La cooperazione decentrata conferenza stampa organizzata in margine ad una convenzione sulla cooperazione internazionale presso l'Istituto Agronomico per l'Oltremare

Io penso che per quanto riguarda quello che chiamiamo il
La cooperazione integrata
I sviluppo umano
Bisogna dare vita ad uno strumento Esterno al ministero questo strumento esterno deve essere governato Coco Bernardo insieme da ministero degli Esteri volontariato e società civile e istituzioni locali e regioni
Deve deve essere un governo di questo strumento fatto così
Credo che poi si dopo di strutture di servizio di sostegno di informazione di collegamento di coordinamento
Queste sono alcune
Di
Gli schemi di idee ipotesi di proposte
Che abbiamo messo fino adesso stiamo maturando e a me piace molto il processo aperto con il quale ci siamo messi in movimento mi pare che stia dando qualche risultato positivo
Il tigrato di collaborazione effettivamente molto buono
Creativo libero aperto le critiche quando ci sono si fanno eccetera credo che siamo in grado di presentare
Il mio programma è questo ma è condiviso anche da voi da tutti so
Entro dicembre si prepara la la nuova a nuova cooperazione la nuova legge
Nei primi sei mesi dell'anno si discute si approvano in Parlamento
Dal prossimo anno con la nuova finanziaria ci deve essere una nuova struttura della cooperazione italiana
Questi sono il programma i tempi molto rigidi
Che ci siamo dati e io
Mi faccio garante di questo nel senso che però un però le scatole che sono necessarie rompere sia al Governo sia il Parlamento perché questi tempi siano rispettati
Prima di tutto dobbiamo rispettarli noi la legge deve essere pronta le proposte uno due tre noi vogliamo un concorso sulla legge che sia anche più ampio e non solo della maggioranza
Questo è una legge che ha bisogno del concorso più ampio anche dell'opposizione
E noi siamo non solo vogliamo dialogare con le con l'opposizione ma chiediamo che si partecipi alla elaborazione della legge
Questo è l'intendimento è la linea che il Governo sta seguendo e che io in particolare sto seguendo ho avuto anche primi riscontri positivi
Scusatemi se l'ho fatto un po'lunga ma poi Emilio tema quando mi appassiono
Spero di avervi dato qualche elemento per per fare il vostro lavoro beneficio qual è lo stato abbiamo anche qui è già fatto perché vicedirettore del programma del nuovo lo sviluppo umano è stato
No prospettate colpendo
Potete quota ante
Secondo
Eccesso
Va
Provocazione riguardare sempre prostituta papà ventisette locali a ottobre circoscritta propagandistica
E provocazione che poi va sì momento perché segnato
Presso risponde continuamente
Sulla prima la risposta di rado
Secondo me
C'è un rischio di dispersione
Contro la dispersione c'è anche qualche rischio che
Invece operazione si faccia appunto altre cose anche a prezzi legittime apprezzabili non sto parlando di di altro
Nella ipotesi che vedo io io non voglio e non posso limitare la libertà di ciascun sindaco ho comune o regione di fare quello che ritiene ma ne risponde ai suoi elettori per quanto riguarda la questione che ho io
Cooperazione allo sviluppo non a caso propongo un coordinamento anche il cofinanziamento del Governo del ministero sarà solo a quei progetti che corrispondono alle linee che insieme abbiamo elaborato non abbia gli altri non saranno cofinanziati finti se decide qualcuno decide sotto la sua responsabilità e ne risponde ai suoi cittadini
Consentendo battuta Menaggio
Sì dopo
Antisettico operazione
Il direttore generale oscillatore
Controllata ventisette
Diciamo come
Esatto burocrate non vengono tale
Significa
Io passano l'esame vero governo italiano compito in questa sede però devo dire che l'approccio che è stato sottolineato delineato quindi con l'approccio che integrati di sviluppo umano mi pare una cosa eccellente egli devo dire che se si realizza
Può portare nel campo internazionale un elemento di novità che tra l'altro
Può fare tesoro dell'esperienza e del potere
Che già ispirato un po'però quel tipo di di indirizzo e il potere come tutti sapete è stato reso possibile grazie allo sforzo dell'Italia e quindi saremmo anche questo caldo su una l'elemento di punta nella nella novità col naturalmente formazione mi pare che indirizzo generale comunque sia coincide perfettamente con le cisterne
Piccolo slargo
Affinché
Di Programma integrato di sviluppo umano che continua tuttora perché Puglia una serie di conseguenze tra queste c'è anche il fatto che si creano dei piccoli fondi rotativi per il piccolo credito al al Piccolo quote al piccolo contadino eccetera e quindi sulla programmi che hanno poi una ricaduta nulla
Altri no non è
Grazie io sono sulle filiali sono assessore della Regione Toscana
Alle riforme istituzionali e anche alla cooperazione con i Paesi in via di sviluppo maggio semplicemente l'ospite di questa
Conferenza stampa stiamo
Sulla Cosa due volte vorremmo sottolineare e possono anche borgognoni che l'altro partner di questa
Due giorni di convention abbiamo
Organizzato questa convenzione sul tema della cooperazione decentralizzata la cooperazione dei cittadini c'è da sottolineare uno la presenza noi abbiamo avuto in questi due giorni duecentocinquanta persone che sono stati che sono rappresentanti di comuni province e regioni organizzazioni non governative associazioni varie Maginot semplici cittadini interessati da questo argomento
La convenzione si è collocata in un momento permette importante ma il sottosegretario se immagino dirà nel mezzo della della discussione si è avviata con la presentazione delle linee per la nuova legge sulla cooperazione da parte del governo la cornuta dell'ultima cosa che vorrei sottolineare che la cosa importante è che questa è stata una convenzione promossa da tutte le associazioni che rappresentano gli enti gli enti locali le Regioni proprio tutte spiega che questo è un segno del fatto che comunque una volontà di di di dialogo e di i il rapporto
Non c'è ovviamente possono restare differenze diversi punti di vista ma intanto questo mi sembra ci sembra una cosa di un certo rilievo e poi ovviamente la scelta del luogo
Questo Istituto agronomico d'oltremare sul quale noi speriamo spossatezza investimento del Governo proprio nella direzione dei DS strumenti necessari per la cooperazione operazione più
Ciampi tecnicamente scientificamente diciamo consapevole capace
Quindi su questo c'era speriamo viene
Conforto e se Comes forse avrete visto dalle discussioni
Nei gruppi di lavoro questi quattro gruppi di lavoro emergeranno alcune indicazioni finalmente semplici indicazioni proposte idee per il Governo che sta apparendo che sta incominciando a lavorare sulla modifica della legge della grazie
Voglio vuole
Sì sì aggiungo soltanto pochissime cose
Sapete che intorno al cooperazione
Internazionale
Diciamo questi ultimi anni c'è stata una discussione e sostanzialmente per certi versi anche un blocco lì e figli un pochino della storia che la cooperazione internazionale italiana ha avuto brutte vicende da cui è stata anche per larghi versi caratterizzata e che certi certamente l'appannata anche nei confronti di una grande parte dell'opinione pubblica
Naturalmente però nel mentre abbiamo registrato questi Effetti gravi anche sul piano della credibilità della reputazione del nostro Paese nel mondo
Noi abbiamo voluto sottolineare con questa iniziativa che malgrado tutto c'è stato in questi anni un impegno da parte di tanti enti locali Comuni Province un impegno da parte di tante Regioni un impegno da parte di molte organizzazioni non governative che hanno manifestava un po'nel mondo invece il volto più solidale il nostro paese
E tuttavia anche in queste esperienze delle regioni e degli enti locali
Noi registriamo dei limiti in una certa approssimazioni una certa occasionalità la difficoltà a seguire i Progetti dall'inizio alla fine la mancanza di coordinamento
Tutte queste considerazioni insieme ci hanno condotto a convocare questa convenzione mettere diciamo
Intorno a uno stesso tavolo comuni province
Governi regionali le assemblee regionali organizzazioni non governative
Parlamento governo ringraziamo in particolare il sottosegretario se questa sua significativa presenza per vedere come il re è impostare
Diciamo come come dai nuovi inizio accuse annunciarono che il non poco usata alla cooperazione internazionale Italia
Una cooperazione internazionale nella quale crediamo profondamente crediamo che sia per certi versi un dovere che discende anche da alcune scelte etiche ma soprattutto crediamo che sia un interesse del nostro Paese come dell'Europa ricadere una cooperazione
Internazionale diffuso
Pensiamo che la cooperazione internazionale debba essere fatta naturalmente nel quadro della politica estera del del nostro Paese
Pensiamo però che dobbiamo avere un'idea dello Stato che non sia un'idea ottocentesca costava due lo Stato centrale governo nazionale ma lo Stato sono anche le regioni esemplare delle autonomie locali
Tutti quanti devono concorrere a definire le linee della politica di cooperazione internazionale
E tutti quanti devono avere uno spazio di autonomia nell'ambito di un coordinamento questo pone un primo problema che poniamo
Arriva un serve adesso
Perché presente qui come Governo apponiamo anche al Parlamento modificare le normative rendere più chiare normative nazionali leggi nazionali che ripeto una cooperazione internazionale perché molte esperienze degli enti locali e delle stesse regioni si registrano intoppi di vario tipo anche di ordine banalmente burocratico poltiglia insomma per cui evidentemente questa questione dei ruoli diversi livelli istituzionali nel quadro della cooperazione internazionale
Devono essere chiari io ritengo che ci debba essere una concertazione è un coordinamento nazionali
Ritengo che debba essere valorizzato il ruolo di programmazione di coordinamento dei progetti da parte delle regioni e che poi questo quadro dei questo orizzonte non ci possa essere nessuna gabbia burocratica
Ma la valorizzazione di tutte le esperienze degli enti locali
Assicurandogli quella efficace la capacità di dare
Come dire le risposte
Più efficaci ai loro interventi di cooperazione internazionale
Da questo punto di vista io penso che debbano coordinarsi meglio anche gli enti locali tra di loro io voglio sottolineare qui la presenza dell'Associazione Nazionale dei Comuni la presenza dell'Unione delle Province italiane la presenza della conferenza dei presidenti delle Regioni della Conferenza delle assemblee regionali noi pensiamo che tra questi organismi ci debba essere un coordinamento
Faccio un solo esempio noi abbiamo fatto recentemente
Come enti locali per la pace è un viaggio in Palestina abbiamo registrato che ci stanno almeno ventisette trenta progetti significativi
Attivati da diverse città da diversi territori istituzioni territoriali italiane
è necessario che queste città
Si può dire non tra di loro perché a volte i stanno delle sovrapposizioni la mano destra non sa quello che fa la sinistra cioè che dietro davvero Londra nata
A
Abbiamo Carlo
Io su questo faccio una proposta noi come enti locali cercheremo di vederci intorno a gennaio tutti quelli che sono impegnati nella cooperazione per esempio in direzione della Palestina in progetti di cooperazione però io credo che dobbiamo da questo punto di vista vere almeno due interlocutori da una parte il Governo
Che a sua volta progetti di intervento in quella aree così importante anche dal punto di vista geopolitico dica e dall'altro con la Comunità europea perché abbiamo esempio saputo che certo numero di istituzioni e di comuni francesi stanno prendendo l'iniziativa allora la nostra allora probabilmente se si adottano forme di partenariato che sono incentivati in modo particolare dalla Comunità europea noi possiamo Venere risultati
Più importanti una maggiore efficacia dei nostri interventi e credo che questo sia uno dei punti poi essenziali della cooperazione internazionale
Definire bene i Progetti coordinarli seguirli dall'inizio alla fine instaurare rapporti anche economici ma anche i rapporti tra comunità questo credo che sia un po'il valore aggiunto che può portare la cooperazione internazionale rispetta la cooperazione bilaterale tra come era un po'queste le cose il volevamo affrontare che abbiamo affrontato in questi due giorni da questo discenderà un insieme di raccomandazioni diciamo di principi e di scelte che illustreremo
Anche nella giornata alla seconda parte della giornata di oggi mi pare insomma che complessivamente l'iniziativa sia riuscito e ci consenta di fare un passo avanti che speriamo sia coadiuvata anche dall'impegno del Governo e del Parlamento definire un assetto più
Chiaro e preciso individuazione netta dei ruoli
Che ognuno di noi può vivere in questo cambi
D'Ambrosio che
Presidente della Regione Marche che coordina l'interno
Del delle delle regioni italiane destro settore
Vito D'Antonio
Di
Ma io credo che si stia in un certo senso assistendo ad un momento abbastanza importanti in cui si sia pure per vie separate senza dircelo avvicenda stiamo tutti quanti lavorando per arrivare ad un incontro a una riflessione e a una direi ristrutturazione proprio del discorso generale della cooperazione allo sviluppo
Perché è proprio mentre si lavorava affine per riorganizzare questa cosa differenzia Perugia c'era contemporaneamente il Forum a Roma in sottosegretario Serri
Ha posto con forza appena insediato il governo la necessità di cambiare la legge
Le Regioni hanno deciso nella
Ridefinizione delle ambito delle attività fra i presidenti delle giunte proprio di individuare un'area che fosse diciamo di politica estera che avesse cooperazione e sviluppo e anche o i rapporti con il pretesto Unione Europea eccetera proprio in vista della modifica della legge
Che fino ad ora ha retto la cooperazione lo sviluppo la dette dall'ottantasette
Che
Diciamo una legge che alla prova dei fatti ha dimostrato di non essere in grado di evitare certe cose che oggi noi vediamo hanno avuto quel risultato si diceva di no praticamente di delegittimazione totale totali
Diciamo gran parte del dello sforzo italiano nel per la cooperazione nel mondo
Allora il punto è questo riuscire a trovare dei meccanismi diverso
Che il primo non siano tali per cui ci siano divisioni e fratture
Allora le ONG da una parte regioni province e comuni se non altro il governo dall'altro per la regola tutto il traffico stabilisce alleanze separate
Oppure le Regioni contro i comuni e contro le ONG e queste sarebbero tutti risultati devastanti di una cooperazione allo sviluppo che sarebbe solo momento di grossa divisione
E lascerebbe poi non c'entra centralizzazione degli interventi che oggi come oggi non è più possibile proprio non è possibile
La linea che stiamo cercando tutti di seguire nella costruzione del di una nuova legge è quella di una serie di cerchi concentrici questo sì
Se serve corto che siano non obbligatori ma che siano però fondamentali per far sì che il i risultati degli impegni siano Massimo
Bisogna evitare al al massimo la dispersione delle risorse
Qualunque sia poi il modo con cui si disperse che vadano a finire in tasca altrui non lecito sia che sì traducono in ripetizioni di interventi in un luogo e su quindi sovrapposizioni quindi mancanza di economicità
L'altro punto è quello di una cooperazione che tenga conto delle esigenze delle necessità dei paesi in via di sviluppo e quindi non sia calata dall'alto altrimenti non è una cooperazione e sviluppo nell'imposizione di un moderno terzo punto è quello di costruire anche in questo uno stato
Federale nuovo
In cui rimanga la politica estera governo questo sia ben chiaro le Regioni non non penso non su dolente che la politica estera sia dato regionale
Ma su alcuni punti fondamentali cioè l'individuazione di alcuni punti è la alla strutturazione di programmi di tavoli di coordinamento ci sia un confronto è un corresponsabilizzazione anche degli altri livelli istituzionali che poi dopo non si pongono come strozzatura delle per le ONG che fino ad ora hanno tenuto idea ben alta la bandiera dell'intervento italiano senso per l'operazione questi sono gli obiettivi sui quali stiamo lavorando debbo dire che il sottosegretario serbi e su questi punti molto attento e e adesso si tratterà di costruire nei tempi più brevi possibili un altro modello di intervento questo che tenga conto di questi principi
Noi ci crediamo
Ci impegniamo proprio per arrivarci
Quattro
Flash
Primo
Oggi diciamo tanto che l'Italia può entrare chiunque
Non si può pensare rientrare in Europa se non si a una seria politica di cooperazione questo sia un dato di fatto se no
O si capisce questo oppure si intende l'Europa in un modo che a me personalmente non piace ma sono sicuro maggioranza presenti non piace
Seconda cosa ventuno verso il secondo punto cooperazione
Certamente cooperazione in modo nuovo in cui alla gestione diretta si sostituiscano due cose da una parte l'indirizzo e l'indirizzo deve essere comunque il quadro generale
Nella politica estera tipicamente nazionale seconda cosa il controllo controllo attento tanto più attento e tanto è più vicino quanto più è vicina
E quindi cooperazione decentrata non vuol dire diciannove politiche esterni del Paese vuol dire un'unica quadro generale ma tante più controlli che la gestione sia fatta nel rispetto per lo spirito pur naturalmente nella assoluta libertà e coesistenza di intenti diretti di Ezio ONG volontariato agenzie specializzate eccetera eccetera
Venti miliardi
Messi in questo tipo di cooperazione nella finanziaria non basta
Quindi se non vogliamo fare soltanto discorsi dobbiamo anche tirarne fuori delle conseguenze
Questi erano i primi due annotazioni altre due sono un pochino più fiorentino indubbiamente un sindaco di Firenze deve parlare
In particolare di quello che riguarda la città attività di
Diretta cooperazione internazionale
Diciamo che nostro giudizio devono essere coloro che due caratteristiche
Quelle di essere delimitate nel senso non si può comperare
Su tutto il comunque indiscriminatamente su tutto ma devono essere mirate
Seconda cosa devono essere fatte in stretta collaborazione con gli altri enti locali del territorio prima in tutte le regioni poi gli altri Comuni Province eccetera
Questo secondo appunto è garantito perché ci sono dei rapporti straordinariamente efficaci collaborazione il primo sinergia con gli altri enti locali
Sul primo punto direi che come Firenze
I punti privilegiati sono collegati a alla Bosnia direi ancora più propriamente a Mostar
Perché c'è un tradizione della Regione Toscana perché c'è stato
Il il quindi viaggio che Firenze il suo sindaco hanno fatto in quel momento in quel posto nel momento forse più tragico o comunque il momento in che si prospettava come il momento del non ritorno
Della situazione imposti quindi mostra volti mostra in particolare e Palestina
Alle Spina vuol dire Nazareth cioè punti del gemellaggio che Firenze ha fatto con alterno vuol dire anche Betlemme vuol dire anche un'assistenza sul su quel piano noi siamo sempre del parere qui c'è una vecchia tradizione Fiorentina che la pace nel Medioriente è per parafrasare alla rovescia
Una frase storica potrebbe essere la madre di ogni pace
Quindi questo discorso Ferentino cooperazione con queste due Quarto punto di e ultimo ancora fiorentino
Riguarda quello che è stato detto cioè che oggi cooperazione
Deve essere fortemente orientata sulla formazione certo non è esclusivo questo ma la formazione per noi è essenziale la formazione vuol dire a sua volta due cose
Perché vuol dire formazione di quadri i superiori vari tecnici vada istituzionali nei paesi e in via di sviluppo e vuol dire formazione dei cooperatori per formazione dei gli agenti di cooperazione italiani che poi svilupperanno questa burocrazia
Sul secondo aspetto noi offriamo Firenze come sede di un master sulla cooperazione
Sulla sul primo aspetto noi riteniamo che una sforzo forte sulla operazione può ancora trovare a Firenze il suo luogo privilegiato anche se non esclusivo in Italia e a questo proposito credo che sia doveroso ricordare che questo istituto di cui oggi siamo ospiti ha già una lunghissima tradizione non dissi una tradizione che sicuramente non va dispersa
Che probabilmente andrà arricchita andrà integrata ma che può fornire il punto di coagulo e di aggregazione per tutta una serie di attività nel campo e la formazione dei quadri ed il di alto livello nei Paesi in via ecco su sull'uno
E sull'altro aspetto
Firenze
Offre la sua totale disponibilità e collaborazione al ministero
E lieta
Di aver già riscontrato del sottosegretario in particolare una totale identità di vedute sulla strategia
E esprime anche la speranza che queste unità di vedute si traduca presto in misure concrete che diano Gambetta queste
Mica
Tocca a me allora
Allora io sono siccome non voglio ripetere
Questioni e alle valutazioni che sono state già dette espulso che per i giornalisti soprattutto poiché difficile condensare io vado per schemi cercando di darvi il più possibile anche delle notizie
Ora la prima vado proprio per
Secondo me qualche cosa di buono sta avvenendo
Perché per fortuna in Italia invece di discutere solo della cooperazione degli scandali
E dello spreco che c'è stata
Negli anni passati
Da un po'di tempo si discute in varie sedi io corro da tutte le parti della cooperazione che si vuole fare
Per fortuna si comincia ma costruire su questo terreno
Questo è un fatto molto positivo
Ha già avuto un riscontro
In parlamento la situazione si è un po'modificata
Rispetto alla legge presentata dal governo la commissione Bilancio dell'altro
Pochi giorni fa
Ha votato un emendamento che aumenta rispetto al taglio
Che era stato pesante aumenta di trentasei miliardi
La disponibilità per la cooperazione bilaterale italiana
Di trentasei miliardi e acqua private acqua le le il governo aveva presentato una proposta con un taglio di circa cento miliardi
Sulla cooperazione bilaterale
Questo taglio è stato reintegrato ma solo per trentasei miliardi da un emendamento della Bilancio della Camera
Io mi auguro che questo nuovo al questo emendamento vada avanti arrivi all'aula venga approvato
Ma ho delle buone garanzie da parte non solo della maggioranza ma anche di alcune forze dell'opposizione che sulla cooperazione e lo sviluppo
Sostengono l'esigenza di ricominciare
Al momento sì
Al momento si può diminuire ancora il taglio oppure può basta qua sangue sessantaquattro sarà così Romani armata su quante strade riservate alla previsione pagare cento mila avessero
Trentasei la
La situazione precedente era di seicento miliardi seicento e qualcosa
La la previsione fatta dal governo per la cooperazione bilaterale
Adesso poi vi spiego perché so che non
Se no informazione incompleta sulla bilaterale e venivano stanziati cinquecento sei miliardi adesso questi cinquecento sei miliardi dovrebbero essere aumentati per trentasei mesi
Questa è la bilaterale tenete conto che però noi diamo l'Italia da ed è confermato da questa Finanziaria mille miliardi all'Unione Europea per cooperazione
Su due fondi
Della cooperazione i miei dell'unione europea l'Italia versa ogni anno mille miliardi per la cooperazione e lo sviluppo
In più l'Italia versa una serie di fondi alle banche monta la Banca mondiale
Alle banche regionali di sviluppo e poi di contributi obbligatori alle grandi organizzazioni internazionali i contributi fissi soprattutto alle agenzie dell'ONU
Il totale di questa somma da mille e settecentocinquanta miliardi
Che vengono stanziati dall'Italia per la cooperazione ma consegnati ad organismi internazionali
Ecco la differenza tra il bilaterale e in molti laterale prestissimo gli aveva più il bilaterale esatto l'Italia
Verso spende attualmente con questo bilancio presentato due mila duecentoventotto da una serie di ottantasei e
Esatto tra matematica prossima non
Qual è però il valore di questa cosa che vi ho detto
Il valore è che anche il Parlamento registra un'inversione di tendenza
E cioè invece sono cinque anni che in Italia sì Italia
Per la prima volta in e il Parlamento tagliava sempre di più rispetto al governo
Almeno fino adesso questa volta il pallone tende ad un'inversione di tendenza e siccome questo è supportato da un dibattito molto ampio che si sta sviluppando in giro per il Paese questa è una delle iniziative più rilevanti vuol dire che della cooperazione si ricomincia a parlare in termini costruttivi non in termini distruttivi riferita solo al passato
Seconda questione io vi dico con una frase il perché l'Italia deve fare cooperazione allo sviluppo
Perché questa è un'altra delle discussioni dobbiamo farlo o no
Qualcuno dice dobbiamo farla solo come Unione Europea organismi internazionali eccetera
Io sono un accanito sostenitore
Che l'Italia deve fare anche cooperazione bilaterale
E la ragione di fondo è questa
Provate a pensare un attimo alla geografia perché poi materialmente si legge l'Italia il Paese sviluppato che sta ai confini del sottosviluppo
Ma non confini lontani
A settanta miglia
Noi siamo un Paese sviluppato che stai confini con il sottoscritto
Sotto di noi c'è la sponda sud del Mediterraneo e poi c'è l'Africa
Se l'Italia non fa cooperazione
Mi facesse cooperazione secondo me otterrebbe tre risultati negativi tre non uno
In primo luogo il suo ruolo internazionale se vuole contare pesare e legato a a diventare il Paese sviluppato che fa da sponda da relazione con il mondo del sottoscritto
Secondo non si fa la pace senza costruire lo sviluppo
Terzo voglio dire anche con chiarezza un po'provocatoria
Se noi voliamo anche rispondere ha un bisogno di sicurezza dei cittadini
Dei Paesi sviluppati
Se noi vogliamo rispondere a questo non si risponde
Elevando muri
E io dico neanche facendo voli charter
Probabile si riesca omettendo i soldati sulla spiaggia
Io non nego che ci vogliono anche misure di governo di certi process
Ma la questione di fondo è quella di costruire una relazione fondata sullo sviluppo
Questa è la prospettiva che può dare sicurezza anche ai cittadini ai Paesi europei
Seconda terza questione
Io sono d'accordo
Ci dobbiamo muovere in questo senso la cooperazione e lo sviluppo
Deve diventare meno governativa e più della società
Questo e l'altro asse
Meno governativa più della società
Quando dico la Società intendo tutte le istituzioni dell'autonomia
Il volontariato la società civile il terzo settore
Le iniziative del dico anche il privato anche gli imprenditori
Singoli e associati
Su questa base noi possiamo mobilitare molte risorse che ci sono un po'disperse
Forse non sufficientemente valorizzate
E vengo infine alla questione la riforma e rispondere
A una questione su cui voglio darvi anche
Un'altra notizia
Sulla riforma non li abbiamo secondo me due idee
Che ormai sono largamente condivise credo dalla stragrande maggioranza
Del paese ma anche delle forze politiche anche in Parlamento
Noi dobbiamo andare ad una rete nuova legislazione di riforma
La quale separi nettamente
Il momento di Indirizzo ospiti programma generale dal momento della gestione esecuzione realizzazione dei progetti
Devono essere due momenti separati
Questo significa che la direzione generale della cooperazione allo sviluppo che sta presso il Ministero degli Esteri e secondo me deve restare presso il ministero degli Esteri deve diventare una direzione essenzialmente di alta qualità politica
E anche tecnica mai inteso per tecnico un tecnico Lulli Valente
Molto più ristretta
E adesso
Perché deve mettere fuori dal ministero
Tutta la questione della fa del e dice della fattibilità
Dei dei singoli progetti
Della gestione dei singoli progetti
Della realizzazione dei singoli progetti
Son tra i momenti
Tutta questa parte deve essere riorganizzata all'esterno del ministero
Questo ha due grandi vantaggi
Aumenta il ruolo di direzione politica lo qualifica del governo e del ministero
Crea la condizione per esercitare il massimo di controlli
Perché i meccanismi synth si controllano tra di loro ma soprattutto il massimo di efficacia
Perché
Esso potrei farvela lungo ama lo evito
Se vi basti questo qualcuno l'ha già richiamato se noi restiamo
Dentro un meccanismo che è legato alla contabilità dello Stato
Per dirvene una sua ogni programma pluriennale noi abbiamo bisogno di chiedere un'autorizzazione speciale al Tesoro
Perché secondo la legge di bilancio si può spendere solo in annualmente la cooperazione allo sviluppo non si può fare fuori da un meccanismo pluriennale perché altrimenti non sia programma
Per cui bisogna necessariamente sorti fare un altro mettendo
Questa è la questione diciamo sulla quale c'erano ormai una larghissima convergenza e credo che tutti siamo d'accordo
O quasi questo funziona anche come garanzia sul fatto che non si riapra il capitolo degli scandali degli sprechi
Perché se tu metti in in moto questa separazione questo meccanismo di controllo continuo non stabilito una tantum
Tu crei anche la condizione perché eventuali rischi di questa natura vengono evitati ancor prima che nascano non per denunciarli a posteriori ma per ricreare un meccanismo che impedisca comunque il fatto che grazie
Sì io credo che abbiamo un accordo su altri due punti
E però qui ci sono due innovazioni su ambedue
Il primo lo richiamavano già altri sindaco in particolare
E quello che riguarda la formazione
Io credo che l'Italia debba decidere
Di spostare sulla formazione
Il non meno del trenta per cento di tutte le risorse che destina
Alla cooperazione allo sviluppo
C'è uno spostamento netto Dias
Perché perché questo è quello che chiedono i paesi in via di sviluppo
Perché i paesi in via di sviluppo hanno oggi diversi problemi diversi gradi di sviluppo
Hanno bisogno di scambiare con noi
Ricerca e formazione
In termini molto differenziati
L'Italia è il Paese che ha maggiori possibilità di fare informazione non dal punto di vista puramente tecnico
Ma dal punto di vista
Più complessivo
In inglese si dice Institution Buildings
E cioè come si costruisce la
La capacità di vigente la classe dirigente le classi dirigenti
Parlo dell'amministrazione adesso non della politica
Che poi ciascun Paese avrà le sue scelte il governo politiche o di partiti non parlo della struttura che deve governare il sistema sanitario il sistema dei comuni sistema scolastico il sistema della pubblica amministrazione
Formazione sia specifica ma sia di questo tipo
Su questo io credo che non che l'Italia debba dotarsi di una serie di strumenti anche di grande livello ce n'è uno a Torino che riguarda soprattutto la formazione nel campo industriale
Io credo
E se volete su quel in questo c'è anche
Un annuncio
Non è una decisione del governo ma è una proposta che il Sottosegretario
Delegato
Formalizzerà oggi pomeriggio nella discussione io propongo che Firenze divelti oltre al centro che di cui già dispone siamo ospiti
In questo centro che a questa specializzazione nel campo
Dell'agricoltura particolarmente tropicale
I venti il centro di formazione
Il secondo centro di formazione
Con di di
Che punti sulla qualità
Medio-alta per
Che cosa intendo
Intendo formazione dei quadri italiani
Non solo sindaco dei cooperanti anche dei cooperanti
Ma anche dei quadri italiani che devono stare dentro a tutti gli organismi internazionali
Ormai ci sono centinaia forse qualche migliaio
Gli italiani che lavorano della Banca mondiale nelle agenzie dell'ONU
Nelle banche regionali di sviluppo ormai l'economia si internazionalizzare
Si gioca a questo livello
Bisogna che gli italiani abbiano la capacità di avere una presenza qualificata di alto livello
Firenze secondo me può essere la città per sua natura
Capace anche di attirare le migliori competenze mondiali
Per fare sì che a Firenze ci sia un alto livello di formazione di questi qua
Italiani secondo i quadri parlo dei quadri dei paesi in via di sviluppo
E questo il secondo dei settori
Poi vedremo se si può sviluppare ulteriormente
Mantenendo
Ripeto una specificità che ha ma allargandosi
Decisamente su quest'altro piano
Io credo che in questa maniera anche questa struttura
Va per un verso confermata i ricordi qualificata
E per l'altro va ampliata nelle sue funzioni nel suo ruolo
Io credo che dovremo proseguire su questa via
Nel senso che potremmo fare in qualche altra parte d'Italia al centro-sud
Se volete ci sono già anche due idee concrete ma non mi
Non sono in grado di annunciare formalmente una proposta come ho fatto
Sull'Istituto agronomico e su Firenze
Una ipotesi di lavoro una proposta di lavoro non ancora una definizione nei dettagli perché questo non spetta neanche a me sarebbe pretenzioso Murdoch noi opereremo anche nel Centro Sud per rafforzare anche nel Centro Sud punti che riguardino il sistema della formazione secondo elemento della riforma
L'avete già detto voi
Ma c'è un'ipotesi che forse bisogna elevare
A asse porta si chiama in gergo Progetti Integrati di sviluppo umano
Che cosa vuol dire in concreto
Vuol dire fare un'operazione per la quale non si interviene io qui faccio un pezzettino di sanità però nello stesso tempo non facciamo la scuola o mancano le strade e allora
Il Progetto integrato di sviluppo umano dovrebbe essere quello che fa concorrere diversi fattori a costruire in quell'area un elevamento complessivo della vita sociale in tutti i campi
La scuola la sanità la micro impresa il minimo di collegamento struttura diario infrastrutturale comunicazioni eccetera eccetera
Questo dovrebbe essere l'asset questo invece di farlo burocraticamente
Rappresenterebbe questa scelta una una via naturale del coordinamento della integrazione dei vari concorsi
C'è poi un terzo fa un terzo elemento che è più aperti
Qualcuno non mi conosce
Di solito dico le cose direttamente
Su questo c'è più discussione sul terzo elemento
Ma io lo voglio porre con lo sto ponendo da un mese passa con grande nettezza proprio perché voglio il massimo della discussione
So che anche ieri qualcuno ha discusso su questo punto benissimo perché questo ci aiuta a cercare la strada migliore
E cioè
Ci sono dei paesi che hanno varcato la prima soglia dello sviluppo che non sono più al grado della povertà
Ma sono alle soglie dell'inizio di uno di uno sviluppo più consistente dobbiamo aiutarli oppure no
La mia risposta è sì
Ma se dobbiamo aiutarli questi Paesi chiedono
Infrastrutture che consentano un grado più elevato
Di carattere viario delle comunicazioni delle ferrovie delle telecomunicazioni e chiedono la partecipazione ad uno sviluppo dell'impresa
Il tipo
Piccolo e medio
Dobbiamo collaborare uno
La mia idea essi
Se volete poi su un campo in particolare lo sviluppo della piccola e media impresa Italia a un'esperienza particolare e diciamo pure
Senza troppo audizione che è
Un'esperienza all'avanguardia
Anche nel mondo industrializzato
La piccola la media impresa italiana con il suo sistema
Rappresenta un'esperienza ripeto forse la più avanzata
Dobbiamo metterla a disposizione del terzo mondo usiamo ancora questo termine è improprio scusate non lo uso più e dei paesi in via di sviluppo nei diversi gradi di sviluppo io credo di sì allora bisogna ragionare seriamente
Anche di cooperazione finanzia
Anche di cooperazione finanziate
Ma questo comporta non solo che facciamo uso
Un salto morì che la questione sia estremamente chiaro e trasparente non a caso parlo di un terzo Stormo diverso dagli altri momento della formazione Progetto integrato di sviluppo umano
Terzo la cooperazione a questo livello che deve essere anche aperta al concorso dei privati che deve mettere in discussione le banche l'impegno delle banche
Allora qui siccome poi qualche volta qualcuno mia li accusa di aprire la strada in questa maniera troppo al capitale privato
Farò una polemica anche con il capitale privato che è la seguente sia il mondo imprenditoriale sia il mondo bancario creditizio è inadeguato ancora alla internazionalizzazione della nostra economia
Quindi c'è un richiamo che io faccio anche al mondo imprenditoriale al mondo bancario
Ieri c'è stata Roma una interessante iniziativa del Ministro Dini alla quale io
Partecipe
Con il mondo imprenditoriale il mondo Packard Italia
C'erano una cinquantina
Dei bassi né a cominciare da Romiti
Dirigenti delle banche cioè tutti hanno apprezzato il fatto che la discussione su ce sta per la prima volta che avveniva
Ma nello stesso tempo è venuto fuori anche che se c'è una inadeguatezza a volte della politica
E anche della nostra rete di ambasciate consolari eccetera c'è anche una inadeguatezza
Particolarmente delle nostre banche che non riescono a far giocare un ruolo io sono io giro per l'Africa
Le banche italiane
Non ci credo perché non ci si può
Perché non ci sono Mogol trovati a Casablanca o a Johannesburg
Decine di banche
Ma quelli italiani sono ripeto hanno una breve in Marocco ce n'è una che ha una partecipazione del cinque per cento in una banca marocchino
Questo impegno allora io sono perché questo tipo di cooperazione
Che usa Moni Doni
Che usa soprattutto io ecco perché parlo di cooperazione finanziaria usa il credito di aiuto
E cioè un credito particolarmente agevolato
Che può favorire anche il sistema delle piccole e medie imprese
A attrasse a diffondersi aria articolarsi in altri Paesi
Ma ha bisogno di un sostegno anche e di un salto qualitativo anche del capitale privato dell'impresa e del del mondo del cane vi rimane l'ultima questione che riguarda è l'oggetto la cooperazione decentrata
Io credo che siamo d'accordo ormai su molte cose
Il valore della cooperazione decentrata nel senso che mette in comunicazioni le comunità in un solo le strutture di governo
Questa è la questione chiave mi pare della cooperazione decentrata
E questo è il punto chiave che garantisce che l'investimento di cooperazione abbia una produttività molto alta umana
Perché c'è questa intreccio delle comuni
Qual è il problema
E io qui pro porrò qui oggi pomeriggio due ipotesi
La prima
Le regioni
Devono partecipare
Al momento della programmazione della politica di cooperazione al momento della lì dell'elaborazione della linea degli indirizzi
Secondo me sì
Secondo noi
Ma qui attenzione qui c'è davvero una riforma dello Stato che passa attraverso un buchetto piccolo ma è una cosa grossa allora nella nuova direzione della cooperazione allo sviluppo che io ipotizzo politicamente viste quantitativamente ristretta ma molto qua qualificata
Ci vuole una presenza una rappresentanza un momento che esprime le Regioni e gli enti locali
Probabilmente sì
Ma questa è una grossa innovazione
Io sono per farla
Addirittura
Qualcuno sta pensando
Sto riflettendo perché se poi dopo
E viene fatta con una proposta magari succede un po'di
Il pasticcio
Ma invece no penso che sia opportuno dirlo ma
Perché almeno stimolo una riflessione non perché sia la soluzione
Se qualcuno pensa che ci potrebbe essere anche un collegamento permanente tra il ministero degli Esteri e le singole regioni anche attraverso un consigliere diplomatico in ogni regione italiana
Perché no
Per coordinare
Siccome parto da un presupposto che voi avete espresso unanimemente e cioè che la politica estera del Paese deve essere un'Italia ma che questo non conta non toglie il fatto che ci sia una partecipazione effettivamente autonoma creativa anche differenziata
Il momento di collegamento non si può stabilire oltre che nel momento della direzione anche attraverso un collegamento permanente