Il maxiemendamento sull'emittenza approvato dalla Camera e la questione delle pay tv org. dai Comunisti unitari

E dovete deputato nell'Ulivo Veltri lei ieri non ha votato a favore dell'intesa che era stata faticosamente raggiunta tra governo maggioranza e l'Ulivo ed il pollo sul tema dell'emittenza perché questa
Dissociazione ma io ho votato contro e l'ho spiegato con una dichiarazione di voto perché non perché la proposta del governo qui non avesse dei pregi parliamoci chiaro io sono contrarissimo all'oscuramento delle delle delle visioni e ho sempre sostenuto fin dai decreti Craxi Keo giudicato se veramente che la legge la Fininvest non se la poteva fare da solo ma e sei c'era un vuoto legislativo la responsabilità ricadeva sul Parlamento ho votato contro perché qui c'è un clima di sospetto io non e non sono contro le mediazioni politiche serie e trasparenti ma e e il clima di sospetto che mi preoccupa e mi turba e e e ed è un clima di sospetto che non si tratti di mi il sospetto qual è che non si tratti di mediazioni politiche sono realmente ma anche di scambi e insomma Forza Italia non può dare l'ok alla discussione dei decreti alla Bicamerale e a quant'altro solo quando si risolvono i problemi di Berlusconi parliamoci chiaro fino in fondo io vedo il più una trattati Ivana per certi aspetti Ulivo RAI da una parte Polo meglio certo dall'altra io vedo una trattativa che non mi convince sul piano della linearità e della trasparenza se questa tratta vive solo politica per me va bene io ho sostenuto la Bicamerale la sostengo ancora ma e se nella Bicamerale si dà si raggiunga un accordo come io mi auguro per fare le regole va benissimo quello che non mi va bene che i si fa la guerra sui decreti poi improvvisamente quando ce n'è uno che riguarda Mediaset da parte del Polo che sembra diventato tutti insieme il partito azienda allora si dice che questo segno è una svolta positiva nei rapporti tra maggioranza e opposizione tutto questo mi mi fa sorgere dei sospetti e mi turba e questa è la ragione per cui io ho votato contro Rino Piscitello deputato della Rete Piscitello voi
Della Rete Non aprite accettato diciamo così l'accordo che era stato raggiunto invece tra maggioranza dell'Ulivo governo da una parte il Polo dall'altra perché
Intanto oltre che non avere accettato l'abbiamo proprio partecipato alla stesura dell'accordo non e non lo abbiamo accettato pur comprendendo alle gravi ragioni che hanno indotto altri partiti a riflettere su questa questione
La entrare nella logica di un'ulteriore proroga hanno in non crediamo fosse possibile dare un'ulteriore proroga perché in un Paese normale qual è il Paese che ancora noi pensiamo corra costruire non ci sono né né proroghe su proroghe né partiti azienda né tanto meno posizioni dominanti pubbliche o private la questione la telecomunicazione una questione fondamentale della democrazia non potevamo quindi che decidere di votare contro vorrei via esprimendo lealtà e sostegno al governo ma non potevamo che decide votare contro anche perché riteniamo che sulla questione dell'emittenza qualcuno anche all'interno della maggioranza che come dire continui ad indicare in qualche modo la rotto della normalità possa essere utile anche nel prosieguo del percorso ecco può aveva avrà inevitabilmente pesato diciamo la posizione del leader della coalizione di centrodestra rispetto anche suoi innegabili interessi Mediaset in un Paese normale non ci sono aziende partito certo che può avere influito è un è un Paese anomalo un po's in cui il capo dell'opposizione addirittura in un'occasione precedente il capo del governo perché lo è stato possano essere padroni di un'azienda che dipende direttamente evidente dal Parlamento per mantenere la preposizione di forza un è un una cosa veramente incredibile cioè non voglio neanche entrare in tutti dire discusse si sono fatte e proprio che condiziona la democrazia e quindi questo che Nietzsche elemento non bisogna in nessun caso farlo passare per questo abbiamo con gli ha ribadito il nostro voto contrario come Rete Gianfranco Miccichè deputato di Forza Italia qual è la sua valutazione sull'intesa raggiunta sull'emittenza soprattutto prelude ad altri possibili accordi
Ma io credo che questa su Mediaset era un accordo credo obbligatorio perché nessuno si poteva intestare in Italia la chiusura di una rete e di una rete di Mediaset dopo il referendum che c'è stata l'anno scorso quindi era un accordo che non era né esce Sario per salvare Mediaset avrà salva uno sulla preda è un accordo che si sta portando avanti raccordo che sta portando avanti possibilmente anche per arrivare in maniera più forte alla Bicamerale i io sono favorevole a che ci sia questo dialogo con con l'attuale maggioranza e Governo dichiaro che no dialogo e non scambio ma non c'è nessun inciucio se è questo che si vuole
Che se vuole dire
Oggi c'è un bellissimo articolo di Sartori su questo fatto dell'in tutto se ragionare e dialogare con la maggioranza significa per forza inciucio allora io non sono d'accordo noi stiamo dialogando in maniera molto aperta alla luce del giorno di inciuci si fanno sotto banco non si fanno all'uso del giorno odia di questi decreti sull'emittenza e sono prossimi alla ed Enza vi sono altri decreti su questi come vi comporterete ieri sembrava essere Pozzi tele più dialogante e Alleanza nazionale più rigida l'avete leggo sul problema dei decreti anche quando siamo stati al governo col governo Berlusconi abbiamo posto il problema ed è un problema Certamen è grave perché ci sono tutta una serie di decreti in scadenza che in qualche maniera devono passare ora non abbiamo sempre detto che ne facciamo un'opposizione alla patata in maniera precisa e rigida sulle cose che non danneggiano il Paese quindi siamo disponibili anche sul problema delle crete Addis utero con la maggioranza certo se ci vogliono fare passare a colpi di maggioranza cosa su cui non siamo d'accordo nono non certamente non faremo nessun accordo ma se si trova un'intesa anche per per fare passare velocemente questi decreti credo che vada vada nella direzione giusta per il bene del Paese ritiene che l'IRI negli elettori comprendano questo atteggiamento anche parlamentare o forse avrebbero preteso una maggiore radicalità di opposizione allora radicale radioprotezione credo che l'abbiamo dimostrato e in più di un'occasione in maniera molto seria dopodiché agli elettori e al Paese del problema dei decreti non gliene frega assolutamente nulla quelli sono problemi tecnici pratici per per mandare avanti il Paese credo che bisogna in qualche maniera risolve Teodoro Buontempo deputato di Alleanza Nazionale Buontempo lei ha avuto qualcosa da eccepire sul dibattito che ieri si è svolto sull'intesa faticosamente raggiunta tra governo e pollo sull'emittenza che cosa ma io ho già in apertura di seduta avevo espresso il mio dissenso per il fatto che la questione delle radio e delle televisioni fosse stata messa al primo punto all'ordine del giorno dalla Camera
Dopo che la settimana scorsa era improvvisamente sparite quindi c'era anche una questione di metodo cioè quando si viene qui a lavorare a Montecitorio la mattina bisogna sapere prima di che cosa si discute in modo che i parlamentari possono fare o per lo meno poi c'è una questione di sostanza che ho ribadito ieri sera accoda riseduta dopo che Violante aveva fatto finta di non vedere la mia mano alzata mentre chiedeva la parola per parlare in dissenso in dissenso perché intanto per il significato politico che hanno voluto guardare i media e alcuni uomini politici cioè si trova l'accordo sulle radio sulle televisioni quindi significa una autostrada privilegiata per i i decreti decaduti e un'autostrada che dovrebbe portare alla bicamerale io non condivido che la politica possa essere un continuo mercato ma la politica debba essere progetto idee allora la Bicamerale per me è una palude affetti d'è una palude della Prima Repubblica della peggiore esaltazione di un sistema di contratto partitocratico e nello stesso tempo in Polo ha portato in piazza un milione di persone per fare l'ha opposizione a questa finanziaria e a questi metodi che lo stesso Berlusconi aveva detto che erano metodi da regime totalitario e all'anno nei che cambia il metodo di Prodi a D'Alema che d'improvviso siccome c'è l'accordo sulle radio sulle televisioni diventano bravi democratici con alto senso di solidarietà ed i cui libri o sociale io credo che il Polo debba continuare a fare opposizione con la massima durezza e poi nel merito in quel decreto pochi hanno detto che lì dentro c'erano fondi per la editoria che non c'entra assolutamente niente adesso due de Mota atti che mettono su un'impresa editoriale possono avere i finanziamenti da parte dello Stato ci sono venti milioni alla De Bac ora di gestione del tegumenti biliardi del Teatro dell'Opera e ci sono miliardi di lire al Théâtre dell'opera di Milano al Teatro dell'Opera di Genova quindi ancora sia fatto al mercato inciucio compromesso e allora un paziente compensa Bema noi aver avevamo preso impegno di cancellare questa brutta politica
Mario Borghezio deputato la lega nord Borghezio voi non avete accolto l'intesa tra governo e il pollo sulla emittenza anzi
Vi siete scagliati contro questa intesa mi pare un calcio eclatante di commistione tra interessi privatissimi interessi pubblici e interessi diffusi interesse diffuso è quello di una emittenza che risponde a regole chiare valide per tutti accordi che vengano stipulati alla luce del sole e qui andiamo siamo andati purtroppo ancora una volta nella direzione esattamente opposta talché il comportamento politico del delle componenti del Polo sembra piuttosto ascrivibile a quello di un comico tu di interessi legati all'andamento dei titoli di Mediaset che trova quello di persone che correttamente rappresentano gli interessi diffusi degli elettori che li hanno mandati al Parlamento
Breve conferenza stampa promossa dai Comunisti unitari sulla intesa sull'emittenza ma anche sugli impegni assunti dal governo e sugli e sette sentiamo innanzitutto Gianfranco Nappi va bene
Allora
Noi li ringraziamo di essere qui come ricordate come Comunisti unitari
Richiedemmo rincontrarci qualche giorno prima
Ieri già ci siamo visti credo venerdì mattina una conferenza stampa
E vorremmo ora dopo il voto di ieri in aula fare un po'un po'il punto su alcuni aspetti a nostro avviso molto importante che sono scaturiti dal dibattito dalla decisione
Siamo qui con me ci sono Bielli e Vignali
E poi abbiamo invitato anziani ringrazio di essere qui credo avranno modo anche loro di dire la loro visto che sono stati anch'essi
Diciamo protagonisti di una di un iniziativa tendente a spostare più in avanti i termini del confronto è una questione di merito sia Giulietti che che Panattoni ora Gino credo vista consegnando anche devo ad Abete ha portato un po'di carte che sono le cose che insieme al al voto sul sul sull'emendamento del governo
E
Al decreto legge più complessivamente sono state discusse sono state deliberate ieri ora noi riteniamo che si tratti di alcuni si tratti di siamo in presenza di alcuni punti significativi che aiuta no a costruire le condizioni
Di per evitare un rinvio dei tempi della riforma
E che più pongo alcune condizioni non solo per arrivare ad una riforma presto ma per arrivare anche diciamo ad una riforma non solo presto ma anche bene
Si tratta di da un lato di un emendamento e dall'altro di ordini del giorno che sono stati accolti dal governo che rappresentano a questo punto impegni formali che il governo è tenuto a rispettare e rispetto ai quali noi stessi in qualche modo come almeno per quanto ci riguarda come Comunisti unitari ci faremo come dire vigili controllori ecco del fatto che questi impegni non vengono disattese praticamente l'unico emendamento che è stato accolto è stato assunto dal Governo rispetto al testo di base come avete visto è quello che abbiamo proposto sui decodificatore
Questa questione che sembra essere uno cioè è molto laterale nel confronto nel dibattito sui problemi dei media in Italy noi riteniamo che invece rappresenti uno dei punti decisivi cioè i decoder sono la chiave di accesso a tutti i nuovi mezzi della comunicazione
Canali tematici codificati tematiche
Pay TV e così via
In qualche modo e la porta di accesso
Se c'è un controllo Dini modo monopolistico o un accesso difficile per questa porta risulta difficile appunto ovviamente l'ingresso in tutto questo non poca
Con questo emendamento che col voto del Senato diventerà legge si stabilisce che non è possibile la costruzione la commercializzazione e la distribuzione di decoder ad accesso condizionato questo di è una cosa molto semplice intanto per l'immediato cioè vengono meno le condizioni almeno sul lato
Del dell'hardware diciamo
Delle condizioni di monopolio attuali di tele più per quanto riguarda appunto i decoder e questo quindi il primo l'emendamento che è stato approvato
Al quale poi sono seguiti tre ordini del giorno un ordine del giorno è legato all'emendamento
Perché il governo è impegnato il ministero delle Poste in sede di verificate di definizione del nuovo contratto di servizio con la RAI è impegnato a stabilire che la RAI deve promuovere
Un consorzio per la realizzazione di un decoder nazionale oggi l'unico decoder in giro per l'Italia è quello di netto quel gruppo Neto a sua volta so uno dei soci di riferimento di Telepiù
La Rai è impegnata poi a a rivolgersi agli operatori nazionali dell'informatica qui aperta la crisi dell'Olivetti e sappiamo quanto queste pesanti ma anche c'è l'indirizzo per la Rai dice care anche partner europei
Ci sono altri soggetti pubblici a livello europeo che si stanno muovendo su questo terreno e quindi qui c'è questo primo Indirizzo
Secondo punto cui ha fatto riscontro anche un'impegnativa dichiarazione in aula del ministro delle Poste e Telecomunicazioni Maccanico
Come sapete dall'accordo cioè l'accordo
è stata espunta all'accordo è stato il dal teste è stata espunta la questione pay TV
C'è stata una dichiarazione in Aula anche da noi sollecitata alla quale poi fa riferimento un altro degli ordini del giorno che abbiamo consegnato in cui il ministro delle Poste e delle telecomunicazioni e quindi il governo si è impegnato a verificare anche in via amministrativa
Tutte le possibilità
Di apertura di spazi e di norme per l'accesso della RAI a nuovi mercati e nuovi mezzi della comunicazione
Anche questa è stata una dichiarazione fatta in aula
C'è stato un ordine del giorno approvato che voi avete e anche questo è un punto che è sottoposto chiaramente a verifica ma anche questo è un secondo punto molto importante
Terzo punto come ricordate non avevamo detto
Votiamo diamo il nostro voto favorevole all'intesa se c'è una clausola di salvaguardia
Cioè che fino a quando non c'è la riforma chi fa televisione non può fare telefonia essendo in presenza dell'interesse di uno degli operatori sul mercato
Mediaset a prescindere dalla riforma di fare televisione di fare pay di fare giornale di fare settimanale e di fare anche telefoni
In questa direzione il governo ha colto un ordine del giorno che noi abbiamo presentato e che rappresenta a questo punto un vincolo per il governo l'ordine del giorno dice che in sede di conversione della
I di questione di esame della delibera cioè del del disegno di legge che recepisce la direttiva una delle direttive dell'Unione Europea per quanto riguarda la liberalizzazione dei servizi di telecomunicazione specificamente per la telefonia mobile a cui poi andrà Gancia di Regolamento di attuazione e la gara per il terzo gestore della telefonia mobile
Il il Governo ha fatto proprio un ordine del giorno in cui si dice che fino all'entrata in vigore della riforma complessiva del sistema radio e delle telecomunicazioni gli assegnatari di concessioni nazionali per la trasmissione radiotelevisiva non possono essere destinatari di concessioni o di autorizzazioni per la realizzazione di servizi di telefonia comunque definita né acquisire
Controllo o partecipazioni in società di telefonia come tutti sapete è forte l'interesse da parte di Mediaset laddove non riesce a fare la gara per il terzo gestore della telefonia di
Si offerta per rilevare omerica
Anche questo è un ordine del giorno non è un emendamento però all'ordine del giorno che è stato accolto dal Governo e nel momento in cui è stato accolto rappresenta un ponte in è un vincolo per il governo e anche questo è un punto che noi andremo andremo a verificare come sapete la nostra idea e che occorra muoversi verso
Lo sviluppo della multimedialità quindi lo ribadiamo
Il problema che Mediaset possa fare anche telefonia per noi non esiste esista nel momento in cui lo dovesse fare al di fuori dell'Authority al di fuori della liberalizzazione al di fuori delle regole antitrust e quindi e lo dovesse fare lei da essa da sola
Dominanti Panattoni insieme a Giletti sono stati protagonisti anche di altri ordini del giorno che hanno avuto anche il nostro oltre che la nostra firma il nostro consenso tra questi credo sia utile ricordare che nella ricezione delle direttive della Comunità europea che riguarda la liberalizzazione di servizi di telecomunicazione è stato inserito il vincolo dell'apparire delle commissioni e del delle delle delle commissioni parlamentari cosa che rappresento premendo un punto importante questo è un po'possono far l'hanno un po'troppo lunga però mi sembrava utile ecco poiché tutta l'attenzione è stata assorbita dalla dalla dalla dall'accordo il se e da chi lo chi vota a favore chi vota contro ci sembrava opportuno riportare anche un minimo di atti ne su alcuni punti di merito che a nostro avviso sono sono significativi
Panattoni
Riguardo alla subito così poi lascia spazio alle domande molto la
Ma io tanto ringrazio i Comunisti unitari
Sia per il lavoro che è stato svolto all'interno del gruppo sia per questa iniziativa alla quale appunto io
Panattoni poi vorremmo soltanto aggiungerlo alcune cose perché il punto vero io voglio sottolineare non solo il ruolo che hanno svolto i Comunisti unitari ma ruolo che io rivendico apertamente svolto dal gruppo dalla sinistra democratica in questa vicenda che se avevo qualche dubbio sull'ancora più convinto
E ho fatto bene a votare a mettere un punto fermo nella guerra delle televisioni ma mette un punto fermo sulla guerra delle televisioni non significa avere concluso si tiene adesso la sfida è sulla legge di riforma noi la spostiamo da una vecchia idea di guerra va sulle reti terrestri ha un'idea diversa che ci appassiona di più quale progetto molecola quale progetto per andare in Europa quanto lavoro si terrà nel settore delle telecomunicazioni come si va sui nuovi mercati come si esce da questo insopportabile rodeo medias la RAI la sfida che noi poniamo S i sistema radiotelevisivo italiano vecchio come un pedalino va in Europa oppure no parla tutte le imprese del settore che non solo RAI e Mediaset ma penso aspetto ma penso Olivetti ma penso ai produttori di questo se dobbiamo rompere proprie finito a secondo del questi intesa e l'ultima intesa di un mondo televisivo che non c'è più ciò solo brutale ma ci capiamo tenutasi il confronto lo spostiamo su tutt'altre questioni questo credo che sia il senso
Il voto che ne abbiamo dato un voto convinto perché mette un punto sul pregresso e adesso l'onorabilità delle parti si gioca sul futuro adesso vedremo chi è conservatore che innovatore chi davvero la sfida del libero mercato intende accettarla chi scappa chi vuole l'Authority e chi non la vuole
Chi difende il mondo così com'è a destra come a sinistra o chi ritiene che riprendendo questo mondo così come si chiudono le imprese si perde il lavoro si butta al macero il servizio pubblico perché se no si pigliava scrive nei prossimi mesi e l'intero sistema che le farà tra lo diciamo in questo sistema come dire da cambiato perché il che sostituirà un vecchio statalismo pubblico nuove forme di Monopoli Isma'privato
Non ci piaceva la forma di statalismo antico non ci piace l'idea di una posizione dominante
Di tipo nuovo ed ha di monopolio che va superata ha detto questo voglio sottolineare che nell'intera percuoteva le sono sfuggite poi
Proprio perché si è parlato solo di RAI e Mediaset c'è per la prima volta una tensione determinata alle piccole e medie imprese settore radiofonico e per i visivo con recepimento del provvedimento che c'era al Senato sull'emittenza con un'attenzione particolare a tutta la vicenda delle sanzioni legate alla par condicio che distruggeva molte radio molte televisioni con una modifica del regime sanzionatorio chi lavora nelle radio nelle televisioni sa di che parlo parlo di situazioni che stavano portando alla morte radio e televisioni italiane quindi per la prima volta il provvedimento parla questo mondo e cerca di tener conto delle loro esigenze di uscire dal rodeo di due imprese così come è stato recepito ordine del giorno che sblocca i mutui per l'editoria quella vecchia partita dei mutui decreti agevolati per l'editoria che si trascinavano da anni che finalmente adesso potrebbero diventare come dire una una realtà ultimo punto io ho terminato
Per quanto riguarda il gruppo de la Sinistra democratica l'appuntamento del trentun marzo nove trentun maggio non vorrei che ci fossero equivoci
Presidente del Consiglio Prodi ha detto in una dichiarazione ho visto poi poco riprese
Che la maggioranza distinguiamo tra l'accordo dice trentun maggio come data estrema ma a nome della maggioranza e del governo Prodi ha detto ritengo entro il trentun marzo di tartari Now la riforma complessiva del sistema bene per quanto ci riguarda siamo assolutamente d'accordo sulla data del trentuno marzo ci muoveremo da subito perché la data sia il trentun marzo
Lo si può più procedere di proroga in proroga
Gli strappi sono irripetibili la data per noi trentun marzo avanziamo perché è una proposta che formalizzano anche nel pomeriggio
Al presidente del Consiglio Prodi che venga costituito immediatamente un gruppo di lavoro dell'intera maggioranza compresa Rifondazione
Che dove vogliono due volle vogliamo in convento in un monastero una fortezza medievale in un sito internet
Ma si riunisca da subito perché non si può più ripetono la vicenda di arrivare alle ultime ore e poi dire non c'eravamo intesi vado diciamo da subito va a nome di tutto il gruppo questa è la posizione di tutti che siamo per fare il trentun marzo riteniamo che la maggioranza da subito debba mettersi al lavoro per avere una sua posizione oppure per far sapere quali sono le differenze ma non si potrà prendere il ventinove marzo che c'è un dis sull'Authority che c'è un dissenso sui nuovi mercati che c'è un dissenso sulle trasformazioni meglio che ci sia un confronto sereno unitario magari brutale ma da oggi ecco noi questa volta come dire riteniamo che lo si possa che percorso vado accelerato abbreviato
So che non si può sospettare l'ultima ora e quindi ci muoveremo perché questo confronto sia immediato
Ma
Ho
Ma io credo sostanzialmente che si è stato detto quasi tutto io aggiungo solo due o tre osservazioni la prima
è venuto il momento di spostare la logica di approccio a questi problemi dalla televisione alle telecomunicazioni cioè finalmente ci dobbiamo occupare del processo di liberalizzazione del mercato perché questo è sicuramente una delle più grandi occasioni per ricominciare e a fare politica industriale positiva nel Paese che questo Governo ha di fronte credo che non sfugga a nessuno Gianfranco ha parlato prima dei decoder che sono un pezzetto ma pensate a che cosa significa liberalizzare a quali risorse si possono schierare nel paese in Europa come si fa a difendere la competitività del sistema industriale italiano in presenza di un cambiamento così radicale della struttura del mercato questa è un'occasione da non perdere e su questo e anche su questo misureremo chi e a a favore di una grande processo sufficientemente controllato e garantito per tutti i valori che abbiamo accumulato in tutti questi anni con i percorsi corretti che quindi non rimettano in mano a qualcuno che in qualche maniera a interessi di parte nel i dotare questo grande processo di crescita ma questa è una la occasione per rifare un ragionamento complessivo molto importante sotto il profilo industriale la seconda osservazione guardando i giornali stamattina i gialli stamattina enfatizzano
è una cosa sbagliata dell'accordo cioè enfatizzano il punto di equilibrio che SEL realizzato a nostro parere l'accordo è tanto valido quanto più si capisce cono le aperture che ci sono negli ordini del giorno ma nella dichiarazione intenzioni di dinamica del settore non di equilibrio stabile che era il punto di partenza necessario era la condizione d'accesso per fare questo ragionamento di grande crescita e di grande prospettiva futura la terza corsia l'azione che voglio fare e che inevitabilmente questi discorsi coinvolgeranno tutto il settore della comunicazione e quindi anche il settore dell'informatica anche il settore della riforma sostanzialmente della struttura dello Stato pensate a quanti progetti oggi in termini di politiche industriali e su questo ci stiamo muovendo insieme al ministero dell'industria con tutta una serie di proposte che Bersani sta facendo proprie
Per lanciare una serie di progetti di modernizzazione dell'apparato statale che significa fare dei grandi progetti industriali in termini di informatica e di telecomunicazioni perché questo sarà lo strumento mediante quale noi cambieremo l'efficienza del sistema Italia del sistema Paese complessi lo perché arrivare in Europa per uscire il PCI praticamente prima di esserci arrivati è sicuramente un'operazione a mio parere molto sbagliato poi per il resto mi pare quadro sia completo