La morte di Ugo Pecchioli commemorazione in Piazza della Costituente

Mi
Qualche immagine
Di Pecchioli cinquantatré anni fa cinquantadue anni fa
Quando
Uno dei primi
Ha raggiunto con
Nello
Cogne
Sopra opposta
Ammesso
Affondata nella terra un primo germe della resistenza in quella zona
Ugo
Nello Ruggero venivano dalla Svizzera
Erano dei giovanotti che
D'estate
La rendevano
Lizzani Michele Scarponi andavano arrampicare sulle rocce
Del Gran Paradiso
Poi
Di colpo dopo l'otto settembre si son trovate in quel marasma e hanno scelto di correre in Svizzera per vedere per aspettare per vedere cosa succedeva
Era in quel momento
Una grande quantità c'è Di Giovanni del mondo che passavano in Svizzera passando nei dizionari
Per vedere se soprattutto non gli accadeva di essere presidente del
E chiusi nei campi ho mandato e di nuovo combattere per la gloria di Hitler e di Mussolini
Allora Ugo
Con lo erano in un circolo di studio a Ginevra
Hanno preso contatto con la sede con l'organizzazione locale del partito comunista
E hanno cominciato a prendere per essere rimandato in Italia
In Italia a fare qualcosa la in Svizzera si poteva fare ben poco in Italia urgeva una presenza di Gioventù nuova gioventù decisa
Bene nello di Ugo furono i primi che ebbero la fortuna di avere dal partito delle carte false
E i mezzi per tornare in Italia
Poi altri seguirono loro due andarono in un piccolo una piccola frazione di Cogne in una in una baita avrebbe ieri e lì preso dei primi contatti la sorella di Ugo li portò la prima pistola
La sorella di me lo porto
I primi collegamenti con
L'organizzazione locale del partito
E poi insieme
Ritornarono in Svizzera perché il partito che aveva autorizzato e formare un gruppo
Un gruppo capace di dare vita alla resistenza armata
Allora loro andavano da Cogne e di nuovo in Svizzera raccoglievano altri
E li portavano a Cogne e così a poco a poco si è formata una piccola banda
Dove c'erano personaggi
Come quell'errore di Walter Phil
Come mi Sarfatti Gatto nome di battaglia
Come Giorgio ente il figlio del direttore della miniera di Cologno che uno dopo l'altro poi per primo Giorgio
Sono morti
Combattendo in azioni verso la città lì a Cogne coi venne la banda di plichi che era un autonomista valdostano che si era formato se avevate passa se c'era c'era aveva cambiato la l'uniforme dell'esercito rapidamente con quella del partigiano e sia sono formate diverse bande
Beh
Ugo lì in mezzo a questi era un uomo che aveva una sua particolare statura non soltanto fisica
Be'ecco lì hanno durato l'estate durante l'estate hanno avuto compiuto le loro prime azioni poi c'è stato il momento in cui ecco si è cominciato a discutere anche politicamente ma io lo ricordo anche lui in questa veste di guerrigliero lo chiamo guerrigliero adesso anche perché poi l'ho incontrata spesso in America latina Cuba in giro
Lui aveva questa fissazione che le armi mancavano
E allora andavamo giù sulla strada statale valdostana cercando di fermare vedi bloccherebbe organizza dei fascisti isolati armati sperso tra viene anche io ricordo guardate le immagini poi si fissano nella mente come e immagini di una persona fisicamente ti danno il ricordo e il era ed è del del dell'interno di questa persona del loro la coscienza del loro modo di essere e io ricordo un giorno
Sulla strada statale del valdostana pochi chilometri da osteria ramo nascosti sotto un muricciolo aspettando che passasse fascisti è passato un camion delle Brigate nere ma erano troppi poi son passati tre tedeschi in bicicletta tranquilli che sette armati che andavano verso Aosta allora
Ho sentito Ugo gridare altolà al è saltato fuori dare quest'muricciolo e lì belle me lo rivedo così alto com'era col mitra in mano siccome non si fermavano che
Lanciava due raffiche di mitra
Dietro questi e uno l'ultimo di questi spaventato lui non gli sparava addosso sparava sul spaventato si fermò scese dalla bicicletta e così via lettera e così la banda aveva un altro mitra e non solo le pistole che fino a quel momento erano le poche armi che aveva
Quell'ora in quell'epoca
Noi ci siamo accorti che non eravamo nei dei grandi guerrieri nelle grandi militari ma soprattutto che eravamo lì come degli apprendisti gli apprendisti alla ci siam cittadinanza di una democrazia che stava per venire stampavamo col ciclostile un giornale un foglietto
Sul primo numero ricordo un articolo che parlava della necessità della politica il titolo necessità della politica c'era stata una discussione sulla testata
Del giornale
Ricordo che Ugo insieme con Giulio Einaudi che era lì anche lui insistevano perché amarlo il patriota della Val d'Aosta parate titolo impegnativo e difficile
Alcuni avrebbero per le sue preferito chiamarlo il garibaldino della Val d'Aosta visto che eravamo una brigata garibaldina altri dicevano semplicemente il partigiano
Però il patriota che suonava un po'abusato perché veniva un po'anche da un regime dove a pagina della parte si era fatto un uso eccessivo
Perché io li insistette perché passasse
Luigi allora davano al nostro ruolo nella Resistenza un senso preciso di appartenenza a una patria come Paese comune
E fece pesare la bilancia a favore del patriota dire questo dire questo il patriota in lingua italiana in Val d'Aosta a quell'epoca
Aveva una importanza particolare
Dal Piccolo San Bernardo vicino al cognato
Si affacciavano i marchi francesi marchi partigiani francesi che
Premevano abbastanza chiaramente ostentatamente per annettersi
Quella che chiamavano la valle
La Val la Valle d'Aosta
A lei non sembrava giusto mentre lotta lo davamo insieme con loro contro il fascismo cominciare a discutere di pretese secessioniste da un lato ne sioniste tra l'altro
Accettavamo invece l'autonomia Della Valle come poi si è fatto
Fra i partigiani della banda
Di cui fa che in cui Ugo era questa espressione particolare politicamente importante c'era anche Sarfatti
E poi morì subito anche lui detto Gatto morì ai primi dei quarantacinque ma Ugo emergeva agli occhi di tutti Pecchioli
Senza che ce lo dicessimo come quello che già sentiva di avere le qualità per diventare un dirigente politico
Lo credevamo forse un po'in giro per presto tra lui era duro sul era duro fermo nella sua personalità N
Lire voleva diventare un dirigente politico proprio in quella cittadinanza democratica che noi ci stavamo costruendo anche facendo quel giornale per tutti anche per noi se fossimo riusciti a sopravvivere
Poi
Le nostre strade negli ultimi mesi della Resistenza si sono separati
E ci siamo ritrovati alla fine alla liberazione senza Gardolo senza Giorgio senza Phil
Noi svizzeri della banda valdostana ci chiamavano gli svizzeri perché venivamo tutti dalla Svizzera
Solo alla liberazione ci siamo visti lungo era andato a comandare un'altra brigata nella parte sud-est del canavesano mentre noi seguivamo Walter Silla
Nella parte nord est sopra Ivrea
Un'altra immagine poi finisco parte poca cosa con quel suo passo con quel passo che aveva Ugo ve lo ricordate così alti ve l'immaginate a diciannove anni con un cappellaccio da montanaro in testa e quell'attenzione che aveva
In tutti i gesti
Ci aveva proprio come si può dire tenuto compagnia come un fratello esperto di montagna di di politica
Agli inizi di quella breve ma intensa stagione di Doris di durissime prove fisiche e morali
Ricordate quarantaquattro quarantacinque proprio un arco di pochi mesi mi sono
Portato sempre dietro ricordo in quella in quei mesi la sua alta figura quella figura che l'immagine che un giorno si raddrizzata allo scoperto uscendo dal nascondiglio dove attendevamo l'imboscata i fascisti
E quella lunga raffica mirata proprio sopra la testa del soldato tedesco che aveva perso persuaso che il soldato ad arrendersi e a consegnare il mito
Concludo bisognerebbe che i figli dei figli
Caro Vanni cara Laura
Bisognerebbe che i figli dei figli i cittadini
Ricordassero Pecchioli ricordassero questo padre
I laureandi panni conoscendo l'esempio che dava allora già allora molto giovane com'era
Un esempio era insieme
Razionale e trascinatore
Un coraggio fisico è evidentissimo
E la freddezza misurata nel calcolare i passi come su una roccia
Era la sua passione Barocci
Su una parete di roccia
Come su un passaggio politico difficile
Non si può volare nel procedere a salti
Bisogna preparare le mosse con fermezza accorta tenendo conto di tutto
Del proprio peso come di quello della materia naturale che si affronta
Prima di muoversi bisogna essere sicuri che l'appiglio reggerà e che uno spostamento verso l'alto ci porterà appoggiare il piede su una nuova minima sporgenza
E anch'essa questa sporgenza dovrà redigere un peso un in un equilibrio che non sarà mai stato
Ugo era veramente un giovane maestro in questa fare politica poi abbiamo capito in questo senso
Somiglia forse anche a fare rocce
Ugo sapeva
E per questo
è andato avanti accompagnando altri tutta la vita
Prima di tutto i suoi figli
E altri giovani
E i compagni di cordata nel senso più serio di questa metafora
Per questo
Noi vogliamo bene
Al ricordo dei primi passi compiuti con lui quando eravamo in montagna
Ugo Pecchioli è stato prima di tutto
Un uomo che ha combattuto per la democrazia per la libertà dell'Italia
Uno di quei ragazzi
Sui quali
Il fascismo e la tragedia della guerra
Rovesciare una responsabilità enorme
Di liberare il Paese di costruire le nuova fondamenta della Repubblica
Quell'esperienza
Che è stata una di evocata qui da Saverio Tutino
Il tempo trascorso a Cogne le azioni di guerra la liberazione di Torino l'incarico di capo di stato maggiore della settanta disattese la brigata Garibaldi
Hanno segnato profondamente la sua vita e non solo la sua vicenda politica
Non poteva che essere così d'altro canto tanta e tale è stata allora la forza di quella pagina di storia
Sulla coscienza sulla cultura sul modo di pensare e di vivere di quella generazione
Non si può capire nulla della nostra storia
Neppure persino le contraddizioni e i ritardi accumulati
Se non si è capaci di guardare con partecipazione vera a quello stretto passaggio d'epoca
Quando un Paese allo stremo segnato dalla dittatura e umiliato
Dall'occupazione nazista
Trovo l'Energia e le ragioni per rialzare la testa per tornare a progettare il proprio futuro
Pecchioli è stato uno dei protagonisti più coraggiosi di quel passaggio
Emblematico
Forse anche perché lo visse giovanissimo
E chiunque abbia avuto modo di sentire da lui il racconto di quella stagione uni abbia letto nel libro che egli stesso ha voluto pubblicare di riflessioni e di ricordi sa quanto fosse importante per lui quella esperienza era nato da una famiglia di borghesia torinese
L'artigiano gioielli
Un giovane di formazione liberale che scelse il partito comunista
Non per una condivisione politica matura
Più semplicemente come ha raccontato lui spesso
Perché i comunisti erano quelli meglio organizzare che combattevano e che credevano fino in fondo la causa della libertà
Solo più tardi
Verranno le riflessioni più approfondite
Sulle ragioni di una scelta di campo e divinità come la definì Giorgio Amendola
Ma non c'è dubbio che quel primo impatto che la con la politica
Così duro e forte
Quel senso della necessità della politica
Formò in Ugo Pecchioli giovane comandante partigiano
Una passione civile ed un amore per la libertà
Che oltre ogni spirito di parte hanno accompagnato da lì in avanti tutta la sua esperienza politica
Non è facile soprattutto pensando
Agli anni che abbiamo vissuto raccontare la forza la determinazione con le quali all'indomani della guerra una classe dirigente si propose l'obiettivo di rifondare lo Stato
I di costruire un edificio democratico per il Paese la sinistra portò a quello sforzo un contributo straordinario io ed Ugo Pecchioli fu uno dei dirigenti che si formano in quell'esperienza
Non si trattò di un cammino facile
Paese aveva subito un trauma profondo
Il tessuto civile morale della nazione erano stati sfiancati dal fascismo e dalla guerra
Eppure proprio dalla sinistra venne Chiara
La scelta della democrazia come unico e fondamentale terremo per ricostruire l'Italia
Molto bello leggere del ricordo
Dell'Aprilia del quarantotto a Torino
Dell'impegno del giovane funzionario comunista
Con tutto il suo prestigio di comandante partigiano prima per farli uscire lo show però di protesta per l'attentato a Togliatti e poi per convincere i lavoratori ad interromperlo prima per organizzare la lotta
Poi per guidarla dentro l'alveo della democrazia nella fabbrica spiegando della nostra tagliare Navigli anzi abbiamo scelto non è la via dell'insurrezione
Ma è la figlia della Costituzione
E pochi potevano farlo con il prestigio di uomini erano venuti alla politica con le armi in pugno combattendo per la libertà
Un uomo di sinistra dunque
Ed un democratico
In questi due termini cioè il tratto forte della personalità di Ugo Pecchioli che gli consente consentirà in tutti i momenti di essere all'altezza
Di un'attività politica intensa piena importante nella storia del nostro Paese quota buonista di scelte e di battaglie delle quali molto apprezzato questo tratto d'origine della sua personalità
Egli ha saputo affrontare problemi e lacerazioni con intelligenza critica e con apertura ma sempre con la fermezza e la coerenza di uomo dello Stato
In quello Stato democratico disegnato dalla Costituzione per il quale gli aveva convenuto combattuto in questo avuto un valore persino simbolico il ruolo che egli svolse come dire in l'ente politico di primo piano
Negli anni più duri dell'offensiva terroristica ancora una volta si ritrovava a difendere la frontiera della democrazia lo fece con la fermezza mi sento ma senza che ciò gli impedisse nel corso degli anni
Di riflettere seriamente sulle cause e sulle motivazioni
Che portarono alcuni Giovanni a scegliere la strada assurda della violenza e del terrorismo egli cercò di capirli e di rispettare quelle persone senza rinunciare a combattere con fermezza quando era stato necessario c'è un episodio che viene ricordato nel suo libro
Il processo nel luglio del quarantaquattro ad un giovane repubblichino la storia di una condanna a morte
Un episodio drammatico frutto della guerra ma che sottolinea anche il senso di legalità non sembri un paradosso che la Resistenza contrapponeva la ferocia del nazismo
E insieme a ciò il rammarico per una giovane vita spezzata e che forse il tempo avrebbe potuto recuperare ad altri valori ad una cultura diversa il senso della legalità dunque il senso dello Stato e con esso la consapevolezza che la lotta per la democrazia e sempre anche una lotta per il consenso ai valori della democrazia sta in questo equilibrio che egli ha sempre difeso con passione una delle testimonianze più significative di Ugo Pecchioli
In questo suo spirito di correttezza di rispetto verso le istituzioni nella divisione netta tra le funzioni dei partiti e quelli dello quelle dello Stato Pecchioli ci può apparire quasi come una figura che stona con un boss tu me che purtroppo si è diffuso in una determinata epoca nel nostro Paese idea che il rispetto della legalità sia un ex un ostacolo alla libera espressione degli divide e non invece la base di riferimento dello stare insieme e di una nazione nella sua storia personale questo senso di lealtà verso le istituzioni non entrò mai in conflitto con la lealtà verso il suo partito erano due sentimenti Micheli non concepiva potessero confliggere
Dato che concepiti Sempre la sua militanza politica come al servizio di una grande forza della democrazia italiana per questo reagì con sdegno magari sorridendo nei privato delle favole sulle Gladio rossa e sulle organizzazioni clandestine pronte a sovvertire la democrazia di cui egli sarebbe stato
Organizzatore mente possibile capo militare
La verità
E che Ugo Pecchioli sempre e soltanto difeso questa democrazia
E ha saputo lavorare con dignità e con discrezione nel suo partito a fianco di Berlinguer in una delle stagioni più difficili e drammatiche del Paese
Di Berlinguer Ugo Pecchioli fu non solo collaboratore
Prezioso
Ma amico affettuoso e protettivo quasi con l'aria
Di un fratello maggiore lui che invece era più giovane di quell'amicizia che si era formata negli anni della militanza giovanile sono amicizie che durano all'eppure questo non gli impedì di sapere cogliere until Minniti e le difficoltà di quel periodo e di sottolineare come ha fatto nel suo ultimo volume l'eccessiva timidezza di quel gruppo dirigente nel capire la necessità di una profonda riforma dello Stato
E la contravvenzione tra il coraggio innovativo Ivo con cui Berlinguer il gruppo dirigente del Pci seppe guardare al mondo e l'immagine conservatrice di una politica che all'interno del nostro Paese dopo la sconfitta della solidarietà nazionale
Non seppe aprire una nuova stagione egli ha riconosciuto che in quella politica per tanti aspetti illuminata e capace di guardare puntano
Non riuscì a produrre tutta la sua la carica in lunga innovativa in cui la democrazia italiana aveva allora bisogna
Ecco io credo di poter dire
Che Ugo Pecchioli ha saputo coniugare l'orgoglio della sua
La storia ad un'attenzione viva verso le trasformazioni e i cambiamenti anche radicali
Che hanno investito il mondo la realtà che aveva conosciuto meglio nella quale aveva speso la maggior parte della vicenda della sua dice la politica
Non credo fosse stato facile per lui come per altri della sua generazione dopo il mille novecentottantanove appoggiare la nascita del PDS
Ma lo fece con la consapevolezza che quella strada puntava a rinnovare la parte migliore del patrimonio di valori e di idee su cui aveva fondato la propria esperienza politica motivo Serena nei niente con decisione la sua adesione a quel progetto e non interpretò mai come un atto di estrema difesa ma piuttosto come la condizione di una nuova e più larga prospettiva della sinistra
Egli non volle ritrarsi di fronte a questi grandi mutamenti lì a studiare via discusse ma evitando di rinchiudersi in una visione rassicurante inevitabilmente stelle del passato
Del passato non ha mai accettato un giudizio liquidatorio non ha mai accettato quindi nuovo dovesse sorgere sulle rovine della nostra storia questo nodo ma vorrei dire che Ugo Pecchioli ha saputo invecchiare bene anche nella vita politica senza rancore verso le cose nuove del mondo
Se mai con la curiosità sostenuta dalla maturità una lunga esperienza di vita
Consegna a ciascuno di noi anche per questa sua capacità per questo suo carattere rigoroso e da perdere quando si trattò di inviare per la prima volta una delegazione ufficiale del PdL sì al congresso di Alleanza Nazionale noi pensammo a lungo
E lui capisce e non era un uso strumentale della sua persona fu quasi naturale per lui accettare
Lui che aveva fatto dell'antifascismo una ragione di vita
Diveniva il testimone
Di una stagione nuova
Di un'attenzione verso altri che dicevano di voler scegliere il terreno della democrazia
E sei quella visita non suscitò laceranti polemiche questo avvenne anche perché era lui
L'autorevolezza che a quell'altro con seri la sua persona gli ultimi anni sono stati per lui tutti noi una straordinaria sequenza di avvenimenti dopo avere dei compagni dopo la competenza e rigore di sempre l'incarico di presidente del Comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti dove Vecchioni operavo per una maggiore trasparenza efficienza e qualità di quelle strutture
Ugo aveva abbandonato l'attività parlamentare con una sua scelta ma non quella politica ha preso parte fino a quando le forze glielo hanno consentito alle attività tagli alle discussioni del gruppo dirigente del PDS ha portato il suo contributo fino a ieri alla preparazione del nostro congresso
Ma soprattutto ed è forse il ricordo più coerente con la sua figura partecipato ancora una volta è senza risparmiarsi
Alla campagna elettorale di aprile vivendo insieme a tutti voi la soddisfazione è una gioia lungamente attese per la vittoria dell'Ulivo
è stato con noi fino all'ultimo anche per questo noi sentiamo un grande vuoto in ogni comunità umana c'è qualcuno più forte
La persona cui si guardano i momenti di smarrimento di dolore
La persona a cui ci si affida per le cose importanti di cui si ha fiducia cioè in ogni famiglia quello che sa trasmettere agli altri serenità fiducia
Così io ho sempre visto Ugo Pecchioli così ho interpretato la forza della sua personalità gentile e signorile al di là della sua immeritata fama di duro
Di un uomo curioso e amante della natura prima la montagna poi Mare e questo amore per la natura allargava il suo orizzonte personale e da una forza e serenità la sua per
Sono al di là della sua fama ingiusta burocrate grigio
Anche per questo l'ho ascoltato commozione con turbamento quando qualche mese fa un punto i piedi per non disturbare venne a dirmi di avere un tumore e a chiedere che nello stesso tempo di potersi impegnare fino all'ultimo finché ad Ostia il mio impegno non verrà meno aveva scritto è stato così ha ceduto quando ha capito di non farcela più
Non era disposto ad accettare di poter vivere come un ammalato
Questo mi è parso di capire l'altro giorno quando abbiamo conversato
E ci siamo salutati con una stretta di mano da parte sua calda e forte ultimo
Ecco
Per questo noi ci sentiamo commossi come colori Luciano Laura danni a voi ma
Voi miei nipoti l'abbraccio affettuoso no di tutti noi che lo abbiamo riconosciuto apprezzato e stimato abbiamo la speranza del dolore grande per la sua scomparsa possa venire almeno in parte attenuato
Dal fatto
Che egli ha vissuto fra amici
Ce lo hanno apprezzato e stimato anche i suoi avversari sino all'ultimo
E che gli ha potuto vedere come i valori che le convinzioni della sua vita sono oggi i valori e le speranze di una parte tanto larga del suo Paese
Qua
Qui
Biglietto