"Occupazione e sviluppo: riforma dello Stato sociale" promosso dai Socialisti Italiani (presso Palazzo dei Congressi)

Anni iniziamo
Iniziano i lavori di questo nostro convegno
Nel quale tratteremo i problemi principali dell'occupazione dello sviluppo e della riforma dello stato sociale
Credo che sia un'occasione significativa per riconfermare la presenza dei socialisti all'interno del sindacato
Noi nel sindacato siamo una pianta ben radicata e nessuno riuscirà a sradicare chic
Anzi
La nostra presenza è destinata ad espandersi e a diffondersi credo che il dibattito che oggi si svolgerà qui sarà un buon punto per riprendere un lavoro che va portata avanti con grande impegno
Voglio salutare
I compagni che sono qui presenti
Naturalmente nel corso della nostra riunione nei citerò anche degli altri
Per adesso voglio ringraziare della loro presenza il compagno Silvano Veronese vicepresidente del CNEL
Paolo Pirani segretario confederale UIL Walter Galbusera segretario regionale UIL Lombardia
Gino Sacchetti segretario UIL di Bari Stefano Mantegazza segretario UIL agricoli Antonio Foccillo segretario confederale lui il Giovanni Mantovani direttore generale del paia ente di previdenza di impiegati agricoli
Alfonso Cirasa segretario regionale UIL Calabria
E in particolare voglio ricordare che qui non è presente assieme a noi avrebbe dovuto intervenire alla nostra riunione
Il compagno Marcello Tocco vicesegretario generale della Flai CGIL
Compagno tocco e ricoverato in ospedale e quindi non può partecipare io penso che dalla nostra Assemblea possiamo inviare di un caloroso e affettuoso augurio
Affinché si riprenda
Tutti noi conosciamo Marcello e sappiamo qual è la sua dedizione all'attività del sindacato al ruolo del partito
Vol giorni volgere un particolare saluto al compagno Pietro Larizza segretario generale della UIL
Tutto che il veto alla presidenza
Noi tutti conosciamo Pietro e sappiamo qual è il rapporto che ci ha caratterizzato nel corso degli anni che speriamo anche nel futuro potrà fortemente intensificare
Saluto il segretario del partito il compagno Enrico Boselli che è impegnato nella campagna elettorale
Per cercare di ristabilire una presenza dei socialisti a partire da Milano culla del riformismo socialista Torino capitale storica del movimento operaio
è presente il compagno Nunzio vasta de la CGIL nazionale che porterà un saluto dei compagni della CGIL
Io darei immediatamente inizio ai nostri lavori anche perché abbiamo un programma molto stringente
E da lei la parola al compagno Pier Luigi Bertinelli presidente della Fondazione Argentina Altobelli per la relazione entro il
Cari amici e compagni
Desidero per prima cosa ringraziare il sì ed il compagno Boselli per aver avvertito l'utilità e l'esigenza di raccogliere attorno agli argomenti oggi in discussione i dirigenti ed i militanti del sindacalismo confederale
Un particolare ringraziamento anch'io lo voglio rivolgere a Pietro Larizza l'unico segretario generale confederale che ha avuto la sensibilità di aderire a questo invito e questo fa onore Aloi fa onore a noi fa onore al movimento operaio
Ma il più grande dei ringraziamenti
Lo devo a tutti voi
Che siete venuti così numerosi
A questo appuntamento e che in questi anni difficili avete saputo tener viva e vitale la presenza dei sindacalisti socialisti nelle grandi confederazioni
è passato molto tempo
Dall'ultima volta che i socialisti dal sindacato si sono incontrati per discutere e ragionare tra loro al di là delle confederazioni in cui ognuno milita al di là del ruolo che in quelle confederazioni ognuno lo svolge
Oggi siamo di nuovo tutti assieme
E spero che a questa prima occasione di incontro ne possano seguire altari
Perché è tempo
Che noi si torni a far sentire la nostra voce nel sindacato come altri compagni stanno tornando a far sentire la voce dei socialisti nel confronto politico e dal Parlamento
Il sindacato e la politica del resto
Hanno ancora e nuovamente bisogno dei socialisti
Della loro vocazione riformatrice
Sì della loro vocazione che va oltre le vicende che hanno travolto il Partito Socialista Italiano quelle vicende che hanno seguito il loro corso i socialisti però sono ancora qui sono ancora nel sindacato confederale con le loro idee con le loro proposte con i loro giudizi
Dico è lei de di quelle proposte e di quei giudizi voglio parlare
Della loro attualità ed è il contributo che ancora sono in grado di dare al sindacalismo confederale italiano e al Paese nel suo complesso
Un Paese che come ben sappiamo non naviga in acque tranquille e che accusa crescenti segni di indebolimento nelle sue radici sociali
è trascorso quasi un anno dalla Costituzione dal governo dell'Ulivo
Se devo dare una definizione definizione distinto di questo governo direi triste e grigio
Un governo prigioniero dalla contabilità per Maastricht senza nessuno slancio riformista senza nessun entusiasmo innovatore
Un governo che ha vissuto nel terrore dei ricatti politici di Rifondazione Comunista ed è la minaccia terribilmente concreta di rimanere fuori dall'Europa
Che non ha il coraggio di alzare la testa e cogliere i richiami della sirena riformista che peraltro risultano lontani e sbiaditi
Un governo che oggi più che mai avrebbe bisogno di nuovi de di cambiamenti profondi e invece vivacchia stenta a mente perdendo ogni giorno popolarità e consensi
Perché è questo governo semina confusione e di incertezza tra i lavoratori tra i cittadini
Con il suo ormai metodico sommare ad ogni manovra per il risanamento dei conti pubblici il più o meno ufficiale annuncio di qualche altra manovrina prossima ventura
Questo continuo tamburi Giant-Man tutto
Che sconvolge la gente crea disagio tra i lavoratori questo disagio è palpabile
Per noi che viviamo a fianco dei lavoratori
Perché i sacrifici ogni volta ancora necessari
Per risanare la finanza pubblica e per rientrare rientrare nei parametri di Maastricht sembrano inseguirsi e di inanellare sì all'infinito lungo un tunnel del quale non si riesce a vedere l'uscita
Perché è quale manovre quale manovrine comunque le si batte CT hanno in comune due cose
Non la incidono sulle vere strutture e sulle vere iniquità della spesa pubblica
Rivolgendo scelto per lo più in occasionali e quindi mai risolutivi per i rilievi sul reddito fiscalmente accertato cioè quello dei soliti noti al fisco e cioè i lavoratori dipendenti e i pensionati in testa a tutti
Vengono sistematicamente travestite
Con irritanti ipocrisia non soltanto lessicale ora da contributo per loro OPA ora d'anticipazione d'entrata ora dal contributo di solidarietà
Ma alla fine è sempre di tassi si tratta prelevate a chi non le può non le vuole evadere sempre si tratta di sacrifici che chiamano altri sacrifici
E così è stato anche la recente manovrina di Pasqua da quindici mila cinquecento miliardi
Tirate le somme i veri tagli di Spesal e la lotta all'evasione feeling fiscale contribuiscono alla manovrina per soli mille e cinquecento miliardi
Mille trecento Lunch titolo i duecento miliardi all'altro meno del dieci per cento del totale
C'è davvero da dubitare
Delle reali capacità di risanamento di una manovra finanziaria di finanza pubblica quasi del tutto fondata su Alpi CPT imposta e rinvii distesa nell'illusione
Di risolvere i problemi di oggi con la certezza di crearne di ancor più grandi per il non lontano domani
Come c'è da dubitare
Sull'equità di questa medesima manovra che da una mazzata da sei mila miliardi alla liquidità dell'impresa le quali vedrete
Di sicuro presenteranno almeno parte del conto ai lavoratori e al sindacato
Ed una Scoppola da due mila seggi e i seicento miliardi alle liquidazioni del pubblico impiego
Ma riserva agli evasori fiscali appena un buffetto da duecento miliardi
E puntualmente questa manovrina così mal congegnata il governo assommato
Il minaccioso annuncio di voler avviare entro un paio di mesi un confronto a tutto campo sullo Stato sociale
Non accettiamo il confronto
Dobbiamo essere pronti ad accettare questo confronto
Ma mi sembra trasparente preoccupante oltre ogni rassicurazione di circostanza
L'intenzione di tappare a carico dello Stato sociale i buchi aperti nel futuro finanziario del Paese da troppi anticipi d'imposta e troppi rinvii di spesa
Nel frattempo giustamente il sindacato ricorda al governo
Così detto amico Kéré prima di ridurre le garanzie sociali per i cittadini e prima di chiamare gli attuali ed i futuri pensionati a nuovi sacrifici
è quanto meno doveroso completare la riforma a suo tempo convenuta dal governo Dini con le confederazioni
E questo soprattutto per quel che riguarda l'armonizzazione dei trattamenti e quindi la eliminazione dei molti più o meno grandi privilegi disseminati nel nostro sistema previdenziale così come prima di toccare le pensioni di chi ha lavorato e pagato contributi per una vita
è doveroso rivedere e si dà il caso revocare lei tante provvidenze assistenziali concesse ad astratte categoria o di categorie di presunti bisognoso
C'è un mare di esenzioni
Di integrazione al minimo di trattamenti di invalidità che non lo corrispondono ad alcun personale in stato di bisogno
E da nessuna effettiva menomazione dalla capacità di lavoro e di guadagno sì i testi in questo mare prima di contro di formare o tentare di contro riformare le strutture portanti dello stato sociale
Su queste il terreno il governo e certamente inadempienti
Come lo è su un non meno decisivo fronte dal patto dal lavoro sottoscritto col sindacato da oltre sei mesi
Parti sostanziali e decisive di quel patto sono tuttora in sofferenza
Mentre il governo sembra affidare tutta la sua politica per l'occupazione ad interventi prevalentemente occasionali e da misure essenzialmente assistenziale
Interventi e misure che al massimo riusciranno a creare qualche precario e transitorio posto di lavoro
Nel mentre l'occupazione vera continua a declinare per le ristrutturazioni aziendali a volte selvagge a seguito delle quali vengono licenziati anche coloro che finora bene o male su un posto di lavoro hanno potuto contare
Ci vuole altro che un po'di assistenzialismo per lenire il dramma sociale ed individuale della disoccupazione scandito dalla tragedia dei cinque disoccupati
Che dall'inizio dell'anno si son tolti la vita e questo è un dramma che insegna a all'urto questo Paese sul proprio fronte sul fronte occupazionale
La disparità la disparità tra quelli che questo Governo fa e quel che dovrebbe fare insomma è davvero troppo grande
E le forze riformiste a cominciare da quelle che militano nel sindacato dimostrarono
Troppa timidezza e timore nel sorte nei rally di me alternative
Quando mai
Il sindacato i socialisti dal sindacato
Hanno fatto la conta delle forze in campo
Prima di lanciare le loro guerre riformiste
Chi si è mai preoccupato prima dalla svolta del Leo prima dall'accordo con Amato prima dell'intesa del luglio novantatré di contare i favorevoli e i contrari
Tutte le grandi vittorie del sindacalismo confederale sono nate all'interno di minoranze che partivano battuti dai numeri e dalla demagogia
Noi abbiamo posto sempre innanzitutto il cuore oltre l'ostacolo e poi abbiamo convinto i dubbiosi e anche i contrari che la dovevamo andare di queste scelte coraggiose hanno beneficiato i lavoratori Lane presi il Paese
Oggi questo coraggio
Comincia a mancare
E allo stesso governo manca la cultura del cambiamento delle innovazioni della riforma che fa la differenza tra un bravo ragioniere un geniale architetto
Povero paese povera sinistra e povero sindacato se dobbiamo aspettare di conoscere le proposte di tutta la maggioranza sulla riforma del vuol fare prima di lanciare le nostre proposte
Qualcuno si illude dibattere la democrazia la demagogia di Rifondazione giocando di rimessa
Troppa importanza troppo ruolo troppi timori
Il Paese va cambiato facciamo le cose che dobbiamo fare e i demagoghi ci seguiranno brontolando come sempre hanno fatto ma alla fine ci seguiranno
E sulla riforma dello Stato sociale proponiamo noi sindacato la parità dei diritti ed una vera solidarietà sociale
Chiediamo l'armonizzazione dei trattamenti tra gli aventi diritto
Di superare i privilegi ed eliminare le provvidenze riconosciute a categorie di presunti bisognosi per dirottare la Spesal a favore di chi ha troppo poco o non ha nulla
Questa è la riforma dello Stato sociale accettabile per il Paese e per il sindacato se non in casi siamo noi con le nostre proposte questo governo le sue nero inadempienze
Le distrazioni dalla maggioranza rischiano di mettere il sindacato confederale in grande imbarazzo e di esporlo di qui in avanti ad ancor più serie crisi di credibilità e di consenso
Ciò detto bisogna anche aggiungere che se le cose vanno male nel campo così detto Mico
Peggio ancora vanno in quella dall'opposizione
La cui strategia politica al netto di qualche sporadico distingue interno metodicamente oscilla dalle occasionali e strumentali radicalizza azioni dello scontro col governo
E con la sua maggioranza alle ricorrenti propensione al compromesso in Parlamento e fuori dal Parlamento
Il sindacato
Non può davvero sperare che al governo sia effettivo e costruttivo pungolo una opposizione che ora abbandona platealmente il diritto parlamentare il dibattito parlamentare sulla Finanziaria
Ed ora strizza l'occhio la maggioranza nel chiuso dalla Bicamerale
Che ora organizza manifestazioni di popolo contro le tasse di Prodi ed ora ci offre in soccorso al Presidente del Consiglio che vorrebbe anticipare tasse Eataly della prossima Finanziaria
Il sindacato però può star sicuro che tutta l'opposizione complessivamente intesa ed in ciascuna delle sue componenti
Spera di prendersi alla prima buona occasione una sonora e possibilmente definitiva rivincita politica sul sindacato
Le diverse anime del popolo diventa un immediatamente una soltanto quando si tratta di perseguire in nuove forme la disarticolazione delle strutture ed è la rappresentanza del sindacato
Una strategia non a caso implicita nei referendum Masi antisindacali a suo tempo promossa tra gli applausi e con l'attivo sostegno dell'intero centrodestra
Insomma l'opposizione non sembra avere la capacità e probabilmente nemmeno la volontà di stimolare i il Governo ad azioni ed iniziative di risanamento economico e finanziario
Vera mente i cui veramente efficaci veramente volti a promuovere il lavoro e perciò invece di offrire al sindacato
In qualche Tirreno costruttivo di confronto continua a lanciargli una sfida frontale e senza quartiere
Così stando le cose
Il sindacalismo confederale finisce per trovarsi stretto
Tra un governo distratto in idee ed è inadempiente nei suoi confronti ed una opposizione che poco o nulla incalza il governo
Sul terreno dell'equità sociale e del lavoro ma che non perde occasione per fare il viso dell'arme al movimento sindacale
Messo in questa strettoia politica
Il sindacato rischia davvero
Definire sedute sulle spine
Spine che alcuni settori dalla Confindustria ed alcuni ambienti imprenditoriali si adoperò renderà ancor più aguzze e sempre più affilate
Settori ed ambienti che non da oggi ma oggi con più determinazione
Strumentalizzano gli affanni dell'economia la crisi dell'occupazione e all'occorrenza Gwen sto o quel parametro di Maastricht
Per tentare di riportare all'indietro le lancette sociali nell'orologio della storia fino al tempo in cui il sindacato non c'ero contava pochissimo
Quei settori dalla Confindustria e quegli ambienti d'impresa infatti predicano e praticano trovando ampio udienza politica non soltanto nel centrodestra
Una sorta di culto della flessibilità proposto ripresentato come l'universale toccasana dell'economia e della società
Un toccasana capace di risolvere qualsiasi problema a patto che ogni misura di globalizzazione dei mercati ogni opportunità per rendere il lavoro più mobile più flessibile
Vengano usate non per accrescere l'efficienza la competitività e la professionalità del mondo del modo di lavorare in un sistema economico moderne socialmente avanzato bensì per amputare i diritti e decapitare la dignità di chi lavora
L'intenzione dei settori confindustriali d'impresa più decisi a far leva sulle difficoltà dell'economia e sul dramma della disoccupazione
Per ridimensionare drasticamente le garanzie del lavoro e le prerogative contrattuali del sindacato è politicamente culturalmente storicamente inaccettabile
Diventa addirittura intollerabile
Quando a nutrire lei sostenere e sostenere una sono in prese di imprenditori che oggi come ieri
Spesso spariscono quando si tratta di Barga di pagare il conto del risanamento finanziario del Paese
Ma volentieri continuano ad accumulare alla collettività e dall'INPS Galan parte dei costi di ristrutturazione
Se invece con il termine flessibilità si vuole invece le sottolineare la necessità di una revisione delle regole che presiedono il governo dal mercato del lavoro per renderle compatibili con le esigenze nuove del processo di mondo all'ideazione dall'economia Sensi vuole evidenziare l'opportunità che le politiche retributive contrattuali tengano conto anche dal contesto territoriale in cui opera l'impresa
Diciamo subito che un simile terreno di confronto deve trovare grande interesse nel sindacato
Noi dobbiamo scegliere decisamente la strada della delegificazione dal mercato del lavoro per affidarne la regolamentazione e la gestione alla contrattazione collettiva
Dobbiamo cioè avviare una nuova riforma del sistema contrattuale in direzione di un decentramento anche territoriale
Su questi versanti la battaglia anche all'interno del sindacato è tutt'altro che scontato tutt'altro che banale
Dal momento che mi pare che i nostri Inter al nostro interno si sia appresa la brutta abitudine di nascondersi ora dietro i ritardi e le timidezze dal Governo ora dietro i problemi i proclami di Rifondazione
Insomma per tirare una prima conclusione mi sembra proprio che tutto oggi con Jury a mettere il sindacato nella più difficile delle situazioni
Nella situazione cioè di sacrificare consenso e credibilità sia linea inadempienze del governo ed è la maggioranza sia la voglia di rivincita dall'opposizione e dell'impresa
Il sindacalismo confederale non può restare a lungo in una posizione con il Como non può continuare a lungo a recitare la parte del pugile stretto all'angolo su quale l'avversario dell'arbitro picchiando assieme
Per il per dirla in due parole
Le vicende dalla politica
E la nuova aggressività delle controparti stanno chiudendo il sindacato in un cerchio concentrico di Apani spezzare questo cerchio il sindacalismo confederale deve subito mettere in campo tutta l'autonomia e tutta la capacità di innovazione di cui può dar prova è qui
Ed è qui in questa sala dove il problema dell'autonomia e la capacità dell'innovazione certamente non mancano storicamente storicamente i socialisti
Nel sindacato e fuori dal sindacato hanno sempre dimostrato grande autonomia nei confronti dei partiti ma soprattutto nei confronti dei governi anche in quei governi presieduti da compagni socialisti dei non abbiamo mai avuto nessuna timore nessuna associazione le a fare il nostro dovere di dirigenti sindacali
Infatti i sindacalisti socialisti hanno sempre contribuito in modo determinante lunga di intera storia dal sindacalismo italiano a garantire l'autonomia a gara ad arricchire il pluralismo
E ad alimentare il rinnovamento delle grandi confederazioni
Ed è ora che si ritorni a fare quaestor imboccando ci tutti insieme unitariamente le maniche per i darsi da fare e per aver il coraggio di iniziative più concrete
E quindi è ora che la presenza socialista nelle grandi confederazioni torni ad essere il perno d'autonomia sindacale
Un perno che ieri ha tenuto il sindacato al riparo dalle ambizioni egemoniche dal vetro comunismo evitando l'India grama sorte della cinghia di trasmissione
Un perno che oggi poi vede evitare al sindacato di subire il bipolarismo politico come un doppio ci metti ricco attentato alla sua autonomia
Un attentato cioè tutto rivolto a ridurre la funzione sociale del sindacato al duplice ed egualmente subordinato obbligo
Di raccogliere consenso per i governi di centro sinistra e di organizzare il dissenso contro i governi di centrodestra non è questa la strada non è questa la tradizione socialista
è ora che i socialisti torna Rino ad essere nel sindacato il catalizzatore
Di molte e diverse culture indispensabili ad assicurare la fecondazione come azione delle idee e delle proposte nel sindacalismo confederale
Un catalizzatore al tempo stesso in grado di proteggere l'equilibrio del pluralismo sindacale da nuove e meno nuove ambizioni di egemonia
Di ampliare le basi sociali
E culturali del consenso che il sindacato raccoglie ed organizza di preservare quel consenso da troppo soffocanti abbracci di parte
Perché è scritta nel codice genetico stesso dei sindacalisti socialisti
La condizione che il sindacalismo confederale ossia e debba essere qualcosa di più e di diverso dall'occasionale siede il riscontro e dal e dalla semipermanente sede di compromesso
Tra lei solo apparenze opposte culto alle opposte culture del neo solidarismo e del Cat cattolico e del postcomunista
Sull'orizzonte sindacale infatti si sta Poli proliferando profilando una pericolosissima sollecitazione al conformismo
Promossa e sostenuta da coloro che considerano la cultura politica del sindacato tutta e necessariamente di sinistra
E che intendono per sinistra lo spazio sociale racchiuso nei confini della Teoria e della pratica nero cattolica o postcomunista dalla solidarietà
I sindacalisti socialisti hanno più di chiunque altro
Titolo per ribellarsi a simili semplificazioni e per ricordare alle confederazioni che la cultura del sì di un sindacato forte rappresentativo pluraliste e l'autonomia non può essere soltanto neon cattolica o postcomunista
E nemmeno può essere tutta necessariamente tradizionalmente di sinistra
Noi apparteniamo da sempre alla tradizione politica e sindacale della sinistra italiana
Anzi che ad altri piaccia o meno di quella tradizione siamo stati gli artefici e tuttora siamo i più affidabili custodi per queste possiamo riconoscere senza timidezze e senza complesse
Che il sindacato deve estendere la base sociale del suo consenso le diverse culture
Che pur non appartenendo alla tradizione dalla sinistra esistono ed operano nel vasto e variegato panorama politico dal lavoro
è veramente ora
Che i socialisti che i sindacalisti socialisti aiutino le confederazioni
A rimuovere la loro cultura dagli ultimi sussiego così residui da Terza Internazionale
Perché è tempo
Che il sindacalismo confederale dialoghi in modo culturalmente costruttivo senza barriere biologiche a priori con le aree del lavoro più affezionato ai temi dal localismo
Con quelle storicamente più sensibili ai valori dell'unità nazionale con quelle più attente alla salvaguardia dell'ambiente piuttosto che alle esigenze dalla produzione
Quindi oltre i tradizionali confini dalla sinistra c'è un mondo in gran parte il nuovo di lavoratori e di professionalità la cui cultura e le cui tradizioni sono diverso e dalle nostre
Ma non per queste o con le nostre incompatibili in quel mondo c'è il futuro arricchimento della rappresentatività sindacale
C'è l'opportunità di guadagnare riguadagnare al sindacato
Il consenso
Di nuovi e meno nuovi lavoratori non protetti e non sindacalizzata
Di nuove e meno nuove figure di lavoro autonomo obiettivamente contigue al lavoro dipendente di operatori informalmente indipendenti ma sostanzialmente subordinati alle convenienze specchio alle prepotenze dell'impresa committente di altre medie professionalità disposte a riconoscersi in un sindacato capace di guardare oltre la catena di montaggio
I sindacalisti socialisti
Hanno più di altri la capacità politica e di titoli di laicità indispensabili a dialogare con questo complesso e complicato mondo del lavoro
è giusto che lo faccia
Eh ho ora che anche questa di in quel per questa via contribuiscono a restituire il sindacato la sua dignità di soggetto sociale primaria autonomo motore di politica originale promotore di grande riforma
Non siamo qui infatti per fondare la componente del Sinai la UIL o nelle altre confederazioni
Anche perché
Le componenti nel sindacato né si fondano per intervenuta Assemblea né si sciolgono per decreto di segreteria
Siamo qui invece per tentare di restituire al sindacato italiano il contributo critico ed innovativo
Dai sindacalisti socialisti di quelli che con orgoglio e militano e intendono continuare a militare nel partito socialista né i socialisti italiani
è materia sulla quale in materia sulla quale esercitarsi tiene davvero molta innanzitutto
A proposito del risanamento finanziario del Paese
Finora perseguito come ho detto prima con manovre e manovrine di aggiustamento prevalentemente contabile di dubbia efficacia strutturale di incerta equità e socialmente sempre più costose
Il sindacato
Ci vuole impedire che i costi sociali del risanamento
Raschiato il fondo degli aggiustamenti contabili investa Rai travolgono i valori e di Fini essenziali dello stato sociale
Dovrà dovrà fare qualcosa di più e di diverso da protestare quando ormai è troppo tardi
Le confederazioni su questo decisivo argomento possono e devono riguadagnare la capacità di promuovere grandi riforme di struttura
A cominciare dall'urgentissima da tanto rinviata ed ora indispensabile riforma del fisco dall'amministrazione finanziaria
Perché a quasi tre lustri dalle prime grandi iniziative del sindacato per l'equità fiscale poco di concreto se fatto ed ancor meno se concretamente ottenuto
Le entrate di bilancio continuano ad essere alimentate soprattutto da prelievo sui redditi facilmente accertabili e cioè retribuzioni e pensioni
E i suoi confusi consumi più diffusi e meno comprimibili dalla benzina alle sigarette alle periti pubblica e generi di prima necessità
Altri crediti altri soggetti
Anno mille scappatoie per aver aggirare la pressione fiscale
I lavoratori a reddito fisso scappatoie non ne hanno
Per di più assai poco si è fatto per fornire all'amministrazione finanziaria
In mezzi ed i poteri necessari a distribuire in modo più equo ed equilibrato la pressione fiscale
Invece la capacità di ripartire equamente il carico tributario è non solo predisposto di giustizia sociale
Ma anche condizione per qualsiasi seria politica di riforma del sistema economico e delle grandi garanzie sociali
Mi spaventa perciò l'idea che si metta mano la riforma dello Stato sociale
Che se ne redistribuiscono i costi e benefici tra gli italiani senza contemporaneamente mettere l'amministrazione finanziaria veramente in grado di conoscere la struttura
E la distribuzione dei redditi ed è la ricchezza senza prima essere in grado di distinguere chi può contribuire di più e chi di meno ai costi comuni
Di separare chi ha davvero bisogno da chi bisognoso non è
Il fisco dunque oggi più che mai rimane un ponte cruciale su quale spendere l'iniziativa riformatrice dal sindacato ma non è certo il solo
Il tema dalla riforma dalla spesa pubblica va affrontato immediatamente
Dobbiamo tagliare per decreto
In maniera ampia e generalizzata
Tutto il coacervo di leggi leggine decreti e regolamenti che impediscono a questo Spy ESE di spendere le risorse che la comunità e le nostre maggiori risorse tibetano disposizione
Che regalo sarebbe per i lavoratori e per il Paese tutto
Se i sessanta giorni dopo la decisione di aprire un cantiere quello fosse funzionante
Che soddisfazione scoprire che oggi siamo il fanalino di coda e domani i primi della classe nell'utilizzo dei finanziamenti comunitari Cuesta sarebbe veramente la madre di tutte le riforme
Ma per vincere bisogna avere il coraggio di violare i santuari della burocrazia espropriare il potere di mille professori dediti al cavillo o al parere preventivo e successivo
Ma il bottino sarebbe grande la libertà per questo Paese di tornare a investire di tornare a spendere i soldi pubblici per lo sviluppo per il progresso e per l'occupazione
Una battaglia disegnata apposta per noi per le forze laiche socialiste leader ed ad obblighi e dai laccioli che noi possiamo portare avanti con grande entusiasmo ed energia
Un'altra altrettanto urgente
Riguarda la riforma della contrattazione
Tra i meriti di questi ultimi governi e in particolare del protocollo del ventitré luglio novantatré
C'è sicuramente la riduzione a tassi quasi giapponesi dall'inflazione
Trascuro l'aspetto e i motivi poi che non solo dovuti non sono solo dovuti a manovra iniziativa economica ma era anche la recessione
Che ha determinato questo calo di inflazione però il ruolo del sindacato questo fine è stato molto coraggioso molto importante e determinante degli interessi del nostro Paese
Ma a questo punto
L'inflazione
Teorica zero non è più come soltanto qualche tempo fa sarebbe stata una ipotesi di Fante economia
Mi chiedo
Proprio per questi se le strategie contrattuali del sindacato
Debbono più o meno affannosamente stare alla retroguardia di quell'ipotesi o se piuttosto non possiamo anticipare
L'esperienza degli ultimi rinnovi biennale
Ci dice che è difficile e complicato inseguire l'abbassamento dell'inflazione
Perché quella basamento nella logica del protocollo del ventitré luglio da un canto protegge di per sé è il valore reale delle retribuzioni
Ma dall'altro stringe i limiti sempre più angusti
Lo spazio economico dei rinnovi contrattuali molte categorie sia pure a fatica e non senza difficoltà
Hanno rinnovato o si accingono a rinnovare la parte economica dei rispettivi contratti nei modesti margini dell'inflazione decrescente
Altre categorie antiche di grande prestigio
Hanno considerato quei margini troppo soffocanti hanno cercato di forzarlo forzando contestualmente lo spirito e la lettera del protocollo del ventitré luglio
Ed alla fine hanno dovuto accettare Pisanti manomissioni della loro struttura retributiva e contrattuale
Esperienze così poco esaltanti rischiano di diventare più che l'eccezione alla regola
Se i contratti nazionali dovessero essere per sempre condannati ad inseguire i pochi spiccioli concessi dall'inflazione decrescente ed ai modestissimi scostamenti tra inflazione programmata e detentiva mi chiedo
Se anche per questi motivi non sia il caso di adeguare la natura e gli scoppi del contratto nazionale alle tendenze ormai strutturali dell'economia
Mi chiedo se non converrebbe negoziare d'anticipo sull'inflazione zero spostando il baricentro dal contratto nazionale
Dalla richiesta di comunque modesti aumenti economici all'ammodernamento della integra della contrattazione integrativa
All'ammodernamento della regolazione normativa del lavoro
Fare in modo che la contrattazione integrativa venga veramente generalizzata nel Paese
E quindi la funzione di trasferire ai salari parte del incrementi di produttività
Ne dobbiamo puntare su un salario per obiettivi
Che equivalgono in prospettiva ad un quarto della retribuzione annua
Il che comporta maggiore partecipazione dei lavoratori alla vita delle aziende condivisione dei risultati aziendali la Davis la distribuzioni in prospettiva di azioni o di quote di fondi integrativi
Ho detto prima che oltre i confini organizzativi delle confederazioni si muove un nuovo mondo dal lavoro fatto di figure posizioni professionali poco o per niente regolate
Formalmente autonomi sostanzialmente subordinate
Giuridicamente poco protette e pressoché prive di qualunque vera tutela contrattuale
I contratti nazionali
Ove meno debbano occuparsi di salario potrebbero rivolgersi anche a quelle figure e da quelle posizioni professionali per ricomprendere le la novità e la peculiarità nelle fondamentali tutte le collettive del lavoro
E queste con vantaggio dell'effettivo Staso di giustizia sociale ed è il reale grado dire rappresentatività del sindacalismo confederale
Il contratto nazionale inoltre potrebbe divenire un formidabile strumento di razionalizzazione della vigente regolamentazione del lavoro
Di quel confuso insieme di leggi leggine orientamenti giurisprudenziali e persino atti amministrativi
Che imbriglia l'autonomia contrattuale delle parti sociali in un reticolo di vincoli spesso contraddittori ancor più spesso anacronistici tutto ciò
Naturalmente
Nell'ambito di un vasto e coraggioso processo di delegificazione
Che anche sul tema del lavoro
Posto colpisca le decine e decine di migliaia di leggi oggi contemporaneamente vigenti e ne sostituisca in molti casi la rigidità con la duttilità e l'adattabilità delle norme collettive
Negoziare d'anticipo sull'inflazione zero insomma vuol dire rendere i contratti nazionali un pilastro permanente fondamentale del risanamento economico ancor più effettivo
E ancor più effettivo sostegno alla creazione di occupazione vera un formidabile strumento per semplificare e razionalizzare la regolazione del lavoro e per distribuire in modo più equo ed equilibrato le tutele contrattuali tra i lavoratori
Una funzione tanto innovativa dalla contrattazione nazionale
Però non può essere appeso al nulla ma ha bisogno di saldi appigli istituzionali e costituzionale
Sono l'ultimo profilo sotto l'ultimo profilo non c'è dubbio
Che occorra mettere mano agli articoli dalla Costituzione che disciplinano la natura e le prerogative del sindacato anche se quegli articoli esulano dalle competenze dalla Bicamerale
Credo tuttavia che sia giunto il momento
Di dare regola costituzionalmente le regole costituzionalmente nuove e concretamente praticabili
All'accertamento dalla la Print anta sindacale all'efficacia generale dei contratti collettivi alla partecipazione dei lavoratori del sindacato alla gestione dell'impresa e probabilmente alla stessa regolamentazione del diritto di sciopero
Su questi temi il dibattito nel sindacato ha avuto un'impennata alcuni hanno sono ma da tempo è quasi del tutto spento
I sindacalisti possono
E secondo me debbano rimettono l'ordine del giorno politico del confronto nel lei tra le confederazioni
Perché il futuro del sindacalismo confederale molto dipende dall'attualizzazione dalla modernizzazione del suo impianto costituzionale e di sostegno
Avremo un bel da fare sempre nuove manifestazioni più aggressive porte siamo governati dal centrodestra più forti più Fossò PC e rade
La di fuori dalle decisioni che contano le politiche per il risanamento e per l'occupazione si faranno forse senza addirittura Dinoi nel salto un po'perché vedo che vado un po'troppo per le lunghe
Vi verrà distribuita la relazione
E quindi avrete modo di leggerla
Arrivo alla conclusione
Ci sono tutta una serie di soliti trazione con saltato che riguardano tutta una serie di aspetti di iniziative e di proposte operative
Ivi compreso anche i fondi integrativi
Sulle pensioni che così come la legge è oggi impediranno impediranno anche a questi fondi di decollare
Così come è oggi previsto il peso fiscale
Tempo pesa gravare sui fondi integrativi di pensione i costi di gestione
Dei fondi di pensione che andavano a detrimento delle rendite a favore dei lavoratori così come questi fondi di pensione oggi sono stati disegnati non daranno non potranno decollare e siete occorreranno determineranno problemi seri al sindacato e ai lavoratori
Perché poi alla fine i risultati verranno fuori
E quindi noi dobbiamo avere il coraggio anche su questa questione de intervenire di prendere le iniziative di modificare queste norme alle norme legislative che troppi vincoli pongono alla loro gestione
E allora
Per concludere
Siamo qui perché vogliamo individualmente e collettivamente porci al servizio di un sindacato capace di rinnovarsi politicamente
Di organizzare in modo nuovo più efficiente più moderno le proprie strutture ed i propri consensi le confederazioni hanno grandi meriti
Le confederazioni nel nostro Paese in tutti questi anni hanno svolto un ruolo di gran lunga superiore al ruolo che altri sindacati in altri Paesi sviluppati hanno potuto svolgere e questo è un merito che va dato al sindacato
Ora l'importante è riuscire a continuare su questa strada
A non farci condizionare da governi amici
Perché il sindacato di amici deve avere solo i lavoratori
Dobbiamo avere il coraggio di assumere queste iniziative dobbiamo avere il coraggio di aprire le porte del sindacato a tutti coloro che amano impegnarsi che amano discutere
Chiamano applicarsi a questa attività abbiamo il dovere quindi noi militanti socialisti
Di continuare questo nostro impegno
Con modestia
Ma con grande grinta e voglia di fare
Dobbiamo rimetterci
In moto
Ci sono confederazioni dove quali quali siamo spariti
Ci sono dirigenti
Socialisti che si dichiarano meno tali
Che proprio negli interviste anche in questi giorni si augurano
E questo sforzo
Dei Socialisti italiani e dal partito socialista in questa campagna elettorale sia uno sforzo che non sia destinato a portare risultati
Non so si parla in questo modo è degno di chiamarsi ancora socialista
E allora
Distinguiamo i ruoli distinguiamo l'impegno offriamo
Oggi al nostro partito la nostra piena disponibilità
A collaborare per un rilancio dell'idea socialista in Italia
Di un rilancio del partito nella nostra conservando gelosamente la nostra piena autonomia poi sul piano sindacale ma mettendoci al servizio
Di poter rapporto proporre un'Italia migliore i nostri figli
Ringrazio il compagno Pierluigi Bertinelli per la sua relazione che ha posto sul tappeto tutti i principali problemi che sono di fronte al mondo del lavoro e all'organizzazione sindacali
Il compagno Ottaviano Del Turco non è qui presente con noi perché impegnato nel dibattito al Senato per la fiducia al Governo
Voglio lo rivolgere accompagnò Del Turco che è stato segretario aggiunto
Della CGIL e che oggi assolve un importante incarico come presidente della commissione antimafia
Un ruolo assai significativo per i socialisti dopo quello che è accaduto e che di posizioni socialisti in un fronte di da Ottawa alla mafia la criminalità che per noi essenziale a Ottaviano voglio esprimere tutto nostro caloroso saluto e affetto
Presente il compagno Giuseppe Albertini che sottosegretario ai trasporti
Presente il compagno Enzo Celli vigna deputato responsabile degli enti locali del sì e che è stato segretario confederale della CGIL
Riccardo Nencini che parlamentare europeo e membro della segreteria del sì
Compagno Gianni Iuliano che senatore della Repubblica che è uno dei nostri compagni più impegnati nella battaglia per il Mezzogiorno
A questo punto seguendo l'ordine dei nostri lavori do la parola accompagnò Mario Di Donno
Cari compagni
Permettetemi intanto di esprimere anche la lira soddisfazione personale
Per questa bella manifestazione di sindacalisti socialisti
Possiamo dire finalmente e spero che tali iniziative potranno moltiplicarsi perché non sono scomparsi i sindacalisti socialisti
Solo che bisogna fosse farle riemergere
E spero che avremo la forza e la capacità di moltiplicare le iniziative che il ci consentiranno di tornare come diceva Bertinelli protagonisti del movimento
Bertinelli a molto opportunamente sonda sottolineato nella chiusura della sua ottima relazione
C'è una parte che non ha letto verità
Ma ha sottolineato con forza la dimensione europea e internazionale dell'impegno sindacale
Infatti
Non si può parlare di occupazione senza affrontare le conseguenze che avrà il processo di integrazione europea che compie un altro passo avanti con la moneta unica perché avrà nella mondializzazione dell'economia un'ulteriore elemento che ci costringerà molti cambiamenti
Non intendo qui entrare nel merito della questione se aderire fin dall'inizio cioè dal primo gennaio novantanove
Alla moneta unica oppure se sarebbe più saggio come qualcuno sostiene negoziare
Con i nostri partners il rinvio di un anno o due a questa adesione per considera metterci in consideri in condizione di meglio risolvere i nostri problemi finanziari
Quello che è certo è che la realizzazione della moneta unica
Di essenziale importanza permettere i Paesi europei il condizione di far fronte positivamente alla mondializzazione dell'economia che va considerato ormai come un evento di reversibile
Il punto che vorrei mettere in evidenza invece in questo mio intervento e l'assoluta inadeguatezza del dibattito in atto nel nostro Paese sul tema dell'unione monetaria proprio in relazione alla questione dell'occupazione
Due sono gli aspetti del problema che voi racconta sottoporre alla vostra attenzione
Il primo riguarda il rapporto che a livello europeo si dovrà stabilire tra governo della moneta e il governo dell'economia
Il secondo riguarda il processo di modernizzazione del nostro sistema Paese
Per diventare effettivamente un Paese europeo e soprattutto per essere in condizione di far fronte ad una concorrenza sul piano economica che è destinata a fortemente svilupparsi
E poi visto che la moneta unica levo sia gestita da una banca centrale europea assolutamente indipendente
Per cui compito principale sarà quello di controllare rigidamente ogni pericolo di inflazione
Questo vuol dire che i parametri stabiliti dal Trattato di Maastricht a partire dal famoso vincolo del tre per cento di deficit del bilancio pubblico saranno permanenti
A questo scopo è stato definito un meccanismo di sorveglianza dei bilanci nazionali che si chiama Patto di stabilità per estremamente punitivo da quei Paesi che dovessero andar fuori dalla norma
Detto tra parentesi questo è il motivo per cui si considerano inadeguate per servono probabilmente a ben poco le misure di risanamento del bilancio basate su atti contabili rinvii delle spesi agli anni successivi tasse una tantum eccetera
Che costituisce l'armamentario a cura del colore il governo italiano per riuscire a presentarsi nel marzo del mille novecento
Novantotto quando si deciderà ci entra subito o meno nell'Unione monetaria nell'unione monetaria
Il fatto viene continuamente ribadito a livello europeo che il risanamento per esservi lungo termine
Deve basarsi su misure strutturali cioè su una politica delle entrate e della spesa che siano consolidati
Chiusa questa parentesi con la moneta unica che essi aderisca subito o con qualche dilazione nel tempo la questione non cambia un fatto sarà accerto non potremo più utilizzare la leva della svalutazione della moneta
Come abbiamo sempre fatto per garantire la competitività dei nostri prodotti sui mercati internazionali per far fronte appunto ad una concorrenza che diventerà sempre più dura per l'apertura delle frontiere commerciali a livello mondiale
E non potremo più nemmeno finanziare investimenti produttivi attraverso il deficit di bilancio come abbiamo fatto in questi anni
Questo vuol dire che le politiche di crescita economica dovranno trovare a livello ai livelli nazionali strategie molto accorte come vedremo più avanti
Ma che sarà necessario garantirsi un valore aggiunto europeo attraverso un coordinamento concreto delle politiche macro economiche dei paesi membri dell'Unione
In funzione appunto della crescita
Crescita che è indispensabile se vogliamo che si calino
Le condizioni per aumentare l'occupazione
Questo del resto era l'essenza di quel piano di cui avrete sentito parlare
Il piano dello commissario socialista Presidente anzi socialista della Commissione europea piano da tutti ha approvato e poi mai attuale infatti è bene parlare di flessibilità
Del mercato del lavoro ma se la crescita economica viaggia attorno all'un per cento e anche meno
Per l'Italia si parla di un devo sette zero otto per cento
Di crescita del prodotto interno lordo nel novantasei e poco più saremmo attorno all'un per cento nel novantasette in queste condizioni non c'è Barnaba di flessibilità
Del lavoro o dei salari
Che consenta una riduzione della disoccupazione ecco perché i socialisti europei si stanno battendo perché primo sia inserito
Tra i parametri di Maastricht anche un indicatore relativo all'occupazione
Secondo perché sia reso concreto il coordinamento delle politiche Marco economiche a livello comunitario
Terza
Perché di fronte alla Banca centrale europea che governa la moneta
Vi sia un interlocutore in grado di governare almeno nelle grandi linee la politica economica si può lasciare la Banca centrale europea
A destra in assoluto della lotta all'inflazione magari con politiche deflattivi che blocchino la crescita economica
Si può lasciare la banca centrale avverrà in assoluto di stabilire per esempio i livelli di cambio tra l'euro con il dollaro che sarà un elemento centrale delle prospettive economiche dei nostri paesi e dell'unione europea ecco perché l'impegno dei socialisti è riuscita ad ottenere
Che il famoso Patto di stabilità
Si chiamasse il patto di stabilità e di crescita lasciando intendere appunto che non si dovranno trascurare
Gli elementi di politica
Economica a livello europeo che devono garantire una crescita in funzione del occupazione
Ma questi sono tempi cari compagni anche se io sono andato per grandi linee
Che come avrete notato non sono al centro del dibattito nazionale
E non sono neanche agitati in modo adeguato direi pochissimo anche da parte del nostro stesso Governo quando parteciperà ad indiziati a riunioni internazionali può a riunioni europeo questo è un elemento che io ho voluto sottolineare perché è di grandissima importanza e non possiamo trascurando perché ne pagheremmo le conseguenze
Ripeto che a livello europeo questa battaglia dei socialisti
Che rappresentano una fossa politica determinante a livello europeo su è una battaglia a cui sono molto attenti ma evidenti che poi le decisioni definitive si prendono a livello del consiglio europeo cioè del dalla della sede dove si riuniscono i rappresentanti dei quindici governi dalla comunità e quindi fondamentale che nella strategia
Della politica economica nazionale da parte del nostro governo come dagli altri questi elementi siano all'ordine del giorno
L'altro punto che volevo affrontare come ho detto è quello che riguarda il processo
Di modernizzazione del nostro sistema Paese
Voi credete che noi potremo essere competitivi finché la posta funziona come funzione
O come
Funziona il sistema creditizio che non riesce ad offrire servizi adeguati oppure con il sistema dei trasporti ma entrato che abbiamo per non parlare di quello che ha sottolineato anche rivelatore lassù da fare a giorni farà gelosi Tardelli nostra della nostra pubblica amministrazione o dell'inferno delle procedure normative dal nostro paese che dire l'abbandono in cui visse sostanzialmente si trovano da noi le attività di ricerca e di sostegno all'innovazione
Siamo ancora fermi
Al contributo per rottamare le vecchie o automobili a sostegno di un settore maturo mentre invece siamo quasi assenti dai settori
Dominati dalle nuove tecnologie che sono i settori dell'avvenire che sono appunto i settori dove dagli Stati Uniti alla Gran Bretagna e da altri Paesi si riesce ad affrontare il tema dell'occupazione
Vi sono come ha ricordato prima Bertinelli
Meccanismi anche meccanismi e procedure sindacali che vanno modificate per superare certe vedi rigidità del mercato del lavoro
Così come la spesa sociale che va correlata da una parte ad una politica delle entrate fiscali più equilibrate Anna e dall'altro ad una politica di solidarietà
Più selettiva rispetto ai bisogni effettiva ma parlare ad a di adeguamenti strutturali del nostro sistema Paese è molto più complesso che parlare della struttura
Del Bilancio
Dello stato come purtroppo
Rispetto il dibattito che si svolge in questi mesi nel nostro Paese
A questo proposito voglio ricordare un'altra questione che riguarda il nostro rapporto con l'Unione europea perché costituisce un autentico scandalo che è stato ricordato anche questa nella relazione mi riferisco alla incapacità del nostro Paese ed in particolare delle nostre regioni
Mentre si parla molto di federalismo dispendio ai contributi che ci sono assegnati dai fondi strutturali della Unione europea i dati sono impietosi
E lo sono soprattutto per le conseguenze negative però l'occupazione
Per il periodo novantaquattro novantotto sono stati messi a disposizione del nostro Paese dalla Comunità europea la bella somma di quarantuno mila miliardi quarantun mila miliardi e sulla base dei dati disponibili fino al alla fine del novanta sei
L'effettiva utilizzazione di questi fondi è stata del ventitré per cento per quanto riguarda gli impegni e del dieci per cento per quanto riguarda i pagamenti
In realtà poi questa somma diventa di ottantadue mila miliardi in cinque anni perché come è noto l'Unione europea pretende per garanzia di serietà
Che vi sia un cofinanziamento al cinquanta per cento da parte
Della comunità europea e del cinquanta per cento da parte dello Stato della regione dell'ente locale o dei privati interessati alla realizzazione dei progetti
Di cui ci sollecita il finanziamento la comunità europea
Vi rendete conto
Di
Che cosa perdiamo
In termini di possibilità di sviluppo di creazione di infrastrutture e soprattutto di occupazione
Se noi non riusciremo a spendere questi fondi
Essi saranno assegnati agli altri Paesi della Comunità
Che invece riescono a spenderli e mi riferisco non a Paesi estremamente avanzati mi riferisco all'Irlanda al Portogallo alla Spagna che non sono certamente molto più avanti di noi in termini di
Lo sviluppo economico ma certamente più avanti in termini di efficienza produttiva e amministrative
Noi nel Periodo ottantanove novantatré abbiamo perso per questa
Incapacità di spendere
Edipo gettando i la bellezza di ventun mila miliardi e si parla di manovre o manovrine di critici sedici mila miliardi queste per darvi la misura di cosa bisogna fare nel nostro Paese per superare questa
Incapacità di operare e per modificare profondamente la nostra struttura amministrativa
Di questi problemi che riguardano appunto migliaia di miliardi e i grandi possibilità di occupazione dei di attività lavorative
Di tutto questo non c'è nessuna traccia nella finanziaria
E non mi risulta che ci siano problemi all'ordine del giorno da del dei vari ministeri del nostro stesso Governo malgrado devo dire i richiami
Periodici e molto pressanti dei nostri commissari presso la Comunità europea
Dovrebbe essere definito un programma che nei tempi medi ci consenta di eliminare le cause profonde di questa situazione
In primo luogo acquisire fra una crisi e alla nostra pubblica amministrazione sia a livello ministeriale che soprattutto ai livelli regionali
Dialisi una concreta capacità progettuale
E assolutamente umiliante continuare ad essere privi di Progetti e mentre quei pochi progetti che presentiamo a Brussel non sono in troppi casi dichiarati idonei
Dovrebbe essere affrontata per superare vola la quasi totale impreparazione dei nostri funzionari nazionali e regionali che non conoscono il diritto amministrativo comunitario e che non riescono a dialogare convulse si impone un azione a vasto raggio è permanente di qualificazione del personale della nostra pubblica amministrazione
Sempre invocata e mai realizzata come del resto noi usciamo a Schio darci da una situazione di assoluta inadeguatezza arretratezza per quanto riguarda la formazione professionale
Sarebbe inoltre indispensabile
Una revisione della nostra legislazione nazionale e regionale relativa a questa materia
Ma dulcis in fundo a cavallo tra il novantotto e il novantanove sarà rinegoziato il prossimo programma dei fondi strutturali comunitari
Anche qui tutti gli altri Paesi stanno predisponendo delle proposte per salvaguardare le loro quote
Ma per quel che mi risulta da parte italiana ancora non c'è nessuna iniziativa e nessuna proposta in fase di lavorazione
Cari compagni
Io ho voluto affrontare questi temi entrando nel merito di problemi che sono che dovrebbero essere all'ordine del giorno della nostra iniziativa che dovrebbe richiamare il movimento sindacale come diceva Bertinelli ad una maggiore attenzione e a quel che avviene a livello europeo internazionale ma però si tratta di temi che riguardano direttamente
Quel processo di modernizzazione del nostro Paese che dobbiamo assolutamente sollecitare sostenere altrimenti essere o non essere nella nell'unione monetaria europea fin dall'inizio un po'più avanti
Non avrà molta differenza non farà molta differenza se non risolviamo questi problemi perché rischiamo di essere stritolati
Dalle conseguenze della ulteriore integrazione economica comunitaria e soprattutto dal processo di integrazione quindi io voglio rilanciare questa parte dei temi dalla relazione
Devo fare in modo che sempre di più sia al centro della vostra della nostra iniziativa assieme alla Confederazione europea dei sindacati e al Partito dei socialisti europei
Questi temi che hanno come obiettivo centrale la salvaguardia del modello di sviluppo del modello sociale europea e che hanno al centro la salvaguardia della di quello che era l'elemento essenziale del cosiddetto welfare State cioè dello stato sociale e cioè il ritorno alla piena occupazione tazza
Ringrazio il compagno Mario Dido
Do la parola al compagno Franco ma Rabottini segretario generale della Feneal quindi
Compagni
Permettetemi innanzitutto di esprimere la soddisfazione di vecchio militante socialista per quest'incontro
Sono tra coloro che l'hanno fortemente desiderato e voluto individuandone al pari di altri il significato politico e simbolico
Dopo molto troppo tempo lavoratori e dirigenti sindacali socialisti riemergono da un onesto anonimato e riafferma la precisa volontà di riassumere un ruolo di protagonisti del mondo del lavoro
Molti di noi sono convinti lo sono stati anche dei momenti più difficili quando sembrava che il nove spesso di socialista fosse destinato ad un rapido oscuramento politico ed è ideologico
Che la presenza all'iniziativa di quanti si richiamano al riformismo
Sia essenziale alla dinamica del confronto democratico e all'affermazione dei valori della tolleranza della solidarietà e del progresso umano e sociale della casa lavoratrice
Valori lo vediamo ogni giorno che sono assediati da molti nemici io osteggiati da molti avversari
Valori e principi che qualcuno troppo frettolosamente pretendeva di di ridurre e di riporre in soffitta ma che ogni volta rinascono con prepotenza di fronte alle dure repliche della storia e dalla cronaca quotidiana
Dunque orgogliosamente afferriamo che esistiamo e che papà vogliamo fare udire la nostra voce
Alcuni sotto il peso della delle lesioni e degli sconvolgimenti che hanno segnato affondo alla vita politica del nostro Paese
Hanno ritenuto di doversi ritirare in un angolo buio dalla politica in bilico tra attese e rassegnazione
Altri hanno pensato che l'unica via di fuga da un passato da dimenticare fosse il salto in un futuro delineato e gestito da altri in cui ritagliarsi magari un ruolo di modesti comprimari
Non sappiamo dove si diriga il flusso della politica ne siamo profeti per poter fare prevedere gli approdi futuri del movimento sindacale italiano
Assistiamo ogni giorno a ranghi di evoluzione della situazione e qualche volta deludenti involuzioni che lasciano l'amaro in bocca a quanti hanno per anni atteso un Governo di cambiamento in Italia
Ha rimesso in discussione degli assetti sociali alla caduta di miti diritti che per anni avevano rassegnato le le certezze del movimento sindacale
Si potrebbe affermare che ciascuno sa chi è e da dove viene ma non sa prefigurare il cammino della proprio della sua militanza politica sindacale
I lavoratori ed i dirigenti sindacali che si richiamano al socialismo riformista devono ricominciare a parlarsi a parlare con gli altri per fare luce sul cammino che sugli approdi
Se vogliamo ricorrere ad un termine un po'abusato ma che cogli la sostanza del problema occorre che i socialisti li configurino la propria identità politica in un mondo che cambia velocemente e di fronte alla tragedia
Perché compagni quella dei Socialisti italiani è stata una vera e propria tragedia che hanno scosso le certezze morale
Dobbiamo in qualche modo
Essere grati a quei compagni come Boselli
Che hanno creduto tenacemente alla possibilità di un recupero politico dell'identità socialista e hanno quindi impedito che il patrimonio storico politico del riformismo socialista
Forse spazzato via per sempre o fossili guidato attraverso l'assorbimento dentro altre componenti politiche
Che pur portatrici di una grande tradizione operaia non possono rappresentare la totalità dell'esperienza del socialismo italiano e del suo patrimonio è stato così ieri lo è oggi e lo sarà domani il movimento sindacale attraversa una fase di assestamento e di ripensamento degli strumenti con i quali ha affermato il proprio ruolo e la propria presenza nel Paese
Il confronto apertosi sullo Stato sociale e sulle problematiche connesse all'avvio della moneta comune europea hanno impresso una forte accelerazione ed un dibattito spesso latente iniziato si anni addietro come accade ogni volta che ci si sposta dai principino al metodo e al metodo dei problemi
Anche nel movimento sindacale è venuta alla luce la profonda divaricazione esistente sugli strumenti da adottare ed è finita da perseguire
Le vecchie distinzioni di matrice ideologica tra innovatori e conservatori le diatribe tra riformisti e massimalisti rischiano di dare una rappresentazione deformata della situazione
Sempre più ha però a più appena appropriamo
Orbene operare una distinzione tra quella parte del movimento sindacale che ritiene necessario urgenti un ripensamento di se stesso
Per affrontare con nuova forse più adeguati strumenti Anna di l'ITC operativi le sfide del mercato globale
Anche al prezzo di rinunce sacrifici organizzativi e coloro che preferiscono mantenere inalterati metodi e comportamenti maturate negli anni belli del consociativismo
Anche a costo di pagare il prezzo di una lenta erosione di credibilità e di consenso nel Paese tra i lavoratori
è una scelta non sempre facile metta è sicuramente una scelta che non può essere adottata sulla base di mero volontarismo dei gruppi dirigenti del sindacato
Crediamo che sia necessario e sia venuto il momento di coinvolgere intorno ad essa l'intero movimento in modi e tempi da definire
Sicuramente il futuro del sindacato non si godono costruisce tra le mura delle diplomazie di vertici o nello stillicidio delle interviste vere giornalistiche
Una passerella
Per finti protagonismi che sovente in gergo sconcerto e irritazione tra i lavoratori
Il movimento sindacale nella sua interezza deve definire una chiara linea di approccio di operatività riguarda i grandi problemi aperti in questo Paese l'occupazione
Sullo stato sociale sull'efficienza del sistema produttivo sull'allocazione delle risorse pubbliche sulla perdita della pubblica amministrazione
Qualcuno sempre ancora convinta che qualcun altro finge di esserlo che Investimenti occupazioni possono essere salvaguardati e rilanciati soltanto principalmente attraverso l'impegno di della Repubblica
L'inversione dell'economia assistita dura a morire
La cosa importante per costoro sembra essere quella di ingenerare illusioni tra i tanti giovani e i tanti disoccupati inatteso di un posto purché sia
Altri si fanno venire l'orticaria soltanto a sentir parlare di efficienza del sistema a problemi attribuendo al termine di una valenza esclusivamente capitalistica
Voglio dire in sostanza che una più incisiva autorevolezza del sindacato nei confronti dell'imprenditoria sempre più risucchiata dalle se gestione dell'economia di mercato
Alla coreana potrà scudo riveda la sua capacità di analisi
Dalle logiche e dalle tendenze e degli strumenti sulla quale sulle quali opera la moderna economia di mercato
La semplici difesa dell'esistente ovvero un sindacato solo degli occupati in un'economia che non creano occupazione finisce per ridursi al corporazione degli occupati e perde rapidamente di ruolo e di immagine
Solo brandelli di riflessione che scaturiscono dalla con con consapevolezza dell'incertezza con cui tutti voi affrontiamo le sfide sociale degli anni a venire e dal dubbio laico
Della soliti solidità immutabilità di quanto abbiamo costruito negli anni passati
In fondo la sfida del riformismo e anche la capacità di rimettere in discussione le certezze acquisiti di riaprire il discorso laddove sembrava chiusa
Di ripensare metodi e comportamenti che si credevano immutabili necessariamente vincente
E su queste problematiche vogliamo misurare le nostre ulteriore capacità con tutti dentro e fuori il movimento sindacale
E prima di tutto con quanto nello schieramento politico italiano condividono le nostre ansie e si prodigano per gli stessi obiettivi di progresso economico e sociale del Paese
La scommessa di rientrare
Fra i Paesi che per primi daranno vita all'unione monetaria comporta scelte obbligate che sono mal digeriti da tutti e soprattutto da quella parte del Paese abituata a far fare agli altri ogni rinuncia necessaria per il bene comune
Il contenimento della di delle dinamiche retributivi necessaria per ridurre i tassi d'inflazione su cui si è innestata per più di un'altra
Per di più la politica di bassi salari portata avanti dalla Confindustria nonché la crescente pressione fiscale all'indotto una riduzione dei consumi tale da portare il Paese sull'orlo della recessione
La riduzione dei consumi interni le difficoltà di penetrare nei nostri dei nostri prodotti sui mercati internazionali
L'impossibilità da parte dello Stato di investire ingenti quantità di capitali in opere pubbliche che non intervenne per non incrementare il debito
Sono oggi da annoverarsi fra le cause della disoccupazione che non solo non accenna a divenire bensì continua a crescere
Riteniamo che sia necessario affrontare il problema dell'occupazione in termini veri senza spacciare dei nuovi flessibilità per aumento dell'occupazione
Innanzitutto va chiarito una volta per tutte che non si può imputare al costo del lavoro la perdita di competitività dell'impresa e quindi l'impossibilità di incrementare i livelli occupazionali
Pur tuttavia non si sentono spesso voci critiche in merito
Il costo del lavoro non è più alto rispetto ad altri Paesi europei sicuramente più basso che in Germania eppure l'industria tedesca è ben più competitiva di quella italiana
Allora forse le cause della minore competitività vanno ricercate altrove e innanzitutto nella capacità imprenditoriale della qualità della produzione
D'altronde il fatto che vi sia una crescita dei profitti a dispetto della crisi produttiva ed occupazionale non solo è stato recentemente denunciato dal governatore della Banca d'Italia Fazio
Non certo sospettabile di di posizioni filo sindacale
Ma è stato messo in evidenza
Da recenti rilievi statistici pubblicati in questi ultimi giorni da tutti gli organi di stampa
Ne ha scontato che strumenti cosa vedi cosiddetta flessibilizzazione lavoro qual è ad esempio i lavori interinali siano diverse efficaci per creare occupazione
Occorre evitare che se mal gestiti finiscono per trasformare nel corso del tempo il lavoro stabile il lavoro precario
Gli attacchi che da più parti vengono portati alla contrattazione e alla destabilizzazione del rapporto di lavoro la cultura sempre più diffuso del profitto quale unico motore dell'economia
L'appiattimento generale sulla supposta necessità dell'indurre le garanzie per i cittadini attraverso il taglio dello Stato sociale
Lasciano pensare ad un desiderio di trasformazione della nostra società indirizzato verso un modello che è lontano dalla nostra cultura
Da qualche tempo è in atto un vasto dibattito sui contenuti della spesa sociale che in Italia è costituita quasi soltanto da previdenza e assistenza e sanità
Sono assolutamente contrario a ridurre le risorse destinate allo Stato sociale
Ma dichiaro la mia disponibilità a una riforma che ne qualifichi in media ridistribuiti Scala Spesal infatti dello stato sociale non può essere considerato il responsabile dell'attuale stato di di difficoltà dell'Italia
Mettere mano seriamente al sistema previdenziale deve comportare anzitutto la parificazione di tutti i trattamenti l'unificazione degli enti previdenziali
La netta distinzione evidenziando di costi tra previdenza e assistenza l'introduzione della previdenza complementare
Non si comprende perché
Di fronte alla necessità di rivedere il sistema previdenziale pubblico la classe politica
I governi e i parlamenti e i parlamenti che se sono succeduti negli ultimi anni hanno impiegato tempi quasi biblici
Per varare una legge che consentisse di far decollare la previdenza complementare e per emanare una decina di decreti attuativi
Nel varare la previdenza complementare più che le esigenze dei lavoratori e l'urgenza di intervenire sul sistema previdenziale obbligatorio si sono privilegiati gli interessi delle banche delle assicurazioni
Eppure qualcuno e la Feneal fra questi oltre dieci anni or sono cominciò a sostenere che uno strumento per intervenire sul sistema previdenziale obbligatorio prima che esplodesse
Era costituito dal varo di un sistema previdenziale complementare
Se avessimo trovato ascoltatori più attenti allora oggi avremmo potuto riflettere più serenamente sulla riforma dello Stato sociale né sul suo confronto che sia Brera sullo stato sullo stato sociale
Analogamente occorre operare anche perenne il servizio
Sanitario evitare gli sprechi razionalizzare gli interventi dare efficienza alle strutture pubbliche porsi sul mercato in concorrenza con l'offerta dei privati
Consentirebbe di risparmiare cifre ingentissime
Tuttavia
Ciò si scontrerebbe ricco di interessi grandi e piccoli estremamente diffusi c'è dunque il rischio che si scelgono facile scorciatoia
è più semplice più al genere percorrere la strada dei tagli dei ticket della riduzione alle prestazioni perché questo non rimettere in discussione l'efficienza e quindi non interverrebbe sugli interessi consolidati
Tutta l'Europa d'altro canto deve affrontare il problema del consolidamento economico ma è anche e soprattutto il problema dell'occupazione il rischio che si corre è quello di costruire l'Europa dei disoccupati
Per quanto riguarda l'Italia lo sforzo da fare deve essere quello di creare le condizione per lo sviluppo delle aree più povere
La grave responsabilità dalla classe politica per nell'ultimo mezzo secolo Espresso l'Italia democratica salvo il fatto di aver badato abbia spendere per arricchire qualcuno ai per dare assistenza ad altri
Che non per creare reali condizione di sviluppo al Sud le opere pubbliche inutili le cattedrali nel deserto gli incentivi di creare insidia venti industriali non hanno prodotto reale sviluppo
E duraturo operando profonde distorsioni in cui si è inserito invece il fenomeno mafioso che ha ha portato ulteriore gravissimo lacerazioni nel tessuto economico e sociale nei rapporti di convivenza civile
Piero Rita per lo sviluppo del Sud allora
Sono intervenuti provvedimenti che possano indurre la crescita dell'imprenditoria locale innanzitutto con con una lotta efficace alla criminalità organizzata condotta con adeguati mezzi con continuità colpendo soprattutto i capitali delle organizzazioni mafiose insieme investimenti mirati in opere infrastrutturali
Per favorire il turismo per lo sviluppo del trasporto delle merci per sottrarre all'organizzazione mafiosa di monopolio dalla gestione servizi
Tuttavia affinché non si possano gettare le basi per lo sviluppo del Mezzogiorno non solo dal Mezzogiorno sono necessarie alcune condizioni
Stabilità del governo unità di intenti delle forze politiche dalla maggioranza forte capacità del sindacato di incidere sulle scelte di politica economica
Stabilità del governo e unità di intenti della maggioranza vanno di pari passo sono sempre gli ho messo in discussione dalla convivenza nella maggioranza stessa di ideologia strategie d'interesse fortemente divaricato
La capacità del sindacato di incidere sulle scelte è condizionata la sua autonomia dalle forze politiche e dalla sua capacità di darsi una strategia unitaria
Sono queste condizioni non facili da realizzare chi opera nel sindacato verifica ogni giorno quanti legami organici esistono fra organizzazioni sindacali e forze politiche di riferimento
Noi Socialisti italiani tuttavia non possiamo dimenticare che la nostra tradizione di autonomia e di unità è sempre stata forte
Pur fra tante accuse che vengono fatta noi socialisti per il solo fatto che siamo tali e che dobbiamo subire una sorta di peccato originale
Non ci si può non dare atto che anche quando avevamo venisse di nostri compagni nei governi della della cosiddetta Prima Repubblica non abbiamo mai fatto sconti lo abbiamo mai anteposto gli interessi dalla nostra parte politica agli interessi dei lavoratori
Non altrimenti si può dire di altri tuttora verifichiamo come molte scelte sono subordinati o per lo meno filtrate dagli interessi di questa o quella forza politica di questo o quel ministro
Talvolta ci si dice che è facile estero autonomi quando il partito dei differimento non ha una grande consistenza in termini elettorali però la grande responsabilità di governo
Noi crediamo invece che non sia facile proprio perché dobbiamo conciliare il nostro desiderio di ricostruire una grande forza socialista sensato prende le facili scorciatoie e nel contempo a continuare nella difesa
Dei lavoratori e dei disoccupati
Ringrazio il compagno Franco mala Bottini
Che ha dato un contributo dividevo al nostro ma i nostri lavori
è presente tra di noi il compagno Carlo Fiordaliso Segretario Generale UIL sanità
E accanto a me il compagno Alberto la Volpe sottosegretario ai beni culturali
Siamo giunti alle conclusioni dei nostri lavori
Do la parola al compagno Enrico Boselli segretario nazionale dei Socialisti italiani
Care compagne cari compagni
Sono molto lieto della vostra presenza qui oggi a Roma
E desidero innanzitutto ringraziare i sindacalisti socialisti delle confederazioni
In particolare i compagni della UIL
Per tenerli Maramotti Galbusera e tutti quelli che ci hanno consentito di dare vita a questa importante manifestazione
Io la penso come Bertinelli questa riunione
Non è
Una riunione
Che ha come obiettivo di fondare o di rifondare la corrente o le correnti socialiste
D'altra parte non potrebbe altro che essere così perché noi siamo stati la storia del sindacalismo confederale italiano
Quella corrente che più ha lottato per un processo di unità e di superamento delle divisioni politiche tra i lavoratori italiani
E quindi sarebbe del tutto incomprensibile
Che noi oggi ci proponessimo l'obiettivo di dividere
Obiettivo di rallentare un processo di unità sindacale che per la verità incontra enormi difficoltà in cui si è parlato anche questa mattina di cui abbiamo tutti sotto gli occhi la realtà
Quindi non ci deve essere nessuna preoccupazione noi ci avviciniamo
Ai grandi temi del lavoro dell'occupazione dello sviluppo del nord del Mezzogiorno della riforma dello stato sociale con lo spirito tradizionale dei socialisti
Dare un contributo all'unità del movimento operaio e democratico e fare sentire in questo contributo una voce quella socialista che è importante riteniamo là sia ancora
Io però
Non mi sono mai convinto
Di un'altra cosa
E ve lo devo dire con grande sincerità
Sperando che queste mie parole non vengano male interpretate
E non siano considerate frutto
Diciamo di polemica
Non mi sono mai persuaso in questi
Due anni difficili
Anzi diciamolo drammatici
Per il socialismo italiano
Che fosse destino segnato
Quasi come una condanna emessa da non so quale tribunale
Che dovessero scomparire
I socialisti nel sindacato
Perché questo è quello che si tenta si è tentato forse si tenterà ancora di
Di fare
Lo dico senza nessuna polemica
Ma come è possibile accettare
La idea
Che molti accrediti no
E cioè che le che la componente che la storia dei socialisti che ha accompagnato la vita del movimento sindacale italiano sia improvvisamente
Scomparsa
Lo dico ai compagni della CGIL
Congresso importante quello della CGIL
Che ha dato un contributo anche in un momento difficile
Per la vita del paese come questo che abbiamo sotto gli occhi
Che però fatto registrare diciamo una condizione davvero strana
La vittoria
Politica
Programmatica
Di alcune delle nostre tesi fondamentali sostenute in questi anni Bettinelli ha citato
Famoso referendum di San Valentino sulla scala mobile
E poi le altre battaglie riformiste nel sindacato
Insomma non possono essere rappresentate da questa contraddizione vince una impostazione riformista nel sindacato e scompare la componente riformista del sindacato questo non è possibile
Quindi nessuna
Costituzione correnti i gruppi di fazioni nella realtà sindacale
Ma però con altrettanta chiarezza la voglia e la volontà di tornare ad esprimere con voce alta l'opinione l'idea le proposte l'impegno dei socialisti nelle grandi confederazioni
Questo vale soprattutto per la UIL io ho avuto piacere come voi che questa mattina compagne di Larizza abbia partecipato ai nostri lavori
Perché credo che abbia potuto capire
Penso l'avesse già chiaro
Ma credo che questa mattina l'abbia avuto ancora più chiaro
Che c'è in questo sindacato
Una forte presenza di socialisti
I laici
I democratici
Che intendono concorrere
Nell'impegno che la guida come sindacato dei cittadini sui spunti
Che la Confederazione sedato si è data in questi anni
Tendono continuare a sviluppare questo loro impegno
E credo che il messaggio che noi da Roma a questa mattina con molta umiltà
Ma anche credo con molta fermezza
Abbiamo rivolto agli scritti
Ai militanti ai quadri sindacali sia un messaggio che troverà riscontro cioè la simpatia
Penso troverà anche molto impegno
La riunione di questa mattina viene in un momento politico come avete potuto vedere molto delicato
Io condivido il giudizio severo che Bertinelli ha dato circa la politica del governo Prodi in questo primo anno della sua vita
E credo che i fatti di questi giorni siano una confermo
Una conferma dei dubbi
Delle perplessità delle critiche
Che anche noi socialisti abbiamo pronunciato in questi mesi comportandoci sempre con grande lealtà nei confronti della maggioranza di centrosinistra sapendo che la lealtà non può coincidere con il silenzio
Con un atteggiamento passivo
Con la rassegnazione
O con questo diciamo modo di portare avanti l'iniziativa politica della maggioranza che credo non convinca ormai più nessuno
La difficoltà politica del governo è sotto gli occhi di tutti
Io penso che con il voto di ieri alla Camera
Si sia sostanzialmente concluso un ciclo
Di vita della maggioranza uscita dalle elezioni il ventuno aprile
L'equilibrio politico di questo anno non c'è più
Il governo non dispone più di una maggioranza parlamentare
Penso che il Presidente del Consiglio
Dovrà vere il coraggio
Per il senso di responsabilità di prenderne atto in prima possibile e il più rapidamente possibile
E credo
E credo che su questo punto il confronto nel Paese
Si aprirà e si aprirà seriamente
Vedete ieri alla Camera non è successa una delle tante
Puntate
Diciamo di una sorta di telefilm quello che conosciamo da molti mesi
Ieri alla Camera è successo una cosa
Importante grave
Cioè su un punto decisivo
Per la vita del governo
Diciamolo anche
Per immagine del paese nel resto del mondo per la credibilità internazionale dell'Italia la maggioranza è andata in frantumi
Rifondazione comunista non ha approvato l'invio di una forza di pace
Di cui l'Italia il coordinamento nostri soldati stanno in queste ore arrivando al porto di Tirana e nelle altre città albanesi soldati spagnoli
Greci degli altri Stati che collaborano con noi nella missione voluta delle Nazioni Unite diretto ad Alitalia stanno anch'essi arrivando nella vicina Albania
Insomma sulla politica estera su un punto fondamentale della azione di qualsiasi governo della prima come della Seconda Repubblica la maggioranza si è rotto
E non è che la rottura sulla politica estera alla rottura sulla politica estera corrisponde
Una grande comunione di intenti sugli altri aspetti della vita del paese del programma del governo perché l'avete visto tutti io ho contato quindici voti negativi di Rifondazione Comunista in questi mesi alle Camere
E allora la domanda che noi facciamo a Prodi
La domanda che facciamo a Massimo D'Alema
A Marini
A Dini
è quella che il Paese si fa
L'Italia di fronte a sé
Nei prossimi venti mesi tre obiettivi decisivi
Il primo è quello di riuscire
A partecipare
Fin da subito al processo di unificazione monetaria che significa anche il processo di unificazione economica dell'Europa
E guardate c'è tutto una discussione sui parametri di Maastricht
Sulla gestione
Del
Di questi parametri degli indici
Dei sacrifici che occorrerà e che occorre fare per raggiungere
Questi parametri ma noi dobbiamo sapere
Che anche senza i parametri di Maastricht l'Italia avrebbe dovuto avviare una politica di Risanamento finanziario
Perché altrimenti
Di sviluppo del paese sviluppo dello occupazione produzione della ricchezza verrebbero colpiti in maniera drammatica
Poi abbiamo il secondo obiettivo quello di avviare una riforma seria dello stato sociale
Io sono d'accordo anche qui convertì nelle
Dobbiamo riuscire a far capire agli italiani che riformare lo stato sociale non significa toccare pensioni non significa mettere in discussione le conquiste di questi anni
Significa un'altra cosa eliminare dalla politica di protezione che lo stato svolge nei confronti della parte dei concittadini soprattutto lavoratori pensionati i più deboli i più indifesi
Sprechi inefficienze e ingiustizie che ci sono
Recuperando una parte delle risorse
Di politica economica
Per rivolgere la protezione dello stato della comunità nei confronti di queste fasce che oggi non sono protetti e per evitare ad esempio che si apra un conflitto che può diventare drammatico fra giovani e meno giovani
Fra i ragazzi del mezzogiorno e gli operai i lavoratori dell'industria del Nord
Infine ed è il terzo obiettivo l'Italia deve riformare le sue istituzioni
Perché tutti abbiamo oramai chiaro che queste istituzioni queste regole non sono in grado di assicurare la stabilità del Paese che un bene indispensabile
Ecco la domanda che ci poniamo che rivolgiamo al Presidente del Consiglio in queste ore visto che domani dovremo votare la fiducia a questo governo
E se il Presidente del Consiglio e consapevole che con questa maggioranza questi temi obiettivi non riusciremo sicuramente a raggiungerlo
L'Italia non è in condizione di entrare in Europa di riformare lo Stato sociale di riformare le proprie istituzioni con una maggioranza come quella che è uscita letteralmente a pezzi ieri alla Camera dei deputati
Si dice
Ma allora che fare
Qui occorre una prova di responsabilità
Dobbiamo decidere tutti insieme
Anche le opposizioni
Se prima di ogni altra cosa mettiamo gli interessi del Paese
Oppure
Se rispetto agli interessi del Paese mettiamo nel campo il tirare a campare
Il proseguire
Guadagnando settimana in settimana un mese in mese sapendo che poi alla fine tutti i nodi arriveranno al pettine
Se i nodi arriveranno al pettine in questo modo noi avremo grandi guai per il Paese
Noi in questo anno noi socialisti parlamentari socialisti un piccolo gruppo di parlamentari non ci siamo mai scritti al partito dello sfascio
Abbiamo sostenuto il governo abbiamo votato la fiducia anche quando non eravamo convinti che il governo meritasse la fiducia come con sincerità io non sono convinto che domani il governo meriti la fiducia
Ma l'abbiamo fatto diciamo perché il partito dello sfascio
Che ha una grande tradizione in questo Paese e che la Seconda Repubblica non ha cancellato so per certo che non porta l'Italia da nessuna parte
Il problema è un altro
Quello di riuscire a sostituire
Ad un
Governo che non gode più di una maggioranza stabile
Una maggioranza più vasta più stabile
Che dia al Paese la possibilità di arrivare da qua ai prossimi due anni a raggiungere questo obiettivo non si tratta di diminuire la stabilità politica si tratta di accrescere la stabilità politica
Perché altrimenti noi rischiamo di aprire una stagione
Molto preoccupante e soprattutto rischiamo di non finire più questa lunga transizione italiana
Che da quattro anni accompagna la vita del paese la vita dei lavoratori dei giovani delle impresa e piccole grandi del movimento sindacale della classe politica
Ecco io penso che dovremo lavorare tutti per questo penso che si dovrebbe avere il coraggio di prendere atto che è finita una stagione politica
E insieme cercare di aprirne una nuova che abbia come obiettivo quello di consentire all'Italia di raggiungere questi tre obiettivi
Esenti Ali per noi e per il ruolo che potremo avere nella vita dell'Unione europea e comunque per lo sviluppo democratico di questo Paese
Noi vogliamo dare un contributo
Perché questo sia possibile
Da socialisti
Dà forza della sinistra
Da Forza che ha chiara
Come le proprie radici stanno
Da questa parte
Però da socialisti che non hanno rinunciato ad esprimere con una voce alta forte e limpida le proprie opinioni anche queste anche quando queste contraddicono un'opinione prevalente
Che oggi è improntata
Ad un grigiore nell'azione di governo ed è improntata ad una un molo amo omologazione francamente preoccupante
Ma la riunione di questa mattina
è importante non soltanto perché avviene nel pieno di una crisi di governo di cui vedremo gli esiti nelle prossime ore
è importante perché coincide anche con il primo passo
Della nostra politica di unità dei socialisti
Che abbiamo voluto costruire in questi mesi difficili
In mezzo a tante difficoltà
In mezzo a tante voci che ci raccomandavano di non farlo io ho ricevuto tantissimi consigli in questi mesi credo la maggioranza in buona fede qualcheduno anche penso in cattiva fede
Che dicevano
Ma chi ve lo fa fare
Perché perdete tempo
A cercare di ricostruire una casa socialista in Italia
Ormai quello che è accaduto è accaduto
La possibilità di costruire un nuovo partito socialista non c'è più
Avete conosciuto
Una drammatica vicenda occupatevi d'altro
Noi non abbiamo ascoltato questi consigli o questi cattivi consiglieri
E ci siamo impegnati in questi mesi lo avete visto
Abbiamo dedicato la grande parte delle nostre energie
E lo avete visto
E potrete vederlo
Nei prossimi giorni
A questa idea semplice
Chiara e giusta unire i socialisti rinnovare una presenza socialista nel Paese ricostruire una grande forza politica socialista in Italia
Si dice
Si dice
Ma questo posto Progetto non interessa più
Tutt'al più
è rivolto
Agli affezionati
Ai nostalgici
Ai vecchi o giovani militanti che hanno conosciuto direttamente
La fine del vecchio partito ed oggi
Si guardano intorno disorientati amareggiati
E non sanno sostanzialmente che fare
Non è vero
Non è così
Non è così per due ragioni
La prima è che noi non abbiamo nessuna intenzione
Di rifare il PSI
Tale e quale venti anni fa
Magari con la stessa politica
Con gli stessi programmi
E forse con i vecchi gruppi dirigenti noi abbiamo ben chiaro che l'Italia in questi venti anni è cambiata e sappiamo perfettamente perché siamo ancora una forza politica viva nel Paese voi do
Confermate stamane
Che per dare un futuro ad una forza socialista
Questa forza socialista deve vivere in questa Italia deve avere i piedi ben piantati in questa Italia deve guardare al futuro e deve parlare a questo Paese non a quello di venti anni fa
Non c'è nessuna operazione Nostalgia
Nella decisione che abbiamo preso di presentare liste socialiste autonome a Milano Torino Trieste in mille altre città italiane per il voto del ventisette aprile
è troppo comodo liquidare la nostra azione dicendo ecco sono tornati nostalgici
Certo
Noi ci sentiamo gli eredi di una grande tradizione lunga più di un secolo e siamo orgogliosi della nostra tradizione
E abbiamo l'orgoglio di considerare parte della nostra storia anche quella degli ultimi venti anni della vita del Partito socialista
Che non è stata una storia o una pagina di una storia criminale è stata la pagina di una storia politica piena come tutte le storie politiche di luci e di ombre e anche di degenerazioni che abbiamo pagato
Perdendo per nostra responsabilità innanzitutto gran parte della confidenza con i cittadini quella che oggi noi vogliamo ricostituire
Ma non è un'operazione nostalgica
Non va scambiata la Nostalgia con l'orgoglio della nostra storia e della nostra tradizione
Una proposta politica che noi facciamo gli italiani di oggi
E diciamo agli italiani di oggi
Noi vogliamo tornare nel campo dell'azione politica con un ruolo importante
E che abbia Rispetto della nostra tradizione per contribuire a risolvere i problemi d'Italia per dare il nostro contributo non per rifare una botteguccia piccola o grande
Non è
Una prova politica inutile vedete su questo punto abbiamo avuto in particolare con l'onorevole D'Alema e con il PDS in questi mesi qualche aspro confronto
Sono stati usati verso di noi Toni
Qualche consiglio fraterno e qualche suggerimento un po'più duro per indurci
A non entrare nel campo con l'iniziativa dell'unità socialista e della presentazione di un unico simbolo socialista alle amministrative del ventisette di aprile
Tutto questo rientra
Nel quadro delle regole della politica
è il punto
Diciamo di principale dissenso tra noi e il PDS è stato questo
Noi oggi ci troviamo con una sinistra italiana che governa
Non nel migliore dei modi ma governa
E paradossalmente
La sinistra italiana che governa oggi il Paese
E arrivata quest'appuntamento nelle condizioni elettorali più deboli della sua storia repubblicana
Oggi la sinistra italiana
Fatta da neocomunisti ed apposta comunisti perché questa è la realtà
Raggiunge una quota di voti che supera a malapena al trenta per cento
Se voi prendete il risultato elettorale del ventuno aprile del novantasei
E lo confrontate con quello del vecchio partito comunista del novanta o dell'ottantacinque ritroverete lei la stessa percentuale elettorale
Oggi la sinistra italiana si è ridotta elettoralmente parlando
A quello che era l'elettorato del vecchio partito comunista italiano
Mancano all'appello di questa sinistra
Alcuni milioni di elettori in larga parte gli elettori socialisti laici repubblicani democratici insomma di quella che veniva definita negli anni ottanta la sinistra riformista
E io penso che una sinistra
Senza questa parte importante dell'elettorato
è destinata prima o poi ad essere sconfitta
Anche quando come è accaduto il ventuno aprile
Riesce con abilità ad utilizzare
Le divisioni del Polo
E le possibilità che la legge elettorale maggioritaria offre
Voi sapete il ventuno aprile
Il centrosinistra ha vinto le elezioni con uno scarto di voti di poco superiore ai seicento mila
Questo dipende dalla legge elettorale maggioritaria che ha regole molto particolare
Ecco questo è il punto di fondo sul quale mi auguro lo stesso Partito Democratico della Sinistra rifletta
Ho la sinistra italiana in grado di recuperare questa vasta area di elettori socialisti che non hanno scelto nel mille novecentonovantaquattro il polo progressista e non hanno scelto nell'
Le novecentonovantasei L'Ulivo oppure la sinistra italiana si potrà scordare per un bel po'di anni ogni progetto di costituire un grande partito socialdemocratico nel Paese
E sarà costretta per governare
All'inventarsi protesi di centro come accaduto in aprile
Perché non è in grado da sola come invece dovrebbe in un sistema bipolare di candidarsi alla guida dell'Italia
Ecco anche qui
Sta il significato della nostra azione
Noi abbiamo la possibilità a partire dal ventisette di aprile
Di dire a questi tanti elettori socialisti che hanno preso strade diverse
Non hanno partecipato al voto
Il larga parte
Hanno votato per il partito di Berlusconi e lo sappiamo tutti
Di dire alloro oggi c'è la possibilità di mettere fine a questa parentesi
Di uscire dal parcheggio in cui sono entrati di fronte al collasso del vecchio Partito Socialista
Hanno la possibilità a questi elettori di concorrere con noi
A realizzare una sinistra italiana diversa da quella
Di questi ultimi anni
Nella quale
Una voce riformista e socialista torni ad avere un peso ecco noi abbiamo questa possibilità
Con l'unità dei socialisti e con la presentazione del nostro simbolo in tutte le città italiane
E con l'autonomia che ha contraddistinto soprattutto a Milano e a Torino questa presentazione noi abbiamo la possibilità di tornare a parlare acque
La parte importante di elettori della sinistra italiana che hanno abbandonato una sinistra egemonizzata da comunisti da post comunisti
Credo
E credo se non mi sbaglio che questo sia nell'interesse anche del PDS
Se davvero vuole
Incamminarsi sulla strada
Di un forte rinnovamento
Se davvero vuole diventare come dichiara i congressi salvo poi fare il contrario dopo i congressi
Ad esse
Come le grandi socialdemocrazie europea ed a cui dice di voler prendere modello in misura rafforza che unisce rinnovando suoi principi i valori i programmi della sinistra di questo Paese
A questo nostro ragionamento si è risposto con due obiezioni
Le voglio dire perché in parte questo obiezioni sono anche da oggi
Si è detto
I voti si prendono
I voti non si riprende
E quindi è inutile che i socialisti continuino a pensare al vecchio elettorato del PSI a questi tre milioni di elettori della diaspora socialista non ci sono più
Io mi sono permesso di
Rispondere
Al segretario del PDS
Ricordandogli
Che gli elettori socialisti non solo socialisti per caso
Quella parte di elettorato che ha votato PSI ha fatto per un lungo periodo
C'è una tradizione socialista nel Paese in ogni famiglia
In ogni città ed è una tradizione difficile da cancellare
E con tutto il rispetto l'elettorato socialista è una cosa un po'diverso dall'elettorato
Di Alleanza democratica o di tutti i movimenti nuovi o nuovista e che sono creati o che si sono creati in questi anni
C'è una storia socialista
A seconda obiezione
Fatta anche di recente non da D'Alema ma diciamo a una parte del suo partito e di altri commentatori è questa
Ma il voto del PSI quella cui oggi voi guardate
Era un voto che aveva subito una
Mutazione genetica
Vi ricordate Enrico Berlinguer
Riprendono qua hanno ripreso un po'quel tono era già un elettorato moderato
è andato dove i moderati sono finiti cioè con Berlusconi come era naturale neanche questo è vero
Intanto mi si deve spiegare allora perché questa attenzione così puntuale e precisa i socialisti
Se l'ho trovato socialista era già diventato moderato e conservatore
E poi neppure questo è vero
Diciamo un'altra cosa
Che nella storia della sinistra italiana è sempre esistita
Una corrente politica e ideale
Fortemente autonoma
Dal partito comunista forse in qualche caso anche una corrente politica di sinistra ma anticomunista
E noi l'abbiamo e noi l'abbiamo interpretata e rappresentata per tanti anni
E non si può regalare
L'autonomia socialista alla destra
Non si può dire che questa corrente
Perché critica nei confronti del Partito comunista di quegli anni
Era quindi automaticamente proiettata nel campo conservatore moderato e della destra no non è vero
C'è una storica della sinistra italiana che non può essere cancellata neppure da coloro i quali oggi si presentano come i vincitori non è consentito neppure a loro per la storia nostre per le tradizioni che abbiamo
In questi anni continuato a difendere nonostante tutto
Quindi vedete care compagne cari compagni
Che la nostra politica di unità socialista
La scelta che abbiamo fatto piena di rischi
Ma anche piena di possibilità di presentarci di nuovo dopo molti anni con il nostro volto agli elettori di Milano di Torino di Trieste e di tutte le altre città non è una politica di Nostalgia
E non è una politica inutile
Per la sinistra di questo Paese
Può essere se avrà successo una possibilità vera importante
E chiara per riuscire a venir fuori da una condizione di grande difficoltà nella quale ci troviamo noi e si trova il Paese
E io sono ottimista
Penso
Che dopo questa parentesi così dure così difficile possano arrivare una stagione nuova
Ed è questa la ragione
Per la quale vi ringrazio
Per la quale vi invito invito i socialisti presenti nella UIL nella CGIL nella CISL coloro i quali oggi
Rappresentano il legame che noi abbiamo con il mondo del lavoro con il movimento operaio democratico
Ad impegnarsi fino in fondo con la generosità e con entusiasmo di cui voi siete capaci di esprimere abbiamo una prova importante fra venti giorni non so se da questa prova dipenderà il destino del socialismo italiano io lo userei queste parole grosse che rischiano di apparire anche un po'demagogica certamente abbiamo una prova con noi stessi
La possibilità di rinnovare
Una grande pianta di fare nuovamente germogliare queste radici io sono convinto che possiamo farlo e sono convinto che questo sia utile per noi e per il Paese grazie
Ringrazio tutti i compagni ringrazio in particolare il compagno Boselli compagno Bertinelli compagna va
Tutti i leader la riuscita di questa nostra manifestazione
Buon lavoro compagne e compagni cosa