La finanziaria del Governo Prodi: le vere cifre e la vera natura della manovra; Alcuni dei referendum proposti dai Club Pannella possono avviare riforme strutturali del sistema economico italiano

Radio radicale questa mattina sul Corriere della Sera Franco Modigliani premio Nobel per l'economia Mario Baldassarri economista hanno scritto un articolo intitolato ultima occasione e in inizio di quest'articolo
E una denuncia innanzitutto dei dati della legge finanziario ovverosia la mano ora prevista dal governo Prodi che formalmente di sessantadue mila cinquecento miliardi in realtà e di meno della metà ecco direi di iniziare proprio da abbiamo i nostri microfoni proprio uno degli estensori dell'articolo il professor Mario Baldassarri direi di iniziare questa nostra conversazione proprio l'acqua innanzitutto perché la mano ora non è di sessantadue mila sessantadue mila cinquecento miliardi ma praticamente meno della metà ma innanzitutto abbiamo detto
Che una manovra le era di sessantadue mila cinquecento miliardi avrebbe ammazzato l'economia italiana quindi questo dal paradossalmente positivo che la manovra sia molto meno violenta di quello che è stato annunciato perché
In una fase di Chico basso e con una prospettiva sul novantasette non certo di una ripresa rigorosa gravare con prevalentemente con aumenti di tasse
E abbassare i redditi delle famiglie significava aggravare la crisi dei consumi la crisi economica generale con riflessi pericolosi sull'occupazione quindi la nostra è una presa d'atto da questo punto di vista impositivo il perché basta leggere attentamente i numeri della legge finanziaria e poi i venticinque mila miliardi che ancora sono tutti da definire che però sono stati annunciati dovrebbero provenire permetta gialla cosiddetta tassa per l'Europa e per metà da operazioni di tesoreria
Che sono qualche Carlo artifici contabili quindi appunto analizzando bene le cifre della a finanziare le cifre della manovra la manovra è di meno della metà lei ha detto una manovra maggiore avrebbe effettivamente pesantemente recessivi sulle note con la mia ma in questo modo non raggiungeremo mai però il famoso parametro di me anziché già con questa manovra in realtà arriveremo al massimo al quattro per tutto di percentuale del deficit sul PIL e se la manovra è in realtà ancora minore ancora più alta questa percentuale Tonon
Con Maastricht e non ci siamo proprio ma certamente perché anche con questa manovra e e anche nei documenti ufficiali del governo si continua a prevedere una spesa per interessi sul debito pubblico che sfiora i duecento mila miglia
E all'anno e non avevamo indicato qualche mese fa in un nostro libretto che abbiamo intitolato appunto il miracolo possibile la via più intelligente per l'Italia e meno dolorosa i partecipanti all'Unione monetaria e incassare un grande RIM prendo per tutto il Paese che è quella della via dell'abbattimento rapido dell'inflazione alla quale può seguire un abbattimento altrettanto rapido anche se con qualche ritardo dei tassi d'interesse perché dobbiamo tener conto che il bilancio pubblico Italian è in avanzo al netto della spesa per interessi e quindi se noi pretendiamo di continuare a a tenere alta l'inflazione o comunque a non farla scendere a quell'uno e mezzo per cento che il dato tedesco e francese grosso modo e continuiamo a pagare tassi sul debito pubblico gigantesco è ovvio che poi dobbiamo strozzare l'economia attraverso grandi aumenti visti i tasse e tagli di spesa per di più Boy che nella manovra si è rinunciato per ora a qualche in qualche modo a riformare la la parte speso in particolare pensioni sanità pubblico impiego è ovvio che alla fine poi si è costretti a trasformare questa manovra in una botta fiscale e e questo quello che abbiamo stimato regge il matrimonio
E le significa puramente una manovra di aumento delle tasse Berthold certamente perché nei numeri che si possono verificare abbastanza facilmente si vede che la manovra era inizialmente prevista per trentadue mila miliardi ed è stata portata a trentasette mila miliardi
Ma semplicemente perché nel conto che avendo fatto un patto per il lavoro che in qualche modo costa cinque mila miliardi di incentivi e di spese in più quella quel tipi più è a copertura del Patto per il lavoro e poi gli altri venticinque mila gli atti sono da definire come ho detto prima con la tassa per l'Europa e con le operazioni di tesoreria ma dentro questi questa prima fase nella legge finanziaria che attualmente in discussione al Parlamento ci sono purtroppo tagli di spesa che sono con francamente molto dubbi e alcuni tagli di spesa in realtà sono aumenti di prelievo immaginiamo per esempio alla riduzione dei trasferimenti agli enti locali ai quali però sito ci sarebbe assegni nata poi la possibilità di aumentare l'ICI allora formalmente questa apposta viene registrata come taglio di spesa a realtà è un aumento di tasse che poi graveranno sui cittadini
Chiarissimo ecco ma anche al netto di tutti questi conti diciamo la manovra vale circa venticinque mila miliardi ecco ma lei dice appunto se non se non ho capito male in realtà la manovra del governo Dini e del Governo né Prodi mi scuso per il lapsus e la manovra del governo Prodi in realtà per così dire nasconde l'aspettativa che ci sarà poi una diminuzione dell'inflazione una diminuzione dei tassi e di rendimento è capire tredici a questo punto m sarebbe mo'
O meglio renderla esplicita per consolidare questa aspettativa anche nell'opinione pubblica certamente perché la parola tutta basata il suo successo per portare l'Italia in Europa è tutto basato sulla scommessa che inflazione ci and I tassi scendano
Questa è la strada come ho già detto più intelligente però la scommessa non è che ci piove dall'alto come una manna dal cielo che qualcuno ci regala e questo sembrerebbe che invece è salita per conoscere questo scontro
Cioè voglio dire migliori ad un certo punto il più presto possibile chiamare al tavolo con le parti sociali perché mette c'è questa scommessa implicita nella manovra del governo qui ci sono trattative per i rinnovi contrattuali e purtroppo contratti già rinnovo a chi per esempio quelli rinnovati dal governo Dini nel nel pubblico impiego durante la campagna elettorale che è allocato incrementi del dieci undici per cento dei salari nominali la questione del Met dal meccanici ancora aperte le sul tavolo ma l'ordine di grandezza e anche in virtù del dieci dodici per cento e allora quella scommessa implicita che vada tutto sulla vicenda dell'inflazione dei tassi è incorrere che da un'altra parte del tavolo con le parti sociali concordano chiudono contratti al dieci dodici per cento in due anni perché ci replica Ri Erba ricaricare la bolla dei costi e quindi la molla dell'inflazione dai preti industriali ai prezzi all'ingrosso dei prezzi al consumo Simone noi vanta couscous incredule ragionamento basta guardare i dati i preti industriali di costo stanno allo zero per cento quella che noi indicavamo come inflazione vero la grande scommessa per l'inflazione zero l'Italia la già realizzata i perché rischia di standard zero i prezzi all'ingrosso stando al due per cento e prezzi al consumo stanno più o meno un
Da sopra il tre per cento diciamo ecco come mai questa concreta c'erano dei ritardi tecnici e e anche rifatto nell'economia nella nella trasmissione dei pezzi perché ho
Veramente il prodotto esce dalla fabbrica ad un certo prezzo poi rientra nel Circuito all'ingrosso e poi va agli acquisti finali quindi realtà e diciamo il capo i dati dei preti il prezzo industriale quelle che oggi noi leggiamo i prezzi all'ingrosso al consumo sono i prezzi dei prodotti di qualche mese fa ora che noi in qualche modo accompagniamo questa discesa
L'unico modo per accompagnare questa difesa e non far ripartire la vola sui prezzi industriali che sono già vero se riteniamo davvero o al massimo all'uno per cento è chiaro che l'inflazione italiana scende rapidamente anche all'ingrosso e anche al consumo e quindi lì nell'ultima azione età che lanciamo diciamo all'opinione pubblica al governo e alle parti sono charlie eh perché è d'accordo su questa strada che è la meno dolorosa la più conveniente per l'Italia per agganciare l'Europa e quindi riscuotere poi per sempre quel dividendo che significa tassi d'interesse del tre per cento invece che dell'otto per cento sia sul debito Pubblico sia per gli investimenti e per l'occupazione questo un punto d'accordo allora che ne scruta quali sono i rinnovi contrattuali gli aumenti di salario nominale compatibile con questo obiettivo e allora e viaggerà che la trattativa sindacale non deve fare una trattativa illusoria basata su quella che gli economisti chiamano illusione monetaria cioè io chiedo al dieci per cento in più Tanzi oppure l'inflazione torna di porta via l'otto nove ma resta l'arrivo reale la il potere d'acquisto dei lavoratori che va contrattato in questo momento abbiamo la possibilità di avere un aumento di salario reale ottenuto però con il più basso livello di inflazione possibile
Professor Baldassarri ma è realistico che questo Governo con la base politica che lo sostiene promossa attuare una politica sensata B questo la risposta la vedremo nei fatti nei comportamenti dei prossimi giorni e certamente è l'unica strada per
Dobbiamo detto è l'ultima occasione è l'unica strada possibile perché l'alternativa gli atenei possono essere due o stiamo qua e dall'Europa e allora però ci auto condanniamo ad un limbo molto incerto che può essere l'anticamera dell'inferno cioè la lira allo sbando l'inflazione con questo debito pubblico così elevato è estremamente rischioso per l'economia italiana non partecipare all'Unione monetaria europea
Oppure l'altra strada è quella di parteciparci con un'ulteriore botta fiscale da fare subito già a febbraio marzo di altri trenta quaranta mila miliardi
E allora emergerebbero due illusioni la prima ai lavoratori l'illusione monetaria cioè ti do un aumento di salario nominale che però viene parte rilevante mangiato dall'inflazione la seconda l'illusione fiscale perché poi alla fine questi aumenti di salario portando anche il sì fortemente ridotti da aumenti di tasse perché alla fine dei conti poi le tasse le pagano sempre giuste
Essi e quindi qualunque governo compreso un governo di centrosinistra e alla pineta necessità di raccogliere maggiori tasse levare accogliere dai soliti tartassati i ceti medi tartassati come li definisce da un'altra
Parte certamente bene la ringraziamo ringraziamo il professor Mario Baldassarri economista colui appunto abbiamo parlato delle vere cifre della vera natura possiamo così chiamare della legge finanziaria buon ascolto come sempre da radio radicale radio radicale continui a
Amo a parlare di legge e finanziarie di cifre della manovra di bilancio del governo Prodi lo facciamo con Benedetto Della Vedova della segreteria portavoce del movimento dei club Pannella riformatori allora Benedetto anche economisti collocati i notoriamente insomma normalmente sull'area di centro sinistra dicono quelle cifre di questa manovra non sono vere anzi la volume complessivo la livello quantitativo della manovra non è di sessanta mila miliardi ma della metà tu come commenti come valuti questo questa denuncia diciamo ma innanzitutto questa cosa sostenuta anche da Modigliani e Baldassarri oggi
Ormai nota almeno per chi vuole capire quello che succede e vuole leggere le cose che vengono che vengono scritte magari non da tutti ma che pure vengono scritte questa non è è una manovra che non è appunto come dicono Modigliani Baldassarri vera ed effettiva per tutti i sessantadue mila cinquecento miliardi lo è per molto meno in parte si tratta di provvedimenti bidone in parte si tratta di si tratterrà di provvedimenti come Lemano e sulla Tesoreria che di fatto non sono frutto stempiato altro se non di artifici contabili c'è da dire un'altra cosa che Modigliani e Baldassarri non sottolineano come sarebbe necessario che in più questa finanziaria anche per i provvedimenti che presumibilmente che titolo daranno non è ancora stata scritta e questo è un ulteriore e questa è un'ulteriore e grave accusa che va fatta questa figura
I due economisti dicono oltretutto si tratta di una botta fiscale esclusivamente perché anche i tagli delle spese in realtà nascondono mente in entrata epatici sono
Tipicamente per esempio di taglio di alcuni tagli agli enti locali e in riferimento agli enti locali che inevitabilmente più o meno direttamente si trasformeranno in aumenti dei prelievi o in aumenti per il delle tariffe dei servizi dei servizi comunali eccetera e quindi anche per questa via viene a determinarsi un teso una botta fiscale una batosta Tisch
Tale che contraddice palesemente non solo gli impegni programmatici dell'Ulivo ma anche la lettera a del DPR di ecco quindi appunto si tratta di cifre che non sono non appaiono quelle che sono non sono quelle che appaiono scusate e Conte penalmente di una manovra puramente di carattere fiscale ancora parte sconosciuto che più del cinquanta per cento te l'entità di questa manovra e
Come dire affidata a provvedimenti che non sono ancora stati iscritti ma semplicemente la finanziaria viene detto entro il trentuno dodici verranno presi provvedimenti volti a quattro mila ottocento miliardi di entrate mette mille cento miliardi di entrate tiscali sulle tele che due mila miliardi di contenimento del fabbisogno Hymns e poi venticinque mila miliardi famosi tutte cose
Di cui si discuterà più avanti questo credo che sia un comportamento e limiti del responsabile qui Ettore in Italia ecco rea se continuava a seguire per un momento il ragionamento dei due dei due economisti sia pure il prossimo Liliane professor Baldassarri sostengono che
E in realtà questa alla manovra se fosse stata più pesante sarebbe stata pesantemente recessiva per entrare in Europa senza portarci un Paese stremato dalla recessione bisogna intervenire sulla programmazione dell'inflazione la politica dei redditi fissando un tasso d'inflazione più basso possibile e con ciò favorendo una diminuzione dei tassi di rendimento i convince questa
Ma insomma si parva licet competizione il ragionamento non mi convince affatto per due motivi il primo perché io credo che il contenimento dell'inflazione sicuramente può trarre giovamento dalle politiche in moderazione salariale ma che non si vuole poi mettersi in una spirale viziosa e per terra di approccio dirigista e non di regolamentazione al Governo al governo dell'economia di un Paese credo che questa cosa possa dare un contributo ma non possa essere il perno su cui il governo imposti la propria strategia se mai un governo deve averla di contenimento dell'inflazione dico che il i problemi inflattivi dal Governo sono e lì relativi alla spesa pubblica al debito al debito quindi agli interessi eccetera eccetera secondo secondo motivo io credo che sia illuministico è sbagliato ritenere che il sindacato debba essere e anche la Confindustria peraltro debbano essere i pilastri su cui il governo Parra la propria iniziativa economico finanziaria in questo caso di contenimento del pastore quindi rafforzare come si farebbe nello Ski tema di Modigliani e Baldassari dovrà portare il ruolo del sindacato attribuendogli una sorta di ruolo di salvatore della patria credo che finirebbe per essere per diventare un un elemento o di grave debolezza per tutto il sistema noi oggi non abbiamo bisogno di un sindacato forte come interlocutore delle scelte di politica economica e finanziaria Rete abbiamo continuiamo avere bisogno di un sindacato forte nella difesa battute d'
I lavoratori ma non di un sindacato che detta poi la politica economica Epifani l'alternativa a questo punto sarebbe un intervento sul sui maggiori centri di spesa ovverosia in particolar
Un sistema pensionistico io credo che le alternative sono sono di di una doppia natura da una parte sicuramente degli interventi plastici di contenimento
Della spesa pubblica nel pubblico impiego e nelle nel pubblico impiego e nelle nel sistema previdenziale dall'altra quello di impostare da subito del riforme pratiche dei meccanismi dispensa complessivi quindi sia dalla previdenza che della sanità quindi non parlo solo di un contenimento ma di una riformulazione dei meccanismi di spesa
Io credo che la via una delle vie sicuramente che si possono seguire io ritengo che si debbano seguire sia quella di impostare sulla sanità e sulla previdenza in particolare ma anche sulla scuola e su altro un sistema in cui venga riconsegnata ai cittadini la libertà la responsabilità di scelta
Questo è un l'unica via percorribile a mio avviso per una riduzione del carico fiscale che altrimenti Assisi era inflazione un continuazione due inflazione zero asfissia era completamente completamente l'economia restituiamo i soldi ai cittadini restituiamo loro
Conseguentemente la libertà di scegliere magari anche di sbagliare ma la libertà di scegliere sulla sanità sulle pensioni sulla scuola nessuno probabilmente diventerà più ricco però a noi sarà restituita la possibilità di scegliere e forse per questa via si recupereranno anche quei quelle voragini di inefficienza che noi abbiamo e che ci penalizzano nei confronti di tutti gli altri Paesi ma credo che la via Appia queste sia molto meno sorta di quella indicata un po'illuministica mente in quel
L'articolo in cui parta che ci si imbatte che i sindacati e la Confindustria si mettono d'accordo tra bassi salari che poi tutto si aggiusta la ecco ma l'obiezione che viene fatta l'analisi l'argomentazione delle fatta dai due economisti è una manovra più o meno soft è una mano ora appunto più dura sia sul lato delle entrate sia sul lato delle spese ammazza l'economia con una gravissima recessione cosa obietti io non credo che aver perché
Se il governo avesse previsto
Avesse previsto per esempio una pratica riduzione quanto meno nei tempi rispetto alla scomparsa delle pensioni di anzianità
Non credo che questo avverrà avrebbe avuto un effetto un effetto recessivo
Tanto per fare un esempio non credo che aver previsto come già fece Amato in una prima stesura del decreto nel novantadue del disegno di legge per la revisione del sistema sanitario se avessero previsto l'introduzione magari graduale ma comunque era i meccanismi di assistenza sanitaria alternativa a quella fu dica non credo che questo avrebbe avuto e i effettiva eccessivi voglio dire si tratta di capire quali provvedimenti andavano presi
D'altra parte come sempre alle prove del contrario non esistono però d'altra parte voglio vedere questa Finanziaria tutta tasse quali effetti quali effetti porterà in più senza aprire alcuna prospettiva alcuno sbocco serio all'economia e alla finanza pubblica del Paese queste questa finanziaria passerà come acqua fresca un altro anno saremo ancora daccapo semplicemente con una situazione peggiorata ecco appunto
Politica di interventi strutturali di riforme strutturali e qui vale la pena di ricordare bene ha detto che nel pacchetto dei referendum promosso al momento del dei club Pannella Riformatori ci sono appunto tra l'altro proprio alcuni quesiti referendari che i che sono inerenti a interventi strutturali profondamente strutturali sullo stato sociale dalla questione fiscale alla sistema sanitario
Sì delle tuttora non solo voi ci veniamo sullo stato sociale ma direi interventi proprio in grado di essere strumenti efficaci a stare una lotta stavolta ad aprire la società economica italiana renderla trasparente competitiva e a dare una prospettiva al mercato
Abbiamo il referendum sulla sanità quindi quello per restituire ai cittadini
Un po'di quattrini e comunque la possibilità di spenderli per la sanità potendo scegliere tra pubblico e privato per esempio e soprattutto potendo poi cambiare nel momento in cui il servizio che viene loro offerto si rivelasse del tutto insoddisfacente e questo già sarebbe un elemento sia dello specifico dalla questione sanitaria ma che compra ma anche complessivamente sui servizi cosiddetti servizi pubblici
Sarebbe un elemento di profonde di radicale riforma questa sì strutturale innanzitutto perché si restituirebbe ai cittadini la titolarità
Ti parte del dei quattrini che oggi vengono trattenuti come tasse e quindi si renderebbe vero chiosa la pressione fiscale e poi perché io ritengo che la strada del mercato e della concorrenza
Sia al momento l'unica individuabile se l'obiettivo diventa quello di rendere le strutture dei servizi pubblici più efficienti precede ferendo un sulla golden share quindi per tagliare questo equivoco
Coltivato per qualche anno sul fatto che lo Stato potesse procedere alle privatizzazioni mantenendosi Poteri molto vasti tipi gestione e di controllo delle società privatizzate Renault base era ex ministro del Bilancio ha detto poco tempo fa non so su che basi che ci sono trecento mila miliardi di beni pubblici che potrebbero essere dismessi ottenendo introiti Sini i cattivi per l'erario ecco sicuramente la golden share questa ipotetica che lo Stato vuole continuare a mantenere sulle società vendute è un elemento di grave il freno
Per tutto il processo di privatizzazione certo però la scelta che va fatta eretta in favore del mercato abbandonando la logica
Precedente l'intervento dello Stato ma la scelta va fatta fino in fondo oppure è meglio non farla il referendum sul monopolio dell'ENEL
Stiamo anche qui parlando di servizi pubblici privatizzazione sacrosanta ma anche liberalizzazione abolizione ovunque possibile di ogni posizione di rendita monopolistica
Pubblica in questo caso ma soprattutto per impedire che poi si creino Monopoli di carattere di carattere privato altrettanto dannose ecco quest'
Sul referendum che che intervengono su meccanismi di spesa se forti settori distese foglie appunto il referendum sulla ritenuta dà conto che una inizio del processo di riforma fiscale
Io credo che il un atto di discontinuità il referendum sulla sul sostituto d'imposta a fare della mina che fa saltare uno dei pilastri dell'attuale assetto fiscale
Restituire ai cittadini o semplicemente rendere consapevoli i cittadini
Dei contribuenti per il costo ormai esorbitante che lo Stato ha per ciascuno di essi credo che sarebbe il primo passo per promuovere una rivoluzione
Civile democratica ma pur sempre una rivoluzione contro lo Stato fiscale contro lo Stato fiscale attuale
La rottura di questo meccanismo dell'automaticità e quindi sostanzialmente per l'occultamento della vera pressione tributaria credo che di per sé è un elemento di consapevolezza e di informazione ma che sicuramente avrete un perfetto fitte Tornatore detonatore norme ma d'altra parte se non si passa attraverso questo tipo di meccanismi di rottura attraverso la rottura di questi meccanismi credo che si rischi poi invece di fare può muoversi tanto marchi non ottennero il piccolo ottenere nulla quindi io credo che questo pacchetto referendario
Per la bontà di una piccola finanziaria induce cinque e soprattutto potrebbe essere riusciremo ad assicurarli se avremo le risorse finanziarie per difenderli
Nel giudizio della Corte costituzionale
Potremmo arrivare in forza anche finanziaria alla campagna elettorale credo che potrebbero diventare un momento vero e non accademico
Di crescita culturale e di dibattito di iniziativa politica per sovvertire un ordine delle cose che invece nonostante la buona volontà e magari anche la professionalità di qualche ministro non può più essere non può più essere aggiustato bisogna tagliare
I legami con il passato creare anche delle situazioni di tabula rasa e cercare poi di scrivere regole sicuramente per nuove diverso delle regole forse in grado di dare una spinta davvero europea nella sostanza e nelle strutture a questo Paese
Bene ti ringraziamo ringraziamo Benedetto Della Vedova della segreteria portavoce del movimento e che Pannella Riformatori buon ascolto come sempre da Radio radicale