"Nicola Chiaromonte - Ignazio Silone: 1956 -1996 quarant'anni da Tempo Presente" org. da il Sistema Biblioteche e Centri Culturali dell'Assessorato alle politiche culturali del Comune di Roma insieme alla rivista "La terra vista dalla luna"

Il giorno tutti se anche gli altri amici prendono posto diamo inizio siamo forse un po'a ranghi ridotti ma la puntualità non è una virtù dei romani
Noi però avendo una giornata molto densa pensiamo sia meglio Dario subito avvia i lavori
E poi nel corso della mattinata
Si succederanno le relazioni e arriveranno anche i ritardatari
Del resto aggiornata ripeto è molto densa prevede una serie di relazioni al mattino e anche molto importanti relazioni al pomeriggio cominciare da quella di Goffredo Fofi io vorrei dire in poche parole nome del comune di Roma che insieme al centro sistema bibliotecario dell'assessorato alla cultura organizza a questo incontro unitamente alla rivista la terra vista dalla Luna
Soprattutto sullo scopo e sulle finalità questa iniziativa
Che oggi con quotidiano della capitale definisce l'ennesimo tentativo di appropriazione
Di Silone di Chiaromonte da parte di quell'intellighenzia di sinistra che a suo tempo invece il bollo
In particolare Silone e la rivista Tempo presente di varie nefandezze ora è chiaro che questo tipo di giudizio non credo proprio senso compiuto intanto questo non è un convegno della sinistra questo convegno di un'istituzione che appunto il Comune di Roma il comune della capitale
Di un'istituzione
In qualche modo strumentale del Comune che appunto il Centro sistema bibliotecario trasformato in istituzione autonoma
Da pochissimo tempo presieduta da Tullio De Mauro e quindi questo è uno dei tanti incontri che noi promuoviamo
Liberi
Aperti ogni tipo di contributo di giudizio
Su tante personalità della cultura letteraria storica filosofica vorrei capire con questo metro cosa si dovrebbe dire dell'importante convegno che due anni fa questa Giunta ha promosso in Campidoglio sulla figura di Giovanni Gentile
Oggi del convegno che proprio qui insieme ad una importante mostra in importantissima mostra d'arte sì terrà l'undici dicembre proprio qui all'Accademia di San Luca sulla rivista prima cosa sono tentativi di appropriarci di bottaio di Gentile naturalmente no si tratta soltanto di aprire finalmente discussioni libere scevre di pregio e da pregiudizi da preconcetti
Mettere a confronto studiosi intellettuali d'ogni e provenienza attorno a periodi della nostra storia culturale Terragni
Filosofica a personalità importanti
Come che le si voglia giudicare perché naturalmente già tra di noi soprattutto al di fuori di noi
Il giudizio per esempio su personalità quali Silone e Chiaromonte un giudizio aperto controverso dibattuto né noi pensiamo di dire la parola fine con questo convegno a questo dibattito che continuerà a essere
Appunto aperto spesso anche tormentato difficile
Con posizioni molto diverse tutte naturalmente legittime che però è bene si possano confrontare questo credo debba essere il ruolo di un'istituzione degna di questo nome
Quindi non a vere pregiudizi di parte non amministrare visto che ripeto parliamo di un comune in nome di una parte contro un'altra parte quando si amministra una grande città articolare la capitale
D Italia la capitale di un Paese si deve Adele credo questa disposizione mentale di non voler imporre nulla ma di mettere a confronto tutti quali che siano le loro posizioni su questioni di grande attualità e comunque di grande rilievo culturale
Quindi questo è lo scopo anche di questo incontro e questo è questa è la linea culturale che l'amministrazione comunale la giunta attuale sta portando avanti
E di cui semmai bisognerebbe riconoscere appunto la grande disponibilità al dialogo e al confronto tra posizioni
Molto diversi anche culture persino diametralmente opposte esempi che adesso fatto dimostrano appunto questo
Poi credo che se anche vogliamo parlare di sinistra visto che almeno alcuni di noi che sono qui certamente hanno militato e o militano tuttora nella sinistra anche se la sinistra
E a sua volta una galassia ormai molto variegata
Eccetto non è riconducibile autunno unico comun denominatore va anche detto che è ben difficile
Parlare della sinistra di oggi omologante ole paragonandola alla sinistra che all'inizio degli anni Cinquanta o alla metà degli anni Cinquanta per esempio bollava
Il tempo presente o anche personalità quali quella di Ignazio Silone
Perché innanzitutto la gran parte di noi
A quell'epoca
Forse neanche Granata comunque aveva parlo adesso per me veramente pochi artisti
Faceva le scuole elementari
Ma poi perché
Tanti di quelli
Che hanno avuto un percorso anche tormentato penso persino a quelli che nel cinquantasei uscirono dal Partito comunista per i fatti d'Ungheria poi sono tornati non solo nel PDS ma
Addirittura prima nel partito comunista
Perché nel frattempo c'era stato una profonda evoluzione una profonda trasformazione di quel partito come della sinistra tutta qui si potrebbero fare molti casi anche casi specifici venti persone adesso naturalmente non è e il tempo con me l'occasione per farlo ma questo per dire che
Naturalmente
La sinistra oggi
E una galassia lo ripeto e soprattutto un'area pur così variegata che affatto radicalmente i conti con quel passato
è chiaro che ad esempio il giudizio che possiamo dare
Sui fatti d'Ungheria sul cinquantasei su quell'epoca oggi è radicalmente diverso da allora e quindi credo che questi conti siano stati ampiamente farti
Poi credo anche personalmente lo ripeto che tanti di noi
Hanno avuto una
Educazione politica e un esperienza politica completamente divenisse Rispetto anche a vicende che tormentare uno quegli anni
Io personalmente potrei dire che nella mia personale formazione politica c'è un libro pur avendo io ho militato sempre a sinistra in una certa sinistra nella mia personale formazione politica c'è un libro certamente all'epoca maledetto come il dio che è fallito
Che contiene tra gli altri insieme ad altri saggi ricordo quello di Kessler e di altri e il famoso saggio di Ignazio Silone
Che certamente era un fare i conti in modo molto radicale con tutto l'esperienza Silone com'è noto che egli fu a lungo militò a lungo nel Partito comunista anzi fu tra i fondatori del Partito comunista da cui si allontanò definitivamente se non ricordo male nel mille novecentotrenta ma fu tra i fondatori nel ventuno
E ecco quel saggio di Silone così come altri libri importanti di Silone
Liberi e di saggistica ma anche romanzi
Fanno parte della mia formazione e culturale della mia formazione politica ma non è di me naturalmente che dobbiamo parlare da solo un esempio un modo per dire
Come la realtà sia sempre molto più complessa di come certe fugate
La vogliano definire la voglia di inquadrare eccome soprattutto lo torno a ripetere una istituzione deve dare voce a tutti e deve cercare di fare dei conti anche con il passato che siano però dei conti storici rigorosamente fondati su analisi
Anche perché con il senno di poi è facile fare qualunque storia a cinquanta o cent'anni di distanza dagli accadimenti storici abbastanza facile
Non contestualizzando in uno storici Zandonà
Le situazioni tranciare giudizi
Credo che fare la storia sia però un una vocazione un impegno piuttosto diverso compito piuttosto diverso che deve sempre di chiamare al massimo di rigore al massimo di serietà scientifica
Ad una ricerca sulle fonti che deve essere sempre la più oggettiva possibile e proprio per questo motivo noi abbiamo ritenuto anche in quest'occasione di mettere attorno a un tavolo ripeto studiosi anche di varia e diversa provenienza per cercare di analizzare a fondo
Che cosa questa rivista che ebbe un suo ruolo così peculiare nella cultura italiana di quell'epoca Tempo Presente
E due figure di intellettuali tra l'altro anche diverse tra di loro io non so se sarò smentito da voi ma credo che se analizzassimo partitamente l'esperienza le figure la storia culturale di Ignazio Silone da una parte Nicola Chiaromonte dall'altra vedremo anche quali punti di contatto quali affinità ma anche quali profonde differenze di storia personale di di vocazioni personali che e anche direi proprio di cifre esistenziale
Però certamente anche quali affinità
Differenze persino nei campi di applicazione
Nel tipo di di studi fatti
Nel lavoro intellettuale svolto io tra l'altro vorrei ricordare di Chiaromonte anche qui con un riferimento se volete un po'autobiografico sempre la grande
Gioia di leggere per esempio sull'esproprio sulle pagine del mondo in particolare dell'Espresso i suoi interventi di critica teatrale che erano sempre singolarmente acuti e debbo anche dire che questo tipo di intellettuale ci manca moltissimo perché la stessa critica teatrale per spesso la critica cinematografica dei nostri giorni
Non ha quella humaine quel rigore e quella brillantezza quella capacità penetra attiva di di un testo di uno spettacolo di un'opera che invece personalità quali Chiaromonte o altri in quell'epoca riuscivano a dare a questo tipo di discipline qui ricordo quindi ogni volta che usciva sull'Espresso ad esempio una recensione anche una semplice recinzione con uno spettacolo fatta da Nicola Chiaromonte
Quale mosto quale
Apertura mentale ci veniva anche soltanto da una recinzione
Ecco queste sono le ragioni di questo incontro io credo che sia molto importante che si continui a lavorare anche direi seguendo questo tipo di di impostazione questi un incontro lo ripeto
Che sia pure promosso principalmente dal Comune di Roma è stato prima di tutto pensato e voluto da Goffredo Fofi dalla Terra vista dalla Luna secondo una linea appunto d'impostazione che noi diamo il nostro lavoro al comune di Roma di realizzare iniziative incontri convegni conferenze cercando sempre di a vere come collaboratori e come realizzatori appunto delle riviste o
Delle istituzioni persino accademiche o anche e in particolare personalità di frontiera come Goffredo Fofi è perché certamente il lavoro che stiamo facendo non solo questo convegno ma anche tutto il lavoro che si sta svolgendo a ridosso del tema gli scrittori e le città in Italia ma anche nel resto del mondo e qualcosa di estremamente non è accademico dei più libero di più aperto una discussione assolutamente senza schemi io per questo ringrazio molto Goffredo Fofi che ripete animatore anche di questa giornata
E dicendo immediatamente la parola
Io sono molto grato a Gianni Borgna il Comune di Roma per la possibilità di di divi realizzare questo incontro questo convegno allo stesso modo al istituzione delle biblioteche romane e a Maria Ida Gaeta senza del quale credo non saremmo riusciti veramente organizzare un bel niente
Devo però precisare una cosa che probabilmente a questo convegno l'avremmo fatto lo stesso anche senza il Comune di Roma e anche senza il loro generoso
Come si dice benevolo nel senso più giusto e più bello la parola
Aiuto perché perché nel corso degli anni ottanta come Linea d'ombra e adesso come terapista della Luna abbiamo cercato di fare periodicamente avvolto in sedi pubbliche volte in sedi private o semi private non dico clandestine ma quasi
Delle riunioni tra collaboratori della rivista a volte invitando anche persone che ci piacevano che non erano collaboratori della rivista e magari lo sono diventati tramite questi incontri
Degli incontri su alcune personalità della cultura del nostro secolo ai quali noi siamo particolarmente legati e con le quali volevamo confrontarci in un modo vivo in un modo attivo non con le celebrazioni
Che si fanno di solito ai Padri della Patria o ai grandi intellettuali
Tra queste pietre questi riunioni tra questi incontri vincitore ne cito alcuni quelli quindi ricordo ora perché mi sembra significativo potere allargare un po'l'aria e pensare a il gruppo di persone di modelli veramente i modelli umani e culturali e anche politici e anche religiosi a volte ai quali ci siamo rifatti abbiamo fatto degli incontri o convegni su Dietrich Bonhoeffer sono Andrea Caffi Sussi Mombelli sparisce Bol su Günther Anders su Capitini su don Milani su un Camillo Berneri di recente su Padre Turoldo e forse ne dimentico anch'abbiamo pensato e prima o poi lo faremo vidi affrontare altre personalità che consideriamo non fondamentali per il nostro futuro non tanto il futuro dei singoli ma quanto il futuro di un'intellighenzia che voglia essere presente nel proprio tempo e attiva nel proprio tempo e e faremo prima o poi degli incontri su Hannah Arendt suo ormai il sulle donne Suizzo nessun Mary McCarthy su alcuni persone magari tutti e tre insieme non so su alcuni personaggi anche di quella cultura
Americana di quelle come si può chiamare socialismo liberali o liberal socialismo o anarco socialismo socialismo libertario o liberalismo anarcoide insomma questi Sironi
Diciamo di pensiero e queste esperienze politiche culturali
Un po'veramente di frontiera veramente di confine che hanno saputo negli anni molto Bury delle dittature negli anni molto bui della guerra fredda
Tenere viva la luce dell'intelligenza altro nel rapporto con delle pratiche sociali nel rapporto con dei referenti pensando a dei processi che fossero dei processi di liberazione collettiva e non soltanto delle estemporanee magari straordinaria riflessioni culturali di un singolo intellettuale ciascuno di questi intellettuali si è speso
In cause si è speso in azioni si è speso in organizzazioni a volte e a volte anche a pagato molto duramente questo suo rapporto con la realtà politica del suo tempo e questo suo impegnarsi nella realtà del del proprio tempo
Ci sono ovviamente delle affinità molto grandi tra Silone e Chiaromonte ma anche come diceva Bonetti sono probabilmente anche le differenze di Rio corso dopo ho solo visto Chiaromonte ho conosciuto invece abbastanza poco ma abbastanza Silone perché nel nel mille novecento cinquanta sei esattamente la porta accanto al numero settantacinque c'era la sede della società dell'associazione per la libertà della cultura
Fondata da Silone
Dove ho lavorato per due o tre mesi forse più non ricordo bene
Nel periodo in cui Danilo Dolci con cui ho lavorava allora in Sicilia era stato arrestato io l'ho avuto un foglio di via e dovevo organizzare con l'aiuto di ebbe Flammini e di Antonietta leggeri che era una delle segretarie dell'associazione che tra l'altro con cui ho parlato ieri e si scusa molto i compratori venire perché le condizioni di salute non non glielo permettono vorrei ringraziare approfitto di questa parentesi ringraziare veline Silone per la sua presenza ringraziare anche Nicoletta Coppini che è stata segretario di redazione del tempo presente per la sua presenza più tardi arriverà anche Emilia in Chiaromonte
Questo rapporto con Silone è stato un rapporto probabilmente che io come molti della mia generazione abbiamo considerato poco abbiamo preso sottogamba insomma un po'perché c'erano quell'aura di sospetto che nella sinistra ruotano intorno al nome di Silone io che venivo da posizioni certamente non comuniste
Da posizioni minoritarie Capitignano e all'epoca pure ieri sentivo di questo e confesso di aver avuto al loro una certa diffidenza nei confronti di Silone
E quindi un certo distacco insomma nei rapporti personali con quest'uomo peraltro gentilissimo benché austero e e molto riservato mi pareva perché perché c'era quest'aura che lo circondava di un agente dell'imperialismo come si diceva allora erano le frasi fatte i luoghi comuni di una cultura propagandistica del del Partito comunista allora fortemente pensata cinquantasei fortemente così schierato e e che non perdonava ovviamente a Silone di essere stato uno dei fondatori del Partito e poi uno dei primi a mettere indubbio la serietà del dell'impianto culturale e teorico ma anche soprattutto della pratica politica del del comunismo russo e indirettamente quindi anche del comunismo italiano che ne era molto fortemente su in qualche modo questo convegno questi incontro vuole essere anche una nostra forma di risarcimento di nei confronti di questi grandi personaggi la nostra cultura di cui oggi sempre di più ci si rende conto delle norme importanza il credo veramente che sia anche Lomonte siano
Autori che letti oggi
Anche chi non la conosciuti anche che non era oggi è giovanissimo
Ho dando delle indicazioni molto importanti per il nostro agire futuro in questo senso noi ci confrontiamo con loro
E non è casuale che le persone che sentirete oggi sono in gran parte persone molto molto giovani rispetto anche a me e ad altri collaboratori a Marcello Flores altri collaboratori
Della rivista che si sono accostati all'opera di Silone
E di Chiaromonte soltanto negli ultimi tempi sono persone uscita poco all'università e quindi loro che hanno scoperta o in questi autori dei punti di riferimento fondamentali perduta
La loro comprensione del mondo e per il loro rapporto con
La storia culturale del nostro paese
E il tempo presente nacque nelle cinquantasei un anno non indifferente l'anno del crisi della vera prima grande crisi del comunismo internazionale il comunismo del blocco sovietico
E l'muore nel direzione sino a Chiaromonte nel sessantotto che un anno anche questo non casuale su questo poi Marino Sinibaldi
Dirà
Un delle cose per canalizzare ha proprio rapporto della rivista con il sessantotto con incremento del sessantotto in particolare il famoso tra di noi saggio di Chiaromonte che abbiamo anche ripubblicato
L'anno scorso sulla Terra vista dalla Luna sul movimento del sessantotto tra l'altro sarebbe anche da questo punto di vista è molto interessante che prima o poi si raccogliessero le opinioni sul sessantotto di quelli intellettuali non schierati sul fronte come dire su due fronti ancora un po'da guerra fredda che continuano a a insistere allora per esempio
Ada Gobetti per esempio Capitini medesimo per esempio Bobbio reali sarebbe molto istruttivo vedere il loro rapporto con quella generazione purtroppo quella generazione pensava di non avere padri e non li ha ascoltati è andata a cercarsi semmai i propri padri nel alcuni nel nel
Nella guerra di Liberazione l'esperienza della Resistenza nelle parti considerate iper rivoluzionarie di quell'esperienza che poi come sappiamo
Erano parti anche quelle molto discutibili e nella loro nelle loro pratiche insomma
Non abbiamo chiesto a persone degnissime serissime che hanno studiato l'opera di Silone di Chiaromonte di fare delle relazioni semplicemente perché questo queste iniziative è nata come quasi come un lavoro seminariale interno credo d'averlo abbastanza spiegato ma lo ribadisco interno a un lavoro della rivista un confronto tra di noi per ristabilire via via dei punti fermi di teorie di analisi del del presente
La rivista era nata in modi estremamente coraggiosi per l'epoca il primo numero di cui c'era riprodotta la copertina ieri sul o oggi ieri sul Mattino
è impressionante per il numero dei collaboratori di livello e anche dei temi non solo le calde collaboratori Sade Isaiah Berlin Albert Camus sì sì sì cioè cioè Vaime donne già allora ci sono
Un un sacco oltre ovviamente Chiaromonte Silone ci sono cose piuttosto straordinarie questa rivista avuto molti collaboratori che hanno preso strade diverse perché una delle sue origini delle sue ragione di essere quella di una libertà di approccio tra persone di buonsenso nel senso vero della parola buonsenso
In grado di ragionare con la propria testa di affronti libero incontro di libere ricerche in questo senso credo che la matrice vera se uno dovesse trovare un po'chi potrebbe essere considerato un un ispiratore di questa logica minoritaria della rivista direi che il nome che andrebbe studiate su cui bisogna tornare ancora quello di Andrea Caffi maestro in particolari Chiaromonte ma in qualche modo in sintonia molto con le posizioni
Di socialismo libertario
Di
Di di di Silone medesimo
Non c'erano posizioni settarie ogni posizione ideologica veniva radicalmente respinta dai direttori delle riviste questa rivista è stata per tredici anni una antologia di cose straordinarie che andrebbero veramente oggi riproposte perché così perché è una rivista che è rimasta un po'o chiusa all'interno di un certo ambito che non ha avuto in quegli anni la fortuna che meritava perché politicamente non poteva averla perché ancora immondo italiano era diviso nei due grandi blocchi cattolico democristiano e comunista con la sua appendice PSI più o meno recalcitrante ma mai abbastanza
Ringrazio moltissimo Gustavo Herling e di aver voluto venire vivo è avvenuto presiedere questa questa riunione
Ling è stato un collaboratore del primo numero della rivista è uno dei nomi che figurano nella copertina del primo numero e ha collaborato intensamente soprattutto è stato un testimone diretto del di quel rapporto che la rivista avuto con la storia delle rivoluzioni questo secolo insomma con con il mondo comunista e con le sue degenerazioni
Ma anche con le istanze di liberazione che dall'interno di quel mondo altre forze andavano via via proponendo e a volte drammaticamente come nel caso appunto del cinquantasei l'anno di nascita non è casuale che Silone e Chiaromonte
Abbiamo deciso di mettere insieme le loro forze in quell'anno per fare una lista di questo genere è un segno importante di prese di responsabilità su un set di responsabilità che
Cosicché oggi ci lascia
Fortemente impressionati il cui esempio c'è molto difficile
Imitare nel senso che le nostre forze intellettuali e la nostra capacità di analisi della realtà e anche la nostra stessa esperienza di persone nate appartenne credo tutti dopo la guerra che non hanno vissuto quel tipo di tragedie quel tipo di sulla loro pelle quel tipo di tragedie che i Silone e Chiaromonte hanno vissuto l'esilio il carcere l'ostracismo da parte delle forze di potere il rapporto con
Delle situazioni dittatura
O fascista o nazista o comunista durissime e noi come dire dobbiamo in qualche modo noi non tanto io ma quelli dopo Dinoi prepararci a tempi che non saranno probabilmente molto allegri e credo che questo esempio sia un esempio che possa così insegnarci molto e darci molto su cui riflette Gustavo Herling è stato ripeto uno dei primi collaboratori della rivista oltre che amico personale sia di Silone che i Chiaromonte sentiamo
L'articolo nove
Posso
Non posso evitare un tocco personale
Sono arrivato in Italia
Nel novembre mille novecentocinquantacinque
Dopo due mesi
Ho capito che il posto
Scelto da me per ragioni personali non è un posto in cui potrei svolgere liberamente la mia
Mio mestiere dissidi scrittore vigeva ancora anche se era dopo il ventesimo congresso nel partito sovietico il congresso che secondo me segnava non tanto la crisi
Ma inizio del agonia del sistema sovietico del comunismo mondiale
La cosa che si è poi avverrà tra nella situazione veramente paradossale in cui oggi tutti i partiti ex comunisti
Stanno evitando di usare in gli la parola comunismo o perfino Socialismo nei loro nomi è il caso dell'Italia anche il caso del mio paese nativo
Polonia però malgrado ventesimo Congresso vigeva ancora in Italia
La idea abbastanza brillante di Togliatti di cercare di tutelare almeno in parte in gran parte della vita culturale italiana
In questa situazione non potevo sperare di poter fare quel che voglio come scrittore ero uno strano personaggio si è messo in testa di fare un esule da un paese del resto che sta progredendo il passerà oggi di appassiti gigante verso il futuro radioso
Si è cui EBU Tuscia e come dice il rinnovo PF
Per cui sono due cose
I spetta no ovvie o è un matto allora deve essere ricoverato in ospedale in uno di questi straordinari gli ospedali italiani in cui si incatena i mandanti
Psichici a letto oppure uno un fascista che deve essere espulso del Paese infatti anni due o tre anni dopo nel Paese nel giornale Paese Sera c'è stata la proposta di espellerlo vitalità
Per cui la mia situazione è così come descritta in poche parole grazie a questa straordinaria idea di Togliatti che almeno allora almeno allora diciamo così
Funzionava funzionava nel senso che una gran parte della vita culturale italiana era tutelata queste idee editoriali chi mi ha in fondo sbarrato la strada verso il mio normale mestiere di scrittore
è avvenne una cosa per me molto importante proprio adesso proprio allora mentre mi rendevo conto che la mia situazione diventa sempre più difficile all'inizio ha inibito IMI Pazzini Italia ho incontrato Nicola Chiaromonte Roma questo era il nostro primo incontro il suo invito di collaborare alla rivista che stava per uscire
Al tempo presente ho conosciuto dopo Silone non conosciuto prima Nicola Chiaramonte
E questa per me era una cosa straordinaria mi ha permesso di
Lavorare di fare quel che vogliono di scrivere quel che voglio per dodici anni un periodo non non indifferente e mi sono subito trovato molto bene in questo gruppo di Tempo Presente dove non c'era nessun tabù dove si discuteva tutte le cose dove dal mio punto di vista una cosa molto importante si dava grande importanza quel che succede nel mondo sovietico e nei paesi del teste delle cosiddette democrazie popolari la cosa che mi permetteva di rivolgere sul tempo presente un un lavoro di informazione chi e l'uccide azione
Non erano in tempi in cui ognuno capiva dove si va
Che si va verso l'agonia del sistema sovietico e del comunismo eccezion fatta per qualche piccola Rifondazione Comunista che infonde un esercizio di furba e di furbizia politica
Basta dare esempi
Gent nel giugno del novanta cinquantasei è scoppiata la rivolta di posti la prima vera rivolta dopo quella di Berlino
Sono stato invitato dal direttore del Espresso che era allora Arrigo Benedetti
Gli scrivere una nota su quel che succede che è successo apposta in cinquantasei
Sono stato raccomandato Arrigo Benedetti da
Leo Valiani
Scrissi questa cosa anche se allora ancora mi era difficile scrivere in italiano ma lo ha fatto perché pensavo che una cosa molto importante
E di una risposta De Benedetti che non era comunista ed al massimo quel che si chiama progressista
Una risposta in cui diceva che rispetta molto la mia situazione di un esule politico ma purtroppo dimostro una grande parzialità nel mio modo di
Analizzare valutare quel che è successo a posto per cui non è in non è in grado di e pubblicare questo quaestor quest'anno
Che la nota è stata poi pubblicata su Tempo presente e lo dico per questa ragione per dire che trovano su Tempo presente il modo di pubblicare quelle che non potevo pubblicare altrove
Scrissi a Benedetti credesse cerca quel tipo di obiettività attuale per la gratis dall'ambasciata della della Repubblica popolare
Polacca a Roma per cui non c'è nessun bisogno di rivolgersi a chi scrive appagamento
E la sua lettera immagino somigliava moltissimo alle lettere del direttore del Times
Che rispondeva alle insistente lavorìo di Gaetano Salvemini che mandava le sue notte i suoi le sue osservazioni sul fascismo italiane c'era sempre lo stesso tono proprio come nella lettera di Arrigo Benedetti
Che al rispettiamo la sua situazione la sua posizione ma lei per forza
Prevenuto lei non sarà mai in grado di essere imparziale
Ad ogni modo lo racconto questo piccolo episodio per far capire in che atmosfera mie mie capitato di fare i primi passi in città in in Italia due o tre anni dopo
Quando il disgelo cosiddetto tra i Paesi del teste Ovest ha fatto qualche passo c'era un
Con il regno dei direttori di grandi riviste del teste Ovest in Svizzera mi pare che a Zurigo ma non ne sono sicuro
Sono venuti da Roma Silone e Chiaromonte
è da Varsavia è venuto un scrittore abbastanza anche bravo IVA Scekic che dirigeva la rivista furbo escavazione e che era appunto i delegato polacco il quale a subito dal primo momento faccio un appello Silone e Chiaromonte di non di non approdo di non invitarmi a scrivere sulle cose polacche perché sono prevenuto
Perché quel che dico in parte in gran parte sono menzogne insomma un appello di liberarsi di me ed era tipico per i direttori del tempo presente sia Silone e Chiaromonte che sono con calma rivolti ai vasche di dicendo lì la nostra rivista Perrotta lei se lei vuole inchiodare per link
Alle sue menzogne bugia liberissimo di fare naturalmente i vasche dice non ha mai usato questa
Possibilità affatto solo quel che allora era un tentativo di prevenire la mia collaborazione alla rivista di Silone e Chiaromonte
A contrada conto questo episodio anche per dire che si è formato subito nella rivista un gruppo di persone molto solidali e che veramente mi sentivo nel nell'ambiente molto congeniale a me sapevo che in questa rivista posso lavorare
Fino alla sua fine
Purtroppo non esiste non esistito a lungo al diritto solo dodici anni ma questi dodici anni come scrittore ricordo sempre come un periodo molto bello uno dei più belli del mio soggiorno
In Italia
Si poteva sempre contare sul loro e si poteva la cosa allora sempre più importante non li per il fatto che sono un polacco ma per il fatto che il mondo sovietico e il mondo delle democrazie popolari
Diventava sempre più importante si sentiva che c'è qualche cosa che avviene gli non sapeva bene che cosa
Marcello Flores nel suo libro del lo lo definisce crisi ma ecco per me chiaro era allora e devo oggi che era l'inizio della agonia
Che è durata a lungo che Unione Sovietica cercato fare certe cose naturalmente per prevenire quel che succedeva ma era un una lenta
è agonia che naturalmente si rispecchiava anche nelle democrazie
Le così dette il nome democrazie popolare
Allora era una rivista in cui io stando in Italia potevo sempre dire quel che vogliono perché quel che che che che che che considero giusto veritiero
Che è che posso scrivere sulle varie fenomeni del nel nell'Unione Sovietica non in modo usato nella stampa nella gran parte della stampa italiana allora cioè un modo quasi oleografico
Ristampa Nando traducendo articoli della Pravda eccetera eccetera ma far capire agli italiani
La verità sull'Unione Sovietica del resto su quasi subito dopo è scoppiato quel famoso caso Pasternak
Che ci ha permesso i gettare una luce almeno sulla vite alle letteraria allora nella nell'Unione Sovietica
Per cui per me
è una rivista di è S molto preziosa
Ho fatto un'amicizia molto cordiale sia con Silone che con Chiaromonte
Mi sentivo semplicemente a casa un caso molto raro molto raro nella nostra situazione che il CIPE che ci predispone piuttosto a a a fare la parte di un lebbroso come mi ha detto una volta tessile attivo cioè a Parigi a me mi hanno trattato i francesi come un lebbroso quando ho deciso di rimandare all'estero qualcosa del genere micetto devant cammei in Italia ora grazie al tempo presente
Non mi sentivo tanto lebbroso comunque trovavo persone con cui potevo collaborare potevo lavorare
Pensavano
Più o meno a allo stesso modo
Si parla delle differenze di opinioni tra Silone e Chiaromonte secondo me nelle cose principali essenziali non c'era nessuna differenza aveva c'era una differenza di temperamenti semplicemente che si rispecchiava nelle cose piuttosto secondarie quando Silone arrivava incide al Sistina non ogni giorno ogni tanto contiamo una volta a settimana o due volte a settimana
Eh sì
Isolava con Chiaromonte nello studio si sapeva benissimo quest'anno molto spesso venivano anche invitati a queste conversazioni
Che si parla delle cose principali essenziali molto importanti e che c'è l'assoluta comunanza di opinioni di idee tra Silone e Chiaromonte naturalmente c'era questa differenza di temperamenti Silone era prima di tutto un narratore secondo me un grande narratore
E poi il due il suo principale interesse era la vita sociale e politica delle resto dico la la sua rubrica su Tempo presente che si chiamava l'agenda
Contiene delle osservazioni estremamente interessanti sulla vita italiana e sulla vita politica e sociale italiana mente Chiaromonte era un saggista che toccava i problemi diciamo così universali piuttosto aveva migliori interesse per queste cose per cui tutti e due insieme
Si completavano era un un una coppia straordinaria che lavorava insieme
E io non darei tanta importanza al fatto che ci sono stati tra loro certamente screzi o differenze di opinione
Per dare un esempio che cosa Silone come osservatore politico voglio solo dire una cosa che oggi veramente sembra un po'buffa anche un giorno inizi degli anni sessanta mi disse quando sono andato a trovarlo
A a Roma Cappato un giro dei locali il partito a Roma per rendersi conto che cosa sono i partiti moderni nella situazione di massa diciamo
è è arrivata alla conclusione che che questi partiti nuovo nuovi moderni partiti di massa
Che impiegano centinaia o migliaia di funzionari stipendiati che hanno trasformato i locali del partito dei posti dove si discute nei posti che sono praticamente posti di intrattenimento
E questo tipo di partiti non può andare avanti facilmente senza ricorrere alle ruberie
Era un periodo in cui la parola
Oggi molto nota
Tangentopoli non veniva ancora usata Mazzi andava direttamente in questa in questa direzione l'indicazione era Silone che prima che i per primo a patto questa di Arnault sia all'inizio degli anni sessanta
Mentre Chiaromonte
Scrivendo i suoi saggi cercava sempre di toccare i problemi importanza straordinaria
Tutti non solo per il autore scelto da Luís le do solo un esempio
Per esempio scrivendo il suo grande saggio sul su Pasternak fra la storia la natura e cercava così come ha fatto nel suo saggio su Tolstoj
Di mettere in forse il concetto della storia diciamo così hegeliano della storia nazionale faceva capire che la storia e imprevedibile così come anche diceva parte nel nel suo grande romanzo
Abbatterla questa questa cosa ormai ormai mi accettata nella maggior parte degli intellettuali italiani la storia non è una storia hegeliana è una storia
Cardelli dei i salti improvvisi
Per cui bisogna trattarla così come la tratta come la tratta per esempio Pasternak
Nel nel suo romanzo una roba che cresce non si può vedere
L'erba cresce
Sì si si può e lui vedere i risultati ma non si può vedere il processo e tanto meno dirigere il processo
Della storia oggi è una un luogo comune una banalità ma in questi tempi era una cosa molto molto importante così come per esempio nel saggio di Chiaromonte summa all'euro
Lui descriverla pur ammirando molto ma loro come scrittore anche come il suo capo nella squadriglia in nella guerra civile in Spagna
Perché era anche nella squadriglia di ma dovrò Chiaromonte durante la guerra civile in
Predisposizione a quello che si chiama azione
Il sangue si chiama Maio Rocco il demone dell'azione e e al suo culto della forza che era una cosa molto molto pericolosa ed è molto è molto diffusa anch'per esempio il mio amico migliore prima di rompere con il regime comunista era proprio affascinato dalla forza del comunismo e ci voleva parecchi anni per dell'ugello da questa straordinaria forza
Basta dire qui una cosa a titolo di esempio che forse Nicola non conosceva Mario conosciuto recentemente e quando quel grande studioso delle cose sovietiche Boris su vari che era un francese russi ficcato
Delle resto anche membro del Partito comunista quanto scrisse quel suo straordinario capolavoro il libro su Stalin
Che del resto Silone leggeva rileggeva con grande ammirazione lo porto al di là di marmo dove il lettore ramo all'euro
Ma l'euro ha letto il manoscritto di questo libro di su vari e dopo una o due settimane disse così
è un libro probabilmente veritiero giusto Roberto con grandissimo interesse
Ma non la possiamo pubblica lo pubblicheremo quando lei e i suoi amici perché suppongo che elegante di un gruppo di amici di vendette più forti ora questo è tipico dell'atmosfera e dei tempi in cui Fidel Vallora nel tempo presente normi meriti interrompere certe certi schemi certe certe convenzioni
Silone nel primo numero già faceva una distinzione molto importante fra idolo GE realtà sociale realtà sociale viene studiata odierno esaminata e hanno una grande importanza mala ideologie le le cosiddette i dolori
Sono state in fondo la fonte
Di un assassinio di massa in Europa
La non non dico la sola ideologia ma tutte le cose liuto giù insieme io se fossi un ministro dell'educazione
Eliminerei dalle scuole nello studio dell'ideologia
Invece in porrei lo studio della realtà sociale e qui Tempo Presente ammesso questa cosa in grande evidenza ed era molto importante
Nel cinquanta cinque sei sette ancora ideologia era una cosa in fondo di di tutto rispetto diciamo
Si trattava solo di sapere quale ideologia per esempio ideologia quale il Giorgia di uno che invece di e stare nel Paese socialista che va verso il futuro straordinari
Va avviato vuol dire che la sua ideologia è sospetta ma in questo senso si si si Finzi valutava l'ideologia ma il fatto che ideologia è molto importante
Una specie di di di che c'era
Delle delle del
Della della
Del dell'orientamento nella vita sociale era assolutamente accettato e nessuno lo metteva in discussione
Il secondo merito
O il terzo è piuttosto per Coppa andato gira della del concetto della storia
La situazione di massa e i valori nobili
C'è un se un saggio di di di Chiaromonte tempo presidente incluso poi uno dei suoi libri che veramente era di grande importanza civil verrà allora nei tempi in cui la massa doveva essere scritta quasi come maiuscola una cosa incredibile di qui nessuno sapeva niente perché non si può sapere gli inviti di di di di un concetto come la massa ma era il tutto i rispetto ognuno cercava di rappresentare la bass
Allora anche questa cosa di tempo presente
Aveva una grande importanza poi una rivista che subito
Si è messa sul terreno internazionale era collegata con uguali e riviste del congresso del Congresso delle libertà della cultura come come monarca come in camper riceveva materiale lo lo pubblicava o non lo pubblicava ma aveva questa sensazione molto importante di essere inserita nel movimento europeo non nella nella provincia Litta del proprio paese Man nel movimento europeo
è una richiesta anche che cercava di ridare dignità importanza intellettuale che allora non era una cosa veramente molto
Molto alta mi ricordo che Sidone nel mille quaranta mille novecentoquarantasei La sette durante il congresso di Terna a Basilea disse h punto sono scesi in basso gli intellettuali
Dopo quel periodo di guerra di lotte tra i vari ideologiche si cercava di rialzare il concetto dell'intellettuale molto importante basta dire che anni dopo Van
Prima di morire Karl Popper addirittura si è spinto chiamare degli intellettuali specialmente occidentali degli asini è stato molto acclamato per questa sua dichiarazione dal presidente ceco farle
Bisognava dare all'intellettuale con grande sforzo perché non era una cosa facile la dignità fargli capire il ruolo la parte che deve svolgere nella società non era una cosa semplice secondo me se qualcosa è stato ottenuto anche un gran merito il tempo presente
Voi la vita sociale
C'è una grossa differenza tra un individualismo tipo Stirner
Il suo diciamo
La sua contrapposizione ora non accettando quel concetto folle delle masse si accettava in tempo presente una cosa giusta
E secondo me molto sensata sia da parte di Silone sia da parte di Chiaromonte dalla cosiddetta vita soci attratto cioè
Ci dobbiamo muovere nei piccoli gruppi cammino le idee
Simili analoghe e che possono fare qualche cosa è questa concetto della vita associata quasi una specie di di di concetto sacro nella rivista
Ecco che cosa posso dire ancora no insomma voglio in due parole almeno dire come si lavorava io
Sono uno dei pochi sopravvissuti
In quel gruppo di collaboratori della rivista che sono stati dal primo numero del cinquantasei fino al oltre fino all'ultimo nel sessantotto
E mi ricordo con grande commozione questo piccolo locale in via Sistina dell'arresto di fronte all'edificio dove Gogol scrisse l'anime morte
Dove si discute si discuteva di veramente veniva la gente veniva perché era attratta dalla rivista io ogni giorno a parte quelli che hanno lavorato giorno per giorno come Silone e Chiaromonte come la diciotto Libreria come la segretaria
Nicoletta Coppini ogni giorno veniva qualcuno nella rivista per discutere per parlare ed era una cosa molto importante non potrei nemmeno oggi ricostruire lungo elenco delle persone che veniva in pomeriggio quando si sapeva che ci sono quasi tutti per discutere anche molto spesso portare qualche contributo
Dopo solo un esempio mi ricordo che un giorno dopo un campanello si apre la porta e chi vediamo vediamo un signore indivisa militante era capitano della Finanza
In gara veramente strana la vita di un capitano della Finanza in una rivista come tempo Presidente
E timidamente domando questo capitano della Finanza se potrebbe contribuire articoli o notte sui problemi religiosi
Nicola li ha detto assolutamente sì se lei veramente si considerano specialista in questo campo avevo studiato parecchio proverò
Ed era
Che Sergio Quinzio
Che morto due o tre anni fa era e divento subito un fisso collaboratore di Tempo Presente
Esempi a non significa dalla gente che veniva agli
Senza avere ormai paura perché questa specie di di tipicità Errore
Quindi che comunisti cercavano tutti instillare negli ambienti culturali italiani ormai stava le secondo me diminuendo anche il loro atteggiamento verso gli verso la rivista molto tipico dei né esternamente chic diceva era quasi di moda di dire non prendo questa porcheria nemmeno in mano ora
Senza
Il leggere o non leggere ma quando si poi parlava con qualcuno di loro si scopriva Carletto molto attentamente e ogni numero allora era una rivista mezzo clandestina in fondo che ha fatto il suo
Il suo lavoro indotti si solo dodici gradi per cui voglio finire questo mio intervento introduttivo dicendo che
Adesso che ci sono tanti editori che cerca man mano scritti
In Italia veramente sarebbe una cosa molto meritevole di pubblicare
Così come hanno fatto in Francia con crea il flirt un grosso volume una antologia di tempo presente io ho un il completo della rivista ogni tanto
Guardo dentro leggo qualche articolo qualche nota e di una attorno attualità acutezza straordinaria veramente decisiva ancora con questo voglio finire vive ancora tempo presente il nostro convegno neanche una prova
Finalmente
Presentando il primo numero della rivista Tempo presente con un breve editoriale non firmato Chiaromonte e Silone indicavano poche ma precise linee di condotta
Comunicare che costituisce la forma essenziale di partecipazione al presente
Dimensione internazionale contro il provincialismo i dominanti informazione e discussione vale a dire un di più di conoscenza come requisito per scambiare e approfondire idee non solo pregiudizi
Rifiuto di una verità globale sistematica a favore di un libero confronto critico
è scritto in questa di tagliare la differenza tra una vita autentica è una fittizia dipende dalla schiettezza della comunicazione che riusciamo a stabilire questa dunque importa molto e importa molto che non sia in torbidità da preoccupazioni secondaria e pregiudizi locali
è questo un programma semplice eppure moderno che non ha perso nulla della sua attualità pur quarant'anni dopo
Tempo presente nasce nel cinquantasei l'ultima e la più libera delle riviste nate sotto l'egida del Congresso per la libertà della cultura
Nel primo e nell'ultimo numero di questo anno così dirompente Silone scrive due saggi importanti
Che riassumono qui il suo modo di collocarsi nella sinistra il suo punto di vista sul rapporto tra etica e politica il suo atteggiamento nei confronti degli avvenimenti chiave del periodo il ventesimo congresso del PCUS e l'invasione dell'Ungheria
Nell'epoca della guerra fredda la politica appare a Silone capovolgendo la formula di Clausewitz il proseguimento della guerra con altri mezzi
Legge Monia della politica di potenza e la riduzione dell'ideologia a propaganda e guerra psicologica
Spinge le masse à une identificazione a critica col partito o col capo
Cito l'orbita delle ideologie è di conseguenza segnata in anticipo scriveva
è compito di ogni intellettuale onesto non poteva quindi che essere la critica delle alterazioni con cui le ideologie ci raffigurano la realtà
Quanto di attuale ci sia in queste considerazione sorprendente
Anche se l'oggetto privilegiato dell'analisi di Silone e non potrebbe essere diversamente dopo il rapporto segreto di Krusciov e l'ideologia sovietica e il suo successo in Occidente
Le rivelazioni del ventesimo congresso hanno incrinato l'idea comunista di un sistema sovietico compatto e senza antinomie
Ha gli stessi comunisti occidentali e ai loro compagni di strada si impediva di utilizzare il marxismo oltre la cortina di ferro
Comuna riuscitissimo a similitudine Silone scrive che come a nessun figlio bene allevato e lecito contemplare dell'unità della madre così ai comunisti occidentali è interdetto di vedere la Russia quale tuttavia nessuna devozione filiale
Può fare il miracolo che la madre sia fatta diversamente dalle altre donne e immune dalle loro debolezze quando queste si manifestano devono estrema schierate
Discutendo la necessità di portare alle estreme conseguenze il parziale e ambiguo processo allo stalinismo intentato da Krusciov
Processo che Togliatti fingerà di voler approfondire teoricamente per affossarlo sul piano politico in
Di lì a pochi mesi l'insurrezione di Budapest
E semplifico ancora una volta dopo crostate dopo Barcellona
Qua
La democrazia dovesse necessariamente concludersi nella dittature nel terrore
Silone come si sa era socialista e suo anticomunismo coerente intenso nasceva da una conoscenza di prima mano e da una consapevolezza rara della storia del movimento comunista e delle sue realizzazioni
L'articolo appena ricordato mostra con chiarezza con i suoi giudizi sul sistema a regime sovietico appartenessero di diritto a quella critica che potremmo chiamare libertaria e o rivoluzionaria
Di cui per l'appunto Rosa Luxemburg costituiva un indubbio nume tutelare
Eppure nell'immagine collettiva come è stato già ricordato non solo dell'epoca ma anche successiva è rimasto attaccato addosso a Silone qualcosa delle contumelie e degli insulti dei comunisti riservare è possibile che questo sia dovuto anche alla parziale legittimazione che li fece della socialdemocrazia sarà kafkiana ma fondamentalmente è invece un risultato dell'epoca
è un fatto tuttavia che nel cinquantasei i giudizi e le osservazioni di Silone sono tutte in sintonia con una tradizione antitotalitaria
Che ha poco a che fare con quella divenuto ormai dominante sul piano politico accademico negli Stati Uniti
E chi è invece quella di Victor Serge e di Orwell di Koestler e di borchie Now
Cui avevamo delitto negli anni quaranta anche little Strachey e Marro
Era stato proprio Silone con la scuola dei dittatori nel mille novecentotrentanove
Parzialmente tradotto l'anno successivo sulla partita non Review provocando tensioni e dissensi interni alla redazione
In questo racconto saggio che aveva nel fascismo il suo obiettivo polemico
A sottolineare come si potesse assimilare l'esperienza sovietica sotto la più generale categoria dei paesi totalitari
L'alter-ego di Silone nel libro Tommaso il cinico
E tra l'altro l'ultimo numero nell'ultimo numero di tempo presente Tommaso il cinico ricomparirà nell'ultimo articolo di Silone temi per un decennio
Tommaso il cinico giungerà a ipotizzare che il più aggiornato dei partiti totalitari sarà quello che metterà approfitto le lezioni di Sant'Ignazio Marx Stalin e Hitler
Ricordando una delle frasi preferite di Cromwell secondo cui nove decimi dei cittadini mi odiano ma che importa se soltanto il decimo e armato
Cercando di spiegarsi perché mai Silone non fosse divenuto una figura centrale della sinistra a livello internazionale
E perché nello stesso campo narrativo egli fosse considerato una figura di grande rispetto ma un po'periferica il direttore della partita degli Ui Jan Philips ne individuava la causa nella mancanza di un'approfondita analisi delle complessi complessità e contraddizioni della vita politiche privata dell'epoca
In una carenza potremmo dire oggi noi di comprensione della Madia della modernità
C'è senz'altro del vero in questo giudizio che sottolineava come il mondo contadino conosciuto e amato
Segnato dal fatalismo e dall'onestà restasse il punto di riferimento anche di opere in cui si intrecciavano episodi e avvenimenti di più vasta portata umana politica
Ma questo occhio premoderno se così si può sostenere
Era anche capace di cogliere aspetti che rischiavano di venir tra lasciati o sottovalutati
E il caso del racconto dell'abbandono del comunismo che Silone scrisse per il fortunato e vituperato volume curato dal laburista inglese Richard prossima il dio che è fallito
Accanto alle belle testimonianze di Gide Kirsten e Spender e a quelle su un terreno certamente inferiore di RAI Fischer
Silone che uscì dal Partito comunista più o meno nello stesso periodo in cui Kestrel vi entrava riuscì un quello scritto a dar conto del fascino che la dottrina rivoluzionaria aveva esercitato sugli oppressi e sugli amanti della giustizia
Rendendo così maggiormente comprensibile sul piano storico il successivo fascino che l'Unione Sovietica avrebbe esercitato sugli intellettuali
Togliatti come si sa nella recensione del libro che scrisse su Rinascita accuso Silone di essere diventato comunista per farsi strada né i partiti operai cioè per interesse di opportunismo
Mentre gli altri gli altri Autori del dio che è fallito lo avrebbero fatto per questioni familiari o psicologiche
Nessun rapporto come il comunismo e con l'URSS Silone mantenne sempre un orientamento che lo apparenta più facilmente ai delusi degli anni Venti che non ai disillusi degli anni Quaranta
A Victor Serge per intenderci più capestro
Proprio con quest'ultimo con cui del resto condivisa importanti battaglie come anche insulti e accuse ricevute Silone ebbe modo
Di contrapporsi parzialmente in occasione del congresso di Berlino che nel mille novecentocinquanta dette vita all'Associazione per la libertà dalla cultura
Kessler in quell'occasione rappresentò il punto di riferimento di chi voleva muoversi in maniera culturalmente aggressiva contro il totalitarismo
Fu spiegando il distacco contemplativo degli intellettuali anticomunisti e non comunisti
E invitandoli a un tipo di impegno analogo ma di segno contrario a quello che egli stesso aveva sperimentato negli anni Trenta sotto le ali protettive dell'Internazionale
Silone al contrario propose lo spirito fraterno della Resistenza come modello di rapporti
Individuando nello scambio di opinioni e proposte non necessariamente coincidenti tra intellettuali di Paesi diversi il terreno su cui impostare la battaglia contro l'egemonia comunista in campo culturale
Nel dopoguerra per Silone impegno si identifica sempre più spesso con la verità
Fu questa una posizione che accentuò la sua autonomia
Ma in parte pregiudicò una maggiore efficacia e presenza della sua persona sulla scena nazionale e internazionale
E da tutti riconosciuto che tempo presente sulla rivista con maggior tasso di indipendenza tra quelle patrocinate dal Congresso per la libertà della cultura
Silone e Chiaromonte ad esempio avevano su pubblicato il saggio America America di Dwight Macdonald dopoché e Encounter l'aveva rifiutato e contro l'avviso dell'ufficio di Parigi dell'organizzazione
E questo fu motivo di attrito quando in seguito alla fine degli anni sessanta esplode il dibattito sui finanziamenti CIA alle riviste dell'associazione c'è un ricordo di Mark Phillips il direttore la patti sonore più che ricorda come in una cena a casa sua in America
Silone
Si fosse rabbuiato e il giorno dopo gli avesse chiesto chi era
Quella persona con la barba in un angolo che era ma che Donald
E Philips è tua perché non non vi conoscevate dice no non lo conoscevo ma mia a attaccato e insultato dicendo che ero pagato dalla CIA ecco e era talmente sconvolto ricorda Philips
Da questo riferimento anche se Silone aveva collaborato coi alle riviste di McDonald e McDonald aveva collaborato attento e presente
Che era per Philips la dimostrazione più evidente del fatto che Silone come gran parte poi degli intellettuali che scrivevano in quelle riviste non fosse a conoscenza
Dei finanziamenti della CIA all'associazione
Le continue prese di posizione di Silone tra cui la nuova pubblicazione di uscita di sicurezza il testo del dio che è fallito con me alcune aggiunte nel corso dei primi anni Cinquanta prefigurano l'atteggiamento che tenne del cinquantasei
Di critica coerente permanente alle posizioni comuniste
Con l'intento di mostrarne le contraddizioni teoriche e le falsificazioni storiche e l'obiettivo di richiamare gli intellettuali italiani ha un gesto di responsabilità verso se stessi e il proprio ruolo
Non è un caso che l'articolo apparso sull'ultimo numero di quell'anno a commento dell'ormai tragicamente conclusasi rivoluzione ungherese si chiamasse invita a un esame di coscienza
In quello scritto Silone sottolineava la mancata solidarietà della cultura occidentale agli intellettuali polacchi e ungheresi nelle forme auspicate da questi ultimi non nelle posizioni ambigue clinico dei ministri con cui la prima si manifestò spesso ricordava il ruolo della gioventù come avanguardia della lotta per la libertà
Rammentava le qualità morali e politiche eccezionali degli operai di Budapest capaci per la prima volta nella storia di dar vita a uno sciopero generale a oltranza all'indomani della sconfitta ma domandava anche come mai gli intellettuali che avevano in passato mostrato piena fiducia in Stalin e ingannato sull'URSS migliaia di giovani potessero manifestare adesso sorpresa e delusione
Senza spiegarci perché e come l'inganno sia stato possibile
Chiedeva ai Quasimodo ai fortini ai lombardi
Come si potesse parlare ancora di campo della pace e considerare a priori i regimi non capitalistici dell'Est protetti dalla tentazione di praticare una politica di potenza
Gran parte degli intellettuali incalzava Silone consideravano l'intervento sovietico uno spiacevole condannabile ma isolato errore
Che cercavano quasi di esorcizzare parzialmente giustificandolo come il parallelo intervento occidentale a sue con quello che Silone chiamava il gioco della bilancia
E si invitava a riconsegnare ai nomi il loro significato i a scrivere ad esempio con più onestà invece che le truppe sovietiche contro gli insorti ungheresi
Le truppe imperiali spie russe contro i soviet d'Ungheria
In questi appena accennati richiami alla storia della rivoluzione come in quello ben più esteso alle critiche di Rosa Luxemburg bolscevismo qualche mese prima
Silone rendeva evidente il carattere tutt'altro che reazionario o strumentale del suo anticomunismo e di nuovo l'analogia che mi viene in mente
Pur trattandosi di figure così diverse politicamente letterariamente e quella di Victor Serge accusato negli ultimi anni della sua vita di essere diventato un anticomunista borghese
E di Victor Serge il prossimo anno sarà il cinquantenario della morte e penso che potremmo dedicargli un altro incontro per tornare ad articoli Tempo Presente Silone traeva dall'Ungheria
La lezione di una nuova attualità della cosiddetta terza via di una sua risurrezione informe rivoluzionarie dopo che essa era miseramente fallita nei corridoi dei parlamenti occidentali
E segnalava l'estrema arretratezza di fronte agli eventi delle ammissioni controvoglia sui difetti del sistema politico sovietico compiute dai Togliatti dai Quito e dai comunica l'Ungheria per Silone avrebbe dovuto far finalmente piazza pulita di quella catena di identificazioni
Che appare entrava lo scrittore con il progresso il progresso con la classe operaia la classe operaia con il partito il partito con la Russia sovietica e quest'ultima con la storia
In un ammasso di sinonimi come dice da cui a uscirne sconfitta era la realtà e la complessità del reale
Cito sono i grandi semplifica tori che conducono alla dittatura scrisse Jacob Burckhardt i grandi semplifica tori cioè i grandi confusionari
Silone riteneva un'illusione la riforma del comunismo come faceva ad esempio in quel periodo Isaac Deutscher e un'utopia il ritorno alle origini come quasi fino alla morte aveva rivendicato Victor Serge
Nessuno scriveva Silone è mai tornato in seno alla propria madre per vivere una seconda vita
E li invitava quindi gli intellettuali ad abbandonare i ragionamenti logicamente contraddittorie moralmente incongrui Togliatti
Ricordando tra l'altro come il risentimento di quest'ultimo fosse spietato sociale specialmente contro gli intellettuali del suo partito che mostrano velleità di indipendenza
E come Togliatti non avesse mai osato proporre la diffusione di Gramsci oggetto di culto nel PC nei Paesi socialisti mentre invece favoriva la pubblicazione e la produzione di libri come le memorie di un barbiere di Germani
Zione nutriva eccessiva fiducia nella forza dei fatti che non parlano per tutti la stessa lingua
Le coscienze scriveva non sono sincronizzate sullo stesso orologio
E non esisteva neppure per lui l'esperienza ultima e definitiva che poteva fare aprire gli occhi a chiunque e d'altronde per molti non è bastato l'ottantanove e quindi si può ben capire
Una cosa analoga con un elemento in più di polemica la scriveva nello stesso periodo Freud del che era stato il direttore di The Masses nel mille novecentodiciassette all'epoca dall'evoluzione russa negli Stati Uniti prima di morire polemizzando con l'altro direttore di allora dite mass Max East Man segretario di Trotsky collocava
Portato il Testamento di Lenin alla conoscenza in Occidente scrivendo gli tu sembri credere che fosse giustificabile per ogni persona generosa restare nella chiesa sovietica fino a quando ci resta scritto
Mentre quelli che vi giunsero o vi sono rimasti fino a più tardi
Erano del tutto spregevoli
Ma forse concludeva per ognuno il tempo giusto di andarsene è stato quando se ne sono andati davvero
Silone non chiedeva a conclusione dell'articolo e del primo anno di vita di tempo presente di abbandonare la Chiesa sovietica
Sapeva che in molti prima o poi l'avrebbero fatto
Queste gli premeva era invece proporre come risultato di quell'anno memorabile un patto con la verità
Per essere veri aveva scritto in uscita di sicurezza non basta essere sinceri adesso aggiungeva
Nei nostri rapporti con la verità e col popolo dobbiamo rinunziare agli intermediari forse questo è il dovere maggiore degli intellettuali specialmente se è di sinistra dopo la lezione ungherese
Noi dobbiamo imparare dal popolo le sue verità senza nasconderli le nostre gli attorno la verità sarebbe stato possibile
Impedire che la delusione e le disillusioni dei progressisti potessero giovare alla reazione
Nessun intellettuale responsabile avrebbe accertato per quanto deluso di rinchiudersi in una torre d'avorio
L'errore scrive e di accettare il dilemma isolamento o servitù
Ci si può impegnare fino al collo nella lotta politica e sociale e rimanere uomini liberi riservando le verità più amare ai propri amici
Questo messaggio di Silone verità e impegno resta ancora di grande attualità
Malgrado i tentativi di continuare a vedere la storia culturale di questo secolo come una perenne contrapposizione tra intellettuali impegnati ma servi e intellettuali liberi ma isolati
Un modo di vedere che era già anacronistico in quel lontano cinquantasei e per combattere il quale tra l'altro Chiaromonte Silone dettero vita al tempo presente
Ringrazio professor Marcello Flores per la sua
Lezione per il suo per la sua conferenza e vorrei aggiungere solo una cosa aproposito di Silone
In qualche modo
Illustra quel che ha detto il professor Flores io di fortuna di parlare una volta consigliò né sulle circostanze della sua rottura col partito nel mille novecentotrenta
Mi raccontò che è venuto da Mosca Togliatti persi consigliarli questo passo tremendo convincerlo di rimanere nel partito e Silone vi espose così
Guardi che un giorno si apriranno gli archivi sovietici
Si vedrà che cosa hanno fatto i nostri compagni sovietici è una parte di responsabilità ricadrà anche su di noi
Silone fece un sorrisetto confermando la definizione che li diete Mikojan
Il vice di conoscere un bravo accorta avvocato italiano che sa sempre cosa deve fare e dire
Allora fece un sorrisetto disse se ti preoccupi di questo tranquillizzati
Le cose di grande importanza nell'Unione Sovietica non nuove nel non vengono messe per iscritto
Così che Luís praticamente voleva tranquillizzare salì in che non ci sono tracce di quel che hanno fatto i sovietici mentre quello che interessava veramente Silone è la verità su questi fatti
è una cosa veramente lampante del resto qui devo aggiungere oggi che si sono aperti finalmente questi archivi sovietici
Che diceva bugia titoli artigiano pieni di documenti mi ricordo che si dona in questa conversazione citata mi disse incerto momento io dubito se si troverà mai un pezzo di carta
Con ordine di fare il massacro di cattivo
Invece si è trovato non sono un pezzo di carta ma un ordine firmato da Stalin e Beria in tutta la regola con con con diciamo così ma allora non era nemmeno ovvero non era nemmeno vero
Questo è una cosa che si può chiamare in generale una specie di strumentalizzazione in cui Togliatti e i suoi collaboratori collaboratori collaboratori erano veramente maestri quando è scoppiata la storia del rapporto di conoscersi
In questo anche cosa che mi racconto
Sì donne sorridendo anche se sorrideva molto di rado ed era un uomo verso il taciturno di poche parole che sono ridiventato accompagnò mi disse giorno in cui ci siamo incontrati come mai sei ridiventato compagno perché Giancarlo Paietta ha fatto una conferenza di stampa perché giornalisti ormai erano osso
Impazziti per questa storia del del rapporto Kruscev il secco il ventesimo congresso
Giancarlo Pajetta dopo tutto quello che hanno detto lato piuttosto verso il suo indirizzo rispose con grande calma che cosa volete da me
Dopotutto il nostro accompagnò Ceylon ha detto le stesse cose molte volte molto prima
Ma questo è solo a titolo di di completare e in quel che ha detto professor Florez
Al Foscolo Pinelli non è presente perché è stato trattenuto a Torino ci manderà la relazione scritta ma non so quando la pubblicheremo
Al suo continuiamo con l'ordine dei lavori come previsto nella mattinata con Nicola De Cilia che un giovane insegnante studioso di Treviso no di Treviso
Che parlerà su percorsi e pensioni di Ignazio Silone Simon's Bay credo che sia piuttosto interessante anche perché di solito si fa un po'l'operazione Chiaromonte ed è il e più raramente quella del confronto lei Silone voglio anche ricordare perché un mondo di
Così giustificare Alfonso Berardinelli che Nico le une e gli euro di Alfonso Bellini
Allora più precisamente il titolo del mio intervento recita pietre d'inciampo percorsi e passioni di Ignazio Silone e si muove
Perché per parlare del pensiero di Ignazio Silone Simone usare questa metafora è sufficiente il fatto che questi due autori abbiano trattato tematiche inerenti il sacro la religione cristiana giustificare l'uso della citazione biblica forse no
Per chiarire meglio allora il senso di questo titolo vorrei riprendere un passo appunto di Alfonso Berardinelli in in intervento sul Cimon venne in linea d'ombra del nell'ottobre novantaquattro allestendo lo anche a Silone e dire quindi che ogni loro testo
Moralmente e intellettualmente appassionante una sfida radicale alla pigrizia del pensiero dovremmo allora aggiungere che è l'opera di Simone Ignazio Silone essere pietra d'inciampo ostacolo contro cui Cozza il pensiero laico e razionale ma anche quello religioso e confessionale o forse meglio il pensiero tout-court
Ma forse non basta ancora per chiarire quindi il senso ultimo di questo titolo bisogna aggiungere qualcos'altro qualcosa che però mi riservo di dire alla fine di questo mio breve intervento
La seconda parte del titolo parla di percorsi e passioni quali sono dunque luoghi condivisi da questi due autori
Se si Mombelli morta precocemente nel quarantatré all'età di soli trentaquattro anni non aveva potuto conoscere l'opera di Silone
Egli invece poté vicina altri suoi scritti e apprezzarne il pensiero
Il fascino di questa autrice francese su Silone notevole cominciamo dalla fine
L'ultimo romanzo quasi a suggellare tale fascinazione uscito postumo nel mille novecentottantuno è curato dalla moglie di Silone Darina si intitola Severina
La figura centrale del romanzo una giovane suora di nome appunto Severina esemplarità sulla figura della fine della pay o meglio Severina e in parte Simon's Bay così come si era maturata in Silone
Ma quando risale l'incontro di Silone con l'opera della pay secondo le testimonianza di Darina Silone risale al Natale del mille novecentocinquanta quando lei gli regalò un piccolo libro da poco uscito a Parigi attesa di Dio
Non era facile regalare libri e Silone racconta la moglie e di solito i miei regali erano un fallimento ma attese Didio ricompensò tutti regali falliti
Infatti appena possibile gli si con prole gli regalò tutte le altre opere di Sydney Simon's Bay che assieme la Bibbia di Gerusalemme rimasero per il resto della sua vita la sua maggior fonte di nutrimento spirituale
Del pensiero della pelle Simone ebbe certo la sensazione di scoprire un itinerario molto simile
Un itinerario spirituale molto simile molto vicino al suo
Il nome della pelle fatte ricorre già in vari articoli del cinquantatré ma io uno dei tributi forse il tributo più interessante più commosso sto troviamo nel saggio la scelta dei compagni nel libro uscite di sicurezza
Viene citato un'intera pagina della lettera famosa e Silone la definisce terribile della lettera che si Montpellier scrisse a Berna hanno nel trentotto all'indomani delle esperienze della guerra civile spagnola
Sempre nel ventesimo saggio tra l'altro è presente un altrettanto celebre passo tratto da l'ombrella grazie bisogna essere sempre pronti a mutare di parte come la giustizia questa fuggiaschi a dal campo dei vincitori questo sbrigativamente per quanto riguarda quelle che potremmo definire le citazioni dirette
Ovviamente le consonanze tra Silone e la pelle vanno ben oltre a queste citazioni non si fermano neppure all'omaggio postumo deroghe del romanzo di Severina
Ci sono infatti temi e riflessioni analoghe considerazioni analisi comuni ben più profondi che innervano le opere di questi due autori
Io neo evidenziati otto principalmente può darsi che siano di più
Uno l'attenzione per i poveri e il contiguo tema della sofferenza e della Croce
Secondo l'attenzione alla verità o forse sarebbe meglio dire la passione la provocazione della verità
Terzo il pessimismo nei confronti delle istituzioni o diciamo pure la vocazione anarchica il rifiuto del collettivo l'attenzione s'al per il singolo e come corollario rifiuto dei partiti e delle chiese
Il tutto gli assumibile nella nota formula di Simon's Bay la democrazia è la subordinazione della società all'individuo
Quarto collegato a questo aspetto l'analisi della forza e l'adesione a un ideale di non violenza quinto l'attenzione alla tradizione eretiche spirituale Fraticelli eremiti Apruzzese per Silone albigesi e catari per la pay
Sesto regionalismo e decentralizzazione settimo l'attenzione al linguaggio il suo uso smascheramento della retorica versione all'estetica anzi un'estetica che deve dissolversi nell'etica
Ottavo l'attenzione per il trascendente
Ora ovviamente il tempo a mia disposizione è tale da non permettimi di approfondire maniera dovuta e mi limiterò quindi a proporre una sorta di ricognizione solo su alcuni dei temi sopra cioè nati soffermandomi su alcuni passaggi che mi stanno particolarmente a cuore
Cominciamo da quella che ho definito l'attenzione per i poveri gli oppressi
La scelta di Silone per i poveri diseredati vinti è palese chiara definitiva una volta per tutte e fin dall'adolescenza
Per quale destino o virtù o nevrosi si chiede Silone messaggio uscite di sicurezza ha una certa età sì diventare ribelli scegliamo possiamo scelti
Donde viene da alcuni quelli religiosi irresistibile intolleranza della rassegnazione quell'insofferente dell'ingiustizia anche se colpisce altri e quell'improvviso rimorso tassi del sì a una tavola imbandita quando i vicini non hanno di che sfamarsi
Ciò che definì la rivolta di Silone fu la scelta dei compagni fuori della chiesa del borgo c'erano i braccianti
Non era la loro psicologia che ci attirava racconta Silone ma la loro condizione
Gli era in ciò la profonda persuasione chi di una Società vecchia stanca esaurita come quella i poveri rappresentassero l'estrema risorsa della vita una realtà con la quale fosse salutare accompagnarsi
Anche per quanto riguarda Simon's Bay lascia interdetti dei diseredati e dei poveri una certa apre il razionale prepolitica
L'orientamento della sensibilità dell'intelligenza verso la causa dei vinti viene fatta risalire tra lei stesa e tra l'altro sempre nella medesima lettera ha per mano
Fin dalla sua infanzia all'epoca del Trattato di Versailles quando la volontà di umiliare il nemico vinto debordante in modo tanto ripugnante la guarì per sempre dal patriottismo ingenuo dei bambini
Le umiliazioni inflitte dal mio paese scrive RAI mi fanno soffrire più di quelle che esso può subire tale sensibilità la condurrà conseguentemente schierarsi con gli oppressi a far sua idee rivoluzionarie tuttavia era ben lungi dal sentirsi soddisfatta nel trentaquattro venticinque anni giovani insegnanti di filosofia
Decise di vivere in tutta la sua durezza la condizione dell'operaia facendosi assumere in fabbrica
C'è fra i tanti un aneddoto che la dice lunga sulla volontà di identificazione della pari della pelle con gli oppressi e non solo con la loro causa
Durante le prime fasi della guerra era dovuto riparare suo malgrado hanno gli orchi in America e mentre si dava da fare in ogni modo per poter tornare in prima linea a combattere contro il nazismo
Non mancò di frequentare i ghetti neri di New York
Il commento di un amico fu eccetto che stessimo fosse rimasta noi orfani si sarebbe fatta negra
Legato a questa scelte per i poveri gli oppressi vi è anche un altro aspetto fortemente connesso che di nuovo stringe due autori la croce
Vista principalmente come simbolo di sofferenza come somma da portare ma specialmente come modello da imitare a Silone questo atteggiamento era dettato certo anche dalle sue origini
Una contrada come verso l'Abruzzo povera di storia civile e di formazione quasi interamente cristiana e medievale
Nella quale la condizione dell'esistenza umana vi era stata sempre particolarmente penosa il dolore scrive Silone gli è sempre stato considerato come la prima delle fatalità naturali e la croce in tal senso ascolta e onorata
Soltanto colui che non solo prende coscienza del dolore come realtà ineludibile ma che lo accetto umilmente per trasformarli in verità e coraggio morale è verrà
Parte dell'iconografia cristiana l'immagine che domina la fantasia Sironi Anna e il Cristo in croce anzi più precisamente il Cristo in agonia
Come oggi non il Cristo della gloria della resurrezione ma nella miseria del vilipendio nell'atrocità del supplizio nel discorso agli intellettuali tenuto a Basilea nel quarantasette e gli dice
Gli è una questione di fondamentale onestà da risolvere le ritrovare il senso della propria un'aliena
L'immagine archetti pratiche se primordiale realtà eh per i cristiani la croce la stessa NATO mia del corpo umano ci appare costruita secondo le forme di quel supplizio
Quindi non c'è salvezza all'infuori della croce abbracciarla e salvarsi e salvare il mondo per gli eroi Sironi ANIE Silone spesso rischiare perdere la vita per la causa dell'uomo alla stregua di Cristo è salvarsi e aiutare gli altri a redimersi
Nella pelle l'attenzione per il tema della croce strettamente connesso col tema della sofferenza e della sventura
è difficile trovare un autore un'autrice in cui il dolore fisico le privazioni le lacerazioni abbiano tanta parte e soprattutto siano riconosciuti come compagni necessarie del pensiero rifacendomi un articolo di Guglielmo forme in parte anche questo su Linea d'ombra del febbraio del novantaquattro vorrei sottolineare questo aspetto l'avrei parla continuamente della fisicità del pensiero tutto il pensiero della Belle fondato sul corpo
Pensiero del corpo e attraverso il corpo e quando si muove egli scrive che i vinti sono più vicini alla verità intende precisamente questo
Coloro che sperimentano la sconfitta sulla propria carne noi siamo la crocifissione di Dio scrive la fai la mia esistenza crocifiggere Dio
L'amore di dio per noi è passione l'amore reciproco di Dio dell'uomo e sofferenza promette o Ippolito la crocifissione di Dio e cose eterne qui si passi sono tratti dai quaderni e ancora dell'alleanza naturale tra la verità e la sventura in quanto sia l'una che l'altra sono dei supplì canti Mutti condannati in eterno restare senza voce davanti a noi
Se mobile dunque stabilisce un nesso profondo tra la verità e la sventura la croce diventa una sorta di sistema ermeneutico
Ed io stesso che De Poli noi un seme e sto crescendo i ventun agro bellissimo al tempo stesso più Orrido di una forca l'albero più bello di tutti che nessuna foresta può vantare la croce
E si muove il propone un'immagine bellissima e al tempo stesso agghiacciante
Per spiegare come l'anima ancora legata al corpo può pervenire la presenza di Dio dice l'estrema sventura che è un tempo sofferenza fisica sconforto dell'anima degradazione sociale può essere paragonata a un chiodo
La punta viene posata sul centro spesso dell'anima la testa del chiodo è la necessità che si stende sulla totalità dello spazio e del tempo
Chi riesce a mantenere la propria anima orientata verso Dio mentre un chiodo la trafigge si trova inchiodato al centro dell'universo
Tramite questa miracolosa dimensione l'anima senza lasciare il luogo l'istante in cui si trova il corpo al quale avvinta potrà versare la totalità dello spazio e del tempo e pervenire alla presenza stessa di Dio
E se si trova il punto in intersezione tra la creazione di creatore il punto in cui si intersecano i bracci della croce
E qui si impone un primo momento di riflessione
Ci troviamo di fronte a quello che può essere definito lo scandalo che il pensiero di Silone della pelle rappresenta per la modernità
è forte la tentazione di distogliere lo sguardo da questi ragionamenti sulla centralità della sofferenza in quanto inattuali in quanto insostenibili
Gli attuali perché ci mettono disagio costringendoci a pensare al dolore alla sofferenza alla sventura tutti concetti antitetici e la nostra società basata sul principio del piacere
Come dire per eccellenza la conoscenza e ci indicano la croce come esempio da seguire insostenibili perché ci ricordano che gioia e dolore sono don Doni ugualmente preziosi che bisogna gustare a fondo ciascuno nella sua purezza
Ed entrambi appartengono a pieno titolo l'esistenza
Pensieri sostenibile per i privilegiati quello della sofferenza della sua della sventura così come può essere insostenibile alla luce della verità perché incatenato al fondo della caverna abituato a vedere solo le ombre
Già parlando di verità il valore di un artista scrive Silone e nel servizio che rende la causa della verità
Ma cosa intendevano per verità Silone Simone Weil per entrambi e dire la verità non la verità in astratto ma la verità in situazione fu l'essenza stessa dell'agire politico
La verità religiosa etico politica la verità tout cour non è qualcosa di già do come anticamente acquisito né qualcosa di irraggiungibile e quindi in ultima istanza irrilevante ma è piuttosto una via un percorso dunque un agire potremmo anche dire un'educazione una scesi
Questo atteggiamento ovviamente va a cozzare brutalmente contro il muro delle istituzioni cioè contro una concezione totalizzante della verità contro il monopolio della verità assunto da un corpo sociale
Poco importa se questo si chiama stato chiesto partito e a prescindere dalla denominazione che ciascuno di questi si dà ed è nel confronto scontro col problema istituzioni che troviamo un'altra profonda consonanza fra i due
Parlare di diffidenza nei confronti delle istituzioni è forse una femminismo si tratta probabilmente di totale pessimismo
Sì Montpellier scrisse nell'ottimo saggio sulle cause dell'oppressione della libertà che l'ordine sociale benché necessario essenzialmente cattivo qualunque esso sia
E ad un esito simile giunge il protagonista del dramma L'avventura di un povero cristiano l'istituzione duplicemente cattiva per Silone uccide lo spirito e contamina la persona che se ne serve anche il tentativo di riformare le istituzioni si rivela alla fine l'uso Orio le istituzioni non si lasciano riformare finiscono immancabilmente per sostituirsi al fine dalle istituzioni bisogna solo fuggire combatterle
Questa intransigenza trova una sua origine in un passo del Vangelo di Luca al quale fanno riferimento sia la vai nel ispirazione occitani sia Silone nell'avventura di un povero cristiano
Si tratta ovviamente dal brano delle tentazioni
C'è un'interpretazione molto interessante che ne dà i panni Licci
Che dice che è sconvolgente quello che il diavolo dice
Ho tutto il potere mi è stato dato io sono colui quello distribuiscono che lo distribuisce
Sotto mentite dice Cristo che sarà tuo riso naturalmente non si sottomette tuttavia Gesù non contraddice mai il diavolo
Non fa questioni sul fatto che sia Luís ad avere tutto il potere né che gli sia stato dato né che lo dia a chi vuole con il suo silenzio Gesù stabilisce che l'autorità si è stabilita come male e si definisce come colui che non ha potere
Ho ovviamente tendo precisare che se l'interpretazione di i licei sulla quale probabilmente potevano trovarsi d'accordo sia la che
Che Silone ma non dimentichiamo per esempio che San Paolo nella lettera ai Romani tredici passo uno dice esattamente il contrario che ogni autorità ogni potere viene da Dio quindici data anche di interpretazione non esser complici non mentire non restare Cecchi diceva la vai
Per quanto lo riguardava c'era un contrasto un divario incolmabile tra ciò che c'è di più alto nella vita il pensiero e l'amore e l'ordine sociale
Agli occhi di Simon's Bay l'individuo non è mai stato così completamente abbandonato la collettività cieca
Tutto è squilibri in questa società gli uomini sono incapaci non solo di sottomettere le orazioni loro pensieri ma perfino di pensare viviamo in un mondo dove nulla e a misura d'uomo
In una situazione del genere che cosa possono fare quanti si ostinano ancora a dispetto di tutto a rispettare la dignità umana in se stessi negli altri
Niente
Se non sforzarsi di allentare un poco gli ingranaggi della macchina che ci scrittura di cogliere tutte quelle occasioni che ci permettono di risvegliare un poco il pensiero ovunque fossero e favorire tutto ciò che è suscettibile nell'ambito della politica dell'economia della tecnica i lasciare quella all'individuo una certa libertà di movimento all'interno dei legami
Con cui l'organizzazione sociale lo ha foglie e quest'idea di macchina sociale come ingranaggi o che stritola la ritroviamo pari pari Silone
La sola realtà che gli ha sempre veramente interessato scrive è la condizione dell'uomo nell'ingranaggio del mondo attuale e naturalmente mi sento pungo dalla parte dell'uomo e non dell'ingranaggio
Come corollario a questa età analisi sta rifiuto della forza e la scelta del per la non violenza sul quale non mi trattengo come vorrei
Tutto ciò che è sottoposto al contatto con la forza e avvilito colpire essere colpito scrive Simon's Bay è un'unica medesimo impurità il freddo dell'acciaio è ugualmente mortale l'impunito all'impugnatura e sulla punta
E qui viene in mente di nuovo Celestino Della Ventura di uno di un povero cristiano a Bonifacio che esclama alla Chiesa spettano ambo le spade la spirituale che si impugna direttamente con mano sacerdotale la temporale che Sapphire Irene militari Celestino umilmente risponde
Santità posso dire quello senza scandalizzare qui io non amo le spade di nessuna specie la potenza non mi attira la trovo anzi essenzialmente cattiva il comandamento cristiano che riassume tutti gli altri è l'amore
E la radice di tutti i mali per la Chiesa
Nella tentazione per il potere
Eppure anche la scelta per non violenta poteva risultare insufficiente superare l'impasse il rischio della sterilità di precisazione la scoperta importante di si muove sta proprio e proprio riguardante la forse permette di uscire da questa posizione di stallo
Nel la prima radice scrive la forza bruta non è onnipotente per natura e sei cieca e indeterminata in questo mondo sono onnipotenti la determinazione e il limite la forza bruta della materia che ci sembra onnipotente non è in realtà se non perfetta obbedienza
Questo il fondamento certo della speranza non è la debolezza servire docilmente la forza è la forza che docile la saggezza eterna
Tra l'altro questa analisi della forza rispondeva direttamente le analisi di Hitler che diceva che esattamente ovviamente non poteva essere che così il contrario che tutto era sottoposto alla forza ecco Simon's Bay a questa grande intuizione di rovesciare questo aspetto ed è importante perché dipende solo da noi a questo punto mi sono questi patti e possibilità per l'individuo di porre un limite alla forza nella dimensione personale come in quella pubblica
Dipende da noi allora costruire un ordine sociale in cui all'arbitrio della forza sia posto un limite morale affinché esso somigli quanto più possibile all'ordine fisico che sorregge il mondo e nella ricerca di soluzioni
Di vie d'uscita dal vicolo cieco cui conduce questa società sia Silone che Simon's Bay approdano alla riscoperta della tradizione anzi meglio un certo tipo di tradizione spirituale
Nella quale trovare ispirazione innervare lo spirito profetico che li anima e possibilità di spirare un popolo
E se la tensione della pelle è rivolta a tutte le tradizioni spirituali da quelle per cristiane a quella con particolare attenzione poi a quelle a quello ci tanica gli albigesi
Un Silone ritroviamo l'attenzione esperienza eccentriche rispetto al filone centrale ortodosso del cristianesimo
Silone ha spesso fatto riferimento la tradizione re mitica ed eretica del cristianesimo Apruzzese come radice della sua più vera ispirazione cristiana o come egli stesso definiva paleocristiana
Non era tanto un sentimento come & egli stesso ribadire ma una consapevolezza agli spiriti vivi
Scrive Silone le forme più accessibili della ribellione al destino sono sempre state nella nostra terra il francescanesimo e l'Anarchia
Presso i più sofferenti sotto la cenere dello scetticismo non s'è mai spenta l'antica speranza del Regno l'antica attese della carità che sostituisca la legge l'antico sogno di Gioacchino da Fiore degli spirituali dei Celestini
In un Paese stanco deluso esaurito come il nostro
Questa mi è sempre apparsa una ricchezza autentica una miracolosa riserva
Che fare allora tanto per richiamare la chiusa di Fontamara cosa propongono dunque Silone Simone Weil
Innanzitutto una concezione della vita sociale in senso eminentemente relazionale cioè vissuto come fitta trama di rapporti tra gli individui e di questi con il proprio ambiente storico naturale
Entrambi viene la proposta di una strategia religiosa
Una concezione religiosa pensata e vissuta come pura relazionalità purificata da ogni volontà di potere e come tale posta a fondamento dell'agire politico
E l'aspetto religioso e Sacco ci manda anche un altro significato di questi termini quello del limite o meglio delle riconoscimento dei limiti posti all'uomo sui quali per esempio un filosofo come Hans Jonas ha scritto molto
Le differenze la sufficienza di cui sono stati vittime Silone si Murray ripropongono il dramma di questo secolo la sua incapacità di pensando in il rapporto tra politica morale e religione
La modernità ci impone di porre la questione del rapporto tra politica morale e religioso e su un piano orizzontale tale relazione a per usare le parole di Gaeta che di cui mi sono ampiamente avvalso questo cioè di quest'ultima parte è per definizione esprimibile solo in pratica non parte intuire sentire la relazione bisogna praticarla renderla effettiva in definitiva la questione essenziale niente meno quella di un nuovo inizio per il pensiero occidentale di questo entrambi gli autori hanno cercato le premesse attraverso un esercizio intellettuale rigoroso
Complesso e composito a partire dalla piena consapevolezza per carattere strutturalmente violento della cultura moderna cui viene contrapposto un sapere religioso nel senso etimologico del termine un sapere in cui il principio di relazione domina la volontà di potenza comunque essa si manifesti
Certo forse si muove e Ignazio Silone sono stati solo voci che gridano nel deserto minacciate di continuo ostracismo dalla società
Forse si è perduto una grande occasione nel dopoguerra forse ancora vero ciò che scrisse Simon's Bay non potresti desiderare di essere nato in un epoca migliore di questa in cui si è perduto tutto
Severina nella chiusa del romanzo di Silone muone
Le sue ultime parole con le quali il romanzo si chiude sono queste spero suor Gemma spero mi resta la speranza
La speranza ci rimanda all'ottimismo non l'ottimismo come modo di vedere la situazione presente ma secondo le parole di Bonhoeffer
L'ottimismo come energia vitale e sto è una forza è una forza della speranza là dove gli altri si sono rassegnati la forza di tenere alta la testa anche quando tutto sembra fallire la forza di reggere i colpi la forza che non lascia mai futuro l'avversario ma lo reclama per sé
Ecco quindi riallacciandomi a domanda iniziale riguardante il titolo del mio intervento esso va completato in questo modo il Sasso d'inciampo la pietra dello scandalo quella scartata dei costruttori deve divenire testata d'angolo
A chi vuole tipo il compito di praticare la parola profetica di Simon's Bay e Ignazio Silone
Ringrazio molto
Nicola di dal CDA per il suo intervento molto interessante
Vorrei aggiungere solo una cosa io quando penso di sì il giorno Simon
Mi viene da voliera di sapere che cosa si donne han detto riflettuto dopo aver letto fra Venezia salva l'altissimo livello in fondo
Uno entrava dentro questa cosa vede che in parte almeno nella storia dello stesso Silone cioè del cosiddetto tradimento al nome di salvare la città perché Silone non poteva essere libero da questa impressione che crearono anni Luís l'accusa continua di essere stato il traditore così come il protagonista di di di di Venezia salva adesso
Invito qui
Marino Sinibaldi
Per il sulla Conferenza per la sua conferenza per il suo intervento su Chiaromonte
Il mio intervento prende spunto da un breve testo che si chiama la rivolta degli studenti che Nicola Chiaromonte pubblico sul tempo presente nel marzo marzo aprile del sessantotto
Ed è raccolto nel volume il tarlo della coscienza lo un testo centrale di un anno naturalmente importante all'interno di un interno di un interesse del
Il movimento studentesco e di un'attenzione documentata da diversi articoli che apparvero in quell'anno tra l'antro l'ultimo della rivista naturalmente questa coincidenza già con una logica già è stata accennata in essa si potrebbe leggere naturalmente è un tratto non solo simbolico ma anche anche politico di storia della cultura
Molto forte dovrebbe essere questo intervento anche un piccolo modesto tentativo di saldare un debito un risarcimento ieri è stato detto che non è stato scritto che nostro risarcimento e tardivo ma vi sono insomma queste iniziative l'unica a operare questo riconoscimento ben chiesto appunto si tratti in fondo di un risarcimento dovuto forse meriterebbe più più attenzione il debito ben più luogo collettivo riguarda il fatto che Chiaromonte
Come noto quel movimento lo riconobbe Chiaromonte tra i riferimenti possibili
Al pari del resto di altre figure importanti cui accennerò ma per quanto riguarda in particolare gli era un monte posso testimoniare che per i ragazzi di quella generazione la sua era soprattutto la solo la firma del critico teatrale
Dell'Espresso dunque una figura prestigiosa una rivista importante utile ma assolutamente estranea distante dalla cultura del movimento il ruolo di di Chiaromonte quella ruolo giornalistico pubblicistico non permetteva intravedere assolutamente di sospettare Pechino leggesse allora tempo presente naturalmente tra i giovani di quella generazione l'assoluta maggioranza non permetteva assolutamente di intravedere il pensatore acuto e originale che poi c'è accaduto di scoprire la gola
La sua morte in secondo luogo c'è un debito personale meno importante però
Così perché molti anni dopo il Sessantotto anche dopo la morte di di Chiaromonte però quando su consiglio di di Goffredo Fofi sfogliamo le pagine di tempo presente proprio la lettura di quell'articolo in particolare delle ultime dell'ultima parte le ultime righe di quell'articolo
Mi ha così con come un po'fulmineamente Rile rivelato l'originalità e anche la insomma l'acutezza la puntualità della lezione perché teorica tra della riflessione e dell'atteggiamento di Nicola Chiaromonte però non c'è solo questo o quel passato c'è anche cercherò di dire non ci sono questi debiti del passato insomma cercano anche di dire qual è mi scuso per la brutta parola l'attualità o forse meglio la preziosa inattualità che lo stesso di quel testo e degli altri che apparvero in quegli anni
Cosa diceva Nikolaj Chiaromonte in quel testo è perché gli affetti l'effetto non solo sul sessantotto mamma sulla politica giovanile e non sui movimenti alternativi e nove la stagione che allora si aprì fu debole fu praticamente nullo apparentemente almeno nonostante dicevo l'attenzione e l'interlocuzione continua che tempo presente
Riservò esercito nei confronti del movimento solo spogliando l'annata sessantotto si incontrano tra l'altro un ampio intervento molto molto serio dedicato a un celebre saggio di Guido viale che si chiamava contro l'università che apparve sui Quaderni piacentini e rimane insomma al le aziende
Lo scritto teoricamente più significativo di quell'anno mi permetto molto severo rondini Golo Chiaromonte ma anche molto prendeva sul serio quel testo cosa che pochissimi fecero a quelli naturalmente che lo assunsero acriticamente l'ho presa sul serio naturalmente nessuno di quelli che il che lo rifiutavano pace l'ampio saggio su violenza e non violenza che apparve nell'agosto del sessantotto che per ripubblicato nel taglio della coscienza
La cosa il sessantotto cioè nei giorni di Praga ha scritto molto prima una riflessione molto più profonda però il la e come dire lì la la il rapporto col movimento Francesco non è nemmeno dichiarato mi sembra in violenza e non violenza ma la riflessione
Trae naturalmente origine dalla rivendicazione diciamo da Nanni nuova rivendicazione della violenza che all'interno di quel movimento veniva fatto baci sono tutto l'anno un'ampia serie di articoli dedicati Brewery le cronache si chiamava la rubrica di
Una delle parti diritti Tempo presente prima si occupava sia del maggio francese che per esempio della della contestazione a Venezia al Festival del cinema
E poi ancora annotazioni molto spesso di Chiaromonte spesso
Anche più Brevi che però appunto dimostravano questa questa interlocuzione resta da spiegare appunto una sorta di estraneità del movimento rispetto a queste a questa questa attenzione a questa lezione
Alla domanda capitale
Hanno torto o ragione i giovani ammutinati richiamava così Chiaromonte mi colpì quando lessi la arcaismo della formula votassero ironico giovani ammutinati comicamente molto molto efficace ma c'era anche una sorta di raffinatezza
Letteraria mi sembra in questa definizione i giovani ammutinati hanno torto o ragione rispondeva in modo apparentemente sibillino non hanno torto no ma non hanno neppure ragione in che cosa avessero ragione
In effetti oggi conta poco se non per ricordare è stato già fatto in parte la severità con cui Chiaromonte anche Sidone Tempo Presente giudicava le classi dirigenti fuori e dentro l'università fuori scriveva Chiaromonte
Una classe dirigente la quale dirige principalmente se stessa in primissimo luogo gli affari dei partiti in cui si divide e suddivide
A me queste parole ovvie oggi se pensiamo appunto a Tangentopoli mi sorpresero perché non mi sembravano ovvie nel sessantotto quando tra l'altro la stagione più scandalosa della lottizzazione della partitocrazia doveva ancora venire oggi il ricordo
Carly invece ha fatto della visita fisica di Silone nei partiti nei corridoi dei partiti e la scoperta fisica della corruzione dei partiti retrodatata enormemente questa intuizione dichiaro Monte rende ancora più
Diciamo efficace la diciamo la verità di queste di queste affermazioni del gruppo il tempo presente quindi fuori questa classe dirigente che spacca dividesse stendi spartisce insomma in qualche modo
Dirige se stessa e gli affari dei propri partiti dentro l'università le condizioni miserabili della scuola italiana le baronie professioni professorali ciarlatani SIM accademico tutte
Tutte dimensioni con le quali Chiaromonte non aveva nulla che spartire queste però sono diceva Luís
Che aveva tutte poteva avere tutte le ragioni per essere indulgente con quei giovani a partire dalla propria doppia estraneità questa dimensione quella diciamo della partitocrazia politica è quella della baronie accademiche tra queste sono ragioni secondaria la causa prima scriveva è molto semplice sta altrove sta nel fatto che le giovani generazione quelli dei nati dopo il mille novecentoquaranta
Si sono trovate a vivere in una società che non impone ne merita rispetto le cui ha la cui autorità e nulla di puro peso e quindi autorizzato utenza le sregolatezze e tutte le ribellioni anche quelle esteriori e di massa
Quale questo dalle più alte cime della gerarchia sociale seppur vi sia ancora una gerarchia altro che di Potenza fino alle forme della vita politica e alle circostanze
Della vita di ogni giorno ma al vertice dell'irresponsabilità del non diritto al rispetto e alla corruzione non non esiteremo a mettere oggi come oggi in Italia altrove ma in Italia molto specialmente la classe intellettuale quella che invece di darle esempio parolacce aperte Chiaromonte
Se quell'andazzo invece di pensare anzi gongola invece di assumersi la parte di guida si aggrega partiti rumine ideologiche mai esaminate e insomma invece di volersi voce del popolo cui appartiene fa parte perse e per il suo particulare
Questa è la causa dire quindi la mancanza di autoritativa citati autorità che meriti rispetto alla fine di quell'anno
Di quell'anno straordinario sull'ultimo numero di tempo presente subito dopo l'editoriale apologo intitolato temi per un decennio viene
Marcello Flores ricordava
Chiaromonte ripeterà che le premesse morali e intellettuali della rivolta anti della società in tumulto invece non c'è un ampio articolo che sin controprova socia in tumulto stanno tutte lì
Nella degradazione irreparabile di ogni autorità non nel senso gerarchico istituzionale che ci sale ventisette bensì semplicemente ed è un semplicemente anche in questo caso forse tonico di autorità naturale quindi il declino di autorità quell'assenza di riferimenti e di guida morale cioè il fatto grave diceva che non a cui non si risponde né con le cariche della polizia
Né con le manovre astute quindi decrebbe citiamo né con l'atteggiamento del governo né con quello dell'opposizione comunista di sinistra di allora
Questa riferimento assenza di riferimenti e guida morale spiega gli aspetti degenerativi negativi del movimento segnalati perché ero Monte molto limpidamente molto e colti molto
Rapidamente molto puntualmente nell'ideologia e dei simboli che quel movimento scienza anche qui sembra ovvio dirlo oggi
Considerando i sa che non è del tutto ovvio perché visto il trionfo a sinistra di Fidel Castro il tiranno un po'speciale come lo chiamano
I suoi ammiratori del Manifesto un tiranno che ha fatto la storia che proprio il genere di argomenti che farebbe rabbrividire Chiaromonte a un tiranno che ha fatto la storia e quindi merita ammirazione è un tirante
Comunque quei simboli e quelli che so di Cecco dicevo sembra facile dirlo oggi ma appunto può non è nemmeno facile dell'oggi e quindi erano opaca qui o totalitario testuale otto e strani affatto estranei come Guevara o Castro oppure di dittatori come nozze del quale spie Chiaromonte
Tra l'altro intuire esattamente cosa stesse accadendo in Cina senza credo avere la conoscenza specialistica che abbiamo tanti nostri gli amici e compagni si no logica partire dall'ignoranza so pure invece anche dalla conoscenza
Molto molto dalla conoscenza molto dettagliata di quello che accadeva in Cina hanno preferito non dire la verità esempio sul massacro della rimozione dal culturale Queen perfetta continuità chissà forse come sarta per con gli operai di Billancourt no degli anni Cinquanta pensavano di non dover turbare
Gli studenti occidentali negli anni Sessanta comunque
Per chiarezza che ero Monte dice al singolare evento detto rivoluzione culturale appare sempre più come un'astuta operazione diretto a scatenare il ribellismo dei giovani contro l'apparato del partito a maggior gloria
Del dittatore Mao del tutto scontato dirlo ma anche qui non del tutto sappiamo del tutto scontato del resto questo aspetto planetaria era decisivo perché era un monte segno naturalmente d'un tratto
Culturalmente con connotativo dell'esperienza di tempo presente cioè la mancanza di provincialismo e abbiamo che terrestre l'impersonificazione vogliamo ma insomma
Stai stai molte molti elementi della vita di tempo presente
Ma lo interessavano a Chiaramonte l'indole interessava lo colpivano soprattutto le differenze di quel movimento che si presentava come planetario globale l'anno dei giovani l'anno della contestazione non lui diceva la protesta
Questa questa la protesta degli studenti e degli intellettuali russi contro la sordità repressiva del regime la rivolta aperta degli studenti dei professori dell'intellettuali polacchi al grido di libertà non sono la stessa cosa della rivolta degli studenti torinesi milanesi fiorentini romani contro i rispettivi elettori
Professori ministri anche se nelle loro parole d'ordine nello loro grida nei loro scritti e si mettono in causa la Società tutta intera parlando di contestazione globale rifiutando le concessioni
E dicendo di voler riformare tutto da cima a fondo per loro iniziativa per loro proprio conto secondo i Lori però loro propri tic e qui c'era una sorta di spetta ora dice la libertà che chi erano gli studenti polacchi
è l'indicazione chiara
Specifica elevata contro Reggina e chiaramente specificamente oppressivo la rivoluzione contestazione globale di cui parlano gli studenti italiani e formula altrettanto violenta quanto vaga violenza e vaghezza questi sono
Gli elementi non si tratta
Avrebbe detto più avanti non si tratta questo evidente di libertà né di ribellione contro un regime oppressivo bensì al contrario di collera contro la mancanza di un'autorità e di un ordine
Di un ordine degni di dispetto alla fine dell'anno nell'articolo appunto che appare sull'ultimo numero della della di tempo presente chiarire ancora meglio questa cosa comuni che tocca un aspetto
Diciamo nervo scoperto no anche del nostro apporto Chiaromonte questa concezione dell'autorità del rapporto tra autorità libertà di dice scrive nella al dicembre del sessantotto
Siccome dall'Impero romano a quello della Chiesa universale e da questa le monarchie assolute dalle monarchie assolute giacobini per già Compignano Stato-nazione da questa bolscevichi dei bolscevichi al fascismo all'attivismo storia umana tra riassunta in otto eliche
Il principio d'autorità sembra che abbia durata abbastanza in Europa dovremmo rallegrarci
Della sua disintegrazione
Dovremmo ma non possiamo perché non di distruggere l'autorità in Europa si tratta bensì di restaurare la libertà e di senso della libertà nell'attuale subbuglio non è stato riconoscere traccia di libertà nessuno di questi contestatori parla ed è da temere che non sappia neppure di cosa si tratta quando nulla disprezzo nel nel linguaggio di Marcuse come permissivi ITA repressiva
Qui Autori a libertà acuire sì sì evidenzia subito il nodo del rapporto e della critica di Chiaromonte a quel movimento nell'anno della rivolta antiautoritaria ma non libertà aria qui vorrei dire per inciso quanto appare
Appare sorprendente l'analogia in tema di autorità responsabilità assenza di guida morale con uno degli ultimi libri scritti sul Sessantotto forse l'ultimo libro pone non ne usciranno più perché
Ma
Credo che si atti di questo anche se non appare mi riferisco alla Alonso e i visionari di Anna Maria Ortese preannunzio visionario romanzo che parla di un Paese latino fortemente cattolici Rizzato fino a ieri e crudelmente politicizzato oggi siamo fino e della rivolta che vi dilaga contro la responsabilità e l'idea del limite citata letteralmente della responsabilità che in questa rivolta nel fomentare questa rivolta non i giovani ma gli adulti gli adulti
Che favoriscono con la loro assenza di senso di responsabilità di senso morale favoriscono questa rivolta questa analogia però ci porterebbe lontano però va richiamata la citazione mi sembra il segno di una riflessione
Tenace che continua con la quale non è semplicissimo fare i conti naturali come pure superfluo forse avvicinare le citazioni le posizioni sul Sessantotto Nicola Chiaromonte a quelle di
Pier Paolo Pasolini anche perché sono state
Perfettamente documentate interpretato in un articolo di Federica bellica Anton sulla Terra vista dalla luna dell'Estate del novantacinque a cui debbo molti spunti e suggerimenti
Per questo intervento tra l'altro li si sottolinea come l'accusa di Pasolini al doppio conformismo giovanile no i giovani sono conformisti due volte diceva sommando al conformismo assimilato dall'ordine sociale paterno il conformismo della rivolta
E dell'opposizione sia avvicini quindi una sorta di confronti
Globalità conformista cui non si sfugge si avvicina a quello che che il nucleo delle tesi di Chiaromonte quando scriveva che le premesse morali e intellettuali della società in cui questi giovani sono cresciuti arrivano sono le medesime della loro rivolta
Quindi non troppa tra quindi troppa poca autonomia avevano quei giovani dunque quindi non troppo con troppa contestazione dal punto di vista di Chiaromonte ma troppo poca e troppo poco globale
Semmai a proposito di del rapporto un Pasolini potremmo bisognerebbe forse dire queste cose Pasolini le scriverà piova le gambe letti Matiz era parecchi anni dopo ma questo insomma
E marginale anche perché prima di tassare al la parte più interessante sono le conclusioni di quell'articolo di Chiaromonte
Che è una proposta solamente uno è straordinaria per il sessantotto non solo per il sessantotto c'è invece un altro rapporto comprò un altro confronto che velocemente vorrei
Proporre di che quello con i riconoscimenti e le critiche che il movimento del Sessantotto rilievi cederà da Aldo Capitini
Anche qui interessano più le seconde che le critiche quindi che i peli che insomma gli apprezzamenti la vicinanza interessa la perché almeno due punti mi sembra con Contin convergano
Coincidano con quelle di Chiaromonte una quello della violenza anche perché abitini la violenza l'interesse all'urto lo chiama
Era era decisivo nella nel rivelare il vizio di fondo ideologico di quel movimento all'altro rapporto col potere sostituire né uno all'altro magari più duro diceva Capitini che scriveva a mano negli ultimi negli ultimissimi testi sulla pubblica di gruppi non danno la garanzia che se avessero il potere questo sarebbe di tutti questa anche perché abitini rivelava dunque
Il vizio di fondo di quel movimento Capitini faticava a a volte lo riusciva altre volte non era interessato a risalire
Diciamo a quelle cause quelle che che Chiaromonte decina le cause primarie nocche invece attiravano Chiaromonte erano la al centro del suo sforzo speculativo e analitico era il tarlo dell'ago della sua coscienza erano i problemi universali come ci ricordava prima Herling che
Segnavano proprio la la anche connotano diversamente Chiaromonte da Sidone questa attenzione agli universali però che Capitini con questa differenza con questa anche sembra una sorta di di minore mancanza di rigore o non meno di menti meglio di meno interesse a rigore intellettuale minori interessa rigore intellettuale per la sua strada arrivava a toccare sempre un lo stesso
Problema il cuore del problema c'è rapporto col potere e il problema della violenza che perché e si erano il frutto di una concezione in generale della cultura politica che in quel movimento prevalse che come dicevano
Come ascoltammo ora quel movimento ereditava condivideva in realtà con gli adulti cui
Si ribellava questa il dunque la trasgressione conformista di cui parlava Pasolini la critica al contropotere che esprimeva Capitini
E l'affinità con un altro testo questo davvero importante da ringrazierà ancora Federica per averlo segnalato nel suo articolo che un testo di Hannah Arendt che siamo alla crisi dell'istruzione la Fida con Hannah Arendt e meno sorprendente ovviamente perché conosce il milieu culturale la biografia
Dichiaro Monte però è una è una testo utile quello di andare perché il Tenda completi il ragionamento di Chiaromonte un testo pubblicato all'inizio degli anni Sessanta mi sembra però che gli anni Cinquanta e primissimi anni Sessanta quando il tema dell'istruzione della pedagogia della formazione delle nuove generazioni
Che in Italia credo anche in Europa eravamo assai marginale in America era invece al centro di interesse vasto da cui del resto
Nacquero libri importanti come quello di Goodman
Riguarda in modo diretto al testo di andare in tira porto tra le generazioni un testo importante il contrasto durissimo
Un testo incredibilmente diffidente verso tutti i modelli progressisti di educazione verso i modelli diciamo così indulgenti indirizzati verso
L'autonomia dei bambini e dei giovani un testo esplicitamente conservatore in fatto di Dobbiaco oggi potremmo dire pure reazionaria in senso alto nel senso in cui è reazionario libro di Anna Maria Ortese ad esempio da un testo quello dell'ardente
Tutto teso a sottolineare il senso il valore della responsabilità cioè della responsabilità che ogni generazione
Adulta deve assumere nei confronti delle nuove generazioni responsabilità disse di proporre se stessi e i propri valori ma con uno scopo
Con un fine che è tutt'altro che conservatori è quello di consentire a ogni generazione il più rivoluzionario dei ruoli c'è quello di rinnovare il mondo di creare qualcosa di inatteso ed imprevedibile si tratta così conclude
Anna Rent della nostra posizione nei confronti della nascita degli uomini del fatto fondamentale che tutti siamo stati messi al mondo che le nuove nascite rinnovato di continuo il mondo stesso
L'educazione è il momento in cui si decide se noi amiamo abbastanza al mondo da assumercene la responsabilità salvarlo così dalla rovina
Che è inevitabile senza il rinnovamento senza l'arrivo di esseri nuovi di giovani
Nell'educazione si decide anche se noi amiamo tanti nostri figli da non estrometterlo i dal nostro mondo lasciandoli in balia di se stessi
Tanto da nostra parli di mano la loro occasione di intraprendere qualcosa di nuovo qualcosa di imprevedibile per noi
E prepararvi invece al compito di rinnovare un mondo che sarà comune a tutti quest'idea
Di educazione finito espressa così dannatamente poi possa completare da questo punto di vista l'atteggiamento Chiaromonte ritroso passo bellissima non ma naturalmente la sottolineatura continua che Chiaromonte opera del motivo della libertà restano in parte già accennata della centralità di quel nodo di alcuni movimenti giovanili e della strumentalità in altri in quella divisione fra movimenti essenzialmente nei paesi totalitari dove questo tema era fondamentale che abbiamo sentito
Enunciare subito in tre intuire subito da Chiaromonte all'inizio del sessantotto è questo tema della della libertà naturalmente a riportarci le riflessioni di Hannah Arendt sulle rivoluzioni sulla legittimità e la positività diciamo del
Delle rivoluzioni che valorizzano accrescono loro la libertà creano istituzioni corpi politici che garantiscono lo spazio in cui la libertà può manifestarsi e il fallimento invece secondo libro dell'Ariento sulla rivoluzione
Delle rivoluzioni premuto e dal bisogno permuta dalla presenza immediata della sofferenza e del bisogno invece la la definizione di libertà più bella secondo me di Chiaromonte sta in un passo dei taccuini questi da qui che sono stati ripubblicati parte dal Mulino nel volume che cosa rimane
A un certo punto dice
La libertà e la smentita Dostoevskij ricordate se Dio è morto tutto è permesso no
Sì Dio non c'è e non succede proprio nulla questori questa libertà da Chiaromonte da adesso in poi anch'io quella frase Dostoevskij suggestioni apparirà una battuta quota dicendo
Alla luce di questa ad esempio non c'è la della libertà e bellissimo Sibio non c'è che non succede proprio no se gli omini vincono questa sfida vuol dire che stanno cosa farsene della libertà se no no no siamo lì
Alla luce di questa visione insomma questo è più chiara la critica radicale invece che Chiaromonte rivolta alla cultura dei giovani del sessantotto della sinistra del dopo Sessantotto soprattutto del dopo Sessantotto cioè le cose che sto leggendo sono molto più chiare del San UAL dopo sessantotto che al Sessantotto e questo rivela la diciamo Pagano insomma l'intuizione ente non la la la capacità profetica diciamo non insomma l'intuizione
Dichiaro Monte che già era in grado di prevedere le degenerazioni politicista e marxista e leninista e violente e terroristiche
E così via infatti a Guido viale nell'articolo proprio molto intenso e molto molto ravvicinato con cui si confrontava in cui si confrontava con quel testo contro Rumi Zidane Guido viale obiettava sì ci sono molte osservazioni giuste nell'articolo di viale e l'ideologia che non solo è sbagliata ma diremmo perversa
I quando fu in quanto fondata su quello che non esiteremo a chiamare il ricatto dell'assoluto ricatto che in buona misura si riduce all'assurda proposizione che quando non c'è tutto non c'è niente e se non si ha tutto non si annulla questa mi sembra
Non sapete più morale o più politica anche quasi minutamente politica questa questa obiezione così
Così così radicale e poi diceva la nell'agosto del sessantotto pubblicò una sorta di dialogo immaginario ora non so se questo a che accanto proprio all'articolo la grande saggio sulla violenza e non violenza ora non so se questa dialogo immaginario in cui c'è Chiaromonte parla con un Ideal tipo diciamo della mentalità del sessantotto io non so se sostituiva un un dialogo reale che non c'era ma insomma un testo molto
Molto suggestivo perché appunto rappresenta uno sforzo di confronto molto diretto che non ha molti eguali credo allegato che l'UDC con più o meno concludeva Chiaromonte quando voi mettete delle etichette ideologiche poi molto disparate nacque Sons ma interessamento
Ho dato una forma furiosamente politica questa rivolta morale il risultato ancora una volta e che dica Tete indietro verso verso una concerto concezioni della politica che se voi la eseguiste sul serio li porterebbero a tradire quello che c'è di più schietto io oserei dire di più originale
Nel vostro movimento esattamente mi sembra adesso non la leggo tutta una situazione molto bene
Esattamente quello che accade
La scelta ideologica cioè l'autorappresentazione di quel movimento come un movimento di classe non solo era sbagliata diciamo
Era infedele per così dire al Balli alla madre ed è necessariamente condotto all'esito autoritario nella doppia veste alternativa ma non del tutto burocratica o terroristica
Degli anni Settanta da questo punto di vista su un'altra prossimità anche così si può rapidamente accennare che quello con quello che occulta che scrive anche Seller perché una delle più acute pensateci uscite dall'eresia dal marzo un eretico del nostro secolo che per il Sessantotto francese diventa occidentale in generale ha parlato proprio di una falsa coscienza che starebbe nel fatto
Che pur vertendo sulla funzione e precisamente sul riordinamento della funzionalità quel movimento invece continuava a portare avanti il discorso strutturalista
Della nuova classe lavoratrice mi lo decodifica o perché Lele Reform usciva dal nazismo parla ancora
Così purtroppo cioè insomma dietro l'oscurità di questo linguaggio c'è una cosa molto semplice il motivo è quello della libertà oscurato da quello mistificatorio che la lotta di classe
Così collocata alani sembrava alla la posizione la critica di Chiaromonte mi sembra pare inserita in un arco di posizione di figure molto ricco che punto smascherato non potevano smascherare erano in grado di smascherare la falsa coscienza di quel movimento di quella
Generazioni dei Queen di quell'idea della politica
Da dove veniva in Chiaromonte questa posizione intanto appunto da un'attenzione costante al tema delle giovani generazioni che precede il Sessantotto Federica belli canta dimostra nel suo articolo sulla Terra vista dalla luna come questa attenzione appunto non nascesse sull'onda dei movimenti ma fosse più ampia più antica cita un articolo del cinquantasei sulla ragazza Alia che aveva manifestato per l'Ungheria
Uno del cinquantanove che è una formidabile interlocuzione con un giovane milanese della seconda metà del ventesimo secolo così si autodefiniva
Tentato nella sua falsa irrequietezza dal marxismo e lì c'è proprio un aspetto severamente pedagogico un atteggiamento seriamente cappe la Goggi pronti Chiaromonte pace l'articolo del sessantacinque sulla gioventù in docile di Chiaromonte che appunto tra l'altro un ulteriore segno di di sensibilità non provinciale no sessantacinque raggiunto in docile ampia ma soprattutto d'Oltreoceano ma io credo che l'attenzione e anche le posizioni motivi delle posizioni che Chiaromonte spicca espressa in quell'anno venivano da
Da più lontano da molto lontano nel più antico testo di Chiaromonte che io conosca cioè la lettera di un giovane dall'Italia pubblicata sui Quaderni di Giustizia e Libertà nel trentadue
Fu un testo molto credo molto importante per quel piccolo gruppo di Vittorio Foa raccontava raccontava che quando lo lesse fu molto colpito dall'esistenza di una persona per lui sconosciuta
Tolto fuori sembra che in galera non so quindi che anche a qualche qualche anno dopo il trentadue
Intemperanza una rivelazione di un modo di pensare di un'energia di una di energia intellettuale di autonomia di di pensiero in quell'articolo ci sono almeno due nodi due filoni
Che non dirò anticipano di tra il trenta sei gli anni quello che Chiaromonte dirà nel sessantotto ma segnano una continuità importante dimostrando insomma l'originalità poi tenace di una di una riflessione portata avanti da Chiaromonte il primo che c'erano il testicolo
Del trentadue e che la responsabilità di chi si rivolta
Fosse anche a una dittatura cui Chiaromonte peraltro non riconosceva alcun valore nessuna cultura nessun senso dice che non c'è la cultura del fascismo precedendo un dibattito via diviso gli intellettuali di sinistra
I nostri anni non c'è la cultura il fascismo un misero prolungato black lo definivano però anche così definito il fascino quindi danza indulgenze o concessione di nessun tipo nemmeno quelle che faranno
Su questo hanno i comunisti
La responsabilità di chi dissente deve essere maggiore il fatto di essere una minoranza che sta nel giusto non assolve da una responsabilità e da un impegno maggiori che sono diceva allora Chiaromonte di due tipi
Canta due anzitutto ogni lotta
Prima che il nome di ciò che non si vuole deve essere iniziate condotta fondo in nome di ciò che si vuole
Quindi contro tutti tutte le posizioni diffusa nell'antifascismo tipo diffusa sempre in tutte le opposizioni non basta che cada Mussolini va tutto bene no qualunque cosa meglio
E poi contro mi sembra nettamente una posizione che non abbiamo ereditato sintetizzata da un celebre verso non di Montale Norcia solo questo però ciò che non siamo ciò che non vogliamo Luciano non basta bisogna sapere ciò che si può quindi chi si oppone a questa primaria responsabilità della chiarezza non può nascondersi dietro il fatto di essere l'oppositore
In secondo luogo scrive nel trentadue nessun diritto alla facilità
Cioè alla cedimento verso il facile disprezzo
Dell'altro anche qui l'affinità con Capitini cagione del Sessantotto dice a Prodi spezzate le persone quando invece dovreste combattere le idee molto e molto evidente ma diceva
Chiaromonte il trentadue nessun cedimento all'idea che dinnanzi a una così palese insensatezza come quella di una dittatura quel minimo di senso di cui la natura ci adottati e che ci porta la ribellione basta a consacrarsi nel nostro diritto
Io qui trovo la più radicale delle critiche alle culture minoritarie c'alle culture che nome della necessità c'è una cura una critica condotta in nome della necessità e del dovere morale
Di non semplicemente di spezzare ma scriveva Luigi affrontare Linz
Ricci l'indissolubilità bile miscuglio di egoismi Luzzi e di Cecchi aneliti questo del fascismo diciamo il consenso chiamiamolo così al fascismo
Perché ero Monte però questo andava affrontato non poteva essere liquidato e disprezzato se noi pensiamo a quanto spesso di fronte per esempio alle convulsioni della nostra società di massa le nostre minoranze hanno invece usato l'arma semplice facile gratificante
Della ma irresponsabile persino persino disonesta del disprezzo della demonizzazione della liquidazione
Credo che che abbiamo subito queste parole che Chiaromonte pronunciava varrebbe la prosa del fascismo cioè del più totalitario degli episodi vissuti al nostro Paese no che salta la dittatura della televisione abbiamo di uno di questi accidenti della cultura di massa
Questi segni il suo reali anticonformismo anche rispetto ai mediocri conformismi
Delle minoranze
La seconda idea che già in quel testo sia affacciare quella dei limiti di affermazione forte dei limiti della politica credo che oggi pone parlerà Vittorio Giacopini
E dello Stato non solo quello etico un mitico fascista lo Stato è una funzione della vita sociale scriveva allora e cittadino è un aspetto dell'uomo e non inversamente
I scrive nel trentadue i movimenti degli anni settanta come noi da questo punto di vista rovesciare hanno totalmente e radicalmente questo rapporto affermando la centralità della politica nome
Di una ideologia che abbiamo visto Chiaromonte giudicherà giudicherà nefasta con gli esiti disastrosi che abbiamo misurato non solo la violenza la terroristi hanno anche con la violenza della disillusione rispetto a quella centralità caduta non lo scetticismo narcisismo il cinismo che ne sono derivati
Questi dati il limite sempre per la Genealogia diciamo approssimativa ma insomma del delle cose che Chiaromonte dirà nel sessantotto questi dati il limite si affaccia
In un altro testo a faccia qua molto esplicitamente anche dolorosamente per il rapporto che metteva in discussione in un altro testo forse apparentemente marginale ma invece fondamentale che la lettera Caffi
Al suo amico in parte maestro Andrea Caffi e Chiaromonte scriveva nel cinquantuno un testo bellissimo tesissimo anch'esso basta aiutarlo insomma ecco
Tele doloroso perché segnato mundis distacco non sarà definitivo manzo ma reale rispetto a una persona molto importante essere criticata qui e l'astrazione della politica e della cultura in nome dell'attenzione alla libertà reale alla realtà umana e cito testualmente alla contingenza cioè definizione tra parentesi Chiaromonte la contingenza cioè l'ambiguità la polivalenza l'individualità il carattere specifico dei fatti anche quest'articolo è stato al centro di un intervento su Gaza
Che è un segno della la rivista
Un segno dell'interesse dei giovani intellettuali verso Chiaromonte de questa scelta l'inciso questa scelta della parola contingenza mi sembra che indica qualcosa di estremamente concreto ma anche estremamente Ali attori o o meglio
Occasionale accidentale legato dice lo Zingarelli a un determinato momento a una determinata situazione vicenda formidabili perché il l e l'indizio
Di un di una riflessione che mette in discussione mi sembra con largo anticipo rispetto a un esito Pals complanare di questi anni mette in discussione la metafisica del i grandi narrazioni delle grandi interpretazione del mondo con i rischi che sappiamo ma anche con le verità che questa messa in discussione comporta anche oggi ma tanto più quando lui parlava
Quando Chiaromonte parlava nel cinquantuno cioè negli anni delle grandi ideologie dell'attenzione alla contingenza ora non so se oggi quando Filippo la Porta parlerà dell'inganno dei fini ultimi toccherà questo nodo ma insomma quindi sembra interessante già la terminologia di Chiaromonte quasi per essere insomma
Sinceri volesse andare oltre anche la modernità razionalismo linguaggio insomma da cui a cui era intimamente legato non vorrei pronunciare la parola postmoderno ma l'ho pensata sbagliando perché qui semmai c'è il segno di quanto ricca e complessa fosse la riflessione dentro la modernità c'è dentro un pensatore
Del tutto del tutto moderno però in effetti la l'attualità questo caso può essere detto senza ambiguità della difesa sulla contingenza cioè sulle forme sfuggono alla previsione anche alla sistemazione teorica mi sembra molto significativo
Comunque senza andare troppo oltre che a questo punto di vista il motivo dei limiti della politica che costituisce il cuore della della della critica di Chiaromonte al sessantotto
Però questa importante perché non comporta una sottovalutazione dell'azione collettiva Manzi si tradurrà prima e nel sessantotto nei confronti del sessantotto in una proposta molto forte una proposta molto molto radicale qui dobbiamo far riferimento rapidamente a uno dei testi invece più ampi meditati e spero conosciuti
I Chiaromonte già stamattina già citato c'è la situazione di massa i valori nobili che apparve su Tempo presente nel cinquantasei
Altro hanno
Il tema è la società di massa i compiti tema molto che diventa attuale un po'più tardi però alcuni anche Italia cominceranno a tematizzare intorno alla metà degli anni cinquanta sposa sviluppo dell'industria Lisbon somma serie di rivoluzioni dice di trasformazioni radicali e mentali piuttosto forte infatti ci sono parecchi testi di quegli anni che si interrogano su questo la socia di massa ruolo degli intellettuali
Cosa fare di fronte al nuovo conformismo che sembra diffondersi all'apatia da benessere che anche in questo caso in anticipo pronta tanti Chiaromonte intravede l'UDC e sottrarsi
Sottrarsi il più possibile qui siamo vicini alla parte che tanto colpi dell'articolo sul Sessantotto sottrarsi il più possibile perché
Per non ma non per rivendicare una una qualche innocenza personale un'utopia globale di separazione perché qualche anno dopo
Qui saltiamo ma ma è legittima cosa propone il sessanta o nel maggio sessantotto quindi lacci dal dal cinquanta del Sessantotto esattamente l'arco di anni che stiamo trattando tutti anni ovviamente normalmente date tutte capitali
Chiaromonte scrivere al portatore di un'utopia filosofo intellettuale semplice protestatari o cosciente che sia non ambisce a governare né a farsi consigliare consigliere del principe ma solo a persuadere altra parola Capitignano e perché ha in mente quel linguaggio
Quelli che condividono la sua condizione e la sua insoddisfazione per lo stato di cose attuale lo scopo che ci si propone non le realizzazioni forzosa di un qualsiasi piano globale ma una condotta personale
Il più possibile e onesta e una riforma il più possibile sensata dello stato di cose presente queste Napoli
Quanto all'ideale l'azione del mondo quanto all'ideale egli lo manterrà
Come solo si possono mantenere gli ideali ossia nutrendo lo di pensieri giusti e quindi anche criticandolo e di azioni che si accordino ai pensieri
E però per non ridursi subito a a subire ad adattarsi Abbar camminare a manovrare a manovrare la scritto nel cinquantasei dunque agli inizi di tempo presente
Occorre uno strappo violento la decisione di sotto di separarsi dagli altri la volontà di eresia
Qui c'è il nodo pensioni mi sembra si esprime intanto modo centrale del pensiero direi della dello stile di vita di Chiaromonte c'è il motivo dell'esempio personale la condotta personale no non abbiamo sentito nulla
I tassi in cui nei taccuini neri e né i saggi negli scritti la sua riflessione torna su questo nodo che pratico teorico politico morale esistenziale sono molto molto frequenti
Possono esservi assunti con una formula decisiva lo slogan in qualche modo del suo intervento del cinquantasei in cui Chiaromonte proponeva in contrasto ancora con le illusioni della politica dell'azione collettiva e più direttamente esplicitamente col marxismo
Proponeva quella formula credo rimasta nella mente di chi ha letto quel saggio dalla caverna la caverna platonica la ma dello nostro pressione non si esce
In massa ma solo uno per uno non in massa dunque secondo il mito della palingenesi collettiva rivoluzionaria ma solo uno per uno
Eretici bisogna essere scriverà ancora nel sessantotto in uno dei suoi taccuini quelli pubblicati
Pubblicati molto molto dopo molto recentemente Eretici bisogna se apre con queste premesse
E di fronte a una situazione improvvisamente di massa in cui i problemi che riguardavano il rapporto tra intellettuali ma se diventano proveniva da un rapporto tra generazioni tra settori pezzi di società funzioni diverse
Della società queste premesse questa posizione questa riflessione nel sessantotto questo invito all'eresia diciamo nel sessantotto si traduce al termine dell'articolo da cui ha preso le mosse in in un'indicazione davvero straordinaria ai giovani ammutinati
Il rimedio dice se c'è e altro
Consiste nella secessione
Risoluta da una società o meglio da uno stato di cose giacché Società dice implica comunanze ragione che sono precisamente quello che manca oggi nella vita collettiva la quale non è neppure cattiva la società non eppure cattiva per natura anzi è suscettibile di vari miglioramenti non è cattiva e non è buona e indifese niente che è la peggior cosa di tutte la più mortifero
Da questa società da questo stato di cose bisogna separarsi compiere atto pieno di eresia e separarsi tranquillamente senza urla né tumulti anzi in silenzio in segreto
Non da soli ma in gruppi in società utenti che le quali si crea in una vita il più possibile indipendente e sensata senza alcun idea di falansterio di coloni utopistica nella quale ognuno apprenda anzitutto a governare se stesso
E a condurti giustamente verso gli altri e ognuno eserciti il proprio mestiere secondo le norme del pensiero del mestiere stesso le quali costituiscono di per sé il più semplice e rigoroso dei principi morali
E sempre per natura escludono la frode la prevaricazione la ciarlataneria la fame di dominio e di possesso
Ciò non significherebbe assentarsi dalla Libia e dalla vita dei propri simili né dalla politica in senso serio sarebbe comunque una formula no una forma non retorica di contestazione
Globale
Io non non vorrei commentare questo passo tanto forte trasparente vorrei solo far notare
Intanto accanto alla alla continuità all'invito compie ratto pieno dire sia che abbiamo vista le radici più lontane nella riflessione Chiaromonte quell'inciso non da soli io non so se questo inciso
Significa trovare una dimensione non individuale che dunque dalla caverna forse non si esce solo uno per uno forse se fosse così vorrebbe dire che anche chi ero Monte ha imparato qualcosa
Dai giovani del sessantotto questa lezione lo facoltà nel sessantotto come le altre cui accennavo il motivo sta nella naturalmente nel prevalere di altre culture quelle tradizionalmente egemoni maggioritaria
Nella storia italiana e per la continuità e contiguità che Chiaromonte denunciava tra la cultura dei movimenti e quelli appunto del varianti cattoliche marxiste comuniste
Che appartenevano invece alla cultura ufficiale ma anche in questo caso io credo anche in questo caso pensando a come Chiaromonte già nel trentadue grande grande intervento
O quello affrontava il sistema il problema e io credo che in questi casi prendercela con le maggioranze sia solamente ovvio il superfluo il problema vero
Che mi sembra Chiaromonte de diagnostica se nel sessantotto dopo il sessantotto non sono state le maggioranze ma le minoranze maggioranza hanno fatto quello che don sempre fatte hanno sempre fatto conformismi e trasformismi
Compresi problema sosta delle minoranze il fallimento delle minoranze con le loro ideologia astratte con i loro principi spesso utili solo riaffermare la propria identità quindi altro che in realtà e attenzione persino alla contingenza come chiedeva Chiaromonte questa mi sembra il dramma il grano italiano c'è l'egoismo l'ipocrisia massimalista o lo strumentalismo opportunista delle minoranze a loro loro autocompiacimento narcisista lato soddisfazione
E dunque la loro inefficaci hanno la loro marginalità che sarebbe per un verso inevitabile per l'altro addirittura salutare ma la loro rilevanza il loro carattere decorativo antagonista o funzionale che sia che sia che si siano percepite
Queste minoranze non è un caso invece che qui le lezioni che di quel delle minoranze facevano un lievito responsabile come quelle di chiama c'ero molto Capitini che invitavano a non disprezzare a liquidare ma ad assumersi le proprie responsabilità non hanno trovato hanno trovato un seguito scale
Però non è nemmeno un caso che almeno brandelli magari solo terminologico vedremo se così di quelle lezioni persino le parole quasi gli slogan con cui quelle posizioni erano sintetizzare per esempio da Chiaromonte Capitini anticiperanno quello che sarà l'esito almeno il ripensamento aperto proprio alla fine
Dei gruppi nati nel sessantotto quindici anni dopo dieci anni quindi subito dopo il settantasette quando in qualche modo di appariranno dunque alla fine di quel ciclo come una sorta di alternativa
Ignorata alternativa per tutta la giusta la strada la strada non scelta qui
Solo rapidamente devo dire un po'ironicamente perché confronti fra queste dimensioni non possono essere fatti vorrei ricordare come quella tempio quell'attenzione ai piccoli gruppi che Capitini al valore pregarla tra loro e prezioso dei piccoli gruppi cioè l'intero ultimo capitoletto del volume opposizione liberazione che Piero giacché accurato
Molto il Nancy testi Capitini pubblicato da Linea d'ombra molto molto per pieno insomma di di osservazioni su questo con il carattere prezioso dei piccoli gruppi questi piatta ridanno in maniera magari ideologica un po'Rizzo Matica come si diceva un po'astratta
Che appariranno dopo dieci anni come l'unica possibilità per uscire dalla tenaglia
Prende la militarizzazione del riflusso ma potrei indicare un'associazione forse più più sorprendente poi cono class da quando il gruppo bolognese di Franco Berardi detto Bifo che pubblicava una delle riviste più interessanti tra quelle fiorite nel settantasette si chiamava attraverso finto
Lo farà con un invito alla secessione sta accusando esattamente questo termine con toni che qui è inutile ricordare perché sono molto più Carducci di quelli di Chiaromonte però con un'asta ricerca di autenticità
Che non era riversa magari sono troppi urli e tumulti avrebbe detto
Avrebbe detto Chiaromonte con quella piccoli gruppi eccessivamente narcisisti S. cessioni un po'dannunziane quello che veniva alla luce alla fine di quel decennio quindi di quel ciclo era esattamente il problema che Chiaromonte altri hanno intravisto
Prima però purtroppo il Sessantotto era ormai passato il momento in cui la politica e la morale delle società occidentali potevano forse essere di fondate con la secessione che indicava
Che ero molto con l'altra alternativa che pure in quell'accenno al mestiere no fare il proprio mestiere in quel passo di Chiaromonte letteraria diciamo della lunga marcia attraverso le istituzioni che altri hanno in parte scelto ecco queste due alternative saranno fra quindi dalla la pratica proprio della propria onestà professionale per così dire queste alternative
Tramonterà annoierà parte maggioritaria avrà scelto invece come noto un'altra strada al corteggiamento il bordeggia mento
Dei vari poteri politici partitici mediatici oppure la predicazione la da minoranza un po'irresponsabile e soddisfatta del proprio ruolo che possibile riprendere rapidamente l'accenno all'attualità e all'inattualità
Preziosa come ho detto
Dichiaro Monti
Dal punto di vista del critico del del momento giù nel sessantotto ovviamente più dell'attualità è interessante e istruttiva io credo l'inattualità l'attualità sta perché la prima sta molto semplicemente forse banalmente nell'idea di politica che Chiaromonte
Indicato l'idea della politica del limite della politica ecco mi sembra si siano per la sinistra alla con molta fatica si è piegata anche la sinistra la sinistra italiana quell'idea il limite che perché ruoterà così importante abbiamo visto da portare al dissenso con Castri quindi con una figura fondamentale poi l'idea di secessione non di contestazione o rivoluzione che sono appunto valori tutti i politici a cui l'idea del limite della politica
Possiamo dire che si afferma
Altro che se si è affermata in Italia in particolare e dire che il primo governo
Con la sinistra sta facendo un ottimo lavoro Petty mostrarci quanto forti siano quanto grandi siano i limiti della politica no se mai
Il problema è che l'antipolitica l'impopolarità della politica soprattutto la diffusa sensazione della sua inutilità sembrano in qualche modo aver rovesciato il rischio che intravedeva
Chiaromonte no non troppa politica ma la sua rimozione ma dentro la sua epoca da dentro la guerra fredda con litologie grandi partiti di massa con le loro culture
E che influenzarono anche i contestatori Chiaromonte non poteva assolutamente nemmeno immaginare un esito simile
L'inattualità la preziosa inattualità sta secondo me in quella formula della secessione nell'idea del rapporto tra minoranze e società che c'era dietro
Lo dico molto schematicamente ma quel conformismo rispetto al quale diceva Chiaromonte con uno strappo violento separarsi e pronunciare la propria eresia mi sembra oggi frantumato
In un pluralismo di identità valori appartenenze
E fedi particolari del tutto in aggregabili per così dire dozzine di micro comunità le chiama la l ognuna delle quali parla una lingua diversa quasi appartenessero a pianeti differenti del resto questa esattamente l'esito di quel potere senza autorità senza responsabilità che deprecata noto Chiaromonte l'area intorno anche Anna Maria Ortese se vogliamo prodotto il il crollo di qualunque centralità normativa per così dire la dissoluzione di qualunque maggioranza ciascuno anzi rivendica il diritto alla sua particolarità e non è un caso se purtroppo quella parola chiave del sessantotto di Chiaromonte SerT secessione
Sia oggi la parola d'ordine dei forti di chi è già al potere economicamente e socialmente nelle forme territoriali in cui questa la parola d'ordine dimenticata nell'Italia settentrionale ma ovunque nelle più generali diffuse
Rivendicazione di privilegi particolari e separati nel disprezzo per l'uguaglianza per le grandi comunità nazionali nella tendenza persino urbanistica no persino materiale fisica sfuggire la socialità e la convivenza dietro questi fenomeni e questo rovesciamento per così dire dei valori
C'è un mutamento delle gambe sociale in un senso che lo fatichiamo ancora a descrivere che però mi sembra cambi segno radicalmente imprevedibilmente
A quei valori e quelle definizioni minoranze maggioranze norma trasgressione antagonismo la ragione sta forse nel fatto che l'omologazione la modernizzazione non avvenuta è stato già notato questo non avvenuta nelle forme previste da diversi critici della cultura e della società per esempio nelle forme paventate da Marcuse con cui nel sessantotto Tempo Presente polemizzano con l'uomo cioè schiacciato verso una dimensione con una ho molo Gatto in una società unidimensionale ma in un senso radicalmente diverso forse lo ha intuito Gramsci pensate quando diceva che quando la concezione del mondo non è coerente ma occasionale e disgregata si appartiene simultaneamente a una molteplicità di uomini Massa ma occasionale contingenti e disgregata
Composta diceva se partiamo da Pontefice ha di uomini Massa la propria personalità è composta in modo bizzarro così diceva Gramsci qui oggi e non solo personalità individuale dei nostri contemporanei ma la personalità collettiva spirituale
Sociale del nostro tempo è fatta in questo modo sembra contrassegnata questa moltiplicità chiamiamola pure con Gramsci
Bizzarria questo esito mi sembra Muti del nostro secolo Muti completamente ruolo spazio delle minoranze del resto dove non c'è ortodossia come praticare lire sia ma questo è un altro discorso per quale molte delle cose che ha cercato di rintracciare nei testi di Chiaromonte de intorno al Sessantotto naturalmente continueranno a esserci utili altri naturalmente meno
Grazie a Marino Sinibaldi io non so se posso invitare qui ancora Federica senza il distante se lo facciamo
Rizzo
Sì allora
Prego
Alla fine degli anni Sessanta Chiaromonte annotava nei suoi taccuini un ricordo della giovinezza
Durante un'escursione in montagna con alcuni amici gli accade di perdere il sentiero
Ebbi l'impressione scrive Chiaromonte che quello era un segno del senso profondo della vita
Che tutte le strade portavano in qualche luogo e che un luogo vale l'altro perché il significato della vita non sta nel luogo in cui si vive e nella situazione che si occupa ma nel modo in cui si sta in un luogo e si tiene una situazione ma noi tendiamo sempre a credere che ci siano una sola strada e una sola casa
L'aneddoto ricostruisce a posteriori quello che a distanza sembra essere un momento decisivo della vita uno di quelli che segna addirittura la scoperta di una vocazione anche il topos letterario della strada smarrita e della selva oscura contribuisce a rendere la drammaticità dell'episodio
Senonché il finale della storia è inedito quasi spiazzante la consapevolezza che non esiste una sola casa e una sola strada
Basta tranquillizzare il giovane Chiaromonte a fargli comprendere che in verità in nessun luogo è dato di perdersi
Questa illuminazione questa intuizione improvvisa lo accompagnerà per tutta la vita e sarà in un certo senso la stella polare del suo pensiero
Non è dunque casuale che ancora oggi si fatichi a trovare una casa in cui collocare una volta per tutte l'opera e la personalità di Chiaromonte
Neppure possibile inserire il suo pensiero nel solco di una tradizione moderna definita se non tirando lo delle sue non pacifica te e feconde articolazioni
Di questa in classifica abilità si accorge chi sia costretto a rispondere alla domanda chi era Chiaromonte
Era un intellettuale antifascista ma non comunista vicino ma non sovrapponibile agli uomini di Giustizia e Libertà non credente eppure non agnostico e tanto meno nichilista
Qualcuno ha visto in lui una figura vive il suo look da incapace di prendere partito e di scegliere più incline alle prese di distanza che alle adesioni
Per esempio Geno Pampaloni nell'introduzione a credere e non credere chiama Terra di nessuno lo spazio occupato dall'intellettuale Chiaromonte
Terra di nessuno metafora che sta a indicare l'indipendenza intellettuale del personaggio e che tuttavia allude pure a un isolamento di cui Pampaloni pari non comprendere fino in fondo le ragioni
Qualcosa di simile ha affermato anche Norberto Bobbio che nel saggio né con loro né senza di loro ha rimproverato a Chiaromonte un atteggiamento eccessivamente ostile ai comunisti
Alla posizione né di qua né di là di Chiaromonte Bobbio preferisce la posizione riassunto dalla formula e di qua e di là
Quella cioè dell'intellettuale mediatore che esercita il suo ruolo dialogando e facendo dialogare delle dialogare le parti
Della diversità dell'eccentricità intellettuale di Chiaromonte parla Leo Valiani
E gli autori di Chiaromonte scrive Valiani andavano da Platone a Proudhon a Ortega in classe
La mia formazione era più convenzionale scrive Pagliani io aveva abbracciato la linea e che Marx conduce Gramsci
La posizione di Chiaromonte e dunque diversa da quella della maggior parte dei suoi contemporanei
Berlino nervi c'è la volpe scrive che nel Novecento secolo delle ideologie gli intellettuali su una moto ammalati di agorafobia storica
E hanno bisogno di restringere gli orizzonti dell'umano per poterlo abbracciare tutto con lo sguardo
Chiaromonte al contrario soffre piuttosto di claustrofobia è insofferente delle case filosofiche dei sistemi dogmatici che fissano le colonne d'Ercole dell'intelligenza
Non sopporta il conformismo di qualsiasi colore esso sia
Ancora nei taccuini scrive
Bisogna accettare che l'esistenza sia tutto ciò che può essere di bene e di male accettare Achille giovani amabile e Achille feroce e spietato solo i due insieme fanno un uomo questa percezione inclusiva non ideologica della realtà percorre anche tutti i suoi scritti sulla letteratura
Interpretata come rivelazione di quella diversità irriducibile esistenziale che il totalitarismo razionalista espunge dalla diminuzione di reale
Non si può dire però che Chiaromonte non abbia una propria casa perché Luís è disincantato ma non è nichilista e disilluso ma non disperato
E anzi una persona appassionata che scrive spesso in polemica con uomini atteggiamenti idee che mi sembrano ingannevoli o in mala fede
Solo che la fonte della della sua persuasione sta sempre altrove di lato al di sopra o al di sotto rispetto al pensiero o alla situazione contingente che si impegna a confutare per smontare il sistema fino al i sistemi filosofici fa leva sulla potenza liberatrice dell'arte e del cade sotto i colpi delle pagine di stendardi di Tolstoj
Il mito della rivoluzione russa si infrange contro la storia di uomini e donne travolti dal destino narrata da Pasternak
E per il corpo a corpo ingaggiato con la modernità Chiaromonte sceglie le armi inattuali ma proprio per questo tanto più efficaci del pensiero classico
Perché era un monte dentro assistemmo al sistema mono logico del progressismo moderno ormai nessuna disputa e più veramente feconda
Chi ancora crede alla razionalità della storia chi la nega ma inciampa nella volontà di potenza
Chi non crede a nulla ma fa finta perché conviene rimane pur sempre prigioniero della grande illusione quella che assegna all'uomo capacità demiurgo che e Titanic
Chiaromonte cerca invece per il suo lavoro di critico una prospettiva dalla quale il mondo si disse Stassi estranea rivela le sue fratture e le sue crepe
E la prospettiva di cui parla d'or non è l'ultima pagina di Minima Moralia quella che consente scrive adorno di considerare tutte le cose come si presenterebbero dal punto di vista della redenzione
Chiaromonte afferma qualcosa di analogo quando parla della necessità di elaborare utopie ovvero secondo le sue definizioni immagini risolutive di un mondo ideale i e ancora ordini di pensieri che non vogliono imporre CE gesti ma suscitare una vita morale autonoma
Scrive poi le utopie sono disegni di cose che non stanno in nessun luogo
Il nessun luogo di cui parla anche di Julien Benda che nel tradimento dei chierici indicava la frase evangelica il mio regno non è di questo mondo come un pre un precetto ideale a cui l'intellettuale doveva conferma conformarsi
Tutta l'opera di Chiaromonte di Chiaromonte in fondo il disegno di una grande utopia questo mondo ideale inesistente ma fortemente vincolanti in senso morale si rivela il meglio nella sua critica letteraria
La letteratura è concepita da Chiaromonte come meno una inesauribile fonte di Mickey di immagini capaci di sintetizzare il rapporto tra l'uomo e il mondo
In credere non credere Chiaromonte rende esplicita la sua fede nel valore Epifani Co dell'arte scrivendo che è soltanto nella finzione e nella dimensione dell'immaginario che è possibile apprendere qualcosa dell'esperienza autentica dell'individuo
Come per Claude levi Strokes anche perché a Romolo ante l'arte è tra le ultime vestigia del pensiero selvaggio quel pensiero anti utilitarie o che la nostra civiltà tende a emarginare a neutralizzare
Tramite l'istituzione dispari serve protette per la fruizione estetica
La critica teatrale di Chiaromonte e da questo punto di vista esemplare
Egli concepisce l'arte drammatica come una celebrazione rituale attraverso la quale la comunità valuta il significato delle azioni umane e contempla l'immagine del destino comune
Anzi il teatro ha addirittura definito come esperienza collettiva del soprannaturale se per soprannaturale si intende ciò di cui nella trama dei giorni si avverte oscuramente la presenza
Nelle recensioni di Chiaromonte Shakespeare è colui che si ribella allocco centrismo della modernità e rappresenta il mondo umano
Cito testualmente senza lasciarsi sgomenta are dalle contraddizioni che impediscono di ridurlo a unità
Otello Negro la dissennata senza regale di Amleto Elia le streghe di Macbeth
Gli spiriti e le fate di Sogno di una notte di mezza estate Calibano Ariele nella tempesta ribellano scrive Chiaromonte l'irregolarità e la follia della natura la pazzia che nella ragione
Anche il teatro di Pirandello legittima quell'impulso dionisiaco che sta sempre dalla parte della verità vitale contro la ragione utilitaria il calcolo la doppiezza ipocrita
E il pezzente i metafisici di Beckett le farse gli apologhi di Ionesco rendono ordinarie l'assurdità per mostrare quanto infinitamente somigli a ciò che chiamiamo normali
Un'analoga opera di De mistificazione e rivendicazione dei diritti della realtà nella sua interezza emerge anche dal commento i romanzi che costituiscono l'oggetto di credere non credere
Il romanzo è valorizzato proprio nella sua natura Bacchini analmente dialogica
Come interazioni di voci e di punti di vista la narrazione contiene in sé la la versione ufficiale e quella particolare dell'individuo la notizia e la smentita l'ortodossia ed eresia che ne rappresenta la confutazione
Così in Guerra e pace alle teorie astratte dei generali tedeschi si contrappone la saggezza pratica ed esperienza di Guttuso
Alla razionalità assoluta di speranza chi le domande senza risposta di Pierre vettura Coop Tolstoj è il vero eroe di credere non credere è colui che incarna lo scandalo dell'artista che filosofeggia
Colui che nel secolo che ha dato i natali alla filosofia di Jechel Marx e Conte riscopre il destino quella forza oscura che per i greci era superiore
Agli stessi lei e su cui gli uomini non avevano alcuna influenza
In Guerra e pace il destino ripristinare la limitatezza e la tragicità della condizione umana
Depurando così il pensiero da un secolare delirio di onnipotenza e dall'illusione che la trasgressione ad oltranza di ogni norma possa perpetrarsi impunemente senza portare con sé la propria Nemesi
Attraverso Tolstoj Chiaromonte si dissocia dalla paga soddisfazione e dall'assenza di drammaticità dell'ateismo integrali odierno
La sua insistenza sull'INAIL per abilità del vero e sull'oggettività del bene mai formulabili e per questo saldi da ogni tentazione dogmatica
Ha suggerito a Paolo Craveri l'espressione giusnaturalismo etico Giuseppe localismo etico e quello di Antigone la devota fuorilegge che di subisce in nome di valori superiori in alterabili divini e nello stesso tempo umani e sensati
Quei valori preservano nell'uomo una zona franca al riparo da condizionamenti esterni e capaci e capace di delegittimare ogni tentativo del potere di stravolgere le le elementari nozioni di umano
Perché eravamo Chiaromonte non è l'ingenuo o il primitivo ma il buon cittadino consapevole visse e delle canne sociale che lo lega agli altri ad aver coscienza delle leggi etiche leggi che comunque non sono traducibili in precetti e non si possono mai dare per scontate ma sono anzi una conquista della cultura da difendere contro la barbarie perennemente in agguato
E per non essere frainteso per non ricadere a sua volta nel dogmatismo
Chiaromonte sottolinea che la vita civile come la vita morale non nasce con l'accettazione di un codice del bene ma con l'esperienza elementare che il meglio possibile
Il bene è dunque una questione di esperienza e di scelta non ti obbedienza
è una scelta aggravata dal fatto che nulla può garantire che ciò che crediamo essere il bene sia non solo plausibile ma anche assolutamente vero un crederà assoluto scrive Chiaromonte è una contraddizione in termini perché si crede proprio in ciò che per essenza è ambiguo e disomogeneo alle catene categorie della razionalità
Non è questa una concessione allo scetticismo all'indifferenza anni chimismo infatti Chiaromonte scrive anche che è necessario credere perché la fede come rottura liberatrice delle dalle leggi del reale
E ciò che consente di abbattere le barriere anguste che la logica dominante pone alle nostre capacità di concepire idee nuove
Concludo con una frase di Silone che ricorda così l'amico Chiaromonte costituiva per me un fenomeno nuovo e imprevisto di auto liberazione
Egli appariva immune dalla retorica dominante senza l'aiuto di una tradizione politica o familiare o di gruppo
Quest'auto liberazione da tabù pregiudizi cattive abitudini utile intellettuali è servita Chiaromonte per ritornare a riflettere sulle cose più semplici ed essenziali
L'uomo la dimensione sociale della vita la precarietà e la tragicità di ogni cosa
Il il suo mondo si è liberato dall'oppressiva presenza di padri di spostarci e di divinità tiranni che a cui delegare le proprie responsabilità
Orfano per Scelta disinteressato alla comoda identità che l'appartenenza ad un gruppo garantisce Chiaromonte insegna che la persona viene prima degli ultimatum ideologici degli imperativi economici e dei sacri doveri sociali
Ma il suo è tutt'altro che un elogio dell'individualismo egli esorta a cercare le ragioni della solidarietà nel comune destino nella fragile e universale condizione umana e non nel settarismo e esclusivista
In un mondo che è come un colabrodo tutto quello che l'uomo può e deve fare è tentare di di tappare una falla abbandonando ogni presunzione dei minuti circa
Gli scritti di Chiaromonte efficaci antidoti contro la smania moderna di tener tutto sotto controllo di pianificare e programmare portano il lettore a guardare la vita da un punto di vista che al di là del grande e del piccolo della forza o della debolezza del successo o del fallimento
è il luogo in cui la dignità dell'umano in tutta la sua ricchezza e varietà non ammette in nessun caso di essere violata
Allora adesso c'è un intervallo di con ricominciamo alle tre
Sì
Grazie
Goffredo
Proprio
Alex Guzzi parlasse un po'anche della biografia di Silone anche dell'opere letterarie Silone verrà fatto oggi suddiviso tra varie relazioni tra l'altro c'è con noi Bruno falcetto che sta curando le opere per i Meridiani di Mondadori e quindi anche fresco di di letture di studio e quindi cercherò di essere breve scusatemi se se vado un po'per le lunghe ditemelo voi io cerco di tagliare Silone nato come politico e questo credo non gli ha giovato presso gli intellettuali italiani è stato un esule quando in patria si era fascisti e silenziosi lui invece parlava diceva era presente
è stato cristiane socialista mentre dominavano i cattolici comunisti ha parlato ostinatamente di morale anche in letteratura in un Storia della letteratura come la nostra negli anni trenta negli anni e trenta in particolare che detestava la morale o se ne disinteressano non è mai stato compiacente verso schieramenti accademie verso i riti dell'intellighenzia della politica di carattere austero e scontroso si è mosso in un cultura invece fatta di personaggi molto concilianti spesso Canesi
Quasi sempre Fadini non si vergognava delle sue origini contadine era un rustico come dice Chiaromonte
Non corteggiava e non si lasciava corteggiare
Andava per la sua strada estraneo alle logiche dominanti del nella cultura del suo tempo questo gli è costato gli è costato non solo sul piano politico anche sul piano intellettuale Silone non era particolarmente simpatico ai letterati e gli intellettuali italiani
Era un po'una loro
Un loro rimorso era quelle rimosso anzi direi che loro
Tutti un po'avevano nei confronti di un mondo contadino di cui l'intellighenzia italiana fatta da borghesi o del piccolo borghesi
Non amava molto sentir parlare lo stesso tipo di supponenza si è avuto nel dopoguerra anche nei confronti di altri autori per esempio
Rocco Scotellaro la cui operava ancora valutata come merita e per esempio
Lo stesso Carlo Levi di Cristo si è fermato a Eboli
Proprio Scotellaro l'ambito di Scotellaro Rocco Mazzarrone Manlio Rossi Doria e gli altri hanno sempre sostenuto che Fontamara forse più di Cristo si è fermato a Eboli è il grande romanzo del mondo contadino italiano
Silone ha ragione e non solo lui perché questa cosa è stata ribadita da personaggi della statura di Orwell o di Thomas Mann sostenevano che fonte al mare era il libro fondamentale sul mondo contadino del nostro tempo
Questo è un problema importante perché perché questo monte mondo contadino ormai radicalmente scomparso
Kapuscinski dice che il novecento il secolo che ha ucciso i contadini che ha eliminato i contadini dalla faccia della storia dal non ai contadini non esistono più un anno più loro ruolo
Questo mette in forse la stessa storia dell'umanità perché mette in forse
Il proseguimento di un rapporto con la natura che era durato nei secoli dei secoli dei secoli
Per
Silone
Bisogna parlare di una sorta di coerenza intima non tanto di coerenza politica e storica perché come ci è stato ricordato stamattina citando Simon's Bay che Silone citata
Bisogna
Essere anche infedeli rispetto alla storia perché la fedeltà può essere
Un un un grosso rischio può può costare un errore un un un rapporto con la realtà sbagliato un supini TAN nei confronti di un sistema ideologico dato che non permette di capire il nuovo nonché Nino permette di capire il mondo che cambia e però la continuità e la fedeltà sono stati due elementi fondamentali del suo carattere diceva che l'amore del vero ha finito sempre per col prevalere diceva innovi ma chiaramente si può parlare a maggior ragione di sino al medesimo su quello della comodità la stessa carica emotiva che spinse la scelta iniziale non è stata affatto esaurita dalle delusioni il primo Silone l'ultimo Silone si incontrano c'è un filo diretto che passa dal primo approccio con la politica alle sue conclusioni
Finali nelle gli ultimi scritti sulla politica appunto c'è una fedeltà che anche una fedeltà alle sue Radice alle sue origini a questo mondo contadino all'interno del quale si è formato il padre
I i vecchi del paese le prime leghe contadine le lotte nel periodo del fascismo e la coscienza che esistevano dei
Non solo dei ceti sociali delle classi in forte contrizione tra di loro ma che il mondo contadino era un po'una cosa a parte anche da tutto questo era una realtà che anche all'interno di un sistema delle classi un sistema teorico definito come poteva essere quello del marxismo
Risultavano un po'una un qualcosa di non conciliabile con con le ideologie perché il loro tipo di fedeltà era diverso dalla coscienza di classe di cui parlavano i marxisti perché il loro tipo di rapporto con la storia di rapporto con la natura li metteva un po'a parte da tutto il resto le continuità erano più forti della coscienza politica
L'incontro con Don Orione raccontato mirabilmente in uno dei primi capitoli di Uscita di sicurezza
Presenta delle cioè l'incontro con un prete con uno strano prete dice Silone
Voi vi ricorderete che in uno dei suoi romanzi i la figura del rivoluzionario Pietro Spina diventa don Paolo Spada si trasforma perché dovendo mimetizzarsi in epoca su fascista dovendo continuare a fare attività politica
Si traveste si traveste da prete però le due figure
Già da subito sono un po'la stessa figura il rapporto che esiste eccome militanza politica nei confronti di una realtà di oppressione di un mondo di oppressi sono le stesse per il politico e per il sacerdote per il
Nel nel in uno dei primi racconti testi autobiografici uscite sicurezza si parla di questa
Casa di questa stamberghe dove si riuniscono dei vecchi che hanno così un'idea del socialismo in testa dove c'è
Un'immagine di Cristo vestito di rosso e di lato a questo immagine di Cristo rosso c'è una tromba la tromba dei del degli di coloro che in occasione di assemblee riunioni di colui che doveva andare in giro per il Paese ad avvertire in un Paese gli analfabeti dove le affissioni murali non potevano dire nulla alla maggioranza popolazione contadina quindecies questi questo gruppo si rivolgeva si suonava la tromba il banditore diceva poi dove andare a che ora andare questa tromba diventa via via nello presi le un elemento quasi simbolico il mitico in una manciata di more la tromba e il soggetto vero del del romanzo il romanzo che non è uno dei migliori di Silone e però un romanzo
In cui l'impronta originaria di tipo contadino messianico se così si può dire
Più forte la tromba in quegli anni in cui uscì una mezza timore uscì anche un libro che si chiama alla tromba suonerà anche forse qualcuno si ricorda di Wolseley che era un antropologo che studiava
I movimenti messianici Millina rivisti nel nel terzo nel così detto terzo mondo e questa tromba
E la tromba su cui mettono gli occhi tromba mitica per la vita del paese su quel mettono gli occhi dopo la fine del fascismo i comunisti una tromba che viene usata transitoriamente in in una Breve episodio di occupazioni di terre di rivolta e è una tromba che però in una situazione di disaggio di questo mondo contadino di incapacità di capire come e con chi come muoversi è tutta una tromba che finisce per non essere per per diventare un elemento sempre più di rinvio
Mitico a un futuro possibile di di di è un una tromba fortemente simbolica viene sepolta e forse prima o poi verrà ritirata fuori per suonare una tromba rientra in qualche modo nella clandestinità il protagonista come protagonisti del libro dice tra un anno ricomparirà tra un anno tra ventitré cinquecento
E
La sua ricomparsa seguirà forse un ordine semplicemente naturale nessuno capisce bene dove il senso dei movimenti delle formiche sottoterra il volo degli uccelli da un continente all'altro non sono perfettamente predeterminata Illy a me pare che non sia poi tanto importante saperlo con precisione dice nel finale
Dico una manciata Imone protagonista anche chi non lo sa
Che attraversa questo mondo che il mondo contadino ma che forse anche il mondo della rivoluzione che il mondo dell'utopia
Dicevo prima che Silone citare a Simon's Bay quando diceva che bisogna essere pronti a mutare di parte come la giustizia questa fuggiaschi a dal campo dei vincitori la frase presa dalla scelta dei compagni che forse l'opuscolo insieme uscite di sicurezza più straordinario dal punto di vista della sintesi delle idee di Silone medesimo voi sapete che Silone è stato comunista e lo è stato fino al trenta quindi è uscito dopo che molti altri erano usciti c'è voluto il gruppo di Lione presso Leonetti e gli altri c'è voluto una c'è voluto molto lui spiega molto bene in uscita di sicurezza perché non è non se ne è andato subito considerato subito proprio per questo senso di fedeltà ha una storia che era una storia
A quel punto non era emerso Rally internazionale ma era una storia della politica italiana e dei suoi referenti politici che erano appunto questo mondo per il quale lui voleva locale che era il mondo dei contadini e degli oppressi
Quando scrisse Fontamara e comincio a scriverla subito dopo l'uscita dal dal dal Partito comunista e il il mondo contadino era ma in Italia particolarmente isolati oppresso negli anni trenta credo che di contadini non si parlava proprio la retorica fascista ne parlava nei termini di una ideologia del ritorno alla terra
Molto generica però di fatto il mondo contadino era chiuso e allontanato dal mondo delle città dal mondo della cultura dal mondo della storia era un mondo tenuto lontano dalla storia
Fontamara ebbe un successo grandissimo in tutto il mondo proprio credo perché raccontava i contadini così come sono nel senso che non li mitizzata li raccontata con una fortissima ironia
Chiaromonte dice in un articolo su uno degli ultimi libri di di Silone forse proprio una manciata di more che parla di Silone il rustico e dice che Silone infondono scrivere romanzi scriveva come degli apologhi come delle fiabe
Nel modo in cui gli avrebbero scritti se avessero saputo scrivere i suoi contadini era un contadino che sapeva più rustico che sapeva più degli altri rustici ma che si rivolgeva volutamente a dei rustici come lui per dirgli
La lo per raccontare riportarli a loro storia il loro vissuto però questa volta con una chiarezza con un ordine con una possibilità di tirare una morale da questo vissuto e di tirare anche delle conseguenze che fossero
Conseguenze attive nel loro intervento con la storia
Nella
In tutto questo percorso letterario e e politico il fondo socialista e libertario è un fondo fondamentale però è altrettanto fondamentale del fondo cristiano
Direi che accettato di Marx quello che c'era da accettare
Non rifiutato lo totalmente ma rendendone
Non poche acquisizioni rifiutando né però totalmente il fatalismo economicistico
E rifiutando soprattutto l'idea di partito di nuova chiesa di Chiesa contrapposta all'altra Chiesa che era quella dei preti due chiese che in qualche modo chiuse che chiudevano l'esperienza e la bloccavano
Il socialismo libertario di vena fortemente cristiana di di Silone diventa sempre più limpido si esprime sempre con più chiarezza Mammano che la politica non funziona man mano che la politica dimostra la sua impossibilità la sua incapacità la politica della rivoluzione la politica del marxismo la politica terza internazionale di parlare veramente alle masse di riuscire a liberare le masse
Poi su questo termine masse popolo maggioranza e minoranza tornerò perché è un tema fondamentale nell'opera soprattutto dell'ultimo dell'ultimo singolo
L'impostazione religiosa di
Di Silone Gioacchini Gioacchino da Fiore e e Francesco d'Assisi sono i due personaggi radicati nella cultura contadina dell'Europa centro-meridionale
Del Pennino in particolare e da questi di questi Silone trova le tracce nel esperienza dei suoi cafoni e in questa storia si riconosce
Però si riconosce anche nella storia di
Un in un nella storia nella storia del socialismo nella storia dei movimenti di liberazione che cerca no di così di portare libertà e di portare benessere per delle popolazioni che ne sono tagliate fuori
Il sentimento di fortissima fraternità che lega tra loro la comunità contadina nel visione
Che di essa a Silone spesso non in Fontamara ma nei libri successivi forse un tantino utopica sua volta forse un po'esagerata nel senso che le contraddizioni del mondo contadino
Risultano un po'o appiattite rispetto alla forza del messaggio primario che i suoi libri vogliono vogliono trasmettere però questa
Libertà
Del del modo di raccontare della tradizione orale contadina si trasferisce anche nei suoi libri io credo che uno dei degli argomenti che da
La critica letteraria alla storia e letteratura andrebbero affrontati analizzando l'opera di Silone quella sorta di strano ibrido tra romanzo saggio apologo e Play nel senso proprio di di di teatro morale
D'origine lontana di bibite altro morale
Do ritiene un po'Medioevale
Queste cose si concentrano via via in alcune in alcuni libri con una in alcuni libri più precisamente politici per esempio la scuola dei dittatori che è un dialogo attrezzi personaggi
è un un tre personaggi fondamentali
A moltissimi altri affinità anche se probabilmente le le origini punti di partenza sono molto diverso e con i dialoghi dei profughi di Bertold Brecht con me alcune delle cose delle teatro politico di quegli anni perfino con Holden
In qualche modo c'è un'intensità teorica e narrativa che attraversa il dialogo teatrale il teatro e semplicemente uno dei modi privilegiati in cui far rientrare
Una dialettica di personaggi nei confronti tra di loro e nei confronti con la storia di drammatizzare di drammatizzare una realtà che ha bisogno per essere chiarita per trasferirsi ad altri di trovare delle sue concentrazioni delle sue figure e anche dei suoi conflitti che siano chiari importanti calore il messaggio prevale e la figura può farsi schematica e convenzionale per esempio del seme sotto la neve e magari come nel segreto di Luca può anche virare verso un qualche forma di melodramma differire Toni
Soprattutto perché negli ultimi libri Silone sembra corre si dimette del fatto che il mondo contadino sta cambiando negli anni cinquanta man mano che cadono i tabù verso la
Urbanizzazione del Paese verso il passaggio dalle campagne alle città e man mano che i mezzi di comunicazione di massa in man mano che la scuola man mano che la stessa vita politica
Attraversa il mondo contadino questo mondo contadino comincia a mutare e non è più quello di una volta in qualche modo la sintonia che c'era nelle prime opere tra una realtà e una sua raffigurazione una sua concentrazione artistica nelle opere di Silone si perde un po'gli ultimi libri sono meno forti meno pregnanti dei primi con un'unica eccezione l'eccezione è l'ultimo grande libro di Silone l'avventura di un povero cristiano perché qui il mondo contadino un mondo non più realistico non si parla del presente si parla di un conflitto che passa nelle stesse zone dove si sono ambientati gli altri romanzi ma che riguarda un uno scontro tra due modi di vedere la politica due modi di vedere la religione due modi di vedere l'intervento nella storia in forme attive pregnanti in modo uno dei modi e quello di Celestino quinto Pietro Angeletti del Morrone papà per poco il papa del gran rifiuto e l'altro modo eccoli Bonifacio tanto ottavo papa Caetani che invece assume tutto il peso della politica tradizionale della politica diciamo di tipo tra virgolette machiavellico della lotta per il potere dell'uso del potere l'uso della violenza l'uso della menzogna come forme della lotta politica
Chi ha il potere ne è travolto nel senso che la sua gestione porta obbligatoriamente a un
Tipo di intervento che diventa autoritario che può diventare anche totalitario il rifiuto di Celestino quinto è in qualche modo anche il rifiuto di Silone un rifiuto di un modo di fare politica di un modo di intendere la politica dietro la chiesa di Bonifacio ottavo
Se la chiesa ma c'è anche altri chiese c'è anche
La storia del del Partito comunista
In questa
In questa chiave
Questi due figure di intellettuali politici di intellettuali uno non portato alla politica che poi la rifiuta e l'altro che invece l'accetta fino in fondo ma che cercano di confrontarsi con la politica di intervenire
Di intervenire nella storia è un conflitto che dice
Per esempio
Geno Pampaloni in un saggio molto bello su Silone un ha una potenza morale attuale fortissime rappresentano queste due figure due emblemi di un modo di essere nella storia di rapportarsi alla storia che non è soltanto che non è soltanto di quel periodo
Nel testo che citavo prima la scelta dei compagni a un certo punto Silone dice che cosa rimane questo questa domanda paradossale perché nella fino alla fine la scelta dei compagni in qualche modo anche alla fine di uscite di sicurezza e alla fine del saggio introduttivo all'avventura di un poker di un povero cristiano ricompare questa domanda che cosa rimane che cosa rimane dopo il fallimento
Della storia dopo il fallimento delle rivoluzioni e del comunismo a che cosa possiamo agganciarsi da che cosa possiamo ripartire
La voi sapete che i Tarquini di di recente pubblicati e bellissimi di Chiaromonte si intitolano che cosa rimane e c'è un brano in particolare che dice esattamente esattamente la stessa cosa
E se me lo permettete delli vorrei leggere questi due che cosa rimane perché mi sembrano esemplari anche delle similia avanza delle differenze tra i due personaggi
Per Silone rimane un cristianesimo dei mitizzato ridotto la sua sostanza morale per quello che strada facendo è andato perduto un grande rispetto e scarsa nostalgica che più a ben riflettere proprio per tutto dire rimane il Paternoster sul sentimento cristiano della fraternità è un istintivo attaccamento alla povera gente sopravvive anche la fedeltà al socialismo che Silone mette sempre insieme i due riferimenti cristianesimo e socialismo che però nel nella sua ottica va intesa come economia al servizio dell'uomo e non dello Stato o d'una qualsiasi politica di potenza
Chiaromonte da filosofo piuttosto che da politico come in qualche modo Silone continuava ad essere dice invece rimanesse rimane
Quello che si è quello che si era il ricordo di essere stati belli direbbe Plotino e la capacità di mantenerlo tuttora vivo
Rimane l'amore se lo si è provato per le azioni nobili per le tracce di nobiltà di pregio che si incontrano nelle scorie della vita rimanesse rimane la capacità di mantenere che ciò che è bene bene ciò che è male male e non si può fare che sia diversamente non si deve fare che appaia diversamente
Rimane quello che merita di continuare a durare
La
Prospettiva di Silone è più chiara se vogliamo e più immediata dei riferimenti morali più semplici sempre appunto in questa ottica un po'del Silone il rustico come dice la Chiaromonte ha bisogno di dare delle indicazioni molto più precise è una
Dice che queste questa queste certezze irriducibili che nonostante tutto Restano alle quali nonostante tutto ci si può rifare contengono anche una regola di vita la regola di vita e l'amore per gli oppressi
Che nasce da un corollario che nessuna delusione storica può mettere in dubbio
Non essendo amore di interesse la sua validità non dipende dal successo
Con queste certezze a fondamento dell'esistenza come rassegnarsi a vedere soffocate le possibilità dell'uomo delle creature più umilia sfortunate come concepire una vita morale che sia assorbe a questo impegno fondamentale
Le vite del più umilia sfortunate sono quelle dei suoi contadini ma diventano via via altre vite possibili nel contesto all'interno del quale noi Viviana il problema minoranza maggioranza
Gobetti dicevo io credo che sia un problema morale non sia un problema politico Gobetti diceva
Che ho a che fare io con gli schiavi intendendo ovviamente questa era la sua il suo ex libris intendermi schiavi è una citazione da da da Socrate intendendo gli schiavi morali non gli schiavi materia Chiaromonte diceva quelli che hanno orrore della servitù non è che siano tutti degli spread attori del volgo
Sì non del diceva nulla può impedire all'uomo di sentirsi nato per la libertà
Caffi personaggio di cui abbiamo continuato a parlare due nel corso di questa giornata
Parlava di una sovranità della Regione di una socievolezza così affinata intuitiva nella discriminazione di distanza il vigile tollerante
Da procurare alle persone assieme al calore di solidarietà immediata un massimo senso di indipendenza calore di solidarietà e massimo senso di indipendenza quello che si può dare agli altri
E questa solidarietà e nello stesso tempo un aiuto alla loro emancipazione le due cose vanno di pari passo e sono una attuazione concreta immediata di un modo di essere Diversi e anche un rapporto con la storia una volontà di cambiare le cose di favorire dei processi di liberazione di tutti
Nel mille novecento sessantacinque più o meno quando uscì l'edizione Vallecchi del del di uscite di sicurezza
Silone scrisse
Mettendo insieme cose che probabilmente venivano anche da varie datato i suoi scritti precedenti un lungo saggio che si chiama ripensare il progresso è un saggio molto importante anche se è un saggio come dire non perfettamente risolto nel sessantacinque Chiaromonte diceva cose sicuramente molto più acute di queste di queste di Silone però ciò non toglie che sia un saggio importante un saggio rilevante perché si mette in discussione nel sessantacinque badate un'idea di progresso e anche in rapporto a quelle che oggi si potrebbero chiamare tematiche di tipo ecologisti col per esempio il progresso come forma di rapina come forma di distruzione non soltanto come forma di emancipazione e di
Possibilità nuove per per l'umanità
Perché perché nel frattempo c'è stato il boom economico in Italia si è cominciato a parlare del benessere si è cominciato a vivere il benessere come una realtà possibile il benessere ha cambiato radicalmente una antropologia italiana ma anche una società i contadini lentamente sono scomparsi c'è stato l'avvio del terziario questo terziario è diventato sempre più avanzato eccetera
Eccetera le classi sociali si sono accostate non è che siano scomparse però cento
La la conflittualità che era determinata da ragioni economiche da differenze economiche enormi come negli anni precedenti al boom economico sì attenua e prende altre forme che sono di tipo più Inter corporativo che non di tipo classista tradizionale la politica dice Silone succube ovunque di un imperativo di benessere insidioso problema dei rapporti tra il benessere collettivo e la vita morale e l'oggetto su cui bisogna oggi riflettere
C'è un'analisi di molto interessante dello stato assistenziale delle sue strutture già nel sessantacinque
E ovviamente però come sempre in Silone c'è un sfiducia nei discorsi deterministici non è diverso dal discorso che veniva fatto per il comunismo quello che viene fatto per il capitalismo i modelli sociali anche più rigidi non possono mai
Convinzione restringere del tutto l'esperienza dell'uomo secondo degli schemi prefissati l'uomo a una serie di risorse una serie di reazioni che gli permettono all'uomo magari a pochi uomini ma comunque che permettono di individuare dei modi di Lezzi da quelli preventivati di rapportarsi di rapportarsi a quello che sembra essere un destino storico non c'era un destino storico segnato nel marxismo non c'è un destino storico neanche nel nel capitalismo
E parla
E parla con molta con molta forza di un problema che il problema che in parte Sinibaldi affrontata stamattina
Dice il dileggio con cui oggi si parla delle masse da parte degli intellettuali intende intellettuali del suo tempo gli anni sessanta in Italia
Questo dileggio che ora da molti si rivolge contro le masse negli anni passati si indirizzava all'individuo e alle persone isolate negli anni del fascismo negli anni delle dittature bisogna stare attenti a questo a questa ambiguità non bisogna avvenire nei confronti delle masse lo stesso atteggiamento
Come si può dire
Totalitario in qualche modo che si è avuto in passato nei confronti dell'individuo lo stesso forma di disprezzo che si è avuta negli individui mass media dice
Dice Silone condizionano ma l'uomo altre strade trova sempre nuove risorse probabilmente anche i mass media non riusciranno avvilire l'uomo come potrebbe essere nel loro sogno ma sicuramente non è un destino
I riflessi di auto-difesa psicologica che possono agire nell'uomo anche in quello apparentemente più docile o addirittura inerte sono grandissimi si può una reazione proprio presumibilmente verrà verrà
Per capire una società dice ancora Silone bisogna cominciare col non sentirli sì estranei bene o male questo scombinato mondo degli uomini e il nostro unico mondo e non c'è concesso riguardarlo del di fuori l'unico problema serio
E di sapere come ci si debba comportare partendo dalle condizioni date e non da condizioni immaginaria
Le condizioni date e non condizioni immaginarie sembra quasi una citazione di un testo famoso di Dietrich Bono per molto caro a nuove terapista la luna abbiamo ripubblicato una volta su Linea d'ombra a volte ancora
Sulla terra di Ferone dieci anni dopo in cui Bono fa riflettere appunto a dieci anni dall'avvento del nazismo e poco prima di essere ucciso dai nazisti riflette sulla sulla realtà del suo tempo e sul che fare le le stelle del la continua domanda del che fare
La storia dell'uomo su questo tornerò la storia dell'uomo dice Silone la storia del suo anticonformismo nel suo ordinamento pubblico
Eliminerà per esempio mai il dolore dalla vita personale o la morto l'inquietudine presente nel cuore dell'uomo l'uomo
Deve sì frenare la tecnica quando diventa a sua volta servitrice senza temere di sembrare reazionario
In ogni caso la pietra di paragone non può che essere la libertà dell'uomo
Pietre di paragone pietra d'inciampo
Caffi mi pare che appunto il discorso su casi non lo farò ora perché è un discorso complicato delicato su cui bisognerà tornare il rapporto tra queste varie posizioni diciamo
Percassi il problema delle masse era quello di riuscire a sprigionare dalle masse usato proprio questa parola sprigionare dalle masse pagliuzze di umanità
Era quello di districare diceva gli elementi di popolo dall'ambiente di massa che gli meccanizzata e gli zoom e Nizza la contrapposizione tra popolo e Massa e molto significativa perché in qualche modo torna anche nelle idee di Silone
E parlava di minoranze irrequiete di uomini semplici
C'è in fondo nell'atteggiamento di casi come l'artrite temendo di Chiaromonte diversamente da Silone un come dire qualcosa di aristocratico in Silone c'è proprio per la sua origine c'è un elemento maggiormente populista c'è una adesione maggiore a dei valori che il popolo i suoi che fonda il suo mondo contadino poteva poteva portare certamente in situazione di dittatura come in situazioni di democrazia avanzate il rischio che le maggioranze diventino una forma di conformismo ma significato e impediscano la libera crescita la libera profusione di alternative
Nel minoritaria di gruppi e di altre di di la di come si può dire la frantumazione della maggioranza in gruppi la frantumazione a maggioranza in esperienze
Singole in esperienze
Non non ma si ficcante per l'appunto è il tema è il problema di fronte al quale bisogna bisogna porsi se si fa se si fa politica questo per Silone era evidentemente molto chiaro perché ero Monte
E Camfin senza nessun disprezzo perché questa era l'ultima delle cose a cui potevano pensare nei confronti delle cosiddette mazze c'era però un'idea di distanza un'idea di qualità possibile che permetteva il recupero di una minoranza che potesse come dire starsene da sola nello stesso tempo in cui si poneva come esempio e come elemento di possibile deflagrazione attraverso queste esempio attraverso le sue ex le sue azioni nei confronti nei confronti delle masse in Bonnot fare questo tema ritorna tale e quale perché il problema di Volos
è sintetizzato in quella formula abbastanza straordinarie peraltro ripetuta quasi paro paro in uno scrittore italiano in un opuscolo pubblicato da Silone
Nei libri del nelle nelle ore nei libretti dell'associazione la libertà della cultura le due dittature di vitaliano Brancati di tutti e due questi del saggio di Bono a fare del saggio di di Brancati risalto risalta una tematica che la tematica degli stupidi
Entrambi usano questo termine chi sono gli stupidi in termini sociologici di sociologia americana degli anni Cinquanta sono inutili eterodiretti cioè sono coloro che in nome riesco a ragionare con la propria testa che credono di pensare con la propria testa ma che in realtà sono manipolati da un potere il potere bisogno degli stupidi di poter ha bisogno di un consenso e cerca di ottenere questo consenso con tutti i modi che gli sono possibili
Da in in certi casi la coercizione fisica io lo Stato poliziesco in altri l'intervento attrezzi mezzi di comunicazione di massa degli strumenti educativi in altri casi attraverso il benessere attraverso il consumo piuttosto che non attraverso attraverso il consenso
Voleva fare diceva nonostante tutto questo il problema è come non cadere nella tentazione del disprezzo degli stupidi
Gli stupidi non sono mai tali e pensare alla sofferenza delle persone e non so che le persone sembrano essere e non all'apparenza delle persone quindi in più dice giustamente la vita pretende in ogni caso che viviamo insieme proprio qui e questo è proprio quello che ci riesce più difficile imperativo del vivere insieme ci costringe a ci obbliga
A ad accettare arricchisce arricchita di cercare une nostra diversità un nostro rigore una nostra coerenza ma ci obbliga allo stesso tempo a renderne partecipi gli altri è entrare in rapporto con gli altri a dimostrare agli altri
Agli altri delle possibilità Brancati parlava di diceva che quello che oggi si chiama somma la massa in realtà è sottrazione ci si sente elevati alla massima potenza proprio nel momento in cui non si conta più nulla
E credo che questa situazione sia una situazione che
Oggi di molti di noi postumo corollario possono vedere intorno intorno a loro
I problemi diceva Brancati sono i problemi dei derelitti e sono i problemi degli stupidi come se l'umanità si dividesse in queste due categorie e diceva
I politici dovrebbero risolvere i problemi dei derelitti gli intellettuali dovrebbero risolvere i problemi degli stupidi
I politici devono fare in modo che i poveri diventino meno poveri che i disoccupati abbiano un lavoro che fischio rischia una situazione di armonia di benessere sociale gli intellettuali devono fare in modo che
Queste stesse persone non diventino supina e non diventino consenzienti rispetta qualsiasi sciocchezza che gli viene propinata che
Ritornino possano continuamente a ragionare con la propria testa e reinventarsi reinventando delle forme di socialità di socialità auto autonomi
Va be'Bono raggiunge la potenza dell'uno richiede la stupidità degli altri mi pare evidente il rapporto di produzione di stupidità da parte da parte del potere
Il risposta al discorso sul disprezzo possibile per le così dette masse
Buon offerta dice che bisogna puntare sulla qualità
Bisogna cercare nelle persone la qualità ciò che le distingue che distingua ogni persona dall'altra in termini evangelici Silone probabilmente avrebbe parlato di talenti calerebbe far venir fuori talenti personali di ciascun
In altri tempi può essere stato compito del cristianesimo rendere testimonianza
All'uguaglianza degli uomini ma oggi proprio il cristianesimo dovrà impegnarsi appassionatamente per il rispetto delle distanze tra gli uomini e della qualità umane
Se fosse necessario dice ancora buono per bisogna anche accettare di buon grado la facile accusa di nutrire sentimenti a sociali
Che cosa rimane
Abbiamo parlato il cristianesimo de mitizzato di Silone Silone dice anche l'uomo d'oggi abbastanza mal ridotto una frase che mi piace molto perché così una costatazione nome apocalittica
Molto semplice molto alla mano non non siamo più
Non non crediamo molto più nella nostra capacità di di di di essere uomini fino in fondo l'umanesimo forse affatto in qualche modo cilecca per esempio il rapporto al alla storia della natura anche se come dice da qualche parte Silone in termini quasi simili a quelli di Anna Maria Ortese nel già citato stamattina Alonso e i visionari
Se la creazione imperfetta l'uomo è lì per cercare di migliorarla il problema è anche quello dell'intervento non soltanto nella società ma anche nella condizione stessa dell'uomo e nel suo rapporto con la natura e nel
Osmosi uomo natura che era all'origine che vari stabilita in modi ovviamente diversi da quelli da quelli dell'originale
Non conosciamo dice Silone la risposta di quesiti sovrani sulle origini e sul destino essere leali queste domande tradizionali neppure ci assillano
Cioè se possiamo anche disinteresse del destino dell'uomo i problemi che ci accaparrano sono quelli della nostra esistenza sono i problemi della nostra responsabilità di uomini d'oggi soltanto in questi limiti riusciamo giustamente a definirci
Questa insistenza che dicono percome di Silone come di Chiaromonte nel rapportarsi comunque il presente quale che sia il presente del del nel definire le nostre responsabilità
Il rapporto all'uomo d'oggi no e alla situazione di oggi e non a un ipotetico
Domani che canta
Deve comunque lavorare su l'elemento di antagonismo obbligato per Silone che continuerà continuamente a riproporsi in qualsiasi ordine sociale tra società esitato
In questo conflitto che necessariamente si perpetuano anche tornerà di nuovo tra società e Stato bisogna creare dei un nuovo dinamismo sociale che posta a sostituire il vecchio dinamismo sociale delle classi che ormai
Dalla metà alla fine degli anni sessanta quando scrive queste cose
Non regge non regge più
Tuttavia non c'è da illudersi che il passo dall'antagonismo latente alla rivolta si compia da sei nella storia degli uomini non è sorto mai nulla di nuove di vivo senza la passione di uomini disinteressati in armonia con l'interesse generale
In ogni uomo in ogni regime
Bisogna stimare progressista solo ciò che favorisce la libertà la responsabilità e l'auto-governo degli uomini a me pare che questa formula sia una formula molto importante nella sua semplicità e in qualche modo nella sua ovvietà
I limiti sto finendo i limiti di Silone probabilmente limiti Fiore sono stati quelli di non essere riuscito a essere un grande scrittore proprio perché era anche un politico probabilmente la sua grandezza sta esattamente nella stessa regione
è uno scrittore politico è un politico scrittore il suo o non sdoppiarsi nel nelle forme anche narrative che ha cercato di elaborare di qui sono molto più vive le narrazioni indirette quelle non inventate quelle di uscita di sicurezza magari che non quelle dei romanzi in particolare degli ultimi
Non toglie che il valore di delle opere puramente letterario delle opere puramente
Politiche sia un valore molto alto però è questa impossibilità di accettare l'una cosa o l'altra come sua prima vocazione come suo primo lavoro che lo rende oggi un personaggio probabilmente più affascinante più vicino a noi di molti altri scrittori suoi contemporanei da scrittore
Diceva che l'arte resta un valore supremo un valore fondamentale non vedo altra via all'infuori della libertà dell'arte per porre davanti alla coscienza degli uomini problemi che essa altrimenti sfuggono
E renderli edotti di un'immagine di loro stessi più completa di quella che giornalmente ritrovano Allo specchio
La funzione dell'arte non è quella del rispecchiare la realtà per l'appunto come quella di superarla e di porre a lettore al lo spettatore all'ascoltatore
Dei problemi che altrimenti non si porrebbe un immagine di sé il più ricca più complessa più varia e il più esigente di quella che la realtà non li rimanda non glieli mando immediatamente
Cito un altro scrittore a me molto caro il pieno e stamattina un pochino si è anche parlato tra l'altro parlandone poi in privato a pranzo citavo questo parte molto bella di un suo saggio una sua lettera un giovane cattolico in cui negli anni primi anni Settanta dice a questo giovane cattolico
Forse bisogna finirla di definirsi di destra o di sinistra perché il gioco tra destra e sinistra è diventato nelle società attuali come un match di football in cui tutte e due le porte siano sprangate e nessuna delle due squadre riesce più a fare gol
E allora che cosa si crea si crea una situazione di inseguimento a vuoto tra le due squadre e di confusione tra le due squadre oppure si crea una situazione dice di gioco ai quattro cantoni in cui l'escluso sta al centro ma aspetta che si liberi un posto per precipitarsi
E e e prenderlo bisogna in qualche modo inventare anche delle altre del già altre regole del gioco definirsi rispetto ad altre cose queste altre cose sono nello stesso tempo nuovissime e antichissime
Sono quel sistema di valori sul quale
In continuazione bisogna bisogna tornare
Boh diceva ci attendono anni ma anche lì siamo costretti a vivere di politica e questo è un trattamento dubbio perché comporta secondo le esigenze tattiche un oggi di dubbio le e un domani di zuppa di verdura secca dovremmo
Fare da indurre dunque cuocere da noi stessi il nostro pane e comporre da noi stessi la parola di cui abbiamo bisogno io credo che
Questa visione possano molto quadrare con la visione molto cristiana bollo era uno scrittore che si definiva cristiano anticattolico
Anche con quel dono perché era protestante o di quella di Silone che era
Come si può dire un cristiano senza chiedere socialista senza partito ma anche Cristiano senza senza un dio trascendente è un cristiano
Del del della morale cristiana dell'etica cristiana del messaggio cristiano senza bisogno del del della presenza di un dio
Da sé il saggio I Vangeli quei sufficiente
Bono a fare diceva perché responsabile la domanda ultima non è come me la cavo eroicamente in questa fare ma quale potrà essere la vita della generazione che viene in che modo noi possiamo fare qualcosa perché quelli che vengono dopo di noi non si vergognino Dinoi e abbiano delle cose da imparare da noi abbiano una strada preparata da noi
Silone e su questo concludo diceva che non bisogna mai rassegnarsi a vedere soffocate le possibilità dell'uomo nelle creature più umili e sfortunate questo richiamo agli umilia sfortunati e forse un richiamo più generico di quello dei reietti del del marxismo della classe operaia odi
Semplicemente i piumini sfortunati probabilmente nella nostra società o nel mondo contemporaneo il problema è quello ancora una volta di coniugare ethos e Progetto di sapere analizzare il presente di sapersi muovere nel presente come individui come gruppi come minoranze come intellettuali come persone che hanno
Delle cose da dire nei confronti della società che si assumono delle responsabilità nel nei confronti della società
In cui vivono da questo punto di vista il messaggio di Silone mi pare un messaggio di un'attualità quasi
Sconcertante perché fatte salve tutte le riserve che è possibile fare sul sulle date dei saggi di Silone sulla storia che Simone vissuto che è molto diversa
Dalla nostra fatto salvo il fatto che la società in cui non ci troviamo a vivere radicalmente mutata la Società mondiale non solo italiana rispetto anche a quella degli anni ultimi di
Di Silone
I problemi che noi abbiamo di fronte sono ancora gli stessi sono quelli di coniugare il nostro Progetto con una realtà sociale definite che il qui e ora e non
Rinviare nulla
Mai
E il peso delle responsabilità individuale il rapporto ha una storia in questo senso credo che l'aspetto
In da qualche parte Simone parla
Sempre citando il Vangelo degli uomini di buona volontà io credo che questo aspetto della volontà delle delle persone che si assumono questa responsabilità di dimostrare non solo di di studiare e di analizzare la realtà di capirla ma di dimostrare una possibilità di mutare la realtà di intervenire alla realtà di cambiare la realtà resti un messaggio straordinariamente attuale forse più attuale oggi che non nel tempo
In cui Silone viveva perché allora
Una serie di sconvolgimenti storici potevano ancora lasciar pensare che ci fossero delle forze nuove che potessero emergere per noi erano magari gli studenti o per altri erano il mondo coloniale che andava che andava liberandosi oggi la situazione più drammatica ma forse proprio per questo il richiamo alla responsabilità individuale e alla moralità individuale ritorna ad essere fondamentale
Grazie opposti per questa ampia panoramica sull'insieme della figura di Silone pure vedendo l'attraverso soprattutto la sua opera di scrittore e adesso riprendo a prova Filippo la Porta per parlarci di Chiaromonte Silone anti italiani
Il tempo presente contro l'inganno recidivo oltre
Io vorrei subito dire due cose
E da una parte devo annunciare una correzione al titolo che avevo dato originariamente
Nell'altro titolo perché Chiaromonte Silone anti italiani
O la difficoltà di essere normali
E poi vorrei dire un'altra cosa
Che
Vorrei anche introduca un elemento diciamo decisamente critico rispetto all'esperienza di tempo presente
E questo lo dico perché leggendo soprattutto Nicola Chiaromonte io avverto continuamente un legame
Sin patetico proprio di di di di fraternità
E diciamo di di prossimità intellettuale però avverto anche una distanza
Che credo si debba sottolineare qui
Allora dicevo la correzione al titolo perché perché certo lo stesso tema di della anti italianità
Di diceva di Silone e Chiaromonte un tema ricco di implicazioni
E quindi la loro estraneità o eccentricità rispetto alle due culture dominanti
Appunto cattoliche marxista
E anche rispetto a certa retorica dominante
Chiaromonte parlava del Bardaro estetismo
E di una parte della nostra cultura
Ma ecco via via che spoglia voglia annate della rivista diciamo dal cinquantasei al sessantadue i primi sei anni
Che quasi soltanto i pezzi brevi che Chiaromonte scriveva per la rubrica Gazzetta
Niente mi avvenuto appunto la tentazione di di proporre questo tema
Della della difficoltà di essere normali che secondo me è un tema diciamo in un certo senso più preliminare ancora
La stessa idea che mi ripromettevo di diciamo di di scandagliare no del tempo presente contro ogni inganno di Fini lontani tutto sommato viene dopo è un tema che ho trattato in altre occasioni e naturalmente su questo
Chiaro molte è molto sensibile alla grande lezione di Berlin che ha una parte assolutamente preponderante proprio in nei primi numeri della rivista
Mi sembra che quello che caratterizza Tempo Presente
Che appunto tra gli anni cinquanta e sessanta e proprio lo sforzo di dare voce al senso comune
Ho buonsenso espressione che io preferisco ma questa diciamo non è la sede per discettare del significato di questa locuzione
E cioè lo sforzo è quello di dare voce
Ad un normale onesto ragionare in un contesto in cui il resto della cultura
Produceva una cortina fumogena di sofisticati e ingegnosi filo sostegni
O di mezze verità appunto asservite a fini politici immediati
D'altra parte come è scritto o il Bach il barone Dole Bach che scrisse popoli libello sul buonsenso
La verità è semplice l'errore è complicato ora capire per quale ragione proprio l'errore cioè la complicatezza sì spesso nel nostro paese sia molto più popolare
E più suggestiva della semplicità questa è una questione che naturalmente rinvia a molto altro ai caratteri se volete della nostra piccola borghesia
O della nostra lingua all'insegnamento scolastico
Ora per arrivare al buonsenso un senso comune e quindi uso come espressioni interscambiabili
Naturalmente dobbiamo arrivarci attraverso una serie di valori
Che Silone e Chiaromonte enunciano con estrema trasparenza nei loro fondi nell'editoria Ali nei loro articoli anche con una voluta ripetitività il valore della coscienza i valori dell'individuo il valore della verità
Che quindi il valore della coscienza breve citazione il fatto decisivo e la coscienza ciò che gli uomini pensano e sentono di se stessi del mondo in cui vivono e non le vicende del potere della forza o della fortuna
Questa era Silone in un in un'agenda di quelle che scrive il valore dell'individuo appunto contro aggregazioni schieramenti o chiese di vario genere
Il valore della verità cioè la famosa frase di Silone che forse è stata pure già già dette già già ricordata ci preoccuperemo più della verità che delle sue conseguenze
E questo era proprio una dichiarazione dell'editoriale del primo numero della rivista
Poi il valore della convinzione personale delle idee credute e non di quelle tenute per vere
La più semplice convinzione quanto al bene e al male vale in sé e per sé
E qui arriviamo appunto il valore del buonsenso
Su questo vorrei segnalare un articolo proprio di Manganelli suor Wendy
Che è del giugno del cinquantasette apparso su Tempo presente in cui Manganelli si sofferma sul non essere genio di Orwell
Questo non essere genio e la qualità che Orwell ha coltivato con più devota tenacia
Dando voce autorevole al buonsenso
E poi insiste prosegue Manganelli sulla fede di Orwell nel vocabolario della moralità
Per cui giusto e ingiusto bene e male stanno ben chiari nella nostra coscienza e soltanto sofismi di cattivi intellettuali potrebbero oscurare
E ancora chiaro Monti risposta a diciamo un un'inquieta testimonianza di di Furio Monicelli definito giovedì milanese dalla seconda metà del del secolo ventesimo
Osserva Chiaromonte che il problema e decidere su quel che si considera vero o falso buono o cattivo oggi e di scegliere di conseguenza e don chiedersi quale direzione sia per prendere l'evoluzione storica
Parlando poi della necessità di riprendere il socialismo libertario di Proudhon
Un otto ore naturalmente fondamentale su cui il famigerato
Recupero Craxi ha deve renderci particolarmente
Penso del limite è questione di saggezza e di senso comune
Benché aggiunge Chiaromonte saggezza e senso comune di fronte alla ponderosi tabellati uria
Appaiono poca cosa
Ora questa semplice forza del buonsenso questa semplice forza di un normale ragionare si traduce poi in una critica implacabile al conformismo del nostro ceto intellettuale
Soprattutto progressista
Ma non solo
Non solo a ma certo anche per per una maggiore contiguità insomma
Ma qui non so Chiaromonte posso fare ecco del citazioni alcune secondo me sono esilaranti
Ecco in particolare Chiaromonte se la prende con il combinatori di parole questo appunto per dire poco anche una certa retorica estremista o pseudo estremismo occorre estremista che caratterizzava buona parte della nostra cultura progressista
Caputi combinatori di parole che credono di poter proprio per padroneggiare il mondo con le parole mentre gli oggetti si ribellano alle formule benché queste formule siano prestigiose
Per esempio c'è un articolo che in un certo senso mi ha mi mi ha fatto male nel senso che Chiaromonte se la prende contro Fortini
Che pure sappiamo N
No quanto sia stato uno oppure anche per certi versi eretico
Ma insomma se la prende contro con Confortini e un suo difficoltoso Mar Piccolo naturalmente così lo lo lo definisce Fortini che arriva a difendere il silenzio del regime sovietico
Erano i tempi già della riabilitazione di corso arriva a difendere quel silenzio perché quel silenzio per Fortini conservava una grandiosa superiorità e quasi una incommensurabili tam morale
Intollerabile diceva Fortini per l'ipocrisia borghese
A Fortini Chiaromonte consiglia di fare i conti con le misure ordinarie del giusto e dell'ingiusto nonché del vero e del falso
In particolare una vera e propria fissa di Chiaromonte e la Cina secondo me si potrebbe fare un opuscolo che io enti troverei il paradiso di ricambio
Perché appunto Chiaromonte diceva crollato il mito dell'Unione Sovietica adesso si rivolgono intellettuali progressisti
Si rivolgono a questo paradiso di ricambio
E qui insomma le citazioni sono impietose da quell'intellettuale e qui ometto alcuni nomi per carità di patria demolite rituale che addirittura ignorando la lingua cinese vi scorge un'assenza di dogmatismo nella stessa lingua cinese
E poi la va be'la de Beauvoir queste bisogna citarla
E il fatto che Mao abbia eliminato due milione di controrivoluzionari
Dice Chiaromonte poca cosa per chi si fattale da ciò che terribile numeroso imperscrutabile
Poi la Collotti pischello il suo ineffabile relativismo culturale quando la studiosa a secondo me l'ardire di osservare che il dibattito usato solo per persuadere l'avversario e non per la ricerca socratica dell'avidità appartiene semplicemente a una tradizione diversa dalla nostra infatti noi lo ignoriamo e rinvia la tradizione confuciana
Ma anche qui c'è una un invece un'altra citazione per me molto doloroso forse ancora più golosa che quelle di Fortini ed è ai mi riguarda Carlo Levi caro lei si trova in uno di questi gruppi organizzati
Sì a un certo punto era l'anno grosso modo erano gli anni della della militarizzazione forzosa di seicento milioni di contadini Carlo Levi parla beatamente di un mondo artigiano olbiesi di farfalle tornando dalla Cina
E qui insomma Chiaromonte si interno con posso un enigma di questi intellettuali che ondeggiano con metafore l'immane rovina che i cicloni lasciano dietro di sé
E insomma sembra proprio che soltanto queste catastrofiche questi cicloni riescono a eccitare l'immaginazione di questi intellettuali altrimenti quell'immaginazione non si mette in moto non si eccita rimane fredda
Dice che era un monte per esempio cose meno colossali ma più concreti e tangibili miglioramenti graduali in Indiana in India erano riusciti a conquistare la limitazione delle nascite niente non eccita l'immaginazione
O vorrei anche dire
E per giustizia che la critica di Chiaromonte si rivolge all'intero ciclo intellettuale e non solo ai progressisti
L'intero ceto intellettuale del nostro paese segnato per l'Unità irresponsabilità e superficialità
E presenta l'interessato molto una cosa che ha lo stesso limite Zolla che pure ha un peso di via via crescente nella rivista Chiaromonte un certo molto obietta che non ha senso contrapporre alla cultura di massa i valori culturali puri
Ai cattivi libri i buoni libri come fa Zolla dal momento che il problema oggi e che la cultura stessa non civilizzati più cioè la cultura non incide più sulla vita di relazione quindi il problema non è tanto che se la cultura sia in volgarità ma nella cultura di massa ma il fatto che oggi la cosa ben più drammatica dice che Chiaromonte e che la cultura tutta quanta è diventata inoffensiva in effettuale
Mentre ENAC citati
Che opponeva alle all'idea all'ideologia dell'attenzione all'abilità e alla realtà
Che ero Monti ha modo di replicare che non basta appellarsi con eloquenza abilità in realtà in magari riproporre come faceva citati la figura dell'artista moderno solitarie veggente Arca Baudelaire e Flaubert
Infatti Chiaromonte mette in discussione proprio la risposta di Flaubert era la società di massa l'idea dell'arte come regola di vita dal momento che l'arte ha la sua ragione di essere fuori di sì nel bisogno di uscire da sé nel rapporto tra l'uomo e il mondo
Ecco e qui andrà invece nella parte critica del mio intervento e naturalmente su questo
Ci può essere anche una una discussione
Stamattina Marino Sinibaldi ha parlato di inattualità però preziosa e beh però momento io dico queste inattualità non è tutta preziosa dico secondo me c'è alcuna distanza
E forse ecco per non cadere nell'errore
Che certamente Silone e Chiaromonte avrebbero stigmatizzato di un'adesione a critica a tutte le loro idee
E alla formula e la formulazione che queste idee ricevono nelle rivista vorrei riportare qui in modo anche molto veloce una una obiezione fondamentale che mi è venuto in mente sfogliando e leggendo la rivista
E che potrebbe farci apparire il messaggio di Silone e Chiaromonte almeno nella sua parte propositiva
Come è un discorso diciamo nobilissimo esemplare per la propria epoca
Ma in parte datato legato a una situazione è un periodo forse troppo diversi dei nostri e mi spiego
Si tratta diciamo la mia obiezione a che vedere con proprio la nozione di buonsenso come sempre succede non le virtù confinano con i difetti sia nel pensiero che anche nelle nelle persone stesse
Questa cosa nozione di buonsenso viene continuamente ribadita prima gli ho fatto alcune citazioni se ne potrebbero fare tante altre
E questa mozione viene impiegata anche in un modo polemicamente a problematico
Cioè Chiaromonte assommi parlo soprattutto di Chiaromonte perché l'autore
Ho letto di più
Luís parla di bene e di male di vero e di falso di misure ordinarie del giusto e dell'ingiusto di verità elementari
Ecco ne parla così tranquillamente diciamo dopo Freud
Marx dice dopo la Kurt diciamo come dire dopo la cultura della
Come scudi della cultura della modernità e della riduzione la cultura maligna della modernità
Dopo la scoperta dell'inconscio
Ecco noi sappiamo che altri autori degli anni Trenta parlano in questo modo di queste stesse cose
Io credo che da una parte c'è proprio una estraneità verso la cultura della modernità in tutta una serie di intellettuali degli anni Trenta
Perché questa estraneità nasce dal profondo disappunto nei confronti proprio di alcuni esiti della modernità
Penso a Simon's Bay la naturalmente presenta all'odio per Freud che c'è in tutti questi pensatori
E alla estraneità anche ostile ribadita nei confronti della psicanalisi o quasi lo riconosco un valore culturale
E quindi voglio dire da una parte questa pole Uta polemica ingenuità è una è un'attitudine che mi pare comune a tutta una serie di intellettuali degli anni trenta e dico che è voluta perché naturalmente Chiaromonte un intellettuale raffinatissimo problematici stimo
E quindi sarebbe improprio parlare di Nord ingenuità quindi come dire una scelta una scelta precisa culturale morale
E poi Deborah aggiungere però un'altra cosa e questa la pongo in un modo ancora problematico perché non ho una posizione
Come dire ben definita su questo
Però l'ho avuto l'impressione sfogliando la rivista
Che l'insegnamento dei fondatori di tempo presente
Consiste soprattutto in una straordinaria lucidità
In una limpidezza di sguardo in questa proprio in questa sovrana onestà intellettuale che fa vedere al loro cose evidenti per voi ma che tutti gli altri non vedevano e questa mi pare veramente un merito in mezzo
Però paradossalmente è un po'il loro ragionamento il loro appello vibrante alla coscienza no che martellante poté alla coscienza individuale
Il loro appello al discernimento individuale
Al semplice vocabolario della moralità
Ho l'impressione che vada bene per situazioni limite
Ma non per situazioni ordinarie c'ho l'impressione che il loro appello sia più adatto per situazioni limite per circostanze estreme
In cui c'è una guerra in corso in cui i contendenti si profilano nettamente con i regimi totalitari come di dittature
Regimi totalitari che semplificano loro il vocabolario della moralità cioè sono i regimi stessi quello semplificano
E quindi come dire appunto contesti particolarissimi drammatici di lotta contro la mafia contro la camorra ma
Per una democrazia di massa come quello in cui viviamo fondata
Sul compromesso sull'attitudine al compromesso sui grandi aggregati collettivi sull'ambigua mescolanza quotidiana di vero e di falso di viale di attuale
Su una eterogeneità o omologante no scopriamo dirle con un con un ossimoro fino a stamattina è stato citato anche Gramsci
Ecco la mia pressione cioè che la loro normalità
Come dire una normalità per tempi anormali ho avuto un po'questa impressione
Cioè credo che in una società come la nostra quelle in cui viviamo noi
L'individuo di cui parlano Silone e Chiaromonte o a cui alludono
Geloso della sua autonomia
Dotato di coscienza civile ma capace di opporre al potere dei rifiuti categorici dei rifiuti senza discussioni no come Blanchot auspico per De Gaulle ed è richiamato del perché era un monte ecco però il Lorin divi
Duo in una società come la nostra
Non può che sentirsi profondamente a disagio sia nelle maggioranze sia nelle minoranze profondo diciamo anche un po'spaesato incline a una certa misantropia
E forse alla malinconica ricerca di di scelte radicali di rifiuti di secessioni
Che in questa seconda metà del secolo
Forse non si danno più precisamente nei termini in cui si davano prima grazie
Grazie a Filippo la Porta che ha introdotto ulteriori e ancora più complessi e non risolti comunque mi pare elementi di problematicità di dibattito
E adesso do la parola a Vittorio Giacopini che se ha mantenuto il titolo dalla sua relazione ma titolo dice vivere agli occhi degli altri Chiaromonte e la critica dalla politica allora buona sera il titolo è mantenuto
Va spiegato perché
Insomma io in questa relazione non faccio un'analisi un resoconto delle idee politiche di iniziò la Chiaromonte nei ricostruiscono le sue sperimentazione della politica insomma
Quel raggio di azioni interventi compromessi il mio intervento è una riflessione abbastanza provvisoria su una domanda banale sulla legittimità di una formula di cui se parlate che forse è troppo facile critica della politica appunto la domanda invece ed è legata a questa la dico
Semplicemente come possibile criticare la politica in un in in universo mentale integralmente politicizzato
E qua va bene proprio come è finita la relazione di Filippo perché qua si toccano questi problemi diciamo di rapporto tra il pensiero del giudizio la ragione e il contesto dell'azione la politica sia in situazioni di normalità che in situazioni di anormalità cioè credo che questo sia uno dei problemi centrali della critica della politica come quando Vale eccetera
Per cominciare due indizi che sono due citazioni la prima è di Hannah Arendt ed è del mille novecentocinquantacinque l'anno non è casuale naturalmente
La cosa che è andata storta scrive in questa citazione andare anche la politica o noi ossia noi in quanto essi stiamo al plurale non ciò che possiamo fare o produrre insistendo al singolare nella forma del ritiro come l'artista nella solitudine come il filosofo
O nelle relazioni e mondana che sussiste nella Moro talvolta nell'amicizia insomma un quadretto desolante la cosa che è stata storta e la politica
La seconda citazione di Giorgio quello che forse non è quel campione di buonsenso che è stato appena evocato ma che si poneva indubbiamente da un punto di vista almeno comprensibile la nostra è un'epoca politica la guerra il fascismo i campi di concentramento i manganelli la bomba atomica sono le cose a cui pensiamo
Allora la nostra non è poca politica e la cosa che è andata storta e la politica
Cosa dobbiamo farne di questo paradosso come ce la caviamo come di Pagnano questo intreccio da qui non si esce evidentemente
Ora naturalmente la soluzione più semplice quella del pietismo del rifiuto della
Del ritiro appunto non sono validi e soprattutto non sono accettabili per gente come Hannah Arendt come Opel
E naturalmente come Chiaromonte che hanno attraversato le vicende storiche del nostro secolo in punti appunto eccezionali non in situazioni normali in cui bisognava mettersi pesantemente in gioco
Per andare in te che di questi autori e quella più filosoficamente consapevole più articolata eccetera naturalmente il modo migliore per provare a comprendere il tempo in cui mi gli diamo non passa per il rifiuto ma per la critica della politica
Però evidentemente che come si fa come si fa parlare insomma di critica quando non esiste intanto una facoltà come dire critica assoluta non c'è una ragion pura pratica non esiste niente di simile no
E poi qui ritorna come dire un'altra di quelle illuminanti intuizioni di Orwell se c'è un punto insomma in cui ormai
Che pure aveva in parte no teorizzato il
L'altra nel ventre della balena dice insomma se la nostra veramente un'epoca politica politiche se tutte le questioni sono questioni politica e la politica stesse una massa di Bugie discusse di sciocchezze di odio
Di schizzo di schizofrenia dove si materializza questo non lo dice lo dico io
Un luogo mentale e morale separato un punto di vista autonomo da cui giudicare questo mondo
Però quelle non esiste un tenersi fuori dalla politica
E e quindi diciamo l'ambito dentro cui vorrei ragionare questo com'è possibile criticare la politica in un mondo politicizzato per gente come norme velare anche la critica della politica è necessaria impossibile allo stesso tempo e questo è il paradosso
Da qui partiamo ed è lo stesso paradosso dentro cui io leggo almeno il pensiero politico di
Chiaromonte uso la parola paradosso volutamente il saggi migliori più belli quelli sicuramente più efficaci letterariamente dica io Chiaromonte sono raccolti in un volume che in italiano si chiama chiede credere non credere
Il cui titolo originale il paradosso della storia era stato scritto in inglese naturalmente in Chiaromonte l'attenzione al carattere paradossale dei problemi di interazione io mondo coscienza mondo e quindi anche come dire coscienza e ambito della politica sono ricorrenti
Il punto di partenza difficile insomma che sembra che per pensare il nostro tempo dal punto di vista della politica ne dobbiamo inventarci tutto un vocabolario linguaggio un repertorio di concetti che non abbiamo
Per andare in te che pure era l'utilità di una lunghissima profonde complicata tradizione di pensiero
Dai vecchi era Socrate e Marx Agostino Cantet Platone eccetera alla fine la distinzione decisiva l'unica importante quella che tornava sempre era appunto quella tra pluralità singolarità tra quello che facciamo da soli e quello che facciamo
Con gli altri in Chiaromonte c'è una capacità di ragionare sul sul presente e sulla politica molto simile a questa c'è una tendenza riportarsi nei pressi di alcune distinzioni
Decisive di questo tipo filosoficamente Chiaromonte non era ingenuo o spreco o sprovveduto è molto evidente che certe cose non lo interessavano
Citando Tolstoj Chiaramonte parlava spesso del dipendenza di tutti da tutti e della rete molto complicata di legami giudizi desideri che collegano sempre ciascuno con tutti nello scenario della storia
Non a caso uno dei concerti centrale del sua riflessione quello di situazione drammatica
Evidente come questa distinzione rinvii
Al distinta alla presupposto distinzioni tra solitudine e pluralità
Fuori da ogni flusso di coscienza afflusso di vita interiore scrive successione di particolari infinitesimi emerge una situazione morale vista come significativa in sé e per sé nettamente strutturata nei rapporti tra i protagonisti e le loro azioni reciproche
Ora questo è un tema importante perché
Investe
Un argomento tipico della filosofia del Novecento più consapevole e lo fa in un modo molto sobrio comprensibile insomma i filosofi direbbero una cosa del genere la soggettività intersoggettiva o qualcosa del genere
Tradotta in un linguaggio chiaro questo significa dal punto di vista di Chiaromonte che quando ragioniamo sul sulle sulle persone sull'individualità eccetera quello che contano sono soltanto i rapporti e le relazioni e i tentativi di comunicazione
E in questo senso altro tema filosofico tradotto
L'argomento decisivo perché era un monte
Un interrogativo che riguarda la possibilità del mondo
Come è possibile un mondo comune a tutti questo è un tema che fondamentale della filosofia del novecento in Merleau-Ponty ad esempio che è un autore
Importante in questo senso o nella stessa Arendt in Chiaromonte che messaggi sulla sottostà della storia nella lettera Caffi che è fondamentale rimprovera alla filosofia della storia proprio il sacrificio della molteplicità all'incapacità di accettare la contingenza dell'esistenza
è fondamentale l'idea di un mondo non come insieme di fatti ma come scenario comune tra storie che si intrecciano appunto in modo e contingente che vuol dire imprevedibile e senza leggi
Determinati il mondo scrive in un passo di un saggio l'unico oggetto di cui si possa dire con certezza che uno e non due ma in cosa consista questa unità è impossibile dire
Non sappiamo qual è la vera unità del mondo abbiamo alcuni esempi anche abbastanza pesanti di cattivo unificazione del mondo e la politica è uno dei modelli tipici perché ero molto indicativo unificazione nel saggio in cui rievoca la figura di cammino
Ricordando il primo incontro con la barca mio Chiaromonte parla della coincidenza lo si incontra ad Algeri nel quarantuno è il momento dell'occupazione nazista della Grecia
La svastica pensata sull'Acropoli e questo per una persona penta alle tradizioni come Chiaramonte qualcosa di profondamente sorprendente l'UDC avvertivo un senso di nausea Kent continua e soprattutto una grande solitudine di fronte
Ai fatti ora queste esperienze di una solitudine di fronte ai fatti perché ero Monte l'evidenza prima della situazione della coscienza in un mondo unificato esclusivamente dalla politica
Cioè dove soltanto la politica dal punto di vista della forza dell'autoritarismo dell'idiozia e della collettività
Ha unificato il mondo e nient'altro
Allora qui stiamo sempre diciamo del ai ad delle scelte possibili molto radicali
C'è un passo di Orwell in cui proibisce l'impulso di ogni scrittore di tenersi alla larga dalla politica ciò che desidera ed essere lasciato tranquillo per scrivere in pace i suoi libri
Ma disgraziatamente diventa sempre più evidente che questo desiderio non è realizzabile
Ora io non so se è chiaro molto abbia mai provato lo stesso desiderio a rifugiarsi nel ventre della balena chissà dove sapeva sicuramente che questo il sogno non era realizzabile
Giorni nostri questo è un passo chiave dei taccuini se dovuto cominciare col pensare la politica perché nella politica si è incontrata la necessità cioè la realtà del mondo
Ecco che cosa significa pensare la politica tanto significa rinunciare delle come dire formule di descrizione della realtà insoddisfacenti o troppo forti adesso è un peccato che non sia venuto Berardinelli che avrebbe parlato esattamente di questo cioè esperienza
Che cos'è la realtà perché era un monte
In farmacia ma approssimativa quello che possiamo dire che la realtà è qualcosa che non si esprime nel linguaggio della totalità questo per lui è assolutamente centrale
E noto un passo dei Minima Moralia di Adorno dove proprio rovesciando media cioè il contesto dentro cui pensava lo stesso che ora dice il tutto il falso
Se leggiamo alcune cose di Chiaromonte anche un po'casualmente troviamo espressioni
Assolutamente simile a questo nel saggio scritto dopo i fatti di Cecoslovacchia
Che Lo Monte ad esempio nota una cosa del genere il principio autoritario e insito nel fatto stesso di situarsi dal punto di vista dell'insieme della totalità
La politica scrive in un altro palazzo e in ultima analisi concepita al tempo stesso come il terreno da cui si alimentano nuova visione della vita e lo strumento per realizzare la civiltà nuova che tale missione comporta
Allora prima fondamentale operazione di pulizia mentale
In un mondo monopolizzato dalla politica e noi dobbiamo sapere che non possiamo parlare in termini giuridici totalità e di assoluti
Il problema e dove ci dobbiamo mettere per pensare quando la totalità coincidendo con la politico cioè con una forma di azione che modifica il mondo sembra infiltrarsi in qualsiasi aspetto della nostra
Una soluzione quella probabilmente più scontato tradizionale o comunque più
Evidente quella di scegliere come dire la priorità dell'individuo credere nella compattezza dell'individualità contro qualsiasi forma diciamo di eccesso collettivo
E Chiaromonte in certi punti lascia pensare che questa potrebbe essere una soluzione una contrapposizione secche individui o società nei nostri tempi la goletta quindi è stata condotta un'impresa di riduzione all'assurdo della politica
Da questa che cos'altro ci post appare se non ricominciare dal principio
Il principio aggiunge nell'Inter ciò che nell'individuo è riducibile alla politica non la nuova arte politica della quale ne abbiamo abbastanza
Ora questa che è la ricetta sostanzialmente del liberalismo cioè la fiducia in un mondo sereno dove le violenze Cassi della storia cedono il posto al ritmo della privatizza alla realtà degli Yo
è una falsa pista questo io sono convinto insomma che non sia questa la la strada vera che segue Chiaromonte
Naturalmente in molte delle pagine migliore di Chiaromonte ci sono delle accuse fondamentali contro lo storicismo che significa contro ogni tentativo di svalutazione del presente
In nome di processi storici che stanno sopra la testa degli individui o sotto accanto eccetera
Se Chiaromonte denuncia in un modo radicale
La falsità dello storicismo da nessuna parte in nessun modo secondo me si attesta nella difesa a oltranza delle strutture e delle certezze dell'individualità
Perché ero Monte non ha alcun senso da come ho potuto capire io la distinzione secca io coscienza io e mondo io e altri quello che lo interessano solo esclusivamente le zone di incrocio i punti di contatto il campo di empito o di intersezione tra la coscienza del mondo tra l'individuo e la storia tra l'io e gli altri
Quindi se la storia non ha senso la battaglia di Austerlitz ad esempio uno dei luoghi
Tipici insomma perché ero Monte non significò non significò nulla
E anche vere questo diciamo il paradosso della nostra situazione
Che parallelamente a questo delirio della storia non scorre ma è una realtà migliore oppure un'altra vita
La pace la guerra commento storie sono entrambe false e anche la vita quotidiana come Stendhal il saggio su Fabrizio a vuoto non è uno dei più belli di Chiaromonte
Anche la vita quotidiana scivola senza scampo né risulta nell'orizzonte dell'illusione
La vita privata scrive la quale rimanga privata non ha senso in realtà per essere qualcosa deve essere comunicate Sister agli occhi degli altri per non cadere in banca baratro della disintegrazione dell'insignificante del sogno vanno
Io sono convinto che tra vivere agli occhi degli altri che riconosce l'esistenza degli altri nove ed i nomi degli altri e trovare una strada proprio perché è vero come ricordava uno degli interventi di questa mattina che non esiste una sola strada è una sola casa però qualcuna bisogna pure trovare in ogni tanto
Ci sia
Che esattamente diciamo il il la polarità il campo di oscillazione dove dove sta l'interesse diciamo del pensiero di di Chiaromonte e sono convinto insomma che tutta la sua riflessione
Avverto intorno a questo rapporto parato paradossale tra solitudine pluralità tre isolamento e comunicazione
In breve insomma la sorse la soluzione liberale quella del di riconoscere nel nell'individualità un punto di partenza
Insuperabile
Non è convincente questo è perché anche nella vita personale perché ero Monte si infiltrano ugualmente
Gli orrori della storia e la natura stessa della soggettività a costitutivamente una sostanza paradossale
Ora il Tolstoj che uno degli autori fondamentali perché ero Monte a volte la vita quotidiana l'esistenza borghese insomma il finale di Guerra e pace sembrano rappresentare un'alternativa all'idiozia della storia la violenza del tempo
Collettivo ora su questo Chiaromonte è più prudente
Nel saggio su tropico del Cancro Orwell aveva parlato una volta aveva proporre riconosciute insomma nella
Narrativa di Michelle attenzione al fatto che viene spesso trascurato questo fatto che la banale vita quotidiana fatta di molti più orrori di quanti romanzieri siano solitamente disposti ad ammettere ora credo che travolto quel e Tolstoj in questo caso almeno Chiaromonte scelga decisamente oppure
Le molte delle pagine più belle e più convincenti di Chiaromonte sono proprio dedicata a questo carattere equivoco della normalità
E in effetti li descrive spesso i tratti sorprendenti di una quotidianità quotidianità allarmata stralunata
Quindi sintetizzando la soluzione liberale pura non è possibile
Solieri qualsiasi
Elemento dell'individualità nel rapporto con gli altri nelle relazioni eccetera è altrettanto difficile
E qui veniamo diciamo al terreno della politica più da vicino
Visto che le soluzioni puramente teoriche insomma sembrano ispirarsi tutti in alcuni paradossi
Allora citando per l'ennesima volta oppure al voglio leggere un passo insomma in cui le fa una sorta di riassunto della vita culturale spirituale e politica degli ultimi secoli della modernità
Come al solito una frase diciamo semplice pilatesca per duecento anni non seppe far altro che segare con impegni che avevamo su cui si stava seduto
Alla fine capitombolo Ambrogio ma disgraziatamente si era commesso un piccolissimo errore
Non si cambi come c'eravamo illusi su un letto di rose ma in un cesto pieno di filo spinato
Ora che il presente sia un cesso è pieno di filo spinato in fondo abbastanza vero anche per un pensatore molto meno spigoloso di horror comiche Chiaromonte
Anche perché era un monte in ogni caso nel clima grottesco né nel clima politico e morale della nostra era prevalgono una cifra Gott grottesche nonostante insieme tra opposti che si smentiscono ironicamente l'uno con l'altro
Nella vita personale
Un diaframma sottile scrive Chiaromonte separa la catastrofe l'archetto vivere nella realtà nella vita pubblica un margine altrettanto e si che divide la commedia dalla tragedia della pole della politica la monotonia della pace dalla follia ostinata della guerra e onde
Con la macchina della pace della follia schiava della guerra pareti del cesso dai campi di battaglia e ricoperti di capitanerie di filo spinato
Perché era un ponte la delegittimazione crescente della politica moderna si esprime in un processo duplice
La politica è stata screditata nei tempi nostri dalla violenza e dalla commedia soprattutto dalla commedia
è un passo dei Taccuino
Ora qui procedendo con ordine
Vorrei parlare di questo argomento cioè della commedia della politica secondo Chiaromonte
E qui veniamo forse ad alcune delle cose
Che legano questi intervento quello precedente Filippo la Porta la commedia della politica riguarda anche la democrazia
La commedia in politica per lui tocca insiemi singoli e il potere l'assoluto dei minuti in cui si fisse si consacra l'agire pubblico e le modalità e le forme della critica quel potere quei miti potrebbero dissolvere
Chi critica la politica che Stella domanda decisiva ora in materia di giudizio Chiaromonte ha una particolare capacità di diffidare delle competenze precostituite di saperi astratti della protesta meccanica
Nelle pagine sulla commedia della politica Chiaromonte da voci così Ancona lucidissima critica della critica della politica
E questo riguarda in parte le cose che di cui parlava Marino Sinibaldi questa mattina su su alcuni difetti di autocompiacimento delle minoranze
Non c'è discorso sensato sulla politica aleggia mi Chiaromonte tranne quello fatto dalla parte degli oggetti dell'azione politica del potere della forza i cittadini
Ora nell'orizzonte della società di massa questa prospettiva dal basso questo tentativo di recente di rovesciamento peraltro legittimo
Possano di fatto in capsulare undici dalle nucleo di col vicinissimo e di malafede il culto realista del successo una misura molto preoccupanti di opportunismo e di disonestà
Allora dove sta la commedia la commedia sta in questo
La commedia scrive Chiaromonte comincia con l'abitudine machiavellica e l'accademismo realistico per cui al fine di rendere efficace l'appropriazione occorresse mettersi dal punto di vista di chi governa
E chiedersi cosa si farebbe al posto loro
Al fondo
Quindi degli atteggiamenti di critica precostituita Chiaromonte scorge un ed è un come in un punto problematico teorico che anche più complicato quello del della questione semplice maggioranza minoranze e questo che la critica della pole politica prevalentemente incapsulato in un meccanismo di puro rovesciamento mettersi al posto del vincitore cerca di sostituirsi a chi occupa i palazzi del potere o manovra lede no
Questa Chiaromonte la chiama sarcasticamente critica costruttiva della politica
E per costruttive vuol dire semplicemente che ha una esagerata attenzione all'efficacia delle proprie azioni la critica costruttiva della politica
è quel tipo di critica che assumo al suo interno proprio lo scenario che vorrebbe dissolvere elimini né l'inevitabilità del potere della violenza e della gerarchia
La verità probabilmente e che diciamo fuori dal dei meccanismi scontati della commedia c'è una forma di coinvolgimento del prete nel presente che sconfitti perché
Dissolve qualsiasi forma di
Come dire di situazioni precostituite del fatto che ci si vada da soli in maggioranza che si esca dalla caverna da soli uno per uno in quattro in cinque non è questo
Il problema è che
Critica o non critica della politica quello che diventa assolutamente centrale nella situazione di massa è l'aspetto complessivo della società la forma di linguaggio dominante
Ora Chiaromonte
Mentre insomma prendeva le distanze dal realismo dall'opportunismo dalla capacità come vedi
Dalla capacità dell'azione efficace
In realtà si serviva di formule
Addirittura arcaiche quella di Socrate non l'individuo non può essere giusto in una società ingiusta le soci la società non può essere giusto se gli individui non sono giuste
La politica riguarda tutti che cosa vuol dire che insomma e la critica della politica
Ora quello che interessa davvero Chiaromonte non è il potere la storia fissata nel gioco delle cose nella trama degli eventi la partita decisiva è questo
Il concetto chiave si gioca come sempre prima della politica Nori non significa scrive Iotti ma noi tutti insieme il nostro modo di vivere dimostra nel modo in cui viviamo il valore che attribuiamo alla vita il significato che essa persino
Prima della politica sul terreno delle modalità collettive delle maniere dure dominanti della socialità che si manifestano le grandi strutture della permanenza i tratti di continuità o di discontinuità che separano un'epoca dall'altra
Il punto fondamentale nella situazione di massa e che questa maniera collettiva questo stile questa atmosfera generale della società
Coincide immediatamente col problema della socialità
Questa è una novità è una rottura cruciale col passato perché riguarda poi il in modi normali della convivenza
Quando sarà perché la politica è stata screditato dalla violenza e dalla commedia ma soprattutto dalla commedia Chiaromonte intende richiamare del per come lo vedo io sull'attenzione su un aspetto particolare del presente su una caratteristica inedito del paesaggio della modernità
Nel tempo della democrazia e delle masse per la prima volta i costumi diffusi e la politica il linguaggio creativo della propaganda la morale i consumi si sono fusi in un intreccio inestricabile
Ora in questo risultato senza precedenti in questa situazione singolare che causata da tutti ma non voluta da nessuno questa è una delle formule nel saggio sui valori nobili
Chiaromonte scorge limite politico più grave sistematico del nostro tempo
Democrazia in massa leggiamo sempre quel saggio diventano sinonimi
Ora qua c'è il punto decisivo per quanto ci riguarda almeno oggi
Io credo che
Se il discorso sull'identificazione virtuale di democrazia in massa dovesse esser preso completamente sul serio Chiaramonte non avrebbe nulla da dirci adesso
Quell'osservazione va completata con una postilla che trovo decisiva
E questa se si accetta il principio democratico una dotta società non si può mai criticare per eccesso di democrazia cioè per l'estensione e la diffusione eccessiva dell'uguaglianza ma solo per ciò che in essa persiste di disuguaglianza e di razionalità
Potrà una posizione in un certo senso simile per l'ennesima volta quella di oppure nel nostro tempo scriveva quel Progress frazione si sono rivelati entrambi falsi
Ora io credo che il pensiero di Chiaromonte sia fondamentale per noi perché mette insieme due linguaggi e due imperativi mentali morali politici che sono complementari ma assolutamente diverse
La critica della politica e gli incarichi che abilita della democrazia
Critica della politica in cui si in criticabilità della democrazia in altre parole significa pensare oggi la politica
In questo senso non è vero che quella una forma di di pensiero modello teorico che va bene solo per situazioni eccezionale bisogna tenere insieme queste due cose
Ora un modello per esempio di critica della politica che che attualmente ha sta avendo una certa fortuna perché sembra convincente estremista radicale forte eccetera
è quello di Giorgio Agamben sale questi saggi recenti che ha scritto a gambe non sono molto ad effetto no
Anche a me l'ha detto insomma che il il punto chiave nella modernità il rapporto tra la politica e la nuda vita del confine del conflitto tra il potere e la vita naturale la politici politicizzazione integrale
Della della vita umana la sua riconduzione alla logica della sovranità
Ora Agamben e poi parla anche di amenità tipo intima solidarietà tra democrazia democrazia e totalitarismo oppure dice che pare dai paradigma di un politico del moderno il campo di sterminio
Esprime sicuramente un modello radicale di critica della politica
Da un modello peraltro nobile a suo modo nel senso che affonda le sue radici in Benjamin ed è Vierin Canetti non certo Fulco eccetera
Può essere utile tenere presente questo modello proprio per capire il modello di critica della politica alternativo che è quello di Chiaromonte che e che è sicuramente molto distante sia dalla retorica estremistica della lunga vita sia dal compiacimento un po'oca litigano per campo di sterminio
Voglio gente come Beniamino a gambe né in questo caso hanno una sorta di fascinazione assoluta della sovranità del potere dalla violenza della violenza che crea il diritto eccetera eccetera e dal vortice della violenza che dice di diritto si genera tutto la storia l'angelo di Cly rivolto verso il passato che viene trascinato nel futuro eccetera
Vorrei Chiaromonte c'è di bello che queste insomma mi sembrano fantasy egli sembrerebbero fantasy e non è che ci sono angeli nella storia
E soprattutto insomma il il punto importante
Che in Chiaromonte non non non non si può mai sciogliere il tempo in cui viviamo non nel nel mille realismo cuore nel tempo messianico assista nel presente cioè il titolo della rivista era qualcosa in più insomma di un di un partito
Allora io credo che l'altro modello di critica della politica
Proprio prescinda da questo elemento retorico non la nuda vita il potere la violenza
Il credo che la crisi del nostro tempo perché era un monte
Dire così riguarda gli schemi culturali con cui percepiamo la realtà la frantumazione delle categorie con cui leggiamo il mondo quelle che lui chiamava la distanza immutabile che rimane fra qualsiasi teoria idee opinioni da una parte e la realtà
Dall'altra
C'è un passo molto significativo perché qui Chiaromonte sembra dirittura Tocqueville per quanto lavora dentro grandi spartiacque temporali culturali le assise della realtà quali possono essere sì che delle assise della realtà una volta che siano diventati irreali la visione relativo modo di vita patriarcale e la convenzione realistico borghese
Ora l'ossessione chiave di Chiaromonte la realtà restituire una spessore alla realtà percepire la realtà
Scaturisce credo dalla consapevolezza che l'invadenza capillare della politica alterati in modo molto grave il nostro rapporto spontaneo con le cose la visione che abbiamo del mondo
Le forme di comunicazione linguaggio la socialità in questo senso la posta in gioco non è la nuda vita come per diciamo il modello estremistica o il nodo centrale riguarda i rapporti tra politica il visione la distruzione dice distorsione integralmente politica della nostra percezione della realtà
Quella sorta di processo sottile complicato insidioso che corrompe il linguaggio lo rende stentato loro lo blocca e alla fine ci rende è un brano di Tarquini incapace di giudicare le forze che devastano il mondo
è una formula strana cioè che cosa vuol dire si sono alterati i rapporti tra politica e visione che la politica in parte o strisce quello che vediamo che non riusciamo a vedere in un altro modo
Chiaromonte Orrù nel andare eccetera fanno parte di una serie di autori che sono stati dentro la modernità in modo molto radicale
E hanno percepito ciascuno diversamente ciascuno a modo suo dei luoghi come dire di in politici ITA assoluta in cui però ritrovare qualcosa da che cosa rimane qualche cosa si può recuperare ognuno a suo modo
Il concetto valido probabilmente per tutti è più o meno questo prima della politica esisteva una sorta di intuizioni spontanee del mondo delle sue occasioni in uno sguardo innocente sulle cose
Una fiducia negli altri che la politica ci ha portato via prima della politica c'è qualcos'altro che la politica ci ha portato via
Però Novel
Questo sorta di paradiso perduto esistenziale almeno per come lo leggo io è l'infanzia l'innocenza dei bambini
Certo
Uno dei saggi più belli di orme si chiama perché scrivo ed è un riassunto di
Di quello che ha fatto e di quello che vuole fare della sua professione di scrittore e c'è un passo chiave per me no il nodo centrale del suo della sua riflessione
Non posso scrive non voglia abbandonare completamente la visione del mondo che ho acquisito nell'infanzia non c'è modo di sopprimere questa parte di me
Il lavoro è quello di riconciliare le mie radicate simpatie e antipatie con le attività essenzialmente pubbliche non individuali alle quali questa epoca ci obbliga
Ora credo che anche per Chiaromonte siano decisivi qualcosa del genere un lungo lavoro di riconciliazione con quella parte di noi stessi che abbiamo perduto la ricerca dei confini dell'animo
Un verso di Eraclito ma è anche il titolo di un saggio di Chiaramonte
Il rimpianto senza Nostalgia però di una visione più limpida e serena dell'essere
Una visione dell'essere
In un certo senso insomma se il vero nodo quello dell'interruzione della complicazione del rapporto tra visione politica questo può anche significare porsi domande come quelle che strane che si può Chiaromonte Rita quindi c'è un passo in cui dice perché non siamo capaci di vedere semplicemente vedere
Ora però
Schematizzando in ora quel questo punto di vista extra politica in cui si trova qualcosa ma forse poi non si trova nulla dei rapporti con gli altri perché è un punto estremo davvero eccezionale e l'infanzia appunto
Ne taccuini ci sono dei modelli su cui Chiaromonte misura la degradazione della vita pubbliche sono tutto invece modelli di tipo culturale
Faccio due esempi perché sono efficaci lo sguardo di un metro il mondo di luce di Vermeer
Sono evidentemente due schemi classici non hanno molto a che vedere con i bambini di oppure intrisi di armonia di un sogno trasparenti di del solito
La situazione è questa da una parte abbiamo un mondo praticamente in indecifrabile completamente intriso di politica e dall'altra parte
Dei modelli come dire di pura visione in cui non c'è bisogno di
Di politico azioni costruita perché tutto fluisce spontaneamente
Naturalmente perché ero molto e non è la modalità della nostalgia quella decisione il mondo di Vermeer ad esempio leggiamo e il mondo che noi abbiamo distrutto o che è crollato attorno a lui quello dell'accordo tra la natura l'uomo e la sua attività consueta
Allora le tradizioni sono fatte per essere esauriti i patrimoni delle tradizioni servono perché devono finire
La domanda e quella che e ne ha parlato Goffredo Fofi prima insomma la domanda decisione veramente che cosa resta che cosa rimane quando un mondo in qualche modo è giunta al termine
Ora dal punto di vista di Chiaromonte l'unica risposta che ho trovato e che resta e rimane il il dovere della consapevolezza
L'imperativo di ragionare sul presente la necessità di giudicare
E qui veniamo ad alcune questioni conclusivi ora
Consapevolezza necessita di giudicare eccetera in un passo dei taccuini c'è anche una sorta di programma minimo
è un programma di resistenza ma anche di proposte intellettuale
Lo leggo c'è certamente un punto in cui lo Stato alla vita politica le forme della vita sociale sono talmente corrotti che l'unica via del risanamento e quella lunghissima della cultura dell'esercizio delle facoltà spirituali in gruppi ristretti di persone
Ecco in questo elogio orgoglioso dell'intelligenza della cultura del ruolo chiave delle minoranze ne ha parlato con Marino questa mattina anche se qui o diversa la questione
C'è qualcosa di più di un'uscita di sicurezza
Credo che i tempi lunghissimi della cultura la secessione risoluta dalla società rappresentano perché ero molta anche l'unica risposta possibile la dilatazione della politica della modernità
E quindi la domanda da cui siamo partiti perché etica della porta dove stiamo quando critichiamo la politica
Il luogo dove si sta per natura scrive Chiaromonte il proprio orizzonte quotidiano oggi non è per lo scrittore nella patria nella situazione politica tanto meno la storia in generale
Oggi questo ubi consistam quest'ultimo punto di appoggio lo si trova nella cultura e nel linguaggio
E la cultura il linguaggio non sono di nessuno ma sono di tutti non so nullo o gomma sono il luogo dell'uomo
Ma c'è un'ultima scosso per dire naturalmente però che decisiva
La fedeltà linguaggio come antidoto alla falsa parola della propaganda la secessione nella cultura come risposta personale naturalmente alla violenza del potere o alla ma l'affido alla stupidità del mondo
Il conto è esattamente questa senza appellarsi al principio di questo a principi di questo tipo nello schema della società di massa e della cultura di massa non c'è
Una componente elitaria figli STEA ora nel pensiero di Chiaromonte qualcosa del genere c'è a volte
Lo diceva prima foche c'è una componente Hristo Crati ad esempio in Chiaromonte che in Silone è assente
Questo in parte è vero ma non è del tutto vero
C'è un ultimo punto dei chiarire il discorso sulla cultura come il luogo dei luoghi perché ero Monte non è un discorso sui valori nobili
Dio è morto e non succede niente che era stato ricordato questa mattina una frase molto bella c'è un altro punto di taccuini in cui Chiaromonte dice noi viviamo in un mondo attiviamo nel mondo ad di non c'è non c'è l'aldilà non c'è più il cielo
Diciamo in un mondo latteo e dobbiamo accettarlo
è giusto che sia così
Nella cultura insomma Chiaromonte non individua un repertorio di valori tradizionali idee ricette superiori riservate agli spiriti nobili o gli intellettuali alle la cultura perché ero Montero apre non rappresenta un sacrario di valori ma una zona è un modello di azione uno stile di presenza nel mondo un paradigma di agire comunicativo di socialità
In questo senso si ripropone il tema delle minoranze dipende che facciamo quando siamo in minoranza
La cultura non è un'attività essenzialmente minoritaria è una forma di rapporto in questo senso almeno e di e decisiva perché ero Monte de'decisiva per qua tappezzare in qualche modo per per aggiustare quello che il principale difetto della modernità appunto un'interruzione dei rapporti tra politica e visione tra capacità di di stare nel mondo vederlo descriverlo ergerci sopra intervenire
Cultura e politica ha scritto in un passo importante andare anche sono in senso stretto legame
Perché non implicano un rapporto con la conoscenza o la verità bensì giudizio e decisione un giudizio su scambi di opinioni in merito alla vita pubblica al mondo comunitario
La decisione del tipo di attività da intraprendere vie insieme il suo futuro aspetto alle cose che in esso dovranno apparire
Ecco riprendendo le cose dette all'inizio per Hannah Arendt perché era un monte per quest'idea di cultura la cultura è un modo di vivere agli occhi degli altri
E quindi già concludendo
Ecco però voglio citare per concludere questa cosa c'è un punto in cui Chiaromonte definisce il pensiero la filosofia più propriamente ma bisogna dire il pensiero come una forma di sensibilità a ciò che manca nel mondo
E quindi la cultura la comunicazione i legami con gli altri ma nel linguaggio sono sostanzialmente un modo per far rinascere percosse nuove tra le cose vecchie per costruire Patryn marginali e persone generale quello che ci manca
Vorrei credo che questa consapevolezza che le cose decisive della nostra esistenza che le cose davvero importante vengano tutte prima della politica in una zona intermedia equidistante tra vita privata e vita pubblica
Tra solitudine e socialità potrebbe aiutarci a sfatare imiti principali della nostra
Della nostra percezione del reale della nostra vita comunica il mito della politica assoluta l'ideologia del potere che inquina l'atmosfera mentale della modernità potrebbe servirci per vedere di nuovo alla politica cito non dal punto di vista dei fini storici ma da quello dell'utilità del senso comune e della preservazione del buono e del giusto nei rapporti fra il biondo
Ringrazio Giacopini adesso ci avviciniamo verso la fine con l'intervento di Bruno facce foto su Silone illuso della letteratura
Allora una precisazione preliminare in realtà sul titolo questa che è stato che molto diverso da quello che ho votato all'origine che aveva un profilo come dire più più dimesso più descrittivo era il titolo originario Silone e l'uso della letteratura
Di conseguenza il mio voleva essere vuole essere un discorso sulla sull'impiego e l'immagine che Silone al furto della della scrittura letteraria e più in generale come vedremo siccome le due cose sono strettamente legate le une alle altre anche della dell'arte
Che la valutazione critica dell'opera di Silone sia abbastanza inadeguata allo stato attuale degli studi è un'osservazione
Che è stata più volte ripetuta il giudizio sulla sua opera è stato ha subito deformazioni tendenziose è stato tirato per la giacca in direzioni diverse subito strumentalizzazioni
E assieme a queste deformazioni
C'è sempre stata una grossa difficoltà a contestualizzare adeguatamente la sua opera
Il nel quadro letterario o politico che sia sovrastato a volte inserito da un punto di vista letterario
Nella tradizione realistica con qualche difficoltà oppure considerato con una soluzione più radicale una sorta di corpo estraneo alla letteratura qualche cosa di diverso sono un un profeta un pensatore politico
E in qualche misura quindi mi pare che per lo studio di Silone una questione un problema preliminare sia proprio quello di cercare di capire che tipo di immagine
E di rapporto con la letteratura egli ha avuto di conseguenza
Il titolo che ho dato l'argomento di questa relazione sono un riflesso diretto del lavoro che ho cominciato da non molto tempo di preparazione di questo doppio meridiano Sironi hanno diciamo una questione preliminare di ricerca
Ecco naturalmente non esiste una teoria dell'arte di Silone non Silone aveva in per insofferente nei confronti delle teorie a maggior ragione di quelle che volessero in qualche misura spiegare a fondo l'arte esiste però in tutta la sua opera
Con una diciamo omogeneità di fondo un insieme di riflessioni e di osservazioni di Silone che ci consentono appunto di capire forse un po'meglio
Come quale fosse il suo rapporto con la sfera della letteratura
Ecco il suo atteggiamento nei confronti della letteratura e di tipo duplice di fronte si potrebbe dire
Da una parte una critica serrata della letteratura più precisamente bisognerebbe dire di alcune forse pratiche dominanti della letteratura e dall'altra parte invece un senso profondo del valore e dell'efficacia della letteratura stessa
Cominciamo a prendere in esame il primo versante quindi la critica della letteratura c'è una critica in cui della letteratura come come corporazione c'è una continua denuncia nella sua opera con toni duri espliciti come tipico di Silone
Dei vizi diffusi o che i costituzionali della corporazione dei letterati che sono molto simili a quelli più in generale del ceto intellettuale abbastanza tipico di Silone è un'oscillazione fra un uso del termine letterato scrittore facendo riferimento alle specificità
Tecnico
Alle l'intellettuale
I vizi che sono anticostituzionali che sono quelli innanzitutto dell'elitarismo da uno dei primi interventi sulla lettera letteratura di Silone nella seconda metà degli anni Trenta
Partiva appunto constatando il doppio distacco dalla realtà ed ai lettori che ha caratterizzato la storia della letteratura italiana riprendendo un filone di riflessioni che parte o passa attraverso Ruggero Bonghi della non popolarità della letteratura italiana in Italia e via di seguito
Oltre alle elitarismo difetti tipici del del letterato sono il conformismo il narcisismo quindi il sentirsi mondo assi come ha scritto
Con un atteggiamento quindi di chiusura e di autocompiacimento
Naturalmente il difetto principe delle tarato in particolare quell'italiano e la retorica e quindi l'inflazione l'abuso di parole sganciati dai loro referenti veri e pronte anche a a sottomettersi a sorreggere
Le armi come dice sempre in questo saggio dalla seconda metà degli anni Trenta in fondo alla nostra storia culturale voi troverete che se è un tessuto pittoresco di retorica magnifica ma vuota e di raffinata brutalità ecco stando così le cose per Silone il compito proprio dello scrittore non può essere paradossalmente come ha detto in più di un'occasione che salvarsi dalla letteratura
E quindi opportuno sarebbe opportuno che tutti gli scrittori avessero una seconda professione e se questo non è possibile e in ogni caso è indispensabile essere alieni da ogni forma di professionali sono letterario astenerci da gruppi assemblee e inquadramenti letterari cercando di evitare in questo modo uno sradicamento da quelle che sono le ragioni prime che possono spingere qualcuno ad esercitare l'arte letteraria
Della scrittura
Questa critica della corporazione letteraria si accompagna naturalmente a una messa in discussione
Della tradizione letteraria del concetto di tradizione letteraria
Silone
Sottolinea in un saggio questa volta degli anni Cinquanta quello sulla narrativa il sottosuolo meridionale
Che la tradizione umanistica il cui baricentro era sempre è sempre stata la letteratura nella storia
Europea e ormai del tutto esaurita scrive Silone la tradizione umanistica servito egregiamente finché il bacino del Mediterraneo era il centro dell'universo ma nel frattempo come tutti sappiamo il mondo si è ingrandito e per finire si è spaccato in due o tre pezzi
Una tradizione culturale che nel mondo d'oggi non sappia come sistemare la lotta delle classi ai popoli di colore rinunzia alla proprio universalità e diventa una lingua morta
E poi non solo c'è questa crisi della tradizione umanistico letteraria
Ma la tradizione per gli scrittori può non essere soltanto letteraria spesso o forse sempre di repressione non è solo letteraria
Come scrive sempre nella narrative sottosuolo meridionale i libri non sbocciano obbligatoriamente da altri libri anche se non nascono dagli altri
Nulla di fatti dice Silone più falso concerto concetto meramente libresco della tradizione spirituale d'un Paese la tradizione non è solo letteraria e nessuna letteratura sia mai sviluppata con una catena omogenea di cui i singoli scrittori e poeti sarebbero gli anelli
Io non ho difficoltà a dire che assai più che della scuola e delle letture nella mia formazione anche tecnica di scrittore hanno avuto influenza decisiva le esperienze della vita
E tre se devo menzionare prima d'ogni altra la compagnia di contadini e operai in circostanze fortemente impegnative
Quindi la tradizione per lo scrittore conta soltanto se è innervata dalle esperienze e dalle esperienze di Guido nasce il torrente biografiche
E se Suessa incide profondamente l'azione di una cultura extra letteraria
La liturgia scrive Silone sempre in questo caso ecco un antecedente al quale un critico letterario non può pensare mentre parlando proprio di sé e della eredità cristiana come aspetto più forte della propria tradizione culturale
Sottolinea che proprio attraverso la liturgia cristiana e ha tenuto il suo primo avvicinamento alla cultura
Ecco sul versante opposto invece Silone sostiene il senso profondo del valore e dell'efficacia della letteratura
La letteratura l'arte è un bisogno primordiale irriducibile dell'anima umana scrive Silone
Una necessità antropologica quindi che rispecchia l'insaziabile inquietudine del cuore e della fantasia umana
E poi la letteratura è un simbolo stesso della libertà umana il luogo più tipico in cui la libertà dell'uomo si Isère città il senso il centro delle attività letteraria e il suo continuo sforzo di ricerca e di libera creazione queste sono sempre parole di Silone questa volta da nichilisti e idolatri uno scritto dell'inizio degli anni degli anni sessanta ecco da questa forte sottolineatura della del inteso del della libertà nella nell'esperienza letteraria vieni a Silone una notevole apertura
Divisione sulle cose della letteratura una capacità di accettare grandi differenze anche nelle forme letterarie e artistiche
Silone sostiene che
Tante forme tante forme le vie della scrittura sono ugualmente legittime
Sono legittime quelle dei surrealisti anche quelli degli astrattisti con affermazioni ed esempi che sembrano punto molto lontane dalle sue inclinazioni personali di scrittore
La singolarità del destino scrive con tutte le limitazioni che ne derivano induce chi non sia consapevole a un liberale rispetto degli altri la realtà umana è così complessa è molteplice per giustificare le rappresentazioni più diverse
Da quelle dei fotografi a quelle dei surrealisti astrattisti e ciò che uno può dire a propria spiegazione non implica una richiesta d'ostracismo per i diversi il rispetto non esclude però un giudizio
Su questo aspetto del giudizio torneremo fra poco
Questo è ancora un passo della narrativa il sottosuolo meridionale quindi siamo nella seconda metà degli anni Cinquanta ma posizioni analoghe venivano sostenute quasi quindici anni prima sulle pagine del della rivista juke zurighese l'avvenire dei lavoratori quando in un articolo intitolato modernità e con che ritmo dell'arte Silone
Da una considerazione rispettosa è una valutazione articolata con cospicui elementi di positività dell'arte astratta che rappresenta a suo modo
Un nuovo genere di critica sociale così scrive in quell'articolo che appunto cerca di ragionare sul potenziale di contestazioni di critica sociale insita non solo nell'astrattismo
Nel nell'arte pura ma più in genere diciamo nell'esperienza dell'arte d'avanguardia anche se Silone lo stesso articolo avanza poi l'obiezione che se nell'arte astratte arte pura è evidente il rifiuto e la volontà di rompere
Con il passato letterario
E anche insito appunto il pericolo di chiudersi in una sublimazione in una sublimazione della tecnica
E con questa apertura questa volontà di sostenere di combattere anche per le ragioni dei diversi da Luini letteratura si potrebbe dire ritorna anche nelle pagine degli anni sessanta sulla valutazione del nichilismo dove Silone cerca di distinguere fra un nichilismo si potrebbe dire delle cose che rispecchia un aspetto importante rilevante anche se naturalmente non l'unico della realtà contemporanea e viceversa une nichilismo proiettato sulle cose dall'animo insoddisfatto dello dello scrittore essere rifiutati però nettamente dal liberalismo artistico se si può dire così di Silone sono le scuole gli accademici manierismi
Scrive al suo traduttore inglese Moskva
Il venticinque dicembre del mille novecentotrentaquattro il suo interesse per scrittori italiani appartenenti eventualmente alla stessa scuola letteraria di Fontamara mi ha fatto molto piacere
Benché io abbia il dispiacere di doverle dire che una simile scuola letteraria non esiste spero che passi molto tempo prima che si Foroni una scuola è sempre una cosa a reazione aria
Una scuola rivoluzionaria non è possibile allo stesso modo che non è possibile una imitazione originale un seguire che sia un precedere può darsi che una simile disgrazia capiti presto o tardi anche a Fontamara ma per ora fortunatamente io non ne vedo alcuni indizi
Si tratti appunto della scuola di Fontamara oppure della retorica degli accattoni non così diverso da come sottolinea sempre i nichilisti e idolatri da quella dei telefoni bianchi la riprovazione la condanna di Silone su questo piano e mi ecco idea tipica delle riflessioni Silone sull'arte di una città letteraria variamente popolata ritorna anche nelle dichiarazioni in cui sottolinea la libertà del proprio gusto personale il piacere l'interesse che prova per autori e opere lontani da lui
I miei sono gusti assai più differenziati per non dire eclettici di quelli che il mio modo di scrivere potrebbe lasciare immagina a questo punto forse si potrebbe dire che quest'immagine diciamo della complessità del mondo della letteratura che rimanda alla complessità del mondo reale in particolare alla complessità della modernità della civiltà del delle masse e dei i totalitarismi si ritrova anche nelle pagine ancora dell'avvenire dei lavoratori negli anni quaranta e volevo a questo proposito leggere l'inizio del articolo che ho citato prima
Che mi sembra particolarmente interessante per l'atteggiamento conoscitivo per così dire di Silone quell'articolo iniziava così una sola civiltà può produrre simultaneamente cose così diverse come una poesia di Ungaretti è una canzone di Piedigrotta un quadro di Severini è una copertina a colori della Domenica del Corriere
Sono quattro fatti di ordine artistico apparsi nella stessa epoca i prodotti in una stessa società ma la loro parentela non va oltre quale prospettiva di cultura sarà così vasta da stabilire tra essi un rapporto intrinseco
Ecco questa è una dimostrazione del fatto che se l'atteggiamento come dire lo sguardo di Silone sulla modernità è uno sguardo in qualche misura premoderno come Stato giustamente notato questa mattina è uno sguardo però fortemente prensile e capace sempre di sottolineare la necessità di comprendere gli aspetti caratteristici della realtà umana della realtà sociale della realtà culturale
Di quella modernità per la quale egli nonna particolari simpatie e quello lo spettro di cultura che emerge da questa citazione come dire il problema il progetto di lavoro che sottintendono queste righe mi pare che sia un come di un'indicazione preziosa del modo di guardare di Silone alla modernità che sarà che alimenterà poi le pagine di cui ha parlato prima Goffredo Fofi del delle riflessioni sul benessere
Comprese poi in uscita in uscita di sicurezza
Ecco inoltre l'apprezzi la valutazione positiva
La fede si potrebbe dire di Silone nell'arte nella letteratura risiede anche nella sua particolarissima specifica forza di comunicazione forza comunicativa immorale
Anche qui una citazione mi pare sia illuminante
Le parole che sto per rivolgersi vi non sono state pensate per essere rivolte a un uditorio così numeroso poiché il dialogo con uno o due persone conviene allo scrittore assai meglio del discorso ad alta voce ed è appunto per questa naturale disposizione
Degli autori che libri contengono un requisito di cui non potranno mai essere defraudati dagli altri mezzi tecnici di scambi spirituali
Ed esso è che la lettura di un libro anche nelle forme di società più collettivi date resta sempre un fatto personale un'occupazione solitaria un dialogo sommesso tra due uomini
Forse per questo anche quando uno scrittore si rivolge a un pubblico numeroso le sue parole più sincere hanno accento di confessione
Quindi la letteratura a la capacità naturalmente quando è interpretata nel modo migliore di essere dialogo e confessione e il luogo pensava Silone di un contatto intimo e pieno è un atto libero eminentemente che si svolge in solitudine
E quindi un un'occasione della vita che consente uno stare insieme di particolare insiste intensità
Quello stare insieme quel riuscire a creare comunità ad essere vicini fraterni rispetto agli altri che costituisce un elemento ricorrente della riflessione
Della riflessione di Silone da questa idea di letteratura come strumento di una comunicazione intesa in modo tanto particolare risiede l'attenzione estrema che Silone ha sempre dimostrato nei nel per quel che riguarda il rapporto che lo scrittore riesce a instaurare col pubblico
Il pubblico con la risposta del pubblico costituisce una fonte di energia per lo scrittore stesso e troppo facile scrive Silone negli in una prefazione un'edizione di una vita di Italo Svevo scrive troppo facile dire che il vero talento letterario Heinze la propria giustificazione
Io però le a mio parere questo vale più per il poeta che per il narratore si può cantare da solo ma per raccontare ci vuole chi ascolti ogni romanziere spinto nella sua fatica dalla volontà di comunicare se manca il contatto col pubblico la volontà alla lunga
Si piega
Ecco in conclusione questo doppio atteggiamento di Silone nei confronti della letteratura si potrebbe forse condensare nella formula di aggressioni adesione alla letteratura una volontà di Silone
Ostinata di temere la letteratura
E i letterati intenzione non lasciarla inquiete nella propria autonomia un'immagine di letteratura come spazio aperto che contiene forme soluzioni rappresentative i valori fra loro differenti
Ma all'interno della quale gli scrittori e lettori devono poter liberamente scegliere questa è senz'altro l'origine della libertà con cui Silone attinto ai diversi generi della letteratura in senso stretto
E più in generale della produzione della produzione culturale
La l'atteggiamento di Silone nei confronti della letteratura non è quella del culto né quella della strumentalizzazione c'è per così dire la volontà di un uso libero e rispettoso delle sue potenzialità ecco forse in conclusione si potrebbe anche soffermarsi un attimo su vino e pane infine tane ci sono per quanto sempre presentati con degli delle sorta di Flash dei brevi accenni tanti immagini di testi che passano di mano in mano e che vengono
E che vengono letti
Sono per lo più testi che sembrano inerti
Si trovano sono libri che si trovano impolverati sugli scaffali dell'avvocato da Baglione
Sono il rotocalco le pagine di rotocalco attese
Nella locanda di Maddalena e quindi che rimanda testi che rimandano questa volta una letteratura una produzione culturale di tipo evasivo decorativa sono libri anestetizzati o addomesticati come i libri di scuola di cui parlano i ragazzini discutendo in strada
Sono libri irrigiditi testi rigidi ti come la stampa politica o i documenti politici del Centro Estero che pervengono a Pietro Spina
Sono libri però che pure in questo stato inerte mantengono sempre una loro Inner Gia
Capace di scaturire in modo imprevisto no i sempre l'avvocato zabaione intrattiene don Paolo Spada sull'opportunità che quei libri così polverose sugli scaffali restino qui e meglio che in biblioteca non va da nessuna perché anche i discorsi iniziali del al grande capo del fascismo se interpretati in un modo irriverente possono essere pericolosi per il fascismo ormai non più movimento ma ma regime ecco al centro di questa galassia di testi inerti o semi inerti
Ce ne anche qualcuno forse un pochino più vitale ai romanzi sociali letti da Annetta e da e D'Amuri Ca'
Ci sono dei testi abbastanza significativi che sono prevalentemente i testi religiosi sono i testi che vengono che che don Paolo Spada riceve dall'amico per poter rapidamente formarsi una propria cultura religiosa sono le vite dei santi che lo stesso Pietro Spina divorava quando era ancora giovanissimo e forse si potrebbe dire che al centro di questa galassia di testi presentata in il vino e pane ci sia ci sia un'immagine che incontriamo proprio nelle ultime pagine dei libri del libro in un dialogo fra Pietro e Cristina che si svolge attorno a un telaio col vecchio telaio chi tesseva aveva bisogno dell'aiuto di un'altra persona alla quale accennare l'ordine il tempo dei chiaramente il secondo le mutazioni del disegno che aveva davanti
L'aiutante per mia madre ero io non ammetteva di essere sostituito mentre lavoravamo mia madre mi raccontava alla maniera delle favole le parabole del Vangelo a ripensarci se sono rimasto più o meno un cristiano forse il merito e di quelle
Falcone
Quindi per concludere un po'questo discorso sulle immagini della letteratura di Silone forse si potrebbe dire che l'idea all'immagine che sta al centro della sua esperienza letteraria e quella di un raccontare
Anonimo raccontare come quello delle storie popolari religiose come quello dei miti in sostanza storie belle perché anche giusto che abbiano un fascino estetico che sapere intrattenere i lettori o gli ascoltatori e saggi che quindi ha fascino chi li ascolta e allo stesso tempo lo aiutino
Se non a spiegare
Almeno a chiarirsi la propria condizione nel mondo
Speriamo che falcetto Cilia presto questi Meridiani
Su Silone che adesso l'ultimo intervento di Giancarlo reca
Sì quella che io vi proporrò è una lettura di Chiaromonte
Del tutto a critica nel senso che forse anche perché una scoperta
Relativamente recente devono lettura che ho fatto con
Così con un sentimento di partecipazione molto forte
Da questa lettura sono riuscito per ora insomma ecco poi forse verranno anche riflessioni critiche sono uscito per ora con il convincimento
Che per un verso
La riflessione di Chiaromonte il suo pensiero
è un pensiero di di estrema rilevanza di estremo significato
Aggiungerei anche tenendo presente che si tratta di un patrimonio nostro assoluto un patrimonio la cultura italiana
Un pensiero che mi sembra essenziale se mettere per ripartire piacere ritrovare ragioni
Di un pensiero
Non non occasionale
E poi per altro verso
Ritengo insomma ecco mi sembra di capire
Che questo pensiero è tanto più importante tanto più significativo se come io
Come io penso se riteniamo di trovarci ancora vivere in quella situazione estrema di cui Chiaramonte parte
Dunque
Però però semplicemente sulle qui a dire
Mettere in evidenza alcune delle ragioni insomma chissà una giustificazione di quanto ho appena detto
Inizio con una serie di citazione appena commentate
Per cominciare scrive Chiaromonte le cose appaiono tali quali sono e non c'è scampo
Per continuare
è in questa apparizione incongrua che sta il mistero dell'esistenza il suo carattere divino
Della libertà di vedere le cose come sono nel loro manifestarsi riducibile frammentato discontinuo e dunque incongruente
Nicola Chiaromonte affatto la cifra del suo impegno intellettuale
Non certo per spirito di nichilismo
Al contrario
Come leva per accedere all'immagine di un significato possibile
Ha una visione sempre interiore il dunque individuale del mistero dell'esistenza umana
Perché cito ogni uomo assolutamente ognuno porta in sé una forma che domanda rinascere
Una domanda che esige risposte una parola che vuole essere pronunciata il possibile significato del mondo in cui egli vive del mondo sic et simpliciter
Ed è da questo punto che comincia ogni discorso sensato sulla condizione dell'uomo
E nessuna parola che non contenti implicita o esplicita una chiara e semplice risposta a questa domanda
Una formulazione di questa parola una forma di questo fantasma tormentoso ai il minimo senso o può essere comunque colta come significative
C'è dunque uno stato di insensatezza delle cose corrispondente al puro stato di necessità
Che certo non si manifesta sempre dello stesso modo in ogni epoca in ogni luogo
E tuttavia sempre di nuovo in ogni situazione storicamente data
E c'è altresì radicata in ciascuno una domanda di senso vale a dire il sentimento di una mancanza e l'aspirazione ad un'immagine del mondo come potrebbe essere
Ma non c'è nella visione di Chiaromonte opposizione tra queste due realtà
E dunque tra necessità e libertà tra sottomissione alla necessità naturale e bisogno di fare senza
Perché la seconda non si dà senza la prima se non come fuga nell'immaginario o come pro pretesa ideologica
Ma è sempre dare senso ciò che si pensa e si agisce nella situazione data che è quella che essendo ciascuno implicato in ogni in una inestricabile catena e concomitanza di fatti prossimi e remoti e che tuttavia mai appaiono come esaustivi della realtà
Cosicché cito nel pensiero che si pensa nell'azione che si compie nel fine che si vuole raggiungere non è solo implicito come seme nella pianta ciò che va oltre quel pensiero e quell'azione egli dà senso
E anche implicito inevitabilmente il senso stesso una visione da Avvenire che visione della natura delle cose
Dunque un'affermazione del cosmo
E in questa visione l'assoluto il dio su cui la visione si fonda
Ed è poi di qui da questa visione pervenire che si genera la capacità di esprimere utopie cioè la lettera disegni di cose che non sono in alcun luogo
Immagini risolutive di un mondo ideale e perciò il mito nel senso di immagine tutte esistente e spiegata veramente obiettiva
Cioè concreta di certezza
Già questo minimo riferimento al linguaggio di Chiaromonte costellato di termini quali necessità di libertà senso visione utopia ideale il mito
Basta a segnalare l'anomalia della sua posizione dell'universo intellettuale contemporanea
E potrebbe giungere italiano in particolare
Un linguaggio antico fermo nel registro platonico impermeabile al compromesso deciso a dire sempre di nuovo con l'essenziale affatto timoroso di risultare quanto mai inattuale
Il fatto è che il suo dire si fonda sulla certezza che esiste riprendendo una parola platonica che esiste una regola stabile per giudicare di qualsiasi ordine reale
Certezza non puramente intellettuale bensì maturata nella coscienza di soffrire la situazione del proprio tempo abbastanza per ritrovare in se stesso quella regola
E farne il metro di giudizio per l'epoca
Basta al riguardo leggere le pagine scritte in morte di Alberto cavi
Il ricordo vivido del loro incontro ad Algeri nel quarantuno il riconoscimento l'uno nell'altro dei segni della sorte
Dalla cui sopportazione sarebbe nata l'opera di entrambi
Del se stesso di allora Chiaromonte ricorda
Era tutto occupato da un solo pensiero e quello solo l'importanza che si era giunti all'anno zero dell'uomo che la storia era insensata il solo ciò che dell'uomo rimaneva fuori dalla storia Esterno estraneo impenetrabile al turbine degli eventi aveva un senso
Se tuttavia esisteva
Di tale questione riconosce Chiaromonte il grande scrittore francese si era impadronito e l'aveva portata conclusioni estreme il lucido
Era riuscito a dire in uso fra in modo febbrile con un discorso continuamente teso con un filo di rasoio perché malgrado il furore e l'orrore della storia l'uomo è un assoluto
E a indicare con esattezza dove fosse secondo lui questo assoluto
Nella coscienza anche si è chiusa e muta nel tener fede a se stesso anche se condannato dagli dei a ripetere in eterno la stessa avanzate
Eppure non è azzardato aggiungere che egli Chiaromonte ha saputo dare una risposta non meno acuta e preziosa
Che si nutre della stessa certezza quella della trascendenza dell'uomo rispetto alla storia ed esprime a sua volta la volontà di contestare direttamente lo stato attuale dell'uomo in nome delle esigenze di una coscienza rigorosa
Non attenuate da considerazioni mondani
Ma altresì aggiungo capace di una più ampia comprensione della situazione presente e di una risoluzione non puramente volontaristica
Di tale sua comprensione mi limito qui a porre in evidenza quello che è forse l'aspetto più ostico sconcertante vale a dire l'osservazione di ciò che Chiaromonte chiama significativamente la situazione di massa
E della responsabilità degli intellettuali nel dare a tale situazione fondamento ideologico il culturale
Della questione si occupa espressamente l'ampio saggio pubblicato sul primo numero di tempo presente nell'atrio del cinquantasei
Il già ricordato la situazione di massa i valori Nocchi
Come si intuisce dal titolo oggetto primario della riflessione di Chiaromonte non è l'avvento della società di massa
Che in quanto fenomeno storico di importanza epocale non può che essere riconosciuto come dato di fatto di cui ci si può rendere conto in termini di cause materiali ovvero descrivere nei suoi caratteri meccanismi perfetti nella vita individuale ed associata
Ma infine si tratta pur sempre di un fenomeno storico e dunque ambiguo e contingente come tutti i fatti della storia umana
Per il quale di volta in volta ciascun individuo da solo o con altri può solo fare il bilancio per valutarne i benefici e costi
Il secondo da che parte pende era la bilancia ci si potrà assumere la responsabilità di agire in una direzione piuttosto che nell'altro
Credendo con questo di preoccuparsi in concreto Del Bene
Giacché scrive a Chiaromonte qualche anno prima ad Andrea Caffi
Il buon cittadino crede nella realtà della coscienza umana e crede anche che i mutamenti reali appartengono alla sfera ciò che gli uomini credono quanto al reale e non a una mitica realtà oggettiva
Ciò che pertanto preoccupa Chiaromonte d'occupare il centro della sua riflessione non è il processo di massificazione in quanto fatto materiale contingente bensì cito la situazione morale per cui il semplice fatto del numero assume una importanza accanto soverchiante da diventare una specie di valore
Un principio più efficaci di ogni altro e quasi un bene se
Così che la questione prima ancora che essere di ordine sociale e politica è di ordine morale
Essa concerne precisamente la responsabilità delle élite
La loro propensione a massi ficcarsi insieme alle masse o addirittura prima per le masse
Nella misura in cui da un certo momento in poi hanno concepito cito il rapporto tra la cultura e la vita collettiva con un rapporto di subordinazione di quella a questa e perciò volgendo le spalle alla tradizione umanistica di matrice platonici
La storia del pensiero politico occidentale andrebbe pertanto segnato uno spartiacque
Che Chiaromonte scorgere con l'aiuto di Hannah Arendt nel convincimento di Marx
Che cito dannare che la filosofia e la verità lungi dal trovarsi fuori dagli affari umani dal mondo reale sono situati precisamente dentro di essi e non possono essere realizzate che nella sfera della vita collettiva mediante la formazione dell'uomo socializzato
E dunque chiosa Chiaromonte è un po'imposto all'intellettuale il dovere di sentirsi non già libero
Bensì in stato di necessità
E di sottomettere quindi i suoi pensieri alle stesse condizioni materiali che peso hanno collettivamente sui suoi passi
L'aver pensato a fondo l'idea di necessità e ancor più averne fatto il vincolo indissolubile tra intellettuale in massa e ciò che perché ero Monte denota in profondità il carattere rivoluzionario del pensiero di Marx a prescindere tra le sue teorie economiche sociali
Parere appena soffermarsi su questo punto per ricordare che sarà proprio Hannah Arendt con la pubblicazione del cinquantotto
Il condizione umana vita attiva accogliere nell'idea di necessità il carattere distintivo del pensiero politico moderno
Carattere determinato dalla soppressione della distinzione operato dai greci tra sfera sociale e sfera politica
Distinzione che in certa misura ancora permanente nella società feudale tra sfera sociale sfera religiosa
Mentre da marzo in poi il compito della politica non sarà più quello di formare l'uomo in una sfera superiore rispetto a quella sociale
Ma all'interno stesso di queste riconosciuta come l'unica reali
Da quel momento pensare politicamente significa pensare in funzione del sociale
Platone avrebbe detto pensare i pensieri dei grandi animali della Bestie sociale
Peraltro ci spiega la Renzo la soppressione della distinzione non ha prodotto una concezione più alta e comprensiva della vita associata ma si è risolta nella riduzione della sfera politica alla sfera sociale che per i greci coincideva con la sfera del privato della vita domestica soggetta ai vincoli economici e i rapporti di forza
Si è pertanto ridotta la sfera della libertà a quella della necessità vale a dire che noi moderni non abbiamo elaborato una concezione del sociale sostanzialmente diverso da quella dei greci ci siamo piuttosto limitati ad estendere nell'ambito dalla sfera privata a quella pubblica
Di P. proviene scrive la dentro la nostra grande difficoltà a rappresentarci la decisiva distinzione tra il dominio pubblico il dominio privato
Tra la sfera della polis della sfera domestica e della famiglia
E infine tra le attività relative a un mondo comune e quelle relative alla conservazione della vite
Distinzione su cui si basava tutto il pensiero politico antico che la considerava come evidente e assioma
Il nostro modo di pensare sempre latente la distinzione sia completamente oscurata
Perché noi vediamo i popoli e le comunità politiche riflessi nell'immagine di una famiglia le cui faccende quotidiane devono essere sbrigate una gigantesca amministrazione domestica su un piano nazionale
In questo senso che l'economico dovesse finire con l'imporsi a tutto e a tutti era già iscritto nella riduzione moderna del politico e sociale
Cioè al regno della necessità che è innanzitutto necessità economiche lotta per la sopravvivenza e per l'accrescimento necessariamente a scapito di altri
Con in più il paradosso che la Giunta libertà dal
Perché la libertà situato a tutto nel sociale essenzialmente libertà dal bisogno ovvero sempre nuovi bisogni creati dalla società
Tutto il resto cioè tutto ciò che in qualche modo sfugge alla Presa Diretta del sociale e spinto a ritirarsi in una sorta di terra di nessuno
In un limbo della cultura che dal punto di vista del sociale può essere accettato come il luogo dell'evasione
O nel migliore dei casi come riserva di un patrimonio culturale che all'occorrenza può essere utilizzato in vista della produzione di una qualche visione generale che facciano argine al pericolo di sprofondare in un pragmatismo asfissiante
Trovo assai rilevante e significativa la sintonia tra Chiaromonte andare a prescindere dal rilievo degli influssi nella misura in cui consente di apprezzare meglio una corrente di pensiero tenuta fin qui ai margini
Un pensiero della crisi che si fonda su una visione complessiva della civiltà occidentale e che mira a ricostituire il senso della politica a partire dalla visione della condizione umana
Piuttosto che da una qualche teoria politica
E peraltro lo stesso Chiaromonte rendere esplicita tale sintonia
Scrive Hannah Arendt ragione di dire che rovesciando radicalmente il rapporto classico tra il pensiero e l'azione come il come il affatto
Ma se ha segnato la fine di una tradizione annunciando una crisi che ancora dura e che in primo luogo la crisi della cultura e dei valori ignobili nel mondo contemporaneo
I valori nobili vale a dire i valori in conforme all'ideale classico dell'aristocratico del filosofo l'uomo cosciente ragionevole libero perché padrone di sé
Che Ortega e Gasset contrapponeva in un saggio famoso all'uomo massa l'uomo che ha come principio primo che nessuno superiore a nessun altro
Principio di eguaglianza
Delle società democratiche
Tuttavia a differenza di Ortega Chiaromonte non polemizza il contrasto non contrappone un ideale che sarà tramontato alla realtà onnivora della situazione di massa
Pone invece con forza la questione del chi è l'uomo nella situazione di massa cosa niente la sua natura
La stessa domanda da cui muove la ricerca di andare ma anche se le risposte sono significativamente diverso
In effetti nel pensiero di Chiaromonte non ha luogo la distinzione indiana tra vita attiva in vita della mente
E dunque la distinzione tra la sfera dell'agire in comune e la sfera della vita contemplativa che si svolge nell'interiorità dei soggetti
Di conseguenza l'epoca moderna non è vista dall'esterno fenomeno logicamente e criticate in rapporto a un modello concettuale come quelle centrato sulla polis greca
Bensì riconosciuta perciò che essa e la situazione di massa a cui nessuno può sottrarsi nella vita attiva e che peraltro è in perenne insolubile conflitto con l'impulso umano a trascendere l'universo sociale
In altri termini perché era un monte politicamente decisiva la vita della mente
La sua capacità di volgersi alle cose migliori suo bisogno di gare senza la sua forza utopica
Ciò che pertanto differisce non è la valutazione del tempo presente
Il suo essere nient'altro che sociale
Dove la politica è ridotta ad amministrazione dei molti da parte di pochi dove ogni attività umana è subordinata all'imperativo del consumo e il pensiero è indotto ad esprimersi per sommi caccia
Ciò che differisce piuttosto direi l'atteggiamento morale rispetto a tale situazione che non ci si può limitare a guardare dall'estero
O meglio dall'alto del mondo dei valori no
E infatti
Cito
Una situazione così viziosa non muta per virtù di idee pure
Né di colpo
Bensì unicamente secondo l'ordine del tempo a forza di soffrire in comune la sorte comune cercando di comprendere
Dunque è cosa buona e necessaria crearsi dei modelli ovvero delle immagini del mondo come potrebbe essere o come forse è stato in qualche rara circostanza storica
Poiché non c'è altro modo di guardare criticamente il presente
Ma senza dimenticare che cito giudicare non è applicare una sapienza codificata
E rispondere in modo intellettualmente appropriato e giusto alla situazione in cui si è coinvolti
E che mette in gioco le nostre passioni come le nostre idee
Così della teoria politica esposta da Hannah Arendt invita attiva si potrebbe dire ciò che Chiaromonte dice dell'utopia platonica rappresentata nella Repubblica l'essere cioè un modello una statua di parole
Non dunque un'idea da realizzare ma un puro oggetto di esercizio per la mente essendo beninteso che lealmente non può coi a sua volta non influenzare il corpo modificando nella disposizione
Senonché
E proprio della situazione di massa di rifiutare o quanto meno ignorare uniforme intellettuale che non si possa mettere in pratica
Non produttiva difatti Misuraca
Di qui l'estrema ambiguità della situazione in cui si viene a trovare l'intellettuale
Ambiguità nella quale peraltro si riflette potenziata quella che l'individuo comune sperimenta rispetto al proprio agire
Cito
Individuo che nel suo lavoro in politica nelle circostanze della vita associata si piega ad agire in un dato modo per necessità perché non se ne può fare a meno piuttosto che per convinzione
Non nega agendo così che sarebbe meglio poter fare quello che si fa con la persuasione di fare cosa buona e utile
Egli si sente semplicemente costretto a rinviare per così dire la questione del bene e del male
Ovvero la situazione è tale per cui la questione del bene e del male si trova perennemente sospesa di fronte alla necessità per ciascuno di corrispondere
Momento per momento nell'infinito variare delle circostanze
Alle ragioni della convenienza
Senza più curarsi se agendo come agisce si trovi o meno nel vero
Messa né può curare se vuole seppure a costo di un certo disagio morale seguitare ad occupare il suo posto nella società e in definitiva sentirsi riconosciuto almeno come un numero
Quanto all'intellettuale
L'ambiguità della sua condizione è cresciuta al confine gli intellettuali secondo Gramont naturalmente intellettuale
Vero da liquidare la sua condizione è cresciuta dal conflitto fra la consapevolezza di essere depositario di una tradizione culturale fondata sulla convinzione che esiste una regola stabile per giudicare di quel sì si ordina reale
E quella di essere parte come tutti la massa se non altro perché siamo tutti costretti a servirci del linguaggio corrente iscritte
E tanto più quelli che provano più forte il desiderio di comunicare coniglio Rossini e di rivolgere il loro discorso alla comunità in quanto tale
E dunque inutili nel privato pensieri e valori orientare la propria mente il proprio spirito verso le cose migliori e certo di importanza vitale
Ma occorre sapere che la loro comunicazione effettiva vale a dire non puramente verbale
Resa impossibile nella società di massa a tal punto una parola ricca di pensiero cioè di contenuto reale confligge con lo stato di irrealtà della condizione comune
Così si racconta che quando Natalia Ginzburg prendeva la parola alla Camera si faceva un rispettoso silenzio sul letto
Si prestava cioè ascoltò la testimonianza della parola ben consapevoli della sua inefficacia pratica
Più o meno come la domenica mattina si va in chiesa ad ascoltare il Vangelo
Soffrire di una situazione estrema
Diviso come tra il desiderio di trasmettere le ragioni e le verità di una tradizione perduta e la consapevolezza di esistere di operare una situazione nella quale lui stesso non ha che un rapporto equivoco il dubbio con la tradizione
Tale sembra essere perché era contro l'unico compito efficace che l'intellettuale può assumersi nella società di massa
Un compito che per l'essenziale consiste
Nel cito dire il vero sulla situazione senza presumere di possedere Luís una verità che agli altri non è data
Non è un compito da poco
Se si pensa che gli viene così restituito
All'intellettuale il suo ruolo di mediatore tra passato e presente
Tra ciò che è e ciò che potrebbe essere
E dunque di mantenere vivo quanto meno il dubbio che la totalità della realtà umana debba risolversi nel sociale
Ma se il compito dell'intellettuale e dire la verità in situazione soffrendo la situazione pur senza esserne assorbito
Allora bisogna riconoscere con Chiaromonte che almeno dal mille novecentoquattordici in poi
La grande maggioranza degli intellettuali europei lo hanno ignorato se non uscente mente combattuto in nome delle superiori ragioni della Società e della storia
Ragioni necessariamente contrari allo spirito critico e all'esigenza di libertà del moderno intellettuale europeo quello
Nato nel Cinquecento al Seicento
E che in effetti si sono risolte nell'accettazione di un rapporto di complicità con il potere attuale
Ho atteso che sia
Finendo con l'assolvere la funzione di come dice fulcro del conformismo
Diventando infine cito il migliore e più utile strumento delle terre tirannia moderna
Quale sia il nome di cui tale Tirrenia si frecce
Insomma si è realizzato ciò che Marx aveva teorizzato
Ma l'effetto che ne è sortito è opposto a quello che egli aveva preconizzato
Mettendosi a livello della condizione comune l'intellettuale altro non ha potuto fare che conformarsi alle esigenze dinamiche proprie del corpo sociale
Mi ha subito la logica nel momento stesso in cui ha preteso di interpretarne lo spirito rivoluzionario progressivo innovatori
D'altra parte ideologia rivoluzionaria lungamente coperto la vera rivoluzione in atto
Quella che ha condotto l'individuo ad emanciparsi scrive che era a monte da ogni teologia e da ogni ordine intellettuale superiore
Così che esso si trova oramai provvisto di una coscienza autonoma non più soggetta nessun'altra autorità tranne le sollecitazioni della propria natura
Questo
Mette naturalmente
Detto individuo libero e autonomo direttamente alla mercé dei meccanismi capaci di influire sulle sue sollecitazioni decisioni
Lo mette cioè in una situazione tale per cui oggi può essere reso schiavo anche indumenti la libertà e di fatto lo è
La società ha preso il posto di Dio e la lapidaria conclusione enunciata da Chiaromonte in una delle sue ultime pagine presenti credere non crede
Idolatria della società e insieme idolatria della storia
Alla prima oramai tutti appaiono serviti avendo sperimentato che necessariamente l'ideale settecentesco della massima felicità del maggior numero può realizzarsi solo apprezzo della Mass
Sì ma servitù del maggior numero son sempre per un richiamo
Giacché quindi continua al fine di assicurare non diciamo la felicità ma il benessere almeno apparente del maggior numero possibile di individui
Bisogna evidentemente che tutti servano questa causa e si sottomettono le condizioni necessarie a raggiungere questo scopo
A seconda poi titolati della storia sono in specie gli intellettuali ad aver reso culto in questo secolo e questo come conseguenza paradossalmente del venir meno della fede ottocentesca nel corso della storia
La quale comportava che significato all'esistenza individuale consistesse precisamente nel molto spesso della storia attuale dell'umanità verso un complimento immesso si esaurisse
Ma anche dopo che la catastrofe della prima guerra mondiale dei reso impraticabile qui la fede essa non morì del tutto ma si trasformò nella fede né i fatti compiuti
Non potendo più credere a un finalismo della storia incapaci o riluttanti a produrre a partire da se stessi un'immagine del mondo piuttosto che dichiarare il non senso della storia si è attribuito cito valore in politica come in arte in arte come della condotta privata solo alla volontà di compiere fa
Sedo non fede chi compie fatti ha ragione
Ha ragione perché si crede che l'azione che si impone come fatto compiuto contiene in sé tutto il bene e tutto il e tutto il vero possibile
E dunque ciò che conta è stare sui fatti man mano che essi si producono fatti che osserva Chiaramonte non sono solo tecnici economici o politici ma anche e soprattutto le forme della sensibilità e la vita intellettuale
Coinvolgendo le dita della cultura in una automatismo che applicato a un tal campo e inevitabilmente il mortifero
L'automatismo della ricerca del nuovo il quale si riduce in realtà a un continuo segnare il passo nel disordine
All'osservazione di tale mutamento nella vita intellettuale Chiaromonte ha dedicato una parte consistente del suo studio più posso parlare rapidamente statura rievocato più volte oggi ne sono testimonianza i Tarquini e gli ampi saggi dedicati agli scrittori trotto novecento da Stendhal e Tolstoj avvolta in Libia Marocco Calvi Silone Mallarmé Pasternak morale
Saggi che ruotano tutti intorno alla duplice intrecciata questione del rapporto tra l'arte e il mondo tra l'individuo e la storia
Il passaggio è ancora una volta assegnato perché a monte dal mille novecentoquattordici
Ne la certosa di Parma come in Guerra e pace la rappresentazione dell'individuo nella storia si risolve si risolveva nella negazione di quest'ultima
La storia non esiste esistono gli individui e l'intreccio infinito delle situazioni in cui essi si trovano a dire
Esistono solo apertamente parlare delle storie singole o meglio soltanto quella storia che risulta dall'intreccio di vite individuali
Il cui senso non è rintracciabile nell'artificio della causalità storica ma solo nella coscienza dell'artista che Dida la rappresentazione
Cosicché una storia razionale potrebbe darsi solo dal punto di vista di Dio e cioè come intreccio di destini tutti chiaramente indirizzati prestabiliti
Tutti i concorrenti a un ultimo fine razionale e pacifica
Il che non conduce di per sé a negare che vi siano degli assoluti dal punto di vista dell'uomo
Ma che essi non discendendo da alcuna logica soprannaturale sono riconosciuti come veri perché sperimentati veramente nel contesto quotidiano
Necessari
All'esistenza buoni
La verità delle rappresentazioni storiche di Stendhal Tolstoj sta dunque nella coscienza che l'artista ha della realtà presente del mondo ovvero nel riconoscimento del rapporto tra l'oggetto che li fabbrica e il mondo per il quale lo fabbrica
Ma basta passare da Tolstoj a Mauro per misurare in tutta la sua estensione il mutamento conseguente al mille novecentoquattordici per quanto concerne la vita intellettuale cito
Il rifiuto della spera per della sfera privata in modo estremo e comprende il rifiuto dell'interiorità nel senso di Kirch do
Per lui l'uomo moderno ha perduto ogni diritto volgersi verso una qualsiasi realtà spirituale cui intima
La verità e nella direzione opposta nel riconoscimento che la situazione contemporanea è una situazione estrema nella quale l'individuo non posso imparare il proprio destino da quello della civiltà europea e diceva
In altri termini verità dell'uomo contemporaneo europeo e nell'azione storica la sua volontà e capacità identificarsi con essa tagliando corto i pensieri e imponendo l'evidenza dei fatti
E questo non a partire da una qualche visione provvidenziale nella storia ma in nome della storia oppure è semplice della storia come prorompe degli eventi come urto delle forze così che scrive Chiaromonte i personaggi di volo rappresentano spinte ai limiti dell'assurdo la grande eresia del nostro tempo
Il tentativo di dominare la forza facendosi coscientemente cioè i serbi gli strumenti
Certo altri come il cambio Pasternak sono ben lontane revisione di Malraux anzi la loro opera secondo Chiaramonte gli esprime il rifiuto e tuttavia l'ombra possente della storia assistente anche sulla loro
Sia pure come ciò contro cui occorre rivoltarsi o come l'illusione momentanea di un'imprevista liberazione
Il sentimento della mostruosità della storia insieme il timore che la sua negazione precipiti nell'assoluto del non senso sembra segnare nella lettura di Chiaromonte la vita intellettuale tra le due guerre
Io
E infine sfociare i nostri tempi nell'arte dell'informe cure che hanno ovvero nella produzione di oggetti di qualità specialis sì ma offerta al godimento di chi sa apprezzarli a prescindere dalla domanda circa la loro necessità
Rispetto alla situazione attuale dell'individuo alla realtà presente del mondo e alla coscienza che se il punteggio
Dunque un'arte che rendendosi indifferente all'opposizione del bene e del male ha definitivamente rinunciato alle ragioni del proprio esistere che di esprimere la condizione umana
Che cosa dunque rimane ai giorni nostri di una cultura millenaria
Ben poco in verità
Ma quel poco è pur sempre l'essenziale
Rimane chiesero Monte se rimane la capacità di mantenere e che ciò che è bene ebbene ciò che è male e male male
E non si può fare si diversamente e non si deve fare che appaia diversamente
Rimane aggiungo la certezza che la verità esiste ed è desiderabile
Che il bene è un bisogno è un'aspirazione radicati nell'intimo di ciascuno un grido muto diceva Simon's Bay grazie
Fusione di questa intensa giornata vorrei chiedere angusta Herling qualche breve parola il cognato torna di tutti
A conclusione di questo convegno vorrei prima di tutto rivolgere un
Ringraziamento
Al Goffredo Fofi che era principale il gatto questo coltello io
Ho avuto la sensazione stando quindi riprendere parte in uno straordinario recupero di due grandi scrittori per troppo tempo sono stati non dico ignorati ma appena tornerà molto meglio conosciuti all'estero che non in la grazie a loro
Questa è una cosa riempie di gioia tanto più che si ripetono adesso i giovani che si cominciano a interessarsi di Filone di Chiaromonte
Dai nel senso di qualcosa di molto positivo molto felice
Io avrò sempre in mente queste due figure dei titoli veramente straordinaria come Silone e Chiaromonte con una specie di immagine dell'uno e della
Una volta chiedi al filone
Quando è andata al secondo lui
In modo anche inconsapevole
La sua vocazione di scrittore lui rispose subito anzi molto animato che secondo lui è nata quando da ragazzo
Sta ma del resto una cosa qui citata da
Falcetto
Quando stava nel telaio della sua madre
Di solito raccoglieva le tombe del Paese per fare
Per lavorare al telaio
Ascoltava a aiutava la madre nel lavoro allo stesso tempo ascoltava le storie che si raccontavano non erano soltanto le storie genio erano anche le storie umane
Collegate al città in
Nel Paese
Queste due cose diceva Silone sono riunite nella mia immaginazione ecco ho sempre aspirato a fare una scrittura che fosse Allo stesso tempo piena della vita dei miei con
Con cittadino ogni giorno abitanti di questa vide dalla campagna che perché forse una rosa compagno compatta semplice densa secondo me Luigi ha raggiunto questo suo ideale
A lo ha raggiunto nel libro che io ho da qualche tempo considero un suo capolavoro non Fontamara ma l'avventura di un povero cristiano questo il grande libro Y e posso benissimo immaginare che qualcuno durante questo lavoro letterario racconta questa storia in questi termini drammatici siccome Zani Silvio per quanto riguarda Chiaromonte ho assistito molto spesso dei nei periodi in cui lui schivo dai suoi straordinari messaggi
Era per lui una esperienza straordinaria come se fosse una lotta come se fosse un processo organico non è che si metteva a distanza al suo interno veramente sembrava che Louis Stati vendo quest'argomento che lo sta veramente so che prendo quando usciva questa cosa quando si sapeva che ha fatto ha finito il suo saggio lo si lo si vedeva almeno per un po'di tempo non come sembra abbastanza
Taciturno e chiuso ma qua felice questo secondo me anche un un una faccia del lavoro dello scritto
Per concludere perché veramente non voglio più allungare questo nostro il convegno ripeto una cosa straordinaria che in questo convegno di un giorno sorgono abbiamo fatto un lavoro che non è altro che veramente un recupero e scrittori che per troppo tempo hanno appena appena torno di o completamente ignorato io
Ne sono veramente
Feriti
Lucio Stanca
Da
Critica
Moro Eros credere a quello un ulteriore Abdallah che appare delle candeline come