evasione sia in materia di Iva sia in materia di imposizione del reddito attraverso una nuova disciplina di determinazione degli imponibili e degli accertamenti
Attraverso metodi preventivi di controllo limiti alla pratica di frazionamento familiare dei redditi altri impegni riguardano la revisione della normativa ILOR e INVIM l'imposizione di conguaglio sui redditi d'impresa l'attenuazione del drenaggio fiscale
Pensiamo tuttavia che la politica fiscale debba svilupparsi al di là di queste giuste linee in un disegno riformatore più vasto
Tre aspetti di questo disegno ci sembrano cruciali il primo e la riforma dell'amministrazione finanziaria
Il ministro delle finanze
Ha avuto perfettamente ragione di affermare all'inizio del suo mandato che questo dello strumento della politica fiscale era il problema prioritario
Ha anche avuto ragione quando ha chiesto di consentirgli di riflettere sui progetti che sono stati avanzati e che sono al suo esame
Ora
Si avvicina il momento in cui sarà necessario conoscere su questo punto essenziale l'opinione e i programmi del ministro e del Governo
Il secondo aspetto riguarda la questione delle attività finanziarie esenti dalla tassazione
Noi ci rendiamo ben conto del ricatto implicito che uno Stato indebitato fino al collo subisce da parte dei suoi creditori
Ma la necessità compagni non è virtù
E d'altronde non è
E d'altronde non è una virtù netta Hernan è una necessità eterna e totalitaria vi sono aree nelle quali questa palese iniquità può essere fin d'ora ridotta
E deve essere comunque Obiettivo del governo ripristinare in questo campo l'eguaglianza dei cittadini di fronte alla legge non appena il processo di risanamento della finanza pubblica lo consente
Il terzo aspetto riguarda l'esigenza di riforme di più vasto raggio intesi a snellire e rendere più trasparente equo ed efficiente l'ordinamento tributario italiano penso
Ad esempio all'accorpamento delle aliquote Iva e alla sostituzione delle attuali imposte sul reddito con un'imposta proporzionale su tutti i redditi con aliquota unica
Deduzioni fiscali per i redditi minori e una imposta patrimoniale ordinaria devolute agli enti locali che restituisca questi ultimi capacità impositiva e responsabilità
E veniamo all'occupazione anche qui gli impegni allegati all'accordo e in particolare quelli riguardanti il sostegno dell'occupazione attraverso la formazione e la mobilità
E attraverso un programma straordinario per l'occupazione di cento mila giovani nel Mezzogiorno aprono prospettive importanti
C'è tuttavia da rilevare il rischio che presenta la loro dispersione entro il labirinto illusi Ivo della frammentazione ministeriale
Resto tenacemente persuaso
Che la politica dell'occupazione dovrebbe acquisire in questo Paese il respiro
Di un grande impegno nazionale di un Piano del lavoro
La cui gestione debba essere si decentrata ma la cui programmazione finanziamento devono poter contare nel quadro di una visione ampia ed organica del problema su un impulso nessuna responsabilità centrali
Centrale almeno quanto lo sono l'impulso e la responsabilità relativi alle politiche monetarie quelle fiscali
C'è nella convinzione di certa nuova destra che la occupazione dipenda dal bello o dal cattivo tempo del mercato e poi una Pignone della destra di sempre
E che solo azioni marginale ed episodi che d'incentivazione di stimolo siano possibili per correggerne i risultati
Un omaggio troppo corrivo al senso comune che non coincide sempre con il buonsenso
Le trasformazioni fondamentali che si stanno operando nel mercato del lavoro esigono in realtà un formidabile sforzo di anticipazione della cosiddetta logica del mercato
Uno sforzo di riforma e di mobilitazione dell'azione pubblica
Lungo i tre versanti di una grande politica attiva del lavoro l'organizzazione della mobilità la redistribuzione articolata del tempo di lavoro la promozione di nuove forme di lavoro e di attività
Chi propugna una politica di occupazione entro margini modesti di crescita si sente soli di solito rispondere con qualche supponenza neoclassica che l'occupazione è legata alla crescita
E che fino a che non saremo capaci di suscitare un processo di alta crescita dovremmo rassegnarci a vivere con la disoccupazione
Compagni io non sono mai stato un sostenitore del salario come variabile dipendente
E per molto tempo ho avuto confesso qualche difficoltà anche di fronte ai giovani compagni più focosi
Del tempo a spiegare che il profitto non era necessariamente un anatema e che non si può distribuire ciò che non si produce
Ma nell'omaggio alla saggezza non bisogna cadere nell'opposto entusiasmo
Una maggiore occupazione può essere perseguita non soltanto con una maggiore crescita
Ma anche sempre più con una migliore allocazione del lavoro e delle risorse insomma
Agendo sul rapporto crescita occupazione che in Italia è troppo elevato a causa di uno spreco di cattivi investimenti e dell'assenza di un'attiva politica del lavoro
Sul primo punto penso che anziché chiedere continui aumenti di fondi pubblici destinati all'investimento sarebbe ora di sapere che uso fa lo sta
In produttività e di occupazione degli investimenti pubblici
Sarebbe sarebbe interessante sapere quanto delle risorse che la collettività destina lo sviluppo attraverso il settore pubblico si traduce effettivamente in nuova ricchezza e i nuovi posti di lavoro e quanto invece nel finanziamento di spese di gestione camuffate nel ripianamento di disavanzi nel mero mantenimento di strutture nel finanziamento di iniziative di imprese di dubbia se non di nulla produttività
Da una indagine del genere possono risultare indicazioni preziose per i di orientare le risorse pubbliche verso l'obiettivo della buona occupazione e cioè dell'occupazione produttiva e utile per tutti
Penso per fare un esempio a quelle risorse dell'intervento straordinario nel Mezzogiorno di cui la cosa più straordinaria e la loro assoluta sterilità nel produrre posti di lavoro
Proprio Jolla
Dove più straordinaria e drammatica della disoccupazione
Quanto al secondo punto
Posso sbagliare ma penso
Che le numerose importanti iniziative delineate nei protocolli del quattordici febbraio in termini di mobilità formazione e promozione del lavoro
Possano essere sviluppate rese efficaci attraverso una rete articolata di nuovi strumenti moderni di gestione del mercato del lavoro di nuove agenzie del lavoro
Di tipo manageriale e imprenditoriale che consentano di programmare e coordinare gli interventi senza disperdere soldi tempo e illusioni
Vedete compagnia o capisco in moneta rischi che dicono lasciate operare il mercato
Purché i salari di diventino flessibili avrebbe come dicono avrete come dicono loro il tasso naturale di disoccupazione che non si sa poi che cosa sia di preciso se non quella di su occupazione che il mercato ci regala e che noi dobbiamo accettare il mercato insomma sa quel che fa
Non capisco invece una volta stabilito che si deve intervenire
Perché farlo a Spizzico in modo frammentario
Anziché in una forma organica e razionale attraverso un piano del lavoro e una rete di agenzie del lavoro che offrirebbe al sindacato un nuovo e vasto campo di impegno di partecipazione di responsabilità
Su questo punto alla timidezza dei governi sia accompagnata occorre dirlo una incertezza strategica e programmatica un ritardo del movimento sindacale e questo è grave
Perché l'assenza di una politica attiva di mobilità di redistribuzione di promozione del lavoro ci condanna a rassegnarci alla disoccupazione aspettando che la forza delle cose risolva i problemi che non sappiamo fronteggiare ma noi non possiamo non vogliamo non dobbiamo rassegnarci nella cosiddetta età keynesiana non è stata la mano invisibile del mercato ma l'intelligenza dei governi ispirata alle idee di un economista eccentrico
E la forza della democrazia a convogliare la prodigiosa
Vitalità del capitalismo verso la piena occupazione
La situazione oggi certo diverso ma non diversamente da ieri essa richiede una politica attiva non un'attesa rassegnata
Politica attiva non soltanto nel promuovere la ripresa ma nell'attivare domande di lavoro specifiche e nell'organizzare l'offerta di lavoro attraverso nuovi strumenti nell'ambito di un piano organico
Su questo terreno specifico si qualificherà l'azione del governo a guida socialista su questo terreno i socialisti in Italia come in Europa vinceranno o perderanno la loro battaglia
Concludo concludo compagni il momento attuale delicato perché presenta al movimento sindacale rischi grandi e grandi possibilità
I rischi di restrizione di riduzionismo dell'azione sindacale ci sono
Si possono individuare in due opposti estremismi
Da una parte c'è come il compagno Vigevani ha ricordato in un suo articolo il rischio del riduzionismo movimentisti go
Che lo fa ripiegare dalla impossibile megalomania del PAN sindacalismo nei recinti di un rivendicazionismo che non ha più lo sfondo eroico della rivoluzione ma solo lo sbocco angusto della corporazione
Dall'altra c'è il rischio del riduzionismo istituzionali distico che l'omologa alla geografia del potere politico e lo riconduce volente o nolente alla logica delle cinghie di trasmissione
Se accetta di di battersi entro questa morsa
Il sindacalismo e perduto
Sfuggire a questa morsa è possibile ed è necessario solo però nella misura in cui il movimento sindacale saprà sviluppare la sua azione sulle nuove tematiche della occupazione della partecipazione della democrazia sindacale
è il gigantesco processo di riconversione in corso che impone questi temi
Se il sindacato non vuole mettersi di traverso al suo flusso in una sterile azione di difesa e di ritardo deve concorrere a determinare una nuova organizzazione del lavoro e una nuova organizzazione della produzione
La gestione del cambiamento esige una nuova organizzazione del lavoro che concili le innovazioni tecnologiche l'impegno della occupazione attraverso l'organizzazione della mobilità e della flessibilità del tempo di lavoro
Ed esige una nuova organizzazione produttiva nella quale il sindacato sappia assumere un ruolo attivo di partecipazione alle scelte a livello dell'impresa e dell'organizzazione territoriale
Esigenze somma quell'impegno alla democrazia industriale che elaborato cinque anni fa dalla CGIL nella sua proposta di un piano di impresa
Avrebbe dovuto avrebbe dovuto essere perseguito e sviluppato tenendo conto anche delle direttive comunitarie in collegamento con tutte le altre forze sindacali europee impegnate su questo fronte
E che è invece rimasto congelato dal conservatorismo lo ha detto il compagno di do in un suo recente intervento dal conservatorismo delle pregiudiziali ideologiche
Questa apertura del fronte esterno impegna anche il sindacato a una trasformazione interna
L'attuale ardua prova a cui è sottoposta l'unità del movimento potrà essere un momento di ristrutturazione modernizzazione e rilancio anziché di frammentazione di rottura
Se il sindacato saprà ricostruire l'unità sulla base di una reale democrazia sindacale
Che colmi il preoccupante vuoto che si amplia tra la sua base i suoi quadri dirigenti e che ne ha finora ha paralizzato le strutture e congelato la capacità di iniziativa
Trasformare e trasformarsi
E in questo più vasto quadro che dobbiamo essere capaci di collocare di intendere di superare l'attuale vicenda
I sindacalisti socialisti quelli della CGIL come quelli della UIL
Hanno dato il loro sostegno all'azione di governo non per omologazione politica
Ma perché sono convinti che solo facendosi carico della lotta contro l'inflazione si possono affrontare le grandi tematiche riformiste dell'equità e dello sviluppo attraverso una politica fiscale che raddrizza i torti
è una politica dell'occupazione che ponga fine allo spreco finanziario dei fondi perduti e allo spreco fisico e intellettuale dell'Energia inerti
Non è vero compagni che il rigore della lotta contro l'inflazione debba essere scambiato contro l'equità e contro lo sviluppo quasi si trattasse di obiettivi in opposizione reciproca e non di azioni strettamente complementari
Noi dobbiamo collocare quella lotta entro la cornice di un programma di grandi riforme che la ragione della nostra partecipazione e della nostra responsabilità massima di guida del Governo
Il Partito Socialista è stato sempre e sempre sarà un partito della sinistra
Il partito
Il Partito Socialista
Nel passato
E oggi
è stato e e vuole continuare ad essere un partito riformista
Il sindacato lo ha detto il segretario generale della Confederazione generale italiana del lavoro Luciano lama il riformismo se la nel sangue
Voi vi
Poi dunque compagni socialisti della CGIL
Non avete problemi di identità nella vostra grande organizzazione
Potete dire a tutti potete dirlo con serenità e con fermezza noi sentiamo di interpretare con la piena legittimazione della storia del passato
Con la piena consapevolezza dei compiti del futuro la profonda vocazione riformista della CGIL noi socialisti nella CGIL stiano a casa nostra
Carico abbandonerà la parola per le conclusioni al segretario generale aggiunto della CISL Campanile Ottaviano Del
Cari compagni
Siamo arrivati
Alla conclusione di questa nostra iniziativa
L'abbiamo organizzata in pochissimi giorni
Ed abbiamo avuto un'altra conferma di quanto grande sia l'impegno la consapevolezza
La passione dei nostri quadri dei nostri dirigenti dei nostri militari
Non abbiamo voluto fare di questa Assemblea
Altra cosa
Di ciò che abbiamo vissuto insieme
Un'occasione di incontro
Di confronto
Per riflettere per capire per spiegare
E per prepararsi alle battaglie che ci attendono nei prossimi giorni
La presenza consentitemelo compagni qui con noi
Di tutti i nostri amici
Dei compagni e dei colleghi della Federazione unitaria
Ci consente di non mandare a dire le cose
Le cose che pensiamo e le cose che vogliamo fare
Noi li ringraziamo ancora per aver accettato il nostro invito
Siamo convinti
Che la loro partecipazione
Testimoni che finché c'è uno spazio per discutere idee posizioni proposte
Non può morire la speranza di una ripresa dello sforzo
Per risanare ciò che è malato
Per saltare ciò che sia scollato
Per riparare ciò che si è rotto
Vogliamo ringraziare i compagni del partito
Che hanno confermato con la loro presenza
La loro fraterna solidarietà
Essi sanno bene
Quanto è forte
Il segno della nostra partecipazione alle battaglie che il partito sta conducendo
Nello stesso tempo sanno bene quanto è profonda la vocazione a vivere la nostra vicenda sindacale con quel sentimento di autonomia che è una costante della nostra storia
Voi
Noi li ringraziamo ancora per aver rispettato anche in queste difficile settimane in questi giorni in queste ore
Questo valore decisivo dalla nostra militanza
Desidero farlo desidero ringraziare e lo faccio a nome di tutti i
I compagni dirigenti del PC
Per l'attenzione che hanno prestato a questa nostra iniziativa
Ricordo ricordo una frase
Che me mi ripeteva spesso
Soprattutto quando più aspri diventavano i rapporti tra comunisti e socialisti
In uno dei tanti infuocati congressi del partito all'inizio degli anni sessanta
Dopo un contrastato intervento a nome della delegazione del PC svolto dal compagno Luigi Longo
Nenni nelle sue conclusioni disse rivolto ai delegati che avevano protestato contro alcune affermazioni di Longo
Disse questa frase
Ricordate di compagni
Che i rapporti tra le due grandi forze della sinistra italiana
Anche quando gli animi si riscalda me c'è ragione perché si riscaldi dagli anni
Anche quando la collocazione politica e parlamentare tra i due partiti risulta essere lontana questi rapporti sono e rimangono rapporti speciali
A questa regola
A questa regola
Ci siamo sempre sforzati di ispirarci
Vorremmo che questa attitudine all'attenzione e al rispetto fosse ricambiata più spesso e in modo non rituale
Desidero ringraziare anche a nome vostro gli amici delle armi che sono venuti qui tra noi
Le ACLI
Occupano un posto importante si può dire speciale nella vicenda del movimento operaio italiani
Si sono assunti compagni gli amici delle arti delle responsabilità significative
Negli anni in cui riprendeva il dialogo difficile tra le confederazioni
Noi non abbiamo dimenticato le prime riunioni i primi dibattiti svoltisi nelle loro sedi quando si cominciava a tessere il filo dei rapporti per costruire le basi della ritrovata unità
Oggi
In questa difficile situazione il loro apporto può essere quanto mai prezioso e siamo certi di poter di contare ancora
Desidero unirmi al saluto che avrebbe rivolto con tanto calore ai compagni Boni Maria netti edito
L'applauso presto quello di prima
Dimostra che non li abbiamo dimenticati e io posso aggiungere cari compagni che non vi abbiamo mai pensato tanto come in questi giorni
Un grazie ancora
Ai nostri compagni Junior Ruffolo
Per il libero
Appassionato
Convincente contributo che hanno voluto portare a questa nostra iniziativa
Esso testimonia quanto intenso quanto sia solido quanto sia permanente il legame che unisce la cultura socialista con questa parte del movimento sindacale
Permettetemi di rivolgere un particolare ringraziamento
A Baget Bozzo
Non ha esitato un attimo Ade città ad accettare il nostro invito
Ad esprimere qui
Le sue opinioni noi non gli abbiamo chiesto altro
Egli lo ha fatto con l'autonomia che deve essere sempre riconosciuto a chi ci guarda con simpatia senza rinunciare alla libertà all'osservazione critica e anche questo
è un modo che proprio nostro di lavorare di concepire i rapporti di tessere di discutere di riflettere di capire
Finita questa parte esaurita la parte d'obbligo di ringraziamenti per coloro che hanno accettato di stare tra noi veniamo compagni ora
Alle questioni politiche che sono al centro di questa nostra manifestazioni
Noi siamo nel pieno
Di una vicenda che ci sta facendo vivere giornate tese
Drammatiche
Cariche di angoscia
Sono giornate nelle quali abbiamo saputo dimostrare tutta la nostra fermezza e tutta la nostra unità
Noi rappresentiamo qui dentro
Una parte del sindacato che non rinuncia
Nemmeno nei momenti più alti dell'attenzione della battaglia politica a giocare il proprio ruolo per comprendere e per farsi comprendere per conoscere e per farsi conoscere
Per capire e per farsi capire
La nostra non è dunque una manifestazione di ostilità
O di polemica contro qualcosa o qualcuno c'è
Le nostre posizioni e le nostre ragioni le ribadiamo con nettezza
Ma lo facciamo anche oggi avendo l'orecchio attento alle motivazioni degli altri perché solo così si vede se esiste una strada un percorso un'idea capace di tirar fuori ciascuno dalle proprie fortezze
E la nostra storia
Si può dire che la storia della CGIL che ci ha insegnato a pensare e a lavorare in questo modo
Io vorrei ricordare qui e lo faccio senza alcuna intenzione polemica
Le parole con cui Luciano lama aprì la sua relazione al congresso di Rimini del mille novecentosettantasette
Un congresso al quale arrivammo dopo un dibattito assai vivace Valle si era sviluppato delle assemblee congressuali di categoria o di territorio
E a proposito della battaglia politica che si sviluppo nel quadro della preparazione del congresso lama fece questo osservazione
Disse l'anno al nemico e chi si isola
Non è nemico invece chi sostiene le proprie idee
Alla luce del sole in un confronto leale appassionato
Al fine unico
Gli orari il sindacato le sue politiche di ricomporre l'unità profonda non di facciata
Dell'intero movimento
A questo spirito lo intendiamo rimanere fedeli che vogliamo lealmente esprimere le ragioni della nostra battaglia politica
Al centro
Della divisione del sindacato
Ed era lacerazioni in CGIL ci sono temi e questioni che non possono essere limitati a un dissenso per quanto importante per quanto significativo sulla proposta conclusiva del negoziato con il governo
Compagni se ci si ferma quel dissenso non si colgono nelle vicende che sono seguite i segni gravi pericolosi lascerà antiche possono far degenerare la storia di ciascuno
E anche la storia di tutti
Questi fatti suonano come un monito
Bisogna produrre una battaglia politica ideale di dimensioni eccezionali
Per salvaguardare molti dei valori che sono e per noi restano patrimonio decisivo della cultura unitaria della CGIL e della Federazione sindacale nel nostro Paese nessuno di questi valori può essere accantonato in nome di qualcosa di più grande o di più importante
Ciascuno dei valori messi in mora dalle vicende di questi giorni rappresenta un pezzo fondamentale di una storia costruita in tanti decenni dall'intero movimento sindacale italiano
Ci chiediamo allora
Quale rapporto ci possa mai essere
Tra la somma dei fatti
Delle idee
Delle concezioni che hanno nutrito la nostra organizzazione l'hanno ispirato la nostra militanza
E l'esaltazione che si fa in questi giorni
Dello spontaneismo delle auto convocazioni per anni dentro e fuori della CGIL contro questa visione di un sindacato che si scioglie nel movimento abbiamo condotto tutti assieme battaglie memorabili
Quando il consiglio generale della CGIL
In una riunione rimasta famosa
Al teatro delle Arti all'inizio degli anni settanta decise di assumere i consigli di fabbrica come struttura di base del sindacato ci fu chi parlò di una fase di passaggio Breve fastidiosa alla quale sarebbe seguito l'inevitabile trionfo della creatività e della spontaneità del movimento
Questa posizione allora fortemente minoritaria dentro la CGIL
Traeva tuttavia una sua legittimazione politica dalla presenza nel movimento operaio di frange per le quali il mille novecentosessantotto non doveva morire mai
Nati per dare voce alla creatività e alla spontaneità
Questi gruppi si erano alimentati
Dell'illusione che le grandi forze politiche organizzate del movimento operaio cioè i partiti politici le grandi organizzazioni sindacali
Fossero in realtà nient'altro che i gusci vuoti incapaci di interpretare le spinte e le anime nere del movimento
Quella battaglia compagni l'abbiamo vinta tutti assieme
E la vincemmo nonostante che pendono altri settori del sindacato si manifestassero alcune compiacenze qualche civetteria con quella deformazione del rapporto tra movimento e organizzazione
Allora i compagni della maggioranza della CGIL si assunsero il peso più grande gravoso di quell'impegno io non dimentico con quanto fastidio replicavano all'accusa che veniva da molti settori
Anche nel sindacato
Di obbedire ad una logica che più alla legittimazione del sindacato come soggetto politico tendeva a ben altre legittimazioni
Abbiamo vissuto tutti assieme
La straordinaria vicenda che ci portò la svolta dell'Eur
Anche in quella circostanza
Dovremo fare i conti con frange non trascurabili
Che rifiutavano quelle scelte e perciò presero ad auto convocarsi
Riemerge in questi giorni
Nei limiti delle auto convocazioni
Una cultura del rifiuto della contrapposizione a tutta l'esperienza unitaria
Una cultura che credevamo propria di settori minoritari del movimento di coloro che avevano scelto di rinchiudersi in un ghetto in cui preservare la propria identità
Politica e ideologica per negarsi ad ogni esperienza di confronto e di ricerca con gli altri con quelli diversi da se stessi e per riproporre invece una visione manichea della Federazione unitaria
Vissuta come una sete di continuo cedimento per valutare ogni proposta iniziativa con uno scadente compromesso o una mezza sconfitta
Cito per tutti la famosa autoconvocazione del Lirico promossa anche essa compagni da centinaia di consigli di fabbrica allora
Non risparmiamo aggettivi contro quella che consideravamo una deformazione del rapporto corretto tra struttura unitaria di base del sindacato e scelte unitariamente decise dagli organismi della Federazione CGIL CISL UIL
Definimmo tutti assieme ai compagni avventurista allora le forze che ricercavano la strada della protesta e della contrapposizione frontale agli orientamenti della Federazione unitaria
Noi ci chiediamo oggi
Quanti guasti
Quanti strappi
Si debbono produrre ora in questi giorni oltre a quelli che ci sono già stati prima che si ritorni ad operare con quel sentimento comune che ci ha guidato in questi anni e che ci ha fatto superare tante durissime prove
Mai abbiamo teorizzato
Che ogni sciopero
E ogni lotta e solo giusto per il fatto che si fa
Tante volte abbiamo persino discusso tra di noi e anche in modo aspro sulla giustezza di scioperi e di lotte non spontanei non autoconvocati ma decise dal sindacato
Io non ho dimenticato compagni
I drammatici trentacinque giorni della FIAT nel mille novecentottanta
E non ho bisogno di ricordare le voci che si levarono per dire che gli obiettivi e le forme di lotta adottate avrebbero prodotto una sconfitta grave per tutto il sindacato e non solo per i lavoratori della FIAT
Rimasero per molti giorni voce senza ascolto
E ci volle la più umiliante
Delle manifestazioni contro il sindacato per farci chiudere in fretta quella pagina drammatica una pagina però che non ha ancora finito di pranzare
Le le vicende di questi giorni
Non
Non abbiamo aderito e non aderiamo agli scioperi autoconvocati
Riconfermiamo la nostra fedeltà alle regole che abbiamo imparato a praticare
Fin dal primo giorno fin dal primo giorno della nostra militanza nel sindacato
Ma si riflette in tempo
Su ciò che sta accadendo e si corra subito ai ripari
Sono in atto compagni processi
In grado di trasformare profondamente
I rapporti sociali del sindacato e nel sindacato
Osserviamo la vita delle città delle realtà produttive degli uffici nei giorni in cui si svolgono le iniziative spontanee
Si assiste ad un fenomeno che è sconosciuto alle vicende sociali che hanno vissuto i compagni i dirigenti sindacali della mia generazione
Si riempiono le piazze e non si svuotano le fabbriche gli uffici perché ha gridato grande
Perché gli ha gridato per anni
Lungo il corteo nelle piazze e lo slogan uniti si vince e la conferma che divisi non si è più forti o più potenti come qualche sciagurato vorrebbe teorizzare in questi giorni
E quando
E quando compagni
Riprenderemo perché riprenderemo tutti assieme
Allora trarre
Allora ci renderemo conto di quanti danni si sono causati
Con le iniziative di questi giorni
Nessuno si deve fare illusioni
Quando nel giro di qualche minuto
Di qualche giorno di poche settimane
Si bruciano regole rapporti valori per costruire i quali si è lottato per molti anni quando succede tutto questo si rischia poi di dover cominciare tutto daccapo
Quando arriveremo a quel momento cioè a lavorare di nuovo dalle fondamenta allora ci si renderà conto delle profondità delle ferite che sono state inferte in questi giorni all'intero movimento sindacale del nostro Paese
Ma noi compagni non stiamo alla finestra
A guardare impotenti che si consumi fino in fondo questo dramma anche dalla posizione di dissenso e di rifiuto che esprimiamo vogliamo svolgere un ruolo costruttivo
Per questo
Salutiamo con un fatto straordinariamente positivo indicativo di una giusta direzione di marcia
La decisione della federazione CGIL CISL UIL della Sicilia di programmare per il sedici marzo una grande giornata di lotta per il lavoro e per l'occupazione
I nostri compagni
I nostri dirigenti della Sicilia
I nostri delegati
Saranno in prima fila nell'organizzazione la riuscita di questo sciopero
Così come siamo stati in prima fila Sesto San Giovanni anche nei giorni caldi
Quando le parole d'ordine erano le medesime il successo dell'iniziativa unitaria è stato compagni così netto e nessuno si è azzardato a promuovere in quella guerra delle cifre che è una delle più tristi avvilente scoperte di questi giorni
Vogliamo dire
Ai nostri compagni del Piemonte
Ai compagni socialisti della CGIL Piemonte
Che siamo con loro
Con il loro sforzo di non disperdere il patrimonio unitario che in questi anni si è costruita anche in quella realtà difficile
E che rischia di essere rimesso in discussione dalla decisione sbagliata della maggioranza della CGIL aderire allo sciopero autoconvocato della prossima settimana
L'orientamento lo voglio ricordare a tutti l'orientamento dei nostri compagni era ed è quello di discutere assieme CGIL CISL e UIL
Un'iniziativa che riproponga la centralità della crisi della struttura industriale piemontese con l'esercito dei cassintegrati che si compie ogni giorno di più
Consideriamo questo compagni un modo politicamente serio e sindacalmente ineccepibile di far fronte ad una decisione che ripeto consideriamo sbagliate e pericolose
Tanti altri esempi di questo genere potremmo fare
Dalla Lombardia alla Campania dalle miglia le Puglia Lazio dovunque sapremo ribadire
Le nostre ragioni
Nemico e chi si isola ripeteremo ogni volta che ci verrà proposto
Di fare la nostra parte in questa orgia di autoconvocazione e di decisioni che Monti di teniamo sbagliato nemico e chi si isola e chi cerca sedi alternative e Milano l'unità del movimento
Lo abbiamo fatto lo facciamo lo faremo in ogni realtà Company
Ma qualcosa comincia a muoversi
E va nella direzione giusta
Come emerge dal documento unitario sottoscritto da un importante federazione come la Federazione CGIL CISL UIL di Milano
Che prende le distanze dai fenomeni per l'autoconvocazione sottolineando la natura dei consigli dei delegati quale struttura di tutto il sindacato
E vogliamo anche capire in questa circostanza in questi giorni
Se nelle iniziative che si stanno svolgendo
Non si rimette in discussione
Anche un altro caposaldo della nostra elaborazione comune
Ci riferiamo compagni ai temi
Che furono al centro del decimo Congresso della CGIL celebrata a Roma non lontano da qui verso la fine del mille novecentottantuno
Avevamo allora alle spalle il dramma della FIAT
Che si era consumato un anno prima
Ed insieme però
Alcune risposte positive che venivano da altre realtà
Alle quali quell'esperienza l'esperienza della FIAT aveva insegnato molto
Alla marcia dei quaranta mila
Decidemmo di opporre un ragionamento politico fondato sull'obiettivo di riunificare il mondo del lavoro dipendente
Il dibattito congressuale è vero
Mancò di approfondire adeguatamente questi temi ma ciononostante nelle parole di lama in quelle di Marinetti nella risoluzione conclusiva di quel congresso questo era e restava l'asse centrale della scelta della CGIL
La domanda che formuliamo oggi e questa nel movimento di questi giorni
A chi parliamo
Con chi lo chiamo con quali obiettivi capaci di unificare la condizione di lavoro della gente ci battiamo
La risposta la stiamo ancora aspettando compagnie prima o poi dovrà arrivare
E non ci si dica di fronte al dramma dei trenta mila cassa integrati di Torino che la risposta è quella del recupero dei tre punti di contingenza
Perché in questo modo company
Andiamo al di sotto del normale rispetto che si deve delle opinioni degli altri ma soprattutto delle proprie non ci si racconti che il movimento di questi giorni si riorganizzano le condizioni
Per un'unità nuova con i tecnici con i quadri con gli impiegati con gli operai specializzati non è così noi diciamo che avviene il contrario le parole d'ordine gli slogan che risuonano nei cortei e nelle piazze sono destinati a raccogliere domande
E radicalità con le quali sembrava e tutti quanti volessimo fare i conti per chiudere una fase della storia del sindacato
Chi ha cercato di capire
Interpretare il nuovo che è emerso in questi anni con le trasformazioni tumultuose che hanno cambiato stanno cambiando la realtà del mondo del lavoro non può riconoscersi in UNESCO in uno schema che non è compagni nemmeno quello della CGIA degli anni Cinquanta
Allora vi sistemo grazie al nostro insediamento tra le fasce professionalizzate del lavoro operaio oggi si ritorna di colpa d'una visione vecchia superata da primordi del movimento operaio più gara Società dei computers
Si fa il verso alle stampe del Quarto Stato e vengono riportati agli onori della cronaca del mille novecentottantaquattro ripeto del mille novecentottantaquattro le immagini care di Pellizza da Volpedo o le vignette di scala vini
Anche qui vogliamo far risuonare le parole ammonito i ci diranno nemico e chi si isola in questa situazione chi non riesce a cogliere la complessità
Di un mondo del lavoro dipendente che non può essere interpretato da questi movimenti
Le vogliamo ripetere noi compagni queste parole
Perché sentiamo che ci appartengono perché sentiamo che appartengono a un patrimonio
E se per ora non è di tutta la CGIL tornerà certamente avessero non ne siamo sicuri
Ci assumiamo
Sia sul piano compagni
Con orgoglio la responsabilità di custodirlo a nome e per conto di tutti non solo per la minoranza che rappresentiamo negli organismi dirigenti
Allo stesso modo
Noi intendiamo preservare
Salvaguardare difendere
Quella parte del patrimonio comune costituito dalla faticosa conquista del sindacato come soggetto politico del cambiamento e della trasformazione
Avvertiamo
Con grande preoccupazione che speriamo non sia solo nostra che nel movimento di questi giorni non si lotta contro una proposta del governo considerata a torto insufficiente o addirittura pericolosa come si legge in alcuni volantini
Ciò che il movimento rimette in discussione e qualcosa di più grande e di più consistente
Non dorme in campo con le polemiche contro la centralizzazione la giusta esigenza di restituire autonomia e spazio a tutti i livelli nei quali si esprime il potere negoziale del sindacato
Se così fosse compagni le lotte di questi giorni produrre per un risultato miracoloso una richiesta corale di riforma delle regole contrattuali e della struttura del salario
Ma qualcuno pensa sul serio che si tratti di questo
In realtà ciò che si vuole è un sindacato o ciò che non si vuole meglio ciò che non si vuole
è un sindacato che contratta vincoli e comportamenti che valgono per tutti per il Governo per le istituzioni per il sistema delle imprese per il sistema bancario e naturalmente anche per il sindacato medesimo
Quello che si agita un movimento che esprime in modo assai radicale una protesta contro questa tendenza riscopre la fabbrica come luogo deputato all'esercizio dell'Unico Potere sindacale che si riconosce come legittimo e come è giusto
Badate compagni
Anche noi dobbiamo fare i conti con queste tendenze ma quando avvertiva
Nel consiglio generale della CGIA di novembre
Che il terreno su cui si di qualificava l'iniziativa sindacale era quello costituito da una grande riforma dei sistemi contrattuali e salariali la risposta la ricordate tutti quanti
Sì disse attenzione
Dietro questo ragionamento
Che sembra fatto di buonsenso si nasconde l'insidia che può cambiare la natura di classe del sindacato italiano
Si tratta allora compagna
Di discernere di dividere ciò che c'è di distruttivo nelle parole d'ordine di questi giorni
Da ciò che c'è di domanda reale di cambiamento
Nel primo caso dobbiamo porre il nostro difetto rifiuto netto decisa e radicale
A qualunque passo indietro che voglia rinchiuderci in un ambito senza respiro e senza prospettive ad una domanda giusta di riforma dobbiamo saper dare il nostro contributo e sapere esercitare tutta la capacità di saper fare i conti con i miti e con i riti del passato
Ma c'è dell'altro
Ci siamo chiesti in questi giorni e ce lo chiediamo in tutte le riunioni che svolgiamo
Se sono stati rimessi in discussione anche altri temi
Che furono al centro della riflessione della discussione del dibattito e delle decisioni del decimo Congresso
Abbiamo finora parlato di due di questi capisaldi
La riunificazione del mondo del lavoro ed il sindacato come soggetto politico
Altri due capitoli dobbiamo affrontare innanzitutto nelle battaglie di questi giorni
Nell'assenza di qualunque battaglia politica contro certe parole d'ordine che circola nei cortei e nelle piazze in certi fatti che si stanno determinando in alcune fabbriche in alcune realtà territoriali
C'è forse qualcosa di più
Di una crisi passeggera
Dell'idea e del valore dell'unità sindacale
Noi compagni abbiamo conosciuto altri momenti
Della crisi del rapporto unitario in fondo lo ricordiamo tutti quanti lo stesso patto federativo e il risultato di una di queste fasi assai tormentate dei rapporti tra CGIL CISL e UIL
Ma ogni volta che nel passato fino all'altro ieri
Sentivamo suonare il campanello d'allarme siamo corsi ai ripari abbiamo ricercato incerto compromessi e mediazioni per non disperdere dissipare questo straordinario patrimonio
Voi compagni
Siamo qui per difendere l'esigenza unitaria di questi ultimi quindici anni
Per tentare di ripristinare rinnovare la cosiddetta anomalia del sindacato italiano rispetto all'esperienza sindacale di altri paesi
In realtà
Compagni
Dobbiamo dirci con molta franchezza con grande chiarezza
Che questa anomalia non consiste tanto nella forma che ha assunto la Federazione CGIL CISL UIL in questi dodici anni
Quando nelle caratteristiche specifiche
Dell'esperienza unitaria dei soggetti che l'hanno costruito
Infatti
Lo sviluppo del movimento sindacale
Dalla fine degli anni Cinquanta
A oggi è stato caratterizzato da un lato
Dal rinnovamento profondo
Attraversato dal sindacalismo di ispirazione cattolica
Da Pastore a Carniti
Dall'altro
Da un'ispirazione originaria della CGIL dal suo orientamento unitario Espresso da di vittorie pesanti fino ad oggi
Orientamento unitario che ha sempre coinvolto in modo originale i militanti e i dirigenti della maggioranza della CGIL rispetto alle esperienze anche fatte da altri movimenti sindacali da altri partiti comunisti nell'Europa occidentale questa compagna è stata una delle vere autentiche anomalie che oggi si rischia di compromettere e di vanificare definitivamente
Io ricordo un intervento appassionato del compagno Bruno Trentin alla tribuna del quattordicesimo congresso del Partito Comunista Italiano
Disse allora trentini
L'incontro
E il confronto con le forze cattoliche e di ispirazione classista
è stato e resta ricco di contraddizioni anche di contrasti
Sarei disonesto con me stesso oltre che con loro
Se non riconoscersi ad esempio e nel vivo delle esperienze che ho vissuto in questi anni
Il loro apporto a partire dal superamento del corporativismo interclassista è stato quello di richiamarci ad alcuni problemi
Fondamentali anche per un marxista del destino dell'uomo in questa società trentina concludeva così
Vi è da chiedersi
Se con queste forze che sono a mio avviso oggettivamente parte integrante di quella unità politica dalla classe operaia non si tratta di andare oltre al dialogo e aprirci ad un confronto veramente creativo
Riconoscendo fino in fondo loro il diritto e ai loro uomini alle loro organizzazioni a partecipare alla direzione del movimento operaio italiano in tutte le sue componenti in tutte le sue manifestazioni
La platea del congresso del DC lo ricordo come fosse ora scambi queste affermazioni di Bruno Trentin con un grande applauso
Bene
Che cosa è successo di tanto grave
Da produrre in questi giorni
Una sorta di revoca di massa
Di questo giudizio
Cosa è successo di tanto grave da indurre persino ai riti esorcisti Cile la cancellazione con la vernice nera delle sigle e delle altre organizzazioni sindacali dagli striscioni che si sventolano il prestigio
E perché mai
La ricchezza la fecondità di questo rapporto che ci ha fatto crescere tutti che ha finito per influenzare reciprocamente le storie personali e collettive di milioni di lavoratori
Dovrebbe improvvisamente esaurirsi per essere sostituito da una lunga vacanza
Dentro la quale ciascuno torna a casa sua per immergersi nelle proprie acque liberarsi dalle scorie accumulate in tanti anni di esperienze comuni
E a ciò
Che si riferiscono alcuni compagni autorevoli della CGIL
Quando parlano di processo purificatore e rigeneratore che verrebbe messo in moto dal movimento di questi giorni
Si è questo
Se questo compagno facciamo attenzione
Deve essere chiaro e chiaro per tutti
Il senso il segno e la direzione di marcia della nostro posizioni
Noi non riconosciamo a nessuna maggioranza il diritto di cancellare una parte così importante della nostra storia ed è la nostra
A maggioranza
A maggioranza
Si può certo rifiutare un accordo ma non si possono con lo stesso sistema revocare valori che sono parte inestinguibile nella nostra esperienza personale e collettiva con lo stesso vigore con la stessa fermezza
Chiediamo agli amici e i compagni delle altre confederazioni APR a Giorgio Benvenuto agli amici della CISL e della UIL
I non contribuire a cancellare corrisposte simmetriche speculari la speranza di gente come noi che non rinuncia al suo posto di battaglia
Riorganizzare
Le ragioni dell'unità
Bisogna compagni
Lavorare con umiltà con rigore
Per cercare di riprendere il cammino unitario
E velleitaria
L'idea che si possa sostituire ad un rapporto come quello che abbiamo conosciuto nel corso di questi anni e che ha conosciuto l'usura in quest'ultimo periodo
Un sistema nuovo di relazioni i rapporti unitari che salti
Il confronto con i temi aperti dalla crisi che stiamo vivendo in questi giorni
Occorre avere il coraggio
La modestia la tenacia di ricominciare a impegnarsi su terreni fondamentali di iniziative di azione del sindacato
Il primo terreno che indichiamo
E che consideriamo in qualche misura fondamentale
E la questione della democrazia sindacale
E tutta la materia relativa ai rapporti che si stabiliscono tra le scelte dei gruppi dirigenti
Degli scritti
L'insieme del movimento dei lavoratori
Abbiamo detto e ripetiamo che ci opponiamo a qualunque concezione della democrazia che sancisca l'uso dei propri strumenti come arma da usare da qualcuno contro qualcun altro
Nell'entusiasmo imprevisto e per la verità compagni un tantino imprevedibile per il referendum di queste settimane c'è qualcosa di preoccupante
Non ci piace lo rivediamo anche qui la democrazia vissuta come una clava con cui si giustizia hanno i diversi quelli che hanno opinioni diverse dalle nostre
Così ci è sembrato di vivere
Un'impostazione che rivendica improvvisamente la democrazia del referendum nel corso alla fine di un negoziato
L'altro anno prima del ventidue di gennaio come in questi giorni
Un'invocazione improvvisa di democrazia dell'ultima notte un inopinato Younes
Io tutti insieme avevamo individuato
Come una delle cause della difficoltà del sindacato unitario fosse la carenza di un progetto di un sistema certo e definito di strumenti di democrazia della Federazione unitaria
Da quell'analisi lo ricordiamo tutti era scaturito una proposta della segreteria unitaria
Che aveva preso nome e forma
Lo si chiamava documento Madianiti allora
Che mirava a formalizzare nuove regole di democrazia rappresentatività per tutte le strutture a cominciare dai Consigli di fabbrica
Una rinnovata democrazia sindacale che assumeva come condizioni per eliminare due valori il primo la irrinunciabilità
Della pratica unitaria espressa dalla Federazione nel rapporto con i lavoratori
Secondo la scelta di un rinnovato assetto federativo con la forma storicamente più attuale di sintesi del pluralismo sindacale e dell'unità
Avevamo tutti assieme definito una specie di Statuto per la democrazia e per l'unità che attraverso nuove norme configurasse una fase nuova dell'esperienza unitaria della federazione con proprie regole con propri vincoli di responsabilità e precisi mandati di rappresentatività insomma
Una grande organizzazione unitaria in grado di praticare una democrazia diffusa garantita da nuove norme e per questo legittimata esercitare nei suoi gruppi dirigenti una sovranità unitaria complessivo questo statuto elaborato a marzo del mille novecentottantatré poi rimasto nei cassetti
Anche per il succedersi degli avvenimenti politici e così siamo arrivati a ottobre quando altre esigenze ed urgenze cominciavano a porsi alla vigilia delle conferenze di organizzazione della UIL della CGIL e della CISL
Si è quindi riprodotto un copione che avevamo già conosciuto a gennaio del mille novecentottantatré
Ma con effetti compagni più gravi e più laceranti per tutti
Ma se è un problema di democrazia in interno esiste e da quel documento e da quel progetto che occorre ripartire e non dall'invocazione di uno strumento eccezionale quali referendum mai usato e praticato sino ad oggi ed altre volte persino negato e persino contestato
Per sperimentare
Compagni regole nuove di democrazia non si può partire con la sanzione la legittimazione di massa delle fratture e dei dissensi nei gruppi dirigenti cominciamo pure
A usare gli strumenti nuovi certo referendum compreso
Ma facciamo rivivere come strumenti di unità strumenti con cui lavoratori possono dare un contributo all'unità delle confederazione si inizia allora magari da cose piccole
Ma su cui siamo d'accordo oppure si inizia anche da cose molto importanti
Ma avendo cura di definire un quadro di proposte che eviti la rissa tra le sigle o tra le componenti del sindacato
Compagno lana
Ripete spesso una cosa che io considero di grandissimo buonsenso
Badate dice l'anno
Essere in minoranza non è un dramma
E questo è certamente vero
Ma attenzione continua l'arma
Esserlo sempre
E senza alcuna possibilità di cambiare la propria condizione qualunque cosa accada e qualcosa di profondamente diverso
Alla lunga ci si stanca e anche per questi motivi che noi chiediamo di fissare regole del gioco nuove e comportamenti corretti comportamenti coerenti
Il secondo terreno di recupero compagni
Di un possibile
Terreno di ripresa del dialogo del rapporto unitario
è costituito noi ne siamo convinti da sempre
Dall'esigenza di porre mano al tema della riforma della struttura dei rapporti contrattuali e la struttura del salario
Si tratta
Di un tema obbligatoriamente unitario
C'è un'intera generazione
Molto presente anche in questa riunione
La maggioranza dei quadri che lavorano che operano oggi nel sindacato
E l'altro che non conosce altro modo di fare i contratti da quelli aziendali a quelli di settore a quelli nazionali se non quello vissuto con la pratica dell'unità
Nessuno di noi dunque vuole immaginare una pratica riformatrice
Dei sistemi contrattuali che non sia il prodotto di una grande ricerca unitaria
Ciò che appartiene a tutti non può essere cambiato da qualcuno solamente
E questo è il campo compagni
Che si è alimentato nel corso di questi anni di esperienze comuni di straordinario interesse
Ci sono stati i contributi molto significativi venuti da categorie industriali o da categorie dei servizi per l'impiego pubblico così come ci sono state nel corso di questi anni elaborazioni convincenti ricordo fra tutte
Le indicazioni che emergevano dai temi del congresso della CISL e l'ultimo congresso della CISL così come tutta la rilettura degli atti del congresso di Rimini della CGIL così come i contributi significativi in questo senso sono venuti dall'ultima Conferenza di organizzazione fatta dai compagni della UIL
Si tratta allora di svilupparli con grande coraggio e portiamo certamente portiamo il risultato di questo dibattito ai lavoratori
Io sono cento compagnie si potranno produrre molte proposte comuni
Ma anche se si dovessero produrre talune proposte diverse
Questo non possono passare necessariamente attraverso le sigle di organizzazioni o di componenti
Perché esiste ripeto da questo punto di vista un largo patrimonio unitario messo in campo dalla riflessione di settori non secondari del sindacato
Ecco allora e così che si può aprire un rapporto nuovo più sereno più fecondo con i lavoratori ecco così
L'invocazione di un giusto rapporto democratico si coniuga con la capacità di tutti di operare sintesi in grado di produrre una nuova fase del rapporto unitario tra CGIL CISL UIL
Si può cominciare da qui
Noi rispondiamo di sì e se si parte subito si possono recuperare i ritardi che abbiamo accumulato nel corso di questi anni
Si è parlato molto in questi giorni ipotesi e soluzioni anche al tema della riforma del salario
Soprattutto quello dell'indicizzazione sta molto in tema sul quale si è soffermato la capacità di proposta e di riflessione e c'è stato una singolare e felice fioritura ditemi anche fuori del movimento sindacale
Noi compagni
Dobbiamo aprirci a questi contributi non considerarli indebite invasioni di campo
Troppe volte
E con troppa superficialità e con qualche iattanza abbiamo alzato le spalle davanti a proposte che ci provenivano dall'esterno pensavo che questo fosse un tema sul quale il sindacato deve essere riflettere da se medesimo senz'altri contributi
Voglio però dire perché questo è un tema anche del dibattito politico in questi giorni
Che bisogna abbandonare l'illusione che queste proposte
Per quanto precise praticabili
Possono esercitare effetti miracolosi sulla questione delicata e difficile che abbiamo di fronte in queste giornate
Mi riferisco compagne e compagni al rapporto che c'è tra queste ipotesi e il decreto del governo che rallenta la dinamica della scala mobile
Qualcuno di noi
Aveva coltivato la speranza e forse anche l'illusione
Di potere qualche mese fa
Prevenire la crisi che si intravedeva con un atto di volontarismo generoso
Fu per questo
Che al Consiglio generale della CGIL proponemmo il tema della riforma della contrattazione del salario
Ma se cinque mesi non ci hanno consentito di vincere tante paure e tante resistenze dobbiamo chiederci come ora immaginabile che tutto si possa risolvere nel giro di qualche giorno o nel giro di qualche settimana
Ma non ci vogliamo rassegnato
All'idea che tutto si è consumato e che tutto debba seguire il corso ineluttabile delle cose
Noi non abbiamo considerato compagni il decreto del governo un attentato alla democrazia e una lesione irreparabile dei diritti esclusivi del sindacato
Noi pensiamo una cosa molto più semplice
Ogni sindacalista
Che voglia rispettare le regole del suo mestiere
Deve mettercela tutta perché ogni aspetto del rapporto di lavoro sia regolato da contratti da accordi da patti liberamente sottoscritti
E anche quando è indispensabile un decreto per dare corso e valore questi patti esso deve seguire un patto sindacale
Noi abbiamo ritenuto
Che dal punto di vista del metodo con una graziato che è durato oltre due mesi
E sotto il profilo del merito i contenuti della proposta che c'è stata formulata dal governo ci fossero le condizioni per procedere ad un'intesa
Abbiamo rispettato la volontà della maggioranza della CGIL anche se ribadiamo il nostro dissenso
Ci sforziamo di immaginare compagni in queste ore
Se è possibile fare qualcosa
Per recuperare l'aspetto più drammatico del dissenso che c'è dentro la Federazione unitaria
Noi abbiamo individuato questa strada
Utilizziamo il Periodo non lunghissimo
Di discussione parlamentare del decreto
Per costruire se ne siamo capaci
Una proposta che per qualità
L'intervento sulla scala mobile
E per quantità una dimensione salariale che consente rispetto del vincolo del dieci per cento possa considerarsi sostitutiva di quell'articolo tre del decreto
Noi non vogliamo far vivere però tra i nostri quadri tra i nostri militanti illusioni sbagliato
E soprattutto non spetta a noi oggi qua
Prospettare nei dettagli un'ipotesi noi pensiamo
E qualunque proposta si formuli essa deve considerarsi un pezzo della riforma della struttura complessiva del salario
Non vorremmo infatti che si passasse da un eccesso all'altro da una polemica distruttiva sulla natura devastatrice dell'uso del decreto all'idea un tantino bizzarro e per decreto si riforma la contrattazione e il salario nel nostro Paese
Se questo contributo
Può essere assunto come base di partenza di una riflessione che coinvolga l'insieme della Federazione unitaria
Allora compagni non tutto è chiuso
Se invece
Risorge estero vecchie pregiudiziali
O addirittura nuove ostilità come sentiamo ripetere in moto un tantino petulante nelle riunioni e nelle relazioni di questi giorni allora anche questa tentativo
Finirebbe nel numero ahimè un tantino troppo elevato della storia di questi mesi di suggerimenti fatti cadere nel vuoto noi lo ribadiamo anche qui da questa tribuna siamo pronti a fare la nostra parte
Aspettiamo di vedere nelle prossime ore nei prossimi giorni se verrà qualche segnale incoraggiante in questa direzione
Consentitemi compagni
Avviandomi verso la conclusione di affrontare
Un quarto tema
Che il congresso della CGIL aveva impostato il definito rinnovando
Una propria vocazione
Che potremmo definire quasi genetica
Pera un sindacato così come la CGIL
La nostra confederazione proponeva o meglio riproponeva
Il proprio contributo insostituibile ad un'evoluzione della cultura delle politiche della sinistra
Quale condizioni pregiudiziali per l'avvio del consiglio e il consolidamento dell'alternativa riformista di governo del paese
Da tempo
Noi socialisti della CGIL ci siamo espressi con convinzione
Per questa ricerca
Per questo lavoro comune
è importante ricordare che è la prima volta in cui questo problema venne assunto con un atto ufficiale
Ciò avvenne in un consiglio generale della CGIL che si tenne nel periodo tormentato della politica di unità nazionale
Basta ricordare i temi della democrazia industriale
Il piano d'impresa che riprendevano le battaglie degli anni Sessanta sull'idea di una programmazione democratica basta ricordare i temi dell'allargamento dell'aria di rappresentatività del sindacato a fronte delle diversificazioni crescenti del mondo del lavoro
Una rappresentatività legato ad un profondo rinnovamento
Delle politiche sindacali
Sono insomma compagni
Tutti temi che cercavano di raccordare un progetto politico alla costruzione di un grande schieramento sociale attorno a contenuti di cambiamento non solo delle istituzioni
Ma anche dell'organizzazione dei meccanismi di potere dell'economia e della società
Con quanto sospetto
E con quanta ostilità
Furono accolti questi temi e con quanta fatica sono diventati orientamento generale
Oggi contrastato di tutta la CGIL
Da tempo
Alla nostra organizzazione
Era dotato insorto ben curioso destino
Mentre storicamente la CGIL si è caratterizzata per un contributo di stimoli di revisione della cultura della sinistra
In ragione proprio delle convenienze e anche della collaborazione tra forze molto diverse tra di loro negli ultimi anni
è apparsa troppo spesso
Nella espressione del suo quadro intermedio
Come un punto di resistenza e di conservazione non solo rispetto a quanto di nuovo e veniva dall'esperienza socialista
Ma anche i compagni
Rispetto allo sforzo impegnato di rinnovamento che porta avanti lo stesso Partito Comunista
Potremmo dire che abbiamo vissuto nel sindacato una sorta di crisi di rigetto dei numerosi strati a cui è stato sottoposto in questi anni il militante comunista
Noi comprendiamo
Fino in fondo questo travaglio
Questa crisi di identità
Questa preoccupazione di vedere messi in discussione un intero sistema di valori e di certezza
Ma una forza politica impegnata nel cambiamento sa bene che nessuno una realtà sociale può restare immutabile e che non si conquista una cultura di governo se essa non è profondamente radicato nello schieramento da cui si è di cui si è parte
Certe
Noi siamo consapevoli di aver difeso la prospettiva dell'alternativa riformista avendo di mira l'onda lunga dell'iniziativa socialista e non solo le scelte contingenti o di medio periodo
Che il Partito socialista deve compiere stanti gli attuali rapporti di forza e le posizioni degli altri partiti
Abbiamo difeso con tutta la CGIL questa prospettiva anche all'indomani
Della costituzione dell'attuale governo e riconfermiamo ancora oggi e per quel che ci riguarda noi non abbiamo cambiato opinione
E ai compagni comunisti che chiediamo ci
E soprattutto è a loro che chiediamo conto nell'attuale situazione
Se non credono di aver imboccato una strada che oggettivamente li separa da quelle forze realtà sociali e politiche che sono tra gli interlocutori obbligati di un autentico e vero processo di alternativa riformista
Lo i compagni non dobbiamo guardare
Soltanto al telaio sia pure deteriorato come si presenta in questi giorni
Dei rapporti politici e delle relazioni tra le centrali sindacali
Quello che conta oggi
Rischiano di essere i guasti profondi i segnali di regressione culturale e politica che si mettono in moto tra la gente
Possiamo certo scrivere in tutti i documenti che la CGIL riconferma la sua unità che considera del tutto legittime come scriviamo le posizioni della CISL e della UIL possiamo certo ribadire
A livello di partito che resta essenziale un rapporto tra le grandi forze politiche della sinistra
Ma nessuno può negare
Che oggi è presente in settori consistenti del nostro quadro intermedio l'atteggiamento di chi considera sia i gruppi dirigenti della CISL e della UIL che i socialisti della CGIL come gente che sta dall'altra parte della barricata e che ciò venga
Grammatica metà abbiamo scoperto essere presente
Anche nei livelli di maggiore responsabilità della nostra organizzazione
E c'è chi pensa
Ad una rifondazione del sindacato
Costruita su di un film illusoria saldatura tra CGIL e quale CGIL e i lavoratori
Se l'unità
Come valore
Decade dell'esperienza nella coscienza di tanti militanti se l'unità sindacale rischia di diventare nel giro di qualche settimana una sorta di bene perduto
In che modo ci chiediamo noi è possibile immaginare e possa essere ricercate sviluppata
L'unità sul terreno politico tra le forze che possono o vogliono promuovere un progetto sia pure di lungo respiro storico di alternativa riformista nel nostro Paese
In questa situazione un'ambizione della CGIL e nasceva dalla consapevolezza della potenzialità dell'esperienza unitaria del sindacato rischia oggi compagni trasformarsi in una velleità
Peggio in una rinuncia
Ma c'è di più
Le stesse forze di sinistra non solo in una prospettiva futura
Ma anche per quello che sono ora riceverebbe un duro colpo da un indebolimento drammatico della forza del peso del potere del sindacato inevitabilmente seguirebbe il consolidarsi della divisione che abbiamo conosciuto in questi giorni
Per questo
Care compagne
E cari compagni
In questa giornata abbiamo voluto esprimere pubblicamente le nostre riflessioni
E le nostre posizioni
Sulla crisi più grave che abbia vissuto il sindacato
Negli ultimi anni
Abbiamo voluto parlare con grande lealtà
Delle ragioni profonde della nostra battaglia politica
Non ci vogliamo limitare soltanto a questo
A nostro avviso esistono le possibilità
Di non restare schiacciati dagli avvenimenti
Rivolgiamo un appello a tutto il sindacato affinché non rinunci a cercare una via d'uscita
A questa difficile situazione
Noi tutti intendo dire la CGIL la CISL la UIL abbiamo interessa recuperare un rapporto vero con l'insieme dei lavoratori che non possiamo lasciare gli autoconvocati diritti sindacali
Come ci ricordava Giugni previsti dalle legge dei contratti del nostro Paese vengono riconosciuti in quanto esercitati unitariamente
La Federazione unitaria
Deve rivendicare queste sue prerogative e farsi promotrice di una grande campagna di assemblee d'informazione io lentamente o tra i lavoratori rispondendo ad esigenze reali di partecipazione di democrazia che oggi vengono strumentalizzato
Certo nessuno può pretendere di imporre una consultazione che non è stata decisa mano neppure giusto risolvere un problema che ci tocca tutti lasciando che ogni organizzazione ogni componente si rapporti con i suoi
Crediamo
Che un contributo positivo possa venire dalla ripresa in atto dell'iniziativa di tutto il sindacato nei confronti del governo sulle materie che sono state oggetto di negoziato
Compagno Ruffolo ci ha ricordato quanto sia importante seguire questa fase della manovra che il governo proporre al Paese
Alle forze sociali ed essere come sindacato una forza attiva che cerca costantemente di spostare Jesi dei contenuti dei compromessi che si determina a livello di governi
Credo
Che dobbiamo fare uno sforzo dobbiamo dare un contributo positivo perché sia possibile ricostruire anche in questa fase
Un rapporto unitario per trovare uno sbocco in meno ed una tendenza diversa che faccia perno sull'Unità su una rinnovata unità tra tutti i lavoratori
L'alternativa vera compagni alle lotte in atto e quella di sviluppare
Una grande iniziativa unitaria sui temi dell'occupazione e dello sviluppo
Di aprire un confronto stringente
Per la io sollecito di una fase di contrattazione articolata che sappia affrontare i nodi delle trasformazioni del processo produttivo e delle condizioni di lavoro nessuno può pensare ad un'azione di questo spessore
E questa azione di un'azione di questo livello di questa ampiezza di questo spessore possa essere impostato in modo unilaterale
O bruciata come si pensa di bruciarla con le spinte salariali studi rivalsa che sono previste presenti nel movimento di questi giorni
Noi non siamo dunque
Lo dico concludendo con bagni
Un manipolo
Che si difende chiuso nelle sue fortezze e avulso dei processi che sono in atto
Siamo una forza reale
Del movimento sindacale della CGIL
Parliamo il linguaggio della responsabilità evitiamo i problemi della CGIL come nostri
Non cerchiamo la sconfitta di nessuno perché siamo convinti che nel sindacato la sconfitta di una parte e prima o poi i compagni la sconfitta di tutti
I vincitori e vinti della lotta politica di queste settimane non si misureranno nel tempo
A seconda se sarà possibile battere i decreti del governo o se al contrario i contenuti dell'accordo del quattordici febbraio riusciranno ad affermarsi nonostante le opposizioni e le lotte
Tra qualche anno compagni
Chi giudicherà questo gruppo dirigente
Il gruppo dirigente della CGIL della CISL e della UIL
Avrà probabilmente dimenticato
Qual era l'oggetto del contendere
E chiederà conto invece a noi tutti di essere o di non essere riusciti a salvaguardare un patrimonio di lotte di esperienze e più unita
Per quel che ci riguarda compagni e lo diciamo con l'orgoglio di militanti socialisti che hanno combattuto una battaglia durissima in questi giorni noi ci presenteremo a quell'appuntamento avendo compiuto fino in fondo al nostro dovere
Compagni
Compagne e compagni
Dagli interventi i Giugni
Baget Bozzo Ruffolo e dalle conclusioni del compagno Ottaviano Del Turco
Sono scaturite
Valutazioni e indicazioni
Che imprimono nuovo vigore che forza persuasiva alle nostre proposte e alle nostre iniziative proposte iniziative
Che ci impegnano ad agire oggi ancor più di ieri con saggezza e con fermezza per il rafforzamento e il rinnovamento
Nell'autonomia e nell'unità delle organizzazioni sindacali dei lavoratori finiva la CGIL lacinie