"Antitrust, editoria, prospettive per l'informazione ed il pluralismo" org. dalla Federazione Nazionale Stampa Italiana (FNSI)

Allora se i colleghi fotoreporter
Abbiamo ancora dieci secondi
Cerco essendo arrivate presente la FIEG che le foto osé si rifanno daccapo di gruppo buongiorno
Ricominciamo a richiedere anche le altre persone di sedersi
Sappiamo che ci sono molti
Amici ancora in arrivo però
Cerchiamo di cominciare abbastanza puntuali
Non ci sono
Particolari convenevoli
Perché noi sappiamo quanto
Il Presidente della Camera
Luciano Violante sia non dico di casa la federazione la stampa ma insomma non sono passati due mesi
Da quel giorno all'inaugurazione del nostro congresso nazionale a Cagliari
Che noi non dimentichiamo non solo perché hanno le vicende del nostro congresso ma perché è stato un momento molto importante consentitemi di dire molto alto
Di dibattito delle questioni dell'informazione nel nostro Paese
Quindi grazie anzitutto a Presidente della Camera
Grazie al ministro delle Poste e Telecomunicazioni Maccanico
Salutiamo
Perché credo sia la prima volta che da presidente della FIEG che entra in federazione la stampa
Mario Ciancio salutiamo con particolare affetto anche perché vicino alle questioni anche lui molto dei informazione devo dire anche del sindacato dei giornalisti visto che in questi ultimi mesi si è occupato per il sindacato e l'ordine dei problemi della lealtà e della correttezza dei giornalisti il nuovo garante dell'editoria il professor Francesco Paolo Casavola
Noi cominciamo
Questa questo incontro di stamane
Da molto tempo che in Italia si parla della questione informazione
Diciamo che possiamo constatare come il nuovo Parlamento e il nuovo governo nelle poche settimane di vita del Parlamento e naturalmente del governo abbiano già dato
Segno molto chiaro di voler affrontare questioni che hanno fatto parte del dibattito politico culturale sindacale
Negli ultimi anni ora come sindacato dei giornalisti sicuramente pensiamo che sia giunto il tempo di dare delle regole nuove a questo settore così multiforme così diverso ma diventato così importante nella vita di questo Paese
E allora io non mi resta che lasciare la parola a Lorenzo Del Boca Paolo Serventi proprio per spiegare le ragioni di questo incontro e quelle che sono le idee
Forse le proposte della Federazione nazionale della stampa e dare la parola al nostro presidente Lorenzo Del Boca
Signor presidente signor ministro signor Garante dell'editoria signor presidente degli editori
è un mondo in tumultuosa trasformazione con la vittoria che noi viviamo cambiano i mezzi di comunicazione cambiano i modi di informare cambia persino la professionalità dei giornalisti
E dunque corriamo il rischio di ragionare su dei temi così vasti così ampi così complicati
Che forse una risposta univoca alle tante domande che ci sono sarà difficile trovarla
Le questioni sono parecchi e sono complicate fra loro persino contraddittorio nel loro insieme
Noi ci accontenteremmo di indicare la via da percorrere di dare alcune parziali risposte che però indica il percorso sul quale avviarsi in modo tale da continuare poi speditamente la nostra corsa
Noi siamo preoccupati perché il mercato editoriale si sta muovendo con troppo disordine con troppa fanno abbiamo l'impressione che i giornali media i mezzi di informazione finiscano nelle mani di editori danarosi questo senz'altro ma anche sgangherati
In modo tale che il mercato non rispetti più quel valore primario che il giornale la televisione la carta stampato l'immagine e che dovrà essere il primo dei problemi
Il primo dei riferimenti e che ha un sindacato è un ordine dei giornalisti quindi il mondo di King formazione fa e quindi anche il mondo politico che di questa libertà deve essere il garante
Io non so se occorre fare un grande discorso su grandi principi
Forse alcuni episodi piccoli e forse piccolissimi che avvengono e sono avvenuti nel mondo editoriale servono maggiormente a dare il significato è a rappresentare con compiutezza che cosa significa dire che il mercato dell'editoria in fibrillazione e che qualche regola è pur necessario dare in fretta prima che questo mercato impazzisco
Pochi mesi fa
è stato chiuso fra il giornale della Confcommercio
Una chiusura a sorpresa perché la nuova dirigenza della Confcommercio come primo atto
Ha dovuto nominare il consiglio di amministrazione della cooperativa che facevo il giornale in modo tale che il consiglio di amministrazione della Confcommercio fosse lo stesso della cooperativa della cooperativa che faceva il giornale come secondo atto il presidente della Confcommercio Billé ha deciso di chiudere la Confcommercio
E il sindacato dei giornalisti il comitato di redazione del giornale della Confcommercio i giornalisti che non sono poi tantissime questo punto d'ancora la dimensione più grave del problema
Non hanno potuto nemmeno parlare con la controparte perché l'unico interlocutore è stato in realtà il curatore fallimentare che ha pagato le liquidazioni ha liquidato la società nel frattempo la Confcommercio sembra stia costituendo degli altri house Organ quello per i giovani quello per i meno giovani quello per gli anziani quello per i più anziani ancora quello dei tabaccai eccetera moltiplicando questi fogli senza dare la possibilità a questi colleghi di intervenire
Allora in tema di antitrust se questo meccanismo venisse moltiplicato all'infinito come potremmo noi controllarlo e quale garanzie ci sarebbe per il lavoro
Abbiamo fatto ricorso alla magistratura la magistratura di Milano ci ha dato torto lei presidente Violante che da questo modo viene sa che la giustizia la C maiuscola anche se come dire esercitato dagli uomini e gli uomini poi hanno un loro carattere una loro anima questo magistrato è vicino ai giornalisti è vicino al movimento sindacale
E quindi il fatto che abbiamo avuto torto da un magistrato da magistrato tutto sommato non ostile la dice lunga sulla distanza che c'è fra la legge quella scritta e il buonsenso
Un altro episodio che vuole citare è quello che riguarda la Quotidiani Associati che era un'altra Società piccola società di cinque giornalisti
Che e quando il Mattino di Napoli è finito nelle mani di Caltagirone è stata dichiarata inutile questa Quotidiani Associati è stata venduta un avvocato il quale avvocati in una ventina di giorni voleva prima rilanciarla
E poi dopo venti giorni ha deciso di chiuderla
Le liquidazioni non ci sono e colleghi sono per strada
Anche questo riferimento importante perché quando noi parliamo con questa controparte ci sentiamo rispondere
Che c'è più necessità di libertà e di liberismo
E noi in effetti siamo convinti che le nuove regole che dovranno essere costruite dovranno dare conto di maggiore libertà e di maggior liberismo e però la libertà e liberismo non possono diventare licenze e soprattutto non possono diventare licenza unilaterale
Be'questi son piccolissimi episodi gli altri grossi riconoscete perché ne abbiamo ampiamente dibattuto sui nostri giornali e sui nostri interventi
Il gruppo Monti da tempo cerca di costruire una sinergia per fare un giornale unico sul tosco emiliano mettendo insieme il Resto del Carlino la Nazione
Avete sentito del movimento di Caltagirone che ha acquistato il Messaggero cosa che ci ha preoccupati
Non soltanto perché si tratta dei giornali nella stessa città ma perché l'uno e l'altro insistono su aree di riferimento diverse e quindi il pericolo di omogeneizzazione del pluralismo dell'informazione cioè atto viene messo in discussione
Ma soprattutto perché questi interventi si allargano al centro sud con interessi espliciti al Mattino di Napoli alla Gazzetta del Mezzogiorno
Noi non siamo preoccupati di giornali forti noi siamo preoccupati che i giornali siano liberi
E infatti dove la concentrazione in un modo o nell'altro già sia realizzata vediamo che i giornali non sono né forti né liberi sto riferendomi al caso Friuli nel caso del Nordeste
Ne abbiamo l'editore che possiede tutto quello che viene prodotto in termini di informazione
Possiede il Piccolo di Trieste possiede il Messaggero a Udine ma possiede l'informazione in lingua slovena stampati in Italia e possiede l'informazione italiana stampate in Slovenia possiede le tipografie le rotative tutti i mezzi di produzione
E tutto ciò serve per fare un giornale più forte e più utile più autorevole più grande più pregnante siccome c'è il problema del Nordest diamo voce al Nord Est
No non mi pare si va tagliando sull'organico quattordici colleghi meno al piccolo e già si diffondono le voci poiché questa vertenza sembra vere una sua conclusione
In qualche modo raffazzonata che ne accrescono già quattordici al Messaggero Veneto e quindi il problema non è tanto di dare autorevolezza ma di dare con la politica della lesina qualche guadagni in più agli editori è chiaro che noi questo non lo possiamo accettare perché ne va del nostro lavoro ne va del mestiere ma ne avrà di un pizzico di democrazia
E chiaro
Illustri ospiti che questo ragionamento non può prescindere da che cosa sono i giornalisti e che cosa i giornalisti devono fare
Io fino ad ora mi sono limitato a criticare virgolette gli editori
Il presidente Ciancio conosce questi nostri ferimenti in larga parte d'accordo con noi perché le regole del mercato interessano anche all'editoria sana
Però non possiamo dimenticare i giornalisti i quali giornalisti sono uno dei pilastri sui quali si poggiano informazione
Giornalisti che però devono in un modo o nell'altro cambiare pelle cambiare modo di lavorare trasformarsi adeguarsi essere più consapevoli di essi stessi
Io ho trovato una dichiarazione di pulizia che non a caso e considerato il maestro di tutti noi
Il quale credo nel mille novecentoquattro dichiarava un giornalista e la vedetta sul ponte della nave dello Stato
Bellissima come immagine e che cosa fa
Nota i bastimenti di passaggio
Le piccole cose che punteggiano l'orizzonte segnale il naufrago alle navi che possono salvarlo
Scruta nella nebbia nella tempesta per avvertire dei pericoli in arrivo non penso suo salario al soffitto dei suoi padroni e lì per procurare la sicurezza e il benessere alla gente che crede in loro
E questo noi dobbiamo tentare di essere di ritornare ad essere troppo adesso siamo criticati troppo sembriamo inquilini del palazzo e megafoni del potere
Troppo ci accusano di fare delle interviste rispetto alle quali noi prima sentiamo le risposte poi cappello ci mettiamo le domande troppo e screditata una categoria che si dà delle regole e poi non la rispetta
Allora noi abbiamo bisogno di tutto abbiamo bisogno del vostro aiuto della consapevolezza dei colleghi dell'aiuto delle istituzioni dei consigli anche dei richiami
L'unica cosa di cui non abbiamo bisogno è una legge del parlamento che legiferi sulla deontologia l'abbiamo detto l'altro giorno al presidente Scalfaro che ha convenuto che una legge del genere che legiferi sulle coscienze
Che dica dove il possibile anche lecite dove la verità e anche giustizia è una legge che non avrebbe possibilità di essere noi vorremmo regolamentarsi da soli autoregolamentarsi abbaiamo l'ambizione di costruire un CSM dei giornalisti
Ecco per questa costruzione noi abbiamo bisogno dell'autorità delle regole financo di una legge che istituisca il CSM per poter esser quello che vogliamo al servizio della democrazia al servizio dei cittadini se ci darete una mano ringraziamo anticipatamente
Grazie al presidente della Federazione della stampa
Io volevo dare lettura mentre Paolo Serventi si avvicina al microfono di alcuni messaggi che sono arrivati molto rapidamente
Il il garante per l'editoria Giuseppe Santaniello che purtroppo non può essere con noi
Che noi ringraziamo da questo microfono vivamente veri grande autorevole lavoro fatto in questi anni Mauro Paissan è spiacente di non poter essere con noi sapete che stamattina
Alcune Commissioni della Camera si discutono cose di grande delicatezza Giuseppe Giulietti purtroppo si è ammalato
Questa notte
Dicevo Paolo Serventi forse anche le proposte se il sindacato dei giornalisti italiani
Visto che dalle grandi questioni dell'informazione dell'assetto del sistema dell'informazione in Italia discendono poi
E queste non dico sono le prime cose che stanno a cuore al sindacato ma discendono poi la condizione il ruolo il modo poteri consentitecelo in qualche caso il posto da lavoro e lo stipendio dei giornalisti italiani Paolo Serventi
Grazie
Presidente signor Presidente della Camera signor ministro
Signore e signori il dibattito di questi giorni con la nomina ieri del nuovo consiglio di amministrazione della RAI né del nuovo garante per l'editoria all'erario di fusioni prende di stringente attualità
I problemi che intendiamo sollevare con il convegno di oggi è già il nostro presidente ha illustrato alcuni punti che ci toccano da vicino a me spetta il compito oltre che all'analisi politica anche di fare
Le proposte concrete cercherò di essere più bravo possibile per questo preparato questo e quindi seguirà la traccia
La Federazione della stampa già sottolineato ieri in una nota la propria soddisfazione signor Presidente della Camera per un rinnovato consiglio d'amministrazione della RAI definito in piena autonomia dai presidenti delle Camere
Che hanno seguito criteri di competenza e professionalità
Si tratta ora di rendere operativo il Consiglio di nominare un direttore generale che sappia affrontare con equilibrio i problemi gravi dell'informazione radiotelevisiva del servizio pubblico
Si tratta di riesaminare complessivamente la situazione delle testate RAI superando alcune distorsioni ma evitando disturbo stravolgerne gli asset occorre infatti che al nuovo CDA della RAI utilizzi appieno le professionalità presenti in azienda
Ma il tema del convegno fa riferimento soprattutto i problemi dell'editoria all'Antitrust e dalle prospettive per il pluralismo dell'informazione
Forse negli ultimi giorni le testate radiotelevisive
Della stampa quotidiana è quasi un'autocritica da parte nostra troppo si sono soffermate sulle vicende della RAI trascurando il tema fondamentale in generale della legislazione di sistema per tutto il comparto della comunicazione che il Governo si accinge a parare
Le indicazioni che il ministro delle Poste ci ha dato ha dato l'opinione pubblica ma dato alla Federazione della stampa in un incontro di cui lo ringraziamo
E le indicazioni che ha fornito recente summit di Napoli trovano una Federazione della stampa cioè il sindacato unico è unitario dei giornalisti sostanzialmente favorevole
In particolare condividiamo la scelta di definire una unica autorità collegiale di garanzia per telecomunicazioni ed emittenza e anche editoriale
La Federazione della stampa è però preoccupato
Per la possibile sottovaluti sottovalutazione della crisi davvero epocale dell'editoria quotidiana e periodica ne accennava adesso Lorenzo Del Boca
Le soluzioni prospettate per quanto riguarda le concentrazioni editoriali e del sostegno non assistenziale la carta stampata ci fanno temere che si possa assumere un cioè la vittoria posso assume una posizione marginale
E in questo senso
Siamo preoccupati
Di un possibile stralcio dal disegno di legge governativo complessivo dei provvedimenti relativi all'emittenza alle telecomunicazioni
Anche se giudichiamo questi aspetti importanti ed urgenti relazione la scadenza di fine agosto posto dalla corte costituzionale alla questione del numero delle reti televisive
Una soluzione però che anticipasse il problema delle reti in una chiave una sola chiare l'unica chiave di pacificazione televisiva diciamo così e definisse i contorni di una rapida privatizzazione della STET non andrebbe incontro secondo noi ha l'esigenza di una contestuale tempestiva soluzione di tutti i problemi che riguardano il mondo dell'informazione
Ecco qual è la nostra preoccupazione noi non vorremmo che si considerasse l'editoria
Come un vaso di coccio tra robusti vasi di ferro e che si pensasse che la stessa editoria possa essere destinata a diventare un settore marginale nel sistema della comunicazione
La Federazione della stampa lo diciamo chiaramente apertamente e nettamente è disposta su questo terreno a lanciare ipotesi di alleanza strategica
Con tutte le forze sindacali e anche imprenditoriali che intendono battersi per il rilancio dell'informazione e stampa
Per i quotidiani i periodici le agenzie di stampa
Per questo abbiamo aperto una serie di consultazioni con le confederazioni sindacali CGIL CISL UIL e con la Ferrero Federazione degli editori qui rappresentata dal suo presidente
Rispetto alla quale FIEG i numerosi motivi di contrapposizione possono far posto questo campo ad un impegno comune
E noi auspichiamo un tavolo comune presso il governo o la presidenza del Consiglio o il ministero ministero delle Poste
Signori il calo delle vendite gli altissimi costi di distribuzione di produzione come la carta
L'aumento esponenziale della disoccupazione in un primo tempo dei lavoratori non giornalisti ed oggi anche della componente giornalisti che abbiamo oltre mille cinquecento disoccupati giornalisti oggi su una popolazione di circa dieci mila meno di dieci mila unità
Rendono drammaticamente evidente la necessità di un impegno di un progetto coerente del Governo e del Parlamento in favore di un settore che rappresenta nel bene e nel male il campo di espressione privilegiato del pluralismo del confronto democratico
La vasta ristrutturazione in corso degli assetti proprietari dei giornali e delle concessionarie di pubblicità fanno salire la temperatura e pongono a tutti i soggetti politici e sociali l'esigenza di un'attenta revisione delle leggi che regolano la materia
Con particolare riferimento alla riforma delle leggi quattrocentosedici sull'editoria ed è la stessa legge Mammì che fissano i parametri delle concentrazioni nei due settori in cui si articola l'informazione oggi
Per tutti questi motivi la Federazione nazionale della stampa avanza in questa sede una serie di proposte operative sulle quali intende confrontarsi con il governo e con il Parlamento
Il sindacato dei giornalisti chiederà pertanto al governo i gruppi parlamentari di essere ascoltato nelle fasi che porteranno la discussione e l'approvazione del disegno di legge e degli eventuali stralci
In quest'ambito sottoponiamo anche tutti i soggetti politici e sociali
La possibilità che vi sia non soltanto un'autorità
Ma anche una sede istituzionale di confronto sui temi dell'informazione con la presenza di rappresentanti di tutte realtà interessate una sorta di consiglio nazionale della comunicazione e dell'informazione
Passo alle proposte operative cercando di essere rapito
Sì la legge quattrocentosedici varata nell'ottantuno poi rinnovata come sessantasette nell'ottantasette sia la legge Mammì del novanta hanno mescolato insieme ciascuna nel campo di pertinenza principi e criteri propri dell'Antitrust
Con principi e criteri propri della regolamentazione delle autorizzazioni e concessioni nei due ambiti del sistema stampa era del tipo
Proprio le ragione della possibilità di intrecci sempre più stretti tra diversi settori stampa radio tv new media ed intervento di compagini finanziarie bancarie anche estere
Si deve pensare appunto ad un'unica autorità antitrust secondo le indicazioni del Governo e del ministro delle Poste
No monocratica che vigili sulla base di un testo organico semplificato sull'intero sistema carta stampata radio televisione nuovi media pubblicità
Tale unitarietà se po'fa sorgere nell'immediato qualche legittima perplessità
A causa dell'attuale configurazione industriale che conobbe diversi settori carta stampata televisione telecomunicazioni invece del tutto giustificata sorpreso sotto il profilo dell'informazione
Tale autorità riferita all'informazione dovrebbe vigilare sia per quanto concerne concerne il profilo degli interessi primari delle imprese coinvolte mutuando in certo qual modo i criteri previsti dagli articoli due e tre della legge dieci ottobre novanta norme per la tutela della concorrenza del mercato
Dal momento che il possesso e controllo di quote rilevanti del settore dei mezzi di comunicazione di massa può da solo determinare l'acquisizione di posizioni dominanti
Attraverso l'influenza sui mercati dei beni della finanza e cioè cittadini-consumatori un'influenza meno esplicita ma non meno efficace di quella individuata per la pubblicità ingannevole
Per quanto concerne direttamente il controllo dell'azienda editoriali
E quindi delle testate possedute controllate dall'autorità d'otterrebbe i parametri le soglie non valicabile concernenti
Il mercato della lettura dei giornali a livello nazionale e regionale il mercato della lettura dei periodici anche questo a livello nazionale e regionale o le tirature alle stato allo Stato quello dei periodici non conteggiato
I bacini di utenza per le emittenti radio e televisive nazionali e regionali
Per la pubblicità e le aziende concessionarie chiediamo parametri riferiti al mercato pubblicitario naturalmente nazionale regionale con limiti più rigorosi degli attuali
Il rilancio della carta stampata non può avvenire se non in condizioni di riequilibrio del mercato pubblicitario nazionale
Alla nuova Autorità di garanzia salutiamo cosa disse con soddisfazione la nomina del professor Casavola andrebbe affidato il compito di valutare gli interventi in forme discrezionali ed anche in ragione delle variazioni del mercato pubblicitario come dei nuovi scenari che si apriranno con l'affermazione dei nuovi media
Uno per tutti la pubblicità su internet
Questi interventi correttivi anche con la variazione degli indici di affollamento orario della pubblicità per radio televisioni dovranno essere finalizzati sia al sostegno della carta stampata sì al mantenimento di spazi per nuovi soggetti d'impresa
Mentre gli attuali tetti a livello nazionale per la carta stampata agli incroci con la tv possono essere considerati ancora validi particolare attenzione andrebbe posto sul piano interregionale regionale e cittadino dove sono stati evidenti le lacune della legge quattrocentosedici e della Mammì mi riferisco mi accennava Del Boca ai recenti episodi che hanno riguardato il nord est del Paese il caso Caltagirone eccetera
Sull'emittenza si può pensare all'introduzione di alcuni criteri di riferimento ben più significativi e pregnanti di quelli attuali
Anche sotto il profilo dell'individuazione di responsabilità giornalistica
Deontologia diritto alla rettifica che potrebbero essere indicativamente per l'emittenza privata di voi in ambito locale l'obbligo di trasmettere informazione giornalistica per un ammontare di minuti pari ad almeno il venti per cento dell'intero palinsesto giornalistico giornaliero
Di questo venti per cento la metà dovrebbe essere prodotto direttamente dall'emittente attraverso uno staff redazionale di almeno cinque giornalisti di cui un minimo di due impiegati a tempo pieno
Per l'emittenza privata radiofonica locale l'obbligo di trasmettere informazioni utili sia per un minimo pari almeno al venti per cento del palinsesto di cui la metà prodotta direttamente all'emittenza attraverso uno staff redazionale di almeno due giornalisti di cui uno a tempo pieno
Occorre prevedere infine per quei nuovi soggetti che sia fascia si affacciano sullo scenario dell'informazione
Gestori di reti di imprese di tutte le comunicazioni eccetera l'obbligo di esercitare questo un punto molto importante per noi
Di esercitare la loro attività informativa nelle forme esplicite dell'editoria attraverso la costituzione registrazione di vere e proprie testate giornalistiche
E di rispetto di minimi standard editoriali di lavoro dei giornalisti il cui numero può essere proporzionale al numero dei contatti
Utenze raggiunti dalle reti posti in essere anche su questo l'azione di vigilanza e di controllo dell'autorità appare fondamentale se solo si vuole porre lo sguardo appena un po'avanti Signori una politica coerente ed efficace per l'editoria minore per l'emittenza radiotelevisiva locale come delle nuove iniziative appare non rinviabile
Il sindacato dei giornalisti lo dico ai colleghi di CGIL CISL UIL presenti
è pronto a fare la sua parte attraverso una riconsiderazione della rigidità che caratterizza spetti dell'attuale contratto nazionale di lavoro giornalistico
Per venire incontro alle esigenze dei determinare classi e tipologie di impresa in presenza naturalmente di trasparenza di garanzie precise sul rispetto delle norme contrattuali e legali fondamentali e rinunciarvi
Una politica di sostegno non assistenziale ma promozionale che faciliti l'accesso al credito il finanziamento dei Nuovi Progetti anche attraverso il prelievo di una quota percentuale
Minima tra lo zero zero uno e lo zero zero tre dell'intero mercato pubblicitario che valutabile in ben oltre Ventimila miliardi l'anno la pena attivazione della comunicazione pubblica dello Stato degli enti pubblici sulla carta stampata
L'intensificazione del sostegno fiscale creditizio e degli alleggerimenti tariffari per le piccole imprese carta stampata e radio tv che fanno davvero informazioni e per le cooperative di giornalisti
Pensiamo a un'agenzia che previo innaturale rigoroso controllo dei requisiti e dei bilanci da parte di un comitato di esperti di chiara fama attivi uno o più sportelli bancari convenzionati informa con modalità più prossimi al finanziamento industriale che non assistenzialismo
Vado verso la conclusione
Ci si chiede di chiediamo se non si è arrivata all'epoca di Ottavia adottare una qualche formano chiediamo anche alla Fieg una qualche forma di attestazione ad evitare di un albo dell'impresa editoriali di informazione da formare tenere presso l'Autorità di garanzia del sistema
Da costruire unificando l'attuale registro sulla stampa ed è registro per le concessionarie radio-tv
Un albo consultabile da giornata dove le imprese impegnate o che aspirano ad editare produrre e diffondere prodotti di informazione giornalistica certifichino il loro posizionamento sotto il profilo giuridico proprietà controllo di testata e attestino la loro idoneità dedicare a sviluppare le loro iniziative
Al fine sia di facilitare al massimo la trasparenza del controllo da parte dell'autorità garante sia di prevenire i fenomeni di improvvisazione e le avventure davvero non poche che hanno caratterizzato il settore in questi anni
Un unico ed efficiente Aldo delle imprese editoriali insieme ad un possibile statuto dell'impresa giornalistica
Appare sulla scorta della nostra esperienza di almeno quindici anni come uno degli strumenti fondamentali per la trasparenza la conoscenza la razionalizzazione e lo sviluppo equilibrato del sistema dell'informazione vi ringrazio
Grazie a Paolo Serventi salutiamo e sotto serra le Poste Vincenzo vita salutiamo il direttore generale della FIEG Sebastiano Sortino e do la parola al presidente della Camera onore Luciano Violante
Ringrazio il mio saluto molto breve condivido l'impostazione che fare in questo momento data la necessità di una limitazione il sistema mi pare che emerga sempre di più le trasformazioni che sono in atto nel mondo della del giornalismo dell'informazione la interdipendenza tecnologica finanziaria tra i vari sistemi di comunicazione
E di fronte a questa interdipendenza io l'impressione lo dico con chiarezza
Che il giornalista rischia di essere spettatore non protagonista questo il punto mi pare che la questione che abbiamo come facciamo per trasformare questo spettatori un protagonista spettatori a volte si lamenta perché lede vantasse passare trasformazioni che riesce neanche a seguire indirizzare e così via
Ora per quanto riguarda alla Camera c'è il governo adesso dirà a quelle che sono le sue intenzioni che conosciamo credo che siano assolutamente condivisibili
Per quanto riguarda la Camera impropria di fronte al quale ci siamo trovati questo che le competenze che riguardano in particolare la Camera deputati tre senatori quelle sono un po'diverse
Sono divisi tra tre Commissioni diverse come proventi colleghi sanno senza possibilità per chi opera nel mondo informazioni comunque di Berlino littori Olivero il giornalista deve un interlocutore
Abbiamo proposto in alla Giunta del Regolamento ed esamineremo venerdì questa questione l'opportunità di costi Trenitalia una commissione parlamentare permanente su tutti i problemi della comunicazione e dell'informazione
Di modo che tutti coloro come si sa Commissione affari costituzionali Giustizia e così via ci sia la Commissione in modo che esamini
I problemi legislativi e problemi dell'indirizzo della verifica e sia un interlocutori unitario di questo mondo di modo che questo mondo possa avere all'interno del Parlamento è ovvio che anche se nato qui si riterrà naturalmente
Potrà muoversi in questa direzione potrà vedere un referente unitario questo non è che risolve i problemi naturalmente
Ma certamente aiuta ad affrontare in modo sistematico tutte le questioni dell'interconnessione interdipendenze che qui sono state indicate
E secondo credo che crei appunto che chiunque opera in modo che l'informazione un interlocutore unitario davanti a sé e che acquisisce una memoria competenza specialistica
Il secondo passo che abbiamo fatto e quello di costituire un comitato che ha già cominciato a lavorare proceduto alcune audizioni per i propria dell'informazione e comunicazione di ciò che accade all'interno del Parlamento
Qui devo dire c'è un problema e anticipo in questione
Molto spesso la politica ha prodotto più opinioni che fatti
Però nel momento in cui ha prodotto fatti ho l'impressione che questi fatti non siamo arrivati prete per colpa nostra perché non riusciamo a comunicare correttamente quello che si fa ma c'è un problema che non riguarda tanto il giornalista quanto l'impressione che riguardi a volte chi dirige un mezzo di informazione
Innanzitutto la categoria del conflitto come criterio dominante dell'interpretazione l'alta politica se non c'è un conflitto non interessa
E se conflitto non c'è a volte come dire si dice che c'è
Anche quando manca
Ecco questo e quindi e corretto
Cioè e corretto precostituirsi una categoria indipendentemente dal reale
Me lo chiedo perché mi sono sono capitate se mi permettete un minuto due questi due cose recentemente che me l'ha fatto riflettere una abbastanza banale mi telefono stamattina un amico giornalista autorevole
E dice ma avete fatto citata RAI da un suo giudizio tu dici ma perché avete fatto fuori Tizio
Partizione ma è stato preso in considerazione
Come no l'abbiamo scritto tutti ricchi dovete scritto molti altri
La cosa non esisteva gli ha spiegato anche perché non poteva esistere in sostanza come dire i produttori l'informazione chiede poi all'istituzione di adeguarsi all'informazione di rituale e non a quella reale e se non si adegua chiede perché non si adegua ma di quelli formazione no non corrispondeva ad una realtà cioè l'impressione che questo circuito vada in qualche modo non dico corretto ma adesso bisogna riflettere può darsi che poi sbagliamo noi per carità
Però l'idea riflette sul circuito di informazioni virtuale la questione se mi permettete con quella di un discusso scherzato a lungo con l'amico Ligas e questa il pochi giorni fa Vieri presidente le Bundestag alla Camera i deputati
Discutiamo insieme ad una serie di questioni di notevole rilevanza tra i quali la possibilità che una serie di parlamenti europei
Dopo il vertice di Dublino sull'occupazione in Europa che si tra quattordici e quindici ottobre tengono ciascuno nella propria sede una discussione sui risultati di quel vertice per vederla poi di riportato in una sede propria dei presidenti delle Camere
Chiedo che poiché propria dell'occupazione che riguarda naturalmente anche le questioni di cui è un prato oggi sia una delle questioni più rilevanti per il futuro
E poiché è la prima volta che si pensa ad una serie di questo genere poteva essere non dico come dire la prima pagina ma la trentesima forse sì una micro notizia informare che c'era stato che in avvio questo lavoro che reputo un seguito in altri incontri internazionali che ci sono stati dopo un numero considerevole di gli amici autorevoli giornalisti ha chiesto una precisazione su questa azione trattenuti gradevolmente una mezz'ora nel mio studio apparve han perso tempo loro io l'ho investito maturo l'han perso
Nella il giorno dopo sui giornali naturalmente non c'era un rigo di questo ma c'era sua Poli autorevoli giornali su sette colonne notizia di uno scontro violento tra me l'onorevole Pivetti nord e non certo ritratto scontro elementi Schito
Cerotti se non c'era non non non quella queste non esisteva naturalmente sono banalità ma io mi chiedo perché e io ho l'impressione che anche informazioni chiedersi perché
Chi è perché la notizia inesistente a sette colonne e quello esistente non nessuna se non avesse nessuna delle due spazio capirei
Cioè non ha spazio né dell'incontro tra il presidente del Bundestag Presidente della Camera avete un certo i lavori l'Europa va benissimo
E però non esiste neanche quello esistente ma invece si specula inesistente e non esisteva e con questo mi chiedo o forse è soltanto un accidente un'eccezione però mi chiedo se per caso questa non fosse un'accezione come dire rarissima mi chiedo se qui non ci sia una questione non ci sia un problema
Se è vero che conflitto e l'unica categoria interpretativa delle vicende del mondo politico non c'è queste qualcun'altra
O si non si possa prescindere dalle categorie andare terapia che succede e poi vedere interpreta la sua base di categorie senza considerare esistente irreale che coincide con la categoria non quello che non coincide
C'è insomma c'è da questo punto di vista io credo una questione da affrontare e lo dico perché io sono assolutamente d'accordo sulle cose che ci dicevano prima
Sarei preoccupato di una legge diciamo sulla deontologia
Però i propria della formazione il giornalista cioè
Prima della formazione professionale esiste lo sappiamo questa è una questione
Guardate che esiste per tutte quante ormai perché il professionista no modificando profondamente e tutte le professioni sono in discussione con se stesse con quelle che con cui lavora
Però il problema di come si affronta la formazione chiedo che sia una questione dato a questo rende forte l'interlocutore giornalista avere una base professionalizzante
Ecco per quanto riguarda infine le questioni più specificamente legislative io credo che sia utile a dire una definizione legislativa di ripresa di informazione
In vista anche delle e non il modifiche che sta avendo sul mercato quanti sono i soggetti che interagiscono sul mercato informazioni come impresa le banche dati
Soggetti bancari finanziari che sono presenti su questo terreno che che l'imprenditore chi è l'imprenditore di informazione credo che sia necessario le vecchie categorie non credo che ci riescono a dare una definizione e un quadro di questo tipo di pretore su queste questioni credo che ci sia almeno per quanto mi riguarda una grandissima attenzione credo che sia anche utile
Aveva un'interlocuzione più frequente tra il mondo dell'editoria il mondo del giornalismo Edmondo parlamentare
Cioè vedere in che termini questi problemi riescono emerge con continuità non solo nel momento di crisi ma con una certa continua ci sono importanti category professionali imprenditoriali che hanno una come dire un un'abitudine d'incontro con le Commissioni parlamentari e così via però perché questo questa istituzione si va con una certa continuità quello che accade
Voi valuterete in che modo immagine naturalmente credo che il mondo politico sarà molto attento vista al basta nell'importanza che in una democrazia informazione specie quando il critica sia ben chiaro specie quando è più quindi su questo non c'è dubbio io ho l'impressione che se come io auspico prima dell'estate riusciremo a varare questa forte innovazione parlamentare più che sola Germania
Abbia una commissione ad hoc sulle questioni dell'informazione e della comunicazione credo che questo possa in qualche modo aiutare un processo di trasformazione del giornalismo giornalista da spettatore e protagonista di questo processo grazie
Grazie al presidente della Camera per la notizia che ci ha dato su questa Commissione unica a cui si potrà in futuro forse fare riferimento e grazie
Consentitemi di dirlo anche a nome dei tanti colleghi ci sono in sala che saluto dei direttori Italo Moretti direttore dell'Ansa
Per le osservazioni critiche che sulla nostra professione il presidente della Camera ha voluto fare io credo che noi giornalisti che spesso siamo così gelosi giustamente necessariamente della nostra professione però come uomini pubblici dobbiamo anche essere molto attenti alle critiche che ci venga e do la parola ad Antonio Maccanico al ministero se telecomunicazioni perché Daloui in queste ore si aspettano altre notizie
Cari amici
Abbiamo avuto occasione decente di incontrarci e quindi ha avuto anche modo di esprimere di esprimersi porre quali sono gli intenti del governo su questo vastissimo settore della informazione della delle comunicazioni
Non c'è dubbio che la fase che attraversa il Paese di grande trasformazioni
Istituzionali politiche il ruolo della stampa avuto ed ha una rilevanza notevole le stesse polemiche che si sono sviluppata in questi giorni sono la la prova
Che il ruolo della stampa e un ruolo di un'importanza enorme in un processo che è un processo di crescita democratica che stiamo vivendo
E io devo dire che condivido quelle osservazioni che faceva poco fa il presidente Violante cioè una propensione all'Inter per trarre i processi politici come processi soprattutto di conflitto dico mettere in evidenza queste e cercare di tenere invece in un po'nascosto quello che invece positivo ma questo è un problema che secondo me la categoria dei giornalisti deve risolvere con con una propria capacità di sviluppare un linea di deontologia professionale e quindi questo è il nostro solo semplice richiamo a questo dovere e mi pare che nelle relazioni che ho sentito questa esigenza mi pare che sia sottolineata messe in rilievo
Ma ciò che mi preme prendere in considerazione in questo momento
E il fatto che tutto il mondo della informazione viene investita da un
Un ritmo di innovazione tecnologica che semplicemente straordinario
E questa è la ragione per la quale il Governo si è orientato almeno il ministro responsabile sventato
Per una riforma legislativa che come era auspicato comprenda complessivamente il mondo della telecomunicazioni dell'informazione e dell'editoria
Ormai non è possibile più vedere questi proventi problemi a compartimenti stagni
Le colpe collegamenti sono diventati intensissime tutti Verrando ancora di più nei prossimi dei prossimi anni tutto Ciavarro importanza enorme su tutto il sistema delle informazioni ma anche per la carta stampata
Padre sentiamo che è possibile addirittura farsi proprio giornale on line per il cittadino
Quando noi vediamo queste profezie magari di Negroponte che sono un po'un po'troppo fantasiose ma che in realtà fondano su una certa evoluzione della tecnologia che intensa e noi dobbiamo porci in una serie di problemi che non possono non essere considerate in modo unitario
Sono molto soddisfatto del fatto che la Federazione della stampa apprezza che noi ci siamo orientiamo verso un'autorità unica della che riguarda che avrà con competenza e competenze regolatorie
Per quanto riguarda tutto il sistema delle comunicazioni e del l'informazione della stampa questo è un fatto importante ma importante ancora di più che ci siano norme antitrust che siano adeguate alla nuova alla nuova sviluppo tecnologico cioè nuove norme antitrust che possano fare riferimento alle quote di risorse che sono state che sono sacche sono destinate nelle varie vari settori
E questo è un altro punto importante della riforma che noi si proponiamo di presentare proprio venerdì prossimo al Parlamento
Ho sentito una preoccupazione sulla questione dello stralcio di alcune norme
Di alcune norme delle norme che riguardano l'autorità per quanto concerne il processo di di di privatizzazione della STET e la norma che riguarda la famosa data del ventotto agosto per quanto riguarda veggente
Ora io voglio assicurare che noi manderemo a Consiglio dei ministri il disegno di legge completo
Il problema dello stralcio potrà essere un po'ci sarà anche un disegno di legge di stralcio
Ma voi noi vogliamo che il Parlamento sia posto di fronte a una visione globale complessiva di quale la posizione del governo possa discutere una sua interezza se ci sono invece dei punti che è necessario per una particolare contingenza che ci siano che abbiano una priorità questo non credo che possa alterare il quadro complessivo della della riforma che noi vogliamo vogliamo attuare
Cari amici io credo che si pongono dei problemi molto seri anche per quanto riguarda i propri mode di controllare le nuove tecnologie questa idea e il punto e la la ragione per la quale noi affideremo all'autorità importanti poteri
Pensate adesso senza dubbio a Loreto CE per esempio consentono fonti di informazione molto più ampia di quanto non se ne avessero in passato il collegamento con internet consente una quantità di informazioni molto maggiore di quanto normalmente si poteva venire in passato per chissà esercita la professione giornalistica
Però chi controlla la notizia che è su internet come si fa a controllare queste queste fonti nuove normative che che queste due fonti di informazione che che naturalmente arrivano ecco questa è l'altro dei problemi e quindi necessario che ci siano autorità che possano seguire questa evoluzione dettare arriva necessarie per questo
La caratteristica del provvedimento è quella di un provvedimento aperto che soprattutto punta alla liberalizzazione alla liberazione Massimo
Liberalizzazione però che non può essere una liberalizzazione incontrollata una conversazione senza regole la liberalizzazione senza regole porta ai ai Monopoli porta i due poli noi su questo avremo delle norme molto precise per quanto riguarda il controllo delle concentrazioni
E a questo punto io vorrei dire un'altra cosa qualcosa qualche altra cosa che riguarda la il processo di concentrazione che in corso
E noi
Dobbiamo stare molto attenti come se negli ultimi anni in Italia i cosiddetti editori puri sono quasi scomparsi qualche ragione ci deve essere c'è una ragione ma io vedo in prospettiva pericoli ancora maggiori di integrazione fra i gestori di reti e di integrazioni fra con coloro che che che producono producono informazione e i vari Tap Tap e i vari mezzi di produzione di massa
Ora io su questo punto ed è necessario che ci siano delle norme nuove che venivano questo che siano poi norme tali da consentire una evoluzione della normativa in relazione alla progresso della tecnologia questa è la ragione per la quale la nuova autorità con la quale noi pensiamo sarà una risalita forte c'è un'unità che avrà la possibilità un potere regolatorio molto forte
Detto questo io credo che
Un altro punto importante che mi pare giusto segnalare e quella idea che noi abbiamo avuto di costituire una sorta di forum per la mente permanente per le
Telecomunicazioni e l'informazione cioè proposito prego del Governo quello di fare costi truffare in modo che periodicamente
Ci sia un incontro di tutte le forze Carey
Dei produttori di contenuti dei gestori
Che l'IPM ruotano intorno al mondo delle comunicazioni e della informazione
è bene che ci siano questi coni che saranno incontri tematici sono dell'idea che che avranno una cadenza non so popolati vestale quinquies di cinque mesi però che potrà seguire tutte il fenomeno della della della comunicazione passo passo perché siamo ripeto in una fase veramente di grande rivoluzione
Io mi compiaccio con l'annuncio che ha fatto il presidente Violante ricostituire alla Camera una commissione che possa aprire una visione unitaria dei problemi della comunicazione
Per la verità questa indicazione che viene da presidente della Camera io credo che debba essere eseguita in una fase di riforma istituzionale anche nelle strutturati come ieri
Perché la struttura di governo così come non risponde a queste esigenze
è necessario che sia unificata tutto ciò che riguarda le telecomunicazioni che riguarda l'editoria tutto ciò che riguarda che riguarda le la televisione
E io credo anche non mi me ne vorrà l'amico Veltroni anche la materia dello spettacolo ecco questo sarebbe secondo me una struttura una struttura di governo
Alludeva il presidente viola siamo in una fase come vedete amici di grande modi modello di grande innovazione
Quindi io ritengo che i temi siano tanti che vadano considerati in profondità ma io vorrei e concludo il mio intervento con un
Come dire con un atto di fiducia nel futuro né da noi dobbiamo guardare agli sviluppi della tecnologia con grande fiducia con grande apertura non dobbiamo temere libri dobbiamo cercare di immaginare quello che avverrà e avanzato
E la professore giornalista diventerà secondo me un fatto importante della rivoluzione digitale quella che si chiama il passaggio dall'analogico al digitale
Anche chi ha pensato di fare dei dei giornali così per
Tematici on line per ognuno
Si accorge che non basta la tecnologia ci vuole la grande professionalità giornalistica io vedo una espansione della professionalità giornalistica nel mondo della informazioni in futuro anche con questi problemi progressi te anzi in virtù di questi progressi tecnologici
Quindi cari amici io però come responsabile del Governo di questo settore vi posso dire che non solo avrò in futuro grande attenzione alle proposte alle richieste che sono state fatte che sono molto puntuale per esempio sono assolutamente d'accordo sul fatto che ci sia uno statuto dell'impresa generalisti
Noi non possiamo governare
Le leggi del mercato che portano a non avere editori puri ripete in futuro gli editori puri non ci saranno ci saranno le grandi grandi concentrazioni di i diritti ed i gestori di reti oppure che di di di che che che di di produttori di me di media televisivi di contenuti televisivi che si Conso si erano anche perché su questo piano siamo c'è un mega mercato globale nel quale l'euro l'Italia e l'Europa hanno bisogno di competere con colossi come quelli che sono gli Stati Uniti e quindi qui est e inevitabile l'importante però aprire lo statuto dell'impresa
Giornalistica quelle garanzie che sono necessarie per la libertà dei giornalisti per lavoro perché difenda la loro indipendenza che difenda
Questo bene supremo che è la libertà di espressione la libertà di giudizio che dice che è uno dei beni fondamentali del del nostro del nostro ordinamento
Si tratta di problemi che hanno dimensioni tecniche legislative molto complesse ma si tratta di problemi che hanno una dimensione istituzionale che noi non dobbiamo dimetterci perché qui si tratta banche dei diritti di cittadinanza nuovi dei cittadini
I veri diritti di cittadinanza di questo che si tratta quindi si tratta di un problema sul quale bisogna essere estremamente vigili e per questa è una delle ragioni per le quali io mi farò promotore di questo Forum permanente nel quale di questi problemi si possa discutere periodicamente grazie
Grazie al ministro delle Poste Antonio Maccanico
Io ho solo avuto Mauro Masi direttore generale per l'informazione di Doria zero senza il consiglio ci sono in sala
Molte persone responsabile informazione di gruppi parlamentari io un saluto Giovanni Bianchi Sergio Bellucci senatore De Carolis adesso
Daremo a molti la parola so che c'abbiamo fermare un attimo perché purtroppo il presidente della Camera ci deve salutare non lo ringraziamo lasciarlo fare a meno che la Federazione sulla stampa grazie buon lavoro ci fermiamo un momento
Credo che possedevo riprendere subito allora
Io vorrei dare la parola al professor Casavola
In questi anni a partire dal mille novecentottantuno da quando la legge dell'editoria ha creato il garante e poi la legge del novanta la Mammì
Questo organismo di garanzia
Per i cittadini per primi
è stato diciamo caricato via via di compiti molto onerosi non vorrei farlo ma lo faccio solo perché ci vuole ancora qualche secondo per ristabilire un po'di ordine in sala ricordare non lo faccio certo verso il Casavola per metterla in difficoltà tutt'altro noi le auguriamo buon lavoro ricordare non so le polemiche durante la campagna elettorale queste era precedente su quella cosa strana
Termine cosa in Italia ormai è molto molto di moda cosa strana che fu la par condicio
Però ripeto nel momento in cui il professor Casavola assume questo incarico e nella stessa fase noi sappiamo che si pensa e si sta per attuare forse una trasformazione di questo organismo di garanzia
Non ci resta che attendere con grande fiducia conoscendo il suo rigore di studioso ed ex presidente della Corte costituzionale professor
Allora lei la parola
Scusate
Grazie a noi
Signor ministro
Signori Presidenti della Ordine dei giornalisti dalla Federazione Nazionale Giornalisti
Ma
Consentitemi qualche riserbo
Su
Orientamenti di programma che potrei avere ma che non sono ancora autorizzato ad esporre
Voglio qui portati invece delle riflessioni
Che ho sempre fatto che usiamo tutti sempre fare in quanto utenti dell'informazione
Ci rendiamo conto come accetta di
Come lettori come ascoltatori
Che
La nostra società e dominata dai mass media
Il più forte potere delle società contemporanee è il potere dei mass media
Sì che dobbiamo considerare tramontato il tempo in cui l'unico mass medium potente vale a dire la stampa la carta stampata
Potesse assolvere al compito costituzionale delle tali Perale di tutelare i cittadini rispetto al potere pubblico oggi non è in campo il potere pubblico soltanto sono in campo forse più forti
Anche grandi poteri privati
Sì che parlare del dei problemi dell'informazione della comunicazione significa parlare
Di dimensioni nuove che probabilmente tutti conosciamo di cui tutti siamo consapevole ma di cui poco pubblicamente parliamo
Poco ci invitiamo reciprocamente
A considerare come oggetto di riflessione su tre piani quello della politica e dell'economia
Quella dell'etica e quella della cultura professionale degli operatori dei mass media
Dal punto di vista dalla politica credo che abbiamo ascoltato sia
Dal presidente Violante sia dal ministro Maccanico
Qual è la contenuto della sfida
Della libertà proprio in questi ultimi anni
Cioè quello di governare società sempre più complesse e complicate
Per la forza di
Economie di circus poteri finanziari che vanno al di là delle frontiere politiche sfuggono quindi al sistema tradizionale delle sovranità degli Stati
Dunque governare queste società e molto di più difficile che non in passato
Perché esse richiedono
I grandi spazi di autonomia di autorganizzazione
Ma anche regole
Minime ma forte
Forti come non lo sono mai stato in passato perché condivise non perché regole imposte a perché regole condivise quindi trovare questa misura aurea
Della coincidenza tra il bisogno generale di determinate regole e la formulazione di queste regole e la sfida del governare nella libertà senza censure
Senza meccanismi sanzionatori che possono diventare inibitori
Fondando su che cosa e poi tornano sul provocazione di Roy di sulla par condicio fondando su che cosa
Sulla crescente della coscienza civile
Sulla espansione della consapevolezza etica in tutti i momenti della vita collettiva soprattutto da parte di chi questa vita collettiva
Modella trasformando la in un destino per gli altri secondo piano il piano dell'etica siamo scoprì scoprendo l'epico dovunque
L'etica
Nelle scienze della natura l'etica dalla biologia all'etica nell'economia all'etica della politica
E direi che stiamo rischiando di evitare che Lettica invece entri dove davvero
Il e il suo luogo simbolico dove si crea la rappresentazione della vita collettiva dove la vita collettiva viene concretamente vissuta cioè appunto nei mass media nel mondo della comunicazione
Terzo piano quello la professione giornalistica il presidente Violante
Trova
Il mio
Consenso senza risse
Noi creiamo una realtà del tutto fittizie del tutto virtuale con informazioni che non corrispondono affatto annullati accaduto questo e anche il grande potere della tecnologia della comunicazione
Di creare un mondo che puramente virtuali
E allora per controllare queste possibilità delle tecnologie della comunicazione occorre una formazione del giornalista
Direi con esigenze
Non soltanto
Più intense con esigenze nuove
Il giornalista deve essere consapevole che egli non è un riproduttore attraverso la notizia della realtà caduta
Ma che davvero un creatore spesso un creatore che mistifica la realtà
Il modo di trasmettere non è assolutamente una in produzione
Ne obiettiva né automatica e sempre una interpretazione e allora cominciare col decantare
Nella operazione della costruzione dell'informazione della comunicazione
Tutto ciò che può essere distorsivo il intenzionale a cominciare dall'essi ecco questo lessico che esaspera la conflittualità
Basta che qualcuno esprime un giudizio ecco bacchetta striglia perché creare questa conflittualità che
Non contumace
Le energie lei
Vocazioni individuali a contribuire ma invece a dividere
A non costruire non dico necessariamente a distruggere ma a dilazionare nel tempo su una costruzione utile al bene della comunità dunque è indispensabile che il ci sottoponiamo a una sorta di profonda revisione culturale occorre una profonda rivoluzione della mentalità della professione perché nasca poi in una mentalità collettiva produttiva concludente
Perché si esca dalla inconcludenza dentro cui poi si abituano tutte le singole crisi che specifiche le crisi istituzionali le crisi professionali ma anche le crisi di grande dimensione siccome la crisi della finanza internazionale la crisi dell'economia
Per tutto questo
Io non posso come tutti d'altra parte quotidianamente facciamo
Che auspicare questa rivoluzione culturale
Questo impegno radicale
Di molta
Aree di mentalità e di abiti
Professionali
Per quello che poi sarà Lavinia
Responsabilità nell'ufficio che andrò a ricoprire io spero di mantenermi coerente con questi queste valutazioni che ho sempre fatto da cittadino
Par condicio ma io ho notato sul tema la par condicio non sono intolleranza tutta italiana perché non è riscontrabile in Paesi diversi dal nostro
Però Niero Egola che ci voglia allineare tutti nelle stesse chance di opportunità no
C'è una campagna politica una campagna elettorale sarebbe sleale conservare posizioni diversificate di partenza no
La par condicio significa soltanto questo
Si è voluto invece opporre a questo che è un regime ripeto non contestato in nessun'altra parte del pianeta si è voluto porre la naturale
Diversità perché si è detta appunto leale trasparente di atteggiamenti non solo di singoli ma di strutture schierati però contro ma le strutture dell'informazione fino a prova contraria ci dicevamo tutti fino all'altro ieri cioè prima di queste ultime campagne elettorali che erano vincolate
Alla correttezza dell'informazione dei cittadini corrispondono ad un diritto costituzionale i cittadini ad essere informati in maniera leale e corretta se le strutture informazione invece si schierano non in forma stanno propaganda
Questo è il punto fanno propaganda allora per una campagna elettorale
E funzionale a campagna elettorale fare propaganda perché tutti la faccia con le stesse opportunità
E non partendo da posizioni forse squilibrate perché a quel punto la propaganda diventa pura falsificazione questo è il mio punto di vista grazie grazie buon lavoro arrogante per l'informazione e l'editoria io do la parola al presidente la federazione degli editori Mario Ciancio Sanfilippo che salutiamo
E mi consenta di fare una domanda proprio per rendere il dibattito consentito consentita noi abbiamo imparato come sindacato dei giornalisti a considerare la Federazione gli editori non solo come un interlocutore col quale discutere dialetticamente ma sappiamo che ci sono delle cose con le quali e per le quali discuteremo si discute insieme accanto lo diciamo colori e ci sembra questa un'occasione con lei per la prima volta oltretutto però ecco la domanda è fino a che punto lei ritiene che lo strumento del quale poi si discute il contratto di lavoro non sia estremamente limitato
Il rimanente e limitato limite non può essere ricondotta la grande materia poiché riguarda il mestiere del giornalista il mestiere dell'editore
Tutta all'interno di un contratto di lavoro sono pienamente d'accordo su questo evidentemente no io vorrei alzare il tono superare il contratto nel rapporto tra giornalisti ed editori
Non è un caso che la Federazione editori abbia da vent'anni
Come presidente un giornalista come Giovannini che è stato il più grande presidente della Federazione editori prima di Lucera Grandotto anche lui grande giornalista io invece faccio giornalista e l'editore quindi cercò di conciliare
Le due situazioni cosa molto difficile devo dire che in quello che hanno detto Del Boca e serventi io mi ritrovo pienamente ci sono stati alcuni argomenti che rigori parlare io non che parlasse poteva venire al nostro congresso un l'unica l'unica nota mi dispiace che il ministro Maccanico non si sia presente che ho trovato in tutto questo sintattico l'interessante dibattito è stata quella della scomparsa degli editori puri che lui preconizziamo francamente io non sono d'accordo secondo me qui è mancata un è mancato un punto fondamentale noi parliamo di crisi ma dobbiamo parlare di crisi della carta stampata perché gli altri mezzi non sono in crisi
Qui c'è un rapporto fondamentale anomalo solo in Italia sulle risorse sulla distribuzione delle risorse
L'Italia è il Paese in Europa purtroppo assieme solo alla Grecia che ha un rapporto di sessanta e più delle risorse al mezzo televisivo ai mezzi televisivi e il trentotto alla carta stampata in generale
Non vorrei leggere le cifre degli altri paesi perché sono scandalose rapporto è perfettamente diverso andiamo dal settanta per cento alla carta stampata il Venezia
Al sessanta in Francia e così via questo cosa vuol dire vuol dire che in Italia abbiamo un problema fondamentalmente diverso dagli altri che il problema della concorrenza tra la televisione la carta stampata
Su questo dobbiamo essere chiarissimi la televisione fa la parte del leone
Qui si lamentava qualcuno dicendo noi non siamo stati protagonisti assolutamente gli editori non solo non sono stati protagonisti ma si lamentano per un'assenza da parte del governo dei governi passati di attenzione vorrei citare un esempio microscopico dati c'è da un anno e mezzo c'è un decreto che stanzia trentacinque miliardi
A favore delle imprese che intendono rinnovare tecnologicamente le loro aziende questo decreto già firmato già finanziato eccetera non si attua solo per problemi burocratici
Questo è l'esempio che come dire dimostra un'attenzione che non c'è nei confronti della stampa
Io ho sentito ho sentito parlare di notazioni interessantissime le due Commissioni la commissione permanente il forum sui problemi della comunicazione sono tutte cose che ci vedono consenzienti anzi felici di tutto questo
Però dire soltanto che queste cose vanno fatte in un futuro non basta il problema è immediato
E dobbiamo cercare di rendere immediati alcuni provvedimenti
Si parlava di un albo per quanto riguarda la professione e per gli editori io sono pienamente d'accordo questo credo che sia uno dei presupposti per evitare gli avventurieri del settore per evitare che ci siano come diceva dal Boca
Addirittura degli hai fatto degli sgangherati editori gli editori sgangherati fanno danno all'editoria il problema è diverso il problema è che nell'editoria si concentrano poteri economici molto forti
Ed allora se vogliamo difendere questi editori puri ancora rimasti in Italia li dobbiamo difendere aiutando la loro economia perché la vera indipendenza del giornalista si conquista nelle aziende economicamente validi se c'è un padrone che deve rimettere alla fine dell'anno in sesto i bilanci questo alla fine vorrà anche comandare
Bene io credo che ci siano alcuni provvedimenti che possono essere presi in piena concordia fra tutti
E i provvedimenti essenzialmente riguardo la comunicazione del pubblico vorrei citare a tal proposito un esempio quello della provincia di Torino
La Provincia di Torino ha stabilito in una nel suo statuto l'articolo settantasei dove prevede che qualsiasi delibera di spesa debba trovare la copertura non solo per la spesa ma anche per l'informazione
C'è un principio del genere viene attuato in Italia questo principio contribuirebbe alla soluzione anche della disoccupazione nel settore giornalistico perché qualsiasi
Ente pubblico obbligato a comunicare sentirà il bisogno di avere dei professionisti al fianco per potere comunicare nel modo adeguato
La prospettiva dei giornali quotidiani non è rosea in Italia purtroppo questo coinvolge anche i giornalisti qui si parla di problemi di giornali che effettuano riduzioni di personale e così via non questi problemi sono risolti soltanto nel momento in cui i giornali tornano a guadagnare perché l'obiettivo degli editori e quello di fare cultura di difendere la democrazia eccetera e tutto questo avviene solo nella libertà economica grazie
Grazie al presidente della Fieg
Io vorrei avvertire un o tutti forse l'avrei dovuto far prima che questo confronto questo incontro era previsto
Diciamo diviso a metà fra mattina e pomeriggio ma invece abbiamo pensato stamane di cercare di fare uno sforzo di concludere in mattinata
Per questo io vorrei ora dare la parola al sottosegretario alle Poste Vincenzo vita poi chiamerei al microfono Mauro Masi e poi comincerà e una fase diciamo di confronto alternando fra
Deputati senatori responsabile informazione all'interno del Parlamento e colleghi amici di altre organizzazioni sindacali di approfitto per salutare Marco Giudici mi dispiace di non aver visto e salutato tutti ma insomma continuano a farlo Vincenzo vita
Il mio è un un saluto
Il ministro delle Poste
E già autorevolmente intervenuto col ministro né un saluto anche cosa ormai non più giovane partecipanti a queste importante la battaglia di cui l'iniziativa di oggi una tappa rilevante mi pare molto condivisibile l'impianto che è stato dato al lavoro di questa mattina
è stata anche l'occasione per
Aprire confronto ravvicinato alla vigilia di scadenze molto delicato e molto importanti io mi limito a fare due considerazioni una come dire di carattere generale quella cosa che chiamiamo scenario per una cosa invece concrete operativa che attiene alle riforme da fare ma una generale
Ora non mi soffermo sull'antico dibattito sull'editore puro se esiste non esiste
Credo che sia facilmente risolvibile
Il dilemma se ci mettessimo in una logica
Di ieri
O di un ieri che ormai possiamo quasi dimenticare credo che il problema forse più delicato che riguarda il mondo editoriale il mondo della comunicazione
Tanto dal lato di chi fa l'imprenditore tanto dal lato di chi vi lavora nelle diverse categorie che riguardano il sistema
Così oggi
Immaginare
Un quadro di regole che possa permettere che quella straordinaria occasione
Che è la convergenza multimediale possa essere
Determinata secondo
Una rete democratiche non invece una rete autoritaria
Io non appartengo alla scuola catastrofista e non credo che lo scenario tecnologico ancorché il pieno di insidie vada necessariamente ineluttabilmente verso la chiusura
Della sovranità verso élite che non comunicano ma piuttosto accumulano nuovi poteri anche in virtù della grande capacità comunicativa dei mezzi
Di diffusione
Che si stanno determinando nel quadro tecnologico
Ritengo che vi sia invece una notevole e fondamentale
Potenzialità di evoluzione democratica
Della nostra società
Di allargamento arricchimento dei suoi saperi
Di costruzione anche di nuova coscienza
All'altezza del periodo storico che stiamo vivendo noi da protagonisti
Parlo latro mente con molta umiltà credo tutti quanti collettivamente di un grande cambiamento di cui libri di storia poi ricorderanno
I tratti essenziali io credo che lo dobbiamo vivere con questo spirito vedete
Un po'come quello che tanti anni fa ormai gli anni corrono purtroppo veloci accompagnò quella grande stagione di riforme che portò alla riforma della RAI portò poi la riforma dell'editoria portò ad alcune occasioni anche fondamentali nel mondo del lavoro ecco oggi consegno diverso credo che possiamo vivere un altro momento così rilevanti
E crederci innanzi tutto noi
Diverso è sono le storie le culture le collocazioni istituzionali sociali riprenditi re sindacali
Gli orientamenti tutti quanti ovviamente rispettabilissimi però credo che questo senso
Direi quasi il punto storico credo debba essere comune noi stiamo vivendo un passaggio e dobbiamo trascinare l'Italia verso questo passaggio
Tutti quanti guardate una di quelle occasioni non facilmente ripetibili la storia non si ripete mai
Se non naturalmente in farsa come qualcuno ci ricordò ma non si ripete mai nei suoi momenti più delicati ecco oggi è in corso questo processo vuol dire quindi accompagnare un passaggio di frontiera
Attraverso alcune scelte di fondo il ministro Maccanico le ha delineate rappresentato il Progetto in questa duplice veste più grande più piccola è stato già detto ma io vorrei sottolineare una cosa
Ho pensato molto l'intervento del nuovo Garante dell'editoria della diffusione a qui faccio tanti sentiti sicuri perché si trova in una collocazione non facile
Assolutamente
Delicata per la nostra vita
Civile democratica ecco mi riferisco proprio uno se lo storico li faceva noi non dobbiamo più in un Paese che vuole essere moderno evoluto avere paura delle regole
Perché l'assenza di regole negli anni ottanta ha prodotto una situazione di grande arretratezza piuttosto che liberare forze di mercato
Piuttosto Chiomenti Tare lavoro e lavori nella comunicazione ha concentrato nel concentrare ha diminuito tanto i flussi delle risorse
Molto puntuale l'osservazione fatta dal presidente della FIEG
Quanto le stesse capacità di espansione non ci siamo resi conto vedendo l'esperienza degli altri Paesi nel preparare quei testi
Di legge con le proposte di legge che invece un buon sistema di regole non una struttura normativa capillare occhiuta ma un buon sistema di regole poche semplici chiare favorisce l'allargamento del mercato
Quando negli Stati Uniti un giudice divise in sette letti enti sto grande colosso quelle sette furono chiamate Baby Bells tutte quante una per una divennero dei grandi gruppi
Quando si è discusso in altri Paesi
Del nostro continente di antitrust si è compreso da parte anche dei grandi gruppi che si andava verso un'evoluzione di quei sistemi e non verso una restrizione dell'opportunità di mercato
Credo che questo debba significare tanto
Debba significare il concorso da parte di tutti a un riassetto del sistema che sia fondato su alcuni grandi principi che possono servire da autostrada dentro cui lo sviluppo si possa determinare sul serio
Vedete le regole antitrust sono come i semafori in una città
Certo spesso ci si ricorda
L'Antitrust non è tutto appunto con i semafori se Maffi non sono tutto si può continuare a vivere bene o male a prescindere dei semafori ma se non ci fossero i semafori una metropoli io credo che nessuno di noi potrebbe nemmeno uscire di casa
E questo mi pare un punto fondamentale poche regole un'autorità di sistema che possa innovare profondamente il Governo gli indirizzi grandi indirizzi dell'evoluzione ecco vivendo e facendo vivere questo passaggio di epoca tecnologica produttiva come un momento storico da non perdere
E quando diciamo appunto editore puro editore puro credo che dobbiamo rinnovare anche persino il nostro linguaggio oggi dobbiamo comprendere come l'autonomia della comunicazione questo principio sacro e inviolabile possano essere ricollocato
Pensato nell'evoluzione multimediale in cui purezza impurità sotto il profilo Mediolanum Gico saranno certamente da leggere con una lente un po'nuova è un po'diverso e credo che questo tema ci riguarderà da vicino
Non solo nei prossimi anni ma nelle prossime settimane ecco lo sforzo che dobbiamo fare ma
Volevo chiudere con questo mio saluto non
No no da aggiungere se non come dire in un impegno di lavoro
Poche affermazioni e spero parecchi fatti potremmo poi produrre diavoli in un confronto sempre presente tra di noi ecco volevo fare una considerazione
Sapete che ognuno di noi Cia
I suoi punti
Un po'più scoperti ecco vedete io sono molto gratificato di questa opportunità che ho avuto anche
L'esperienza di parteciparono compagine governativa un governo che ha grandi ambizioni credo vada
Accompagnato con una giusta speranza
Di cambiamento del Paese ed io mi porto però dietro
Una piccola memoria storica
Non solo i tanto quella di cui qui si è parlato anche se ne è accennato ma mi piacerebbe tanto poter contribuire e più di un cenno cene progetto di legge per cui stiamo in questura lavorando a ridare valore futuro dignità
All'emittenza radiotelevisiva locale
Questa piccola sorella povera un po'tenuta ai margini
Un po'strumentali Zatta qua e là
Nel corso di tante
Iniziative di legge
Che credo Verde debba diventare invece una delle gambe del nuovo sistema laddove il sistema si va internazionalizzare Ando per converso si va localizzando è un processo storico e tecnologico
E quindi a partire da qui io credo che un'idea del locale che non sia più un fardello imbarazzante di un passato giovanilistico
Ma si è invece una risorsa per lo sviluppo della comunicazione anche in termini di nuovi lavori vedete la Federazione della stampa fatto passi avanti importanti
Nella riflessione sui lavori che la comunicazione oggi credo siamo a un tratto
So di parlare a orecchie attente a questo tema
A un tratto anche dalla individuazione vedete fuori dal discorso un po'generico
Sui mutamenti del lavoro la comunicazione Cocchia contratto dall'individuare ormai figure professionali che possano allargare la stessa professione giornalistica e possono diventare attori anche di una come dire nuova soggettività
Che superi anche lavoro nero
Precari atti eterni
Forme di sfruttamento ingiusti in una società civile moderna ecco l'emittenza locale radiofonica e televisiva può diventare finalmente un soggette un protagonista anche attraverso alcune misure che ne abbia immaginato
E che potrebbero essere in un confronto che stiamo facendo con l'esecuzione delle emittenti anche una delle piccole vanità tanto piccole novità dello spirito riformatore che abbiamo voluto intraprendere vivere io vi ringrazio molto e che mi auguro anche che sia da instaurare tra di noi anche un un metodo come dire diverso
Non tanto e solo entità che si guardano si scrutano per poi ogni tanto
Punzecchiare sì oppure magari un po'genericamente così abbracciarsi ma un confronto molto dialettico molto vero molto serio
Che contribuisca insisto a fare del nostro Paese un protagonista dello sviluppo della comunicazione grazie
Grazie a Vincenzo vita sottosegretario alle Poste e allora partire da ora io chiamerei alternandoli una pesante del parlamento una pesante delle organizzazioni sociali e chiamerei per premio Fulvio Fammoni
Nuovo segretario confederale della CGIL per quello riguarda il settore delle comunicazioni anche a Luís salutando lavorando di buon lavoro fare una domanda visto che il segretario dalla Federazione nazionale la stampa
Ha parlato tra virgolette di una possibile alleanza strategica con le altre organizzazioni sindacali naturalmente ciascuno per ciò che rappresenta per gli iscritti che rappresento Fammoni è possibile
Confesso che sarei partito da lì e che senza la domanda che la proposta ma la notizia era quella
La proposta che avanza
Serventi Longhi nella sua relazione
Col quale confesso di avere anche avuto qualche colloquio preliminare prima della giornata di oggi
è una proposta che noi vediamo con grande attenzione una fase nuova di rapporto fra Federazione della stampa CGIL per quanto ci riguarda ma credo possiamo parlare tranquillamente di CGIL CISL Euwe
è una proposta che io credo debba iniziare ad essere verificata sul merito
Delle questioni che dobbiamo affrontare
Ma al quale così dico subito come la penso dobbiamo io credo dare uno sbocco concreto uno sbocco positivo
Lo sbocco immediato che io mi permetto di proporre naturalmente se sui temi di merito sia quelli generali sia quelli più propriamente contrattuali occupazionali e quello di un'attualizzazione di una rivisitazione del vecchio protocollo di consultazione che in qualche modo CIA da tempo tenuti accomunati ma con percorsi non sempre vicendevolmente soddisfacenti e credo che quindi un'iniziativa di merito su questa questione sia auspicabile noi raccogliamo sediamoci attorno a un tavolo e verifichiamo il merito di queste di queste questioni
D'altronde io credo che questo sia ovviamente interesse comune
E di utilità comune visto che la comunicazione e e diverrà sempre più crocevia decisivo per esercizio pieno della democrazia della conoscenza della cultura ma anche uno degli elementi trainanti dello sviluppo economico di questo Paese
E che quindi andrà governata e noi dovremo concorrere a questa questione
Sia dal punto di vista delle regole generali la discussione che si sta facendo oggi il disegno di legge che sta predisponendo il ministro è che qui c'è lo strato
Ma insomma per quanto ci riguarda vicendevolmente anche per quanto riguarda la questione delle politiche industriali occupazionali dell'organizzazione del lavoro e del tempo e quindi mi pare che questa sia la questione che assieme possiamo affrontare
Rapidissimamente sul merito delle cose che sono state dette anche qui vedo punti di contatto che possono facilitare questo tipo di percorso comune
Il giudizio che viene dato sul nuovo consiglio di amministrazione della RAI sia sul metodo seguito
Sia per le personalità che sono state chiamate a far parte di quel consiglio di amministrazione che io mi permetto di ospitare come hanno già fatto molti significhi do una nuova fase di produzione culturale
Per quanto riguarda l'ente pubblico radiotelevisivo
Pur sapendo dando questi giudizi positivi
Sul metodo e sulle nomine che comunque un problema di riassetto legislativo che per l'indisponibilità fra le varie forze politiche non si è riusciti a concludere in questa fase è un tema che rimane sul tappeto e che dovrà comunque essere affrontato
Mi pare anche ci sia un'identificazione comune su questa sede istituzionale di confronto
Che voi chiamate una sorta di consiglio nazionale della comunicazione che devo ammettere con puro atto di fortuna nella nota unitaria che noi abbiamo inviato alcuni giorni fa amministravamo già chiamato Forum
Per l'informazione per la comunicazione ma mi pare che intendiamo sostanzialmente lo stesso tipo di organismo col quale dialogare sul merito di queste questioni
Dico anche che per quanto riguarda la questione delle regole sia il tema dell'Authority sia la questione della normativa antitrust mi pare che siamo su posizioni estremamente estremamente vicine anche noi condividiamo l'ipotesi di antitrust unica articolata dei vari settori compreso il tema dell'editoria all'interno della unica antitrust che viene che viene che viene fissata anche noi pensiamo che per quanto riguarda la normativa che per quanto riguarda la normativa antitrust occorrono delle regole adesso non ha fatto compiuto come abbiamo conosciuto in un in un recente in un recente passato
Mi permetto di aggiungere alla discussione finisco subito un paio di temi di ragionamenti sul quale vorremmo assieme anche da questo punto di vista ragiona
Naturalmente voi verificheremo anche sul punto specifico è accennato del disegno di legge
Che fortunatamente qui è stato annunciato unico pur con la possibilità di uno stralcio per quanto riguarda i temi più i temi più urgenti il capitolo specifico che riguarda il servizio pubblico la RAI che viene annunciato come specifico capitolo all'interno Panis permetto di sollevare una questione che fa parte di alcuni temi che il ministro ha sollevato nell'audizione che ha fatto alle Camere su questi su questi temi
Mi riferisco alla questione della libertà di espressione del cittadino dei conseguenti per corsi di alfabetizzazione che quello di produzione delle nuove tecnologie sono certo necessari mi riferisco alla questione della privacy dei cittadini della tutela dei minori della tutela dei diritti che fanno parte di alcune delle dichiarazioni che il ministro ha rilasciato durante questa audizione che per noi sono un tratto importante delle caratteristiche che la nuova legge dovrà in qualche modo dovrà in qualche modo determinare uso e allora mi permetto di suggerire su questo non lo faremo ma probabilmente anche comunemente che c'è una altro soggetto che si chiama Autonomie locali che noi dovremmo fare entrare in campo in questa discussione anche perché se sarà confermato la legge affiderà compiti importanti di autorizzazione
Al sistema delle Autonomie che in qualche modo potranno essere anche elemento regolatore per quanto riguarda l'insieme di queste questioni finisco
Con una questione prettamente sindacale
Di regole c'è molto bisogno liberalizzare
è possibile privatizzare possibile naturalmente le regole sono la parte propedeutica a questo tipo di attività ecco in questa situazione in cui molto viene regolarizzato rispetto al recente passato io mi permetto di dire
Che l'unica cosa del tutto deregolamentata non può restare il lavoro
L'unico elemento di competizione non regolamentato non può restare il lavoro e naturalmente qui c'è un ruolo dei contratti dei contratti di lavoro ma c'è un ragionamento anche fra i diversi settori
Che si faranno concorrenza in questo nuovo mondo delle delle tecnologie delle diversità profonde contrattuali che riguardano l'inquadramento degli operatori nei diversi settori
Che deve diventare oltre che nella nostra autonomia iniziativa contrattuali uno dei punti caratteristici
I nuovi elementi di regole di sostegno che devono caratterizzare anche di questo punto di vista il futuro della discussione sulla Società dell'Informazione vi ringrazio
Grazie al buon lavoro Fammoni guiderà veniva al microfono Giovanni Bianchi presidente del partito popolare italiano che da qualche mese anche noi affonda la sua attenzione dei problemi della comunicazione
Ci sembra forse di poter dire ora voi bianchi che forse il Parlamento finalmente nella sua storia come mai in passato
Si sta avvicinando era sul tavolo i problemi della comunicazione
Allora parto dal cui si non ne può fare a meno meno male e dico la ragione
Ha ragione questa
Una comunicazione assentata di audience
è chiamata
A praticare l'ascolto l'abbiamo bisogno per portare avanti questa democrazia
Come dire direi a riattaccare i fili di ritrovare le connessioni
Termine antico di dialogare
Di ascolta
E credo che questa sia un poco al la ragione questa anche la più nobile
Di un bisogno di governabilità quindi di un bisogno di e quotidianità della democrazia dentro
Una situazione mi pare addirittura quasi banale osservarlo adesso che presenta questo settore come strategico così solo strategico ma anche incalzato
Turbato dalle trasformazioni nel così forse in nessun settore come in questo il turbo capitalismo di Luttwak sta trovando la a maniera ad incalzare di produrre continuamente trasformazione infatti non ce ne accorgiamo ma quando si affronta il tema secondo me positivamente risolto avviato a soluzione
Della Rai del consiglio di amministrazione con quel tipo di competenza
Ma perché il Parlamento è interessato perché se c'è una faccia più interessante di questo essere strategico del settore della comunicazione nel rapporto con la politica
Se la politica per gran parte governo dagli aventi le cose dette stamattina e penso all'intervento
Così come dire così figurativo per fino né del presidente dalla Camera
Il problema non è soltanto che essi rappresentino alcune cose anziché altre che vi sia un difetto di proporzioni che e e si enfatizza il conflitto la magari dove non c'è e si lascino per una serie di altre cose
Il problema è che tutto questo produce effetti reali
La sociologia conosce quello che chiama impropriamente un teorema così alto teorema di Thomas che recita semplicemente una verità che è questa
La rappresentazione o l'acquisizione di un fatto irreale produce comunque fatti reali
Quindi la apolitica si trova molto spesso a governare degli eventi che sono fabbricati magari a prescindere dalla stessa realtà o manipolando la realtà dalla comunicazione ecco perché è questo rapporto
è fondante in un momento come questo è la politica non se ne può disinteressato
Ha risposto così a una domanda un paio di osservazioni o doppioni credo e questo pone un problema deontologico
Non ero un Paese stracarico di moralistico resto
Ce ne fosse qualcuno in più Arrara visse è un Paese che il che piuttosto di morire di furbizia che di ingenuità e di trasparenza e quindi l'aver posto questo tema da parte vostra in termini di rettifiche di autodisciplina
Il CSM mi pare che dei giornalisti una figura usata da Del Boca dice comunque dice comunque un percorso è questo mi sembra un elemento secondo
Mercato
Questo Paese ha bisogno di più mercato ma il mercato è istituzione è pluralità di soggetti e regole o nel far West
L'abbiamo bisogno in questo senso di
Di più di più mercato
E credo e credo soprattutto intorno ad un tema così intriga qualora la pubblicità
La pubblicità che rischia di essere anche una sorta di editore occulto
Da questo punto di vista e che quindi determina tutta una serie di cose laddove l'informazione evidentemente non è una merce qualsiasi da questo punto di vista ebbene io credo che qui si tratti di portare avanti una riflessione mi veniva in mente
Una battuta di Adamo Smith proprio nella ricchezza delle nazioni quando diceva quando due imprenditori si trovano a cena già congiurano contro libero mercato io non ho nulla contro le cene fa parte
Da quella posta dal Comune però a dire ecco come il bisogno di regole da questo punto di vista sia davvero importante e voi faccia perbene ad affrontato ecco il discorso sull'Authority e sull'antitrust che mi sembra da questo punto di vista essenziale chiudo con una osservazione che è questa e siamo partiti dicendo perché questi temi interessano sempre più da vicino il Parlamento e quindi la politica
Se è rimasta
Una vocazione in qualche senso sintetica alla politica pur tra tanti specialissimi che la tirano da io credo che ci sia una riflessione ulteriore a fare tutto questo si tiene con il nostro sistema educativo
Perché lamentiamo tanto spesso aspettassi e di lettura
Altrove il figlio di Daria nota mi sembra quello col sistema formativo con sistema scolastico è una palla che rilancia da questo punto di vista
Perché la propensione a leggere o a non leggere per gran parte nasce da lì e quindi in questo senso mi pare di di dire ancora una volta come il settore sia strategico anche dal punto di vista formativo
In questo Paese va
Grazie ragionamenti anche code al microfono Sebastiano Sortino direttore generale della FIEG mi consenta Sortino di dire umbra un antico interlocutore sono cinque anni che secondo me Alba accampa spostato quel lume
Vorrei fare una domanda anche a Sortino
Perché mi pare che dal confronto di oggi oltre del ad alcune notizie alcune riflessioni importanti verso la comunicazione ci sia un ondeggiare fra problemi del mercato e problemi di una deontologia di chi fa informazione
Giornalisti ma anche editori
Esiste oggi una deontologia dell'editore credo che sia più importante quest'oggi che discuterà arrabattarsi se sono puri o non sono pure
Ma io su questo punto come su altri che sono stati per cortesia le in fondo scusami Sortino o una Odile silenzio grazie Susan come su altre che sono stati affrontati credo che sia necessario
Distinguere
Pur concordando sull'analisi pur concordando quindi sui fenomeni distinguere
E evitare di invertire il rapporto tra causa ed effetto
Io sono d'accordo quasi su tutto quello che è stato detto comprese lei le pesanti espressioni che sono state usate di Doris cantierati
Concentrazione selvaggio eccetera però bisogna riflettere se questa è la causa della crisi o se non è e di questo sono sicuro l'Effetto della crisi cioè il problema della de e con questo rispondo anche la domanda che mi fa ruvidi dico e e il problema della a figura del dell'editore
è un problema che è strettamente connesso alla esistenza di una mercato dell'editoria perché il sistema sta degenerando perché non ci sono nuovi ingressi
E non ci sono nuovi ingressi perché e difficile e o quasi impossibile mantenere in piedi una attività editoriale
Economicamente valida e quindi si lascia il campo a che cosa due cose uno la concentrazione perché la gente vende e l'altro l'improvvisazione cioè si crea lo spazio per operatori non professionali dell'informazione
Il io dico che noi dobbiamo difendere il pluralismo la pluralità delle in prese ma la dobbiamo difendere tutti i giorni non semplicemente la domenica
Le il pluralismo e la pluralità delle imprese si difende difendendo l'economicità dell'impresa editoriale è un discorso che abbiamo fatto mille volte che facciamo continuamente ma sembra che si questa questa raffigurazione dire attuale della realtà sia quella che si può fare tutto e poi intervenire perché il sistema non dei geni nel senso della concentrazione no non è così bisogna fare bisogna lavorare quotidianamente in tutti i settori in tutti i campi quello dei costi e quello dei ricavi
Perché il sistema sia in equilibrio dopo di che la mancanza di concentrazione o la mancanza di igiene dal di la qualità degli operatori verrà da sé
E a quel punto è lecito anche stabilire delle regole ma stabilire delle regole che impediscono di vendere
A chi perde e un non senso cioè devo i innanzitutto creare l'interesse ad avere l'azienda
E il primo dei problemi visto che l'occasione diciamo di questo incontro e il nuovo la nuova disciplina del settore televisivo
Il primo dei problemi e quello della competizione tra carta stampata e televisione non nascondiamoci non è inutile girare intorno al problema il problema fondamentale e questi e io tre numeri da darvi che sono che danno la misura del problema
Fatto cento nel mille novecentottantadue il volume in spazi tempi quindi giornali e televisione
Questo cento e diventato cinquecento per la televisione nel novantaquattro e diventato centosettanta per i i periodici è diventato centodieci per i quotidiani quindi io da lo stesso la fatto uguale il livello io il il livello si è moltiplicato per cinque nel settore della televisione
E e è rimasto quasi immutato nel settore della carta stampata ma ancora questo e direi che è meno drammatico il più drammatico quale che io nella settore della televisione il fatturato che da cento mi va a duecentosessantaquattro quindi cominciamo annotare il lo i gli spazi sono aumentati da cento a cinquecento i fatturati da cento a duecentosessantaquattro nel settore della carta stampata invece l'incremento di spazi e quasi identico all'incremento di fatturati cioè praticamente il prezzo della pubblicità sulla carta stampata e rima il prezzo unitario rimasto identico
E veniamo al numero finale
Che è quello dei prezzi medi cioè dei prezzi unitari del tempo televisivo rispetto ai prezzi unitari dei degli annunci sulla carta stampata
Bene sulla televisione fatto cento il prezzo medio nel mille novecentottantadue abbiamo nel mille novecentonovantaquattro sessantacinque
Cioè i prezzi medi nella televisione sono crollati in dodici anni del trentacinque per cento
Mentre tutto e indietro di dodici anni e triplicato o quadruplicato nel campo della televisione noi abbiamo un crollo del trentacinque per cento nel caso della carta stampata sono rimasti praticamente immutati da cento centodue rispettivamente per i quotidiani e da cento al novantuno per i periodici allora è questo il problema fondamentale se non si risolve questo problema tutto il resto cioè anche dire anche per fare delle efficaci giuste logiche misure antico concentrazioni antistress nel settore della televisione alla fine servono a poco se non si è risolto il problema di base che il problema della competizione pubblicitaria tra Latteri visione nazionale sottolineo
E l'atelier di e la carta stampata quotidiana e periodica il sistema della televisione nazionale sia pubblica che privata
Con quello che è stato chiamato un duopolio collusivo ma non tanto perché c'è stata collusione nelle politiche gestionali
Ma c'è collusione nelle sistema generale cioè RAI e televisione nazionale hanno creato un sistema che praticamente drena il massimo delle risorse del sistema pubblicitario
Per la carta stampata per le televisioni locali non c'è spazio non non ed nascondiamoci dietro le parole anche se si facesse la legge antitrust
Più efficace possibile si dicesse che uno non può avere non tre o sei o sette reti ma non può averne uno a non poterne venne povere solo mezza Mick con un sistema di e risorse pubblicitarie così squilibrato noi non riusciremmo a sembrare il problema della competizione tra carta stampata e televisione l'architrave del di un sistema equilibrato e quindi anche di un efficace sistema antitrust
E una disciplina dell'affollamento pubblicitario i dati che il presidente della Fia che a appena citato cioè la enorme l'enorme divario che esiste fra l'Italia e tutti i Paesi europei Merola cresce e tutti i Paesi del mondo cedente occidentale
E Colle che ci porta a livelli un semplicemente che ritrova Abbili nel Sud America e in alcuni Paesi asiatici è un qualche cosa che non può essere negato che non può non essere di evidente considerazioni e questa considerazione e quindi quella della di necessità di intervenire per riequilibrare il sistema per ridare spazio ai mezzi al ai mezzi diversi dalla televisione nazionale sull'affollamento che significa
Intervenire sull'affollamento intervenire sull'affollamento può significare una cosa semplice che è quello di ridurre gli spazi destinabili agli spot pubblicitari
Ma questo è solo una parte del problema intervenire sull'affollamento significa intervenire anche sulle modalità di presentazione della pubblicità
Noi abbiamo fatto e perduto una battaglia su tutti i sistemi alternativi alla pubblicità tabellare
Lei e televendite fin tenete le vendite non quelle vere nelle quali c'è un soggetto che utilizza la televisione
Come negozio ma la televendita finta che in realtà una spot pubblicitario fatto con la scusa di vendere pochissime
Confezioni di quel prodotto ma che serve in realtà a diffondere la fama il nome la cui notorietà del prodotto perché si è comprato né nel nei canali commerciali norma
Il problema delle telepromozioni adesso sta scoppiando il caso no interviene ho visto ci sono il Che c'è l'ordine c'è ci sorge la magistratura ci sono il caso è scoppiato ma noi e sei anni che diciamo che il principio della netta distinzione tra il programma e la pubblicità è un principio che non si sarebbe dovuto travalicare mai
Che non bisognava consentire che la pubblicità potesse esser fatta
Nello stesso contesto nel quale viene fatto il programma dagli stessi soggetti nel perché presento nel programma dagli East dagli stessi
E conduttori addirittura di programmi di informazione tutto questo lo lo glielo abbiamo detto da cinque anni adesso scoppia il caso ci si accorge che qualche cosa non funziona in questo sistema in cui un signore che sta presentando una trasmissione a un certo punto senza cambiare nemmeno la cravatta senza cambiare nulla del suo studio e con la sua stessa faccia comincia a consigliare alla gente di consumare un certo prosciutto o un certo Caffé
Tutto questo e il il problema sembrano problemi rispetto ai grandi temi
Della concentrazione della libertà sembrano problemi piccoli e in realtà sono i veri problemi
E il non partire da questi problemi che perpetua la situazione ed è per questo che io ho sentito con molta preoccupazione
Il principio dello stralcio perché sono sicuro della buona fede del ministro quando dice
Noi presentiamo tutto insieme e e quella e la volontà complessiva del governo quello è quello che noi vogliamo far sì ma nel momento in cui si comincia a parlare di stralcio vuol dire che per lo meno ci sono due tempi
Il tempo delle grandi cose e il tempo delle piccole cose ora io temo che riservare una corsia privilegiata alle grandi cose significa risolvere ancora una volta il problema nel senso del grande disegno della grande spartizione di potere della grande del grande equilibrio fra i grandi sorge significa ancora una volta dimenticare quello che invece non ha avuto dignità di soggetto in questo dibattito cioè la carta stampata cioè la televisione locale
Grazie
Grazie a Sebastiano solo fino mentre viene al microfono Sergio Bellucci responsabile di Rifondazione Comunista io volevo le persone lo giù in fondo ancora per cortesia si sentono le voci fin qua
Volevo segnalare anche che purtroppo non sono venuti erano stati invitati erano prove sull'intervento sia Gianni Letta di Forza Italia che Paolo Romani che Storace di Alleanza Nazionale vorrei fare una sottolineatura
Prima che Bellucci parli non so se lavora raccogliere prima Violante il Presidente della Camera
Ricordava
Io ho detto anche giustamente di casi in cui i giornalisti vanno alla ricerca delle critiche degli scontri presunti ma devo dire che se io fossi o fare un servizio questa mattina
Avrei trovato qui dentro avrei trovato un clima idilliaco e sarei andato invece alla ricerca di qualche contrasto sono avessi sentito se partiamo Sortino poco fa
Forse l'avrei dovuto non dico inventare ma insomma l'avrei cercato fra le pieghe è così c'è un idillio ma o forse no non lo so so che
Credo che è uno dei problemi in generale della comunicazione nel mondo e quindi anche nel nostro Paese sia quella dell'espulsione dei conflitti dei quelli che attraverso la società dei problemi concreti materiali
E forse è vero c'è una rappresentazione del conflitto del ceto della politica più che altro non si guarda invece ai conflitti reali che attraversano il corpo
Delle società avanzate
In questo senso forse qualche conflitto viene inventato delle volte all'interno del mondo della politica
Qualche volta però ci sono esclusioni ad esempio fortissime di posizioni che sono critiche in conflitto con la maggioranza delle posizioni che vengono espresse devo dire che Rifondazione da questo punto di vista credo che sia tra le forze più discriminante da questo no quindi potremmo presentare dei libri bianchi dei dossi era lunghissimi
Ma io vorrei partire per fare una riflessione brevissima su un dato che veniva qui proposto dal segretario Serventi Longhi mille cinquecento giornalisti in cassa integrazione
Io vorrei aggiungere
Qualche altro dato
In questo mondo della cosiddetta convergenza tecnologica che questa mattina è stato man delineato da molti interventi anche dal ministro Maccanico
Dodici mila più o meno esuberi nel settore delle TLC programmati nei prossimi tempi migliaia di posti di lavoro che vengono perse nel settore delle infrastrutturazioni precarizzazione di molte fasce di lavoratori
Alcune migliaia di espulsioni nel campo dell'informatica
Il nostro Paese si sta predisponendo
All'avvento di questa che viene definita la nuova fase dello sviluppo della società dell'informazione con l'espulsione proprio in questo settore che dovrebbe garantire forse unico tra i settori qualche possibilità di chance di sviluppo
Espellendo e precari Zenden marginalizzate do migliaia e migliaia di lavoratori
Ora ovviamente questo che è un problema che attiene certo alla capacità industriale del nostro Paese ma anche alle regole che devono governare
E questo settore perché probabilmente sono alcuni alcune caratteristiche delle regole che abbiamo che consentono o permettono o spingono verso questo tipo di ristrutturazioni al ribasso
C'è un problema che attiene ovviamente alle
Alla politica c'è un problema che si tiene anche al mondo sindacale quindi stamattina mi è sembrato che ci sono sei dei passi in avanti nel dialogo tra il i lavoratori della comunicazione il mondo giornalistico
Che io saluto con molto interesse anche se sarei meno contento dello stato dell'arte nel quale ci troviamo
Problema delle figure professionali nell'ambito della comunicazione non è ancora risolto
Per quella natura classica di differenziazione che era il mondo pre digitalizzazione pre avvento Società dell'informazione l'abbiamo ancora problemi contrattuali che affliggono il rapporto tra Stati e carta stampata immondo radiotelevisivo classico
M'immagino quando dovremo andava fa ad affrontare da qui a brevissimo tempo l'avvento delle nuove figure professionali che attraverso le tecnologie digitali metteranno in discussione gli assetti non solo contrattuali e professionali ma probabilmente anche gli assetti produttivi
Domando cosa accadrà per esempio domani quando una singola persona all'interno alla propria casa potrà mettere un'offerta per le una offerta informativa
Una finestra aperta sul mondo produrrà l'informazione
A tutti i soggetti che vogliono acquistare quell'informazione dalla propria casa come singolo cittadino
Senza nessun tipo di controllo senza nessun tipo di verifica dell'informazione che viene messe in Rete
Senza quella capacità di definire un prodotto informazione che la storia in qualche modo codificato così fino a oggi
Quindi abbiamo problemi grossi abbiamo problemi grossi per definire le regole di questa convergenza tecnologica non lo scenario globale che sono problemi industriali quindi definizione del settore sono problemi deontologici professionali per chi farà comunicazione sono problemi relativi alla libertà individuale di accedere alla comunicazione di fare comunicazione ma anche di tutelare la privacy il diritto alla
Riservatezza
In questo senso credo che un po'qualche passo in avanti questo governo comincia fa ad esempio l'autorità unica per il settore
Complessivo della convergenza tecnologica è un passo sicuramente significativo auspicabile certo bisogna capire che cosa deve fare questo tori da noi ad esempio non abbiamo ancora visto il testo ma ad esempio un'autorità che abbiano una capacità di legificate in qualche modo la vediamo con molta preoccupazione perché riteniamo che il Parlamento debba mantenere quella specifica capacità che nella costituzione di affinità
Ad esempio c'è il problema dell'Autorità informatica
Servirebbe capire se nel Progetto l'Autorità informatica che attualmente oggi è presente converge in questa struttura oppure rimane una autorità parallela
Noi saremo perché questa autorità convergenze perché l'informatica non può restare fuori se non c'è fuori lo spettacolo non ci può essere fuori neanche l'informe
Ma ad esempio vorremmo capire fin da adesso il
Annuo i nuovi assetti dell'autorità di garanzia
Che cosa faranno per questo abbiamo in questo senso investito anche il Governo con una interpellanza cosa faranno per questo settore della televisione a pagamento via satellite che in una fase di a regolamentazione rischia di generare un nuovo assetto assolutamente monopolistico in mano ad un solo soggetto che guarda caso ha un assetto societario
Che è intrecciato con il nuovo il monopolista privato del pezzo della televisione generalista quindi vorremmo capire se su tele più ad esempio prima che ci sia una Avvento che debba essere poi registrato dal mondo della politica e dalle istituzioni come un avvento di mercato che non si può più regolare
Ci siano delle regole che impediscano la codifica di un nuovo monopolio
In buona sostanza non siamo perché in questa fase si faccia una scelta di politica industriale
Per il settore della convergenza tecnologica che riguarda evidentemente la carta stampata l'editoria classica la televisione New Media
E una politica industriale per questo settore in Italia ha bisogno di scelte che prendono atto di due di due di due livelli assolutamente non eliminabili dallo scenario il primo è quello della globalizzazione il secondo è quello della realtà produttiva italiana
Nei settori della convergenza tecnologica
Ora credo che sui processi di globalizzazione non si possa assolutamente che prendere atto che nel mondo questo processo soprattutto nel settore dell'età comunicazione è praticamente inarrestabile
Ma come stare con la nostra industria nello scenario della globalizzazione qui abbiamo due tipologie distratte una e già quella che in qualche modo è prefigurata dalla scelta di media sette con la creazione di alta con noi siamo per un altro tipo di distratta non siamo per la finanziarizzazione delle nostre aziende l'internazionalizzazione dei capitali
Fatte tra l'altro con industrie che hanno una capacità produttiva di no Audi prodotti e di servizi
Che incommensurabile rispetto a quella che le nostre aziende sanno mettere in campo perché altrimenti nel giro di pochissimo tempo né ci troveremo con la nostra capacità produttiva totalmente come dire risucchiato dagli interessi di queste grandi multinazionali noi abbiamo qui una chance
Quella di dotare il nostro Paese
Di quella che definiamo una galassia multimediale con un progetto industriale preciso che parta dallo specifico produttivo della delle nostre aziende quindi dal settore della telefonia per come si è determinato nella storia di questo Paese
Per il settore informatico per quello che e per il settore radiotelevisivo
Per come si è costruito in questi quindi ultimi quindici anni questo ci porta subito ad un'osservazione molto semplice
In tutti e tre i settori abbiamo tre pezzi pubblici che sono assi portanti di questi settori
Allora per dotare il nostro Paese di una primo grande volano una prima massa gravitazionale in grado di competere sullo scenario globale dobbiamo dare a questi tre pezzi una strategia unitaria di convergenza tecnologica un progetto industriale che sappia mettere questi tre pezzi in grado di competere sullo scenario globale
Richiamando in tornasse proprio per questa capacità gravitazionale tutte le aziende private di informazione che saranno in grado di interagire con questo progetto
Ovviamente per fare ciò
Bisogna evitare come dire gli innamoramenti
Assolutamente come dire esterofilia del così fan tutti siccome tutti privatizza non bisogna privatizzare no qui bisogna dare un progetto industriale alle nostre aziende altrimenti altrimenti il rischio di una
Colonizzazione culturale industriale sarà fortissima
Ci sono poi altre cose da fare Mina avvio alla conclusione
Condivido molto l'ultimo intervento della FIEG sul probante la pubblicità vorrei inserire soltanto un bene abbastanza diciamo mi convincono molte delle soluzioni che qui sono state post vorrei aggiungere un problema che hanno che che abbiamo noi come nel mondo politico ma credo anche immorale il mondo imprenditoriale quella della definizione
Finalmente nel nostro Paese del cosiddetto costo contatto che si definisca però in un ambito che non sia soltanto nazionale
Io credo che uno dei lavori della nuova Autorità di garanzia sia quella di istituire un osservatorio che definisca il costo contatto medio europeo e definisca anche una banda di oscillazione entro la quale
Le aziende che scendono al di sotto saranno come dire accusati di dumping
Perché altrimenti noi non entriamo né in Europa nel processo della globalizzazione nel liberiamo quelle risorse necessarie per l'emittenza locale e per il il settore dell'editoria
Questo è un credo uno dei primi punti
Il secondo è quello di una regola Antitrust progressiva che spinga alla creazione di editori puri nel settore della multimedialità
Bisogna spingere perché ovviamente non si può imporre dal giorno all'altro che il sistema inventi gli editori puri ma bisogna fare delle regole antitrust che spingano progressivamente verso l'abbandono e chi vuole stare nel settore dell'editoria ci sta con quello che comporta essere appunto un editore puro
Sono anche d'accordo e chiudo
Sulla proposta che qui viene fatto della costruzione di un Consiglio della comunicazione tra esperti del settore tra
I pezzi che compongono questo determinato mondo
Vorrei soltanto più presso un un attimo problema che di queste ore questo tanto per richiamare la differenza che c'è poi tra le regole che vengono fatte las lo respirazione l'applicazione concreta mi riferisco al problema della Rizzoli
La legge quattrocentosedici in cui molti che sono qui in questa sala hanno combattuto battaglie storiche
Nei loro versanti
Era una legge che doveva puntare alla costruzione al consolidamento di editori puri e soprattutto avere anche quelle norme che consentissero nel momento in cui un editore
Si trovasse con un problema di mercato di avere quegli ammortizzatori sociali necessari a superare quel in quel frangente ora oggi noi ci troviamo ad esempio nel caso della Rizzoli
In una condizione in cui vengono richiesti da parte di quell'azienda
Interventi a sostegno non perché ci sia un problema di mercato perché credo che la Rizzoli e il Corriere della Sera si offrono delle strutture no che sul mercato ci stanno meglio di altre perché ci sono dei buchi di bilancio che non sono assolutamente come dire spiegati né alla gente mi ha agli azionisti
Ecco in questo caso domando io a noi domando al Governo che dovrà assumere anche impegni presso il ministero del lavoro in domando a tutto il mondo sindacale
è giusto utilizzare i soldi pubblici per coprire queste frangenti oppure bisogna che qualche personaggio anche nel mondo dell'editoria comincia a pagare di persona
Grazie
Grazie Bellucci al microfono Filippo Rebecchini
Presidente del Ferretti quindi la più grande delle associazioni delle radio televisione del nostro Paese io ho segnato una frase Rebecchini di Vincenzo vita
L'obiettivo di ridare dignità alle piccole radio televisioni locali che cosa si aspetta adesso del rettilineo a questo nuovo Parlamento da questo governo
Ma
Bardati dico sinceramente
Il problema dell'emittenza locale non è un problema solamente di volontà politica
Non è che c'è stato mai nessun governo e dice adesso all'emittenza locale gli spezziamo le redini il problema emittenza locale
è un problema di dimensioni oggettivamente questo bisogna riconoscerlo
Sul prego prego versione
Anzi saluto presidente dai Ferretti ciao
Ecco è un problema obiettivamente di di dimensioni i mi pare che appunto il direttore della FIEG
Lo ha individuato indeterminate determinate situazioni del minate cose che dovrebbero riportare la pubblicità
Verso la carta stampata ecco io debbo dire debbo premettere a seguito della tua domanda ma cosa però io devo premettere che io sono qui sostanzialmente per una ragione di corte sia per una ragione che che appunto per la previsione nella mia mente nella mente dei nostri associati
Di voler trovare degli accordi delle definizioni con questa federazione però debbo dire noi non abbiamo firmato così come la FIEG che il contratto la Federazione nazionale della stampa
Peraltro o proprio in vista delle nuove tecnologie proprio in vista
Del nuovo atteggiamento che noi apprezziamo certamente che è quello della convergenza a di tutte le imprese che si occupano di telecomunicazione proprio in questo senso noi riteniamo che una convergenza di interessi e per cui di incontri anche sotto il profilo sindacale ci debba essere noi forse non l'abbiamo fatto con De Lisi con uno spirito così alto
Corrono così non però di fatto abbiamo aperto una prima pista in questo senso e abbiamo trovato con come voi ben sapete con la non CGIL CISL e UIL abbiamo trovato un accordo per questo nuovo tipo di giornalista che proprio della emittenza televisiva ecco o ritengo che questo sia il futuro anche dei giornalisti se me lo permettete
Quello di non chiudersi nel proprio fortino e difendersi a tutti i costi perché come ha detto
Poco Sortino della Federazione Nazionale Stampa che si è preoccupato eccome della divisione della pubblicità dei problemi che vengono da da problemi di obiettivi e che muovono il mercato perché di questo mercato ce le facciamo tutti
Proprio delle
Proporrà un CD ci piace bandire il mercato imbeccate poi però quando si tratta di il mercato regolamentarlo bisognerebbe arriva perché mercato va regolamentava va lasciato libero assolutamente come come se fossimo nella giungla però quando si tratta di una mentali allora si vengono fuori con delle idee che con che corrispondono e che guarda caso coincidono con l'interesse di settore
Allora noi diciamo e questo è un'occasione buona io credo per poterla dire
A tutti quanti in particolare alla fine
Che ne ha fatto una questione e importante quella delle risorse ha perfettamente ragione
Qui non è perché siamo emittenti locali o nazionali in questo momento poi tra l'altro da presenta anche le nazioni le emittenti nazionali del della nostra federazione
Ha perfettamente ragione qui bisogna fare in maniera tale che le aziende stiano in piedi
Che abbiano la possibilità di sopravvivere tenendo conto però di tutti i di tutti i soggetti e delle e dei nuovi lavori diciamo così delle nuove tecnologie che vengono portati nuovi lavori vengono portate dalle nuove tecnologie
Ecco per cui il parlare di dell'affollamento e certamente uno dei modi per far sì che legni mittenti
Sì l'affollamento si riduce al fine di fare gli stessi soldi debbono aumentare
Debbono mentali test non c'è dubbio che chiusero ma io dico però bisogna ripeto aveva le idee chiare e noci vedo che ce l'abbiano atteniamoci alle regole europee
Perché sennò o siamo a litigare per giorni per un po'più giù affollamento un po'di meno eccetera adesso
Vorrei anche dire a Bellucci che mi è sembrato così pessimista sulle capacità di noi imprenditori italiani
DS fagocitati dalle altre e e aziende europee non è così bisogna invece aprirsi a tutto il mercato europeo e per cui anche in questo senso
Io trovo che
L'atteggiamento del nuovo governo nel momento in cui fa cadere gli steccati tra le le varie settori ecco è una cosa che noi ne dovremmo tener conto e anche al nostro livello a livello anche delle
Appunto dei sindacati tenerne conto e trovarci con questa logica
Io ringrazio molto grazie a Filippo Rebecchini chiamerei Piero De Chiara responsabile dell'editoria del partito del PDS
Grazie a Vincenzo vita facce
Fare una piccolissima sottolineatura perché mi pare che dalla discussione di questa mattina che ha toccato tanti versanti della questione informazione comunicazione il nostro Paese non sia stato detto nulla
Per fortuna o purtroppo ma forse qualcosa non si può non dire sulla questione dello status del giornalista del nostro Paese perché in realtà poi questo Parlamento forse si troverà anche a decidere su questa questione
Vecchia si il
Questo Parlamento noi abbiamo di fronte un nel medio periodo di riforme
Gridano tutti gli aspetti di vittoria io non mi formalizzerei troppo anche se ogni sforzo necessario per risolvere come dire il più presto possibile tutti i problemi tutti insieme
Probabilmente i tempi non saranno uno due ma presente se non anche tre tempi
Perché il grosso dei problemi dell'editoria per esempio probabilmente non entrerai non starmi anche nel disegno come dire più largo con la nostra Alciato che il Governo sta per presentare
E medio di fronte non solo provvedi regole di leggi ma anche di politica industriale e di favorire alleanze tra sistemi di impresa mi spiego brevemente sta sulle regole sul legislativo innanzitutto le regole che già ci sono e che m'hanno fatto funzionare
è stato citato qui il credito agevolato io aggiungo la comunicazione pubblica e aggiungo quella legge che non si è fatta come dire per questione di un quarto d'ora sulla distribuzione che molto interessa il mondo dei giornali
E poi le leggi invece da fare sull'agli editori al rifacimento e quattrocentosedici che appunto ripeto probabilmente non sarà legata direttamente a questa scadenza dei prossimi mesi ma che comunque ha la sua urgenza
E che è fatta nata per titoli innanzitutto di un'ampia opera di delegificazione
Molti si parla delle grandi aziende
Spesso si dimentica che le piccolissime aziende editoriali non nascono anche per un eccesso di peso burocratico di denunce di conservazione eccetera
Che va alleggerito a vantaggio di piccole aziende e a vantaggio anche gli uffici di controllo dell'autorità garante che spesso è oberata di carte di aziende veramente estremamente piccole poi c'è l'Antitrust che va specificato e va specificato soprattutto in chiave regionale io credo che sia estraneo alla cultura della concorrenza editoriale l'idea con l'editore abbia due giornali mia stessa aria regionale
Poi c'è è stato richiamato allo stesso misto Maccanico il tema dello stato d'impresa che voglio dire anche aumenta la distanza tra proprietà in redazione ed è non solo diritti della redazione ma anche Poteri
E dentro tutto l'impresa c'è anche la promozione di tipologie di impresa differente che non l'impresa proprietà di grandi gruppi editoriali
Per realizzare questo e sono necessari anche in meccanismi modifiche delle sovvenzioni io ritengo che sia il momento di portare per esempio la sovvenzione
Ai giornali cooperative lo stesso livello di quella regionale di partito e penso che sia anche il caso di favorire sgravi fiscali anche alcuni meccanismi di prelazione Perre le forme cooperative che vogliano editare i giornali o prendere partito giornali che vanno in crisi anche al di là di quanto prevede oggi la quattrocentosedici
Non credo che il meccanismo
Che bisogna rassegnarsi al fatto che solo una tipologia produttiva resti in piedi nei Doria
Perché badate per risponda anche la domanda di Ruini nel dibattito anche di queste ore è un po'un fiume carsico che ogni tanto ritorna fra come dire come si racconta la politica
C'è sicuramente un problema di formazione dei giornalisti
è un problema che va affrontato dalla legge di riforma dell'ordine che inevitabilmente la scadenza dei prossimi sei otto mesi del Parlamento
E che dovrà io credo e che non può essere risolta da un semplice referendum che abolendo tutto non risolverebbe questo problema ma va risolta con una radicale riforma
Weah anch'essa un'abolizione dell'ordine che preveda che comunque un livello di formazione di giornalista adeguato la responsabilità sociale e anche a livello salariale che questa categoria a ma questo non risolve tutto
Perché più che non sorprende mi del livello di conflittualità con cui viene raccontata la politica dei nostri giornali ammesse spesso mi sorprende invece livello di pacificità i regni Co con cui non viene raccontato per esempio il mondo delle grandi imprese sono sui giornali
Sì spesso tutti noi che facciamo politica siamo esasperati da quanto viene inventato sul conto della presunto conflitto tra politici ma come cittadino rimesse molto più esasperati o come investitori di borsa o come dipendente di un'impresa dal messe molto più esasperati da quanto non viene raccontato
Non dico non inventate conflitti che non ci sono neanche raccontati conflitti che ci sono al nel mondo della grande impresa
Questo è forse amplia più grande che non il fatto che talvolta si mette in bocca a ciascuno di noi una dichiarazione non abbiamo fatto un s'inventa un conflitto non c'è stato e più grave il silenzio fino al momento di crisi finali delle aziende che c'è sul mondo le grandi imprese ma per finire per lanciare la proposta un tra le alte quote già c'è nato io credo che l'impresa editoriale non può più essere considerata solo come subalterna alla grande impresa
Finanziaria industriale c'entra in qualche modo invece esclusa da quel però di convergenza multimediale di cui tutti parlano questo è un nodo come l'editoria stampata la carta stampata entrare la convergenza multimediale non solo con quel meccanismo sia pure molto utile che prevederà che l'Autorità di garanzia può variare gli affollamenti
Pubblicità ed emittenti e io mi auguro che preveda Ripa variare anche in funzione dell'interesse la carta stampata l'interesse globale del sistema e non solo in funzione di bilanciare diverse emittenti
Ma anche io credo come vere e proprie partecipazione all'impresa multimediale da parte di imprese editoriali
In queste ore si fa un gran parlare non so se notizia virtuale al reale di interessi della stette nei confronti del mondo televisivo della RAI della stessa Mediaset eccetera
Bellucci prima con intervento che in questa parte non condivido le ha dato anche una traccia teorica
Assai interessante venne ben fondato io credo che questo sarebbe un assorbimento delle logiche littoriali da parte le logiche come dire dei grandi gruppi telefonici vissuti pro sperati in un regime di monopolio
E io mi domando anzi io sostengo apertamente
Perché mai il principale azionista privato darai non possa essere invece il mondo dei giornali
Si parla di un ingresso graduale di privati né a RAI perché non può essere il mondo i giornali in fondo al giornale non già un modello che funziona quarant'anni e il modello anzi sa che è un consorzio una cooperativa
Di giornali che ha funzionato ha garantito autonomia indipendenza anche correttezza di gestione io mi domando perché non possa dal basso e non dall'alto nel mondo editoria non a quel telefono iniziare la convergenza multimediale
Forse la giornale anche di questi a questo livello a livello di il futuro dell'impresa
è un modo per non pensare che la carta stampata sia in qualche modo un un un settore in via d'estinzione debole e bisognoso solo di tutela ma sia invece come io ritengo che sia un grande protagonista della convergenza multimediale grazie Piero De Chiara sempre al microfono Ermanno Corsi
Presidente del consiglio dell'Ordine della campagna consigliere nazionale della Federazione nazionale della stampa siamo arrivati mi pare corsi non solo quasi alla fine del nostro dibattito ma abbiamo riportato mi è sembrato necessario il giornalista poi al centro dell'attenzione
Beh io proprio per le considerazioni che tu facevi credo che a noi che lavoriamo dentro il giornalismo come professione a questo punto Possa risultare molto agevole fare rapidissime riflessioni proprio riflessioni flash innanzitutto per dire che tutto quello che da questa mattina abbiamo ascoltato e di estrema importanza e di estrema utilità
Per una professione che non deve mai chiudersi in se stesse a tirarsi indietro non solo accettare mai imboccare il confronto e lo scambio di idee di opinioni nella forma con cui si è svolto questa mattina
Quando il ministro Maccanico auspicava i forum permanenti e probabilmente già dava il via Luigi a questi forum è il primo possiamo dire di averlo tenuto questa mattina io colgo anche la la lo la presenza approfitto della presenza del presidente Casavola nuovo garante per l'editoria
Per ricordare un'esperienza che noi valutammo molto positiva quando lui era presidente della Corte costituzionale
Gli chiedemmo di scrivere una prefazione al codice dell'informazione che pubblicammo a Napoli in Campania per celebrare a Napoli i trent'anni i primi trent'anni di vita
Dell'ordine professionale naturalmente trent'anni di vita che speriamo siano seguiti da altri trent'anni magari non avendo un ordine così concepito è strutturato come l'abbiamo avuto in questi primi trent'anni e nella prefazione a questo codice
Dell'informazione il presidente Casavola faceva anche una previsione sul futuro
Ipotizzando quelli che sarebbero stati cambiamenti radicali velocissimi nel giro di poco tempo la cioè la società della comunicazione vista nel suo futuro più vicino
E raccomandava una cosa che i giornalisti
Non dimentica non dimenticasse ero mai il ruolo sociale che svolgono la grande funzione che svolgo ne fossero sempre consapevoli e e avvertiti di una cosa che l'informazione può fare tanto bene ma può fare tanto male può fare tanto bene può produrre anche tanti guasti e già in quello scritto
Si auspicava un confronto serrato tra tutti i soggetti che fanno informazione che vivono nel mondo dell'informazione con un richiamo costante
Ah ecco i valori etico-morali che sono i soli che possono contrastare i disvalori che purtroppo anche dalla nostra professione vengono fuori e in misura sempre crescente naturalmente
Con questo richiamo la morale Lettica non si non sono valori statici cambiano
Cambiano anche quando cambiano i mezzi attraverso i quali questi valori vengono esprit espressi quindi la dialettica costante tra software e hardware e oggi mi pare che c'è ci troviamo proprio all'osso nudo di questi problemi e si tratta di adeguare
Anche la legislazione questa mattina si è parlato di legge di sistema
Naturalmente saremo molto vigili come giornalisti
Per vedere che direzioni prende e che obiettivi intende perseguire questa legislazione di sistema con un uso sempre più per regolamentare apre controllato delle tecnologie affinché si salvaguardi un punto le tecnologie siano un servizio dell'uomo
Del giornalista e non viceversa il giornalista i cittadini un'appendice delle tecnologie e sappiamo tutto questo a che cosa potrebbe rapportare io con nudo isolando uno dei gli aspetti che questa mattina sono stati sollevati che mi sembra di preminente importanza la formazione professionale del giornalista
Non può più essere quella di tipo tradizionale un giornalista che arriva alla professione attraverso lunghi periodi di abusivismo dove rischia di ASS sorbire in sei più i valori più i disvalori e i veleni della professione che i valori e la funzione positiva naturalmente nel momento in cui ci poniamo il problema
Di una formazione professionale idonea aggiornata e compiuta
All'altezza dei tempi e dei problemi dobbiamo anche porci il problema di come il sistema universitario nel suo insieme vada ad quando si fino a questo momento e quando facciamo autocritica acquistiamo anche il diritto di fare un po'di critica
Non sembra che il sistema universitario italiano abbia capito qual è il compito che può svolgere nella formazione in un processo di formazione compiuto per l'attività giornalistica naturalmente sempre distinguendo che una cosa è il giornalismo
Inteso come militanza politica ideologica ed è salvaguardato dall'articolo ventuno della Costituzione è un'altra cosa anche se non sempre diciamo conflittuale o contrastante è il giornalismo come professione il giornalismo come professione deve avere regole precise contratto dir
Nessun giornalista può sottrarsi e se questo avviene noi risponderemo agli appelli alle esigenze che questa mattina sono stati qui molto autorevolmente rappresentati
Grazie grazie al mano accorsi dunque ci attende un periodo sicuramente di nuove regole nel nostro Paese la Federazione della stampa diciamo a partire da oggi continuerà a seguire l'evoluzione di questi problemi di questa fase legislativa
Non dimentichiamo che accanto a queste regole nuove ci sono delle scadenze ormai impellenti
Ne abbiamo parlato solo indirettamente questa mattina fra un mese e mezzo il ventisei di agosto scatteranno gli affetti della sentenza della Corte costituzionale
Dunque nuove regole per dare a questo Paese alla circolazione delle idee di questo Paese maggiore tranquillità maggiore serenità maggiori possibilità io vorrei solo ricordare in conclusione ringraziando il presidente alla Camera il ministro Maccanico il nuovo Garante dell'editoria professor Casavola
Che naturalmente poi quanta dose di verità lasciatemelo dire così giungerà i cittadini in realtà dipenderà poi soltanto da noi dai giornalisti grazie appresto a tutti