"I re di carta: le ipocrisie, le omissioni, le paure e la vanita' del giornalismo scritto e televisivo" presentazione del libro di Giovanni Russo (ed. Sperling & Kupfer)

Dopo benvenuto da noi alla stampa estera per la presentazione del libro ordini Giovanni Russo il arredi casta don particolare saluto a onorevole Massimo D'Alema al collega Ezio Mauro naturalmente dal l'autore Giovanni Russo
Sono contento di rincontrare rincontrare candido e anch'esso sono interlocutori di questo bellissimo libro
Ai quali io ho imparato molte cose Emilio D fa Visco al libro di Giovannino Russo perché la sinistra a eletto Berlusconi
Un libro molto divertente ma anche molto informativo io spero che Massimo D'Alema sia d'accordo su questo
Oggi presentiamo il nuovo libero
E il dei di casta ripete la copertina tra la copertina significativa non so se riuscita vedi alla
Un caricatura di Forattini si vide
Scalfari
Il pregio e il sensore di Ezio Mauro il posizione tenuta a dargli su un Bruno e vicino Scalfaro che legge quello che ha detto Scalfari
Mi sembra
Molto emblema era emblematico questa caricatura
Il libro
Come dice il sottotitolo palla di le parla delle ipocrisia le omissioni e le Paure le vanità del giornalismo scritto e televisivo
Infatti il giornalismo non solo in Italia ma soprattutto in Italia è cambiato moltissimo io in questi giorni ho letto il libro di un cose fondente tedesco nei primi anni di questo secolo
A Roma forse a uno tre o quattro corrispondenti tedeschi forse in tutto la stampa estera contava venti venti colleghi e in questo libro racconta che una volta alla settimana si incontravano parlavano da faccende italiane concordavano su cosa scrivere e mandavano naturalmente per le loro loro corrispondenze via apposta che arriva che arrivava dopo due giorni non è che arrivava dopo due tre settimane
Credo il tema
Quale parliamo stasera è molto importante molto importante futuro è anche estere la democrazia in Italia
Giovanni Russo Ezio Mauro ed io siamo tutti del mestiere siamo giornalisti
Fosse così fondente estero e più distaccato della politica del Paese che lo ospita
Io ho avuto sempre o un morto per la mia professione
L'ho ottenuta questo moto cercato sempre di di temi era molto alto cioè un giornalista
Vede descrivere la politica e non fare la politica
E questo penso che sia diventato un vizio di molti nostri colleghi che ci ha conditi fare la politica invece di descriva verrà di descriva dati analizzarla
Poi
C'è il problema della televisione che ha avuto il sopravvento
Forse in Italia più che altri Paesi si è passato dal andrà alfabetismo al post alfabetismo colpa della televisione
è un dato molto interessante che la tiratura dei giornali dei giornali italiani all'inizio di questo secolo non nei cambiato moltissimo
Erano sempre sono stato sempre cinque sei milioni
E non di più allora vuol dire che la carta stampata e in declino se non aumentar nato sei se se se non è aumentato naturalmente ci sono i settimanali
Come dicevo c'è la televisione
Si sono giornali sportivi
La stampa e in Germania e io sono tedesco allora posso parlare delle mie esperienze la giornalista tedesco è diverso ci sono ancora editori puri
E che in Italia esistono pochi
Poi c'è una grande differenza in Germania c'è la cosiddetta lapide Zeitung con giornale tabloid se c'è un scandalistico polpa
E in Italia non esiste un giornale di questo genere stella dalla stampa sportiva che in un certo senso ampio sciovinista ha una tiratura molto alta più più un rinvio di una tutte insieme
I Christoph mi sembra e io il pericolo pena
I giornali cosiddetti seri la Repubblica Corriere della Sera che fanno secondo me una Michelle ha molto pericolosa cioè fanno giornale polpa e giornale
Sirio
Come vedo qui il mio collega della Repubblica volevo fare un esempio la Repubblica per esempio pubblica un articolo di Mario Pirani sulla Germania che molto serio analitico critico che interessante
In prima pagina poi c'è una piccola quattro colonne
Perché parla di una Baruffaldi una zuffa fra due italiani assaporo e quant'Edu ubriaconi tedeschi
E coronata cioè un piccolo pezzo cronaca di Roma su un marocchino che è stato ammazzato a Roma secondo me non c'è la giusta misura anche il Corriere della Sera per esempio in primavera ha parlato dei omicidi ammireranno
Omicidi ameranno e ha dedicato a due tre regioni sempre due tre pagine di questo evento
Era una è uno degli articoli piuttosto razzisti perché si diceva sito una vecchio razzismo senza analizzare chi è stato un popolo matto che aveva fatto questi municipi
E potrei citare altri esempi per esempio il Corriere della Sera Pallante dei naziskin in Germania
L'articolo molto interessante e poi lido le fotografie in questo articolo invito che le fotografie sono mica in Germania sono in Inghilterra perché c'è una scrittura di un negozio inning in Inghilterra
Allora devo dire che
Ci vogliono più ci vuole più serietà più serietà
Da noi giornalisti incluso anch'io
Naturalmente
Anche per esempio da parte televisiva da parte della televisione io me li mando perché c'è imprevisto
Questo sfasamento presto questo sì dopo nella stampa che diventato in un certo senso un la De Beers tipi azione di un del giornalismo lì una volta ma non voglio rubare molto tempo ai miei interlocutori io darei per primo la parola a Massimo D'Alema
Ma innanzitutto io credo che
Si debba dire che questo è un bel libro per le cose che si
E che si dicono per cortesia ma si dicono perché altrimenti non avrebbe accettato di venirlo a presentare non potendolo dire non avendo particolari ragioni per presentare un libro che non è gradevole che non è interessato
Bisogna dire che un libro scritto con molto garbo è una cosa che non è molto comune
Senza la volontà di offendere nessuno
E che Iat nella forma di questo dialogo col Terry hanno
Riesce a presentare in modo efficace e convincente principali problemi
Del giornalismo italiano
Che in una certa misura sono problemi che riguardano credo il giornalismo in tutto il mondo
In particolare nel
Nella necessità di misurarsi con le grandi trasformazioni di una società dell'informazione nella quale la rapidità dei messaggi
Il predominio della televisione
Hanno imposto fondamentale spiazzamento diciamo dell'informazione in particolare della carta stampata
Pongono ogni giorno a chi fa i giornali
Le norme interrogativo di come si può fare un giornale in un'epoca in cui fondamentalmente il lettore dei giornali conosce già le notizie che il giornale dovrebbe forni
Poi dirò qualcosa su questo punto sembra importante
In una certa misura i problemi del giornalismo italiano riguardano in modo accentuato più accentuato peculiare l'Italia
In modo particolare c'è una grande questione strutturale che riguarda il fatto che nel nostro Paese
I grandi mezzi d'informazione
Sono
Tutti di proprietà o sotto il controllo di altri poteri
E questo è un problema molto delicato diciamo Cherchi concepisce secondo una visione liberale moderna il giornalismo come un altro potere come un potere che al servizio dell'opinione pubblica
Ora in realtà diciamo
In Italia
La televisione
è controllata
O dallo Stato e quindi sia pure indirettamente dalle forze politiche che hanno la maggioranza di governo esercitano un'influenza preminenti oppure la televisione privata anche essa è divenuta parte di un gioco politico la condizione del tutto particolare atipica rispetto a qualsiasi altro paese del mondo un partito politico un leader politico è il proprietario di un grande di una grande impresa comunicazione mentre i giornali sono
Pressoché tutti di proprietà dei grandi gruppi industriali e finanziari del Paese
Questo è un problema del tutto peculiare dell'informazione in Italia e cioè che nel nostro Paese il sistema dell'informazione controllato è di proprietà di quei poteri
Politico
O economico nei confronti dei quali l'informazione dovrebbe essere libere dovrebbe anzi esercitare un ruolo critico di controllo critico
Questo è a mio giudizio un problema enorme
Anche difficile trovare una soluzione rapida di questo problema ma io sono sempre stato convinto che se noi non ci poniamo il problema di affrontare questa questione
Attraverso un'opera di riforma molto profonda in senso pluralistico del sistema radiotelevisivo
Attraverso un'opera di riforma
Della informazione scritta che punti a sottrarre ai grandi gruppi industriali e finanziari il controllo delle società editoriali che non significa che possano mantenere una partecipazione sottrarre il controllo e a favorire il sorgere di editori e cioè di imprenditori quali per i quali l'attività economica fondamentale sia appunto quella di stampare e di vendere giornali che leghino a questo le proprie fortune in fondo
Il principio secondo cui
Il controllo di un'azienda editoriale non può essere detenuto da chi abbia i suoi principali interessi in altri campi un principio democratico il cui significato appare abbastanza elementare nel senso che
è del tutto evidente che chi abbia preminenti interessi in altri campi può concepire l'uso del mezzo di informazione soltanto come strumentale al fine di implementare i suoi interessi fondamentali
Ora questo è un grande problema questo libro lo affronta lo propone in vari passaggi momenti
Diciamo non suggerisce le soluzioni di questo problema tuttavia io credo che ogni discussione seria sul sul giornalismo italiano poche muovere da qui
Poi c'è un altro problema che è quello che ieri riguarda il rapporto tra il giornalismo e la politica nel nostro Paese
Che per molte ragioni per responsabilità di di di molti diciamo un rapporto a mio giudizio eccessivamente intrusivo confuso
Non sempre limpido
Che
Determina una intanto una sovraesposizione della politica delle prime osservazioni io sarei chiesto i nostri giornalisti
Lo spazio dedicato all'informazione politica
è uno spazio enorme
Spesso questo spartiacque sto Spark questo spazio non corrisponde all'esistenza di reali notizie no sono per esempio noi viviamo tutti le serie l'angoscia di dire ma
Ci sono notizie no e allora viene l'angoscia perché non essendoci notizie
Siccome c'è la certezza che domani tre quattro pagine dei maggiori quotidiani saranno pieni di informazioni politiche non essendoci di che informare
Uno è preso dall'attesa angosciosa di che cosa potrà trovare spesso diciamo questa angoscia
Trova conferme dolorosissima il giorno dopo cioè ma è la mancanza di notizie eccita la fantasia al nel restare spesso un'élite che spera che avvengano delle cose si pone persino il problema di provocare qualche notizia allo scopo che lo lo spazio venga impiegato utilmente dal punto di vista sociale diciamo con la funzione sociale Nuti
E questo è un primo io penso che c'è un eccesso di informazione
Io ritengo che c'è una eccessiva contiguità
Non so in quali altri Paesi del mondo diciamo il ceto politico anche il più diffuso a questo rapporto amicale inciucio uso diciamo Conconi con i giornalisti queste fa molto favorito dal fatto che uno dei luoghi fondamentali di formazione dell'informazione in Italia è un un salone triste
Qualche corridoio dove si forma dove non avviene niente di importante niente perché è un luogo di chiacchiere generalmente esso
Spaccata previgente lavora nelle pause del lavoro esce metto in poltrona
E in questo luogo di chiacchiere diciamo si si si rese si registra questa Mahon Gamo quotidiana diciamo questa mistura improprio a mio giudizio
E in definitiva umiliante per gli uni e degli altri
Da cui scaturisce una parte rilevantissima della cosiddetta informazione politica che in gran parte è fatta di chiacchiere il fatto che di polemiche che spesso vengono montati artificiosamente l'onorevole Tizio ha detto questo contro di lei lei cosa risponde magari quello ha detto ma non era proprio così diciamo però nel frattempo la notizia si auto implementa perché la risposta deve essere severa se non lo è l'assise dei Rizza un po'si va a raccogliere la risposta è nel corso di una giornata si costruisce un fatto che costruito spesso proprio sul poggia sul nulla ora io ritengo che questo
Io dico autocriticamente però
Essendo anch'io partecipe di questo mondo diciamo così in una misura notevole anche se spero decrescente
è chiaro che mi è capitato di denunciare questo sistema con
Un sovraccarico di pathos
E qualche acrimonia che alla fine a mio giudizio lo dico autocriticamente è risultato del tutto inutile
Anzi ha fornito argomento per decine e decine di articoli c'è una lotta impari ho fatto un'intervista prima comunicazione da cui sono scaturiti molte decine
Di articoli di corsivi di di
Ci sono alcuni colleghi anzi hanno fatto motivo d'onore quello di a coltivare da quel momento in poi un radicato rancore nei miei riguardi per cui diciamo quella mia intervista di tanto in tanto continua a produrre diciamo così
C'è una letteratura del rancore cioè che per esempio c'è chi non può mancare di scrivere camicie D'Alema il quale pretende di insegnare detenere cattedre quindi quelle setto di questa mia sortita è stato semplicemente di implementare di fornire cioè un materiale grezzo sul quale si è enormemente lavorato che ha implementato
Quello stesso ossia sistema a mio giudizio distorto della informazione cioè quel costruire informazione sul nulla che io volevo denunciare a dimostrazione diciamo di
Del fatto che evidentemente
Già discussioni di questo tipo conviene
Tenersi prevalentemente alla larga
Anche perché diciamo io non dispongo né del potere né dei mezzi per cambiare questo modo di fare però questa è una buona occasione per concludendo
Almeno cercare di rivendicare le buone ragioni delle mie colleghi io che non sono mossi dalla volontà di censurare ed impedire o dalla pretesa di avere una stampa amica
Fra l'altro oltretutto io mi ritengo fra gli uomini politici italiani uno di quelli che
All'ingrosso diciamo può persino dire di essere trattato abbastanza bene sta
Non ho mai non ho motivo di se non fossi io
Sulle mie sortite a procurarmi qualche rampogna diciamo ma del tutto autonomamente per mia di insensata e sciocca iniziativa personale diciamo in generale la tendenza della stampa italiana trattarli bene
Per cui diciamo non è questo il problema
Io quell'aspetto più sgradevole che ospita che c'è stato in questa polemica è stato questo questa volta questa volontà di presentare la discussione che io avverto come nascente dalla volontà di porre sotto controllo l'informazione di dettare le regole all'informazione di imporre all'informazione
Io sono esclusivamente mosso dalla preoccupazione che uno di quelli che considero evidentemente un ganglio vitale di una democrazia moderna società finisca per consumarsi per perdere largamente di credibilità io dico il ricorso continuo a notizie gonfiate forzate
Fini fast tornanti per l'opinione pubblica
Finisco finisce per logorare la credibilità dell'informazione cosa ch'io credo è pericolosissimo in un Paese democratico
Perché il fatto di avere un informazione prestigiosa incredibile è un presidio della democrazia
Contro le tentazioni di altri poteri
A prevaricare l'ambito che è loro concesso
E quando l'informazione logora la sua credibilità perché grida al lupo al lupo tutti i giorni perché dice sta per esserci la crisi sta per succedere questo che quello non succede
E quindi inevitabilmente diciamo il sistema nervoso dell'opinione pubblica è bombardato e logorato e alla fine scatta per autodifesa l'atteggiamento tipico delle culture di oggi dice ma c'è scritto questa cosa ma sarà vero
Questo quando entra nella testa del lettore
Chi acquista anche il grande e prestigioso quotidiano il dubbio
Che quel titolo quasi sempre enorme che campeggia quella minaccia quasi sempre incombente che viene annunciata non risponde realtà ad una previsione fondata di una valutazione serena ad un'attenta valutazione della realtà dei fatti quando entra questo dubbio ad essere minacciata non è soltanto informazione
Ad essere minacciato secondo me è un punto sensibile nevralgico del della democrazia moderna
Perché cade una difesa immunitaria dice corsi e scatta lì una tentazione enorme per il politico per il mondo finanziaria di altri poteri diciamo che sono in campo cioè quella di potere non tenere conto dell'informazione
Di potere considerare che questo sistema dell'informazione avendo consumato in parte notevole la sua credibilità non è più un efficace contro poté
Dopo avere creato tante volte al lupo al lupo si può pensare che la volta in cui questo grido può avere un senso non c'è più nessuno che lo raccoglie come vero
Allora la mia preoccupazione e questo io credo dati che questo nasce in parte stato detto con molto garbo è stato posto un problema noi
In altri paesi il sistema dell'informazione sia venuto organizzando in modo diverso rispetto al nostro esisteva un'informazione cosiddetta popolare diciamo che ha sovente non di rado un taglio scandalistico gridato eccetera ed esiste però una parte della grande informazione seria diciamo cioè di quei giornali che per fare un titolo a cinque colonne ve ne sia scoppiata la guerra ecco in Europa
Perché se no a quattro potrei o due
In altri paesi diciamo e se è venuto consolidando sistema dell'informazione così bipartito io devo dire non è che io trovi simpatiche questa ripartizione che per uno come me politico di sinistra diciamo popolare quest'idea che ci sia la stampa spazzatura o scandalistica apre per per la gente come li chiama qualcuno è poi un informazione ed è lì tra due mondi separati diciamo non è un'idea molto simpatica
Tuttavia anche il modello italiano che ha finito per sovrapporre questi due generi e per applicare all'informazione politica diciamo spesso il metodo gridato dell'informazione scandalistica anche questo modello si è venuto nel tempo abbastanza logora
Io ritengo che questa rottura perché la rottura ci fu negli anni si è e fu un grande fatto di modernizzazione
Cioè rispetto alla alla vecchia informazione davvero controllata da conformista diciamo il venire in campo di di anzitutto Repubblica è stato un grande fatto di rottura diciamo Carlo caro della generazione Emilia
E cioè di una card una capacità di raccontare il palazzo dal di dentro in modo anche dissacranti
Creando un rapporto diretto tra l'opinione pubblica e il il palazzo questo ha avuto un grande fa grande funzione democratica di modernizzazione del Paese
Questa formula si è venuta via via logora
Anche perché diciamo una volta trovato il grimaldello però per vedere le cose al buco della serratura se ne ha fatto un uso talmente devastante
Che come spesso accade da una idea straordinariamente innovativa diciamo così poi via via che nel tempo questa idea un'idea anche innovativa si estende si logora sistema
E perde in gran parte la sua carica innovativa
Io credo che il punto di partenza sta stabilire una certa distanza
Ristabilire una distanza
Riconquistare un'autonomia
Anche fisica
Anche fisica dell'informazione
Ricominciare a considerare i fatti della politica ma anche i fatti dell'economia cioè in un rapporto più distante ed autonomo
E questo io penso che fondamentale come primo gradino diciamo su cui ricostruire un'autorevolezza
Bisogna poi affrontare una questione delicata complessa dice che è quello di come nel sistema italiano nell'informazione sono garantiti i diritti delle persone
Diritti delle persone
Una serie di beni che sono beni non negoziabili così
E che sono in realtà diciamo assai poco tutelati
Questo vale per certi aspetti vale anche per la professionalità del singolo giornalista
Diritto a sottrarsi a questa macchina
Ma valevole per le persone di cui si parla sul io noi abbiamo un sistema si parla molto della giustizia eccetera io cerco di pormi questi problemi dal punto di vista del cittadino uno dei problemi del cittadino e che in Italia giustizia non funzione questo
E nel rapporto con l'informazione questo è uno dei campi più clamorose
Non esiste in Italia una legislazione moderna di tutela della privacy rispetta i nuovi mezzi di comunicazione alle nuove tecnologie e nuovi mezzi non esiste in alcun modo non esiste nessuna forma di tutela efficace dell'autonomia professionale dei giornalisti
La loro autonomia professionale e delle persone rispetto sistema dell'informazione
Se uno ora parliamoci chiaro lasciamo stare la politica esibisce ma prendiamo il caso di una un atto o di un'attrice che a determinati beni cioè i suoi beni le sue risorse sono il consenso del pubblico
Ora le che possibilità una se un giornale scrive che questa signora si è fatta ricostruire da un chirurgo estetico diciamo così ed è tutta finta
Se questa notizia è falsa le procura un danno danno professionale patrimoniale e di immagine nord ora in realtà stante la paralisi della giustizia civile nel nostro Paese
La possibilità di un cittadino di tutelarsi rispetto a questo dato pressoché minima
Ora questo incoraggia da una parte e incoraggia la la de responsabilità professionali
Io posso scrivevo
C'è successo questo non è vero
Da una fonte molto autorevole cioè come conserviamo
Fini
Esaurita a meno che uno non sia amico diciamo del direttore non abbia una sua forza contrattuale ottenga che la smentita venga pubblicata senza senza risentita
Cioè ma siamo sul terreno siamo sul piano del diritto siamo ex terreno avevate la trattativa privata
Ora secondo me questo non può essere di obbligo problema di carattere generale di tutela del e di tutela anche qui della credibilità del sistema dell'informazione
Io penso che questa è una questione che dobbiamo cercare di affrontare insieme chi proprio parlo come legislatore
Nel rapporto fra utenti cittadini
Categorie interessate e legislatori noi dobbiamo rimettere mano
Ad una legislazione che tuteli insieme l'autonomia professionale del giornalista che i diritti delle persone in un modo più efficace di quanto non attacca o ci
Questo vale che tutte le questioni più banali
Vale in un modo abbastanza delicato questo problema va posto anche il ministro di Grazia e Giustizia per quanto attiene a quelle delicatissime informazioni che sono quelle sui sulle vicende giudiziarie penali eccetera
Qui esiste una scarsissima tutela
Capisco che c'è un problema di se le fattezze delle fonti eccetera ma qui davvero tocchiamo temi essenziali cioè beni non negoziabili in onore delle persone bene non negoziabile
E ripeto se non è tutelato efficacemente questo bene c'è anche un danno che si riverbera sul sistema informativo che perde di credibilità di autorevolezza
E quindi io vedo se mi consentite due grandi questioni già più di riforma
Uno riguarda il sistema delle proprietà
E mi pare che dobbiamo lavorare per garantire maggiore pluralismo
E dobbiamo garantire maggiore autonomia dell'informazione in Italia rispetto al potere politico che al potere economico
Sarà un processo lungo ma una grande democrazia deve affrontare l'altro grande tema di riforma riguarda al tempo stesso una più efficace tutte dell'autonomia e della serietà della professione giornalistica e dei diritti delle persone
Che nella situazione attuale
Non sono tutte e due efficacemente tutelati poi ci sono i problemi di costume e di abitudini due questi problemi di questi continueremo a discutere diciamo a lungo perché evidente che su questi aspetti continuerà ad esserci la discussione la polemica la la battuta sul titolo sbagliato o che qualcuno considera sbagliato eccetera questo fa parte diciamo del gioco
E io confesso e che in questo gioco qualche volta anch'io ho ecceduto e vi ho partecipato in una forma non garbata
Però diciamo il gioco e il gioco io credo che le altre due questioni invece sono due questioni molto grande se cerchiamo di affrontare seriamente insieme daremo una più fondata volti giustificazione al finale ottimistico di questo libro che l'unica parte diciamo che mi ha lasciato un po'perplesso sciatta
Eppure resta queste magnifiche sorti e progressive di questa informazione né doppio che esista né cerchiobottista diciamo così io le considero un auspicio più che una previsione perché come previsione non mi pare si stia realizzando diciamo come auspicio mi unisco all'Autore nell'auspicare che le cose prendono quella strada
Anche perché voglio dirlo ci sono tutte le possibilità perché questo avvenga che poi posti tutti questi problemi noi abbiamo anche in questo Paese insomma un un patrimonio di professionalità giornalistica e qui secondo me non vale la distinzione televisione carta stampata perché fortunatamente
Questa distinzione è una distinzione soltanto tecnica
Ma dal punto di vista della Torno abbiamo un patrimonio di professionalità giornalistica che è una risorsa di questo Paese
E se creiamo le condizioni e le regole e le regole per incoraggiare comportamenti virtuosi
E per scoraggiare invece i comportamenti dannoso io credo che questo patrimonio possa dare buoni frutti per la civiltà e per la democrazia del nostro Paese
Sì onorevole D'Alema io sto sull'altra sponda cioè sono giornalista ma purtroppo gran parte dei devota ragione quello che ha detto della 'sti istanza necessaria di noi giornalisti anche della politica
Una constatazione che posso solo sottoscrivere
Anche noi con sponde inchiesta di per informarci leggiamo naturalmente i giornali italiani
Anche i giornali italiani ma io ma civile
Ma anche noi qualcosa abbiamo difficoltà di leggi questi fiumi di informazione o non di informazioni
E questo mi ricordo al nostro collega Luigi Barzini che tanti anni fa mi disse
Ma battuta che ho già riferito qualcosa Luigi Barzini mi disse a voi così fondenti esteriorità la vita difficili a Roma sì di confronto con quelli a Mosca a Mosca non si sa niente però si capisce tutto a Roma si sa tutto però non si capisce niente
E credo che sia vi era vero ancora oggi ma vorrei dare adesso la parola a Ezio Mauro che naturalmente deve dirci qualcosa in difesa del giornalismo italiano
Giusto come come lei brutti telefilm televisione
Prima parla l'accusa prima parla l'accusa poi palla difesa io io voglio difendere davvero il nostro mestiere
Tra l'altro ho lavorato tre anni a Mosca e le chiavi inglesi che smontano e rimontano nostro mestiere sono esattamente le stesse si può fare il cronista a Mosca come si può fare a Roma come si può fare nelle città italiane si può lavorare in modo decente pulito
In pace con se stessi
Ma senza vera intimità col potere politico in Italia come si può lavorare all'estero facendo corrispondente non credo affatto
E parlo qui con Guy colleghi che in gran parte sono corrispondenti e lavorano in un Paese straniero non credo affatto che il mestiere di corrispondente di uno status privilegiato li ho fatti tutti e due credo che ci sia la possibilità di fare il cronista politico con dignità
E servendo il lettore che poi è l'unico metro di giudizio che casualmente non vedo mai invocato io un metro di giudizio solo oltre a quello del rispetto per le persone e qui è l'unico punto
Sul quale concordo con con D'Alema ce ne c'era un secondo minore che riguarda lutto solamente che dirò subito dopo è l'unico punto sul rispetto per le persone siamo effettivamente indietro in Italia come costume complessivo
Perché non c'è dubbio e non si può fingere di non sapere che le informazioni riservate e in alcuni casi informazioni dannate informazioni dannose vengono dal sistema giudiziario
Vengono date da sistema giudiziario vengono date dal sistema giudiziario sistema informativo
E quando arrivano al sistema informativo sono delle notizie
E l'onorevole D'Alema non sa quanto spesso queste notizie vengono passate al vaglio dei giornali e per senso di responsabilità non vengono pubblicate naturalmente nulla che riguardi gli scandali politici finanziari economici ma quando riguardano le persone quando abbiamo l'impressione pubblicando e scrivendo ciò che pure abbiamo saputo da organi responsabili dello Stato abbiamo l'impressione di azionare un tritacarne dove delle persone che non possono difendersi finiscono bruciate per il solo fatto che noi pubblichiamo delle notizie
L'altro punto su cui sono d'accordo con D'Alema
E che l'unico Estée cose le dice il Pubblico in privato
E devo dire
L'unico riconoscimento per fare oggi cioè è un uomo politico che non si lamenta dei giornali nello specifico nel senso delle critiche che riceve negli editoriali o negli articoli si lamenta del sistema dei giornali penso che
Li vorrebbe fatti in un altro modo io qualche volta mi chiedo a questi uomini politici chi ha dato la cattedra
Si è parlato da cittadini hanno diritto di rivoltarsi da cima a fondo naturalmente
Nell'ambito delle mille cinquecento lire del prezzo d'acquisto dei giornali perché altro titolo non hanno
Siamo l'unico Paese al mondo dove invece di essere i giornali a giudicare gli uomini politici in realtà lo facciamo sono i politici che giudicano i giornali
E io ho l'impressione che questo avvenga proprio perché si è rotta quell'intimità col potere
Che è esistita per anni e che ho fatto in tempo da cronista verificare quando i cronisti politici pre notavano le case per le vacanze a Sabaudia perché ci andava Claudio Martelli e quando Martelli litigava con la fidanzata disdicevole affitto c'era il panico a Montecitorio
Perché bisognava riconvertire le vacanze
Perché il vero appagamento la sudditanza del giornalista era un pagamento in intimità con il potere era dare del tu agli uomini politici
E da qui discende quell'altro vizio che ci ha detto il nostro moderatore questa sera
Quando il giornalista italiano aveva e in parte ancora ma in parte minore a
Il difetto di pensare di partecipare a fare la politica invece di semplicemente raccontarla
Ho fatto in tempo durante un'elezione presidenziale quando si sentiva naso che c'è una svolta al passaggio da un cavallo ad un altro cavallo da parte della democrazia cristiana
Due o tre colleghi sono riusciti a inchiodare segretario o di quel partito
In una porta laterale di Montecitorio perché serve anche a questo lavorare poi bisogna vedere alla fine della giornata chi ha le suole delle scarpe consumate perché ha lavorato perché si è mosso e chi è stato bivaccare sui divani e a macinare battute veleni
Da cui poi risultano dei pezzi che sono soltanto dell'aria fritta di maldicenze come dice
Come dice nel libro Giovanni Lo Russo oppure chi ha cercato delle notizie bene
In quel passaggio delicato e decisivo per capire perché cittadino che lettore ma è anche lettore e a mio giudizio personale quante più informazioni a e quanto più le ha decodificati
Interpretate tanto più a strumenti per conoscere e dunque per giudicare e quindi per esercitare il diritto di cittadinanza infine per premiare e per punire come il voto
Che quello che mi interessa badando la funzione civile del giornalismo bene in quel momento appena inchiodato l'uomo politico che aveva in mano la chiave di quel passaggio de di delicato che ci interessava capire per poterlo raccontare i giornali
Il primo di no che ha parlato gli ho detto ti spiego che cosa devi fare
E ha fatto a Cologno politico una lezione di quello che secondo lui doveva fare
Quindi è vero che c'è questo difetto questo difetto nasce dall'intimità con il potere ma quell'intimità col potere io credo che si sia rotto subito sotto la mia generazione che era ancora stata ampiamente bagnata
Ma sotto la mia generazione credo di poter capire
Avendo
Negli ultimi anni lavorato in due giornali diversi quindi avendo gusto Due avuto due punti di osservazione diversi credo che quel rapporto
Di cui si faceva parte di un'unica classe quella che in Russia chiamano la classe eterna
Perché a quella tocca amministrare raccontare insieme ciò che accade nella cosa pubblica ed è separata dei cittadini credo che quella cosa si sia rotta e credo che nei giornali ci sia una coscienza di essere altra cosa rispetto agli uomini politici
Siamo quello che ci diceva prima il nostro presidente noi siamo per raccontare siamo dei testimoni non è una visione minimalista del nostro mestiere
Io ho sempre pensato nella mia testa
Che il mestiere e fatto
Per andare guardare raccontare molto più che per commentare
Tu dici nel libro
Che i giornali invece di raccontare la realtà alla dibattono hanno questo vizio vero però
Chi ha voluto fare il giornalista che ha scelto di fare questo mestiere lo fa per queste tre cose andare guardare e raccontare e dentro questo c'è lo sforzo di capire per poterlo rappresentare chi scrive sa che quando scrivendo si riesce per miracolo
A restituire la complessità della realtà che abbiamo incontrato andando e guardando su luoghi o di fronte a testimoni e protagonisti della della cosa pubblica
E quello è un miracolo che succede perché siamo riusciti nel nostro articolo con la nostra interpretazione col nostro mestiere a reinterpretare a restituire la complessità della realtà che abbiamo davanti ma anche in qualche modo altrimenti saremo dei registratori a penetrare la cioè in qualche modo a dominare la a capirla a decodificare la e a dare insieme
Alla restituzione di questa realtà che noi rappresentiamo anche una chiave per decodificare e questo vale di più e soprattutto naturalmente per il mondo politico che un mondo che parli ancora un linguaggio molto cifrato molto chiuso
Molto chiuso
Al suo interno
Io credo che
Il nostro mestiere nell'andare guardare raccontare sia un insieme di ascisse e di ordinate dove conta essere nel posto giusto al momento giusto e l'incrocio tra queste due cose il posto giusto al momento giusto determina un punto un punto solo certe volte un punto minimo che però c'è sempre
Cioè per le grandi inchieste c'è per i grandi reportage ai centri piccoli fatti di cronaca
Essere nel posto giusto al momento giusto questa verità semplicissima che nel giornalismo non si dice più ci consente di rendere una testimonianza privilegiata lettore purché non sappiamo che siamo lì in nome e per conto del lettore
Noi non siamo lì come protagonisti del fatto che avviene e tanto meno della politica noi siamo semplicemente dei testimoni noi siamo torno quello che dicevo all'inizio altro
Noi abbiamo la fortuna di essere testimoni diciotto lettore non può vedere in alcuni casi testimoni privilegiati perché siamo appunto nel posto giusto al momento giusto
E questo ci consente quindi di vedere di e di capire se ci riusciamo ciò collettore non può vedere non può capire e quindi di restituirglielo queste la nostra funzione
Naturalmente ci sono degli errori e ci sono anche dei vizi e ci sono anche dei deficit strutturali nel giornalismo
D'Alema dice la mancanza di editori puri
Ha totalmente ragione
Questo è scritto nei libri del giornalismo che riguardano il giornalismo italiano degli ultimi cinquant'anni la mancanza di editori puri la storia del giornalismo il nostro Paese si è sviluppato in questo modo vogliamo dire di più vogliamo dire la verità sono i cosiddetti poteri forti
Con un termine che viene usato in questi anni che hanno in mano la proprietà dei giornali questa è la verità
E non c'è dubbio che queste un deficit strutturale dei giornali italiani
Non c'è dubbio
Che questi poteri
Impropri nel senso che non hanno l'editoria come fine principale sono portatori di interessi altri di interessi di tipo diverso
Ma attenzione a due punti la situazione dei giornali e questa dell'editoria italiana questa c'è stato un caso di editore puro
E ha trascinato più grandi giornali italiano contemporaneamente dentro lo scandalo della P due dentro lo scandalo del Banco Italia del Banco Ambrosiano dunque l'editore puro
Problema di cui deve farsi carico prima di tutto il mestiere di giornalista il problema e di garantire la trasparenza di questa proprietà di fronte al lettore che il nostro referente l'uomo politico spesso lo dimentica
Bisogna che il lettore quando prende in mano il giornale sappia incrociare ciò che legge con chi paga il giornale
E posso in ogni momento giudicare se quello che scriviamo risponde all'interesse del lettore non risponde all'interesse primario dell'editore che purtroppo per il deficit strutturale che dicevamo prima che domina l'editoria in Italia ha degli interessi primari che stanno altrove
E le prove non mancano
Perché lo scandalo di Tangentopoli ha investito gli amministratori delegati presidenti dei grandi gruppi italiani proprietari dei giornali e ci sono le collezioni a dimostrare come i giornali si sono comportati in questo caso
Ci sono stati del crack o ci sono state delle situazioni finanziarie economiche industriali molto critiche di grandi gruppi che sono proprietari dei giornali e le collezioni sono lì a dimostrare
Nella consapevolezza del lettore che conosce qui è il proprietario di quei giornali a dimostrare che si può fare del giornalismo anche in queste condizioni
Ogni giornalista e naturalmente ogni direttore ma i direttori passano e la coscienza collettiva del giornale quella che conta perché quella che rimane sanno che il giornalista e naturalmente il direttore per quello che conta sono tenuti a tre realtà
Una e la lealtà nei confronti dell'anima del giornale
Noi viviamo in un Paese dove esistono dei giornali che hanno anche dei corpaccione molto robusti ma in qualche caso non hanno un'anima nel senso che non hanno un carattere per un'identità precisi e sono i più pericolosi perché sono a mio parere naturalmente dei giornali ambigui che possono essere rivoltati come dei calzini e gettati di qua e di là nel mercato politico a seconda delle convenienze del momento
Esistono dei giornali che hanno delle identità delle storie dei caratteri così forti e così marcati che nemmeno le convenienze del momento li possono stravolgere
Le convenienze o del direttore o della proprietà in determinati casi allora io credo che il primo dovere di un direttore di una redazione anche nella situazione dell'anomalia italiana sia la lealtà nei confronti del carattere del giornale quando questo carattere esiste la seconda il secondo dovere naturalmente un dovere
Di lealtà fiduciaria che va da sé come in qualsiasi azienda nei confronti dell'editore ma deve essere alla luce del sole dichiarate verificabile
E il terzo dovere quello supremo e quello nei confronti del lettore il problema quello che dico è una tautologia perché che queste tre realtà esistano potrei anche non dirlo ma è così
Ma tanto vale dichiararle per sapere che esistono e che possono essere contraddittori tra di loro il problema è quando queste tre lealtà vengono cozzare tra di loro
Ma c'è il caso che sia possibile fare del giornalismo anche in Italia anche in questa situazione senza che questi tre doveri che il giornalismo a vengano cozzare tra di loro
E fortunatamente nel caso dei giornali le collezioni esistono ingialliscono ma resistono e sono a disposizione di tutti possono essere consultate
Ho sempre pensato che in questa rottura della
Unicità per far parte della stessa razza
Tra il giornalista e l'uomo politico
Ci sia da parte della politica la convinzione che la televisione meglio ora la televisione certamente un mezzo infinitamente più potente
Basta misurare in termini di audience
Ma la televisione anche molto più comodo per l'uomo politico meglio se lo inquadra di qua in su ancora duratura fissa
Un microfono spunta dal lato destro non si vede neanche la mano che lo regge spesso la mano che lo regge stato quota di televisione da quell'uomo politico
Spesso l'ottanta per cento dei casi non c'è la domanda
L'uomo politico può esternare come se fosse dal pulpito
Qualcuno infatti McLuhan e altri parlo del pulpito televisivo
Il giornale è più scomodo il giornale con tutti i suoi vizi e con tutti i suoi difetti
Con tutti i suoi errori si è fatto via via più scomodo nel corso degli anni che mi dispiace dirlo perché so che vado contro un luogo comune il benpensanti Isma'generale
Ma il giornalismo si è fatto più scomodo quando ha mescolato i generi
Quando ha unito al modulo del settimanale del quotidiano il modulo del settimanale del mio sbaglio sì
Quando
Alla semplice cronaca dei fatti ha unito quello retroscena che dovevamo aspettare il sabato o lunedì quando uscivano una volta Panorama L'Espresso gli altri ma anche senza esisteva l'europeo esiste un altri giornali per andarci a leggere
Faccio sempre un esempio di di maniera perché non esiste nella realtà bianco dà uno schiaffo Buttiglione perché succedono cose più o meno del genere anche nella politica i giornali sono poi lo specchio
Della della società politica che raccontano come dice anche in un passaggio Giovannino Russo citando Arbasino il transatlantico
Chiudete l'oppure e lo specchio antropologico della nazione
Lo diceva da parlamentare Arbasino quand'era parlamentare repubblicano
Il transatlantico è nel suo piccolo nel suo lungo
Lo specchio antropologico della nazione io potrei fare una piantina forse sono cambiati nel frattempo cui divani democristiani divani comunisti
Cui divani della destra con i frequentatori con tutte queste cose con gli addetti con naturalmente anche coi giornalisti eccetera eccetera
Potrei parlare anche di queste cose
Quando si sono mescolati generi si è preso l'esempio del fatto che succedeva faccio un esempio che non esiste bianco dà uno schiaffo Buttiglione una volta i giornali si limitarono a dare
Il fatto nella sua dimensione frontale oggi questa cosa avviene ancora viene data questa notizia non è che non viene più data come si dice nella mistificazione
Della chiacchiera contro i quotidiani questa notizia viene data ma questa notizia
Diventa il chiodo a cui si prende si appende uno svolgersi della giornata e c'è uno sforzo in più che fatto per capire da dove nasce e dove porta quella vicenda
E allora nel centro della pagina sotto quella notizia c'è quella cosa che una volta bisognava aspettare Panorama L'Espresso per andare a leggere e sulla quale probabilmente i corrispondenti esteri facevano pochi pezzi perché la notizia nuda e cruda veniva già divorata dalla giornata
Il giorno dopo aveva bisogno di un approfondimento
E allora in quelle retroscena in quel pezzo che viene pubblicato molto spesso nel centro della pagina c'è il tentativo attraverso molta fatica naturalmente quando viene fatto bene
E non sempre riesce di andare a cercare perché
Di andare a capire se c'erano dei testimoni di andare a sentire che cosa hanno detto prima di andare a capire che cosa è successo dopo di andare ci si può a cercare di intuire che cosa succederà che cosa
Viene sì sì viene incubato da questo gesto che cosa produrrà
E poi attraverso un uso degli archivi della storia si va a cercare se esistono dei precedenti nella letteratura politica italiana che sviluppata e ci sono nelle parti più basse delle pagine
Che hanno un andamento di notizie più morbido se fate caso c'è ormai dei giornali questo nessuno scritto perché in Italia non esiste una rivista dove si dibattono i problemi dell'informazione non si discute di queste cose
Ma si è passati da un tipo di scansione orizzontale io lo definirei così non sa usare altri termini dove si andava per accumulo di pagine su certi argomenti a un tipo di struttura verticale coerente dove la cosa si tiene nella stessa pagina
E dove c'è la parte arte della notizia la notizia che veniva data una volta ma ci si fermava lì in alto e poi c'è la decifrazione di quella notizia
Scendendo con retroscena con un fogliettone
Con un'intervista di fianco e quindi con un percorso che dà la parte più dura scende una parte più soffice in basso e con quindi degli andamenti diversi
Dentro la pagina che però si tengono in una loro coerenza e che possono essere smontati dal lettore che può leggersi questo questo a suo piacimento e dove ogni parte dovrebbe in qualche modo completare illuminare il tutto cioè c'è un tentativo di coerenza c'è del metodo in quella follia
C'è un tentativo di costruire un lavoro mescolando dei generi sapendo che mescola redigere vuol dire unire dei linguaggi vuol dire portare a stare insieme dei moduli giornalistici diversi tra di loro e sapendo che la contaminazione di generi e di linguaggi può essere feconda e che corre il rischio della contraddizione che la contaminazione può diventare contraddizione
E che quindi va governata con molta attenzione però questo tentativo che viene fatto
Ma aggiungo di più
Tutti ormai dicono ed è un altro luogo comune
Che i quotidiani si sono settimanali Zatti quindi quello che ho detto un fatto risaputo in realtà quando dicono se finalizzati tutti pensano i virus Magazine
A mio parere oltre a questo negli ultimi cinque o sei anni c'è nei giornali il tentativo di introdurre dentro quotidiano che in questo senso si che diventa un omnibus nel senso più nobile del termine introdurre anche il modulo
E tu Giovannino lo citi quando parli della lezione del rotocalco di Benedetti il modulo del rotocalco c'è del grande giornalismo popolare di qualità
Che un modulo dei più nobili del giornalismo italiano che fa parte della storia del nostro giornalismo che procede per storie e per personaggi e che scusatemi se non so dirlo altrimenti ma che e giornalismo di bella scrittura di buona lettura e quindi c'è il tentativo oggi di far convergere nel quotidiano e di tenere insieme
Quindi con tensione e con fatica e con possibilità di errori il modulo tradizionale del quotidiano quello del newsmagazine e quello del rotocalco popolare di qualità questo tentativo
Che viene fatto in questi anni
L'ultima cosa che voglio dire che pure in queste difficoltà strutturali su questo già detto che sono d'accordo con D'Alema pur nel difetto dei vizi perché è vero Russo cita un esempio
Quando questo lavoro di retroscena monta soltanto chiacchiere in qualche caso anche insulti
Cioè la parte deteriore della politica quella spuma che la politica produce perché almeno di questo non c'è mai accusati di inventare dal nulla cioè la politica produce anche un sottoprodotto
E il vizio capitale del giornalismo politico quello che io non leggo più
E che in molti casi esiste non faccio i nomi
Per carità di corporazione è proprio quello di elevare ha notizia a dignità di articolo a dimensione autonoma questo sottoprodotto della politica che non è rilevante
Perché getta soltanto veleno dentro il grande mondo della comunicazione politica non è rilevante perché non sposta la discussione la compressione nemmeno di un centimetro quindi e fine a se stesso
Qualcuno lo potrà trovare divertente ha tenuto una divertente ma non serve alla compressione poiché il nostro metro quello del lettore e la domanda a cui dobbiamo rispondere sino gli forniamo più informazione più possibilità di decifrare più possibilità di capire
E credo quindi che col tentativo con rito prima noi stiamo cercando di fare questo ci sia molta più informazione che quando io ho cominciato a fare questo mestiere
Credo invece che questo modulo che agita soltanto la schiuma che sta sulla superficie della politica sia un fatto deleterio
Ma pur con tutti questi difetti credo si possa dare atto ai giornali italiani negli anni difficili che hanno traversato
Di non aver mai pensato che i poteri che loro rappresentano che sono scritti nella Gerenzano i giornali sono dichiarati le proprietà sono conosciute da tutti non per tutti i giornali
Fatevi l'esame esiste qualche giornale di cui non si sa bene che sia proprietario ma per i grandi giornali questo è chiaro e sono i poteri i poteri cui faceva che riferimento D'Alema i cosiddetti poteri forti bene io credo che questi giornali abbiano un denominatore comune
Repubblica ce l'ha certamente nei suoi cromosomi
Sapere che la politica che in una società democratica deve stare a capotavola che nessun potere può pensare di sostituirlo di condizionarla che la politica che ha in mano il mazzo delle carte che tocca a lei dare le carte tocca a lei fare il gioco
Rispondono
Time accusa che viene fatto i giornali ed è quella dei titoli esagerati allora qui credo che io e D'Alema ci troveremmo facilmente d'accordo in quale altro Paese europeo per un anno intero la coalizione di governo chiede l'impeachment del Capo dello Stato
In quale altro Paese si dice che viviamo in un regime fascista
In quale altro Paese badate bene che qui lo dico veramente che sto facendo degli esempi per capire degli esempi funzionali ad un altro ragionamento quindi in questo caso non sto giudicando se volete sono pronto dai miei giudizi e sul mio giornale li ho dati ma non sto giudicando questa cosa ma in quale altro Paese c'è stato una sorta di secessione parlamentare anche se non esattamente questo cioè di un Aventino in quale altro Paese c'è stata
In due settimane più o meno susseguenti dalla grande manifestazione di piazza di protesta contro le tasse del Polo la grande manifestazione dei metalmeccanici noi viviamo in un paese a nove colonne
Noi viviamo in un Paese esagerato
Questo non è il Paese normale che tu hai
Caldeggiato nel tuo libro
Grazie Ezio Mauro io penso che poi il massimo da lei ma Ezio Mauro non sono poi tanto distante tecniche
Ho osservato che tutti e due difendano un giornalismo serio quello che hai detto tu sul giornalismo scomodo Piero regionalismo del del giornalista di destra il giornale ritiro onesto del scomodi mandi porno naturalmente informare correttamente questo principio principale principio fondamentale
Io adesso vorrei dare ancora la parola Massimo D'Alema prima di come dire veramente non ho sinceramente credo che questa sera abbiamo fatto
Abbiamo detto che i nostri punti di vista primo con grande garbo fra c'era un tono un po'severo da parte di Enzo perché probabilmente questo schema dell'accusa e della difesa me sembra che poi la discussione è stata più po'più complessa che non semplicemente l'accusa e la difesa
Cesso io capisco capisco il suo punto di vista la parte cioè di un professionista che stimo e che anche quello quello stile
Cisalpino cioè quella severità
Piemontese di cui Bobbio ci parla del suo ultimo il ma
Io capisco il suo fastidio la sola cosa che di contesto desperate regresso sono delle opinioni sono a confronto coi giudicheranno i lettori ascoltatori
è quell'iniziale voi non avete il diritto di giudicarci
Ora da questo punto di vista comprendo questa posizione perché e quella stessa che scatta in me quando leggo su un giornale non il giudizio sulla politica ma quelli che ti spiegano quello che dovresti fare però
Il ritiro rada come ingenuo questo qui che si fida di Dini che invece poi andrà con gli altri c'è molto questo c'è uno stile intrusivo detto all'inizio sul versante e sull'altro
Forse bisogna vedere diciamo poiché qua come si è chiamati a rispondere di questa intrusione diciamo così purtroppo nel nostro Paese spesso diciamo il principio di responsabilità non si applica nessuno PAC
Ma sono Lille collezioni come hai detto tu perché ognuno possa andare a vedere
Ma detto questo
Io credo che io non non ho istituito una cattedra vorrei dire con assoluta semplicità io sono stato sollecitato e richiesto come Cyrano monta qui e direi assediato ma io non volevo bisogna capire la verità e di poche cose mi sono pentito come Di Bella
Fare l'intervista prima comunicazione è stata una brillante collega giornalista che ha deciso lei
Di farmi parlare sul giornalismo italiano no non sono io che ho costruito una card perché ha pensato che avrebbe fatto uno scoop dal punto di vista professionale non le si può dar torto giudicate da tutto il rumore che emette Rivalta riusciamo quindi in qualche modo questo tipo di discussione è stata voluta dall'interno stesso del sistema dell'informazione
Non abbiamo convocato un comitato centrale parte che non ce l'abbiamo neanche più per discutere di come si fanno i giornali
Sono i giornali che hanno voluto discutere di come si fanno i giornali sono i giornalisti che hanno avuto chiama in causa i politici per aprire questo dibattito
E credo che tutto sommato se se se lo hanno fatto primo
Se questo ha avuto un vasto successo di pubblico e di critica ha suscitato discussioni ha fatto vendere giornali vuol dire che non era sbagliato davvero da questo punto di vista dico giudica il mercato
Ma ci tengo a precisare
Che da parte nostra mai venuti in mente di dovere costruire una cattedra politica per giudicare il giornale noi siamo stati chiamati a discuterne dal sistema dell'informazione
E questo ha dato vita ad una
Discussione vivace piena anche di incomprensioni di inevitabili asprezze però io spero la fine utili perché alla fine diciamo alcuni dei problemi li abbiamo messi a fuoco
Che non sa alcuni di questi problemi sono difficili da riso
Che comportano mutamenti strutturali non breve io so Benita Visco benissimo che non si può pensare di scardinare il sistema delle proprietà della nostra dei grandi giornali italiani da un giorno all'altro ma sono problemi che bisogna cominciare ad affrontare poi ho parlato anche della televisione perché non c'è il minimo dubbio che anche le le le proprietà della televisione sono anomale anomalo il peso che ha sistema pubblico nel nostro paese nel sistema televisivo ed è anomalo il fatto che il più grande gruppo privato faccia capo d'un partito politico sostanza
Quindi non è soltanto una uno Maria dei giornali con i problemi li abbiamo messi a fuoco su altri problemi si continuerà a discutere io io spero vi fanno ente che si continui a discutere all'interno del mondo dell'informazione che questo punto di vista ritengo sinceramente che il compito nostro come lettori come
Come oggetto oltre che come lettori quello di discutere su quando si è chiamati a discutere penso anch'io davvero diciamo che un eccesso di intromissione quando parlo di distanza faro di distanza da una parte e dall'altra
E e quindi anche da parte della politica degli uomini politici una un maggiore distacco
è utile nel personalmente sto vorrei attenermi a questo criterio nel futuro
Però è bene che se ne continui a discutere all'interno del mondo dell'informazione anche perché come tu stesso dici c'è buona informazione c'è cattiva informazione non è affatto vero ha detto giustamente che c'è una schiuma della politica
Io posso pensare diciamo che questa schiuma volte viene anche un po'monta
Oltre la testimonianza c'è c'è la testimonianza e c'è anche come il concorso attivo creare schiuma
Ma non vale la cosa che tante volte ci si sente dire ma cioè quindi quello che ti dice ma questa frase l'ho sentita cioè il grande giornalismo non è quello che racconta tutte le frasi che sente e quello che sa giudicare quale delle frasi che è assente
è utile ma non è utile perché c'è la censura è utile perché ha assenso
Serve il il lettore e quali delle frasi che sente non ha senso racconta
Se il giornalismo fosse semplicemente la fotografia di quello che succede giorno per giorno non ci sarebbe bisogno di questa splendida professione essere giornalisti c'è uno che ascolta
Ragione
E poi parla di una collettività parla delle persone barra dei cittadini quindi non è affatto vero diciamo che allora qual è il difetto nel giudizio che non sempre chi ha guidato i giornali perché anche qui il vero problema parlando io di un sistema e non di singoli colleghi anche se può capitare diciamo a qualcuno di essere più esposto sul fronte delle mie polemiche che sta lì in prima linea ma non il vero problema è come si governa questo sistema e voi tu sei uno dei giovani più autorevoli esponenti di una nuova generazione in fondo di direttori di giornali che ha una responsabilità enorme perché voi siete voi che fate la selezione
Cioè la selezione
Fra il buon giornalismo che ripeto non è quello asservito non è quello comodo ci mancherebbe altro
E il cattivo giornalismo la fate voi nel modo come costruite i giornali e nel modo in cui come costruite le carriere come promuovete diciamo così la professionalità più qualificata che c'è senza dubbio e non incoraggiate invece il pettegolezzo quindi voi avete da questo punto di vista una decisiva responsabilità nel fare funzionare al meglio questo sistema
Depurando lo di quegli aspetti che ritengo con accenti diversi tutti i guanti riteniamo in qualche modo utili superflui eccetera io io non credo che
Il sistema politico anche profondamente cambiato male in bene e in peggio tutto si può giudicare ma è profondamente cambiato
E anche questo vale la pena un attimino di pensare che c'è questo nuovo sistema politico che ha deve essere aiutato
Ad essere meno confuso meno consociativo più limpido chi è che una nuova capacità di riflettere i fatti della politica
Ecco
E io non voglio tornare all'unicità al ceto unico al cento di comando e convivente e tutto il contrario la direzione nella quale muove la mia aspirazione è semmai quella di una
Più netta e chiara distinzione di funzioni di responsabilità
Di un maggiore rispetto reciproco
E non c'è niente da fare la l'eccesso di di la la convivenza troppo stretta
Favorisce amori e oggi secondo me tra la politica e l'informazione non ci deve essere nell'amore nell'ottica ci deve essere la distanza e la capacità di fare bene ciascuno il proprio mestiere e questo è il modo migliore di servire la collettività
Ne la convivenza produce amori e oggi insisto e non invece abbiamo bisogno di cric conquistare quella necessaria distanza che consente a a ciascuno di fare meglio il proprio lavoro
Grazie a Massimo D'Alema trovo questo confronto estremamente interessante utile penso che possano aiutare sia dai politici sia aerei giornalisti poi come dice giusta ente essere giornalista è una splendida professione le lo è tuttora adesso vorrei dare la parola all'autore
A Giovanni Russo che che si parla di Candido e Angelos che molto interessante poi è un libro veramente interessante raccomando vivamente la lettura di questo libro che ci insegna molte cose che ci fa capire molte cose e ti ringrazio molto di questa casa
Presentazione del mio libro e ringrazio moltissimo uno Massimo D'Alema
Somalo per essersi avete rubato
Il tempo a tante cose importanti devono fare pervenire quattro vi ringrazio moltissimo
A parlare del libro ho avuto l'impressione seguendo il dibattito che non era stato io gli avevo scritto anche un po'per diverse milioni dieci arriva una certa età nel giornalismo giorno dice ma in fondo perché non scrivo anche una cosa che mi piace sulla quale mi piace fare un po'di e ma anche un libro per indicare alcuni dei temi
In modo diciamo non noioso non da manuale che sono i temi della polemica attuale sul giornalismo italiano è devo dire che questa presentazione di stasera far vedere che questo sasso io ho gettato non l'unico perché altri miei autorevoli colleghi hanno parlato del giornalismo
Ha fruttato almeno dice direi questo dibattito di stasera dalla quale emergono due cose io vorrei sottolineare la prima è che D'Alema di cui candido dice che finisce poi
Per dargli anche ragione in molti casi D'Alema non usa il linguaggio cifrato dei pochi sì questa è la novità che io vorrei che forse si sa ma io vorrei sottolineare dice le cose che pensa in maniera molto chiara non c'è bisogno di tradurlo a D'Alema ecco uno dei fatti per cui forse D'Alema sito va un po'in difficoltà con i giornalisti perché non lo devono tradurre ma anche quando il giudice delusi dichiara maniera talvolta anche polemica forse è D'Alema però ha detto due cose
Che mi hanno fatto ripensare io vengo da una esperienza anche di giornali come il Mondo di Pannunzio non perché vogliano riparlarne qui una fase di pensare ad alcune cose che mi disse che diceva quell'ambiente al quale ora sembra così lontano cui apparteneva vero pero espressi benedetto il Mondo di Pannunzio e che riguardava il modo di come bisogna fare il giornalismo
D'Alema per esempio ha detto che vuole una distanza anche fisica tra politici e giornalisti
è io mi ricordo che una delle regole che Pannunzio diceva in maniera diciamo un pochino
Così pedagogica che cominciava a collaborare a fare il giornalista diceva una delle Pisano tre regole che un giornalista dovrebbe seguire una che non deve andare deve andare il meno possibile anzi mali accenno a pranzo con i politici
E quindi forse questa è una regola difficile e cercano tutti però però è la regola cui D'Alema in fondo in qualche modo si riferisce
Poi un'altra regola era quella di e qui non vorrei di di di saper dire di no
Ai direttori quando essi ti dicono di scrive un articolo che è in contrasto con la tua coscienza ora questa regola riguardava quel mondo di cui Ezio Mauro ha parlato
Che era il mondo di allora dei giornali dei grandi giornali soprattutto che era il mondo nel quale il conformismo predominante ecco c'era un conformismo per cui effettivamente ha ragione Giammario quando dice che con questa nuova generazione il distacco da quel conformismo è stato profondo è totale
E quindi questa era la e Marghera è l'ultima regola era quella di saper dire sapere scrivere delle cose che corrispondono più o meno a quello che si crede sia giusto scrivere una regola liberale ora ritrovare queste regole liberali nel nella nelle cose che dice D'Alema non sono mi conforta e mi fa piacere ma da pensare che effettivamente il rapporto tradizionale ideologico tra politica realtà sociale tra politica e giornalismo è cambiato perché io lo dico qui senza nessun una pretesa di voler fare voglio dire cose particolari però mi sembra che forse quindici anni fa
Questo avrebbero suonato sarebbe stata anche vitto ma sarebbe suonato come una cosa in cui non ci avremmo creduto tanto l'avremmo creduto che se ce lo dicevano
Degli dalla sinistra comunista allora queste cose fossero vere adesso invece hanno il suono e il suono e il significato
Di grande credibilità e in più D'Alema ha detto una cosa sulla quale credo che tutti anche credo sarà d'accordo cioè quello che l'ha detto per primo lui
Che è necessario garantire i diritti delle persone cioè il fatto che in Italia i diritti diritti privati non siano garantiti dall'informazione come non sono garantiti dal fatto neanche dalla giustizia D'Alema è un fatto importante l'altra considerazione non vorrei trattenermi molto le altre considerazioni che ha fatto Ezio Mauro e molto e invece interessante che anche quella riguarda il rapporto con i poteri forti io penso di essere d'accordo con lui nel dire che
I giornali i giornalisti
Hanno dimostrato insetto passione di non essere sempre in mente legate ai cosiddetti poteri forti questa trattoria dei poteri forti e un è un fatto importante in Italia perché imitare effettivamente il giornalismo veramente libero dei condizionamenti economici e politici
è morto così ha delle difficoltà il vero problema del giornalismo italiano e che non riesce ad essere veramente autonomo rispetto a quelli che sono questi poteri ecco nella trasformazione che c'è stato del giornalismo c'è questo nodo che non è stato il torto se non nella casotti i direttori molto forti come personalità e nel caso di coscienza Antonio pervenute mentre prima nel giornalismo diciamo così che ha preceduto questa nuova generazioni di giornalisti c'erano o delle élite diciamo di minoranza che svolgevano un ruolo in una società liberale ancora non dominata dalla televisione ancora non come si può dire postindustriale o sì questo ruolo è diminuito è il problema è anche di aprire un rapporto con i poteri che dominano l'informazione che sia regolato in modo diverso in questo sono e l'altro cosa importante che ha detto Mauro e su cui io sono d'accordo quella di riguardo la critica i cosiddetti giornali Omnibus quando io vado all'estero prima c'andavo abbastanza spesso come inviato ma
Anche adesso quando il scapito e leggo i giornali stranieri devo dire la verità sono seri ma mi annoiano profondamente io leggenda non conosco il tedesco ma vedendo solo le prime pagine dei giornali tedeschi scusa identifico mi viene un po'di timore di dover leggere
Mentre quando ha letto le Figaro U n Figaro mi sembra una cosa un po'piatta
Se vengo livelli Telegrafo tantissimo il mondo mi diverto più a leggere i giornali italiani quindi qualche cosa di buono si deve essere nel fatto dei giornali italiani sono i giornali o come nel disco molte notizia eccetera e quindi su questo io direi che la difesa che male ha fatto quel tipo di giornalismo anche se eccede molte cose sta io non dovrei dire altro
Vorrei continuare a dibattere questi temi però sia D'Alema che ma vanno affrontati in maniera così profonda e così precisa
Che la mia conclusione è se non quella di rinnovare il ringraziamento è
Passato aveva
Allenamento
Grazie
Quattro aziendale Domenico
Sì
Così anche se allora aveva anche se va accolta stuzzica hanno la privativa grazie
Va ricordato fanno
Senta