"Spazio, tempo, lavoro: la qualita' urbana" org. dall'ANCI

Quella che io porto
è la testimonianza di un esperimento che nella nostra città di Pesaro
Abbiamo iniziato diciamo che anche la testimonianza di una fatti cacche e di un impegno e di una tenacia che le donne della mia città hanno portato avanti per quanto riguarda stamattina già molti di l'hanno ricordato
Per quanto riguarda le politiche dei tempi che sono così innovative
Per le quali io credo che produca
Non poca soddisfazione il fatto che ci siamo stati oggi e io mi sento di di ridirlo di segnalarlo e di rafforzarlo ci siamo stati oggi quattro ministri
Del governo che hanno affrontato queste problematiche oltre a diciamo esponente così importanti della comunità scientifica e amministratori
La testimonianza che io porto è quella di un'esperienza che noi abbiamo iniziato da poco a Pesaro
E che è quella di
Collegare il Piano Regolatore degli orari perché così appeso lo chiamiamo poi forse riusciremmo a capire perché abbiamo scelto di connotare questa nostra esperienza in termini di progettualità e pianificazione ripeto di collegare l'esperienza del tallonatore degli orari ad un'esperienza importante nella quale non siamo molto impegnati ed è quella di riscrivere le regole del nostro Comune
Di Facci sulla base del della recente normativa che riguarda appunto la le autonomie locali
L'altra l'altro collegamento importante al quale noi teniamo ed è anche questo un esperienza nuova eh l'intreccio forte fra il Piano Regolatore degli orari il Piano regolatore generale e il piano del commercio
Sono tre strumenti programmatori che la nostra città partono insieme
Allora noi parto dalla prima esperienza che quella di arricchirsi attraverso la riscrittura delle regole e la progettazione di una nuova struttura organizzativa
A di chi si ripeto di competenze professionali e di arricchimento è un'esperienza molto importante della cultura del patrimonio del nostro Ente
Noi abbiamo definito il nuovo sistema decisionale di direzione abbiamo approvato un nuovo regolamento di organizzazione
Questo mutamento di organizzazione è coerente con il nuovo programma di governo e ha prodotto una nuova architettura organizzativa e una nuova dotazione organica
Non lo siamo più articolati come ente per settori ma siamo al TG siamo dati un'articolazione che quella di aree e che è quella di Progetti io ad esempio sono a una delega ad un progetto
L'obiettivo quale è stato fin dall'inizio del nostro lavoro quello di definire una macchina amministrativa che assicuri efficienza ed efficacia e fin qui ci siamo no coerentemente alla e fin dalla centoquarantadue sino alla alla decreto settantasette eccetera
Ma soprattutto Ralph quello che intendiamo realizzare il rafforzamento del ruolo di un importante sicuramente di quella che è la prima e più vicine istituzione democratica cioè il Comune
Io disegno di ristrutturazione dell'ente per il quale sono state molte le risorse impiegate risorse finanziati professionali come potete capire è accompagnato direi proprio segnato
Dalla volontà di promuovere il rilancio il rafforzamento della partecipazione la nostra città
Quindi da una parte un un ente pubblico che funzioni meglio dall'altra parte un progetto che non abbiamo chiamato partecipazione e progettualità anche per questo noi li abbiamo investito notevoli risorse
Perché abbiamo voluto la partecipazione perché siamo convinti che questa con lei che l'iniziativa dell'ente i bisogni dei cittadini perché stimola sempre intelligenze di del presente nella città
Perché se il definisce i servizi sempre più tempestivi personalizzati capaci di risolvere i problemi reali e consente di utilizzare al meglio per questo le risorse finanziarie
Ora qual è il ruolo può svolgerlo ci siamo chiesti il Piano Regolatore degli orari affinché l'ente Comune si trasformi da ente burocratico che gestisce norme riproduce acuti
A sistema produttivo di servizi ma non solo a sistematiche produce politica e di qualità ed iniziative di governo del territorio
Allora al appeso il piano dato degli orari dà rilievo agli aspetti temporali di questa riforma che già avviata e vediamo e vediamo come abbiamo deciso di procedere la prima fase e da quest'anno che abbiamo iniziato a lavorare la prima fase e quella del radicamento istituzionale è stata quella di radicamento istituzionale
La nostra prima strategica fase con la consulenza del Politecnico di Milano abbiamo lavorato quando gli amministratori
Abbiamo lavorato soprattutto con i direttori di aree di Progetto con i massimi dirigenti con i dirigenti di settore per individuare progetti pilota
La la scelta che abbiamo operato era questa da quelle di individuare alcuni progetti pilota
Attraverso una selezione di carattere nazionale abbiamo costruito perché noi ci siamo assunti la
Responsabilità
Di progettare il piano degli Urali stamattina si parlava di assunzione di responsabilità noi l'abbiamo consapevolmente assunta sappiamo che progettare il orari non significa ingabbiare non significa come dire schiacciare o definire ma il Piano Regolatore degli orari come i nostri piani e un piano partecipato perché questo è scritto nella scelta
Della mozione programmatiche fondativa delle politiche che noi dalla novantacinque abbiamo scelto di realizzare la nostra città
Quindi diceva torna sulla selezione nazionale abbiamo chiamata abbiamo assunto un sociologo un architetto sono una sociologa un architetto perché ci ha veramente fatto molto piacere
Quindi a ogni progetto pilota come referenti l'assessore il dirigente o direttore di aree di Progetto
Ad esempio la banca del tempo io sono assessorati allungato gli orari e quindi coordino ma la banca del tempo fa riferimento responsabili delle politiche per la persona e la famiglia che sono due assessori e un dirigente il patto della mobilità che forse il Progetto nostro più ambizioso fa riferimento al vice sindaco e ICT manager quindi abbiamo voluto che i dirigenti assumessero la responsabilità perché questo credo che sia uno dei nodi sui quali è opportuno riflettere
Comunità scientifica elaborazione teorica aiuto di chi opera e studi ed elabora nell'università assessori assessori donne
Che ma sono il convinte della forza di queste politiche ma su è la macchina comunale che deve assumerle
Come politiche innovative sicuramente poi come dire assumerle come approccio nei confronti dei qualsiasi progettazione di erogazione di servizi di scelte di governo l'approccio temporale deve essere assunto da chi a responsabilità di gestione e di amministrazione
Quindi la responsabilità amministrative e di gestione del piano degli orari ecco e quindi diciamo è stata la nostra scelta forse più significativa non solo simbolica ma operativa
La scelte ripeto la responsabilità amministrative di gestione il piano degli orari è del direttore dell'Area delle politiche per la collettività e il territorio ed è un'area in cui sono tradizionalmente col tradizionalmente compresi i settori dell'economia
Dell'urbanistica e dei lavori pubblici quindi il dirigente del piede o è dirigente dell'urbanistica direttore chiedo scusa dell'aria e con un economia urbanistica e lavori pubblici e questa importante
Perché vuol dire collegare l'operazione tempi all'operazione spazio nel momento in cui no voi abbiamo deciso di rifare un nuovo piano regolatore generale a distanza di cinque anni di cinque anni dalla all'applicazione del vecchio e non è causale questa scelta
Non si tratta solo di pianificazione quindi come avviene per il piano del commercio perché hanno dato il generale o di scrivere che già molto importante è già un grande passo avanti la categoria tempo nella progettazione urbanistica nelle strategie commerciali
Ma c'è una precisa volontà politica che si è espressa e di quella di progettare disegnare la qualità urbane di una città che ha una cultura industriale
Che è una città di mare con un patrimonio storico culturali molto importante ma che vuole e questa è la nostra scelta politica proseguire in un'importante tradizione di solidarietà questa nostra scelta politica
Atteso che è avvenuto che i nostri consulenti sia detta locatore generale che del piano dell'agosto gli orari e del Piano del commercio abbiano così deciso di operare non solo scambio e confronto fra i vari uffici di piano
Ma elaborazione propositiva in continuo interscambiabilità da poco abbiamo cominciato a lavorare ma gli scambi fra gli uffici sono come dire sono iniziati
Noi stiamo va abbiamo già iniziato l'urbanistica partecipata diciamo un carburatore partecipato
Le nostre collaboratrici del piano degli orari lavorano con i giovani architetti dell'Ufficio del Piano dottore e con chi fa urbanistica partecipata
E quali sono stanco e il percorso amministrativo la delibera di consiglio comunale quindi in cui è stato iscritto il rapporto fra Pierluigi pr OPA il disciplinare di incarico per la redazione del Piano del commercio
I piano del commercio ed è quest'altra cosa importante che ci riguarda noi teniamo molto al come dire al Piano del commercio proprio per la valenza sociologica che attribuiamo a questa dimensione
Italia il commercio che non si esaurisce solo anche qui nella approvazione della normativa
Attraverso i piani progetto del Piano del commercio che sono integrati con il Piano Regolatore degli orari il PRG che cosa facciamo noi come comune apriamo una politica attiva verso sistema distributivo e dei servizi
E superiamo anche questo è un impegno importante il ruolo di normali di prescrivere e invece incentiviamo la trasformazione ampiamente siamo noi che lo proponiamo il cambiamento
E
Questo significa lo ripeto approccio temporale i problemi
Per il pr o è chiaro che non può che essere un piano partecipato quindi non mi ripeto voglio soltanto fare due esempi di lavori che sono iniziati
Per quanto riguarda la partecipazione ecco perché secondo me funziona in termini concettuali ma io credo anche operativi per la coincidenza felice dalla quale forse non ci siamo trovati no con questi tre piani che stanno per partire
Io credo che il Piano Regolatore degli orari se è un che hanno partecipato concettualmente operativamente Possa incidere sulla qualità della vita quotidiana e quindi sulla qualità urbana faccio un esempio il patto della mobilità
Non può che essere un piatto partecipato
Partecipato dal basso e anche con anti istituzionale nostra città ora non si tratta solo secondo voi così abbiamo cominciato a lavorare questo è come Dio nostro approccio di di sincronizzare gli orari che va benissimo ma di mettere in condizione e ti offrire la possibilità ai cittadini e le cittadine di fruire al meglio dei beni urbani ecco perché la partecipazione per per fare assume la consapevolezza di essere protagonisti voglio dire il comune in questo caso una forza la possibilità che si eserciti un autentico il pieno diritto di cittadinanza nel momento in cui si dota di strumenti di programmazione
Arricchisce le ha la propria cultura e fornisce strumenti di attraverso la partecipazione e cittadini e le cittadine
La trasformazione degli orari dei servizi che ci ha visto creato la sezione Tempo dell'Osservatorio di bisogni è stata da noi inquadrata nei principi di qualità della vita di strumento di riqualificazione urbana questa nostra approccio ecco sono progetti che vedono il Comune fare politiche attive in conclusione e chiudo qui
Se vedo che ogni agire sociale si articola nelle tre dimensioni dello spazio del tempo e della socialità e quindi lui agiamo con il piano l'attore generale sullo spazio con il Cagliari che sul sul tempo e con il piano del commercio per quella piccola porzione che spetta sulla socialità noi crediamo che l'ente pubblico debba assumere come presupposto le sue politiche delle sue azioni la complessità che frutto dell'intreccio di queste tre dimensioni
Questo è come dire quello che noi abbiamo cominciato a fare queste quello è il nostro e lavori grande lavoro che ci aspetta
E allora diciamo che forse su questo noi possiamo come diceva Bassanini costruire una piccola testimonianza di laboratorio di sperimentazione che si pone l'obiettivo della qualità della vita quindi della qualità urbana parlo tengo a dire
Perché solo l'amministratrice del pieno esercizio di cittadinanza
Grazie
Grazie non c'era neanche ecco assessore appesa no la parola Sandra Bonfiglioli docente universitario del Politecnico di Milano del Dipartimento di Scienze del Territorio
Mentre la presso ressa Monfeli ogni viene al microfono io volevo così il
Informare o comunque concludere insieme questa nostra giornata così intensa di lavori dandoci atto di aver lavorato credo bene intensamente però sarebbe opportuno ecco per poter chiudere insieme ancora in tanti noi dopo l'intervento la professoressa Bonfiglioli pensiamo di chiudere questa nostra giornata con due interventi e quello della dottor Cerrone segretario generale della Confcommercio e di Sergio Cofferati segretario generale della CGIL
Li concludiamo con questi interventi anche perché all'inizio della seduta abbiamo visto l'importo l'impossibilità di sviluppare quella tavole rotonde per confronto dialettico che avevamo previsto nel nostro programma che avrebbe sicuramente come devo dire reso anche di più
Diretto il il confronto i parlamentari i ministri in particolare hanno avuto sono un po'sconvolta il calendario dei lavori parlamentari di questa giornata sono trattenuti
In voti alla Camera e dal Senato noi crediamo pur tuttavia che il contributo a no Stroppa di tutti voi ai lavori e gli interventi del dottor cerone di Sergio Cofferati saranno un ulteriore contro a un lavoro che ovviamente non si ferma qui ma che dovrà proseguire con più intensità
La parola a Sandra Bonfiglioli
Si spinge il Parma giacchina no il Giappone ecco io sarò molto scarna sia come argomenti sia come tempo è stato ricchissimo questo seminario e devo dire che mi interessava
Portare uno sguardo un po'dal distante dall'esterno di questa Assemblea nel senso che un'Assemblea che mette al centro la politica e questo è certamente benvenuta come sempre anzi forse
Se ne sentiva un grande desiderio di una ripresa in generale della politica anche su questi temi
Ma essendo io una persona che ho fatto parte della prima generazione di questa dall'inizio di questa prima generazione di esperienze ci dicevamo tra di noi che ci continuiamo a vedere in questi ultimi sei anni che il lavoro che è stato fatto è stata enorme e mi faceva piacere devo dire portarvi un mio punto di vista su ciò che sta avvenendo in questo momento è anche l'interno di questo seminario perché alcune cose desidererei
Chiarire da subito cioè nel senso che come dire se non si pongono subito dell'agenda dei nostri lavori ciascuno con le proprie ambito io faccio parte del del circuito universitario certamente altri del circuito politico comunale però mi ritengo importante vi dico che cosa ho pensato ho riflettuto partecipando a questo incontro
Allora qui il titolo di questo seminario è spazio-tempo lavoro la qualità urbana desidero sottolineare il fatto che dello spazio se ne è parlato veramente molto poco
Questo è un fatto che non soltanto mi è caro perché credo che assieme a Paola Manacorda abbiamo fatto parte al Politecnico di Milano del di quell'inizio di quella origine delle politiche temporali che sono originate
A livello come dire delle forze sociali delle donne con la vecchia legge ancora sul tempo in ambito accademico nella sociologia della vita quotidiana ma anche nell'urbanistica temporale di cui uno personalmente ho lavorato molto quindi dico questa questione dello spazio la sua senza mi interessa non semplicemente per motivi di campanile evidentemente ma perché ritengo che la sua assenza cambi completamente il quadro delle relazioni
Di cui si va parlando in materia di tempi di città cerco di farmi capire
Riflette Obama in un recentissimo convegno una settimana fa a a Firenze attorno a questi stessi temi che in questo momento si stanno incontrando in Italia due tipi di vicinanza e che riguardano lo spazio il tempo da una parte le politiche temporali sempre di più
Quindi le politiche sui tempi della città sempre di più hanno degli accenti e dei temi non tanto spaziali ma territoriali e in questo senso urbanistici poi faccio un esempio
E contemporaneamente di strumenti tradizionali di governo del territorio ad esempio la legge regionale toscana
Di governo del territorio sia sia a accentua vengono accentuati dei temi di natura temporale e addirittura oraria
Allora mi chiedevo perché in questo seminario è stato così distante dalla questione spazio territorio particolare città e che cosa questo può volere dire
Allora io credo che sia stato un nesso fondamentale ritengo credo che la mia opinione sia condivisa dalla vastissima reti con cui abbiamo riflettuto in questi primi cinque anni di sperimentazione chiamiamola taglio basso in questa fase di istituzionalizzazione così radicale
Ebbene niente abbiamo sempre pensato noi ragazze che ci abbiamo lavorato che come dire
Di avere lavorato sul mandato quella vecchia legge aveva istituita non so se ve la ricordate che si chiamava non a caso tempi di vita stagioni della vita tempo di lavoro tempo della città
Con questo nesso che andava a costruire un circuito tra tempo individuale quindi per la biografia della persona
Il tempo sociale in particolare inteso come orario come tempo di lavoro
E tempo della città proprio in questo nesso ci pareva che fosse raccolta una lunga riflessione teorica del pensiero femminile non semplicemente pragmatico ma anche di altissimo livello
A mio a nostro avviso inaugurazioni ebbene i primi cinque anni di sperimentazione hanno lavorato esattamente su questo tipo di nesso che gioco ha avuto il fatto di introdurre la dimensione dello spazio tra il tempo permesse e il tempo e gli orari di lavoro quindi diciamo tra i due elementi tempo di lavoro tempo lavoro
Che ruolo ha avuto lo spazio e quindi avuto sostanzialmente il ruolo di innovare radicalmente il punto di vista sul lavoro sulla città e anche sul ruolo delle donne in questo gioco e ha avuto anche secondariamente il ruolino di rinnovare radicalmente in modo molto difficile purtroppo le relazioni sociali in materia di tempo faccio un esempio
Faccio un esempio in questo secondo in questo secondo caso
Mi riferisco a un'iniziativa del sindacato il sindacato
Come dire partecipo fin dall'inizio queste politiche a questo tipo di esperienza
E il motivo che portò all'ora e che poi ha perseguito per cinque anni è stato quello di come dire di capire come potesse parte passare l'iniziativa sindacale da da una da un approccio di natura settoriale e gli orari dei trasporti ad esempio oppure gli orari scolastici onorari del Tibet di un comune a una no ottica di natura territoriale impedendone il legame che nella nostra vita e facilmente
Descrivibile di come dire di come l'orario di lavoro e dei capi trasporti ed è quattro alla cura e le capre pratiche di vita i circuiti di socialità a quell'aspetto integrato della ditta che il lavoro invece separa in due grandi momenti quello perse e quello
Per il mercato per il lavoro
Ecco allora in questo tentativo che ha perseguito il sindacato con varie vicende diversamente tra il vertice e la base di Verdi intermedi
C'è stata un'esperienza che si è rivelata difficile proprio perché l'introduzione di questa dimensione territoriale spaziali in senso forte cioè proprio territoriale
Ha reso difficile l'iniziativa però anche laddove si è riuscito a conquistare qualche cosa dove si è riuscito a crescere insieme sindacato le le le i Comuni le iniziative dei degli assessori e delle forze sociali
Si è cominciato a ragionare a intuire che è un punto di vista integrato e globale che assomiglia molto a quella modernità nuova che ci sfugge da molte altre parti e permetteva anche di introdurre delle misure che a mio avviso e questo riguarda anche l'urbanistica però ci stanno un po'sfuggendo di mano diceva il e il ministro Treu oggi
Come dire i grandi cambiamento dell'orario di lavoro dipendono dalle tecnologie e non dalla domanda delle donne di una diversa armonia tra tempo di cure tempo di lavoro
Perdonatemi riflettevo che questo scelto anche politica quella di pensare che le tecnologie operano rivoluzioni e nuovi valori delle forze sociali se non meno significative però è certamente vero
La sua affermazione certamente e certamente anche vera ebbene non so come dire
Ad esempio sia nella pratica sindacale sì all'interno della degli orari del commercio tanto per citare un esempio
Ebbene questo sguardo femminile questa modalità integrata che non separa agli le pratiche di per andare a fare la spesa da quelle di curare i bambini e poi di lavorare
Per ha permesso di elaborare e incominciamo descriverlo oggi
Una nuova misura che noi introduciamo nelle pratiche una misura che noi diciamo è legato alle pratiche ed esperienze dei corpi plurale delle biografie vere delle persone delle loro genealogia delle pratiche di vitamina C
Come dire sarebbe lungo questo tema ma ci penseremo Cher incontreremo ci siamo incontrate tante volte in questi anni ci incontreremo mi auguro certamente e io credo mi auguro di poter svolgere il ruolo che mi è stato assegnato cioè di fare il professore da professoressa
Universitaria
Di fare queste cose in questo senso
Questo per dire che cosa in che cosa oggi dove vuole tendere brevemente quella per le parole persone come dire che sono qua
Io desidererei riscrivere nell'agenda di questa riflessione oggi il tema del territorio dello del territorio più che dello cioè delle pratiche di vita che sono state viste in questi cinque anni in modo integrato che non ha separato gli aspetti dell'interazione sociale
Dei Circuiti dis di socialità dai corpi che producono che fanno che operano che godano di queste interazioni sociali ed è diverso lo degli anziani dei giovani dei bambini e delle donne piuttosto che degli uomini
E soprattutto con i piedi per terra cioè legati ai luoghi fisici ai loro assetti morfologici alla capacità in pratica ne avevamo detto abbiamo parlato di un diritto di cittadinanza come diritto all'uso della città riconoscendo che la città è una città che si sottrae alla pratica dei suoi cittadini non è ugualmente è può essere utilizzata come un bene collettivo comune dei suoi cittadini e introducendo questa idea di diritto come diritto all'uso di questo tipo
Mi fermo qua era semplicemente una richiesta di questa descrizione sono come dire certa che questo verrà fatto non tanto perché sono io richiedono esplicitamente ma per ritengo sia un punto di vista difficile ma certamente innovativo e coerente con questa nuova modernità che ci sfugge un po'da tutte le parti grazie
Grazie
A Sandra Bonfiglioli non solo per l'intervento di oggi ma per il grande lavoro di elaborazione di di progettualità teorica di questi anni do la parola a Giuseppe Cerroni segretario generale della Confcommercio che ringraziamo ancora di essere con noi
Mi piacerebbe
Oltre al ringraziamento per l'invito
Approfittare della Crimea riflessivo
Del del livello
Come dire mi sembra Giusto degli interventi per darmi un momento di pausa rispetto alle polemiche di questi di queste ore
I commercianti hanno in qualche modo provocato e di cui sono contesi contestualmente investiti
Se mi consentite di trovare uno spazio un tempo come dire un lavoro nel senso che il mio in questo caso mi sarei estremamente grato e credo che
è una cortesia che mi fate più che come un contributo che io non oso pensare di riuscire in qualche modo ha imbroccato
Vorrei
Ragionare su tre cose soltanto molto brevemente
Tardi ecco proprio a proposito del
Di questo fermento
Di cui noi in qualche modo come organizzazione imprenditoriale finiamo
Essere interpreti
Io credo che dovete considerare io vorrei dirlo proprio a margine di ogni polemica
Dovete considerare il fatto che probabilmente esiste un gruppo staffetta
Un gruppo malessere
Una situazione di un centro una situazione di un come dire di un di un segmento di lavoro un se in una situazione di un segmento di professionalità che periodicamente in qualche modo nel
In situazioni ogni di non congiunturale in situazioni situazioni di bilancia lunga somma cioè di periodo lungo di riflessione
Qualche volta è costretto a portare alla ribalta un certo tipo di Varese
E io vorrei qualche modo che il malessere venisse innanzitutto capito tutti essere gridato
Ecco in questo momento non ci troviamo proprio entro due questioni che in che finiscono per avere una qualche attinenza come dire con i lavori di questo convegno
Ci troviamo come dire per esempio
In una situazione in cui voi sapete che Francoforte per esempio perché ha dimestichezza col tedesco più di me come dirà come etimo fondamentale quello della come dire della città città e commercio finiscono per avere un attimo in qualche modo analogo
Ebbene noi siamo un gruppo sociale è un gruppo di imprenditori un gruppo di lavoratori autonomi come dire un gruppo estremamente variegato da ex contadini come dire a al reimpiego oppure o anche a giovani che in qualche modo sono imprenditori di se stessi quindi un gruppo estremamente dicevo composito ci troviamo in qualche modo come dire a a verificare la possibilità che dentro lo spazio città parte del nostro lavoro sta morendo
Quindi in qualche modo siamo assolutamente coinvolti come dire nella nella crisi ne siamo in parte coinvolti e in parte in parte coinvolgiamo intere Aggiano con la città
Per cui questo gruppo si muove
Per due motivi come si muove per prendendo atto che c'è una brusca caduta dei consumi
Evidentemente la brusca dove i consumi non riguarda soltanto le imprese vuol dire che in qualche modo stai evaporando un certo clima di benessere a cui come dire eravamo in qualche modo un po'tutti abituati anche se era un benessere prima fondato sull'inflazione performato sul debito pubblico poi fondato sull'export poi fondato su una serie di su una serie di vantaggi diciamo o di di vantaggi in qualche modo surrettizio come dire del sistema Paese
E l'altro elemento e questa è strettamente legato proprio al allo spazio
E cioè per un altro per un verso siamo in crisi perché si stanno Abrams si stanno come dire si sta stilista è evaporando quel benessere
E fu in fondo quella fiducia nelle condizioni di una buona convivenza sociale di cui sentiamo in qualche modo venir meno alcuni aspetti
Perché molta gente troppa gente fuori dal mondo della produzione diciamo e dall'altra stiamo vendendo stiamo vedendo che stavamo spegnendo le luci della città
Al di là di ogni tipo di retoriche di fatto le città come ha scritto Furio Colombo nei giorni scorsi a luci spente muoiono
E nulla serve come dire se a Filadelfia Baltimora
Il le amministrazioni comunali hanno aperto finti negozi con impiegati municipali che vendono paccottiglia no pur di lasciare accese le città
Ecco questo era una come dire un una premessa fuori lo ripeto dalle polemiche per quant'altro per cercare in qualche modo pure stanno interni in tempi brevissimi nel mio intervento
Quindi due suggestioni per cercare di capire in fondo le ragioni vere che sono in questo momento che in qualche modo si agitano
E che probabilmente non possono e che promette dovrebbero essere spiegate meglio con una migliore conoscenza di questo di questo di questa infrastruttura di di piccola impresa d'impresa minore no che ha contraddistinto in fondo capo lo spazio cita sostanza lo spazio cita i tempi della città
Come dire e diciamo il lavoro della città
Altre due riflessioni che volevo portare invece più specifiche sempre mutuando le della mia esperienza
E mi il rapporto tecnologia tempo all'interno che è uno dei problemi della nostra crisi
E un secondo rapporto
Quello come dire del dello spazio mercato città
In fondo noi da cosa quale da quale paura siamo presi
Siamo presi di fatto dalla paura da quale paura sono presi i nostri imprenditori per la paura che vi è una Opera di re engineering
All'interno dell'impresa
Di qualunque tipo all'impresa
Per cui di fatto i sistemi a risposta rapida
Stanno riducendo sia il tempo si è lavoro necessari no al nostro processo distribuzione questa forte drastica riduzione dei tempi di lavoro e dei tempi di processo e dei tempi di come dire di attività economiche
è in qualche modo il campanello d'allarme è un è la è è la è uno dei motivi profondi che che innescano come dire questo malessere
Chi nascono questi cambiamenti che poi sfociano in malessere che allora a sua volta sfocia in è al in allarme sostanza
Io temo che questo processo
Sia in qualche modo soltanto agli inizi
Se vedo quante sono come dire qual è il vero il grande business che si affaccia sul settore distributivo
Da parte come dire delle telecomunicazioni dei meccanismi di telecomunicazione e di business network mi rendo conto che siamo soltanto all'inizio di un processo come dire di profonda e dura e Ardea ridefinizione ecco tutto un processo lo ripeto anche questo giocato sul cambio della destinazione e della quantità di tempo e di lavoro
E a questo punto
Io credo che
Anche per quanto riguarda
Pensate pensate soltanto come dire alcune prospettive
Pensate la prospettiva
Che
Questo re engineering comporta
No
Una un esempio per tutti come dire ci fu un periodo in cui ma questo non solo gli Stati Uniti ma anche in Francia anche in Svezia anche in Germania ci fu un periodo per esempio in cui
Alcune mansioni professionali semplici come quello della cassiera no con finivano per essere delle come dire per essere delle soluzioni occupazionali
Magari assoluta nome ce se assolutamente gratificanti ma comunque delle soluzioni occupazionali
Andiamo verso alcuni andiamo verso un ma addio umbra engineering e dell'apparato distributivo per cui queste funzioni fisco per essere taglia
Ecco il taglio di questo tipo di funzioni
Fa scomparire non soltanto come dire quantità di l'impeto di se stessi ma anche quantità di
Lavoratori dipendenti
Ora
Come riuscire a gestire il rapporto come dire se la tecnologia da sul tempo dell'azienda fa sul tempo dell'azienda questo tipo di effettui
Quali effetti diciamo più positivi o quali effetti diversi può fare sul tempo della città
Quali effetti più come dire finisce per a vere io ho portato questo esempio del rapporto tecnologia tempo aziendale soltanto per lasciare aperto come dire uno squarcio su quello che può essere la governabilità di questo sistema
La governabilità di questo sistema all'interno per esempio del del rapporto tecnologia tempo Tempi della città
Secondo la secondo tipo di riflessione che volevo fare
E
Quello sullo di diciamo sullo spazio città spazio Spazio Città Mercato
è chiaro che
Come dire
Il meccanismo dicevamo prima che il meccanismo commercio città
Come lei di fondo all'origine della nascita come dire della città
Non vorremmo come dire che in qualche modo questo questa ci fosse una tale inversione di di tendenza
Per cui
Ci sto si trovasse di fronte come dire a una a una città che cambia completamente le sue caratteristiche e la sua ed e la sua organizzazione prendiamo il fatto degli orari
Gli orari come dire esistono all'interno delle città chiaramente delle rappresaglie delle delle delle e difficile trovare delle forme di complementarità azione tra gli orari come dire di vari gruppi sociali
E difficile ma in qualche modo forse non impossibile oggi per coprire saremmo dovuti venire a parlare di concertazione come strumento come strumento come strumento per far sì che la città non sia una città di gruppi separati ma si si è una città che non perda il senso come dire della convivenza cioè della civitas
Però non c'è dubbio che una volta ne veniamo anche da un cogliere da un effetto di un referendum e non più tardi di una indetto non più tardi di un anno fa
In cui come dire la disponibilità la duttilità come dire
Di un di del rapporto tra città del lavoro e Città del consumo sembra non abbiamo trovato ancora uno spazio per potersi in qualche modo integrare città del lavoro città del consumo sono come dire ancora un obiettivo in qualche modo dal portare a sinergie
Perché
Sulla scorta di
Parte non so quanto i referendum poi tatuato non è stato provocato da noi quindi abbia usato risposto grandi so quanti resteranno ma siano coi ansia come a volte mi ha visto si dimostrano spesso strumenti inadatti certo non non non non sono i referendum quella quello che dovevamo disco e lo strumento di cui dovevamo discutere oggi ma era negoziare concertare decidere evidentemente
Però certo che come dire
La possibilità come dire
La possibilità di discutere che di fu di far convergere i tempi della persona i tempi del del del mercato i tempi della produzione i tempi
I tempi del lavoro
Ecco probabilmente una cosa è certa che non si possono che discutere dentro la città non si possono che trovare questi come momenti di confronto dentro la città
E non attraverso sono ancora troppe normative come dire al di fuori del luogo fondamentale che che il luogo dello spazio cioè che cioè che la città come luogo dello spazio economico e dello spazio anche anche civile
Ecco
Mi sembrava come dire quanto poi come dire al lavoro
Ecco sicuramente una comprensione
Un meccanismo come dire una comprensione di come il lavoro si stia articolando
In tempo parziale in tempo determinato in in tempo non garantito in lavoro formare con di persone che hanno formazione di lavoro che non hanno formazione questa è un terzo aspetto come dire che dovrebbe in qualche modo trovare più spazio e più tempo al ragionamento
Ecco io credo che
In sintesi ho voluto in qualche modo cercare di rimarcare ecco una situazione di assoluta novità forse che i commercianti o gli artigiani siano un gruppo staffetta è o forse un fa un dato nuovo ricordo un vecchio ribelli Broadway Mills che diceva
In coda chi si metteranno no questo tipo di ceti medi perché era evidente sono stati per come dire in un periodo storico e produttivo sono stati in coda alla classe operaia
Ho voluto in qualche modo con preoccupazione e el e nello stesso tempo con l'interrogativo
Riaffermare il che c'è ancora molto da scandagliare nel rapporto tecnologia tempo e come tutto ciò che viene non vorrei essere eccessivamente gramsciano ma tutto ciò che c'è nell'apparato produttivo si ripropone come dire immediatamente dopo l'apparato sociale
O meglio ormai tutto ciò che nell'apparato produttivo e nell'apparato sociale e viceversa
E ho voluto in qualche modo
Richiamare un terzo elemento e concludo cioè vale a dire che l'esempio del commercio l'esempio dei tempi del mercato debba deve essere in qualche modo coniugato con i tempi del lavoro con i tempi della convivenza per evitare la
Che non convivano culture che che non compie convivano culture disomogeneo ah sì quindi che non convivano cultura disomogenei all'interno delle nostre città cosa sicuramente non che non avverrà nelle città medio medio-piccole o nelle città come dire che hanno la loro cultura ma cosa che è già in atto invece nelle grandi città come dire e in modo particolare nella città mediterranea
Se vogliamo trovare un esempio di luogo in cui le culture non convivono questa è la città mediterranea c'è la città tirrenica in qualche modo del del versante tirrenico ho voluto infine come dire approfittando anche della presenza di Cofferati ecco richiamare come dire un'attenzione al al lavoro che in fondo il meccanismo di congiunzione di tutto questo
Con tutti con tutte le modifiche che il lavoro stesso
Sta subendo grazie
Con serrati segretaria generale della Cgil
Ma io penso che la politica dei tempi degli orari sia una delle politiche più importanti
Per il governo di una società complessa
Che sia un terreno sul quale si dovranno sperimentare con più
L'insistenza di quanto non sia capitato negli ultimi negli ultimi anni tutti coloro che avranno il compito di governare di governare un Paese di governare
Un territorio regione città che sia addirittura come sapete oramai le politiche dei tempi e degli orari sono politiche che hanno una dimensione per molti versi sovranazionale
E però una politica così importante anche un luogo di grandi sulle contraddizioni di ritardi incredibili
E di interventi disomogenei che portano spesso non cogliere adeguatamente le esigenze e le potenzialità che le stesse trasformazioni indotte per altre per altra via per altra ragione potrebbero favorire le donne hanno dato un contributo indubbiamente significativa che si ritornasse discutere non soltanto di tempo di lavoro ma complessivamente dette
Questa ripresa di attenzione
Ha prodotto qualche avanzamento anche sul piano dalla definizione degli strumenti
E delle soluzioni materiali mi pare però che lo stato dell'arte sia davvero poco confortante
Tra gli aspetti positivi io citare questo finalmente si è fatto strada ha fatto breccia l'idea in tutti i soggetti che poi affrontano la materia che sia di qualche utilità ragionare contemporaneamente dei tempi pensando sia i tempi di lavoro che i tempi di vita
Ovviamente per chi fa il mio mestiere l'ambito immediatamente
Prevalente
Per ragioni oggettive anche se non mi sarebbe mai abbandonarsi a questa inevitabile dimensione oggettiva del tema e quello del tempo di lavoro
Se pensate per un attimo quanto è importante l'intervento sui tempi di lavoro e contemporaneamente fate mente locale qual è la situazione che oggi in tutti i settori
Siamo chiamati ad affrontare avete lo spaccato
Della disomogeneità delle contraddizioni e anche dei ritardi
I punti più evidenti più clamorosi sono noti
Non siamo ancora in grado di avere un orientamento per quanto riguarda il tempo di lavoro che sia corrispondente alle dimensioni dei mercati che producono i cambiamenti più rilevanti la dimensione dei mercati e la dimensione sovranazionale si va verso processi di globalizzazione
E però senza guardare al mondo se guardiamo all'Europa le politiche del tempo di lavoro che le imprese e le organizzazioni sindacali affronto nell'Europa sono da Paese a Paese particolarmente disomogenea
Per dimensione intensità e strumenti che vengono applicati se poi ci limitiamo i confini nazionali non è che le cose migliorino anzi
Non so cosa abbia detto questa mattina il ministro del lavoro spero ci sia un orientamento nel governo
Rapidamente voluti Ivo
Però non esiste ancora un'intesa tra le parti sociali per il recepimento della direttiva comunitaria in materia di orari il governo dovrebbe comunque intervenire con un suo progetto di legge se entro il diciannove di novembre non sarà risolto il rapporto negoziale tra le parti sociali sul tema e modificare finalmente una legge che del mille novecentoventitré
Legge peraltro che indica dimensioni dei tempi di lavoro lontanissime dalla pratica sia dalla pratica contrattuale che da quella usuale in tutti i settori produttivi dall'industria ai servizi al terziario in senso lato
Poi nei comportamenti soggettivi
Manca una dimensione univoca e il coordinamento delle politiche
Paghiamo ritardi storici paghiamo condizionamenti che sono tradizionali nell'attività
Sindacale ma in genere le parti sociali sono state orientate dal carattere materiale delle trasformazioni
La locomotiva che trainava il processo di intervento sugli orari è sempre stata quella dell'industria del lavoro produttivo industriale
Le dimensioni per dimensioni intendo la quantità della prestazione la sua distribuzione dell'industria hanno fatto premio su tutti i settori e siamo arrivati a delle vere e proprie operazioni
Che servizi hanno mutuato modelli organizzativi che nulla avevano a che spartire con il livello di efficienza che veniva chiesto i servizi semplicemente perché così si era definito nel corso degli anni modello prevalente
Della produzione industriale e dei suoi e descritte
Peraltro anche nella produzione industriale del gli elementi di qualche interesse
Diversi da quelli sì ho capito che venivano indicati come immodificabili questa mattina dal ministro del lavoro sono vorrei fare riferimento ad una cosa che non ho sentito ma l'argomento di qualche stimolo non è vero che sia in verità la tecnologia determinare cambiamenti più profondi della durata e della distribuzione degli orari la tecnologia un rilievo consistente e però anche in settori produttivi abbiamo per fortuna in tempi oramai lontani introdotto criteri di attenuazione degli effetti della tecnologia o dei bisogni della tecnologia che tenevano conto
Dei bisogni delle persone che lavorano per cui la domanda avuto un'influenza anche sulla durata e sulla distribuzione in grado di attenuare i processi tecnologici faccio un esempio Ferrante che si potrebbero citare una all'inizio degli anni sessanta in un settore industriale
A forte presenza femminile come quello tessile i bisogni tecnologici sono stati temperati
Da una distribuzione che prevedeva come prevalente il lavoro su sei giorni per sei ore
Per ciascuna persona proprio perché la presenza della manodopera femminile impediva per fortuna l'uso indiscriminato del lavoro notturno
E allora in quel caso il salto di tecnologia
Che presupponeva un abbattimento di costi fondato su un'estensione dell'utilizzo degli impianti non ha potuto che tener conto delle esigenze anche rilevanti e in quel caso prevalenti dei bisogni delle persone
In primo luogo donne che lavoravano in quei settori a conferma che non tutto è andato come mi pare si voglia
In qualche caso lasciare intendere in virtù degli affetti e delle tendenze che la tecnologia introduce oggi il problema prevalente quale di conseguenza quando ragioniamo
Della parte di tempi che riguarda la sfera della produzione
Aggiornare gli strumenti far diventare concretamente il tema della durata del lavoro
Un tema prioritario nelle politiche contrattuali in modo tale che ci sia una progressiva non annunciata ma praticata riduzione degli orari in grado di liberare tempo
E di contribuire contemporaneamente a farsi che la quota di lavoro che non si creerà più esclusivamente attraverso la crescita che lo sviluppo di un Paese venga integrata dagli affetti non risolutivi ma neanche da trascurare della redistribuzione del lavoro che esiste
è una scelta di campo importante non ancora compiutamente realizzata
Che deve impegnare le organizzazioni sociali io penso in tutti i Paesi del mondo
Ovviamente poi ognuno deve avere le sue coerenze i suoi punti di riferimento anche quantitativi di breve periodo
E redistribuire il lavoro che esiste
è indispensabile in una fase nella quale il genere l'effetto trasversale delle tecnologie porta a produrre gli stessi bene gli stessi servizi con un contributo di lavoro enormemente inferiore rispetto a quello del periodo precedente
Ovviamente redistribuire in forma articolata ma tale da coinvolgere tutti i tempi di lavoro
Significa anche avere un'idea di come si redistribuisce la ricchezza che in un Paese si produce per favorire un processo di questa natura
Dovendo sempre trovare un punto di equilibrio tra il riconoscimento di un reddito adeguato alle persone che lavorano e una diminuzione progressiva del tempo di lavoro che gli viene richiesto
Vuol dire in sostanza destinare una quota della produttività che un sistema economico produce
A far sì che sia praticabile e venga compensata una politica di sistematica progressiva che articolata riduzione degli orari
Sistematiche progressiva per stare in linea con i bisogni che ci sono articolata perché le condizioni di partenza sono oggettivamente diverse e non si può immaginare di procedere attraverso soluzioni trasversali che non tengono conto di queste diversità
Una volta scelto un obiettivo di questa natura impegnativo
Occorre a vere un'idea di relazione tra gli interventi sugli orari in tutta la sfera dalla produzione per non ricadere nei limiti che hanno viziato la politica degli orari negli anni nei decenni precedenti
In sostanza bisogna praticare lo stesso obiettivo con soluzioni diverse per quantità ma soprattutto per distribuzione tra la sfera della produzione materiale dei beni e quella dei servizi
Affinché non ci sia contraddizione che perché i bisogni di una sfera non si contrappongono a quelli dell'altra impedendo qualsiasi avanzare
Guardate che uno degli elementi di impedimento
Nel definire comportamenti coerenti delle persone che lavorano donne o uomini che siano è stato spesso l'impossibilità di utilizzare il tempo che si liberava quando non c'è coerenza tra i tempi di produzione che i tempi di vita e l'organizzazione sociale va da sé che lo spirito che c'
Determina induce le persone a non considerare la riduzione del tempo proprio di lavoro come una pratica di qualche utilità
E gli atteggiamenti conservativi che poi portato ad un peggioramento perché nulla RIM e ne fermo nel sistema di relazioni porto con peggioramento oggettivo delle condizioni delle singole persone hanno anche questo origine
Bisogna avere questa capacità progettuale e bisogna essere in condizioni di vedere l'intervento sugli orari
In modo tale che ci sia coerenza tra quello che si fa nei singoli settori e che si usino al meglio cosa non semplice ma necessaria tutte le sinergie che sono che sono disponibile il coordinamento a una dimensione
Nello spazio indubbiamente territoriale
Non è possibile che la prevalenza nella gestione dei tempi di lavoro sia data esclusivamente al settore merceologico alla categoria c'è bisogno di riscoprire perché qualche carenza per fortuna c'è e soprattutto di valorizzare questa dimensione territoriale che l'unica nella quale gli elementi di coerenza si possono e possono sviluppare
Ovviamente non basta pensare al tempo di lavoro bisogna pensare al tempo di organizzazione sociale il tempo per la vita
Sapendo che poi anche nel tempo che si organizza sul territorio il tempo nel quale le persone possono
Organizzare meglio la propria esistenza e soprattutto fruire dei servizi che servono a viver meglio c'è una quota di lavoro ed una quota di diritti che non può essere trascurato
Per far vivere bene
Le persone bisogna che altre persone siano in sintonia nella loro attività nel loro lavoro con questi
E ci deve essere uno scambio reciproco
Non facile da determinare
Non è immaginabile che nella società moderno si possa arrivare a qualche conclusione che abbia il consenso
Della maggioranza degli interessati consenso uniforme come noto non esiste in natura se non si ha la capacità di volta in volta di trovare quali sono le condizioni che determinano il miglior rapporto tra soggetti che hanno oggettivamente compiti e bisogni tra di loro tra di loro diverso per questo bisognerà tentare di sperimentare non abbiamo grandi esperienze non c'è memoria storica o qualche sperimentazione la tentata Deep e sperimentare la realizzazione di soluzioni che ha che determina un punto di equilibrio tra
Le esigenze della della produzione e le esigenze delle singole persone
Si fa gran parlare di mobilità e di flessibilità per l'una e per l'altra accezione prevale l'aspetto negativo l'accezione negativa del nell'uso del termine la flessibilità oramai diventata nel linguaggio comune sinonimo di caduta di certezza di violazione di diritti anche se non esplicitamente definita e comunque di soluzioni che risponde all'interesse dell'impresa e non tiene mai in considerazione l'interesse delle persone
Io credo che la flessibilità invece possono essere uno strumento straordinario se riesce a realizzare questo equilibrio
Tra l'esigenza dell'impresa che oggettivamente non si può negare stante il bisogno di creare ricchezza ma anche l'esigenza delle persone che lavorano
In modo tale che si possono usare le tecnologie che non sono mai neutre per fare avanzare nel mercato dei bisogni il punto di vista delle persone ponendolo quando serve in alternativa al punto di vista delle in con l'intento non di far prevalere l'uno sull'altro intento che non realizzerebbe mai né nell'una né nell'altra ipotesi il consenso necessario ma di trovare un punto un punto di equilibrio di qualche interesse
Ovviamente nel discutere di questa ricerca bisogna considerare le condizioni nelle quali si parte e le differenze di genere che esistono
Perché è indubbio che i bisogni iniziali
E non soltanto quelli fanno diversi gli uomini dalle donne
E bisogna io credo a vere accortezza sempre
E pazienza anche per ricercare le soluzioni che mettono in condizioni tutti
Di avere una risposta adeguata ai propri bisogni anche nell'uso del tempo le quote di tempo che si liberano
Possono e debbono essere anche proporzionali ai bisogni di partenza non sta scritto da nessuna parte non esistono vincolo naturale è attivo che porta a far sì che la dimensione e la durata la distribuzione degli orari debba essere sempre uguale tra i soggetti semplicemente perché gli stessi lavora
Dicevo prima di quando hanno prevalso i bisogni prevalenti nel caso delle produzioni tessili degli anni sessanta io credo che in molti settori lo stesso approccio potrebbe essere utilizzato oggi per arrivare a delle soluzioni che abbiano carattere universale abbiano dei valori di riferimento univoci mattino distribuzione ch'ah Denza nel tempo che possono anche differenziare i generi in virtù dei bisogni diversi che genere inizialmente hanno
L'ultima cosa che volevo dirvi per me un problema irrisolto è quello in qualche modo introdotto prima io credo che ci sia una dimensione che debba essere considerata prevalente come luogo fisico nel quale si ricostruisce
La coerenza dei comportamenti e la coerenza delle politiche
E del territorio la città la città per cento Ras
Toni si presta ad essere considerato il luogo fisico nel quale si cerca la composizione delle contraddizioni nel quale si realizzano i punti di equilibrio che servono tra la produzione che i tempi di vita tra le donne e gli uomini
Nell'uso del tempo di lavoro e soprattutto nell'uso del tempo che viene liberato dal lavoro
Non sono convinto che sia sufficiente
La dimensione dalla città è una dimensione importante lo è diventata ancor di più nel corso degli ultimi anni
Per delle ragioni anche banalmente soggettive in molte città si sono che in tante le sperimentazioni che qui sono state ricordate Santarcangelo Pesaro Napoli
E in molte altre città
Le amministrazioni locali si sono opposte per tempo questo problema e hanno sperimentato soluzioni la banca dei tempi la modulazione degli orari il rapporto tra gli orari dei servizi e quelli della sfera più direttamente produttiva
Non sempre la dimensione territoriale e la dimensione della città e su più c'è
Probabilmente in anche per queste politiche così come vale in genere per
Gli interventi di carattere istituzionale bisognerà pensare progressivamente a dei poli lontani tra di loro il ter no io la dimensione sovranazionale con compiti e funzioni diverse ma come luoghi nei quali contemporaneamente si agisce sulle politiche dei tempi
Sia per quanto riguarda la parte
Inerente al lavoro sia per quanto riguarda quella che invece riguarda la sfera
La sfera sociale
Non esiste più come dimensione risolutiva quella dello Stato nazionale nella sfera della produzione la dimensione sovranazionale oramai la dimensione che tende a imporsi sarà così oggettivamente i processi di mondializzazione portano a far sì che le politiche con le quali si organizza la produzione abbiano una dimensione pari alla dimensione di mercato
E contemporaneamente i problemi delle persone
Sono più sempre semente risolvibili in una dimensione più bassa rispetto a quella precedente bisognerà credo lavorare ovviamente il problema riguarda in primo luogo il mestiere che faccio io non quelli non quello che fanno molti di voi perché ci sia un orientamento coerente in grado di tenere assieme questi due estremi e di farli diventare sedi nelle quali si sperimentano le nuove politiche nelle quali si definiscono tutte le soluzioni quantitative che permettono no un avanzamento e per molti per molti casi anche una semplice sperimentazione delle soluzioni innovative ora molto abbiamo fatto fortunatamente anche grazie a questa stagione feconda di gestione amministrativi nelle città poco abbiamo fatto per quanto riguarda la dimensione sovranazionale non abbiamo avuto lì ancora una stagione altrettanto feconda io spero si possa progressivamente consolidare
La condizione l'orientamento canterebbe lire in quel livello voglio voglio sperare anche che questa parte delle delle politiche di organizzazione dalla società che comportano poi poteri competenze e diritti da esercitare venga tenuto in adeguata considerazione nella discussione che comincerà sugli assetti istituzionali non è certo l'oggetto della discussione di oggi ne voglio introdurre alla fine di una discussione un argomento che peraltro ha bisogno di tante prove i venti di molta cautela ma io credo che la il ruolo delle parti sociali se pensiamo al nostro mestiere quotidiano il ruolo delle amministrazioni
Sia soggetto ad una revisione profonda che nasce dagli assetti istituzionali che si definirà anche nel titolo del convegno si faceva riferimento alla necessità di concordare di concertare le modifiche istituzionali cambieranno le dinamiche dei rapporti tra le parti cambieranno il ruolo e le competenze delle istituzioni in qualche modo le politiche andranno contemperate con i nuovi assetti che progressivamente si andranno ad
Finire ma questo credo sia oggetto di una discussione che dovremo fare in un'altra circostanza
Per oggi basta e avanza di quel che ho detto grazie
Sono
Grazie all'intervento di Sergio Cofferati e io il gradito compito di porge bissa l'tutto il ringraziamento della vostra presenza a nome del presidente dell'Anci e sindaco Enzo Bianco speriamo di potere il pubblicare gli atti del convegno ma speriamo soprattutto di potere di incontrarci al più presto per scambiare nostre esperienze per poterci rincontrare perché siano momenti anche di missione ora vorrei c'è la parola per il saluto Anna Maria Pedrazzi consigliere giuridico del ministro per le pari opportunità solo per ringraziarvi di questa giornata così intensa
Del lavoro comune che abbiamo svolto per auspicare un rapporto è un confronto più fecondo tra istituzioni di questo Stato con compiti e livelli naturalmente diversi ma
Tutti tesi alla costruzione di una nuova e più democratica società noi continueremo questo dibattito intanto ci propone immediatamente una continuazione il convegno posto congiuntamente dalla regione Emilia Romagna e dall'Associazione pianoforte per il quindici di novembre dove saranno a confronto le legislazioni regionali sul piano o degli orari delle città a Bologna intanto per il prossimo a a appuntamento più complessivamente buon lavoro nelle Poste realtà grazie