Vent'anni fa l'assassinio di Giorgiana Masi interviste raccolte durante la manifestazione commemorativa a Ponte Garibaldi

Allora con Sergio Stanzani sono vent'anni una data che induce forse riflettere su quello che purtroppo continua a essere lo slogan di questa ricorrenza cioè a dire
Omissioni e silenzi in questi vent'anni
Ma
Questa è per me una ricorrenza che in tutti questi anni anno per anno
Io ho sempre
Vissuto con grandissima partecipazione
Perché mi ricorda un periodo un momento do che è stato particolare di particolare attività di particolare l'iniziativa di particolare mobilitazione di particolare partecipazione in cui il sacrificio e la morte di Giorgiana
è stato de de rimane una atroce simbolo
Non tanto e non solo
Della inefficienza e dalla colpevole assenza da parte del governo di il potere politico ma anche bene di quello che in quel momento in quel periodo Giorgiana rappresentato dal dylan che da morta va bene continua a in me è in molti di noi a essere particolarmente vitale
Grazie
Valido Bernardini diciamo poco fa con Sergio Stanzani tra l'altro è come già molto cartello settantasette novantasette obiettivo di regime colpire a morte i non violenti libertari i referendari allora cerchi di un significato in questa che sicuramente qualcosa di più di una ricorrenza ma allora nelle mie
Novecento settantasette stavamo raccogliendo le firme terre gli otto referendum c'era anche il referendum contro il signor
Sarà il pubblico dei partiti che un'altra ricorrenza che è un'altra ricorrenza per il regime allora era intollerabile fatto che quelli che venivano definiti i violenti gli autonomi venissero in piazza a firmare i referendum e quindi usassero l'arma non violenta è per questo che in e il giorno ma non solo in quel giorno il regime è gioco pesante e e sono le abbiamo presentato le testimonianze di allora di poliziotti travestiti da autonomi che provocarono la morte e l'assassinio di Giorgiana ma se si cercava la strage bere imputare questa strage ai cosiddetti violenti e dell'autonomia noi smascherato questo disegno anche se i colpevoli di allora non furono mai trovati e non furono mai uniche c'è un altro cartello che dice Cossiga è ora è il momento della verità
Speriamo che lo sia davvero grazie
Sabba di fronte alla lapidee per ricordare l'assassinio di Giorgiana Masi anche in uno scenario che è un po'in contraddizione con questo traffico caotico e questi fiori un drappello di persone qui di fronte tra le quali troviamo Maria Giovanna Maglie che tra l'altro quel giorno del settantasette era presente alla manifestazione sì ero presente alla manifestazione eravamo molto giovani siano passati venti anni che sono moltissimi fa parte la stati georgiana è una delle molte verità non dette vivessero dopoguerra italiano pensiamo Mustica pensiamo a Bologna pensiamo al Milan
Georgiana è morta altri
Che sono invece in galera ingiustamente vedo che c'è un cartello che dice Cossiga vedi sei adesso come dire la verità sarebbe consolatorie dopo molti anni sei si viene qui per ricordare per non dimenticare si viene qui anche per portare per quanto sia possibile un messaggio di non violenza e siamo qui non ci siamo dimenticati e voi non dimenticate di che non ci sia voglio dire sarebbe liberata ore se davvero Cossiga così come dice se qualcosa su quel che è accaduto quel giorno a Giorgiana dicesse qualcosa su quel che è accaduto al della strage di Bologna Luisa non le sa queste cose lo ha anche fatto capire lo ha detto io credo che porterebbe ci porterebbe una ventata di le l'Alitalia e di riconciliazione tieni conto che secondo me è quel che è accaduto in Italia negli ultimi a partire dal novantadue è stato di tale violenza gratuita le giacobinismo che ha ulteriormente peggiora nato la situazione del rapporto fra giustizia e istituzioni autorità dei cittadini se cominciassi a portare qualche ventata di liberatoria di verità ci farebbe bene grazie alla Regione a mani Bergamo
Sergio D'Elia allora i cartelli dicono tutto settantasette novantasette assassini Giorgiana Masi vent'anni di silenzi di omertà insabbiamenti di regime ma io dico che questa data che la collega nella memoria dei radicali ma il giornale dei democratici una data simbolica ormai rimane ha una sua comunque presente attualità ore parliamo del settantasette quindi parliamo di un ministro degli interni che ora Cossiga parliamo degli anni dell'emergenza e parliamo delle leggi speciali dell'emergenza precomatoso che io noto come siamo nel mille novecentonovantasette
Siamo ormai a vent'anni Déco quell'armamentario di leggi speciali che hanno caratterizzato quella stagione e che hanno avuto il ruolo che hanno avuto delle responsabilità gravissime ci s'responsabile del terrorismo sono anche responsabilità del regime antiterrorismo in quel periodo bene queste leggi Cossiga forse non tutti lo sanno sono ancora in vigore io credo che questa giornata di oggi assenso anche se noi ricordiamo questo S ci impegniamo a che quell'armamentario di leggi speciali spiega del parlamento il nuovo esista nel nostro Paese la Seconda Repubblica ecco si disfa di quello di
Di quell'apparecchiatura di leggi speciali che hanno caratterizzato quegli anni almeno io sono qui ricordando questa questa
Realtà passò sono passati vent'anni rimangono ancora quegli strumenti legislativi speciali che hanno caratterizzato quella stagione ed è il segno dei tempi insomma anche questo grazie assaggio delle
Anche con Piercarlo Rampini qui di fronte a questo drappello di persone che non vogliono dimenticare di fronte all'Apt di Giorgiana Masi peccano Rampini beh tutti conoscono Consigliere per la Lista Pannella comune di Roma Piercarlo sopra questa lapide c'è una scritta
Cossiga vogliamo la scritta che ormai è datata vent'anni cancellata e poi riscritta cancellato e poi scritta sempre negli anni con con gli stessi toni le stesse modalità questo a parte i toni se vogliamo che sono quegli dell'insulto però vogliamo e ho anche un richiamo alle responsabilità mai accertato questo nome di Cossiga campeggia anche sui cartelli questa manifestazione ma io ricordo di quel giorno proprio rispetto a Cossiga Marco Pannella mentre noi eravamo
Fermi fermati circondati trova davanti al Senato perché mentre il drappello dei radicali che era in piazza Navona dalla mattina era stato circondato da un cordone di polizia chi arrivava intorno ai due e mezzo le tre veniva fermato nelle strade circostanti ma io fui fermata proprio davanti al Senato e improvvisamente Marco Pannella che si fece largo tra i carabinieri che circondano la piazza dentro a spallate dentro il Senato per andare a parlare con il mese interno Cossiga ministro interno di allora io credo che Cossiga dovrebbe avere l'onestà intellettuale lui che si duramente una persona diversa nell'universo democristiano perché quello nell'universo da cui proviene soprattutto rispetto alla suo ruolo di ministro dell'interno del tempo Cossiga dovrebbe essere il il Prix IMO a richiedere una Commissione d'inchiesta su questa dicesse la vicenda e Giorgiana Masi anche perché vediamo altri striscioni vedi amo Kia manifestato sabato in realtà la volontà di gettare la vicenda e Giorgiana Masi nel grande calderone degli anni cui della violenza e del terrorismo è in realtà un modo per non distinguere quello che fu la partenza della strategia della di sin non è che partiti proprio con qualche rarissime eccezioni ricorda Il Messaggero con la vicenda quindi ponte Garibaldi ed era allora cancellare questa scritta e apparire
Forse giorno la verità fa potremmo fare Cossiga presidente della Commissione d'inchiesta
Grazie perché allora ampi
C'è sta Capuzzo ancora di fronte alla lapide per ricordare i vent'anni l'assassino di Giorgiana Masi Francesca tutt'altro se anche se la voce di Radio Radicale per alcuni anni forse molti non lo sanno ed eri presente in quella manifestazione se era presente io
Rimasi bloccata dentro piazza Navona veramente quel giorno perché quel giorno la polizia
Fece di tutto davvero per perché succedesse qualche cosa e alla fine purtroppo la cosa successe in ogni radicali manifestavano contro il divieto che aveva aveva imposto Cossiga di manifestare
Che noi volevamo rompere insomma questo questo divieto e niente quel giorno successe veramente se stesso pagina terribile da metà ponte Garibaldi comunque poi la polizia comincia a sparare nel gruppo ed ecco la povera Giorgiana Masi mentre scappava
San questa sono qualche i nostri costruzioni purtroppo la verità sembrano nella e allora vent'anni di insabbiamenti e di omertà si legge nei cartelli con un richiamo preciso è un nome che viene evocato non solo da una scritta che poi è un insulto sulla lapide quelle di Cossiga
Sai cosa mi sembra strano venne no che adesso siamo ad Affi cossighiana sembra una persona così tutta di molto diverso esterno cioè anche i nostri rapporti compresa tra cui il capo b sì senza più il capo voglio dire noi comunque questi responsabilizzato ha sostenuto dell'affare nel forse qualche volta dovremmo ecco non solo il dodici maggio ricordarcelo cioè lui come tanti personaggi di quel periodo adesso sembra un po'così no tutto sfumato difficile ricordare è importante essere qui secondo me proprio per la memoria
Nipote Monia verità spesso rendere va bene
Grazie per essere puzza
Amarena Giustino abbiamo detto già quasi tutto però forse c'è ancora qualcosa da dire visto che popola Capuzzo poco fa ricordava che forse è il caso di spingere anche negli altri giorni nell'annuncio
In questi
Non solo della memoria ma anche per la verità
E proprio quello che
Continuiamo a sostenere dire a fare in questi da alcuni direi anni a questa parte in particolar modo negli ultimi due anni cioè praticamente noi continuiamo a lottare e abbatterci per affermare il diritto in questo Paese la verità in questo Paese la giustizia in questo Paese
E e
Allora come oggi come allora punto accetta sempre di più questo bisogna proprio in queste in questi momenti questi ultimi mesi in cui la Corte costituzionale il Presidente della Repubblica con l'appunto l'avallo del Presidente della Repubblica ecco ma il sostegno presiederà Repubblica continua ad essere caspita pestato e massacrato il diritto il diritto al voto referendario ricordiamo che tra pochi giorni tra poche settimane sì voteranno e il quindici giugno
Undici referendum ci sarà e quanta gente conosce sa su che cosa è chiamata a votare il quindici giugno la domenica di quindici giugno e evidentemente il la disinformazione è l'assenza di informatica l'informazione la completa violenza che viene fatta ai danni di cittadini
Negando il l'
Informazione in questo Paese continua ancora ad esserci sui referendum res sì così come
Che è accaduto in questi ultimi mesi sui venti quesiti referendari che poi sono stati largamente massacrati dalla dai giudici della Corte costituzionale e quindi ancora c'è da conquistare la legalità e diritto ad affermare appunto la verità la verità si Giorgiana Masi e la verità sulla sul con con si continui attentati alla Carta costituzionale grazie per aver gestito
Poi retrostanti allora abbiamo detto già molto forza resta ancora qualcosa da dire però anche da parte tua vent'anni di omertà e di silenzi lo abbiamo detto nome che viene spesso evocato qui mai Garbelli Nervo
Sì inevitabilmente si si intrecciano qui di fronte a questa lapide soggetti alla massa sì però è d'altra parte commentava appunto è omertà che rende ancora più evidente il fatto che invece noi ci siamo ed è significativo e importante non certo in termini strumentali come invece magari altri possono fare nel loro stare qui io mi ricordo ho che è quella dodici maggio erano già al secondo anno di iscrizione al partito radicale avevo sedici anni poco più di sedici anni e anzi dovevo addirittura parlare lì in piazza Navona com'era previsto parlassi l'istanza degli studenti radicale romani che voi mi ricordo associato a quel periodo anche un'altra persona che è stata vittima delle della stessa politica assassina mi ricordo che subito dopo il dodici maggio settantasette Nouiri producemmo quella pagina del Messaggero che documentava la la la la la decisione la la la la gestione criminale della piazza da parte del ministero dell'Interno e della polizia e distribuiremo quella riproduzione fotostatica della pagina del Messaggero ai ai nostri tavoli proprio in quei giorni è in uno di quei tavolini ricordo mi trovai insieme con Luigi Di Sarro un altro nome che dovremmo ricordare un medico tra l'altro molto bravo molto caro anche a me personalmente un medico che fu poco dopo ammazzato il fatto di star qui significa ricordare ma ricordare politicamente se non è sterile è appunto stare qui in maniera non strumentale per forse in questo caso mostrare ancora più chiaramente Juan do sia profonda e sia stata profonda l'omertà colpevole quindi assassina di quanto dicevamo prima anche con Francesca Capuzzo
Sì è scindibile legame tra memoria e perito
Va be'questo è una è una bella cosa forse non sempre è vero non per tutte le culture vera ma certo per la nostra cultura che non è niente di astratto e quel che par sa attraverso le nostre esistenze ai nostri anche i nostri corpi ma la nostra esistenza le nostre vicende di tutti i giorni sei in questa in questa chiave visto sono sicuramente d'accordo grazie palla pelosa
Gente Ripa allora tu in quel giorno del settantasette eri presente ritratto tra gli organizzatori abbiamo spesso troppo spesso in questi vent'anni poi anche adesso ricordato quel che successe ricordato invece anche quel che potrebbe succedere che dovrebbe accadere che invece non è successo cioè la verità
Dunque una verità sulla vicenda di Giorgiana Masi è difficile da fare emergere perché corrisponderebbe a una verità sul processo di regime nel nostro Paese
Così come si è sviluppato i in questi cinquant'anni con i caratteri democrazia fittizie che l'hanno accompagnato
Con tutto l'insieme di illegalità che facevano parte intrinseca della di un contesto storico politico che vedeva il nostro Paese formale per le classi dirigenti Prodi Bibi di potere
Fuori da quelli che erano i
Sono oggi caratteri una democrazia politica
Di le ragioni erano tanti erano di natura interna fondamentalmente internazionale l'Italia era sotto l'ombrello protettivo svolge una funzione
Chi era nella perversa dialettica
Dei tronchi contrapposti che erano
I del bipolarismo coatto il posti alta e in questo senso vitale è stata mantenuto sempre come democrazia protetta dentro un meccanismo in cui il giovane murari confermati rubato in modo compiuto un partito la Democrazia Cristiana garante di i propri equilibri la dialettica democratica che non si realizzava mai se non attraverso
Un conflitto sordido sotterraneo tra i vari clan democristiani visto che il sistema di potere arriva la centralità democristiana centralità poi messa in crisi a metà degli anni settanta
Già prima inizializza da poni a metà degli anni Settanta da un doppio fenomeno dalla inclusione dei questo sistema di potere rispetto ai processi di de Mita che avanzavano e dall'altra parte del movimento per i diritti civili che ne incalzava e dava sbocco una domanda politica di cambiamento in chiave democratica e che naturalmente trovava i suoi nel suo percorso l'ostacolo anche di una falsa opposizione nutrita dell'egemonia leninista del ruolo che questa opposizione svolgeva e che era
Perfettamente in linea con il compito che gli attribuiva il sistema posti auto cioè di grande partito comunista che stava in Italia che non potevo mai candidarsi ad essere alternativa perché legato a doppio filo fatto un meccanismo internazionale che ne faceva un soggetto di fatto eversore rispetto
Naturalmente questa affermazione non sono da tagliare con l'accetta perché è evidente che dentro a questa Fisiologia questa intelligenza perversa degli equilibri di potere poi vi erano le dinamiche di uomini donne che credevano al comunismo che devono alle domande di cambiamento che anche su quel fronte in qualche misura sollecitava
Ma che però erano sempre condotte in sede istituzionale dentro un parà una parabola compromissoria di spie di spartizione poi si documenta tutto questo anche in tutti gli aspetti che sono propri delle leggi di specie che hanno prodotto il debito pubblico hanno prodotto la il del la fisiologia di un sistema di potremmo definire feudale e che oggi si ripropone con un carattere ne offre una quindi la verità su Giorgiana Masi è una verità profonda perché
è la verità
Difficile da acquisire fino a che non sarà possibile in questo Paese in qualche misura consumare e chiarire in tutti i suoi aspetti le dinamiche di questa democrazia Pd Felice accompagnato in quel momento la democrazia cristiana e i in crisi di centralità di potere la vicenda del centrosinistra che era stato il tentativo di apertura per dare un nuovo assetto equilibrio sempre dentro ai meccanismi di un sistema controllato e protetto quindi anch'i democratico non riusciva a reggere e la domanda di cambiamento avanzava forche savate analizzando sì perso le battaglie per i diritti civili
In questo senso la proibizione della manifestazione era un tentativo di schiacciare definitivamente mortificare costano vado ma la di autonomia che veniva dalla gente si tentò di criminalizzato riportarla sul terreno del terrorismo cioè dell'azione violenta e la sfida che si consumò quel giorno fu la sfida tra la intenzione che il Paese manifestava di voler esercitare una funzione di
Ovviamente in chiave democratica e non violenta e la volontà del potere a esercitare una funzione di violenta di riacquisizione dei propri vent'tentativo di riacquisire la propria funzione di perverso governo dalla situazione George ma ma si muore perché la nostrano accettazione di fare quella roba viene utilizzata di fare la manifestazione viene utilizzata come un di segno di ribadire una certa supremazia di poter
E quando il disegno non trova lo sbocco che il sistema si era dato che era appunto quello provocatoriamente definito anche contanti poliziotti mandati in borghese a sparare eterogeneo che svolsi è un meccanismo proprio loro alle sette otto di sera non hanno lo scoutismo per mandare a sintesi loro perversa dinamica e quindi devono cercare la morte che la realizzano in una ragazza
Che era tutt'altro che il soggetto politicizzata era una persona una cittadina una donna soggetto quindi condensato in sei molti valori di cambiamento che in quel momento viene colpita perché emblematicamente venga bensì il parco di una criminalizzazione
E grazie al lavoro diciamo anche di indagine al rigoroso meccanismo con cui abbiamo scoperto questa trama
In qualche modo la struttura si è pareggiato la verità non è emersa fuori il processo di criminalizzazione del movimento libertario non violento non potete completarsi modo compiuto come si vede non è ciò che ha fatto vittima però una vittima ma che una vittima emblematica ore perché non un'eroina secondo il costume la filosofia dell'ideologia sauditi che pacchetti è una vittima umanamente ancora più densa ancora più forte perché non era affatto motivata dalla dall'esito senza di rappresentare una una spinta diciamo è un'emozione ma era una persona che voleva ribadire la propria identità di esistenza in ancora più tragica ancora più sofferta anche per noi questo ricordo è un ricordo drammatico ma anche vitale in questo Paese per conquistare gli spazi Paride abilità e di vita democratica in qualche modo deve pagare i prezzi enormi proprio perché ripeto la struttura neo Feudale resta intatta ancora oggi a distanza di vent'anni nelle dinamiche del potere così come si definisce in questo Paese
Ricordo ragiona Massimo possiamo sintetizzare in una a parabola molto precise
Ha tuttora non vi è da parte anche dei cosiddetti meccanici del servizio pubblico una volontà a fare chiarezza su quella pagina non vi è una volontà ma che invece sarebbe una pagina utile proprio alla superamento di tutti i grumi perversi che hanno reso difettosa la nostra democrazia e la battaglia per fare questa verità e per acquisire questa verità è una battaglia determinante quando ci sarà fatto avrei dato Jonah Masi avremo acquisito che il gradiente necessario minimo per avere una democrazia pulì dica capace di essere in qualche modo espressione di civiltà democratica e non di perversi dinamiche di vita di potere dominante grazie a già per il Papa
Vediamo dunque così da ponte Garibaldi sull'immagine crediamo simbolica anche di alcune studentesse di un liceo qui vicino che sono uscite la scuola mi sono soffermato di fronte alla lapide a due ragazze che probabilmente non erano nemmeno nati nella mia novecento settantasette e che hanno ascoltato attente la storia di Giorgiana di Giorgiana Masi che anche loro adesso conosco