"Il mostro, il giudice, il giornalista" presentazione del libro di Giampaolo Rossetti e Sandro Provvisionato

Forse possiamo cominciare
Io vorrei introdurre brevemente i nostri ospiti oltre agli autori del libro
Giampaolo Rossetti Sandro Provvisionato
Onorevole Marco Boato onorevole Folena onorevole Maiolo e senatore Maceratini
Daverio ruberò pochissimi secondi o al massimo un paio di minuti
Devo dire questo libro il mostro il giudice il giornalista una volta letto anche da una giornalista come me
Provoca una qualche
Turbamento perché perché molto spesso nel nostro lavoro si dimentica facilmente la memoria corre passa sopra una serie di avvenimenti che di pelli sono assai gravi
E credo che abbiano fatto bene Provvisionato Rossetti a citare nell'introduzione
Una vecchia frase di Paolo Mieli
Scritte nell'ottantaquattro su pagina che leggo molto rapidamente
Che inchieste sono mai quelli che ci capitano ormai quotidianamente sotto gli occhi e ricalcano anche nelle essi quei verbali giudiziari
Che lavoro giornalistico è più quello di chi non ascolto con i propri orecchi testimoni non verifica alcunché coi propri occhi e spara sui giornali ciò che gli hanno passato giudici e poliziotti
C'è qualcosa che non va in una situazione in cui i giudizi hanno preso il posto dei giornalisti e questi si somma acconciati a far loro da addetti stampa
Questo è un libro in cui proprio coloro come introduce di fatto niente in quest'articolo per pagina della ottantaquattro in cui ce n'è per tutti ce ne per i giudici ce n'è per lei magistrati
Ce n'è per i politici
E mi sembra che quindi materiale per discutere adesso se ne sia fin troppo
Io credo che un tema però possa essere subito sottolineato ed è quello che vorrei proporre ai nostri ospiti qua e poi cominciamo subito con Marco Boato
Questa perversione della mestiere del giudice che diventa giornalista o meglio che diventa fonte di notizie
E del giornalista che diventa non so semplice il recettore di queste notizie
Non a non ha qualcosa di ancor più perverso già sistemi in sé come abbiamo potuto verificare in tutti questi anni
E certamente perverso ma non c'è qualcosa di ancor più grave
E cioè in qualche modo l'assenza di una coscienza civile
E da parte dei giornalisti
E da parte dei magistrati e da parte dei politici che molto spesso misurano le loro posizioni e le loro prese di posizione su quello che leggono sui giornali
Ecco non è un sistema ancora oggi un po'troppo perverso Boato
Grazie a Venere Protti grazie grazie agli autori che mi hanno invitato a partecipare a questo incontro
Risponderò alla domanda ai danni del nostro coordinatore Daniele Protti seguendo qualche breve traccia che mi sono fatto anche per non perdere il filo e per essere più sintetico possibile
Da la traccia che mi son fatto in qualche modo risponde esattamente alla questione che ci ha posto il nostro coordinatore
La prima pre diciamo a una brevissima premessa però con consiste nel dire qui in questa sala pubblicamente grazie a Sandro Provvisionato e Giampaolo Rossetti per il lavoro non facile che hanno fatto
Anche perché in qualche modo hanno scavato veramente fra virgolette nella preistoria di queste ultimi trent'anni credo che sia stato anche un lavoro interessante utile per loro ma un lavoro faticoso e per certi aspetti doloroso almeno è stato doloroso per me ripercorrerlo
Sono tutte vicende alcune di più alcune meno quella che conosco meno non a caso insomma lo confesso pubblicamente la vicenda Pacciani
Su cui non mi sono mai addentrato a fondo ma tutte le altre sono vicenda che conosco con molto bene
E ripercorrere nel modo ma magistrale con cui l'hanno fatto loro è stato anche un dolore è stata anche una sofferenza alla sofferenza politica umana civile anche per le ragioni che sono state dette poco fa
La cosa più importante a mio parere che questo libro scritto da due giornalisti da due giornalisti professionisti che hanno una lunga carriera alle loro spalle che in questo ultima fase sono giornalisti televisivi ma che hanno lavorato per la maggior parte della loro vita come ricordano loro stessi sulla carta stampata
Ed è un gioco è un è un libro di giornalisti che prima di tutto non solo non solo è già stato ricordato da Daniele Protti ma prima di tutto criticano il giornalismo
E però lo fanno senza come dire mettere in banca sia giudici di un processo sommario
Non c'è un processo sommario al giornalismo nella loro Libra ci sono tutti gli elementi per una riflessione critica su giornalismo e sul rapporto fra giornalismo mondo giudiziario per altri aspetti mondo politico e opinione pubblica ammesso che ci sia un'opinione pubblica quando manca il tramite di un giornalismo critica
Voi sapete credo che lo sappiate tutti voi presenti sette più o meno tutti addetti ai lavori in varia forma che questa riflessione non attraversa soltanto d'Italia due tre anni fa non mi ricordo la data esatta perché non ho fatto in tempo a riprendere la mia biblioteca sono stato sempre in viaggio in questi giorni di Libero
Ma due-tre anni fa alla casa editrice Liberilibri di Macerata ha pubblicato un pamphlet pamphlet però fa torto a quel libro un saggio un saggio polemico non saggio di un avvocato francese
Intitolato il circo mediatico giudiziario
In quel libro sul versante di un operatore del diritto di un operatore della giustizia come si dice a Roma in gergo un avvocato in questo caso dal versante di chi vive i processi dall'interno nella funzione in questo caso defensionale sono riprodotti tutti i meccanismi che ritroviamo ricostruiti sul versante giornalistico di riflesso rispetto a quello giudiziario nel libro di Provvisionato e Rossetti
Mi viene da chiedere sapendo che in parte c'è anche questo perché un processo sommario non va fatto nessuno mai mi viene da chiedere però complessivamente perché salvo eccezioni che ci sono anche potrei nominare per nome e cognome
Però una così evidente riflessione critica non c'è almeno in questa fase storica da parte dei magistrati o da parte di magistrato perché qui si tratta di giornalisti in quel caso si trattava di un avvocato altri avvocati l'hanno fatto in Italia
Da parte di magistrati
Eppure eppure che so io parlo proprio per sul versante che conosco meglio
Che so io una corrente la corrente di sinistra per antonomasia della magistratura dell'Associazione nazionale magistrati Magistratura democratica è nata all'inizio degli anni settanta proprio confrontandosi con la vicenda del processo Valpreda in qualche modo la cultura giuridica e la cultura politica in senso lato in senso nobile di quella corrente di magistrati non fu la sola ma quella si costei fu quasi la ragione costitutiva
Sì venne lavorando non solo su quello ma a partire dalla vicenda del processo Valpreda fra l'altro quando Valpreda era ancora era ancora in carcere
Per quanto riguarda il giornalismo
Qualcuno di noi abbastanza vecchio per ricordarselo anche qualcuna da questa parte del tavolo
Io ricordo non soltanto il ruolo di alcuni giornalisti anche qua potrei far nomi e cognomi ma sarebbe di cattivo gusto perché dimenticherei qualcuno sembrerebbe discriminante rispetto ad altri arrivato nel frattempo onorevole Corleone che verrà con noi mangiamo
Sì ma qui è come alle pensato non non non rappresenta penso all'istituzione qualcuno di voi si ricorda
Un piccolo foglietto quasi ciclostilato alle poco fotocopiato non ricordo più dell'inizio degli anni settanta che si chiamava il bici di il bollettino di conto l'informazione democratica non so se lo ricorda io me lo ricordo bene credo di avere a casa da qualche parte
Ancora alla intera collezione ricordo anche chi lo faceva
Nella fase più difficile più acuta quella da cui parte questo libro
Ci furono dei giornalisti trasversali alle varie testate giornalistiche all'interno di varie testate giornalistiche che non riuscendo a magari esprimere fino in fondo una funzione critica come espressione che poi dopo purtroppo è stata consumata oggi io non la userei più è stata consumata è anche deteriorata ideologicamente ma che allora aveva la sua freschezza
Facevano contro informazione conto formazione rispetto all'ora un'informazione dominante poi con le formazioni è diventato perfino il titolo una rivista che non mi piaceva
E diventata quasi un emblema ideologico l'opposto del fare contro informazione è diventato un'ideologia ma allora questa espressione aveva una sua freschezza e una sua radicalità liberale
C'è stato un momento io su questo vorrei riflettere se brevissimamente c'è stato un momento che io colloco forse ma vado più a memoria soggettiva che non la ricostruzione storica verso la fine degli anni Settanta
Verso l'inizio di quelli che sono stati i nostri anni di piombo gli anni del terrorismo non gli anni delle stragi che sono cominciate nel sessantanove ma gli anni del terrorismo di sinistra gli anni del terrorismo di destra gli anni di piombo nel nostro Paese in cui tutto questo è venuto meno
Anche queste voci sono venute meno o almeno non si sono più riuscite non sono più riuscita a farsi sentire
Con un'incidenza che pure aveva uno strumento così semplice come quello ma che poi riusciva a influenzare dal punto di vista informativo anche l'opinione su più grandi giornali
E c'è stata una sorta di appiattimento del giornalismo è un termine troppo generico
Di una specie particolare di giornalisti anche qua senza fare giudizi sommari sapendo che ci sono eccezioni che conosco anche personalmente
Ma c'è stato una sorta di appiattimento di quei giornalisti che seguono quotidianamente le cronache giudiziarie cioè i cronisti giudiziari
Sulla funzione sul ruolo dei magistrati quella frase deve che Daniele Protti ha detto all'inizio
I magistrati che si tramutano loro stessi giornalisti e giornaliste che fanno brutte espresso brutta e cattiva espressione ma realistica
Che fanno da portaborse o da portavoce ai magistrati comincia a saldarsi comincia saldarsi in quegli anni di fine anni Settanta inizio anni Ottanta abbiamo alla fine di una funzione di giornalismo critico con rare eccezioni che rimangono ancora oggi altri due li abbiamo qui e non sono le uniche per fortuna abbiamo alla fine però di una funzione di giornalismo critico rispetto a una ha un potere istituzionale anche se è un ordine dal quindi vista costituzionale ma è un vero potere quello giudiziario che ha tutti i pregi e i limiti di ogni potere compreso quello del potere politico ma nei confronti del potere politico la critica giornalisti che si è sempre esercitato e continua ad esercitarsi
Con grande forza invece questo è venuto meno c'è stata una sorta di saldatura
Fra potere giudiziario e quarto spot tutto questo è stato il frutto degli effetti perversi che anche sul giornalismo
Ha avuto la prevalenza della cultura emergenziale nel nostro Paese noi siamo passati da un'emergenza all'altra passando mentre sostanzialmente l'emergenza terroristica
L'emergenza della criminalità organizzata alla mafia 'ndrangheta la camorra diciamo la mafia per usare il termine
Che lei semplificato Ute Lemper vigenza di Tangentopoli l'emergenza della corruzione politica
Non le hanno inventate giornalisti queste emergenze sono stati fatti storici e sono fatti storici reali maestri d'impatto che la cultura emergenziale la cultura del sospetto la mancanza di funzione critica di un'opinione pubblica e l'opinione pubblica voi sapete non esiste se non c'è un giornalismo che ne sia tramite perché altrimenti una pura estratta metafora l'impatto di tutto questo ha avuto sulla giustizia e sul giornalismo è stato un impatto perverso che poi giustifica questo titolo il mostro il giudice e il giornalista
A me ha colpito molto oltre che l'inizio Valpreda gli altri beh presente se se avete in mano il libro arrivi andate a leggere le ultime righe del capitolo su Di Pisa e la mafia
Voi trovate alcuni interrogativi sulla vicenda che so io del pentito Totuccio tocco contorno che sono interrogativi che loro pongo che soli prestampato mi pare qualche mese fa mai mai in dicembre
Beh e cronache giudiziaria riguardo alla vicenda di contorno di queste ultime settimane hanno dato totalmente ragione agli interrogativi che hanno posto in gli autori alla fine di quel di quel capitolo
Ma Merini mentre non posso non dirla perché sarei ipocrita
Tutto ciò che ha riguardato la vicenda del processo Sofri che di qui c'è soltanto un riflesso nel capitolo sulla Spagna che l'ultimo il penultimo capitolo di questo libro
Nella nella fase di partenza di quella vicenda nove anni fa
Una eccezion fatta per un unico giornale un appiattimento totale su quella che era la versione giudiziaria che veniva fornite e oggi un ripensamento critico che obiettivamente c'è negli organi di informazione ma a nove anni di distanza e con una sentenza ormai divenuta definitiva
Allora io credo che oltre alla importanza puntuale di questo libro ci sono un'altra serie di episodi che non vorrei dire definire minori ma che vengono citati riassuntivamente nel capitolo conclusivo
Oltre all'importanza puntuale di un libro che fa giornalismo che fa inchiesta ed è quello che forse manca di più oggi cioè noi sappiamo che ormai tutto viene omologato alle fonti unilaterali in questo caso le fonti giudiziarie o le fonti di agenzia ma la la vera attività di un giornalista l'attività principale che è quella di fare cronaca minuta e inchiesta anche la cronaca è una forma d'inchiesta quotidiana e fare inchiesta tutto questo è venuto in gran parte perso nel mondo giornalistico italiane perdendo la capacità di Schopp scoprire le notizie verificare i fatti controllare le informazioni e non semplicemente veicolati in sui mezzi di informazione
In particolare sui giornali ovviamente viene meno la funzione critica stesse la funzione critica stessa del ruolo del giornalista forse più che tante discussioni sulla permanenza o meno dell'ordine dei giornalisti che si stanno facendo in funzione corporativa ripeto un referendum che può piacere o non piacere
Ma è un dibattito tutto interno alla corporazione giornalistica io credo che questo libro possa rilanciare con forza una grande interrogativo critico sulla funzione del giornalista in generale nella sua contemporanea ma rispetta quelle vicende giudiziarie che oggi sono ogni pervasive rispetto alla società contro
Grazie onorevole Boato passerei la parola il senatore Maceratini
E dobbiamo evitare
Come capita spesso nelle presentazioni di libri
Che le stesse siano soltanto un'occasione perché gli invitati poi dicono quello che vogliono su quello che mi passa per la testa la tentazione che un'occasione come questa l'autorevolezza del l'ambiente il pubblico potrebbe porre ciascuno di noi ma credo che saremmo
Poco
Cortesi verso gli autori se ci dimenticassimo Dell'Oro sforzo creativo
E parlassimo di quello che l'argomento suggerisce ciascuno di noi però devo anche confessare che la tentazione è forte perché questo libro
Apre tutto un serie di riflessioni su un tema che quello del rapporto fra informazione e giustizia e cittadino alla fin fine su cui ci stiamo un po'appassionando ero nell'ambito tutti quanti
Il
Giornalista che il pm testi iscritto in questo libro e quindi quando dico il giornalista dico un personaggio noti non identificato ma identificabile
Che lungo un arco di vent'anni
è presente in tutta la informazione che riguarda episodi che hanno scosso l'opinione pubblica
è un giornalista che si è creato una nicchia presso uffici giudiziari nel quale lavora
E ha creato una sorta di scambio permanente con il magistrato
In cui sostanzialmente l'intesa è stata raggiunta su questi termini io titoli e notizie tuffo domani fa il titolo
E io come giornalista ho il vantaggio di poter essere informato e quindi di poter battere la concorrenza
Se questa c'è c'è in ordine alle notizia la loro immediata possibilità di comunicazione da parte del magistrato lo scambio e ugualmente vantaggiosi
Perché il magistrato crea attraverso il giornalista la figura del persecutore dei dei pubblici mali e quindi cresce nella considerazione dei suoi colleghi cresce nella considerazione di quella pubblica opinione che una il portato di tutti questi condizionamenti non è certo il processo di libera creazione di un qualcosa ma è il processo ripeto di condizionamenti per cui questo magistrato che sale al agli onori delle cronache poi viene ricordato quando magari il Consiglio superiore della magistratura deve scegliere uno anziché l'altro per la promozione torni incarico direttivo per una
Insomma una gratificazione in qualche modo del ruolo questo giudice quindi si vede chiaramente che il patto spesso scellerato tra il magistrato che ha bisogno del suo del supporto dell'asta e il giornalista che in cambio di questa di questo supporto
Ottiene la prevalenza arriva per primo sui certe fonti informative crea proprio il territorio di cultura su cui nasce poi molto non conta che il malcapitato sul quale si è incentrata la scommessa culturale di quel giudice poi si riveli novecento in questo accadrà se accadrà non sempre accade dopo dieci o quindici anni dopo vent'anni non interessa più a nessuno
Resto poi c'è una giurisprudenza in materia
Per cui il diritto di cronaca
Se dicono esercitato correttamente ma questo correttamente voi mi insegnate che parola
Quanto mai labile quanto mai flessibile altro termine oggi di moda
Che è un
Un diritto di cronaca e consente di dire tutto anche di tipo I per rapidi e riconosciuto innocente
Io sto facendo una causa civile di un episodio
Che interessò tanti anni nessuno lo lo conosce ma comunque interessò un certo numero di poliziotti arrestati sbattuti in galera perché accusati di reati gravissimi
Riprendere i giornali e vedere le evidenti competenze del magistrato che agiva in quel caso
Per me disegnare propri quattro molti in quel caso è una cosa che quindi pressione perché poi quei ragazzi furono tutti assolti gli istruttori non c'era nulla che giustificasse nell'arresto questo già è grave ma soprattutto l'autentica devastazione da loro figura morale avvenuta sui giornali
Ma in sede civile quando io vado a chiedere i danni per tutto ciò che è stato scritto il mostro i mostri i giudici l'inchiesta
Mi rendo conto che in fondo mi si dirà ma in fondo l'articolo ventuno consente di parlare erano stati arrestati erano stati accusati quindi abbiamo detto delle cose vere
Quindi avvertiamo ecco queste la riflessione anche esce dal libro avvertiamo che ci sono molte cose da sistemare con difficoltà a tutto campo che non è facile individuare con un facendo risalire a una sola causa la responsabilità del treno
Però ci rendiamo conto che insomma in questo stato non volesse di diritto in questa democrazia che vuol rendersi più compiuta e si compie poco di democrazia si compie poco interni diritti del cittadino che può essere viene leso da questi eventi e c'è molto da lavorare
Quando io parlavo di quella figura di giornalista io un nome lo voglio fare adesso diranno che lo faccio perché non mi è simpatico Di Pietro lepri
Ma prendete quel giornalista della RAI TV tanto per non fare nomi e cognomi Maurizio Losa che oggi si dichiara portavoce di Di Pietro ma era il giornalista della RAI e TG uno quindi della struttura pubblica due ancora voce che tutti i giorni ci dava le notizie su Tangentopoli ma guarda caso quelle che riguardavano inchieste guarda caso Coulthard amante da quel magistrato
Beh Lunel come sente la funzione delle giornaliste
Nel ruolo di portavoce beh allora lo dice si mettere a disposizione di quel luogo ad esce da una struttura pubblica che invece rappresentato oppure e l'interprete imparziali tattiche vede
Beh certo viene viene a dubitare di questo ruolo di questi personaggi ed è solo in questa opera o è agevolato forse stimolato forse incoraggiato da tanti anni
è sono interrogativi che nascono proprio dalla riduzione di questo libro perché ci porta degli esempi alcuni approntati con molta dovizia di particolari prendete in caso di Pisa
Che merita di essere letto per tutto quello che è accaduto attorno a questa storia nelle impronte digitali la costruzione del corpo
è una cosa impressionante e altri come i casi di che le chiavi Signorelli che sono appena accennati mi pare proprio perché libera sarebbe diventato una specie di tomo della Treccani se avesse affrontato tutte le
Le
E le le le discrasie che ci sono fra la giustizia e l'informazione e che creano questi personaggi però non v'è dubbio che alcune cose poi ecco e vado a concludere questo mio intervento possano essere utilizzate oggi in termini di attualità per il che fare che poi oggetto le dottrine stimolare ciascuno di noi rispetto a libri denuncia come solista
Beh intanto un che fare un primo per fare certamente non esaustivo
è quello del del discorso dei luoghi dei magistrati tra i pubblici ministeri e giudici perché sicuramente non certamente risolverebbe il problema questa differenza ma certamente certamente
Questo ruolo
Esaustivo del giornalista che tale informazione Chillida il Pubblico ministero che è il vero ed unico detentore della giustizia almeno così come si appalesa ai cittadini verrebbe a perdere quel significato che oggi Secondo siamo in tempo di Bicamerale
Anche anche la composizione si elettiva che la scelta dei componenti il Consiglio Superiore Magistratura non deve tener conto del fatto che non possono i magistrati essere selezionati e valutati sulla base di quello che appare al secondo questo modo non appropriato di far conoscere la propria opera e il proprio impegno
Al servizio della collettività attraverso l'uso spregiudicato dei mass media ecco delle occasioni e non sono le sole che questo libro offre a chi lo lo legge con attenzione e a chi da questo cerca di di costruire qualcosa per il dopo che Teresa e che deve essere sicuramente diverso da quello che purtroppo siamo stati costretti a subire
Grazie al senatore Maceratini passo la parola onorevole Folena
Sì anch'io voglio ringraziare Sandro Provvisionato Giampaolo Rossetti
Il titolo è il tema che hanno una grande valenza in sedi questo poi Daniele Protti c'è abitata parlare però sono state anche l'occasione per leggere cinque inchieste giornalistiche fatte secondo un metodo è un modo diciamo
Un forte vero documentato obiettivo partecipato una forma diciamo un modo di fare giornalismo che che da Busto insomma a piacere leggerlo
E e credo che al di là del giudizio della partecipazione alle cinque principali vicende Valpreda tortura di Pisa Pacciani e caso Rostagno che costituiscono l'ossatura del libero
Tuttavia questo libro ci inviti a riflettere anche sul mostro quotidiano anche sul mostro che non ha
Nome e cognome famoso
E di questa mattina la notizia di una scusa di una polemica
Tra la madre della ragazza morta
Per un sasso tirato autostrada Alessandria e il presidente della Camera
Io non voglio prendere le parti di nessuno in questa polemica ma interrogarmi anche qui di fronte a un caso nel quale possibile probabile non è che sappiamo insomma se quei ragazzi sono non sono colpevoli
Ma non c'è dubbio che la tendenza a costruire un capro espiatorio insomma un mostro un qualcosa su cui scaricare
Le i sensi di colpa di questa società è una tendenza molto più profonda ha scritto delle pagine sta di straordinaria letteratura di ironia sottilissima ma anche di angoscia profonda uno dei più grandi scrittori giovani scrittori francesi Daniel Pennac
Tutta questa sua saga sulla sul capro espiatorio insomma che io trovo di di grande modernità un po'il controcanto alla discussione che stava facendo questa mattina quindi io vorrei che ci occupassimo anche dei mostri o senza nome anche di quelli che magari sono rei confessi sono colpevoli ma che in qualche modo nella nostra società bisognosa di sicurezza e di punti di riferimento a vengono offerti come
Valium come elemento di rassicurazione come risposta un bisogno di sicurezza è chiaro che però dietro questo c'è una riflessione più di fondo
Attorno alla saldatura fra il potere giudiziario e il potere dei mezzi d'informazione
Dietro la quale non bisogna vedere alcun disegno strategico sul ricorso sgombrare il campo dove polemica diciamo anche rispetto a questi mezzi
Ma perché secondo me è un dato abbastanza oggettivo
E non è un dato solo italiano sono dobbiamo guardare con franchezza le cose che stanno succedendo in tanti altri Paesi cioè mi pare che da un lato alla crisi della democrazie alle crisi delle forme di partecipazione
Diciamo che abbiamo conosciuto in questo secolo dei partiti delle forme di decisione corrisponde la creazione di questo diciamo il nuovo potere a due teste
Usiamo prendiamo in prestito per libero che ha citato Marco Boato questo definizione appunto nel circo mediatico giudiziario che
In una condizione di crisi del welfare di crisi dello stato sociale
Di incapacità di rispondere anche a bisogni elementari di giustizia sposta verso questo diciamo circuito questo Codice di Procedura spettacolare potremmo chiamarlo
Una parte importante diciamo della della funzione della giustizia e del diritto e lede uno dei principi più di fondo delle società contemporanee che è la presunzione di innocenza che nel nostro la nostra Costituzione a diciamo una definizione un po'diversa presunzione non colpevolezza forse per
Residuo di un tradizione della cultura
Inquisitoria ma che sicuramente viene messa in discussione da questa saldatura io penso che ci sono episodi evidenti di cronaca anche in altri paesi che ci dicono quanto è profondo questo problema
Il fatto che oggi oggi Simpson sia diciamo colpevole in sede civile innocente in sede penale
Con una forma di partecipazione diretta dell'opinione pubblica
Attraverso i sondaggi
Alla determinazione del giudicato dà il senso di quanto il diritto di venti incerto e di quanto proprio la separazione dei poteri
Non voglio guardare in modo illuministico
Ma che comunque è un principio fondamentale di una società democratica sia e rischi di essere messa in discussione in Italia secondo me questo tutto questo processo ha avuto una particolare forza e pericolosità perché siamo stati un Paese di democrazia bloccata
Un Paese nel quale quali il ricambio politico non non è stato possibile per ragioni molto profonde internazionali e nazionali
E tutto ciò a accentuato almeno dell'ultimo ventennio il loro ruolo del giudiziario
Facendo precipitare su giudiziario anche una parte di aspettative di ricambio politico
Più più generale
Anche qui guardiamo oggettivamente a quello che è successo chiama in causa responsabità di tutti tutte le parti politiche della politica però dobbiamo guardare a questo problema ce l'ha cosa ha voluto dire un sistema di democrazia bloccata
E diciamo in questo quadro la costruzione di un canale tutto particolare fra potere giudiziario e potere dei media io ricordo gli anni Ottanta questi cita il caso di Pisa
Valutare lotta alla mafia quando uomini come Toni Falcone qui diciamo scomodiamo anche uomini che hanno dato un contributo straordinario che secondo me in modo molto moderno hanno guardato a questi problemi
Cercavano di forzare alcuni condizionamenti pesanti che vigevano negli uffici giudiziari in cui operavano
In un rapporto con alcuni cronisti giudiziari che non si possono chiamare semplicemente dei portavoce dei non io non diciamo descriverei questo sistema nel senso appunto di una sorta di ufficio stampa
Delle procure di alcune Procure è stato un fatto più complesso e diciamo più sul più forte per rompere alcuni condizionamenti io lo giustifico constato che c'è
Si è verificato questo fatto in un'epoca nella quale per esempio la lotta contro la mafia non era considerata un uno dei grandi problemi di questo Paese e così è stato anche su altre minime
Mi viene io ho trovato splendida il capitolo su Valpreda assolutamente Splendido perché ricostruisce mi ha mi ha riportato alla memoria delle cose che forse anche per età
E io non ricordavo che non avevo rimesso insieme in questi termini
Però non c'è dubbio che dà il caso Valpreda fino al caso Mambro Fioravanti la strage di Bologna insomma questo libro coi
Proprio parlando democrazia bloccata ci mette un punto interrogativo grande come una casa sulla verità della storia nella Prima Repubblica a proposito della strategia delle tensioni della pensione noi ancora non abbiamo verità
E questo un problema di natura a mio modo di vedere enorme e non voglio dire che senza questo a me non costruiremo un'altra stagione politica ma io dico che non possiamo lasciare appese tutte queste inchieste tutte queste vicende senza a dire la possibilità di ricostruire un filo su quello che è avvenuto e secondo me questo filo riguarda anche una parte di vicende del terrorismo
Oronzo ora tutto questo quand'è che è diventato assolutamente patologico
Questo per questa pendenza
Quando il ruolo della politica quando il sistema di equilibri della prima Repubblica venuto meno
Quando è caduta la politica sono caduti altri poteri e la stessa politica alla fine ha misurato la sua forza nello schierarsi in un'inchiesta o contro un'inchiesta con un magistrato contro magistrato con un giornale o contro un giornale applicando ha una propria funzione a e ha un proprio ruolo e in qualche modo esaltando spesso inconsapevole la maggior parte dei casi Ripa dei casi inconsapevolmente questa funzione
Che veniva svolgendo diciamo questo tipo di sistema ora però un'ultima parola perché se no rischierebbe di essere incompleto questo ragionamento su che cosa si può cercare di fare per uscire da questa condizione va be'abbiamo alle porte questa questa questa questo referendum sull'ordine dei giornalisti che può essere una straordinaria occasione per riflettere sulla a professione del giornalista
Non tanto nel senso proposto dal procuratore Zucconi Galli Fonseca
Che quasi equipara la responsabilità penale del giornalista che viola il segreto istruttorio
Dell'ufficio a quella del Pubblico ministero io non non sono d'accordo con questo tipo io restavo invece un grande problema deontologico
Un grande problema professionale che ci interroga sulla scuola sulla formazione
Sulla cultura diciamo così del del giornalismo
Sulla grande questione delle fonti
E che è un problema che ha anche un suo riscontro non giornalistico ma assolutamente giudiziario perché è evidente che quando le inchieste giudiziarie l'unica forma di alimentazione di richieste giudiziarie diventano le testimonianza dei collaboratori di giustizia
C'è un impoverimento dell'attività investigativa c'è una specie di parallelo fra l'impoverimento l'attività d'inchiesta giornalistica nella ricerca delle fonti e l'impoverimento all'attività
Investigativa nello schiacciarsi solo su ciò che viene dalle testimonianze con questo io parla uno che crede nel grande valore che allo strumento regolatore di giustizia ma se non lo si accompagna anche con una capacità di diversificare l'investigazione
A mio modo di vedere Simina proprio la natura
Del diritto e della process quindi esistesse valore questo primo grande problema
Che però a cui non dò la soluzione a cui pensa non pensa la soluzione più pensa Proto ragiona la Cassazione esista un secondo problema che riguarda il Pubblico ministero
Le indagine gli uffici da questo punto di vista io credo che ci sono due strade tutto sommato il nostro sistema davanti a un bivio bisogna scegliere diciamo quale delle due strade perseguire una strada che è quella che delle cose che sta andando avanti è quello di un pubblico ministero molto esposto l'opinione pubblica molto alla ricerca del consenso
E quindi un pubblico ministero che alla fine trova la sua legittimazione consenso e non della legge se è questa la strada bisogna andare a codificare questo sistema attraverso l'elezione del Pubblico ministero attraverso una forma diciamo di riconoscimento diretto nel consenso della legittimazione
Procuratore distrettuale come nell'ordinamento americano
Io però temo questa strada e non la temo già per ragioni ideologiche ma perché temo che potrebbe portare a tirare il diritto la libertà le garanzie dei cittadini atti Galia ragioni di di lotta politica come in parte è stato anche nel una serie di casi nell'ultimo periodo l'altra strada da imboccare quella invece della ufficio del pubblico ministero del coordinamento interno dell'ufficio pubblico ministero della impersonalità dell'ufficio del pubblico ministero delle inchieste
Dell'ufficio stampa della dell'ufficio del pubblico ministero e della responsabilità del Pubblico ministero rispetto diciamo alla propria e quindi al recupero di una dimensione più sobria
Che evidentemente non degli minimamente la grande importanza che il controllo
Democratico dei mezzi d'informazione a sul complesso per la giurisdizione ma neppure determini l'esito del processo dalla rapporto con l'opinione pubblica per questo secondo me è un modo alla fine
Per andare a un sistema pieno di giustizia sommaria
Polemica verso la prova vorrebbe Fagiolo anche grazie sì opponendo all'altro grazie
Io oggi vorrei parlare forse più dal giornalista che non da esponente di partito politico e membro del Parlamento perché Lavinia è stata un'esperienza particolare avendo fatto io per moltissimi anni la cronista giudiziaria
E devo dire che sono molto grata questi due giornalisti Sandro Provvisionato e Giampaolo Rossetti per questo libro
Come sarei grata ma temo che quel giorno non lo vedrò
Se capitasse che due pubblici ministeri scrivesse un libro critico e autocritico sulla magistratura
Quando due giornalisti hanno il coraggio di rompere lo spirito corporativo di una categoria professionale questo è sempre un gran giorno
E poi che lo hanno fatto per iscritto e in un libro e un libro e qualcosa che rimane questo è ancora più importante è certamente più importante delle cose che possiamo dire noi oggi
E che al massimo potranno avere qualche gentile citazione su qualche giornale ma scrive un libro è un fatto molto più importante che non scrivere su un giornale o fa un servizio televisivo proprio perché il livore qualcosa che poi uno conserva
Questo libro
Parte lo hanno detto anche già gli altri oratori che mi hanno preceduto parte da lontano perché parte dal caso Valpreda io mi sono formata alla politica e al giornalismo proprio sul caso Valpreda e poi in quegli anni ho conosciuto persone come Marco Boato ad esempio che prima ha fatto una così una rapida cronistoria di fatti
Di politica giudiziaria appunto dagli anni di Valpreda stiamo parlando di moltissimi anni fa perché la strage di piazza Fontana del mille novecentosessantanove e quindi ce lo ricordiamo noi
Che siamo un po'meno giovani certamente le persone dell'età di Folena non non credo che non possono avere un grande ricordo
Noi che giornalino giovani giornalisti dell'epoca
Posso dire noi giovani giornalisti di sinistra dell'epoca abbiamo svolto un lavoro secondo me molto apprezzabile perché abbiamo fatto quella si chiamava la controinformazione
Che significava dire noi non ci fidiamo delle versioni ufficiali e facciamo quello che è il nostro dovere cioè di controllo sui poteri dello Stato e di andare a vedere se possono esistere altre ipotesi non verità non si aveva la pretesa di dare delle verità
Altre ipotesi che non siano quelle delle veline delle verità ufficiali
Io mi sono formata al giornalismo in questo mondo
E è un sistema un metodo che non ho mai abbandonato e che ho portato poi anche nella mia attività politica e mi è stato molto utile
Perché mia messo dentro la testa una sorta di curiosità diffidente che ha fatto sì che io veline non ne abbia prese mai e che abbia avuto anche poi diciamo la forza non voglio che il coraggio di denunciare spezzando a mia volta la corporazione tutti i casi di appiattimento sulle fonti
Che purtroppo dopo quegli anni sono diventati la pratica quotidiana della gran parte dei giornalisti infatti oggi voglio parlare proprio dei giornalisti più che degli altri soggetti indicati dall'idolo cioè i magistrati
I mostri
Dei mostri parlerò ma parlerò meno dei giornali dei magistrati più dei giornalisti
Purtroppo dopo quel periodo che io ho dato così ai primi anni Settanta e dopo che nel settantanove ancora una parte della sinistra
E del giornalismo politico di sinistra
Fece una battaglia sul processo del sette aprile per i diritti e le garanzie degli imputati a quel punto non c'era più la parte diciamo della sinistra ortodossa ufficiale cioè del partito comunista c'era una sinistra minoritaria che mi ha chiamata extraparlamentare più libertaria che ancora si occupò dei diritti però guardate che dal caso Valpreda al caso sette aprile stiamo parlando sempre di imputati politici di sinistra
Quindi grosso distacco avviene dopo e lo dividiamo ancora oggi purtroppo con il caso soffrì che è una specie di Re vai col di quegli anni
La rottura avviene dopo cioè quando gli imputati sono o gente comune scusate il termine così poco elegante diciamo cittadini sconosciuti ai più
O cittadini imputati di reati di mafia
O cittadini imputati di fatti politici ma di destra o cittadini imputati di fatti di corruzione politica e così sto andando avanti negli anni sto arrivando ai giorni dopo nostri
Lì è avvenuta ad esempio la mia e di pochi altri prima coltura con tanti giornalisti dicono gran parte del mondo dell'informazione certamente con la quasi totalità del mondo dell'informazione più legata alla sinistra
Io ho un ricordo dolorosissimo delle inchiesta giudiziaria e giornalistica sulla strage di Bologna
Ci sono due imputati che si sono sempre dichiarati innocenti può avendo confessato altri reati molto gravi cioè degli omicidi che sono Francesca Mambro e Giusva Fioravanti
Che in un primo processo d'appello furono assolti
Bene io non dimenticherò mai quel giorno perché l'unità uscì con una pagina bianca cioè dei giornalisti anche se erano giornalisti del Giornale organo di partito ma sempre dovevano avere la loro deontologia professionale al primo posto tra i propri doveri
Si sono ribellati a una sentenza della magistratura e su questo non c'è niente di grave perché il diritto di critica e di tutti ma per protesta sono usciti hanno fatto uscire L'Unità con la prima pagina bianca
Cioè indicando ai cittadini che Halloween portava che ci fosse una sentenza che condannava dei giovani di destra cioè hanno fatto una scelta ideologica di teologia politica che ha fatto torto alla loro deontologia professionale
Io mi domando se gli imputati fossero stati di sinistra come si sarebbero comportati quei giornalisti e tanti altri giornalisti che non volevano neanche vedere che quello era un processo indiziario
Perché il processo della strage di Bologna molto simile a quello dei processi di tutte le stragi
La piazza Fontana alla strage di Brescia e via dicendo sono tutti i processi indiziari penso non è il momento vista la domanda che il perché e qualche risposta si potrebbe anche dare per perché siamo tutti i processi indiziari
Ma le regole lo Stato di diritto dicono che nel dubbio si deve assolvere
E nel processo di piazza Fontana si finì con l'assolve per insufficienza di prove imputati di destra di sinistra in altri processi e non è accaduto così tra cui quello di Bologna che è finito poi con la condanna degli imputati
L'altra grossa difficoltà che io ho trovato come giornalista perché ancora facevo la giornalista è stata sui processi di mafia
Lì c'è stata un'altra grossa otturato perché quando l'imputato non era più amico o politicamente contiguo
La gran parte dei giornalisti e certamente tutti i giornalisti di sinistra hanno cominciato a costruire mostri con questo non voglio dire che gli imputati condannati di mafia
Non deve esistere mai
E io mi appassiono particolarmente a difendere i diritti dei mostri brutti sporchi e cattivi e che le che si misura il vero garantista
Cioè chi a cuore lo Stato di diritto sapete a difendere gli innocenti sono capaci tutti a difendere uno anche di cui non si sa se sia innocente o colpevole ma che è così
Ma apparentemente perbene è molto facile
E difendere il brutto sporco e cattivo Pacciani e i suoi diritti che è difficile avere il coraggio di dire che anche quello è un processo indiziario e che magari è servito anche a far fare qualche brillante carriera che è un pochino più difficile e allora quando cominciano le prime inchieste sulla mafia
Io posso citare anche con nome e cognome delle persone presenti che fecero dei lavori pregevolissimo i di controinformazione giornalista Lino Jannuzzi che ha scritto un libro su Buscetta che tutti dovrebbero aver letto
Perché lì sono spiegate delle cose che tutti questi magistrati che vanno in televisione non dicono mai ad esempio che i parenti di Buscetta non furono ammazzati
Perché lui si era pentito ma prima all'interno di una faida tra cosche
E allora poi tutto il pietismo sul povero pentito coi smentendo coin parenti ammazzati almeno in questo caso dovrebbe essere accantonato per una ragione di buon gusto mi ricordo di Franco Corleone che cosa disse e scrisse
Sull'arrivo misterioso ma neanche tanto di contorno in Italia e su quei diciassette omicidi che casualmente capitavano proprio nel luogo dove lui stava conto ma adesso poi uno dei grandissimi pentiti che è stato poi arrestato
Per traffico di droga e anche di questo
Non possiamo parlare per motivi di tempo e di brevità nell'epoca in cui nascono tutti questi mostri che vanno dallo mostro sessuale al mostro mafioso al mosto politico
Tutti i giornalisti della mia generazione che facevano la controinformazione quando gli imputati erano loro contigui politicamente perché erano di sinistra
Dove sono andati sono andate a costruire mostri ecco dove sono andati
E prima quando Daniele Protti ha citato quel bel passaggio quel bel passo di quell'articolo scritto su pagina rivista cui anch'io collaboravo
Da Paolo Mieli che oggi è direttore del Corriere della Sera io mi domando ma Paolo Mieli che è un bravissimo direttore fa bellissimo giornale i pezzi di cronaca giudiziaria da Milano sul suo giornale li legge qualche volta
Di legge qualche volta secondo me no o forse non è che per caso
Si chiudono tanti gli occhi perché il pool ha fatto un accordo con la FIAT e in compenso i giornali della FIAT esaltando il pool sulla prima pagina dei giornali tutti i giorni
E ci vogliamo porre qualche interrogativo di questo genere che molto politico che riguarda il potere economico che riguarda la magistratura che riguarda noi giornalisti
E e è venuta all'epoca in cui Folena che una persona più raffinata di me ha detto ma io non voglio dire se farmi portavoce portaborse io invece parlo di delineare i con la mia così rozzezza d'animo
Voglio dire che la gran parte dei cronisti giudiziari oggi sono dei velina non dei portavoce Maybe Linari
Ed essendo io stato una quindicina d'anni alla sala stampa del palazzo di giustizia di Milano come cronista giudiziaria e sapendo benissimo come si lavora e conoscendo molto bene non solo i giornalisti ma anche magistrato il magistrato
Tutti lo dicono è la fonte primaria delle notizie
Ma il problema non è come dicono alcuni di metà un ufficio stampa in procura
Il problema sono tutte le notizie passate sottobanco dai magistrati il problema non è la conferenza stampa la conferenza stampa è un fatto pulito fatto alla luce del sole
I magistrati dicono esplicitamente davanti alle telecamere all'opinione pubblica
Quello che hanno da dire su una certa inchiesta il problema è il mercato delle notizie ed è un mercato nero ovviamente perché è un mercato illegale
Guardate io sette mesi fa Oppo esentato una proposta di legge che bontà sua il presidente della Commissione giustizia
Non ha messo ancora all'ordine del giorno ma io voglio anche pubblicamente sono tarlo a farlo
Al più presto che è una proposta di legge apparentemente forcaiola nei confronti dei giornalisti perché sanziona con un anno di carcere perché l'ammenda non fa paura a nessuno come è noto chiunque pubblica le immagini e i nomi dei magistrati del Pubblico ministero e dei giudici delle indagini preliminari
Questa proposta di legge mi è stata ispirata da magistrati me l'hanno suggerito a degli amici magistrati
I quali per primi mi hanno detto se su cui il Parlamento facesse questa legge il cinquanta per cento dei problemi della giustizia sarebbe superato perché oltre al mercato delle notizie c'è il mercato delle vanità vanità guardate
Da cui nessuno di noi si sottrae perché non è che noi politici non siamo contenti se una telecamera ci riprende la vanità ce l'abbiamo anche noi è umana
E un po'di pubblicità
Fa piacere al politico ma questo rientra nella norma perché fa parte del fare politica perché fare politica
è prima di tutto comunicare cioè comunicare ai cittadini avere un rapporto quotidiano con i cittadini e quindi se un parlamentare va in televisione e ha la possibilità la fortuna di parlare a qualche milione di cittadini
Questo diventa più importante ancora di un comizio dove non si raggiungono milioni di persone evidentemente
Ma il magistrato
Dovrebbe essere il simbolo della riservatezza
Dovrebbe essere una persona che ha in odio la pubblicità
Lette le carte e il nome sui giornali e lo stesso dovrebbe valere per le forze dell'ordine ovviamente perché anche lì
C'è il mercato del ti metto il nome sul giornale e tu mi avverti alle quattro del mattino che andiamo insieme a fare il bellezza
Io credo che il mio amico e collega serio e sorride perché credo che lo sappia benissimo essendo stato prefetto e prima ancora questo sa benissimo io lo so perché ne ho ricevuti anche io queste telefonate
Cioè ritelefonai il maresciallo il non so chi e chi dice facciamo il blitz perché voi non avete mai notato che noi vediamo i blitz indiretta in televisione ma secondo me è una cosa normale
E se quelle persone blitz arte diciamo così poi fossero innocenti e se qualcuno di quei ragazzi che ne abbiamo visto sfilare davanti alle telecamere a Tortona
E contro i quali la gente gridava assassini pena di morte eccetera perché stimolati da chi ha consentito quel passaggio davanti alle telecamere e ci sarà perché qualcuno che dovrà rispondere di quel passaggio davanti alle telecamere e se qualcuno di loro fosse innocente
Dopo che la gente gli ha gridato assassini vogliamo Massa Calabi
Voi che cosa credete quando i magistrati devono interrogare un personaggio importante sanno bene come distoglierlo dall'attenzione delle telecamere
Quando a Milano i magistrati dovevano interrogare il Sindaco e dagli altri enti del sindaco dell'epoca dico che era Pilliteri sapevano bene come andare in una casa mia isolata dove i giornalisti non ritrovava nove
Ma come mai poi dopo invece ci sono dei cittadini che sono più mostri di altri
I giornalisti hanno grandissime responsabilità
E allora io sanzionato con un anno di carcere chi pubblica i nomi e le immagini quindi pensate più forcaiola di così
Non si può ma è giusto è giusto che ci siano delle sanzioni perché delle regole questa società deve averne e allora quando alla sera il giornalista il cronista giudiziario che dovrebbe avere
Il dovere di controllare di controllare di potere il potere politico e anche quello della magistratura
Si sente chiamato al telefono dal Pubblico ministero
Che gli soffia sottobanco una notizia che magari da soltanto lui quindi stimola la sua competizione la competizione anche del quotidiano perché il giorno dopo venderà di più e viene disfatta la prima pagine viene sparato un titolo a nove colonne io vorrei sapere se questo giornalista ha fatto il suo dovere Olona passato una velina
E quando noi abbiamo letto sull'Espresso e su Panorama ogni lunedì quando usciva da lunedì tutti i verbali d'interrogatorio di Tizio Caio Sempronio non importa di chi e tutti dicevano ridacchiando eccetto il Pubblico ministero ha depositato gli atti in edicola sì tutti Rita chiamano ma avete mai visto che qualche magistrato sia stato mai
Abbia subito ma è un procedimento disciplinare dal Consiglio superiore della magistratura per questi fatti mai
Stanno facendo un procedimento disciplinare
A un popolo Pubblico ministero di la Spezia giovane un po'inesperto che disse una parola
Forse di troppo una ma noi abbiamo un procuratore della Repubblica che dopo aver dichiarato non parlerò più bisognerebbe metterli Home Mellone in bocca per da Paolo tacere ogni tanto perché non sta zitto mai mai ogni giorno disse non parlerò mai più
Ogni giorno non fa altro che parlare
E dov'è questa opera silenziosa
Fatta nella penombra della sera del magistrato che medita del magistrato che soffre prima di emettere
Un ordine di custodia e che non parla mai quei di la Spezia erano dei sordomuti rispetto ad altri che ne vediamo ieri sera ne abbiamo visti
Chi in corsa e poi quando ci sono gli anniversari naturalmente sono tutti in televisione
A dire non abbiamo uomini non abbiamo mezzi eccetera eccetera
Ecco io ho terminato prima Folena citava questa questione di Tortona io devo dire una cosa stiamo molto attenti
E lo dico ai giornalisti e naturalmente a non stimolare sempre le viscere della gente perché i cittadini e in particolare il parente della vittima che ha tutti i diritti
Perché tutti noi sappiamo che se ci violentano la figlia andiamo e abbiamo voglia di uccidere con le nostre mani cioè l'istinto più viscerale violento di tutti ci viene però un conto è il parente della vittima e un altro conto sono le istituzioni noi abbiamo il dovere di essere freddi
E quindi di dire che anche chi ha fatto una cosa orribile come quella
Di Tortona dei sassi
Non deve essere trattato come mosto deve essere trattato come cittadino che se colpevole deve aveva il massimo della pena naturalmente non si può polemizzare cioè il presidente della Camera non può accettare la polemica con i genitori della vittima perché i genitori della vittima
Giustamente hanno un'emozione così forte
Che soltanto a loro può essere consentita ma non sono loro che devono fare giustizia e lo Stato deve fare giustizia con le regole dello Stato di diritto allora io quello che dico oggi e ho concluso e questo
Noi
Il giornalismo italiano è andato molto molto molto degradando
Il nome di qualche piccolo e anche un po'Milo diciamo la verità scoop si è venduta l'autonomia professionale e oggi è ora che questo cessi
E ora che cessi la il balletto dei mostri edilizi mostri
E allora io lancio un'ultima provocazione prima dicevo voglio difendere i diritti dei più brutti sporchi e cattivi e allora mi pongo come domanda e la pongo soprattutto a noi giornalisti ci siamo comportati tutti davvero bene ad esempio con dei personaggi molto scomodi come sono i figli di Totò Riina
Cioè il nome del fatto che Totò Riina il capo della mafia
Noi vogliamo destinare dico noi giornalisti e la qui io chiedo una collaborazione poté alla stampa su questo perché la stampa è quella che poi influenza l'opinione pubblica siamo così sicuri di voler destinare destinare
A
Una sorte drammatica come quella di diventare per forza anche loro mafiosi perché nessuno gli ha dato un'alternativa
Anche i figli dei mafiosi c'è stata addirittura il sindaco di Corleone che ha detto togliamolo togliamo la propria patria potestà ai genitori così spacciamo delle famiglie ricordate che anche se mafioso un padre sempre un padre
Ma ci sono delle madri
Molto grave nel nostro paese nel sud di questo Paese ci sono delle donne molto coraggiose che vanno dalle donne che hanno perso il marito perché ammazzato dalla mafia
A delle donne che hanno che hanno avuto il marito mafioso ma che potrebbero essere io penso sempre che le donne siano lo stock
Ora nella nostra società potrebbero essere loro Issa getto che apre nessun educazioni diversa delfini spetta no la catena
Della inevitabilità per cui finiani mafioso deve essere forza mafiosa no noi vogliamo che anche l'impiegata in mafiosa possa crescere
In una società Serena qui quella nella quale crescono i nostri figli la start-up bene aiutare da questo punto di vista e quindi basta con i mostri con i vice mostri cerchiamo di ricordare che i cittadini devono essere tutti uguali davanti alla legge ma che pur troppo purtroppo non solo per motivi di classe ma anche spesso di collocazione geografica ci sono dei soggetti che sono meno uguali degli altri impianti
Gara la parola all'onorevole Corleone io vorrei approfittare della sua qualitativi sottosegretario giustizia per fargli una domanda
Che fine ha fatto Domenico Sica perché nel libro di Provvisionato del capitolo relativo al corvo
è spiegata con dovizia di dati
Il comportamento tutto comportamento quanto meno il rituale spesso ai confini della legalità talora solo al di là della legalità che dopo che è stato prefetto di Bologna che fine ha fatto Sica
Perché non
Risate cominciamo cominciamo malamente
Vinciamo banalmente io qui vorrei fare un intervento innanzitutto sul sul libro perché a questo siamo stati chiamati poi perché l'utilità delle presentazioni è che a chi partecipa si evita la lettura io spererei che questo non accada
Ma ne approfitto perché il libro mi è piaciuto molto
Ha fatto riandare indietro nel tempo
Ricordando fatti
Che non possono essere dimenticati nomi anche sono tornate alla memoria
Prefetto di Milano Libero Mazza
E altri nomi che si ritrovano
Un magistrato e si chiamava de Peppo che io ancora più indietro devo andare al tempo della zanzara quando però invece si ricordava un grande magistrato MG Bianchi d'Espinosa perché questa storia d'Italia è molto ricca anche di grandi figure che devono essere ricordate
Per sentenze memorabile quando appunto i magistrati parlavano con sentenze memorabili come quella di Luigi Bianchi D'Espinosa su un episodio che può apparire oggi minore rispetto a quelli che di in cui siamo chiamati a discutere ma che assunse un grande rilievo nella storia civile del nostro Paese bene la prima osservazione è che voglio fare è questa
Nella lettura del capitolo Falco premi quello che è impressionante
E la volgarità della scrittura la violenza della scrittura negli articoli in cui veniva dipinto Valpreda
Cioè io devo dire che questo me l'ero un po'dimenticato
Pensavo che fosse un po'la violenza del linguaggio fosse nella Seconda Repubblica invece Felipe mi sono ricordato che Hervé rileggendo queste pagine
Che si si si dicevano delle delle cose straordinariamente offensiva intollerabili
E quindi quando anche oggi si riprendono giornali di tanti e tanti anni fa e si legge una frase si dice guardate che linguaggio violento ma leggiamo anche queste e vediamo qual era allora il linguaggio lo scontro il confronto che cena
Questa credo che ci che sia meriti una riflessione questo poi devo dire che forse un titolo che meriterebbe questo libro proprio forse quello d'essere un libro del contrappasso
Perché emergono sempre figure
Che cambiano un ruolo nel corso degli anni e che si scoprono imputati vittime dopo che avevano magari partecipato avuto ruoli in vicende precedenti
E se questo se questo libro continuerà con Walter e storie questa vicenda del contrappasso verrà fuori sempre più chiaramente è una qualche modo una nei mesi di questa storia italiana
Che si dipana in una transizione infinita questa il nostro forse dramma che che
Si cambia sistema elettorale politico ma
è una transizione che non ha fine soprattutto che non punta a chiarire alcune vicende che aiuterebbero a far sì che la transizione abbia un fine
E una fine
Allora io vorrei dire sono molto molto d'accordo sulle osservazioni che sono state fatte da tutti credo sullo ruolo giornalisti magistrati un ruolo probabilmente così
Esposto se vogliamo dire
E però foglio anche fare uno sforzo per dirci fra Dinoi
Perché queste accaduto
Io penso che questa è accaduto perché
I giornalisti almeno alcuni giornalisti
Viviamo le figure
Più limpide non quelli che l'hanno fatto per ragioni di potere
A quelli che hanno avuto questo rapporto più limpido l'hanno fatto perché hanno percepito che i magistrati alcuni magistrati
Ho rompeva no
I Poteri andavano contro il potere
E quindi da una funzione di controllo sui Poteri
è diventato un aiuto sordo solidale conclusi faceva la lotta al potere dominante
Se noi non comprendiamo chiesti la ragione questa ragione noi rischiamo di Lombroso chiaramente creare anche noi una figura del mostro che è il giornalista che solo per motivi
Abbienti o ignobile affatto
La verità è che la professione dei giornalisti è una professione che avuta ha assunto un ruolo politico
E con la magistratura ha compiuto in molte vicende un ruolo politico di supplenza
Alla incapacità della politica a risolvere le grandi questioni del Paese che questo sia un fatto distorsivo evidente e che complessivamente abbia creato delle dei risultati pessimi è fuori di dubbio ma io credo dobbiamo comprendere all'origine questo cos'è accaduto specialmente questo devo dire nelle vicende di mafia e Tangentopoli
Sul terrorismo era accaduto una stessa cosa
Ma
Su questo molte obiezioni non si sono mai l'età qui perché filiera più larga unità su questo che ci fosse questo processo di simbiosi
Ora io penso che da questo noi dobbiamo fare alcune alcune riflessioni ulteriori cioè pensare che il ruolo
Della stampa e invece è fondamentale non come supporto come momento della lotta politica ma
Per evitare che la storia d'Italia sia poi segnata da vincente
Che si risolvono come queste che sono qui raccontate
Con un'immagine della
Realtà e ferita che è contraria alla costruzione processuali iniziale
Perché il sentimento della giustizia viene scosso da tutte queste vicende
E in realtà visto che è stato evocato il fatto che siamo nel momento di inizio dei lavori della Bicamerale cioè delle riforme istituzionali io penso anche che un paese si regge
Non solo
Sulle istituzioni
Rinnovate
Ma anche su una condivisione
Della giustizia
Dei valori della giustizia e della pratica della giustizia e questo è in crisi da noi perché i cittadini hanno fiducia e hanno un'immagine efficiente della giustizia sulle grandi questioni
Ma poi nel concreto del proprio della propria vita quotidiana invece non danno una risposta
Che viene sempre rimandata per le loro vicende di lavoro
Di richieste di a vera e risolti dei conflitti
Che vi sono nella società queste risposte non ci sono o sono rimandate al nuovo secolo questa è un'altra ragione di grande sfiducia dei cittadini che pensa che la giustizia quindi serva solo per affrontare questi casi non la concretezza
Della quotidianità
Ma devo dire anche in questi casi Milano la fiducia il patto sociale si regge anche su una giustizia
Che non crede queste disarmonie queste
Difficoltà
Eppure ancora qualche osservazione prima di concludere
Voglio dire la vicenda io visto che in questi giorni sulla vicenda al contorno Stato scoperta o che vi erano telefonate la verità è che basterebbe informarsi un po'molte cose si troverebbero già scritte in una mia relazione all'Antimafia su questo caso molto di quelle storie zero
Ma ancora il caso Rostagno vorrei ricordarlo perché fra i tanti mi pare non è stato ricordato anche questo caso
Entrato nella Commissione antimafia quando io ero presente col presidente Chiaromonte
E qui un giudice un magistrato per meglio dire ha dichiarato che la pista mafiosa era stata
Imposta da Claudio Martelli
La verità è che la pista mafiosa
Insiste corroborata in due relazioni dell'antimafia in viaggi a Palermo
E il magistrato qui lo posso dire che seguiva quell'inchiesta
Disse ricordo
Negli incontri che avevamo come Commissione antimafia privatamente disse che c'era qualcuno probabilmente i carabinieri che volevano imporre un'altra pista
Anche queste sono cose scritte ed è bene forse che vengano dette perché altrimenti noi rischiamo di aprire delle vicende che
Nascono muoiono e poi si chiede ma cosa è successo del prefetto Sirica ma io direi cos'è successo di tante inchieste che sono oggi sospese
Ecco sia sospesi nel limbo ora questa è una situazione assolutamente intollerabile io penso che questo questo libro estremamente utile perché vi è anche specialmente su certe vicende che qui sono solo accennate stato ricordato le vincente
Dell'estremismo di destra
Ma ancora il sette aprile solo accennato e però che cosa ha significato anche quella vicenda nel nostro Paese bene tutto questo
Mi fa dire che noi abbiamo un problema non dei giornalisti ma anche dei giornali
Cioè mai come ai giornali si può appiccicare quella che appariva un distico positivo cioè i fatti separati dalle opinioni molto spesso i fatti sono un'altra cosa dalle cronache
E molto spesso noi abbiamo sui giornali
Che le opinioni
Delle migliori intelligenze del Paese
Penso per il caso Sofri alle espressioni di Natalia Ginzburg di Sciascia eccetera messi accanto ad articoli e cronache dei processi
Che fanno a pugni
Con quelle invece con quei pezzi di riflessione allora questo problema dei giornali complessivamente intesi questo credo ci debba preoccupare ancora ancora di più
Ci debba preoccupare nel senso che
Vi è una divisione dei compiti che assolutamente non aiuta i cittadini a capire
Io mi auguro che non vi siano solo lacrime di coccodrillo però devo dire che nell'ultima vicenda quella di Tangentopoli
Di è stato qualcosa di più oltre che il ruolo dei giornalisti presenti ma vi è stato il ruolo degli avvocati assenti
Credo che questo meriterebbe forse un libretto
Ulteriore
Per verificare
Quale dove è finita quella figura
Ecco perché nelle in tutte queste vicende gli avvocati hanno avuto invece
Un ruolo penso all'avvocato dall'ora per Tortora
Molti altre figure anche per tutti i processi di lotta armata gli avvocati sono esistiti
Per Tangentopoli uno dei buchi neri e nell'esistenza degli avvocati e questo ha creato ulteriormente una difficoltà per che ci fossero Processi giusti perché ci fosse la ricerca della verità
Perché ci fosse anche una ricostruzione delle vicende attraverso una lettura anche politica io son d'accordo e chiudo qua con con Folena tutte queste vicende si sostanziano in una crisi della politica noi abbiamo oggi questo grande problema che è quello se
La politica
Riesce a Nonda delegare perché a riprendere in mano del le scelte fondamentali
Per la giustizia
Ma anche per le scelte economiche sociali del nostro Paese è una sfida grande io penso che anche
Libri come questo ci aiutano a meditare sul nostro Paese e sulle prospettive di uscire da quella che una tragedia nazionale che continuiamo a vivere
Grazie onorevole corona ora vorrei dare brevemente la parola agli autori anche se l'ora è tarda ma credo che sia oltre che doveroso possa essere anche interessante
Dal momento che sono amico di Provvisionato e rossetti e abbiamo lavorato insieme all'Europeo quindi abbiamo condiviso alcune cose penso
Che non devo far loro un favore adesso ma anzi se possibile mettere in un attimo in difficoltà
Perché è questo che sono le regole del gioco
Ma tutto sommato credo che sia anche importante proprio in base a quello che diceva adesso avevo cordone si tratta di questo
Lei ha l'inchiesta giornalistica è una cosa molto desueta e vediamo che è sempre più difficile farlo sui giornali eccetera una vecchia lamentela che alcuni giornalisti ha perlomeno voi portano avanti da anni
Vorrei che voi spiegaste qua
Quanto conta in un giornale quindi per i direttori il titolo per quanto conta il contenuto la parola poi
Allora innanzitutto voglio ringraziare tutti presenti e e che a questo tavolo per aver accettato di partecipare alla presentazione di questo libro per cui io e Giampaolo abbiamo lavorato parecchio e al quale teniamo molto
Teniamo molto soprattutto perché lo scopo di questo libro era quello di gettare un sasso nello stagno cioè provare a vedere se in una situazione un po'paludosa come quella che viviamo
All'interno dei giornali soprattutto ed è televisioni e la possibile far venire fuori un piccolo dibattito
Per rispondere alla domanda di di Daniele la risposta è già nella domanda cioè i titoli sono fondamentali
Molto più del contenuto basta vedere alcuni giornali non per visto abbiamo fatto tanti nomi questa volta non lo faccio giornale intagliato conoscete benissimo che vive di titoli poi se vedete quello che c'è
All'interno quasi mai corrisponde a quanto promette
Quindi l'importanza del titolo è fondamentale ma secondo me il problema del giornalismo italiano e tanto questo perché si può anche fare un giornalismo molto gridato se questo giornalismo poi è un giornalista un giornalismo minimamente approfondito cioè che cerca di andare al di là della di quella superficie in in cui ci imbattiamo tutti i giorni
E invece è quello che non avviene in Italia ormai da diversi anni io direi forse da da un decennio un decennio e mezzo
Ed è il problema del fatto che non si fanno più le inchieste ciò che ci si accontenta di registrare la realtà
Per quello che è possibile al momento noi sappiamo benissimo che la velocità dell'informazione
Molto spesso ci porta la deformazione perché quello che appare sul momento una volta spogliato una volta verificato può essere invece esattamente il contrario
E questo vale proprio dicevo per la velocità dell'informazione e Giampaolo ed io lavoriamo in un telegiornale anche se da poco da tre anni la nostra carriera viene tutta la carta stampata
La sua assoluto in settima e la mia prima in un'agenzia di stampa poi in un settimanale
E non ci accorgiamo per esempio che la tipizzazione della notizia è tale per cui stando in televisione la notizia che si dà un'edizione delle tredici già pelle venti e sono passate soltanto sette ore notizia obsoleta vecchia
Quindi come possibile approfondire quella notizia come possibile fare un'informazione corretta su quella notizia se in sette ore la si butta via
Cioè praticamente i tempi dell'informazione si riducono a un'ora un'ora e mezza c'è il tempo di apprende la notizia
Fare una telefonata quando quando la si fa altrimenti si seguono le agenzie scrive il pezzo condendo lo e rendendo il più interessante così
Questo aspetto mi porta a una seconda cosa poi vorrei chiudere anche perché vedo che l'ora dove tarda
Alcuni possono fare un obiezione e sarebbe molto fondata perché due giornalisti televisivi scrivono di carta stampata
La risposta è un po'Lollo l'ho già detta prima c'ho ho risposto in parte dicendo che la nostra formazione è quella la carta stampata e tale rimane secondo me
Cioè possiamo addentrarci nella televisione ma la la nostra costruzione nostra formazione rimane quella
Non a caso nel TG cinque lavoriamo tutte e due le inchieste non lavoriamo direttamente sulla sul quotidiano
La la seconda cosa è sulla difficoltà di poter fare di reperire le fonti sulla televisione perché secondo me nella costruzione dei mostri credo che Giampaolo se l'accordo la televisione è molto più forte della stampa
La stampa è quella che poiché rimane la televisione è quella che da dei cazzotti nello stomaco
Dopodiché il pugno non si vede più scompare tutto c'è una grande difficoltà e per questo abbiamo fatto un libro sulla stampa nelle reperire le fonti perché voi sapete che gli archivi Rai e gli archivi
Mediaset cioè i maggiori archivi non parlo coi di quelle piccole revisioni sono praticamente inaccessibili cioè non si può fare ricerca sulla televisione
Ci sono degli osservatori e oltretutto è una mole di lavoro immenso per questo questo libro è un libro parziale è un libro che cinesi si aggrappa cinque casi né accennare Tree
Proprio perché lo scopo era quello di provocare una discussione provoca un dibattito un confronto su temi che però sono fondamentali la giustizia e l'informazione
Noi ci auguriamo una cosa e qui concludo
Di non dovere più scrive un libro simile non perché non non non non non abbiamo ritenuto non riteniamo utile ma perché vorremmo che non so in quale modo una riflessione sia da parte della magistratura che da parte del dell'informazione col contributo della politica possa portare a farsi che non ci siano più mostri di carta non ci siamo più mostri costruiti ma che la magistratura faccia il suo lavoro e l'informazione faccia il suo grazie
Grazie a tutti abbiamo