Interviste in margine alla prima giornata del 22° Congresso Nazionale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana

Paolo Cantore segretario del Singh Rai
Lei cantore rappresenta forse un passaggio se la spaccatura del sindacato dei giornalisti soprattutto con la nascita di questo nuovo sindacato all'interno del servizio pubblico sì non abbiamo fatto un'esperienza di rottura con l'Usigrai ma io mi auguro da questo congresso invece proprio la nostra esperienza all'esperienza di una rottura che ha le sue radici in un sindacato l'Usigrai appunto
Che ha ha smesso di fare sindacato per fare sempre più politica ed io credo che l'esperienza vissuta all'interno una grande azienda come la RAI possa essere utile proprio perché nel sindacato dei giornalisti e la Federazione della stampa certi errori non si ripetano all'interno del sindacato dei giornalisti sembra esista ancora il principio del proporzionale contrariamente al maggioritario che già vera ma c'è il nostro Paese cosa voglio dire
Alla fine si trovano presidenti di un'aria segretari di un'altra e non si creano delle maggioranze che governa nel sindacato dei giornalisti
Si dice si litiga nei congressi ci sono delle spaccature alla fine tarallucci e vino si ritrova l'unità del sindacato ma io credo che di proporzionale cinesi ancora poco nel sindacato dei giornalisti proprio perché sono convinto che ma cosa è la diversità di opinioni una cosa è il modo di gestire un sindacato slegato non è come il governo del Paese sindacato non si gestisce a maggioranza non è vero per un sindacato quello che invece è vero è profondamente vero che la politica cioè uno schieramento si presenta un suo programma gli elettori lo premiano questo schieramento ha diritto di governare R. gli altri ho diritto di fare l'opposizione un sindacato con questo meccanismo di maggioranza e opposizione non si può governare perché ci sono dei rischi molto grossi proprio sulla gestione quotidiana del sindacato il sindacato le grandi confederazioni ne sono un esempio s'maggioranza e minoranza governano insieme ciascuno nel più rispetto delle proprie posizioni e all'interno delle confederazioni presente è successo in passato che gli schieramenti sono ribaltati che certe linee
Di politica sindacale sono risulta dalla lunga vincenti rispetto ad altre e allora in questo sindacato né soprattutto degli organismi della categoria c'è invece troppo poco proporzionale per esempio per l'ordine per limpidi e per la Casagit si elegge ancora come dire un gruppo maggioritario prende troppi delegati in più questo spinge chi ha la maggioranza a a non considerare le ragioni Tamino senza e quindi a cui chez le spaccature rende più cogente per chi perde per la minoranza come dire l'arroccarsi sulla propria posizione un sindacato va gestito nell'unità ma nell'unità nella chiarezza cioè senza che nessuno abbia l'atto risoluzione di Shelley rappresentanti dell'altro schieramento qualcuno ha scritto che a fare il dirigente del sindacato dei giornalisti è un po'come lavorare per la Croce Rossa ci si deve occupare quotidianamente di vertenze cassintegrati di giornali che chiudono hanno fatto da esatte la mia ed era a fare il sindacalista per i giornalisti e come fare il propagandista dell'Avis tra i testimoni di Geova
Essere esatti comunque è vero è una settore che sta attraversando una crisi profonda però la crisi del settore ha radici ben diverse c'è una green sì dell'editoria dalla carta stampata che poggia in gran parte sui insipienza errori degli editori che si sono fatti sano facendo una guerra se sa quartiere a colpi di gadget giornali panino massacro delle realtà culturali che si costituiscono i giornali poi c'è una crisi del settore dell'emittenza radiotelevisiva e che è una crisi che deriva da uno scontro vogliamo dire politico sulla ripartizione delle frequenze cioè vogliamo
Ragionare sul fatto che oggi parlare di ripartizione di nove fra Henze quindi di nove canali televisivi più tre criptati è un non senso visto che le tecnologie aprono un ventaglio di Paul ogni molto più ampie allora io sono convinto che questa crisi il sindacato deve imparare a governarla la maggior Enza che ha gestito il sindacato fino ad adesso secondo me ha perso un'occasione importante per governare questa crisi
Questa questa mattina altre
Niente della Camera dei deputati Luciano Violante ha detto se non si va un rapidissimo corso per la riforma del consiglio d'amministrazione della RAI saranno i presidenti di Camera e Senato a nominare il CDA di Gramazio certo la Rai ha bisogno di un governo s'
Ripercorsa auspicabile che il Parlamento desse un assetto nuovo e quindi sarebbe più auspicabile una nuova legge che garantisca la RAI una collocazione fuori dagli schieramenti politici la RAI e di tutti i cittadini deve fornire un servizio nel quale ogni città Dino qualunque sia l'opinione politica che era possano riconoscersi però è anche evidente che la RAI non può stare sei mesi senza governo e quindi nel caso specifico se ne
Ci riuscì si aggiunge un accordo e allora finirà effettivamente ricorre alla vecchia legge sulla nomina di presidenti di Camera e Senato no Vittorio quindi Presidente della Federazione nazionale della stampa italiana oggi si apre il ventiduesimo congresso del sì indagato per lei è un abbandono dalla dirigenza sì soltanto speriamo solo del sindacato
No no un abbandono del sindacato
Perché nella vita poi ci sono delle esperienze che finiscono se ne fanno delle altre anche se i problemi dell'informazione
Mi interessano molto spero di continuare ad occuparmene però questo ruolo che è stato poi molto gratificante perché io sono stato eletto presidente a pugno chiuso qui finisce io spero ripeto di fare altre cose e anche molto utile lo dico spero di essere creduto che qualcuno vada a casa che il ricambio ci sia veramente e se poi si dice il ricambio al rinnovamento la rifondazione e e nessuno si alza dalla sedia e un po'di più dice che altri si possono sedere quindi io invece
Penso che anche da questo punto di vista sia utile
Sindacato non attraversato un buon momento forse è possibile a partire dal congresso dell'Ergife dove è mancato l'appuntamento per una riforma dello Statuto guarda all'Ergife
Per la verità è un giorno che non ricordiamo molto volentieri
Non abbiamo avuto il coraggio direi anche i soldi per ripartire perché tra l'altro è un congresso straordinario che è costato trecento milioni e la Federazione sta per gli ha pensare bene prima di riunire trecento e passa persone e andare a votare uno statuto che non si è riusciti a votare per sei voti però quello doveva essere deve essere può ancora essere l'inizio di una riforma del sindacato c'è un sindacato che veramente rappresenti tutti quelli che fanno questa professione che poi vi siano professionisti pubblicisti perché c'è una legge dello Stato che stabilisce è vero però a noi sembra che chi fa questa professione la fa continuativamente vive di questa versione come in altri Paesi debba essere dentro il sindacato se lo ritiene quello è stato un appuntamento mancato in questo senso da lì si può ripartire il possibile appuntamento del referendum per l'abrogazione del Nord
E dei giornalisti che è stato promosso dal riformatore da Marco Pannella qualcuno lo vede con una spada di Damocle altri lo vedono come un'occasione straordinaria per costringere ordina il sindacato a riformarsi
A noi oggi l'abbiamo detto intanto al Presidente della Camera visto che c'è un nuovo Parlamento e Violante che aveva parlato poco prima ci è sembrato anche molto sensibile a questo discorso che il referendum sia un'occasione da non sia un'occasione perché si sarebbe dovuto fare lo stesso questo discorso anche se non ci fosse stata la richieste reverendo certo oggi il Parlamento ci deve dire se in Italia si vogliono dei professionisti dell'informazione con una certa preparazione come certa deontologia
E l'abolizione dell'ordine l'abrogazione del referendum non risolverebbe questa questione quindi referendum o no questa questione va affrontata naturalmente poiché reperendo forse si andrà se la corte lo riterrà entro la primavera
Noi abbiamo di fronte un anno o poco meno per cercare invece di comincia il Parlamento a fare una legge diversa quale legge cominciamo dal Congresso Hatchet
Care di dire quale legge preti lei ha notato l'età media dei delegati è molto alta cosa dire su questi cosa dire
Vedi che
Ritorna il mio discorso di prima non è che voglia avere ragione per forza io cinquantacinque anni e sento il bisogno di lasciare perché già optato certo un po'di energie a questa organizzazione ci sono degli altri più grandi di me che ritengono e forse anche vero che la loro può esperire Anza possa essere anche utili al sindacato non c'è dubbio che o ci vengono i giovani i e io li sto provocando da mesi e mesi andando nelle redazioni a discutere di dico ragazzi venite via difendeva sui posti di lavoro perché le persone che ci hanno certo età sono in pensione conoscono forse voleva categoria sono appassionati fossero del sindacato però più che tanto non sono rappresentative esiste questo problema di generazione credo questo possa essere un congresso che da una parte utilizza certe esperienze che che ci ci sono e dall'altra però veramente da una scossa e imbarcare delle energie nuove perché poiché qui ci sono delle non è retorica ci sono delle sfide ci sono delle cose di grande rilievo da fare e ci vogliono energie
Trent'anni a quaranta forse se ne hanno più casse accanto
Ma delle critiche che gli vengono fatte l'assenza della presenza di una fasce d'età giovane che poi nella fascia d'età che si avvicina da poco tempo a un lavoro spesso precario ha visto il sindacato disinteressato nelle piccole realtà editoriali ed esclusivamente interessato alle grandi
Testate alla RAI e anche ad altri grossi network nazionali
Ma
Non ci scordiamo che il sindacato lo fanno quelli che sono eletti dagli altri
Noi abbiamo sicuramente un problema di rappresentanza di chi fa chi ha voglia di fare sindacato che voglia per esempio di sacrificare la professione perché poi tutto non si può fare e non si può fare il sindacato nel nelle ore libere come pure noi abbiamo fatto allora è vero che c'è un problema di generazioni di giovani però delle due l'una o escono o o nel se so che si impegna a non vengono fuori delle redazioni comincerà a fare comitato di redazione che poi la rappresentanza diciamo di base dentro le nostre redazioni e oppure diventa un discorso un po'sterile i giovani non ci sono le grandi redazioni si farà rappresentare da colleghi più esperti però non è che c'è qualcuno un mago che dice sono giovani Orciano sessanta anni sono delle grandi redazione o solo delle piccole relazioni certamente il Consiglio nazionale che finisce di lavorare oggi è datato queste vero però in queste ore il congresso da qui fra quattro giorni nasce il nuovo consiglio nazionale qui ci sono rappresentanti
Con la mente eletti dalla categoria questa è la democrazia
Un'altra critica che viene fatta alla Federazione io avrei Grasselli alzando
Il rapporto tra sindacato e gli editori magari vent'anni fa trent'anni fa gli editori avevano parecchi soldi adesso la crisi irreversibile ed è grave
Però gli editori vanno avanti si inventano nuovi contratti persino nuovi sindacati se vogliamo la federazione a cosa fa ma devo dire che questo discorso
Non lo condivido che gli editori
I sì venti a nuovi contratti e certe fasce inventarsi una contratti per non applicare il contratto nazionale di lavoro e il problema è che hanno qualcuno che li ascolta e qualcuno che gli dà retta per abbassare il livello dalla versione quando possiamo anche essere accusati di non avere flessibilità
Contrattazione molto oneroso però qui non è che c'è qui c'è bisogno di fantasia o c'è un contratto nazionale noi vogliamo pretendere i lettori lo rispettino e non si venga a dire che oggi vedo che hanno meno s'
Oggi di una volta perché i soldi non li hanno mai avuti o li hanno avuti ma non li hanno voluti spendere ci sono delle scelte che gli editori fanno ed è il loro mestiere però le fanno loro non noi non le paghiamo perché non le paghiamo perché le redazioni che sono state tagliate le redazioni e noi abbiamo pagato con i prepensionamenti a cinquantacinque anni con la cassa integrazione non è che hanno pagato loro i loro manager che hanno dissestato una serie di redazione che ancora stanno provando dice stalle sono ancora lì e gli editori solo quindi francamente che ha arrivare fino a questo punto di vista solismo per quanto è giusto che le analisi se l'impietosa francamente mi sembra eccessivo gli editori si prenda la responsabilità dei fallimenti per esempio dei nuovi giornali che sono nati negli ultimi due anni ci sono cinque sei grande lezione editoriali fallite clamorosamente e chiedi chi è la colpa dei giornalisti che posso rimasti disoccupati certo un'ultima cosa si ha la sensazione che ci sia una svogliatezza all'interno delle redazioni
Qualcuno dice che addirittura quest'ultime vengono trasformati in uffici stampa si fa il lavoro in modo burocratico si perde il gusto dell'inchiesta è solo un problema della crisi dove il giornalista non vede davanti altro che la chiusura del giornale
Ma questo un discorso difficile perché non c'è una sola causa
è vero che le tecnologie portano un maggior lavoro di desk ebbe
Vero che il lavoro grazie a queste tecnologie si può fare solo al desk del giornale esce lo stesso e quindi è anche vero che un editore invece di avere cinquanta sessanta ottanta giornalisti con cinque giornalisti fa il giornale
E e questo comporta che anche i giornalisti finiscono per subire questo se tu invece di andare a piedi con la tua macchine e motociclette motorino accerchiare un fatto e andarlo a vedere ritenga alta il direttore l'editore ti dice ma tu fallo con le agenzie ma tutte le Forna soltanto non c'è bisogno di andare tu ci vai anche perché se legato a un video e dal quale devi tirare fuori una due tre quattro pagine in cui molti casi da solo e quindi la professione esiste riunisce fa un proprio pro processo di di arretramento diciamo perché non siamo più cercatori di fatti e però quindi noi abbiamo una grande responsabilità in questo insomma e noi possiamo rifiutarci per la professione in questo modo però le condizioni sono quelle date se uno viene assunto in un piccolo giornale si ritrova davanti a un video con le agenzie sul video e con quelle agenzie con quelle notizie riesce a fare un giornale questo diviene Guede chiesto per questo viene pagato credo che non sia colpa sua
Se fa una professione molto strana molto limitata se i fatti non li toglie non li vede non li racconta se non fa il cronista
Quindi in questo cercavo una trasformazione tecnologica culturale della professione che nel congresso si deve discutere e che però anche lì un po'discende da come tutto il sistema e articolata chiaro che la crisi economica coinvolta l'azienda acuito questa
E su questi fenomeni qualcuno dice che l'unità di questo sindacato è un mito da da demolire
Ma
Francamente non so se chi dice questo è un burlone è un buffone infatti ci si possa riferire i sindacati confederali di questo Paese stanno facendo un processo di unificazione lungo ma di questo parlano noi ce l'abbiamo l'unità da ottanta
Anni che ci costa una grande fatica tutti i giorni per mettere d'accordo persone profondamente diverse perché va fatto questo grande lavoro questa è un po'presto dal quale ci sono turisti
Più diversa estrazione che credo nel sindacato lì c'è scritto uniti nella Fnsi allora francamente qualcuno dica che questa è una burla poi detto che non
Nessuno deve avere partiva anche paura di un altro sindacato i francesi i socialisti francesi hanno sei sindacati però hanno un potere d'acquisto un potere di di di di contrattare
Bassissimo De Bonis sì alla noi sappiamo io se proprio ne abbiamo quanto se abbassato i da sole da questo però francamente sputare o il ridere sulla nostra unità mi sembra una
Per via di tempo una cosa che non fa onore a chi l'ha detto grazie a Vittorio Roidi presidente cosciente della Federazione Elisa è una versione uscita dalla Federazione azzerata la stampa
E cioè
Arcole dice The dell'ordine Piemonte Val d'Aosta cosa aspettarsi da questo ventiduesimo congresso della Federazione
La stampa se io naturalmente sono qui non come ordine dei giornalisti che preferendo un dei radicali vuole abolire ma come delegato un delegato dei giornalisti pubblicisti provengo punto da Torino per rispondere alla tua domanda noi ci aspettiamo molto da questo congresso
Ci aspettiamo innanzitutto un
Risposta
Alle discorso deontologico e questo non deve stupire perché è vero che l'attenzione dell'ordine in modo particolare e sul discorso della deontologia cioè un'attenzione che il giornalista deve avere sulla verità sostanziale dei fatti nei confronti del dottor ma riteniamo che anche un congresso di questo tipo possa dire molto con che cosa come ha ad esempio con l'applicazione della Carta dei doveri dei giornalisti io colgo questa occasione di radio radicale
Del dire a tutti i telespettatori che i giornalisti hanno un codice di comportamento che è sancito che regolato dalla Carta dei doveri del giornalista ed è rivolta a voi a voi che ci state sentirai lettori praticamente questa carta regola la il modo con il quale il giornalista si deve comportare la verità sostanziale dei fatti l'attenzione nei confronti dei
Delle fonti al quale si riferisce e tutto questo e se non è rispettato dal giornalista e sanzionato ecco sanzionato questo nessuno lo sa io ritengo che questo congresso io nel mio piccolo intervento Cafaro dirò uno delle cose che dirò anche questo anche questo oltre che
Naturalmente i problemi della categoria che sono grandissima ma penso che
Ai telespettatori ai radioascoltatori di radio radicale i problemi da categoria interno ai giornalisti interessano poco i congressi servono anche
Ad avere dei soprattutto dei risvolti nei confronti dei quali noi siamo o dovremmo essere al servizio che sono i lettori
La carta stampata la televisione la radio i colleghi degli uffici stampa hanno una funzione importantissima che quella di fare da mediatore fra diciamo la fonte alla quale si riferiscono che può essere anche una fonte importante come una fonte pubblica eccetera o anche di una grande impresa e i fruitori che sono i lettori o coloro che fruiscono delle nove però diciamo nostro trazione noi avendo sempre di fronte i nostri doveri che sono grandi nei confronti della libertà d'informazione dobbiamo agire di conseguenza proprio al presidente
Della Camera Violante
Tornato sugli argomenti della deontologia non può essere diceva regolamentata certamente per legge ho già avanzato però alcune proposte
Esempio gli uffici stampa in Procura oppure andate agli uffici a destra gli uffici a sinistra non c'è il rischio di una burocratizzazione del giornalismo che magari già c'è no guarda al contrario ti spiego e specie ecco di spiegarlo agli amici che ci sento no
Proprio quello che Violante ha toccato sulla necessità di a vere un ufficio stampa ad esempio nelle varie procure noi lo tocchiamo con mano gli operatori dell'IFO azione ogni giorno e al contrario direi di quello che tu dicevi e il tentativo leciti si burocratizzare la burocrazia perché Violante giustamente evidenziava che questa fuga di notizie se ci fosse un ufficio stampa come si deve questo non dico che si eviterebbe ma sicuramente ci sarebbe una organizzazione si sa quindi l'ufficio stampa certo se diventa una struttura della burocrazia sulla puro
Grazia finita ma se diventa un filtro filtro inteso in senso positivo cioè del mettere le notizie che si possono dare da parte dell'autorità giudiziaria uguale per tutti chiave se non ci saranno più i giornalisti come diceva il presidente della Camera Violante che hanno rapporti preferenziale nei confronti di un magistrato altro problema per la categoria molti giornali che chiudono
Tasso diretta la media del dei delegati abbastanza alto
Prefigura un'assenza vistosa della fascia giovanile di questa categoria si questa è una giustissima osservazione effettivamente guardando anche la fa
Mascia media abbastanza alta ma io direi che non mi fosse inizierà il suo discorso anche perché io ho una concezione che l'età è quella che uno si sente quindi l'età anagrafica una cosa molto relativa effettivamente però al di là appunto dall'età anagrafica vediamo che le più molti giornalisti voi professionisti quel pubblicisti sono molto critici nei confronti del sindacato e questo come si esprime ad esempio con la non partecipazione al volto noi abbiamo una bassa partecipazione di voto nel nei nostri momenti democratici che il cui massimo il conte esso abbiamo percentuali veramente basse variano da regione a regione ma avvia una media non sicuramente alta e questo perché dobbiamo dobbiamo chiede accendere le ragioni questo scollamento fra una base e un vertice questo Scola tu lo si vede naturalmente nell'espressione anche dei dei delegati è ben vero che la democrazia anche questo chi si esprime non possiamo obbligare la gente andare esprime ma dobbiamo evidenziare questo malessere ai malessere c'è perché chiudono giornali grandi e piccoli a radio e televisioni che sono in crisi la risposta che il sindacato qua a Villasimius deve dare io ritengo sia ferma e precisa primo giornalisti non più giornalisti di serie A e di serie B basta con la rappresentazione dei giornalisti quindici venti penne che i la gente dice quello è giornalismo no
Dice venti penne sono venti giornalisti opinion maker quello che volete ma non sono il giornalismo italiano il giornalismo italiano sono i venti mila giornalisti professionisti
E i sessanta mila circa cinquantotto ecco giornalistico pubblicistiche ogni giorno fanno la che hanno fatto la gavetta che cercano di dare un'informazione più corretta possibile sono quelli che devono alle era delle soddisfazioni professionali io mi auguro che questo congresso evidenzi evidenzi questo e certi anche di portare al pubblico questa dicotomia che cercavo di spiegare prima
Da
Quattro cinque sette otto nove dieci
I dodici tredici quattordici quindici sedici e diciassette