"Le interpretazioni della Repubblica" convegno di studi organizzato dal 7 al 9 novembre dall'Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano - Facoltà di Storia Contemporanea presso la Sede, in Largo Agostino Gemelli 1

Lavori di questa mattina in particolare alla tavola rotonda che
Si pone un po'a conclusione di questi giorni di lavoro
Piuttosto intensi mi è anzitutto d'obbligo
Giustificare la presenza la senza ansia il professor Traniello il quale è ammalato c'ha l'influenza la febbre piuttosto alta mal di gola eccetera eccetera e quindi la la sua presenze era effettivamente impossibile e quindi mi ha pregato di scusato presso tutti voi
Ma abbiamo comunque quattro validissime presenze e e quindi avremo è sicuramente una interessante tavola rotonda sul tema la rapporto Storia d'Italia è storia dell'Italia repubblicana sta della Repubblica
Soltanto qualche breve parola introduttiva quasi un po'di raccordo fra il lavoro di questi giorni che appunto del dibattito che si svolgerà questa mattina
Oggi abbiamo preso dalla stampa che è possibile gli storici sono in grado di discutere
Sulla storia contemporanea anche senza accapigliarsi così è scritto autorevolmente sul Corriere della Sera
E ne siamo molto lieti di questo riconoscimento che è stato fatto e lavori di questi giorni diciamo che in effetti possiamo dire non sa non ha non sono stati segnati da Giuffrè o accapigliamenti o cose di questo genere
Debbo dire però nella mia in modestia che tutto sommato non vedo lo scoop cioè voglio dire che mi aspettavo forse che le cose non sarebbero esattamente
Accadute in modo diverso e cioè che gli storici si sarebbero confrontati con serietà e rigore nel in questi giorni
Al di là come dire appunto delle delle battute del del linguaggio giornalistico che evidentemente contiene e si esprime in uno stile che volutamente come dire colorato
Direi che al di là delle truffe direi che forse possiamo dire anche qualcosa di più sul lavoro di questi giorni
E direi cioè su una qualche consapevolezza che a mio avviso se mi è lecito esprimere questo giudizio è emerso dal dagli storici che sono intervenuti una qualche consapevolezza che riguarda lo status del dibattito storiografico sulla sull'Italia repubblicano se volete in generale sulla storia contemporanea in particolare dell'Italia ma non solo
Io direi che possiamo dire che prevalentemente in questi giorni ci siamo trovati immersi in un dibattito che io personalmente ho molto apprezzato che è stato un dibattito per esempio abbastanza distante da una certa storiografia di partito tradizionale si è ribadito l'esigenza di prender ulteriormente le distanze da una certa appunto storiografia di partito di carattere tradizionale una storiografia ossessivamente concentrata sui partiti una storiografia ossessivamente concentrata sulla riduzione di tutti gli eventi alle vicende dei partiti e via dicendo che sta storiografia esistita questa storiografia
Indubbiamente a come dire invaso molto spesso il campo la storia contemporanea Nova limitato lo ha soffocato
Ma a me pare che non foss'altro che per la svolta di questi ultimi anni che è stata direi
Profondamente recepite dal dibattito storiografico
Il quale si è mi pare interrogato a fondo sul problema della discontinuità e quanto meno assegnato una sua discontinuità voglio dire che nel dibattito storiografico sull'Italia contemporanea mi pare che esista oggi una rilevante discontinuità rispetto positiva a mio avviso rispetta una storiografia appunto e ci eccessivamente condizionata dalla appunto dalla riferimento i partiti o se vogliamo anche dal più generalmente da aspetti politico ideologici anche se questi evidentemente continuano ad essere presenti questo forse anche normale diciamo
Certamente che questo questa discontinuità ha aperto una fase e direi che anche in questa mi mi è sembrata interessante questo convegno perché appena ha segnalato dimostrato l'esistenza di una fase nuova che come tutte le fasi do dopo qualcos'altro dopo tutte le fasi che nascondono rottura da una discontinuità
E segnata anzitutto da una Periodo di ricerca voglio dire di abbiamo sentito qualche formula in questi giorni c'è stata anche quella abbiamo ha anche assistito anche alla proposizione di alcuni modelli
Tanto brillanti quanto forse un po'rigidi e soprattutto anche un po'distaccati dei fatti che dal punto di vista storico non è bene ma dire che nel complesso la cosa interessante anche l'emersione di una complessità non gli storici non hanno avuto paura mi sembra di dire che piene rimette in discussione interessi metodi strumenti categorie interpretative
Aprendo per esempio un vastissimo dibattito sulle fonti via dicendo cioè tutte le cose che sono proprie della ricerca storica e possibilmente della ricerca storica seria delle cerca storica più valida
Io mi auguro che questo prosegue evidentemente anche perché una delle esigenze da cui è nata l'iniziativa è stata modeste iniziativa è quella di voler come dire favorire se così possibile per quanto evidentemente possibile una sorta di riappropriazione della storia da parte degli storici
La storia contemporanea una storia che perché se viene abitualmente invasa da studiosi di altre discipline da sociologi da politologi questo normale questo perfettamente lecito
Non solo un i dibattiti sulla storia contemporanea sono spesso oggetto anche di discussioni ad alto livello per esempio a livello politico pure a livello giornalistico anche questo è perfettamente lecito e tutto questo però e altro dalla ricerca storica e alto rispetto al dibattito storico
E allora
Tutto questo può provocare e a mio avviso anche provocato una sorta di non dico di rinuncia degli storici a scrivere la storia ma quanto meno una seria concorrenza che ha reso a volte non sufficientemente forte a mio avviso il contributo scientifico il contributo squisitamente storiografico sua avvenimenti
Che invece debbono essere affrontati a mio avviso sotto il profilo rigorosamente storico
Qualcuno ha osservato in questi giorni io condivido questa osservazione che oggi il luogo della storiografia di partito noi corriamo alti rischi per esempio il rischio di un'eccessiva attualizzazione della storia contemporanea
La quale viene ripercorsa sulla un modo molto parziali in funzione di alcune posizioni che si vuole più o meno affermare sostenere eccetera
La storia contemporanea viceversa è storia è storia recente certamente però è storia e l'attualizzazione è effettivamente una deformazione in parte inevitabile questa evidente sappiamo che il rapporto tra passato e presente è una necessità sappiamo che tutta la storia
Storie contemporanee nel senso anche di improprio nel senso letterale del termine inutile richiamare le prova di Croce su questo
Ma ecco direi che in queste riappropriazione da parte di storici della storia contemporanea c'è secondo me la riaffermazione che il passato è passato sia pure letto alla luce degli interessi del presente
In altre parole il mio spiccio è che nel rapporto come dire nel che esiste tra passato e presente che Secondo la la lezione di blocchi e via dicendo
Debba in qualche modo oggi forse la bilancia pende un po'più verso il passato forse oggi indagare il passato in quanto passato in quanto appunto il venti da esaminare in modo squisitamente storico
Forse può essere un aiuto a capire anche meglio il presente a volte si si fa un po'il contrario no appunto si cerca di leggere il passato in funzione un po'immediata rispetto al presente io credo che se invece gli storici dando un contributo a vedere chiari a comprendere il passato forse capiremo anche un po'meglio il presente
Ma qui io mi fermo perché tra l'altro proprio la tavola rotonda di oggi e mi sembra estremamente in in interessante in questo senso perché propone un rapporto fra una storia relativamente recente una storia un po'più antica tra diversi passati se volete anche se chiaramente il presente incombente in tutti i nostri pensieri nel nostri nei nostri lavori nelle nostre ricette
Io dunque mi mi fermo qua per lasciare spazio alla tavola rotonda faremo prima un primo giro di interventi penso poi anche un secondo e farei una piccola variazione nel nell'ordine degli interventi chiedendo al professo Stabat Pucci che è stato presente un po'tutti i lavori anche di dire chi fa il suo intervento che forse ci aiuta un pochino a collegare lavori questi giorni al dibattito di questa mattina grazie penso al sabato grazie
Insomma è un premio di assiduità quello che mi viene conferito
E cercherò di svolgeva il compito che è stato assegnato cominciando appunto con un problema preliminare che peraltro è già stato affrontato proprio da Giovagnoli
Nel suo primo intervento in questo in questo convegno
è un problema relativo alla periodizzazione
Ovvero assenso parlare di un cinquantennio repubblicano
Di un Periodo della di un'epoca della Prima Repubblica come di un qualcosa
Di organico di unitario
E sicuramente e su questo credo che non ci siano dubbi concluso tali e tante sono state le fratture che sono intervenute negli anni tra la fine degli Ottanta e l'inizio dei novanta
Un periodo quindi che è sicuramente alle nostre spalle
Esiste come come strumento anche di conoscenza storica solo dopo avere dato una risposta affermativa questa domanda per possiamo interrogarci sui caratteri che definiscono questo periodo e sul segno sul giudizio anche sul bilancio
Perché no
Che si può fare oggi che si tende a fare oggi di questa epoca della storica
Alla domanda iniziale la mia risposta è sicuramente affermativa
Sì cioè il cinquantennio e qualche cosa di
Reale e di utile dal punto di vista conoscitivo
Giovagnoli spesso notava proprio in quel suo intervento che in realtà all'interno di questo di questo periodo che è piuttosto lungo ma i tempi della storia d'Italia che ha una storia
Breve dal punto di vista dello Stato unitario
Che all'interno di questo periodo ci sono tuttavia delle discontinuità
Si potrebbe rispondere che discontinuità ce ne sono comunque sempre all'interno di qualsiasi poca considerata anche più breve di queste non so età giolittiana no si può trovare delle articolazioni interni in questo caso nel caso della storia della Prima Repubblica chiamiamola così convenzionalmente senza entrare adesso nel problema se sia veramente la prima o meno
O l'unica
Ma dicevo in questo in questo periodo c'è un elemento
Ma con scopi poco ingombrante direi di apparente almeno discontinuità
Ed è quello relativo al ai mutamenti dell'economia della società che la cultura che sono stati tanto grossi tanto rapidi tanto evidenti da far sorgere qualche dubbio sulla possibilità di considerare il periodo come un tutto unitario essendovi intervenuti appunto
Mutamenti di tale portata
Beh io però non credo che ci sia contraddizione anche in questo
Tanto per cominciare le periodizzazione che sono sempre superfluo ricordarlo delle operazioni arbitrarie convenzionali delle bandierine che noi mettiamo su un territorio che di per sé non le non le prevede
Ma
La pelle periodizzazione di carattere politico e quelle di carattere economico sociale spesso non coincidono non c'è nulla di strano in tutto questo
Ancora se noi
Volessimo privilegiare una periodizzazione
Di tipo economico sociale soprattutto una periodizzazione che tenesse conto dei mutamenti reali della società
Noi dovremmo sceglierne una per quanto riguarda la storia del Novecento che parte dalla prima guerra mondiale
Grande evento in questo caso qui coincidono le fratture politiche le fratture sociali e che arriva fino al miracolo economico e che quindi tiene dentro la crisi dello Stato liberale il regime fascista la seconda guerra mondiale il secondo dopoguerra e la e la repubblica
Periodizzazione che forse sarebbe di scarsa utilità
Da un punto di vista proprio anche sposi Tivo
Non solo
Se noi
Andiamo a guardare meglio forse questa sfasatura non è poi così forte mi spiego
Se noi
Guardiamo
Soprattutto
Così Allo allo sviluppo economico e sociale del Paese partendo da dove forse è giusto partire cioè dagli anni cinquanta se noi
Retro datiamo l'inizio del miracolo come credo sia giusto fare no nei famosi anni cinquantotto sessanta trema invece all'inizio degli anni Cinquanta partendo magari proprio da quell'anno
Mille novecentocinquanta in cui l'economia italiana ritorna ai livelli dell'anteguerra
Per poi partire per un
Decollo abbastanza rapida già negli anni Cinquanta
Ecco che allora questa sfasatura non è poi così così rilevante diciamo che potrebbe somigliare a quella che esiste per esempio quando si parla di età giolittiana e la si fa coincidere con il primo decollo industriale italiano un venti lì c'è una sfasatura nell'altro senso in quel caso il decollo è cominciato cinque sei anni prima il che non ci impedisce di fare grosso modo un discorso unitario relativo al lo sviluppo politico dell'Italia di quelli primo quindicenne del secolo e al suo per la sua crescita economica
Certo
Dobbiamo essere consapevoli del fatto che se noi usiamo questa categoria Prima Repubblica cinquantennio repubblicano come ci piace più chiamarlo
Assumiamo una periodizzazione eminentemente politica
Come però eminentemente politiche sulla maggior parte delle periodizzazione di uso corrente quelle di cui non ci serviamo consapevolmente o inconsapevolmente più o meno quotidianamente
Perché un per realizzazione e soprattutto politica e qui veniamo al punto i caratteri comune i caratteri unificanti che ci consentono di parlare di questo periodo come di una
Fase unitaria
Perché
Se c'è un dato che
Incontestabilmente possiamo considerare come
Comune a tutto il il cinquantenne considerato
Questo è la sostanziale invarianza
Non solo
Del sistema costituzionale
E questo è un punto in comune con l'età liberale che ha avuto una
Struttura istituzionale invariata
Fino al fascismo per certi aspetti anche dentro il fascismo
Non solo
Invarianza del sistema elettorale invece c'è una differenza con l'Italia liberale che invece fu segnata è scandita dalle riforme elettorali e quindi da relativi mutamenti anche nel sistema politico
Ma appunto si tratta in questo caso di una sostanziale invarianza del sistema politico nel suo complesso il tutto nell'ambito nel quadro di un sistema di un quadro internazionale anch'esso
Fondamentalmente nelle sue linee guida immutata
Certo anche qui possiamo trovare articolazioni interne fratture mutamenti abbiamo avuto il centrismo e poi il centrosinistra e poi la solidarietà nazionale poi il centrosinistra di nuovo
Qualche attore minore è cambiato quelli Maggiolino
Però il sistema nella sostanza
Per circa mezzo secolo è rimasto lo stesso dico per circa mezzo secolo perché a mio parere se si parla di sistema politico non si deve cominciare dal quarantasei virgola quarantasette nemmeno da quarantacinque a bensì dal quarantatré in particolare dal settembre quarantatré quarantatré Fondazione del CL
Dicevo il sistema politico un sistema politico che grosso modo nelle sue linee fondamentali resta quello resta quello in almeno due caratteristiche sono le caratteristiche di fondo
La prima è nuova rispetto al
La storia precedente ed è il protagonismo il primato dei partiti sul quale non credo sia
Il caso di spendere troppe parole perché tutti tutti lo conosceva
Il secondo che invece secondo aspetto continuità del sistema politico che invece è più antico
Consiste in quel
Particolare a sette
Che io mi sentirei di definire in senso lato trasformisti Co. trasformisti con dove per trasformismo non intendo una connotazione degenerativa una qualificazione di tipo morale o moralistico ma una dato sistemico
Un assetto che si fonda sull'esistenza di un grande centro in questo caso di un partito egemone
Che si allarga per cooptazione e si restringe per esclusione e che esclude comunque
La alternanza per via elettorale
Queste sono
Le caratteristiche di fondo che sono entrambe da ricondursi in maniera direi preponderante alla a un certo sistema elettorale alla proporzionale o più esattamente quello che Scoppola definito il connubio parlamentarismo proporzionalista
Tant'è che quando
Il sistema elettorale cambia
Cade anche il sistema politico nel suo insieme cade muta profondamente come non era mai mutato
In precedenza in questo senso non sono del tutto d'accordo con alcuni interventi sono stati ieri ricordo per esempio quello di tre veri
Ma anche altri
Che pongono la cesura alla fine degli anni Settanta
In coincidenza col delitto Moro
Che è sicuramente sì una cesura importante ma è pur sempre il secondo me una cesura interno alla storia di quel complesso che ma prima Repubblica
è una cesura che si aggiunge alle molte altre possiamo elencare al sessanta sessantatré corre cinquantatré quella del Sessantotto stesse settantadue come vogliamo definirle
Ma dalla quale poi il sistema politico esce ancora vivo
Anche se ovviamente mutato mentre invece sarà colpito a morte questa volta sì dieci anni dopo da quel fascio di eventi internazionali e nazionali
Che si collocano appunto alla fine degli anni ottanta alla fine del sistema bipolare poi poi la crisi economica Tangentopoli i referendum elettorali e via discorrendo quelle sì che
Impongono una cesura e cambiano il sistema politico nelle sue linee fondate nelle sue linee fondamentali era rimasto sempre quello per circa un cinquantenne
Ultimo
Ultimo punto da considerare è quello che riguarda
Il giudizio complessivo su questo cinquanta
Quella di dare giudizi o addirittura dei voti a un periodo è un'operazione che ovviamente si può considerare studio graficamente corretta farebbe inorridire un Benedetto Croce o comunque una cosa che non
Confligge con qualsiasi logica di tipo storici stinco però è inutile nascondersi che è un'operazione che corrette o scorrette che siano i facciamo continuamente a proposito di questo come di tanti altri periodi della storia nazionale
Ci sono periodi che consideriamo alti e periodi che consideriamo bassi non faccia che discutere che accapigliarci per esempio sul fatto se l'età giolittiana sia stata poi il momento più alto dell'età liberale o meno se il fascismo sia stato o un po'più brutto un po'meno brutto eccetera sono problemi che non ci poniamo in continuazione ce lo poniamo e ce lo porremo ancor di più in prospettiva proprio relativamente al cinquantenne Repubblica
Quale e e soprattutto quale sarà tipi possiamo anche lanciarci in qualche previsione il giudizio poi no giudizio dei posteri su un cinquantenne anche ci sta alle spalle bene io sono convinto
Che nonostante
La
Sovrabbondanza straripante delle notazioni negative dei fattori degenerativi che noi continuamente individuiamo
E che anche in questo convegno sono stati richiamati molto spesso
E chi si qui persino inutile elencare li conosciamo tutti
Nonostante
Una straripante letteratura
Non solo storiografica che è dedicata proprio agli aspetti
Meno edificanti
Del cinquantennio repubblicano nonostante tutto questo come è avvenuto per altre epoche della storia italiana
Il
Nel cinquantennio repubblicano
Sarà ricordato più come una fase di crescita si sviluppa di maturazione per quanto travagliata
E tribolata
Che come la somma di tutte le crisi e di tutte le emergenze di cui si parla continuamente di cui si è sempre parlato e si continua anche oggi a parlare giustamente
Anche qui si può fare un paragone con
L'Italia di inizio secolo
E più in generale con l'Europa del primo decennio del Novecento che
A chi ci viveva sembrava
Una qualche cosa di intollerabile da cui si doveva comunque uscire anche a costo di fare la guerra e di distruggere
La civiltà europea e che poi dopo forse anche a causa dalla guerra anche in una ottica comparativa è diventata appunto l'Italietta felice o la Belle Époque eccetera eccetera beh
Io penso che qualche cosa del genere accadrà anche per la storia della Prima Repubblica
Intanto
Stando a dati tanto oggettivi quanto ovvie banali scontati
Che però forse è il caso che richiama
Per mezzo secolo
L'Italia ha conosciuto
Una democrazia politica
Una libertà soprattutto
Un dibattito politico che non aveva mai conosciuto prima
Soprattutto l'Italia ha condiviso sostanzialmente con le le deviazioni con le anomalie che tutti conosciamo
L'esperienza delle democrazie dell'Europa occidentale
Anche a prescindere dal processo di integrazione europea anche prima del processo di integrazione europea
Cosa che a noi appare scontata ma che alla fine della guerra secondo me scontata non è
Ancora
Per quasi mezzo secolo
Il Paese a
Incrementato quasi ininterrottamente il suo benessere materiale in una misura e con una intensità e con una regolarità che non ha precedenti nella storia nazionale e anche scarsi riscontri
Nella storia dei Paesi avanzati
Sappiamo benissimo che questo sviluppo è stato disordinato non controllato tanto più lo è stato in quanto meno era stato
Previsto dalla classe dirigente e anche capito nel momento stesso in cui avveniva in cui era già in atti accorta
Diciamo ancora che
C'è stato spesso ricordato ce lo ha ricordato anche ieri Lanaro che questo sviluppo non è stato accompagnato in in qualche misura temperato dalla crescita
Di una
Cultura civica come vogliamo chiamarla di un'attenzione comunitaria nel senso della
Dell'appropriazione dell'identità nazionale eccetera eccetera
Verissimo
Però non dimentichiamo che
In grado minimo un una soglia accettabile
Di prosperità materiale
è una precondizione una condizione necessaria anche se certamente non sufficiente
Perché queste cose
La cultura civica il senso di appartenenza
A una comunità diventino
Diventino reali
Diventino cose vere e non solo cose
Desiderate
Ho annunciato
Quando si parla dei limiti del processo di nazionalizzazione degli italiani
Spesso si rischia di dimenticare che
Questo processo fu ostacolato da tante cose dagli errori delle carenze della classe dirigente dalla presenza di subculture antagoniste eccetera però fu ostacolato anche forse prima di ogni altra cosa
Da fenomeni come la sotto nutrizione la povertà all'analfabetismo eccetera eccetera e questo si è relativamente al periodo liberale sì anche per il periodo fascista
è chiaro che è più facile passare da contadini a italiani quando sia la strada il telefono l'acqua corrente
Tutte cose che soltanto per fare se mi è consentito così un esempio personale non esistevano
All'inizio del Novecento nel paese dove è nato mio padre
E non esistevano ancora nel mille novecentoquarantaquattro quando in quello stesso paesi sono nato io
Che sono un po'un coetaneo della della Repubblica come anche
E quindi non conosco altre non ho altre esperienze oltre a queste
Ecco questi questi questi infatti sono dei raggiungimento il sono dei risultati che l'esperienza della Prima Repubblica a ottenuto è che nessuno può non attribuiti
Alla alla alla Repubblica nel suo insieme
Al a questa specie di
Complesso che è appunto il cinquantenne repubblicana
Da questo punto di vista non mi convincono molto e mi avvio a concludere
Cioè scusate se sono un un po'fuori nel sul pochi minuti prima ancora
Dicevo non mi convincono del del tutto le
Distinzioni troppo secche troppo nette fra un periodo buone un periodo cattivo una fase positiva una fase negativa fino agli anni Sessanta diceva giustamente per altri versi ieri Simona Colarizi che cioè fino agli anni Sessanta una sorta di spinta propulsiva del sistema dei partiti che poi a un certo punto si esaurisce questo cerca il vero
Però attenzione a non applicare eccessivamente questa questo tipo di analisi che
Spesso applichiamo anche ad altri periodi ritorno ancora sul il sull'età giolittiana ricordo un brano di un libro create spetti molto bello
Su Giolitti e l'età giolittiana di Carocci
In cui sosteneva che la spinta propulsiva del Giolitti sulla si era esaurita addirittura nel mille novecentotré cioè prima ancora che Giolitti diventasse capo del Governo se andiamo a retrodatare troppo pai finisce che perdiamo un po'il senso complessivo
Del degli eventi che consideriamo insomma se come io penso la Prima Repubblica è un è un è un qualche cosa di sostanzialmente unitario
è giusto che la giudichiamo globali che la consideriamo perlomeno globalmente
E che quindi
Pensiamo non solo a
Così a una riconsiderazione
Di De Gasperi che è facile ma anche di Scelba che più difficile non solo degli anni sessanta che sono per definizione favolosi ma anche degli anni ottanta che sono per definizione orribili
E secondo me invece non lo non lo so
Lo erano semmai gli anni settanta negli anni settanta nei quali però che per tanti aspetti sono stati anni duri
Sono stati anche gli anni in cui contrariamente a ciò che si dice si è concentrato il più alto tasso di riforma che la classe dirigente italiana abbia mai Espresso su tutti i terreni quello del dei diritti civili
Cominciare dalle regioni che aprono il il degli decennio per finire alle riforme che poi siano state sbagliate questo è un altro discorso ma dire che il centro sinistra comincia e fare riforme poi si esaurisce non si fanno più riforme e per questo il sistema politico va in crisi questo secondo me non è non è vero negli anni settanta sono state fatte più che in qualsiasi altro periodo era stabilita
Insomma
Questo per dire che appunto una considerazione globale tutto sommato utile non voglio dire con questo che la prima repubblica sia un blocco nel senso in cui Tier con miscele pensavano che fosse la rivoluzione francese prenderla tutta o lasciarla tutta senza distinguere la frase
Girondini a da quella giacobina eccetera eccetera forse questa è una pretesa eccessiva e non è detto che debba per forza piacere tutta
Però ecco le sue luci le sue ombre vanno viste in una prospettive direi globale complessivo infine
Però abbastanza contraddittorio
Che molto spesso
Un giudizio
Sostanzialmente positivo
Su
Una fase su un'epoca su un'esperienza con viva con un giudizio drasticamente negativo spesso liquidatorio
Sul gli uomini sulle persone che hanno incarnati quell'esperienza che se ne sono assunta in qualche modo la responsabilità anche di fronte alla storia
Esempio
Se
La scelta occidentale
Dell'Italia
Della fine degli anni Quaranta fu come tutti oggi morti almeno pensano tendono a pensare quella giusta
Se quella scelta ci permise di
Essere partecipi
Di quella stagione che uno storico
Marxista come Hobsbawm non ha avuto esitazione a chiamare addirittura all'età dell'oro dimenticando magari che quando l'età dell'Oro era in corso lui la considerava invece
Periodo della crisi della catastrofe finale del capitalismo ma insomma se quella era l'età dell'Oro se quell'esperienza era un'esperienza
Positiva e comunque senza alternative credibile come si fa contemporaneamente a
Giudicare chi quelle scelte volle fare chi le garanti in qualche modo con una lente invece tutta negativa
Come spesso accade com'è accaduto per molto tempo una parte maggioritaria della sempre più italiane come parte accade ancora più in generale come si fa a vedere nel partito di maggioranza nel partito centrale nel partito pivot nel partito perno del sistema ovvero nella democrazia cristiana una specie di fattore permanentemente degenerativo della democrazia italiana e qui c'è una c'è una grossa contraddizione sulla quale occorre riflette
Sarebbe abbastanza
Assurdo se noi oggi dicessimo che l'età giolittiana è stata buon periodi nella storia d'Italia nonostante Giolitti
Sarebbe altrettanto paradossale se noi punto aggiungessimo alla conclusione che il cinquantennio repubblicano è stato un periodo positivo del Storia d'Italia nonostante la democrazia cristiana grazie
Io ringrazio Sabbatucci per la sua esposizione direi anche per la chiarezza dice la sua esposizione che è senz'altro una qualità importante una tavola rotonda che si pone appunto problemi complessivi do subito la parola al professor Franco Della Peruta
Per prendo spunto dalle considerazioni e dalle valutazioni di Sabbatucci
Per dire la mia su alcune questioni
Beh c'è un grosso problema curvi accennato d'Italia del cinquantennio repubblicano compie passi avanti su questo mi soffermerò
Ma li compie e grazie alla politico nonostante la politica grazie partite nonostante i partiti
E soprattutto nonostante quali partiti
Il giudizio di questo cinquantennio che torneo anche su questo secondo me non è concluso perché la Prima Repubblica non è finita
Il giudizio su questo cinquantennio deve essere largamente positivo e questo è scontato per quanto riguarda la vita economica e la vita sociale e quindi forse sarà utile richiamare rapidissimamente
Le trasformazioni profonde che hanno investito il in questo cinquantenne il nostro Paese il nostro Paese che usciva dalla seconda guerra mondiale come un Paese ancora agricolo industriale in cui l'industria nonostante il periodo giolittiano il fascismo stentava ancora a decollare
E si è trasformato dal mille novecentocinquanta cinquantuno a oggi in uno dei Paesi industrialmente più avanzati
E con un terziario che ormai produce il sessanta per cento del prodotto interno lordo il peso dei contadini delle campagne si è ridotto
E campani contribuiscono solo per il dieci per cento ha prodotto interno loro tutto questo è stata la conseguenza
Di un un profondo bradisismo sociale che ha portato a una modificazione senza precedenti
Nella struttura sociale della fisionomia dei ceti del nostro Paese
Pensiamo che nel giro di vent'anni sono scomparse due delle forze motrici del movimento
Popolare Italiano fino al mille novecentoventidue imbraccia andato Della Valle Padana
E i mezzadri e dell'Italia Centrale dalla Toscana l'Umbria le Marche ha buone pare parte dell'Emilia Romagna
Sono così scomparsi milioni di produttori
Che è un fatto la forza nei decenni giolittiano idee Partito Socialista sul piano elettorale
Che avevano costituito la spina dorsale della Federterme il principale sindacato italiano degli anni fino al fascismo sono scomparsi i milioni di individui che però hanno fatto altri sono andati nelle fabbriche si sono trasferiti dal Centro e dal Sud al Nord
I grandi movimenti migratori dell'Italia degli anni cinquanta sessanta sono ancora nel ricordo di noi Italia oggi un Paese che accoglie immigrati ma fino a vent'anni fa è un Paese che esportava immigrati fuori d'Europa
In Europa e nell'Italia settentrionale dal centro e del sud al nord e tutto questo ha portato a un aumento del prodotto interno lordo del reddito medio degli individui i di circa sei volte tra i cinquanta e i giorni nostri e non è poco
Diceva Sabbatucci che tante cose mancavano nelle case degli italiani e cinquanta e oggi ormai italiani queste cose ce le hanno non tutti perché ci sono ancora fasce di emarginazione basterà richiamare grato mobile a trecento mila nel mille novecentoquarantotto quarantanove e oggi sono se non vado errato più di trenta milioni che il numero degli studenti universitari è cresciuto di sei volte che il numero dei gli studenti delle scuole medie che più di cinque volte
Che dato macroscopico la vita media degli italiani è passata dai quarantadue quarantatré anni aridi settantotto settantanove anni attuali
Ponendo i problemi che poi tutti conosciamo perché il sistema previdenziale che andava bene quando la mortalità era quella che era non va più bene oggi in cui ci stiamo trasformando in un Paese di anziani e anche di vegliardi
E tutto questo ha comportato modificazioni profonde anche all'interno della struttura familiare l'aggregato sociale elementare finita la famiglia patriarcale
Abbiamo oggi prevalentemente famiglie nucleari quindi non si addormenta i bambini perché i nonni
Non accudiscono P. bambini
E i c'è un tasso di separazioni divorzio separazioni non non divorzista dighe senza paragoni con gli anni per i decenni precedenti cinquantenni modificato profondamente l'atteggiamento delle coppie verso i figli nell'Italia rurale patriarcale del passato il figlio era una forza lavoro pensate che non so ancora nell'Ottocento una famiglia media italiana nord al sud rurale o cittadina
Poteva benissimo mettere al mondo dodici figli perché la contraccezione era cosa di là da venire una cosa che comincia a diffondersi
Alla fine dell'ottocento all'inizio del Novecento ma soltanto in alcune regioni Liguria Emilia Romagna diventerà un fenomeno invece di massa soltanto in Nanni creativamente recenti
E questo voleva dire che la Borsa italiana cresceva si moriva tantissimo perché ancora negli anni del fascismo su mille bambini nati centocinquanta morivano nel primo anno di vita
I forse trecentocinquanta morirono in termini cinque cioè i primi cinque anni di vita
Ecco e quindi natalità altissima mortalità alta veloce era se il processo di popolazione per cui la popolazione italiana dalla fine del Settecento era cresciuta
Sì le passa dei vinti milioni del mille ottocento l'anno in cui Napoleone torna a Milano
Ai quarantacinque milioni al tempo dei fascisti si arriva di voi cinquantasette milioni ma da alcuni anni come ben sapete la crescita zero perché il figlio non è più considerato nelle famiglie forza lavoro da mandare in fabbrica domandare
Dell'Opificio nel campo è considerato vi dividono mandare a scuola da accudire e quindi averne uno due già può essere sufficiente
E quindi è una società che da questo punto di vista affatto passi gigantesche giudizio è deve essere estremamente positivo
Io sono mezzi hanno sono quaranta quarantacinque anni che sento dire che l'Italia attraverso una crisi economiche reversibile che l'Italia sta per crollare che l'Italia non ci credete non è vero insomma diamoci una un'iniezione di ottimismo
L'Italia non è questo Paese sull'orlo del crollo no perlomeno per questi aspetti
Che attengono alla vita economica e sociale
Ci si lamenta perché il prodotto interno lordo quel quest'anno aumenterà dell'un per cento l'anno prossimo ed uno e otto per cento ma non aumentando la popolazione
è uno per cento netto è un otto per cento netto
E quindi non è che si facciano passi indietro oppure nelle strette di una congiuntura nell'economia e a congiuntura altalenante
Tutto sommato io io credo che d'Italia abbia ancora energie capacità per svilupparsi
Uso questo termine Italia nella presunzione non non scontata che siamo italiani
Nel senso che siamo accomunati da una lingua da tradizioni storiche da una cultura da una cucina dalla bestemmia come dice se Ruggiero Romano ed altre cose che fanno del nostro Paese
Una identità che poi non semplici si ricordi di avere questa identità è logico perché innanzitutto la nazionalità in un Mondo che si va globalizzato diventa un valore che avrà sempre meno significato
Una senza Ettore degli italiani è sempre stato internazionalista o ecumenico i rossi ero internazionalisti
I bianchi erano i khomeinisti
E quindi lo spazio per il sentimento nazionale ristretto ovviamente però nei momenti opportuni questo sentimento nazionale sollecitato è emerso e vorrei ricordare che in fondo all'origine di questa Repubblica c'è pur sempre la resistenza
Che non fu fatto generale
Condiviso dal cento per cento degli italiani ma impegno o delle minoranze che andavano dalla parte giusta la storia la fine sempre fatta sul piano i grandi movimenti ideali e poi si dalle minoranze
E quindi c'è da parte mia un qualche un qualche ottimismo non frenato da Dili dagli squilibri evidenti
Il Mezzogiorno si dice arretrato alla questione meridionale esiste ancora perché è un problema di squilibrio tra nord e sud
Però è uno squilibrio molto meno drammatico da Guido che appariva cinquanta anni fa perché anche il Mezzogiorno ha sacche di arretratezza certe zone della Calabria certe zone della Sicilia sette zone anche la campagna ma a regioni estremamente dinamica come gli Abruzzi
Come parte della campagna spesso come le pulizie parte della Sicilia e quindi e un dislivello relativo e che conserva delle distanze ma nel segno di un progressivo miglioramento
C'è debito pubblico
E qui la responsabilità dei partiti torneremo su questo c'è la disoccupazione ecco questo è un problema forse cioè senz'altro il problema più grave che oggi dobbiamo affrontare in Italia mezzi occupazione che investe soprattutto le classi giovani in che investe il Mezzogiorno che ha però paradossalmente un corrispettivo nel fatto che una serie di occupazione
I dei mestieri di faticosi sgraditi degradanti rilasciano agli immigrati e quindi si ripete in senso inverso la storia della nostra emigrazione notti italiani andavano negli Stati Uniti
Convinti come di dice Franzina sulla base di testimonianze
Orali e scritte di andare in il citato quelle strade dà una strigliata e loro in otto arriva di trovavano per le strade non era una spiga Teodoro non erano nemmeno la stringa detti toccava lastricato agli italiani
Quindi anche questo è un richiamo come dire a un senso della misura e delle proporzioni del guardarci intorno e giudicare certi problemi come quello della disoccupazione
Ecco c'è l'altro voi nodo che sarà impossibile secondo me sciogliere a breve quello della pubblica amministrazione che ha alla radice di squilibri finanziari di squilibri
In quello che il tasso medio della vita consociata e via dicendo quindi è un giudizio largamente positivo per quanto riguarda la vita economica i sociale italiana
Sul piano invece della politica io avrei maggiori Riserve
Perché pur condividendo quello che dice Sabbatucci che ci vuole ormai obiettività nel giudicare uomini e movimenti e partiti del passato B una qualche diciamo così distinzione nel livello di responsabilità oserei farlo ancora
Pure nella così diciamo nel tentativo di annegare infine in modo generico da responsabilità facendo così un grande uso del concetto di consociativismo
E per essere per consociativi ci vuole qualcuno che spinga all'esterno in sostanza e quindi io credo che qualche responsabilità maggiore forse i partiti di governo fino alla catarsi
Ce l'abbiamo avuta io non nego che partire dal della sinistra reca la Xian abbiano avuto anche sia loro responsabilità e so anche che è giusto parlare di doppiezza del Partito comunista non negli anni togliattiana
So che la scelta occidentale della Democrazia Cristiana è stato un un fatto tutto sommato positivo
Però ripensando ai momenti di scontro di quegli anni quarantasette quarantotto in avanti
Beh la democrazia fu forse in pericolo
E non tanto per la spinta delle sinistre quanto per e così inclinazioni autoritario integraliste presenti all'interno della Democrazia Cristiana
Poi la democrazia cristiana che era un insieme di forze politiche editi correnti gli orientamenti
Evolvente nel modo che sappiamo no fino a a Moro artificieri
Con Berlinguer di un primo tentativo di eliminare quella conventio ad excludendum che tagliava fuori una settore importante del Paese dalla partecipazione e politica
Sono vicende lontane si però sono vicende che
Portano riflettere anche sul ruolo dei partiti continuo dei Martini fu indubbiamente positivo è stato positivo non bisogna mai a Nantes Nizza ripartiti e da parte mia che sono tutto sommato un uomo ancora di sinistra per quel tanto o quel che poco che questo voglia dire
In base anche un po'di esperienza personali io credo che uno dei meriti di partire a sinistra c'è stata quella di aver portato la partecipazione del Mezzogiorno
E il Mezzogiorno non aveva conosciuto grandi esperienze politiche perché trasformismo prima Giolitti Isma'poiché interi ISMU inseguito
I un partito socialista che aveva mai penetrato nelle campagne avevano resa asfittica la vita politicamente il soggiorno anche negli anni giolittiano
E fu solo dal mille novecentoquarantaquattro quarantacinque grazie così ha una politica estera economica Graglia di nuovo tipo che le sinistre e guidando i movimenti di assalto alla diffondo
Spingendo alla vita politica le masse contadine portarono
Alla presenza attiva deve invece di contadini nella vita del nostro Paese anche se i contadini Boy si sono ridotti all'osso però quelli che sono emigrati quelli che sono venuti nel Centro-Nord lasciando magari nel Mezzogiorno le forze più deboli vecchi bambini interni e hanno dato un contributo al radicamento della democrazia nel nostro Paese quindi in questa vicenda che riguardi partitiche ci sono elementi positivi
Ecco dicevo prima che non so se finisse finiva la Prima Repubblica
Perché sono cambiate così s'è cambiato il sistema elettorale e che non credo però che un sistema elettorale di per sé segni la fine di un'epoca l'inizio di un'epoca nuova
Anche perché io non credo affatto nel sistema elettorale vigente
Che è stato utilizzato
Stato impiantato si dice per creare stabilità di governo ma non è che i governi femore più stabili perché qui il bipolarismo cui politologi credono implica un'effettiva bipolarità delle forze per il Paese che non c'è nel nostro Paese fino a sopra si sono tanti partiti parti di voi con anime diverse tra loro e quindi a meno che non si arrivi sistema maggioritario con
Col doppio turno probabilmente questa stabilità sarà difficile da realizzare tradito idealizzato
E poi la scomparsa dei il consigliere di alcuni partiti non vuol dire che le forze che stanno dietro questi partiti i ceti i movimenti e aspirazioni gli siano scomparse no perché c'è stato un però di riciclaggio sulla mia scala
Non è che i socialisti Graziani siano finiti insomma stanno dalla da una certa parte
Non è che i democristiani di un certo dibattito finiti che stanno da una parte in sostanza e quindi soldi dire delle cose forse
Poco gradite no in sostanza però io credo che i non è finito il cinquantennio della Prima Repubblica sul piano sul piano istituzionale perché mi si farà la Bicamerale alla costituente si faranno le riforme istituzionali siamo nel grembo di Giove ecco tutto questo però è indice che e ieri cinque non si è ancora chiuso non si è ancora chiuso
Quindi la domanda iniziale qual è il rapporto tra economia società e politica e è uno dei momenti forse letti Irvine chiede maggiore riflessione quanto l'Italia andata avanti per energia endogena autonome
Questi italiani che sono stranissimi misteriosi sul piano operativo perché sono capaci re di fare le cose più incredibili da Carpi che da capitale diciamo de de del della
Litri intreccio di di no di canapa era
A Carpi era famosa neve fino alla metà del fino a mille ottocento fino al fino a dieta Giarda giolittiana per l'intreccio
Damiano il termine ma insomma Ciro Menotti Marte dei sul cemento commerciava in questa materia sono in sostanza assi cedere la di stare delle di abbia di albero no che si intrecciano tra loro per fare i cappelli
E il truciolo ecco avvenuta la parola ecco sì sono riconvertita truciolo al prêt à porter
Passando per e e come apre Manara per dire una località dell'ordine per l'Alto Comasco si fanno ancora oggi le migliori coltelli di soli indiane che esistano nel mondo in sostanza no ma questo vale un po'per tutta l'Italia
Quindi l'Italia capacità nei suoi dice nelle sue mille ramificazioni capacità di sviluppo di concretezza di applicazione lavorativa di invenzione
Che ci punto mi rende ottimista sul suo sul suo futuro ecco la politica seguirà secondo me secondo me come l'intendenza di Napoleone sei quella politica non non non sono come Baldas ironiche diceva il mondo va da sé al mondo non vada sfida politica importanti parti sono importanti però forse riflettere su questo intreccio istituzioni politica partiti e il tessuto reale del nostro Paese
è una indicazione che potrebbe essere accolta grazie
Grazie a Della Peruta do subito la parola al professor Nicola Tranfaglia per il suo intervento
Vorrei dire prima di tutto che
Una larga parte del dei giudizi espressi nel primo intervento dal professor Sabbatucci mi trovano d'accordo dirò subito anche quale
Senza dubbio abbiamo davanti un periodo storico che pur non essendo completamente concluso
Ha sicuramente una sua fondamentale omogeneità
E le articolazioni interne a mio avviso sono articolazione incerto importanti dirlo soprattutto quella che a me pare più importante ma come dire non fanno sì che ci troviamo di fronte al periodo distinti continuano trovarci di fronte a un periodo unitario
Franco Della Peruta ha sollevato un problema a mio avviso molto importante quando annotato
Che parlare di Periodo completamente concluso Cozza contro alcuni elementi di fatto che abbiamo tutti davanti
Nel senso che se è vero che
Come ha detto Sabatucci
Il referendum elettorale
I mutamenti internazionali dovuti al crollo del comunismo sovietico e dell'impero
Esistente nell'Europa orientale
Hanno segnato una rottura notevole mi sembra per ora almeno difficile
Delineare un periodo nuovo che si è già aperto
Mi sembra cioè che
L'attuazione del della legge elettorale
Anche se ha determinato fenomeni che poi non sono solo espressione di questi di questa legge elettorale a mio avviso
Il lo scioglimento della democrazia cristiana e il mutamento più o meno di facciata o più o meno profondo a seconda dei casi del Partito comunista da una parte e del movimento sociale dall'altra
Non sono essenzialmente espressione del mutamento della legge elettorale ma sono a mio avviso espressione della fine della guerra fredda molto di più che dalla legge elettorale
Ma nonostante questo mutamento che c'è stato bisogna constatare che noi non siamo ancora al bipolarismo questo è un dato di fatto noi siamo a un tentativo abbastanza confuso e condizionato di andare al bipolarismo che non si è ancora realizzato parlare in questo senso di un periodo completamente concluso ecco mi sembra problematico
E tuttavia non mi formalizzerei su questo perché anche se non sappiamo come andiamo avanti sappiamo almeno che questo qui Queen cinquanta e non c'è stato
Quello che giudichiamo adesso è che è un periodo che ha caratteristiche di omogeneità
Ecco questo questo elemento mi sembra importante da due punti di vista da una parte per considerare i caratteri come diceva Sabbatucci nel suo intervento di questo cinquantennio
Dall'altra per caratterizzare il rapporto tra questo cinquantennio e la storia d'Italia post-unitaria intendiamoci verrebbe verrebbe la tentazione almeno a chi come dire pure essendo Contemporanei sta però ha forti interessi anche per la storia precedente di non fermarci a quella scadenza del mille ottocento sessantuno e di andare ad analizzare alcuni fenomeni che indubbiamente partono prima del mille ottocentosessantuno e che continuano con caratteri di forte continuità a contrassegnare la storia d'Italia post-unitaria pensiamo così a titolo soltanto di ellenico pensiamo a fenomeni come
Diciamo come quello che è stato definito da alcuni storici
Il particolarismo italiano
E dentro il particolarismo c'è per esempio il rapporto tra l'atteggiamento di fronte allo Stato
E le leggi della famiglia o del clan
E dentro il particolarismo ci sono differenze che assolutamente non vengono scalfitture
Almeno fino alla prima guerra mondiale e che per certi aspetti riemergono dopo la prima guerra mondiale dopo il mille novecentoquarantacinque
E dunque ci sono nella nostra storia e nella stessa storia dell'Italia repubblicana dei forti elementi di continuità dal punto di vista non solo non tanto dei fenomeni politici ma anche dei fenomeni sociali e culturali
Che mi sembra una dimensione molto importante per analizzare anche il cinquantennio repubblicano
Ma mettendo da parte per questo perché ripeto aprirebbe un discorso molto lungo voglio soltanto accennare al fatto che un fenomeno che purtroppo la maggior parte degli storici italiani
Ha lasciato un po'agli specialisti secondo me facendo un notevole errore e cioè il fenomeno mafioso
Che è diventato in qualche modo materia dei sociologi persone per cui ho il massimo rispetto ma che ovviamente si preoccupano meno della dimensione del tempo e dello spessore della lunga durata di quanto ci preoccupiamo noi
Ebbene se andiamo a studiare quei fenomeni
Vediamo che questi fenomeni non è che partano dall'unificazione
Partono prima
Hanno delle radici molto forti se noi andiamo a studiare queste nomine scopriamo un tema che percorre tutta la storia d'Italia e anche la storia dell'Italia repubblicana e cioè da una parte il tema delle società segrete
Il tema della necessità delle classi dirigenti di
Proseguire in qualche modo la loro azione al di là dell'azione dichiarata e scoperta attraverso società segrete che violano la legge che seguono altre leggi beh questo fenomeno non mi dite che è un fenomeno preunitario
Basta guardare quello che nel cinquantennio repubblicano e non solo in un certo periodo io in questo sono d'accordo con con Sabbatucci
Non solo in un certo periodo non solo negli anni settanta ottanta ma anche prima basta guardare alla connessione che c'è stato tra società segrete massoniche e associazioni mafiose
Non voglio dire questo per annegare tutto nel mare della continuità per carità
Voglio dire soltanto che
Se noi andiamo a considerare il rapporto tra storia d'Italia storia repubblicana ci conviene da una parte e sottolineare
L'omogeneità del cinquantennio repubblicano ma dall'altro andare a scoprire le connessioni che esistono tra il cinquantennio repubblicano
E la storia post-unitaria ma anche la storia pre unitaria questo credo che è un tipo di allargamento dimensionale che dobbiamo fare per capire per capire quelli che sono tratti di lunga durata
Andando poi a quello che il cinquantennio repubblicano è come dicevamo prima la necessità o l'utilità di una valutazione nove storie ci facciamo sempre valutazioni provvisorie
Io credo abbastanza poco la valutazioni definitive d'altra parte basta guardare temi
Come l'età giolittiana di cui parlava Sabbatucci ma si potrebbe parlare anche dell'Impero romano della Repubblica romana per vedere che le valutazioni si succedono nel tempo e non hanno elementi di rigidità definitoria
Questo non ci appartiene come storici
Dicevo questo rispetto alla valutazione da dare mi sembra che qui ci sia un accordo tra le persone tra i colleghi che hanno parlato prima di me un accordo con me
Sul fatto che è l'elemento di profonda trasformazione di profonda trasformazione
è un elemento che si colloca prima di tutto nella dimensione economico sociale e culturale
L'elemento di grande trasformazione che indubbiamente copre gli anni Cinquanta ma che non si ferma nei decenni successivi ecco questo è molto importante negli anni Ottanta che dal punto di vista delle caratteristiche di funzionamento del sistema politico sono anni a mio avviso di sicura degenerazione sono però anni sul piano della trasformazione economico sociale dell'Italia
Di ripresa e di continuo continuazione della modernizzazione beh questo dobbiamo dirlo con molta chiarezza perché se no corriamo il rischio effettivamente di fare valutazioni esterne alla materia di cui ci occupiamo
Ma dicevo
Se è vero che c'è questa dimensione cioè questa trasformazione economico sociale che parte dai primi anni Cinquanta e va avanti nei decenni successivi
Dobbiamo effettivamente sottolineare nello stesso tempo e mi pare che alla fine della sua intervento Sabbatucci lo ha fatto
Sul fatto che
Per quanto contraddittoria per quanto affetta da
Diciamo da aspetti molto negativi quello per esempio a mio avviso delle società segrete del peso che hanno avuto è un aspetto molto negativo
Elementi di
Partecipazione è un'esperienza democratica sono caratteristici del cinquantennio repubblicano e non possiamo non possiamo non metterlo in evidenza come non possiamo giudicare le forze politiche che hanno partecipato a pieno titolo all'esperienza di governo come di opposizione in una maniera a mio avviso unidimensionale dei senza te ne prego presente accanto agli elementi degenerativi o negativi
Diciamo quello che quelli che sono stati i meriti di fondo ha ragione sicuramente Franco Della Peruta
Io son d'accordo con lui sul fatto che i partiti di sinistra e forse in modo particolare nel cinquantennio repubblicano il Partito Comunista fatto partecipare masse popolari hai speranze democratiche che prima non avevano fatto
Chi ha vissuto nel Mezzogiorno questo lo sa con molta chiarezza
Ma ha ragione anche Sabbatucci a mio avviso quando dice
E io l'ho scritto anche di recente che non si può giudicare la democrazia cristiana il partito cattolico il partito stabile di governo nel cinquantennio essenzialmente sulla base
Diciamo di quella sua Aleardi quella Sua alla Interna che per molto tempo ha prefigurato a favorito elementi autoritari perché questo cioè basta guardare gli anni sessanta per averne una chiara visione
Ma non valutare invece in modo estremamente positivo la fede democratica
Che molti tra i suoi protagonisti da De Gasperi a Moro in modo diverso naturalmente ma comunque hanno avuto e hanno fatto valere nella storia italiana ecco io credo che questo diciamo questa questo giudizio equilibrato sia necessario perché se no corriamo il rischio effettivamente di non capire niente
Voglio dire un'altra cosa che mi sembra centrale nel tentativo di valutazione provvisoria di questo cinquantennio
è vero che non si possono isolare i periodi interni ma nella considerazione di qualunque periodo storico di fronte a cui noi ci troviamo che sia di un passato lontano e vicino
Allo storico si chiedono anche distinzione scelte e quindi si chiede anche l'indicazione diciamo del periodo in cui il sistema politico ma anche il sistema complessivo italiano
Si è trovato di fronte a difficoltà che non ha superate perché altrimenti diventa molto difficile comprendere la dinamica del declino che sicuramente ha caratterizzato
Diciamo il sistema repubblicano nell'ultimo quindicennio
Perché i casi sono due o si dice che quel declino espressione di fattori esclusivamente Esterni o di fattori esclusivamente contingenti o si cerca di capire
Quali sono state le premesse di quel declino e i fatti in qualche modo importanti e determinanti da questo punto di vista io continuo a pensare
Forse perché io ho ho cercato di studiare particolarmente gli anni sessanta continua a pensare dicevo che a mio avviso il sistema italiana e particolarmente il sistema politico attentato effettivamente negli anni Sessanta di intraprendere non tanto una quantità di riforme perché effettivamente vero guardando il lavoro legislativo il lavoro legislativo negli anni
Del cosiddetto compromesso storico e dell'incontro tra democrazia guisa il Partito comunista è stato molto più forte che in anni precedenti purtroppo però molte di quelle riforme non facevano parte di un disegno complessivo di trasformazione
Ebbene io credo che l'alleanza di di centrosinistra non nei primi due anni ma probabilmente dei primi dieci o quindici
è stato un tentativo di una stagione di riforme effettive nel nostro Paese che è stata bloccata e a mio avviso
Quando si fa un tentativo di riforma importante che coinvolge larghe parti della società non solo politica ma civile
E questo tentativo fallisce l'esperienza storica ci dimostra che dopo il fallimento e molto difficile sì andare avanti sia fermarsi al punto a cui si è arrivato
E a mio avviso nell'esperienza del cinquantennio repubblicano proprio quegli anni Settanta di cui si parlava segnano l'apertura di una crisi complessiva del sistema Italia
Che lentamente
In effetti l'accelerazione avviene soltanto negli anni novanta cioè dopo i grandi avvenimenti internazionali prima il cammino è molto lento
Ma è un cammino molto vento che a mio avviso inizia io non dico l'affare Moro un altro avvenimento dico inizia dopo il fallimento dello sforzo ride riformatore del centrosinistra ecco qui quindi senza indicare un dato di fatto
Un avvenimento specifico
Dopo quel fallimento a mio avviso inizia un declino
Che a un primo percorso lento che poi diventa rapito di fronte ad avvenimenti a cui ha accennato le a cui ho accennato nel periodo successivo questo naturalmente un'ipotesi interpretativa
Nulla più che un'ipotesi ma credo che possa esserci utile per mantenere da una parte il giudizio complessivo sul cinquantennio repubblicano per quanto forse non ancora concluso ma per cercare di capire forse meglio le dinamiche del sistema nel suo complesso grazie
Ringrazio Nicola Tranfaglia il suo intervento
Sintetico ed efficace ma
Adesso la parola al professor Giorgio Rumi
Ma io non ho potuto ieri seguire i lavori del congresso cercato di di un di documentarmi con le relazioni sulla stampa con le conversazioni
Per cui lascio volentieri le cose diciamo le cose serie ai colleghi che mi hanno preceduto per fare un po'il Pierino ecco in questo in questo convegno
Ovviamente condivido la costatazione dell'abbondanza della serietà degli studi tappate conoscendo personalmente molti dei colleghi non potevo dubitarne
E vorrei soffermarmi un momento sul problema dei rapporti tra politica storiografia
Io sono convinto che la Repubblica che è uno dei
Che hanno motivato nostro incontro abbia una fondamentale legittimazione di carattere storico
Ai miei tempi si diceva che era una repubblica democratica nata dalla Resistenza non avevamo un così una giustificazione di tipo etnico come in fondo è laicità dinanzi tedesca per esempio che si basa su cento tutto
E neanche tanto dal punto di vista ideologico per i motivi che che tu che tutti sappiamo
Strettamente ideologico
Semmai era concorrenza di varie ideologie
La legittimazione derivava dal passato
Che è emerso di alcuni interventi che mi hanno preceduto passato più o meno recente in cui evidentemente lo storico
A una funzione importantissimo
Il mio problema è questo chi è questo signore del tempo
Che garanzie o io
Sul suo lavoro
Carenzi sostanziali non burocratiche non fu formali non censori si potrebbe dire che fiducia posso attribuire al lavoro della della corporazione
Perché poi lo storico oggi è sempre un po'quasi sempre un professore universitario essendo che i cosiddetti divulgatori condizionata atterrato felicissimo dal punto di vista economico e psicologico e così via a parte si collocano su su un'altra su un'altra corsia su un altro piano quelli la storia c'è la consapevolezza del nostro passato e di noi stessi e demandata alla corporazione degli Stati
Ecco io non sono tranquillissimo su questi risultati
Pietoso per una certa protervia del nostro corso universitario che vero che essi rispetto al suo remoto predecessore cioè il professore prussiano
è come la Lucertola rispetta dinosauro però accerta un certo qual è l'orgoglio di come dire definite sentire quello che dice e assoluto noi anche questo esiste anche nella così nel nella semantica perché noi diciamo sempre storia di e non una storia di abbiamo questa pretesa per cui è così è andato così è la storia del fascismo
E la storia dell'Italia liberale e così via e non una storia e tanto meno mai lo storico con umiltà che nell'Ottocento c'è stata dice storia socialista della Rivoluzione francese
Il che è corretto poi dalla dalle appartenenze per cui abbiamo questo singolare fenomeno che non era agli inizi negli anni Cinquanta
Ma anche il nostro gli affari sua certamente Candeloro particolar stava del movimento cattolico eccetto ampi non era l'otto e anche Di Nolfo ha studiato il Vaticano negli Stati Uniti però di solito i cattolici studio dal momento Accattoli coi socialisti socialisti non Dioli fascisti fascismo per evitare
Le le solite controversie e così via anche questo me lascia lascia un po'un po'perplesso ecco per esempio
Siamo due casi recenti
Beh la nostra Repubblica
La la sua non non solo la legittimazione della Repubblica ma la legittimazione alla partecipazione politica e la direzione della cosa pubblica dipendeva dal tasso di antifascismo a un certo punto no
Io ho una madre che veleggia tra gli ottanta
I novanta e mi dice tu e tu ai preti per la rapper democrazia e contro il fascismo avete fatto niente intendendo con ciò una una specie di minorità
Tentato di cambiare l'idea toni se non ci sono riuscito però e ecco ora io mi dico
Quando noi ci troviamo in una situazione come quella che sta si sta definendo oggi
I ragazzi di Salò
Oppure l'insistito appello all'unità nazionale il concetto che era scomparso per decenni io per decenni non ho mai visto il tricolore nel staliniano e tanto meno nei dintorni disastrata
Improvvisamente mi comunicano che sono italiani
Lo storico come reagisce a queste influenze che non sono tanto scherzo sempre quando il potere politico si dirige allo storico egli suggerisce poi non tanto garbatamente come adesso di no
Dico confortare un'ipotesi politico politico partitica o addirittura politico-costituzionale con l'artiglieria
Con l'artiglieria della appunto di una albero genealogico rovescio per cui io sono chiamato a legittimare quello che lui vuole
E le cose mi pongono crescenti
Inquietudini perché non sono sicuro della tenuta deontologica della professione
Troppe sono le seduzioni del potere
Non sono del potere esistente ma del potere futuro
Poi del potere che fa che è in costruzione dico alcune Ciocchetti per esempio meccanismi editoriali i libri di scuola
Gli istituti gli istituti di partito
I primi
I concorsi universitari io credo che non si possa fare una storia dalla storiografia ora già esteri grafia facendo finta di questa specie di investitura
Carismatica che riceve posso fare pressioni restare io è è stato scelto perdessimo CPP ma insomma e stato scettico dei concorsi e tutti noi della corporazione sappiamo che c'era all'austriaca un proporsi alla Russia non degli Asburgo della Repubblica Catto socialista attuale per cui in pratica quando ci aveva Terna si faceva un laico e un cattolico
Che marxista
Lo facciamo finta intestato così
O comunque o comunque c'era un equilibrio quando posso Della Peruta mi ha messo in cattedra spero che non se ne sia pentito certamente nel nel pacchetto dei vincitori erano più di tre hanno fatto la cosiddetta soluzione equilibrata
Ma una soluzione equilibrata poi si ripercuote sull'andamento degli studi sulla produzione scientifica ad infinitum
Che dire poi del concetto di egemonia
E in tutti noi sappiamo anche se facciamo finta che non sia così adesso è di moda pensarsi le per il concetto di rivoluzione tre ditte
Questo incubo come il tasso di antifascismo dalla mamma rumena
Questa specie ittiche che ha a legge esso può Dinoi rivoluzioni tradite cimitero di rivoluzioni mancate in che occasione e questo ha pesato
Ha pesato sulla come ministro
Sarebbe bello che ci fosse un rigo non solo sui professori
Eppure esistono formano le coscienze fanno gli alberi genealogici legittimo del potere che e quant'altro ma anche sui limiti cioè sulla su alcuni modelli storiografico parlo molto rozzamente ma colleghi amici mi intendo
Ecco una bella strada del mito della rivoluzione tradita
Io mi ricordo l'impressione che mi fece dandovi di Bronte di Florestano Vancini quando vidi garibaldini fare i cattivi cosa che nessuno aveva mai osato neanche pensa
Certamente Mancini non è non è un moderato
E il mito questo mito cioè e quello del del sessantuno mille ottocento e quello del mille novecento quarantacinque e che che torna no
Io ricordo
Nell'Orissa Statale di Milano
Certi professori del Partito comunista come erano considerate le frange estremiste che magari preferirono un moderato tutto per benino com'ero io piuttosto che Mario Spinazzola tanto per non fanno ecco perché era accusato di di di tradimento della rivoluzione
Uno dei fautori
Appunto di questi appuntamenti mancati che si rischiava di fare ancora negli anni Settanta
Io credo che queste siano cose che contano
Per esempio a quel punto che lo slavo dirvi
Prima c'è ancora il fatto che ciascuno studia gli affari casa sua salvo qualche a un taxi e che ha studiato per esempio cattolici i laici oppure i comunisti illiberali
Ma oppure la percezione di o in questo tentativo di portare un minimo di dialetto con la noia
Di di per esempio di centinaia migliaia di libri su un movimento cattolico qualcuno dopo trent'anni ha cominciato a studiare dialetticamente il problema ci ha scoperto che il mondo cattolico non esiste se non relazionato a prodigioso innovazione storiografica
Nessuno mai ha spedito Scoppola studiare secche a o Spriano studiare
Filippo Meda ecco
Come se ci fosse stato un mito parlo per paradosso un ministro della pubblica istruzione sarebbe stato anche divertente
E invece non rigorosamente questo è andato avanti fin quasi alla caduta del sistema del sistema politico
Si potrebbe anche continuare molto perché evidentemente secondo me questo ha portato dei guasti che poi vanno nei libri di scuola i libri di scuola creano gli studenti scola media che arrivano all'università in Comit in quelle condizioni
Incredibili con cui almeno nel corso di un amore storia di questa Statale di Milano mi diceva quindi parlo per casa mia assenza offese per nessuno
Ecco io vorrei
Chiamare questa questa situazione una una specie di Anna Moffo sit-in proprio di di il bis conoscenza del nostro passato io non dico che il lavoro degli storici è stato inutile
Vorrei sapere però i coefficienti di deformazione ecco quando io guardo il fondo del mio lago l'acqua deforma gli oggetti che sono sul fondo
Io vorrei capire la funzione di lenti
Che ha avuto la storiografia rispetto alla consapevolezza di sé di questo Paese
Non mi pare un'eccessiva non mi pare un'eccessiva pretese
Qualcuno direbbe
Non siamo troppo pessimisti ma io non ho detto sopra pongo il problema è tenderei a qualche a qualche lavoro a quanto il corpo a qualche contributo abbiamo un'alluvione di produzione storiografica che ci fosse qualcuno che problematici za
I risultati di storici la corporazione le metodologie le appartenenze le genealogie
La genetica ma credo Ferrari storiografia all'università e il Paese certamente non né soffrirebbero anche se si fosse per esempio un po'il culto del diverso
Colto di utile studiare i diversi da te
Quel che ti stanno più antipatici ecco per esempio io sono molto geloso del fatto che una delle cose più interessanti sull'aristocrazia la FIAT Franco Della Peruta la cosa mi ha messo un po'in crisi
Negli anni sulla fine degli anni ottanta eccetera perché io inconsciamente avrei voluto blu studia si sono impoverite seppur civile sulle malattie eccetera mi lasciasse in pace nella mia classe dirigente dosi e i topi soprattutto ecco due al centododici ha messo studiare l'ingresso a corte del patriziato milanese da casa mia premette angosciato direi che è stato che è stato però voi lo capite con che spirito dunque spirito lo dico e soprattutto la fine delle appartenenza ecco delle appartenenze testi identità forti
Che almeno rimangano per quelle simpatie intellettuali e di seicento e tutto scherzosamente ecco però relativizzare indossi proporzionali dandosi e sapendo che al di là delle proprie storie parziali esista un Paese senza il cui riferimento al quale l'otto agosto a stare sinistri
Ha chiesto e qui ci fu una polemica di Togliatti con Istituto Feltrinelli ancora negli anni Cinquanta dovette dati demone fattasi agli operai ce lo chassis padrone
Altra parte un maestro dalla storiografia che si degli incendi mi disse lei non deve studiare la politica estera perché è una cosa dei signori
Fine delle relazioni diplomatiche con sorbetto
Questa è la verità io credo che sia giunto il momento in cui qualche timido approccio nel senso che ho paradossalmente invitato vada fatto grazie
Ringrazio Giorgio Rumi anche per quello che ha detto che anche per il modo con cui l'ha detto
Il
In modo eleganza il
Humour
Nel suo intervento
In realtà gli interventi che hanno caratterizzato questo primo giro sono stati piuttosto densi piuttosto significativi diversi fra loro in particolare appunto quello che di Rumi si è collocato su un piano molto diverse ma indubbiamente anche esso pienamente legittima
Io qui noto soltanto tra alcune delle questioni che sono state trattate da vari relatori per esempio il problema della periodizzazione che mi sembra estremamente interessante
Gli interrogativi sulla fine del cinquantennio sulle discontinuità intenda cinquantennio e però anche i punti di riferimento Nicola Tranfaglia si pone anche il problema se
Punto di riferimento per esempio costa costituito dalla data canonica del mille ottocentosessantuno sia l'unico da prende in considerazione per un raffronto fra il cinquantennio nella storia italiana nel suo complesso
Un altro elemento in comune anche questo è stato notato una sottolineatura delle trasformazioni economico sociali culturali all'interno del cinquantennio come un elemento da considerare in qualche modo prioritariamente per un quadro in cui poi la vicenda politico istituzionale anche se a può e deve essere esaminata
Direi ecco questo solo per sottolineare alcuni punti che sono stati trattati dei vari relatori su cui forse se loro vogliono sarebbe anche interessante spie capire meglio le ragioni a favore o comunque i punti in discussione
Su questo su sui problemi appunto per esempio da Previti azione che poi sono sempre problemi di interpretazione indubbiamente implicitamente almeno sono sempre anche problemi di interpretazione
Quindi io vorrei saputo ridare da parole relatori ma piedi per questo visto che siamo anche un po'alla fine di un convegno durato alcuni giorni mi mi chiedevo se c'è qualche domanda anche qualche osservazioni da fare a partire anche dalle cose che abbiamo ascoltato o che potrebbero coi e se anche se oggetto di una breve risposta all'interno del secondo giro di interventi quindi volevo chiedere se ecco sì prego però vorrei raccomandare la la brevità
Questa è la verità
Dovrebbe prendere il microfono per sapere
Allora
Vuole soffermarmi sull'elemento sul fattore della democrazia politica che professor Sabbatucci giustamente ha messo in rilievo come uno degli elementi che hanno contraddistinto questo cinquantennio
A differenza degli altri periodi della storia d'Italia italiana e però penso che su questo punto si possa fare una duplice distinzione
E cioè considerare la democrazia politica soltanto come un fatto istituti istituzionale quindi come un momento letto orale
Uno e l'altro invece interrogarsi se la democrazia politica e anche vissuto un valore civico sociale e culturale condiviso
Beh cittadini italiani
E questo un aspetto che mi rimanda al discorso attuale politico sulle riforme istituzionali e sul fatto che da parte di un'area politica di alcuni partiti diciamo così
Insomma sembra serpeggiare un po'di diffidenza un pudico paura nessun tipo di riforma proprio su uno proteggete scetticismo se questa democrazia
Politica sia alla fin fine un fattore di cui un momento un vissuto un reale oppure non sì finisco ancora tradimento Sopran fra gli ha detto che il PC a ha contribuito alla partecipazione delle masse nella vita pulita democratiche è verissimo
Come anche la DC pensiamo a De Gasperi e allora perché per esempio in una certa area diciamo la sinistra a volte mi se ma che ci sia questa diffidenza questa paura un quando si parli di non so riforma semipresidenziale allora l'uomo forte della dittatura
Insomma siamo veramente pronti o meno e in definitiva le interpretazioni storiche possono dare una risposta in tal senso possono quasi infine Conti farci capire se rosa politica oltre che il momento istituzionale e quindi reale significava tante edizioni forse anche troppe c'è chi dice
E anche un vero vissuto mostrò civico culturale sociale grazie
Annamaria io non non penso con me ha detto professor Sabbatucci che con questi cinquant'anni sia chiuso il periodo
La Repubblica penso piuttosto a come ha detto il professor largo Della Peruta che è ancora aperta
Non solo perché ci saranno le questioni della Vicaria bicamerale le riforme eccetera ma mi domando quando finirà
Ecco e come sarà
è come sarà no perché tenendo conto come ha detto il professor Tranfaglia di solito sono gli eventi internazionali che influenzano l'andamento della politica nostra in Italia
E in questo mi mi chiedo se forse questa fine avverrà con l'ingresso a pieno titolo dell'Italia nell'Unione Europea giacché entrando all'Italia nell'Unione europea e nello somme
Avremmo non più la lira ma le auto e le auguro e si sa che chi non batte moneta non è più il soprano allora io mi domando sarà quella veramente in quel momento e come si presentare Alitalia in questa unione europea
Perché da quello che ho visto qua
Io ho notato forse sì lo avete già capito era ieri dalla mia domanda questo atteggiamento un po'disfattista che l'Italia non insiste che che questi vuoti cioè io ho detto ieri con McCain Italia si presenta sempre così
E cioè anche se ha una grande partecipazione si è grande attiva si presenta sempre con me e con un complesso di fiati eletta i come ci troveremmo di fronte i tedeschi dicendo con me abbiamo That oggi purtroppo siamo italiani no io cioè non voglio accettare questo io voglio un'altra presenza dell'Italia nell'Unione europea dicendo
Sì sono italiano innocuo non è scontata per un avanti era scusi
Grazie
C'è qualche altre no
L'intervento
Va bene allora darei subito la parola
Sabbatucci per ricominciare
Secondo circa sì questa volta Breve
La prima persona che è intervenuta si è chiesto a se la democrazia politica che abbiamo sperimentato
Per i ossia interrata ossia ancora qualche una componente del vissuto degli italiani
è difficile sapere quanto difficile misurare queste cose una cosa però si può dire che
La democrazia è una di quelle cose
Che Mammano che vengono praticate e più allungo vengono praticate più entrano nel vissuto quotidiano nel
Nella mentalità nelle abitudini di chi le pratica
Non potendo
Agire
Proprio punto sui meccanismi dico sul sulla mentalità sui comportamenti eccetera il politico deve agire su ciò che ha disposizione e quindi sui meccanismi istituzionali
Molti modificando li migliorando lì sicuramente
Migliorerà anche non solo così il tasso di
Perfezione tecnica di una democrazia ma anche la sua capacità di diventare parte della
Del del costume e della mentalità di un Paese
Da questo punto di vista io sono convinto che la
Cosiddetta rivoluzione di polare semmai si farà e si compirà cosa che ovviamente come è stato detto oggi non è ancora
A prescindere dai suoi riflessi sulla composizione dei governi sulla loro stabilità eccetera dovrebbe avere e in parte già avuto secondo me
Questo affetto di dare alla democrazia così come è vissuta concretamente dalla maggioranza dei cittadini
Un peso maggiore un significato maggiore quello di andare a fare una scelta che poi abbia delle ripercussioni immediate e visibili sul fu sulla formazione dei governi che è un proprio il carattere che era democrazia italiana del cinquantennio repubblicano è mancato ed è stata una mancanza grave
è finita la Prima Repubblica e su questo punto cinquantotto tre modi di sì discutere all'infinito
Che non sia cominciata la seconda anche su questo penso che siamo tutti d'accordo ma non è detto che quando una cosa finisce un'altra ne debba assolutamente cominciare tanto meno che sia facilmente percepibile questo
Se essa si è cominciata già o meno lo sapremo no chissà fra quanto tempo adesso ancora non lo sappiamo che però la prima o comunque che quel sistema che quella cosa che chiamiamo Prima Repubblica sia finita io su questo e qui non sono d'accordo con quanto ha detto Della Peruta ammette sono in leggero disaccordo contenta per un po'
Io di questo sono convinto che quella Benna per un anzi è una considerazione molto semplice molto immediata
Come si può pensare che vi sia una continuità fra la politica
Che stiamo vivendo in in questi giorni questi in questo periodo e quella del cinquantennio passato nonostante si capisce qualche non è che tutto cambia tutto si spezza
E niente è più come prima da un giorno all'altro questo è ovvio che ci sono permanenze residui eccetera ma come si può pensare che lo viviamo ancora in un sistema politico tutto sommato così che a una qualche forma di continuità col precedente quando non esiste più Lucrezia cristiana non esiste più il Partito Comunista non esiste in movimento sociale non esiste il partito socialista insomma
è mai possibile non vedere una rottura anche forte e
Irreversibile quando gli attori principali di quel sistema e stiamo parlando del sistema politico Pacetti ci sono tante altre cose che nel sistema politico
Quando li attori quando gli attori sono cambiati si dice quelli io i nomi sono cambiati che cosa che cosa pretende rate che fossero soppressi fisicamente
E è questo che succede quando ci sono le le le transizioni politiche che cambiano gli attori nel senso che cambiano lesivi ripartite cambiano i loro comportamenti come in effetti sono cambiati non c'è niente da dire
Nonché cambino nel senso che tutti quelli che prima esistevano a un certo punto non esistono più
Ma neanche da del passaggio dal Fascismo alla Repubblica è accaduto questo quanti quanti appunto eppure non insomma non non vorrei dire o dallo Stato liberale al fascismo eppure sono rotture che secondo me sono sono indiscutibili ecco
Quindi secondo me è anche questa una rottura
Indiscutibile e secondo me irreversibile poi di per carità tutto può succedere però il fatto che
Alcuni ex socialisti oggi militano in Forza Italia ma anche in Rifondazione Comunista che alcuni ex democristiani militano nel Partito popolare in quasi tutti gli altri partiti oggi esistenti tutto questo non toglie nulla alla radicalità della
Sì democristiani e socialisti credo che di socialisti ce ne siano oggi rappresentati in tutti i partiti
Da Alleanza Nazionale fino a Rifondazione comunista e così anche per i democristiani questo però secondo me ha un significato
Limitato o comunque sì significa quel che significa ma non nega non falsifica l'assunto che invece il sistema politico è cambiato ed è cambiato radicalmente definitivamente
Il problema
Anche questo posto da Della Peruta sulla sulle
Distinzioni di responsabilità da attribuire alle forze politiche per ciò che è accaduto nella storia italiana degli ultimi cinquant'anni
E qui bisogna capirci
Se noi parliamo
Dei vizi e dei difetti e dei malfunzionamenti del nostro sistema politico del Paese eccetera
è ovvio che noi dobbiamo attribuire la maggior responsabilità di tutto questo a chi ha governato che attribuirle in misura minore a chi invece è stato all'opposizione
Ma logica vorrebbe che nel momento in cui invece noi rovesciamo questo discorso e parliamo di ciò che è stato bene di ciò che è andato bene di delle positività di tutto questo
Non rovesciarsi ma anche l'ordine dell'attribuzione delle responsabilità se di ciò che è andato male principalmente responsabile il chi sta al governo anche di ciò che è andato bene è principalmente responsabile
Ciò chi è stato al Governo
Mentre invece mentre invece chi è stato all'opposizione impressa sicuramente minori
Ora invece questa questa quest'operazione spesso non non si fa tanto più poi secondo me questo è vero quando chi era all'opposizione allora
Non si limitava a fare una normale opposizione rispetto alle scelte di chi governava ma contestata alla radice il modello l'ideologia il quadro la civiltà
In cui invece intendevano operare coloro che stavano al governo
E e allora qui appunto il se se quelle scelte abbiamo detto in questo quadro no di grandi scelte epocali erano tutto sommato quelle giuste be allora noi
Non possiamo considerare innocente l'opposizione che invece quelle scelte contestate e non possiamo neanche
Se non in via del tutto subordinata attribuire a queste il merito per la loro pressione per il loro stimolo di avere poi invece migliorato il sistema questo è vero è una cosa che è accaduta
Ma non è sufficiente per
Attribuire a chi era dall'altra parte il merito di ciò che di buono è stato fatto sarebbe paradossalmente dico appunto un paradosso attribuire ai fascisti i meriti dell'antifascismo
Che chiaramente è una cosa è vero che se non ci fosse stato il fascismo non ci sarebbe stato neanche l'antifascismo però se l'antifascismo avuto dei meriti li ha avuti in quanto è stato antifascismo in b e anche l'anticomunismo allora bisogna riconoscere se ne ha avuti
Dei meriti posto che ne abbia avuti ma suoi e non solo perché c'era il comunismo che lo che lo incalza ecco questo per dirlo in modo molto semplice molto brutta
Questo senza poi naturalmente disconoscere il fatto che
Nella nei processi di
Sviluppo civile di socializzazione di democratizzazione che l'Italia ha vissuto nel cinquantennio repubblicano una parte importante spetta al alle organizzazioni alla alla cultura stessa o alla subcultura eccetera del movimento operaio e delle sue rappresentanze politiche che erano quelli appunto a maggioranza comunisti questo è un altro discorso
E non credo che contrasti con quello che facevo prima
Tranfaglia detto due cose su cui vorrei soffermare
Una ce ne avete vari mezzi due sono quelle su cui volevo fermare una è il richiamo a
Alcuni fattori di continuità che vanno al di là della periodizzazione del cinquantennio repubblicano e anche travalicano i confini della storia politica dell'Italia unita
E ha fatto alcuni esempi e secondo me è vero ha ragione questi fattori ci sono
Il punto però è che
Noi siamo qui oggi a parlare non del a dei caratteri permanenti della storia d'Italia ma del cinquantennio repubblicano nel momento in cui noi scegliamo questo oggetto è ovvio che ci preoccupiamo principalmente di definirne i caratteri distintivi quindi non credo che ci sia una contrapposizione c'è semplicemente cambia il punto di vista il giorno in cui scriviamo un volume i caratteri permanenti della star con oppure ci sono state
Hai ragione capirlo c'era anche la segretaria e quindi giustamente sono stati richiamati quei no a tutto questo per dire che
Il in generale l'approccio basato sulla continuità sulla continuità delle istituzioni sulla continuità delle culture un approccio utile quando appunto si fanno analisi di lungo periodo quando si scelgono
Momenti invece specifici e definiti può rischiare di essere fuorviante cioè di annacquare i caratteri distintivi di un periodo che secondo me invece è compito dello storico fare risaltare
L'altro punto riguarda
Riguarda il problema del delle articolazioni interni alla storia del Repubblica e ha
Quelle che ci permettono di individuare al suo interno una fase di declino
Anche qui non ho nulla da obiettare
Se non forse che il fatto che queste queste fasi di declino noi le in genere le individuiamo dopo
Più correttamente quando ci siamo dentro ci sembra sempre che la fase sia di declino è difficile che una fase invece di crescita sia percepita come tale da chi la sta diventa
Quindi si è vero c'è un declino e caduta così come ce la caduta c'è anche il declino della Prima Repubblica
Ciò che però mi preme sottolineare è che non è bene secondo me guardare alla storia della Prima Repubblica o come di qualsiasi altra fase della storia d'Italia sempre nella prospettiva del suo declino come si è fatto per esempio per lo Stato liberale
Che è stato spesso studiato
Nelle ottica di capire perché poi a un certo punto era crollato e aveva dato luogo al fascismo
Questa ottica secondo me spesso può essere fuorviante perché impedisce di cogliere dei caratteri specifici perché applica eccessivamente
Il senno di Prodi
Cosa che lo storico peraltro fa spesso e volentieri anzi fa sempre è il suo mestiere
A questo proposito
Volevo dire in riferimento a quanto ha detto poco fa Giorgio Rumi
Che si è vero lo storico spesso
Se spesso sbaglia spesso non capisce spesso sì spiega a Progetti a disegna input che sono Esterni alla al suo mestiere alla sua corporazione questo è vero però credo che questo sia
No a un un
Effetto della sua protervia ma un effetto della sua debolezza
Che condivide peraltro con i politici con l'intellettuale
A molte difficoltà anche forse perché ha lo sguardo rivolto al passato al futuro
A capire quello che sta accadendo mentre sta accadendo
E quindi e quindi è portato spesso all'applicazione di
Quadri concettuali di stereotipi che sono tratti appunto dal passato e che spesso sono anche degli stereotipi tipo ideologico però secondo me appunto dalla manifestazione più di debolezza che di protegge
Ultimo appunto si chiedeva la signora che è intervenuta per ultima
Quando finirà come finirà appunto siamo storici non lo non lo possiamo sapere
Ecco
Nella mia insomma
Nel mio giudizio sul cinquanta comparativo sul cinquantennio repubblicano come un periodo che domani sì guarderà come un momento tutto sommato positivo
C'è anche implicita una forse una una piccola sfumatura di pessimismo nel senso che quando parlo di comparazione mi riferisco alla comparazione col passato vorrei non dovermi riferire anche invece con la comparazione con quello che verrà successivamente grazie
Perché adesso il professor Della Peruta di intervenire ancora
Rapidissimamente perché ora Roy traffico benedettino è questo no allora precipita verso il pranzo ammesso che si faccia il pranzo
Se macchina mangia pranzo previsti questo dico c'è libertà di France allora o o di prima colazione perché anche questo è terribile no la confusione tra fra
Se differenzia dissi mai una volta di di un appuntamento a una signorina ma ero giovanissimo
Per pranzo capito facendogli Anese mi hai aspettato fino alla sera insomma succede quindi bisogna essere precisi anche terminò logicamente tenendo conto grazie
Discrasie linguistiche dagli atti dunque del rapidissimamente sul punto forse centrale quello della continuità o della rottura questo cinquantennio
Io penso che ci siano ancora forti elementi di continuità che prevalgono su quelli di rottura pure fatto di partiti movimenti dire forze politiche abbiano cambiato nome non è sufficiente a di per farci concludere che siano cambiate le forze politiche
Quindi muovere di aggiustamento certo derivante da altri dalla fine dei da guerra fredda derivante anche dai meccanismi elettorali nuovi però
La strada
è aperta la signora chiedeva giustamente se si può prevedere come finirà c'è una canzone italiana che dice come finirà questo non si sa continua con l'Arca di Noè finalmente più di questo credo che
Non si possa non si possa dire no aggiungere una cosa che non credo che nemmeno i meccanismi istituzionali riformati attraverso la Bicamerale
Porteranno a sconvolgimenti radicali nel panorama politico italiano
Ecco l'unico forse elemento sconvolgente sarà che potrà tornare Bettino Craxi da Hammamet prima o poi sostanza dopodiché dire che il quadro sarà più o meno completo
Ecco la questione della responsabilità diversa delle forze politiche e io son d'accordo sulla sostanza di quello che ha detto Sabbatucci certo responsabilità c'erano tutti a destra e a sinistra loro soltanto richiamare un fatto che forse quel tanto ed è tanto di democrazia che si è radicato nel nostro Paese lo si deve non solo alla alla DC indubbiamente alle scelte della DC procedere anche alla cena assidua continua delle forze di sinistra fino agli anni Settanta
Ecco perché ricreare il clima di quegli anni è difficile perché non l'ha vissuto personalmente ma non gli anni del cultura né dice ma non gli anni della censura sul sui cinematografica
Erano gli anni in cui non esiste una effettiva libertà di sciopero era un anno in cui la la scena interveniva in maniera molto dura e per cui i margini di di libertà di democrazia essi andavano restringendo in quegli anni e poi provvidamente
Sì arrivata al Cosimo stempera amento della della situazione e quindi le cose hanno preso verso più la probabile
Ecco e poi quanto alle scelte di campo anche del Partito comunista degli anni Doria Tiani ecco io dire che Togliatti e con De Gasperi uno dei pochi statisti i dopo Giolitti di questo secolo
E quindi la differenziazione che Togliatti con enormi difficoltà stava cercando di operare all'interno del campo comunista individuando via autonomi di sviluppo della società italiana che non devono essere necessariamente per il comunismo sovietico ma
Una democrazia progressiva ecco anche questo credo che vada riconosciuto fa a merito di Togliatti delle sinistre del tempo
I voglio ricordare anche un ultimo fatto che i mentre nelle costituente le sinistre non state contro le Regioni
Se non opposta alle regioni invece dal mille novecentoquarantotto
Perché pensavano si dirige dopo essere
Dopo dopo il quarantotto invece c'è stato uno scambio no de di di di di mentalità e di parti quella di cicche che voleva poi non non nel non le voleva più o no perché di motivi io specularmente opposti a quelli per cui le sinistre non le aveva volute no non l'avrebbero voluta nella nella Costituente
Ecco probabilmente un elemento innovativo nella dinamica politica italiana sarà il problema degli autonomi il problema dei cosiddetto regionalismo federalismo è un problema serissimo in realtà il problema più serio forse insieme a quella della pubblica amministrazione che c'è nel nostro Paese
Perché il federalismo è parola vuota di senso diverse quello che conta è il federalismo fiscale cioè come si percepiranno l'imposta a livello regionale come questa imposta verranno poi impiegate nella regione
E quel tanto che rimarrà per la sorride la la solidarietà generale insomma è appena più dai dai più deboli
Quindi questo meccanismo molto intrigante sul quale credo si farà molta fatica a trovare delle delle convergenze delle soluzioni e oltre che nazionali anche ragionevoli
Sono d'accordo con Giorgio Rumi quando parla così della funzione dello storico sono storico e quando voi pone il problema di come la ricerca storica sul campo quella degli addetti alla ricerca Boy si trasferisce a livello di opinione comune di opinione media
Ecco questo travaso è difficilissimo secondo me oggi c'è un un rischio grave nel Paese è quello di perdere la propria memoria storica
E per cui
Per delle disfunzioni del sistema educativo prevede delle disfunzioni e la formazione del corpo insegnante
Per De disfunzioni nel modo di rapportarsi tra ricerca scientifica e quella che tu hai chiamato giustamente divulgazione compone un un nodo di problemi non io son d'accordo con lui perché la memoria storica di Kiba perlomeno nostra facoltà
I giovani è scarsissima è scarsissimo
I
Le soluzioni quali sono non credo che sia studiando più novecento e meno storia moderna che si risolva il problema non è questo in sostanza perché
è un problema più che di partecipazione passato più recente problema di atteggiamento verso la storia per un giovane oggi dalle si
Stense remotissima come le guerre puniche più o meno sostanze non è che il fatto che siam passati cinquant'anni la rende più vicina
Della prima guerra mondiale della Rivoluzione francese
Una questione di metodo di formazione del corpo docente che nell'università viene poco praticato
E di Modolo e capacità poi degli insegnanti di appassionare alla storia perché chi di voi ha pratica didattica sa benissimo che mentre il professore nelle medie
Non dell'università perché sia si presume che chi faccia storia de non locazione storica non è così dico poi perché
Ecco nelle scuole nelle scuole medie il progresso il docente mentre riesce a giustificare perché si studia l'italiano bisogna sapersi esprimere e scrive una lettera
Che che si studiano matematica perché far di conto importante si studia geografia perché tutti viaggeranno prima o poi e quando si va a chiedere perché a che serve la storia non è non è facile
Ma io migliori professori di chiara fama sia divisa in Storia moderna quando è alle strette dice se non altro serva starebbero incrociata
Ecco che
E quindi
Il problema è di modificare proprio ma non è compito di questo go convegno dare indicazioni in questo senso il modo di rapportarsi
Presidente la classe docente con la storia in modo voi di di comunicare questi risultati
Dicevo che non deve ingannare il fatto che ci siano corsi di laurea in storia e che siano molto frequentati perché per lo meno che a Milano ormai di di studenti hanno capito che la linea di vino resistenza per avere una laurea iscriversi al corso di avere storia
In quanto è quello che aldilà dell'interesse che fossimo deve per la storia e quello che riesce a fare evitare una serie di esami
Più difficili no
Non c'è il latino non si può anche fare un italiano addolcito no e quindi quelli che sono i grossi scogli vengono evitati e quindici si scrive a ma corso di arresto ha dato molta importi si scrive a Scienze politiche oggi senza prediche diventato obiettivamente più difficile perché ci sono i diritti e l'economia se uno chiede cos'è l'usucapione lo studente non lo sa il discorso è risoluto insomma ecco quindi questa è una considerazioni in margine
Gli l'intervento di Mori il team di di di di Rooney che ho molto apprezzato come si diceva per il suo spirito
Grazie mille
Grazie
Prego Nicola Tranfaglia di intervenire a molto brevemente
A me sembra che
Gli elementi di raccordo che sono emersi finora sono prevalenti rispetto alle differenze di giudizio non lo dico per amore di pace o di mediazione ma perché l'avete sentito tutti
Ci sono delle differenze di giudizio su alcuni elementi che sono poi peraltro a mio avviso il più problematici
Nel senso che
Io ricordo che molti anni fa uno psicologo mio amico diceva che una delle difficoltà di insegnamento della storia deriva dalla mancanza di un progetto sul futuro se c'è un po'se manca un progetto del futuro è molto difficile
Spingere le persone a studiare il passato recente del passato meno lontano
Perché non ci sono punti di riferimento intorno a cui organizzare il discorso ecco questo è è un elemento a cui possiamo pensare perché non è un caso l'intervento che oggi abbiamo sentito della signora è un elemento che io sento molto girando l'Italia e parlando della storia repubblicana e quindi non è un caso è un elemento su cui anche noi storici io credo dovremmo riflettere
Torna entrando più nel merito della discussione per quanto riguarda questo elemento dei fattori di continuità nella storia a mio avviso ci sono sempre continuità e rotture
Nella storia italiana e gli elementi di continuità rispetto a quelle di altri Paesi europei a mio avviso sono maggiori
Sono maggiori e non voglio tirar fuori tutti i temi
Ricorrenti sempre sul su una visione molto negative e Sabbatucci ha ragione troppo negativa della storia italiana che circolano anche nella storiografia italiana però che questi elementi di continuità pezzi no
Mi sembra indubbio io non voglio essere mono maniaco ma quando mi riferisco al fenomeno dell'associazione mafiosa e vorrei che si ricordasse il fatto
Che ci sono cinque regioni e soprattutto treni che vedono le associazioni mafiose come è stato scritto in una in una relazione della commissione parlamentare del novanta come la forza di governo
Ora se voi mi mi dite quale altro Paese europeo tema guarda esagerato io sono stato molto spesso negli ultimi anni in Sicilia in Calabria e ti assicuro in questo momento soprattutto in Calabria si può dire che la 'ndrangheta e una forza di governo che poi sia presente in diversi partiti quel tono cambia a quelle cosa che il risultato è questo allora voglio dire questo tema della continuità di fenomeni che non sono collaterali
Ma che tendono ad assumere una presenza nel quadro generale molto importante perché poi la forza delle associazioni mafiose non significa mica soltanto le sopraffazioni che i cittadini subiscono significa per esempio l'impossibilità di costruzione di una cultura civile
O di una religione nazionale questo è indubbio perché voglio dire si sono sono fatte state fatte in alcune regioni meridionali delle ricerche sociologiche ben fatte su che cosa si insegnava a scuola rispetto proprio alla cultura civile
E e da questo emergeva che il novanta per cento degli insegnanti trasmettevano parlo di una ricerca uscita negli ultimi anni
Trasmettevano un'educazione che era sostanzialmente mafiosa
Allora voglio dire questi elementi di continuità che vanno al di là del mille ottocentosessantuno
Non sono elemento ma elementi marginali del quadro sono elementi che noi dobbiamo considerare anche quando parliamo del cinquantennio repubblicana anche perché devo dire io sono rimasto abbastanza colpito del fatto che nelle storie generali dell'Italia repubblicana che sono uscite negli ultimi anni o almeno nella maggior parte di queste storie non ho trovato mai scritto
Un una cosa molto interessante e cioè che quando è stata nominata la prima Commissione parlamentare antimafia a distanza di quattro mesi dall'insediamento
Il Presidente della Commissione dal parlamentare ha mandato al governo di allora e del Governo Moro del centrosinistra
Otto istruzione da cui emergeva con estrema chiarezza
Che non soltanto la classe politica nel suo insieme ma la commissione parlamentare in cui rappresentava erano rappresentati tutti i partiti aveva una conoscenza perfetta della situazione
E aveva individuato subito quelle misure
Di cui poi si è discusso moltissimo a partire dal mille novecentonovanta
Voi dite che cosa significa questo
Beh secondo me significa il fatto che se nel mille novecentosessantatré la nostra classe dirigente con la presenza di tutti i maggiori partiti politici conosceva perfettamente la situazione del Mezzogiorno
Non solo di presenza ma di egemonia mafiosa in alcune regioni
E non ha fatto nulla
Questo ci dice qualcosa sul sistema di potere che si era determinato oppure no parlo da storico non non certo da osservatore politico ma da storico mi sembra che questo problema ce lo dobbiamo porre e allora lei mi ha stupito che in tante storie dell'Italia repubblicana elementi come questi
Non vengano fuori
Quindi quindi mi sembra che a parte il titolo Storia di tanti e storia repubblicana queste cose c'entrino io non non le voglio rovesciare per modificare il giudizio di fondo che condivido con te sul cinquantennio repubblicano
Ma voglio metterli in evidenza perché altrimenti corriamo il rischio
Di trascurare troppo degli elementi
Quanto alle articolazioni interno e del cinquantennio repubblicano devo dire che
E molto vero quello che ha detto Sabbatucci l'Italia liberale è stata studiata per troppo tempo sotto la forma del della crisi dello Stato liberale era un'esigenza come dire un'esigenza
Per molti aspetti politica molto forte degli storici di capire perché si era arrivati al fascismo perché noi siamo stati il primo paese che ha introdotto e poi esportato in Europa un fenomeno peraltro importante come quello fascista
Ma devo dire che sul cinquantenario pubblicano sarebbe altrettanto sbagliato parlare soprattutto del declino
Però io credo anche che prima di andare avanti dobbiamo capire le ragioni del declino perché declino c'è stato e se non capiamo le ragioni e diciamo le motivazioni di fondo del declino corriamo il rischio a mio avviso di capire bene di capire meno bene o di non capire
I caratteri di fondo del cinquantennio questa è la ragione per cui io insisto su un'ipotesi ripeto rispetto alla quale spero che si possa discutere in futuro cioè è vero non è vero che a partire dagli anni sessanta si è fatto un tentativo di modificazione di cambiamento profondo del Paese e che fallito questo tentativo
Gli effetti sono stati molto negativi oppure no ecco mi sembra che questo questo sia un'ipotesi da discutere ultimo punto intervento del mio amico Giorgio Rumi
Non c'è dubbio sul fatto che questo è un Paese che negli anni della guerra fredda cioè in me nel primo cinquantennio ha visto e continua a vedere gli storici con una forte tendenza salvo forse quelle che si occupano del periodo precedente io per esempio mi sono occupato per trent'anni di fascismo non sono fascista posso dirlo ecco me ne sono occupato perché mi pareva importante
Ma è vero quello che tu dici cioè vero che gli studi sul momento parte cattolico gli studi sul movimento socialista gli studi sul movimento comunista sono stati continuate in parte i conti non essere connotati troppo
Da diciamo da una sorta di ghetto in cui chi studia i cattolici e cattolico chi studia i socialisti socialisti e così via
Sarebbe da augurarsi che questo noi lo superasse inno questo però è legato anche a una cosa tu parlavi di corporazione più o meno chiusa o più o meno rigida degli storici questo dipende anche da un fatto secondo me più profondo di fronte al quale soltanto adesso si incomincia a fare i conti e cioè il fatto che noi siamo uno dei paesi in cui nemmeno esiste un rapporto positivo tra scuola e università
E questo spiega anche quella difficoltà di far giungere i risultati della ricerca nella società italiana
Io credo che uno degli effetti più negativi che si è verificato in questi ultimi decenni e proprio questa mancanza di rapporto tra l'università e la scuola perché da una parte a contribuito a chiudere di più la corporazione degli storici presente dell'università
E dall'altra non ha creato quei rapporti che sono assolutamente necessari tra il lavoro della ricerca il lavoro dell'insegnamento il tema della ricerca e quello della didattica
Le nostre università parlo sulla base della mia esperienza ma credo che i colleghi possono essere d'accordo con me con noi come sul piano del l'insegnamento le nostre università sono rispetto a diciamo l'esperienza europea anche soltanto europea estremamente arretrate
Nelle nostre università è molto difficile che ci sia un efficace coordinamento didattico
è molto difficile che ci siano professori che si rendono conto del fatto di essere pagati dallo Stato non per studiare ma per studiare e per insegnare
Grazie
Infine la parola al più volte evocato Giorgio Rumi
Testo dall'intervento della signorina
Fu se non italiana
E ecco assenti non puoi nidi spagnolo sul fondo io credo che il problema è che questa mimetismo Muscetti cinismo degli italiani
Riguardi
Paradossalmente l'Italia cioè al contrario del detto il citatissimo del fare gli italiani italiani vedo è l'Italia che mi sembra mi accetti Italia c'è il Regno d'Italia perché Amato col suo nome e la Repubblica italiana
Sempre perché amano insomma
Ce lo scetticismo riguarda la geografia
La gastronomia a parte le differenze team tra colazione pranzo e così via
Mio riguarda questo non riguarda evidentemente la lingua riguarda lo Stato
Quello con la S maiuscola qui lasciamo perdere
Se abbiamo il senso dello Stato finito di questi discorsi sul senso vissuto la cui si sfuma nella percezione i sentimenti in in cui si
è indubbio c'era agli atti ultima
E i signori francesi spagnoli inglesi e quant'altro hanno avuto secoli e secoli di sedimentazione rinviamo
E questo fa sì
Di questa perplessità di questo scetticismo e e anche il senso di di Fars di direttori così quando vengono riesumati e imposti da otto a vita
Perché lo Stato o c'è o non c'è non è una cosa da da da tribù ecco non è da vogliamo una brutta da predica
è vero ci sono dei momenti per esempio il quarantacinque quarantotto il diciannove e venti chili di fortissime tensioni
Franco Della Peruta ricordava cedere è indubbiamente era gestita con una certa Energia io ricordo che in provincia di Modena fra il venticinque aprile quarantacinque venticinque improprie quarantasei cifra del già citato Paolo Spriano ci furono mille morti ammazzati intendono impazza
Ma queste e il trauma di un Paese che reagisce come reagisce
La prosa è un'altra qui sono state dette molte cifre se ne ne aggiungo una sola il novantacinque per cento di leggi approvate sostanzialmente all'unanimità
Ho detto nove cinque senza virgola
Allora anche queste i Cahiers che si fronteggiano
Qui non è questione di piccolo compromesso storico
è questione di una
Fortissima centralità del Paese dice male la politica estera il Patto Atlantico per fortuna non c'è più Di Nolfo si può eh sì però anche di del Patto Atlantico si è data un interpretazione largamente evolutiva riducendo quasi a zero il contributo italiano e e anche il ricordo con la frase di Berlinguer che si stava meglio sotto l'ombrello della NATO che sotto il palco rialzato
I cattolici peraltro sempre ampiamente scettici
Sulla questione lui con interpretazioni terzomondista e pontiere ecumenica e planetarie sì siamo il Patto Atlantico e come la peste vista da don Ferrante quando dice
Teste no offendere poi febbre pestilenziale quando finalmente la gente muore per lei sa eccessi in effetti c'è la peste indiremo il patatrac Schena cosa che riguardava
La sfera dei segreti cui accennava l'amico Nicola Tranfaglia
E lì è un altro e un altro discorso
Però il patto tra anche quella mi ha fatto diventare una cosa molto strana certa quattro dieci fosse basi servizio di sorveglianza attorno può abbia pagato il nostro debito ma non è che effettivamente questo ha impedito il novantacinque per cento che si approvavano come come insieme
Quindi c'è uno svuotamento
Diciamo parziale in e non lo dico scettica mente lo dico anche con una certa preoccupazione perché questo sistema dell'accordo sistematico svuotare poi la democrazia
E viene in mente quando fin qui si è il signor P uno di Dickens veri gli avvocati che parlando vanno a a bere una birra insieme delle due parti opposte
Si tenta Jacopo tappe dei partiti ma poi c'è un'istanza superiore l'ordine la liturgia della mediazione
Dove tutte queste contrapposizioni codici sfumano e si arriva a un ampio terreno comune il che io lo vedo qualcuno ha citato il problema vero così dell'annacquamento dei contributi come un fatto è molto grave probabilmente la sclerosi della Repubblica eccessi la caduta del senso riformista del centro sinistra
Non so se a questa caduta di tensione non abbia contribuito anche il compromesso storico occultare HD sue giustificazioni che rischia per un altro un altro nato il convegno e però la vita il sopravvivere
E a realizzare di quelle cose che di solito non si riceve abbiamo aspettato un anglosassone ci spiegasse il familismo amorale
E noi queste cose non si parla del del compromesso concreto anche questo viene espunto dalla grande darà grande storia
E confinato né nella politica
Ecco dico queste cose perché probabilmente questa entità indebolito l'appartenenza questo stato sì c'è una roba che si chiama Repubblica italiana
Però quanto siamo disposti a dare a questo ritmo
Certamente c'è stato e delle punte si si sono sacrificate ricordo Moro ricordo i magistrati c'è il problema di chi ha combattuto contro la mafia però è un fatto probabilmente minoritaria rispetto alla partecipazione della vecchia classe dirigente liberale al vecchio regno
E improbabili qui c'è il problema di questa specie di e si fidelizzazione della degli apporti per una specie di accomodamento su un quotidiano
Che ha permesso al Paese di crescere perché è vero il discorso che faceva Della Peruta siamo cresciuti siamo simpatici voi siete i più belli più più sani e più puro angeli più alti e così via
Ma anche nel Quattrocento eravamo così rispetto all'Inghilterra e altri Paesi alla Francia
Il nostro punto Marie basta leggere mancherebbe altro perché il punter sempre lo Stato
E sempre lo sta tanto è vero per esempio che rispetta la sfida federalista riscopriamo da un lato l'Europa cioè il Sacro Romano Impero ed altri municipi che è stata la trappola in cui siamo già caduti l'altra volta
E questo per rispondere alla sua domanda ma perché siete così umili la verità e umili no lei ha detto un'espressione così scettici così riassegnati Tripoli perché questo se ho capito giusto
Sì sì sì
La la la prego di non inoltrarsi su questo terreno per non farli soffrire ecco
Ma perché perché quella dimensione di italiano camminare sui cocci di vetro e questa è la verità
Ma quella dimensione non tante Agliardi quindi possono e mi chiedo se a questa esitazione non abbia contribuito una certa rassegnazione idea
Maturata da un certo punto dopo dopo la la regista
Solo una battuta la conclusione di questa tavola rotonda anzi una molto breve mediamente esso Giorgio Rumi evocava il Regno d'Italia signora parlava degli scandali della corte reale inglese
E legna Italia avuto molti meriti certo se ci fossero ancora Savoia avremmo anche noi molti problemi di scandali di di indicate regnante quindi forse come dire non tutti cambiano
Sono venuti per nuocere certo soltanto una breve osservazione sul tema storiografico che è emerso ma mano durante questa tavola rotonda il ruolo degli storici
Io condivido molto di quello che ha detto Giorgio Rumi e severamente sul ruolo degli storici sulla corporazione degli storici quindi sulle nostre colpe sulle nostre responsabilità credo però anch'io con Sabbatucci che la colpa degli storici si è stata spesso quella di essere deboli deboli di fronte al potere politico deboli di fronte al condizionamento economico e via dicendo
Cioè che in altre parole la cosa importante e che gli storici e siano di più se stessi facciano di più gli storici ecco
Io in questo senso mi sento un po'confortato dal lavoro di questi giorni
Che certamente è stata mio viso un'occasione non non voglio ovviamente tessere le mie lodi ma solo di quelli che hanno partecipato con tanta disponibili età con tanta cortesia anche a tavola rotonda di questa mattina metterci utente resta ho visto dei pur dei punti di vista interessanti
Per esempio abbiamo discusso stamattina avete discusso stamattina sul problema della discontinuità ho mai riprova della fine
Della cosiddetta o meno Prima Repubblica nascita eventuale o meno di una fase nuova omogeneità del cinquantennio
E questo è un tema forse poteva anche essere ovvio che venisse fuori però una riflessione abbiamo discusso di questo abbiamo discusso del dell'omogeneità interna cinquantenni oppure delle sue articolazioni del delle continuità sulla della storia d'Italia sul tutto il perito anche prima unitario
Beh abbiamo discusso poco questa mattina delle canoniche continuità discontinuità Capri fascismo il fascismo tra fascismo e post fascismo cose importantissime cose
Però ecco la novità anche di di affrontare con tagli nuovi con prospettive nuove di ripensare andando avanti nella ricerca storica
Secondo me tutto questo è un valore tutto questo è un merito che abbastanza importante io non voglio dire che in questi giorni noi abbiamo fatto il punto sulla storia d'Italia repubblicana neanche stamattina
Però se questo fosse semplicemente lo consiglia sia semplicemente un inizio a me sembrerebbe già una cosa molto positiva all'inizio o meglio Bilancio su un primo periodo che è già iniziato
A me sembrerebbe ed è a mio avviso una cosa molto positiva forse una certa stagione che è quella delle interpretazioni della Repubblica sia si avvia a concludersi tentativo di costruire d'emblée il cinquantennio repubblicano è stato tentato da vari studiosi con risultati secondo me interessante comunque più o meno validi
Ma probabilmente oggi c'è la possibilità e io credo che auspico che questo avvenga di studiare la storia di questo cinquantennio per per periodi per pezzi andando affondo comprendendo i nessi di cui oggi si è parlato ecco se tutto questo viene fatto se per esempio gli storici dimostrano una capacità di farlo con serietà una diversità di punti di vista e se in questo modo i
Spetta agli storici la responsabilità di come si forma la memoria
Io temo che questo non sia vero nel senso che in teoria spetta al loro questa responsabilità credo che di fatto oggi la memoria collettiva su cui poi si fonda tanta parte della coscienza civica comune si fonda su una conoscenza o meglio un micio Della Peruta su una ignoranza volendo della storia e anche della storia recente che abissale ecco questo ignoranti e questa oppure questa conoscenza dei forni deformata dove cioè gli storici
Escono dalle loro colpe perché la loro debolezza non è colpa degli altri s'intende è colpa della categoria è colpa nostra evidentemente profili storici
Correggono diciamo questa loro latitanza questa loro subordinazione escono anche dalle angustie un po'di quella logica unirsi Daria con tutti i limiti che diceva Nicola Tranfaglia distacco dalla didattica e di ricerca ecco tutto questo mi sembra che possa dare un contributo positivo come nella sua modesta anche questi giorni mi pare abbiano dato io concludo ringrazio il i relatori di questa mattina e quelle di questi giorni e tutti voi che avete partecipato gas
Sentirla
Tutte
Va