"Giornata in ricordo delle vittime della mafia" incontro organizzato dalla Provincia di Genova nella Sala del Consiglio Provinciale

Buona sera buonasera a tutti
Grazie di essere
Questa
L'iniziativa
Una iniziativa nata grazie anche alla collaborazione di Fernanda Contri perché l'anno scorso
Abbiamo fatto una iniziativa pubblica alla perde che è nata in maniera molto colpi spontanea molto estemporanea in quell'occasione avevo perplesso affermando al desiderio e si potrebbe potesse riprendere l'argomento non solo in maniera rituale
Appunto esponendo le lenzuola bianche fuori dai balconi dalla Provincia come oggi stesso di nuova abbiamo fatto ma avendo qui presente chi può testimoniarci rispetto alla al contributo che è stato dato da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino da tutti coloro che sono morti per mafia
Ecco così appunto ringrazio Fernanda che a probabilmente accolto questa mia riflessione
Così prontamente quest'anno ci ha offerto questa possibilità di avere proprio qui presenti Maria Falcone
Ilda Boccassini una dottoressa Liana Ferrero per hanno collaborato direttamente con con Giovanni Falcone
Perciò a questo punto darei la parola alla presidente della Provincia
Dica due parole anche lei poi possiamo procedere a ad ascoltare queste testimonianze
Diceva di quel palazzo Chigi
No un anno fa temo
L'iniziativa delle lenzuola
Eravamo immersi nella volontà di cambiamento lo siamo ancora in gran parte il consiglio aveva da poco varato il suo statuto
E nello Statuto che è un atto fondamentale in cui si riconoscono gli eletti
Nel quale si offre Allan popolazione il senso di un lavoro che non è solo restringe dire che l'attività amministrativa
Pure importante quotidiana anche dura ma certo non c'è solo quella
E lo statuto era emerso con forza
L'esigenza che cultura e politica trovassero modo di coniugarsi
Andammo andavamo riflettendo da tempo
Sul come cultura e politica in fondo
Prodi non è il filo della memoria
Una loro ragione
Di rendersi evidenti di esistere
Il filo della memoria
Che grazie all'iniziativa di vita della quinta Commissione la proposta del Consiglio colse l'anno scorso come elemento significativo
L'evidenziazione della necessità della mobilitazione popolare
E quindi della mobilitazione civile
Che allude che comporta anche la pubblicazione dello Stato a tutti i livelli
Però la memoria non è solo non può essere un fatto consolatorio
Arricchisce il presidente stimola per il futuro
Quando infatti vengono letti
Nella loro realtà
Quando vengono interpretati aiutano a scegliere
E allora questa giornata di oggi continua il discorso dell'anno scorso mai pensiamo di fare del ricordo dei caduti della mafia un appuntamento costante nel mese di giugno
Ecco quest'anno al filo della memoria e alla affermazione che la nostra volontà di resistere
Si collega il filo del ricordo più ragionato
E quindi la riflessione su un momento
Che fu un momento di cambiamento fondamentale della strategia dell'antimafia
Un momento nel quale non ci si limitò più grazie all'opera di Falcone e Borsellino
Inciderà intervenire
Sui singoli
E a chi sui singoli delitti
Ma ad occuparsi della struttura della mafia stessa
Questo significa per noi volontà non solo di testimoniare ma di fare di cambiare ed è su questa volontà che vogliamo che acquisti senso e il significato più grande anche il nostro lavoro quotidiano
Certa oggi i tempi sono buttati
Ci sono segnali in parte confortanti impartì ambigui
Si celebra un processo fondamentali il processo ad Andreotti
La stagione dei pentiti
Ha dimensioni sicuramente considerevoli
Ieri Caselli diceva un'intervista su un quotidiano c'è rischio però che la mafia diventi un fenomeno invisibile
E che come tale renda più difficile a noi continuare la lotta
Ci sono segnali che vengono dalle lettere delle mogli
La moglie Lina per esempio
I riferimenti
Che con tutti le ambiguità metto non induce una qualche difficoltà
Da parte di coloro che sono stati mondo separato un violento per tanti anni
Quali sono questi segnali qual è il senso del cambiamento qual è il senso della lotta di oggi che si collega ha ricordo di Falcone e Borsellino questo il senso della riflessione di oggi pomeriggio ringrazio
Chi è qui con noi ringrazia della loro presidente anche volontà di continuare a discutere a riflettere di andare avanti e di cambiare le cose nel nostro Paese
Con l'augurio di riuscire a contribuire
Apro il dibattito lasciando la parola alla dottoressa Ilda Boccassini ringrazio ancora
Molto imbarazzante parlare di ricordi
Perché ricordo significa qualcosa che non che non c'è più
E invece almeno per quello che mi riguarda non sono convinto anche che le persone che sono infine considera il reato di continuare quel canino
Che proprio Giovanni Falcone e Paolo Borsellino
C'erano insegnanti io sono un magistrato faccio il pubblico ministero e parlerò da addetti ai lavori
Non mi occupo di Sociologia
Non mi occupo di fenomeni mass media e quindi rispondo per quelle che sono le mie esperienze
Assumendomi tutte le responsabilità ovviamente di quello che dico
Mi chiedo che cosa
Entrerebbe Giovanni di quello che sta succedendo in questi giorni
Di una cosa sono certa
Perché lo ha predicato lui per anni è diventata una parte integrante della sua cultura
Che mai la mafia diventi uno spettacolo dal fenomeno da baraccone
Ricordo che in uno dei suoi tanti articoli che appunto affrontava questa tematica
Disse fatta in modo è giusto che si parli di mafia e giusto che i mezzi di informazione possano e debbano fare questo
Ma non è parlate come se fosse
Una trasmissione tipo
Il processo del lunedì
Penso che quello che sta succedendo in questi giorni anche peggio potrebbe andare di beautiful
Invece di voglio ricordare che Cosa Nostra è qualcosa di molto serio
Io penso che molte persone qui si aspettano
Che io parli
E di fatti ho taciuto fino ad oggi
E ho scelto questa fede perché la considero comunque una sede istituzionale
C'è un dibattito pubblico dove io intervengo lo ripeto come addetto ai lavori portando le amministrative
Su quello che molti di noi abbiamo letto sui giornali c'è una lettera aperta di Antonella Bagarella
Qualche mese fa
Io
Cogliendo l'occasione della nomina della figlia di Rina
A corsi a rappresentante d'istituto
Fece un intervento sempre in una sede istituzionale che fu riportato per intero su un giornale
In questo intervento era una riflessione che io facevo a me stessa e soprattutto invitando giovani perché una scuola dove io ero stata invitata
Mi chiedevo chiedevo che cosa potesse rappresentare questa scelta fatta dalla figlia di linee soprattutto perché era stata votata e chiedevo come cittadina come magistrato come madre
Se Concetta Riina si era dissociata dalla cultura mafiosa qualcuno in malafede e consenso di irresponsabilità
Ha interpretato le mie parole come un chiedere alla figlia di linea di rinnegare il padre che ha letto l'articolo se l'italiano un senso ovviamente chi non riesce a capire l'italiano rispetta questa gente non non mi ricordo neanche non posso discutere
Ma chi ha voluto interpretare così lo ripeto ha dato segni di essere una persona in malafede
Io chiedevo quindi sapevo perfettamente che quelle dichiarazioni potevano rendere e uno sta era un sasso che si lanciava in uno stagno e quindi proprio perché era una tematica importante ci sarebbero stato vedo di azione
La reazione di Concetta Riina fu di rilasciare un'intervista nella quale non solo non riconosceva nello Stato che aveva condannato per bene undici volte all'ergastolo il padre
Non mostrò nessun tipo di
Legittimazione verso il nostro paese
Oggi c'è questa lettera della madre aperta
Qualcuno l'ha trovata toccante
Per quello che mi risulta questa lettera l'ho trovata arrogante ipocrita è intrisa di cultura mafiosa
Sono indignata come madre che si sia scelto
Lo strumento dei mass media
Terra affrontare una tematica così importante perché vero è indubitabile che vi è un momento di grosso en passant da parte dell'organizzazione sono caduti nelle mani della giustizia i grossi boss è un momento di difficoltà e quindi qual fia
Iniziativa va affrontata con la massima riflessione nel senso di responsabilità ma non possiamo far diventare spettacolo un qualcosa che ha colpito il nostro Paese per anni con sangue e morte di innocenti
La signora Bagarella ti decidi ad uscire perché afferma
Che i suoi figli sono sbattuti tutti i giorni sui giornali è bene la signora Bagarella esce il giorno dopo l'arresto di suo figlio Giovanni io non so
Perché vi è una presunzione di colpevolezza che riguarda tutti i cittadini italiani e quindi anche e soprattutto ai figli di Salvatore Riina
Ma so che in questo momento viene accusato indagini preliminari dell'articolo di associazione mafiosa e di omicidio
Un'altra volta che la stampa si è occupata della famiglia Bagarella è stato quando appunto a sistemi dove la mia intervista mi è stata un momento di Presa di posizione a favore o contro rispetto a quella scelta
Quindi queste sono le uscite che lo Stato ha fatto nei confronti della famiglia Bagarella
Lei si lamenta di questo
Vi chiedete perché il figlio di Provenzano non viene bombardato tutti i giorni nei giornalisti quindi non credo che si possano aumentare eppure il figlio di Provenzano ha un padre latitante studia Corleone non viene perché enti Lenzi
Fa la sua vita io non so che cosa pensi non so che nella sua testa
Ma oggi rispetto alle dichiarazioni di Antonella Bagarella io vedo un momento pericolosissimo prope nella lotta alla mafia
Perché se c'è qualcuno e vi voglio fare un paragone che orribile
Perché con i morti c'è stato chi ha saputo approfittare da sciacallo del sangue versato dai nostri colleghi
E non voglio
Per onorare questi morti
Che sulla stessa trafila possa qualcuno approfittare di quello che sta succedendo
La lotta alla mafia e ancora un qualcosa che deve coinvolgere tutti
Se la signora Bagarella
Ha dei problemi
Bene rivolgersi alle istituzioni
Se il figlio ha commesso dei reati ed è innocente si difenderà ed era vere fiducia in questo stato sei colpevole la madre deve fare in modo che il figlio si arrenda a questo stato qualcuno ha detto che un momento magico fa sempre
Qualcuno ha detto ieri che è già un passo avanti perché Antonella Bagarella parla di mafia ma signori miei
E qualche anno fa questo non sarebbe successa negli anni Sessanta ma come una ma voi fate torto all'intelligenza di una donna come Antonella Bagarella
Dove in un mondo in un periodo storico in cui ormai è fuori città con sentenza della Suprema Corte tutto il mondo sa che esiste Cosa Nostra vi pare che Antonella Bagarella riposta dire la mafia non esiste
è impossibile
è pazzesco
Significa non riconosce la quella donna una grossa intelligenza è una grossa cultura non solo mafiosa ma è una cultura che lei porta avanti
Vi ripeto in maniera pericolosa perché strumentalizza addirittura i mass media addirittura un addetto stampa
E si consente in maniera costruita perché io non credo che è stata una cosa improvvisa nella lettera che uscita su Repubblica nella risposta di alcuni miei colleghi quindi devo immaginare che era qualcosa di preparato
Attenzione
Attenzione perché se è veramente un momento magico e allora lo Stato deve essere talmente forte per quello proprio detto impegnato Giovanni
Scusate io ricordo che nel momento in cui i collaboratori chiedevano di colloquiare con il magistrato Giovanni non andava mai subito in carcere
Voleva essere certa o delle intenzioni di quella persona voleva dimostrare che Luis tanto non aveva poi tanto bisogno
E qui si stanno inventando le cose in un momento in cui potremmo ottenere dei risultati eclatanti
E allora della mafia
E sappiamo tutto ormai di quello che
Io chiedo molto di più
Io chiedo che oggi dobbiamo invertire la rotta
E se oggi e nuovi collaboratori nome nel non importa più sapere quanti mandamenti ci sono quante persone hanno fatto parte di quel commando sono fatti la storia
Noni dobbiamo pretendere voi dovete pretendere che ci dicano chi sono stati i fiancheggiatori chi sono stati i magistrati in Sicilia che hanno consentito a operare la all'epoca nostrani sopravvivere ai medici agli ingegneri agli imprenditori qualcuno parla impropriamente di terrorismo facendo rotta il tempio ed è un'altra scelta sbagliata
Ma di una cosa il terrorismo è stato cioè impegnato qualcosa
Che ci sono state norme che hanno consentito che tutti i fiancheggiatori venissero colpiti
Chi prestava una macchina chi restava un appartamento chi prestava qualsiasi cosa veniva coinvolto è punito per quello che faceva perché lo Stato non consentiva nessun tipo di collusione
E allora oggi dai nuovi collaboratori dobbiamo pretendere questo non mi importa più sapere quanti mandamenti c'è una Palermo lo so
Io voglio sapere da Calogero Ganci chi erano quelle persone importanti capitone incontrati con Salvatore Riina e hanno deciso insieme di uccidere Giovanni Falcone io voglio sapere dan Calogero Ganci dai nuovi collaboratori chi sono gli imprenditori e dove sono le loro ricchezze quaestor dobbiamo pretendere e allora è un momento magico sappiamo sfruttare
Ma attenzione a questo buonismo
Tipicamente italiano tipicamente da chi non è stato in piscina da chi non è siciliano da chi non ha subito subito anche quello che lettere Scigliano
E questo mi fa paura mi inquieta perché io sono convinta che il Cosa Nostra è alle corde
Ma proprio in questo momento non ci può essere l'amalgama la il fango che ricopre tutta ritorniamo alla normalizzazione cioè il loro vogliono tornare alla normalizzazione
E noi con questi interventi responsabili consentiamo questo
E allora l'Antonella Bagarella se vuole avere riconoscimento per i suoi rilievi riconosca che lo Stato avvento riconosca che suo marito è stato condannato undici volte da tribunale conta intente definitiva di autore di gravissimi reati i figli ci dimostrino che si sono dissociati dalla cultura mafiosa
Non ti chiede che non amino il padre non si può chiedere a un padre stupratore di non essere amato
Sono scelte individuali di ognuno di noi
Ma pretendiamo come cittadini che i Kiss or sono compatti attivi dalla cultura mafioso
Quanto meno nel momento in cui si pongono come interlocutore di quel tormentato perché la signora Antonella Bagarella sta discutendo con petti delle nostre istituzioni ed è inaccettabile che la faccia in questa maniera
Con lo ribadisco una cultura implica di mafia
Questi atteggiamenti mi spaventa no e mi fanno capire
Che se non torniamo un attimo sulla dritta via
E allora
Tutto questo non piacerebbe a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e allora nel momento in cui possiamo prendere dei frutti dir loro lavoro perché sono morti
E oggi noi abbiamo rincari Cile e tanti altri capimafia ma se tutto questo non viene capito e messo nei giusti binari noi rischiamo di ritornare e questa volta siamo responsabili noia
Party indietro nonostante gli ottimi risultati quindi io
Dico attenzione non
Non è cattiveria
Non non si tratta di essere contro quello che l'essere madre io non posso dimenticare la mamma di Francesca Morvillo non posso dimenticare i figli di Paolo Borsellino non posso dimenticare i figli Antonio Schifani
Scusate non posso dimenticare mio figlio che ha lasciato per tre anni da soli non possiamo e quindi Antonella Bagarella ha diritto di colloquiare con lo Stato le istituzioni soltanto se viene dalla parte nostra non diamo spazio ma neanche giornalisti facciamo in modo che rimanga isolata fin quando non capisce che la strada e unica se vogliono possono arrendersi allo Stato e se il figlio ha commesso dei reati deve accettare che subisca la giustizia degli uomini se è innocente faccia di tutto per difendere il figlio grazie
Io prima di incominciare desidero non regge più due righe di Agnese Borsellino che avevamo invitato ad essere qui presente
Agnese non puoi esserlo perché oggi al centro Paolo Borsellino i vigili urbani di Palermo stanno rammostrando ai ragazzi del centro il film della strage di Capaci perché vogliono che i ragazzi di Palermo capiscano che sappiano dice Agnese vogliate considerarne in mezzo a voi per dirvi della mia adesione alla vostra iniziativa
Bisogna fare memoria per ricordare continuare a far rivivere ma soprattutto per impegnarci a portare avanti gli ideali di giustizia che furono di Paolo Giovanni Francesca i tanti uccelli per questi ideali noi possiamo far camminare le loro idee con le nostre gambe l'ha detto Giovanni se riusciamo ad amare ciò che non ci piace per poterlo cambiare l'ha detto Paolo
Io vorrei però prima di cominciare a qualche compiere qualche riflessione tempi venissero ricordati i nomi di questi ragazzi della scorta che ci siamo un po'dimenticati in questi anni
Insieme a Francesca a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino sono morti dei giovani agenti si chiamavano Antonio Montinaro Rocco Di Cillo Vito Schifani
Agostino Catalano Walter cosina Vincenzo Li muli Emanuela Loi e Claudio traligna
Un giornale cittadino parlando di dell'incontro di oggi ha titolato le donne di Falcone mi sono permessa di correggere un poco il tiro
Ho precisato se mai le sorelle di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino Maria non me ne vorrà Maria che la sorella Vera
Ma il da Lilian realmente per motivi diverso è capitato di incontrare questi uomini e di avere con loro dei rapporti d'affetto che dopo la loro morte sono diventati ancora più forti
Siamo in qualche modo quindi delle loro sorelle ci siamo trovate subito in sintonia con le donne della Provincia fatemela chiamare così per quei l'iniziativa molto bella dell'anno scorso ripetuta oggi perché non dà una casa privata ma da un palazzo delle istituzioni venisse il segno del lutto
Le sale sorelle in genere tocca il ricordo tocca al pianto tocca il pianto all'interno certo non li abbiamo mai dimenticati però tocca anche un'opera di testimonianza qualunque lavoro non si svolge e chi di noi gli ha conosciuta ci deve cercare di spiegare meglio alcune cose che forse abbiamo fatto in fretta dimenticare sommersi dall'onda di un'emozione fortissima come la tragedia della la tragicità della loro morte
E come sorella intanto vorrei ricordare che proprio Francesca la sera moglie di Giovanni era sorella per Paolo mi ricordava ancora niente Borsellino recentemente che il rapporto proprio fraterno che esisteva Francesca e Paolo aveva aiutato nel delle nei difficili anni delle loro indagini questa loro difficile istruttoria continua
Fatti di spendere una parola
A favore delle donne che sono qui da questa parte del tavolo ma che sono presenti in tutta la società io credo nonostante tutto nonostante alcuni esempi che abbiamo appena sentito dalle parole di verità
Che le donne abbiano una capacità di mediazione quasi come una dote naturale
E allora vorrei che le donne si ispira assiro tutte in qualsiasi posto essi si trovino in qualsiasi
Formazione legittima o illegittima regolare o irregolare del nostro Stato dessero sfogo a questa loro capacità di mediazione
E seguendo l'esempio di Maria Falcone
Tutte le donne riuscissero a trasformare il dolore così profondo che loro hanno provato che noi abbiamo provato
In una ricchezza di contenuti noi siamo un po'lontani cui accennavamo a me capita ogni tanto di andare alla Fondazione Falcone di vedere nei convegni che Maria e Liliana Ferraro organizzano e di vedere come si è trasformato in tesori di ricchezza per la società gli incontri che si fanno ogni anno in memoria di questi nostri morì
Per ricordare bisogna anche però ricordare le cose che non sono state ben le cose che non sono state positive perché adesso tutti hanno pianto questi nostri eroi morti
Ma quanti gli hanno osteggiati da Dio non voglio qui riaprire soliti o feriti ma vorrei restituire sul piano della verità storica a ciascuno il suo
E le suggerisco la lettura di un piccolo libro che usciti in questi giorni con la prefazione di Violante la postazione di Liliana Ferraro Falcone Borsellino alla fotografia dei duelli quella famosa fotografia che ha fatto il giro del mondo
Questo libro mette insieme
Degli articoli di giornale
E i verbali del Consiglio superiore ai media il mio consiglio superiore quello del quale io ho fatto parte nel quale inascoltata inascoltato cercato di battermi il favore a volte di Giovanni e a volte di Paolo rileggere adesso a distanza di otto anni perché anzi nell'ottantotto si è cominciato a discutere di questo antico e l'ottantasette per la verità quindi nove anni il tutto una serie di cose di tutta una serie di vicende della vita processuale professionale di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino farà bene a tutti e rimetterà anche a posto alcuni come dire postumi dolori corali e strazianti come a noi sono sembrati e non potrà mai dimenticarmi che nel Consiglio Superiore della Magistratura due magistrati in uno
Due magistrati prendevano in giro Giovanni Falcone e lo chiamavano il magistrato stellare o planetario colui che faceva del turismo giudiziario
E non mi ricordo mitiche romani di averlo incontrato uno di questi ai funerali di Giovanni
A Palermo e di averlo preso
Proprio qui per la collottola dicendogli adesso Giovanni davvero fra le stelle ma tu continua ad essere qui a sporcare la terra perché queste cose sono successe ma la cosa più tragica
Non è che uno o due magistrati hanno osato dire queste cose e che la maggioranza del Consiglio superata la metratura gli è sempre andata dietro
E le lotte per fare a vedere a Giovanni il posto che Giovanni avrebbe occupato avrebbe dovuto occupare al nostro servizio al servizio della collettività sono state lotte che vi assicuro rileggendo queste cose
Sono tragiche nel ricordo ancora adesso il tentativo di ricostruire deve essere fatto proprio per non cadere nel buonismo come diceva il la Boccassini prima alcune cose vanno ricordate e riportate ma voi pensate
Lo lo la spocchia con la quale alcuni di questi soggetti affrontavano nelle audizioni personaggi come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino che poi tutto il mondo ci ha invidiato
Quando li facevano aspettare fuori dalla porta ore e ore o quando facevano battute
Che hanno degli carogne esco chiedendo a Giovanni quanti cannoli aveva offerto a Buscetta per farlo parlare queste sono cose che sono agli atti dei verbali del consiglio non visto raccontando delle storie quando cercavano di far dire a loro e sono importanti le audizioni qui riportati di tavole di Giovanni perché danno la dimensione della dignità della professionalità della misura
Ecco sempre questo termine mi viene in mente
Della misura che usavano nel loro lavoro
Ripetutamente in questi incontri Giovanni ricorda come non si può bluffare con la mafia
Così come con la delinquenza per cui il magistrato deve essere preparato e sicuro
Ma dello vi ricordate quel gran polverone sollevato su Giovanni perché secondo alcuni magistrati benpensanti non aveva arrestato i Costanzo ve lo ricordate e c'è la spiegazione in tutti questi libri del perché
E questo Costanzo sarebbe stato il primo a parlare delle tangenti perché stava incominciando a parlare delle tangenti ma l'uscita
Non so dire se combinato meno ma guarda caso in un certo momento di certi capi degli uffici nei confronti di Giovanni Falcone
Contro Giovanni Falcone hanno da una parte additato Giovanni Falcone all'opinione pubblica come quello che faceva di Toldo di tipo diverso qualcuno e dall'altra una consentito a costui non parlare i di non aprire un capitolo tangenti che forse prima che a Milano si sarebbe potuta finire a Palermo
E cose di questo tipo ce ne sono infinite il
Il le dichiarazioni anche di perché vedete quello che a me continua a rimanere incomprensibile e che delle dichiarazioni di coloro che votarono contro Giovanni Falcone ci sono anche dei magistrati
Di livello che a me è capitato destinare ma che non hanno capito assolutamente niente della mafia
Io continuo a ripetere di essere stata particolarmente fortunata probabilmente ho ceduto al mio ottemperamento
Trovandomi vicino un uomo straordinario come Falcone come si poteva non capire alla prima che cosa c'era lì dietro di capacità di professionalità mi sono schierata dalla parte giusta
Ma costoro non hanno fatto il minimo sforzo per cercare di capire c'era una straordinarietà di situazioni alle quali occorreva rispondere con straordinarietà di comportamento
La sapete tutti la storia Giovanni Falcone aveva sedici anni di meno di un altro magistrato che si chiamava mi e questa differenza d'età in magistratura conta tantissimo
A me avvocato del libero foro questa cosa ha sempre fatto un grande affetto che le persone possano valere perché hanno una greca ai di più o di meno sul cappello non mi è mai piaciuto uno per me vale per come è nella vita per come fa il pretore o il primo presidente della Cassazione
Ma a quanto pare quest'argomento non è molto condiviso da tanta parte della magistratura
Ricordo proprio poco dopo quella votazione di aver avuto un'intervista con Alberto la Volpe allora direttore del TG due
Che mi chiedeva come mai i magistrati italiani non votavano Giovanni Falcone non lo portavano a dei posti di responsabilità non lo votavano il Consiglio superiore
Io forse in improvvisando una motivazione sul momento dalla quale poi non mi sono mai molto pentita per la verità
Ho detto e lo ripeto adesso in molti magistrati non in tutti certamente nella maggioranza che ha bocciato Giovanni Falcone c'era dell'invidia
Non è possibile per un corpo che vede uguali tutti e che pensa ad una distinzione sono in funzione dell'età che uno scavalchi un altro per sedici anni perché a sedici anni di meno avendo la competenza straordinaria
Che Giovanni Falcone aveva già mostrato davvero
Questo non è stato capito
Questo si è sommato a tutta una serie di altri comportamenti ma leggetevi in questo libretto giuro che non ho nessuna partecipazione
Leggetevi proprio le per esempio gli articoli di giornale da Ombretta Fumagalli Carulli più tutti i giorni ci insegnava dalle pagine del giornale come avevamo sbagliato nomi
Oneri meschini al a a a stare dalla parte di un giudice che in fondo voleva solo fare del protagonismo e Totti gli alle altre grandi direttori di giornali di testate
Tutta una serie di di di calunnia è così di calunnia perché la calunnia come si dice nel sottotitolo quindi questo testo e il proprio il primo atteggiamento nei confronti di Giovanni e anche di Paolo sono partiti prima con la calunnia poi c'è stato il tradimento consumato dai suoi colleghi che gli avevano promesso una certa votazione
E poi non l'hanno fatta e poi c'è stata la tragedia io non posso dimenticare la sera in cui la prima sconfitta di Giovanni Falcone non riuscimmo a mandarlo a capo dell'ufficio istruzione al posto di Caponnetto lo portando in casa di un amico del Consiglio Stefano Raccagni e Giovanni era straordinariamente abbacchiato lui che aveva sempre questa grande capacità di era come sempre in personifica se la tenuta dello Stato
Giovanni quella sera dissi a due o tre amici eravamo tutti nel Consiglio avevamo tutti e tre votato in suo favore e c'eravamo
Va bene
Arrampicati sugli specchi per cercare di ottenere consensi
Alla a luglio Giovanni ci disse attenzione che questo lasciarmi solo può essere il primo segnale intera davvero il primo segnale e fu tutta una corsa continua la sua vita
Io poi sono uscita dal consiglio nel novanta e quindi non so dire con esattezza dall'interno di quello che successe quando Giovanni avrebbe dovuto andare
Alla procura nazionale ma anche lì si sono ripetute si sono riverificata i le stesse situazioni e gli stessi comportamenti
E lo stesso è stato con Paolo Borsellino
Nella storia di questi due grandi amici fra di loro c'è una continua interazione
Quando Giovanni vede che Paolo è in difficoltà per il famoso grido di dolore che Paolo Borsellino lancio nell'estate dell'ottantotto Giovanni corre al Consiglio superiore Daloui la lettera di dimissione come per spostare l'attenzione su di sé e allo stesso modo prima aveva fatto Paolo quando vede Giovanni in pericolo cerca di lanciare questo grido in maniera da attirare su di sé l'attenzione e tutti e due cercano disperatamente di far capire anche ai loro colleghi siciliani che sono stati i primi a tradirli perché sono i primi in quel famoso foglietto in quel famoso Elenco
Che credo Antonino Caponnetto conservi e dove da una parte ci sono le previsioni che Giovanni faceva
Che di chi avrebbe votato a favore dall'altra parte c'era chi avrebbe votato contro io considero il più grande testamento morale che Giovanni potesse far avendomi vista in testa alla lista di coloro che avrebbero votato a favore
Bene dicevo loro hanno tentato in tutte le maniere di spiegare che cos'era la mafia come ha cercato di dire però adesso Rita Borsellino Ida bloccarsi scusate sono anche un poco emozionato e perché poi ricordi di questi amici morti
Mi provoca sempre come è giusto che sia un grandissimo dolore una grandissima emozione e le dicevo hanno cercato loro di spiegarci che cosa poteva essere la mafia come avremmo potuto a combattere
Noi non li abbiamo ascoltati da vivi nell'insieme come collettività
Non abbiamo ascoltato Paolo
Paolo è andato a rischio di un'azione disciplinare io non posso dimenticarmi una notte nella stanza di Cesare Mirabelli al Consiglio Superiore Magistratura quando un serto comunicato del consiglio che cercava di mettere un po'd'accordo tutti stava per saltare perché era stato condizionato almeno così dicevano all'esercizio dell'azione disciplinare contro Paolo Borsellino
Perché aveva avuto il coraggio dire forte alcune cose sulla mafia io queste cose non le posso dimenticare vorrei che non è dimenticato che voi non voglio con questo aprire una caccia alle streghe del passaporto
Però voglio che si sappia che abbiamo perso animi preziosi nella lotta alla mafia e nonostante noi abbiamo avuto una un'occasione storica straordinaria magistrati del valore di parole di Giovanni noi gli abbiamo sacrificati nell'insieme con le collettività questo non deve assolutamente accadere più
In grazie per questi interventi così straordinari così Filicioni appassionanti
Vorrei che prendesse ora la parola Liliana Ferraro consigliere di Stato
Sì prima di dare la parola Liliana Ferraro volevo un attimino collegarmi a alla diciamo a al l'intervento di Fernanda Contri riferita proprio alle donne
E alla diciamo all'importanza delle donne nella diciamo in questa in questa lotta perché credo che si possa chiamare in questo senso
Ricordando un po'il il ruolo delle donne dell'antimafia così come ha fatto anche appunto parlando specificatamente della moglie di Riina
Ilda Boccassini e ricordando le parole di di Falcone perché
Appunto Falcone diceva che sulle donne di che Cosa nostra è un è assolutamente maschile
E le donne non vi sono odiano un ruolo subalterno di supporto certe volte di sostegno certo non viene riconosciuta nessuna individualità queste donne però hanno delle forti responsabilità all'interno della famiglia educano i propri figli al silenzio custodire il Silenzio
Perciò credo che da questo da questa dibattito da questo da questo incontro debba uscire fuori un messaggio forte proprio perché proviene da un'istituzione
E perché lontana da Palermo perciò un un appello alle donne della mafia a Prontera spezzare quell'anello della catena che fa sì che i figli dei mafiosi siano mafiosi a loro volta allora il messaggio che credo che debba uscire da questa istituzione da tutti noi insieme
E che è un messaggio che unisce Genova con Palermo
Che unisce il Nord con il Sud attraversa se vogliamo anche questo mare azzurro che mette in relazione queste culture così diverso e seppure appartenente alla stessa nazione e credo che il messaggio debba essere anche che l'Italia non può combattere la la mafia come un'Italia divisa non possiamo pensare che
Che
I problemi della mafia come altri problemi siano sono problemi del Sud e che a nord non esistono
Purtroppo anche al Nord stanno dilagando questi problemi
E però non si può risolvere il tutto tranciando una linea di confine
Allora io credo che questo sia l'appello che deve uscire fuori da questa da questo incontro e vi chiedo di unirvi a noi a noi farlo assieme a noi condividerlo tutti insieme ora volentieri da la parola e mi scuso questa intromissione
Nel nel libro che ha citato Fernanda e che scritto da un giovane giornalista scritto una raccolta di documenti come giustamente ha detto Fernanda Contri
C'è una pagina pagine duecentoventotto che vi vorrei leggere
E intitolata senza fine e brevissima
Questo libro si arresta davanti alla morte di Giovanni Falcone Paolo Borsellino non si fermano invece gli attacchi contro di loro anche dopo morti quelli pubblici e quelli privati
Al secondo genere appartengono le parole che Corrado Carnevale l'ex presidente della prima sezione della Corte di Cassazione portato come esempio da garantisti d'assalto confida al telefono un suo amico di nome Nicola mai identificato
Le conversazioni intercettate dalla polizia sono agli atti del processo palermitano contro Giulio Andreotti
Otto marzo mille novecentonovantaquattro Carnevale non ho presieduto il maxi processo in Cassazione nulla per non per la pressione di quel cretino di Falcone perché i morti li rispetto certi morti no
Venti dicembre mille novecentonovantatré Carnevale a me Falcone non è mai piaciuto per la verità e CSM perché non va a vedere le istruttorie fatte dai due Dioscuri per vedere il livello di professionalità
Nicola chi sono questi di oscuri Carnevale ma come non lo hai capito Borsellino e Falcone
Sono tempi difficili questi scriveva il Manzoni e galantuomini si sentono a disagio
Perché vi ho letto questa pagina perché se uno la legge si può chiedere qual è la ragione per la quale il magistrato presidente di sezione della Corte di Cassazione di altissimo grado
Dica queste cose di Falcone e di Borsellino evidentemente
Ciak ha avuto un rapporto personale così conflittuale con questi due altri magistrati da giustificare un odio e una distilla così profondi che superano la morte
Se voi andate a leggere gli atti e le due posizioni ufficiali del presidente Carnevale
Troverete ad un certo punto che egli dice
Non sapendo che c'erano queste intercettazioni
I miei rapporti con Falcone ottimi una volta andai al ministero al secondo piano egli usciva dall'ascensore e mi salutò con molta deferenza ossequi Presidente è vero c'ero anch'io
Perché Giovanni Falcone era un uomo dello Stato era un uomo delle istituzioni
E comunque un presidente di sezione della Corte di Cassazione che rappresentava lo Stato diceva ossequi Presidente buongiorno presidente
Pur avendo subito in tutti quegli anni
Le conseguenze spaventosa di una giurisprudenza forsennata di cui lo stesso che si
E quindi le ragioni non ci sono né mai ce le ha spiegate il dottor Carnevale perché ce l'aveva con Giovanni Falcone con Paolo Borsellino non lo sappia
Dobbiamo immaginare soltanto che possiamo immaginare soltanto che ce l'aveva perché non la pensavano come lui
E voi ritenete che si è giustificabile un odio così poco uso che supera la morte
Soltanto perché qualcuno dissente
Che senso tutto questo
Allora forse c'è da domandarsi se
Giovanni Falcone e Paolo Borsellino
Con il loro lavoro
Con i risultati che hanno raggiunto non hanno messo il coltello in una piaga
Talmente presente in tanti
Da rendere insopportabile
La loro presenza questo ci dobbiamo chiedere se no non possiamo capire perché di questo odio che vi assicuro va anche oltre la morte presenti anche oggi tacciono
Non osano più parlare perché oggi la gente comune non perdoni rende questo l'abbiamo questo risultato l'abbiamo raggiunto
Stato l'abbiamo raggiunto ma vi assicuro che tanti ancora oggi
Basta trasudano questo senso di fastidio
E allora ci dobbiamo chiedere ripeto che cosa hanno toccato Giovanni e Paolo che cosa ci hanno costretto a vedere che cosa con la morte ci hanno coi regalato
Perché con la morte ci hanno regalato indubbiamente un patrimonio immenso
Una volta quattro anni fa credo non so se era questa stessa sala mi pare abbiamo avuto un altro momento di incontro
Di memoria Di Giovanni Paolo non era ancora morto
E lui parlavamo di Paolo sperando che la vita e gli desse la possibilità di andare avanti nel lavoro non sapevamo che dopo trenta giorni sarebbe morto anche lui
E in quell'occasione dicemmo tutti assieme
Che la morte di Giovanni oggi diciamo la morte di Giovanni di Paolo ci aveva
Regalato
L'ultima possibilità di comprendere che quella che era stata avviata dai giovani e da Paolo non era una Allotta di due di oscuri come direbbe il dottor Carnevale
Era l'indicazione di una strada sulla quale ci dovevamo avviare tutti
Strada lunga difficile che si incontrava con la strada della rivendicazione appieno di una convivenza civile e democratica
Perché senza sconfiggere la mafia e la Cosa Nostra non c'è neppure speranza di convivenza civile e democratica
E dicemmo allora che dovevamo arrivare ad affermare che Cosa Nostra
E che la lotta a Cosa Nostra era Cosa Nostra cioè era cosa di tutti
Anche di Genova anche di Torino
Anche di Milano come dimostrano tanti accadimenti
Perché
Evidentemente
Se non siamo tutti d'accordo
Allora
Arriviamo a dei risultati paurosi
Dei risultati sconvolgenti ai quali
Faceva riferimento il da poco fa
Perché
L'equivoco
La disattenzione
La memoria corta Presidente della Provincia poco fa ha parlato del filo della memoria mi piace molto filo della memoria però significa che dobbiamo ricordare tutto e lo dobbiamo tenere presente di momento in movimento
Se ci disponiamo commettiamo degli errori che poi sono senza ritorno
E allora sette con il filo della memoria torniamo indietro
Al mille novecentosettantotto
Al momento più drammatico che abbiamo vissuto come Paese
Come è stato come cittadini
Quando di fronte al sequestro dell'onorevole Aldo Moro lo Stato noi tutti
Scegliemmo una strada durissima faticosissima
Che era quella
Di no trattare con coloro che noi ritenevamo essere l'organizzazione nemica dello Stato
E Genova era una sede all'epoca
Direttamente toccata
Da questo dramma
C'era stato il sequestro Sossi
è stato poi ucciso il procuratore generale Cocco
Io ricordo che
In un certo momento si parla della possibilità di liberare dei detenuti ce lo ricordiamo tutti
Si parlò di riunioni
Anche a livello giudiziario qui a Genova
Per verificare se magari accedendo a quella richiesta si poteva arrivare ad una soluzione di compromesso Noemi italiani abbiamo detto no
Non perché non volessimo la libera are Moro non volessimo Moro vivo ridente mente
Ma non volevamo riconoscere
La dignità di interlocutore ad una organizzazione che in quel momento si poneva contro lo Stato
Ed era sovversiva di tutto quello di tutti i principi per i quali avevamo creduto e lottato vissuto e che ritenevamo giusto
Perché faccio questo richiamo
Non vi sembri
Eccessivo
Ma
Noi non possiamo trattare come diceva giustamente il da prima
Le cose di mafia
Con superficialità
Rileggiamo le cose che hanno scritto Giovanni Paolo se poi avessimo pazienza
Potremmo rileggere dovremmo rileggere alcuni atti giudiziari l'ordinanza di rinvio a giudizio la prima ordinanza del maxiprocesso
Troveremmo pagine di un interesse pauroso non so soltanto sotto il profilo giudiziario
Ma sotto il profilo storico di un'analisi dell'analisi di un fenomeno che ci tocca tutti
Se così è noi non possiamo in nessun momento
Distrarci
E questo non perché
Dobbiamo tenere sempre lo stato di agitazione o non abbassare la guardia o
Questo è un aspetto del problema
Problema vero
E questo
Se Cosa Nostra è riuscita a raggiungere quel livello di potenza
Che la portata a governare
Se l'altro giorno
A tale scopo
Apparentemente sconosciuto
Piazza sono stati sequestrati i miliardi in patrimonio in beni che abbiamo letto sui giornali
Se
Esistenti la pressione sul territorio che esiste
In Sicilia
Ma se esiste anche la ramificazione che esiste dappertutto in Italia e altrove
E allora non possiamo limitarci a considerare ad esempio la lettera di Antonietta Bagarella
Come la lettera di una madre
Considerando così
La mafia e Cosa Nostra
Come un accadimento
Del
Un errore non so come dire un qualche cosa che così una polverina strana che in un momento storico ha colpito quattro cinque dieci venti persone e le ha portate fuori della retta via
Signori
Noi abbiamo per non parlare della parte storica
E limitandoci all'ultimo periodo abbiamo un cinquantennio di dominio del territorio di condizionamento otto tale della vita
Non solo di una regione ma anche delle regioni del Sud e di un condizionamento indiretto dello sviluppo sociale ed economico di questo Paese
Abbiamo un dominio assoluto e totale che è stato esercitato dalla mafia
Sugli apparati
Anche istituzionali per esempio finalizzati agli appalti
Scriveva sempre Giovanni
E vero che la mafia si arricchisce con la droga ma il cancro vero
Il momento inquinante vero e quello degli appalti è quello in cui il condizionale
La vita stessa delle istituzioni
E allora tutto questo come lo vogliamo liquidare
Come il momento di distrazione di disattenzione la deviazione di un gruppo di persone che trovandosi in situazione di difficoltà economica in una regione fortemente degradata in un certo momento hanno deciso si sono trovate costrette a delinquere
E per i signori mi sembrerebbe un po'superficiale questa questa questa analisi
Superficiale se poi pensiamo che l'ultimo dei collaboranti
Finora sia accusato di cento delitti di color cento non è uno cento sono uno al mese considerato che il giovane che non è cinquantenne
Questo significa
Quindi che di fronte a certi comportamenti
Noi dobbiamo trovare la forza di reagire
Con la stessa fermezza
E che abbiamo avuto e usato in tante altre occasioni con sofferenza perché tutti noi abbiamo sofferto nel settantotto quando abbiamo detto no alla trattativa
L'onorevole Moro lo abbiamo fatto nel nome della difesa di principi nei quali credevamo fortissimamente
Guai se ho gli sci con portassimo diversamente perché dovremmo diversa
E allora tornando
Alla argomento del giorno
Cos'è la lettera
Di della signora Antonietta Bagarella Rina
Poco fa dicevo visto che siamo in tema di analisi di supposizioni e come neppure io sono un sociologo un esperto uno psicologo non ho nessuna esperienza né come giustamente diceva il dapprima però posso fare anch'io canale una una ipotesi visto che le stiamo facendo tutti
E se la lettera della signora Bagarella Rina
Non è la le diretta a noi anche perché la giornalista alla quale e si rivolge nella
Premessa che annuncia questa lettera dice
Che la signora Rina le ha detto di voler scrivere una lettera non indirizzata e nella quale non parla né di magistrati né di pentiti
E quindi è così una lettera aperta non diretta nessuno
E se invece fosse diretta proprio al popolo di Cosa Nostra
Se fosse diretta alle donne di Cosa Nostra
Che volessero oggi che mostrassero oggi una qualche volontà come per esempio la moglie e di Ganci
Di aiutare il marito in una scelta difficile tanto difficile da perdonargli persino di averli di averle ucciso il padre e di non averglielo detto per quindici anni
Se fosse diretta alla riaffermazione di un potere ancora del nome Rina e della famiglia Rina per esempio
Mi ricordo che e sono stati scritti fiumi di inchiostro anche lì sui giornali e studiosi di tutti i generi si sono esercitati per chiedersi che cosa significava la dichiarazione due tre anni fa
Dei di uno degli avvocati di Rina
Che improvvisamente uscendo dal palazzo di giustizia intervistato da un giornalista Lussignoli avvocato che non ha mai parlato con nessuno pro quel giorno
Prende addirittura indiretta una dichiarazione e dice
Che lui incontra il suo cliente allora latitante Salvatore Riina e noi per ragioni di difesa quindi legittimamente e lo incontra con facilità perché lui Lina vive lì
E che bisogno c'era di dirlo
Dovevamo sapere noi
Lo doveva sapere la polizia lo dolorosa per i giudici giudici la polizia lo volevamo catturarlo a chi era diretto quel messaggio
E forse era diretto a quelli che in quel momento si sentì
Ero in difficoltà
E che stavano nelle carceri
A quelli che non sopportavano più il regime carcerario volevano uscire e forse la diretta a loro no
E il campo gli diceva Boni ragazzi
Stare tranquilli ci penso io
Allora se dobbiamo esercitarci in tutte le interpretazioni a me piace più questa di interpretazione della lettera della signora Bagarella
Che d'altra parte riflette esattamente la stessa sensazione che mi ha dato la intervista che a suo tempo ha dato la figlia
Quando ha rivendicato con orgoglio il nome di Riina
Quando ha sottolineato nell'intervista a quella stessa giornalista
Che in fondo questo nome di cui tanto male si parla
Ed è stato utile
Perché in una petizione per la pulitura dei bagni della scuola
Il solo fatto di avere firmato Concetta Riina aveva indotto
Le autorità costituite a fare i lavori che per vent'anni non avevano fatto
Io non so se questo sia stato vero sono portata a ritenere che così non sia stato
Però grave
Che è una ragazza
Dica una cosa di questo genere perché questo significa consapevolezza lusso accettazione del nome e di quello che significa accettazione del potere consapevolezza del potere
Desiderio di utilizzare quel potere e di utilizzarlo nelle istituzioni Sempre per condizionare le istituzioni
Se questo può farci parlare di previsione di pentimento di apertura io credo che siamo proprio completamente fuori strada
E allora tornando invece
Alla strada lunga che ci aspetta
Direi che la prima cosa da fare
E dire con chiarezza
Che non ci caschi amo più e non ci casca mucchio
Ci hanno fregato tante volte ma non ci fregano più
Ci hanno preso in giro per anni con questa storia del garantismo
Che sembrava che tutto il mondo era garantista e gli unici non garantisti erano quelli che volevano fare la lotta alla mafia
Io vi invito a leggere
Alcune risposte
Di Giovanni e di Paolo ai davanti al Consiglio superiore
E vi sfido a trovare
Un garantista nel senso corretto del termine più garantista di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino
Perché quando un giudice dice
Mai
Mandare a giudizio qualcuno se non si è veramente convinti di avere trovato gli elementi che lo possono portare a che possono portare la sua condanna
è sbagliato non si manda un avviso di garanzia
Se non c'è una vera esigenza perché e a tutela dell'imputato e l'avviso di garanzia e scritto in una delle tante panchine
Questa è la storia di questi tour
Che sono stati però bistrattati offesi vilipesi e contrastati da presunti garantisti ecco io non vorrei che adesso nel mille centonovantasei in quest'Italia delle mamme
Delle donne per cui
Di fronte ai figli che partono per fare i militari siamo tutti a piangere
Ah mi rispondono sempre per carità che non avendo figli ne hanno diritto di parola io continuo a ripeterlo perché penso che che pur non avendo figli qualche cosa posso dirlo anch'io perdonatemi ha però non ho figli quindi preparatevi a dirmi che non avendo figli quello che dico non ha nessuna nessun valore
Beh di fronte a questi figli che noi mandiamo dispersi appare i militari dove dove li mandiamo gli sprechi che altro gli dobbiamo dare adesso riducibili dovremo anche a dieci mesi auto per carità
E però
Le mamme piangono e quindi
Abbiamo
Quindi
Sperduti tra un visto per le mamme piangere quando i figli vanno in vacanza perché
Lo spiegate perché le mamme d'Italia piangono quando il figlio va a fare il militare a Vipiteno e le mamme evitare non piangono quando chiedeva il figlio a fare il giro in India
E e Rodotà non me l'ha oggi di un telefonino cellulare e di un GSM perché il CSM così rende possibile il contatto continuo e quotidiano ecco allora io non vorrei che adesso
Avendo non avendo potuto più utilizzare il garantismo non avendo più potuto utilizzare la guerra i pentiti perché anche quello su quel fronte non sono riusciti a sfondare
Non avendo potuto coinvolgere il Paese
In strategia antiche di pensioni di destra e di sinistra e di quelle che ci hanno accompagnato per tanti anni e quello che ha poi con riferimento alle bombe di Firenze di Milano e di Roma
Adesso andiamo ad un altro aspetto e ho finito
Perché sempre Giovanni
Diceva e ha scritto
La mafia
è un'organizzazione semplice che si fonda fu sentimenti semplici sono i sentimenti della gente semplice della famiglia
Anzi si fonda sui sentimenti migliori stravolti
Strumentalizza
Paurosamente il meglio del sentimento del sud
E allora non vorrei che applicando i canoni mafioso
La signora Bagarella Rina voglia oggi utilizzare il sentimento delle madri d'Italia per dire abbiamo trovato
La cupola mafiosa abbiamo arrestato otto dieci ce ne stanno tre quattro fuori ma li prenderemo
E però
Cosa c'entrano i figli
Cosa c'entro i nostri ragazzi Fratelli d'Italia
Beh Signori
Oltre alla cupola
Noi vorremmo sapere che cosa si chiede da parte di questi signori
Che noi perdoniamo l'assassinio di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino e di tutti gli altri consentendo a questi signori di vivere magari in barca con i soldi che hanno guadagnato i loro padri uccidendo
Io mi domando questo è questo che vogliamo e se noi diciamo di no e cattiveria
E persecuzione
è un desiderio o non cattolico disumano di perseguitare i figli per il padrino no stiamo attenti stiamo attenti
Hanno un cadere in tranelli perché scene tireranno uno al giorno
Il nostro Obiettivo quello di noi restiamo qui almeno e quello di dirlo se ci riusciamo non lo so ma state tranquilli che di tranello entra nello noi ogni giorno l'orridi Remo grazie
Io credo che i credenti non non riusciranno potranno essere manipolati
Che hanno sentito il bisogno di essere qui che siano Maggio che non lo siano questo fatto del marinismo è molto maschile comunque rispettiamo tutti quanti e Beckham ascoltato queste parole
E io vorrei che però Maria Falcone a cui affidiamo l'intervento conclusivo riprendendo un po'le fila delle tante sollecitazioni mettesse anche a fuoco
Quello che volevamo fosse anche il messaggio centrale cioè e che poi da tante parti è venuto
Che
Rimettendo i fatti ripensando agli rileggendo il per come sono stati e sapendo che ci sono stati i tentennamenti e ritardi che non tutto e non tutti sono stati dalla parte giusta
Tuttavia questo nostro Paese è un Paese che ha una potenzialità grande per vincere e per farcela
E quindi vorrei che Maria Falcone questo alla fine ci dicesse passa a lei la parola
E sempre con grande emozione che inizio a parlare in un dibattito pubblico anche se ora ormai dovrei essere abituato a dopo quattro anni
I conti convegni di continue cerimonie che mi hanno portato un po'in tutta Italia e anche all'estero
Molti di voi potrebbero chiedersi ma allora perché si sottopone a tutte queste mozioni che no non mi danno nessun vantaggio
Credo di avere dimostrato che lo faccio non per avere dei vantaggi
So come si è diceva anche all'inizio almeno in Sicilia ricandidarmi e quindi ottenerne una qualche utilità
Io ho sempre detto dalla mia prima intervista che non mi sarei candidata mai perché non avrei mai sfruttate non regionali ma intanto la gente continuava a dirlo soprattutto in Sicilia
E allora perché mi sono sottoposta e mi continua a sottoporre dico quasi giornalmente a quello che è un supplizio perché io credo che tutti voi nella vostra vita avete sopportato dei grandi dolori per la scomparsa di qualche persona cara
E quello che è normale che è umano credo che sia il desiderio non dico di dimenticare ma perlomeno di non ricordare continuamente per cercare di soffrire meno
E allora questo supplizio diciamo giornaliero chi me lo fa fare me l'hanno chiesto tante in Sicilia anche al porno
Con un certo sospetto
A chi te lo fa fare
Non ti è bastato tutto quello che hai sopportato quello che hai avuto
E adesso ancora oggi con quattro figli è qui hanno quattro quindi posso fotocopie posso anche parlare dei file
Con quattro figli non ti dedichi alla tua famiglia invece di sottoposte anche il problema di una scorta ai rischi
Questa vita che senz'altro pesante non è che ho io voglio magnifico magnificare la mia posizione ma voglio spiegare la mia posizione qua oggi perché io continua andare in giro
Ma il soltanto credo che l'abbiate capito
Perché Giovanni riteneva necessaria la partecipazione popolare
Per vincere per sconfiggere costano
è un po'quello che stiamo facendo tutti noi
Io aiutata da tante amiche e sono soprattutto dolci sono pure gli oneri ma qua abbiamo tra i pilastri fondamentali abbiamo Liliana che a Giovanni è stata vicinissima anca tutti gli anni della lotta alla mafia e alla fine nell'ultimo anno in mezzo al ministero abbiamo il da che ha avuto Giovanni come maestro e che ne ha apprezzato le grandi doti di magistrati che Carnevale non apprezzava per esempio
Abbiamo Fernanda che mi è carissima perché Giovanni diceva è amica mia e quando io la vedevo sul video durante il famoso di dati dibattito per prendere il posto di Caponnetto tutte quelle diatribe che nacquero in televisione ma quando mai si era parlato tanto di un magistrato che è doveva essere promosso a un determinato posto iniqua da qualsiasi procura d'Italia e se ne parlasse tanto in televisione sui giornali qual era il problema
Lo siete chiesto mai qual era il problema
Ma io me lo sono chiesta a me lo continuo a chiedere e lo so che Giovanni dava fastidio Giovanni era ritardato a Palermo nell'ottanta e si sentiva dire in giro dei suoi colleghi magistrati ma tutto ed è vero che ci sia la mafia questa era la situazione del palazzo di giustizia
Questa è la situazione che poco fa accennato Irlanda cioè Giovanni è stata in gran parte
Tradito
Dai suoi colleghi magistrati
In tutta la sua vita
Diciamo più pubblica cioè dagli anni ottanta al novantadue quando è morto
Ma io non voglio parlare oggi delle grandi sconfitte di Giovanni delle grande tragedia della sua vita
Anzi spesso continua a dirmi che quello che mi addolora di più ricordando Giovanni e la sua vita non è tanto il momento tragico della morte del quale forse non si è nemmeno reso conto almeno mi auguro ma sono state le grandissime sofferenze che ha subito in questi dodici anni di lotta alla mafia fatta soltanto per il bene degli altri
E che invece tutti
Sia quelli interessati ma anche forse quelli meno interessati che vedevano in lui quasi quasi il primo magistrato di cui tutto protagonista del quale si parlava tanto in giro
Ecco io credo che la mia presenza qua oggi invece deve far capire
E spero instabili Cordaro Giovanni per quello che era realmente un grande servitore dello Stato
Questo senso dello Stato che noi abbiamo respirato giornalmente in famiglia ecco io c'ho un vantaggio che forse le mie amiche qua vicino non hanno io ho vissuto con Giovanni da bambina Collura giocato con il ecco l'uso respirato la stessa aria familiare che era un'aria quale il dovere è la regola fondamentale della nostra vita io non ricordo di avere mai avuto detto da mio padre ho la mia madre studia
Né io né Giovanni noi studiavamo andavamo bene perché sapevamo che quello era il nostro governo
Noi siamo stati allevati sentendoci dire dalla mamma
Che il fratello suo bravissima appena appresa la maturità a diciotto anni col massimo dei voti era andato in guerra
Volontario
Diciotto anni anzi addirittura forse non l'aveva compiuto diciotto anni aveva falsificato l'atto di nascita per andare volontario in guerra ed era morto a diciannove anni prese in pieno da una granata bersagliere tenente dei bersaglieri
E questo ce lo diceva e non lo diceva però con con rancore quasi quasi nei confronti di quello Stato che aveva levato alla loro famiglia un ragazzo diciannovenne un ragazzo bravissimo un ragazzo figlio unico
Lo stesso lo ritrovavo nei discorsi di mio padre che aveva insieme che siamo fortunati ma insomma questa era la situazione mio padre ha ventiquattro anni aveva avuto un fratello morto in guerra pure capitano di aviazione
Ecco e in tutto questo però
Quello che ci veniva insegnato quasi appunto non ce l'ho con nell'attimo sperano respira ma nell'aria era questo grande amore per la patria
Io forse non sono riuscito a trasmetterlo ai miei figli M quattro figli con quella intensità con la quale ce l'hanno trasmesso i nostri genitori
Però io vorrei che
Capisse e l'ho fatto in questi quattro anni sto cercando di farlo perché va detto non sono rimasta a casa a piangere perché subito dopo la morte di Giovanni avevo la tentazione di dire tutte finito tutte al passato è inutile basta
Invece non lo ha fatto perché volevo far sì che quello per il quale Giovanni aveva combattuto si avverasse realmente
Ed era la vittoria la sconfitta dello Stato dello Stato per il quale il Giovanni aveva tanto lottato nei confronti della ed è quello per cui noi siamo qua perché io sono convinta come lo era convinto Giovanni che sono soltanto col consenso popolare si potrà vincere questa battaglia
Se noi siamo rimasti arrivati a queste vittorie siamo arrivati perché la gente ha capito dopo la morte di Giovanni dopo la morte di Paolo non ha voluto più dimenticare tutte le altre grandi ma illustri che ci sono state in Sicilia sono morti dalla Chiesa sono morti e morto Mattarella è morto Pio la Torre non li posso numerico in tantissimi altri magistrati perché di quelli non si è più parlato
O se ne è parlato scudi meno acceleri parla ora ricordando Falcone e Borsellino e dobbiamo farcela questa domanda rotonda dobbiamo farcela perché e grazie a voi
E grazie al popolo italiano che finalmente ha capito ha detto basta dovunque io vado io mi sento venire incontro gente che mi dice io ho pianto quando alla televisione ho sentito dire che era morto suo fratello
Anzi addirittura l'altro giorno nero porta a Bologna uno che è un dirigente dell'Ansaldo quindi una persona va a vostra che era di passaggio
A Bologna ha detto signora io tre volte o pasta all'uovo ho provato questo senso disperata può quasi viscerale
Quando hanno ucciso Moro quando è morta mia madre quando uscì sempre molto associata
Se io volessi riflettere la sensazione di questo persona che è un cittadino comune e l'ho preferito livornesi rifarmi a quella che è la situazione che vedo accostato in tutti i miei convenne in tutte le mie riunioni e questa grande intensità
Di voglia di sconfiggere la mafia che è nata dopo la morte
Di Giovanni etica
Ed è per questo che noi continuiamo a quando stiamo ognuno nella sua posizione io come testimone della vita della sofferenza di Giovanni Liliana del suo lavoro altrettanto io da Fernanda
Ognuno nel suo campo portare ricordare non vuol far dimenticare perché siamo sicuri che serva dimenticheremo a poco a poco cioè il PCI riporteremo avremo perduta
Noi constatiamo oggi grande vittoria dello stato finalmente lo Stato ha fatto nei confronti della lotta quello che diceva Giovanni una lotta degna di uno Stato civile
Abbiamo avuto grandi latitanti presi e stiamo assistendo a questo momento storico di sconfitta
Però non ci dobbiamo fare è prendere in giro da un nemico da un nemico che è molto astuto
E la lettera e purtroppo il discorso cade sempre su questo fatto ma il patto di oggi è fatto attuale e la lettera di nella Bagarella e una lettera di una grande astuzia
Lei appunto vuole convogliare addirittura una di Moss Petra e un'attenzione nei confronti dei figli dei mafiosi un attimo spera quasi quasi di benemerenza come a dire beh aumentiamo ormai l'ala Lapresa valutiamo la pensa perché ormai la mafia sconfitta ce l'abbiamo fatta lasciamoli vivere in santa pace
Non dobbiamo cadere nel tranello così come lo ha detto agli Liliana come l'ha detto
Il da poc'anzi
E dobbiamo pretendere due cose dobbiamo pretendere che si continui nomi io non ho debba pretendere io come sorella ma dovete pretenderlo voi come società civile bisogna pretendere che lo Stato vada a fondo e che finalmente si vada si conosca tutto tutte le verità anche le più della rosa che ci feriscono tutte come Sicilia Comit Ziliani come italiani
Che si conoscono tutte le verità tutte le collusioni tutte quelle quelle collusioni che hanno dato
Alla mafia la forza di arrivare dove arriva
Ecco quello che io oggi che l'OPA io non ho voluto ricordare e non voglio ricordare
Le grandi forze non ha più nemmeno senso
Ricordare tutte le grandi sconfitte le grandi battaglie fatte sostenute da Giovanni ma quello che è interessante chiedere oggi come diceva poc'anzi
Il vostro consigliere qua presente e cercare di chiedere alle donne italiane
Non quel buonismo quell'atto veemenza nei confronti dei figli della mafia ma richiederà queste donne di riconoscere lo Stato
Riconoscere quello Stato per il quale sono morti Giovanni Paolo Francesca tutti quei ragazzi che aiuti i cui nomi poco pane abbiamo menzionate
è che capiscano che lo Stato è il più forte e loro dal di dentro che noi qua siamo donne fuori dalla macchina ma loro dandone della mafia continuano cerchino capiscano
Che lo Stato è il più forte e cercano di chiedere anche clemenza anche perdono ma riconoscendo le proprie proposte
Rimane infinita ringraziamo
Io non sarò mai in grado di