"Interventi nelle aree depresse del territorio nazionale" presentazione del volume curato da Massimo Annesi org. dalla Svimez

Signore e signori buonasera grazie per essere venuti scusate il ritardo è dovuto al fatto che dovrei fare se impegnato arriva il Governo sopraggiungeva questa è un'occasione contatore presentazione Primo Libro quarto cercare di cercare di fare il punto sulla attuale situazione
Della politica di sviluppo non mi trattengo oltre dare la parola al professor Massimo fino in via che tratterà gli aspetti economici del problema
Grazie
Sì io sono un economista e questo è un libro per usare categorie accademiche di diritto
Quindi cosa c'ha da dire si potrebbe chiedere qualcuno un economista proposto un libro il diritto
C'è da dire molto a mio giudizio fosse l'economista più bravo di vedere delle cose migliori ma c'è da dire molto perché questo libro un esemplare per quanto riguarda i rapporti tra economia e diritto
è una tradizione che in Italia sia esso Sierra perdendo da molto tempo ma che devo dire per fortuna è stata sempre presente alla Svimez
E Massimo Annesi nella opera che loro che tutti conoscono sua legislazione del Mezzogiorno ha dato prova di come economie diritto lungi dall'essere qualche cosa
Disse parato come spesso viene prefigurato una cultura moderna sono delle cose che vanno molto da vicino perché gli economisti sanno inventare ricette per far sviluppare una certa aria concerto tasso d'interesse
E trascurano completamente quelli che già sono gli strumenti legislativi per realizzare questi obiettivi i giuristi molte volte invece ignora totalmente il contenuto economico della norma col risultato che fanno delle norme prive di senso
Non so se il tempo non lo permette
Non so se il tempo me lo permetta ma io mi è venuto in mente leggendo questo libro un episodio vissuto con Saraceno quando negli anni Sessanta si parlava tanto di programmazione se doveva essere indicativa Querci IVA
E tutti quei fari sistemi e poi si parla dalla strumentazione la programmazione si disse sera programmazione deve essere approvato con una legge del parlamento pur doveva essere approvate con una semplice mozione
E Saraceni diceva che facciamo facciamo un piano dove si prevede che ci sia uno sviluppo il re del cinque per cento
E questo si può perdere più del cinque per cento non si realizza che cosa facciamo dobbiamo prevedere una più una penalità per il ministro del tesoro che non è stato in grado di realizzarlo
Io credo che dietro a questi ragionamenti di Saraceno c'era già allora Massimo Annesi che dava concretezza giuridica alla riflessione di carattere
Oggi il tema dello sviluppo
Come sappiamo è molto attuale ne hanno parlato varie persone in questi giorni proprio questo pomeriggio forse il sottosegretario non è qui perché impegnato in quanto il Quirinale ha chiesto al governo a provvedere allo sviluppo
E quindi questo volume estremamente tempestivo e può dare delle indicazioni importanti per la politica futura visivo
Rientrati nei parametri di Maastricht sì sì sì dobbiamo passare a realizzare una politica di sviluppo
Una politica di sviluppo doveva realizzare va realizzata
Genericamente nel Paese no deve avere una sua localizzazione geografica e per ragioni economiche una politica di sviluppo non poche interessare le aree arretrate perché nelle aree del Nord Est lineare della Padania
Abbassa frane ci sono c'è già un regime di piena occupazione e aumentarla sviluppo in queste regioni non avrebbe senso metterebbe di fronte a costi crescenti a costi aggiuntivi per ogni insediamento produttivo
Quindi il problema dello sviluppo riguarda le aree arretrata e questo libro ci presenta tutta la legislazione dalla quale disponiamo relativamente al lo sviluppo delle aree arretrate
Di queste aree arretrate come sappiamo la più ampia il Mezzogiorno
Primo elemento sul quale si for sofferma il saggio introduttivo
Di a Mizzi e questo è previsto qualche cosa di specifico per il Mezzogiorno dal momento che per le sue dimensioni da un punto di vista economico sociale cha una specificità rispettare altre avarie
E la risposta come già si poteva prevenire e negativa l'attuale legislazione non prevede nessun provvedimento nessuna particolarità a favore del Mezzogiorno
Anzi a mesi mette bene in evidenza nel saggio introduttivo con il legislatore quasi puntualmente abbia voluto ad uno ad uno debellare tutte le caratteristiche dalla vecchia legislazione
Dell'intervento straordinario
Quindi per se siamo di fronte a un sistema di interventi ordinari nelle aree depresse del territorio nazionale dove il Mezzogiorno non ha una sua specificità
Ma c'è di più
Per esempio Agnese albanesi passa nel saggio introduttivo a vedere quali sono le aree privilegiate da questa legge le armi già da questa legge poi un'azione di governo sono diventate le aree già previsto dalla Comunità economica europea
Queste leggi
Per la gestione e lo sviluppo dovrebbero portare Alba omogeneizzazione del territorio è chiaro che noi non potremo mai arbitraria al superamento dello squilibrio
Se avremo una legge unica per tutte le aree che riguardano lo sviluppo economico
Quanto meno si manterranno le distanze che già esistono si potranno in parte accorcia c'è un altro elemento che gli incentivi previsti per le aree depresse quindi non tengono conto di questa differenziazione che c'è nelle aree economicamente alle che logicamente richiederebbe una graduazione ma c'è di più è possibile la è possibile fare lo sviluppo con Investimenti solamente ordinari se ne vogliamo superare una situazione di arretratezza una situazione di squilibrio chiaramente c'è bisogno di qualche cosa di aggiuntivo non di qualche cosa di ordinario
Cosa è successo nell'attuale legislazione che si è voluto demolire sistematicamente quanto prevedeva la precedente legislazione
Orbene la precedente legislazione diceva bisogna fare che gli interventi straordinari siano aggiuntivi rispetto all'intervento ordinario purtroppo non è stato così l'intervento ordinario ha preso il posto della pubblica e del intervento ordinario
E c'è stato un effetto di sostituzione ciò che doveva essere intervento straordinario è diventato ordine a intervento ordinario ma amnesie molto acutamente puntualizza dicendo abbiamo a questo punto però la istituzionalizzazione della dell'intervento ordinario
Perché adesso per definizione interventi di carattere atipico nel nelle aree depresse e quindi particolarmente nel Mezzogiorno non si possono più avrei e anche qui se noi parliamo di una differenza parliamo di problemi di sviluppo dobbiamo graduare gli interventi in maniera tale che si giunga al superamento degli squilibri esistenti fra le varie
Il precedente intervento si chiamava intervento straordinario perché era organizzato con degli strumenti che tutti conosciamo la Cassa per il Mezzogiorno prima l'agenzia poi gli enti di sviluppo il ministero della pubblica istruzione
Adesso questo intervento Garland l'attuale legislazione ha vanificato ogni elemento di straordinarietà
E adesso e ha demandato a varie amministrazioni dello Stato
Dei compiti che prima ci avevano questi organisti
Qual è il risultato la politica di sviluppo deve essere coordinato al conseguimento di un fine altrimenti che politiche di sviluppo ecco
Noi ci troviamo di fronte a una pluralità di amministrazione che facendo interventi ordinari dovrebbe dar luogo abbia un processo di aumento del reddito e dell'occupazione non processi
è questa qua mi sembra che chiaramente sia una contraddizione della attuale legislazione
C'è una la legge la legge attuale prevede che il CIPE possa vivere compiti di coordinamento che il milione di programmazione che il ministero del Bilancio possano dire compiti di riorganizzazione dell'intervento
Però non ci sono gli strumenti
Nessun gli ciascuna amministrazione si tratti di trasporto si tratti di scuola si tratta di qualsiasi altra attività
Risponde pro al solo ministro non c'è un superministro che abbia possibilità di coordinare questi interventi farla finire verso un unico obiettivo
Il legislatore ha forse si è accorpi investiamo
Come dicevano l'altro punto il saggio di Annesi
Di fronte a un sistema tutt'altro a un sistema di interventi tutt'altro che sistemati il sottotitolo alle del decreto legislativo numero tre parla di sistema
Di interventi ordinari ma se ognuno va per i fatti suoi e non siamo più di fronte a un sistema ma siamo di fronte se no anarchia del mercato all'anarchia di ciascuna amministrazione
L'altro di questo fatto in qualche modo si è reso conto il legislatore che successivamente ha provveduto a ha previsto due organismi la cabina di regia nazionale
Io suppongo forse ma anche omaggio ai gusti cinematografici del vicepresidente del Consiglio si è parlato di questa cabina di regia perché indubbiamente molto fascinoso l'espressione la cabina di regia che deve regolare tutto
Ma questa cabina di regia in realtà non può regolare niente perché la stessa legge che la prevede
Precisa che ciascuna amministrazione deve agire nel rispetto delle competenze di ciascuna amministrazione pubblica
E allora sì che ogni amministrazione rivolgere all'ispettore competenza la cabina di regia che cosa fa è un istituto privo di contenuto
Si è cercato di rimediare alle inefficienze della pubblica amministrazione prevedendo l'istituto del commissario ad acta si dice se in un certo momento un'amministrazione non fa bene ad entrarvi fare il suo dovere viene posta sotto il controllo di un commissario che gestisca quella particolari attività che dovrebbe gestire e addirittura se l'amministrazione non si dimostra incompetente incapace di raggiungere questo obiettivo si può sostituire
Se ci si può rivolgere ad organismi Doni una specie di consulenze private di organismi progettazione privato
Ma ha qui sorgono due osservazioni da parte di amnesia uno che un provvedimento dal del genere estremamente discutibile dal punto di vista costituzionale
Perché improvvisamente si ridurrebbe ad attività privatistica quella che è la competenza di un organo dello Stato
In secondo luogo poi non si tiene conto nel proporre questi elementi che
L'emergenza non è una tantum da invocare un commissario straordinario come potrebbe essere non amarlo malaugurata situazione di un terremoto che so io le emergenze quotidiana e questo
C'ha ammessi lo fa dire molto bene richiamando una dichiarazione del ministro responsabili di interventi per lo sviluppo del ministro Ciampi
Il quale si lamenta della scarsa adeguatezza delle strutture dalla pubblica amministrazione cinque centrale periferica per qualsiasi azione di sviluppo
Dice precisamente che il problema dello sviluppo del Mezzogiorno non è un problema di finanziamenti ma è un problema di mancanza di strutture adeguati e quindi nasce a questo problema cabina di regia commissario ad acta dovremmo commissariare tutta l'amministrazione e dovremmo ridurla ad un'unica cabina di regina di regia per realizzare questo obiettivo dello sviluppo la politica di sviluppo in che cosa consiste consiste essenzialmente una politica di incentivazione volta a favorire l'accumulazione di capitale cioè l'affascina il più ampiamente di nuove imprese
E abbiamo visto che incentivi differenziati per le vacche di vari settori non ci sono
L'altro elemento per il cui nel quale si concretizza la politica di sviluppo e la politica delle infrastrutture materiali e immateriali quelle in materiali sono quelle dalla formazione del personale
Della preparazione della formazione professionale dell'istruzione io cito momenti la distruzione Decchino in quanto teniamo presente un il problema dell'istruzione ci rendiamo conto di come sia lungo il proprio PIL pro il processo di infrastrutture infrastrutturazione
Ma mi viene in mente in questo momento un altro volume poiché lo stesso Sabino Cassese ha presentato si parlava di lavori pubblici
La legislazione prevedeva entro oggi visti i lavori dovevano essere fatti entro sei anni a conti fatti se tutto va bene ci vogliono quindici anni quanto deve fare un cavalcavia quando scrive un porto quando si
Qualche cosa del genere
Risultato di questo quale del Mezzogiorno c'ha una dotazione di infrastrutture pari al sessanta per cento rinforzo su della infrastrutturazione media nazionale e pari al cinquanta per cento e le infrastrutture di cui dipendono delle infrastrutture che vi sono nel mezzo nel centro nord quindi una grande grande fabbisogno di crea di creazione di infrastrutture creazione di infrastrutture che richiede quella ciò di cui Ciampi lamenta la mancanza cioè di capacità di progettazione di capacità di realizzazione e capacità di monitoraggio e tutto questo non è prevista
Non solo non è previsto tutto questo ma non sono previsti interventi straordinari sul piano finanziario
Cioè non solo questa legislazione ambisce a realizzare una politica di sviluppo con strumenti ordinari ma ambisce a realizzare una politica di sviluppo senza investimenti aggiuntivi
Senza andare a si deve progettare l'infrastruttura la cui realizzazione richiede dieci quindici anni un piano finanziario al quale potersi a termini la il finanziamento delle infrastrutture la politica infrastrutturale che viene posto al centro la politica di sviluppo in questa legislazione è affidato alle leggi finanziarie che si fanno di Anna e questi chiaramente rende impossibile funziona
La
Della politica di sviluppo io concludono con l'ultima osservazione
Quando ci troviamo di fronte a un problema di sviluppo
Che riguarda un'area pari a circa il cinquanta per cento di superficie del Paese con una popolazione pari a circa i due terzi del Paese il problema chiaramente e di dimensioni tali da identificarsi esso stesso se lo si vuol risolvere con alla politica economica nazionale e in questo si può data la culla mia proveniente dalla finestra ricordare come questo tema fosse molto caro a Saraceni non si può fare una politica al Mezzogiorno in aggiunta una politica nazionale si fa una politica per le aree depresse che diventa l'obiettivo centrale
Della politica nazionale
Possiamo raggiungerlo questo obiettivo nella situazione data e già abbiamo detto che ogni amministrazione in ultima analisi va per conto suo e non ha finanziamenti aggiuntivi
E a questo punto invece anni si ricorda che sia pur credo senza nessuna Nostalgia di resuscitare istituti cura mai sepolti
Alla precedente legislazione affidava un controllo sulla politica di sviluppo alla commissione bicamerale in sede parlamentare
E affidava al ministero del lavoro per lo sviluppo qualche mammifero Interventi straordinari nel Mezzogiorno
Che stava in sede politica assieme agli altri ministeri economici di partecipare alla definizione di questi obiettivi politici adesso manca totalmente una situazione del genere
Ci fanno le Regioni
Chissà che cosa ci potranno dire altro sulle regioni
Diciamo che questo coordinamento è un passaggio che ho dimenticato prima che un po'però mostra come un tempo si andava verso una unitarietà per le politiche di sviluppo almeno nelle intenzioni del legislatore
Tutte le aziende tutte le amministrazioni a cominciare dall'istruzione ai trasporti dalle ferrovie poi alle imprese pubbliche poi alle Ferrovie dello Stato e anche altri enti pubblici dovevano avere oltre il quaranta per cento i loro investimenti al Mezzogiorno
Questa norma è stata disattesa oppure se non è stato disatteso compiamo ricordato prima se risolta nel sostituire l'intervento ordinario però questa norma c'è oggi non abbiamo nemmeno più quest'anno
Quindi ci troviamo come dice Agnese di fronte a un corpo separato a uno sviluppo che comunque sembra difficile possa aver luogo con questa legislazione
E che in ogni caso ammesso che abbia luogo andrà avanti per fatti suoi indipendentemente dal contesto generale africano
Cosa significa questo io non sono un futurologo non poi non faccio mai dietrologia potrebbe rimpianto per la precedente legislazione l'intervento straordinario
Io non credo un rimpianto per questa legislazione così come essa era ma certamente il suggerimento a rifarsi se si vuol mettere in moto una politica di sviluppo ad alcuni suggerimenti che vengono da quella precedente legislazione grazie
Grazie all'approccio fino al do la parola al professor Sabino Cassese
Sapete di
Noi li presentiamo come sapete librone liriche per l'esattezza un libro curato da Massimo Annesi e Donatella piazza sugli interventi nelle aree depresse del territorio nazionale ed edito dal Mulino nella collana della Svimez
Però vi posso dire che noi
Forse non tutti di noi
Non tutti i presenti lo ricordano festeggiano anche un quarantennale
Perché sono passati quarant'anni dalla pubblicazione del volume della Svimez mille novecentocinquantasette intitolato legislazione per il Mezzogiorno
Quel volume qualcuno ricorderà raccoglieva tutta la legislazione della storia italiana sul Mezzogiorno
E quel volume era preceduto da un saggio che non recava una firma era quindi come dire misterioso un saggio molto ricco è un saggio che è stato un po'come il Colosseo per tanti edifici che poi sono stati costruiti è stata una specie di cava da cui tutti hanno attinto ricordo soltanto che il saggio di Giannini in quel bel convegno se non ricordo male dell'UNESCO c'era il professor Pescatore ricorda un altro relatore al convegno di Napoli sino al libero di Guido Melis sulla storia dell'amministrazione quel saggio la l'hanno scoperto i lettori che non sapevano dopo era opera di Massimo Nesi e credo che sia apparso poi con la sua firma negli studi Molinari se non ricordo male
Ora successivamente nel sessantanove nel settantadue e nel settantasette
Nel settantasette nell'ottanta e nel novanta ma mi potrei sbagliare perché ho cercato nella mia biblioteca non sono sicuro di averli tutti
Sono stati pubblicati dalla Svimez volumi che raccoglievano le leggi sul Mezzogiorno i vari testi unici e così via
Sempre presentati con estrema cura da Massimo Annesi
Ecco quindi si può dire che vi era stata come dire una fedeltà di annessi alla legislazione per il Mezzogiorno una conoscenza di questo settore un contributo alla conoscenza di questo settore che unico secondo me paragonabile solamente con le Grandi Opere sistematica di alcuni maestri del passato come già Dubini quelle persone che come dire vedevano svolgersi i fatti sotto i loro occhi e poi di uscivano a mettere ordine in questi fatti
E ha
Presentare questi fatti alle e persone che come dire vedevano lo svolgimento disordinato della legislazione
Io vi debbo confessare che ormai non riesco a al leggere una legge relativa al Mezzogiorno sembra senza andare a cercare la presentazione e la sistemazione che mi ha fatto
Massimo Annesi ecco questo volume si colloca quindi in una serie di volumi calcolate un poco
Sono almeno insetti mollo Tavo dei volumi che raccolgono
Sistema no e presentano storicamente la legislazione sul Mezzogiorno ora come voi sapete e la legislazione sul Mezzogiorno ha subito una svolta ed è importante capire il senso di questa svolta Massimo Fino aveva già presentato
Questo che è stato chiamato dalla normativa dal novantadue novantatré sistema di intervento ordinario nelle aree depresse del territorio nazionale dove come dire ci sono delle parole che tengono sede al contenuto e certamente un intervento più straordinario e non più straordinario e certamente nel territorio nazionale e non nel Mezzogiorno ed altre parole che come ha detto fino io non mantengono fede
Per loro contenuto al loro significato come quella parola sistema che probabilmente non indica nulla di sistematico pensate soltanto che gli atti normativi che sono raccolti lì
Leggi regolamenti deliberazioni del CIPE e così via
Sono circa duecento e sono stati raccolti circa duecento atti normativi in un arco di anni brevissimo perché novantadue novantatré Nova meno di quattro novantadue novantatré fino al mille novecentonovantasei quindi un sistema come dire che sta cercando in se stesso un sistema che caratteristiche a questo sistema quale sì e quali si evincono dalla normativa e Bari si evincono dalla presentazione che ne fa Massimo Annesi
Ma a mio modo di vedere le cose importanti sono questa sorta di ritorno allori alle origini dell'intervento per le aree depresse
Questo riconoscimento in questo è implicita anche il ritorno è implicito nel ritorno alle origini del Mezzogiorno come un fatto non più unitario
E un fatto invece completamente nuovo l'aggancio all'Unione Europea questi secondo me sono i tre punti essenziali vorrei riflettere un momento con voi su questi tre punti
E che caratterizzano il il sistema degli interventi ordinari nelle aree depresse del territorio nazionale
Un ritorno alle origini innanzitutto perché noi sappiamo che le origini dell'intervento straordinario sono caratterizzate e questo lambrusco l'animo l'ha mostrato nel cinquantasette Massimo Annesi in quel saggio a cui tanti hanno attinto
Alle origini ci sono stati due passaggi fondamentali il primo passaggio quello nel quale i fondatori dello Stato unitario pensare una che lo sviluppo delle aree depresse che allora non erano soltanto il Mezzogiorno si potesse ottenere molto rapidamente
Perché
Il sottosviluppo dipendeva da istituzioni poco civili bastava calare in istituzioni civili
Tutte le aree del territorio nazionale questi sarebbero come dire adeguate al passo del progresso automaticamente questa era la prima idea dei nostri dei padri fondatori di quelli che hanno fatto l'Italia unite
Era naturalmente un'idea che portava a quello che poi venne lamentato il fenomeno della piemontesi d'azione dello Stato italiano no sotto il profilo del personale ma anche sotto il profilo delle istituzioni allargando istituzioni moderne
Quelle che allora venivano ritenute moderne quelle piemontesi al territorio nazionale si ottiene immediatamente questo risultato
Voi quel saggio del cinquantasette Massimo Annesi mostrava il punto sarà sviluppato molto bene poi nella relazione di Giannini che in realtà così non poteva non fu e non poteva essere e si adottò un secondo rimedio che fu quello che oggi viene ripreso quello cioè di ripartire interventi non più ordinari ma straordinarie quindi non più uniformità ma difformità
Ma non come si decise di fare nei cinquanta
Per un Complesso di regioni identificato nel Mezzogiorno ma per così dire per singole aree per singole Province e da qui ci furono delle varie leggi presentò la legge sul Napoli
Ecco e quelle leggi inclusero anche territori del Nord d'Italia come per esempio alcune zone dell'Appennino come alcune zone dell'arco alpino
Quindi in sostanza c'è un primo carattere di questa nuova di questo nuovo corso che a mio modo di vedere è una sorta di ritorno all'antico a queste che appunto è la seconda fase della storia dell'intervento straordinario
Nel nostro paese per lo sviluppo delle aree arretrate o sottosviluppate
E in questo implicito segue la seconda caratteristica
Che il riconoscimento della perdita di unitarietà del Mezzogiorno noi
La la cultura diciamo o che si è formata alla fine del secolo scorso agli inizi di questo secolo a identificato il maggiore problema del nostro Paese come un problema di dualismo nord sud dove il nord aveva una sua unitarietà nonostante le differenziazioni e il sud aveva una sua unitarietà nonostante le differenziazioni
E così siamo andati avanti riconoscendo cioè che vi fossero una certa omogeneità nello sviluppo dell'una e nel sottosviluppo dell'altra ecco questa idea si rompe con questa legislazione
E io credo che sia bene che si rompesse perché oramai sappiamo che effettivamente è così che esiste un sud che è costituito dalla dalla dalla Puglia e dall'Abruzzo che pone dei problemi completamente diversi da un sud che è costituito dalla Basilicata come quest'ultimo sud pone dei problemi diversi da quelli della Napoli fondamentalmente di Palermo
Cominciamo da chiamare con il loro nome i problemi che sono problemi delle grandi capitali insomma delle grandi capitali
Dei passati secoli che si sono portati loro problemi appresso non hanno mai risolti insomma non sono quindi i problemi della Campania della Sicilia sono i problemi
Di queste due ex grandi capitali ora
Questo
Questo riconoscimento della non unitarietà fa fare un certamente un passaggio fondamentale nella storia della nostra legislazione e io credo che in questo las Massimo finora cominciava il suo discorso sui rapporti tra economia e diritto è uno dei casi in cui il diritto correttamente riflette uno sviluppo dell'economia correttamente riconosce parlando di aree depresse al di là del referendum che c'era alle spalle della necessità di abbandonare una distinzione in cui ormai solamente Bossi crede tra nord e sud
La necessità di abbandonare questa distinzione che risale che se non ricordo male il libro di Nitti nord e sud e intitola per quello così intitolato E del mille novecento quindi e degli inizi di questo secolo l'abbandono di questo concetto
E terzo punto che mi pare importante
L'innesto di questa normativa nell'Unione Europea cioè Illy davvero e rinviato alla definizione europea di area depressa
L'interventi nazionali e le aree depresse ecco io lo ritengo un ulteriore fatto importante di questa normativa un fatto importante perché consente di uscire da quella concezione un po'provinciale in cui noi stiamo lì a fare una storia un po'piagnone d'Italia
Lamentando sempre dualismo nord-sud come sì noi non fossimo forse tutto sud rispetto all'Europa cioè inquadrare i problemi in una arco più vasto
Ecco a mio modo di vedere sono queste le caratteristiche di questo intervento su quale Massimo Annesi
Come dire del quale massima né si illuse di due punti essenziali che a mio modo di vedere sono questi primo la soppressione del cuore del nucleo del vecchio intervento straordinario o meglio di quello che dirò tra un momento last
Del prodotto della seconda fase dell'intervento straordinario
Nel Mezzogiorno
Che ha portato alla distribuzione dei poteri tra i vari ministeri del bilancio dell'industria e così via quindi come dire
La soppressione degli organismi straordinari badate non dell'intervento straordinario ma degli organismi di gestione dell'intervento straordinario
E la distribuzione dei di parti di queste competenze
A varie strutture della amministrazione ordinaria dello Stato Bilancio industria Ministero della ricerca scientifica e tecnologica dell'università tesoro
Ministero delle Risorse agricole dipartimento della funzione pubblica ministero del lavoro e poi e la seconda modificazioni importante quella costituita dall'adozione
Dalla scelta dell'accordo di programma dei patti territoriali su cui vengono a ingraziarsi le attività di incentivazione ecco io
Vorrei sottolineare peraltro che questo modello che si è venuto affacciando dal novantadue novantatré che ha avuto bisogno di ben duecento atti per trovare una forma brutto segno questo perché se c'è bisogno di avere un Codice così dopo tre o quattr'anni vuol dire che qualcosa è nata poco chiara allora dicevo tutto questo e realtà
E nuovo sostituisce il vecchio ma convive col vecchio perché in realtà noi abbiamo un ordinamento nuovo ma abbiamo ancora quelle che in Italia continua a chiamarsi code Del Vecchio
Ma dato che le code continuano nel senso l'ex dice il voi lo ricordate così dell'ex Gil e continuate a vivere fino a pochi anni fa voi capite che le code dobbiamo tenerle presente in Italia perché son code lunghe continuano a resistere per lunghissimo periodo di tempo
Ecco per cui oggi si può dire che sopravvivono giustapposte
L'attività amministrativa di attuazione della vecchia normativa è una nuova normativa su cui che Baj innestarsi all'attività amministrativa di esecuzione
Di della vecchia disciplina del Mezzogiorno
Ecco io credo
Che ci sia come diceva Massimo fino in nelle pagine di annessi una certa Nostalgia per la intervento straordinario
Io credo che
Nel giudizio che gli dà critico su tre aspetti l'insicurezza dei finanziamenti
La distribuzione su un territorio più vasto e il carattere non aggiuntivo che mi paiono lettere critiche fondamentali del nuovo assetto francesi
Credo che ci sia un po'come dire un ricordo di un passato molto vicino che peraltro è ancora presente come ho detto
Poc'anzi questo al di là della impassibilità da studioso che arnesi mette in queste indagini e che lo portano ad essere così vicino appunto nello stile a maestro del passato come Guido Zampini che appunto era veramente in questo senso un giurista che prendeva il diritto l'ordinamento giuridico lo lo spezzava in pezzi lo ricostruiva in maniera come dire da ad essere perfettamente chiara anche a persona poche conoscesse poco l'argomento vorrei però fare qualche riflessione per avviare come dire una discussione qui sulle
Come dire sulle incompletezze di quella che chiamerei la seconda fase dell'intervento straordinario perché io credo che ormai la prima fase dell'intervento straordinario cioè quella che a partire dagli anni cinquanta
è sottoposta al giudizio della storia il giudizio della storia e tutto sommato stato buono
Il problema fondamentale e costituito dalla seconda fase dell'intervento straordinario cioè quella fase del degrado direi dell'intervento straordinario che si è aperta in un'epoca oscillante intorno agli anni Settanta che ha portato a mio modo di vedere alla crisi di quell'intervento straordinario
Una crisi che io vedo fondamentalmente in due o tre aspetti primo
La inadeguatezza delle strutture se voi pensate che sono stati investiti tante risorse e che non abbiamo costituito neppure quel nucleo di persone
Che potessero corrispondere come dire alle grandi aspirazioni di Guido dorso vi ricordate quando diceva Guido dorso qualche centinaio di uomini armati
No e Guido dorso pensava al Mezzogiorno abbiamo investito tanti migliaia di miliardi e non si è creato neppure quel piccolo manipolo di persone
Che
O forse si è creato si è disperso
Quel manipolo di persone ora
Questo è un problema fondamentale perché non si può pensare di continuare a scrivere la storia dell'Italia scrivendo nuove leggi non si fa nulla scrivendo delle leggi occorre a un certo punto ci sia una classe dirigente che la classe dirigente sia una classe amministrativa perché la classe dirigente non può di un nessun nessun Paese sopravvivere una classe dirigente
Di puri politici
O di pura opinione pubblica la classe dirigente vera di un Paese una classe dirigente che sa sposare la politica con l'amministrazione che sa gestire le cose quotidiane che non lascia gestire ad altri l'intendenza
Queste cose nel Mezzogiorno non ha prodotto o meglio non l'ha prodotto le norme intervento straordinario che c'è stato nel Mezzogiorno è questo secondo me è un giudizio obiettivo che ci deve far pensare senza Nostalgia a quegli eventi e e il secondo elemento e quello più tecnico se mi consentite il mestiere più più proprio a me e che quello relativo all'utilizzo degli strumenti a mezzogiorno ora se noi guardiamo con un minimo di distacco
Gli usi custom stati fatti del della strumentazione chiamiamola privatistica nell'intervento straordinario nel Mezzogiorno ci rendiamo conto che è stato fatto come dire è stato distorto tutto il diritto pubblico diritto privato pensiamoci un momento
L'intervento del Mezzogiorno abbandonava all'Est le formule pubblicistica perché perché si pensava che le forme pubblicistiche fossero troppo anelastico è che
Fossero di
Ma non non si prestassero ad essere gestite in una situazione di straordinarietà
Adottò le forme privatistica andate a leggere i vari programmi piani e poi gli accordi di programma e così via sono il contrario di una formula privatistica
Cioè sono delle cose scritte in maniere a aerea direi non contengono alcuna clausola precisa
Ora chiunque conosca un contratto di diritto privato sa che poi quando si usa il diritto privato le parti stanno molto attenti a definire esattamente il compito di una parte e il compito dell'altra parte le prestazioni e le contro prestazioni
Leggete tutto quello che è stato scritto i provvedimenti di cosiddetta concessione le convenzioni che venivano fatte
Dalla dall'agenzia poi trasferite al ministero del Bilancio è una cosa che effetto effettivamente vi dà l'impressione che non si sapesse che è un non strumento capite non è nel nel diritto pubblico nel diritto privato è semplicemente la discrezione della decisione presa giorno per giorno e lasciata continuamente a un negoziato che si riapre tutti i giorni
E a questo punto voi capite bene che la patria del diritto produce non diritto perché il diritto deve servire come dire a a regolare i rapporti tra le persone insomma se i rapporti e le persone vengono continuamente messi in gioco beh insomma dico
So bene che ci propone il matrimonio a termine però sapida anche un matrimonio che duri solamente sei mesi può provocare dei problemi insomma perché anche in termini di matrimoni possono essere solo di qualche anno è ed in questo caso i come dire la latitudine delle condizioni che venivano stabilite alla latitudine di quelle indicazioni quei programmi fumosi
Quelle azioni programmatica come venivano chiamate sono così generiche che si prestavano tutto e infatti si son prestati a un a uno stop and go continua una rinegoziato continuo e così via
Ecco io credo che queste siano degli elementi che dovrebbero far pensare su quella realtà che del passato e come ho cercato di spiegare anche nel presente continua nei giorni nostri e che dovrebbe anche far riflettere sul fatto che ritornando sempre all'antico che
Sono state offerte numerose opportunità a quella parte del Mezzogiorno che non le ha sapute sfruttare perché c'è stata una parte sapute sfruttare
E allora si può continuare ad aiutare e a introdurre quella che un filosofo lo chiamerebbe i metà aiuti cioè gli aiuti per fruire degli aiuti perché a questo punto siamo nella legislazione cioè si prende per mano per consentire a camminare poi si prende per mano qualcuno che sta accompagnando un altro che consenta all'altro di camminare insomma ora questo è un punto di non ritorno insomma qui bisogna riconoscere una cosa
E con questo concluderei e cioè che negli anni Cinquanta De Gasperi aveva visto giusto
De Gasperi aveva pensato dall'intervento sto fosse straordinaria e temporanea perché perché pensava che assistere troppo una persona e pericoloso
E pericoloso dare un bastone a qualcuno che deve cercare di far capo far funzionare le sue gambe perché se a un certo punto abbandona bastone le sue gambe sono abituate solo al bastone non cammina più
Ecco questo concetto semplice è stato abbandonato a un certo punto e per questo io penso che la seconda fase dell'intervento straordinario è stata una fase veramente dannosa per il Paese perché la seconda fase ha tradito la prima fase perché la prima fase era una fase con basata sulla sulla temporaneità la seconda fase prorogando indefinitamente
La l'intervento temporaneo ha creato una zona assistita
Quelli che hanno saputo sfruttare queste occasioni sono riusciti andare avanti e ora camminano con loro core gambe ci sono alcune parti del Mezzogiorno
Di quell'aria che continuiamo a chiamare Mezzogiorno ma che non dovremmo più chiamare mezzogiorno che non sanno camminare
E che non imparano a camminare a questo punto se non mi dispiace dirlo sono meridionale lo lasciamo una volta tanto cadere a terra da solo perché si faccia male
Grazie professor Cassese dovranno avere alzarsi
Le chiedo scusa verrà e ritardano c'è stata
La giornata di visite di straordinaria attenzione verso il Mezzogiorno che proprio in questi minuti
Una un vertice importante presso presidenza della Repubblica abbiamo fatto un giro per le regioni meridionali naturalmente
Sì arrivano ne abbiamo ricavato delle impressioni che poi mi permetterò di illustrare commentando il libro
Di andini si naturalmente
Un libro preziosissimi importantissimo soprattutto per chi quotidianamente deve occuparsi di questo io ho la fortuna
Che chi ha collaborato a questo libero data la piazza mi dà una mano al ministero quindi mi avvalgo
Come dire direttamente di questa collaborazione ma in ogni caso per chi fa la nostra attività il nostro mestiere è un libro preziosissimo preziosissimo perché e difficile con tutta la buona volontà avere a mente tutto ciò che è stato prodotto non dico in cinquant'anni ma negli ultimi tre-quattro anni
Ciò dimostra delle difficoltà che il Mezzogiorno ha trovato negli ultimi anni
E di questa ricerca affannosa di una nuova strada ad una nuova via dopo
Dopo il fallimento di una politica precedente io mi permetto di dire ancora di usare questa parola fallimento
So che mi trovo
In un ambiente commento libero di Annesi che questa parola non userebbe mai
Però forse è questo il punto di come dire di maggiore difficoltà
Nell'analisi di tutti quanti noi abbiamo avuto responsabilità di studio di intervento politico nel Mezzogiorno in questi anni
E forse è questo il punto di maggiore differenza almeno mio con gli studiosi e con tutti coloro che attorno alla Svimez hanno elaborato una strategia e un pensiero nel corso di questi anni
E per farlo vorrei partire dall'Occidente
Insomma che cosa sta succedendo di positivo nel Mezzogiorno in questo momento
Il Mezzogiorno sta riconquistando una buona opinione
E un tema di cui si discute è un tema di cui si parla in Parlamento è un tema su cui si fanno leggi è un tema su cui si stanziano finanziamenti è un tema su cui interviene il capo dello Stato ciò era scontato
Cioè è un fatto ciclico di attenzione o è la disperazione del Mezzogiorno che sta riportando il Mezzogiorno all'attenzione
Io sono convinto che sicuramente le scene delle ultime settimane negli ultimi giorni hanno potuto impressionare ma non è la disperazione che il protagonista in questo momento del Mezzogiorno
Sono le potenzialità del Mezzogiorno
E ciò è stato possibile forse proprio per il modo traumatico in cui si è chiuso l'intervento straordinario
Né si sa che su questo c'è un punto di divergenza
Abbiamo parlato spesso con un Cafiero io resto convinto che senza la chiusura traumatica dell'intervento straordinario oggi il Mezzogiorno sarebbe ancora travolto da una cattiva opinione sarebbe stato trascinato ancora di più indietro
Poi discutibile il modo in cui questa transizione poteva essere gestito io sono convinto uso un'espressione già usata che siamo passati dall'intervento straordinario all'intervento disordinati nel Mezzogiorno
è sicuramente un maggiore ordine poteva essere assicurato a questa parte l'intervento pubblico però non c'è nessun voto da colmare dopo la fine dell'intervento straordinario c'è da investire sulle potenzialità
Non è proprio ciò a cui far riferimento il professore Cassese cioè siamo di fronte alla formazione di una nuova classe dirigente nel soggiorno
Cosa che tutto il meridionalismo classico in qualche modo auspicato va posto come problema essenziale
Che oggi dal Mezzogiorno sta venendo fuori
Io insisto su questo punto quanto mai era avvenuto nella storia del Mezzogiorno che fossero dei sindaci arriva a presentare il Mezzogiorno nella dell'opinione pubblica nazionale non era mai avvenuto
Il Mezzogiorno era stato rappresentato da chi aveva potere centrale no da chi esercita la potere locale
Il che vuol dire che alla crisi di rappresentanza nel Mezzogiorno nel corso di pochi anni si è fatto fronte sì dando o affidando la rappresentanza alla classe dirigente locale in gran parte i sindaci delle grandi città del Magic
Questo vuoto è stato riempito in poco tempo
Altro punto fondamentale delle preoccupazioni e che il Mezzogiorno senza l'intervento straordinario sarebbe esploso
Il Mezzogiorno non sta esplodendo la disperazione di questi giorni
Rappresenta la fine di una serie di ammortizzatori sociali in qualche modo la disperazione di questi giorni e in continuità col vecchio intervento sull'ordine
Non stanno esplodendo gli inoccupati nel Mezzogiorno stanno esplodendo i cassintegrati quell'immobilità che per anni sono stati messi nei lavori
Socialmente utili e che vengono con disperazione alla fine di questi strumenti anzi proprio da quella disperazione
Viene fuori un insegnamento che l'assistenzialismo clientelare del Mezzogiorno ha ridotto il Mezzogiorno a clientela e che forse il Mezzogiorno attraversi strumenti di assistenza universale avrebbe tutto da guadagnare
E che forse in questi giorni stiamo assistendo a una all'epilogo di una lunga storia dell'assistenzialismo clientelare che ha coinvolto larghe fasce anche dei Dino dei occupati nel Mezzogiorno e che sicuramente non ha dato al Mezzogiorno credibilità buono opinione buoni margini disse
E naturalmente ne viene un monito e che non si può non si deve speriamo che nessuno lo faccia non si deve investire sulla disperazione nel Mezzogiorno su quello non si costruisce niente
Bisogna invece guardare al Mezzogiorno che non esplode chiedersi perché perché tiene il Mezzogiorno
Il Mezzogiorno tiene per diversi motivi forse sta piangendo meglio di quanto si potesse immaginare la famiglia nel Mezzogiorno come ammortizzatore delle tensioni
Ho in ogni caso della crisi occupazionale c'è una maggiore legittimazione la classe dirigente locale quindi maggiori aspettative a livello locale e nel Mezzogiorno sta avvenendo qualcosa di straordinario diversamente in maniera diversa da quanto immaginava il meridionalismo classico degli ultimi cinquant'anni cioè non è la grande impresa nel Mezzogiorno che sta dando il ritmo al Mezzogiorno ma è la piccola e media impresa e molto del lavoro sommerso
Cioè fuori dalla tradizione del Mezzogiorno dalla tradizione di una forzatura dello sviluppo attraverso il grande intervento pubblico cioè nel Mezzogiorno si stanno verificando due cose non previste
La legittimazione della classe dirigente locale uno spostamento di potere verso gli attori locali istituzionali uno sviluppo di piccole e medie imprese diffuse fuori
Dai grandi poli di sviluppo
Terzo elemento nel Mezzogiorno si sta sviluppando quel Mezzogiorno che non è stato al centro di grandissimi interventi pubblici o almeno di grandi impianti industriali
E si sta sviluppando il Mezzogiorno dell'Appennino
Si sta sviluppando il Mezzogiorno fuori dalle tensioni sociali delle grandi città si sta sviluppando il Mezzogiorno fuori dal controllo della criminalità
L'asse di sviluppo del Mezzogiorno in Abruzzo Molise Basilicata Puglia e in qualche modo anche di Spinea
Cioè zone che hanno avuto uno sviluppo più lento un passaggio più lento dalla cultura contadina la cultura imprenditoriale dove non ci sono grandi città dove non ci sono grandi tensioni sociali e dove non si è investito sulle tensioni sociali e dove non si è fatto un massiccio
Investimento forse unica eccezione unica eccezione in qualche modo la forzatura dello sviluppo attraverso le aree industriali del cratere in Irpinia che nonostante tutti i problemi in qualche modo affetto
Ecco io amerei sapere da Nesi da Cafiero tutto ciò
Tutto ciò che sto raccontando
Il quale sto cercando di di riflettere
Ecco
Può essere messo in discussione può esserne si Dapporto con le discussioni che abbiamo fatto nel passato cioè voi l'avevate previsto
Avevate fiducia in questo cioè il la Svimez il pensiero dello Svimez è stato io insisto un grande forse l'unico punto di riferimento di ragionamento di studio sul Mezzogiorno ma ho avuto una sfiducia fortissima sugli attori locali
E la nobile sfiducia verso gli attori locali
E il convincimento che senza una forzatura dall'alto non ci sarebbe stato sviluppo fino a prolungare questa forzatura oltre ogni limite oltre ogni considerazione
E chiedo perché non si rifletta sul fatto non si riflette sul fatto che traumaticamente l'intervento straordinario è finito perché è finito l'elemento fondamentale che lo giustificava non tanto non solo la convenienza delle classi dirigenti del nord della borghesia
Dal nord ma è finito perché ha generato un movimento di reazione che avuto anche la forza nell'indicare in alcune in alcuni elementi culturali che erano stati stratificati dal vecchio intervento straordinario
In definitiva io ritengo che la lega e un effetto non è la causa dell'antimeridionalismo è un effetto del modo in cui il meridionalismo almeno una parte dell'americanismo sia dializzati nel Mezzogiorno i meridionali e che ci occupiamo del Mezzogiorno dobbiamo dirlo con convinzione oggi stiamo fuori da questa fase
E dobbiamo fare in modo di investire sulle novità del Mezzogiorno sulle potenzialità del Mezzogiorno guai a noi a raccontare il Mezzogiorno come un luogo di guai come un luogo unitario di guai
Come un luogo che ha bisogno ancora del sostegno pubblico questo sicuramente
Concede
Vuol dire quasi ovvio ma la cosa importante è l'immagine disse che deve trasmettere il Mezzogiorno
Se il Mezzogiorno trasmette di sé un'immagine di chi è in movimento di chi si dà da fare di chi vuole rompere con le incrostazione culturale del passato vuole rompere con alcuni luoghi comuni è un Mezzogiorno convincente
Il Mezzogiorno che più affascina mezzogiorno degli uomini decisi a cambiare la loro collocazione il loro destino e a rompere alcune mentalità e alcuni dati culturale del Mezzogiorno questa il Mezzogiorno che affascina
Il Mezzogiorno che si lamenta il Mezzogiorno che chiede un Mezzogiorno che non affascina nessuno che non non non non fa investire nessuno
E quindi da questo punto di vista io ritengo che forse una strategia su cui io naturalmente avendo con in qualche modo una responsabilità diretta sulle politiche per il Mezzogiorno chiede una straordinaria collaborazione catanesi a Cafiero e alla Svimez per aiutarci a capire queste novità
Aiutarci a descriverle aiutarci ad accompagnarle cioè io credo che il Mezzogiorno debba investire sulle novità civili debba investire sulle novità culturale si sono manifestate deve investire sulla classe dirigente locale ed aiutarli a diventare quello a cui faceva riferimento il professore Cassese deve rompere con la cultura del posto fisso deve aiutare a comprendere la politica del passo dopo passo la gradualità delle cose deve sostenere i punti positivi deve differenziare nel Mezzogiorno deve accompagnare quanto di positivo
Si muove nel Mezzogiorno e poi naturalmente deve mettere il Mezzogiorno in condizione di competere con altre aree europee che sono destinatarie di risorse pubbliche e di interessi da parte delle imprese da parte degli investitori
Ecco io direi questo il punto di svolta nel Mezzogiorno
Noi abbiamo bisogno di investire sulle novità di investire sui fatti culturali nuovi che si sono manifestate nel Mezzogiorno dobbiamo fare in modo che la vivacità culturale le novità culturali diventino fatto economico perché questo e il punto di differenza con il Nord il Nord ha una grande forza politica oggi una crisi rappresenta una grande forza economica è una crisi di rappresentanza politica il Mezzogiorno una grande difficoltà economiche è una forza politica dovuta a queste novità a cui facevo cenno facciamo in modo di investire sulle novità civili del Mezzogiorno sulle novità istituzionali del Mezzogiorno e facciamo in modo che esse possano diventare forza
Naturalmente so bene che sono spalle Franci quelle su cui vogliamo appoggiare lo sviluppo noi vogliamo da poggiare lo sviluppo del nuovo Mezzogiorno sugli attori locali sulle realtà locali
Sui sindaci cioè vogliamo appoggiare questo sviluppo sulle spalle più fragile
E naturalmente qui è la novità come noi inventiamo in questa fase un sostegno che non sostituisca gli attori locali un sostegno che accompagni queste forze locali le faccia diventare le faccia crescere faccia diventare mature ma senza sostituire
Io credo che e questa la novità del nuovo del nuovo meridionalismo cioè questo è il punto fondamentale su cui dobbiamo tutti insieme a lavorare
Mai più la politica pubblica deve sostituirsi agli attori locali mai più la politica pubblica di sostegno è necessaria ma deve fare degli investimenti deve fare investimenti sulle forze vocali sulle novità che si sono manifestate nel Mezzogiorno
E bisogna rompere la piramide che l'intervento straordinario aveva creato nel Mezzogiorno
Dove gli ultimi della catena erano i sindaci gli ultimi della catena erano gli attori
Gli attori locali nella trasformazione in positivo o in negativo dell'intervento straordinario ci sono gli anni settanta dove è stata la politica regolare l'economia del Mezzogiorno
Noi dobbiamo capovolgere questa Pirani debbono essere le istituzioni locali e le forze locali a darsi una mano a trasformare i loro il loro destino naturalmente l'abbiamo usata spesso questa espressione
Non è originale non mi piace ricordarla il mezzogiorno oggi in questa situazione che se non si aiuta nessuno lo aiuta
La si deve aiutare se vuole
Richiedere con forza alla nazione un un sostegno ecco perché noi stiamo lavorando mi auguro che dei prossimi anni il volume si possa arricchire di una normativa seria sui patti territoriali si possa arricchire di una normativa dove noi ci poniamo l'obiettivo di formare anche la nuova classe amministrativa del mezzogiorno di puntare strategicamente anche sulla crescita
La burocrazia della responsabilità nel Mezzogiorno che forse nel momento più negativo che arresta nel moderno mezzogiorno e anche porci il problema di come accompagniamo questo sforzo in questi giorni si è fatto riferimento più volte ad un ruolo di militi
Io continuo a sostenere che ciò nonni affascina non mi entusiasma non mi crea ma questo non vuol dire assolutamente che non abbia stima e fiducia in coloro che oggi dirigono Lili molte società che Liri
Dirige che ruotano attorno al litigio avuto esperienza su Bagnoli ha avuto esperienze sul Torre Annunziata su altre città del Mezzogiorno debbo dire che abbiamo a che fare con persone serie con persone competenti
Ma io giudico negativo proprio dal punto di vista della strategia voglio che non si confondono i problemi del Mezzogiorno con i problemi dell'IRI
Vorrei che non si confondesse il bisogno di sostituire la Cassa del Mezzogiorno con un bisogno di qualcosa che dall'esterno ci risolve i problemi soprattutto liti
E molto caratterizzato dai poli di sviluppo dall'interventi pesanti sul Mezzogiorno io vorrei strutture più flessibili vorrei strutture più snelle soprattutto vorrei strutture di accompagnamento allo sviluppo locale che forse un po'nell'esperienza dell'ASPI non completamente
L'esperienza del del
Ecco ho concluso io credo che tutti insieme in questo momento di maggiore attenzione che c'è sul mezzo giorno individuassimo bene le strategie che dobbiamo portare avanti è un momento importante del Mezzogiorno torna al centro del dibattito nazionale attorno al centro dell'attenzione nazionale non c'è nessun vuoto da riempire nel Mezzogiorno c'è solo da accompagnare i processi positivi solo da investire sulle potenzialità sulla nuova classe dirigente
Se si fa questo se di nuove leggi con le nuove norme sul Mezzogiorno aiutano questo mezzogiorno che si dà da fare accresceva rafforzarsi forse noi
Avremo coronato un sogno nel senso che
Tutto l'intervento straordinario nasceva anche insisto su questo sulla sfiducia
Nelle condizioni ideali del Mezzogiorno non c'era classe dirigente non c'era burocrazia non c'erano comuni degni di questo nome non c'erano imprenditori degni di questo nome in qualche modo a quell'intervento fu giustificato da questa constatazione e anche da questo sfiducia oggi dobbiamo costatare che la situazione è cambiato una parte del Mezzogiorno sta uscendo addirittura dall'Obiettivo uno cioè gli obiettivi
Che richiedono un aiuto comunitario il Mezzogiorno una parte sta crescendo
Vive tra
Crescita e problemi noi dobbiamo puntare sui fattori di crescita e sugli elementi culturali nuovi su questa voglia di fare del Mezzogiorno se facciamo così mi auguro che diciamo quel volume sarà ampliato mi auguro che si scriverà in qualche modo una pagina del Mezzogiorno che finalmente ha fiducia sui suoi veri Soggetti e non deresponsabilizza i totalmente il maggior Torno nell'attesa di un evento nell'attesa di un padre è stato o di grande impresa o altro che certo ammodernato il Mezzogiorno ma gli ho tolto l'anima via Tortona voglia di misurarsi con le sue responsabilità e con le sue forze
Grazie realizzare se desidero ringraziare ovviamente
In modo particolare ma Serafino io e Sabino Cassese verso le lusinghiere attestazioni
Che hanno avuto nei nei confronti grazie ringrazio vivamente anche l'onorevole Sales Verona chiamiamola s'impose azione dialettiche che avvocato dare al suo interno
Naturalmente un ringraziamento doveroso a Donatella piazza che si è accollata alla ingrata fatica nella raccolta degli oltre duecento atti normativi cui facile
è ieri mezzo euro Barrios dai mi sia consentito un passo indietro la la duplice funzione
Che abbiamo attribuita al volume
Da un lato abbiamo voluto creare uno strumento
Aiutare a conoscere che cosa è successo dopo il decreto Andreatta dopo quella che ma se verrà chiamato alla demolizione dell'intervento salti
E questo era un esigenza diciamo conoscitiva sulla quale più volte all'atrio mezze avevo rappresentato
L'urgenza di soddisfare
E dall'altro c'era
L'intenzione di dimostrare
Sulle tizia mentolo indirettamente che il sistema creato insomma dal decreto Andreatta era un sistema nato male nato male forze per le considerazioni che faceva Sabino Cassese forse R. il desiderio politicamente estremizzato di cancellare tutto il passato sta di fatto che erano sul sistema che come ha detto Massimo aveva non era un sistema un'accozzaglia Suardi previsione di prescrizioni normative e sulla cui funzionalità c'era molto dura dubitare
E allora punto c'è sembrato che raccogliere tutto il complesso normativo relativa al sistema
Fosse utile sia per la conoscenza sia per dimostrare che il sistema così come la NATO non poteva
Del resto di queste o la conferma è stata immediata perché pochi mesi dopo che sistema è venuto alla luce parliamo delle rapide
Teneva centonovantatré sia attraverso decreti legge espressione dichiarati e non convertiti e attraverso misure normative gli altre dive si è
E cercato di
Diciamo
Dare dei sostegni casistica
Si è cominciato a a immaginare la soglia delle acque con certe caratteristiche sia pure non fedelissimi ma non molto lontane da lei ha letto il suo intervento straordinario si è
Inventato
Il potere sostitutivo della pubblica amministrazione si è
Creata questa cabina di regia sui quali il discorso sarebbe lungo e non voglio assolutamente soffermarcisi sopra
Si è è cominciato a lavorare su questi
Modoni convenziona a di di accordi sostitutivi nell'intenzione di questa unitarietà che non c'è a livello amministrativo e che hanno avuto una esistenza tribolata perché
E io son sicuro che anche un giurista al fine come Sabino Cassese il sì lo interrogarsi non sulle distinzioni di questi sette modo
Giovedì che appaiono nell'ultima legge di accompagnamento alla Finanziaria o non saprebbe rispondere o avrebbe molte perplessità ma al di là dei
La e la battuta scherzosa voglio dire che sono confermi è che il sistema
Ma in sotto molti aspetti
E capace di funzionare come sistema e si è fatto ricorso a surrogati che peraltro voi hanno mostrato diciamo la loro intrinseche debolezza
Io accetto il garbato affettuoso rimprovero ti Nostalgia dell'intervento straordinario ma a due condizioni intanto vorrei fosse chiaro che è una nostra via
Come dire storici striglia nel senso del Cirque sono ben consapevole che quello che è stato non è oggi irripetibili e seconda condizione che era dovete non si faccia e quindi sembra
Amico Sales corre in questa libertà o o se non proprio libertà fin qui in testa come dire abitudine di considerare l'intervento straordinario come ho fatto unico unitario nei suoi quaranta ma qui bisogna essere chiari l'intervento straordinario nel senso tecnico giuridico vorrei dire senza voli espressioni si può parlare solo fino a agli anni Settanta
Dopo è stata degenerazione corruzione clientelari soprattutto su questo ce lo siamo detti tante volte la cinese tarda a riaprire a denunciarlo insomma che non credo che sia necessario
Che ne parli ne parliamo ancora quindi di quell'intervento straordinario con questa diciamo o impostazione storicista è certamente siamo nostalgici
Però siamo anche convinti che fatti irripetibili e allora quale diciamo il contenuto di questa nostalgica ma il contenuto semplici contenuto è che questo si sta Emma quale che sia il nome il nome le è stato dato non è molto felice questo sistema deve avere gli strumenti per funzionare e noi riteniamo che gli strumenti
Il funzionario essi io lo da un lato l'esistenza di una dotazione finanziaria garantita assicura che possa consentire una programmazione
Tempo perché non ha molto senso un intervento speciale chiamiamolo così per non ripetere il nome infelice di straordinarie non ha molto senso indiretto speciale che non sappia addirittura all'inizio dell'anno che cosa dover programmare mentre avrebbe senso il fatto che potesse contattare affidamento perché il programmatore volesse fare affidamento su una dotazione finanziaria certa per loro per un certo
Secondo secondo certamente anche qui la rossa il DIEF forte
La strumentazione deve essere una strumentazione adeguata questo è il terreno il che i diciamo dovrebbe comportare a ad essere sinceri con noi stessi ad essere convinti che questi strumenti questi moduli convenzionale ali chiede sono bellissimi quando si leggono salvo poi a trovare distinzione uno con l'altro eccetera che annuale volte fanno venire il mal di testa però o lo diciamo sono strumenti che non possono funzionare falso c'è una del proprio perché manca poi quell'elemento unificante con forza che induca poi effettivamente tutti i partecipanti tutti gli stipulanti a seguire ed essere coerenti
Gli impegni negli impegni assunti fra quale possa essere in questi strumenti con tutta modestia dico che ci stiamo pensando ancora non abbiamo risolto problema non è facile risolvere eccetera l'importante mi sembra però che sia accettato il principio che sia accettando l'esigenza
E detto questo vorrei tranquillizzare amico
In sala c'io su quello che che lui ha detto non c'è assolutamente nessun contrasto con la detto dialetticamente ma l'accettiamo io sono
Convinto come l'Ulivo e non da oggi
Sono Vittorio che lo Stato per usare l'espressione immaginifica come al solito di verità
Deve fare un passo indietro e che deve lasciare effettivamente che i poteri locali vengono avanti che in deviare
In uno dei locali si organizzino e raggiungono i consigli dei municipi sino al conseguono gli obiettivi che abita in
Loro nella loro maggiore età hanno già raggiunto da tempo di poter conseguire non mi sembra però che questo tipo in termini alternativi a quell'intervento speciale che noi auspichiamo debba continuare
Previa diciamo integrazione perché ci sono delle esigenze
Era dalle acque ai problemi infrastrutturali Ealing d'
Parlo ad esempio tutelare i complessi a tutti gli interventi che devono tendere ad eliminare le diseconomie per gli investimenti e sui quali lo dei locali a prescindere dalle disponibilità non hanno possibilità di intervenire e quindi mi sembra che sono due filoni due settori che non si pongono assoluta mi tutte in alternativa l'uno con l'altro ma che anzi in qualche modo si integrano a vicenda ecco in questi termini insomma io credo che non ci sia un problema
Come dicevo prima alternativa perché c'è un problema di concertazione c'è un problema di finalizzazione dell'azione è lo Stato che tenga conto di questi che sono i podi queste sono le realtà locali io sono per esempio sono fautore dei patti territoriali e l'ho scritto anche qualche cosa riguardo però non posso nasconde e allora il sale e cioè che nello scrivere non studiare mi sono posto di punti interrogativi e cioè se c'è
L'inadempienza al patto che succede perché al momento in cui il patto si stimola la buona volontà e la buona fede
Tutti però succede una boy
Inevitabilmente in itinere dei fatti che possono portare a Milano e in più sì all'incongruenza iter ecco non mi sembra che siano strumenti definitivi o comunque strumenti alte
I motivi a quell'intervento speciale che noi auspichiamo non aggiungere altro ringrazio ancora sottigliezza