Registrazione audio di "La nota di politica estera", registrato mercoledì 9 ottobre 1996 alle 00:00.
Sono intervenuti: Marco Ventura (giornalista).
Sono stati discussi i seguenti argomenti: Burocrazia, Crisi, Esteri, Italia, Onu, Politica, Riforme.
Rubrica
Dibattito
10:00
09:30
9:43 - CAMERA
12:42 - CAMERA
13:50 - SENATO
9:30 - Senato della Repubblica
10:30 - Camera dei Deputati
10:45 - Camera dei Deputati
11:30 - Parlamento
11:45 - Camera dei Deputati
11:45 - Camera dei Deputati
giornalista
è una giusta battaglia dal suo punto di vista quella che l'Italia sta conducendo per la riforma del Consiglio di sicurezza dell'ONU da un lato Giappone Germania appoggiati dagli Stati Uniti forti dei contributi al funzionamento dell'organizzazione e delle missioni di pace dell'ONU che dicono addirittura prima della Francia e della Gran Bretagna nella classifica dei cosiddetti contributori
Però per entrare nel Consiglio di sicurezza come membri permanenti con diritto di veto
Il fronte dei Paesi non allineati forte dei suoi cento tredici seggi nell'Assemblea sulla maggioranza di centoventiquattro togliere invece l'ampliamento del numero di componenti senza diritto di veto del Consiglio di sicurezza
L'Italia si è fin dall'inizio situata in una posizione di mezzo di fatto più vicina a quella dei Paesi non allineati altri si può quasi dire che l'Italia con l'intervento del ministro Dini al Palazzo di Vetro lo scorso ventitré settembre
Si è candidata come capofila delle piccole e medie potenze
Di fatto l'Italia propone che vi sia una rotazione tra venti medie potenze con senza diritto di veto al di là dei membri permanenti e con un ampliamento dei membri non permanenti ignari principio è una posizione giusta fra le pare delle Nazioni Unite c'è la sua mancanza di democrazia
La scarsa partecipazione anche dei parlamentari oltre che dei governi c'è il meccanismo di veti reciproci nel Consiglio di sicurezza che per tanti anni ha paralizzato l'azione politica dell'ONU e che potrebbe tornare a paralizzare un anche in futuro e centri io ormai permanente tra gli Stati Uniti e il numero sempre crescente a partire dal Periodo De Luca decolonizzazione
Dei Paesi non allineati un certo tipo di terzomondismo è stato anche esiziale per l'ONU esattamente come la volontà di potenza americana è come il duello tra negli Stati Uniti e l'Unione Sovietica lingua io poi e che le Nazioni Unite sono un baraccone micidiale quanto burocratici come dimostra lo stato di crisi di vari organismi che dipendono dall'uomo e hanno base a Ginevra costretti a centinaia di licenziamenti
Quindi dovuto solo in parte ai debiti colossali degli Stati Uniti dovuti anche invece dovuta anche invece questa crisi a una struttura che dà vero elefantiaca spesso poco e i centri che spesso comunque le mani legate la battaglia dell'Italia una battaglia disperata per restare nel circolo dei paesi che contano è una battaglia che ci mette in concorrenza in contrasto con Paesi come il Giappone peggio come la Germania con i quali è invece nostro interesse non ha più il re motivi di ed io in vista per esempio della creazione dell'unione monetaria europea
L'abbiamo commesso l'errore con Susanna Agnelli ministro degli esteri ed il presidente del Consiglio di votare all'ONU contro gli esperimenti nucleari del ancia mentre avremmo tranquillamente potuto attenerci a portare avanti la posizione antinuclearista in sedi più adatte e per quel botto per quel voto la Francia non ci ha ora perdonato adesso con questo disperato generoso forse inutile tentativo di tener fuori Germania e Giappone dal novero dei membri permanenti del Consiglio di sicurezza rischiamo di in camera è un'altra secca sconfitta la realtà è che l'Italia sta obiettivamente perdendo punti dal consesso internazionale nonostante la buona prova che i nostri militari hanno dato in Bosnia e nonostante la vocazione europeista internazionalista del nostro Paese
Un esempio per tutta l'Italia è rimasta fuori dal gruppo di contatto sulla Jugoslavia un bello smacco sullo scenario continentale rischiamo di non partecipare all'Europa di Maastricht Maastricht e di scivolare nell'Europa di serie B
Prego del paese della pubblica opinione della nostra classe politica e dei giornali per i temi di politica estera in particolare per la riforma dell'ONU pur essendo quest'argomento una priorità per l'Italia come ha detto ieri Dini ministro degli Esteri azzerato c'erano pochissimi senatori Laura era semideserta altro che priorità veniva riconosciuto che l'Italia presenta punti deboli bisognerebbe aggiungere che la discesa nell'organigramma dei paesi che contano e costa è giusto non volere precipitare al punto di restare del tutto fuori dal direttorio mondiale intera comunque di fin stare a galla l'unica grama consolazione che ovviamente è tutt'altro che una consolazione
Appena finite non contano più di tanto sono un fallimento
La riforma dovrebbe essere molto più radicale del mero ingresso di due potenze ai vertici del Consiglio di sicurezza o segretario generale falliva
Tare come Boutros Ghali in Somalia e Bosnia soprattutto ma anche come responsabile della struttura e delle finanze dell'organizzazione dell'ONU
è lo specchio preciso della malattia che affligge l'organizzazione lo sfascio totale dal punto di vista delle
Scienza dell'azione politica e anche del rigoroso rispetto del diritto internazionale che è stato più volte con violato con l'ombrello proprio delle Nazioni Unite
Salvo dove diversamente specificato i file pubblicati su questo sito
sono rilasciati con licenza Creative Commons: Attribuzione BY-NC-SA 4.0