"La comunicazione tra regole e sviluppo" convegno nazionale del SLC - CGIL (Sindacato Lavoratori Comunicazione)

L'amore la nostra giornata
Franco Mario per cortesia potresti chiudere la porta
Grazie
Bene innanzitutto mi tocca l'obbligo ed è un obbligo piacevole
Di dare il buongiorno a tutti
I convenuti
A questa nostra iniziativa
Vorrei anticipare inoltre da parte della segreteria della CGIL e dalle sedici
Un sentito ringraziamento ai partecipanti
Ai nostri lavori e quanti accogliendo il nostro invito
Daranno ne siamo assolutamente convinti preziose l'importante contributo alle questioni oggi in discussione
Mi riferisco in particolare i rappresentanti delle istituzioni delle aziende delle associazioni ai colleghi decise di qui
Vorrei inoltre porgere un'ulteriore sincero ringraziamento agli operatori dei mass media
Ai giornalisti dei presenti
Impegnati nella loro essenziale ed insostituibile funzione informativa
Ed è proprio su questo terreno
Quello della informazione e della comunicazione che oggi nostro sindacato i neo sindacato dei lavoratori della comunicazione
Vuole mettere a confronto dei vari interlocutori
Le fabbriche le proprie proposte
E lo vogliamo fare in una situazione in cui i processi di trasformazione della società sono assai complessi
E caratterizzati da un lato da profonde innovazioni tecnologiche e dall'altro dalla consapevolezza del ruolo e della funzione dominante dell'informazione e della comunicazione
Che non esito a definire elemento determinante nell'ambito dello sviluppo economico dell'avanzamento dei processi conoscitivi e culturali che sono alla base dei presupposti di una democrazia sostanziale
Lo scenario determinato che si andrà determinando
Evidenzia che tutto è invece un movimento tutto è il cambiamento i metodi
Buongiorno Sergio il merito dei moti emotività del il come si lavora però lavora del produzione riassetti metropolitani la forma della città l'organizzazione del movimento del trasporto in generale
La localizzazione stessa della produzione
Oltre le questioni legate a nuove metodologie sulla salute umana sull'apprendimento della cultura
E che lo si fa
E dell'intrattenimento
La stessa organizzazione del lavoro nelle aziende è destinata a mutare profondamente ciò comporta forti ripensamenti di strategie sindacali per nuovi bisogni esigenza che si affacciano nel mondo del lavoro
Ma se questo scenario con queste implicazioni importanti
Quindi sullo scenario del lavoro della produzione ci sono altri aspetti qualificanti che bisogna tenere di grande ecco
E sono le questioni relativamente allo sviluppo con le regole in un sistema così delicato per la democrazia del nostro Paese
Ma anche una determinazione di un reticolo di regole senza un'idea un programma pensò Investimenti alle risorse necessarie che risponda alle esigenze di sviluppo sociale e produttivo
E quindi del lavoro nel nostro Paese
Deve essere supportato appunto questo reticolo di regole da uniti da un programma da uno sviluppo ecco quello che è seccamente dice il titolo alle nostre spalle
La comunicazione tra rigore e sviluppo e cioè noi non vogliamo che si ragioni solo sul reticolo di regole
Ma non vogliamo che si ragioni solo sullo sviluppo noi dobbiamo in termini molto equilibrati portare avanti un'idea di sviluppo preordinato di sviluppo del nostro Paese regolato regole precise eccetera
Su tali questioni
Con le scadenze anche di legge e sono oggi dibattito parlamentare siamo in un momento assai particolare assai importante per la definizione
Per la definizione di queste questioni la relazione del compagno Fulvio Fammoni si intratterrà
E darà contributi che naturalmente sono aperte ai contributi alle idee dei nostri interlocutori che senza dubbio saranno importante le conclusioni saranno tirate dal nostro segretario generale Sergio Cofferati questo anche a sottolineare l'importanza che la nostra confederazione da queste tematiche che come dicevo prima e mi piace chiudere con questa battuta sono essenziali per lo sviluppo del paese in termini sociali economici culturali e quindi di democrazia
Grazie tutti e diamo la parola Fulvio Fammoni per la relazione introduttiva i nostri lavori
Naturalmente mi associo anch'io al saluto e al ringraziamento ai nostri interlocutori
Fra i tanti invitati presenti agli amici di CISL e UIL ai compagni e le compagne presenti a questa iniziativa
è stato da varie parti ha affermato che la comunicazione diverrà sempre più crocevia fondamentale per l'esercizio pieno della democrazia in una società civile
E al contempo uno degli elementi trainanti dello sviluppo economico
Attraversando in modo trasversale tutti i settori economici e cambiando i concetti tradizionali della stessa politica economica si tratta di un futuro solo in parte prevedibile
E proprio mentre stiamo parlando di cambio Europa risanamento del Paese occorre meglio definire il quadro strategico di questo vogliamo discutere questa mattina con i nostri interlocutori
In una fase cruciale dalla definizione delle nuove regole e delle condizioni per lo sviluppo
Intendiamo infatti affrontare questo futuro
In chiave di sviluppo e di diritti
In piena coerenza con quanto prevede la comunità europea il cui libro verde prende le mosse da una premessa del tutto condivisibile
Vivere lavorare nella società dell'informazione priorità la dimensione umana
Per essere coerenti con questo assunto occorrono chiari indirizzi relativi alle politiche industriali sociali e del lavoro
Lo sviluppo della società dell'informazione
Rappresenta un'occasione decisiva per il re rafforzamento il riposizionamento strategico e tecnologico dell'industria nazionale accelerando l'esigenza di recuperare i ritardi accumulati dal nostro Paese in questi settori
Per il sindacato e allora in primo luogo è necessario che il dibattito sul superamento dei monopoli e la liberalizzazione passi da generiche affermazioni
Alla definizione di uno sviluppo industriale equilibrato
Per questo sono necessari linee guida di una piattaforma tecnologica a livello paese che incentivi il ricorso alla logica direi
Che verifiche indirizzi le richieste di prodotto
Per impostare una politica industriale caratterizzate diversifica
Che lo scarico Austin proprio sui cittadini attraverso un uso distorto delle tariffe
L'estensione delle nuove tecnologie e dunque fattore indispensabile per poter parlare di liberalizzazione vera base di un vero mercato
E non correre il rischio della suddivisione del Paesi monopoli privati
Pur mantenendo aziende con una massa critica che consenta di confrontarsi con le grandi multinazionali est
Ecco dunque un primo gruppo di riflessioni che i nostri ospiti proponiamo quello delle politiche industriali
In una fase in cui si verifica dopo gli anni settanta la nascita di un settore così nuove grande a noi pare un tema prioritario ma ancora oggi non adeguatamente discusse sviluppato e di cui indichiamo alcuni capitoli
La infrastrutturazione
Gli interventi e le opere necessarie per attivare a realizzare la dotazione infrastrutturale avranno un'evidente ricaduta sulle capacità e qualità tecnologica del Paese
In questo quadro e decisivo una logica dirette che eviti i costi ripetitivi orafi doposole scienza delle strutture a partire dalle condizioni regolamentari e finanziarie necessarie
A realizzarlo diffusione omogenea sul territorio nazionale penso alla cablatura
Che agevoli processi di delocalizzazione che contribuiscono alla ad un più equilibrato sviluppo fra il sud e il nord del Paese in un ruolo essenziale in cui il ruolo essenziale dovrà essere rappresentate rivendicato dal sistema delle Autonomie locali
Le necessarie alleanze internazionali nell'ambito del processo di interno avesse internazionalizzazione e globalizzazione in corso
La qualificazione della domanda pubblica soprattutto come elemento essenziale di intervento sulla competitività dell'offerta e sulla programmazione degli investimenti delle imprese
Il sostegno all'attività di ricerca e sviluppo
Un approccio più attento alla potenziale domanda di consumi e non esclusivamente basato sull'offerta
Promuovendo una cultura in grado di favorire lo sviluppo di un mercato dinamico e consapevole
Per ultimo il tema delle privatizzazioni
I nostri interlocutori sanno come da tempo sosteniamo che un approccio a questo tema prevalentemente economicistico e legato a problemi di bilancio non è convincente e produce effetti distorti che è sbagliato
La scelta della fusione STET Telecom in qualche modo ci dà ragione
Non solo è importante perché fa chiarezza dei meccanismi finanziari del gruppo e allontana se ancora qualcuno lo stava pensando ipotesi di spezzettamento
Dimostrando come le quotazioni azionarie evidenziano che anche con l'integrità aziendale è possibile raggiungere le necessarie convenienze cono
Ma c'è un richiamo chiuda definitivamente il problema di una vendita troppo legate al risanamento dei debiti al punto da far mettere in discussione il concetto di unicità dell'autorità di controllo
Adesso invece e tempo di discutere apertamente di progetto industriale di assetti societari del nuovo gruppo
è possibile privatizzare è possibile farlo nei tempi dati ma in modo corretto e sulla base di scelte che abbiano la coerenza e trasparenza necessaria
Per noi questo significa che in settori strategici come la comunicazione il ruolo di controllo da parte dello Stato deve essere assicurato per garantire nell'ambito di una reale concorrenza la effettiva universalità del servizio da chiunque sia gestita un ruolo dello Stato che non può essere limitato ad un puro esercizio quantitativo su canoni tradizionali dell'Offerta come adesso sembra prevalere nella discussione sul caso francese che va molto di moda
Ma esteso al dovere di garantire la tutela pubblica dei nuovi diritti individuali che nascono con il Polo rompere della società dell'informazione
Il concetto di golden share quindi peraltro già previsto dal governo delle direttive iniziali deve essere confermato
Ed esplicitato anche su temi di assetto societario
Come in una ingresso di altre aziende operanti nell'ambito della fornitura di prodotti di TLC o di aziende straniere operanti nel settore a meno di espliciti ed effettivi elementi di reciprocità oppure la dismissione di segmenti strategici
Questo percorso diviene ancor più urgente se come probabile il conguaglio delle azioni relativo alla fusione farà scendere la quota dello Stato sotto la soglia del cinquanta per cento
Inoltre per la struttura di controllo della futura azienda privatizzata si fa riferimento ad un condivisibile ma non meglio precisato gruppo stabile di azionisti italiani il cosiddetto nocciolo duro
Senza specificare niente sulle caratteristiche né sulle quantità di possesso azionario
Noi propendiamo per una quota di tetto azionario non alta
Con conseguente allargamento della proprietà il cosiddetto capitalismo diffuso una forma societaria basata quindi su elementi di democrazia economica
Le privatizzazioni precedenti hanno visto un ruolo preponderante del capitale finanziario delle banche certo investitori istituzionali sono necessari ma ripercorre completamente anche in questo caso quella impostazione
A noi pare discutibile limitativo sia dal punto di vista del progetto industriale sia per la trasparenza sull'assetto proprietario fino vorremmo discutere in premesse con grande trasparenza su questi temi di politica industriale società con un apposito tavolo di confronto interministeriale che il governo si è impegnato ad attivare vorremmo discutere del ruolo del sindacato in questi processi
Proponendo come metodo di confronto quello ipotizzato dopo alcune difficoltà sulla privatizzazione di sei anni
Metodo basato non solo sulle clausole occupazionale contrattuali ma sui criteri di continuità produttiva il progetto industriale garanzie finanziarie e patrimoniali dei futuri acquirenti
Metodo che se correttamente sviluppate applicato potrà risultare la base di riferimento dei successivi passaggi di confronto per le altre privatizzazioni
Sono solo alcuni dei molti esempi di una possibile politiche industriali che abbia al suo centro l'obiettivo della qualità e dello sviluppo occupazionale
Ovviamente dal punto di vista del sindacato ma noi crediamo dell'intera collettività il punto centrale di riferimento
Tutti ipotizza una fase di sviluppo dell'occupazione legata ai forti investimenti che saranno realizzati ma scontiamo attualmente ancora una fase di ristagni decremento nei settori tradizionali
Con un forte aumento delle forme di precarizzazione del mercato del lavoro
Diminuzione come da ultimo dimostra l'ipotesi di ristrutturazione prospettataci da Telecom che prevede un ulteriore consistente calo occupazionale nel prossimo triennio
Oggi potremmo produrre la stessa richiesta naturalmente in termini di prodotto lordo di dieci anni orsono con molte meno ore di lavoro e quindi con molti posti in meno
Non può essere questa la prospettiva di uno di settori di sviluppo futuro
Nel ci si può fidare teorie sui poteri ci travasi da settori industriale a quello dei servizi a quello dell'indotto con saldo però tutt'oggi devo dire francamente non apprezza
Occorre dunque conoscere affrontare in maniera più approfondita le evoluzioni nel settore della comunicazione e coordinare le politiche del lavoro fra i vari livelli di responsabilità
A premessa di queste riflessioni occorre verificare se quelle del lavoro è una priorità comuni anche per gli interessi aziendali
Se l'intervento dello Stato può essere meglio indirizzate mirato nei settori di sviluppo
Se l'avvento delle nuove tecnologie significa ineluttabilmente il ricorso a processi di precarizzazione
Se occorre elaborare norme specifiche di tutele noi pensiamo di sì legislative e contrattuali per i diritti di coloro che saranno impegnati nel telelavoro e poi credo e sull'occupazione dovremmo pretendere da tutti noi
E siamo impegnati in questi settori nuovi che strategici un'azione davvero esemplare
Proporre nuove e coraggiose oltre incisive e scelte di politiche attive del lavoro per queste aziende che facciano perno sul tema degli orari
Che contempli ero esigenze di efficienza aziendale ed esigenze di redistribuzione del tempo di lavoro a vantaggio dei singoli lavoratori e dell'occupazione
Occorre infine programmare non solo l'immediato ma il futuro sapendo che dopo la prima fase di infrastrutturazione i ricavi andranno spostandosi verso la produzione dei contenuti
E che in questo Paese la produzione scientifica culturale e di intrattenimento rappresenta uno dei punti più arretrati a livello europeo
Infine in questa parte di indirizzo generale il tema delle clausole sociali
La società dell'informazione può rappresentare un volano importante per rafforzare la coesione sociale e sviluppare una società integrata bisogna invece evitare che un uso distorto delle nuove tecnologie contribuisca a creare ulteriori diseguaglianze economiche e di cittadinanza
La comunità europea parla di uso diretto da parte dei cittadini di democrazia e di importanza dell'accesso che facciamo noi su questi temi
Necessitano indirizzi e norme certe che faccia da ricomprendere in questi processi anche le aree potenzialmente meno redditizi
Occorre consentire a tutti i cittadini indipendentemente dalle risorse dal sapere di usufruire di accedere ai servizi tecnologici più evoluti sia dal punto di vista formativo che tariffa prevedendo fasi di alfabetizzazione sperimentazione e dimostrazione dell'uso di canali servizi e pulite quella di base scolastica quella continua quella rivolta alle forze più deboli della popolazione quella specifica per il personale della Pubblica ministero
Noi pensiamo che il Nobel che norme certe debbano essere previste nell'ambito della fase di rilascio delle autorizzazioni e concessioni
E che un ulteriore specificazione della legge in questo senso a rafforzamento del ruolo delle autonomie locali debba essere inseriti ma naturalmente sappiamo il limite di norme prescrittive e invece la necessità di una collaborazione vere convinta in questo senso fra pubblica amministrazione e aziende della comunicazione
O tratteggiato naturalmente solo alcune caratteristiche del possibile sviluppo
E sono punto di partenza però necessario
Per arrivare al ragionamento rappresentato dalla necessità di nuove e chiare
In Italia questi settori sono da troppo tempo deregolamentato
Poi che la liberalizzazione costringe a superare monopoli pubblici o di fatto occorre evitare che ancora una volta si intervenga certificare scelte già fatte
Sì disegni era in tempo le regole dei competitori in un mercato della comunicazione sempre più globale integrato
Ecco perché la CGIL ritiene che la scadenza del trentuno di gennaio per l'approvazione delle norme di legge giacenti in Parlamento deve essere rispettato
Eviterebbe un serio pericolo mancare ancora una volta questo appuntamento
Stiamo entrando in una fase cruciale di questo processo e vogliamo evidenziare una certa preoccupazione
Molte scadenze di legge stanno concentrando sì verso la fine del mille novecentonovantasei
I due disegni di legge di riforma il decreto di sulla proroga delle concessioni il cosiddetto decreto salva RAI
Tutto questo in una fase di scontro politico certo indotto dalla fase generale di rapporto tra gli schieramenti parlamentari
Ma sicuramente più acceso del necessario e non all'altezza della necessità di questi settori
Noi reclamiamo che il merito torni ad essere dirimente
Che non si ragioni chiavi di eventuali logiche di scambio e che attorno a questo merito si verifichino assenzio dissensi dell'obiettivo di dare certezza e stabilità alle aziende e ai lavoratori
Vogliamo ragionare sullo sviluppo della qualità dell'occupazione sapendo che nell'attuale fase questo significa anche una sfida sul prodotto
Da trainare verso l'alto proprio nel momento in cui nasceranno centinaia di canali di intrattenimento
Recenti indagini statistiche hanno fornito indicazioni di un certo interesse
Secondo la Demoskopea il cinquanta per cento degli spettatori chiede più cultura qualità il pluralismo metri ventisette per cento dichiara ritualmente di annoiarsi davanti alla televisione
Un sessantasette per cento si dichiara favorevole a canali tematici che però non è disposto a pagare in modo giunti Secondo la firma il settantacinque per cento degli intervistati ritiene interessante una rete federata
La identifica come tv chiaramente pubblica e in questo caso un quaranta per cento si dichiara perfino disposta al pagamento di un canone
Naturalmente si tratta di sondaggi che hanno valore di pura indicazione
Che differenza però con la realtà attuale
I dati parlano di programmazione molto più alta di ogni ascolto possibile ma con un'offerta complessiva di fiction che da solo occupa circa il quaranta per cento
E con un unico genere in chiara crescita quello cosiddetto di costume da Stranamore a Chi l'ha visto
Considerazioni che ci riportano alla necessità di una identificazione del servizio
In applicazione anche dei contenuti della risoluzione europea
Che indica la necessità di norme di qualità in generale e specifico per i programmi seguiti dal grande pubblico
Che indica come un autentico servizio pubblico deve prefiggersi l'obiettivo di porre lo spettatore nella posizione di cittadino e non semplicemente di consumatore individuando a questo fine la necessità di un codice di condotta delle emittenti europee
In questo quadro apro sulla finestra proponendo i nostri interlocutori il tema delle nuove tecnologie satellitari e via cavo
In Europa si sta combattendo un vero e proprio scontro di posizione
Le nostre aziende hanno tutte prenotato la possibilità di uso del nuovo satellite improvvisamente del pubblicando la capacità potenziale di trasmissioni
Con che Progetto si intende passare da una fase in cui si chiede ai cittadini solo tempo a una fase in cui si chiederà tempo e denaro mentre i due sistemi sono destinati a convivere l'uno accanto all'altro
Anche per queste considerazioni più generali oltre che l'applicazione delle norme della corte costituzionale
Noi riteniamo che il processo di regolazione del sistema debba essere compiuto e che occorre un impegno straordinario per rispettare la data del trentuno di gennaio
Anzitutto relativamente alla costituzione di un'autorità pubblica
Per l'emittenza le telecomunicazioni e l'editoria che noi riteniamo parte prioritari di questo processo e più in generale nel complesso di regole di riforma istituzionale affrontare le fosse fin qui dette e le prospettive future di integrazione della comunicazione testimoniano da sole la necessità di un'unica autorità di garanzia e controllo dell'intero sistema
Con strumenti di verifica e poteri di intervento efficace
Che sia in grado di far rispettare i principi e le norme fondamentali di antitrust nell'ambito di un libero mercato
Tenendo conto dell'evoluzione della tecnologia degli intrecci fra sfera locale nazionale e internazionale degli intrecci fra i diversi settori delle esigenze di servizio universale nell'ambito delle future logiche di un mercato liberalizzato
Altre idee non ci convincono e crediamo anche che esistono adesso tempi e possibilità per concretizzare questa ipotesi in secondo luogo una normativa antitrust seria
Non punitiva per le aziende esistenti ma che superi l'attuale logica di posizione dominante benché sia riferimento anche per le eventuali ipotesi di concentrazione futuro da questo punto di vista ci pare rispondente la previsione del venti per cento per gli attuali canali terrestri via etere
Crediamo invece debbono essere presi in considerazione ipotesi di modifica su cui sappiamo in corso il confronto fra le forze parlamentari
Che non impediscono l'Autonomous viluppo di un'azienda così come testo originario o lasciare intendere in relazione al limite rigido del trenta per cento sullo sviluppo delle complessive risorse interne nel futuro su cui però di volta in volta l'Authority dovrà esprimere il proprio parere
Ma è la Giunta tesi su cui l'accordo parlamentare potrebbe profilarsi di cui naturalmente sentiremo il parere dei nostri interlocutori quello di cui con loro vorremmo anche discutere e l'utilizzo dello scopo delle risorse che così saranno liberati e rese disponibili in prevalenza di carattere pubblicitario
Terzo Polo emittenza locale editoria sono tutte strade possibili la cui individuazione comporta però scelte programmatorie di indirizzo in alcuni casi anche di legge se ad esempio si volesse come in parte noi pensiamo indirizzarle verso un uso locale
Scelte su cui attualmente nessuno discute o pochi discutono mentre noi pare elemento non è irrilevante della composizione di questo mosaico
Sono riflessioni credo di poter dire in parte comuni che stiamo svolgendo nel quadro di un rapporto nuovo e positivo assieme alla Federazione nazionale della stampa e sulle quali spero che Serventi Longhi voglio portare al nostro convegno il parere su e della sua organizzazione
Molti pensano che con questi due articoli in sostanza il primo dei due disegni di legge il percorso sia compiuto certo in questa fase di pure queste sicuramente realizzati eppure noi riteniamo che sarebbe un errore non affrontare contestualmente la discussione sull'insieme delle proposte di legge approvarle se possibile contestualmente o in ogni caso prevedere tempi e modalità certi per la loro approvazione
In particolare su temi come pubblicità accessi ruolo delle Autonomie locali produzione di contenuti culturali emittenza privata editoria per ragioni di tempo naturalmente tratto solo sommariamente alcuni di questi temi
Il primo è quello dell'editoria che vogliamo sviluppare profittando anche la presenza oggi a questo nostro convegno del presidente della FIEG già prima parlavo di un possibile diverso utilizzo di quote pubblicitarie e questo è un tema di un certo rilievo in un settore in crisi di crescita
Sappiamo che presso la Presidenza del Consiglio in discussione un progetto di revisione della quattrocentosedici che riteniamo debba accompagnare contestualmente il percorso delle leggi prima città naturalmente quando si parla di quattrocentosedici ci si riferisce immediatamente a procedure per gli ammortizzatori sociali che hanno una rilevanza notevole in questi settori la necessità però secondo voi in questa fase di individuare politiche di rilancio e sviluppo dell'editoria italiana
Temi come l'assetto della distribuzione e della commercializzazione
Iniziative come quelle in parte già in discussione sull'introduzione come un sussidio didattico dei giornali nelle scuole
Il tema del diritto d'autore
E non ultimo il problema dell'approvvigionamento della carta sono materia di cui vorremmo discutere assieme e su cui unitariamente abbiamo già chiesto un confronto con il sottosegretario Parisi
Per l'emittenza privata c'è invece da verificare passaggi specifici proposti all'interno della legge che rinviano ad una successiva delega
Qui c'è un problema di qualificazione consolidamento dell'esistente anche attraverso specifici incentivi che devono essere previsti per la fusione o i consorzi di produzione
Puntando ad una qualificazione delle dimensioni delle quote di mercato alla verifiche all'attuazione dei provvedimenti di legge esistenti ad una più precisa classificazione fra emittenti commerciali e con obbligo o con obbligo di servizio pubblico
Ma anche un problema ineludibile di qualificazione stabilizzazione non precari del personale esistente su cui da tempo è in corso un confronto con FRT
Il problema della produzione dei contenuti culturali è un altro dei punti centrali di questo tasse io mi limito a rilevare una costatazione ovvio e cioè che nel futuro via via che andrà concludendosi la fase di infrastrutturazione il vero business del sistema andrà sempre più spostandosi verso la produzione dei contenuti oltre che nella gestione delle reti
Cosa passa cioè dei cavi dei satelliti fino alle nostre case
Parlavo prima di qualità del prodotto ma premessa di questa qualità occorrono alle condizioni di produzione di questo prodotto di cui il nostro Paese estremamente carente
Si parla ormai di globalizzazione competizione internazionale
La legge prevede l'applicazione delle normative europee per quanto riguarda la trasmissione dei programmi prodotti in Europa
Ma in Italia in ognuno di questi casi stazioni amo verso le posizioni di coda
Non voglio però spendere troppe parole per ricordare l'enorme importanza della tradizione dell'Italia nelle attività culturali rispettate
La musica popolare l'opera lirica la musica classica il teatro di prosa il cinema rappresento terreni sui quali al meglio si è espresso il talento italiano
Sì in tutti questi campi abbiamo nel corso degli ultimi due decenni registrato una gravissima caduta ciò non è dipeso da un'improvvisa scomparsa delle caratteristiche che avevano consentito affermarsi nel mondo della produzione italiana
Lo sforzo per riprendere la via dello sviluppo danni sollecitato dal sindacato deve trovare uno sbocco al più presto e concretamente affrontando i problemi della riforma per via legislativa in tutti i settori dello spettacolo per dare impulso alla moltiplicazione della produzione che alla difesa della programmazione e della diffusione
Ecco perché riteniamo che l'articolo nove del disegno di legge in cui sono previste specifiche risorse verso la produzione di quelli che noi preferiremmo chiamare contenuti culturali è una condizione essenziale e non rinviabile del Progetto di Rio
Infine il tema del servizio pubblico
Le proposte di legge dedica un ampio spazio questo tema
Così come le risoluzione del parlamento europeo di cui prima parlavo
Noi apprezziamo il concetto di oggi di odi che previsto nella legge
Di un'impresa cioè che si pone l'obiettivo di competere sul mercato con un più marcato ruolo e definizioni aziendale
Aprendo la prospettiva così come stabilito dei referendum non ad una privatizzazione ma ad un possibile ingresso di capitali privati all'interno della RAI
Riteniamo però che la legge non possa che limitarsi ai caratteri principali debba essere meno prescrittiva di come adesso come ad esempio sulla norma del cinquanta per cento del caso
Meno prescrittiva sui modelli e lasciare più libertà ad una logica d'impresa multi business che potrà articolarsi in divisioni e società
Riteniamo invece debba essere chiarito definitivamente sancito il possibile utilizzo anche da parte del servizio pubblico delle nuove tecnologie penso ad esempio l'appetito
Colgo anzi in questo contesto per rivolgere ai nostri interlocutori vi stette meglio che stanno per arrivare ma hanno già questa relazione in mano una richiesta di indicazioni su questi temi delle strategie relative all'intreccio fra emittenze TLC e le due aziende si appresta a realizzare infine il ruolo della terza rete
Ho riportato primi dati lo specifico sondaggio su questo tema
Sarebbe però importante fin da ora una discussione concreta e di merito sul concetto informatore che la può contraddistinguere sul palinsesto possibile
In un mix che riteniamo necessario di programmazione regionale e nazionale che recuperi la potenzialità di produzione dei centri sparsi per l'Italia in un corretto rapporto tutto però da disegnare fra l'azienda le regioni e il sistema delle Autonomie locali
In un rapporto di sinergie correntezza e non di cannibalismo con il sistema dell'emittenza locale
Un insieme di punti su cui ascolteremo l'intervento della RAI concludo ripartendo dal punto iniziale relativo al tema del lavoro
Un percorso di regole dell'insieme di questo sistema non può non prendere in considerazione il tema del lavoro
O peggio rischiare di scaricare sul lavoro e sulle condizioni dei lavoratori elementi di dumping e concorrenzialità fra l'impresa ad esempio che contratto applicherà il terzo gestore della telefonia mobile
Oppure il futuro contrattuale della pubblicità nello spettacolo nella stessa emittenza su cui la prospettiva di contratti di settore come quello realizzato delle TLC pare a noi la strada più ragione
A questo scopo vanno verificati misure di tutela dei diritti e dell'occupazione come conoscere in maniera più approfondita le modificazioni del mercato del lavoro nel settore della comunicazione coordinare le politiche del lavoro fra i diversi livelli di responsabili
E le varare politiche normative finalizzate sulla scorta dell'esempio costituito dei consigli di sorveglianza dovute ai Consiglieri aziende europee
Alla partecipazione dei lavoratori e dalla concertazione fra impresa e organizzazioni sindacali su ambiti e materie di interesse fondamentale per il futuro delle diverse imprese
Assicurare a tutti gli addetti di poter usufruire concretamente dei diritti garantiti dalle diverse legislazioni relative le norme previdenziali sociale
In buona sostanza la proposizione di un concetto di lavoro inteso non come costo ma come risorsa per lo sviluppo in relazione al quale mi permetto di riprendere ancora in questa fase conclusiva di rilanciare il tema dell'orario di lavoro e dell'occupazione
Sull'insieme di questi argomenti
Credo non a parole ma nella concretezza dei fatti proponiamo ai diversi interlocutori oggi presenti
E che ancora una volta naturalmente ringrazio per la loro disponibilità l'apertura di un confronto a tutto campo in direzione di quella prospettiva di regole di sviluppo che occorre realizzare e su cui si basa la nascita in ruolo
Di un sindacato come quello dei lavoratori della comunicazione che abbiamo voluto anche per questo costituirebbe ringrazia
Bene materia ce n'è
Inattesa che alcuni nostri interlocutori ci raggiungano come aveva anticipato Julio Franca la sua introduzione nella sua relazione poiché vi sono molte questioni in ballo ci sono consigli dei ministri convocati Risolo conferenze stampa che coinvolgono alcuni nostri interlocutori ma comunque tutti ci hanno confermato la loro presenza attorno alle ore undici undici e un quarto quindi dovrebbero raggiungere i nostri lavori
Io darei la parola
Come primo intervento dei nostri lavori alla dottor Paolo Serventi Longhi dalla Federazione nazionale della stampa italiana
Care amiche e cari amici signori Segretari generali signore e signori io sono d'accordo con molte delle cose che ha detto Fulvio Fammoni quindi le cose naturalmente non le dirò e naturalmente il fatto che io sia d'accordo con Formigoni
è un fatto importante ma certamente non scontato
Signori l'intero assetto delle comunicazioni e dell'informazione
Ha conosciuto grandi cambiamenti
E ciò a causa sia di forti innovazioni tecnologiche sia per l'effetto dell'ingresso nei settori sui mercati dell'editoria della radiotelevisione delle telecomunicazioni della cultura dell'intrattenimento e spettacolo dei nuovi soggetti imprenditoriali
Con assetti societari e finanziari sempre più imponente determinante
Anche a causa dell'interconnessione delle reti l'integrazione fra telefono televisione informatica telematica
Un futuro quello della comunicazione solo in parte prevedibile nei suoi rischi è nelle sue possibilità
E per il quale anche il parlamento e il governo sono chiamati attivando un confronto ampio e permanente
Con le altre componenti rappresentative del mondo del lavoro e dei cittadini
A definire un quadro strategico che contempli tutte le problematiche oggi rilevabili e che garantisca un'evoluzione rispettosa dei principi democratici di progresso di civiltà che sono irrinunciabili
Un futuro che sarà certamente caratterizzato in maniera ancora più massiccia di quanto è accaduto nelle fasi di trasformazione che lo hanno preceduto tanti mutamenti nella dislocazione nell'impiego della forza lavoro delle forze di lavoro
Da forti incognite circa la quantità e la qualità delle Poste la possibilità di nuove occasioni lavorative e per il reimpiego delle professionalità oggi esistenti e la loro riqualificazione
Segnali preoccupanti colleghi lo sanno giungono in termini di precarizzazione delle posizioni di lavoro anche giornalistica sempre peggio
E di indebolimento delle tutele sindacali non soltanto nella comunicazione televisiva anche nell'editoria
Di qui l'urgente necessità di nuovi strumenti legislativi e contrattuali
Capaci di garantire al lavoro anche nelle nuove condizioni di mercato di tecnologia adeguati condizioni di sicurezza e di dignità lo diceva adesso Fammoni naturalmente sono d'accordo
Un futuro per la cui costruzione i primi passi appaiono fondamentali e per il quale dunque la scadenza legislativa del trentuno gennaio novantasette
Appare tappa di grande momento per le sorti del sistema televisivo e delle telecomunicazioni da rendere equilibrato nel suo setto e dotato di certezze sul piano giuridico attraverso il varo dell'autorità di garanzia
E rispetto di principi antitrust
Questa è una tappa ineludibile per il sindacato
Che sarebbe grave colpa politica rinviare
Magari per lasciare spazi politici ad un compromesso che si limiti a fotografare l'esistente noi il sindacato ci opporremmo ai tutti i tentativi dilatori anche con la mobilitazione dei lavoratori se necessario
Questo primo passo però non può e non deve mettere in secondo piano
Le problematiche aperte ed in attesa di soluzione da parte del Parlamento del governo
La riforma della normativa vigente in campo editoriale le le quattrocento a legge quattrocentosedici da sessantasette
E quindi il ruolo di rilancio dell'editoria quotidiana
Il ruolo delle agenzie di stampa il sostegno e la riqualificazione per l'emittenza locale la piccola editoria il sostegno alle nuove iniziative soprattutto ad opera dei giovani delle cooperative la tutela dei lavoratori posti di fronte al cambiamento
Signori una prima è fondamentale questione lo diceva polmoni è la garanzia dell'accesso libero è facile alle reti all'informazioni e servizi per il maggior numero possibile di cittadini
A questo diritto si collegano in modo indissolubile di solubili altri due diritti fondamentali
La libertà di opinione e di espressione di pluralismo dei media
Le potenzialità tengono tecnologiche insite nello scenario che si profila non possono infatti essere disgiunte dalla complessità di intrecci di interrelazioni di ogni tipo che le che li accompagnerà i diritti del singolo come cittadino utente lavoratore
Come anche delle comunità ad ogni livello saranno posti a confronto con un'evoluzione tecnologica e delle organizzazioni oggi ancor poco prevedibile
E che pertanto richiede forme di concertazione permanenti innanzitutto presso il Governo e presto la nascente autorità di garanzia
Un'evoluzione che potrebbe rischiare di mortificare ulteriormente la stessa qualità ed il pluralismo dell'informazione
E rispetto a questi due problemi il ruolo dei giornalisti si farà sentire in maniera forte presso il Governo e l'Autorità di garanzia ma anche presso la stessa categoria degli operatori dell'informazione giornalisti al Parlamento e per quanto di sua competenza al governo teniamo a ribadire da sottolineare alcune condizioni di base
Di cui alcune sono già indicate dai disegni dai disegni di legge in discussione
Rivendichiamo il sindacato dell'informazione di cui la Federazione nazionale della stampa fa parte
Rivendica la realizzazione di mantenimento efficiente del servizio universale nel campo delle reti di telecomunicazione e nei servizi ad essa collegati
Il che deve significare politiche di investimento e meccanismi tariffari capaci di consentire garantire l'accesso ai servizi e dalle nuove tecnologie la maggior parte possibile dei cittadini
Assicurare uguali standard di qualità e possibilità di sviluppo tecnologico ai servizi e dalle strutture nelle diverse aree del Paese
Porre lo stesso servizio pubblico radiotelevisivo
Nelle condizioni di accedere alle nuove tecnologie e dalle nuove tipologie dell'offerta di programmi servì
La separazione rivendichiamo nell'ambito di grandi soggetti gestori di reti tra servizi di fornitura dei programmi e gestione dell'infrastruttura
Per da realizzarsi senza penalizzazioni di carattere industriale o aziendale
Ma attraverso adeguate norme strumenti di vigilanza e controllo che impediscono il determinarsi gli ostacoli alla con Carrey concorrenza dall'accesso stesso alle reti per una pluralità ampia di soggetti qui il ruolo insostituibile lo Stato ha fatto bene Fammoni a sottolinearlo va rivendicato è confermata per evitare che il monopolio pubblico appunto diventi monopolio privato
Vogliamo un anno una normativa Antitrust diceva la relazione seria che assicuri sparsi reali alla concorrenza di impedisca l'acquisizione di posizioni dominanti
Sulla base di parametri di fatturato di vincoli in percentuali che tenendo tenendo conto dei diversi bacini di utenza
E mercati giocati alimento come anche degli intrecci possibili tra i diversi settori della comunicazione ossa evolvere con lo sviluppo e l'ampliamento del sistema
Editoria radiotelevisione per le comunicazioni pubblicità nuovi ambiti della multimediale dell'elettronica dell'informatica
Chiediamo
Ed è strategico vede decadente la riforma più importante un'unica autorità dei garanzie di controllo non burocratica che vigili con strumenti di verifica dei quadri e poteri di intervento
Nel efficace sul sistema inteso sia nella sua complessità sia nelle sue articolazioni e scale di riferimento nazionale interregionale e regionale
Occorre riconoscere il servizio pubblico radiotelevisivo come funzione essenziale del servizio universale
Dal momento che il servizio pubblico è vitale per lo sviluppo del pluralismo delle comunicazioni
Per l'accesso alle informazioni da parte di ciascun cittadino come diritto costituzionale imprescindibile per le indispensabili ed opportune per Touré ad una sensibilità e ad un approccio multiculturale da parte del sistema della comunicazione
Chiediamo il rafforzamento anche alla luce della recente raccomandazione del Parlamento europeo della missione del servizio pubblico radiotelevisivo e quindi della stessa RAI alla quale lui lo diciamo da tempo è stato detto al congresso dell'Usigrai
Di Boario terme
Qui c'ero Natale il nuovo segretario generale alla quale non possono essere fatte mancare le risorse necessarie per lo sviluppo tecnologico dal satellite alla digitali validazione dei segnali al rilancio della radiofonia
E poter soddisfare nuove domande
Sia quelli di offerta tematica sia quelle che derivano da una riorganizzazione in senso federale di molte funzioni pubbliche statuali fino ad oggi ho centrato sulla rete federata dico poco
Ma naturalmente va a accertato il senso il destino darete federata che abbia risorse necessarie e non sia quindi destinata e questo timore che esprimo ad una rapida estinzione
Un rafforzamento della RAI da attuarsi d'intesa con i lavoratori dell'azienda del servizio pubblico e le loro rappresentanze sindacali
E riconoscendo un ampio margine di autonomia all'azienda stessa nell'utilizzazione delle risorse umane e materiali che sono ricche
Vogliamo riconoscimento del ruolo dell'emittenza radiotelevisiva televisiva locale
Per la quale sulla base anche dell'esperienza maturata nel settore editoriale intervenire con norme agevolazioni anche creditizie che privilegino strutture imprenditoriali aziendali rispondenti a parametri certi di affidabilità
Primi rivendichiamo il sostegno informe non assistenziali ma corrispondenti alle logiche di un mercato regolato ed equilibrato la carta stampata che vive una crisi strutturale e finanziaria epocale
Dati il peso all'impatto delle tante strozzature presenti nell'ambito della diffusione e fruizione dei giornali e dei periodici ricordo il grido d'allarme del presidente Ciancio ieri anche attraverso sia anche attraverso forme di agevolazione creditizia fiscale nuove impresa anche in forma cooperativa attraverso iniziative mirate finalizzate al riequilibrio pubblicitario e alla crescita del pubblico dei lettori
Segnalazioni nella consapevolezza che non gli assetti che si determineranno nel sistema delle comunicazioni avranno effetti sull'intero quadro sociale ed economico del Paese
L'iniziativa è l'apertura di sedi di confronto permanente come diceva Fulvio prima
Presso la Presidenza del Consiglio e presso l'Autorità di garanzia che agevolino scambio il dialogo fra lo Stato il Governo gli operatori e le aziende le organizzazioni rappresentanti dei cittadini dei lavoratori a ai lavoratori appare matura e indispensabile
Finora questo confronto è stato saltuario e poco efficace quasi non c'è stato
E allora le buone intenzioni del governo vanno verificate sul campo né i fatti
Vanno dotate norma adottate normativi ed avviate misure governative anche nel quadro europeo conseguenti
Per esempio studiare quali e quanti attività saranno soggette a decremento quali e quante attività saranno create e in quali modi con quali strumenti è possibile attrezzarsi al cambiamento per promuoverne l'innalzamento dei livelli occupazionali e degli standard di qualità della vita della cosiddetta società dell'informazione
Occorre coordinare le politiche del lavoro diceva Fulvio prima siamo d'accordo
Fra i livelli livelli di responsabilità
Occorre elaborare politiche di tutela dell'occupazione dell'organizzazione produttiva e del lavoro al fine di favorire al massimo i processi di sviluppo e prevenire e ridurre al minimo i rischi per l'occupazione e i relativi danni individuali e sociali occorre elaborare politiche normative finalizzate all'attuazione di forme di partecipazione dei lavoratori alle scelte aziendali
Noi siamo d'accordo su questa proposta che ha fatto Fulvio pensiamo di rilanciare per esempio lo statuto dell'impresa del informazioni che è un patrimonio storico del sindacato dei giornalisti magari d'intesa con i colleghi di CGIL CISL e UIL
Occorre elaborare norme specifiche di tutela sul piano legislativo vale per i diritti di coloro che saranno impegnati nel telelavoro e portare la normativa italiana sul diritto d'autore ai livelli europei più avanzati
Occorre prevedere norme che regolino l'esercizio dell'attività giornalistica anche in forme di lavoro autonomo e freelance
Nel rispetto delle leggi e delle norme fondamentali poste a tutela del lavoro giornalistico anche sotto i profili previdenziali e assistenziali
Siamo impegnati con la FIEG a ricercare la strada per definire regole in un settore dove domina la deregulation totale
Dobbiamo assicurare il giusto necessario Aldo alla dimensione dell'etica e degli anni anni inalienabili prerogative di autodisciplina e di autonomia deontologica e professionale dei giornalisti
Nella comune responsabilità di tutti gli operatori rispetto alla tutela dei minori e dei soggetti deboli nel nuovo scenario della società dell'informazione
E questa è una scommessa
E la Federazione della stampa in questo momento di crisi
Ed anche per l'ordine nazionale dei giornalisti la cui legge istitutiva va rapidamente è radicalmente cambiato occorre assicurare a tutti gli addetti impegnati a tempo pieno a part-time forme atipiche la possibilità di usufruire dei diritti garantiti dalle rivisitazioni di livello nazionale Europa internazionali
E garantire che i mutamenti nello svolgimento e nell'organizzazione del lavoro siano oggetto di trattativa con i sindacati
Come vedete e chiudo ho tracciato una serie di punti di una vera e propria piattaforma di un documento che la Federazione della stampa e i sindacati della comunicazione di CGIL CISL UIL sanno definendo in questo giorno in questi giorni in queste settimane che presenteremo quanto prima
Una piattaforma che dovrà consentire al fine al sindacato di essere soggetto attivo del processo di cambiamento
Anche con l'obiettivo di un di un confronto con il Governo ed il Parlamento che consenta di ottenere quelle modifiche alle leggi di sistema necessarie per dare certezza e sviluppo equilibrato al sistema
Una strada dura e difficile che percorreremo finalmente insieme vi ringrazio
Paolo Serventi Longhi questo prezioso contributo non avevamo tutti
La remora la parola
A chi è stato già citato più volte
Sia nella relazione sia nell'ultimo intervento
E quindi abbiamo la parola al dottor Mario Ciancio Sanfilippo della FIAT presidente della
Signori buongiorno gran per avermi invitato sono qui a portare il saluto della Federazione italiana editori giornali
Ho ascoltato con molto interesse la relazione
Di Fulvio Fammoni non
Va meglio
Ho ascoltato con molto interesse la relazione di Fulvio Fammoni e lo ringrazio per avere citato tra i problemi quelli dell'editoria dei giornali della carta stampata e delle proposte abbozzate non definite io credo che potremmo prenotare tutte le stanze di questo albergo se dovessimo affrontare i temi sollevati dalla relazione completa ma come dire se posso esprimere un giudizio troppo grande troppo vasta
E quindi poco conclusiva per quello che riguarda il mio settore giustamente perché qui si parla di lavoro che il problema fondamentale
Per inciso vorrei dire che parlando di lavoro tema di grande interesse specialmente per il Mezzogiorno
E ieri partecipando a una tavola rotonda di cavalieri del lavoro ho sentito che nel due mila cinque il trenta per cento dei lavori oggi esistenti sarà diverso che il trenta per cento dei futuri lavori noi non conosciamo quali sono
Chiudo
Io sono presidente della Federazione italiana editori da pochi mesi
In questi mesi mi sono fatto una convinzione quella che il potere politico nutre un profondo fastidio verso la stanza e che questo fastidio si traduce nella più limpida indifferenza per le sue sorti io sono qui a guidare l'allarme vuol dire che tutte queste bellissime cose enunciate nella relazione riguardano un futuro immediato per il trentuno gennaio più lungo per tutto il resto dei problemi affrontati
Chiaramente per i quotidiani e per i settimanali e periodici in genere il problema è immediato non è lungo
L'olimpica indifferenza è una constatazione amara ma credo inevitabile
Taci se fosse solo per le Filippine contro la stampa che puntualmente ci piovono da maggioranza e opposizione quelle ormai abbiamo fatto il callo
E tutto sommato abbiamo finito per convincerci che un po'di antipatia da parte dei potenti è la migliore riprova che facciamo bene il nostro dovere che è quello di stare dalla parte di chi ci legge e a tal proposito io vorrei dire che i giornali come giustamente ha detto Paolo Serventi Longhi affronta una crisi epocale
In questa crisi epocale il fatto che le nostre vendite siano diminuite solo infrazioni inferiori al dieci per cento
Io considero un fatto largamente positivo nostri giornali sono fatti bene i nostri grandi giornali sono dei grandi giornali fatti da grandi giornalisti
Non non dobbiamo dimenticare che siamo assediati da cinquecento televisioni private che fanno notiziari da due tre mila quattro mila non so quante sono le radio private la ventiquattro telegiornali
Nazionali che leggo litigio Odissey gli articoli più interessanti e così via a questo punto una flessione solo del tre per cento del quattro per cento io credo che sia un miracolo ma ciò non toglie che dobbiamo preoccuparsene e solennemente
Il fatto che l'antipatia o l'indifferenza del potere politico lo paghiamo anche come aziende e su questo piano c'è poco da consolarsi perché ce le aziende vanno in crisi il mestiere di informare non potremmo farlo più o no almeno non potremmo farlo da indipendenti io sostengo che la prima regola di un giornale deve essere quella di avere un bilancio attivo solo così possiamo consentire veramente la pluralità
Io non vorrei dare l'impressione di credere che ci sia una specie di complotto che voglia strangolare la stampa costringerlo atteggiamenti più miti verso il potere politico magari fosse così
Avremmo uno scontro duro a viso aperto e credo che di fronte a una sfida chiara l'opinione pubblica sarebbe dalla parte nostra
In realtà non c'è uno scontro ma una forza di muro di gomma
Nel quale affondiamo lentamente insieme a progetti polemiche è richiesto nessuno ci dice mai di no ma nemmeno dissi belle parole e segni di comprensione propositi virtuosi di pochi ma al dunque non si stringe il nulla anzi si prendono solo Salas
Si veda la finanziaria avevamo chiesto trentacinque miliardi per il credito agevolato degli investimenti il governo ha detto che si gli avrebbe stanziato io devo esprimere un pubblico ringraziamento al sottosegretario Parisi per l'attività svolta da Luigi senza il suo intervento probabilmente sarebbero scomparsi dalla Finanziaria presente
Tuttavia devo dire che dal mille novecentonovanta si parla di questi famosi trentacinque miliardi sono passati governi e siamo ancora discutere di questa cosa
Abbiamo chiesto un provvedimento che renda i fondi immediatamente utilizzabili e non c'è stato niente da fare
Questa lotta dura da tre anni e da finanziare in finanziaria noi ne siamo qui ad aspettare mentre le aziende hanno già fatto i loro investimenti e pagano gli interessi bancari al tasso corrente
Vi è un altro caso macroscopico e il caso del contributo di solidarietà sui versamenti dei quotidiani al fondo di previdenza integrativa Caselli
Una legge ha stabilito che a partire dal mio novecentonovantuno le aziende devono pagare un contributo del dieci per cento su quanto versato a questo fondo
Nella finanziaria era previsto che tale contributo si pagasse anche per il passato dall'ottantacinque al novantuno nella stessa misura del dieci per cento abbiamo protestato chiedendo che la misura fosse ridotta risultato il contributo è stato elevato al quindici per cento
Sui quotidiani sia parte così una tegola imprevista di quarantacinque miliardi pari grosso modo a quanto ci è costato il rinnovo contrattuale con i poligrafici molto combattivi e molto ben guidati dal qui presente
Amico di Giovanni
Gli esempi potrebbero continuare all'infinito
Prego
E in fretta
Allora dicevo che gli esempi possono continuare all'infinito non non vorrei farle per non tediarvi ci sono delle cose che non costano nulla una di queste cose che non costa nulla è una legge che liberalizza i la vendita dei giornali
è una richiesta che la Federazione editori Fatah credo da trent'anni e su questa richiesta non riusciamo mai ad ottenere
Un risultato perché devo dire con estrema franchezza che lavoro di dei degli edicolanti e molto più forte della presunta lobby degli editori perché noi come editori non siamo mai riusciti ad avere su questi temi un vero dibattito fatto dai nostri giornalisti
Infatti dico che anche i giornali paradossalmente non ci amano molto
E non ci aiutano noi i comunicati nei quali denunziamo i conti che di volta in volta si abbattono sul settore non vengono nemmeno pubblicati io dico con grande amarezza che ieri abbiamo avuto un'Assemblea
In questa Assemblea alla fine abbiamo fatto un comunicato Breve piccolino al molo dal non occupare molto spazio e così via bene moltissimi giornali non l'hanno pubblicato questo per dare un senso della misura del cosiddetto potere degli editori è un potere astratto teorico
I giornali mostra una sorta di pudore a scendere in campo per difendere se stessi all'insegna dell'indipendenza dagli interessi degli editori giornalisti affetta una grande indifferenza per le imprese in cui lavorano
Il trattamento è stato riservato al sindacato dei giornalisti qualche volta quando è sceso in campo per difendere l'impresa editrice si è visto anche Luís minimizzato
Si vede il silenzio che ha avuto l'iter della legge sulla tutela della privacy una legge che quando sarà entrata in vigore renderà difficile l'attività delle imprese di chi ci lavora
Al grado la federazione degli editori la Federazione giornalisti fossero d'accordo in pieno nel denunziare i pericoli e le proposte
Ed è delle proposte di modifiche in questo periodo c'è tra le due federazioni il massimo della convergenza su alcuni problemi il massimo delle divergenze su altri come naturale però anche sulle cose che ci uniscono non riusciamo a trovare il consenso
Come si vede il quadro non è dei più esaltanti e la lista dei problemi da risolvere sempre la stessa
Strozzatura della rete di vendita squilibrio nel confronto con la televisione e insufficienza delle riserve pubblicitaria a tal proposito potrei parlare per una notte e per un giorno è è ancora perché noi riscontriamo con assoluta precisione
Che lei gli investimenti pubblicitari sono passati alla televisione
E che costituiscono un mercato unico e non due mercati come viene sostenuto da Mediaset
Grazie
Sostanzialmente una delle grandi divergenze con la televisione quella della valutazione del mercato
Noi editori sosteniamo che il mercato è uno solo non sono due mercati come sostengono non è vero che c'è una pubblicità non va in televisione
Poi non ricade sulla stampa ci sono esempi eclatanti con dimostrazioni con numeri precisi che dicono che il travaso da un campo all'altro avviene secondo la convenienza e le tariffe e radio RAI e Mediaset entrambe ottime aziende grandissime aziende di grandissimo prestigio a cui auguro un grande futuro nel campo della televisione hanno abusato uso la parola pesante
La concorrenza tra i due mezzi ha fatto crollare le tariffe televisive
La tariffa media europea del quaranta per cento benissimo e del quaranta per cento superiore a quella italiana
Bene su questo tema credo che potremmo discutere quanto vogliamo ma il disegno di legge Maccanico che riduce gli affollamenti per noi è l'ultima spiaggia
Comunque sono tutti problemi incancreniti nel tempo metterci affrontati seriamente potrebbero rapidamente risolta elezione potrei citare alcuni che sono addirittura ridicoli
Noi abbiamo un blocco della pubblicità dei medici e delle cliniche che possono farla soltanto sulle pagine gialle io non vedo la differenza fra le pagine gialle un giornale quotidiano nell'ospitare un annuncio
Di un medico che trasferisce la propria sede
Non può pubblicare il dottor Pinco Pallino si trasferisce da via degli Abruzzi e
Via del Molise
Potrei parlare di altre di altre tante cose di progetti che sono in corso per aumentare la pubblicità pubblica
I tutti quelli che sono i disservizi delle Poste credo che qui ci sia qualcuno i rappresentanti di Italia è il paese dove è impossibile
Vendere i giornali per abbonamento e così via
Io non credo ai grandi disegni io sono convinto che bisogna fare i piccoli passi che bisogna risolvere i nostri problemi affrontandoli ad uno ad uno parcellizzando
La realtà odierna e cercando di superarla
Il compito più difficile anche più urgente di editori e giornalisti e a mio avviso quello di ricostruire un clima di attenzione verso l'impresa editrice verso i suoi problemi e le sue prospettive
Senza di che continueremo a inseguire il mille provvedimenti che ci interessa continueremo a protestare per le mille cose che non vanno ai problemi resteranno al punto di partenza o la questione stampa riassume la dignità di problema politico e di difesa della democrazia o saremo condannati a decadere lentamente signori grazie
Grazie faremo la la parola al dottor Filippo Rebecchini presidente dalla Federazione radio e televisione
Buongiorno sono Filippo Rebecchini presidente la Federazione Radio televisioni diciotto
Presidenza della e perfetti prima di tutti voglio ringraziare il segretario generale della SL ammoniti e e anche Lucio muoio con cui abbiamo avuto tante volte motivi di incontro chiamiamolo così e pervenire
Al nostro tema
Regole regole non c'è dubbio necessari Issime opportune e finalmente debbo dire scusate finalmente ma mi pare che ci si renda conto da parte del sindacato della difesa dell'azienda anch'che se questo può portare delle non simpatie da parte di chi vuole a tutti i costi di ricevere
Eccessivamente il mercato qui troppo in questo a e l'azione presi del segretario Fammoni delle indicazioni che sinceramente mi sembra di poter condividere quando si dice il Paese
Non deve avere Monopoli per carità
Ma fumante ma deve mantenere aziende con massa critica che prego che consenta di confrontarsi con le grandi molti nazionali estere significa abili di fronte a sé
Quello che il problema principale delle comunicazione comunicazioni che oggi non si possono chiamare solo la televisione c'è comunicazioni informatica produttori di contenuti di telecomunicazioni significa ben di più che non chi emette quel segnale occhi produce quel determinato programma
Ci sono i produttori di hardware e di software e oggi nel mercato mondiale di questo si parla diciamo è noto a tutti delle battaglie Crumb Murdoch e Terni Ted Turner
è sulla a occupazione mondiale dei canali televisivi
E si parla di cifre spostate tra la Walt Disney e che ha comprare la televisione abc
Di ventinove mila miliardi non so se ci rendiamo conto che cosa significa ci risolverebbero tutti i problemi dell'eurotassa anzi ci sarebbe anche un po'di avanza
E e così via questi sono numeriche possiamo ho portare facilmente documentare questa il mercato mondiale di con questo ci dobbiamo confrontare regole però sono necessarie
Regole chi non ci sono in Italia e che deboli invece intervenire sulle nuove tecnologie il padrone del cavo e del satellite non può farla da padrone questo non sta in nessuna parte del mondo in Italia sì
La prima regola che pieno automatica automatica da tutti dice ma
Chi
E i ai il padrone dei cavi Chieppa alla stesura dei cardi ma non deve avere una a a
Suo particolare beneficio sì
E mette dei servizi per cui la ripartizione la partizione tra chi stende i cardini e chi fa i servizi tra cui Caccuri anche quello televisivo ma questa è una regola che assolutamente necessariamente vediamo invece che la STET in questo momento sta stendendo Icardi e va be se non lo fa lei credo che in italiano farà nessuno però nello stesso istante apre una a emittente televisiva che si chiama Stream e che oggi sul giornale adesso viene addirittura considerata il terzo polo c'è un articolo sul Corriere di oggi di De Benedetti il quale dice Carlo dopo Cecchi Gori ti sei fatto soffiare il terzo polo dalla STET ecco questo avviene senza che si sappia
Che chi stende i cavi a dei poteri giganteschi su questa cosa beh io dico adesso diamogli una regolata non è possibile andare avanti sadomaso così regole
Regole per il servizio pubblico tutti parlano il servizio pubblico dovrebbe parco visto che per far appello ma il servizio pubblico ha un contratto con lo Stato
E questo non so quanti lo sappiano
Per cui il sessantadue per cento dei programmi dovrebbero essere culturali educativi e ciò che sociali in buono Dario ecco a questo punto ecco che tifo la la mia idea e assolutamente contraria a quanto esposto
Da Fulvio Fammoni in questa relazione quando parla della pubblicità della Gaia il mantenimento e la pubblicità
Ma signori miei Massini manteniamo la pubblicità ma per forza di cosa deve fare ascolto e allora non ve la metà del se poi vi beccate anziché il sessantadue per cento del sociale
Della non vi vi beccati Carramba che fortuna come si chiama non me lo ricordo
Ecco il nostro proposta e la nostra idea è assolutamente diverso
Alla lunga gradualmente la RAI non dovrebbe avete più la pubblicità ma se si vuole un servizio pubblico vede libere del servizio pubblico cioè il cannone
Lasciando ai privati la suddivisione non monopolistica ovviamente della pubblicità
Ecco o vorrei però a questo punto entrare un pochettino di più sul mio campo perché pur essendo presidente della Federazione Radio televisioni che comprende anche le emittenti nazionali ho visto che tra gli altri i scusi così Calle alterazione che debbono intervenire societario Andrea Giordana mi ha anticipato
Ne ha anticipato andrà giocarono dopo lo volevo dire io al microfono ecco per cortesia siccome la sala
Gli ansiosi o si sente Figaro qui ma soprattutto l'oratore disturba i convenuti ma l'oratorio per cortesia nessuna non si paga restasse per cortesia chi vuole parlare si accomodi
Io ringrazio
Non vorrei che appunto forse stavo parlando perché Nun così interessante l'esposizione
Ecco ho detto questo vorrei entrare un momentino nella
Nella zona che più gli è congeniale diceva appunto che anche nella nostra predicazione ci sono emittenti nazionali ma siccome agli oratori avviene dopo illa presidente della Fininvest Confalonieri
Lascio allora questa zona
E più giusta mentre per quanto riguarda
Le emittenti locali due parole penso che ci si potrebbe spento
Ha dunque le emittenti locali il sig. e mi collego in con questo concetto anche alla rete federata Cry vorrei fare un discorso unico
Le emittenti locali sono settecentoventi il numero che fa Scudellari dal ridere tutto il mondo sono più di un terzo delle emittenti del pianeta va bene
Più di quelle che sono in America che solo seicentocinquanta con i quali però hanno dieci volte le capacità appunto la pubblicità che viene SPISAL il mega sull'emittenza locale dieci volte
Quella nostra la il sindacato nell'osservatorio che non li abbiamo però insieme alla CGIL CISL UIL e la predetti hanno fatto uno studio economico del settore dell'emittenza
Radio televisiva locale
Televisiva locale italiana questo non è uno studio fatto per campione ma è il settore in questo settore da questo settore volo seduti tutti i bilanci di tutte le emittenti che hanno costretto il bilancio per c'è persino chi nove sei
Dunque da da questo da questo studio si vede chiarissimamente quanto sempre che benda il quarantasette per cento delle emittenti
Viste trova il cui bilancio è stato trovato
è a una fatturato inferiore a cinquecento milioni signori miei
Insomma queste non si possono dire aziende che facciano un servizio al pubblico
Non servizio pubblico ci mancherebbe altro
E così via ci sono il venti per cento da un cinquecento milioni un miliardo e solo il tre per cento di questioni sono a cinque miliardi od oltre adesso che cosa si deve aprire qui bisogna distinguere anche pallet regole comprenda questa cosa
Le emittenti nessuno le vuole spegnere anzi qualcuno che vuole spegnere mal gli ultimi lo vogliono spegnere soli politici
Che non spengono nemmeno una candela
Perché hai visto mai che quello è amico dell'amico che li scocciano voi
Per carità ma come Mimì spegni quella mi spegni Velardi
Per cui evitiamo questi discorsi che si devono spedire mandiamoli una nuova dimensione diamoli una nuova come dire una partizione chiara sulla base di quello che fanno e che possono fare non sotto il profilo economico non quelle da cinque miliardi son buoni quella da duecento milioni non sono poi no ma sulla base di servizi che possono prestare al pubblico
Gli altri vanno benissimo restino pure ma tendaggi tappeti
Allora bisogna avere il coraggio di dirle queste cose da parte della debiti
Vidi feriti appunto li rappresenta però teniamo presente che questo qui non è una scelta personale queste e e di fronte agli occhi di tutti quando si parla di emittenza locale nella miseria ci si vergogna quasi perché si confondono i soggetti ci sono dei Soggetti Piero e possono fare il servizio al pubblico e che possono evitare questa storia della Vitti federata che nessun oltretutto sa come e che oltretutto nella RAI non si vuole
Per costi pazzi si ci sono i soggetti bisogna valorizzarli bisogna dargli uno statuto proprio bisogna dargli delle regole proprie perché facciano un servizio al pubblico e possano godere di quelle facilitazioni ma meglio ancora quelle e convenzioni con il con il settore locale con no gli enti locali Regione Provincia Comune con tutti quelli che sono interessati apparsa PK conosceva a valorizzare
E le culture le conoscenze i programmi locali di qualsiasi tipo questi lo possono fare quante sono pochissime non sono settecentoventi e per puri vanno date delle regole
Ci sono tanti negozi se sarà un problema di mettersi d'accordo con i commercianti luce tutti io qualche problema forse ci potrà essere anche per altre ragioni commerciali
Però
Si tratterà di e di di riconoscerlo la funzione che stanno e invettiva mente i svolgendo le convenzioni potranno essere trattati sia sulla base della produzione è in lutto tutti possono fare sia sulla base delle missioni e Pati posso
Ecco ONU scusate se ci sono stato un po'
La prova accesso nel mio modo
Cosa questa relazione ma siccome i dati cantiamo questa canzone e ben pochi ci ascoltano spero che almeno questa Assemblea dargli ascolto
Così è una canzone va bene che ci sia cantata continuamente
Darei la parola dopo aver ringraziato ovviamente del presidente delle Ferretti Filippo Rebecchini dare la parola al Massimo Ghini segretario generale del Sindacato attori italiani
Scusatemi ma
Chiedo l'intervento da parte di un rappresentante di una categoria che forse non entra nello specifico potevano avere che viene affrontata
Ma che da sempre
Nell'immaginario collettivo non solo la rappresentazione dire da della comunicazione
Credo che sia doveroso
Nel senso che gli interventi ascoltati fino adesso hanno puntualizzato con estrema
Razionalità e precisione
Da quelli che sono gli aspetti e legislativi e organizzativi
Di una foresta selvaggia entro la quale per anni siamo riusciti ah bene o male a districarci a portare avanti
Almeno dal nostro punto di vista un discorso di sopravvivenza cioè a dire la deregulation totale che ha in parte distrutto
Credo la il mondo della cultura e della comunicazione italiana in parte ha creato e sta creando una base di prospettiva futura sulla quale poter lavorare gli attori gli artisti in particolare si preoccupano
All'interno di questo sistema di andare Annalisa Renzi
Non tanto i sistemi tecnici anche se su quello voi abbiamo un occhio attento e vigile quanto la qualità
Di quello che viene trasmesso attraverso questi tre mezzi tecnici e quindi la qualità stessa della comunicazione stavolta ascoltando prima l'intervento di Rebecchini riferito alla
Al numero e alla quantità delle televisioni private
Che esistono e che sono in attività quindi Italia io ricordo un altro chiamiamo aneddoto particolare legato ha un documento che preparavamo con Citto Maselli anni fa da presentare alla alla Comunità europea
Ecco mi ricordo di una cosa in particolare che la segretaria
Che stava battendo a macchina questa documentazione che doveva essere presentata alla alla Commissione europea nel momento in cui stavamo battendo e stavamo facendo le dichiarazioni inerenti
Aspetta un attimo che finiscano le fotografie poi
No l'esempio di comunicazione a questo proposito
Conosco rispetto il lavoro dei fotografi va
E allora dicevo ci fu un fatto che ci colpì in maniera particolare
Cioè la la la dichiarazione che noi stavamo battendo conteneva questo
Questo passaggio e cioè che in Italia questo si parla di quattro cinque anni fa c'era una programmazione giornaliera di due mila e cinquecento film attraverso le varie televisioni private mi ricordo che questa segretaria
Belga era un Purcell nello scrivere
Scrisse duecentocinquanta pensando che fossimo noi che ci stavamo sbagliando nel riferire quel dato
E non abbiamo corretto dicendo no no sono due mila cinquecento se non credeva assolutamente che potesse esistere in un Paese come
Come il nostro questo tipo di dato che era estremamente allarmante allarmante perché perché ci poneva di fronte a una non regolamentazione a un non controllo di quello che poteva essere la distribuzione sul piano nazionale
Della programmazione cinematografica
Questo ha fatto sì ed è stato uno degli elementi non di Consolo ma uno degli elementi che ha creato grosso disturbo per quanto ha riguardato il discorso della distribuzione poi cinematografica sul territorio nazionale e anche se vogliamo la difesa stessa del prodotto
In quanto determinata televisioni
Che non conosciamo addirittura abbiamo scoperto con negli anni che c'erano delle delle emittenti private specialmente purtroppo devo dirlo nel sud dell'Italia che trasmettevano film che erano direttamente i programmazioni cinque
Cioè tutto questo ha fatto sì
Che ci trovassimo di fronte come dirvi è stato già detto da da da molte altre persone di protratta i deregulation che non ha semplicemente sbilanciato diciamo il rapporto interno del mercato ma che apre un problema di distribuzione di creazione
E se vogliamo di qualità stesse quindi ci siamo posti di fronte ad una realtà che era quella che negli anni non abbiamo perduto solamente no forza distributiva ma stavamo distruggendo nelle basi quella che era una grande forza
Culturale di immagine e di comunicazione che c'aveva fatto secondo me grandi negli anni passati si è sempre parlato di quello che è stata la comunicazione degli attori degli artisti italiani
Fino verso la metà degli anni Settanta da un certo momento in poi
Proprio perché il discorso della comunicazione si è fatto
Pregnante ma non regolato
Il non la nostra posizione è stata quella di trovarci
Al servizio se no come fanalino di coda di una confusione totale che ha fatto sì che non si chiarisse esattamente quali fossero i termini della questione la cultura italiana e una cultura che stava andava via via perdendo la sua sostanza la sua matrice la sua consistenza la sua forza dall'altra parte nascevano dei modelli
Che non hanno fatto altro che creare confusione nel rapporto di fruizione tra l'utente e e la materia stessa che si andava ad affrontare mi spiego ancora meglio
Ci siamo trovati
Ad a vere la chiusura delle sale cinematografiche passano dieci mila sale cinematografiche alle sette ottocento che rilevavamo fino all'anno scorso per fortuna questo è un dato che sta poi avendo un'inversione di tendenza
Il teatro italiano che tuttora vive in una enorme crisi
Di organizzazione di ristrutturazione e dite
Che veniva ed è stato Alba abbandonato il rapporto che c'era tra l'utente televisivo e il prodotto televisivo che veniva ed è stato fluido per anni attraverso i grandi interpreti i grandi registi i grandi autori
E che è stato superato a destra e a sinistra dall'immissione della programmazione
O spettacolare o di natura politico posso dire DDA di attualità e di cronaca cioè creando una confusione nel rapporto tra il prodotto che veniva mandato e l'idea stessa di ricevere attraverso la televisione non più un messaggio di natura culturale con qualche cosa che fosse una via di mezzo tra il nozionismo
E l'informazione
Non voglio mettermi all'interno de la questione che ha creato la la grossa battaglia forse la la la la data la grande discussione che c'è ancora in Italia legata alla al duopolio
RAI Fininvest per il semplice motivo che credo perché la nostra posizione sia stata quella di avere una sorta di contraddizione di base ci siamo trovati a contestare
Certe scelte che venivano fatte magari dal polo privato e che dall'altra parte sono stati avvallare dal polo pubblico nel senso che c'è stato una deregulation nella distribuzione del cinema straniero che non ha visto difeso il nostro prodotto italiano ma dall'altra parte dobbiamo riconoscere non essere ipocriti
Che forse negli ultimi anni il o privato ha dato più spazio produttivo rispetto a quello pubblico perché quello pubblico
Doveva risolvere dei problemi interni mentre quello privato aveva la possibilità di offrirci uno spazio di lavoro quindi non si tratta poi di avere posizioni politiche in difesa dell'una o dell'altra parte si tratta come ho detto essendo rappresentante di una
Cattivi un anello forse più debole di questa catena
Di dire
Cerchiamo stiamo tentando danni e speriamo finalmente di riuscirci
Di portare ad un tavolo di trattativa il polo privato il polo pubblico
La cultura italiana la produzione italiana per cercare di capire che l'obiettivo principale della nostra comunicazione e quella di ritornare a difendere dei valori che sono sostanziali che sono determinanti dell'immagine Italia mi chiedo una cosa e mi è capitato perché mi sono trovato spesso e volentieri a fare il comunicatore all'estero il mio mestiere mi porta ad essere impropriamente una sorta di ambasciatore nei vari festival negli incontri che ci sono e ogni volta mi sento domandare dove l'Italia dove l'Italia attraverso la sua cultura dove l'Italia attraverso il suo spettacolo dov'è l'Italia che da sempre ha condizionato e questo mi è stato detto da cittadini stranieri non solo il nostro modo di vestire ma nostro modo di essere di parlare di ridere
Di confrontarci di pensare
C'è gente che mi ha detto ho vissuto in gioventù pensando ad un modello che poteva essere quello della della vostra della vostra della vostra cultura de la vostra civiltà del vostro modo di essere e tutto questo avveniva attraverso quei grandi artisti che hanno fatto grande l'Italia
Io credo che il discorso dell'immagine Italia e quindi della comunicazione debba essere da questo punto di vista
Centrato puntualizzato una critica che spesso c'è stato abbiamo avuto occasione di di muovere è stata un po'questa
Nel discorso della comunicazione perché la stampa perché la tv perché i media da sempre hanno privilegiato sempre dal da molti anni hanno privilegiato un'immagine falsa cioè lo straniero che viene in Italia e che viene riconosciuto
Come come simbolo da come come immagine
A confronto di una cioè dimostrando forse la sua pay provincialismo che spesso e volentieri non siamo riusciti a superare facciamo tanto per non essere provinciali e poi ricadiamo in questo tipo di errore ho notato perdonatemi sono mancato sette mesi dall'Italia per questioni di lavoro stando in paesi dell'Est perché oramai la produzione italiana per questioni di natura economica è costretta a guardare a certi Paesi in questo momento con forti problemi economici per riuscire ad avere uno spazio produttivo
E la prima immagine che mi è stata regalata da un telegiornale a livello nazionale è stata riferita a un fatto increscioso cioè io non sapevo perdonatemi non è grande ignoranza del Miro Lone
E di tutto quello che ha seguito dietro e questa cosa non la dico semplicemente cercando una battuta ma perché mi ha dato un po'il senso amaro e triste
Di che cosa potesse significare essere andati magari a lavorare all'estero a cercare di creare cultura immagine
Ed avere lo stesso tipo di difficoltà nell'incontro con i giornali con la stampa con i telegiornali e trovare che lo spazio estivo lasciato era stato dato a quel tipo di notizia e a non so quale altro tipo di scandalo
Spesso e volentieri nel discorso della comunicazione c'è stato un grave attrito tra noi e la stampa spesso mi è capitato di dire di accusare la stampa perché ho notato una sorta di superficialità e nel dare le notizie e nel non avere il tipo di considerazione per esempio di rispetto del lavoro che fanno gli artisti italiani che spesso difficile e non sostenuto ho notato una sorta di di DT superficialità che va dall'impostazione stessa della della della notizia come viene data al tipo di giudizio
è molto più importante
Come dicevo un uno straniero che arriva perché siamo ben contenti perché da sempre perché questa anche deve essere la nostra cultura la nostra vuole essere un discorso semplicemente di autarchia ma dall'altra parte ci accorgiamo che lo stesso sforzo lo stesso lavoro che viene fatto nel nel nostro ambito non ha lo stesso tipo di rispetto sempre per usare una battuta mi ricordo anni fa mi ricordo che facendo un film dovetti fare una cura ingrassa tutte e spiegai ridendo a a Carlo Lizzani grandi regista che dovevamo fare lo stesso tipo di pubblicità perché dissi ottennero
Grandissimo attore per l'amor di Dio fa un film del genere si ingrassa di venti chili prende un milione di dollari e diranno anche l'Oscar nel nostro piccolo se noi non spieghiamo che anche noi facendo quella cosa lì abbiamo fatto quel tipo di lavoro la gente va al cinema
Vede che poi fatto una cosa cioè dice Guadagnini cosa ingrassato
E non lavori più
E questo è
è una risata non sto cercando il consenso attraverso le battute questa è una maniera di comunicare ma di far riflettere su una realtà che amaramente anche in questi termini qua
Voglio concludere dicendo semplicemente questo noi siamo un piccolo sindacato e siamo piccolo come consistenza di presenze siamo importanti e facilmente comunicativi da questo punto di vista perché nel momento in cui si riesce ci riuniamo le nostre facce significano qualche cosa
E forse qualche protesta che ogni tanto riusciamo a fare arrivare al pubblico lascia un po'il segno noi ci stiamo muovendo in questo momento finalmente dopo tanti anni sperando in un governo che voglia vere
Un'attenzione concreta intorno ha dei problemi che sono insoluti danni non abbiamo una figura come posso dire giuridica precisa parliamo di lavoro dipendente o di Libero professionismo
Viviamo in questo momento senza avere un contratto
Regolato dei nostri rapporti con la RAI con la Fininvest e con l'Anica e abbiamo chiesto a viva voce di riaprire questo tavolo di trattativa perché vogliamo in un Paese che deve chiamarsi civile il rispetto delle regole
Arriveremo a chiedere anche subito ma se passa ci ha parlato di rito da da otto ore quello che noi chiamiamo il diritto d'autore
Perché ci sembra giusto che in un paese dove il nostro lavoro viene spesso e volentieri usato questo lottato ci possa esserci venga data la possibilità di accedere a questo tipo di sfruttamento
Trovando peraltro la possibilità di offrire noi stessi delle contropartite
Siamo in un momento di recessione siamo momento di grave difficoltà economica siamo prontissimi
Nel nostro piccolo a fare il nostro tipo di sacrificio a poterci confrontare per la prima volta in maniera serena e concreta avendo ognuno il rispetto dell'altra parte cosa che fino adesso non c'è stata
Per quanto riguarda il rapporto con la comunicazione in senso generale quello che noi vorremmo come punto di riflessione per gli operatori del settore a vere di nuovo ritornare ad avere considerazione per la cultura italiana
Considerazione per quello che è deve arrivare attraverso questo tipo di comunicazione comincerà a riconsiderare che se per anni siamo stati capaci nel mondo intero di rappresentare questa piccola striscia lembo di terra all'interno e mediterranea del mondo
La nostra immagine la nostra capacità lo abbiamo fatto attraverso i grandi artisti del passato la grande storia
Che abbiamo dietro le spalle e la capacità attraverso i mezzi di comunicazione di continuare a far conoscere al mondo quello che siamo stati quello che siamo a quello che potremmo essere noi nel nostro piccolo cercheremo di migliorare cercheremo di andare avanti settimo e dare il nostro contributo dall'altra parte vi prego di continuare di ritornare
Di riflettere
Di darci sparse credibilità se ce lo meritiamo ma attraverso una riflessione che deve essere da ambo le parti di crescita
E io credo che in questa maniera la comunicazione il rispetto delle regole della comunicazione siano il punto principale grazie
Afferma allora
Contenuti ma anche alla grande capacità comunicativa che due
Io devo informare che abbiamo la conferma che i ministri sono in arrivo c'è un consiglio dei ministri corso importare ma comunque siamo stati informati che i ministri dovrebbero arrivare armi nucleari dei due ministri Bersani e Maccanico
Sono anche presenti ai nostri lavori li avete già notati e la tuttora in mesto Pascale amministratore delegato dalla spetta il dottor Fedele Confalonieri presidente della legge sette a cui ovviamente dopo daremo la parola
Poiché vorrei comunicarvi che il la professore Enzo Siciliano e presidente della RAI
è attualmente in audizione alla commissione della Camera dei deputati insieme al Garante al Garante dottor casa
E quindi è impossibilitato ha ragione
è comunque presente per il presidente della RAI illa
Dottor Pietro Vecchione che è direttore del coordinamento della radiofonia ed è responsabile dell'ufficio di presidenza della RAI
Leggerà comunque un intervento che il professor C siciliano ha voluto con portare a questo la sua come in un mondo di persona comunque lo ringraziamo anche per il contributo che non verrà espresso da lui manterrà espresso dal dottor Michele
Colline cui rinunci
Regista del coordinamento della radiofonia e leggerà appunto il contributo che il professor siciliano a inviato ai lavori del nostro convegno quindi dare la parola al dottor bowling
Poi darei la parola al dottor Pascale
C'è ormai una comune consapevolezza dei grandi cambiamenti che avvengono quotidianamente nel villaggio della comunicazione un villaggio che per sua natura sta no se non si sente
Un villaggio quello della comunicazione che per sua natura sta aiutando e velocizzando i processi di globalizzazione processi globali non solo economici ma anche culturali della televisione è uno dei protagonisti di questi cambiamenti una televisione molto diversa da quella che ha raccontato buona parte del secolo
Che sta per finire cambia l'oggetto televisione il modo di trasportare le immagini non si sente
Cambia l'oggetto sta cambiando oggetto televisione il modo di trasportare le immagini cambia anche da loro fruizione e interazione interazione è la parola chiave della TV del futuro interazione a livello tecnologico con i diversi settori industriali e come è noto l'incontro dell'audiovisivo con le telecomunicazioni e l'informatica in pieno svolgimento
Ma interazione è soprattutto un modo con il quale si possono incontrare culture differenti
Dialogare tra di loro ora è necessario comprendere verso quale direzione si sta orientando questo processo quanta parte del pianeta di partecipa quali sono i principali protagonisti e ancora più in particolare bisogna capire quale sarà il ruolo della televisione che abbiamo conosciuto fin qui in passato fino ad oggi e quello che sarà il ruolo dei servizi pubblici nazionali e questo è naturalmente ci sta a cuore maggiormente
Cosa ci fa vedere questo straordinario ex elettrodomestico che è la televisione che troviamo in ogni salotto in molte cucine in tantissime camere da letto
Ebbene sapere che il processo di mondializzazione riguarda anche i contenuti se i principali soggetti si stanno diversificando
Accade invece che la produzione e la distribuzione dei programmi televisivi mostri
Forti segnali di omogeneità dipendenza da una un'unica Area geografico culturale quella degli Stati Uniti
Nonostante la nascita di alcune regioni emergenti
L'aria americana detiene ancora i tre quarti dell'export mondiale dell'audiovisivo che ciò è accaduto per un'indubbia capacità industriale nel realizzare prodotti con un valore universale una capacità che va riconosciuta e premiata
Ma che apre un delicato problema tutti autonomia e alla lunga anche di sopravvivenza per le altre culture
Sono molti dunque gli interrogativi che bisogna porsi soprattutto per il servizio pubblico come la RAI deve ne hanno accennato gli oratori che hanno parlato in precedenza grazie soprattutto Serventi Longhi ma anche Fammoni
Mozione del binomio locale globale locale globale significa anche questo è noto per un servizio pubblico svolgere una funzione di memoria storica di una collettività locale
E aiutare la diffusione globale dei suoi valori
Significa conservare culture regionali
E contaminare connesse la cultura che viaggia nel suo complesso sulle autostrade informatiche significa in particolare salvaguardare il ruolo delle minoranze degli esclusi di ciò che è marginale rispetto alle distorsioni del mercato
Significa in parole molto sintetiche essere garante della democrazia
Forse è proprio questo il compito di fondo che giustifica l'esistenza delle emittenti pubbliche
C'è oggi chi sostiene che la quasi illimitata moltiplicazione dei canali di diffusione e la conseguente apertura totale dei mercati siano destinati a rendere
Residuale se non obsoleta del tutto la funzione di un servizio pubblico così come è stato disegnato nella seconda metà di questo secolo dalle democrazie europee
Il tetto una l'energico proprietario della Cnn alla conferenza ONU sulle televisioni che si è tenuta a New York la settimana scorsa per iniziativa della RAI ha detto però esattamente il contrario
La missione della TV pubblica così come è venuta realizzando si va molto al di là di una semplice presenza sul mercato
Deve essere lo specchio della società e delle sue trasformazioni deve essere un'impresa perché per sopravvivere deve sempre più essere anche impresa al servizio di un Paese alla sua crescita questo torna per questo dobbiamo evitare che la globalizzazione divenga solo un affare per pochi privilegiati un elemento di sperequazione sociale e culturale
Deve essere invece un'occasione per armonizzare patrimoni culturali e tradizioni storiche differenti
Ma qual è il livello di diffusione delle nuove tecnologie del mondo e quattro non è confortante Paesi ha elevato sviluppo
Che rappresentano appena il quindici per cento della popolazione mondiale detengono oltre il sessantasette per cento delle linee telefoniche e addirittura l'ottantotto per cento dei personal computer e il novantasette per cento dei nodi internet
La tipo quindi sembra essere l'unico strumento ancora
Per il momento
L'unico strumento largamente diffuso nel mondo un possibile denominatore comune per questo spetta alla televisione una grande responsabilità può essere utile citare alcune riflessioni di Mauro Volpi in proposito studioso dalla comunicazione scomparso da poco
Che tra l'altro ha scritto non c'è nessuna intrinseca capacità di liberazione di sviluppo nell'aumento puramente quantitativo della comunicazione la scelta tra cinquecento canali televisivi
Non implica da sola nessuna crescita e nessun livello più elevato di civiltà comunicare di più non implica che si comunichi meglio può voler dire anche soltanto maggior confusione e maggiori difficoltà a farsi intendere a capirsi in questo senso i Paesi in avanti più necessarie difficili sono nella direzione della qualità ed è con la seconda caratteristica fondante di un servizio moderno e della Rai del futuro la qualità del prodotto sia esso un sì di rom varietà una partita di calcio un programma e di cresciamo
La qualità come marchio caratterizzante in grado di competere sul mercato
A proposito sarebbe cosa giusta improrogabile che si aprisse anche una vere anni Franca discussione sul livello dei programmi televisivi sulla violenza filtrata dallo schermo sul ruolo della divulgazione culturale via etere
Qualità è riprendere a produrre cinema e fiction senza limitarsi solamente ad acquistare prodotti sempre più omogenei qualità del servizio pubblico è educare è un termine che non bisogna considerare sospetto è fornire strumenti stimoli servizi qualità per il servizio pubblico e non porsi di fronte alla Società solo come uno specchio
Ma saperne rappresentate le nuove tendenze i cambiamenti significa curare gli archivi renderli da una parte e memoria a disposizione dei cittadini dall'altra una reale scommessa di mercato di nuovo un fattore per far sì che il servizio pubblico stia sul mercato perché oggi chi dispone di un patrimonio di immagini domina la scena perché nelle autostrade elettroniche il bene più prezioso saranno le automobili cioè quello che ci viaggia sopra ovvero i contenuti
Lui
Sì prego grazie
In conclusione non crediamo sia improprio quindi affermare che il bisogno di comunicazione assuma lo status di una vera e propria emergenza planetaria alla stregua dell'istruzione della sanità dell'alimentazione dell'occupazione della tutela dell'ambiente
Un'emergenza che riguarda un bisogno primario dell'uomo nella società della Rete apprendere costantemente informazioni sul mondo che lo circonda e nel quale viva per tutto questo c'è bisogno di regole naturalmente soprattutto la RAI ha bisogno di regole certe l'innovazione porta con sé elementi positivi non solo motivi di preoccupazione
Probabilmente porta con sé la fine del duopolio italiano e quindi dello stallo che ha caratterizzato gli ultimi quindici anni della televisione nel nostro Paese questo è sicuramente positivo
E costringerà tutti a ragionare in un'ottica diversa grazie
Grazie
Come avete visto ci ha raggiunto il ministro Maccanico
Aveva già preannunciato che l'appello strada
Costruita quindi darei la parola adesso alla dottore pesto Pascale amministratore delegato bella spetta
Io credo che tutti vogliamo andare in Europa
O meglio leggendo qualche giornale stamattina ho visto che non siamo proprio tutti ma la stragrande maggioranza e credo che sappiamo tutti che
Per andare in Europa dobbiamo seguire un percorso difficile
Circa c'è il risanamento dei conti pubblici ci sono probabilmente le riforme costituzionali probabilmente la riforma della pubblica amministrazione la semplificazione del fisco la scuola quello che si vuole ma ci sono anche le telecomunicazioni le privatizzazioni
Ecco io credo che lo dobbiamo vedere questo problema delle delle comunicazioni proprio collegato all'Europa
Ivi inclusa la privatizzazione
Per cominciare parlare di questo
Con tre brevissime considerazioni la prima di carattere generale ma perché la privatizzazione
Perché collegata alla liberalizzazione
Ma soprattutto perché è un nuovo ciclo economico che io dico tutti i Paesi di oggi industrializzati stanno stanno seguendo è un nuovo ciclo economico che vede uno stato concentrato proprio sul suo core business su quelli che sono i suoi obiettivi istituzionali
Terrizzi M
E io penso dovrebbe esserlo a livello locale e centrale o meglio centrale e locale che certe attività economiche siano svolte dai privati
Io vorrei essere chiaro su questo io non rimpiango niente non rinnego assolutamente niente di quella che è stata la funzione nel precedente ciclo economico delle partecipazioni statali
Funzione fortissimamente positiva soprattutto in un Paese come l'Italia
Che ha contribuito a un altro suo nazione di questo paese in un paese industrializzato veramente industrializzato la quinta potenza industriale del mondo
Però credo pure che se un ciclo economico che si è chiuso quindi non stiamo parlando di verità assolute stiamo parlando la verità storica la verità storica perché le partecipazioni statali hanno avuto una grossa funzione
Nel passato
Con moltissime luci anche alcune ombre sui sicuramente che però è un ciclo è una verità storica che superata è superata da una nuova realtà che si sta presentando
In tutti i Paesi industrializzati di cui noi facciamo parte
E che io credo deve essere una scelta che può aiutare il nostro Paese a svilupparsi e che dobbiamo affrontare con coraggio
Secondo punto sulle privatizzazioni riferita alle telecomunicazioni ecco vorrei sottolineare che si fanno dei programmi si fanno delle previsioni
Gli altri Paesi ci guardano ci valutano su codesto che gira un po'al mondo i mercati finanziari si rende conto come prendere stabilire cervicali militari non stabili lì poi bisogna mantenerli
Sennò rischiamo di essere non voglio dire non credibili perché non è vero ma non decifrabili
Forse le notizie ecco dei giornali di questi giorni ci hanno dato pure la sensazione che nonostante questi sforzi che abbiamo fatto
Per arrivare in Europa sforzo sforzi grossissimi secondo me però gli altri ancora non ci decifrarne avvenne ecco perché noi io credo dobbiamo seguire certe linee assume certi impegni poi cercare mantenervi pensandoci bene prima di assuma parliamo
Un terzo punto che vorrei dire sulla privatizzazione questo per la stette ebbene la privatizzazione al più presto
Perché la STET sta vivendo un tempo di nessuno cioè non è privatizzata ed a privatizzare andrà e vorrei dire
Insidiata in vari modi
Come gruppo come sue attività
Insidie che possono portare a un i Fiacchi mentre un indebolimento della stretta io dico questo non è bene per il Paese La sette un gruppo vitale che ha potenzialità ha fatto bene ha fatto male giudicate voi ma che si comunque ha una grossa forza un management che si può confrontare col manager privato allo e con quello europeo delle telecomunicazioni
Ha una capacità di sviluppo notevole
Sarebbe un peccato per un Paese come il nostro
Che non ha moltissimi gruppi sarebbe un peccato io credo che dovesse riuscire da questo processo in FIAT Ida indebolita e allora è bene che se si deve fare il passo io dico si faccia al più presto
La liberalizzazione la liberalizzazione governo e siamo completamente d'accordo sulla liberalizzazione già l'abbiamo detto
Altre volte la liberalizzazione è un processo irreversibile un processo che porterà sviluppo è un processo che bisogna cavalcare
Con spirito positivo perché è un'opportunità pur essendo un rischio e vorremmo che questo processo in Italia fosse seguito un po'sulle tracce di come l'hanno seguito altri paesi
Dal tre comunicarci sonante americana la legge tedesca alla legge francese
Dove chi ha fatto le telecomunicazioni nel Paese parlo soprattutto dei due Paesi europei non è riuscito mai punito in alcuni casi in un caso molto Polo dentro in un altro per lo meno neutro
Delle punizioni di qualsiasi tipo cioè dei limiti ad agire
Sarebbero rallentamento dello sviluppo secondo me
E qui vorrei citare Stalin me non perché sia una grande realizzarsi Stream è un tentativo
è un rischio imprenditoriale che si è assunto l'assistente per per facilitare lo start up del mercato multimediale street ma la funzione di fare centro servizi verrà vive di tipicità Veglie digitalizzare le immagini e di fare il servizio alla clientela gestendola facendogli il billing e
E facendo sì che sia contenuti di servizi parlo delle televisioni commercianti se parliamo delle trentenne mentre ma parlo pure lui può fare lo shopping le banche le assicurazioni
Tutti i servizi che possono andare sul mediale abbia uno strumento in mezzo
Per potere entrare in questo mercato
Bene venga la partecipazione esprime della RAI della media sette di Telepiù e di altri perché noi vorremmo avere tante Stream in Italia
A quel momento chiuderemo pure la nostra perché noi non abbiamo nessuna ambizione di fare televisione soprattutto commerciale non la sappiamo fare non è la nostra missione non è un rischio imprenditoriale che intendiamo assumerci
La fusione
Due parole sulla fusione la fusione io credo è un valido progetto industriale
Io devo dire io l'ho proposto da tempo
Io credo che sia giusto realizzare questo progetto significa semplificare sotto il profilo operativo l'articolazione del gruppo STET
Significa presentarsi davanti ai mercati finanziari in una forma e in un modo nuovo molto più decifrabile intellegibile molto più apprezzato dai mercati finanziari
Quindi è un'operazione positiva anche noi ci accingiamo a fare
Vorrei dire Fusco ma spirito aperto e in tempi molto rapidi
E credo che porterà beneficio alle telecomunicazioni Adriana
E due parole infine vorrei dirle sulla STET
La stette ecco voi lo sapete acché strategia alla strategia di sviluppare le delle comunicazioni italiane sviluppare i servizi informatici che si vanno sempre più convergendo sulle telecomunicazioni e che sono destinati alla grande figlie terra ma anche attraverso il multimediale anche alla clientela residenziale alle famiglie
Ha intenzione di facilitare lo startupper
Del mercato multimediale e qui vorrei aprire una parentesi
Il problema dell'occupazione problema gravissimo in Italia ma in Europa è gravissimo
E che non trova soluzione in genere con l'innovazione di processo che anzi addirittura la riduce proprio con un nuovo mercato con nuovi prodotti può vedere un un contributo anche significativo
Pepe
Per risolvere o attenuare questo problema io ricordo sempre il carico mica c'è una dell'Uefa gruppo ha detto tre milioni è una società a di consulenza internazionale molto conosciuta telecomunicazione ma se americano portatori punto quattro tre milioni quattrocento mila nuovi posti di lavoro in dieci anni
Ma intorno a internet in America lo dice l'ufficio studi statistiche americane al novantacinque erano quattrocento mila posti di lavoro nuovi che ruotavano intorno al fenomeno internet e quindi noi questi mercati io credo che dobbiamo portare avanti perché lo problema dell'occupazione ecco come nuovi prodotti e nuovi mercati si riesce non dico a risolversi contribuisce a risolvere come con processori credo di sburocratizzazione
Per l'amministrazione pubblica centrale e locale non le persone le persone sono validissime perché lo abbiamo sperimentato nuovi che il assorbendo l'azienda di Stato per i servizi telefonici abbiamo visto che lavorano bene come lavoro nove persone come lavorano nel campo nel campo notorio dico nel campo privato con il problema di una selva di regole che mortifica un po'all'iniziativa privata adesso questo è un altro
Che cosa vogliamo ancora fare noi vogliamo in Italia partecipare alla informatizzazione dello Stato e delle amministrazioni locali anche in vista del decentramento fiscale e amministrativo che non potrà non esserci in Italia
Vorremmo portare i servizi a rete attraverso le amministrazioni centrali e locali o attraverso altri offerenti il servizio sia i cittadini sia l'impresa vorremmo il telelavoro
Ci siamo trovati questo lo devo dire chiaramente qualche volta in difficoltà
Non è la mia una lamentela ma è un
Ecco fa fare capire gomme lo sforzo di chi voglia andare avanti di chi si assume dei rischi che qualche volta fanno effettivamente dormire di meno
Sia tutto sommato dal nostro sistema intralciato ecco se voi vedete l'esperienza stette noi avevamo una rete GSM che l'abbiamo tenuta ferma trenta mesi erano settecento miliardi di investimento
La capienza azione che è solo un paragrafo della verità a larga banda cioè un primo passo perché noi vogliamo arrivare alla rete a larga banda dotare il Paese dotare
La stette della rete a larga banda che io credo è una grossa colpa acquisizione questa che abilitazione
Ha dato luogo a tutta una serie di gruppi rap resistenze qualche pregiudizio pure siamo con ritardo oggi di tredici mesi rispetto ai programmi previsti
La Stream me stessa ha dato luogo a un grande dibattito ma la Stream vuole aiutare lo start-up di questo mercato non vuole sostituirsi a qualcuno a fare concorrenza a qualcuno il teste l'ultimo quello che è chiamato il telefonino dei poveri
Ecco io credo che bisogna andare avanti fare i programmi contribuire all'ammodernamento del Paese fare il business
Credo pure ecco che bisognerebbe avere un sistema del nostro Paese che non voglio dire incoraggi vuole fare ci vuole rischiare imprenditorialmente ma quanto meno non lo intralci
Un l'ultima parola veramente sull'internazionalizzazione la STET ha incominciato da pochissimi anni
Diciamo quasi guarderanno ed è sta diventando una multinazionale perché sta investendo all'estero
Oggi il dodici per cento del nostro patrimonio investito è all'estero
Io credo potevamo fare di più forse sicuramente si può fare di più alcune corse dall'abbiamo fatte tenete conto che questo mercato è un mercato che è fatto per l'ottantaquattro per cento di share nel mondo sono quasi novecento
Ho novecento mila miliardi di lire vale il mercato mondiale l'ottantaquattro per cento
è di servizi domestici il dieci per cento di servizio internazionale il sei per cento di servizi globali quelli delle grandi alleanze però questo sei per cento di servizi globali è fatto per tre quarti quattro e mezzo
Anch'esso di servizi domestici e uno e mezzo dei servizi internazionali no vi dico questi dati per dirvi che noi sui servizi i chiamiamoli domestici acquisendo licenze acquisendo partecipazioni stiamo operando
Nel loro complesso rappresentano l'ottantotto virgola cinque per cento del mercato di novecento mila miliardi
Nella parte delle alleanze ancora non ci siamo siamo stiamo seguitando a trattare perché perché non vogliamo fare accordi che subordina qualchedun altro il sistema tenete le comunicazioni italiana una posizione subordinata io credo se la riservano pure fra due-tre anni noi dobbiamo avere l'ambizione di fare un accordo che consenta alle telecomunicazioni italiane insieme ad altri di giocare un ruolo a tutto campo
Ci riuscite io spero dissi
Ecco e ci stiamo provando in tutti i modi ma io credo che non dobbiamo rinunciare non ci dobbiamo fare prendere ecco dalla fretta dell'immagino del grande tonfo rinunciando ha un ruolo e invece siamo in grado di poter assolvere grazie
Alimento
Daremo ora nero sentire
Cominciare a sentire il parere dell'istituzione daremmo ora la parola alla ministro dell'industria l'onorevole Pierluigi Bersani
Io chiedo scusa a tutti intervenuti se poco dopo questo questo mio questo mio breve comunicazione dovrò tornare in Consiglio dei ministri questi sono alcune cose che
Riguarda direttamente il mio settore
Dirò alcune cose
Diciamo integrazione quello che sarà poi l'intervento del ministro Maccanico
A proposito di alcune linee guida l'azione di governo in questo campo in questo settore
Con anche
Paio di considerazioni generali
Ti farò nel corso di questo intervento e che riguardano non solo il settore telecomunicazioni ma in generale
I i sistemi ti servizi svolti in posizione di monopolio pubblico comunque di servizi di utilità pubblica
Per quel che riguarda i summit titolo Società dell'informazione l'impegno del governo ci sta organizzando attorno fondamentalmente a tre capitoli
Quello della liberalizzazione settore telecomunicazioni e qui queste questo capitolo comprende attualmente la definizione del quadro regolamentare
L'istituzione dell'Authority l'apertura alla concorrenza
Secondo capitolo è quello del superamento di una certa debolezza dell'Offerte quindi l'esigenza di un rilancio dei competitori italiani
E qui c'è il tema delle privatizzazioni della riqualificazione e ricollocazione strategie di mercato d'impresa nazionale c'è la politica industriale di questo settore
Terzo capitolo è quello del qualificazione la domanda pubblica da un lato e dello sviluppo delle infrastrutture dall'altra e qui abbiamo il tema della realizzazione la Rete unitaria dell'informatizzazione pubblica amministrazione abbiamo il tema della costruzione di grandi reti a larga banda abbiamo il tema della apertura nei confronti diretti alternative che possono
Proporsi
Sul primo punto liberalizzazione io adesso dirò poco o nulla perché in base che collega Maccanico ora riferirsi no questi temi
Regolativa
Naturalmente qui c'è il tema discusso dell'Authority le problematiche connesse quindi una liberalizzazione pulita degli operatori a tutela della concorrenza c'è un'urgenza e l'approvazione di un sistema di norme
Ma è su questo punto che vorrei inserire una prima notazione generale
In generale
Si sta sovrapponendo il tema della privatizzazione quello della liberalizzazione di produzioni e servizi in regime di monopolio questo vale per il tema del telecomunicazioni per i settori elettrico energetico
Ora su questo su questa sovrapposizione che lo bisogna intervenire in sede proprio politica culturale come dire logica
Perché comizio preoccuparmi che
Siamo su questo punto non ci sia una discussione sufficientemente chiaro di sindacato ha più volte detto che non si può privatizzare solo per i soldi
E questo l'affermazione giusta
E aggiungo anzi che se fosse solo per i soldi
Le privatizzazioni sarebbero impossibili
Potremmo fare solo qualche trans di vendita di grandi aziende appropriata pubbliche
Se le privatizzazioni non fossero connesse ad una idea guide d'una pratica di apertura sì liberalizzazione di nuova regolazione del mercato non saremmo ben presto di fronte un'impossibilità
Perché prese come ENI ENEL e così via no io credo che in una situazione di monopolio se non di diritto di fatto credo che non a cuor leggero si potrebbe procedere meccanismi dette privatizzazione perché io credo che sì posso far tutto vano privatizzare dei pezzi democrazie
E quindi ci troveremo in una situazione alla quale non solo sarebbe impossibile ma non sarebbe nemmeno desiderabile procederò frasetta soglia
Ti privatizzazione quindi la privatizzazione come si dimostra nell'incedere che abbiamo in termini proposta il governo su Gesù subite la telecomunicazione no da luglio che abbiamo progetti di legge eccetera
E la predilezione ama è diciamo è condizionata da una progressiva apertura liberalizzazione dei mercati
Se non è un diciamo se non c'è un primo step orale c'è almeno un prius logico
Su del del tema liberalizzazione
E allora credo che un'operazione serie d'apertura del mercato e di regolazione di nuovi mercati
Non solo sia possibile ma anche desiderabile
E per meglio dire perché desiderabile perché val la pena di tornare un po'anche a monte s'è desiderabile per la competitività del nostro sistema economico
Perché in questi grandi ambiti si concentrano anche diciamo dei diritti e le condizioni di costo di competitività al nostro sistema economico
E a desiderabile lo dica in questa sede a mio avviso mio modesto avviso anche per quella figura di lavoratore cittadino utente
Che può aspettarsi benefici sia in termini di sviluppo delle attività economiche e quindi di occupazione sia in termini di trasparenza di controllo ossia di regolazione
Dei fatti di mercato io DOP per scontato che per ragioni storiche per ragioni economiche sociali controllo sociale espresso in termini di proprietà pubbliche in regime di monopolio sia oltrepassato ormai ho in termini anche di efficacia da forme di regolazione di presidio normativo e di autorità che sono in grado meglio di regolare i sistemi il nome di un interesse
Generale io insisto se ho insistito su questo punto perché mentre vedo che sul tema privatizzazione diciamo le forze motrici sono tutte io non ho mai visto famosa resistenza di Tizio e di Caio di Sempronio su questi temi cioè sulla privatizzazione io francamente non in questi mesi spiegano non ho visto questo ti io vedi invece che sotto l'oggetto del tema liberalizzazione apertura dei mercati non guardiamo abbastanza in faccia e noi attori governo poi quei sociale un piccolo dato storico siamo abituati
Ha una particolare storia
Il monopolio in tutti questi grandi campi poi discuteremo elettricità boicotteremo deve anzi così a dicembre
Naturalmente non è solo un soggetto è un punto d'equilibrio al sistema attorno a questo sistema si sono organizzati da soli l'abitudine ma delle convenienze sistemi di relazione che a riguardo di governo ma non solo tanti governi che riguarda i sistemi economici che riguardano le riguarda lo stesso privato
Che poi diciamo all'ombra di questo sistema ha trovato il modo di convenienza e quindi ecco punti interessato muove un passo se molto pilotato questo passo
Abbiamo una certa debolezza se sorgono anche finanziare nostro Paese quindi c'è anche la preoccupazione di essere in grado affrontare queste nuove sfide
è che io propongo guardiamo in faccia questo problema molto apertamente può tranquillamente che il processo di liberalizzazione trovi delle forze motrici
Delle forze motrici in una opinione pubblica larga e anche in una compressione piena di sensi questo processo da parte dei grandi delle grandi coesione sociale l'operato mi pare stia anche stia anche avvenne secondo punto che dicevo quello dell'Offerta ecco ai fini la privatizzazione dell'aspetto io credo che la decisione del governo di procedere al passaggio del controllo azionario da lire al ministero del Tesoro
E anche diciamo sul meccanismo di prossima fusione abbiano una doppia valenza sostanzialmente
C'è una separazione delle sorti esteta quelli di ricco quindi con un orizzonte temporale che ci consente di chiarire più precisamente i contorni di un progetto industriale
Che stia alla base di questa operazione di privatizzazione e quindi di liberare un po'le decisioni sulla STET altri vincoli da altri problemi dato esigenze che non siano anche quelle di una riflessione di politica industriale questo mi pare una un punto non irrilevante
Secondo dato questa nuova aggregazione industriale che si delinea ci permette di presentare un mercato una realtà integrata che mi sembra consenta di valorizzare meglio diversi assenza senza aziendali
E prefigurare un'azienda con delle caratteristiche nuove comparabili con quelli del con quelle della concorrenza più o qualifica
Io credo che attorno a questo core business della nuova stenta Telecom Italie questo siamo telefonico si potranno sviluppare l'azienda partecipate come abbiamo visto attorno direttrice telefonia mobile in direzione di queste esigenze del momento informatico
Significativo la multimedialità le comunicazioni satellitare quindi un pacchetto che consente di pare di cogliere i vantaggi di processi di convergenza tecnologica industriale Ina
Abbiamo poi da sviluppare l'approfondimento l'attività nel settore dell'impiantistica in cui bisogna appunto immaginare per figurare anche nuove Setti per quel che riguarda Sirti e di tante
Ecco e diciamo questa affermazione mi consiglia di Turi secondo poi non ce ne saranno altre elemento di riflessione
Direzione generale cioè re il tema di di un recupero più netto di una logica di politiche industriali attorno a questo questo questa area di problemi
è un impegno che dobbiamo prendersi non semplice
Quest'ottica deve avere piena cittadinanza
Deve essere un punto di vista che è giusto rivendicare percorrere devono esserci delle sedi di dialogo per diciamo profilare va soluzione a questo proposito noi cercheremo questo dialogo se mi sembra che instaurano di garantirlo per quel che riguarda il rapporto con le organizzazioni sindacali
Ma qui ripeto anche qui viene fuori fosse notazione più generale che riguarda ancora una volta qualcosa che va al di là del settore telecomunicazioni che riguarda i grandi ambiti cui facevo riferimento prima
Insomma c'è un elemento importante qui che torna sempre poi le nostre discussioni anche quelle più ravvicinate quelle che ci troviamo a fare in tavoli particolare
C'è l'esigenza di preservare la possibilità competitiva in questi processi di delle aziende
E quindi la capacità di muoversi di competere e collaborare a scali internazionali
è la questione di sostanza che definiamo in sintesi la questione della massa critica torna quali siamo ragioniamo spesso è che io propongo anche qui
Due valutazioni per tutte le utilità pubbliche a regime
Diciamo di proprietà pubblico di monopolio diretto diritto di fare ecco la prima valutazione e lo dico un po'brutalmente in precisamente ma per farmi intendere
Bisogna comprendiamo ancora una volta che se non si vogliono per dir così rimpicciolire l'impresa o disarticolare riprese bisogna allargare biblica anche qui avere la capacità di sviluppare delle possibilità di mercato e garantire di fatto l'accesso anche a nuovi protagonisti che anche essi desidera vilmente abbiano massa critica sufficiente per poter competere dialoga Pascale nazionale
Internazionali Secondo che questo tema della massa critica un dato solo tanto quantitativo non si pesa attivi a un insieme di capacità
Di funzioni e quindi credo che non dobbiamo diciamo perderà anche questo elemento questo punto ottimista anche questa considerazione generale penso che ci tornerà utile per le scelte che dovevo fare
Nel nel futuro torna ai temi dell'offerta che non voglio dimenticare che noi abbiamo anche qualche altro problema se ne parliamo
Spesso e volentieri naturalmente tristezze
In particolare ma noi abbiamo altre imprese impresa che nel settore operano Italie contribuiscono lo sviluppo e a sostegno dei livelli occupazionali
E qui abbiamo un ricollocamento sul mercato azionario di alcune grandi imprese multinazionali Norbert arcatelle sapere chi sono e così via che stanno spostando loro attività verso servizi verso la multimedialità
Per superare una situazione di mercato Peretti tradizionale di comunicazione ecco l'approccio nostro di considerare non la proprietà delle aziende ovviamente ma ruolo che svolgono e possono svolgerlo sul mercato nazionale contribuendo suo sviluppo al mantenimento dei livelli occupazionali
Come anche giusto dire ricordare che il ricco sistema di piccole e medie imprese che opera nel settore delle telecomunicazioni particolare per quel che riguarda i servizi
E hanno un patrimonio di competenze di imprenditorialità che aveva sostenuto salvaguardato con un'attenzione specifica dei programmi di promozione industriale di ricerche di innovazione e qui abbiamo appunto del mettere mano qualche qualche novità qualche iniziativa
Sulla gestione efficiente di strumenti esistenti dico quelli di incentivazione di stimolo cercando di garantire semplificazione più diciamo è un'accelerazione dei meccanismi procedurali ma abbiamo qualche voglia di contenuto proposto di questi meccanismi d'incentivazione perché
In particolare ad esempio credo che andrà riconosciuta agli investimenti in beni immateriali in servizi via via una pari qualità efficacia degli investimenti in beni materiale mentre invece oggi non abbiamo gravare legislazione
Degli dei limiti alla quota di investimenti in beni materiali sulla spesa
Complessiva
Oppure l'obbligo dell'acquisto di beni materiali per poter poi eccetera l'acquisizione di beni materiali e quindi l'accesso di agevolazioni da parte l'impresa di sorta di servizi telematica e così via quindi ho in mente anche il nostro sistema normativo di incentivazione deve essere un pochino aggiornato le novità
Del momento questo vale per molte leggi varate centoquarantuno
Sugli interventi gare depresse
Per l'occupazione quattrocentottantotto Sabattini da quarantasei spray in particolare questo tema delle in particolare per le piccole imprese che sul tema si pone per qualche riguarda incentivazione della ricerca applicata in campo informatico e delle telecomunicazioni
Poi abbiamo restare ancora al concreto l'esistenza di promuovere la partecipazione italiana i progetti europei
E qui ci stiamo un po'lavorando anche per vedere quali capo la ricerca assieme al ministero della ricerca scientifica
Che dissi
Insieme al quale cercheremo diciamo di
In pulsare di sostenere una particolare attenzione questo campo per i nuovi programmi di ricerca europei e nazionale
Sull'informatica in modo particolare sapete che siamo naturalmente in mezzo a molte questione molti problemi quali adesso non faro non farò cenno specifico noi diamo tavoli appositi diciamo correzione sindacale questo proposito settembre tenerli fermi per affrontare anche i proventi cruciali del momento
In termini di
Diciamo presenze nostre aziende nazionali situazione nostre aziende
Nazionale quindi cerchiamo in quel caso di seguire con particolare attenzione assieme relazioni sindacali rappresentanza dei lavoratori e alle direzioni aziendali un passaggio che si presenta molto
Molto complesse
Venerdì infine qualche elemento ancora che ridotti alla politica industriale noi
Riassumendo quello che vogliamo e dobbiamo fare
Noi abbiamo questo che però sistema normativo generale in particolare no stiamo occupando anche le nuove norme tecniche sulla tutela dei dati la privacy poeta intellettuale la firma elettronica cose di questo genere
Abbiamo lo ripeto politica di incentivazione innovazione tecnologica da meglio orientare da specializzare
Abbiamo l'esigenza di una semplificazione di ambiente normativo e amministrativo maggior rapidità degli svedesi delle decisioni abbiamo il rinnovamento della pubblica amministrazione quindi l'esigenza di procedere ad una qualificazione la domanda pubblica di sistemi servizi informativi che promuova quindi lo sviluppo l'intero settore telematica qui abbiamo ritardi conclamati lo si sa
Stiamo procedendo ad una ricognizione molto attenta delle risorse disponibili a dei programmi in essere sono consistenti
Ma io sono irrilevanti abbiamo visto che nel novantasette a questo titolo e non per comprare
Attrezzature conclude seppe fare riforme della pubblica amministrazione ci sono programmi che potrebbero attingere a risorse fanno spesso novantasei novantasette tono i quattro mila miliardi appunto alla stazione e quindi si tratta per noi di vedere la spendibilità effettive seguire passo per passo questa progettualità per non consentire incertezze o ritardi
Abbiamo anche la l'esigenza di promuovere nuove forme di accesso al mercato del credito anche attraverso un'organizzazione delle commesse pubbliche anche in questi casi cos'è possibile il project financing
Abbiamo il tema dell'arte Bettiza azione della formazione e certo fa un po'male considerare come con queste esigenze enormi che apriamo il nostro Paese alfabetizzazione di formazione
Attorno alle possibilità offerte queste nuove tecnologia questo mondo delle comunicazioni noi abbiamo
Impegnato oggi il ventitré per cento risorse destinate all'Italia e Unione europea per adeguare il Fondo sociale europeo la formazione credo che dovremmo un po'occuparsi di produrre programmi che siano in grado di incrociare esigenze nuove di essere più efficienti dal punto di vista del del regolazione dall'attingimento risorse comunitarie in ogni caso questi altri temi insomma cercheremo di affrontarli
Se convenite in un gruppo di lavoro di consultazioni confronto compare sociale Graziosi categorie che riguardi proprio in modo specifico il tema di politiche industriali in senso stretto un gruppo che operi poi a supporto del Forum permanente presso la Presidenza del Consiglio che si è messo lavorare che dovrà lavorare in tempi compatibili con le dinamiche del con le dinamiche del del settore ecco io ho chiuso poi chiudo con l'acconto comico considerazione finale
Dicevo prima
E voglio ribadirlo una spinta forte al processo
Di aperture nuova regolazione dei mercati di privatizzazione sistema delle comunicazioni
è una condizione perché si possa assumere davvero un ottica di politica industriale
In questo campo sì posso assumere una chiave d'investimenti nuovi in questo campo di nuovo sviluppo di animazione leggono meno un settore assolutamente promettente a questo proposito soltanto che mollare gli ormeggi come si vede del riforme un'operazione complessa piena di connessione
E fra connessione connessione noi temo che come dire spesso e volentieri siamo portati dal nei dintorni antica nostra passione che quello delle tv
Che è una cosa importante che non può essere diciamo il centro di tutto di tutto il mondo proposito dei problemi che abbiamo se altro in gioco
Non si sente abbastanza che c'è altro in gioco in questo campo che c'è una possibilità inedite di sviluppo attorno a questo grande settore
Eppure è così è così non lo si percepisce abbastanza spero che anche questa iniziativa che soggetti
Sindacato grazie alle conduce
Voglio dire vada in questa direzione riesca a smuovere qualcosa o dare una spinta a dare il senso che si sta parlando dello sviluppo di questo paese collide appunto come si vede di un sindacato che non vuole certo difendersi da delle novità che vuole solamente discuteremo che vuole anzi sollecitarlo grazie
Ringraziamo il ministro
Non solo per la pregnanza del suo intervento ma anche per la concretezza con cui ha affrontato una serie di questioni e che poi dovranno essere affrontati nei confronti con le parti sociali
Bene
Vorrei
Ma
Allora alterne Remo ridurre interventi che rimangono prima delle conclusioni
Dando la parola prima dottor Fedele Confalonieri presidente nella media se per poi dare la parola al ministro Maccanico
Grazie scuso di essere arrivato in ritardo
Però dovevamo far televisione
Vorrei iniziare il mio intervento leggendo di un'ansa
Di due giorni fa che purtroppo non ho trovato fuori riportata sui giornali
Riguardava economia Business International stranieri lasciano l'Italia era il titolo di questo lancio
Anche se l'instabilità politica non è più percepita come un deterrente per investire in Italia il nostro Paese continua ad essere il fanalino di coda europea per le iniziative straniere e Business International lancia l'allarme
La situazione sembra ormai così compromessa che bisogna ormai rassegnarsi semplicemente a cercare di trattenere quelle poche presenze estere che ancora resistono nel Paese
Con questo messaggio Elido Fazi direttore generale di Business International organizzazione l'informazione economica legata all'inglese economista aperto oggi a Roma i lavori dell'ottava tavola rotonda con il governo italiano
La situazione
Dipinta da Business International è piuttosto deprimente nel mille novecentonovantacinque ha spiegato Fazzi gli investimenti esteri diretti nell'Unione europea sono quasi raddoppiati
Passando da sessantaquattro a centoventi miliardi di dollari solo una piccolissima parte appena quattro miliardi
Di dollari sono approdati in Italia a fronte dei trenta milioni di vecchie di trenta miliardi a Regno Unito e così via di questi quattro miliardi inoltre solo il novanta per cento il novanta per cento è in acquisizioni e soltanto il dieci per cento in investimenti imprese già esistenti ecco prendo spunto da questo per dire la nostra situazione
Noi a Mediaset
Nel mille novecentonovantasei cioè un anno dopo questa statistica abbiamo portato quattrocento milioni dollari sono pari a seicento miliardi di lire no abbiamo portato in Italia dall'estero due mila trecento miliardi
Vuol dire tre volte tanto quello che ha indicato in questo forum organizzato da Business International
It e così via Capital Sanda ma anche con tanti piccoli investitori stranieri ora in un momento in cui si parla di fiducia e di mercato pranzo Mezzogiorno cena dove tutti vanno a Wall Street a risciacquare sì i panni o vanno a Londra nell'ammirazione e a Wall Street nell'azione mi sembra che
Sia importante che un'azienda riesca a creare ad attrarre investitori stranieri
Lo dico perché
Perché mi sembra che invece per quello che ci concerne
Esista una situazione un poco diverso
Disegno di legge non stiamo a entrare nei dettagli però lo sapete insomma
è partito ovviamente con intenti molto riduttivi della nostra capacità di stare sul mercato di fare reddito adesso nei lavori parlamentari alcune esagerazioni sembrano
Riparate rimediate però ci sono ancora dei punti per nove veramente inquietanti e mi dispiace anche vedere nella relazione del segretario Fammoni che parla di libertà assoluta la RAI perché abbia anche la possibilità tiranti di e sperimentare nuove tecnologie e questo è un bene di sperimentare di nuovi canali tematici a Barcellona un gran bene
Plaude alla fusione stette Telecom e anche qui invita a una privatizzazione secondo me un pochino troppo statalista con la golden share così come indicato e con una parcellizzazione
Per la privatizzazione un po'esagerata ma comunque però quando arriva al nostro punto dice e ripete questo luogo comune che bisogna liberare risorse cioè bisogna liberare solo da noi bisogna prenderne solo da noi per darle poi non si sa bene a chi perché io so
Che Ciancio a nella sua nella sua relazione all'inizio ha detto che l'ultima spiaggia dell'editoria e degli editori italiani i giornali era l'affollamento per le televisioni povere vittoria italiana si è ridotta a questo perché forse l'ultima spiaggia per l'editoria italiana
Di arrivare a fare venti milioni di quotidiani come li fanno in Inghilterra in Germania e non i sei milioni
Poco più che si fanno in Italia questo anche perché poi quando venissero liberate risorse da noi è sicuro matematico che non andrebbero ai giornali perché sono ricerche loro novantun per cento dei loro clienti sono in esclusiva c'è soltanto un nove per cento che fluttuante quando ci sono stati periodi come nel novantatré novantaquattro
Che noi abbiamo diminuito gli spazi di affollamento abbiamo meritato i listini loro hanno avuto il periodo peggiore per la loro raccolta pubblicitaria quindi affermazioni del genere sono soltanto alibi sono futile ma fughe dalla realtà
Dico questo e naturalmente parlo pro domo mea per difendere visto che c'è il ministro ogni volta che mi incontro pubblicamente
Faccio questa perorazione lui non me ne vorrà spero però questo è il punto il punto fondamentale un'azienda che va bene perché ha avuto la fiducia come abbiam detto prima dei mercati stranieri in Borsa
Penso che sia stato forse uno dei pochi esempi in questo Paese di lotta un monopolio cioè dove la concorrenza non è una parola non è una chiacchiera noi diciotto anni fa abbiamo cominciato c'era la RAI e oggi siamo pari
Una RAI e se guardiamo diamo un'occhiata a quello che è il campo della concorrenza oggi
Non abbiamo una RAI che ha quattro mila miliardi
Di risorse
Quattro mila miliardi fatti poi per mille cinquecento da pubblicità ma per due mila cinquecento tali società Canone
Che non deve rimodernare capitale investito perché può spenderli tutti noi invece ovviamente dobbiamo recuperare perlomeno per indici normali che in una borsa che sentono mercato di capitale si deve seguire noi temiamo la concorrenza io so che adesso tocco un tasto dove Pascale non è d'accordo ma noi abbiamo oggi un altro importante concorrente ed è l'aspetto è la Telecom
è vero che Stream sta svegliando un settore è vero che in Italia nessuno ha cablato perché hanno cominciato a cablare negli altri Paesi vent'anni Fatano ci fu addirittura ventidue anni fa una crisi di governo che era chiamata la crisi del cavo
A siti di urla le battute ma quindi è un discorso di petali fa finalmente ha cominciato a cablare però guarda caso e c'è un bell'articolo oggi sul Messaggero di Franco Debenedetti c'è una pubblicità da campagna
Di chi parte a far televisione
E nel rispetto di regole non ci sono regole ecco siete partiti io non solo di quelli IRPEF fanatici delle regole perché secondo me finché non c'è un divieto a fare qualche cosa e teme che uno partita ed è quello che abbiamo fatto noi a suo tempo credo che la vera vero liberalismo e queste soltanto quello che esplicitamente proibito non si può fare ma tutto quello che che non è proibito si può fare quindi ben fanno loro però non ci dica Pascale che non è un concorrente di Mediaset
E di tele più o di altro perché in questa bella campagna pubblicitaria
Faccio notare che una pagina del Corriere una doppia pagina del Corriere a colori costa cinquecento milioni uscita quindi state facendo una campagna miliardaria e non si parte con una campagna miliardaria soltanto per permettere per far da spinterogeno a un nuovo settore no
State facendo televisione facendo televisioni in quell'assenza di regole e poi concorrente anche il concorrente sul mercato dell'acquisto non è loro non fanno pubblicità ovviamente però te li ritrovi hanno comprato i film di Cecchi Gori
Te li sei ritrovati nel mercato del calcio a suo tempo del stanno trattando con la De Agostini ecco questo il punto quindi io lo dico intendiamoci ben venga un altro concorrente però
Lo dico perché sia chiaro che il campo della concorrenza il campo di gioco è questo qui dove c'è una RAI
Che ha quella potenza è e anche lo dico togliendomi il cappello cinquant'anni d'esperienza grandi professionisti e così via per cui tu puoi portagli via Baudo Santoro ma loro ne hanno e hanno tanti giovani che sono magari non dico meglio di loro ma che verranno su molto bene alla pari degli altri
Allora io mi domando ma perché togliere trenta per cento magari fermarlo come fatturato oppure liberare queste risorse per darle a chi
Non certamente l'artrite non ne ha bisogno perché ricordo che stenta a trenta mila miliardi di fatturato noi abbiamo tre mila i nostri fatturati sono i loro utili
Noi abbiamo questo
Ci fa anche piacere essere Davide per una volta tanto nei confronti di un Golia
Quindi non la faccio troppo lunga perché poi c'è il ministro ministro lo voglio fare arrabbiare perché chi deve decidere per noi essa piglio però attenzione a dare regole a dare norme
Che vanno a detrimento di un'azienda che ha fatto quello che ha fatto e non voglio stare adesso aumentare i nostri meriti
In questi ultimi diciotto anni però non sono piccoli perché se la RAI e altro da quello che conoscevamo vent'anni fa come libertà di espressione libertà insomma io me la ricordo la RAI dei mutandoni alle Kessler
Non credo che fosse un bell'esempio e mi fermo solo le Kessler per non toccare il campo della politica dell'informazione all'altro
Se abbiamo sbagliato in questo Paese anche consumi siamo stati col fatto dalla pubblicità di avere pescato di avere inventato un nuovo filone quindi siamo stati certamente utile all'economia
Io credo visto che siamo in una sede sindacale non è piccolo merito anche avere quattro mila quattrocento persone che lavorano da noi senza contare l'indotto grazie
Confalonieri anche fare la vivacità con cui ha posto dei problemi
Aprendo così giustamente seria dialettica ai nostri lavori I lavori che proseguiranno su queste tematiche diamo ora la parola al ministro Maccanico Ministro delle Poste e telecomunicazioni
Onorevole professor Antonio Maccanico
Sono particolarmente lieto di essere qui con voi oggi e mi rammarico di non aver potuto seguire tutto il dibattito fin dall'inizio a voi sapete che il giovedì in genere un giovedì intasato per chi ha responsabilità di governo
Si fa tutto si riuniscono le Commissioni parlamentari già abbiamo avuto un Consiglio dei ministri José lo Stato anche convocato ad una riunione per sulla RAI alla presidenza
Delle Camere quindi mi dispiace sono arrivato un po'in ritardo fa mi spiace soprattutto perché io trovo nella nella CGIL che si è capito quello che sta avvenendo nel mondo delle telecomunicazione
Cioè si è capito la integrazione sempre più intensa che venga corso fra il il settore dell'informatica nel settore del telecomunicazioni nel settore della multimedialità settore della televisione
Tant'è vero che mi pare che voi avete una struttura organizzativa che mette insieme per i lavoratori di tutto questo settore questo per esempio un segno importante sono anche lieto perché ho avuto modo di leggere la relazione Falluomi e alle le espressioni molto lusinghiere per quanto riguarda il disegno di legge che il Governo ha presentato per riordinare tutto qui il sistema delle delle missioni
E e io vorrei
Vorrei un po'seguire la linea della per la relazione faldoni e fare alcuni piccole ieri
A far nomi ricordati della necessità di recuperare i molti ritardi accumulati nel tempo
Io concordo
E ricordo alcuni dati di questo riparto che noi abbiamo nel nostro Paese
In Europa il mercato del International
Dell'information technology risulta attestato intorno ai trecentoquattro miliardi di ECU
Con la seguente ripartizione nei diversi segmenti
Certo sessantadue miliardi nelle telecomunicazioni con una preponderanza dei servizi centrate da due miliardi e centoquarantadue miliardi nell'information tentò logico la prevalenza delle spesse in apparecchiature ardui cioè cinquantaquattro miliardi
La spesa per i servizi l'International Technology ha raggiunto nel novantacinque i trentacinque miliardi di ecco con una quota del venticinque per cento sul totale sul totale delle Ligety
Nel settore dell'information technology il mercato italiano dopo una modesta crescita del novantaquattro del due e uno per cento
Ha guadagnato elementi di vitalità nel mille novecentonovantacinque con un incremento del cinque per cento
Inferiore però alla media dello sviluppo europeo che è del sette virgola cinque per cento
La penetrazione della information technology in relazione al prodotto interno lordo
Vede come l'Italia in posizione svantaggiata rispetto alla media europea che si attesta intorno al due zero cinque per cento
L'Italia esprimo un rapporto dell'uno e trentacinque per cento peggio di noi hanno fatto solo la Grecia
Zero settantasei per cento Portogallo uno e l'undici per cento Spagna lunedì diciotto gli altri paesi presentano invece percentuali migliori
La Germania del diciotto per cento il Regno Unito e due quarantotto per cento in Belgio due ventisei per cento novantadue sessantasei per cento pazienza nei due settanta dei paesi nordici media superiore al due due sette virgola due per cento
La situazione è critica anche nel settore della trasmissione dei dati
Dove alcuni fattori tra i quali il ritardo con cui si è proceduto al principe realizzazione del settore permanere di caratteristiche dell'offerta con un elevato costo delle infrastrutture hanno negativamente condizionato l'evoluzione della domanda
Ad esempio la percentuale in linee
I SBN rete integrata se numerica dei servizi
E quasi la metà di quella media europea cioè lo zero ventisette per cento condono zero cinquantuno che la media europea Germania lune quarantuno la France
C'è una zero sessantanove il rendimento zero sessantotto la spinta della liberalizzazione unita alla peculiarità del servizio ha invece provocato una crescita sostenuta nella comunicazione mobile
In quei in effetti in questo segmento vitale rappresenta nel mille novecentonovantacinque il tre virgola nove per cento del mercato mondiale con una penetrazione del trenta di Tel trentanove
Sì trentanove per mille abitanti superiore alla media europea che è di trentotto
Questo significa che superamento Monopoli la liberalizzazione
Può portare a un notevole sviluppo Enti sleale uno dopo che è stato il più equilibrato
Quando noi decidiamo che lo Stato compito dello Stato e quello di Blair definire un quadro di regole che dia certezza diversi soggetti
E garantisca quindi pluralismo anche economico ci troviamo di fronte a un grandissimo problema forse più
Quello di dover creare le premesse affinché i global players e piccole e medie imprese possano non solo che il sistema anche rafforzarsi
Ecco questo è stato allora i motivi ispiratori del provvedimento presenta come conciliare
La necessità di consentire che i Global pezzi pochi Global pensi che abbiamo in questo settore nel nostro Paese
Possano continuare a competere sul mercato globale e contemporaneamente favorire la crescita e la nuova di nuove inglese i fenomeni ai quali noi assistiamo sul campo internazionale sono proprio di questo tipo
Cioè man mano che si ha questa integrazione fra informatica telecomunicazioni e televisioni noi abbiamo dei fenomeni di creazione di colossi che capaci di competere sul mercato globale
Ma questo fenomeno è accompagnato da quello che gli americani chiamano il cosiddetto downsizing cioè una certa abbandono di certi settori questi settori diventano preda diciamo così preda di piccole iniziative di media e piccola impresa ecco questo fenomeno noi dobbiamo favorire anche nel nostro Paese
Perché questa è la via attraverso la quale noi possiamo aprire un uno sviluppo una politica industriale che possono sviluppare questa fenomeno mondiale
Quindi la legge cerca di favorire queste di fare in modo che da una parte i global players possono continuare
Caro amico Confalonieri non abbiamo fatto nessun provvedimento pro punitivo nei confronti di media settore certo noi usciamo dare una situazione che ha dominato dal monopolio da una parte che riguardava dal telecomunicazioni e da un duopolio nell'altro ora la concorrenza è qualche cosa che fa crescere tutti e la per fare la concorrenza ci vogliono almeno tre soggetti non bastano solo due ecco queste tu
Per la lo sviluppo naturalmente richiede una politiche pubbliche che abbiano che abbiano degli obiettivi ben precisi un primo obiettivo che io ripeto sia fondamentale
E quello è quello delle infrastrutture è quello delle infrastrutture
Abbiamo bisogno di cabaret il territorio e con priorità per scuole università ospedali edifici pubblici enti associazioni d'impresa
Dobbiamo incoraggiare le iniziative che tendono la costituzione di centri multimediali in diverse città
Ricordo i progetti di Bagnoli di Terni di Milano per la multimedialità distretto tecnologico del Canavese in tutte le città devono nascere l'aborrito laboratori luoghi in cui le piccole in tre imprese possano trovare i servizi gli studenti gli studiosi promuovere ricerche e tutti i cittadini a Biassono essere tante banche attuale
Io ricordo sempre via visita negli Stati Uniti recente abbiamo fatto un bel seminario con dal commissioni comuni che esce io siamo rimasti impressionato da vedere
Alcune librerie
Pareti intere timidi volumi dedicati alla information technology pare evidente che significa che c'è un un un consumo di questa prodotti intellettuali che riguardano questo settore enorme in quel Paese e queste è un fatto che mi ha molto impressionato
Secondo obiettivo politiche pubbliche in questo campo è quello di indirizzare la domanda ma è pubblica verso l'innovazione
Necessità di sostenere ricerca e sviluppo il problema più grande rimane quello della istruzione della cultura e quindi della Fabretti inserzione elettronica della formazione professionale
Gli investimenti pubblici in questi settori costruiscono pertanto la premessa di un pieno godimento anche per i diritti di cittadinanza perché altrimenti noi rischiamo queste uno dei rischi grossi della società dell'informazione di creare due settori i cui ci sia una parte della popolazione che colta che conosce i nuovi mezzi di comunicazione di massa che inserite nel mercato del lavoro ma questa è un'altra parte che invece rimane estraneo rimarginata e questo è quello che noi dobbiamo cercare di evitare
Tocca la relazione abbiamo seguito che nel Verbania entra nel merito definite nei progetti di legge presentati al Parlamento
E adesso come ho detto prima del fatto dato conforto che dopo tante polemiche più dovuto a sostenere su questi progetti di legge vedo finalmente una valutazione
Possenti
Noi abbiamo ci siamo innanzitutto preoccupati ti
Colmare il ritardo che avevamo nel recepimento delle direttive comunitarie
Proprio oggi alla al Senato in discussione il decreto legge
Di proroga delle concessioni al trentuno gennaio
Trentuno gennaio novantasette in attuazione della sentenza della Corte Costituzionale io quel decreto legge o aggiunto l'articolo due di recepimento delle direttive comunitarie
Ricevendo elettive provati facendo ricorso all'articolo diciassette della legge numero quattrocento cioè attraverso de che decreti legislativi e quindi sente evitando quella onerosa procedura che è costituito dalla legge
Dalla legge comunitaria come normalmente si fa
E questo è il primo fatto cioè siccome le direttive sulla lettera di liberalizzazione noi abbiamo dato a questo impegno
Ho la proposta è una proposta pellicce come avete visto è una proposta i principi istituisce l'inutilità stabilisce hanno vendeva norme antitrust che non sono così punitive
Come come lei dice
Caro amico Confalonieri e se noi confrontiamo la normativa antitrust in questo fa poche esiste negli altri paesi europei veramente
Non possiamo dire che le che non siamo particolarmente severe
Ma io sono sono il primo a dirlo che non ho voluto essere così perché proprio per la necessità che abbiamo dice preservare i maggiori soggetti che operano in questo settore non è interesse nazionale lo abbiamo lo guardiamo a Mediaset ricordandoci che l'azionista di riferimento è Berlusconi medio sette ma una realtà
Produttiva importante e noi vogliamo che sia presto in condizione di competere nel mercato globale
E il fatto che noi nel disegno di legge abbiamo allargato la possibilità di entrare in tutti i settori delle telecomunicazioni e questo è un fatto importante
Del quale secondo me l'amico Confalonieri non parla però è sicuramente e consapevole ma è un fatto molto importante poter entrare anche in altri settori che non siano solo quelli della televisione
Per me dunque
La legge quindi non ha voluto definire l'inizio solamente anche il servizio universale
E il diritto di tutti ad una Leccia mento alla rete telefonica è ormai una conquista non discutibile anche se metà del mondo non fosse mai fatto una telefonata
Il problema semmai è quello di ampliare questo diritto fino a includere la possibilità per tutti i cittadini come ricordato nella relazione di accedere usufruire di servizi tecnologici più evoluti sia dal punto di vista formativa che tariffari la relazione Fammoni esibisco si concede il vezzo di non citare internet
Ma anche qui vorrei dare qualche dato
A livello mondiale si è passati da circa quattro milioni di iscritti connessi nel novantaquattro a sette milioni e mezzo previsti per il novantasei
Con un tasso evolutivo dell'ottantotto per la pace
La posizione italiana malgrado un aumento che che è impressionante
Che è impressionante che del centotrentasei per cento
Nell'ultimo anno
Mostra un forte ritardo con appositi siti inferiori dell'uno per cento all'uno per cento del mercato mondiale
Anche in termini il c.t.
Numero di utenti la consistenza dell'Italia risulta minore tra quelle del gruppo del gruppo del G7 con quattrocentocinque mila centonovantadue tempi stimati per il mille novecentonovantasei pensano che la Germania ne attua milione cinquecentotredici mila da francese centosessanta viveva investito due milioni cinquecentoventi mila
è ovvio che questi dati dimostrano il grave ritardo del nostro Paese nell'uso della Rete nella Rete delle reti e non possiamo certo nasconderci che è una delle cause risiede nei costi delle tariffe di accesso
La relazione ricorda inoltre la necessità di rafforzare il ruolo delle autonomie locali e ciò anche nel momento nei momenti che presiedono allo sviluppo delle infrastrutture
è naturale anche qui al di là delle norme di legge
La necessità
Richiamare la necessità di un di carico di una collaborazione tra amministrazioni pubbliche aziende associazioni cosa che peraltro già avviene in quei centri multimediali che ho citato precedentemente
Io vorrei a questo punto esprimere una un auspicio da una parte ma anche una preoccupazione
Noi col decreto legge di proroga delle concessioni al trentuno gennaio abbiamo fissato un termine che io credo difficilmente superato
Io ho fatto degli sforzi perché il disegno di soprattutto la parte che riguarda East che l'istituzione dell'autorità e le norme e le norme di nuove norme antitrust che potessero passare in Parlamento con una larga maggioranza
Finora gli sforzi che sono stati almeno per i due punti sono stati coronati da successo
Io nel ultimi ho contatti che ho avuto anche per quanto riguarda le norme antitrust abbiamo trovato delle linee di convergenza rimane il problema della norma transitoria queste l'unico problema che rimane a piedi
Io mi auguro che superato la fase della conflittuale della legge finanziaria sì posso tornare con serenità su questo punto e riuscire a trovare un accordo
Perché se noi riusciamo a trovare un accordo anche su questo noi veramente al trentun novecentonovantasette avremo uno nuova normativa del sistema delle telecomunicazioni
Che creerà una situazione nuova nel nostro Paese una possibilità di si Lupo veramente importante veramente se
Le politiche pubbliche su questo sul terreno
Possono essere un terreno dia una serie di di concertazione di concertazione tra tutte le forze io fin dai primi giorni da quando sono stato nominato ministro
Ho augurato la possibilità di creare un forum permanente di questo settore uniforme un forum periodico dire a cadenza semestrale le quale confrontarsi
Non solo con le curiosità calibrata visti protagonisti della del mondo delle telecomunicazioni poter vedere col governo con tutti i responsabili di governo con tutti i protagonisti questo muro questa è un'idea che io
Perseguo e credo sarà fatta propria anche dalla Presidenza del Consiglio
Se non riusciremo a questo io credo che noi potremmo veramente a adottare delle in un momento difficile nocumento certamente molto molto grave perché per la condizione della finanza pubblica che contemporaneamente stiamo facendo questo sforzo enorme di potere essere fra i pesi di testa della Comunità europea io credo che noi troveremo una sede nella quale possiamo veramente logorare delle politiche comuni che può premesse nell'interesse del Paese
Io credo che che se noi ci muoveremo in questo ambito e trovo nell'organizzazione sindacale una particolare sensibilità come dicevo all'inizio
Noi veramente potremmo aprire una nuova fase io considero il
Il settore delle telecomunicazioni l'ho detto altre volte il vero centro propulsivo dello sviluppo del Paese nei prossimi anni
Le infrastrutture di telecomunicazioni la integrazione dei sistemi si portano alla Società dell'informazione ci portano a qualche cosa di assolutamente nuovo e che può avere sviluppi addirittura imprevedibile
Potremo combattere la disoccupazione su questo piano lo dobbiamo modernizzare il nostro Paese al massimo uno sforzo fa dobbiamo colmare dei ritardi
E questo sforzo dobbiamo farlo insieme
Lavoratori imprenditori come grazie
Signor ministro interventi alle argomentazioni che ha portato naturalmente anche per il riconoscimento della positività e le analisi sindacale
Daremmo ora la parola per l'intervento conclusivo ai nostri lavori
Al segretario generale della CGIL Sergio
Ciao
Preghiamo Sergio un attimo
Sospensione
Spero anche vostra
Volevo dire subito che
Dovete considerare la relazione che ha fatto questa mattina Fulvio Fammoni non soltanto le opinioni
Della categoria sui temi che lui ha affrontato male
Sostanzialmente l'opinione di tutta la confederazione
Le valutazioni giudizi veri sono capitolati sono quelli della CGIL
E noi vorremmo considerare
Le ipotesi che sono state tracciate anche quelle che hanno un carattere inevitabilmente più generico
Come materia di discussione con i nostri interlocutori di questa mattina lo saranno prima come sempre capita
Nella pratica sindacale di con
Oggetto di verifica con CISL e UIL se come immagino non ci saranno disparità di opinioni rilevanti
Cercheremo di fare diventare il giorno dopo giorno argomenti sui quali misureremo la coerenza nostra e chiederemo impegni ai nostri interlocutori interlocutori che tornò anch'io ringraziare perché
La loro disponibilità la loro pazienza in tanti impegni anche un po'convulsi come capita spesso soprattutto per l'attività di governo di questi di questi giorni
è stata davvero davvero utile e importante
Per questo e anche per non abusare dalla vostra pazienza vorrei limitarmi ad alcune considerazioni su alcuni aspetti che Fulvio aveva invitato e che sono per noi
L'importante
Lo sono a maggior ragione perché il tentativo che vorremmo fare
Non è solo quello di riconfermare la nostra intenzione la nostra attenzione
Sulle questioni che sono stati oggetto di discussione ma
Di esplicitare
Alcune priorità
E di dire apertamente esplicitamente qual è il nostro troppo fin dall'inizio
Ora ne siamo convinti che la comunicazione
è un settore davvero rilevante
Per il futuro di questo Paese
La quantità di comunicazione
La qualità della comunicazione che saremo in grado di offrire alle generazioni future dirà presumibilmente molto
Della qualità complessiva del vivere sociale che sarà anche un'evitabile gradiente con il quale si misurerà
L'ha tenuta la stabilità del nostro assetto democratico questo settore che definisce progressivamente servizi in crescita
Che contiene quote rilevanti di ricchezza
E per sua natura è in grado di offrire
Anche ai settori confinanti tecnologie
Spesso pervasive
Poi come sapete lo sanno soprattutto coloro che operano dentro il settore ha già oggi una quantità
Di lavoro impiegato di particolare rilievo e come tutti convengono
Questa quantità e la qualità dello stesso lavoro può sistematicamente aumentare nell'arco dei prossimi anni S.
Agli impegni che vengono annunciati faranno poi seguito atti compiuti
E per un settore che soffre di una sorta di schizofrenia ne abbiamo avuto la riconferma anche dalla decisione di questa mattina
Agli occhi di molti poi qui davvero siamo in un sistema di specchi che riflettono
E più rilevante importante ma sono gli stessi protagonisti
Nel settore a farlo e più importante rilevante
La dimensione del servizio rispetto a quella inteso in senso stretto della pratica industriale dell'attività economica
Un caso classico di cerchio che si chiude su se stessi
Quando discutiamo la nostra discussione viene riferita all'esterno
Da un anno quota rilevante dei soggetti che operano in questo settore questi soggetti hanno loro per natura oggettivamente una cultura una professionalità interesse prevalente e si finisce con l'essere visti per quel che si dice sull'attività di servizio e poco per quel che si dice o si pensa
Per l'attività strettamente economico industriale
Ecco noi dovremmo riuscire lo sforzo dichiara c'è anche questo a dare palpebre pari dignità dei problemi che riguardano la quota di servizi cresce settore offre ma anche dare attenzione
Alla produzione in senso stretto
Intendendo per produzione comunque l'intersecarsi delle tecnologie per lavoro
La quantità e la qualità dell'uno e dell'altro
Allora
Abbiamo preteso nella discussione avviata da tempo con il governo che fossero sistematicamente resi espliciti questi due ambiti
Contigui ma diverso e abbiamo chiesto una politica per i servizi e contemporaneamente una politica per la produzione
Il riscontro fin qui almeno sul piano metodologico riscontro positivo due ministri e allora interloquito con noi
Poi sempre necessaria in questi casi anche un luogo di coordinamento
Ricordava adesso il ministro Maccanico che questa sarà la Presidenza del Consiglio abbiamo cominciato a sperimentare la pratica per il coordinamento diciamo che per quel che è dato vedere le intenzioni sono intenzioni positive poi
Risolutivo saranno
Allora politica per la produzione
Perché di politica per i servizi si parla molto
E molto si dice ha fatto bene credo per questa ragione Furio questa mattina nell'introdurre la discussione a ricordare come è importante che le attività di questa parlare dalla comunicazione siano sottoposte sistematicamente ad interventi mirati in grado di dare continuità alle pratiche produttive che sono da tempo consolidate soprattutto di sviluppare quella quota aggiuntiva che per noi e assai importanti
Se ciò non avvenisse molti dei ragionamenti che si fanno
E soprattutto questa insistenza sul contributo alla soluzione dei problemi occupazionali ci può venire nei decenni futuri da parte di questi settori sarebbero in verità
Parole al vento resterebbero buone intenzioni con le quali lastricata una strada che non porta però verso lidi così
Quale politica per la produzione
Dobbiamo intendere la politica industriale in senso tradizionale no
Dobbiamo assecondare quelli che sono stati indicati qui come capitoli di intervento anche dal governo da parte del ministro dell'industria
Continuo a ritenere che ci sia un punto indispensabile dal quale partire per l'infrastrutturazione
In un settore bivalente
Che ha paradossalmente bisogno per insediarsi a rafforzarsi di tanta infrastrutturazione in primo luogo nelle realtà meridionali ma che offre l'utero primo
Una quota rilevante delle infrastrutture necessarie
è un settore che ha caratteristiche anticicliche straordinarie
Andrebbe utilizzato con più determinazione con più convinzione di quanto non viene fatto
Capisco che c'è un limite una colpa anche nostra
Quando noi ragioniamo di infrastrutturazione quando facciamo diventare la politica delle infrastrutture uno dei cardini del confronto con il governo per aprire rapidamente un progetto
Abbiamo alle spalle un accordo spero che questo accordo possa trasformarsi in norme vincolanti
Fretta parlo dell'accordo sull'occupazione che abbiamo siglato del mese di settembre quando però quest'accordo deve diventare parte di un progetto di politica economica
L'insistenza con la quale noi sottolineiamo il tema infrastrutturazione
è un'insistenza che andrebbe corredata poi da qualche dettaglio in più di quanto non faccia
A cominciare dal Mezzogiorno
è vero che il Mezzogiorno ha bisogno di porti di strade di ferrovie
E che senza l'infrastrutturazione fondamentale quella dei servizi difficilmente si potrà avere una prospettiva positiva per le aree meridionali perché occorre diminuire il divario tra loro e le aree forti non solo del Paese ma dell'Europa
Ma è altrettanto vero dovrebbe essere scontato ma non lo è che bisognerà lì in in primis partire proprio dalla parte più alta dell'infrastrutturazione possibili
Quella che riguarda il sistema della comunicazione
Che insieme al trasferimento di mezzi di persone e di prodotti
Diseconomia terribile che penalizza una parte del nostro del nostro Paese bisogna prendere immediatamente disponibile per un'industria e per un sistema produttivo che deve competere sui mercati globali una qualità e quantità di infrastrutturazione alta adeguata
E la politica industriale
Dell'area delle comunicazioni non può che partire dal
Diventare contemporaneamente strumento anticiclico e grande occasione di rilancio di una prassi che si è oggettivamente nel corso di questi anni progressivamente
Rido
Parlare di politica industriale qualche volta viene considerato argomento
Più vicino alle discussioni sull'archeologia industriale che non c'è bisogno di un Paese moderno
Ovviamente non ci si potrà limitare soltanto a questo aspetto
Bisognerà recuperare attenzione e pretendere impegni cogenti anche per quanto concerne il resto dei capitoli che fanno
La politica industriale degli anni due mila argomento di interesse per molte economie
Dalle alleanze internazionali all'utilizzo mirato della domanda pubblica che molti Paesi fanno compiutamente con un'attenzione di gran lunga superiore al nostro
E bisognerà contemporaneamente agire perché la stessa qualità della domanda dei prodotti che vengono offerti sul mercato aumenti sistematicamente ricordava qui prima
Rapidamente lo ha fatto spero per semplicemente per ragioni di tempo il ministro quanto sia importante io credo non solo ai fini che indica valori rafforzare la qualità nella domanda i nuovi linguaggi
La conoscenza delle nuove tecnologie mettere in condizione i cittadini se davvero i diritti di cittadinanza sono pratica comune in un Paese civile di poter accedere a pari titolo e a pari condizioni tra di loro
Al sistema
Della comunicazione quello che il mercato rende disponibile se queste condizioni paritarie non prenderanno corpo sarà inevitabile una lacerazione sociale e una lesione degli stessi meccanismi della democrazia rappresentativa
Con una divaricazione pesante pericolosa tra coloro che avranno accesso perché conoscono i linguaggi alle nuove tecnologie e tra coloro che invece saranno condannati ad utilizzare un sistema di vecchie tecnologie peraltro destinato inevitabilmente a indebolirsi a ridursi
Allora le due cose insieme una politica per questi settori per l'attività produttiva di questi settori e la costruzione attraverso l'intervento sulla formazione e sul modello complessivo dell'istruzione
Sulla qualità della domanda che poi e in ultima analisi anche una grande occasione di esercizio di fondamentali diritti di cittadinanza
Una politica industriale incrocio subito come apparso evidente con un'esigenza che nessuno di noi nega
Anzi mi sorprendo
Del permanere di una polemica che
Francamente consideravo datata e non più
Pertinenti allo stato della discussione
Almeno nell'ambito sindacale non è così sempre
Negli spazi dati alle forze politiche ma per noi il problema della privatizzazione problema superato da tempo
Non abbiamo mai avuto tra l'altro remora resistenze ideologiche e nei settori
Gestiti direttamente dallo Stato si procedesse in fretta sulla strada della privatizzazione
Con un ingresso di capitale privato
Con un'articolazione della presenza proprietaria in tutti i settori che sono stati tradizionalmente assegnati alla mano pubblica abbiamo sempre fatto la distinzione fondamentale tra le attività manifatturiere e di servizi
Consideriamo i servizi non uniformi neanche tra di loro pensiamo che per alcuni servizi sia fondamentale il ruolo di orientamento di controllo e non più quello di gestione da parte dello Stato
Ma pensiamo che la privatizzazione abbia senso compiuto se viene anticipata
Se volete diciamo almeno accompagnate in pari tempo da processi di liberalizzazione
Per noi
Oserei dire anche per il vantaggio che un Paese trae da questi processi
Sostituire un monopolio pubblico con un monopolio privato non sarebbe di grande soddisfazione
Non darebbe risultati da nessun punto di vista
Allora la liberalizzazione del mercato e le regole che sottendono la costruzione di un mercato e argomento delicato per tutti per molti versi risolutivo Carlo guardate che anche nei processi di privatizzazione delle attività manifatturiere quelli che meno difficoltà
Oggettivamente portarono laddove esisteva un mercato e dove le aziende privatizzate sono state collocate in settori in ambiti aziendali dinamici i vantaggi sono stati indù
Dove si è cambiato semplicemente l'assetto proprietario senza dare stimolo con le politiche oppure assicurare condizioni di confronto libero e dinamico sul mercato i risultati sono stati particolarmente deludente
Per questo abbiamo detto e siamo convinti dell'utilità di processi come quelli che sono stati abbia consideriamo la stessa ipotesi di fusione tra la STET e la tele come una condizione preliminare e il processo di privatizzazione per la costruzione anche di un'area di liberalizzazione di qualche di qualche interesse in una sala non ricordo esattamente sarà questo quella speculare non più tardi di due anni fa ipotizzammo noi devo dire senza grande consenso all'epoca un'ipotesi di questa natura
Venimmo tacciati appunto sulla base di questo riflesso condizionato che vive di statalismo non pensavamo alla fusione esattamente come precondizione per avviare un processo
Di privatizzazione indispensabile e soprattutto per dare massa critica ad un settore che puoi
Può essere trasformato ricollocato ma che ha bisogno di essere sottratto così come una parte rilevante dell'attività che ancora devono essere sottoposti a processi di privatizzazione dei rischi dell'emergenza finanziaria
Un conto è privatizzare perché si sceglie questa via per rafforzare attività
In un sistema economico e in un sistema produttivo
Altre privatizzare perché la cassa piange e bisogna trovare qua e là qualche risorsa per evitare il tracollo finanziario
Mi pare che questa fase abbiamo rischiato di incrociare con tutti gli effetti negativi che poteva comportare sì alle nostre spalle oggi si può discutere con un po'più di serenità
E per questo
è utile partire dalle condizioni che si sono determinate
Individuare a questo punto gli strumenti per la privatizzazione
Fulvio dice parole chiare nella relazione rispetto la nostra opinione dell'utilizzo dalla golden share e soprattutto del progetto e distinguere con precisione momento nel quale si definisce il progetto quale deve essere il ruolo dello Stato
Una volta escluso che possa essere quello di gestione
Allo stato varie riferito al ruolo di indirizzo indispensabile in alcuni settori dei servizi fondamentali
Il Parlamento deve rapidamente
Arrivare a fissare quali sono i tempi e le modalità rispettando quelli già previsti in precedenza e integrando il progetto con le soluzioni delle quali però parlato anche oggi se non si faranno scelte di questa natura
Si renderà impossibile utilizzare questo settore per dare un contributo anche consistente
Ai processi di rilancio dell'economia da un lato
E del lavoro dell'occupazione dall'altra e si indebolirà oggettivamente anche una struttura di democrazia compiuta vissuto come quella che per fortuna c'ha permesso di fare questo Paese nel paese forte
E in grado di stare nel consesso
Della comunità europea regole per il confronto di conseguenza
Regole per il mercato
Regole per la gestione di tutte le attività che sono riassumibili nel settore della comunicazione perché regole per il confronto perché in questi processi le vogliamo essere coinvolti
Vogliamo essere coinvolti perché rappresentiamo una parte consistente degli interessi materiali che sono presenti in queste attività di lavoratori e lavoratrici di questi settori che fanno riferimento alle organizzazioni sindacali intendiamoci nessun equivoco deve essere lasciato in campo vogliamo essere coinvolti non per esercitare ruoli impropri
Sostituirsi alle forze politiche né men che meno al Parlamento la sovranità al Parlamento non è mai in discussione così come deve essere distinto il compito che spetta alle azioni sindacali rispetto a quello che è tipico
è fondamentale delle forze politiche vogliamo dire la nostra
Vogliamo dire la cosa in un sistema che sia definito
In anticipo
E che possa consentire di avvicinare opinioni diverse quando questi esistono sul processo che si va a sostenere sul progetto di politica di servizio di politica industriale avendo come priorità nella nostra attenzione ovviamente quella che riguarda le condizioni dei lavoratori e la quantità di lavoro che nel settore si viene a creare la concertazione è questa cosa e non altro
Nessun esercizio di veto sarebbe improprio solo immaginarlo
E nessuna richiesta né al governo né alle imprese di definire con noi quello che invece va definito per via legislativa
Ma molti degli argomenti che sono stati discussi che torneremo a discutere dei prossimi giorni quando si aprì un processo di privatizzazione hanno ricadute sulle condizioni delle persone che vivono e lavorano dentro questi settori che il sindacato non deve ignorare e che deve pretendere
Un Charles sì consapevolmente avendo chiaro non soltanto qual è l'opinione delle forze politiche che definiscono una coalizione o che sono rappresentate in Parlamento
Ma anche qual è l'opinione di interesse delle parti poi decideranno e noi valuteremo giudicheremo le loro decisioni in autonomia come sempre abbiamo fatto
Ma se sarà data la possibilità di discutere prima sono convinto che molte soluzioni potranno essere trovate potranno ragionevolmente avere anche il consenso
Delle organizzazioni sindacali
La seconda questione che mi preme qui sottolineare perché se ne è parlato a lungo
E anche la relazione ha dedicato attenzione al tema com'era com'era giusto
E quella che potrebbe essere sinteticamente riassunti tasse cerchiamo un titolo
Nell'unitarietà del settore
Noi diciamo Authority unica
Lo diciamo perché e chiediamo dirittura che vengano rispettate le scadenze lo consideriamo l'elemento dirimente dei rapporti tra noi
E il governo nel quadro di regole e di procedure che ricordavo prima
Diciamo tornita e unica e contemporaneamente l'insieme delle regole di antitrust per il sistema perché le tecnologie e il mercato connettono tutti i settori della comunicazione
E non è possibile affrontare correttamente le dinamiche future se si determinasse lo smembramento molti sono i soggetti che possono e debbono operare in questo settore se come
Dicevo io per primo
Bisogna favorire un processo di liberalizzazione prima ancora che il superamento degli assetti proprietari dei vecchi monopoli per l'unitarietà e nelle cose questo unitarietà bisogno di un interlocutore certo stabile ma anch'esso dotato di tutti i poteri che servono per affrontare ogni singolo segmento
Regole autorità non posso per questo motivo essere scisse altra cosa sono i soggetti le loro priorità
E le loro prerogative in un ambito nel quale però i confini sono definiti con precisione e chi gestisce l'insieme delle dinamiche a compiti che possono essere esercitati in maniera univoca in un sistema così regolato se ci si arriverà rapidamente come speriamo sistema dalla comunicazione complessiva va definito con altrettanta precisione
Lo spazio di ciascun attività credo anch'io che sia difficile come è stato ricordato da molti che lo stesso spostamento di risorse Bossa in verità da solo modificare le dinamiche di relazione tra i settori di rafforzarne uno discapito dell'altro
Il mercato i consumatori hanno propensioni molto marcate sodo difficile trasmigrazione di
Addirittura di attenzione non semplicemente diritti quota di consumo destinata
All'uno o all'altra attività che però va da sé
Che bisognerà fare uno sforzo insieme perché tutto sia definito con la maggiore esattezza possibile e perché non si guardi soltanto all'emittenza radiotelevisiva
Ma si punti progressivamente anche a rafforzare le altre attività cominciare da quella dell'editoria
Credo che fu il problema fondamentale poi non sia semplicemente quello delle risorse da destinare ma quella della cultura da crea
In un Paese che ha un rapporto con la carta stampata ahimè non soltanto con i giornali ma in genere con la produzione
Letteraria molto episodico che per nulla a livello di quello storicamente consolidato in molti altri Paesi europei
Spaccio di conseguenza all'interno di questo quadro fissato con precisione quella possibile per ciascuno dall'editoria alle altre forme di emittenza costruzione del mercato
Definizione dei rapporti anche di collaborazione tra i tanti soggetti minori che operano in queste in queste attività
E per uscire dal duopolio non c'è che introdurre insieme alle regole
La strumentazione in grado di favorire processi di accorpamento non considerando soltanto i grandi soggetti che comunque continueranno a vivere anche autonomamente
Ma considerando i piccoli medi come soggetti portatori di esigenze immediate ma anche di straordinarie occasioni di crescita e di articolazione per il futuro
Io spero che insieme a questa attività per la ricerca del soluzione migliore quella più adeguata
Che definisce le politiche che definisce le regole che aiuta la costruzione di un mercato e che in sostanza affronta prioritariamente
I problemi se li posso chiamare così dell'involucro del sistema delle comunicazioni
Progressivamente si recuperi qualche attenzione anche per fissare i contenuti che devono vivere che sviluppasse in questo sistema di comunicazione
Perché l'involucro in porta le regole sono fondamentali ma non possiamo accettare come condizione inevitabile come processo fisiologico che i contenuti della produzione
In queste attività
Della comunicazione siano destinati ad una flessione sistema guardate valuta la qualità della produzione industriale in senso stretto
Così come penso alla produzione culturale in senso ampio
Dalla comunicazione
Alla produzione di tutte le attività
Che sono riconducibili
All'enorme sfera della cultura sono state dette cose
Di per sé particolarmente significative qui
Il nostro è un Paese che ha una tradizione
In molti settori culturali esistono professionalità che ci vengono invidiate nel mondo
La produzione culturale ha un valore sociale in dubbio
La parte più rilevante dalla produzione culturale definisce un'idea di società
Costruisce addirittura dei modelli relazionali tra le generazioni e tra le persone
Non considerare questo come un tema significativo settore sarebbe un errore tragico
E condannarsi
Alle dinamiche di mercato favorendo inconsapevolmente una contesa tra standard qualitativi sempre più bassi
è un errore
Che il sindacato nei limiti delle sue possibilità non può e non deve assecondare
Bisogna davvero riscoprire il valore di questa produzione sapendo che è una grande risorsa
Anche di natura economica ma non solo è una risorsa che va difesa va sviluppata e bisogna che nella discussione economica rientra a pieno titolo
Anche
Questo argomento questo tema bisogna quando si stabilisce
L'elenco delle priorità
Fissare qual è la quota di ricchezza che il Paese produce da destinare a rafforzare questa attività da destinare a risolvere positivamente questo obiettivo sapendo che qui come nel sistema dell'istruzione della formazione bisogna aprirsi al mercato ma esiste un ruolo di soggetti pubblici indispensabile
In attività importanti
Di carattere comunicativo e culturale
E i beni materiali devono essere considerati da uno Stato Comune attività nella quale davvero restare ad entrare stabilmente con una sua strumentazione che sollecita produzione che orienta che indirizza assumendosi il compito anche di ordine
Banalmente propedeutico che non può essere ragionevolmente assegnato all'attività privata sul che altre regole deve tenere in considerazione deve soddisfare
Io spero che questo sia argomento sul quale si posso nell'arco delle prossime settimane anche noi
Singolarmente per ciascuna attività
Ritrovare lo spirito e la voglia di proporre e di stimolare soluzioni soprattutto dare visibilità ad un'esigenza che secondo me molto importante
E inevitabile quando i temi come quelli che sono stati affrontati assumono carattere d'urgenza dirittura
Sono così
Pervasivi di esigenze di altra natura il rapporto con l'Europa la credibilità di un paese nei processi
Di costruzione di una dimensione politica ed economica più ampia è inevitabile che la discussione sulle regole e sulle politiche prevale chiama
Io credo che sia importante nonostante questa prevalenza recuperare un interesse nello specifico per la produzione culturale per i problemi delle persone
Portatrici di grandissima cultura di grandissima professionalità che in questi settori hanno storicamente opera vorrei ricordare un'ultima cosa
Avevo detto che non intendevo accusare della vostra pazienza vorrei rispettare questi impegni ma quando si affrontano temi come quelli che riguardano complessivamente la sfera della comunicazione pensando ai settori che risolto
Storicamente collocati a quelli che progressivamente si sono intrecciate
Dall'informatica alle telecomunicazioni a tutta la produzione di informazione cultura non si può non arrivare ad una conclusione che di qualche impegno e di qualche delicatezza per delle organizzazioni sindacali
Questi sono settori nei quali il carattere della prestazione è sottoposto alle trasformazioni più rilevanti e dedicate di quanto accada nell'insieme del mondo di interessi di diritti che noi rappresentiamo per tante ragioni
Dagli effetti della tecnologia ai problemi più banali se volete ma non meno rilevanti di come si costruiscono lei riprese di come le imprese si collocano sul mercato
Sono settori questi trasformazione rapida in trasformazione profonda quello con il quale ci misuriamo un sistema composito con degli estremi lontanissimi tra di loro
Parliamo di norma di attività che spesso hanno un altissimo valore aggiunto
E però convivono insieme ad attività
Dalla ricchezza marginale
Molte di queste attività vengono considerati impropriamente ad alto valore aggiunto se lo si misura sul piano economico in verità sono attività che hanno un valore di mercato enorme
Semplicemente perché influenzato in maniera diretta il consenso e per quella via le pratiche democratiche
Non sono in sé attività ricche sono attività estremamente importanti soprattutto se mal gestite o manipolate
Per tante ragioni
Decisive per la vita di una società cioè come si sarebbe detto un tempo un alto valore d'uso al di là della ricchezza che viene prodotta spesso trattandosi di attività immateriali
La ricchezza davvero inesistente ci sono differenze di partenza enormi
E che riguardano anche i trattamenti delle persone in carne ed ossa le donne e gli uomini che lavorano in questi settori tra coloro che erano o che sono collocati in in paese che hanno agito in regime di monopolio e quelle che invece già operavano sul mercato la distinzione pubblico-privato che pure permane una distinzione marginale la vera differenza di fondo qui è tra le condizioni determinate dal monopolio e quelle che invece il mercato ha già introdotto in qualche caso storicamente in molte attività e poi ci sono gli effetti delle tecnologie Technology pervasive come dicevamo prima una tecnologia anche in continuo divenire che cambiano radicalmente
Le caratteristiche delle prestazioni dell'attività delle persone mutano i loro bisogni Mutolo il modo col quale queste persone lavorano nelle imprese di questi settori una parte rilevante
Anzi oggi la parte maggioritaria del lavoro nel settore delle delle comunicazioni è un'attività atipica per eccellenza
Non siamo di fronte al lavoro strutturato
Di antico stampo industriale quello che il sindacato conosce meglio di ogni altro
Quello che in fondo ha fatto cilecca
No siamo in presenza di attività che hanno un carattere anomalo rilevante
E
Questa anomalia la tipicità è destinata a crescere la quota di sviluppo quello che viene ricordato sistematicamente convegni come quello di questa mattina e sostanzialmente centrata link anche nell'attività industriale in senso stretto non soltanto in quella di servizi c'è una tipicità crescente nel carattere della prestazione cosa che rischia di modificare alla radice
Non soltanto le regole che tre esistevano
Ma anche il rapporto tra i singoli e le stesse organizzazioni
Un'organizzazione che vuole rappresentare interessi collettivi guai se non si rende conto di queste potenzialità e contemporaneamente di questi rischi e se non chiede apprendo sì ad ogni confronto in grado di modificare il sistema di regole precedenti che questo confronto abbia un punto fermo dal quale partire il rispetto dei diritti individuali e di quelli collettivi sanciti liberamente tra le parti o fissati dalle disposizioni di legge
Perché come sapete meglio di me molti di voi lo misurano quotidianamente il confine tra la tipico ed è regolato
Molto sottili e qualche volta per atipico viene descritto quello che in verità
Non è in alcun modo ricondotto a delle norme delle regole e dei principi addirittura
E vengono indicati come valori potenziali quelli che invece io continuo a pensare dovrebbero essere considerati disvalore in una società civile
Perché che una persona sia indotta a lavorare
Sulla base di un bisogno materiale e che lo faccia senza avere la possibilità di organizzarsi di sapere con certezza quali sono i doveri ai quale richiesta ma quali sono anche i diritti che può pretendere di rispettare beh
L'ipotesi di questa natura sono figli di una società che non può piacere a chi fa il nostro mestiere vecchia cuore in genere comunque
Una società regola
Pensate agli operatori culturali riceva qui prima Massimo addirittura non hanno ancora uno status giuridico gli attori se vogliamo guardare ad una parte degli operatori culturali
Bisogna stabilire a distanza di decenni cosa sono per poter fissare dopo quali sono i loro diritti e come questi diritti vengono riconosciuti
Ma l'attività specifica e individuale è un'attività che certo ha come estremo quello di alcune forme della produzione culturale ma diventerà importante anche nella produzione materiale dei servizi ci sono tanti giovani che già oggi hanno un rapporto di lavoro radicalmente diverso rispetto a quello dei loro padri
Lavorano da soli in un luogo lontano per effetto delle tecnologie dalla fabbrica o dall'ufficio ma non sono lavoratori otto sono una propaggine nuova inedita di un sistema produttivo industriale che prima era col entrate e che oggi permette delle persone invece di stare a casa loro e di fare esattamente l'attività che prima di veniva richiesta vivendo e lavorando insieme ad altri è un processo di modifica che va guardato con attenzione e va addirittura sollecitato perché portatore di tante trasformazioni positive
Se
Accompagnato dalla definizione di regole che riconoscano in primo luogo i diritti di queste persone ma di questo si tratta
Siamo ad un confine incerto tra il lavoro dipendente lavoro autonomo siamo ad un confine incerto tra la contrattazione collettiva che tutela e il rapporto individuale tra quella persona il suo datore di lavoro e questi confini verranno sistematicamente spostati dalle logiche di mercato e dalle tecnologie
Siamo ad una trasformazione che ad esempio di giornalisti conoscono da tempo
E chi era mai passi che in un giornale la vecchia divisione di ruolo tra il tipografo e giornalista
Da chi produce la notizia chi produce
La sua visibilità sia stato già adesso progressivamente supera
In una terra di nessuno senza confini precisi bisogna avere il coraggio di cercare la soluzione migliore insieme di sperimentare sulla base però di punti fermi le quali partire
E i punti fermi non possono che essere per noi l'esercizio della solidarietà nelle nostre politiche
E la pretesa che vengano rispettati i diritti individuare i diritti collettivi non parlo dei diritti di cittadinanza ma addirittura di una soglia più bassa che sono i diritti delle persone che lavorano in ogni e qualsiasi circostanza sono trasformazioni importanti perché da come verranno definite in queste trasformazioni le regole quelle che tutelano le persone si avranno dinamiche di competizione di un carattere piuttosto che della guai se in un settore alto
Per valore sociale e per valore economico si consolidasse una dinamica
O di conflitti difficilmente componibili o peggio ancora di ricerca di competizione tra l'impresa in virtù della pratica del dumping e dalla distruzione sistematica delle esigenze delle persone in carne ed ossa che in questi Centurion cosa vuol dire
In sostanza al di là delle dotazioni di principio o delle facce l'affermazione che il sindacato deve essere in grado di
Prospettare delle sue ipotesi
Di definizione di questo reticolo di diritti deve essere esplicito nella gestione delle trasformazioni esercitando solidarietà in concreto e non in astratto
E per rendersi sempre disponibile ad un confronto con le sue parti
Per gestire i cambiamenti
Chi si colloca cuore dei cambiamenti è storicamente sconfitto
Ne subisce gli effetti in qualche circostanza si difende per un po'poi paga dei prezzi inevitabili quel che conta e stare all'interno dei processi per orientarli avendo
Se si riesce una cultura positiva della trasformazione guardando alle novità come
è un fatto positivo e l'ha avuto una condanna implica e cercando di prospettare di volta in volta una propria opinione su quell'opinione di costruire il consenso dei destinatari della propria attività capisco io per primo dirla così è molto semplice praticarla in concreto soprattutto in settori che hanno alle spalle una storia
è una memoria che non sappia facilmente è molto più complesso ma io d'altro canto qui avevo il compito di dirlo voi avete voi avete il compito di far e vedremo che anche se anche questa circostanza come si dice le distanze tra il dire e il fare sono fisiologiche oppure diventano una patologico grazie
Va bene a me non rimane altro dopo l'intervento di Sergio Cofferati considerare chiusa
La nostra iniziativa nostra giornata di lavoro è stata proficua auguro a tutti buon pranzo