"Mondoperaio" presentazione della nuova edizione diretta da Claudio Martelli

E vi ringrazio di avere per aderito al nostro invito e presenziato a questa
Presentazione della nuova edizione
Di Mondoperaio
Io Opera Mondo
Do alcuni informazioni innanzitutto sulle scelte che ci hanno ispirato in questo tentativo
Da quando Enrico Boselli Roberto Villetti Ottaviano Del Turco
Qualche tempo fa
Invitarono a riprendere una impegno con i socialisti italiani
Proprio affidandomi la direzione di Mondoperaio
Compito in se stesso già molto impegnativo
Reso ancora più difficile come evidente dalla da contesto in cui questo tentativo si colloca che per tanti aspetti non potrebbe essere più difficile
Conosco la filosofia di chi dice quando se in una condizione difficile si può solo migliorare e queste probabilmente la condizione di partenza per noi socialisti laici amici democratici liberali repubblicani socialdemocratici
Che siamo stati forse le principali vittime di questa sterminata e esausta transizione italiana
Il primo obiettivo era quello di fare un giornale che stesse sul mercato
E dunque un giornale che si vende in edicola e che non punta soltanto sulla diffusione o gli abbonamenti di un anno Rete di militanti che certamente c'è che certamente si attiverà per diffondere questo giornale
Ma che non è l'arma principale alla quale ci affidiamo l'arma principale è appunto il mercato
La scelta di stare in edicola
è una scelta che ci sprona alla competizione editoriale
Alla emulazione con le testate affini
E a uno sforzo continuo di aggiornamento
Culturale tematico sociale e politico
E anche a quel pizzico di fantasia che indispensabile se si vuole fare un prodotto originale
La seconda novità e nel formato
Il formato e Prodi un quotidiano l'idea è dunque quella di un mensile perché si lega ogni giorno possibilmente il primo giorno il primo di ogni mese in cui Mondoperaio sarà in edicola
Perché come tutti i prodotti poi col passar dei giorni destinato invecchiare
Un quotidiano tramonto in ventiquattro ore un settimanale in poche ore un mensile certamente deve resistere più a lungo per lo spessore l'approfondimento la ricerca che alle spalle cioè dei diversi pezzi
Ma anche questo predestinato di invecchiare ecco perché la raccomandazione quello di comprarlo subito il primo di ogni mese
La terza novità riguarda la testata
Abbiamo conservato la testata storica Mondoperaio voi sapete che uscì per la prima volta fondato e diretto da Pietro Nenni nel mille novecento e quarantasei
Un Annie reduce dalla sconfitta del Fronte popolare sconfitta di cui era il principale responsabile
E che si attestò nella difesa delle sue posizioni rispetto alla nuova direzione del partito socialista che voleva imprimere una svolta se non autonomista certamente più centrista rispetto a quella di Nenni si attestò proprio dentro Mondoperaio di questo fece un po'la sua Cittadella suo fortilizio nelle battaglie interne del partito socialista dell'epoca si chiamava allora mondo operaio ed era un settimanale
Nella seconda pagina della rivista viene recensito quella primo numero quell'esperienza
In modo molto critico
Alcuni giudicano forse anche troppo severo ma certo ci premeva di marcare una distanze la diversità di ordine politico e culturale
In modo più
Costruttivo e innovativo
Di rapportarsi a quella tradizione a quella storia nostra storia fatta tutta di scissione di fratture la nostra continuità è stata continuamente interrotta dispersa e poi si è ricomposta
Grazie ripresa in fasi cicliche molto tormentati di questa storia nobilissima
Di cento e più anni di socialismo italiano
Ma sicuramente
La testata Mondoperaio
Oggi se non interpretata potrebbe dar luogo ad equivoci
Non è in senso stretto non lo era già all'epoca di Nenni per la verità
Tanto meno lo è oggi una testata classista
Non è evidentemente questo il nostro intento al contrario l'obiettivo di dare voce rappresentanza a un'area culturale e politica
Ampia pluralista diversificata
E del resto lo stesso mondo operaio se lo consideriamo dal punto di vista sociale sociologico il mondo per i cinquanta anni fa
Oggi è così cresciuto così radicalmente cambiato così diversificato si è così pura Rizzato chi sono i figli i nipoti
Del mondo operaio di cinquant'anni fa quali mestieri Fanny quattro fanno quali ruoli sociali quale evoluzione culturale e psicologica hanno assorbito
Ecco perché in atto questa idea che anche un po'un gioco di scomporre la testata in tre parti nell'io nell'opera e nel mondo e di offrire quindi diversi piani di lettura più che delle sezioni separate e distaccate del giornale
Il primo piano di lettura è proprio questa
Questo approccio alla ai temi individuali
Non tanto i casi della vita quanto
Un approccio in senso stretto di tipo laico di tipo liberale c'è una forte impronta inutile nascondo lo sarebbe sciocco di cultura laica che ci ispira e che penso abbia nel nostro Paese un grande bisogno di essere aggiornata rinvierei vita e riproposta
Si potrebbe osservare che c'è già un mensile come liberal che nella sua sotto di dicitura come si dice giornalisticamente sottotitolo si chiama
Il motto che c'è sotto
Non ha un nome giornali no non è un occhiello no occhiello sta sopra
Pessotto Chiello di libera recita per un dialogo tra laici e cattolici noi pensiamo che questo dialogo sia indispensabile e però il dialogo impossibile se non si fissa una posizione laica se non la si aggiorna se non la si promuove attraverso tutti i chiarimenti utili e necessari soprattutto nel confronto con la cultura internazionale e nel confronto con la cultura scientifica
Non a caso il piano di lettura dedicato gli io parte proprio con la riproposizione di quella che è stata forse la svolta culturale più importante sia per le sue conseguenze scientifiche sia per le conseguenze di ordine morale
Ed è l'origine dell'evoluzionismo l'opera di Darwin sull'origine della specie sull'origine dell'uomo
Come si sa recentemente Papa Wojtyla a restituito l'onore Adaro quindi dopo averlo restituito qualche tempo fa a Galileo
E accettato in qualche misura l'evoluzionismo
Leggendo tra le dichiarazioni del Pontefice
Non si sfugge l'impressione che l'evoluzionismo di cui parla il Pontefice e quello dei corpi e quello fisico mentre si mantiene un certo senso non potrebbe che essere così dal capo della Chiesa cattolica
Si mantiene l'idea di una rottura o di un salto ontologico che sarebbe segnato appunto dall'ingresso
Dell'anima nel corpo umano e quindi sì ciò che in un certo senso era stato
Consentito questo riconoscimento l'evoluzionismo questo Utrillo che se l'ha fatto entrare dalla porta viene in un certo senso poi ricacciato dalla finestra introducendo da capo una distinzione
Di natura metafisica sostanzialistica ma parla volte le conseguenze morali dell'evoluzionismo che sono quelle che più ci interessano
Per esempio il rapporto
A a l'atteggiamento degli umani culmine della Scala evolutiva
Nei confronti degli altri esseri viventi e in particolare degli animali è chiaro che se c'è tra l'uomo e gli animali una differenza di grado in una differenza di specie
Questo comporta dei diritti e dei doveri degli umani rispetto alle specie cosiddette inferiori per esempio quello di non infliggere dolore inutile
Al mondo animale e domani chissà anche al mondo vegetale perché non è anch'esso privo di vita
Questa impronta laica si svolge poi attraverso la riproposizione del Manifesto degli intellettuali laici sulla bioetica
Su tutto le questioni di confine e che oggi in particolare appassionano soltanto opinione pubblica gli individui le famiglie interessate ai casi di eutanasia di aborto di trapianto di sperimentazione sugli embrioni
Ma interessa ormai anche il legislatore anche qui ci pare che la cucina laica la voce laica sia diventata in questo Paese una vocina molto molto flebile
E che e il più delle volte pensa di poter discutere con una posizione di etica cattolica molto agguerrita concedendo in partenza il novanta per cento del terreno della discussione questo terreno invece lo intendiamo riprende Accio
Guidati dalle esperienze internazionali soprattutto nell'area anglosassone ma anche dalla riflessione che su questi temi gruppi molto benemeriti come Politeia
Negli anni passati avevano avviato il dibattito sulla bioetica non è un'invenzione cattolica e semmai una scoperta laica che appartiene alla metà degli anni ottanta
L'io al quale ci riferiamo
In questo piano di lettura
E anche o soprattutto per certi aspetti un Io donna
Rintracciamo proprio nelle origini del movimento femminista del movimento socialista
Questa
Questo inizio nell'epoca contemporanea di quello che il movimento di emancipazione più lungo più mite più rivoluzionario è più importante quello che appunto porta alla crescente parificazione dei sessi naturalmente
Valutando
Il cammino compiuto dalla dichiarazione di indipendenza delle donne americane contenuta nel Seneca forse del mille ottocentoquarantotto o nel manifesto di Anna Kuliscioff contro il monopolio dell'uomo sino alla recente conferenza di Pechino
Celebrata dalle stesse femministe
Come una traguardo di enorme importanza dal punto di vista delle conquiste di emancipazione
Le interpretano
Letizia Paolozzi Franca Chiaromonte
E c'è accanto pronti in controcanto rappresentato dalla condizione delle donne nell'Islam
Toni Maraini e sorella di Dacia ne fa un'analisi molto profondità raramente ne avevo letto di così documentate così misurate segnalando sia gli elementi di conflitto
Tra la condizione della donna e l'Islam sia gli elementi di possibile evoluzione
Nel rapporto con il laicismo che pure c'è ed è una corrente importante e vitale dello stesso mondo islamico
Cioè che un io socialista
E c'è uno spazio della individuo della persona della sua dignità delle sue libertà dei suoi diritti che Maurizio degli Innocenti ricostruisce nelle nostre origini
Il socialismo italiano ebbe soltanto
Nella seconda generazione un'impronta dottrinaria di tipo marxista ma nelle sue origini era profondamente segnato di correnti utopistiche di correnti Fred unioniste
Di correnti individua liste
E soprattutto era segnato nelle forme della sua organizzazione Nonda dalle idee che sono novecentesca del partito d'apparato del partito di massa del partito burocratico
Ma di una formazione molto aperta in un certo senso molto destrutturata in cui elementi fondamentali erano la solidarietà tra le persone tra le donne tra gli uomini il mutualismo la cooperazione e in questo bilanciamento quindi di dignità personale e di mutualismo e di cooperazione
Pensiamo ci siano insegnamenti validi oggi dopo un secolo in cui si è consumata l'illusione che lo Stato potesse essere il veicolo delle trasformazioni sociali e si è anzi manifestato la contraddizione contraddizione manifestate convenzione che derivano da una dall'affidare apparati burocratici allo stato spesso la soluzione di tutti i problemi di giustizia sociale
Del resto oggi è come dire fin troppo ovvio e banale discutere di riforme revisione dello stato sociale
Per quello Stato sociale un tempo disprezzato
Dai comunisti dalla rivoluzione comunista che puntava alla conquista diretta del potere oggi da una parte rivalutato
Dagli ex post neo comunisti e dall'altra parte però
Nella consapevolezza generale diffusa che prima non esistono più le risorse per quelle prestazioni di tipo universalistico secondo che l'universalismo stesso l'egualitarismo
Dei meccanismi di garanzia contenuti dello stato sociale rischia anzi non rischia certamente produce anche una somma di ingiustizie e di iniquità
Ma questo devo dirlo delli offre anche altri punti di vista
Il punto di vista
Di quella che è la
Una delle altre grandi rivoluzioni che attraversa il secolo la rivoluzione prima freudiana e poi in generale
Sì catalitiche psicologica c'è una rassegna anche questa non deve come dire
Distrarre il tono scherzoso ironico con cui la materia Fratta affrontata mai affrontata con grande competenza da Sergio Benvenuto
E che traccia non soltanto una mappa delle diverse scuole psico psicanalitica e psicologiche psicoterapeutiche attive nel nostro Paese del loro ascendenze illustri in campo internazionale
Ma anche quella che potrà diffusione delle pratiche terapeutiche nella nostra società
Vi è una crescita del consumo di terapia analitica che che è francamente impressionante anche nel nostro Paese
E questo accade mentre la scienza analitica sembra in crisi di fondamento da una parte c'è una crisi teorica dall'altra parte una grande diffusione Pati e quindi anche con il rischio poi di trovarsi qualche volta di fronte a impostazioni approssimative se non a veri e propri ciarlatani
Quella promette particolarmente grave quando si tratta di rapportarsi a a persone ai io in disagio e sofferenza o in malattia
Dedichiamo due ritratti
Uno a Aldo Busi
E Fusina che se ne occupa
Ed è un ritratto
Amichevole soprattutto del personaggio Bouzid la sua carica provocatoria
E di questa sua scandalosa lotta contro l'ipocrisia italiana
Pubblichiamo il resoconto anche di l'avvocato Sacripanti che molti avranno imparato conosce attraverso trasmissioni televisive e della sua lotta inizialmente solitaria per denunciare smascherare esso trarre tanti minori allo sfruttamento sessuale
A forme diffuse di massa commerciali di turismo sessuale
L'altopiano di lettura
E quello che si intitola opera
Pensiamo
Di dar voce in questa parte del giornale
A quelli che sono gli interrogativi problemi e le risposte sociali di maggiore impatto
Partiamo con un analisi del problema che sembra oggi angosciare molti studiosi intellettuali politici e sindacalisti il problema della declino della boro nelle società industriali avanzate del lavoro
Non soltanto dipendente ma anche del lavoro dirigente il collaboratore
Molto illustre
E molto capace al quale manteniamo con la dizione di Nestore un certo anonimato
Segnala appunto come accanto alla crisi occupazionale che riguarda i settori dell'industria i lavoratori dipendenti c'è stata una crisi verticale anche dell'occupazione dei dirigenti
Il tema del lavoro dei reddito da lavoro e analizzato approfonditamente da Leuzzi per la situazione italiana e da diversi corrispondenti la situazione per le situazioni francese e tedesca
Che ha temuto una perdita negli ultimi quattro amenità di ottanta mila dirigenti di che segnala appunto che certe crisi di passaggio non investono come del resto è logico soltanto i ceti
Salariati ma investono anche coloro che occupano posizioni di grande rilievo
Nelle strutture aziendali o nell'insieme della società colpa anche degli stessi dirigenti italiani ed è la loro tendenza che del resto purtroppo il male endemico del Paese a corporativi zar sì
In luogo di questa dirigenza in crisi segnaliamo il bisogno l'ansia l'attesa quasi disperata che il nostro Paese ha di cultura manageriale e di veri managers
Piero Melograni discute le tesi fondamentali di un libro che ha fatto epoca qualche mese fa la fine del lavoro di del filosofo americano Jeremy Rifkin
Le discute con sicurezza
In qualche modo scoraggiando l'angoscia che quelli lo diffonde ma quel libro diffonde angoscia rispetto al declino di certi settori produttivi ma anche grande speranza in realtà accanto ai lavori che finiscono ve ne sono di nuovi che cominciano e l'ampio campo del cosiddetto terzo settore quel settore che non è né è stato nel mercato e che già oggi negli Stati Uniti d'America il Paese guida del mondo contemporaneo rappresenta il sette per cento del prodotto interno lordo
Non si tratta quindi di una Opus One al delle società industriali avanzate non si tratta di una foglia di fico che copre le malattie più gravi si tratta di un vero e proprio veicolo di iniziative e promozioni sociale e anche di vero e proprio lavoro
è un settore che ha creato e continua a creare posti lavoro negli Stati Uniti in Europa
In Italia comincia ad affacciarsi da qualche anno a questa parte una discussione sullo profit sulla volontariato sul cosiddetto terzo settore tant'è che la scorsa legislatura già avrebbe dovuto varare una nuova legge normativa in materia la legge Zamagni è stata rinviata questa legislatura
Si pensa se non vado errato di cominciare questa discussione o gli atti preliminari in Parlamento proprio nel mese di febbraio
Ci riferiamo anche qui con una corrispondenza di Anna di Lelio tardano Yorker all'esempio americano per chiarire le alternative che abbiamo di fronte nel varare una legislazione no-profit
In una corrispondenza da Lior Cannarile io racconta la storia della più antica associazione no-profit gli Stati Uniti la legal Aid society
Del suo bilancio fatto di ormai centoventi milioni di dollari e delle tecniche di autofinanziamento e degli obiettivi sociali che si propone gli obiettivi sociali sono quelli a difesa giudiziaria di tutte le fasce escluse emarginate
Di quella società
Neri minoranze ma anche persone disagiate
Senza tetto che vengono difesi in giudizio
Anche informe extragiudiziali attraverso vere e proprie campagne politiche e sociali le forme di finanziamento consistono innanzitutto nella detassazione dei finanziamenti a alle associazioni no profit nella nelle donazioni testamentarie
Di chi morendo sente il diritto dovere di lasciare parte la propria vita non soltanto i familiari ma appunto a iniziative filantropiche benefiche di questa natura di questa sperimentata vitalità
Poi i contributi personali e poi soprattutto le prestazioni professionali gratuite o semi gratuite di individui o di studi legali associati in buona sostanza nel sistema americano il no profit un'ampia gamma di un ampio ventaglio di possibilità che si fondono tutte però sulla responsabilità personale sulle donazioni personali o di denaro o di proprie prestazioni e capacità professionali
Viceversa si ha l'impressione quando ci si sposta la situazione italiana di una tendenza che qua e là fa capolino anche nella legge Zamagni
Di dar vita più che è un sistema fondato appunto sulla detassazione sulle prestazioni professioni gratuite sui contributi finanziari dei singoli di un sistema che voglia appoggiarsi tutto daccapo sul pubblico sullo stato col rischio di creare nuovi carrozzoni e nuovi imbroglioni gli imbroglioni sono quelli che speculano sulle malattie e sui disagi altrui ne abbiamo avuto esempi anche recenti in spettacolari contese televisive nella sfera della i DS
E i carrozzoni sono quelli che nascerebbero ove per legge si stabilisse che certi settori di volontariato debbono essere finanziati per esempio dal sistema delle fondazioni delle banche
Ecco ci pare un'impostazione che ci potrebbe completamente fuori strada rispetto la necessità che anche il nostro Paese ha di vitalizzare
Questo queste possibilità
Facendo perno appunto sulla responsabilità individuale
Una parte importante
Di questo piano di lettura opera e dedicato ai temi della giustizia
Mario Raffaelli offre una lettura diversa e originale di Tangentopoli
Vedendo in Tangentopoli non la lotta del male contro il Bene ma purtroppo l'intreccio di due mali
I due mali sarebbero da una parte la corruzione politiche sono la corruzione politica e amministrativa e dall'altra parte la corruzione del diritto
Perché avvenuta attraverso una serie di violazioni
Dei diritti della difesa delle garanzie dovuta la terzietà del giudice siccome capita e quando si fanno queste osservazioni di carattere generale c'è sempre qualcuno che si alza e dice be fate degli esempi dei casi non lo facciamo
Raccontando l'esperienza di Sergio Kamenskij lo fa direttore responsabile del giornale Carlo corre che qui al mio fianco
Restituendo seppure una breve intervista tutta la drammaticità dell'esperienza raccontata da Giancarlo Lehner a proposito appunto di Sergio CNESC
Nella stessa parte Pio Marconi affronta il problema della giustizia
In termini strutturali
Il tema che egli affronta con la sua competenza e quello di una debordare della funzione giudiziaria dai confini dagli argini che erano stati previsti
E rivendica
Più giustizia e nello stesso tempo meno Stato meno apparato meno burocrazia meno dilatazione burocratica appunto della funzione giudiziaria che ha per diversi motivi diverse cause invaso anche campi che non le apparteneva
Da ultimo il mondo non perché sia ultimo in ordine importanza evidentemente ma perché la Moshe il toh per questo numero non è detto che nei prossimi seguiremo questa stessa ordine
Ho scelto di partire appunto Coniglio il mondo di cui ci occupiamo in questo numero il mondo economico che ruota intorno a Maastricht e il mondo politico che ruota intorno alle diaspore italiani
Di Mestre ci occupiamo in modo non da euroscettici o da euro diffidenti però certamente con chi si preoccupa del fatto che tutto il dibattito economico politico istituzionale sull'Europa oggi sia finito
Nell'imbuto del tema dello risanamento dei conti dello Stato che certamente indispensabile in sé è premessa per poter agganciare il treno europeo e ancora non si sa se ce la faremo stante le ultime dichiarazioni di parte tedesca
Ma che non è l'Europa o che comunque non basta identificare un progetto europeo in assenza di una proiezione istituzionale e in assenza di una proiezione politica della Unione Europea stessa
L'allarme l'aveva già lanciato Chuck dello in qualche modo facendo autocritica rispetto ai limiti di Maastricht questo allarme lo riprende con
La sua straordinaria capacità di chiarimento Lord Dahrendorf noi analizziamo Maastricht dalle così come dista da diverse capitali europee da bond a Parigi da Roma
E poi la facciamo discutere
Da chi con master non c'entra cioè gli americani i russi i gli africani
I quali evidentemente temono
Sorge di un nuovo protezionismo da parte europea e si interrogano specialmente i paesi in via di sviluppo sul fatto se mastri sarà
Una forma presso la quale gli Stati e nazioni europee trovano modo di una cooperazione più stretta che le rende poi più capaci anche di presenza di dialogo di cooperazione con il mondo in via di sviluppo o se sarà una scudo protezionistico
Che lascerà poi le cose come stanno o le peggioreranno per quello che riguarda le relazioni e con il resto del mondo è un tema che vogliamo approfondire anche nel secondo numero accanto appunto a l'autocritica di allora nella agli allarmi di Dahrendorf è venuto anche il prestigio di un e il direttore generale della Word Trade Organization il nostro Renato Ruggiero a segnalare la necessità che il nostro Paese si interroghi
Simultaneamente sulla apportata
Finanziaria e monetario di Maastricht sulle lacune di ordine politico istituzionale sociale di quella accordo e sulla rapporto tra l'Unione europea
Lo sviluppo delle libertà di commercio su scala planetaria
E veniamo le diaspore politiche
Ci siamo regalati una citazione lo Zingarelli
Diaspora in greco di a spedire in significa seminare qua e là
Nel qua e là
C'è il rischio della dispersione
Nel seminare c'è la speranza almeno di un raccolto
Dico questo perché se ci si limitasse a guardare le diaspore perché non c'è soltanto la diaspora socialista anche se questa passa come la diaspora per antonomasia ce la diaspora laica c'è in realtà anche la diaspora comunista nel senso che c'è un'eredità del vecchio Pci che contesa da Rifondazione e dal PDS c'è una diaspora democristiana o del mondo cattolico disperso in diversi schieramenti in diverse formazioni come si vede neppure quelle più piccole questo lo dico per per noi come lo dico per gli altri riescono talvolta riavvicinarsi
In un certo senso attualmente e meglio questa vitalità sia pure dispersa che il silenzio o l'ostracismo degli anni passati però non penso che possedesse una condizione permanente tanto definitiva
Questa della frammentazione esasperata delle formazioni politiche
Curioso che un sistema politico in parte nuovo che avrebbe dovuto produrre la semplificazione della vita politica ci abbia fatto passare da quindici a quarantun partiti
Un sistema politico che doveva produrre stabilità ci ha fatto superare i record instabilità della Prima Repubblica abbiamo avuto tra i governi
Tre Presidenti del Consiglio due lezioni politiche generali in tre anni
Curioso il fatto che un sistema uninominale che avrebbe dovuto quindi radicare gli eletti nel territorio fare di ogni candidato il rappresentante di un lembo di un fazzoletto di terra italiana
Per sia invece è stato usucapito o usurpato come direbbe oggi Marco Pannella
Dalle dai vertici dei partiti i quali collocano i candidati nei diversi collegi indipendentemente dal fatto che siano espressione di quella realtà
Quindi questo sistema non è né maggioritario né uninominale non ha prodotto stabilita
Forse è questa la causa allora
Della diaspora che ha investito tutte praticamente le forze politiche è vero che ci sono forze politiche nuove come Forza Italia è vero vi sono forze politiche che hanno conservato una robusta consistenza con il PDS
Però se si guarda al confronto con la Prima Repubblica
Beh il partito maggiore oggi in Italia quello che più suffragi il PDS al venti per cento quindi siamo pur sempre a taglie piccolo medie rispetto alle dimensioni dei grandi partiti dell'Europa continentale o americani
E anche alle dimensioni dei grandi partiti della Prima Repubblica la Democrazia Cristiana il Partito Comunista a tratti lo stesso partito socialista
I veri in qualche misura sono offerti attraverso un ampio reportage sulle proposte fornite da una nuova associazione Società aperta luogo di incontro e pensatoio comune di socialisti radicali liberali democratici repubblicani Società aperta nuova costituzione non ci siamo addentrati tanto nelle questioni di procedura riformatrice
I referendum la Bicamerale
La Costituente quanto sulla queste di contenuto con una riproposizione del dei cardini di una riforma delle istituzioni
Che garantisca il mandato diretto popolare all'esecutivo che prenda sul serio il federalismo
E che dia vita a un vero sistema elettorale maggioritario quello attuale è un ibrido che come si è visto appunto e principalmente fattore di dispersione politica
E non offre adeguate garanzie né di rispetto
Della democrazia politica né di rispetto degli elettori
Massimo Teodori in un ampio saggio analizza questo vuoto di democrazia politica che c'è il Paese e suggerisce alcune risposte in tema di finanziamento ai partiti in tema di elezioni primarie
In tema di accesso durante le fasi elettorali ma non solo in quelle delle forme delle forze politiche al sistema dei media in modo da evitare
Le soluzioni burocratiche tipo par condicio ma anche di non lasciare a una mercato selvaggio il dominio sulla formazione politica sulla formazione la volontà degli elettori sulla sulle basi della democrazia politica
Abbiamo lasciato per ultimi temi più direttamente attinenti alle forze politiche a loro travaglio
La diaspora socialista e narrata da Marco Benedusi attraverso la cronologia puntuale
Degli eventi che si sono succeduti negli ultimi mesi paradossalmente dalla prima dichiarazione di Giuliano Amato
Ringrazio l'interesse per il processo avviato con la cosiddetta Cosa due
Anche se so che questa è una denominazione giornalistica non autorizzata passata e quindi difficilmente si riuscirà a tornare indietro a meno che non si dia vita a una Cosa tre in tempi abbastanza ravvicinati
Confrontiamo le due tesi principali che si sono misurare Greppi priva di fatto che di diritto
Dico questo perché in otto il fatto che
Gran parte degli elettori socialisti e laici nelle ultime due consultazioni soprattutto nel novantaquattro un po'meno novantasei ma soprattutto nel novantaquattro e ancora nel novantasei hanno scelto Forza Italia
Mentre gran parte del personale politico dei dirigenti di area laica e socialista hanno scelto una collocazione con l'Ulivo comunque col centrosinistra che un grado comunque di avvicinamento con il PDS
Abbiamo affidato a due grandi intellettuali del prestigio appunto di Giuliano Amato di Gianni Baget Bozzo di illustrare queste opposte
Opzioni radicalmente opposte tra di loro tragitti diversi che hanno un solo aspetto in comune quello di decretare tutti comunque la fine di un'esperienza autonoma dei socialisti e dei laici alla quale appunto fine
Questo giornale non da solo ma con altre intende di ribellarsi
Non in nome soltanto di un orgoglio di partito di un patriottismo di tradizione c'è anche questo naturalmente ma questo non basterebbe
Se non si incontra un bisogno dell'Italia e degli italiani se non si proietta questa storia oltre il due mila che già alle porte che bussa non tanto ai nostri sogni quanto ai nostri obblighi civili e politici
Il nostro punto di vista è che una possibilità un percorso autonomo di queste storie e non soltanto possibile ma largamente desiderabile
In un intreccio che non sappiamo oggi come definire di esperienze che sono state parallele talvolta rivali e contrarie ma che oggi possono scoprire sul terreno liberal socialista quanto le accomuna
Nell'attualità oltre che quanto le accomuna nella storia la sinistra italiana è nata alla fine dello scorso secolo in una temperie comune di socialisti repubblicani e radicali polemici rivali però su alcune questioni di fondo nella lotta conto delle classi dirigenti sorde e grigio autoritarie
O nella promozione della vita democratica del nostro Paese della giustizia dell'eguaglianza sociale e anche della internazionalizzazione dell'Italia della sua laicizzazione largamente convergenti ed unite
C'è la possibilità di far vivere questa esperienza questa lezione in questa nuova fin e secolo di proiettarla punto oltre il due mila
Beh questa è la scommessa naturalmente resta lo stato un interrogativo
Noi ci sforziamo di dare risposta a questo interrogativo di dargli una risposta positiva prima sul piano culturale sul piano sociale sul piano dell'interpretazione del tempo
E del Paese che abitiamo
E poi se questo tentativo riuscirà anche sul piano politico la prima pagina come potete vedere e dedicata una allarme
E ha una alle armi
Un allarme senza apostrofo è un allarme invece con l'apostrofo siamo allarmati e preoccupati
Del fatto che in questo Paese se una certa tendenza si sta affermando una certa tendenza a disfarsi tranquillamente della volontà popolare
Nel passato già con una legge
Molto discutibile era stato distrutto
Il referendum sulla giustizia giusta nella sua portata delle sue conseguente
Tuttavia almeno il Parlamento ebbe la decenza di fare una legge nuova
Ora abbiamo sotto gli occhi l'esperienza di altri referendum
Quello sulla depenalizzazione del consumo di droghe leggere quello sull'abolizione del ministero di agricoltura che vengono o praticamente ignorati favore per la semplice lettura di cultura e poi si rifà un ministero per le attività agricole sono mi ricordo come si chiama
Ora siamo addirittura alla sottrazione
Per decisione di otto giudici della Corte Costituzionale decisione che tutti mi pare oramai valutò come decisione politica quasi come l'esecuzione di un mandato politico altrove deciso
Di cancellare la volontà per due terzi almeno la volontà di milioni e milioni di cittadini che hanno firmato sì ai referendum di Pannella sia i referendum regionali
Credo motivo di allarme ed emotivo anche di questo invito alle armi beninteso armi non violente
E per tutti coloro che ritengono che non si possa scherzare con i diritti dei cittadini ed in particolare con i loro diritti elettorali
Cioè non non ricordo ma una un dialogo
Con Adriano Sofri
Una invito a tutti a non dimenticare la lezione che viene da questa tragica esperienza giudiziaria da questa
Violenza che inquisiti esce processa probabilmente calunnia e poi condanna non un reato che non è stato provato ma una storia che non può essere portata in tribunale
Ho dimenticato mentre molte cose come vedete il giornale molto denso molto pieno di di di notizie di di di riflessioni di suggestioni di stimoli
Può appunto essere letto per un mese intero la mia speranza che venga comprato letto subito e mi auguro talmente con questa breve illustrazione di essere riuscito a fa venire un po'di voglia in più di leggero di comprarlo hanno collaborato
Senza di loro questo giornale non sarebbe mai uscito Sergio Talamo condirettore Carlo correre direttore responsabile
Tanti giornalisti tanti uomini di cultura uomini politici
Come potete
Subito osservare con una basta pluralità
Di ispirazioni politiche e intellettuali
Il che è nella tradizione della tolleranza laica e socialista e che soprattutto nelle necessità di un giornale che è certamente politicamente orientato ma che non predica né dogmi né ortodossie né rigidità del resto il mandato che Enrico Boselli la direzione del sì mi hanno affidato è un mandato su carta bianca che non pone né vincoli politici ed in cui l'altro genere nei nostri obiettivi c'è quello di una per strutturazione anche editoriali Mondoperaio che
Si fondi su una azionariato diffuso
E naturalmente questa esperienza che abbiamo oggi di una giornale mensile tuttavia con questo formato
Forse lascia anche intendere che i nostri progetti di nostri propositi cioè prima o poi quello di una vero quotidiano anzi del nostro vecchio vero quotidiano
Ricco
Ma io stamattina presto panni non consueti delle ai quali non mi ritrovo molto ma quelli di editore e quindi mi limiterò a a dire poche cose perché credo che Claudio abbia già
Detto al gran parte dei nostri propositi non voglio sottrarmi a
Intanto ad un ringraziamento Claudio Martelli ha a Sergio Talamo a Carlo correre e e ai tanti giovani e meno giovani redattori giornalisti amici che hanno già contribuito in questi due mesi così vivaci e così interessanti a a finire un'opera che sembrava molto molto difficile anche molto impegnativa
Io
Mi limiterò dire due cose la prima
Mondoperaio dopo tre anni di forse qualche mese in più di silenzio
Che ha riguardato per la verità
Quasi tutta la stampa socialista
Tornato a vedere la luce un anno fa con la direzione Alberto la Volpe che abbiamo ringraziato
E oggi torna
Dopo un anno di vita molto sofferta torna ad avere credo mi auguro un ruolo importante nel dibattito politico e culturale del Paese
Questa nuova serie è diversa dalla precedente
Per la ragione che Martelli appena ricordato il giornale dei Socialisti italiani ma non è il giornale di partito
Noi abbiamo dato a Claudio una
Un'ampia libertà di di dirigere questo mensile e anzi l'abbiamo sollecitato ad aprirlo davvero senza nessuna chiusura a le correnti che a noi sono più vicine ovviamente quelle socialiste liberali light che radicali con le quali il dialogo modo vogliamo intrecciare strettamente
L'augurio che io qui faccio che ci facciamo tutti e che questa impresa produca un risultato almeno uno
Quello di uscire a ricostruire a ricreare un luogo dove queste idee tornino a confrontarsi liberamente
Senta vincoli e contribuiscano a coprire e a riempire il vuoto che si è creato in questi anni vuoto molto pesante
Nella vita politica ma non soltanto in quella
La seconda ragione
Se vogliamo un po'più in Terna
Mondoperaio
Si rivolge anche ad una di queste diaspore a quella socialista
Che probabilmente prese ad esempio
Dai mass media diciamo dalla dibattito che si svolge quasi ogni giorno perché è stata probabilmente della diaspora più visibile più drammatica più più vera di questi anni di crisi della Prima Repubblica in quel
Anche qui noi abbiamo penso ho fatto una scelta giusta
Rivolgendosi ad una diaspora socialista che deve trovare le condizioni per una nuova unità
Però non
Sul terreno diciamo di una idea nostalgica
Vendicativa di risentimento ma insomma guardando al futuro guardando avanti
Non è possibile ricostruire quello che non c'è più quello che è andato in mille pezzi per un complesso di di responsabilità e di ragioni anche politiche è possibile tornare ad offrire all'Italia anche a questa Italia
Una forza politica un movimento politico socialista e liberale o liberal socialista
A patto che
Questi uomini e queste donne pensi noi siamo consapevoli che una opera di questo genere si fa appunto in un paese completamente cambiato e guardando al futuro
Queste sono le ragioni
Per le quali qualche mese fa Claudio Martelli abbiamo iniziato questa collaborazione
Che si basa anche su una grande stima affetto amicizia ed un lavoro comune che che cercheremo di ripercorrere tutti insieme con grande con grande impegno ecco ed è anche la ragione per la quale lo ringrazio vi ringrazio e mi auguro come tutti un
Un buon successo
Al primo passo dopo tanti anni difficili di
Diciamo di ricostruzione di una identità liberale laica e socialista che ha conosciuto in questi anni le condizioni di crisi anche drammatiche di cui ovviamente non ho bisogno di ricordare voi
Che avete vissuto con noi questo periodo molto difficile
Solo se qualcuno vuole aggiungere qualche osservazione io ma ne voglio aggiungere io su due sempre sul contenuto del giornale segnalare due pagine che mi stanno particolarmente a cuore e che saranno
Luoghi stabili di approfondimento quello dedicato agli io giovani
E quindi lo spazio giovanile in questa società in questo numero Priamo spunto dalla pubblicazione i due libri
Che Posca insolitamente cambi chiamiamo come prove di piccoli socialisti che crescono un libro di Regione Da Empoli e l'altro il libro del giorno e Veltroni
Sono entrambi i nipotini
Di
Anzi notti ed autorevoli
Che si lanciano nella pubblicistica libri che hanno avuto specialmente quella Empoli una grossa promozione pubblicitaria e che però suggeriscono strade che i giovani che intervengono su Mondo operaio che discutono queste tesi ritengono strade
Elusive quando non contraddittorie cioè non si può contrapporre la lobby degli adulti la lobby dei giovani senza come dire subito indicare una una strada che rischia di di finire in un burrone di velleità e di superficialità diverso è il libro di
Veltroni Vittorio Veltroni
Il titolo è effettivamente un po'troppo Mistorni hanno in fatico questo del Paradiso ritrovato
Certamente la discussione sui temi della globalizzazione della democratizzazione ha un piglio sicuro
Parte scientifico in parte politico che merita riflessione quella suggerita dall'intervista di Marco Benedusi e l'altra pagina che volevo se ricordare
Non soltanto per ragioni sentimentali ma per convinzione politiche culturali profonde e quella sugli io stranieri
E quindi offriamo già con questo primo numero un certo panorama di
Situazioni iniziative problematiche
In presa diretta però più che con analisi sociologiche o
Letterarie di quella che è la condizione degli stranieri in Italia
Forse nessuna realtà come quella degli stranieri in Italia evidenzia il marasma delle nostre amministrazioni pubbliche e del nostro apparato giudiziario
Basti pensare che su cento italiani denunciati l'autorità giudiziaria solo quindici finiscono in carcere su cento stranieri denunciate o da giudiziaria sessantacinque finiscono in carcere
Vi è quindi nei fatti una discriminazione una vera e propria discriminazione che colpisce questa presenza straniera nel nostro Paese la penalizza la mortifica la umilia
E penso che sia dovere di tutti i laici tutti liberali tutti socialisti di non lasciare dimenticare un proprio di questa natura e Conte parente
Beh solleviamo con le bacheche con i piccoli annunci con la posta che sicuramente non poteva essere
Più ampie in questo numero ma che crescerà nei prossimi numeri un rapporto non interattivo come oggi di moda dire ma certamente stimoliamo rapporto attivo con il nostro pubblico ai nostri lettori
Mio come direttore responsabile
E un augurio collettivo ricordando che questo è non è soltanto un'impresa politica neanche un'impresa editoriale
E in un periodo di crisi della politica esiste anche una crisi molto profonda del mondo dell'informazione
Che vede una chiusura pressoché quotidiana di qualche testata un periodo di gravi difficoltà in questo periodo di gravi difficoltà noi stiamo tentando in qualche modo anche di creare un'occasione di fare un'impresa nuova
Quindi è uno Julio di successo che riguardano soltanto chi ha lavorato
Alla redazione di Mondoperaio e che ne ha reso possibile questa nuova edizione anche l'augurio che il successo porti vantaggio collettivo non solo in termini politici ma anche in termini di occupazione
Cerchiamo in qualche modo quindi di offrire non soltanto un prodotto politico ma anche di di ricreare un nuovo spazio dell'informazione
è un ringraziamento ancora perché ha collaborato alla redazione di questo giornale
Io
Visto che sia Claudio che in Carlo carico hanno sottolineato l'aspetto editoriale e giornalistico del nostro lavoro
Mi permetto di sottolineare invece ancora di più il contenuto politico nel senso che questo è un giornale che è sul mercato che si rivolge quindi a un pubblico il più possibile ampia un pubblico
Laico è critico però si rivolge in primo luogo a un mondo socialista che in questi anni ha trovato una casa provvisoria in Forza Italia o nel PDS oppure ha preferito tornare alla propria di casa rinunciando all'impegno politico per perché non si riconosceva più in una geografia
Politica
Completamente devastata rispetto a quella tradizionale ecco oggi
Nelle pagine dedicate alla diaspora socialista c'è un'analisi
Che mi permetto di segnalare di sottolineare che è un titolo che vuole essere un riassunto nell'indicazione che la nuova direzione nuova gestione di Mondoperaio vuole dare a questo mondo autonomi non solo in e senza nostalgie
Autonomi perché
La parte più bella e più importante della storia socialista è nata nell'autonomia e nell'autonomismo all'interno della sinistra all'interno della cultura laica non soli perché questo autonomismo non deve essere mai arroccamento rivendicazione sterile di questa
Di queste identità ma deve essere ricerca di un dialogo di un'azione comune con forze affini e senza nostalgie perché mai questo questo sforzo deve cadere nella tentazione di
Di
Sognare il ritorno ad un periodo che non solo non può tornare ma non deve neanche tornare perché di quel momento di quel periodo di quel tipo di partito obiettivamente non si sente la mancanza in questa in questa società bisogna rivendicare questa storia
Con
La consapevolezza che questo spazio politico esiste ancora e questo giornale che si apre alla società e si apre alla tematiche
Importanti come appunto citava Claudia i giovani gli stranieri sicuramente sarà uno strumento fondamentale di questa ripresa in questa Rob coraggiosa iniziativa
Volevo
Voleva associarmi anch'io agli auguri Claudio Martelli
E alla redazione di Mondoperaio
Per il lavoro che hanno fatto e che continueranno a sviluppare nei prossimi mesi speriamo nei prossimi anni lo faccio
Avendo partecipato come condirettore
Ad una fase dell'esperienza di Mondoperaio nella seconda metà degli anni Settanta
Quando direttore era Federico Coen
Che rappresento un momento molto alto
Dell'elaborazione politica e culturale
Mondoperaio allora
Fu un laboratorio che raccolse energie
Tra le più diverse
Che svilupparono un ragionamento critico all'interno della sinistra italiana
Mondoperaio allora divenne la prima rivista per vendite mensili
E a crisi una influenza enorme nel dibattito politico
Del resto Claudio conosce molto bene quell'esperienza
Perché a quell'esperienza fu profondamente legato e Porto avanti una serie di temi che furono sviluppati insieme
Si trattò di un laboratorio
Eccezionale per le persone che vi parteciparono
Per i dibattiti che si svolsero al loro interno
E per la capacità di incidenza che essi ebbero
Nel complesso della sinistra italiana
Ricordo solo qualche nome
Da Giuliano Amato Federico Mancini a Gino Giugni
Più Marconi che qui tra di noi
Paolo Flores Ernesto Galli Della Loggia Giampiero Mughini Alessandro Roncaglia un complesso di intelligenze e di vivacità che seppe imporsi all'attenzione del dibattito politico
Ho ricordato questa esperienza
Perché ritengo dalla lettura che ho fatto io l'ho letto il giorno prima
Mondoperaio bello letto quasi tutto
Vedo in questa esperienza che sta portando avanti Claudio Martelli
Con l'ausilio di Carlo corre di Sergio Talamo
Un ottimo avvio dimostrando che ridere hanno delle gambe
Che possono portare molto lontana
Una
Bellissima bellissimo del ma sia del resto non è la prima cosa mi ha detto dico che la la prima cosa che ho detto e ho detto ottimo prodotto editoriale bellissimo no