"Cinquant'anni della Costituzione italiana: l'articolo 33" org. dall'Universita' "La Sapienza" di Roma nell'ambito delle cerimonie per i cinquant'anni della Costituzione

Signor presidente autorità
Signore e signori in sia innanzitutto consentito mi rivolgerei un saluto particolare ai signori costituenti presenti in aula
Che con la loro presenza danno ulteriore solennità a queste cerimonia
La sapienza ha voluto anche se ha celebrato i cinquant'anni della Costituzione italiana per rinnovare l'impegno di restare fedele ai principi democratici che hanno ispirato i costituenti e per rendere altresì un sentito omaggio attinenti garante e difensori
Viviamo tempi sottoposti a una continua accelerazione
L'evolversi dell'organizzazione sociale ed economica e dello stesso costume richiederà dunque cambiamenti e alcune modifiche verranno incidere sul quadro istituzionale
Eppure nel contempo appare evidente la necessità che non si smarrisco ha il senso della costante attualità di alcune stanze e che non si spenga non respinte per realizzare quanto non è stato ancora pienamente attuato
Tutto ciò è vero anche per l'università ed è il tema del nostro incontro assicurare cioè sempre meglio le condizioni perché la libertà dell'arte della scienza possono trovare piena realizzazione
E perché sia attuata l'autonomia dell'università come previsto dall'articolo trentatré della Costituzione
Molto è stato fatto in tal senso nelle celebrazioni è d'obbligo un po'di ottimismo
Ma l'autonomia dell'istituzione universitaria non è soltanto un fatto di leggi che pur mancano o che vanno modificate
Essa si fonda soprattutto nel rispetto dei principi e dei valori che ispirano l'istituzione e che informano l'azione di chi le rappresenta
Nessuno può ritenersi esclusivo depositario del corretto funzionamento delle istituzioni e tanto meno intervenire imponendo uomini e scienza
Nel dibattito alla Costituente di altissima tensione culturale e civile e politica
Il consenso sull'autonomia dell'università anzi delle singole università o quasi unanime
Una voce isolata fu in parte dissenziente
E necessario disse che lo Stato controlli anche l'attività dei professori universitari perché la riforma universitaria
Non è solo riforma strutturale dell'università ma è anche Rinnovamento degli insegnanti
Stabilire l'inamovibilità dei professori così continuava e pericoloso il nostro compito è quello di salvaguardare la Repubblica da tutte le possibili insidie una voce isolata d'accordo suggerite evidentemente dall'esperienza dell'allora recente passato
Autonomia dicevo significa rispetto dell'istituzione
Einaudi alla Costituente disse
La scienza nel suo campo è perlomeno altrettanti indipendente e sovrana come la Chiesa e la religione
Un'affermazione che può sembrare troppo drastica e astratta nello stesso tempo eppure nel mille novecentoquarantasette fu firmata la convenzione tra la Santa Sede e l'università della Sapienza per la costruzione e il funzionamento della cappella nell'ambito nostra città universitaria una delle condizioni previste dall'Authority dalla convenzione
Fu che il cappellano per essere nominato dall'autorità ecclesiastica doveva vede il previo gradimento dell'università
Un riconoscimento esemplare dell'autonomia della nostra istituzione la stessa impostazione che diede Bonifacio ottavo nel fondare la sapienza nel mille trecentotré
Signor presidente
Abbiamo voluto a questa solenne occasione
Abbinare l'inaugurazione della mostra dell'altro rilievo dipinge per sottolineare la centralità della cultura e della ricerca oltre che della didattica dello sviluppo del nostro ateneo
Scegliendo un settore quello dell'archeologia così caratterizzato dall'interdisciplinarità e di così grande prestigio per lo stesso nostro Paese
La sapienza nella sua unitarietà autonomia e individualità per dirla con le parole della senato accademico presente uno spettro di esperienze e di impegni scientifici così ampio e differenziato e nello stesso tempo così coeso
Da poter oggi competere in campo internazionale fondamento alla richiesta di collaborazioni che ormai ci investe in quasi tutti i Paesi del mondo
Tutto questo è stato possibile perché il nostro ateneo a una utenza culturale scientifica internazionale
Un'utenza una utenza didattica e formativa che proviene da molte regioni del nostro Paese
Siamo favorevoli ha un impegno territoriale locale che del resto abbiamo già realizzato in larga misura e alle più ampie collaborazioni con Governo e Parlamento
Alle quali molto teniamo e che anzi auspichiamo per risolvere alcuni problemi della Sapienza collaborazioni necessarie anche per contribuire a realizzare altri dettati costituzionali certo non ancora pienamente soddisfatti
Il diritto allo studio e il diritto al lavoro per tutti i giovani
Rispetto dunque le le esigenze delle domande che provengono dagli studenti dalla realtà sociale ed economica rispetto anche del diritto dovere che ci viene dalla Costituzione di rispondere a queste esigenze e a quelle domande che in con l'autonomia e se riconosce al l'ineguagliabile esperienza e all'insostituibile funzione dell'università
L'università Assuntina di fronte alle leggi dello Stato come impone l'ultimo comma dell'articolo trentatré ma nessuna legge ordinaria può per dirlo con le parole di Carlo Ludovico Ragghianti contrariare la norma direttiva della Costituzione
Grazie
Vorrei
Comunica che tutti loro
E il ministro dell'università l'onorevole Luigi Berlinguer e gli impegni
Con la finanziaria non potrà oggi essere presente in via un saluto e le scuse a tutti loro grazie lavori alla parola
Gli occhi ringraziando viene accettato il nostro invito
Mi è stato chiesto
Mi è stato chiesto
Di parlare per la formazione
E all'articolo trentatré della Costituzione nei lavori per l'assemblea costituente
Alla prima sottocommissione della Commissione dei settantacinque terrà assemblea costituente
Incaricata di formulare la parte della Costituzione relativa a quelli che saranno i principi fondamentali e i diritti e i doveri dei cittadini
I relatori sulla scuola erano come sempre due
Concetto Marchesi e Aldo Moro
Marchesi datti mista
Comunista di antica data aveva la stima e rispetto di tutti
Ognuno di noi allora in giovane età
Aveva studiato sui libri di Marchesi
La storia della letteratura latina
Era stato non solo un ottimo libro di testo
Ma una lettura di formazione delle coscienze
Di comprensione della storia in termini moderni e scientifici
Di lui rettore dell'Università di Padova
Tutti ricordavano la coraggiosi inaugurazione dell'anno accademico quarantatré quarantaquattro
Quando in un'Assemblea resa tumultuosa per l'intervento fascista
Aveva osato dichiarare aperto l'anno accademico in nome dell'Italia dei lavoratori
Nera conseguita la convocazione al comando tedesco
Marchesi si era presentata in gran pompa rivestito per l'ermellino direttore scortato dai balletti e dai simboli di quelle università
Si era così guadagnato il rispetto del comandante tedesco
La sera stessa tuttavia aveva dovuto fuggire e il suo ultimo appello agli studenti era stato il primo documento della Resistenza è entrato nella scuola italiana
Aldo Moro democratico cristiano
Era giovane
Veniva per le pulizie professore all'Università di Bari
E faceva parte del cosiddetto gruppo dei professorini
Che con a capo Dossetti tanta parte ebbe per la Democrazia Cristiana nella stesura della Costituzione
Il centro terrà discussione
Era allora scuola di Stato e scuola privata
Si comprendeva come ai cattolici e soprattutto alla Chiesa a meno di vent'anni interi Patti lateranensi e quindi dal Concordato stesse a cuore mantenere ciò che con quei patti era stato conquistato
La relazione Moro
è incentrata su questo problema
Sostiene rigorosamente la libertà di scelta della famiglia tra scuola statale e scuola privata
Testualmente dice
Il diritto all'istruzione sia prova mediante la frequenza alle scuole dello Stato ovvero a quelle private a scelta dei genitori The riduca
Anche nella relazione Marchesi si parla di scuola privata
Ma sotto la vigilanza e il controllo dello Stato e nei limiti della legge
Affermando però che la scuola privata a pieno diritto alla libertà di insegnamento
Vale inoltre la pena di ricordare che Marchesi però spetta ai compiti dello Stato nella scuola come mezzo per garantire l'unità d'Italia
Dice testualmente quando si voglia entrare nel campo della scuola
Che è un fatto eminentemente morale nazionale e perciò politico lo Stato non può rinunciare acqua esto che è l'unico strumento che è l'unica garanzia dell'unità nazionale
Non ho trovato questa formulazione e questo concetto in nessun altro che sia intervenuto nel corso della discussione sull'articolo trentatré
La proposta di Marchesi cominciamo con un'affermazione solenne
L'arte e la scienza sono liberi e liberi sono i loro insegnamenti su questa formazione poi è entrata a far parte della Costituzione con modifica del resto formale
Si accese una discussione serrata che a distanza di tanti anni non so ancora comprendere fino in fondo
Vi fu da parte democristiana una sorta di ostilità
A questa affermazione come se essa potesse dar luogo assente ha conseguenze indesiderabili
E solo dopo un rinvio di fronte all'unanimità
Del resto della commissione la formulazione fu accettata
Dalla Commissione il testo dell'articolo trentatré uscì nella seguente espressione l'arte e la scienza sono libere e liberi sono i loro insegnamenti
Ogni cittadino ha il diritto di ricevere un'adeguata istruzione ed educazione per lo sviluppo della propria personalità e l'adempimento dei compiti sociali
L'istruzione primaria media e superiore tale precipue funzioni dello Stato
La legge nel fissare i diritti e gli obblighi della scuola non statale
E nel determinare i requisiti per la sua qualificazione
Deve assicurarle una libertà effettività e a parità di condizioni didattiche deve garantire agli alunni delle scuole non statali parità di trattamento
Per assicurare un imparziale controllo dello svolgimento degli studi ed a garanzia della collettività
La legge dispone che i titoli legali di ammissione agli studi superiori e di abilitazione professionale siano conferiti mediante l'esame di Stato
Come si vede di università malgrado molti commissari fossero professori universitari si parlò ben poco
Per la verità nella proposta del relatore Marchesi c'era un comma che suonava in questo moto
Il titolo dottorale costituisce un primo grado accademico e non è richiesto per l'esercizio delle professioni liberali
Nella relazione Marchesi aveva affermato che l'Italia e da molto tempo travagliata da un noto Appia crisi di eccedenza e di carestia eccedenza di incompetenti di inabili di spostati
Carestia di energie competenti e produttive l'Italia è un tumore diceva che è necessario estirpare al più presto il tumore dottorale
E il Paese che ha un enorme ridicolo numero diretti di dottori
La proposta
Ebbe una discussione non sfavorevole ma parla dalla stragrande maggioranza che fosse eccessivo inserire tale principio nella Costituzione perché semmai occorresse affrontarlo in una legge ordinaria
Si nota leggendo i verbali un qualche imbarazzo nei commissariati
Di fatto la proposta non fu accolta e non se ne parlò più
Diversamente andarono le cose in assemblea
Ma procediamo con ordine
Il testo della commissione fu
A parte alcune modifiche formali accettato
Semmai vi fu un'accentuazione della priorità della scuola statale
Alla formulazione enti e privati hanno il diritto di istituire scuole di istituti chiede coazione
Venne aggiunto un emendamento presentato da Corbino senza oneri per lo Stato
L'emendamento fu votato per appello nominale
Ed approvato con il seguente risultato duecentoquarantaquattro favorevoli
Duecentoquattro contrari quattro astenuti
Le conseguenze dell'emendamento Corbino furono in parte attenuate dal accettazione del comma successivo
La legge nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità deve assicurare ad essa è piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello dell'est delle degli alunni delle scuole statali
Ma riprendiamo il discorso sugli istituti di alta cultura e in modo particolare sull'inguine vestita
Fin dalle prime battute della discussione in aula
Sugli articoli relativa alla scuola gli onorevoli cito sono i primi firmatari dei diversi emendamenti gli onorevoli Rivera Martino Gaetano leone propongono alcuni emendamenti tendenti a garantire per gli istituti di alta cultura universitaria da accademie l'autonomia e per i professori universitari l'inamovibilità
La discussione porta a far cadere il riferimento al inamovibilità dei professori perché ritenuta più propria di una legge ordinaria
L'Assemblea accoglie invece con la ricchissimo consenso su un emendamento Dossetti Marchesi ed altri l'affermazione dell'autonomia università
L'emendamento recitava queste parole
Alle istituzioni di alta cultura università e accademie e riconosciuti il diritto di Tavassi autonomia ordinamenti
A questo punto ci si può chiedere legittimamente se gli articoli relative alla scuola contenuti nella Costituzione
Siano stati realmente attuale
La risposta è affermativa per quanto riguarda la cosiddetta istruzione obbligatoria
Almeno otto anni prevista dall'articolo trentaquattro
Ma per tutto il resto
Il rapporto tra scuola statale e scuola privata approvato con adeguate definitiva sistemazione l'autonomia dentro l'istituzione università
E soddisfacente onde né ancora soltanto agli inizi
Sono domande che a cinquant'anni dalla Costituente ancora attendo una risposta
Grazie presidente
Do la parola al professor Fulvio Tessitore Rettore dell'Università degli studi di Napoli Federico secondo
Signor Presidente della Repubblica autorità colleghi studenti signore e signori
Un qualsiasi discorso anche questo omicidio necessariamente assai breve
Che affronto il grande tema dell'autonomia non può mancare di spendere qualche parola preliminare sulla prospettiva in cui l'università italiana è stata portata a realizzare il dettato costituzionale dell'articolo trentatré
Con le sue ambiguità limitazioni paura che abbiamo ascoltato autorevolmente ricostruito
E allora vanno ha detto due cose entrambe spiacevoli la prima e che l'università italiana affronta la sfida dell'autonomia
Avendo alle spalle alcuni decenni di non politica o peggio ancora di perversa politica sulla scuola e sull'università
Nel mille novecentosessantotto fu compiuta forse per caso certo sulla spinta della contingenza che sorprese e spauriti quasi tutti la scelta per una università di massa
Della quale si ribadiva conseguentemente il carattere pubblico dopo di allora non si è fatto altro che cercare di adottare una serie di ammortizzatori sociali dell'opzione effettuata badando a sistemare le persone e trascurando le strutture
Purtroppo anche il disegno del cosiddetto Quadrifoglio legislativo del ministro Ruberti il primo titolare dell'autonomia del Ministero dell'Università
Una scelta a mio avviso assai discutibile oltreché incompleto è rimasto schiacciato sotto il peso di scelte sbagliate
Basti qui ricordare la riapertura delle supplenze gratuite
I vecchi incarichi e inutile giocare con il nomen juris affidabili anche ai ricercatori dei quali peraltro non si era definito lo stato giuridico pur obbligo di legge
A ciò va aggiunto il criterio del cosiddetto a costo zero per i provvedimenti dei piani triennali e città anche come componente del CUN solo un dato
In un solo colpo le università chiesero l'attivazione di oltre novecento nuovi corsi di laurea e non so neppure più di quante centinaia di diplomi
Ossia ritennero possibile moltiplicare per tre l'esistente senza l'aumento delle risorse finanziarie ed umana
Ma lasciamo da parte questo punto e veniamo alla seconda constatazione spiacevole
Che è questo la questione dell'università e della scuola non è al centro dell'attenzione pubblica del paese del Parlamento
Eppure si parla di riforma e di restauro del sistema istituzionale
A ciò si è giunti e qui la prima osservazione si coniuga con questa seconda perché la non politica o la perversa politica ha indotto a legiferare
Per lo più attraverso scoordinati decreti legge tenendo conto non del fisiologico ma del patologico
Che ovviamente è una conseguenza della crisi non la causa
Io sono convinto che il patologico è oggetto della funzione giudiziaria non del potere legislativo
Non si registra se la legge devi avere i requisiti della Generalitat dell'astrattezza in ragione del patologici che è sempre singola perché se è generalizzato non richiede la legge ma la rivoluzione la quale e madre della legge quando ha la capacità di fermarsi ossia di rientrare nel fisso no fisiologico vale a dire sei attiva e non passivo
Sia consentito ad un vecchio studioso di Vincenzo Cuoco riprendere questa grandissima idea storiografica e politica
Sono convinto
E così abbandono le premesse che anche all'autonomia si è giunti surrettiziamente
Per fronteggiare la patologia dell'economia nazionale della finanza pubblica italiana
Lo dimostra il fatto che l'autonomia è quella indicata dalla legge finanziaria cinquecentotrentasette novantatré e perciò non ha trovato io credo alla sua giusta dimensione
Così per fare un esempio non è stata prevista l'armonizzazione tra le scelte locali e il potere di indirizzo del ministro
Le università sono state lasciate a se stesse ne dico che questo sia un male occhi assai spesso non abbiano realmente adeguatamente ma senza considerare che anche l'autonomia è un sistema e non un contenitore disordinato
Così abbiamo assistito almeno in partenza a due cose che sintetizzo con due forni alle università sembrava essere stata riconosciuta l'autonomia di gestire un fallimento annunciato al ministero sembrava riconosciuto l'autonomia degli interventi centralistici ed autoritativo
Perché tutto ciò perché si è scontata anche qui io credo il peccato del precedente Indirizzo vale a dire l'amministrazione perbene
In cambio della rinuncia alla gestione politica di politica culturale e universitaria sia chiara si elargivano risorse finanziarie crescenti e non è il caso che sottolinea di qualche altro significato di questa scelta
Per iniziative nate e cresciute quando cresciute senza controllo dell'efficacia del prodotto della valutazione dei risultati
Non vado oltre e lasciato accanto due problemi importanti
Il significato dell'autonomia l'organizzazione amministrativa il reclutamento del personale in coerenza con i criteri dell'autonomia
Mi limito a dire quando all'autonomia che condivido la tesi di chi come il professore scudiero ha parlato di autonomia secondo la legge ossia di un principio attuato non in forza di contenuti dettate direttamente dalla Carta costituzionale
Ma in base alla disciplina della legge ordinario quanto al secondo problema osservo soltanto che esso non ha come potrebbe pensarsi una latitudine riduttiva ossia limitata ai soli metodi del reclutamento e della burocrazia
Un'organizzazione coerente con l'autonomia investe i problemi della libertà della ricerca e della formazione giacché l'università è un sistema complesso dove tutto si tiene
Dato per scontato questo e altro quel qui non alludo neppure mi fermo ancora su due punti che mi sembrano qualificanti e la scelta autonomistica ciò da cui tutto veramente dipende la prima grande questione che le università hanno dinanzi oggi è quella di impostare un giusto rapporto tra autonomia e formazione
Bisogna garantire un livello rigoroso di formazione petto comporta la ristrutturazione radicale del sistema didattico esistenti
Una università che non voglio a crollare sotto il peso del suo essere università di massa deve riqualificare il suo ruolo di cervello sociale
In proposito io credo che abbiamo poco tempo disponibile sempreché non si voglia persistere nel baloccarsi con soluzioni vecchie altrove sperimentate da qualche decennio e ora lì in previsione una volta tanto traiamo vantaggio dal nostro ritardo che ci ha consentito di saltare una fase altrove vissuto ma per carità non copriamo io credo che bisogna puntare sulla considerazione che in un regime di autonomia non intesa in senso mercantile
Ciò che è indispensabile e il certificato di Garanzia e che l'università può e deve fornire dei propri docenti e dei propri studenti
Non sono favorevole nel nostro Paese e nella sua attuale configurazione sociale e culturale all'abolizione del valore legale del titolo di studio
Ciò anche perché una radicalizzazione dell'autonomia di tipo anglosassone specie per come adesso si è giunti in Italia spingerebbe alla parte
Però ad un salva concorrere tra le sedi sette un'effettiva educazione alla concorrenza
Ciò segni perché bisogna affrontare senza tabù la questione della mortalità universitaria che richiede diverse valutazioni rispetto alla mortalità scolastica
Perché questa è legata alla scuola dall'obelisco quella ad una scuola pubblica si ma volontario
Non si tratta
Di continuare a ritenere il certificato di laurea come lo strumento della promozione sociale
Ma di vedere in esso un elemento di qualificazione che risponda alla programmazione del mondo del lavoro rispetto al quale le università devono mantenersi libere ma non indifferenti da qui la necessità del rigore nella formazione da fornire in ragione delle utilizzazioni nel mercato del lavoro e delle riconversioni che questo richiede sempre più frequentemente nella vita media di un lavoratore
Il che è realizzabile solo se la formazione a la flessibilità di uno studio problematico
Al tempo stesso le università devono avere la capacità di inventare le figure professionali del futuro
A tutto ciò non credo che rispondo allo strumento del numero chiuso
Non solo perché esso contrasta con l'idea d'università di massa e con la conservazione del valore legale del titolo di studio
Ma anche perché è soltanto una presunto soluzione del dal momento che abbrevia il discorso della qualificazione in qualche modo togliendo e non risolvendo il problema consegnato ad altri
Al mercato del lavoro alla selezione naturale qualche soldino
Si tratta piuttosto di non negare a nessuno l'accesso all'università
Di fornire a tutti i servizi che assicurano l'eguaglianza delle condizioni così e soltanto così legittimando la selezione qualificante in base a capacità e competenza
Del resto questo significa processo formativo non presupporre qualcosa da cui tutto dipenda ma puntare sulla destinazione ciò a cui si tende e che perciò garantisce la formazione e la libertà la formazione in quanto risultato di un percorso seguito con consapevolezza e non esplicitazione di presunta essenze già date e solo da svolgersi solo il processo libero e coerente con l'autonomia
Il rapporto tra autonomia e formazione si lega l'altro tra autonomia per ricerca scientifica cui accenno per concludere anche qui i problemi sono molti e difficili una interpretazione riduttiva dell'autonomia preoccupata soltanto di acquisire risorse può indurre in scelte sbagliate
Tale sarebbe quella di privilegiare la ricerca applicata a danno della ricerca di base
In Italia una tentazione del genere più preoccupante che altro da noi infatti si fa poca ricerca di base e quella che si fa e quasi tutta concentrata nelle università ed è svolta con pubblico finanziamento
Una riduzione di siffatto impegno produrrebbe conseguenze disastrose anche per il mondo produttivo che dovrebbe intendere come sia meglio per trascurare le prospettive di lungo periodo per quelle ravvicinati
Cosa che anche le università devono capire smettendo di concentrare la propria prevalente attenzione sui profili finanziari
Non che questi non siano rilevanti
Ma se per essi si trascura ciò che è il valore più grande dell'autonomia e cioè l'accrescimento dell'etica della responsabilità
L'università italiana entrerai in una crisi mortale quella crisi che fino ad oggi nonostante tutto sembra essere stata capace di superare mostrando la volontà di sapere andare ultrà hanno spia ultra vires
Anche la questione dei mega atenei va affrontata tenendo presente tutto ciò perché non vanno disperse l'accumulazione di sapere che spia Renzi è realizzata in secoli e Vercelli
Le abitudini familiari l'inutilità sperimentata di duplicazioni speculare destinate a fallire se non legata al numero chiuso nel quale non credo
Bisogna piuttosto puntare sulla differenziazione dell'offerta sull'articolazione territorialmente dislocata su un effettivo sistema regionale intorno alle aree metropolitane più affollati
L'autonomia garantisce maggiore libertà e ciò significa un accrescimento di responsabilità che assume vere e proprie dimensioni etiche quando riguarda la formazione dei giovani e la produzione di sapere come è stato detto bene bisogna che la ricerca dell'autonomia non leda l'autonomia della ricerca il che tra l'altro significa sapere individuare il giusto equilibrio tra ricerca di base e ricerca applicata
Tra ambito di ricerca tecnologica e ambito di ricerca umanistica
E suggerisce di respingere ogni vieta a forma di aristocratica indifferenza rispetto al mondo produttivo gli agli obiettivi strategici del Paese
L'università
Per dirla con vico non deve perseguire una filosofia monastica ma una filosofia politica
Non deve esitare a scendere nel Foro tra la feccia di Romolo
Il che ha come condizione la coscienza dell'armonica indispensabile tra i due corni edile Martucci sopra richiamati
Il senso della concretezza e della storicità il rifiuto netto di ogni tradimento della propria libertà
La quale fonda la responsabilità etica della vita universitaria come ciò cui è affidata la formazione culturale e civile dei giovani unitamente al progresso culturale scientifico del Paese intende a questa dialettica di libertà e responsabilità si collega anche il tema della valutazione che è un obbligo un dovere da soddisfare per assicurare al sistema la capacità della certificazione
Ma anche qui la condizione che non si persegue Invag nitidi forestiere Hume un'impossibile oggettività e uniformità che è soltanto la mortificazione dalla fantasia dell'inventiva vita della libertà
La quale ricordiamolo non è assenza di limiti ma al contrario senso Bellini
La storia signor Presidente non è mai giustificatrice è sempre giustizia
L'università italiana ha dinanzi una storica sfida una occasione storica
Dalla sua scelta e da quella di chi ha la responsabilità politica di favorire la scelta giusta dipende il destino della nostra antichissima cultura
Della nostra antichissima partecipazione al consorzio dei popoli civili
Aderisce nuziale un mouse con et seminario me dottrinale mi consenta di concludere con la formula con la quale nel mille duecentoventiquattro grande Svevo di Sicilia fondava la mia università
Grazie professore d'ora la parola al senatore professor Domenico Fisichella
Signor Presidente della Repubblica
La democrazia moderna si fonda nella sua specificità e distintività rispetto alla democrazia antica
Così come rispetto alle altre forme contemporanee di reggimento politico su due assunti essenziali
L'autonomia della dimensione culturale
E l'autonomia della dimensione economica dalla politica
Attraverso un lungo articolato processo di mutamento
Che ha visto il contributo di una pluralità di apporti cristianesimo Rinascimento illuminismo liberalismo empirismo
Dando luogo all'emergenza di nuove istituzioni come la rappresentanza politica
E di nuove visioni del mondo
La civiltà europea e occidentale che il terreno deputato della libertà
Ha visto per un verso l'emergenza dell'homo economico USA figura che si affianca all'immagine dell'uomo politico già decisamente prioritaria nel mondo antico
Per un altro verso la distinzione tra potere temporale e autorità spirituale e dunque tra coazione e persuasione tra dominio e interpretazione
Tuttavia
In parte per l'influenza che i modelli antichi hanno esercitato su molti pensatori alle radici della democrazia moderna
E basti riandare al russo
In parte per la pressione possente delle rivendicazioni sociali di una opinione pubblica divenuta ormai elettorato di massa
In parte per la spinta spesso irresistibile delle innovazioni tecnologiche
In parte per le esigenze della modernizzazione istituzionale amministrativa
Che ha coinciso ampiamente nel corso degli ultimi secoli con la costruzione dello Stato nazionale
E poi ha conosciuto passaggi metastatici con la penetrazione crescente della mano pubblica nelle esperienze sia economiche sia culturali
La libertà della cultura è diventata o ridiventata
Tema cruciale e ampiamente problematico nel secolo che ormai volge alla fine
Se in maniera scoperta e plateale i regimi totalitari hanno devastato tutti i luoghi delle libertà
E in particolare delle libertà spirituali
La libertà di credo religioso la libertà della ricerca scientifica la libera espressione artistica la libera speculazione filosofica
Tutto comprimendo entro i confini insieme rigidi e parossistici del precetto ideologico vigente pro tempore
Se i regimi autoritari
Pur consentendo talora forme di pluralismo culturale
Hanno comunque mortificato quella ineludibile proiezione della varietà culturale che il dissenso politico
Oggi più di ieri
Anche i regimi che si proclamano democratici presentano zone di rischio molto serio per l'autonomia dello spirito e per le espressioni relative potenti oligarchi economiche
Centri di comunicazione mass mediale continuamente tentati dal demone della manipolazione
Una sensibilità di massa ma anche via Litta di cosiddetta Elettra
Compunta e di perversione e attenta soprattutto ai motivi più bassi e grossolani dell'esistenza
Istituzioni spesso in crescente deficit di legittimità
Non di rado in deficit di funzionalità
Una condiscendenza demagogica che ha provocato lo smottamento di ogni scala di priorità civile
Mettono a repentaglio
Prima ancora che la cultura
Prima ancora che la libertà il gusto della cultura il gusto della libertà
Come tacere
Per sostare appena un attimo sulle condizioni dell'università italiana
Ma più in generale della scuola
Che oggi i professori bravi e operosi tendono a diminuire rispetto ai professori poco bravi e poco però si come tacere
Che i professori bravi e operosi troppo spesso lavorano non grazie all'istituzione universitaria ma nonostante l'istituzione universitaria che perciò si è trasformata da opportunità
Come debbono essere tutte le istituzioni in ostacolo
E allora
Se appena si riflette che le società industriali avanzate tendono ormai
Pur con tanti dolorosi passaggi a cominciare da tassi significativi di disoccupazione
Verso il traguardo postindustriale
Se appena si considera che nella civiltà post industriale il ruolo della scienza della cultura della ricerca e conseguentemente l'influenza di quella che Daniel bel definisce la classe teoretica
Sono destinati a crescere
Si capisce che per l'avvenire della democrazia sarà cruciale la sua capacità di interagire con la dimensione culturale
Senza prefigurare scenari istituzionali costruiti in laboratorio
Ai quali la natura stessa delle cose storiche si ribellerà ebbe tuttavia il ruolo dell'immaginazione scientifica
Degli interrogativi metafisici dell'affinamento tecnologico dell'indagine storiografica
Del pensavo mento metodologico e del ripensamento epistemologico questo ruolo e destinato a rivelarsi topico nel mantenimento e rafforzamento di una rinnovata democrazia
Ciò significa tra l'altro che la democrazia dovrà attrezzarsi ad affrontare la sfida della qualità
Depurando sì di quegli eccessi uguali ettari e quantitativi
Che spesso l'anno zavorrata impedendole di librarsi verso l'alto
In pari tempo
Dovrà contenere riequilibrare la sfida tecnocratica
Che è sempre una tentazione è una distorsione inerente all'influenza della competenza
E che diviene tanto più inquietante quanto più si maschera con i panni della demagogia
Smentendo se stessa nelle sue premesse teoriche
Per meglio potersi imporre nella pratica potestà attiva
L'avvenire della democrazia e dunque al crocevia di molte contraddizioni
Antinomie e su gestioni alternative
Senza nulla togliere al pluralismo universitario
E storicamente vero che in Italia l'Università Statale ha svolto un grande ruolo di libertà
E può ancora svolgerlo
Se non diventa su Cuba di alcuna egemonia ideologica
Come taluni segni da un trentennio a questa parte fanno temere
Ma la questione della libertà culturale e più ampia della pure importante questione universitaria
Il cumulo di troppe circostanze prospettive
Dagli squilibri demografici planetari
Al nuovo disordine mondiale
Dagli integralismi religiosi agli enormi scompensi economici del mondo
La
Eppure nativo della libertà
Nessuna illusione delle città senza un immenso sforzo di consapevolezza prima
Di azione poi sarà difficile superare la prova
Se con l'Illuminismo l'impegno delle dell'intellettuale ha riguardato soprattutto la questione politica
Se con il positivismo e poi con il marxismo l'impegno dell'intellettuale si è altresì esteso alla questione sociale
Se in entrambi i casi tale impegno ha prodotto anche perversioni e degenerazioni conducendo fino a teorizzare la subordinazione organica dell'intellettuale alle esigenze del potere temporale
E così per tutte le pubblicate marxiste
Oggi appare chiaro per esperienza storico sociale
Che l'autonomia della cultura
Condizione indispensabile di sviluppo democratico
Ma quanto essa e possibile e quanto può bastare per garantire il recupero della vita democratica
Se vogliamo nutrire la speranza
Che si conferma la più nobilmente umana delle virtù teologali
Se intendiamo nutrirli la accettando le indicazioni del realismo
Unica strada per sormontare ostacoli e salite
Abbiamo il dovere di evitare l'ottimismo dell'ipocrisia grazie
Grazie senatore dura la parola all'avvocato Mauro Ferri presidente della Corte costituzionale
Signor Presidente della Repubblica
Onorevole presidente della Camera dei deputati
Autorità signori
Mi atterrò strettamente al tema affidatomi dal magnifico rettore che è quello dell'Ulster rare il contributo della Corte Costituzionale all'attuazione dell'articolo trentatré
Poiché la Corte nel corso della sua quarantennale attività è stata chiamata numerose volte a pronunciarsi con riferimento all'articolo trentatré della Costituzione
Un quadro esaustivo della sua giurisprudenza in materia non può essere contenuto nello spazio di un breve intervento
Mi limiterò pertanto ad accennare solo ad alcune delle decisioni più rilevanti occorre però prima una premessa
Deve dirsi che la giurisprudenza costituzionale sull'istruzione superiore
Ha dovuto fare i conti con una legislazione che fin dagli anni Settanta è stata la risposta talvolta estemporanea e contraddittoria alle trasformazioni profonde dell'università
Determinate soprattutto dall'ingente aumento della popolazione studentesca da un lato
E dall'altro dalle istanze del personale
Si è così pervenuti tra il mille novecentosettantatré al mille novecentottanta ed oltre da una parte al sempre maggior riconoscimento agli studenti del diritto di essere rappresentati negli organi di governo degli atenei
Dall'altra a dare progressivamente espongo e sistemazione a quanti di varie categorie avessero un qualche aggancio con l'istituzione
In particolare per quanto riguarda l'autonomia universitaria non dobbiamo dimenticare che il legislatore nel secondo dopoguerra
Si è dovuto fare carico del compito di colmare sia pure a passi lenti il forte divario
Tra la Carta costituzionale e la legislazione se è vero che fino all'entrata in vigore della legge di riforma del mille novecentottanta
L'università era ancora sostanzialmente regolata dall'ordinamento dei vecchi del mille novecentotrentatré
Certo che all'epoca in cui veniva elaborato dall'assemblea costituente l'articolo trentatré
La parola autonomia suonava più come retaggio di un'epoca lontana che come ipotesi realizzabile in concreto
Basti pensare che i regolamenti interni delle università venivano adottati o approvati dalle autorità centrali cosicché per l'emanazione di tali regolamenti autorità decidente rimaneva allo Stato
Venendo ora a una rapida rassegna delle pronunce più significative ricorderò innanzitutto tra quelle riguardanti il contenuto e i limiti della garanzia di cui al primo comma dell'articolo trentatré della Costituzione
La sentenza numero cinquantasette del mille novecentottantasei
Con cui la Corte ebbe modo di precisare da un lato che la Costituzione mira a garantire all'arte alla scienza di esteriori Inzaghi anzi senza subire orientamenti ed indirizzi imposti autoritativamente
Dall'altro che tale esteriorizzazione non può considerarsi tutelata fino al punto di pregiudicare altri interessi costituzionalmente garantiti
In ordine alla libertà di insegnamento la corte ebbe a sottolineare sentenza numero duecentoquaranta del settantaquattro
Come quella sia congiuntamente affermata nello stesso contesto in cui è sancita la libertà di arte e scienza
In un'altra decisione sentenza numero sedici dell'ottanta la corte preciso poi che l'articolo trentatré in materia di libertà di insegnamento enuncia solo un criterio ispiratore
Rimanendo estranea ai suoi obiettivi la determinazione dei modi e delle forme di tale libertà
Grande rilievo ebbe la sentenza numero centonovantacinque del mille novecentosettantadue
Che il riferimento a una nota vicenda che viene contrapposta all'Università Cattolica del Sacro Cuore a un docente che aveva mutato radicalmente le sue convinzioni filosofico religiose
Si pronunciò su una questione rimessa dal Consiglio di Stato in cui si dubitava della legittimità costituzionale dell'articolo trentotto del Concordato con la Santa Sede
Ha reso esecutivo con la legge ventisette maggio mille novecentoventinove numero ottocentodieci
Per contrasto oltre che con l'articolo sette anche con gli articoli trentatré e diciannove della Costituzione
Asseriva il giudice a quo
Che la libertà di insegnamento veniva ad essere subordinata predeterminate direttive confessionali
Imposte da un'autorità non statale
Stabilendosi nella norma impugnata
Che non solo le nomine dei professori dell'Università Cattolica ma anche la loro permanenza nelle funzioni
Debbono intendersi subordinate al nulla osta della Sacra Congregatio pro istituzione cattolica per sua natura irrevocabile
La Corte
Nel dichiarare non fondata la questione di costituzionalità affermò in primo luogo che a norma dell'articolo trentatré della carta
Nel concetto di libertà della scuola si deve ricomprendere anche l'università e in secondo luogo che non contrastava con il dettato costituzionale la creazione di università libere che ben possono essere confessionali
O comunque caratterizzate ideologicamente la libertà di insegnamento dei singoli docenti pienamente garantita nelle università statali
Incontra peraltro come precisava la corte nell'ordinamento delle università libere limiti che servono a realizzare nelle finalità e che certamente non violano la libertà individuale del docente in quanto questi comunque conserva integra la facoltà di proseguire altrove il suo insegnamento
Passando all'ultimo comma dell'articolo trentatré il quale ricomprendere università tra le istituzioni di alta cultura riconoscendo ad esse il diritto di darsi ordinamenti autonomi
La Corte ebbe modo di stabilire la sentenza numero quattordici del mille novecentottantatré
Che non si discostano dalla configurazione delineata dal costituente non solo la legge di riforma universitaria numero trecentottantadue del mille novecentottanta
Laddove al primo comma dell'articolo sessantatré si afferma che l'università è sede primaria della ricerca scientifica
Ma anche il testo unico delle leggi sull'istruzione superiore approvato con regio decreto trentuno agosto mille novecentotrentatré
Numero mille cinquecentonovantadue il quale al primo comma dell'articolo uno proclama che l'istruzione superiore a per il fine di promuovere il progresso della scienza
E di fornire la cultura scientifica necessaria per l'esercizio degli uffici e delle professioni
Ne deriva precisò la corte in questa importante pronuncia
Che non basta perché è una scuola attinga di livello universitario che vi siano impartiti sia pure da professori universitari insegnamenti a fini professionali
Ma occorre che vi venga svolta anche la ricerca scientifica
Due sono insomma secondo la Corte gli inscindibili compiti istituzionali dell'università l'attività didattica e l'attività scientifica
Da dove venga esercitata soltanto quest'ultima si può avere una istituzione di alta cultura è il caso del Consiglio nazionale delle ricerche
E laddove venga esercitata esclusivamente attività didattica non sia università
Si lega in qualche modo a questa decisione
Quella numero centonovantuno del mille novecentonovantuno
Che ha fermato la differenza netta che esiste tra la materia dell'addestramento e formazione professionale e l'attività formativa che si svolge nell'ambito delle università
E si conclude con il rilascio di uno specifico titolo universitario suscettibile di legittimare l'accesso a determinate aree professionali
Mentre infatti la prima si inquadra nella tutela del lavoro e trova la sua base costituzionale dell'articolo trentacinque della Costituzione dove si affida alla Repubblica il compito di curare la formazione l'elevazione professionale dei lavoratori
La seconda va ricondotta invece all'attività di formazione culturale e scientifica
Che viene realizzata nell'ambito dell'istruzione superiore e che le università attuano ai sensi dell'ultimo comma dell'articolo trentatré in condizioni di autonomia nei limiti delle leggi dello Stato
In altra decisione sentenza quattrocentosettantanove dell'ottantotto
Tornando sulla distinzione tra accademie istituti di istruzione universitaria distinzione basata non solo sulla origine ma anche sulle peculiari finalità che esse hanno nell'ambito della promozione della ricerca scientifica conferimenti di premi borse di studio eccetera
Nonché sui particolari criteri di selezione dei propri membri
Sì e pure sottolineato come tale distinzione trovi riscontro nell'ordinamento dell'Amministrazione statale che attribuisce le accademie alla competenza del ministero per i Beni culturali
E gli istituti di istruzione universitaria a quelle del ministero per l'università e la ricerca scientifica
In tema di autonomia universitaria la Corte costituzionale aveva avuto occasione di pronunciarsi una prima volta negli anni Sessanta a proposito di una legge approvata dall'Assemblea regionale siciliana con cui era stato istituito un centro di puericultura presso la facoltà di
Medicina e Chirurgia delle università di Palermo
Decidendo sulla questione sentenza cinquantuno del sessantasei la Corte affermò che la regione siciliana era tenuta al rispetto dell'autonomia universitaria
In quanto le attribuzioni riconosciuti dalla Regione dallo statuto speciale in materia di istruzione universitaria vanno esercitate entro i limiti dei principi agli interessi generali cui si informa la legislazione dello Stato
E poiché da un lato il diritto delle università di darsi ordinamenti autonomi era disciplinato dal testo unico sulla istituzione superiore del trentatré secondo poi le norme degli statuti delle università dovevano essere predisposte dagli organi universitari anziché inserite di ufficio dal Governo dai ministri competenti
Dall'altro l'articolo diciotto dello stesso testo unico rimetteva gli statuti universitari la determinazione delle facoltà scuole corsi e seminari delle singole unità ita autonomamente possono istituire in aggiunta a quelle universitarie la Corte dichiarò la illegittimità costituzionale della legge regionale istitutiva del centro di puericultura
è il caso di aggiungere al riguardo che questa pronuncia pure essendo stata superata dallo ius superveniens che prevede un iter di formazione degli Statuti universitari diverso da e poi l'ho proposto dal Testo Unico del trentatré continua ad esplicare i suoi effetti in quanto stabilisce che l'autonomia universitaria non può essere limitata dagli atti legislativi regionali
Tra le più importanti decisioni della corte attinenti al tema dell'autonomia universitaria si segnala poi quella numero Milazzo diciassette dell'ottantotto
Che definisce autonomia come il diritto di ogni singola università di governarsi liberamente attraverso i suoi organi e soprattutto attraverso il corpo dei docenti nelle sue varie articolazioni
Ma tale autonomia da intendersi come diritto di autodeterminazione del potere accademico e delimitata dalle leggi dello Stato secondo la esplicita formulazione dell'ultimo comma dell'articolo vinta tre che non garantisce alle università un'autonomia piena ed assoluta bensì sulla base di un suo apprezzamento discrezionale un'autonomia che lo Stato può accordare in termini più o meno larghi
Nella stessa sentenza si precisava poiché l'autonomia universitaria intesa nel suo vari atteggiarsi come autonomia normativa didattica scientifica amministrativa finanziaria e contabile
Viene a porsi in diretta correlazione funzionale con la libertà di ricerca e di insegnamento valore che non può non contrassegnare al massimo livello l'attività delle istituzioni di alta cultura
Ma ciò tuttavia non significa che la libertà di ricerca e di insegnamento del docente universitario si identifichi con l'autonomia dell'istituzione cui egli appartiene poiché l'autonomia unire l'Italia si esprime non solo nel tutelare l'autodeterminazione dei docenti ma anche nel demandare agli organi accademici l'ordinamento della istituzione la conduzione della stessa
In questa decisione la Corte sollecitata in relazione alla irregolarità dell'iter sfociato nell'istituzione dell'Università di Verona dove esistevano veri e propri corsi paralleli raddoppiati rispetto a quelli svolti presso l'Università di Padova aveva ritenuto che non era stato ingiustificatamente disposto il passaggio del personale docente di ruolo dall'una all'l'altra università prescindendo dal consenso degli interessati e pertanto la disposizione impugnata aveva dettato una disciplina ragionevole non lesiva dell'autonomia universitaria
La Corte ha avuto altre occasioni di pronunciarsi in riferimento all'articolo trentatré ogni volta che è stata investita di questioni concernenti personale gli obblighi e i compiti dei docenti le scuole di specializzazione i tecnici laureati contrattisti e gli assegnisti
In due importanti decisioni sentenza centoquarantacinque dell'ottantacinque trecentosettantasei dell'ottantotto
A proposito della distinzione tra il regime di tempo pieno e di tempo definito la corte ha avuto modo di auspicare che la riforma universitaria possa avere nella ulteriore fase di attuazione
I necessari ed opportuni miglioramenti anche sotto l'aspetto economico in modo che la vocazione esclusiva degli studiosi alla ricerca all'insegnamento sia sostenuta con un'adeguata retribuzione
Con la prima di queste due pronunce della Corte ha dichiarato non fondata la questione di legittimità costituzionale delle norme che escludono dalle funzioni di preside i docenti universitari a tempo definito
Ha un'ampia riflessione sul rapporto tra università e società civile ha fornito l'occasione una sentenza numero novecentonovanta dell'ottantotto
Con cui è stata dichiarata non fondata la questione di costituzionalità del controllo di straordinariato dei professori di prima fascia provenienti dal ruolo degli associati conferma
Escluso ogni fondamento normativo all'asserita unicità del ruolo dei docenti universitari
La sentenza ha precisato che mentre nei rapporti ad extra verso la collettività studentesca la funzione docente prescinde dalla diversità di status e assume una configurazione unitaria della organizzazione ad intere l'istituzione si struttura in compiti e responsabilità
Cui corrisponde la differenziazione delle figure del personale accademico e proprio per questo la normativa concorsuale prevede per i professori dice con la fascia l'accertamento dell'idoneità scientifica e didattica mentre per quelli di prima fascia presuppone l'accertamento della piena maturità scientifica
è stato giustamente notato che l'approccio metodologico seguito nella motivazione di questa importante pronuncia ovvero la distinzione era profili a Dexter ai profili ad Intra
Merita di essere tenuto presente dal legislatore al quale spetta di individuare di volta in volta i diversi itinerari da percorrere per trovare le soluzioni più appropriate per le diverse problematica che presentano le varie funzioni didattica e ricerca rapporti con la realtà sociale svolte dall'università
Ma comunque resta imprescindibile la realizzazione di una maggiore autonomia delle università nei limiti segnati dal costituente nell'ultimo com'a dell'articolo trentatré sì da consentire un'effettiva flessibilità dell'istituzione universitaria dello svolgimento delle proprie funzioni grazie
Grazie signor presidente Dora la parola all'onorevole professor Luciano Violante presidente della Camera dei deputati
Signor presidente della Repubblica signor rettore signore e signori l'Italia ha bisogno di completare il proprio processo di modernizzazione per garantire ai cittadini una qualità di servizi ed infrastrutture che sia added data al livello raggiunto da altri Paesi europei in questo processo di modernizzazione l'università deve avere un ruolo più attivo rispetto al passato
E necessario integrare meglio gli studi universitari nella realtà culturale e produttiva del Paese l'insufficienza di canali di comunicazione tra università impresa tra università e pubblica ministro azione tra università ed enti locali tra università e Parlamento impedisce all'università di mettere i risultati spesso altissimi delle proprie ricerche a servizio delle altre istituzioni non consente a queste ultime si rivolge all'università le richieste di approfondimento e di studio che sono funzionali alla soluzione di problemi concreti
Questa difficoltà di dialogo a costi elevati
Impedisce agli operatori pubblici e privati di avvalersi del livello più avanzato della ricerca scientifica priva in molti casi la loro azione dell'indispensabile sostegno della conoscenza delle soluzioni più avanzate
Non consente ad imprenditori e pubblici amministratori di essere all'avanguardia nella sperimentazioni soluzioni innovative li rende meno competitivi sul mercato internazionale
Priva della buona azione scientifica ad analisi teorica del prezioso apporto che deriva dall'inserimento della ricerca nel contesto di corruzione istituzionale produttiva e culturale della società
Questa mancanza di sinergia infine determina rallentamenti nella costruzione di un tessuto connettivo nazionale fondato sulla capacità di pensare di produrre di guardare strategicamente al futuro di comportarsi come classe dirigente del Paese
Qui c'è una questione nodale nelle università si deve formare la classe dirigente ma questa classe dirigente non può formarsi se non c'è sinergia tra università il resto del Paese attivo quello che pensa lavora che produce per raggiungere questo obiettivo gli atenei devono essere aiutati a dotarsi di strutture amministrative e tecniche più efficienti e devono essere più razionalmente collocati sul territorio nazionale
L'attuale distribuzione geografica rivela situazioni di disparità tra le diverse zone del Paese su sessantuno università diciotto si trovano assunte quarantatré al centro nord
L'Università del centro nord hanno una forza di attrazione tra popolazione sul studentesca molto più accentuata rispetto all'università del sud
La disparità geografica non ha solo conseguenze sfavorevoli sullo sviluppo di queste regioni incide in modo negativo sulla effettiva tutela del diritto allo studio giacché comporta per gli studenti fuori sede un pesante aggravio di costi e di sacrifici
Ma il problema della qualità dei servizi non tocca soltanto le regioni del Sud e avvertito in tutti i tutto il Paese
In una democrazia moderna l'università deve essere in grado di assicurare agli studenti condizioni organizzativi ottimali che sono presupposto indispensabile per una pronti mentre apprendimento che d'una elaborazione proficua di insegnamenti impartiti
Abbiamo temi di dimensioni troppo anche nei quali lo studente rischia di sentirsi smarrito e disorientati
Le facoltà sono spesso congestionate con corsi sovraffollati che impediscono rapporto diretto immediato tra docenti e studenti quello che vorrebbero i migliori docenti ed i migliori studenti
Per superare queste difficoltà è necessario affrontare anzitutto il problema dell'accesso
Negli ultimi decenni si è consolidato una tendenza qui denunciata Giada prima di me a concepire l'apertura indiscriminata all'università come forma di democratizzazione della cultura
I tentativi di porre limiti all'ingresso sono stati interpretati come volontà di condurre l'università ad una dimensione elitaria del sapere
La questione certamente delicata le soluzioni possono essere diverse ciò che in ogni caso dobbiamo impedire e che l'università diventa uno sbocco scontato e automatico che talvolta per tanti giovani che talvolta compiono la scelta di studi universitari del tutto ignari dell'impegno che ciò richiede della congruenza della propria scelta rispetto gli sbocchi lavorativi della rispondenza della scelta stessa alla formazione di base posseduto
Le dobbiamo far crescere il numero dei nostri laureati Italia al diciassettesimo posto nella trattoria che riporta le percentuali delle persone che raggiungono laurea in rapporto alla popolazione in età corrispondente contro il ventisette per cento del Giappone il venticinque sedi Stati Uniti venticinque quattro il Canada Italia una percentuale pari a sette virgola sette per cento ma non basta agire sulla quantità
Servono collegamenti tra istruzione secondaria e università che siano in grado di orientare e guidare i giovani sulla scelta del proprio percorso formativo
Che consentono di indicare le prospettive concrete di lavoro cui ciascuna scelta conducente che mettano i giovani nelle condizioni di conciliare le proprie aspirazioni inclinazioni con la reale prospettiva di trovare una occupazione
Secondo le indagini Istat effettuata nel mille novecentonovantacinque rispetto un campione di studenti laureati nel mille novecentonovantadue soltanto il ventotto e cinque per cento e dorati le Cid
Infine regioni meridionali trovò un lavoro stabile il ventiquattro virgola uno per cento ha trovato un lavoro precario l'occasionale mentre il quarantasette virgola cinque per cento non lavoro
Lo sviluppo di una seria attività di orientamento costituirebbe di per sé un forte elemento di razionalizzazione che renderebbe meno drammatico molti casi la selezione dell'accesso non ci si può fidare di chi promette demagogicamente tutto a tutti per cui non garantire nulla a nessuno
C'è un rapporto strettissimo tra risorse e servizi e c'è l'esigenza di un uso ottimale ed equo delle risorse
Altrimenti l'università non consentirebbe di prepararsi chi vuole farro farlo e nella vita sarebbero premiati solo coloro che hanno le spalle solide realtà familiari che li sostenga
Ciò che nessun caso può essere sacrificato e diritto delle ragazze e dei ragazzi capaci e meritevoli di raggiungere i gradi più alti degli studi anche qualora siano privi dei mezzi economici per farvi fronte
Questo fondamentale principio dettato dall'articolo trentatré della nostra Costituzione contiene la chiave giusta per affrontare il problema dell'accesso all'università
Che non è quello dell'apertura indiscriminata ma è quello della garanzia di uguale opportunità di partenza per tutti i giovani qualunque sia la loro condizione economica e sociale
Assicurato questo incomprimibili diritto è giusto che l'università d'operi poi se di strumenti di verifica e di esame per garantire la competenza premiando l'impegno e il merito impegno a merito devono anche essere i criteri guida nella formazione di un corpo docente altamente selezionato il meccanismo attuale che cerca di docenti che per molti versi non sufficientemente adeguato
La definizione di uno la disciplina in materia di reclutamento dei professori universitari e problema ancora aperto così come aperto il problema dei rapporti tra insegnamento e l'attività professionali private nonché problema d'aggiornamento scientifico permanente per tutti i docenti
Quale che sia la soluzione concreta che verrà adottata
La riforma dovrà assicurare metodi di selezione trasparenti che tengono conto di quanta mente della formazione di latitudine di aspiranti e quale si deve chiede non solo l'elevato livello di competenza ma anche una capacità didattica specifica un'attenzione particolare alle tecniche della trasmissione per l'apprendimento del sapere
Occorre poi porre attenzione al problema della verifica della qualità del lavoro vanno respinte naturalmente tutte le forme di controllo dall'alto sull'attività dei docenti
Ma si deve riflettere sull'opportunità di creare un sistema aperto e flessibile che sappia riconoscere e premiare coloro che mantengono elevato il proprio livello di giovamento di produzione scientifica tutto questo è fondamentale per assicurare gli studenti una formazione più moderno l'università deve insegnare a conoscere criticamente i problemi concreti che intorno determinate discipline teoriche si sviluppano deve evitare che la conoscenza di diverse materie si acquisita degli studenti come fine a se stessa
Occorre proiettare trasmissione del sapere nell'orizzonte lavorativo e do professionale in cui andranno tra gli studenti rendendoli consapevoli già nella fase di apprendimento dei complessi risvolti applichi applicativi di singoli insegnamenti
In modo che l'università quindi deve entrare nel mondo del lavoro e viceversa dobbiamo favorire con ogni sforzo questo scambio perché esso può consentire di moltiplicare i punti di incontro tra domanda e offerta di lavoro con grande vantaggio per l'occupazione
Una formazione maggiormente orientata all'inserimento professionale consentirebbe inoltre o reati d'utilizzare medio proprio su titolo di studio una recente cerca rivela che solo il trenta virgola uno per cento laureati giudica adeguato alla preparazione ricevuta ai fini del del dell'inserimento lavorativo
Esiste quindi tra formazione offerta alle università e formazione richiesta dal mercato del lavoro uno scarto che dobbiamo cercare di colmare
C'è infine un aspetto che riguarda la formazione dello studente come cittadino i nostri atenei non possono essere soltanto sedi di ricerca e trasmissione del sapere
Occorre che l'arricchimento del patrimonio di conoscenza e la creazione di liberi di competenza SP prelevati siano messe a servizio di valori fondamentali sui quali poggia la nostra convivenza civile
Non sono pochi purtroppo i casi di ottimi professionisti muniti di indiscutibile capacità e preparazione che per la mancanza di valori civili hanno messo la conoscenza a servizio di grandi organizzazioni criminali
Non basta quindi trasmettere sapere formare competenze occorre dare agli studenti un orizzonte di valori di principi che consenta loro di avere piena coscienza del ruolo professionale che andranno ad assumere all'interno della società
Occorre renderli consapevoli da realtà istituzionale sociale produttiva nella quale andranno ad operare in alcuni ordinamenti stranieri in particolare in Gran Bretagna si sperimenta da alcuni anni nelle università l'insegnamento dell'educazione civica commette materia tra le sale che viene impartita in aggiunta alle normali materie d'insegnamento e che vuole garantire ai giovani laureati la conoscenza dei diritti di cittadinanza
Degli istituti fondamentali della democrazia dei principali problemi sociali politici istituzionali del Paese
Se anche noi offrì Simo questo quadro di riferimento ai nostri studenti potremmo consentire loro di dare il proprio pentimento significato che non sia soltanto quello della pura accumulazione di sapere esiste oggi una spiccata tendenza la specializzazione che rischia di creare una condizione di frammentazione tra conoscenza e di smaltimento delle visione complessiva dei problemi
Noi dobbiamo invece mettere i giovani nella condizione il subire un senso ha proprio sforzo di approfondimento dobbiamo insegnare loro a riportare il proprio bagaglio di conoscenze specifiche sul piano pianto di problemi dello sviluppo della società
In questo modo l'università può diventare il luogo in cui la conoscenza si dedica ai valori motore quindi l'università non solo di modernizzazione ma anche di crescita morale e civili
Io ringrazio particolarmente signor presidente hanno contribuito con il loro interventi arrendere non solo interessante questa riunione ma impegnativa
Di muoversi cioè nel senso di avvicinare sempre più l'università e i problemi sociale economici ma anche civili dei paesi
Un impegno per il legislatore di intervenire nel senso di una sempre maggiore autonomia dell'università con impegno degli uscenti del personale
Ringrazio per la loro attività
I sempre meglio garantire agli studenti e ai professori condizioni di vivibilità e di lavoro migliori grazie