"Spazio libero" rassegna stampa settimanale dedicata alla bioetica

Agli ascoltatori di radio radicale domenica diciotto maggio regia Stefano Chiarelli ai microfoni Cinzia Caporale
Abbiamo i programmi in diretta di Radio radicale con la consueta rassegna stampa dedicata alla bioetica alle nove stampa e regime curata questo ogiva Claudio Landi
Nessun accanimento particolare questa settimana di una qualche rilevanza di un'entità l'unica notizia di cronaca che vale la pena di commentare quella riportata dall'unità e dalla giornale di mercoledì quattordici citata in caso di maternità surrogata un'infermiera inglese che stava portando i dati fa per conto di una coppia committente olandese con cui aveva firmato una regolare contratto e stabilito un compenso di trenta milioni di lire dà notizia di aver abortito perché convinta che il bambino sarebbe stato felice in quella famiglia opposta la versione della coppia committente che parla di richiesta di denaro non pattuito e di ricatto esaltava i carri sedici arriva la smentita dell'avvenuto aborto riportare per la verità solo dalla giornale comunque si tratta di una vicenda che presenta alcune tra le problematiche proprie della maternità surrogate ad esempio l'adeguatezza della copia committente gli aspetti commerciali che ci consente alcune riflessioni sicuramente un problema spinoso ridotto in vario modo dalle legislazioni straniere soprattutto anglosassoni
Ogni tanto non proibito come invece accade a livello giurisprudenziale in Italia ebbene anche a livello legislativo visto che nessuno dei progetti di legge sulla fecondazione assistita in discussione presso la commissione Affari sociali della la mente neppure su base solidaristica nonché Pozzetto negare la natura controversa della questione ma ci sembra che al solito chi preferisca definire il problema come non domina abile e quindi appunto da proibire lasciando tra l'altro il campo d'ogni sorta di conta l'azione clandestina dunque priva di qualsiasi garanzia del resto non è una novità che nelle questioni di bioetica in questo Paese prevalga
Invariabilmente quell'atteggiamento proibizionista che sicuramente gli ascoltatori di radio radicale ben conoscono anche se riferito ad altre questioni ricordiamo comunque che la maternità surrogate può essere concettualmente assimilabile a diversi modelli interpretativi è una forma di adozione secondo la quale potrebbero essere Uta appelli regolamentazioni già esistenti in materia oppure Alco orario come una forma di sfruttamento femminile sfruttamento economico o addirittura come una forma di prostituzione con una serie di motivazioni per esempio che non si può vendere nella proprio corpo perché Fede dell'anima trascendente oppure perché la base degli riti fondamentali o semplicemente perché propriamente non ci appartiene
Altro modello interpretativo della maternità surrogate che si tratti di una vera forma di libero commercio della proprio corpo o infine di una forma di solidarietà se fatto su basi non commerciali francamente ci pare che questa versione ma ma magari non incoraggiata ma sicuramente non proibita proprio non si capisce quali possono essere le ragioni morali o di ordine pubblico tali da costituire un'argomentazione sufficientemente forte contro questa praticamente a commento da la ricerca inglese interviene sull'Unità di mercoledì quattordici Lidia Ravera molto critica su una sorta di eccesso di libertari crudo Tina che rischia di sovvertire anzi secondo lei ha già sovvertendo le logiche parentali e quindi una specie di ordine natura alé della società non c'è tempo per leggere il commento di Lidia Ravera perché interverrà fra bene anche Marco Pannella per fare una commento prima della Rassegna Stampa passiamo quindi a un altro argomento in occasione del diciannovesimo congresso nazionale dell'Associazione italiana per lo studio del dolore che si svolge in questi giorni a Milano vari quotidiani riprendono la questione del paziente terminale
E comunque delle patologie dolorose benigne stigmatizzando l'uso irrazionale gravemente insufficiente verticale in Italia dei farmaci della terapia del dolore Problemi vario genere Bureau che attici di economia sanitaria di formazione professionale della personale sanitario ma soprattutto di ordine politico culturale fagotti che nel nostro Paese per esempio la morfina venga colpevolmente sottoutilizzata su questa linea alle tanto prevale date cure palliative definite da parte cattolica come soluzione alternativa e risolutiva rispetto né dalla via dicevo le cure palliative si trovano tra gli ultimi forte gli ultimi in Europa in questo intento il tenente in campo speriamo che il ancora potesse anche il soggetto politico capo ma c'è di segnala aria di tentare di risolvere un problema che poi riguarda milioni di cittadini sempre su questo argomento vari quotidiani riportano la notizia che il dottor Menichella medico australiano protagonista del battaglia a favore dell'eutanasia in quel Paese avrebbe concepito la nuova procedura farmacologica in grado di provocare il comando i pazienti ad presto delle avuto somministrazioni comma che porterebbe poi lentamente a la morte secondo il dottor MIR che la procedura potrebbe aggirare il fatto che l'eutanasia storie più legali nostrane dopo il voto di una legge abrogativa avvenuto il Meter corso la prima per avrebbe scelto di morire con questa procedura sarebbe proprio quella donna che si appellò alla Parlamento prima della voto in quanto già in possesso dei requisiti di legge destinata a non potersi parecchi per in caso di abrogazione da la termine il acta abrogazione poi appunto avvenuta le conseguenze legali per il dottor uniche per la morte di questa donna ancora non solo prevedibili staremo a vedere restante il commento riportato dal cercherà a lei di venerdì ai piedi sci lo leggiamo l'intervento di Mirka è stato seguito da una straordinaria dichiarazione pubblica per il Pubblico ministero dello Stato del Sud Australia Rofi secondo cui tecnicamente il medico
Aria così reso pubblica confessione dell'omicidio della sua paziente no che ha aggiunto però che mi che non dovrebbe essere oggetto di project procedimenti giudiziari e che nessuna teoria lo condannerebbe
Da sempre sulle traiettorie interessati interventi TR due filosofi sul Corriere della Sera e domenica scorsa e la filosofo laico Carlo Augusto Viano corrisponde poi sull'Avvenire di ieri la cattolico Adriano Pessina Crivelli a ah no l Italia deve diventare un diritto essa deve esserlo come un diritto a una scelta che lo rivendica dovrebbe reclamare insieme una più ampia assistenza dei malati terminali che vogliono prolungare la preferita e riconoscimento di condotte che consentono di avere la morte
E per non sopportare sofferenze fisiche non trattabili con la medicina palliativa o le sofferenze psicologiche dell'attività della fine bisognerebbe aiutare le persone in condizioni come queste a prendere certe decisioni prima che l'angoscia della scelta scrittore Nicola Stock per entra nella malattia noti tra tali scelte facili allegre anche che possono essere perenne possono aiutare a essere Perini momenti difficili le cosiddette direttive anticipate possono essere lo strumento per evitare di porre dilemmi drammatici e pazienti in condizioni disperate inoltre la disponibilità della verità va oltre le barriere del sospetto perché coinvolge anche il diritto al suicidio e al suicidio assistito D'Agostino propone di affidare congiunti del malato la soppressione di chi soffre e di giudicare con clemenza chi uccide per pietà ma proprio perché il Discours o deve essere giuridico quello che si rivendica il diritto di prestare aiuto a chi intende compiere un atto che come il privati la propria e levità propria non è reato e come colui che intende prolungare al massimo la propria vita deve avere a disposizione le risposte le risorse tecniche e tariffe così chi intende togliersi la vita dei poteri di Currà dell'assistenza medica forse anche i medici devono abbandonare la dignità di soldati della vita che hanno indossato ogni giorno infilandosi il camice devono in però ora ad aiutare i pazienti loro scelte di sopravvivere con il minor dolore possibile o di abbandonare la vita continuità gli risponde Adriano Cristina sull'Avvenire di ieri diceva no può la legge imporre a qualcuno di uccidere in analogia con quanto avviene per altri motivi in altre circostanze con l'istituzione del boia laddove che ammette la pena di morte
Trasformazione avverrebbe nella professione dell'immagine sociale del medico come impedire tutti i possibili arbitri e le possibile manipolazione delle volontà ultima di un paziente che rischi e di essere in balia di chi sa decifrare atto condizione clinica negli ottavi agli attori non scordiamo lo so fare tranne uno due chi chiede la morte e chi la somministrazione
ATO non può imporre a nessuno di vivere contro la sua volontà non può nemmeno impura qualcuno di uccidere contro la sua volontà la soluzione sembrerebbe quella di permettere l'incontro tra due volontà libere quella suicida e quella omicida ma poco potrà agire la liceità di un omicidio in nome del consenso della vittima uccide continuerà a vivere per quanto motivato porterà il peso esistenziale di una scelta che è venuta alla radice il rapporto con gli altri specie per costoro sono i suoi pazienti coloro che profilati e lui per trovare con portone lavati aiuto alla sofferenza in astratto è fin troppo facile per lei di Ocalan via di diritto la dolce morte in concreto questa via Tito tenta giuridicamente ed eticamente improponibile che perché legittima l'omicidio di Stato sia perché lo ricorda Fabiano edite l'alternativa all'eutanasia e la terapia del dolore e l'assistenza umana al morente due interventi ben una argomenta pochi tra l'altro piano richiama la questione ormai imprescindibile della testamento di vita I living will alle cosiddette direttive anticipate il cui valore in Italia non è previsto esplicitamente dalla legge anche per l'atteggiamento prevalente al momento quello di contenere punto soprattutto perché ci si basa sulla necessità di un consenso o dissenso attuale fare sospetto in un momento non precedente alle circostanze in oggetto sull'eutanasia
Di per sé una piccola nota personale ci sembra che da un punto di vista filosofico il giudizio non possa che dipendere dall'appropriati Oliva teorica della valore che chiunque sia libera tale proteina quindi per un atteggiamento etico politico in cui la libertà religiosa e culturale siano legate all'autonomia morale non potrà che sostenere una bat
Taglia politica a favore di una qualche forma di tenuta via garantita da regole da leggi opportuna e condivise e tutto però oggi grazie Stefano Chiarelli per l'assistenza tecnica restate in ascolto il camper regime curata quest'oggi da Cajun anima prima Marco Pannella contenuto circa Caporale