Presentazione di due libri: "Cervelli d'Italia" di Riccardo Chiaberge e "Lettere dall'Universita'" di Riccardo Ghidoni e Pier Aldo Rovatti organizzato nell'ambito della Festa provinciale dell'Unita' (Milano - Palavobis)

Scusate
Visto che manca il Presidente c'è il moderatore o comunque chi deve presentare io lascerò agli untori
Dei due libri la il compito di presentarsi autonomamente colgo l'occasione siccome appunto conoscendo Riccardo di Doni di presentarmi mi ha invitato al tavolo allora
Io sono malati e venti sono consigliere provinciale del PDS a Milano oltre che essere una dipendente un tecnico amministrativo delle uniche serissimi di Milano e e quindi interessata a a questo dibattito e devo dire che l'avevo segnato sulla mia agenda perché volevo quindi azionista Bonenti ieri a questo appuntamento perché volevo ascoltare una serie di riflessioni tra parentesi ne parlavo prima con coricato Vidoni all'interno del sindacato di cui faccio parte
C'è in questo momento la forte attenzione al mondo dell'università della ricerca tante che
Ultimamente Capochin da pochi mesi si è formato un nuovo sindacato negli Esteri CIA che c'è una volontà diciamo subito a livello milanese di a livello regionale di investire di cioè se posti il problema della formazione e del rapporto tra ricerca e formazione con uno dei nodi fondamentali per il sì per i sindacati e per i paesi diciamo così quindi io con molto interesse seguirò la dibattito di questa sera chiedo scusa perché non posso presentarmi gli autori perché io volevo conoscere critici vita una situazione tra mi sembra che alcuni segnali positivi di lavoro ci possano essere mi sembra che sia opportuno che ci si ponga il problema di come far funzionare questa questo mondo l'università questo mondo accademico creava delle cose da chiedergli anch'io perché mi devo segnate e quindi lascia subito la parola ditemi come volete procedere
Allora alla mia estrema sinistra c'è Riccardo Chiaberge autore del libro cervelli d'Italia
Riccardo bidoni e Pier Aldo Rovatti autori invece del testo del libro lettere dall'università
A voi la parola
Bene grazie dunque io
Vorrei dire anzitutto che il che il libro non è sull'università la o per lo meno a solo un capitolo che dedicato all'università invece una un excursus molto più più ampio
Su su tanti aspetti insomma no della della politica culturale
Diciamo così della Prima Repubblica
Chi è il frutto perché non è non è un trattato siccome è una confluire un prodotto giornalistico frutto della mia attività
Di cronista culturale del Corriere e è un tentativo insomma di andare a vedere quali sono i quali sono state le conseguenze
Sul piano della politica culturale
Della Prima Repubblica
E quindi abbracciare tanti campi non sono soltanto la scuola l'università ma anche la ricerca scientifica la lì la lo so la la la l'opera lirica
Oppure i premi letterari
Oppure
I rapporti in generale insomma tra lo stato se gli intellettuali
E naturalmente anche la responsabilità degli intellettuali
Il quadro che ne esce fuori e che c'è stato in questi quarant'anni oltre che un furto di denaro da parte della classe politica anche un furto di cultura e che questo furto di cultura e forse altrettanto grave se non più grave del furto di denaro cioè ci hanno portato via l'anima ci hanno portato via c'è una classe politica
Che non era soltanto ora pace ma anche incolta irresponsabile che non aveva
Nessuna considerazione Perrino per i valori della cultura
Ci ha depredato non soltanto del nostro passato ma anche del nostro futuro cioè Ciaccia depredato ora ad unità ha lasciato deperire quelli che sono i beni culturali patrimonio culturale di di di di un Paese che ha delle ricchezze straordinarie
Di tesori artistici
E non ha valorizzato quelli che sono i laboratori del futuro insomma da cui dovrebbe uscire la classe dirigente del Paese
Ha lasciato
Al alla sua la sua destino la scuola
Tant'è vero che c'è tutta una una rassegna di quelli che sono stati i ministri della pubblica istruzione che si sono succeduti negli anni e che sono spesso stati dei personaggi di serie
Di serie di insomma con alcune con alcune eccezioni ovviamente va
Per dire che la classe politica non sceglieva i suoi elementi migliori per occuparsi di questi settori ma spesso dei personaggi di secondo piano
E
Diciamo la ragione per cui ho voluto fare questo libro non è semplicemente fare un ritratto dello sfascio perché di dei ritratti dello sfascio ce ne sono ce ne sono già tanti ma
Per blu così per creare anche come dire per i jet per generare nel lettore un desiderio di ribellione se già non Chance propano e anche per lanciare un segnale di speranza oltre che un preciso una precisa indicazione di di di politica se vogliamo in senso lato
Perché mi pare che da parte di tutti i governi del mondo la il capitale umano
Sta diventando un elemento centrale dell'agenda politica
In Italia finora non è stato così
Noi abbiamo visto che non so Brea per esempio in Inghilterra ha detto che la politica dell'istruzione e la migliore politica economica
Che il rapporto tra i dunque azione tecnologia
Il punto chiave per sviluppare il Paese per competere nel mondo Clinton nel suo discorso di investitura davanti alla convention ha detto che ha messo al primo punto nella sua agenda
I problemi della scuola e dell'università ha detto che che darà dei dei dei dei Graines delle delle dei dei prestiti dei mutui alle famiglie per pagare le spese dei collegi
Ha detto che il suo obiettiva quello che ogni ragazzo di per sé elementare posso leggere un libro che ogni ragazzo di prima elementare ci abbia sul con il bambino di prime tentare ci abbia sulle sul banco il il computer collegato con internet poi di questo magari parleremo dopo
Ecco l'Italia da questo punto di vista è un Paese che invece tutti questi aspetti via sempre trascurati e la cosa più grave che ha trascurato per esempio appunto la cura del suo patrimonio artistico che invidiato da tutto il mondo
Ecco quindi il tentativo che che ho fatto era quella è stato quello di così di tracciare un bilancio di questa cosa e di dare dei segnali insomma sia pure in una chiave giornalistica quindi non ho nessuna pretesa di avere la verità in tasca
Per delle prospettive di azione futura però adesso non vorrei per rubare altro tempo e passerei la parola agli altri amici che sono qui intorno
Subito
Devo dire che mi ha fatto piacere il l'uscita del libro di Chiaberge perché ha un titolo che cervelli d'Italia quindi non è un titolo
Distruttivo un titolo
Di dis di di ritratto come dicevi dello sfascio no il titolo e già un titolo propositivo
Io mi occupo di università mi sono occupato recentemente soprattutto di università e non più ampiamente come Chiaberge di di cultura
Anche se l'università è il luogo della cultura per eccellenza no rigenerato di generazione del sapere
Ma
Mi ha fatto piacere dicevo l'uscita del del libro di Chiaberge
Perché la letteratura
Sull'università da vent'anni a questa parte ha sempre portato alla alla luce essenzialmente gli aspetti negativi tristi
Penosi direi del sistema accademico italiano
è uscito nel settantasei un libro di un giornalista che si chiama felice Florio che si chiamava università Mafia e potere
Questo giornalista adesso è uscito un altro libro recente che si chiama le mani sull'università
E un paio d'anni fa un un professore universitario di Roma Raffaele Simone molti l'avranno letto
è uscito con un libro-denuncia anche questo delle regole accademiche che si chiamava L'università dei tre tradimenti
Un bellissimo libro di costumi e di una
Ecco sono libri che richiamano quindi gli aspetti profondamente tristi dicevo del nostro sistema accademico
Il nostro libro libro che di cui io sono semplicemente uno degli autori che si chiama lettere dall'università è un libro diverso
Perché è diversa l'idea da cui scaturisce questo libro non parliamo più di tradimenti di mafia e di intrallazzi di intrighi
Che sono veri e sono noti a tutti per chi lavora in questo in questo ambiente
Vogliamo ribaltare e fortunatamente siamo le recensioni che sono apparse sui sui quotidiani principali hanno proposto come titoli Non sparate sull'università
La scommessa di saper cambiare e viva l'università quindi è diversa l'idea da cui parte da cui parte questo libro che noi abbiamo voluto
Proporre e che pubblicare
Praticamente perché abbiamo cercato di raccogliere le istanze di tutti coloro in quali sono sostanzialmente stanchi di sentir parlar male di università
Noi sicuramente siamo stati fra quelli anche che abbiamo parlato male dell'università ma siamo stanchi di questo cioè nell'università c'è comunque qualcosa di buono e abbiamo cercato con questo libro di fare in modo che scaturisse venisse valorizzato quanto di buono c'è nell'università
Ecco perché è diversa l'impostazione no la logica del libero
Ovviamente qualcuno che opera nella nostra università potrebbe anche sorridere in questo momento perché si parla di un sistema accademico agonizzante si tengono le lezioni nei cinema non ci sono fondi trovare qualcosa di buono potrebbe sembrare quasi un un un un obiettivo assolutamente utopistico no
Invece il fatto stesso che il nostro libro sia uscito e che i contributi ci siano stati è perché evidentemente sono molti quelli che si sono stancati di sentir ma parlar male della nostra Università del nostro sistema accademico
E sostanzialmente queste persone sono quelle che
Continuano a credere che si possa fare un lavoro anche in un sistema probabilmente agonizzante come quello universitario maxi posso fare il proprio lavoro bene
Che si possa avere il gusto di far bene le cose sposa farlo con passione
Si possa si possono creare relazioni positive all'interno delle varie dei vari operatori nell'università
Direi malgrado e oltre il negativo che esiste nel nostro sistema universitario
Mi è piaciuto molto e cito proprio uno un una frase un un uno slogan siamo di un'autrice che è qui presente Micol Nardi
Dice sono molti quelli che hanno smesso di considerarsi vittime innocenti di un ingranaggio infernale
Ecco
Questa è l'impostazione da cui nasce ovvio che questa non è un'impostazione che si oppone all'impostazione sicuramente utile di Chiaberge di foglio di Simone cioè di quelli che si sono occupati di università perché è utile occuparsi di università è inutile parlare di università e di cultura
Però l'impostazione è un'impostazione sicuramente diversa è un percorso diverso
è un percorso che però prende
L'avvio come si può benissimo capire
Dall'interno stesso del sistema universitario
Noi avevamo ci siamo incontrati all'inizio un gruppo di di di di operatori io chiamo operatori perché s'è gente che opera L'università sia come docente come studente come personale tecnico eccetera
E abbiamo pensato di chiamare questo movimento fin dall'inizio lettere dall'interno dell'Università sottolineando che è un movimento sostanzialmente di autoriforma del sistema accademico bisogna ribaltare la logica che l'università è il nostro sistema accademico possa essere modificato da fuori
Ci sono anche state articoli sul sul sui principali quotidiani con il pericolo che la magistratura riesca a mettere le mani sull'università no Panebianco sul Corriere ha detto non si può pensare che siano i giudici a governare i concorsi universitari per esempio
Pensiamo che
La magistratura debba fare il proprio dovere
Il Parlamento debba fare il proprio dovere
Ponendo tappando i buchi legislativi che ci sono ma senza un vero movimento che parta dall'interno dell'università è difficile pensare che l'università possa cambiare
E quindi muove praticamente dal superamento di quello che chiamerei il dubbio dell'insignificanza cioè il pensare che chi lavora sia insignificante non posso fare nulla
Dall'angoscia dell'inutilità diciamo no
Cioè non si è inutili si può partire dalle piccole cose
Anche che possono anche diventare meno piccole per potere cambiare
E nel momento in cui al siamo riusciti a mettere insieme persone di diversa estrazione culturale il movimento da cui scaturisce questo libro raccoglie filosofi architetti biologi giuristi
Storici di qualunque estrazione culturale di genere diverso e di sedi diverse noi abbiamo raccolto contributi dalle dalle sedi dell'estremo Nord alle sedi dell'estremo sud
E abbiamo raccolto contributi individuali facendo in modo che
Raccogliendo appunto e portando alla luce i desideri di queste persone i comportamenti individuali diventassero progetto politico collettivo
Quindi il libro parla di queste cose è un libro che
Valorizza come dicevo
Piccole cose ma parte dalle piccole cose per fare l'interesse di chi si occupa dell'università in grande
Non
Chi mi ha preceduto è stato molto sintetico per lasciare anche spazio al dibattito io volevo semplicemente chiudere questo mio intervento che e breve appunto per lasciare il
Per sentire anche altri che intervengano su questo
Citando molto semplicemente il
Toccando il punto della del ruolo pubblico dell'università
Cioè se l'università sì adesso ci sono diverse culture che viaggiano all'interno del sistema accademico cioè quello dell'università di tipo anglosassone
Fortemente privatizzata
Con con una competizione esasperata
Che ponga molto spesso le sta appunto le stesse università in forte competizione fra di loro
E c'è un vecchio concetto di università che il concetto dell'Università democratica ed egualitaria che è quello che viene attribuito in modo forse un pochino superficiale alla vecchia sinistra
Io direi che si potrebbe pensare a una università pubblica
In modo che questo università si università pubblica ma non statale
Cioè non si può pensare che
La la non si può applicare in modo automatico un modello che in Italia non è un modello vincente non ci appartiene culturalmente che quello dell'università anglosassoni
Non ci si può ancorare ancora alla vecchio Spal vecchio modello di un'università egualitaria democratica in cui non esista competizione bisogna rilanciare un'università in cui la competizione è la competizione sulla qualità del sapere sulla qualità del generale sapere allora in questo modo si popola si può portare l'università a decollare e a diventare una vera università
Di livello europeo
è ovvio che
Io ho una io una tradizione scientifica
E mi fa un po'paura mettere in mano
Il
Mettere in mano la cultura al mercato cioè il mercato a delle regole che sono delle regole sostanzialmente di tipo economico per cui per esempio
Il mercato vede molto di Bo di buon grado la ricerca a breve termine
Può accettare la ricerca a medio termine ma rifiuta sicuramente il mercato la ricerca a lungo termine
E questa è una regola che la scienza non vale per cui un un'università
Competitiva regolata dalle leggi del mercato inteso in senso tradizionale è un'università che io faccio fatica ad accettare
Citerei invece proprio la conclusione del nostro libro riguardo al problema del mercato che è la citazione di Luisa Muraro che è una sicuramente delle protagoniste di questo movimento
E conclude il libro si conclude con questa frase esiste un materialismo simbolico il suo mercato sono i rapporti la lingua e la cultura si può portarci la mo'la propria mercanzia e scoprire che va grazie
Ma farmaco
Lascio
C'è una ricorre
Per fare c'era sul tavolo mi ha me la cavo in due minuti
A me la cavo in do min. perché poi l'idea era di discutere sia già acqua alta volatilità che Chiaberge
Vuole intervenire ma poi anche con
Con voi tra l'altro qua ci sono anche certo una certa parte
Dei contributi degli autori di questo libro tanto varrebbe la pena può eleggere
Questo elenco degli autori sono tanti e anche i titoli ma nel nostro non voglio essere essere
Noioso quello che io voglio dire questo che io non ho
La non ho fatto parte all'inizio di questo gruppo di cui Didoni la Muraro sono state come dire a parte trainante insieme a alla Chiara Zamboni
Li ho incrociati a un certo punto
Ne è nata una piccola iniziativa che poi ha prodotto una parte monografica di una fascicolo dalla rivista aut aut un paio d'anni fa
E poi si è continuata questo questo piccolo cammino insieme e e io sono stato invitato e molto volentieri sono andato a una serie di riunioni che si tenevano nel sottoscala della libreria delle donne acqua di Milano e da cui insomma si è costruito questo questo testo al quale io vorrei tornare un momento
Dico sono ben d'accordo sul fatto che si politiche si deve parlare dei problemi
Dei grandi problemi dell'università e di come cambiarla ma io vorrei dire
Fu una rapidamente qualcosa sulla qualità e sul carattere di questo libro
Dicendo una cosa che per noi
L'abbiamo fatto e del tutto ovvia ma per chi non l'ha avuto in tra le mani e non l'ha letto tanto libro mica facile da trovare in circolazione non è così ovvia questo non è una riflessione
Uno studio sull'università
O meglio lo è anche ma fondamentalmente è un libro scritto
Scritto
Cioè la preoccupazione
Io credo una delle preoccupazioni maggiori di quelli che hanno collaborato a questo libro e di dare una sottolineatura alla scrittura quindi se vogliamo questo libretto di racconti
Se vogliamo il racconto a una sua come dire densità anche o una sua delle istanze volete di scrittura e questo non è sganciato dal significato che il libro a e che io vedo rapidamente in forma slogan mistica in questo modo
Allora certamente si tratta di cambiare
Libri come quello di Simone
O altri ci fanno vedere che oltre alla fatica di chi è dentro l'università che l'urgenza del cambiamento è lì
Ma per cambiare occorre sapere che cosa c'è
Allora quando bidoni diceva la parte buona del libro ma a parola buono è una parola che fa parte del vocabolario etico
Est certamente la parte buona dell'università ma io direi quella parte dell'università che opera che esiste che c'è
Di cui non si parla
Dicono si parla per almeno due motivi primo perché non ci sono i canali e la cultura per parlarne
Secondo perché si pensa che non sia il caso di farlo
Un po'perché si pensa che si tratti di faccende che come dire
Vanno verso il privato
è un po'perché non si è abituati a mettere sotto il registro di parole come sapere con la S maiuscola e cultura con la S maiuscola con la C maiuscola
Esperienze come queste che sono a ospitate in questo libro tra cui cito soltanto una che se vogliamo è un caso estremo delle esperienze che sono contenute qua dentro e che è un testo che io vi raccomando di leggere perché è divertentissimo è scritto molto bene
Fa molto piacere a
Alla lettura ed è il testo di una anonimo un'anonima
Che dice io faccio di mestiere quello che scrive la tesi di laurea quella che scrivere tesi di laurea diritti o quali sono le mie le cose che ho imparato facendo questo mestiere le cose che si devono fare e cosa che per favore e meglio che iniziate di fare ecco ora quando Didoni diceva gli operatori dell'università penso che chi di voi non conosce il libro
Non sarà spinto fino a pensare che tra gli operatori della città
Ci possono essere anche delle persone adesso si dice ha cambiato mestiere ci sono delle simpatiche autopresentazione l'inizio in cui l'anonima dice non lo faccio più no come dire ho fatto e adesso smesso
Bene questo testo per converso ci dice moltissimo su quella Buconero
Che per lo meno in certe facoltà il fare una tesi di laurea allora
Avevo promesso brevità e finisco e come se lo dico lo diciamo proprio nella paginetta iniziale
Ci sia un livello di ovvietà che riguarda l'università allora è ovvio
Che più liberi come quello di Simone
Vengono scritti maggiore è la conoscenza di questo strano carrozzone che però ci riguarda molto da vicino tutti
Che l'università però questa ovvietà cioè il sapere le cose come dire guardando le un pochino più la diceva per esempio smontiamo
Le macchine dei concorsi vediamo come stanno certe pratiche all'interno dell'Università cosa che tutti sanno dentro l'università e che pochi sanno stando fuori dell'università
C'è una zona di visibilità
Alla quale è ovvio più opportuno avvicinarsi
Ma finisce qui secondo noi no perché c'è un'altra zona dell'università un'altra ovvietà diciamo alla quale è opportuno cercare di avvicinarsi perché sommo
Io fare un po'l'immagine di una di una casa anche come dire a dal pavimento e di su una sua visibilità istituzionale
E che poi ha come dei passaggi dei buchi dei trabocchetti delle entrate dei cunicoli sotterranei se tu vai sotto
Sotto non è la parola giusta ma se tu immagini questa luogo sotterraneo
Parliamo questa metafora hai una serie di comunicazione una semmai una serie di elementi hai una serie di percorsi che sono ricchissimi senza di cui noi diciamo questa è la scommessa l'università non esiste togliamo via questo paesaggio sotterraneo che hai fatto di eccessività che è fatto di elementi che mal si lasciano contenere dentro le categorie del sapere
Togliamo queste pratiche questa esperienza che tutti i docenti che lavorano seriamente ritorno esita che tutti gli studenti che stanno lì dove sta conoscono e l'università in quanto cultura in quanto sapere io direi in quanto qualità
Scompare abbiamo la cura soltanto la cultura accademica abbiamo la parola cervello intesa in senso come dire semplicemente tecnico o professionale ma scompare quella che è la vita all'università allora libero
Concludo davvero secondo me è fatto un po'per farsi leggere
E su questo abbiamo fallito perché siamo stati come dire assolutamente invisibili per ora ma soprattutto per fare da collettore già libera un collettore come dire abbiamo cominciato a raccontare alcune esperienze
Ha detto io ho raccontato qualcosa ha voluto dire per me
Essere il relatore di tante attese Ilaria università e ho cercato di mettere in gioco non soltanto il mio sapere ma anche il mio desiderio come nello slogan che ispirati litro ecco che queste esperienze vedendosi termino qua o il movimento a cui accennava Didoni se io ho capito bene è un movimento che tende a cercare di dare voce in qualche modo lo abbiamo certo il modo del libro a quelli che chiamiamo tra virgolette messaggi in abituali che però sono i messaggi attraverso i quali si costruisce la cultura e l'esperienza universitaria
Poi sì certo no però essere devo devo rispondere perché ecco ancora una volta come Gianni S. accaduto varie volte nei in questi mesi quando discusso per cui questo libro
Soprattutto negli ambienti accademici sono stato accusato di far vedere soltanto una faccia della luna dicendo Acqui turbare
Dimostri che voi voi dimostrare che la che la che l'università non funzionerà che va tutto male che dovevo ai file soltanto vedere gli aspetti negativi
Certo Comet in tutte le cose il bicchiere può essere definito mezzo vuoto o mezzo pieno possiamo decidere
Di fare un bel libro dicendo come siamo bravi come l'università italiana è la migliore del mondo e come tutti quanti fanno il loro dovere certa si può fare anche questo
Però mi pare che sia un'operazione mo'sul o meno utile di chi insomma si domanda come mai in questo Paese
Il la la il se le ci sia una tasso di abbandoni che uno tra i più alti del mondo sviluppato perché siamo uno dei Paesi che dell'OCSE che ha il numero di diplomati e di laureati più basso perché siamo uno dei paesi che ha il numero di di di pubblicazioni scientifiche più basse
Perché siamo uno dei Paesi che a meno che amiche che che ha meno premi Nobel e e e che e i cui grandi studiosi sono costretti a emigrare allora queste sono le domande a cui dobbiamo rispondere dopodiché possiamo benissimo dire che dentro l'università
Che così come e che pur che a questo a questo questa produttività così così è scadente ci sono delle persone straordinarie ci sono degli straordinari docenti ci sono degli ottimi studenti abbiamo dei laureati che hanno che fanno un'ottima figura all'estero ma questo non vuol dire nulla
Perché queste persone sono vittime del sistema queste persone ma rimarrò contro queste persone sono degli eroi che si devono battere contro un sistema burocratico
Che scoraggia l'iniziativa e scoraggia l'eccellenza nell'università italiana non è premiata l'eccellenza è premiata l'untuosità il servilismo
La subordinazione la paura miglia
Queste pre e premiato tant'è vero che intorno a questo tavolo ci sono alcune vittime di questo sistema
Abbiamo qui il professor aromatiche non è diventato ordinario quando nel mio libro ci sono citati alcuni casi di persone che sono diventati ordinari avendo al loro attivo avendo al loro attivo
A alcuni testi cioè Portinari di Filosofia morale avendo all'attivo alcuni testi sulla storia delle famiglie nell'Irpinia
Oppure oppure per esempio il il la biografia del vescovo di Acerra
Quindi voglio dire
Cioè un sistema c'è un sistema che scoraggia che scoraggia l'eccellenza che scoraggia che non premia il merito
E allora
Quando sento dire certo noi la compositrice qualcosa di buono possiamo fare bene il nostro lavoro accerto e figuriamoci anch'io penso che per finora i giornali italiani così come sono che non sono certo
Un bello spettacolo si può fare ancora seriamente il proprio lavoro ma questo non vuol dire che i giornali italiani siano i migliori del mondo
Che Emilia e dei giornali italiani non si possano migliorare cioè io non capisco perché uno non dei pareri al CIPE in questo modo patriottico
Così come se fosse come come come una reazione di lesa maestà se uno in su che se uno parla male dell'istituzione nella quale lavora se uno parla male dei giornali
Io sono ben felice e approvò approvato le critiche che si fanno sui giornali quindi io credo che anche un accademico onesto debba riconoscere che l'Università così come in Italia non va bene ecco un'altra cosa che consentire che che che a cui volevo rispondere questo fatto dice abbisogna attenzione al mercato attenzione al mercato
Perché il mercato premia la ricerca a breve termine non quella medio termine il mercato una cosa pericolosa io ho più paura dello Stato che del mercato
Proprio oggi leggevo
Una ricerca di una economista milanese
Che ha messo a confronto
L'università italiana e quella americana la tanto vituperata università americana
Ora da questa da questa OPA da questa ricerca emerge quanto segue
Che in America se hai un padre laureato
Le probabilità che tu hai di conseguire la laurea sono sei volte tanto quelle di uno che non ha il padre laureato in Italia sono finti cinque volte tanto
Cioè in pratica in Italia e più importante la famiglia di provenienza dell'istruzione che tu hai raggiunto
E questo in un paese come l'America nella quale il novantotto per cento della Spesal per l'istruzione terziaria per l'istruzione superiore non è finanziato dal governo federale
Cioè esattamente l'opposto di quanto accade in Italia dove la la la figlia finanziamento per l'università è totalmente e quasi totalmente a carico dell'erario è a carico della fiscalità perché poi le spese de diciamo delle pene intendiamoci le le le le tasse universitarie sono bassissime cioè le tasse universitarie in Italia sono equivalgono a un pacchetto di sigarette al giorno cioè le sue università in Italia la finanzia il contribuente e il contribuente come sappiamo è nella maggior parte dei casi un lavoratore dipendente che non manda il suo il suo figlio all'università quindi in pratica succede che il povero finanzia l'università del figlio del ricco quindi questa famosa università pubblica egualitaria e che italiana
è molto più classista dell'università privata americana basata sul mercato quindi questo su queste cose dobbiamo ragionare io credo se vogliamo
Migliorare la situazione
Quindi secondo me è meglio un sistema diciamo scolastico più costoso ma di qualità
E diversificato che esalti il talento individuale
è molto più efficiente e più democratico di un sistema apparentemente egualitario uniforme che non da scelte alle famiglie e che in realtà poi cosa fa sotto questa coltre di egualitarismo continua a far prosperare un sistema familista
Immorale come c'è in Italia in cui quello che conta è la famiglia di provenienza non è un caso che le regioni più sviluppate d'Italia come il Nord peste il tra il mitico Nord-Est sono quelle che vedono in maggior tasso di Abbado c'è la gente
Non si laurea alla gente dopo la dopo la Lella nella scuola dell'obbligo lascia non prosegue gli studi perché tanto deve fare il pane cioè che cosa gli interessa conseguire un titolo di studio
Quindi questo è un altro elemento quello che conta insomma il fatto che il Papa fa i soldi e tu vai a lavorare col Papa l'istruzione non conta ecco questo volevo quindi prima di dire che è un sistema di mercato è un sistema negativo ci penserei due volte
E direi che a questo punto detonante apriamo il dibattito perché gli argomenti insieme no ricchissimi
A voi la parola anche perché io sono una moderatore recuperato all'ultimo momento fa difficoltà
Non facciamoci
No
Mi presento mi mi chiamo Alberto Ricci
Mi occupo di varie attività che sono tutte un po'legate dalla questione della dei meccanismi della conoscenza dei meccanismi e mi sembra degli di poter collegava i varati ragionamenti degli dei relatori
Da un elemento comune che parlare dei lati negativi di una qualsiasi organizzazione formativa
Il lati negativi e inviati positivi possono essere tranquillamente
Accomunati prima prova a dare il massimo di conoscenza per poter intervenire in quello che è il meccanismo e mi rifaccio al quello che diceva il di Totti
Di Totti e diceva che c'è una sorta di sindrome in della insignificanza qualcosa del genere benissimo effettivamente questo un grandissimo un forte problema
E quindi è vero un meccanismo è fatto di tantissime rotelline
Il termine rotellina non deve essere assolutamente spregiativo mi riduttivo semplicemente un dato di fatto un meccanismo molto complesso ci sono tanti ingranaggi
Ma ciascun ingranaggio prima di tutto essendo poi una persona non deve perdere
Il l'occasione di collegarsi con gli altri organi ingranaggi per cui costruire delle relazioni decapitazione degli scambi
A questo punto io inserirei un altro un altro argomento un altro concetto che io chiamerei coinvolti coinvolgimento marginale che è esattamente il contrario della sindrome dell'insignificanza
Cioè il coinvolgimento marginale è quella che quell'azione con cui si riesce a coinvolgere quella persona
Che è strettamente necessaria strettamente necessaria per superare la soglia minima per poter avviare un azione che poi sono azioni di riforma un'azione di ricerca un'azione di di pensiero
In maniera da non fa un Governo da non dare a nessuno di idea
Di essere insostituibile perché non saprà mai mai che la persona fondamentale per fave scattare quell'azione
E al tempo stesso per rendere praticamente come dire e qui equilibrata equilibrato il contributo di ciascuno
Andiamo al meccanismo qua secondo qui in questo dibattito si può anche aggiungere qualcosa
E questo qualcosa anche il cittadino il cittadino normale
Cittadino normale in senso il cittadino che non è direttamente coinvolto dalla dall'Università qui non è studente me professore nome
Nulla nell'ambito universitario ma è una persona che pur sempre secondo me dei ben più che può vede Borsi il proposito di attraverso notizie sia negative che positive
Andare a scandagliare di nel terreno
Anche perché il il cittadino il cittadino la persona che nella sua complessità tutto il sistema universitario finisce per se avviare in pratica se se parliamo del fatto che la probabilità la probabilità del di
Arrivare all'università e venticinque cos'era sei venticinque quindi circa quattro volte più alta negli Stati Uniti che non in Italia questo
Dovrebbe far riflettere su un punto secondo me che non è sentito dal cittadino comune il fatto che se noi miglioriamo un sistema che non lo coinvolge direttamente
Trae lui stesso un beneficio un guadagno un guadagno a medio nato naturalmente a medio e lungo termine ecco e qual è secondo me per concludere il più grande
Come dire
La più grande colpa diceva giornalista Chiaberge dell'azione della Prima Repubblica oltre alla verrà tolto denaro oltre all'aveva rovinato la cultura aveva tolto la fiducia in tutta la cittadinanza che la sua classe dirigente posso AGR per migliorare tutta la nazione grazie
Si tratta Farina
Per parlare pazzesco si presenti
No non mi sento io voglio dire soltanto una cosa un libro letto l'altro no però io ho l'impressione che siano due punti di vista proprio contrari due di coda studente non ha detto in questo senso
Nel settembre se ne che una sia una denuncia proprio l'altra sera un punto di partenza per partirà lavorare su universitario dico dal punto di vista degli studenti che lavorano in università forse anche politicamente
E l'impressione è quella che per tanto tempo abbiamo fatto manifestazioni anche al liceo per direi che la scuola non funzionava anche l'università non funzionava le aule erano di cinema o comunque dei beni Dogi Gasperi diciamo che i professori non arrivavano che concorsero truccati che fare la carriera Nesta era impossibile
Però poi è vero che in università molto spesso si rimane si rimane per qualcos'altro e si può lavare su qualcos'altro la forse è chiaro che c'è una riforma dall'esterno che modelli che portava prima e aspetta l'università
Nel cane insomma non sono forse migliori
Però secondo me aspettare che arrivi una riforma dall'alto almeno per gli studenti che sono dentro adesso è una follia e quindi da qualche parte bisogna partire
Per riuscire a lavorare dall'interno e credo che una sensazione di disorientamento iniziale o comunque di un'integrazione di sentirsi al di fuori dall'università le preoccupazioni di essere un ingranaggio che non non sente proprio sono di tutti gli studenti allora forse ritrovarle scritta in un libro
E a a vederli portarle esperienze di gruppi che lavorano su questo e che centrali sarà qualcos'altro di questa oltre ad andare a fare gli esami di sentirsi un numero di fronte a professori che hanno un quarto d'ora e che l'antico né niente fa pensare che esiste qualcun altro e che si può tentare di avere delle relazioni all'interno forse è positivo almeno precedenti a per chi spera comunque di poter ma migliorare cioè ho l'impressione che almeno da dentro mettersi solamente a fare un picchetto perché le tasse universitarie sono alzate e perché non lo sta intanto non è niente
è una follia forse cercare di fare dei lavori all'interno anche di ricerca anche al all'esterno dell'orario normale non salì cioè si è sempre pensato di fare attività fuori dall'orario normale validi e tenendo aperte le scuole
Alfio a lungo anche all'università esistono queste cose e singolarmente forzare a Johnny singolarmente corre qui forse si può lavorare però secondo me intanto per il problema della banda è molto importante dare almeno uno spazio dopodiché se lui come il libro è in abbastanza divertente ma anche quello diciamo sull'università giù dal letto dell'università e a parte una sensazione molto più profonda
Diciamo di disorientamento di quello che sento io almeno forse perché vengo da un'università più piccola da un dipartimento più piccolo perché con una situazione molto diversa a secondo me e da anche degli spunti agli stessi studenti per lavorare non solo con i docenti ma anche tra di loro
Dopo
Pensavo che
Possono intervenire io perché pur non avendo letto il due libri le cose dette mi hanno sollecitato e quindi un anche perché non mi sembra che sia un dopo elezioni così contrasposte avesse vado ecco ecco mi sembra due condizioni fondamentali lo è per noi lo sono sicuramente per me in quanto fatto la studentessa all'universo agli studi di Milano
E quindi diciamo ha cominciato a diciannove anni
Poi sarà in asta ci ha lavorato ci faccio attività sindacale e quindi comunque devo trovare un senso cioè il continuare a lavorare in una struttura come erano i suoi studi Milana con ottanta mila studenti
Ma sapete CCD giurisprudenza che circa venti mila cinque mila l'anno nuovi che arriva come personale tecnico e non come docente credo che un senso delle cose già trovare un senso senso altrimenti si smarrisce io credo che la necessità di avere una visione dei problemi e qui delle dei nodi delle delle strutture sia fondamentale il rapporto pubblico e privato io vorrei che uscissimo un attimo dalla polemica tra pubblico e privato ma è di pubblico per il privato
Per capire che non c'è ancora io chiedo
Il mercato anche perché gli esempi che ne abbiamo di università dica di scarsa capacità del pubblico di rapportarsi col mondo col privato e quindi quei finanziamenti privati una capacità Scafidi asse della capacità progettuale l'ultimo esempio banale
E che ne abbiamo un gruppo di del inciampati dirigente tecnico giustamente della pubblica amministrazione a livelli bassissimi quindi incapaci di affrontare anche nuove problematiche e devo dire che c'è un'assunzione di
Ah svolge ruoli di responsabilità anche nella gestione della diciamo così della a parte cioè didattica che parte amministrativa di un'università
Faccia un esempio banalissimo la stai di Milano è un grosso compreso anche a punti vista architettonico quindi chi entra in quell'università diciannove anni perde almeno un paio di mesi per capire dove cosa deve fare chi deve contattare
Tappa banalissimo momenti in una fiera e sa subito dove si trovava e dove deve andare non le sa che c'è un grande cartello
Questo non è mai stato fatto alla luce degli studi di Milano c'è da quando sono quarant'vent'anni ormai Ca'frequenta e una un bisogno così primario c'è però di sapere come muoversi all'interno dell'università per non perdere tempo
Non è stato toccato e neanche chi annunci statista università se posto questo problema
Aggiungo un altro elemento i fondamentale ovviamente trovare motivazioni c'è chi sono molte risorse vitali molte disponibilità molte agli studenti di docenti il personale tecnico amministrativo cioè una serie ovviamente all'interno contro le differenze ma voglio dire ci sono all'interno queste dice preme stare sapere esaltare Cereda farne renderle efficienti cioè fa sì che il loro lavoro attuali un senso e possa essere valorizzata
Cala che se potrà trovare questo senso nero la dizione passa responsabilità di governo
Anche di queste di queste risorse insomma i residenti appunto la l'esperienza mia è drammatica drammatica non tanto per l'enormità delle dei problemi della delle questioni era ma anche nella risoluzione dei piccoli problemi quotidiani
Che sono fondamentali per per riuscire ad affrontare anche i grossi nodi diciamo strutturali o le grosse questioni io vado a che voglio dire su questo è è stato anche importante lettere lì che insieme non non è per un un desiderio di buonismo no mettiamoci la riuscire a far sì che da una discorso individuare si passi anche a proposte di politiche quindi trovare alla le risorse a poterlo fare
Perché mia figlia togliesse la parola
Il delle mi scuso per aver letto ma è importante che che poi di leggi sette assicura
No allora io penso che quello che diceva Chiaberge quello di ricevete adesso
Si tratta di cose sacrosante come si dice
Sulle quali io penso abbiamo un consenso almeno da questa parte del tavolo Martine Aubry quanti abbastanza unanime
Dopodiché però e siccome anche il mestiere che facciamo è quello di occuparci bene o male di cose culturali
Io non credo che sia assodato
Ora potrà dire non è la cosa più importante della propria ci pare la cosa più urgente può darsi ma non credo che sia assodato
E ci si deve lavorare su
Che cosa si intenda fare produttività per efficienza
Perché in queste parole passano a tanti livelli
Passano molto spesso con alla sensazione che sappiamo cosa vogliono dire che abbiamo la definizione di produttività che abbiamo un'idea chiara di efficienza allora io dico non voglio fare l'apocalittico io dico abbiamo una certa idea di produttività abbiamo un'idea abbastanza chiara di efficienza ma non sappiamo che cosa mettere davvero dentro fino in fondo alla parola produttività e abbiamo da completare quella zona non di chiarezza nella parola efficienza questo tipo di testimonianza
Come quella del libro di cui stiamo parlando
Il nostro per intenderci
Noi crediamo che e sia un contributo uno dei possibili contributi all'articolazione alla a rendere più elastiche queste parole che molto spesso poi diventano strette rigide
E sembra che vogliono dire tutto e in realtà poi si trasformano in una numerazione in un gioco di numeri
E che invece per noi anche per gli scientifici tra di noi io credo non possono trasformarsi soltanto in un gioco di nome
Voi adesso diretta che io passo di palo in frasca ma non credo se
Vi leggo
Anche per dare un esempio
In qualche modo preso a caso mi scusi l'autore che ha proprio di Doni
Di come scritto questo libro
In uno degli interventi che lunedì
Ha ha prestato per questo libro
Quello intitolato vide quel titolo perché i titoli che lui diceva prima sono interessanti
Andare a per simpatie non per categorie
In uno appunto in questo intervento
C'è un finale di questo genere
Io non vivo scrive di Doni come regola
Contrapposizione con gli studenti e affinità con i colleghi
Mi capita invece ritrovare spesso forti affinità con gli studenti e deciso e contrapposizioni con i colleghi
Recentemente mi è capitato di recarmi a Udine per un convegno
Il viaggio di andata in treno trascorso velocissimo discutendo appassionatamente con un laureando in scienze biologiche sul ruolo dei glicolipidi
Dopo ci spiegherà perché appassionatamente
Il ritorno in auto con un collega diventato recentemente ordinario in Farmacologia si è trasformato in una penosa sequenza di lamenti sullo stato dell'università
è questo un episodio
Non certo vuole essere la regola anche perché proprio a conferma della vacuità delle categorie Lampard per simpatie riesce a rendere piacevoli gli incontri perfino con alcuni colleghi
Ecco qualcuno potrà dire che titoli spesso e io che lo sto come dire sponsorizzando in questo momento non abbiamo busto per la scientificità
Io me lo sono trovato scritto anche mi famosi giudizi in pelle che simpaticamente di ad Chiaberge ricordava
Però io sfido chiunque di voi qua e sfido chiunque a dirmi che tutto ciò non corrisponde a un dato di realtà a smontare le questo dato di realtà e fino a casa e fino a quando io credo dati di realtà di questo genere
Che sembrano piccole cose che sembrano cose di superficie effettivi scivolamento di superficie
Non vengo riconosciuto come tale come tali io credo che davvero quelle due parole produttività ed efficienza nono riusciamo Loggia a mangiarle in un modo che funzionino per noi
Reale
Non era preparata a queste
La citazione è che mi sponsorizza l'ho cercato lo sponsor mi fa piacere stanno sì sì sicuramente le cose peggiori io non so scrivere lo sai
Il no c'era un punto che assolutamente fondamentale che bisogna chiarire mi sembra quasi che l'intervento di Chiaberge senza polemica
Noi passiamo per l'altoparlante di questa classe accademica
Cioè
Siccome sono comparsi interventi da parte della classe che vendica tradizionale la Conferenza dei rettori in cui si dice l'università italiano resta da salvare
Guai Simone è un bandito un terrorista sono usciti queste queste posizioni
Cioè
Dobbiamo fare chiarezza su questo
Quando noi parliamo dell'Università sotterranea qualcuno di voi parlavate l'università della notte altri la chiamata l'Università di Dio da Chiara Zamboni la chiama l'Università dell'uomo e l'Università di Dio
Ognuno la chiama come vuole
è proprio il punto di partenza per porsi un modello di università secondo me cioè il modello di università può essere un modello ad esempio basato sull'autorità e non sul potere
Dove per l'autorità si intende qualcosa di cui non ci si appropria
Ma che ci appartiene mentre il potere è sicuramente qualcosa di cui ci si appropria e l'università italiana è un'università di potere
Io non sono d'accordo con Simone quando dice che se l'università è sede di poteri deboli non sono d'accordo l'università è sede ancora di poteri forti l'università è un'università classista ha ragione Chiaberge quando dice che l'università che l'assist e non le star italiane all'università classista uno studio di un sociologo
Ha calcolato che diciassette famiglie pagano gli studi al figlio che è Guido Martinotti al figlio a sedici famiglie al figlio della diciassettesima e quindi è un'università classista
Il problema è quello di vedere qual è il modello di università sul quale bisogna attendere
Che non è il modello dell'università
Di mercato ma è Lu ad esempio si parla di adesso ne abbiamo un'università in cui il docente all'e al centro l'università italiana Università fortemente docente eccentrica diciamo no
Non sono così altre università le stesse università anglosassoni in Europa non sono docente eccentrico
Non si può neppure ribaltare perché sarebbe le mago logico pensare a un modello di università in questa lo studente al centro questo sarebbe demagogia ma se noi poniamo come modello la relazione tra docente e studente e quindi sistema DG il Sistina e pianismo che poi generare sapere che è la relazione in sei tra chi chi tra chi
E docente chiede scelte questo può essere un modello di università e questo con il mercato non ha niente a che fare quando si parla di valutazione ha parlato Rovatti di efficienza e di produttività
Ma se la valutazione della qualità
Prodotta da parte di un'autorità riconosciuta non c'è bisogno che sia il mercato che regola i meccanismi all'interno delle università pensiamo a un'università con un'autorità riconosciuta che valuti
Nel senso che a questo punto si pone il questione la questione di che cosa vuol dire produttività di che cosa vuol dire efficienza
Del resto anche il modello americano è un'università che produce per esempio che non è in grado di produrre manodopera che lavora all'università tant'è che gli americani chiedono manodopera da parte del del dei Paesi del Terzo Mondo
Gli italiani tra il laureato italiano io so per quanto riguarda i laureati italiani ma in discipline scientifiche
Il laureato che esce dall'università pubblica italiana è un laureato che negli Stati Uniti trova facilmente lavoro
Perché anche gli Stati Uniti non sono in grado di produrre mano d'opera immediatamente che posso fare ricerca devono devo andare a pescare in Italia in Cina e in India in Brasile in Argentina dei paesi dell'Est
Non mi sembra che questo ovvio perché il mercato non lo consente
Questo
Quindi si deve pensare a un modello alternativo rispetto al modello governato dal mercato a mio padre
Io allora sostituiamo la parola mercato per una parola diverso parola diversa e competizione parola competizione
Io ho usato mercato per semplicità
La parola competizione deriva da competere cioè cercare insieme e questo è dovrebbe essere la caratteristica del lavoro culturale
Cioè che ognuno indipendentemente dagli altri in piena autonomia e libertà cerca
La verità o quanto meno
Cerca di far progredire il sapere
E la e il progresso del sapere deriva da questa competizione che se non c'è questa competizione il sapere non progredisce questa
è il concetto di competizione e quindi non ha niente a che fare con il mercato intese in senso negativo dispregiativo di pura appropriazione economica monetaria
è una cosa ben diversa è una gara nell'eccellenza e se l'università non è una gara nell'eccellenza non mi domando che cosa sia essendo diciamo lo stadio superiore dell'istruzione cioè essendo la la il momento in cui si seleziona le le élite diciamo così ecco allora anche se siamo sì e siamo in una fase
Di cultura di idee di distruzione di massa comunque e sempre rimane uno stadio che inevitabilmente deve essere selettivo
Allora semi si dimostra che un modello di unire io non solo pregiudizialmente a favore di un modello o di un altro figuriamoci erano sposato aveva nessun modello semi si dimostra matematica
Mentre sulla base dei risultati statistici che un sistema statalista accentrato che non dà nessuna autonomia le sedi universitarie in cui non c'è nessuna competizione in cui lo
è possibile a un privato istituire una cattedra universitaria perché gli si fanno un sacco di ostacoli burocratici per cui diventa una cosa difficilissima da fare che questo modello funziona meglio
Che Dari degli a laureati migliori che che consente alla alla alla gente
Ai ai giovani di di di di avere una maggiore mobilità sociale anche io ai giovani che provengono dai ceti sociali più sfavoriti di laurea
Ah sì e di accedere a professioni meglio remunerate Sinisi dimostra questo io divento statalista figuriamoci però fino a prova contraria non è così
Cioè io tira citavo prima questa ricerca che non è ancora pubblicata e una del una piccola anticipazione evitavo
Di di un né di un bravo economista milanese che si chiama Andrea Ichino pelato questa ricerca in cui si vede che il sistema americano in cui il quarantasette per cento dei finanziamenti alla a all'università vengono dai privati quindi dovrebbe essere università tra le più classiste etniche che privilegia i figli della borghesia si vede che invece è proprio il contrario cioè che quella classicista e quelle italiane quella americana promuove i figli de di famiglie me abbienti perché c'è un sistema per esempio di prestiti addolorante dei prestiti d'onore per cui uno a a dalla banca in anticipo il il costo diciamo agli vengo anticipati i costi degli studi e poi li restituisce dopo quando ma quando quando percepisce uno stipendio e si vede che in America chi ha un'istruzione superiore ha uno stipendio migliore invece in Italia uno stipendio migliore chi viene da una famiglia migliore chiazza
Che ha delle conditi parte da condizioni economiche di privilegio chi ha una per e quindi questo è proprio il contrario di quello che dovrebbe essere principio liberale dell'uguaglianza dei punti di partenza e questo è il frutto di un sistema statalista e e di appiattimento generale
Le volevo dire una cosa la studentessa per questi sono i frutti perversi di un sistema lista la
Uno sponsor no no no ma infatti no ma infatti no ma io stavo dicendo che appunto nessuno di noi sponsorizza un modello piuttosto che un'altra è una discussione diciamo sul su su quello che significa competizione per ognuno di noi insomma è quello che significa mercato insomma alla studentessa che è intervenuta prima volevo dire che e è giustissimo non bisogna abbandonarsi al pianista io e il senso del mio libro non è certo quello del piagnisteo dello sfascio questo ho cercato di di dirlo
E mi pare che da questo punto di vista
Il il discorso che lei faceva insomma cerchiamo di
Lottare o quante di impegnarsi insomma per impegnarci con la parte migliore del corpo docente no per per cercare di far funzionare quest'università mi sembra un un un atteggiamento molto costruttivo molto giusto
E mi pare che il fatto che il ministro Berlinguer abbia proposto appunto un Consiglio nazionale degli studenti no ha cercato di come dire di gettare un ponte no verso verso con la componente studentesca proprio per non fare un'università tutta centrata sugli interessi dei docenti della che della della classe accademica
è un passo avanti molto positivo l'essenziale è che appunto il movimento studentesco non so se lo possiamo ancora chiamare così io le associazioni studentesche più impegnate
Abbandonino appunto l'atteggiamento che hanno avuto negli anni passati che era un atteggiamento autolesionistico perché è un atteggiamento di pregiudiziale opposizione ad ogni progetto di innovazione di riforma dell'università che veniva sempre visto come un come un tentativo di privatizzazione etc o di o di negazione del diritto allo studio
Foro di introduzione magari del numero chiuso eccetera eccetera ecco insomma mi pare che se c'è questa opportunità di partecipare
Da parte della componente studentesca in maniera costruttiva forse andiamo verso una una uno sblocco insomma di questa perversa alleanza che c'è stata per in questi anni tra la parte più retriva del mondo accademico delle baronie universitarie un'alleanza diciamo così come si diceva una volta oggettiva turco
Tra Entracque stacco tra questa componente e la la Lala diciamo Marciante del movimento studentesco che credeva vidi battersi per l'innovazione e poi in realtà si trovava su questa su questa trincea arretrata ecco
Quindi speriamo che questo sia alla
La prospettiva in cui ci muoviamo ora
Io una semplice dubbio sul problema dell'autonomia cioè mentre concordo pienamente sulla questione della un'istanza cioè centralizzata sarà la se il diciamo così il percorso come dell'autonomia delle sedi universitarie
E quindi della competizione così come tenga presenti sono sedi universitarie diverse di ampi temi anche di ampiezza quindi problematiche io non posso fare a meno di pensare però a che cosa è successo nel grande Università di Milano dove il corpo
Diciamo a parte più conservatrice cioè agli ordinari della Statale hanno prodotto uno sto al tutto quindi orga lanciamo così la la la Carta dei principi di questa nuova università autonoma da D'Aversa autonoma
Hanno ha prodotto uno statuto che e dove viene garantito la diciamo così solamente vengo strumenti tutelati gli ordinari cioè a quella categoria tutti i ruoli ecco evidentemente si ripropone un meccanismo perverso no c'è si è creata questa situazione nuovamente quindi questo per dire come mi sembra necessario interessa essere presenti anche nell'applicazione c'è anche quando dal punto di vista normativo ci sono una serie di di di indicazioni legislative da attuare
Essere presenti nel dibattito e nel confronto altrimenti se ne faccia una semplice operazione o di denuncia poco di disc ti contrapposizione su alcune parole no su quei termini
Rischiamo poi di perdere di vista la come concretamente quella norma si traduce c'è una norma che prevede che si formi all'università un comitato di valutazione sull'efficienza e la produttività dell'università
Che dovrebbe garantire dovrebbe accompagnare una relazione che dovrebbe accompagnare il bilancio no del singolo diversità
Statale di Milano è un comitato paralizzato e poi quali sono i criteri con cui viene stabilito voglio dire la efficienza e la produttività sono solo i metri quadrati su lo dico solo solo se fossero anche questi quelle metri quadrati per studenti
Ne avrebbe già bene voglio dire fare capire quali sono no e quindi sale il numero degli esami il il numero degli iscritti cioè c'è veramente una qualità numero di laureandi
Allora veramente a questo c'è un comitato che fermo da un anno e mezzo quindi situazione veramente mezzi scusa siccome io sono uno degli ordinari dell'Università di Milano e quindi sono la parte retriva
Di questa università
Ecco infatti proprio sulle categorie volevo discutere il il discorso dell'autonomia invece secondo me è la strada giusta assolutamente Milano è così perché Milano ha una tradizione universitaria recente e fortemente conservatrice RIS otto ad altre università in Italia come l'Università di Padova l'Università di Bologna dove il Politecnico di Torino dove ci sono degli statuti fortemente avanzati ma ben venga che Milano e Venezia ben venga che Milan no dico ben venga perché se Milano mantiene questa cultura fortemente conservatrice sarà l'università che nella competizione sulla base della qualità affonderà a Milano per forza perché è così quest'e quindi se l'autonomia in questo senso c'è è il valore dell'autonomia che le università che non sanno darsi degli statuti non sanno darsi delle regole che consentano la fine di generare sapere veramente
Saranno quelle che finiranno prima Emiliano è così cioè e inutile mi dispiace per te che sei capitata a Milano
Ma Milano è così sicuramente ci sono delle università molto più avanzata di quella di Milano per cui l'autonomia in quelle fu in quelle funziona perché deve funzionare il Progetto autonomistico
Nell'università nel di Milano funziona perché lui stabiliranno dandosi queste regole sarà l'università che rimarrà dietro rispetto alle altre questa è la mia opinione
Io no
Si può Padova ottimisti le cose che hanno fatto a Padova colleghi costi eccezionali sfida dell'assente
Sino al più misere ventrale danaro bisognerebbe non delle SIM
La situazione perché io sono della nell'estrema di periferia orientale della della del paese
E non posso confermare quello che Didoni ottimisticamente diceva di Padova
Che di Venezia comunque anche dove
Devo chiudere Nava faccio una piccola ripresa metà anche dove l'autonomia
C'è l'autonomia un punto interrogativo non possiamo prenderla come un valore assoluto insomma sta producendo dei problemi grossi
All'interno del corso di laurea nelle facoltà insomma io ho assistito a dinamiche
Anche un po'perversa che bisogna penalizzare una per una ma insomma l'autonomia è una questione che è l'inizio di una serie di problemi complicatissimo
Comunque
Io volevo solo io cerco sempre di di di tracciare un piccolo ponte con con questo libro non
Vorrei fare quasi una battuta
Rispetto a quella questione li della produttività eccetera l'efficienza che poi si misura in metri quadri in numero di iscritti in numero di di di esami fatti eccetera ora il prodotto
Cos'è il prodotto tanto io ho letto un po'di questi materiali ce la scompiglio Chassey Televisa quando hai finito di piangere poi ridere moltissimo su questi materiali che giocano su quattro cinque parole
Con una cultura che io penso davvero molto vuota spesso e Tipper pagate queste ricerche perché quello che forse non sa abbastanza perché questi lavori quelli che devono essere poiché uniti
No al bilancio eccetera eccetera vengono appaltati a gruppi privati di ricercatori disegno scientifico molto preciso che producono certi Ranieri pagine di grafici e di e di parole in cui la parola qualità e e a ogni pagina almeno venti volte eccetera eccetera e che sono veramente deludenti per dire così con un eufemismo ora questo famoso prodotto beh possiamo immaginarci però in tanti modi io me lo immagino come il laureato no cita produce
Un prodotto che il laureato in sé ma laureato c'è come dire una ma una serie di beni illusi porta fuori dall'università ed è difficile
Non pensare che il laureato non si porti fuori dall'università quella bene
Particolare che la tesi di laurea il cui nel novantanove virgola novantanove per cento dei casi no no si fa nulla allora la boutade è la seguente io credo che tra gli elementi che caratterizzano
L'aspetto
Qualitativo di quel prodotto che è laureato
Ci sia la caratteristica di saper leggere e scrivere no-stop lo rappresentata come una una battuta ma se poi noi andiamo davvero a guardare le cose Bach tutta questa non è allora capitelli l'insistenza nei confronti della scrittura che è contenuta in questo libro ma non pensate che la lettura non sia collegata con la scrittura
Perché leggere e molto difficile volete una controprova io sono convinto che c'è
Una tonnellata di marcio nelle tecniche con cui si svolgono i concorsi universitari e non lo dico come parte in causa perché non mi sono mai lamentato pubblicamente e vado un po'in timidezza quando qualcuno come Chiaberge prima ricorda il mio caso
Ma di fatto ma di fatto e così anche perché io poi ho fatto parte di commissioni e a livelli che offrire dove poteva arrivare qui nei gradi e ho visto come dire dall'interno
Che cosa accade nei concorsi universitari bene
Insomma non c'è bisogno che ve lo dico io perché è noto a tutti il fatto che uno dei problemi che blocca per lo meno adesso parlo del mio orto io insegna Filosofia e mi occupo di cose filosofiche quindi ho una certa abitudine
Al prodotti filosofici saggi i libri quelle cose che poi vengono inviati nei pacchi ai concorsi sia per ricercatore sia magari semplicemente per una borsa di studio e importa ante oppure per fare altri ruoli più elevati venne i commissari non leggono sapete perfettamente non leggono ma perché non leggono i saggi e e e e i libri perché sono pigri perché vengono pagati poco e dunque ritorna perché devo leggere i saggi e gli ebrei tra parentesi
Sì potrei fare una un discorsetto sul fatto che neppure le tesi di laurea vengono lette dai relatori nel mio campo lui mi riferì ma no dove sono scritte tesi la sono duecento pagine trecento pagine quattrocento pagine di commenti mi rendo conto spesso noiosi no eccetera ma spesso noiosa perché soul prodotto
In parte almeno di una certa educazione o formazione scolastica
Almeno in parte
Ma questi Tiezzi quorum ego non leggiamo noleggiamo questi questi scritti questi saggi questi contributi e questi riti perché non sappiamo leggere
Perché non abbiamo silice a Trieste non abbiamo Alba
Di come si legge e si valuta un saggio di filosofia ad audire lo sappiamo no bensì si arriva
Male alla pari ecco non sappiamo proprio come si mette allora a questo punto di fronte al fatto che non ci sono criteri
Perché non c'è abitudine alla valutazione non c'è l'abitudine alla lettura del testo altrui ci si ferma si indietreggia e si dice be'però sì ma insomma il tuo come
Ma tu hai qual uno ma io questo lo farei passa
Cioè non si sa né scrivere meglio che sia un libro che impara a scrivere questo ma che vuole essere scritto ma non si sa leggere e direi che nel prodotto questi due elementi ci dovrebbero pure essere in qualche misura
Siamo chiaramente perché vista allora
Bene sì sì nelle c'è anche
E poi
Qualcosa sì
Mi sono fatto questa questa questa idea
Che sia assolutamente necessario fare sì che dopo la maturità dopo la moto dal dopo la maturità
Anche il corso universitario venga strettamente collegato in maniera da far conoscere molto bene ai docenti delle elementari delle medie
Non vado oltre e D'Antoni giudice del del liceo del della scuola superiore
Che cosa puoi che cosa poi diversivi studenti universitari fanno quasi successi incontrano quando di difficoltà mettono in mostra io penso che sia veramente necessario far sì che l'università non venga più considerata come un qualcosa
Nettamente distinto dal corso primario diciamo di istruzione ma che ne sia diciamo un elemento integrante un'ultima cosa altra proposta su cui si può riflettere si parla sempre di istruzione istruzione
Ma sarebbe molto meglio inserire tutti questi studi in un disegno
Che va sotto il nome di formazione per esempio ministro della pubblica istruzione secondo me molto riduttivo come titolo perché istruzione un fatto abbastanza secondo me meccanico che non presuppone una consapevolezza è molto meglio chiamare ministero della Pubblica formazione formazione non solo di una persona che dovrà esplicare pubblicare un'azione ma dovrà essere soprattutto una persona pensante e soprattutto un cittadino ultimo io distinguo io distinguo e invito a a distinguere sempre fra il termine efficienza ed efficacia
Capisco che nell'ambito universitario le due cose possano essere molto vicine
Però efficienza può voler dire far funzionare un meccanismo assurdo in maniera perfetta efficace invece dire Farrar funzionare un meccanismo per arrivare ad un obiettivo positivo nel medio lungo termine grazie
Con questo invito possiamo chiudere niente di a c'era qualche intervento ma
E siamo chiesto loro di impegnarsi per il prossimo anno ci vorrei fra un anno riprende questi argomenti e vedere cosa è successo in quest'anno casomai riflettendoci sopra Enzo
Sicuramente a Pantani acquisterà i diventa ma dato atto che essendo un attaccante
Grazie per a grazie a voi per esser venuti da