"In cosa crede chi non crede? Un dialogo su etica e fede tra il cardinale e lo scrittore" presentazione del libro di Umberto Eco e Carlo Maria Martini organizzata dalla Fondazione "Amici di Liberal" presso la Comunita' di Sant'Egidio

Buona sera sono Ferdinando Adornato la tavola rotonda verrà condotta da Massimo De Angelis che dei capi redattori della rivista Liberal Rio
Volevo solo
Trenta secondi rubare al al dibattito di questo pomeriggio
Per ringraziare a nome della rivista della fondazione Amici di Liberal innanzitutto
La Comunità di Sant'Egidio che ci ha ospitato
Con tanto calore
Realtà con compartecipazione
E ringraziare i nostri autorevoli
Ospiti
Cardinal pare
Andrea Riccardi
Presidente della Camera Luciano Violante che arriverà a minuti
E anche Gianni Vattimo a maggior ragione perché sta in un letto con l'influenza
Non è ancora le tecnologie non ci consentono di superare questi handicap anche perché
Diciamo non non è facile parlare con l'influenza neanche con la telematica
Questo libro è uno dei primi due libri
Che abbiamo cominciato editare e la raccolta di un anno di dialoghi tra un grande scrittore Umberto Eco è un
Rilevantissimo esponente della chiesa italiana
Ed è però in realtà un po'un simbolo di parte del nostro lavoro come riviste come fondazione di una parte importante alla quale noi assegnamo perlomeno una grande importanza che sono i temi dell'etica e i temi della fede
E a me sembra che in questa particolare congiuntura della storia del mondo
E nella storia del Paese questi due temi
Il primo rilevante perché crede
Il secondo rilevante per tutti
Trovino una particolare congiunzione
Perché la crisi
I mutamenti
I mutamenti che la crisi produce le crisi che i mutamenti producono nel loro intrecciarsi dialettico stanno portando a galla della coscienza umana
Domande radicali sul senso della vita sul perché si vive
Sul perché si lavora
Sul perché corriamo e ci affatichiamo nella gara della vita
Su dove andrà questa umanità e quindi dove andremo noi
Come coscienze singole appartenenti a questa umanità
E a noi sembra che il bisogno religioso
E d'altro canto la necessità di soluzioni etiche ai problemi
Comincino a incrociarsi come esigenze che si vive insieme cattolici e laici
E che ci sia bisogno di trovare risposte comuni oltre gli steccati e le differenze le barricate di un tempo
In fondo la domanda in cosa crede chi non crede
A questo senza quali sono i valori che debbono presiedere anche se non si crede
E i simboli di questi valori che devono presiedere a una vita che non può fare a meno di essi perché cadute le ideologie
Non possiamo far cadere anche le idee
Perché senza idee senza idee di relazione reciproca non si può
Vivere
Ed ecco allora che quello che noi proponiamo le nostre ricerche la rivista nella Fondazione in questi incontri perché iniziamo e che da una parte il laicismo abbandoni
Quella disperata Fassina sui valori
Che ormai lo ha reso arido e incapace di parlare
Alle grandi masse degli uomini e delle donne di questo pianeta
E forse si consuma una parabola cominciata duecento anni fa con le grandi rivoluzioni ad ogni modo oggi la parola laico o laicismo personalmente faccio fatica a capire cosa vuol dire
In termini di indicazioni sulla vita
E dall'altra parte del mondo religioso in particolare il mondo cattolico sappia superare soprattutto in Italia una certa ritrosia alla contaminazione
Incontrare
Anche mondi diversi è un mondo quello cattolico italiano che ha vissuto dall'inizio della storia aria diversi processi di diciamo autoreferenzialità
Perché oggi c'è bisogno di una riscoperta comune dell'etica pubblica in Italia un Paese dove l'etica è stata devastata messa sotto i piedi
E noi non possiamo non avere come punto di riferimento per costruire questa nuova etica pubblica
Che la tradizione cristiana e cattolica di questo Paese
Perché letti che pubbliche soprattutto non si inventano a tavolino
E la storia di questo Paese è la storia di un Paese cattolico
Se il mondo cattolico e quel che resta di attivo del mondo laico
Riescono a cominciare insieme questo percorso nuovo
Che richiederà molti anni forse decenni ma se hanno voglia davvero di cominciare questo percorso nuovo io credo che il ventunesimo secolo
Potrà davvero vedere
La riscossa
Delle due grandi culture umiliate nell'Europa continentale dal Novecento
Il liberalismo e l'umanesimo cristiano
Nostra convinzione che solo da un nuovo patto tra il liberalismo e l'umanesimo cristiano
Appunto le due culture neglette nell'Europa continentale in questo secolo
Possa assicurarsi il procedere di una costruzione ordinata e non disordinate
Dell'ordine mondiale europeo italiano che non è necessariamente dobbiamo costruire queste e la cornice la cornice nella quale abbiamo inserito il nostro lavoro e questo dibattito questa è la cornice che offriamo ai nostri ospiti che ringraziamo ancora
Per cominciare
Sapendo ripeto che la parola religioso la parola spirituale la parola valori la parola etica cominciano a far parte di un unico percorso rispetto ai mutamenti mondiali che noi per primi anche chi non crede
Non è il nostro caso ma per chi non crede
Non possono che testimoniare di un nuovo avvento un nuovo avvento laico e cattolico sul terreno liberale grazie
Allora siamo pronti per iniziare la la nostra discussione
Volevo solo introducendo la introducendo la porre quelli che mi sembra siano alcuni quesiti essenziali che emergono dal libro
Che ovviamente non sono gli unici e non è detto quelli che che siano quelli più meritevoli di risposta
Innanzitutto ecco una questione che mi è sembrata rilevante che il cardinal Martini a un certo punto di una delle sue lettere dice se non c'è accordo sui principi ultimi fra credenti e non credenti prima o poi emergono delle divergenze e si domanda
Si tratta
C'è un po'di
Possiamo
Come
Se possiamo cominciare perché siamo
Grazie
Diceva appunto un luogo una questione che lo stesso cardinal Martini lascia con un interrogativo rispetto a questi accordi diciamo
Sulle su cose di fatto e però divergenza di fondo si tratta
Di procedere sui punti su cui si è d'accordo non si tratta forse di andare a illuminare le divergenze anche per vedere se queste divergenze in fondo divergenze non sono ecco sui mi pare un un punto importante soprattutto riguardante il metodo i temi e che possono esser messi in discussione in questa fase appunto storica e culturale fra credenti e non credenti tra cattolici e non cattolici a croce
Una novità probabilmente da questo punto di vista la seconda questione che su cui volevo attirare l'attenzione quella che mi pare rinvia a una doppia come dire doppia domanda anch'di tipo antropologico di natura antropologica
E cioè è evidente che un dialogo come quello quindi tra Martini Echos si svolge in un'epoca diciamo di dispiegata soggettività
Mi spiego se si pensasse che l'uomo è per sua natura naturalmente buone che quindi comportandosi secondo natura diciamo in fondo
Si comporta secondo un ordine secondo il bene ecco probabilmente molti quesiti del tipo di quelli emerga il libro non sorgerebbero purtroppo tanti eventi di questo secolo e anche di questi anni del nostro tempo ci dimostrano e che così non è ecco allora
Come questa consapevolezze questa dispiegata soggettività appesa in una un dialogo come quello tra credenti e non credenti e ancora il la questione che ma posto tempo fa per Massa
Del fatto che la nostre società sono società che come consumano senza riprodurre adeguatamente la natura o si consumano senza riprodurre adeguatamente valori ecco allora come affrontare
La questione della erosione dei valori che conta consumate consuma ogni forma di tradizione perché poi tradizione valori sono due termini che a lungo hanno proceduto insieme che oggi invece si trovano in con una posizione di rapporto più più complicato più controverso
Infine e concludo prima di passare i nostri interlocutori lo richiamava già tornato
Un tipo di discussione come questa è evidente che non poche collocarsi nella nella concreta vicenda italiana di oggi in cui indubbiamente la crisi delle istituzioni delle strutture statali rimanda inevitabilmente ecco ma come riflesso ma direi anche come fonte una riflessione sui valori
Vecchi e sui valori nuova vecchi informavano il vecchio ordinamento e sui valori nuovi che possono informa il nuovo e sul confronto che anche qui tra tutti noi a da svolgersi su su questo tema qui ecco ponendo questi quesiti do subito la parola il cardinale Paul Poupard per il primo intervento
Grazie
E inizio dunque questo dialogo sul dialogo
Presentando questo
Piccolo libro
Magica non del contenuto
In cosa crede chi non crede e che è un libro che si applicano un carteggio tra Carlo Maria Martini e Umberto Eco
Come il primo intervento ai brevemente
Partecipa la mia letto a chi questo libro
Umberto Eco
E Carlo Maria Martini
Secondo l'espressione di ecco è uno scambio di riflessioni fa uomini liberty
Ad onor del vero di RAI chiaramente un dibattito in grande stile nobile disquisito a cortesia
Chi Perrone
Ricorda il galattico rinascimentale Noemi o l'elegante in musica di Monteverdi
In questo faccio secondo millennio e ecco
Affronta il tema dell'Apocalisse
Ed è la fine dei tempi
E constatava che questo pensiero
E oggi più tipico del mondo laico che di quello cristiano
In tale situazione domanda ecco esiste una speranza un senso di responsabilità che possa essere comune a credenti e hanno credenti Martini risponde questa speranza deve esistere in qualche modo
In pratica perché si vedono credenti non credenti vivere il presente dandogli il senso e impegnandosi con responsabilità egli importante continua
E di riflettere sulle aggiorni e questo mi pare e la
L'interesse piano nel molto grande di questo libro è che essa esito ma perché non soltanto sia fanno scambia di opinione ma Sunset perché allora riflettere sulle ragioni dalla speranza che tuttora esistente età alle il nove allora double studioso dice guarda chi no era questione di nomine no
Che ha la sua importanza perché porta a cercare il fondamento sempre Toma la Pavana il fondamento diciamo allora i coloni a credenti e non credenti ma a questo punto Carlo Maria Martini non va oltre il riguardo alle magie ogni dalla speranza dunque si consegue iniziano
Nella seconda lettera e come apre il tema concernente il momento dell'inizio della vita umana
E a Martini pone una domanda molto precisa commessi pone oggi il teologo di fronte al creazionismo classico
Secondo cui l'anima viene immessa direttamente da Dio è un dato momento della gestazione questione connessa evidentemente quando l'aborto
Martini risponde
Oggi si conosce meglio
Sotto inteso che al tempo di San Tommaso che riconosceva questa corrispondenza si conosce meglio il dinamismo dello sviluppo umano che la chiarezza delle sue determinazioni genetiche
A partire dal concepimento nasce infatti un essere nuovo cioè il diverso dai due elementi che volendo si lo mando formato questo essere diverso chiamato per nome evocativo stesso
E degno fin dall'inizio di un grande rispetto oggetto come e di un grande e personale amore questo qualcuno agisce accudito svolto tale metafora anzi leggi NAS dice laicamente quanto economie questo volto a credenti e non crede
La discussione si prosegue sul tema dell'uomo e della donna nella Chiesa
Avete intuito l'opportunità o meno del sacerdozio femminile
Lui come Umberto Eco per me
Si mostra di un'arguzia soccombente
Citando passi dell'Antico Testamento e soprattutto con un'abilità consumata San Tommaso d'Aquino mandando piacevolissima la lettura di questa lettera
Martini poco esperto insacca scrittura
Preferisce andare sul terreno del principio fondamentale della teologia cristiana dalla prassi Dalla Chiesa che secondo me è alla pagina cinquantasette
Fare il lettore partecipe ed è una cosa molto importante la teologia non è la scienza dei possibili
O di ciò che sarebbe potuto accadere se essa non può che partire dai dati positivi e storici dalla rivelazione e cercare di capirli
Dunque dal punto di vista delle ammende ottica questo è una riflessione perché da di una Fischer RAI Saccà Starlette
Il Carlo maglia Martini
Non si tratta di cercare ragioni Attilio Moreni ma di accettare che dicevo sì comunicato in un certo modo in una certa storia e che questa storia ma la sua singolarità ancora oggi si determina
Si può dire per CIO che questi argomenti che appena evocato trattati in maniera così cortese lo ripeto Igia logica da Umberto Eco e Carlo Maria Martini non sono che il proprio
All'interno del dibattito di questo libro e che il dibattito sul fondamento dell'etica
Dibattito aperto da Martini che infatti invertendo i ruoli e ironiche su questo tema rivolge le seguenti domande all'autore de il nome della rosa
Come posso arrivare dice Martini
Prescindendo dall'appello a un assoluto per una questione molto precisa
Come posso prescindendo dall'appello in assoluto arrivare a dire che certe azioni non le posso compiere in nessun modo
A nessun costo
E che altri si devono compiere costi quel che costi c'è appena ci sono le leggi ma in virtù di che cosa possano obbligare ha che ha costo della città questo che la questione fondamentale di questo dibattito problema cucinare
E c'era il problema fondamentale di civiltà
Poiché senza un fondamento etico assoluto come potrebbe esistere una vera civiltà un'autentica cultura una società veramente umana
E Gia mi piace sottolinearlo e questo emerso di un'indagine che avevamo fatto l'allora segretariato per i non credenti negli anni ottanta sulla morale cristiana nel mondo e all'epoca avevo fatto questa domanda e possibile a lungo termine
Quel sistema etico secolare Sannazaro incenerimento ad un principio trascendente si può fondare in altre parole l'obbligo morale Sanza attivo questo ed amante il cuore del nostro dibattito
Allora a questo punto e da pari importanza del tema il dibattito si allarga perché infatti non è soltanto ecco a rispondere a Martini va anche Emanuele Severino ma non glielo Scarampo Rove genio Scalfari Indro Montanelli e Claudio Martelli
Devo riconoscere permette questo è stata la mia lettura che qui Icaro e condurrà un po'fatica non riesce interni ad esprimersi collassi qua consueta limpidezza
In sostanza sarebbe per e con l'altro ha condizionato gli ha determinato il milione gira i locali sono pienamente d'accordo ma se l'altro è mortale e fuga scene come me
Come può essere un fondamento assoluto delle mie opzioni etiche per me è un vero problema
E mi pare che coste esso ne sia consapevole e Alomar ricorre a Spinosa
E alla si pagavano invece unica sostanza accorsi mica in cui un giorno sapremo riassorbiti di una citazione
E da qui altra citazione emerge una visione dall'attore avanza e della benevolenza proprio perché all'equilibrio e all'armonia dell'unica sostanza siamo tutti interessati
Non so se ha voglia di basta con il fondamento assoluto della responsabilità etica a me consesso semplicemente Gino
Poi viene il pensiero di Emanuele Severino lo devo ai direi piuttosto in latino una demo spazzino Honda
Che è il fondamento assoluto dell'etica possa esistere ancora oggi
Contro questo presupposto per la Chiesa e dell'intera tradizione occidentale muore la filosofia contemporanea e li vediamo apparire un nuovo concetto
Che peraltro possono attraverso Avis via Palizzi richiede consapevoli della propria forza invincibile
Siamo dunque mi pare davanti all'assessore Lucisano azione del pensiero contemporaneo
Della sede dominante che secondo sedere in si coglie escono la sua posizione sta alla base dell'intera storia dell'Occidente la fede nel divenire delle serre
E questa fede ci dice
Siamo alla pagina ottantasette che non può esistere alcuna verità diversa dal definire ossia dal avvolgimento stesso di limiti e Rita e arriviamo alla conclusione se la morte della verità e del di Hughes
Della tradizione occidentale inevitabile nove anche la morte di ogni fondazione assoluta dell'etica pagina ottantotto
Essendo io non se la prende solo per Martini e con la sua pretesa di un vero operaio assoluto ma quale ma anche con ecco greco di essere ancora molto lontano dell'essenza profonda del pensiero contemporaneo
Allora ciascuno alla sua idea dell'essenza del pensiero contemporaneo alla milioni confesso
E che ho visto oggi a tanti pensieri contemporanei rivelarsi fatali all'umanità ed essere sepolti Piersanti che fai un po'fatica a citarmi per so fare qui fondamento assoluto alla miglia fitta
Non quattro lo otterrà il contributo di Manlio Sgalambro o perché il suo titolo dice già tutto il bene non può fondarsi su quindi io ogni citato
Allora confessò che
Da quanti gli anni che ho faticato a preparare un dizionario delle religioni ho trovato questa concezione del G undici mila piuttosto attraverso gli articoli diciassette stelle sugli anca e la religione
Tolte Kachroud mente assetata di sangue ma mi pare di siamo a d'Lilla Rio nessun M
Del Dio di Gesù Cristo morto sulla croce
Alleghiamo un altro contributo del tutto differente dalla mancanza di fede con ingiustizia
E dunque sia piccoli o se il suo invito il contributo di Indro Montanelli per appaiono siamo Dante aggravanti distanza del precedente
E lui si chiede come titolare un senso alla mia vita Sepe a chiudere gli occhi Stanzani ha saputo da dove il manico dove vado che cosa sono venuto a fare qui tanto valeva non altri
Mi pare leggendo ecco questo contributo molto bello meglio mi trovo vero
No
Antonio Maggio nel mio Pascali tinello Sciascia passiti non fetish altrove
Tu una miscela che vestisse mica fessi CIA trovati
Insomma
Passo archeologico Martelli noto questa bellissima frase che ho colto una pagina centoventuno prigione a favore a un pregiudizio a una superstizioni appurò paterni
Il canale dei più giocato duro avvolgente umanesimo Foggiato dall'uomo e grottesco fu lasciamo il grottesco furono e torniamo in Cina e dunque ha l'ultima parola che è quella di Carlo ma figlia Martini
Che risponde molto brevemente infatti una risposta puntuale articolata non sarebbe stata possibile nel quadro di questa piccola pubblicazione allora Martini osserva che in alcuni interventi l'esperienza morale e Fischer Rita fondamentalmente alla gita costose e ha e ha l'istinto
E Mazzini ci fanno tardi
Ma commenta
Samba impossibile individua in Antigone una nuova reso scelti dall'istinto di sopravvivenza dall'hash Pecci
Altri io siamo a Martini pranzando a Severino tendono assiduo analitica ritenendo che la transizione la Collotti dall'atto dalla tecnica pilotata dalla volante anzi Potenza
Ma l'etica non si muove precisa Martini su questo piano ma sull'orizzonte della libertà cioè il proprio tutt'altro ambiente Emilia fa alla realizzazione della persona
E chi vuole fondare la morale sull'istinto di sopravvivenza della specie come Scalfaro nel suo intervento la ritiene relativa e multicolori
Per concludere questo mio breve mia breve lettura
A me passi che finale
Il quesito di Carlo Maria Martini
Nessuno però me degli interlocutori di Martini ha dato una risposta soddisfacente per il credente che sanno io riguardo al fondamento della GR etico è questa estremamente il quesito è abissale
E per pasti Emiliano vorrei concludendo citare a questo proposito una risposta a questa inchiesta che avevo condotto anni fa
Sulla possibilità di fondamento che non sia quello dell'assoluto e avevo ricevuto questa risposta dalla Moana cristiane nel mondo pagina centoquarantotto centoquarantanove
Ecco il quesito unifica secolarizzata senza riferimenti formali è una ascendenza
E possibile e non solo a causa delle esigenze della gita sociale
Ne è un esempio la morale laica
Saprebbe fare ingiuria a capire e altri non credenti illegali tutto sta nel saper fessi in ultima analisi essa può avere qualche fondamento
Dal momento che è implicito un assoluto
Come per esempio il rispetto assoluto dell'uomo
Essa fa aldilà di se stessa
Ritroviamo Pascale loro passò scivola un lume al ruolo superata infinitamente lungo
Lo fa al di là del medici se stessa e lascia intendere quella norma ascendente con l'uomo oltrepassa infinitamente lungo
Sanza attivo un'immagine di Dio una morale non sanno farne fondata anni giù un attimo fa e ritorna l'eterna ferita dall'Ottocento statistiche anche Martini presenta nella spesso intervento finale
L'eterna rivalità del motto di Dostoevskij Hubble Fitto dai psicoanalisti se Dio non esiste tutto il permesso
E ha intravisto ai confini del socialismo queste possibilisti città senza Zilio così carne così a Terni ma in cui la libertà soffocato ecco la via piccola lettura anzi questo dialogo In cosa crede chi non crede che ripeto miglia affascinato
Per la qualità dei due interlocutori il modo molto
Piacevole nel quale la conversazione e si prosegue
I cui esiti siffatti Calandra cambi il rispetto dell'altro ma anche gambe a libertà nell'affermare le foto posizione e soprattutto la volontà da una parte e dall'altra
Questo per ventitré giorni questo libro non soltanto di capire la posizione dell'interlocutore medici a cavilli perché e lo ripeto questo per me il peggio di questo libro e di andare agli sfondamenti e di capire perché l'uomo col quale diviso buona sintonia e spesso conduceva profonda amicizia davanti alle scelte nella vita può favelas la stessa scelta Jimmy un'altra scelta ma lo fa personaggi ogni che
Fatico qualvolta anche a chi e penso che leggendo questo libro che mi auguro che a di molti lettori si capisce meglio la possibilità che abbiamo tutti di avverte una convivenza civile Santa in più
Profonda e insieme la necessità di ai sono fondate da tutti noi dica chi fare meglio il perché delle nostre scelte grazie
Anche dei questo testo darei la parola al professor Riccardi
Grazie io credo che questo libro
Che questa sera discutiamo si inserisce in una stagione che vede l'identificarsi
Del dibattito tra laici e credenti ed il dibattito sugli antichi e nuovi interrogativi della fede
Penso a varie cose penso alle iniziative del Carignano Martini in questi ultimi anni cioè la cosiddetta Cattedra dei non credenti a Milano
Penso a quello che Vattimo ha scritto e mi dispiace che non sia qui questa sera perché credo che la sua prospettiva avrebbe potuto arricchirci molto penso al libro di Arrigo Levi che è stato presentato proprio qui e che è nato nel dibattito tra una fede la fede cristiana fede religiosa e un'altra fede quella che lui chiama fede laica e anzi qualcuno di quegli interrogativi di quella discussione vorrei riprendere questa sera
Ma mi sia consentito anche di citare l'esperienza da cui così sono i siamo reduci dell'incontro interreligioso tenuto qui proprio a Roma agli inizi di ottobre dalla Comunità di Sant'Egidio in continuazione della intuizione di Assisi cioè le diverse tradizioni religiose l'una accanto all'altra per approfondire la propria fede ed evitare i fondamentalismi ebbene negli ultimi incontri tenuti in questi anni tra uomini e donne di religione diversa si è caratterizzata una nuova presenza che la presenza dei laici
Ed è stato molto interessante di vedere l'impatto tra uomini di tradizioni religiose differenti e i laici e chiamati a ragionare sui temi religiosi sui temi dell'esperienza umana e direi si sono notate differenti reazioni si è notato per esempio
Che in taluni versi religiosi non c'è spazio per il laico
Penso per esempio a quello islamico o per altri versi a quello ortodosso dove il laico è rispettato nella misura in cui è un uomo di potere o si riconosce uomo di tradizione ortodosso sociologicamente ortodosso cioè il laico è proprio la prima figura di alterità che viene negata da tante esperienze religiose soprattutto da quando le esperienze religiose si caricano di fondamentalismo certo fondamentalismo è una realtà che attraversa tutti i mondi religiosi tutti i mondi ideologici ma ecco il rifiuto delle laico mi sembra proprio come una delle prime epifanie del fondamentalismo religioso
E l'incredulo e l'infedele è il già ore il Cafiero la cui non solo le cui ragioni non hanno spazio ma la cui esistenza non merita rispetto del resto viene considerata da una serie di visioni religiosi religione debole proprio quella ragione quella religione che accetta il laico e le ragioni della laico
Ecco a me sembra invece proprio che questo dialogo sulle ragioni della fede sulla fede questo dialogo tra laici e credenti tra credenti non credenti o credenti a modo proprio rappresenta un sintomo estremamente significativo della stagione che stiamo vivendo anche perché fedi religiose e fede laica se vogliamo dire così rappresenta non realtà e spazi di riflessione
Fortemente minoritari in questo nostro mondo specie occidentale proprio leggendo questo libro riprendendo in mano questo libro mi ritornavano alla mente quello che scriveva Nicola Chiaromonte Monte quando diceva la nostra non è un'epoca di fede ma neppure di incredulità
è un'epoca di malafede cioè di credenze mantenute a forza in opposizione ad altre e soprattutto in mancanza di altre genuine
E mi sono chiesto da dove viene questa spinta al dialogo in questa stagione caratterizzata da un lato dall'attrazione dal fascino che tanti mondi religiosi subiscono verso il fondamentalismo bisogna dire e dall'altra invece questa esperienza questa attrazione verso il dialogo verso quello che secondo me i cani accopparli finiva bene questo ragionare insieme pacato pacato sereno
Ecco forse è vero una spinta ragionare insieme sui temi di fondo sulla fede viene proprio dall'esperienza della mala fede
Che abbiamo fatto in questi ultimi anni nel nostro Paese uno Europa
Penso agli ultimi fatti penso alla crisi belga che secondo me tanto significativa per però se noi pensiamo che il Belgio caro Nando è nato nell'Ottocento dalla
Da quella che veniva considerata l'unico caso di alleanza tra cattolici e liberali in nome dei valori insieme religiosi e e dei valori religiosi cattolici e dei valori liberali caso unico nell'ora ottocentesca
Bene questa esperienza diciamo di non potersi fidare di poter sfidare poco delle fedi partitiche delle fedi istituzionali delle fedi di scuola una volta lo diceva bene con con quella sua saggezza
Ebraico toscana non solo ebraica ma anche toscani rabbino capo Toaff quando diceva io ho imparato nella mia vita
Affinché non fidarmi affidarmi poco quasi fidarmi di niente e per questo ho preso affidarmi di Dio lo diceva comunque l'accento diciamo toscane con con la saggezza ebraica
Che danno tutto un rilievo a questa frase che sembra cinica in realtà non è io credo che anche questa esperienza di fedi ridotte a martedì ci spinge a riflettere e a ragionare sulla fede
E non è un caso che questo discorso si sviluppi proprio in questi anni dopo l'ottantanove in questi anni complicati
Noi diciamo di fine millennio ma forse sono proprio complicati inserire vengono nella fine millennio
In questi anni in cui la fede non è più una bandiera contro un'altra bandiera e la fede in opposizione e di opposizione comporta sempre una buona dose di malafede e di perversione della fede
C'è un aspetto che ci porta a discutere dicevo e l'incertezza di questa fin e secolo non per nulla la prima lettera di ecco tratta proprio dell'ossessione laica della nuova apocalisse
E poi i e poi questo avviene in questo declino della fede millenari Istica
Nella progresso e quasi questo senso di una civiltà che volge verso che va che volge fatalmente verso un destino che non si riesce a capire che non si riesce a possedere e mi sembra che in questo libro emerge la fatica
Di parlare di speranza e di futuro di fronte a quel fatalismo che comporta che segna tanti nostri discorsi e che alla fin fine ci fa credere a tutti che plastici viltà
Sia qualche cosa di molto molto possibile
Eppure questi dibattiti come questo come quello promosso da liberale mi sembrano il segno della ripresa della volontà di fare cultura su discorsi seri e di fondo
Perché il problema non è quello della santa alleanza tra le religioni non è questo per esempio lo spirito di Assisi e gli altri incontri interreligioso nella Santa Alleanza degli illuministi mi ma forse la manifestazione
Di forse il problema è riprendere a ragionare insieme riprenderà a ragionare insieme da quel plesso fondamentale nella nostra cultura che quello ebraico cristiano e laico
Il dialogo tra il cardinale e lo scrittore mette in luce qualcosa di profondo non solo in maniera crociana
Tutti non possiamo non dirci cristiani questo lo abbiamo detto e ridetto ma anche che tutti dobbiamo in una qualche misura dirci laici
Cioè che tutti non possiamo non dirci laici ognuno è allo stesso tempo laico e credente
Anche se la sintesi di questi due elementi la sintesi che fa di questi due elementi è molto diverso da
Direi ognuno è allo stesso tempo simul laico e credente senza voglio dire per questo è giusto il peccatore senza voler identificare l'uno nel giusto e l'altro nel peccatore
Ma ma lo dico allo stesso modo come lo intende una certa tradizione cristiana
E qui mi ha molto interessato secondo me io amo molto e carina Martini e leggo tutte le sue cose e dove parla Lovato ascoltare ma io ho trovato direi un ecco estremamente in forma e quindi è molto interessato l'autodefinizione di laicità di Umberto Eco
In cui si fa riferimento al cristianesimo non solo come esperienza culturale perché non possiamo non dirci cristiani ma anche come esperienza personale
E così conclude e non credo sia un'affermazione romantica questo mistero naturale Tirreno quello di Cristo dice accetti il cardinal Martini per un momento che che i del discorso di Cristo possano essere spogliato del suo aspetto trascendente non cesserebbe se fosse spogliato di turbare ingentilire il cuore di chi non crede cioè
Il l'evento cristiano è un fatto un mistero che turba e ingenti lisce i laici
La religiosità laica di ecco il suo richiamo agli universali semantici segna secondo me una soglia di Rispetto della religiosità cristiana di Martini e di tanti altri
E questo rispetto è fatto di rispetto che autolimitarsi e poi dirò qualcosa su questo perché mi sembra molto interessante e dall'altro il rispetto di chi vuole comprendere e di chi pone tutta una serie di domande
Per esempio il discorso sul sacerdozio femminile o sulla difesa della vita condotto in un certo modo
Che sono le domande di chi si interessa di chi partecipa di chi condivide
Uno scenario comune ma qui c'è una sottolineatura molto importante vengo subito a quello che volevo dire che mostra una laicità solida cioè che non si concepisce come emancipate ridice della fede cristiana
Ecco dice a un certo punto se per esempio
Non so un movimento di preti che ritengono di doversi abolire il celibato ecclesiastico che peraltro è fatto non dogmatico mi chiedesse di firmare una lettera sì ma io capisco le ragioni umane storiche personali dice ma ma io non appartengo alla loro comunità e non ho diritto di mettere il naso in questioni che sono squisitamente cristiani fatta con caso concreto
Sembra una banalità
Sì è una banalità è una banalità della laicità che però questa banalità della laicità non è stato sempre Tirreno
Di rapporto tra laici e cattolici perché laici e cattolici ci sono impegnati per decenni forse per secoli nel liberare e né ad emancipare l'altro dalle tenebre dell'errore
Fossero le tenebre dell'oscurantismo fossero le tenebre di illuminismo
E allora c'è tutta una valutazione delle posizioni a partire dalle proprie dei propri valori di riferimento posizioni più o meno progressiste più o meno moderne più o meno giuste più o meno consone
Qui penso a tutta la vicenda del post Concilio per esempio quando in fondo si è pensato che e e evoluzione di un cattolicesimo post conciliare significasse diciamo rinuncia certi caratteri identitari oppure andando più indietro penso la posizione di Croce
Nei confronti della crisi modernista modernisti per cui io ho avuto tanta simpatia lo dico
Ma quando Benedetto Croce nei confronti dei modernisti CIPE su sono affari vostri siete un po'voi in chi fa in chiesa criticati litigare tra preti vedete tra voi insomma per e i modernisti con a ma voi voi liberali dovette intervenire perché voi dovete liberare dall'oscurantismo ecclesiastico Noè Carey seminari eccetera eccetera giacciano sullo spaccio vedete ora fra voi credenti anzi croci visibilità fra voi preti
Ma ecco questo a me sembra però un discorso che non è solo il rispetto di ambiti di potere culturale diverso
Ma mi sembra che l'auto definizione del laico ecco
E l'altro definizione di laicità sia particolarmente interessanti anche per la vicenda religiosa e per il pensiero religioso che è un sistema che è un sistema nella sua complessità e che non può essere smontato e non se ne può prendere un pezzo buttare l'altro
Cito l'autodefinizione della ecco ecco perché io almeno lo penso
Che che che autodefinirsi come laico sia qualcosa di estremamente complessa diciamo di strumenti più complesso forse che definirsi credente qui abbiamo nel nostro armamentario tante definizioni che poi possono essere buone o cattive
Il dialogo comporta la diversità e io dicevo già quando discutevamo il nostro libro nostro amico Arrigo Larry l'accettazione della discordia l'accettazione della discordia
C'è una grande paura nel dialogo io lo dico anche tra noi credenti della discordia e subito il buttarsi all'abbraccio anomalo diciamo in fondo le stesse cose sì le diciamo in modo diverso è una questione di linguaggio accettazione della discordia
Perché allora tante volte nel dialogo l'ebreo finisce per essere una specie di Cristiano si fratello maggiore ma insomma siamo della stessa famiglia son due mondi religiosi molto diverso il laico finisce per essere uno naturaliter cristiano io vorrei sottolineare un fatto di grande serietà di questo dialogo che il partire dalla discordia
E anche ecco lo dice il Carignano e lo riprendeva conviene insistere sulla discordia più che lasciarsi andare a generiche coincidenze su temi ovvi
Questo mi porta sì ho tempo
Ha un'altra riflessione sul dialogo e sui soggetti del dialogo cioè dopo il Vaticano secondo la Chiesa cattolica
Ha preso la strada del dialogo e del dialogo con i non credenti proprio il consiglio che il cardinal Poupard presiede avuto questa storia ed è stato in gran parte dialogo con il mondo marxista e il mondo marxista in una qualche misura si presentava lontanissimo dal mondo cattolico ma anche omogeneo
Che c'era una comunità c'erano delle organizzazioni c'erano degli stati attivo pratici ma condite o pratici
In una certa misura
Ma il dialogo con i laici è tutta un'altra cosa io ricordo sempre nei nel dialogo a Torino dei colloqui a Torino alla metà degli anni Settanta il povero Bobbio che insisteva dice ma la cultura laica non è un tertium genus
Facoltà che le chiamate si facevano così un laico un cattolico un cattolico uno di sinistra uno di sinistra cioè due due e uno dice ma chi è il laico
Poi la maggiore fortuna e uno si poteva dirsi laico e cattolico così aveva un mezzo uno e mezzo risotti socialista bisognava membro fra l'altra sinistra era sempre occasione benché Paisà bisogna pur vivere quindi i conti bisogna fare nella vita che bisogna orientarsi
Ecco io
E qui c'è il laico ecco che si presenti un certo modo Martini si spoglia della sua autorità episcopale se tutto il gioco dei nomi io la chiamo Carlo Maria Martini no non la chiamo eminenza eccetera
Basta insomma Martini rappresenta Sempre non è solo il sapiente privato
Il il vescovo il credenti una qualche misura ha un riferimento allo rappresenta una comunità per il laico è diverso o è diverso per i religiosi di comunità non gerarchizzata
Certo oggi tutti passiamo in una stagione nuova di dialogo di dialogo di un dialogo che ci costringe a passare attraverso la cruna del lago della laicità cioè un dialogo meno tra organizzazioni meno tra sistemi un dialogo tra persone tra idee tra ragioni delusioni questo è il punto cioè oggi credenti e non credenti siamo tutti più laici
E quindi siamo anche in una certa misura tutti più soli ed è questo un fenomeno che ha toccato tutti quelli che vengono da un itinerario diciamo così di cultura marxista siamo tutti più soli e siamo tutti più laici
Lo è il credente Martini lo ecco lo siamo tutti per questo non bisogna avere timore della discordia qui io personalmente in questa casa Sant'Egidio
Siamo molto affezionati alla frase Giovanni ventitreesimo cercare quello che unisce mettere da parte quello che divide
E ogni volta che facciamo un incontro in questa sala forse tra persone così un po'di altro genere con dei conflitti un po'più grosso un po'più armati partiamo sempre da questa frase
Ma io credo che che che tanto ci unisce forse non è utile insistere su quello che unisce ma quello che oggi ci arricchisce è proprio la discordia
C'è un patrimonio laico religioso in comune ciascuno laico e cristiano ma è la discordia il punto di ricchezza
Nell'arco ecco ci sono le scritture ebraico cristiane
C'è Agostino c'è Tommaso
Anzi sia detto con tutto l'affetto per i Caramba Artini io ho la sensazione che ecco si muova su Santomaso molto meglio il cardinal Martini sicuramente lo ama molto di più ecco Santomaso che il cardinal Martini il quale è costretto immediatamente ritornare scrittore come molto più modestamente avrei fatto io ma ecco ma forse quindi c'è in comune una cultura degli riferimenti e mi sembra che il punto della discordia tra ecco e Martini non sia solo i fondamenti dell'etica
Che è un tema molto complicato ma lei ha detto bene questo ma il punto della discordia un atteggiamento di fondo non sono nemmeno i riferimenti culturali religiosi di uno laici dall'altro
Ma io ripeto quello che già dissi è un punto è che il credente e colui che dà del tu a Dio
è colui che tu tua Dio
E o coppie oppure da oppure dice un noi davanti a Dio come si dice nella liturgia romana
Osiamo dire Padre nostro e qui c'è tutto il il grande esempio del salterio letto dei credenti che che è un un insieme di sentimenti contraddittori sentimenti puri e impuri Santini vendicativi bestemmia non sempre i sentimenti migliori ma il dare del tu a Dio mi sembra il punto della diversità tra il credente e il non credente
Ma ciò che caratterizza invece il dialogo e questo quadro di dialogo è la rinuncia a credere secondo me in una funzione emancipate ricerca della propria fede
Ma collocarsi su un piano su questa parola non c'è in questo libro ma io vorrei dirlo di ricerca della santità
Ricerca della santità cioè in questa nostra società dove tutto un po'sempre sporco dove sembra mancano i santi
E la tensione alla santità a questo vuoto a questa crisi si risponde o con le ondate di cinismo fatalista o con le ondate di fondamentalismo o con le ondate di fondamentalismo verso cui sono attratte lei religioni io vorrei riproporre
Proprio stavo meditando negli ultimi tempi
Su queste figure diciamo su queste grandi figure penso i trappisti morti in Algeria il vescovo di Orano e via dicendo e mi sono ritornate tra le mani le parole che cambi scrive in grande laico scrive nella peste proprio a Orano mezzo secolo fa
Quando nel dialogo uno dice quello che mi interessa è di sapere come si diviene un santo l'altro gli risponde ma perché poni questa domanda tu credi in Dio egli e la risposta è ma il vero problema è il grande problema che io ad oggi conosco essi si può essere un santo senza Dio questo è il solo problema concreto che io conosco
E allora mi ritornano alla mente le le parole che tante volte ripetiamo della Sura della mensa del Corano
A ognuno di voi abbiamo assegnato una regola e una figlia
Se Dio avesse voluto avrebbe fatto di cui una comunità unita ma non lo ha fatto
Gareggiato e dunque nelle opere buone che a tutti Dio che che tutti addio tornerete ed egli vi informerà sulle cose che fanno il fondo Della vostra discordia ecco a me sembra che discordia e santità rappresentano i due poli in cui si muove questo dialogo che è un dialogo sereno anche se un dialogo profondamente profondamente preoccupato del destino del mondo grazie
Andrea Riccardi do la parola Luciano Violante
Confesso che premono per ora in questo dibattito conduit motivi di imbarazzo
Il primo motivo che piedi ne hanno parlato due professionisti di questi temi e io mi ritengo un dilettante
Dettate per più solitario perché preferisco non discutere di queste questioni ma come dire determina con me stesso
Secondo perché dovrei di Fini mi laico in questo contesto
Ma io non non lo so
Che vuol dire subito rifiuto nel momento in cui mi trovo a riflettere queste questioni una etichetta perché questo mi vincolerebbe né i passi successivi nelle riflessioni successive Pisco rifiutare le etichette
Fissati questi due limiti alle alle cose che dirò qui c'è un problema politico e modo di impudicizia quanto si affrontano queste questioni senza ritenere che per me gli strumenti
Ora quando si parla anche qui stasera ma anche nel libro
Parla di credenti e non credenti come scrisse tassi due status le condizioni quasi giuridiche cioè fosse riconoscibile la carta invitare perdente quello dei non credenti
Io non so se credo che esista la categoria del credente anche se molto varia articolata senz'altro contesto che esista quella del non credente
Come categoria evitare
Cioè non si può affermare per negazione una categoria e quando andiamo dentro ciò che di positivo c'è ciocche di sostanziale c'è dentro il mondo di coloro che sono difficile credenti come non credenti io credo che esistono tantissime britannici stesso adesso
Tanti si meritano riconducibili ad un ad un comune denominatore
E quindi
Rifiuterei e con la collocazione il mondo locati con la scatola del non credente
Direi che poi ci sono gli altri
I quali possono fare di più e di meno in un certo modo concerto altro possono ed erano certi di ente religioso del Sacro Cuore di Roma eccetera ma senza necessariamente essere schiacciati su un muro in cui tutti sono uguali
Ma a me dispiace che non ci sia Vattimo perché avevo guardato nel preparare qualche riflessione per questa discussione anche il suo ultimo libro quello credere di credere
E mi ha colpito una cosa aveva detto
Spiegando l'inizio di questo libro perché
Lui affronta questo tema spiega come la il fatto che seduto mi era morta una persona amica persona che pensava che in realtà adesso è dovuto accompagnare la propria morte invece era per morto lui questo gli ha aperto un
Offerto una scena di riflessione Eunice certo punto la questione della religione a che fare con la fisiologia dell'invecchiamento
Cioè quando si comincia a essere deboli e allora si comincia come si fa ordine in casa decisività un po'quello che può succedere dopo questo è un modo di guardare il libro il serio non è quali parte da questa riflessione che sono tanti abbiamo visto che come dire non credenti impenitenti ad un certo punto ha ritenuto invece di varcare il confine legittimamente di passare d'altra parte mi interessava questo aspetto della questione come dire
La religione come scelta di debolezza diciamo così che non mi pare che sia una cosa condivisibile per interessato a parlare comunque oggi non c'è più sarà affronta ma la domanda della quale vorrei partire in questa riflessione e quella e questa rovesciare il titolo del dibattito e chiedermi in cosa non crede chi crede
Perché dico questo perché mi ha colpito nel nel nel dialogo tra catena Martinelli come colpito un passo del cardinal Martini ci sono le due domande che fare con la prima riguarda se non ricordo male da Bortolo seconda e quarta la sacerdozio femminile devo dire francamente sono sincero mi sembrano domande abbastanza banali
Entrambe invece Martini pone la domanda ma voglio dire invece segna ma insomma domanda in sostanza e la domanda che fa Martini è questa faccio fatica a vedere come un'esistenza ispirata da queste norme altruismo sessualità giustizia solidarietà perdono possa sostenersi allungo e in ogni circostanza se il valore assoluto della norma morale non viene fondato su principi metafisici o studio personale
C'è chi crede non crede che chi non crede può sapere una questo tipo di valori sostenibili a lungo
E in questi circostanza se non fondati su un principio metafisico e credo che questa sia un po'la questione nella cena vituperata amore la questione attorno alla quale ruota papi tutta questa discussione che facciamo
Allora io mi chiedo si può essere non credenti cioè essere catalogati nella categoria non credente diciamo così ed essere religiosi
Penso di sì
Io la spiego trattino perché e ci possono essere i valori sacri anche per il non credente
Io credo di sì
E spiego perché
C'è un punto dice ecco rispondendo cercando di rispondere a questa domanda l'etica per il laico nasce se non ricordo male le parole che usa quando viene l'altro quando c'è un altro
Io potrei per dire che sì sì inficiamo soltanto all'altro della stessa generazione ma anche all'altro delle generazioni future momenti compenso in cui penso a quello che verrà dopo di me
E organizzo la mia vita mito delle regole tengo dei comportamenti tali da una danneggiare chi verrà dopo di me certamente penso anche ha un fondamento etico e così via
E quindi l'altro il laico si dà delle regole pensando che c'è l'altro che rispettare malato non è soltanto quello il Consiglio nazionale quello anche che verrà ma l'altro anche quello che è venuto
Che accumulato dei saperi delle conoscenze
Che non vanno distrutte vanno conservati accomunate coltivate
E però c'è un punto il laico che sta nell'isola deserta
Che l'ultimo della sua specie
Non per questo farà qualunque cosa
Io non credo sia
Così non tutti laici farebbero qualunque cosa
Io il posto me stesso questa domanda devo dire e mi sono detto no
Anche se non avessi assolutamente nessun altro da analizzare ci sarebbe cioè io
E qualora c'è un pezzo di quelli che i credenti chiamo non credenti i quali ritengono che l'essere umano abbia valore un valore in sé
Perché il risultato di una storia dell'uomo l'accumulazione di sacrifici di storie di lutti dito Lori tragedie
Perché il compito di cercare di fare in modo che chi vi attorno a lui viva all'interno di certi valori di rispetto degli altri quelli che vengono dopo di lui invitando il la sua generazione di se stesso una persona da rispettare da onorare piuttosto che invece era diretta considerare criticamente
Credo che questo sia con la possibilità di riconoscere sacro
Anche in chi non è credente in senso tradizionale o di essere religioso di chi appunto ne credette in senso tradizionale di fatto credere in se stesso come ad un certo punto il momento d'un accumulo di sapere di conoscenze di storia dove
E di lutti che a dire il ruolo una funzione nella vita che svolge che non è soltanto quella che riguarda se stesso ma chi voleva dagli altri in questo senso mi pare che sia possibile
Dare una risposta positiva alla domanda che fa cardinale Martini credo che sia possibile che un esige Stense ispirata da norme comuni altruismo sincerità giustizia solidarietà perdono può sostenersi a lungo in ogni circostanza
Indipendentemente dal fatto di ritenere che le norme siano fondate su un principio metafisico o studio personale dice Martini credo che sia così
Poi naturalmente nell'aria riflessioni che ciascuno di noi fa su se stesso sulla propria vita e così via si può avvicinare o allontanare
Perciò se quindi no pensare veramente a queste due categorie credenti e non credenti come status quella più nobile certamente quella del non credente rispettata del credente perché
è fatta di un certo tipo di sofferenza e di riflessioni e così via quindi il questo libro interessato perché ha costretto a pensare a posto questa questione di fondo e qui ci posso ci può essere un mondo una forte ma di rispetto di quei valori che non si fondino su un ampio personale e su una metafisica io credo
è un problema educazione un problema di
Di rispetto fondamentalmente e io credo che sarebbe utile e così come percepito adesso che credenti riflettessero su questo aspetto
Cioè i sette sono sul dato che che a volte per chi non crede in senso tradizionale il principio di responsabilità è più duro
I principi di solidarietà più pesante
E l'altruismo e e così via anche perché non matura all'interno di un una comunità
E al di fuori della comunità
E quindi molto più solo questo tipo di persone
Rispetto alla persona che vive e che ha la fortuna di vivere questo tipo di principio questo tipo di esperienze all'interno di una di una comunità quest'
Sono le cose che molto semplicemente intendevo intendevo dire la necessità io mi sono anche chiesto una cosa devo dire
Ognuno di noi ha vissuto i suoi momenti di pericolo no
Tecnico momento di pericolo
Da un paio di volte reale vicino chiedersi grazie a questo ma
Che succede
Io pacatamente non risolto in questo modo che se avessi fatto come dire uno scatto in quel momento sarebbe stato uno scarto di vita
Viltà e quindi come dire non meritorio
In qualche modo e compresso di di valori che erano tenuto fino in quel momento l'esistenza erano sufficienti anche superare la fase difficile diciamo così
Milingo sono sono lieto che il fatto che la scelta credo che poi
Questa comunque sarebbe la scelta utile in quanto davvero rispetto naturalmente
Ma quello che è il momento di caduta dell'Ancona non è il momento in cui laico e fisicamente intellettualmente forte e forte ricaduta quando forte
Che si chiama cioè in quel momento cioè che abbiamo visto tante volte no e convinto si ride si può io credo quella fiducia laica era davvero radicata oppure soltanto come dire uno schermo difficili comunità nei confronti quegli impegni che invece di comporta l'essere crede
Io penso che visti i temi che sono emersi forse potrò fare un secondo breve giro di osservazioni da parte dei partecipanti al dibattito prima di
Chiudere siamo d'accordo lo darei la parola al cardinal Paul Poupard allora in modo molto Varese voglio sottolineare due punti che mi hanno colpito
Dante africano di e anche dall'onorevole Violante
Camporeale cambi questo questa presa di coscienza che sta siamo visitando in modo molto positivo
Un cambiamento epocale culturale
Con la avverrà ripresa di volontà di fare cultura
In un modo diverso di vivere cedente e laico e di cammina insieme sul fondo di orizzonte di speranza questo il primo punto per me molto importante
E il secondo anche i due poli che ha individuati quello della discordia e quello dalla santità
Quello della discordia perché credo che per camminare insieme ci vuole anche il bel coperchio vi leggo sottolineato bene che anche un punto difficile qual volta Terrile credenti di scoprire che tante persone che può anni fa adesso non non credente e questo anche in crisi la propria fede
E dunque lo interrogai molto molto profondo sulla ho appena sette e quello della santità mi ricordo infatti la mia mia figlia è uno studente quando scoperto il letto la peste
Di Albert cambi e mi reco adottante discussione cari colleghi su questo quesito di Kamil famoso dialogo condotto degli
Il problema fondamentale come si può essere un santo senza antico e credo che questo portava per liberarlo fosse farne oggetto di una prossima pubblicazione
Di Aurelia con le cause dei santi da parte mancante
Per carità attacca
Dall'onorevole Violante o anche di due cose
La prima la sua contestazione che esiste o non credente
è stata così partecipata dall'umile sottoscritto che si è lasciato perdere il segretariato per i non credenti perché nessuno
Ne a Mosca né in altre parti del mondo dove è stato dialogano non voleva più essere considerato cari non credente
E dunque essi e così la mia esperienza anche lei totalità vai a Mosca quando siamo andati negli anni passati
E così si è avuto la creazione del Pontificio Consiglio per la cultura che fa il dialogo fa uomini che sono immersi in una cultura e che in questa cultura e questo il mio secondo punto
Forte adesione perché è un punto conciliare e il valore dei
Fondamentale delle Serre umano con me e personale
E ed il proprio figlio urna affermazione cardinali e della costituzione pastori gaudium et spes
Sulla Chiesa nel mondo di oggi tutti dice i credenti non credenti si accodano concordano avrei avrei il bene dell'uomo ma che cos'è l'uomo lì quell'altro dibattito antropologico per la prevista libera dunque abbiamo ancora tanti punti da discutere coi concluderà il mio brevissimo intervento per una con la
Considero assaggiarla cardinale Martini che mi ha dato quando abbiamo fatto insieme questo parlare di Dio all'uomo postmoderno e le avevo chiesto di a
Partecipa nella sua esperienza dalla nota catena va dei non credenti
E conclude dicendo e non siamo sorpresi dal biblista mi viene alla mente quindi immagine biblica
Quella del piccolo otto allorché riempie la bocca di Michele e le discese di amarezza
Quando si toccano le corde del ed erede al suo posto e di tutto ciò che sta nel mezzo ma in tensione l'uno per sull'altro eccone antifame D'Anzuoni fallirebbe l'ostrica e punge anima superando le sue discese
Questo lo stile del dialogo l'appropriazione del dialogo interiore permette a ciascuno di crescente nella coscienza se
E la chiarezza la sincerità della coscienza si pone con il sintomo di una aggiunta maturità umana indispensabile per l'autenticità della propria fede religiosa o Leica che sia grazie
Dove si dice eminenza che il Vaticano sempre ritardo con la storia in questo caso noi invece con l'abolizione del segretariato ai non credenti grazie
Perché effettivamente a me sembra che questo libro le cose che un po'dicevamo che dice il presidente Violante sul problema delle delle due categorie credenti e non credenti
Un poi esistono esistono perché io le ho incontrate esistono perché perché sono degli uomini sono delle sintesi sono delle culture
Esistono per i bisogni di ordine che abbiamo forse anche per il bisogno di creare di creare comunità e organizzazioni
Ma anche in fondo in fondo non esistono e i le frontiere sono così estremamente labili gli scambi sono così profondi sicuramente sicuramente insomma il credente non è l'uomo delle certezze solo non è l'uomo della forza solo e quindi discorso su che tu citavi su Vattimo che fra tre per cento al tantissimo perché è vero quello che che tu dici che la religione la scelta di fede non può essere una scelta di debolezza ma le scritture cristiane dicono anche che credo perché sono debole e e sono sono due motivi che sembrano in contraddizione in realtà c'è una comunicazione profonda
E in fondo che allora dice Paolo allora quando sono debole allora che sono forte e c'è questo rapporto forza e debolezza dall'altra dall'altra
Io non direi non credenti dirà il credente a modo proprio il credente non registrato nei moduli delle chiese o delle organizzazioni confessionali vive
Una condizione di debolezza vive una condizione di di non certezze sicure ma come tu dicevi ha bisogno di essere forte come ogni uomo ha bisogno di essere forte davanti alle scelte difficili della vita
E allora a me sembra che che qui c'è un grande interessa insomma ma anche c'è la necessità di un'evoluzione delle nostre categorie cioè che in fondo erano categorie diciamo partitico ecclesiastiche quando noi parlavamo di credenti e non credenti e e del dialogo diciamo cattolici marxisti in una certa misura in cui c'era gente che poteva rappresentare gli altri
Qui in fondo tutti rappresentiamo tutti ma nessuno rappresenta nessuno rappresenta se stesso questo a me sembra il discorso mi sembra la condizione di questa fase
Tenendo conto che ecco
Più si tocca il fondo io questo son convinto e e meno si fanno delle tavole comuni e meno si più più sito che fonde più si toccano i punti anche proprio di discordia
Cioè il discorso per esempio dalla debolezza un discorso bellissimo dispiace che negozia Vattimo perché ci sarebbe da parlare a lungo su questo insomma ecco perché anch'io sono convinto che una scelta di fede un po'e sulla scelta di debolezza ma è anche una scelta di far ma anche sono convinto lo dico in maniera tutta personale che il mio essere credente è una condizione e comunque è profondamente connesso alla condizione di debolezza ecco voglio dire e qui ci sono i nodi i nodi di una misura con cui noi accettiamo
Come credo abbiamo fatto questo sentono questo tavolo di rimettere in gioco certe categorie certe ecco
Il
Cade a poppa ha detto appunto citato questo simpatico aneddoto del segretario per i non credenti
Ma io con funzionale passasse grazie a perché non hanno l'opposizione allora ma se
Il no ma
Io credo che all'interno del mondo dei non credenti c'è qualcuno che rivendica sotto locazioni non credente odiato euro reciprocamente di non è che non ci sia chi ritiene io credo che non si tratti non categorie unitario un'altra cosa
Cioè non non credo che si tratti come dire di un di un mondo con regole codici altrimenti non sempre più non credenti si deve essere regole credendo che l'inquilino codici di identificazione quindi non è era questo che ti devo dire Adamo Trecate umanitarie
So questa debolezza io trovo il punto critico se quella scelta di religione un momento di debolezza una scelta compensativa
Cioè qui che non funziona più il meccanismo insomma no e che diventa
Non è riscosso di dibattimento fatto rivisita no non condivisibile come tale ecco però io mi sono chiesto
Proprio mentre voi parlavate un po'prima
Ma questo questo dialogo poi
Così un fatto letterario di un pomeriggio romano
O può essere una cosa che serve scusate su su questo espressione ecco io credo che noi abbiamo uno straordinario bisogno di ricostruire gerarchie di valori
è un problema non solo italiano un problema ruppe un problema che va al di là la crisi della modernità la crisi della
Per la pienezza delle modalità con logica postmoderno
Il rischio dell'attivismo del cinismo che ci sono dei rischi che
Abbiamo queste cose ci sono
E lo dico perché la società sta chiedendo sistemi di valori
Mi ha colpito molto l'articolo che Barbara Spinelli ha scritto definendo un vuoto di capacità della politica di in quel Paese di esprimere ma se poi lo riportiamo in altri Paesi europei credo tutti quelli che hanno vissuto
Lo stress della crisi del del moderno tra modernità io credo che si trova del paese all'interno il crollo di quel va di quelle gerarchie di di valori per alcuni aspetti è stato positivo per altre negativo ma c'è bisogno di costruire perché altrimenti in forme di estremismo religioso forme di altro tipo che prendano prendono questo spazio vuoto
E allora io credo che questo tipo di conversazioni discussioni di confronti si riuscisse ad andare avanti porre potrebbero porre le prime pietre di una ragionamento profondo che unifica davvero chi ritiene credere chi ritiene di non credere
Attorno alla necessità di costruire un sistema di valori proporre uno schema di valore che siamo di orientamento la società insomma che sia una cosa che esce da un circuito ristretto per quanto autorevole ma entra poi dentro il cuore della sia perché io sono convinto tu accennavi scherzosamente le questione riforme
Pensare di recuperare con regole ciò che devono dare i valori è una illusione giuridici stima una stupidaggine scusa
C'è una quantità di dire indirizzi che possono dare soltanto i valori parla regola proviene dopo se quando viene o può anche non essere necessaria
E poi crede con accumulo di regole di Poggio no che può coprire il vuoto di valori e allora si riuscissimo magari a confrontarci
Di più attorno ad alcune di queste questioni e poi potremo fare un anche un servizio utile a chi non è in questa sarà stasera ben
Fantomatici ascoltato buona sera
Siamo
A
Va bene