"I lavori a Milano: occupazione e nuovo sviluppo" organizzato nell'ambito della Festa provinciale dell'Unita' (Milano - Palavobis)

Sì allora iniziamo questo dibattito che come dissidi avete visto tutti
Largo mento è l'oggetto del dibattito di questa sera i lavori a Milano occupazione e nuovo sviluppo
Un dibattito uno fra i tanti che sono avvenuti alla festa su questo argomento
è stato preceduto infatti da dibattiti su temi più generali e che hanno riguardato la finanziaria ai temi economici Maastricht
E lì sono stati sviluppati ampiamente c'è stata la presenza del ministro all'industria Bersani c'è stato un dibattito con Cofferati e Cipolletta quindi c'è stato un approfondimento di molti temi oggi parliamo di Milano in particolare e parliamo con di Milano del lavoro dell'occupazione dello sviluppo in un momento di profondo cambiamento del sistema produttivo milanese
E anche di profonda crisi occupazionale anche da noi che è una crisi molto diverso da che ha caratteristiche diverse qualitative diverso e che da altre parti d'Italia ma che presente va affrontata
Ringraziamo per la partecipazione di molte associazione direi forse tutte le associazioni imprenditoriali presenti a Milano questa grazie questa presenza è doppiamente significativa perché conferma la volontà che è importante
Per lo sviluppo delle relazioni appunto tra forze sociali tra istituzioni forze dell'organizzazioni sindacali
E appunto conferma la volontà di un confronto che è già stato avviato in questi anni a Milano con una la nostra forza politica a cominciare dalla Burghley che era stato forse è che era all'inizio di questa nuova collaborazione che ha portato poi anche ad avere la nostra forza al governo al governo della della d'Italia
Quindi io adesso passerei a presentarvi i presenti e a
Così come e ora iniziamo questo confronto
Dunque aprirà con una breve relazione introduttiva soprattutto sulle questioni che riguardano la nostra città e quello che sta facendo le iniziative che sta prendendo la Provincia Maria Chiara Bisogni che l'assessore al lavoro e alla formazione della Provincia
Ci saranno poi i interventi chiuderà hanno i nostri lavori Antonio Pizzinato che appena entrato tutti conosciamo
Sottosegretario al lavoro del Governo Prodi
Poiché è presente Antonio Panzeri segretario della Camera del lavoro di Milano Carlo Smuraglia presidente della Commissione lavoro del Senato della Repubblica
Pino Cova vicepresidente della lega delle cooperative Michele Porcelli qua accanto a me direttore generale dell'Amsa lombarda
Francesco Petrini che ha direttore delle relazioni industriali Dell'Atti di Milano
Roberto vai presidente del CN ha di Milano
Francesco San Lorenzo direttore dei servizi economici dell'Unione del Commercio sempre di Milano
E Mario Cambiaghi dell'attacco parchi Confartigianato di Milano quindi abbiamo molti interventi come vedete molto qualificati
Ringraziamo ancora per la loro presenza dibattito qui da noi e iniziamo con Maria Chiara Bisogni
Per interrogarsi sia pure molto velocemente data alla questa occasione di dibattito su quale sviluppo al quale lavora a Milano
E necessario a prendere le previa nelle mosse dalle profonde modificazioni che ci sono state nel decennio che alle nostre spalle
Profonde modificazioni che hanno cambiato proprio il volto di Milano abbiamo assistito in questi anni alla scomparsa dei di di interi settori tradizionali o a loro forte ridimensionamento
Come tutti sanno la realtà produttiva oggi è connotata da un forte abbassamento della dimensione per quanto riguarda le unità produttive nonché l'aumento delle stesse unità produttive
E credo sia del tutto emblematico che dopo la città di Milano nella provincia di Milano
La sia la proprio la Città di Sesto San Giovanni quella piuttosto si aria ecco questo breve flash introduttivo dosaggio perché e del tutto evidente che una modificazione così rapida e profonda inciso profondamente anche sul contesto sociale oltre che su quello economico e produttivo
Sempre in maniera molto sintetica direi che oggi è abbastanza di dominio pubblico nella nostra realtà
Mi riferisco al dibattito che c'è tra gli economisti il il il industriali ma che si sta allargando sempre di più anche tra le il sindacati il le istituzioni
Che oggi non abbiamo più nella nostra realtà come motore di sviluppo il settore io sono stata sindacalista metalmeccanico insomma so bad significava il settore ma che motore del lo sviluppo il territorio e quindi ci troviamo di fronte ad una dimensione
Del resto analoga a tante altre realtà forti dell'Europa in cui quello che conta è proprio il territorio degli elementi di qualità che insistono sul territorio per promuovere le condizioni dello sviluppo
Ecco i fattori di qualità del territorio per quanto riguarda lo sviluppo nella nostra realtà sono tanti
La sinergia fra le varie impresa il fatto che
Mila no e la porta del mercato per tutta l'Italia per quanto riguarda gli insediamenti produttivi e commerciali stranieri
Io oserei dire addirittura che nella sua interezza la realtà produttiva milanese ha un grande distretto industriale in cui le convenienze
Di un'impresa ad insediarsi sono misurate proprio dal fatto che esiste un diffusissimo contesto in prenditori Ale
è evidente che essendo questa la situazione attardarci a donna analisi che usa ancora il concetto della de industrializzazione non ci serve molto
E non c'è dubbio c'è stato qui un abbandono come dire la dismissione di settori tradizionali
La di la data industrializzazione c'è stato eccome per quanto riguarda questi settori tradizionali ma contemporaneamente hanno agito altri meccanismi di sviluppo che hanno portato a forti compensazioni e modificazioni del tessuto produttivo preesistente
E quindi sviluppo del del del di settori produttivi nuovi non Katie terziario avanzato di commercializzazione eccetera eccetera
Da indagini approfondite insomma compiuto in varie sedi risulta che la diffusione dell'innovazione tecnologica nella realtà milanese una delle più forti della Lombardia continua ad essere forse la più forte della Lombardia ecco quindi c'è da interrogarsi e come insomma sul fatto che siamo in una realtà motore d'Europa che però presenta anche elementi di difficoltà diciamo fattori di debolezza
Io dato che abbiamo qui anche gli ospiti delle associazioni imprenditoriali oltre che dei sindacati
Ricorderai un attimo quelle lì nel le risultanze dell'Osservatorio Assolombarda
Bocconi che sono da questo punto di vista pertanto illuminante credo larghissimamente condivise i due elementi di debolezza di quest'area e
Quando dico debolezza insomma si pone l'accento in maniera molto seria su questi elementi di debolezza cioè in termini di vera e propria preoccupazione
Sono o soprattutto quelli relativi alla diffusione del delle grandi reti in particolare
Un efficiente sistema di api di viabilità interna
Le alcuni fondamentali nodi infrastrutturali che peraltro sono su tutte le pagine dei giornali non sto qui a fare l'elenco della spesa dalla Fiera a Malpensa e quant'altro
Ma un altro elemento di debolezza forte che viene sottolineato e che mi colpisce direttamente in quanto l'attore istituzionale
La debolezza delle istituzioni la confusione di competenze che c'è fra i diversi livelli istituzionali
E questo undici hanno un punto assolutamente nevralgico che la situazione quando il il dello sviluppo economico si gioca sui fattori di qualità che sono insediati sul territorio o le le istituzioni funzionano o se no insomma abbiamo un un elemento di svantaggio grave in parte
E un punto estremamente dolente questo
Qual è la situazione
Sul la nostra realtà giocano tre istituzioni fondamentali il Comune di Milano la regione Lombardia la Provincia di Milano che sicuramente diciamo così l'istituzione
Meno forte in questo contesto e non c'è dubbio che oggi l'insofferenza verso il centralismo regionale sempre più forte cioè si comprende sempre meglio
Che il centralismo regionale un vera difficoltà alla promozione del i servizi che servono per lo sviluppo cito per tutti la formazione professionale
Dico io ho cognizione molto precisa e diretta nonché dei servizi di politica attiva del lavoro e anche di questi o una condizione molto precisa
Quindi insomma per quanto riguarda la regione Lombardia al di là della diversa composizione politica che in questo momento la governa rispetto alle altre due istituzioni
E esiste un punto che il centralismo da batteremo
Ora io direi che la guerra alla centoquarantadue l'hanno fatta un po'tutte le regioni ma in modo particolare questo sbarramento al decentra mento istituzionale
A livelli locali e sub locali è stata fatta in modo pesantissimo nella Regione Lombardia
Il Comune di Milano a una forza non indifferente
Basti pensare soltanto alle sue municipalizzate alcune delle quali sono delle vere perle no la serie A in modo particolare e la
La M
E però il Comune di Milano non è più in grado di far giocare una forte sinergia progettuale
Rispetto alle sue strutture relativamente a tutto il territorio perché con me oltrepassa i confini del basso si trova di fronte a comuni grandi e piccoli dell'hinterland assolutamente indisponibili a sopportare
Come dire politiche che vengono decisi a livello del Comune che sono concepiti in termini un po'imperialisti e assolutamente
Incongrue rispetto ad una programmazione territoriale d'altro canto qui basta interrogare l'uomo della strada quando uno chiede a un milanese quando un milanese dice Milano e nessuno intende la città di Milano tutti pensano alla Grande Milano
E rispetta la grande Milano
Si soffre di questa situazione istituzionale arroccata e e in capace di agire con sinergia e in maniera razionale
Programmando gli interventi sul territorio ognuno nell'ambito delle proprie competenze
E quindi viene a bomba la questione dell'area metropolitana come Provincia noi ci siamo fatti carico e credo che questo sia un po'un piccolo merito di questa istituzione diviso levare la questione dell'area metropolitana
Dobbiamo porci tutti quanti il problema di come arrivare in tempi rapidi alla costituzione di un il a livello istituzionale con compiti
Precisi e ben definiti che ci permetta di agire per sul livello della programmazione territoriale
Come ci si arriva al centro non ci si può arrivare dall'oggi al domani e insomma con un colpo d'ala ci servirà mettendosi intorno a un tavolo e concependo innanzitutto i contenuti e servizi che bisogna costruire sul territorio
Le infrastrutture che bisogna a realizzare e concertando l'azione tra i diversi livelli istituzionali in maniera da a realizzare una sinergia fra le varie competenze non un conflitto fra le varie competenze
Alcuni primi segnali importanti diciamo di autorganizzazione fra i diversi livelli istituzionali nonché le associazioni imprenditoriali il sindacato
I comuni
In modo particolare si realizzano con le agenzie di sviluppo e reindustrializzazione che sono che sono a questo punto sorte e completate nella loro fase di decollo
Nell'area nord di Mila no mi riferisco alla crac Consorzio per la reindustrializzazione dell'Alfa Romeo
A esserne M. Agenzia Sviluppo Nord Milano ad euro impresa che società di sviluppo che sorge invece nell'asse del Sempione a Legnano
Ora prossimamente la Provincia si farà carico di provocare un momento pubblico
Nella città di Milano di presentazione di tutte e tre queste iniziative perché credo che sia importante non soltanto pubblicizzare le ma anche focalizzare i diversi obiettivi che si pongono non sono finalizzate tutte
Nel allo stesso modo sullo stesso obiettivo ma non c'è dubbio che nel complesso l'operazione potrebbe essere descritta in questo modo
Istituzioni e forze economiche sociali e si mettono insieme per intervenire su un territorio profondamente sconvolto
Da un mutamento repentino da un cambiamento se Ray dire anche violento che ha cambiato l'identità del territorio
Per utilizzare le forti convenienze di sviluppo che esistono sull'insieme del territorio per rimarginare la ferita nel più breve tempo possibile
E di esperienze di questo genere in Europa ma anche qua vicino a noi penso alla all'esperienza di campi Genova nonché quello che si sta pensando a Napoli e così via ce ne sono molte che ci possono insegnare
Nel complesso si tratta di intervenire con interventi di bonifica rilocalizzazione di impresa e creazione di nuove imprese costituzione di servizi per le imprese
E
è un'esperienza del tutto nuova un novità un laboratorio oserei dire e su cui è importante riflettere e un po'seguirlo passo passo per vedere se riusciamo a connotare diciamo la nuova fase dello sviluppo della città di Milano anche con strumentazioni
Che sono così risultati così importanti in Europa e in altre realtà italiane
Va da sé che sconvolge menti così profondi del tessuto produttivo come quelli che abbiamo vissuto non potevano non sconvolgere il mercato del lavoro
Ecco ora i riflessi sul mondo del lavoro sono molto pesanti e anche preoccupanti dipingere la nostra realtà come una realtà di disoccupazione generalizzata sarebbe privo di senso naturalmente
La nostra è una realtà che continua ad essere una di quelle che sta meglio in Italia anche se nella provincia di Milano ci sono due punti percentuali in più che nel resto della Lombardia e questo deriva probabilmente tra i processi di dismissione della grande impresa
E però ci sono all'interno di una situazione che complessivamente tiene dei punti di sofferenza e delle novità sulle quali dobbiamo riflettere un po'insieme istituzioni forze economiche sociali e quello che io vedo dal dall'Osservatorio della Provincia che è cresciuto enormemente il lavoro atipico
La somma di part-time e di lavoro a tempo determinato a questo punto rappresenta la quota maggioritaria degli avviamenti siamo vicini al cinquantasette per cento
Quindi cominciare a intende continuare a invocare la flessibilità come toccasana di tutti i nostri problemi nella nostra realtà forse un po'esagerato nel senso che la flessibilità e avanzata massicciamente
Nella provincia di Milano
Ora
Sulla queste forme di lavoro avesse aperto un po'da tutte le parti no quindi non c'è non si può dire che c'è uno sbarramento io direi però che sorge per le istituzioni e per le parti sociali un problema
Che è quello di far sì che dopo una fase di lavoro atipico chi si imbarca in queste vicende trova un lavoro stabile determinata o per lo meno insomma che ci si che si aprano prospettive di questo tipo e si costruiscano anche i percorsi questo dovrebbe essere un po'il compito di un nuovo sistema di informazione e formazione professionale passi parliamo a questo punto anche di formazioni continua che come dire costruisce passo passo
Opportunità sempre più consistenti per gli individui perché altrimenti per la prima volta nella nostra storia noi avremmo intere generazioni che dicono precariamente e questo credo che indebolirebbe fortemente il tessuto sociale della nostra realtà
Nello stesso tempo succede anche che abbiamo uno zoccolo pesante di lavoro adulto che stenta a ritrovare uno Rillo quadro Rillo casi di localizzazione sono i lavoratori a tempo indeterminato espulsi dalla grande industria che stanno lì per tanto tempo
Stanno nelle liste di mobilità non trova non canali fluidi di reinserimento
E anche questo creerà mondi saggio sociale molto molto forte e magari sono anche i lavoratori che hanno professionalità consistenti perché hanno lavorato in processi produttivi di tipo avanzato comunque di grande impresa
E quindi avvezzi diciamo alla tecnologia la tecnica alla e così via la professionalità polivalente che però sono disprezzati dalla piccola impresa perché non è stato compiuto un lavoro di orientamento reinserimento agli adattamento a a nuove situazioni lavorative su tutto questo bisogna agire insomma e agire in maniera concertata
Questo è l'obiettivo che ci siamo proposti come provincia in in questo primo anno di lavoro
Abbiamo costruito delle intese importanti una intesa di consultazione permanente con il sindacato con tutti i tre e tre i sindacati della provincia di Milano che sono a Milano Brianza e Legnano
Una intesa con il provveditore agli studi per creare le condizioni innanzitutto sul piano del laboratorio tecnico-politico
Per interconnettere il sistema educativo scolastico con il sistema professionale una intesa con l'agenzia regionale del lavoro e l'ufficio provinciale del lavoro per muoverci congiuntamente come istituzioni sul territorio per creare moderni servizi del lavoro che abbiamo già illustrato i sindacati e prossimamente
Illustreremo a tutte le associazioni datoriali
E con lo scopo di anticipare la riforma del mercato del lavoro
Oggi c'è un a liberalizzazione totale il collocamento non collocabile niente salto la quota obbligatoria dell'handicap
E e tutto questo determina come dire una disfunzione chi cerca lavoro non sa a chi rivolgersi chi cerca lavoratori agisce anche su un po'alla buona e tutto questo aumenta il margine tradizionale della disoccupazione invece se ci fossero meccanismi
Più strutturati e noi lo potremmo abbassare e quindi il nostro intento è quello di costruire centri lavoro mediante convenzione che convenzioni pubblico private e quindi servizi di tipo diciamo misto
Che si rivolgono contemporaneamente alle in prese e ai lavoratori da collocare saldamente sul territorio chiamando e e suddividendolo quindi il territorio poi che il nostro territorio è di tre milioni settecento mila abitanti mentre operazioni di questo genere vanno compiute indagini
Massimo di trecento mila abitanti creando Puller di professionalità importanti che ci permettano di utilizzare al meglio il Fondo sociale europeo per la formazione professionale
Che ci permettano di fornire un servizio di interconnessione domanda offerta di lavoro e soprattutto l'orientale sia la formazione professionale che al lavoro le diverse tipologie di lavoratori perché un conto orientare i giovani poi acculturati e non acculturati un conto è orientare
Lavoratori espulsi dai processi produttivi in età adulta o o donne in varie condizioni ecco su tutto questo speriamo moltissimo anche nell'interesse profondo del mondo imprenditoriale nonché del sindacali
Grazie
No
Si sente scusate di qui non non si sente nulla
Adesso darei lettura facciamo questo primo giro di di interventi
Poi dentro al mentre se ma riusciremo ad avere tempi contenuti possiamo dare la parola alla di nuovo a qualcuno
Del dei nostri ospiti ora darei la parola Michele Porcelli direttore generale della Sanità
La ringrazio e ringrazio chi ha organizzato questo incontro questa conversazione questo dibattito questo confronto
Per l'invito che avverte voluto rivolgerci ed è un'occasione che questo importante per cercare di precisa i nostri punti di vista per cercare dei punti di contatto perché in definitiva ottocento interessa dato ciò che ci interessa cercare sia pure con strade diverse di andare verso una netta che sia unica per tutti
è la meta non può essere quella della crescita evidentemente della della del livello di civiltà del nostro Paese che significa occupazione che sui dieci significa benessere che simili significa sviluppo dicono
Io sono abbastanza d'accordo con molte delle cose dette dall'assessore bisogni sono particolarmente d'accordo con l'analisi economica che lei ha fatto colui cioè con una prima parte del suo intervento introduttivo o qualche elemento di differenziazione
Nella seconda parte quella che riguarda più il lavoro e il mercato del lavoro ma credo che sia più una differenziati in stato d'animo che non una differenza di strumenti da individuare
Intendo dire che non condivido considerazioni espressioni come inserite
In termini
L'assessore bisognerà usato quando si è ha fatto riferimento ai grandi cambiamenti che ci sono determinate nel nostro territorio perché questo significa psicologicamente il prossimo è condizione di debolezza rispetto al cambiamento
Lo so in parte il vero
Però dobbiamo come dire fare uno sforzo di volontà fare uno sforzo di creatività
Vedere questi cambiamenti come un come dei fenomeni naturali ai quali ci dobbiamo abituare e che dobbiamo imparare a governare quindi nostro problema e come governare il cambiamento non vedere il cambiamento come un penalizzazioni e del nostro modo di essere
Perché se facessimo questo andremo contro il corso della storia la storia va in quella direzione va in quella direzione
Per la nostra area territoriale da quella direzione per il nostro Paese in tutto il mondo quindi cerchiamo di interpretare questi cambiamenti cerchiamo di interpretarli quanto più possibile d'intesa d'accordo
Che con ruoli diversi ma con una identità di obiettivo finale
Ma non lo vediamo come un fatto negativo il cambiamento considerato insieme dicevo che sono abbastanza d'accordo perché effettivamente il nostro sistema il nostro sistema industriale del nostro sistema milanese
Ha bisogno di a riportare un po'di portare al centro
Il territorio e quindi bisogna sganciarsi un po'dalla logica cui storicamente eravamo abituati quella dei settori come veniva detto prima per invece Rich entrarci sui territori questo perché perché perché abbiamo vissuto un grande cambiamento ma soprattutto stiamo vivendo un grande cambiamento e anche qui bisogna dirlo senza avere paura del futuro viviamo ancora in una fase di transizione chi è che siamo in mezzo al guado siamo passati e stiamo passando da un sistema industriale fortemente polarizzato sui settori tradizionali a un sistema che io se lei Non più neanche chiamare industriale da un sistema economico inteso come capace di produrre ricchezza che è quella che ci interessa e poi ricchezza nel senso più ampio del termine non ricchezza ideologiche ricchezze significa crescita di tutti
Ecco stiamo vivendo una fase di transizione molto forte nella quale siamo ancora calati
Che ci vede passare diciotto al sistema fortemente polarizzato da un punto di vista di capacità produttiva sui settori tradizionali a un sistema invece fortemente diversificato è vero che non siamo più presenti usiamo meno presenti su alcuni settori però è altrettanto vero che siamo fortemente presenti sui settori sui quali su settori economici intesi nel senso che indicavo prima civili quali prima non lo eravamo
Si può parlare di deindustrializzazione non lo so forse in senso stretto in alcuni casi si ma in senso lato credo certamente di no perché io sono abituato a ragionare di industria come di un sistema che è in grado di produrre ricchezza e allora se la ricchezza ritiene di attività che sono collegate al sistema industriale
Sono attività al servizio del sistema industriale sono attività finanziarie assicurative di produzione di logistica di ingegneria
Beh per me e soddisfacente il fatto che esistano queste attività ci sono appunto capaci di fare un network di essere integrati
In un sistema che unitario perché la caratteristica verso la quale stiamo andando io almeno auspico che stiamo andando nostro osservatorio Assolombarda Bocconi che veniva citato prima
Ce lo dà come un possibile scenario futuro e quello di proprio dividere in un sistema
Economico integrato a differenza appunto del passato sistemi integrati economico integrato caratterizzata da una presenza di aziende grandi perché nonostante tutto continuano ad esserci
Di aziende medie di aziende piccole e di un sistema integrato perché presente in più settori quindi diversificato
Da un punto di vista produttivo
Ed è un sistema appunto integrato anche per la capacità come dire di
Della disponibilità
Di quelle che si chiamano tecnicamente input intermedi all'interno del sistema produttivo e cioè la capacità
Di avere gli strumenti la capacità di aderire i materiali la capacità di avere fornito una possibilità di trovare le forniture i partner i servizi finanziari queste sono caratteristiche positive del sistema
Io continua a chiamarlo industriale nel senso ampio del sistema economico
Di sita economico della della nostra della nostra città
E poi ricordiamoci in ogni caso che a Milano si produce il diciotto per cento cioè circa il venti per cento del fatturato della produzione nazionale è sempre una quota molto rilevante
Che
Noi esportiamo il quindici per cento delle esportazioni nazionali questo dato il cui valga
Ha un valore di intere regioni non di province di intere regioni
Abbiamo il trenta per cento dei brevetti nazionali
Il sessantacinque per cento della ricerca dei grandi gruppi eh insediata su Milano
Ripeto questo non per esorcizzare il discorso della Industrie della deindustrializzazione ma per cercare di non cadere in una trappola di piangerci addosso
Il problema esiste è un problema serio ripeto siamo in una fase di transizione ho usato un termine siamo in mezzo al guado però bisogna come dire vedere il bicchiere così come mezzo pieno e mezzo vuoto
E avere la capacità di guardare anche alla possibilità di riempirlo
Questo
Di riempirlo questo bicchiere
Perché ribadisco Milano un luogo di centro direzionale di centro e di controllo del nostro Paese ha un ruolo di porta di accesso di Gateway impedire anche questo ricordato
Prima ricordiamoci che sette mila imprese milanesi contromano oltre trenta mila unità locale che sono presenti sul nostro territorio
Ribadisco questo non Pessotto
Dimensionare sottovalutare i problemi esistenti ma per porgli anche nella giusta dimensione perché se non inquadriamo il fenomeno nella corretta dimensione io ci imbarchiamo su una strada che probabilmente può essere può essere pericoloso
Certamente nel campo tecnologico nel campo della ricerca soprattutto nel campo della ricerca spendiamo poco dobbiamo spendere di più anche le imprese devono spendere di più
Aggiungerei devono essere messe in condizioni di spendere di più per la ricerca cioè devono trovare
Quelle modalità di accesso al sistema della ricerca che sono presenti nei Paesi competitori ma è un impegno che noi dobbiamo assumere in quella direzione però anche qui il nostro sistema non è poi così disagiato o disarmato come attacchi perché circa il quaranta per cento delle attività produttive milanesi sono attività produttive che si possono qualificare sentite nell'attività produttive specializzate contro un trentasei per cento vi sono attività produttive tradizionali per questo sufficiente certamente no
Sicuramente no però ripristiniamo sempre
I termini della questione
Allora a cosa serve servono delle cose a livello nazionale perché non ci illudiamo che tutto possa essere risolto a livello locale perché sarebbe anche in questo caso dal mio punto di vista illusorio
Sono personalmente convinto che una forte azione di accelerazione del processo di risanamento in termini generali dei conti pubblici si una precondizione necessari per fare determinate cose
Pensiero che una forte operazioni di riforma fiscale sia indispensabile che non c'è niente da fare quando il sistema industriale o economico italiano
Ha un gatto in termini fiscali rispetto agli altri Paesi che è di venticinque punti è difficile è difficile l'imposizione fiscale in Italia e venticinque punti superiore a quello in Francia mica andarli a cercare nel lontano estere dove possiamo a avere culture differenti come diceva Galli della Loggia qualche giorno sta e quindi difficoltà a confrontarci con la Francia che è un passo quindi è necessaria una forte azione di riforma
Di riforma fiscale è sicuramente necessario un operativi rilancio degli investimenti ma per fare questo è necessario una riduzione dei tassi lo diciamo tutti dobbiamo creare le condizioni in gran parte sono attuali è opportuno che questa discesa dei tassi
Ci sia però è necessario fare quelle cose che a livello locale in gran parte venivano richiamate prima cioè aumentare la capacità di attrazione del nostro territorio l'attrattività del nostro territorio
E attenzione questo rischioso
Perché a Milano ci sono molte multinazionali e se noi non abbiamo la capacità di aumentare l'attrattività del nostro territorio rischiose
Non di non aver nuove localizzazioni da parte degli investitori internazionali rimati perdere quelle che sono attualmente presenti questo è un rischio un rischio reale se non siamo in grado di aumentare la capacità attrattiva
Io ricordo che non molto tempo fa né impresa multinazionale è andata a localizzare proprio impianto in un altro Paese in un'altra nazione di fronte alle difficoltà di avere le necessarie autorizzazioni a impiantare nel nostro Paese abbiamo dei tempi
Deficienza della pubblica amministrazione il discorso delle istituzioni veniva richiamato prima che è un problema non solo nazionale ma anche locale cioè un problema rispetto al quale non dobbiamo individuare d'abiti di scaricare su altri le responsabilità o percorsi che possono essere
Anche nostri cioè i nostri sul territorio abbiamo farci carico di questo
Dobbiamo farci carico quando il sistema imprenditoriale nel senso dato del termine milanese
Ancora un credito dello Stato per rimborsi di crediti Iva taglia migliaia di miliardi migliaia di miliardi l'allora diventa difficile andare a immaginare di individuare le risorse per fare nuovi investimenti per fare nuove occupazioni tutte cose giustissime e sacrosante
Però
L'efficienza e la pubblica amministrazione consiste anche nello stabilire un rapporto tra creditore e debitore signora apporto corretto nel rapporto corretto e quello ad esempio del fatto che le tasse non solo debbono essere pagate ma quando si tratta di rimborsare vennero rispettati un minimo di Termini che siano compatibili con la dignità dell'uomo con la dignità dell'impresa
C'è un problema quindi di reti infrastrutturali anche qui non faccio l'elenco che che facile farlo c'è un problema quindi migliorare da un punto di vista ambientale le nostre città
E questi sono filoni anche per nuova occupazione
Il fatto di realizzare inceneritori ad esempio un un percorso che fa seguito perché questo significa sviluppare nelle nostre tecnologie significa produrre anche occupazione e significa fare comunque dei risparmi perché smaltire come si spartiscono oggi rispetto a a un'attività di smaltimento attraverso gli inceneritori significa fare dei risparmi
Portare avanti sempre a proposito di reti infrastrutturali e quindi di ambiente l'impianto di di smaltimento delle acque un'altra necessità che mi abbiano perché nostra impresa come i nostri cittadini sono oggi penalizzati
Completare il sistema fieristico con un adeguato sistema congressuale per una necessità è indispensabile
La competitività si dice non è non può essere più soltanto una competitività interno e cioè all'interno delle imprese potremmo dire abbiamo già dato e mi riferisco al signore che che che avevano alla mia destra rappresentanza di tanti lavoratori che
Parte hanno dato veramente perché hanno pagato pesantemente la recessione degli anni scorsi ma che in realtà accoglie in paese hanno fatto lavoratori e imprese io ritengo insieme uno sforzo notevole nel recupero di produttività
Attraverso un'opera di riduzione di costi attraverso un'opera di miglioramento della qualità dei prodotti attraverso un un'opera di innalzamento tecnologico perché poi l'innalzamento tecnologico anche se incentivato dalle imprese fatto attraverso la forza lavoro che questa forza lavoro più qualificato meno qualificata allettata attraverso la forza lavoro
E allora viva dio
Non voglio dire abbiamo già dato perché credo nel miglioramento continuo e credo quindi che l'impegno dei lavoratori e delle imprese debba essere come dire rinnovato
Però le istituzioni locali devono fare uno sforzo su questa su queste strade
Non si può fare bene sulla sul sul terreno della cultura
Ancora c'è tanto da fare noi abbiamo tentato proprio per rendere più attrattiva la nostra città di presentare un progetto su un utilizzo più moderno più più attuale del Castello Sforzesco
è rimasto inascoltato purtroppo
Abbiamo un progetto di andare a imitazione di un museo del design industriale abbiamo un un progetto che l'assessore diceva li conosce bene di utilizzo del Museo della scienza e della tecnica in modo Didier polivalente
Voglio dire lo sviluppo si fa anche così si fa creando è all'interno al con all'intorno del contesto produttivo un ambiente favorevole a allo sviluppo
Vado all'ultima parte del del mio intervento
Abbiamo certamente necessità di formazione anche questo veniva veniva ha ricordato prima prima noi abbiamo fatto una nostra indagine sui fabbisogni formativi ci siamo arrivati tardi perché non si può progettare il futuro se non si ha una conoscenza di dove andiamo
L'abbiamo fatto non mettiamo l'abbiamo messo a disposizione delle forze sociali e delle forze istituzionali anche per svilupparlo insieme per il futuro
E vi si evince che abbiamo bisogno forse di meno laureati e ti dico di più qualificati di più lauree Brevi
E di maggiore diplomati
Ma abbiamo soprattutto bisogno come dire di cambiare il nostro modo di lavorare quindi non soltanto i livelli professionali abbiamo bisogno di prendere atto e in questo mi differenzio ponga dall'analisi fatta dall'assessore bisogna bisogna non più immaginare il lavoro come un unicum cioè come una garanzia
Di un posto stabile continuativo sicuro indissolubile dall'inizio alla fine del mondo del lavoro
Dobbiamo abituarci a dire ore e a lavorare in modo diverso a vedere il rapporto con il mondo del lavoro come un susseguirsi un susseguirsi di di di di possibili non di necessario ovviamente ma di possibili
Rapporti di lavoro questo non c'è niente di
Come dire di deleterio di negativo io sono tornato
Quarantotto ore dall'Inghilterra continua a parlare con gioca
Che vivono in quel Paese che un paese sicuramente civile e che non trovano niente di sconvolgente in tutto questo non trovano assolutamente niente di sconvolgente tutto questo e l'Inghilterra in questo momento è tra i Paesi europei quello che sta meno male di tutti gli altri
Proprio per una capacità di interpretare il cambiamento
Il problema è che dobbiamo pretendere dalla nostra società capitarci quelle caratteristiche professionali quelle garanzie sociali e di sistema che siano in grado come dire di di assicurare la prosecuzione del lavoro
Anche innestati diversi successivi e con interlocutori e con interlocutori diversi per fare questo abbiamo bisogno di modificare le regole del del mercato del lavoro ma per fare questo abbiamo necessità di sperimentare forme nuove
E allora la sperimentazione di forme nuove quei contratti atipici poi non sono così tanti come veniva indicato prima perché l'aveva il loro peso è ancora basso anche se tendenzialmente in crescita rispetto al passato
Danno sollecitato il lavoro interinale una forma di lavoro non c'è assolutamente niente di male nel considerare quello a forma di lavoro in Francia ha dato occasione di crescita a centinaia di migliaia di persone ha dato occasione di occupazione a centinaia di migliaia di occupazione abbiamo paura delle parole nell'Italia del due mila
Non dobbiamo più avere paura delle parole
Ma per non avere più paura delle parole vuol dire che dobbiamo fare uno sforzo insieme
Con le istituzioni ma soprattutto tra parti sociali che dobbiamo fare un salto che io credo sia possibile tra organizzazioni sindacali e organizzazioni del datoriali nell'esperienze nello sperimentare insieme delle modalità di governo di queste forme nuove
è sul tavolo del confronto sindacale una proposta di questo genere
è guardata con attenzione sia da parte imprenditoriale che da parte sindacale il problema ribadisco non è quello di demonizzare o di esorcizzare
Questi percorsi male nel vedere in questi percorsi una modalità nuova questa volta sì di collaborazione tra le forze sociali
Darei la parola subito temi caldi caldissimi a magari usiamo l'altro l'altro microfono Antonio Panzeri segretario della catena del lavoro
Ma io partirei da questa Messa in mi sembra quindi
Sulle analisi ci siamo un po'tutti o quasi
Mi pare che a Milano stia avvenendo
Se ne prendo due processi uno può essere definito di deindustrializzazione che riguarda particolarmente alcune grandi imprese
Secondo quello che a mio modo di vedere deve preoccupare molto di più nel processo di delocalizzazione di tante imprese e questo processo di delocalizzazione
Avviene per tre motivi principali sui quali sarebbe utile indagare non lo facciamo stasera
Perché il tempo è un po'tiranno ma che ritengo siano i motivi principali sui quali le forze sociali e le forze imprenditoriali le istituzioni dovrebbero maggiormente riflettere innanzitutto questo processo di delocalizzazione avviene perché vi è un'assenza totale della programmazione territoriale
Ci sono imprese che si stanno trasferendo in altre parti e della Provincia di Milano e non solo della provincia di Milano
Perché non vengono Rizzoli riutilizzate le aree dismesse presenti sul nostro territorio e perché i costi dei terreni sono elevatissimi
Sulla città di Milano
Sì è la seconda motivazione che noi abbiamo processi di delocalizzazione che avvengono per opportunità nuove che vengono dette determinarsi per quanto riguarda ad esempio il costo del lavoro aziende che si trasferiscono particolarmente nell'Est europeo a fronte di un costo del lavoro che è relativamente più basso rispetto a quello presente
Nel nostro Paese complessivamente particolarmente sul territorio milanese e il terzo tipo di motivazione
Perché noi abbiamo un contesto infrastrutturale che non permette assolutamente a soprattutto ad un'impresa di specializzazione produttiva elevata la permanenza su questo territorio io vorrei precisare rispetto alle cose decantate dal dottor Porcelli che ne abbiamo registrato nel corso del mille novecentonovantacinque una caduta del cinque per cento delle gli investimenti esteri sulle territorio milanese e la motivazione che qui è molto semplice il contesto
Infrastrutturale quando non permette l'investimento porta inevitabilmente l'impresa collocare i propri investimenti in aree molto più attrezzate che sono quelli di Francoforte Lione Barcellona e così via quindi se vogliamo effettivamente capire quello che sta i processi di trasformazione sociale produttiva che stanno venendo su Milano dobbiamo comprendere i fenomeni effettivi interpretarli tentare di governarli dare loro uno sbocco il più possibile positivo
Per i lavoratori per l'occupazione e ovviamente anche per le imprese
Io credo per farla molto breve che le risposte siano soprattutto tre che devono essere date su Milano comprendo che esiste l'esigenza di avere delle politiche di risanamento a livello nazionale destabilizzazione della nostra economia anche con tutte le conseguenze che ne possono derivare perché sono uno di quelli che dice che di fronte ad una stabilizzazione della nostra economia c'è il rischio che le importazioni delle esportazioni nostri sono un pochettino più difficile ad esempio sui mercati internazionali creando dei grossi problemi
Di tenuta produttive ma al di là di questo le risposte che possono essere dati qui innanzitutto
Io credo che ci sia l'esigenza di ridare funzione vocazione effettiva a Milano
Gli investimenti di massa
Noi qui abbiamo la grande occasione storica per ridare vocazione funzione attraverso investimenti di specializzazione produttiva cioè elevare il settore produttivo milanese ad un livello di eccellenza
Per fare questo però è indispensabile che si esca un po'da una logica che io considero un po'provinciale anche da parte degli stessi imprenditori non è certamente una polemica non si sono accorte le opportunità ad esempio favolose degli anni ottanta non si sono accolte le opportunità anche di una ripresa che vi è stata nel corso tra il novantadue e il novanta e novantasei
Non si sono accorte non si è investito particolarmente in specializzazione produttiva in innovazione in ricerca si è ritenuto più utile sfruttare al meglio gli impianti fare un sacco di ore di straordinari collocare i prodotti perché dovevano essere collocati immediatamente alle condizioni date non investire invece in innovazione di lunga durata
Che permettesse elevata la qualità del tessuto produttivo milanese di come dire stare all'altezza anche nei momenti in cui la fase ciclica pone problemi di stagnazione o di recessione
Quindi il problema che noi abbiamo di fronte a Milano è soprattutto questo quello di investire una specializzazione produttiva rendere le imprese che noi abbiamo su questo territorio all'altezza delle sfide che la competizione internazionale ci pone soprattutto di fronte ai parametri molto restrittivi definiti Damasco
La seconda operazione che deve fare su Milano
Mantenere le risorse finanziarie
Per un utilizzo locale
Noi qui abbiamo le più grande impresa bancari
Che svolgono una funzione nazionale e non solo nazionale
Si sono utilizzate queste banche per fare le più grandi operazioni finanziarie molte di quelle andate veramente in nulla si sono bruciati migliaia di miliardi grandi operazioni finanziarie
Sarebbe opportuno io credo che dovremmo utilizzare proprio questo tavolo non solo per le prossime elezioni ma credo anche credo anche per parlare dello sviluppo di Milano per dire che qui manca un soggetto che sono gli istituti finanziari cioè le banche e le risorse che devono essere messi a disposizione per poter finanziare nuovi progetti
Perché se no a qualsiasi cosa noi discutiamo qui delle cose possibili che sono da fare rimangono lettera morta rimangono sulla carta
è indispensabile accelerare questo processo avviare cioè a compimento il fatto che i risparmi che ci sono dentro le banche collocata in questa parte del Paese possono essere utilizzati per finalizzare investimenti produttivi e per creare nuova occupazione
Su questo ovviamente utilizzando anche le cose che venivano dentro dalla data Porcelli un utilizzo diverso del fisco perché è una leva finanziaria formidabile per
Aumentare lo sviluppo infine la terza risposta sulla quale mi soffermo un attimo guarda io credo la riforma strutturale del mercato del lavoro c'è presente sottosegretario poi lo sentiremo però io credo che in qualche modo noi dobbiamo prendere atto di una situazione che è venuta a cambiare rispetto al passato
Il canale pubblico ormai fa incontrare il cinque cinque persone su cento nella domanda e offerta di lavoro
E tra l'altro gli fa incontrare sul livello professionale più basso
Il resto sfugge dal controllo pubblico
E questo non mercato del lavoro mostra di fatto una il lavoratore debole su questo mercato del lavoro
Debole insicuro nel senso che è incapace di muoversi di trovare occupazione ma c'è una motivazione che io credo è importante che deve essere compresa
Perché alle condizioni di debolezza della lavoratore sul mercato del lavoro in questi anni si è risposto in due modi molto semplice da una parte attraverso le tutele attraverso le norme e i contratti
E dall'altra nel fatto che si è fatto entrare il lavoratore o la lavoratrice in un'azienda e lo si teneva in azienda per trentacinque anni
In qualche modo a questa debolezza si è tentato di corrispondere tenendo lontana il lavoratore dal mercato del lavoro
Questa è stata la risposta che è stata data e questo ha provocato inevitabilmente bisogna che noi lo sappiamo se vogliamo governare interpretare veramente i processi che è meno della metà dei lavoratori
Vi così Bensaia
Sono tutelati
E più della metà dei lavoratori non sono più tutelati né da norme né da contratti
La categoria degli insider la categoria degli ossari del per cui norme e contratti molte volte sono delle barriere per questi secondi invalicabili per potere entrare sul mercato del lavoro
Io credo che ci sia una necessità oggettiva
Di spingere l'acceleratore per sperimentare fino in fondo nuove tecniche di tutela consistente di questi lavoratori più che introdurre nuovi vincoli sul mercato del lavoro
E attraverso la predisposizione sono perfettamente d'accordo con quello che diceva Maria Chiara Bisogni
La predisposizione di nuovi servizi che possono essere fatti attraverso accordi tra le parti sociali sanciti con le stesse istituzioni decentrate con la Provincia che diano risposte a queste esigenze
La il problema è che noi dobbiamo tentare di tenere in Rete tutti i lavoratori
Disoccupati irregolari coloro che lavorano in nero tenere in Rete
Perché ciò che manca sul mercato del lavoro italiano e qui anche quello locale è l'informazione e la formazione e la mobilità non intendendo per la mobilità la liste di mobilità ma la mobilità lo scostamento effettivo
Da posto di lavoro a posto di lavoro
Introducendo io criteri io credo criteri moderni di governo proprio del mercato del lavoro
E io penso che queste nuove tecniche di tutela devono consistere in questo rafforzare perché questo è il tema centrale il potere contrattuale di tutti i lavoratori e in particolare dei più deboli dei meno dei meno dotati
Guardate io non penso assolutamente al fatto che si debbano essere strappi alle regole
Io ritengo che vi debbano essere in sostanza delle regole generali che devono essere definiti per tutti che devono valere da Agrigento fino a Belluno e fino a Milano regole generali per tutti ma una grande stazione di flessibilità contrattata a livello territoriale
Perché questa è l'unica che risponde effettivamente i processi reali che si determina in quel determinato territorio
Quello che sta avvenendo su Milano migliaia e migliaia di lavoratori ibridi
Che non sono più lavoratori dipendenti e non sono più neanche lavoratori autonomi ma sono i cosiddetti lavoratori in ritenuta d'acconto
Sono processi che stanno avvenendo in una città di questa natura che non c'entra un fico secco con quello che avviene ad esempio in parti importanti del nostro Paese come nel Sud dove il problema è quello di creare nuova occupazione non di procedere al governo e all'interpretazione del del dei nuovi dei nuovi processi a mio modo di vedere quindi io dico che il mercato del lavoro deve divenire mercato del tempo di lavoro perché è l'unico modo per corrispondere alle esigenze
Che noi abbiamo davanti
Penso queste in definitiva quanto più lo scambio flessibilità partecipazione prende piede io credo tanto più il sindacato dovrà continuare a ha svolto il proprio mestiere che è quello della difesa e dell'estensione della tutela dei diritti soprattutto di quei lavoratori
Che sono nella seconda fase i cosiddetti ossa
Quelli che non sono assolutamente regolari e che non sono non hanno per così dire lo metto tra virgolette così ci comprendiamo per evidenziati perché esce collocati in un luogo sicuro dobbiamo soprattutto risponderà questi milioni di lavoratori
Che non sono assolutamente regolarizzati
La strada definiscono a mio modo di vedere quella della concertazione
Non ci sono alternative a questo
Che non esclude assolutamente il conflitto perché se non si va d'accordo si confligge ma la strada è quella della con terzi concertazione dell'accordo tra le parti sociali e dell'accordo con le istituzioni
Io ad esempio penso che l'intesa che ha fatto discutere molto e che non mette assolutamente in discussione
Il mini contrattuali l'intesa che è stata raggiunta che verrà perfezionato proprio questa settimana con le parti sociali a Roma per quanto riguarda le aree di crisi sia un primo passo in questa direzione
E io penso che sia anche opportuno per parte nostra so che ci sono delle opinioni diverse al riguardo non tanto
La possibilità come ad esempio Formigoni chiede per quanto riguarda la Lombardia di essere inseriti nelle aree di crisi per ottenere i finanziamenti io credo che sia giusto e opportuno che se ci sono risorse tra l'altro è tutto da stabilire
Devono prevalentemente andare nel Mezzogiorno perché lì bisogna creare occupazione io ritengo che sia possibile però estendere in questa parte del Paese
Le strumentazioni che sono previste in quell'accordo e che prevedono in sostanza la possibilità di a vere un'accelerazione nelle procedure
Per quanto riguarda l'individuazione di nuovi investimenti per nuovo occupazione o per l'estensione dell'occupazione già esistente e avere anche gli strumenti che lì sono previste che sono quelli della flessibilità non toccando quelle che sono le regole generali
Per fare questo io lo voglio dire con molta schiettezza anche al presidente della Regione Lombardia sarebbe opportuno che non si chiedessero soldi da Roma come lui dice
Ma si dicesse che nel momento in cui si vuole estendere anche questo strumento l'elemento principale per estendere questo strumento è che quello della triangolazione cioè dell'accordo tra le parti sociali come istituzioni
Cosa che lui dimentica spesso e volentieri sul quale invece necessario riprendere il tema perché è l'unico modo per corrispondere alle aspettative che io credo a Milano e non solo a Milano per quanto riguarda lo sviluppo e l'occupazione
Ora la parola Carlo Smuraglia presidente della Commissione lavoro del Senato della Repubblica
Io mi trovo in un angolo di osservazione un po'particolare
Nel senso che quando sono stato eletto presidente la commissione lavoro pensavo di proseguire il corso delle mie ricerche in materia di lavoro a cui mi sono dedicato sempre
E mi sono trovato di fronte in qualche modo in una situazione molto diverso
La posta mostruosa che arriva sul mio tavolo
Non è fatta di suggerimenti di consigli e di proposte per come trasformare il diritto del lavoro
Ma è fatta di situazioni di crisi
Di richieste di intervento alle quali ahimè nel novanta per cento dei casi non c'è nessun modo di dare una risposta nella fase attuale e in questo io credo che mutatis mutandis con tutte le differenze si capisce che il tono delle richieste delle lettere che vengono nel Meridione e ovviamente più acqua accorato una disoccupazione endemica problemi che da sempre non si risolvono
E però da un certo lasso di tempo anche quello che viene dal Nord
E qualcosa che suscita una profonda attenzione e fa riflettere sul fatto che noi possiamo occuparci delle realtà locali e facciamo bene a occuparcene e affrontare anche le specificità
Senza perdere di vista però mai il contesto generale perché io credo che ci siano al fondo due peccati originali
Uno di carattere generale ed è il modo con cui questo Paese ha vissuto
Sì guadagnava
Scegliendo come impiegare i suoi profitti e spesso non ricordandosi che l'unico modo di investire bene i profitti è quello di investirli davvero in attività produttive che consentano di prevenire l'avvenire
E individuare soluzioni prima che queste diventino drammatiche situazioni di di crisi
E ho ritenuto di carattere generale
Di porsi il problema dell'occupazione di fronte agli anni due mila stava diventando un problema di carattere generale
Mondiale
Ma in Italia moltissimo tempo abbiamo rifiutato di aprire gli occhi su questo
Siamo stati incapaci o almeno sono stati incapaci quelli che ci governano deve prendere il toro per le corna e affrontarlo non dico per risolverlo subito è un problema mondiale
Tutti in mondo sta facendo il conto con questo problema drammatico però cominciare a prevedere qualche strategia invece si è continuato a pensare che si potesse attraverso varie forme talvolta anche solo assistenziali risolvere i problemi più emergenti
Ed è anche giusto risolverli affrontarli però se penso
Alla soluzione che è stata data al problema di molte fabbriche che chiudevano anche nel Nord
Mi viene da raccapricciante
Perché l'idea di fondo avrebbe dovuto essere quella certo non mandiamo la gente a casa e non lasciamola però prepariamo la per qualcos'altro creiamo degli investimenti
Non facciamo delle persone assistite per le quali poi un giorno l'assistenza finirà e bisognerà rinnovare il decreto legge che proroga e così via ma questa è stata la sorte di tutti questi anni per cui in alcuni casi abbiamo mandato la gente nella pubblica amministrazione nello stesso momento in cui chiudevamo il tetto delle assunzioni
In altri casi abbiamo cercato di ricorrere a tutte le forme possibili dei cosiddetti ammortizzatori sociali
Dimenticando qual erano le origini degli ammortizzatori sociali uno strumento temporaneo come la cassa integrazione
Per riconvertire e riqualificare e passare ad altre attività ad altre imprese ad altri investimenti non per lenire semplicemente una situazione di disoccupazione
E in altri casi semplicemente preoccupandoci di fare in modo che chi perdeva il lavoro riuscisse a fare qualcos'altro
Una cosa qualsiasi come dicono in America purché sia purché sia lavoro è mancato cioè un concetto
Di investimento produttivo e di ricerca di quale dovesse essere la nostra specializzazione di fronte alla competitività mondiale e contemporaneamente una visione strategica dei problemi dell'occupazione della formazione oggi io sento molto parlare di mobilità
Io sono d'accordo
Ma come si fa a parlare di mobilità se prima non si crea un serio sistema di formazione continua di formazione di base e di formazione permanente se lo andiamo a finire in quello che dicono i peggiori americani
Che non importa se l'ingegnere va a vendere la Coca Cola l'importante che in qualche modo lavori non può essere questo il nostro concetto il concetto è che si può avere una sua situazione nella quale si passa da un lavoro all'altro ma c'è qualcuno che ci ha istruito e preparare
Per passare ad un altro lavoro nel quale non perdiamo la nostra umanità la nostra dignità
Ma continuiamo a essere delle persone che si sviluppano e progrediscono questo concetto è mancato quando abbiamo preso veloce parlava continuamente
Di investimenti nella formazione del capitale umano e lo abbiamo messo bellamente nel cassetto e oggi siamo a fare i conti con questi problemi drammatici in tutta Italia e anche a Milano
La quale aggiunge qualche connotato in più perché io continuo a pensare che questa è una città nonostante tutto le sue enormi possibilità è una città che continua ad essere depressa della quale io aspetto con ansia la rinascita
Ma che vedo tardare in questa ripresa vedo una città in cui chiudono aziende e non trovò la soluzione
Non della nuova industrializzazione ma di una soluzione qualsiasi seria del problema dell'occupazione
Del riciclaggio chiamiamolo così per un momento di questa città che una volta era la città delle ciminiere fumanti oggi non si sa più cose
Che non vogliamo che sia una città solo finanziaria
Non vogliamo che sia solo una città di terziarizzazione commerciale
Dobbiamo stabilire però che cosa deve essere in che cosa deve specializzarsi dove deve qualificarsi ma per questo ci vuole entusiasmo ci vuole un impegno generale ci vuole una capacità di ricerca
Bisogna mettere insieme le capacità che hanno le università con le potenzialità delle imprese per fare ricerca davvero sulla innovazione e capire dove può andare in questa città e questo è una cosa che non averla fatta per tempo a mio parere e delittuosa
Dobbiamo vedere come investire tutte le risorse che hanno gli enti locali beh io ho visto e l'ho visto con molta attenzione e con entusiasmo il patto per l'occupazione e sviluppo che il ventotto agosto è stato raggiunto e firmato in Toscana
Tra la Regione Toscana e tutte le forze sociali
Vedo che sono usciti dalle chiacchiere perché vedo se non altro un particolare interessante che la riunione comincia alle quattro e mezzo e il patto viene firmato alle quattro della mattina dopo
Vuol dire che si è discusso intorno a un tavolo sul serio
Però non trovo qua dentro le solite cose che diciamo sempre la mobilità la flessibilità trovò parole come sviluppo
Come creazione di nuovi posti di lavoro come impegno di tutti a fare in modo che tutte le risorse possibili
Di luoghi come la Toscana in cui c'è l'agricoltura ma c'è l'industria ci sono i beni culturali vengono impiegate al meglio con la ricerca delle università
Per creare situazioni sostanzialmente nuove e diverse ecco perché non si può fare il Lombardia
Un patto di questo genere perché la Regione non riesce a mettere intorno a questo tavolo per una notte tutte le forze sociali e cercare insieme davvero
Di ragionare in termini concreti certo che io sono d'accordo non bisogna avere paura delle parole
Però voglio anche capire dove si deve andare a finire quando le espressioni che si usano sono espressioni che non mi sembrano frutto di una riflessione comune
E di una ricerca concomitante di avere sviluppo occupazione ma anche se ben mi permettete anche qualche garanzia perché su questo piano
Il dire la possibilità di dire a un certo punto siccome ormai nulla passa attraverso gli uffici di collocamento il mercato del lavoro è libero
La flessibilità la gente se l'è presa lo stesso e così via quindi ratifichiamo tutto questo
Non mi va bene non mi pare che sia accettabile e come dire e siccome tanto tutti rubano lo stesso diamo a tutti l'amnistia non mi pare che sia questa una grande soluzione la soluzione è un'altra
E quella di ragionare e vedere come si può conciliare lo sviluppo la trasformazione di alcuni modelli anche tipici in materia di lavoro
Senza perdere quella che stanno e la nostra tradizione e che è anche un po'in tutta la tradizione europea
Quella cioè del fatto che il lavoro quando si svolge in qualunque forma deve essere garantito ora io voglio capire per esempio in questo enorme sviluppo del lavoro autonomo che c'è a Milano e Lombardia
Voglio sapere per esempio quanto è davvero un lavoro autonomo e quanto è lavoro camuffato per non pagare invece contributi o per non pagare le retribuzioni che dovrebbero essere pagate voglio capire questo
Perché allora son disposto prontissimo a studiare quale forma dare garantita e protetta alle forme realmente nuove ma non sono disposto ad avallare con questo quello che invece è soltanto un modo per evadere quelli che sono inesorabili obblighi prima che giuridici sostanzialmente sociali allora
Quello che io penso è che a livello nazionale
Bisogna investire tutto in una vera strategia che investe il problema dell'occupazione da molti punti di vista
Ma prima di tutto sullo sviluppo e poi sulla formazione senza la quale insisto non c'è mobilità non c'è possibilità di passare da un lavoro all'altro non c'è possibilità di sviluppo se non c'è una base che sia di formazione per tutti e se non c'è poi una possibilità di aggiornamento continuo e permanente
A livello nazionale vanno rivisti anche alcuni moduli non c'è dubbio che vanno riformati gli strumenti di governo nel mercato del lavoro il Parlamento Nesta discutendo
Seguiamo attentamente e questa attività e facciamo in modo che non si tratti semplicemente di una riforma del vecchio sistema del collocamento ma una concezione nuova nella quale al di là della semplice del semplice incontro tra domanda e offerta di lavoro ci sia invece questa visione globale anche a livello regionale politica industriale politica delle risorse individuazione
Delle possibilità di innovazione e poi ricerca delle soluzioni dei problemi principali e infine per ultimo
Anche l'incontro tra una domanda di lavoro e un'Offerta entrambe qualificate proiettate nelle direzioni che sono necessarie in quella sede allora
Se questo avverrà a livello nazionale
Se metteremo un po'd'ordine anche nella disordinata legislazione di questo paese io vorrei capire perché per esempio questo Paese francamente questo me lo dovrebbero spiegare tutti anche le parti sociali perché abbiamo bisogno davvero
Di un contratto di apprendistato che continuiamo a dire continuamente che deve essere aggiornato e modificato perché non risponde più alle esigenze e di due tipi di contratti di formazione e lavoro
Dei quali uno viene considerato un contratto classicamente falso soltanto un sistema di ingresso senza nessuna informazione senza niente che corrisponda nemmeno al nome e al titolo
Perché qui davvero si può innovare pensare a qualche cosa di unitario ecco dove le forme possono essere modificate
Ma anche recando sostanza dove davvero ci sia un processo formativo non soltanto un modo per ottenere un ingresso ma a condizioni inferiori senza garanzie nel mondo del lavoro perché questo non corrisponde non dico all'interesse dei lavoratori ma non corrisponde all'interesse generale
Lei aveva bisogno di gente qualificata se vogliamo reggere alla competizione non ci interessa che vadano a lavorare per quattro soldi in meno per poi diventare precari ed essere espulsi dal mondo del lavoro ci interessa gente qualificata che ci consenta di fare un lavoro produttivo migliore di quello che si può fare anche in Paesi in cui il costo del lavoro
è inferiore al nostro ma che abbia delle sue caratteristiche delle sue possibilità allora su questo piano
Insieme a queste cose che vanno fatte a livello nazionale e credo che a livello lombardo e a livello milanese forse bisogna scuotersi un po'da questo torpore che ci affligge
Riportare Milano agli splendori di quando Milano aveva davvero una proiezione europea vedere oggi come si può essere proiettati verso l'Europa con uno spirito nuovo con una volontà diversa
Con la forza principale che ha può avere una regione come la Lombardia con tutte queste università
Questi centri di produzione di ricerca queste possibilità di lauree brevi e di formazioni più limitate senza bisogno di troppi titoli o altro
Cioè su investimenti su un capitale umano che qui abbiamo ma che abbiamo bisogno fortemente di qualificare e credo che da questo punto di vista l'esempio della Toscana potrebbe essere assai utile perché se individuiamo a livello nazionale una strategia per l'occupazione e a livello locale riusciamo a metterci insieme per studiare davvero in modi per uscire dalla crisi
Senza che nessuno ne abbia a soffrire oltre un certo limite io credo che davvero questa sarebbe la via della rinascita la strada sulla quale dovremmo batterci tutti insieme
C'era la parola Franco San Lorenzo direttore dei servizi economici dell'unione del commercio emiliana
Pronto precise
Ma parlare del problema del lavoro oggi veramente
Parlare di grosso problema d'un problema terribile
Io non sono molto ottimista mi sono occupato di Richard cooperativa per tanti anni
E devo dire che oggi noi tendiamo a dare delle risposte a questo problema
Dando dei nomi processo di reindustrializzazione internazionalizzazione dell'economia globalizzazione dei mercati
E i giornali ci stanno abituando considerarlo come un fatto di cui tutti in Europa e nel mondo
Ne sopportano le drammatiche conseguenze
Per la verità in parte è vero ci sono dei fenomeni e son già stati tetti e io qui condivido molto di quanto è già stato esaminato
Son fenomeni legati all'inserimento delle tecnologie dei processi produttivi che quindi hanno il risparmio l'occupazione questi son Comuni e tutti il vero problema
Che è tipicamente italiano e di cui poi Milano che comunque il cuore economico industriale terziario dell'Italia pure soffre
è che sostanzialmente l'Italia è il Paese
Che meno si è preoccupato di avere una politica economica per trenta o quarant'anni l'Italia non ha avuto una politica economica non ha avuto una politica industriale
Sostanzialmente la Banca d'Italia manovrava la massa della base monetaria
Il costo del danaro tentando di tenere sotto controllo il valore della lira
è mancato una politica sul territorio è mancato una politica delle infrastrutture e mancato una politica sulla diversità
Che preparasse dei giovani a capire quindici anni fa quali sarebbero stati i fabbisogni lavorativi della gente
Ma tutte cose che nell'università
Nei responsabili economici dei partiti che Hangover NATO erano ampiamente note quindi
Per farla breve per parlare il linguaggio tipo il cittadino
Capire se che il problema del lavoro che ci porteremo comunque vada anche se abbiamo molte speranze che oggi è anche causa la rilevanza di questo problema
Emerga una politica di sviluppo comunque vada
Abbia ce lo porteremo dietro ancora per molti anni ai livelli più o meno gravi di quelli attuali ma lo scenario macro del sistema economico italiano
C'è dice che per porre mano a quelle cause profonde che hanno inceppato il meccanismo dello sviluppo
Bisogna ricostruire molto del sistema Italia
Dai sistemi infrastrutturale al sistema di università al sistema ospedaliero la rotta del sole del settore pubblico della pubblica amministrazione al gravoso problema del disequilibrio loro del Sud
Ed ecco questo vuol dire ricco al tessuto politico
Deciso corre che oggi si profila ma che ancora elementi di distonie quindi non permette ancora di identificare un vero strumento in grado di dare tempi certi e quindi fiducia alla gente
L'Italia ha avuto un suo e qualcuno l'ha già detto appena rosso delle grosse opportunità se detto negli anni ottanta ma anche già negli anni Settanta capire che il tasso di senescenza
Poneva problemi degli anziani che il tasso e quindi anche di occupazioni legate ai servizi
E ai bisogni degli anziani
Che
Le famiglie producevano meno figli nel mentre invece ancora negli anni Settanta noi facevamo in Italia tanti asili nido il occupavamo tanti insegnanti per le scuole materne quando già gli indicatori demografici ricevono
Che lo che si andava verso un calo demografico ricostruire questo tessuto Italia
Un problema serio e quindi noi paghiamo i costi certo dell'immissione delle tecnologie nel settore produttivo che di fatto risparmi occupazione però paghiamo sicuramente i guasti rilevanti di quarant'anni di mancata politica economica
Paghiamo il guasto irrilevanti
Di non averne saputo anticipare cose che comunque nei centri decisionali erano notti e se e forse si è preferito
Distribuire un po'di tasso di benessere che certe del crash fiuto ma attraverso una forte distorsione della politica keynesiana usando il debito pubblico anziché produrre opportunità perché la gente lavorando producesse ricchezza e fosse questo un bene distribuito
Io non voglio farla molto lunga ma certamente Alberto e lo avverto come cittadino lo avverto come studioso che
Giocò poco essere ottimisti occorre ciascuno che ha capacità decisionali decisoria deporre Manno ricostruire questo pezzo d'Italia perché il tasso medio
Di rischio che noi abbiamo è molto più rilevante rispetto all'Europa e coincide con il tasso medio di basso sviluppo civile che l'Italia ha saputo esprimere dalle mancate politiche di questi ultimi trent'anni
Io sono uno che oggi parla a nome di un settore economico al settore del commercio
Che a sua volta subisse processi di trasformazione sono anche questi interpretati in tante forme
Emerge il problema del rapporto fra il grande sistema la modernizzazione dei grandi centri commerciali e il problema
Del conflitto con i piccoli operatori che sono l'esperienza italiana
E qualcuno dice l'esperienza anche del sottosviluppo perché la mancata politica economica fattosi che commercio fosse usato per anni come polmone di assorbimento
Di disoccupazione frizione Aleo strutturale anziché un settore economico che fosse guidato e stimolato anche diventare un buon trasferito ore di effetti produttività la produzione del mercato delle famiglie oggi c'è chi dice bisogna
Per uscire dal basso profilo europeo a livello anche di Maastricht spingere sulla modernizzazione perché riduce tasse tendenziale di di Trezzo e quindi di inflazione e si
Il dibattito intorno a questi argomenti parliamo oggi di mercato del lavoro io posso dire che solo in parte concordo su queste valutazioni
è giusto fare anche e se dovesse citare dei dati ma non lo faccio
Posso anche citare delle dimostrazioni e giusto oggi parlando del mercato del lavoro fare delle riflessioni che a volte posso sembrare anche difese corporative
Io sono molto sgombro da questi processi e posso dire
Che anche a chi governa l'economia regionale comunale e nazionale oggi è giusto che faccia una riflessione sul settore Commercio
Due parole devo spenderle perché qui io rappresento questo settore pur parlando del mercato del lavoro allora
è vero il sistema commerciale appunti di arretratezza rispetto alla media europea la Germania la Francia l'Inghilterra l'America dal punto di vista della sua organizzazione dimensione delle unità produttive
Di alcune disfunzioni che ci sono
Anche nei collegamenti con l'industria e dunque verrebbe facile dire modernizzi ha molto sistema perché rispetto al resto d'Europa alcuni aspetti
Riduttivi noi provvediamo oggi un problema per cui perdiamo occupazione anche perché già detto prima
Lo sviluppo del sistema Italia è stato governato in qualche modo
Negando le opportunità che erano facilmente prevedibili di programmazione di questo sviluppo ma è avvenuto anche perché l'inserimento di tecnologie dei settori di processo produttivo né tecnologie di prodotto risparmi l'occupazione e quindi investimenti di capitale al posto di occupazione
Questo è un fatto inevitabile perché la competizione internazionale a livello di produzione si gioca i livelli del mondo intero
Sarebbe però da valutare se l'accelerazione di processi di modernizzazione spinta attraverso iniziative che è Peter intensi grandi sistemi produttivi
Grandi centri commerciali che sostituiscono in modo rapido l'attuale pur magari disordinata organizzazione del tessuto commerciale
Porti a processi riduttivi sul mercato del lavoro io posso dirlo che che al di là di posizioni di parte queste un rischio oggi esistente e quindi ai detentori del politica ai decisori politici della programmazione delle attività economiche
Occorre che queste riflessioni siano presenti perché questo rischio c'è faccio un semplice esempio ed ho finito
L'Italia il sessanta per cento di comuni di piccole e medie dimensioni demografica
Per molti di questi Comuni rappresenta un sistema distributivo di piccole unità
Rappresenta un effetto moltiplicativo incredibile di indotto occupazionale e di produzione di valore aggiunto
Un piccolo commerciante d'un comune di venti mila abitanti quei duecentocinquanta commercianti alimentare lo di quella zona
Con tutti i loro e sette disorganici non ben collegati con l'approdo
Produzione eccetera
Quando devono cambiarla vetrina quando devono rifare un po'di negozio quando bisogno il computer quando bisogno commercialista
Attivo no iniziative che movimento no un indotto su e un'occupazione e un reddito diffuso milioni di queste iniziative di piccola dimensione sono un effetto moltiplicativo che non trova
Un effetto sostitutivo rispetto a grandi concentrazioni di capitale cosa su cui non ci sarebbe niente da dire se avesse Montanaso di piena occupazione uno sviluppo del prodotto lordo del cinque sei per cento
Ma in queste condizioni destrutturare un sistema che ha tutte le sue responsabilità ma che congeniato così ed è collegato al tipo di sviluppo italiano
Rischia di porre seri problemi anche sul mercato del lavoro l'insetto
Solo un fatto
Queste trasformazioni ci sono
Non si tratta di bloccare uno sviluppo si tratta sui decisori politici di far sì che come per il settore industriale si pongono problemi di rilocalizzazione di ripensamenti dell'infrastrutture dell'uso de dei delle aree industriali dismesse anche per
L'evoluzione del sistema commerciale
Che sembra essere un po'distrattamente pilotata sul grande è bello il grande e moderno il grande riduce e poi tra grande grande ci son differenze sarebbe bene che si ponesse mano con maggiore attenzione a problemi di assetto urbanistico ha problemi di impatto sull'economia esistente
Ai problemi di relazione fra
La stima dei prezzi e quindi procedersi inflattivi
E allora si verificherebbe che forse in questa situazione è opportuno che questa dinamica che pure ci sarà e non è giusto neanche pensare di bloccare
Abbia un reale effettivo controllo dall'autorità locali regione Provincia e Comune per le singole competenze allora sì che i processi di modernizzazione anziché distruggere l'esistente
Possono sollecitare resistente ad essere parte di questo sviluppo
Questo è quanto
Mi competeva di dire dovendo di parlare
A nome di un'organizzazione che raccoglie peraltro grandi e piccoli
Nel sistema commerciale ma che permette di fare deve riflessioni tenendo conto della particolare situazione congiunturale e dei rischi
Di effetti riduttivi sul mercato del lavoro che anche attraverso alla rivoluzione esistenti in questo sistema se non vengono verrà nata
Creerebbe dei seri problemi anche in questo settore c'è bisogno di formazione sia per le nuove figure professionali
Che gli aspetti di modernizzazione e richiederanno ma sia anche per le necessità di crescita professionale dell'imprenditoria piccola
L'unione la Confcommercio di Milano
Visto che si è parlato di formazione di lavori Breve Vito un'informazione mia Volpi e chiudo l'Unione del Commercio di Milano attraverso la scuola superiore del commercio del turismo di viale Murillo ha fatto un'intesa con una prestigiosa università la Cattolica del Sacro Cuore di Milano e ha istituito per la prima volta in Italia un corso un diploma di laurea universitario di tre anni
Conto molti mesi viste Gismondi presso le aziende quindi noi collocheremo i ragazzi presso aziende del sistema terziario commerciale
Faranno un'esperienza operativa di estetismo seguito dal fiuto e questo è il contributo ad una modernizzazione anche dal rapporto fra cultura e mercato del lavoro poi è ovvio che questi studenti quest'anno l'umore di ottanta noi immaginiamo che poi il futuro possa dimensionale anzi di più
Che questi studenti che vivranno l'esperienza aziendale attraverso un percorso di laurea specialistico sulle nuove figure professionali che il mondo del commercio e del terziario richiede se si fan ben conoscere presso le aziende su cui svolgeranno lo Spezia se l'azienda assumerà saranno loro ad essere scelti dunque questa è uno un piccolo scampolo di iniziative
Che bisogna pensare già trent'anni fa e non solo nel mondo del commercio che poi rappresenta il sedici per cento diciassette dell'occupazione ma nel mondo del dei settori economici per garantire in anticipo un effetto di collocazione della crescita culturale che è stata generalizzata per cui tutti prendono diplomi tutti prendo la laurea e poi si formano le sacche di inoccupati che sono il grave e triste problema nell'ambito del fenomeno disoccupazione della disoccupazione giovanile un piccolo contributo e anche queste e il mondo del commercio lo offre al mondo in generale e anche ai figli dei propri imprenditori piccoli e piccoli medi che non vogliono più seguire perché la modernizzazione cambia anche modelli di comportamento
Le tradizioni familiare e quindi offrire anche delle opportunità a che la trasformazione del settore distributivo non crei ulteriormente sacche di disoccupazione visto che il settore grazie a zero che tutto sommato leggendo le statistiche mantiene ancora in modo ordinato piccoli tassi di crescita occupazionale sia nel settore autonomo indipendenti sia nei settori dipendenti grazie
Francesco per indagini rettore delle relazioni industriale della di Milano
Io rappresento quel settore della piccola e media azienda nella provincia di Milano che come voi ben sapete ed è emerso anche dagli interventi dei precedenti relatori
Rappresenta un punto di sicurezza né per l'occupazione
E questo non non è sicuramente dovuto al caso
Se oggi nella piccola impresa ancora tiene l'occupazione e anch'egli anche dei margini di crescita
Questo deriva dal fatto che la piccola impresa ha saputo costruire un modello organizzativo vincente
Noi sappiamo che le piccole aziende in Italia
Riescono ad essere estremamente competitive
Hanno fornire delle produzioni ad Althorp contenuto tecnologico cosa che in altri paesi sicuramente non avviene
Tant'è che il nostro modello è anche studiato voi sapete a livello internazionale
Quindi diciamo questa rappresenta per noi un fattore di ottimismo
Diciamo che tipo di lavoro offre una piccola azienda qui c'è forse per il bisogno di un salto culturale
Infatti fino adesso diciamo a livello di opinione pubblica il posto piccola azienda tentato visto un po'come un posto di serie B
Al quale accedere quando non si è trovato sbocco nella grossa azienda
In realtà Legros le piccole aziende oggi offrono un posto che sicuramente è interessante perché per la loro organizzazione lì le mansioni sono integrate
E quindi necessitano sicuramente un un maggiore impegno da parte dei lavoratori però sicuramente al tempo stesso rappresentano uno un banco diciamo formativo di tutto rispetto
Che quindi può permettere al lavoratore anche una garanzia di mobilità presso altre aziende
Cosa che raramente avviene nella grossa azienda
Purtroppo ancora ripeto c'è una certa diffidenza e quindi una magari di diciamo propensione per il posto sicuro per il posto garantito magari anche nello Stato
Ora c'è da dire che tuttavia alle piccole aziende scontano chiaramente i problemi del sistema Italia in maniera molto più marcata che le grosse anche perché se alcuni problemi sono trasversali altri investono invece in maniera marcata soltanto le piccole aziende
Ci sono tutta una serie punto e di nodi nazionali sulle infrastrutture su tutto che sono stati già accennati ma io mi soffermo in particolare ad esempio sulla carenza delle che si che tutti hanno accettato del mercato del lavoro
Si è parlato che il mercato del lavoro oggi è libero
Io credo che oggi sì è improprio parlare di mercato del lavoro anche perché non non vediamo dove dove si svolge questo mercato incontro tra la domande e offerte di lavoro sì
Mi dice alla Collocamento oggi il collocamento non svolge nessunissima funzione
Non riesce nemmeno a monitorare istituzioni non si capisce nemmeno bene quali sono i dati della disoccupazione quando ne sentiamo parlare di dieci per cento di disoccupazione al nord
Noi riteniamo che siano dati inquinati
La lista disoccupazione dei disoccupati diciamo contiene tutta una serie di di personaggi che sicuramente non sono alla ricerca del posto di lavoro
Sicuramente al Sud la dopo la disoccupazione e in maniera eclatante e più più alta però il vero monitoraggio
Il vero i numeri veri non li conosce nessuno e questo è un dato che sicuramente diciamo impedisce anche una valutazione siccome il mercato del lavoro per realmente si articola noi sappiamo benissimo non sappiamo noi neanche bene qual è la vera domanda
Delle aziende sulle varie professioni perché non è certamente attingendo al collocamento che questo si può si può realizzare sì a dobbiamo per forza rivolgersi a indagini studi che fanno le associazioni ma non sono dati che riescono ad avere valori assoluti
Altro problema
Della piccola azienda e poi si traduce chiaramente
In quel fenomeno che critico italiano le piccole aziende sono efficienti sono vitali si confrontano sul mercato con soddisfazione anche perché sono abituate ad una a non avere aiuti da da nessuna parte
Quindi sono abituate a essere autosufficienti però e diciamo che quando si tratta di avere di svilupparsi e arrivare a diciamo a un livello di occupazione diciamo superiore sul tasso magari della Germania non si riesce perché sicuramente il loro sviluppo e tarpato
Trattato sicuramente dalla dai problemi di accesso al credito
Non soltanto e notorio che il sistema creditizio non funziona
Ma c'è tutto il problema degli dell'indotto le grosse aziende ma fanno mi fanno esercitare il ruolo di banca alle piccole aziende i pagamenti a duecentosettanta giorni a centottanta giorni costringono la piccola azienda a dover attingere ai canali finanziari
Quando ancora le da dover pagare l'IVA quando ha emesso la fattura
E però le le la legge che il progetto di legge che c'è giacente e che tende a creare appunto una tutela della subfornitura non riesce assolutamente a decollare perché forse improprio dire che non c'è stato una politica industriale c'è stata una politica industriale strisciante ma tutta a favore della grossa azienda
Io non posso dimenticarmi che la cassa integrazione straordinaria
è una mutualizzazione della diciamo ricchezza dei poveri a favore delle grandi aziende se noi guardiamo quanta cassa integrazione utilizza la grossa azienda con la cassa integrazione straordinaria ci accorgiamo che le aziende sopra i quindici dipendenti
Pagano cassa integrazione il rimpinguano gli rispondo che poi verrà è utilizzato dalla FIAT e dalle altre aziende cioè chi gli operatori che diciamo nelle varie sedi istituzionali
Si accorgono appunto di come si svolgono questi flussi no in particolare notiamo questo fenomeno che è assolutamente diciamo un fenomeno sicuramente negativo per l'economia delle del di tutto sommato non soltanto delle piccole aziende ma della nazione in genere in generale
Per cui diciamo che nell'ambito del del tessuto delle piccole aziende piccole e medie aziende cioè le potenzialità sono sicuramente notevoli le aziende sono d'Italia
C'è questo sistema Italia che deve mettere in condizione queste aziende di crescere ancora
Attraverso appunto l'intervento su questi nodi e questi punti specifici di debolezza e ovvia poi che gli altri fattori quali
Infrastrutture quali interventi di vario tipo certamente ulteriormente avvantaggerebbero
No ai e concludo pensiamo che vinto
In questi anni l'immobilismo e la difficoltà Cogni quale con la quale i governi si muovano per risolvere anche problemi banali
Noi pensiamo per esempio che sul mercato del lavoro un aiuto più concreto ci possa venire dagli enti locali dalla Provincia dalla re dalla Regione con questi con questi con queste organizzazioni pensiamo di di di di speriamo che in termini Brady
Riusciremo a anni a risolvere questi problemi concreti perché è ovvio che una piccola struttura come la piccola azienda
Non può assolutamente fare ammenda di un'efficienza del sistema globale le le multinazionali che pure come abbiamo visto sono scoraggiate dagli insediamenti tutte aree e anche diciamo le grosse aziende hanno delle possibilità hanno le spalle larghe tante volte per rimuovere quelli che sono gli ostacoli
Le piccole aziende non ce l'hanno queste questi ostacoli si risolvono in mancata
In una detrimento della competitività in una impossibilità di destinare risorse a investimenti e a ulteriore a ulteriore occupazione
Nino accordarmi vicepresidente della lega delle cooperative di Milano
Dove due battute
Visto che il tema introdotto lavori occupazione lo sviluppo questa trilogia secondo me a Milano a due handicap
Notevoli al di là dei scriverlo nel titolo
Nel senso che non so se bisogna aspettare qualche settimana o mese però il clima che respiravano le aziende in senso lato è un clima abbia atteso la sfiducia e di recessione poi le cose vanno chiamate col suo nome e questo è il clima vero che si sta respirando in termini economici volta aveva volle mutamento caduto del PIL vuoi per un'inversione secca e una composizione dall'inflazione non assolutamente in linea con le aspettative vuoi perché ognuno dei quattro parametri di Maastricht per quanto riguarda il nostro cioè assolutamente sbarellato vuoi perché c'è un'inversione netta dei consumi interni a partire dalla seconda metà del mese di aprile
Il recupero iniziale di giugno non è servito minimamente
A stabilizzare consumi questo è il primo ente capo di contesto generale il secondo & Club Milano che l'appeal milanese nel senso lato è praticamente crollato al di là delle quote avessi due o per le dai parametri percentuali del rapporto con gli altri però è indubbio che quest'area e più povera più caotica
Per cui se qualcuno si pone il problema di governare la transizione definire un'ipotesi di uscita da questa situazione
Converrebbe avere in testa una testa dei progetti e dei tempi cosa che a Milano non c'è da parecchio tempo e non avendo testa Progetti e tempi evidente che noi non riusciremo ad avere una linea dio recupero rispetto all'appeal precedente governare la mediazione significa poi entrare nel merito dello specifico delle cose
Per cui quando si dice lavori situata ad individuare qual è l'aria che può creare lavori
Perché il terziario finito di recuperare il cosiddetto settore del servizio e sta perdendo occupazione impresa ore
Evidente che nessuno può puntare sul settore industriale tout-court per cui corsia si investimento internet regia progettazione formazione altro per non lo Gia
Il problema dei costi problemi dalla flessibilità sono tutti problemi di contenimento e via riduzione dai lavori
Il problema del pubblico vista la crisi finanziaria e fiscale dello stato sociale e sicuramente non è un diciamo settore di possibile aspersione io sono convinto che Mel milanese vada costruito un tavolo decente che sappia organizzare i lavori
Di quest'area chiamata terzo settore in modo improprio no profit e quant'quant'altro che possa trovare decine di migliaia di sbocchi di lavori per quanto riguarda queste are
Nelle condizioni che si vedrà più avanti però nella composizione delle aree dove bisogna ricercare una motivazione professionale
Di M. cittadini che non troveranno sbocchi su quest'area che è un'area matura che deve a che ha dei problemi di recupero vero ritardi e ha problemi di identità e di appeal nella prossima prospettiva questa è l'area sulla quale occupare la nostra ricerca nostra riflessione
Secondo tema rispetto la ricerca riflessione nel tema c'è posto centrale dall'intervento del senatore morali nel senso che ha maggiore occupazione corrispondono a un aumento delle diseguaglianze
Qua bisogna essere molto chiari che a fronte dei dieci mila posti di lavoro prodotti negli Stati Uniti aumentarla la povertà del sessanta per cento
Dalla composizione derivano redditi da lavoro sull'intera massa dei lavoratori occupati
C'è un profilo di mediazione sulle diseguaglianze non è più possibile a ricondurre la ricerca della garanzia della tutela dello Statuto dei diritti a livello dei singoli
Bisogna intervenire per composizione di garanzia per gruppi per la contea scritta territori per aggregati sui quali è possibile avere degli interventi di socializzazione e di civiltà
Di stato sociale in senso lato di servizio sociale in modo assolutamente più esperto altrimenti il problema dell'uguale dell'ineguaglianza diventava un problema drammatico di democrazia per qualsiasi dalle nostre are
Per rispondere alla moda di Panzeri non il problema non è gestita dal mercato del lavoro ma io vorrei gestire il mercato dei tempi di lavoro nel nuovo nel mercato del tempo liberato dal lavoro
Perché questa è una re sul quale o si interviene con queste la successione tentando di indi registrare delle armi la ricerca in quel con con un'impostazione molto sette violazione dei lavori possibili
Delle condizioni compatibili dell'occupazione e soprattutto tentando di recuperare terza Progetti e tempi perché altrimenti l'appeal sull'area assolutamente sconveniente grazie
Roberto RAI presidente del CN anch'
Non precedente ma segretario
Infatti ma anch'io
Abbastanza telegraficamente anche se poche sono le occasioni del confronto
Che a livello provinciale si sono aperte sul tema dell'occupazione dello sviluppo della nostra
E io parto da un analisi forse un pochino più contraddittorio mi trovo abbastanza d'accordo con le cose ultime dette d'accordo
Noi abbiamo avuto un modello dell'Abi l'anno porta dell'Europa
Tella diranno fulcro trainante dell'economia di tutto il Paese per oggi non è più così oggi dati ci dimostrano che questa nostra città che il mondo produttivo di questa nostra città è in ritardo
Negli ultimi due anni rispetto intanto potere prodotto interno lordo è in ritardo rispetto alla percentuale di occupazione ed è in ritardo persino rispetto alle nuove imprese che si sono create nella nella nella società italiana
Ciò significa che noi siamo di fronte ad una situazione di stagnazione e non è solamente di tipo contingente è il modello di sviluppo
Che è in crisi nell'area milanese e metropolitana
Ci sono
Statte le motivazioni che hanno portato
Interesse crescita
E su una delle condizioni che erano oggettive ottimali abbiamo avuto una capacità di interconnessione tra le realtà territoriali e la presenza della grande della piccola e della media impresa
Ecco ciò nonostante io ritengo che oggi non si possa più parlare di sviluppo d'area o di territorio
Occorre riuscire avere il coraggio di porre il problema sullo sviluppo del sistema paese perché queste sono le caratteristiche che ci possono portare
Ad essere competitivi in un mercato che è sempre più globale che sempre più internazionale
Allora se questo è il dato occorre anche avere chiara il ruolo che le istituzioni che i ministeri e in particolare il ministero del lavoro
Devono avere e devono poter gestire in questa fase
Questo è lo scenario sul quale io ritengo occorre invece fare una riflessione decisamente molto più profonda e molto orti più articolato e io ritengo che l'onorevole Pizzinato sotto questo aspetto
Abbia sia le capacità ma anche ormai le conoscenze per poter portare un contributo diverso quello che io voglio sottolineare e questo oggi siamo di fronte ad un mercato aperto il ruolo che
Abbiamo al quale abbiamo assistito per parecchi anni al ministero dell'industria
Che era quello di sostegno e di elargizione di contributi per le aziende che esportava non è più possibile
Occorre incentrare una nuova politica che è quella della promozione ed è la possibilità e della capacità di poter far competere
Un numero più alto di aziende italiane che hanno la capacità di rapportarsi al mercato
E vediamo un po'in a quello che mi pare debba essere l'attenzione per la nostra provincia e per la nostra città l'importanza dell'imprenditoria minore cosiddetta che è l'artigianato nel quadro dell'economia provinciale
Mi pare sia evidente e sotto gli occhi di tutti
Ci sono ottantasei mila il prese sulle duecentonovantaquattro mila esistenti
Sono imprese artigiane danno un'occupazione di circa trecentocinquanta mila a a detti e concorrono per un prodotto interno lordo del quasi il diciassette per cento
Mi pare di poter affermare che a fronte
Dell'avvenuto processo di terziarizzazione
Dell'economia milanese la possibilità di mantenere equilibrato il livello di industrializzazione ed elevato il grado di competitività delle attività secondarie e di buona parte è legato al destino di questa tipologia di impresa
E a questo punto allora occorre capire quale sono e qual è il ruolo delle istituzione non tanto per interventi a pioggia o diversificati matter Progetti di tipo organico
La piccola impresa a differenza della grande impresa alla necessità della conoscenza ed è la possibilità di accesso alle informazioni questo è il primo elemento allora quando si parla quando l'assessore bisogni parla di un sistema
Di formazione permanente questo è un elemento importante per la piccola impresa quando si parla di riforma
Del sistema fiscale è un altro elemento che gioca a favore della capacità produttiva della piccola impresa
Quando poniamo il ruolo diverso che la regione della vere nei confronti del sistema produttivo della nostra della nostra città quando si pongono i problemi
Come l'utilizzo delle aree industriali dismesse martedì scorso ho partecipato come ascoltatore al dibattito che si faceva della delle periferie di Milano e delle e del rilancio dell'attività produttiva
Beh non c'è stato un intervento sotto il profilo della possibilità occupazionale che l'artigianato e la piccola impresa oppure de relatori che abbiano avuto l'attenzione di dire ok ci sono quasi sei milioni di metri quadri di aree dismesse sicuramente non interessano coi in minima parte la grande industria interessano però il mondo produttivo dell'artigianato e della piccola impresa occorre creare le condizioni perché in quel tessuto in una parte di quel tessuto si creino Larry localizzazioni
Noi abbiamo esperienze nel modo dell'artigianato
Della capacità di volano occupazionale che Hillary lo la ricollocazione delle nuove impresa o delle imprese già esistenti ha dovuto creandogli delle condizioni di lavoro che sono completamente diverso ottimali
E occorre che su queste cose si vada ad una politica organica di intervento
Ma soprattutto io ritengo che se vogliamo creare occupazione dobbiamo pensare anche a dei concetti di Società temporanee di impresa ad organizzare gruppi di visioni nei confronti dell'estero nei confronti dei Paesi emergenti ci sono grosse potenzialità ancora da poter sfruttare occorre però un disegno organico
Noi abbiamo avuto una fase felice e chiudo
La regione Lombardia in una giunta traballante ma che ha portato a un utilizzare tutti gli investimenti a favore della piccola impresa e dell'artigianato quella precedente a questa che ha avuto una vita decisamente breve bene ha creato sicuramente meccanismi di non solo capacità di occupazione e di produzione ma ha creato anche quelle settori di mercato che sono oggi indispensabili
Soltanto perché il piccolo deve diventare grande il piccolo deve riuscire a perfezionare le a qualificare il proprio modo di produrre che è una cosa completamente diverso esistono ruoli ben distinti
In una società così articolata
Trova spazio ovviamente evidentemente la grande industria come può trovare spazio e necessità anche la piccola impresa in modo particolare l'artigianato ecco occorre che però su queste cose tutti assieme
Si elabori una linea di condotta che poi posso portare i risultati ma non in una visione ristretta e corporativa atti a tutele a difesa
Delle proprie posizioni in una visione di crescita delle proprie istanze che rappresentiamo ma in un ambito più complessivo che poi il benessere del Paese per cui vuol dire occupazione vuol dire espansione produttiva grazie
Sì Mario Cambiaghi della Coffa Archita artigianato del spettare che io smetta perché funziona una dall'altra
Non
Io penso che non ci saranno grossi incrementi occupazionali se vogliamo la politica economica
Su iniziative dei lavori pubblici
Che lo sostiene credo Bari anche con le migliori intenzioni
Ma un po'perché gli interventi prospettati sono comunque nell'ordine limitato crede l'ordinaria amministrazione sembrano tanti perché arrivano dopo un periodo di stasi tangentopoli tane
Ma è poco voglio dire dieci Malpensa e dieci varianti di valico fanno interne in occupazione Ali il livello che si pensa degli esuberi solo nel settore creditizio
Cioè siamo orale poche decine di migliaia di persone si parla di questi numeri
A meno che non si pensi a interventi straordinari
Ma non si riesce a capire con quali risorse
Possono essere finanziati
Chi parla di new deal fa un po'sorridere perché
Non siamo i livelli di
Situazioni di bilancio che permisero
A Roosevelt di poter impostare quel tipo di politica non abbiamo un Texas dove scavando in giardino Cece il petrolio
Questa è la prima questione la seconda è che il prodotto interno lordo dei prossimi almeno dieci anni
Non potrà contare su una ripresa dalla domanda interna
Ma domani Terna sarà limitata dei vincoli di bilancio
Non ci sono sacrifici per due anni come dice il Presidente del Consiglio
Ce n'è una decina
Perché un fatto matematico che deriva dalle situazioni di bilancio e dei vincoli che questo per essere risanato oppone
Quindi consumi tali non rilanceranno l'economia e quindi non rilanceranno la occupazione
Provocatoriamente
Questo è un Paese che riprende anche in termini occupazionali si riprende a esportare
L'unica prospettiva seria di incremento occupazionale l'anno i settori che potranno esportare
Ricordava per questo è importante ricordarlo per Milano ricordava direttore Porcelli il il ruolo di Milano nella realtà orientata all'esportazione
A Milano bisogna evitare non solo la grande ma anche la piccola a esportare
Solo lì si possono creare alcuni di risorse e risvolti occupazionali significativi
Non c'è bisogno di la piccola impresa non chiede come è stato fatto nel passato risorse a pioggia indiscriminate senza un senso economico date appunto con altri scoppi e con altri senza ha bisogno di essere orientata a questa nuova frontiera
Ha bisogno di servizi che l'aiutino confrontarsi col mercato mondiale
Dove possono competere meglio il Pico il pretore si spaventa a uscire dall'Italia
Perché noi non Sado tassi un interprete non sa dotarsi di servizi doganali non sa agire sulla logistica sui sistemi di trasporto non conosce la legislazione estera
Fa fatica a instaurare rapporti commerciali con altri Paesi
Che pure invece sono la prospettiva vera quanto sul piano la politica economica la piccola impresa chiede questo di essere aiutata esportare perché questo è l'unico settore in cui potrà creare valore prodotto e quindi occupazione
L'altra questione è stata qui ricordata anche con accenti nuovi mi pare dal segretario dalla Camera del lavoro
E il problema del mercato del lavoro ci sono situazioni che ovviamente non riguardano Milano a Milano vedremo ci sono anche progetti
In discussione molto interessanti di riforma
Se possibile del mercato del lavoro locale mi pare che la Provincia ne abbia alcuni si tratta di passare dalla fase progettuale alla fase effettiva di realizzazione
La piccola impresa cosa chiede da questo punto di vista chiede Abba a parola magiche flessibilità io sono su questo
è stato una parola tabù
Ma dobbiamo affrontarla la piccola impresa non assume perché sa che assume a vita e assumere a vita un solo lavoratore in un'azienda che mediamente nei
Ne ha tre perché queste sono questa è la media dell'artigianato milanese
Significa aggravarla di costi per circa un quarto del suo costo del lavoro non è possibile oggi un piccolo imprenditore vorrebbe anche assumere perché gli arriva la commessa nuova ma sa che è una scommessa a tempo
Che terminerà
E pensa immediatamente al problema dell'operaio che ha assunto per risolvere quel problema specifico di aumento del carico di lavoro
Ma chi è finito quel lavoro
è inutile è inutile all'azienda
In quell'azienda quel posto di lavoro e inutile non serve più
Ci sono laboratori artigiani che lavorano dodici ore al giorno quando c'è una nuova commessa ma non assumono perché non hanno la possibilità di assumere a tempo determinato e questo è un tabù che va assolutamente risolto perché tante piccole aziende e a Milano sono ottanta mila le le imprese artigiane basterebbe che la volontà di assumere un solo lavoratori in ciascuna di queste aziende diventasse realtà e abbiamo novanta mila assunti
Certo non tutti ne assumerebbero uno ma tante piccole unità alla fine fanno molto più di dieci Variante di valico
E basterebbe dar loro a possibili io dico che è meglio un lavoratore che lavora sei mesi in un anno piuttosto che sta a casa sempre perché non trovo occasioni di essere impiegato in una piccola impresa
So che ci sono ancora remore che si pensa che questo sia solo soltanto un sistema per scardinare i diritti dei lavoratori
Ma non è così nessuno pensa Ray Weiss di anni Cinquanta nessuno propone nella piccola impresa una flessibilità che vada contro i diritti dei lavoratori
Non credo che ci siano neanche i presupposti come dire culturali e politici per una situazione di questo tipo si chiede soltanto di assumere
E quindi di licenziare uso questa parola brutta
A seconda di una realtà economica che è sempre più flessibile e non è rigida
E fin qui gli analisti si erano sprecate non siamo in una situazione taylorista Ica di grande impresa
Dove bastava il blocco del turnover per risolvere qualsiasi problema magari occupazionale siamo in realtà piccole dove anche uno solo soluzione pesa
Quindi io credo che a Milano anche con i progetti che sono pure in discussione e che stanno per essere attuati si può trovare a livello locale
In attesa di una legge come dire che lo permetta in maniera generalizzata sperimentazioni che permettono un un incontro di domanda e offerta di lavoro e Bari e la moderna e flessibile
Se noi pensiamo di fare incontrare ancora a Milano
Domanda e offerta di lavoro nel sistema tradizionale anche qui veniva ricordata la situazione pietosa del collocamento pubblico
Non passa da lì il lavoro non passa da lì ci passa per il due per cento
Per il novantacinque per cento la domanda e l'offerta si incontrano ancora in maniera casuale
Noi promossa non orientata non informata
E per Milano che ha con le caratteristiche che ricordava il direttore di Assolombarda queste sono strozzature che ormai diventano
Strategiche quindi micidiali nel momento in cui non vengono risolto
Antonio nato sottosegretario al ministro del lavoro
Capitoli di Coop
Ma data allora
Io cerco di essere il più breve possibile
Ha affermato la nostra Presidente
Il terrore farle con cui io
Svolgo alcune considerazioni
Di carattere personale sulla prima parte poi
Siccome si è detto a partire
Dall'assessore provinciale bisogni poi il Governo ci dirà cosa intende fare di Rho
Quali sono le intenzioni del Governo su alcuni aspetti
Vi è stato nel corso del dibattito un'articolazione di opinioni
Sul tema di questo confronto
Sul tema qual è il futuro di Milano
Debbo dire lei che io
Mi riconosco merito di più
Con chi ha sottolineato
Che allo stato
Dell'arte
Le classi dirigenti di questa città non mi riferisco tanto soltanto all'amministrazione comunale ma in un anno un disegno strategico che in questa città questa missione sia il punto
è una città parla della città di Milano ma riguarda i tre punti cardinali del triangolo industriale vale per Milano per Torino e Genova sono tre città in declino
Sono investiti invecchia no
Enormemente non ne hanno una strategia per il loro futuro né dal punto di vista produttivo né dal punto di vista dei servizi né dal punto di vista meno finanziario
Molto spesso
E si citano molto dati ed ha fatto il direttore di Assolombarda ma non sono tanto i dati visita quante i dati delle province di questi in cui si trovano questi capoluoghi
In altre parole
Milano
Indipendentemente mi si passi l'espressione di quale erano le caratteristiche delle amministrazioni comunali a sempre avuto un suo ruolo senza dover andare a mendicare
Come spesso avviene per queste tre città Torino Milani Genova
Certi interventi da parte dello Stato nazionale
Io volevo l'ho messo con tanta brutalità perché diversamente
Rispetto alla velocità del cambiamento
In un'economia ormai mondiale non perché non ci fosse il mercato mondiale anche nel passato ma è mondiale oggi nel nel senso che in tempo reale si decise in quale realtà
Del mondo
Fare questo o quel prodotto o parte di questo o qualche componente di questo prodotto in relazione a determinate convenienza su questo piano
Non ci siamo ne combinano né con Torino e poi Genova
Perché Torino le sue espansioni subite sono in tutt'altra parte ormai
Milano per tanta parte e così
Genova non parliamone
Allora è come si torna ad essere e perché sottolineo con tanta forza questo aspetto
Io che vivo
Quasi un quarantennio
In quello che è la quintessenza del sia il nostro Paese non c'è più
Perché non ci sono più i grandi complessi industriali
Però nella circoscrizione del collocamento di Sesto San Giovanni ci sono quindici mila unità locale che danno pressappoco occupazione alla stessa occupazioni quando c'erano i cinque
La stessa cosa non si può dire per Milano
Si può dire per le singole realtà anche di grande declino industriale della Provincia ma non per la città di Milano non per la città di Torino l'operosità di Genova
Secondo
La Lombardia è quel che
Ma anche qui dobbiamo guardarci negli occhi e dirci la verità
In Lombardia decidono
Sul piano del prodotto interno lordo sul Piave capacità commerciali eccetera
Le duecentotrenta aziende medio-grandi che occupano meno del trenta per cento
Della forza lavoro intesa non solo come lavoro dipendente ma come lavoratori
Imprenditori lavoratori dottor Rota o ed decisivo ai cd
Del livello di produzione di livello di come ce l'esazione quel che succede nelle novanta novecento settantasei mila aziende lombarde
Che occupano oltre sessantacinque per cento del lavoro e delle attività economiche e produttive io dico che detenne molto da questo
E questi anni sembra che sia la questione
Anche
Settentrionale
Perché le duecentotrenta aziende riescono più facilmente ad accedere al credito l'azione dei servizi ad accedere le commesse che non tutte le altre
E quando qualche volta vi è qualche adesione che non tiene conto di queste grandi siano immediatamente
Valga per tutti quel che ha detto Cesa recentemente in un convegno le sue reazioni di fronte al fatto che questo governo non scompaia otto a come si comportavano dico c'era perché Maurino così abbia capito di chi stiamo parlando come si comportavano i precedenti governi
Questo mi sembra che da questo punto di vista a me ha dato poco il dibattito di questa sera
Anche perché mi sembra che corriamo il rischio di ripetere cose
Io rinvio alla mia relazione vecchia di quindici anni fa
Quando dissi che l'azienda più importanza Lombardia del Comune di Milano gliene do cosicché calunnia o la città a quindici anni di distanza i dati sono lì a dimostrare che quell'analisi è la vera anche le politiche finanziarie centri finanziari che dicevo al di là dei Mediobanca diede via filodrammatici non si decide molto neanche da questo punto di vista qui in questa realtà
Mi rendo conto ma siccome siamo a mezzanotte siamo fraintende io malgrado che mi sia messo il puro sarà perché tutt'oggi che corre avanti indietro per l'Italia
Fa freddo
A fronte di questa realtà
Qual è la politica del governo
O meglio quali sono i tentativi di percorso che stiamo cercando nel confronto fra le parti sociali
In età rinato
Che questo governo cerca di dare attuazione
Perché tutti
Nessuno escluso
Dice che la concertazione
è il punto fondamentale concertazioni fra le parti sociali e col Governo per il futuro
Ma non si dice una grande verità
Che coloro che coerentemente hanno provanti la concertazione in questi tre anni sono stati euro tra i sindacati
Con determinate risultati
Nel senso che l'accordo del ventitré luglio parlava di tre questioni
Parlava di rientro del debito
Parlava della ripresa e in questo quadro della questione dell'inflazione
Parlava di una ripresa economica parlava dell'occupazione
Sui primi due risultati ci sono sul terzo abbiamo che la disoccupazione aumentate ed punto drammatico
Oggi in questo governo
Sta tentando
In un confronto con le parti sociali e avendo tutte le eredità
Più d'uno questa sera ha sottolineato che abbiamo ereditato eccetera eccetera
Sarebbe anche il caso vivere perché ha potuto accadere del passato ma credo che non sia chiaro che profondi stiamo cercando la risposta in che senso
C'è una questione
Se
Voglio
Come si è sottolineato
Più che parlare di lavoro di governare tempo di lavoro governare dove svolgo la mia attività nel corso della vita di ognuno ho bisogno di formazione
Allora Primo capitolo del confronto fra le parti sociali e assunto fino in fondo questa visione
Formazione o meglio istruzione
Riforma in generale
Formazione professionale
E ricerca
Su questo vi è l'impegno rapidamente arrivare ai sedici poi diciotto anni la scuola all'interno di queste come si fa formazione professionale
Come lo fa la regione più sviluppata d'Italia nomi Emiliano mai la Regione Lombardia
Che cosa vi come si sia fatta formazione professionale a Milano o meglio come non si può come si è fatta passare per formazione culturale quella che non ne mi sembra che sia lì ad indicare che sia necessario profondamente cambiato
La parte ormai convenuta fra le parti sociali e molto precisa a questo riguardo c'è anche un fondo
è chiaro che anche l'utilizzo attraverso gli enti bilaterali e più complessivamente e se si cambia radicalmente come si fa formazione professionale e come si fa formazione
E aggiornamento professionale permanente essere attraverso le convenzioni sia nei tecnici ricercatori delle imprese dei punti più avanzati che fanno anche i formatori dei centri di formazione
E si hanno programmi di formazione non tanto perché devo mascherare ma perché in rapporto alla preselezione sulla base poi arrivo all'edizione del collocamento vedo qual è la domanda e faccio la formazione credo che questo sia un punto sul uguale a me sembra che la Regione Lombardia
Chi ha più problemi attualmente con la non ci sia i suoi programmi
La formazione e tutto in gestione regionale non ne romana
Rispetto nel passato vanno via le grandi aziende c'erano le scuole aziendali non ci sono più
Deve essere il sistema pubblico ripensato ma che deve tener conto di questo atto come rispondo
A dare aggiornamento professionale permanente a quelli in primo luogo a quelli che lavorano e novecento sessanta mila unità Lochervi della Lombardia dove sono occupati
Quindi la risposta del governo è non solo ripensare questo ma attraverso anche la riforma del collocamento come andiamo unificazione
Secondo aspetto opere infrastrutturali
Credo che sia una caricatura tre fermo restando che bisogna fare i conti non l'ha fatto questo governo il deficit che vie nel bilancio dello Stato
E quindi in relazione pure ma è una caricatura indicare nella variante di valico
In Malpensa
O qualche cosa del genere il programma di opere infrastrutturali
Che cosa significa ad esempio per quanto riguarda
Possiamo ragionarci sopra
A me sembra che ci sia qualcosa in più in relazione a quelle che sono le disponibilità finanziarie in relazione a quelle che sono le disponibilità finanziarie
Vorrei ricordare che ad esempio la parte relativa noi siamo l'unico Paese europeo che ha oltre il novanta per cento del trasporto merci e di persone che
Su gomma
Un Paese moderno se non fa il salto più e noi abbiamo due possibilità la rotaia e il sistema di trasporto marittimo che si può far compiere questi sono due dei settori dove ci si può fare sviluppo di infrastrutture e anche un passione qualificati
Terza visione ho scoperto
Che ci sono tanti bravi personaggi anche dirigenti di grandi aziende lombarde che commentano la bozza di intesa sugli interventi sperimentali sulle aree di crisi fra governo e parti sociali sulla base di quelle che sono le loro intenzioni o i loro sogni e non sulla base di quelli che sono i testi degli accordi il presidente della Regione dice dobbiamo fare anche noi le gabbie salariali anche hanno diceva domenica da Cernobbio era chiaro che non aveva letto il testo altrettanto dice Tronchetti Provera
Dobbiamo vedere
Il testo dell'accordo o meglio la parte questo è il terzo capitolo
Indica quali sono i contratti dare
L'assessore bisogni richiamava come stiamo sparito come si sta il Lombardia sperimentando la costruzione di contratti dare a Sesto a Crema nell'area del Sempione
Si tratta
Di realizzare
Attraverso la creazione di apposite società attraverso intese fra gli enti locali parti sociali qual è la società che gestisce
In modo che vi sia una sostituzione
Di tutti quei percorsi che ritardano i processi di reindustrializzazione attraverso le decisioni che assume il soggetto che gestisce l'impatto quale conferenze e quindi che superare Secondo
A quel livello si definiscono quali sono gli accordi di programma quadro da realizzare quali tipi di investimenti quali tipi di centri di assistenza all'impresa e così via quali per quanto riguarda il credito l'intervento dello Stato che non deve mai superare il cinquanta per cento fino a un finanziamento di cento miliardi per le singole aree
Poi si parla di accordi fra le parti sociali
Nel paragrafo che riguarda gli accordi fra le parti sociali e non c'è nessun riferimento a quelli che sono i minimi contrattuali
C'è un riferimento a quello che è il trattamento complessivo
Vorrei ricordare e quando la Fia ha insediato lo stabilimento di medici il primo accordo ha fatto era che a quei lavoratori si garantivano i minimi contrattuali sì garantivano i diritti
Non sia sicura i trattamenti aziendali che venivano fatti per Torino solo quando si sono raggiunti certi livelli di produttività scusa assicurati sia assicurato quel premio di produzione
Il lavoro notturno a Melfi veniva pagato con la maggiorazione del venti per cento così come previsto dal contratto nazionale di lavoro e non sulla base dell'ottanta per cento che si pagava a Mirafiori sulla base di quello quindi
La l'accordo fra le parti sociali
Che ha consentito di utilizzare finalmente il porto di Gioia Tauro non mette in discussione i minimi contrattuali ma se i lavoratori che devo avviare vanno a lavorare per centoventi ore sessanta ore mi fanno di formazione le ore di formazione non sono più retribuite come sono retribuite le ore lavorate
Quindi gli accordi per quanto riguarda i trattamenti alla flessibilità sono il rapporto questo ma io credo l'intesa non parla di minimi contrattuali dire che il percorso sia a
Riduzioni sino al venticinque per cento
Nell'ipotesi di intesa
Discusse alla presidenza del Consiglio fra le parti sociali io il testo non c'è nulla di questo
Si tratta di contrattare
Flessibilità ma fermo restando i minimi contrattuali
Fermo restando i diritti
Di sono attualmente le retribuzioni medio del Mezzogiorno
Sono all'incirca fra il quindici e il trenta per cento a seconda dei settori inferiori a quelle del Nord non perché si devono i inferiori rispetto e vivo dal quale perché ci sono una serie di altri trattamenti
Tralascio gli altri aspetti questo era in
Quindi gli interventi Attraverso
Gli accordi i contratti dare con i percorsi si è sottolinea l'emissione mercato del lavoro
Noi pensiamo di operare come governo
Allo stesso modo con cui dal primo gennaio si opererà in Friuli Venezia Giulia
Sulla base del decreto la Presidenza del Consiglio dei ministri che è stato sottoscritto che è stato approvato dal Consiglio dei ministri venerdì scorso e firmato mai pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale
Dal primo di gennaio
La gestione di tutte le politiche relative al mercato del lavoro in provincia nella regione Friuli-Venezia Giulia è trasferito totalmente alle regioni
E alle circoscrizioni del collocamento
Attraverso la legge delega
Chiamata per capirci proposta Bassanini
Che assume il principio della sussidiarietà
E sulla base della discussione in corso la Commissione lavoro del Senato del Progetto di legge
Che ha come primo firmatario senatore Smuraglia
Noi riteniamo
Che con l'approvazione della legge finanziaria essendo il progetto di legge per quanto riguarda la riorganizzazione della pubblica amministrazione un collegato e avanzando l'esame in sede di scenate
Del progetto di legge Smuraglia noi ci posso nel mille novecentonovantasette
Andare a una riorganizzazione del ministero del lavoro come a una riforma del ministero è una riorganizzazione delle degli strumenti di governo del mercato del lavoro che assuma questi principi
Il mercato del lavoro e cioè il ministero del lavoro resta una struttura leggera mantiene la direzione delle politiche del lavoro
La direzione gli orientamenti del politiche del lavoro
Quella relativa alla previdenza che è gestito dagli enti ma di Indirizzo e del ministero mentre mantiene il ruolo dirò poi due cose dell'ispettorato del lavoro il resto deve essere tutto trasferito
Strumenti e personale
Alle regioni alle circoscrizione del collocamento realizzando anche le apposite convenzioni
Questo il disegno
Oggi
Bisognerebbe qualche cosa dire anche qualche bestemmia il primo atto che io ho dovuto firmare
è stato quello relativo
Ancora pagamenti in una partita che riguarda l'informatizzazione dei sistemi
Siamo in cui sarà parlare delle aziende che producono ammette producono software
Si è chiusa la partita in dieci anni e bisogna ricominciare anche parlare di responsabilità delle aziende non solo di responsabilità di coloro che erano lì a dirigere il ministero
Perché è chiaro c'è l'uno e l'altro
Il popolo italiano per responsabilità di chi dirigeva
Il ministero e il governo se ne sta occupando la magistratura ma anche per responsabilità delle aziende che hanno fatto le convenzioni ha fatto pagare
Certe quantità di miliardi non avendo neanche sempre consegnato
Nelle macchine nel software
Quindi si è fatto pagare di più oltre che essere strumenti incompatibili che non comunica fra di loro e c'è tensione che molto spesso stanno nei canti
Stiamo operando con con i mezzi limitati che abbiamo per realizzare un programma di formazione di riorganizzazione complessiva
Partendo dalle sperimentazioni che si stanno facendo una Provincia di Milano come stiamo facendo in alcune realtà del Mezzogiorno
Quindi riteniamo a domanda fatta trasferimento alle regioni riorganizzazione informatizzazione convenzioni che consentano il dialogo il rapporto fra domanda e Offerta preselezione formazione professionale
Fare questo bisogna dire che visione affronta le questioni e finisco
Stiamo parlando del mercato del lavoro soleva parla anche di quello fra non mi sembra che il tema di questa sera
Come stanno le cose
Dire che bisogna bloccare come si è fatto in questi sedici anni
Le assunzioni nella pubblica amministrazione hanno portato a questa realtà
Che rispetto all'organico che sarebbe necessario per far funzionare
Il collocamento in Lombardia parla della Lombardia mancano ottocentocinquantatré addetti
Dei quali ben settantatré del più alto livello duecentosettantotto dell'ottavo mi fermo non vada più avanti per quanto riguarda l'ispettorato come
Stiamo parlando del ministero del lavoro per quanto riguarda l'ispettorato
La condizione e questa
Nessuno organizza corsi
Previsto
Parlo di discussione avuta ancora oggi pomeriggio
Di cinque mila novecentonovantanove ispettori cioè di un organico complessivo di circa sei mila ne manca uno sei mila ve ne sono solo
Tre mila cento
Ce ne mancano due mila ottocentonovantanove
Ma gli ispettori tecnici ispettori
Mi riferisco ingegneri
A coloro che devono
Su mille e cento o meglio per essere esatti
Su mille e ottantacinque che dovrebbe essere l'organico in organico a questa sera sono settantaquattro
Per cui quando sono successi i tre morti sulla ferrovia di modo che non vi era nessun ispettore perché l'Ulivo tecnico ingegnere che avevamo era stato ricoverato in ospedale con infarto e non vi era nessun tecnico potesse sostituirlo
A Brescia per parlare di Vieri tre morti complessivamente l'ispettorato ha cinque persone
è evidente che è necessario Urso darvi i dati
Affrontare i problemi
Della mobilità della riorganizzazione ne stiamo pensando
Ogni mattina abbiamo un confronto di nuovo
Su questa materia di andare rapidamente
Fermo restando il trasferimento alle Regioni o per quanto riguarda sia l'informatizzazione sia per quanto riguarda l'ispettorato proseguire lo sviluppo di attività
In questo senso e finisco perché l'ho fatto troppo lunga
E ho abusato del fatto di essere l'ultimo
Smuraglia ha detto
Il tipo di corrispondenza che a luglio
La differenza farà Smuraglia
Che la presidenza della commissione io che sono come l'un senatore ma crescono anche sottosegretario è perché il meglio la corrispondenza è così pesati ha trovato sul tavolo
Dopo le ferie era di queste
C'è una parte
Che è l'indice della disperazione
Distratti sentiva e poi vi è una richiesta continua di legislazione
Cioè di interventi legislativi che sono aberranti
Che portano a misure in qualche caso aberranti faccio un esempio e su questo chiudo hanno introdotto in una norma legislativa in un decreto una norma che dice
I provvedimenti le sanzioni
E le conseguenze
Delle norme di cui agli articoli precedenti entrò in funzione sessanta giorni dopo
L'approvazione di questo decreto siccome si continua a reiterare un decreto fatto durante il governo Berlusconi riguarda tralascio tutto si continua a reiterare da allora significa che era allora nessuna delle norme entra in funzione
E ad esempio l'attività ispettiva
Nel che riguarda questo settore è inefficace poiché con quella clausola non essendo mai stato convertito in legge questo decreto rende nulla tutto l'attività ho fatto un esempio di tanti che potrà essere è necessario chiudere con questa partita andare a innovare
Qual è il futuro di Milano
Io ho incominciato a svolge ma una funzione di governo ma di militante sindacale quando Milano dava delle indicazioni che le soluzioni che indicavano le soluzioni che siccome erano le più avanzate rispetto alle esigenze
Di questa realtà che era la più avanzata del Paese corrispondevano a fare dei passi in avanti
Mi sembra che il ruolo di Milano sul piano economico sul piano sociale eccetera deve corrispondere a queste esigenze ma per fare questo è necessario si ripensi una sua strategia la può fare Silla concertazione
Tra le parti sociali e con le istituzioni corrisponde a questa esigenza e non ammettere troppo chiedo scusa la lunghezza del fermato frammentario con cui sono intervenuto grazie
Ringraziando Allah gli intervenuti anche per la tenacia in questa sera fredda grazie