Il comizio d'apertura della Festa del Secolo d'Italia del Lazio

Cari amici e cari militanti di Alleanza nazionale se non fossi dotato di un vasto repertorio di argomenti politici
Dopo aver ascoltato Buttiglione La Loggia e Follini sinceramente non saprei che cosa dire di nuovo perché hanno detto davvero se non tutto molte molte cose
Ma non è come potrebbe apparire una argomentazione polemica è al contrario come ricordavano Maceratini Gasparri la sottolineatura di una sostanziale unità di intenti
Questa festa
Aveva tra i tanti anche il compito di ridefinire qualora ce ne fosse stata necessità dopo le polemiche la linea strategica di Alleanza Nazionale
Di confrontarla con le posizioni dei partiti alleati di dare a coloro che a questa festa partecipano la certezza di una ripresa della iniziativa
Sostanziata non soltanto di buoni intendimenti ma anche di comportamenti concreti e pur essendo al primo giorno credo di poter già dire che la festa ha raggiunto il suo obiettivo
Perché chi ha ascoltato il dibattito interessante che si è svolto qualche istante fa può tranquillamente prendere atto che il Polo per le libertà non è soltanto un'alleanza elettorale
Diventa alleanza elettorale quando ci sono le elezioni ma è anche direi soprattutto una alleanza politica programmatica strategica volta a dare all'Italia quel progetto nazionale di cui si è parlato e di cui soprattutto Buttiglione ha ha riassunto le caratteristiche i contenuti
Allora credo che sia innanzitutto saggio oltre che politicamente utile mettere da parte le tante analisi le tante disquisizioni le tante polemiche che pur ci sono state e riprendere l'iniziativa
Riprendere l'iniziativa in modo coerente in modo evidente
In modo tale da far capire quale e quanta è la differenza soprattutto in termini culturali tra il Polo e l'Ulivo
Riprendere l'iniziativa in Parlamento ma riprendere anche direi soprattutto l'iniziativa nella società civile tenendo quel contatto quotidiano e costante con il popolo italiano
Che poi è sempre all'origine del consenso e quindi della crescita delle formazioni politiche
Alleanza nazionale a questa intenzione
Ero convinto convintissimo di non essere certo il solo ad avere all'interno del Polo l'intenzione i dar vita ad una forte ripresa di iniziativa politica dopo la pausa estiva
Anche il dibattito di questa sera al pari degli incontri che ho avuto nei giorni scorsi con Berlusconi con Casini con lo stesso Buttiglione mi confermano che viene all'interno del Polo una consapevolezza unanime occorre ripartire con i fatti
Occorre ripartire con le forti iniziative occorre ripartire riprendendo quel protagonismo politico che il Polo ha avuto e che oggi è possibile avere nuovamente anche alla luce di quel che sta accadendo nella società di quel che accade in Parlamento per l'inerzia o per l'incapacità del governo
Ma
Un'iniziativa deve sapere lungo quale via muoversi
Non si tratta di dar vita iniziative tanto per far rumore si tratta di rendere evidente agli italiani che il Polo ha un progetto e allora è stato opportuno è stato utile ascoltare
E vari esponenti del Polo che si sono vicendevolmente passati la parola è stato utile ascoltare come vi sia una sostanziale convergenza anche su quelle che devono essere le linee direttrici della rinnovata iniziativa politica del Po occorre agire tenendo conto tre grandi obiettivi
Occorre tardività di iniziative politiche che si muovano avendo tre stelle polari
Occorre in qualche modo essere consapevoli che la prima battaglia da condurre in Parlamento certo ma direi soprattutto nella società è una battaglia di carattere culturale
Mai come in questo momento appare chiaro che il nostro popolo ha necessità di ritrovare dei valori senza i quali il popolo rischia di perdere la sua identità e rischia di diventare persino credibile il delirio secessionista della lega mai come in questo momento appare chiaro di ostilità all'Italia una gerarchia di valori di punti di riferimento di ideali da trasmettere alle nuove generazioni oppure la comunità nazionale rischia di disperdersi in alcuni casi rischia di smarrire le ragioni stesse per cui gli italiani sono insieme e sono destinate anche in futuro ad essere parte della stessa comunità
Ed è stato bello ascoltare seppur con tonalità diverse
Da parte degli esponenti del Polo che in quella gerarchia di valori non si può né si deve prescindere
Da una gerarchia da una triade che almeno per noi della destra italiana
E care è in qualche modo abituale sentire ma che deve tornare ad essere punto di riferimento per una comunità che va oltre quella della destra nazionale
è la gerarchia rappresentata da quella trinomio Dio patria famiglia
Che per anni la sinistra considerato
Un inguaribile esercizio di retorica e di Nostalgia
Che al contrario oggi proprio in ragione della crisi dei valori della società italiana balza come indispensabile se si vuole la ridare qualche certezza morale al nostro popolo
Quando vengono oscurati quei valori dalle conseguenze poi ci sono nella società
Non soltanto se viene meno il concetto unificante di patria perché qualcuno magari insegue il mito fasullo della secessione ma anche direi soprattutto perché se viene meno
La certezza
Che deve avere un popolo di dar vita ad azioni di difesa di quella identità familiare
Si corrono poi qui visti in cui parte della Società italiana è precipitata consistenti nel dilagare di atteggiamenti
Che mortificano la dignità dell'uomo uccidono l'individualità privilegiano quell'edonismo quel consumismo che poi trova specie per i più giovani il volto tragico della droga o in molte circostanze della totale perdita di coscienza di ciò che significhi essere uomo individuo soggetto impegnato in una società per edificare una società mi le ore all'insegna però di valori che non possono essere cambiati di giorno in giorno perché sono al contrario quei grandi valori che sempre hanno guidato i passi della civiltà occidentale
All'insegna della grande tradizione cristiana dell'Occidente
Tutto ciò fino a qualche anno fa sembrava in qualche modo bandito condito dal vocabolario politico ma anche dall'oggetto del quotidiano confronto di carattere culturale
Oggi al contrario non è così
Oggi anche da altre parti rispetto a quelle tradizionalmente
Sensibile a questi argomenti cioè a quelle del centrodestra oggi anche da altre parti si avverte la necessità
Di rileggere la storia di capire ad esempio
Che ho la storia italiana viene riletta all'insegna della verità e non all'insegna dall'interesse di parte
Oppure no i rifornimenti il tessuto nazionale
Ostilità dignità ad un popolo
Giustamente è stato detto la grande manifestazione dico grande manifestazione perché si tratterà di una grande manifestazione di Alleanza nazionale a Milano il quindici l'ha detto Gasparri non è la risposta
Unicamente alla secessione
è innanzitutto la volontà di riaffermare dei valori di affermare dei principi senza i quali un popolo finisce per perdere di vista le ragioni per cui sta insieme
Però non è soltanto indispensabile mobilitare le coscienze
Come pure avremmo fatto abbiamo fatto e faremo perché vi sia un nuovo modello perché vi sia un'altra forma di Stato perché in qualche modo cambi davvero la realtà economica sociale istituzionale dell'Italia
Diventa indispensabile anche direi soprattutto una grande battaglia di controffensiva all'insegna della verità
Della verità storica della verità culturale della verità in quello che è stato un lungo percorso che l'Italia alle spalle affinché domani
I nostri giovani possano all'interno delle scuole finalmente a prendere ciò che effettivamente accaduto e non già avere la visione distorta
Per troppo tempo è stata data agli avvenimenti storici
Qualche segnale
Seppur timido di consapevolezza di questa necessità c'è anche nell'altro schieramento
E il Polo per le Libertà all'interno del Polo Alleanza Nazionale devono saper divaricare quelle tentazioni che pure a sinistra ci sono
Di chiudere gli occhi di fronte alla verità
E di evitare il confronto che in alcune circostanze può essere doloroso ma indispensabile se davvero si vuol crescere
Quando ed è un fatto positivo
Nel corso della rilettura degli avvenimenti di questo secolo che stato secolo certamente delle grandi passioni delle grandi conquiste tecnologiche ma anche il secolo dei totalitarismi e quindi delle guerre e quindi in qualche modo delle violenze
La sinistra italiana
Con troppa riluttanza con troppa titubanza con troppo Restivo e prudente atteggiamento
Rifiuta di prendere atto come accaduto anche recentemente
Che vi sono ancora delle pagine della storia recente del nostro Paese che vanno scritte all'insegna della verità quando cioè all'interno della sinistra Cecchin nega
Quel che al contrario è storicamente accertato cioè che le foibe furono una pagina di grande che i criminali efferati e essa pesa sulle spalle più a fare atti almeno della sinistra è evidente
Che c'è un ritardo culturale non di tutta la sinistra sarebbe ingeneroso perché c'è anche in quel versante chi vorrebbe guardare avanti ma è indubbio
Che la destra italiana che in queste molto molto più avanti della sinistra perché prima di altri abbiamo saputo fare i conti con la storia abbiamo saputo in qualche modo riconoscere
Non soltanto le ragioni
Ma direi che se la dinamica per la quale la situazione italiana così rapidamente si è evoluto nel passato
Beh oggi è evidente che è da questo punto di vista la destra il grande compito di essere all'avanguardia di essere provocati dice di verità
Di essere stimolate rigide di ricerche di analisi culturali che rompano quella cappa in qualche modo di bieco conformismo che fino a qualche tempo fa faceva dire non a noi
Ma molti che il semplice riferimento alla patria altro non era che un esercizio retorico verbale inutile privo di contenuto salvo poi oggi
Pagare il conto caro il salato di tanti italiani del Nord che non sentendo alcun richiamo ad una vera comunità qual è la patria
Ricerca però in quella piccola patria artificiosa creatura della fantasia malata di Bossi che la Padania quella appunto di riferimento senza i quali l'individuo non è nulla se non un numero se non un atomo
Io non voglio certo non ne sono all'altezza competere
Col mio amico e collega Rocco Buttiglione in queste analisi ma è evidente che ho un uomo è cosciente di essere figlio di una comunità
Che la comunità familiare la prima cellula della società ma anche la comunità nazionale la patria di cui un popolo in qualche modo è espressione
Ed ha visto un da oppure quell'individuo finisce per essere unicamente una a Como che non altro interesse
Se non quello di curare il proprio interesse il disprezzo dell'interesse altrui dando vita a quella lacerazione di contenuti e in qualche modo di rapporti
Che caratterizza la Società italiana in certe forme di egoismo in certe forme
In molti casi evidenti di perdita di una sua identità e allora la prima grande linea direttrice dell'azione del Polo dell'azione di Alleanza Nazionale
La grande battaglia culturale per la verità
La battaglia per ridare all'Italia la sua storia
La battaglia per chiuderlo davvero il ventunesimo e il ventesimo secolo il Novecento che sta terminando ed entrare nel secolo nuovo che ormai alle porte che è davanti a noi che in qualche modo è già in noi entrarvi con la dignità di un popolo che non ha
Necessità
Se non quella
Di riprendere ciò che di positivo vi è stato nel corso della sua storia
E all'insegna di quei valori di confrontarsi liberamente con gli altri popoli in una dimensione
Di unità europea
Che può prendere corpo vero soltanto se si portano in Europa le radici di tipo culturale di tipo tradizionale di cui ogni popolo europeo è in qualche modo depositario ma perché stenta l'Europa a diventare
Il punto di riferimento di tanti italiani come di tanti francesi come di tanti tedeschi
Perché non ci si confronta non si si dibatte non ci si scontra magari nel nome dell'Europa tra la gente mento al contrario vi è un grande dibattito tra gli economisti tra industriali tra i politici tre banchieri
Ma per una ragione molto molto semplice
Perché l'Europa non viene avvertita come patria comune specie in Italia
In quanto in Italia da qualche anno a questa parte non c'è più consapevolezza della patria nazionale di cui si è figli si va in Europa se sia orgogliosi di essere italiani non se ci si vergogna di essere tali
Si va in Europa se si porta in Europa tutto ciò che la tradizione e la cultura la storia Claretti l'ingegnere italiano hanno rappresentato e non lo dico soltanto perché in qualche modo questa cornice in cui ci troviamo è già di per sé la dimostrazione di che cosa Italia sia
Non soltanto sia stato ma di che cosa l'Italia possa essere ma anche e soprattutto perché la storia ci insegna che le grandi aggregazioni di tipo sovranazionale hanno un senso soltanto se sono innanzitutto sintesi di valori e non soltanto politiche comuni di tipo economico e finanziario
E allora un polo che dà vita ad una grande iniziativa ad una grande battaglia di autunno in termini culturali
Anche e soprattutto per smantellare uno degli ultimi
Tabù per demolire una delle ultime Riserve di quel conformismo e di quell'egemonia che la sinistra è stata capace di costruire nella società negli ultimi anni
Una grande battaglia di tipo culturale per far comprendere chiaramente
Non soltanto a chi queste questioni le segue con interesse manca la più vasta pubblico opinione fa capire chiaramente che non è vero
Che in Italia la sinistra è depositaria
Di tutto ciò che è moderno di tutto ciò che è innovativo di tutto ciò che culturalmente capace dispiegare i fenomeni complessi della società ma semmai che da qualche
Un po'è vero esattamente il contrario la sinistra è vecchia nel capire nello spiegare né leggere gli avvenimenti della storia e si ritira progressivamente in trincea sempre più arretrate
Che potrebbero essere agevolmente scavalcate da una controffensiva di carattere culturale se soltanto ci fosse un'effettiva libertà di informazione
Il problema dell'informazione in Italia un problema centrale
Ed è indubbio
Che le battaglie che sono state condotte per la difesa dell'emittenza privata di fronte al monopolio pubblico sono battaglie di libertà ma e ne sono profondamente convinto
E altrettanto indispensabile che poi vinta quella battaglia garantito davvero il pluralismo televisivo vi sia la possibilità concreta per chi è davanti alla televisione di intendere
Qualche cosa di culturalmente diverso rispetto alla egemonica presenza della sinistra dagli schermi dell'emittenza privata
E non lo dico in polemica lo dico al contrario dopo averne parlato a lungo proprio con Berlusconi ieri
Il pluralismo va garantito ma deve essere pluralismo e deve esservi cioè all'interno di quelle che sono le emittenti che non rispondono alla logica
Politica che oggi è dell'Ulivo e del centrosinistra che ha già occupato la RAI dopo aver detto il Polo militarmente era entrata a viale Mazzini
Beh oggi dalle emittenti diciamo così private
Deve essere dato spazio ai pensatori agli uomini di cultura a tutti coloro che magari non hanno vinto premi letterari perché non facevano parte dell'onorata società che ossequia vale Botteghe Oscure ma che non hanno nulla da invidiare
In termini di capacità nel comprendere la società italiana
Rispetto ai pensatori di sinistra
Che mi sono forse dilungato fin troppo su questo aspetto che però ha un aspetto importante se si vuol dar vita ad una strategia c'è il Polo vuol diventare come vuol diventare qualche cosa di più profondo di di più stretto di un'alleanza elettorale
Battaglia culturale per contrastare la Società le tendenze
In qualche modo rivelatesi fallimentari della sinistra e proporre nuovi valori nuovi miti no i punti di riferimento alla battaglia che Alleanza nazionale intende fare
Dopo aver ascoltato anche questa sera gli amici del Polo posso dire la faremo insieme
La faremo certo con le sensibilità che ci sono proprio ad Alleanza nazionale penso di poter rivendicare un ruolo non egemonico ma forse più importante rispetto agli amici del Polo all'interno delle scuole
Per il grande numero di giovani che segua Alleanza Nazionale
La battaglia di autonomo sarà soltanto la battaglia nel nome dell'unità nazionale
Nel nome ne parlerò dell'economia e della finanza dalla società finalmente liberate da certi pregiudizi di sinistra sarà la battaglia d'autunno anche una grande battaglia nelle scuole perché quel malessere giovanile che c'era e che c'è ancora
Non si disperda soltanto perché a viale Trastevere per la prima volta siede un uomo che era comunista a differenza di ciò che è accaduto nei quarant'anni che abbiamo alle spalle i giovani erano scontenti prima
Del ventuno di aprile di come funzionava la scuola italiana sono scontenti oggi
Ipotizzare una nuova grande civile culturalmente moderna contestazione giovanile ai falsi miti della inizi tra significa ipotizzare una battaglia che non soltanto e di libertà ma è anche una grande battaglia dal chiaro significato politico
Cercheremo di dar vita
Fin dalle prossime settimane
A questa visiva presenza del mondo giovanile che a destra trova punto di consenso in alcuni casi addirittura entusiasmanti
Il nostro mondo giovanile sia riorganizzato vi è stata una recente assemblea
Vi è la consapevolezza della necessità di scatenarla questa offensiva e l'offensiva non soltanto si tradurrà in comportamenti reali di qui a qualche tempo ma sono certo che saprà dare i suoi frutti
E allora muoversi con iniziativa politica
Nel nome certamente di valori
Nel nome di una verità che deve essere ancora riconsegnata agli italiani
Muoversi però contestualmente
All'insegna di quella che deve essere la capacità del centrodestra di rispondere concretamente ai problemi reali
Buttiglione ha detto giustamente italiani non mangiano il centro la destra la sinistra riecheggiando un espressione analoga di qualche tempo fa quando dicevamo italiani non mangiano le riforme
è indubbio che è una iniziativa politica che voglio incarnare un progetto
Non può essere soltanto la proposizione di valori
Che pure indispensabile affinché sia ben chiaro in quale coordinata di carattere ideale culturale si muove il centrodestra
Iniziativa politica deve essere anche capace
Di far comprendere al nostro popolo gli inganni di coloro che attualmente governano ma anche e soprattutto di prospettare qualcosa di alternativo una soluzione diversa
Un nuovo modello
Nuovo modello in termini economici in termini sociali
Sono bastati pochi giorni per capire
Che il Polo non diceva Bugie quando in campagna elettorale metteva in guardia la pubblica opinione dal rischio che l'Italia avrebbe corso qualora si fosse affermato l'Ulivo più Rifondazione
Sono bastate poche settimane per far capire chiaramente a tutti che l'Ulivo oggi è prigioniero cosciente o meno della pesante ipoteca politica che ha pagato a Bertinotti e sono sinceramente patetici coloro che all'interno dell'Ulivo tentano
Di dimostrare l'indimostrabile
Cioè che il governo Prodi può andare avanti anche se Bertinotti tira troppo la corda
Perché tutti hanno compreso che quell'alleanza elettorale e diventata rapidamente alleanza politica
E pur essendo vero che gli italiani non mangiano il centro la destra sinistra è altrettanto vero però che quando un Governo vive unicamente in ragione delle concessioni che fa la sinistra comunista beh non ci si può appendere a quel governo una politica che sia liberale nel senso autentico del termine che sia di solidarietà
Che sia di sviluppo che sia di socialità
Che sia di tutela dei non garantiti che sia di rilancio delle opportunità perché i comunisti sono tali in ogni parte d'Europa e tali continua ad essere in Italia anche soap
Do perché si tratta di comunisti che avevano fatto nemmeno mezza svolta ma sono ancora fermi ai dogmi del marxismo del razzismo dell'opera Isma'che tutto ciò che è stato
Condannato e in molti casi espulso dalla coscienza civile dell'Occidente
Italia oggi paga il conto di quell'alleanza di potere
Sono bastati pochi avvenimenti per far capire chiaramente a tutti che il governo Prodi anche se qualcuno nel governo lo volesse non potrà seguire altra strada che quella che è già stato in qualche modo intensificata
Nel Documento di programmazione economica finanziaria
Una tale che innanzitutto non prende atto di una realtà amara di cui certo non siamo felici anzi come italiani siamo addolorati ma che è sotto gli occhi di tutti tranne
Che di certi presunti tecnici una realtà che ha il nome pragmatico di recessione economica
L'economia italiana si è fermata
Non soltanto perché nell'ultimo trimestre è calato il prodotto interno lordo cioè la ricchezza prodotta collettivamente dall'Italia
Ma si è fermata la nostra economia anche e soprattutto perché non c'è alcuna certezza per il futuro
Si è fermata la parte economica perché non c'è alcuna politica che incoraggi coloro che vogliono investire coloro che vogliono lavorare coloro che vogliono produrre
E poiché il Polo a tale riguardo è sicuramente con i suoi programmi con le sue idee con iniziative che aveva preso col governo di centrodestra ma anche con le iniziative parlamentari che può prendere oggi che al governo via Prodi poiché il Polo è dicevo certamente più innovativo
Di tutta la coalizione dell'Ulivo e certamente di Rifondazione
Abbiamo soltanto il dovere di far capire chiaramente agli italiani che cosa faremmo noi al posto di Prodi che cosa farebbe il popolo al posto dell'Ulivo cominciando dalla finanziaria
Si tolgano dalla testa all'ipotesi di avere i voti del Polo per le Libertà lo posso dire avendone parlato con Buttiglione con Casini con Berlusconi certamente si tolgano dalla testa l'idea di avere i voti di Alleanza Nazionale a sostegno nella finanziaria
Essendo evidente è chiaro che la Finanziaria la scrivono non tenendo conto delle esigenze reali ma al contrario inseguendo le loro utopie come si può pensare di risanare
L'economia nazionale
Se si rifiuta di dar vita ad una politica di incentivo per chi investe di ripresa della produzione
Tante volte dicevamo nel passato magari pochi avevano compreso il senso di questa affermazione in Italia arrivato il momento non di continuare a discettare su come dividere la ricchezza ma è arrivato il momento di fare aumentare la ricchezza
Oggi siamo ad una drammatica realtà la ricchezza da dividere sempre meno e non ha senso continuare con politiche che richiamano da vicino le politiche degli anni scorsi non ha senso tentare di risanare il bilancio di nuovo con piccoli tagli qua e là o peggio ancora con ulteriori inasprimenti fiscali o peggio ancora con politiche che finiscano per colpire determinate categorie lasciando invece indenni altre categorie
è arrivato il momento di voltar pagina con coraggio e di lanciare una grande scommessa sulla fiducia nel popolo italiano dando al popolo italiano la dimostrazione di avere finalmente un classe dirigente che dà fiducia a chi lavora e che quindi a chi lavora antiche sacrifici dà delle opportunità in termini bancari in termini occupazionali in termini sociali
Mettendo in qualche modo di nuovo in movimento l'economia nazionale
Non c'è traccia di tutto ciò nella finanziaria di qui a qualche giorno leggerete i provvedimenti è sempre la solita minestra
In alcuni casi pateticamente riscaldata dai soliti cuochi non si può pensare
Di ieri chiamare il disavanzo di rilanciare l'economia con una Finanziaria fatta con alcune riduzioni di spesa che saranno più fittizi che reali
Heaven quasi la battuta ma forse più un ragionamento che una battuta possibile che sia sufficiente come qualcuno dice
Ridurre le auto blu ridurre i telefonini
Ma se sono anni che in ogni finanziaria si dice tagliamo le auto blu tagliamo i telefonini tagliamo gli sperperi tagliamo gli sprechi ma quanti erano visto che si continua imperterriti a seguire quella strada che non porta da nessuna parte
Non perché non occorra farlo ma perché insufficiente non sicuro malato moribondo con l'aspirina
Occorre una politica certamente di rigore ma occorre soprattutto una politica di sviluppo o con una politica che sia di alleanza stretta con quelle categorie che rappresentano il nerbo della nostra economia
E qui non mi dilungo perché è il filo conduttore di tutta la politica del Polo
Dal centrosinistra e da Rifondazione non verrà mai l'ammissione di una realtà nazionale
Non è più la grande industria che era al lavoro non è più la pubblica amministrazione che dà speranza che il lavoro non ce la
Da anni a questa parte in Italia l'economia cresce la produzione aumenta e il lavoro viene dato al mercato soltanto se si fa una politica a sostegno Dei Piccoli degli artigiani dei commercianti degli artigiani dei lavoratori agricoli delle medie industrie non dei costi
Quando ed è stato detto dalla Loggia da Follini e Buttiglione ovviamente da Gaspare da Maceratini il centrosinistra insegue ancora il mito
Della concertazione sindacale
Che poi altro non è che l'accordo ubicato con la triplice
Si chiude gli occhi di fronte ad una realtà la triplice sindacale non rappresenta il lavoro italiano rappresenta una parte per giunta minoritaria di lavoratori in molti casi sindacalizzati e schierati a sinistra
Che da anni non hanno a cuore l'interesse del altro lavoratore o del disoccupato danno a quo ad Agnano a cuore soltanto la tutela dei loro interessi vi è una profonda differenza
Dal sindacato che pensa ai non garantiti è un sindacato che al contrario potrebbe garantire soltanto coloro che già hanno avuto ampie garanzie
è impensabile che Bertinotti possa sposare questa filosofia è impensabile che il centrosinistra che è un impasto non di solidarietà
Ma al contrario di quella pelosa caricatura della solidarietà che l'assistenzialismo
è impensabile che il centrosinistra Rifondazione possano pagare una politica di rinnovamento
Era facile prevederlo possiamo serenamente dire abbiamo la coscienza a posto perché abbiamo tentato di far comprendere agli italiani che rischio sarebbe stato sicuramente quello di avere un governo incapace poi di scegliere una strada
Sono bastate davvero poche settimane per rendere evidente forse anche a coloro che non ci avevano dato ascolto come giudicare se no
Quel che è accaduto qualche settimana fa quando il vicepresidente del Consiglio ha detto
Che l'Italia non può
Perché non è in grado di farlo perché non abbiamo un'economia solida rispettare i tempi previsti per l'adozione della moneta unica
Lo ha detto
Il che in qualche modo deve essere ben chiaro perché sta a significare certi collegamenti
Dopo che Romiti lo aveva individuato come uno dei problemi
Dalle colonne di un grande quotidiano il giorno dopo il vicepresidente del Consiglio pidiessino Veltroni in qualche modo è andato sulla scia di Romiti come non ricordare che per aver detto certamente le stesse identiche cose
Cioè nonché non si deve andare in Europa
Non che non si devono rispettare quei parametri
Non che non si deve ridurre il debito pubblico non che non si deve rilanciare l'occupazione ma soltanto che non si può costringere un'economia malata quale quella italiana ad un salasso quale quello che i tempi di Maastricht avrebbero imposto al
Altreconomia per aver detto le stesse identiche cose siamo stati per mesi interi accusati di antieuropeismo mente al contrario eravamo soltanto i portatori di un interesse reale della nostra economia nazionale se
Serietà per Maastricht le devono stabilire i banchieri be'ridente che dietro alle strategie dalle banche centrali
Non c'è alcun interesse per l'economia reale ma se le strategie
E i tempi devono essere stabiliti così come dovrebbe essere dai politici
Cioè da coloro che hanno avuto delega per rappresentare gli interessi di una comunità beh allora occorre sicuramente avere l'onestà intellettuale di dire
Che non siamo in grado di rispettare quei tempi perché non possiamo uccidere un'economia zampa alata e poi dire l'abbiamo portata in Europa ma ci dispiace tanto è morta abbiamo il dovere nel nome degli interessi nazionali
Di agire con tempi più lunghi
Ed era possibile farlo se fosse stata questa la politica degli anni scorsi
Di concerto con i partner europei
Oggi onestà vuole che si dica
Che l'Italia si è ficcata davvero in una brutta condizione
Perché da sola difficilmente potrebbe sopportare i costi enormi che deriverebbero la nostra economia qualora non entrassimo in Europa
Ma fino a qualche tempo fa era possibile anche con la Francia anche con la Germania ridiscutere i tempi
Il governo Berlusconi era impegnato in tal senso
Non perché fosse anti europeo ma unicamente perché aveva saputo leggere nei conti dello Stato
Quando si dice finanziaria da sessanta mila miliardi o addirittura come si diceva qualche mese fa da ottanta mila miliardi per rispettare il parametro il tempo stabilito da Maastricht
Si deve avere anche il coraggio di dire agli italiani per la finanziaria da sessanta mila miliardi
Vuol dire l'aumento delle tasse
Vuol dire il taglio dell'assistenza sanitaria vuol dire il taglio delle pensioni vuol dire una politica talmente pesante nei confronti di chi lavora da mettere l'Italia in ginocchio costringendola ad anni e anni
Di recessione di buio e in molti casi di autentico dramma sociale perché dietro ogni taglio c'è una famiglia dietro ogni sacrificio c'è un lavoratore
Dietro ogni arida cifra e in molti casi anche di sempre dia un uomo con la sua carne con il suo sudore con la sua fatica con tutto ciò che in qualche modo rappresenta
Ecco perché
Da questo punto di vista ci scaviamo
Di fronte alla sfacciataggine con cui troppo rapidamente qualcuno cambia opinione fino a ieri eravamo noi ad essere contro l'Europa soltanto perché parlavamo il linguaggio della realismo e della responsabilità
E oggi li vediamo rincorrere scenari ipotetici di rinvio che tra l'altro non sono più praticabili perché nel frattempo gli altri paesi europei sono andati avanti con governi certamente più seri dei governi di centrosinistra
E allora ecco l'altro grande filone della battaglia d'autunno
E questioni economiche le questioni sociali
Per ridare fiducia al nostro popolo
Per rimettere chi vuole lavorare in condizione di farlo
Qui non mi dilungo perché davvero è stato detto molto
Certo è che non si può seguire la strada che è già stata seguita nel passato dal centrosinistra e che questo governo sembra in qualche modo richiamare
Se per davvero
Come ho letto
Per far quadrare i conti anche quest'anno si pensa di aumentare ancora i contributi per i lavoratori autonomi
Ma allora è evidente che non hanno i assolutamente
Appreso nulla di quella che è la realtà ma soprattutto non hanno minimamente cambiato idea rispetto alla posizione che sembrano avuto nel passato
Di considerare il lavoro autonomo una sorta di soggetto in qualche modo pericoloso in termini di equilibrio politico
Perché non essendo facilmente sindacalizzata idee sfugge a quella logica del controllo e della concertazione lungo la quale si sono sempre mossi i grandi centri al capitale e la triplice sindacale
E io mi chiedo e vi chiedo ma per tanti piccoli commercianti artigiani agricoltori l'aumento dei contributi non significherebbe un'ulteriore spinta alla evasione fiscale
Non è forse arrivato il momento di dire che in molti casi le tasse sono evase perché chi le deve pagare non ha più alcun motivo per farlo visto che son troppe e visto che lo Stato non restituisce con la qualità dei servizi ciò che chiede
E allora non c'è politica vera di lotta alla evasione se si aumentano le tasse lottare contro l'evasione è un dovere ed è possibile soltanto sessi fa venir meno quel carico fiscale
In molti casi insopportabile
E se pur nel tempo si dà vita ad un riequilibrio del nostro sistema
E ora ecco l'altra grande strade il nuovo modello economico altra grande è stato il nuovo patto con chi lavora con chi produce
Innestando anche dei meccanismi moderni che superino il vecchio schema ideologico della sinistra che in alcuni casi ancora classiste opera IST
Qui non si tratta di pescare nell'album dei ricordi si tratta soltanto di essere coscienti del fatto che alcune intuizioni
Hanno una loro validità
Che poi si è rivelata tale quanto dalle intuizioni si è passati alla sperimentazione come è accaduto come accaduto in Germania come accaduto in Giappone
Voglio cioè dire interne ancora più espliciti che è indispensabile trovare un nuovo modello nelle operazioni dal datore di lavoro e lavoratore
E arrivato il momento anche in termini culturali di rilanciare una grande sfida all'insegna di quel concetto di partecipazione che non soltanto è uno dei capisaldi della cultura in termini economici dalla destra italiana ma che ritorna
Nelle pagine più belle
Del solidarismo cattolico
E che certo non è escluso ai pensatori
Di cultura liberale in termini economici
Quando diciamo il Polo è qualche cosa di più di un'aggregazione elettorale
Facciamo anche perché davvero vie
Se lo si sa se si lo si sa leggere un patrimonio culturale che in qualche modo è presente che poi lega tra di loro quelli che sono i filoni
Attuali validi
Della cultura italiana di questo secolo
Il pensiero cattolico il pensiero liberale il pensiero nazionale
è questa la grande pria de di riferimenti di carattere culturale che il Polo deve dare a se stesso proiettandolo innanzi a sé uniformando a questi valori il suo comportamento
Una grande battaglia quindi all'insegna dei valori all'insegna di un uomo dall'economica e sociale all'insegna di una rinnovata partecipazione del lavoratore
Una grande iniziativa d'autunno all'insegna
Del terzo punto di riferimento che non può che essere quello
Della nuova forma di Stato del nuovo modello
Troppe parole sulle riforme
Troppe parole cui non sono seguiti i fatti
Il Polo in campagna elettorale era stato fin troppo previdente preveggente nel dire
Le riforme se vince l'Ulivo difficilmente si faranno visto che l'Ulivo non ha una piattaforma programmatica in termini riformisti che possa essere sottoscritta da tutti i componenti di quella coalizione
Anche qui poche settimane hanno dimostrato che non si trattava la nostra ritrova Ganda ma di una constatazione realistica dalla verità
Ancora la Bicamerale
Ancora il lungo dibattito già tante volte fatto nel passato come se fosse necessario una nuova lunga istruttoria per sapere che cosa le forze politiche vogliono quando parlano di modello di Stato e di governo
E allora il Polo quando prima la pausa estiva invano ha tentato in Parlamento
Di convincere le porte dalla maggioranza dell'opportunità di seguire un'altra strada per le riforme quella cioè dell'Assemblea costituente ha fatto sicuramente ciò che maggiormente era in sintonia incoerenza con la sua impostazione
La logica numerica ha reso impossibile
Il varo di una legge per l'Assemblea costituente
L'Ulivo ha riproposto la commissione bicamerale per senso di responsabilità abbiamo detto bene anche questa volta verifichiamo la nostra buona volontà
Ma credo che per davvero abbia ragione
Buttiglione richiamando in qualche modo uno degli elementi politicamente più interessanti emersi alla festa di Telese del CCD credo che davvero abbia ragione nel dire
Beh se poi di qui a qualche settimana quando la Bicamerale arriva in Parlamento per la seconda votazione siamo ancora fermi così come attualmente siamo alle posizioni ormai stratificate dei partiti
Se per davvero non si fa un solo passo in avanti
E allora forse vale la pena di imboccare un'altra strada
Che è quella di far riferimento direttamente ad una mobilitazione di tipo popolare perché si possa fare un'Assemblea costituente lasciando al centrosinistra la responsabilità di rendere impossibili anche in questa legislatura il varo delle riforme a meno che
A meno che è davvero qualcuno molte un po'di coraggio e magari chiarisca anche le posizioni effettive
Troppe volte mi son sentito dire ma se si fosse fatto il governo Maccanico Beha al contrario dico dopo ciò che è accaduto da allora in poi che se si fosse fatto davvero avremmo raggiunto l'apice del pasticcio
Perché ancora oggi non ho capito se il PDS davvero è diventato presidenzialista
O se al contrario dice di essere presidenzialista quando parla con noi ma poi dice di essere per il cancellierato quando parla con Bianco per il mantenimento del parlamentarismo quando parla con Bertinotti o magari per un terzo ulteriore modello quando discutere al suo interno Ostia presidenzialisti sempre e comunque a prescindere dall'interlocutore o al contrario si dà vita soltanto a quel task Formis mo'di
Tipo politico parlamentare che non ha mai portato nulla di buono è che accerto non farà fare le riforme in questa legislatura
E allora verificheremo
Nelle prossime settimane anche questo aspetto anche questo aspetto del confronto politico e spero di essere stato sufficientemente chiaro nell'indicare quelle che ad avviso di Alleanza Nazionale sono le tre grandi strade da seguire
Riprendere l'iniziativa camminare spediti lungo tre via obbligate
La controffensiva culturale all'insegna di una verità che ancora oggi è negata su alcune questioni
Un nuovo modello economico sociale
Una vera possibilità di dar vita alle riforme senza le quali l'Italia affonda sempre di più
Io credo che sarà tutto il Polo a rendersi protagonista di questa ripresa di iniziativa Alleanza nazionale lo farà
Lo farà senza alcuna
Presunzione
Lo farà senza voler dettare alcune egemonia
Lo farà con una coscienza che è limpida perché si basa su una realtà
Siamo diventati grande alcol Segrate al consenso di tanti italiani
Una forza politica non solo rispettati le rispettata ma anche una forza politica cospicua una forza politica che numericamente forte perché ha un consenso popolare che è certamente di tutto rilievo
Orbene quando si cresce
Bisogna saper dimostrare anche di essere cresciuti nella capacità di sopportare le responsabilità
Voglio cioè dire
Che è una destra che ha il sedici per cento dei consensi a livello nazionale
Una destra che in alcune realtà il trenta per cento dei consensi una destra che nella Capitale è ancora il ventuno di aprile oltre il trenta per cento dei consensi
è fedele all'alleanza anche perché si tratta di un'alleanza strategica cementata da una visione comune dei valori di riferimento e delle cose da fare
Ma quando si è politicamente cresciuti in ragione del consenso sì anche il dovere
Di agire a tutto campo senza accettare i perimetri individuati da altri si è fatto un gran parlare molte volte a sproposito
Di ciò che Alleanza nazionale ha indicato come strategia nell'ultimo convegno di luglio
Noi non vogliamo andare al centro sarebbe ridicolo alleanza tra la porta di destra
Ma è una porta di testa che non accetta di essere marginale
è una forza di destra che compete alla pari con gli altri per conquistare la sua centralità è una forza di destra
Che impegna se stessa in una scommessa e che ha la ragionevole certezza di poterla vincere non improprio ma con gli al dati con il Polo per dare all'Italia quel progetto per il ventunesimo secolo di cui l'Italia oggi grande estremo urgente bisogno
Grazie