"Il Federalismo possibile" convegno organizzato da Aelle - Osservatorio Parlamentare e dal Centro Studi Pantheon presso Palazzo Serlupi Crescenzi, via del Seminario 113

Se potete prendere posto grazie siamo il convegno
Nell'atto di
Gentili gentili signore signori possiamo dare inizio a questo convegno quindi come presidente del Centro Studi Pantheon
Desidero rivolgervi il saluto il nostro benvenuto questo convegno nasce come esito di una feconda collaborazione fra il Centro Studi Pantheon Aelle Osservatorio parlamentare
Magistralmente diretto dall'amico o Filippo Apolloni Ghetti
E il Centro Studi Pantheon con non l'Osservatorio parlamentare hanno dato origine a una serie di convegni
Di alto livello come questo che oggi ci vede impegnato sui temi di più importante attualità
Della vita politica del nostro paese il Centro Studi Pantheon due parole per dire quello che nasce intorno a un progetto elaborato dall'onorevole Adolfo Urso che è quello di creare una scuola di formazione politica del centro destra una scuola di formazione politica che soprattutto tende al fine di non disperdere quel grande patrimonio culturale ideale che ha contraddistinto tutti quanti per interi decenni hanno in qualche modo costituirà costituito un muro
A quella che doveva essere l'egemonia ideologica e culturale marxista
Attraverso questa sintonia di idealità di valori di intendimenti si è creata questa scuola che ormai da va avanti da quattro anni con lezioni bisettimanali dove si sono alternati
Alcuni fra i più importanti esponenti del Polo della libertà e della cultura che fa capo e su cui in quale si riferisce fa riferimento il Polo della libertà e comunque il centrodestra
Il tema di oggi è un tema di estrema attualità reso ancor più attuale dal fatto che proprio oggi su questo tema si inizierà una discussione ci auguriamo feconda effettiva in Commissione di camerale
E pertanto al centro del dibattito e certamente le soluzioni che emergeranno oggi saranno proprio le soluzioni che rifletteranno quella che l'opinione del Polo della libertà d'altro canto i relatori che si susseguiranno cominciare dal da chi lo presiederà l'onorevole Antonio Martino
All'onorevole Riccardo Migliori al professor Del Debbio all'onorevole Frattini al professor Baget Bozzo nella prima sessione e poi il senatore D'Onofrio gli onorevoli Formigoni Pivetti Salvi Urso coordinati da Mauro Mazza nella seconda sessioni o credo rappresentino il meglio
Di quello che dal punto di vista politico culturale e ideologico il Polo della libertà
Possa rappresentare per tutti quanti vedano nel Polo della Libertà quella che la soluzione a questo tema certamente lacerante che quello del federalismo un federalismo solidale è stato detto un federalismo che riesca a coniugare l'ideale di unità nazionale con l'esigenza di una confederazione che tenga presente quelle che sono le reali esigenze delle singole regioni io credo che poi un equivoco si dovrà sciogliere che è quello per cui la caratteristica la connotazione regionale non è assolutamente né deve essere conflittuale
Con quello che il sentimento di unità nazionale ma deve coesistere l'una e l'altra cosa non bisogna disperdere le culture non bisogna disperdere appunto i connotati delle singole tradizioni regionali
E allo stesso tempo queste connotazioni devono assolutamente vivere in assoluta simbiosi e soprattutto nel rispetto del sentimento superiore che il sentimento della patria e dell'unità
Nazionale io non dico altro perché non voglio sottrarre tempo a oratori così prestigiosi ed illustri che ancora ringrazio
Per averci onorato e la loro presenza
L'auspicio è quello naturalmente che questo dibattito sia il punto di partenza
Per quello che sarà la piattaforma sulla quale si discuterà anche nella Commissione bilaterale
E che costituì la un po'l'assetto dello stato della nazione fatemelo dire anche della patria
Alla quale tutti noi guardiamo con sentimenti di grande amore e di grande idealità do pertanto la parola ringraziandolo ancora alla segretario di Aelle Osservatorio parlamentare dottor Filippo Apolloni Ghetti grazie
Un po'da tutti ringrazio il presidente del Centro Studi tanto nell'amico cavano Grimaldi
I sarò brevissima appunto perché i tempi stringono come al solito questo di stamattina è un altro dei tanti appuntamenti di questo a ENEL osservatorio parlamentare oggi il tema come ha detto capo Leo è di fondamentale importanza ma quello che vorrei dire e che la dimostrazione di oggi vuole essere che la nostra attività iniziata come dico vi ricorderete con l'inaugurazione
Di questa sede solo se pensate a gennaio di quest'anno
è una attività veramente intensa stiamo facendo convegni a tutto spiano stiamo chiudendoci vi sbagliate commissioni di lavoro tutto questo fa onore non solo hanno voi e a voi mappa aurore a questo tipo di cultura e e di Area di centrodestra di Polo e come vado sempre a precisare io in qualità anche di presidente dell'Associazione Ludovisi oltre che di Polo di oltre il Polo
Ringrazio i quattro garanti i Dl Osservatorio parlamentare l'onorevole Formigoni
Sarà qui tra noi durante la giornata il professor Martino l'onorevole Urso il senatore Francesco D'Onofrio ringrazio in modo particolare della presenza l'onorevole Pivetti l'onorevole Frattini e poi permettetemi di ringraziare il professor Del Debbio e il professor Baget Bozzo che c'è sempre è stato vicino fin dall'inizio dell'inaugurazione di questa sede e ci ha sempre dato illuminanti consigli da un punto di vista culturale e Piroso olimpico sulla così evolve la nostra attività cedo pertanto la parola al l'onorevole professor Antonio Martino che presiederà questo convegno di stamattina grazie
Chi presiede un convegno è un monarca costituzionale regna ma non governa dovrebbe quindi astenersi dall'entrare nel merito delle questioni
E tuttavia credo che mi verrà perdonato Silvio
Qualche banalità qualche breve cenno introduttivo prima di dare la parola al collega e l'amico
Francesco D'Onofrio
Quando
Noi diciamo Stato
In genere facciamo riferimento a due cose diverse
La prima è lo Stato nazione quello che una volta si chiamava patria
Depositario di valori tradizioni memorie storiche abitudini
E tutti insieme concorrono a formare l'identità nazionale
Io credo che un Paese che abbia perso il senso della identità nazionale
E la consapevolezza dell'importanza della unità della patria non abbia più nulla da perdere
Quando parliamo di Stato però intendiamo anche fare riferimento a quell'insieme di istituzioni democratiche
Dove vengono assunte decisioni politiche
In questo secondo significato
Lo Stato-nazione europeo
Oggi appare per molti versi in via di graduale superamento
Perché da un lato appare troppo grande
Come unità di decisioni politiche
Per poter consentire il controllo efficace dei cittadini sulla formazione di quelle decisioni
E dall'altra pare troppo piccolo
Per poter partecipare in modo efficace
A quel gioco di relazioni internazionali che vedono l'esistenza di grandi dimensioni
Per via di questo noi osserviamo da un lato alla nascita di organizzazioni sovranazionali e quindi alla devoluzione da parte dello Stato nazionale di alcune funzioni a queste organizzazioni sovranazionali e dall'altro vediamo
La richiesta che un gran numero di decisioni vengano attribuite a livelli di governo più bassi di quello dello Stato nazionale
Ma è bene tenere separate le due cose
Perché il crimine anzi peggio l'errore commesso da chi nel sottolineare l'importanza che molte decisioni vengono prese a un livello di governo più basso di quello nazionale è stato quello di sostenere auspicando la secessione che fosse finito lo Stato
Nel suo significato primari lo Stato come depositario di valori non solo non è finito ma è l'unica garanzia che abbiamo nei confronti della alienazione
Un Paese che perde la consapevolezza della sua identità nazionale ripeto
Non ha più nulla da perdere
Io credo che dovrebbe essere impostare in questi termini
Il discorso sul federalismo perché non si serve l'idea di nazione mantenendo in piedi un apparato di decisioni politiche
Che si presta a critiche giustificate quanto alla sua democraticità e funzionalità e sono certo di interpretare in questo senso
Quanto ci dirà l'amico e collega senatore D'Onofrio il quale è venuto qui a dirci in anteprima alcune delle cose che in in una sede più formale anche se non più gradevole ripeterà oggi pomeriggio in bicamerale prego
Quando qualche mese fa nel contesto del programma dell'Osservatorio parlamentare abbiamo immaginato di collocare il tema del federalismo abbiamo scelto la data della seconda metà di maggio
Perché in base al prevedibile calendario della Bicamerale aveva detto punta ad Adolfo intorno alla seconda metà di maggio
Cominceremo a discutere le proposte di riforma dello Stato e quindi il seminario sarà particolarmente aggiornato anche rispetto al contesto politico
Avevamo deciso il venti maggio per la verità
Martino era fuori all'estero lunedì scorso e abbiamo spostato ventidue e quindi ci troviamo in contemporanea per così dire in tempo reale con gli orientamenti che oggi esprimerò in Bicamerale
E questo da un certo punto di vista è un fatto negativo perché mi impedisce di essere come avrei desiderato tutta la mattina con voi ascoltare le opinioni e torno subito sul punto indicato da Mastino cercando di capire fino a che punto
Questa distinzione fondamentale
Lo stato comunità Pantera lo Stato organizzazione di poteri pubblici
è la distinzione sulla quale il Polo fonda la sua proposta di federalismo che invece viene proprio viene indicata da altre parti politiche in particolare oggi dalla lega
Proprio come superamento dello Stato comunità patria e quindi il punto di confronto di scontro intesa
Sarà o non sarà questo aspetto delle formule giuridico costituzionali che traducono
Questo rapporto tra la comunità lo Stato diventeranno oggetto del dibattito mi auguro se è vero è sereno e se no molto agitato perché se non sono tempi dei quali si possa discutere tranquillamente né di problemi
Relative alle leggi elettorali né a quelli della giustizia e ovviamente non si può discutere di Stato come se la cosa fosse più assoluta normalità
E allora ci troviamo oggi in questa circostanza in quale circostanza mi trovo ad indicare una proposta alla quale farò riferimento tra un attimo
La Bicamerale l'abbiamo considerata anche in questo serve ad Orio un viottolo la strada migliore l'alternativa sgradita rispetto all'assemblea costituente
Avremmo voluto che il popolo italiano fosse chiamato ad eleggere un'Assemblea sulla base di programmi di riforma
Del partito delle coalizioni in modo che il confronto tra la gente tra gli elettori sulle diverse proposte di riforma consentisse un grande dibattito culturale tecnico-scientifico sociologico storico presto non è avvenuto
Oggi noi avvertiamo le conseguenze negative della scelta del non avere l'assemblea costituente ricordino ci troviamo in Bicamerale luogo chiuso tra parlamentari deputati e senatori
Apparentemente o forse purtroppo lontani dal sentimento comune della gente ad affrontare i temi che sono della vita quotidiana della gente
Quelli ci troviamo a sperimentare la carenza di dibattito nazionale approfondito sui temi che invece investono santo Governo Parlamento giustizia
Che non sono temi limitanti all'interesse degli frequentatori del Transatlantico della Camera o del Senato sono i temi della vita quotidiana sui quale si svolge anche gran parte del dibattito politico culturale istituzionale oggi in Italia all'interno dei poli tra i poli
Tra Polo e Ulivo come sono organizzati politicamente e con il soggetto esterno lega nord e con i tanti italiani che come tali non si sentono rappresentanti né dal popolo né dell'Ulivo né della lega se è vero che nelle ultime elezioni un terzo degli italiani o non hanno votato hanno votato scheda bianca
Quindi quando si fanno riforme si deve avere la consapevolezza che si fanno intanto per il circuito ristretto dei veri addetti ai lavori
Ma per le forze politiche Esterne magari al contesto della decisione ma innanzitutto guardando a quel contesto di più comunità nazionale che poi dovrà vivere le riforme le nuove organizzazioni costituzionali abbia o non abbia votato per questo o quel partito questa è la consapevolezza che almeno per quanto mi riguarda cerco di avere in questo momento sulla base di quale riflessione perché parliamo anche noi di federalismo possibile perché pochi saranno interventi ciascuno dei quali indicherà
Cosa comporta la riforma eventuale federale dello Stato
Il riferimento al governo se il presidenzialismo consegue in modo automatico o no se viene favorito o no se viene sfavorito no se c'è indifferenza nei rapporti tra forma di Stato e forma di governo poi federalismo e solidarietà sociale del parlavo con Del Debbio rapidamente l'altro giorno fino a che punto la struttura decentrata del potere politico
Salvaguarda la possibilità della uniformità dell'esercizio dei diritti fondamentali tipo sociale fino a che punto questa unità uniformità omogeneità non è più un bene da tutelare o se lo è chiedo deve tutelare
E questioni analoghe connesse perché stiamo discutendo di questo da oggi non non solo da oggi ma non da molto tempo
Per una ragione di iniziativa politica formale assunta nel corso degli ultimi dieci quindici anni in particolare dalla lega diventata lega nord di rendere potrà parlare con molta più conoscenza di me l'origine
Federalistica nella politica italiana concreta degli ultimi dieci anni porta il segno delle leghe e poi della Lega
Questo tema diventa un tema di diffusa consapevolezza al di fuori del mondo della lega tant'è vero che oggi ne parliamo anche se la lega non avesse alcuna intenzione di far parte del dibattito sulla struttura federale
Ne parliamo avendo assunto che nel contesto delle riforme italiane
Qualche elemento di desiderio di cambiamento radicale è venuto concretizzandosi intorno alla parola federalismo
Così come altri temi di cambiamento hanno riguardato il presidenzialismo altri liberismo siamo in una fase nella quale gli italiani mostrano la necessità il desiderio di un cambiamento significativo del modo di essere del nostro Paese
Il Polo sul tema della riforma dello Stato in senso federale
Ha avuto un atteggiamento per così dire caratterizzato io ritengo da tre fasi
Il Polo in quanto popolo quando è nato per intuizione di Berlusconi all'ingresso del novantaquattro si è presentato all'attenzione degli italiani con la proposta politica di governo e istituzionale si è presentato come il Polo delle libertà al Nord Polo del Buongoverno al centro sud
Con un insieme di proposte costituzionali delle quali Forza Italia si faceva garante
In modo che la ipotesi di trasformazione federale dello Stato sostenuta particolarmente della Lega
Nel Nord dal nord e per il Nord non fosse disgiunta dalla proposta di un assetto di governo nazionale nel quale l'autorevolezza del governo centrale assumesse le caratteristiche di un modello presidenziale
Forza Italia ha fatto da ponte tra queste due proposte di riforma che fino a quel momento erano distinte e disgiunte tant'è vero che nel momento della lega abbia un forte sentimento anti presidenzialista
E nella proposta presidenzialista di AN vi era una notevole difficoltà di passare dalla idea dello Stato centralizzato all'idea dello Stato decentrato ancor maggiore federale
Io credo che noi non abbiamo ancora sufficientemente riflettuto perché i tempi sono tumultuosi si succedono con la velocità grande su questa straordinaria capacità di intuizione
Che fu nel novanta quanto di Berlusconi di dire le due cose devono stare insieme
Non possiamo avere solo un'altra formazione presidenzialista senza correre il rischio di una trasformazione
Di riduzione del potere democratico di governo nonostante la base popolare più larga l'investitura non possiamo avere soltanto una trasformazione federalista senza il rischio di perdere quel senso di unità nazionale alla quale facevo riferimento tu
Questa capacità ha rappresentato insieme all'ipotesi chiamiamola neo liberale di Forza Italia una straordinaria capacità di iniziativa dal Polo nelle elezioni del novantaquattro io credo che se quelle lesioni le abbiamo vinte e sia perché si riempiva un vuoto lasciando dal crollo del pentapartito nel corso del novantadue novantatré sia perché si coglieva nell'insieme questo bisogno complessivo di cambiamento per italiani esprime quell'alleanza per ragioni che non abbiamo mai sufficientemente indagato è durata poco è terminata non voglia di parlare ora
Approfonditamente del dell'aspetto politico morale del ribaltone dico che quell'alleanza si rompe alla fine del novantaquattro il tema della riforma federale dello Stato sì appanna
Nel Polo riemerge con forza il tema del modello presidenziale o semi presidenziale
Si va alla ricerca di un'ipotesi di intesa con il partito di D'Alema con l'esperimento di Maccanico tutto centrato sul modello semipresidenziale francese
L'ipotesi che questo fosse componibile con una riforma dello Stato appare in secondo piano
Il Polo si presenta quella ipotesi di intesa comma carico sostanzialmente come garante della traduzione in Italia del modello di Santo francese organizzato in termini semipresidenziale
Io ritengo che tale ragione che hanno portato il Polo
Alla sconfitta in seggi non i numeri di voti
Del novantasei vi sia stata non c'è dubbio la perdita di percezione che una gran parte degli elettori del Nord hanno avuto del Polo come autenticamente interessato anche alla riforma federale dello Stato
Quindi quel fatto che ha ha concorso a portare più voti alla lega riguardino non ritenevamo che ne potesse avere consentendo la lega di avere cinquanta deputati correlazione diretta o qualcosa del genere
E a farci perdere altri cinquanta debuttanti dove l'attrito Larita del Nord dimostrava che il sistema bipolare non era quello che il Nord sentiva e la ragione per la quale dalle elezioni del novantasei il Polo è tornato a riflettere sul tenere insieme i due bandolo della matassa
E mentre sulla politica economico fiscale del governo soprattutto per merito di Martino degli altri colleghi
Competenti sui temi economici noi abbiamo contrastato la politica economico fiscale del governo la finanziaria del novantasette la grande manifestazione di novembre i temi della politica economica del governo iniziale neo liberale
Dicendo che la illusione neo statalista neo socialista non portava il Paese allo sviluppo ma lo portava alla stagnazione e stiamo avendo ragione un anno dopo
Avevamo per così dire accantonato di quella triangolarità che aveva fatto grande polo del novantaquattro si e presidenzialismo sia il federalismo
Discutendo tra Assemblea costituente ipotesi bicamerale come strumento per il Paolo sceglie l'assemblea costituente si batte per l'Assemblea costituente ma si rende conto che in questo Parlamento essendo minoranza l'assemblea costituente non avrebbe potuto ottenerla per via di legge costituzionale
Avremmo potuto mettere in piedi una grande raccolta di sostegno popolare per l'Assemblea costituente ma la linea dell'Assemblea costituente non era componibile per il Polo con la linea della presenza nelle istituzioni la maggioranza di governo ci dice di voler le riforme solo per via parlamentare ordinaria
Il dibattito a maggio giugno dal novantasei si svolge intorno a queste due questioni
Vogliamo che le riforme siano complessivamente Stato governo giustizia cioè chiediamo che le riforme riguardino l'intera seconda parte della Costituzione avremmo voluto una riforma di tutta la Costituzione
Ma questa soluzione non fu accolta
Fu detto che la prima parte risultava intangibile perché veniva data una sorta di lettura sacrale della prima parte come parte che consente anche una forma neo socialista non egualitaria neo statalista quindi la prima parte e prego e piena di valori anche di ordine costituzionale di organizzazione dei poteri pubblici non è solo libertà e doveri dei cittadini anche il modo col quale queste libertà questi doveri si traducono poi sul territorio
Noi otteniamo che la riforma sia dell'intera seconda parte non solo di parti della seconda parte
Otteniamo due altre cose che in questo momento saranno decisive negli orientamenti che la Bicamerale assumerà che il Polo assumerà tra oggi e domani lunedì e martedì
Otteniamo che le quattro parti di riforma costituzionale esaminate distintamente dalla Bicamerale vengano comunque votanti e dal Parlamento con un unico voto finale
In modo che ci sia una votazione finale che garantisca la completezza del Progetto
Cioè ci sottraiamo alla tentazione di poter fare quattro distinte riforme lo salto il Governo il Parlamento e la giustizia da votare distintamente da parte degli elettori ma e diciamo che queste riforme sebbene distinte per ragioni procedurale tecniche in quattro capitoli anche se presentate formalmente come quattro distinti capitoli dalla Bicamerale e alla Camera che al Senato
Dovranno essere votati alla fine dalla Camera e dal Senato con un solo voto e questo testo complessivo va ad un referendum finale di approvazione
Queste due novità sono state molto poco valorizzate nel dibattito pubblico sulla Bicamerale
Tanto che se create l'idea che la Bicamerale termina a giugno e ciò che la Bicamerale decide conclude il procedimento è vero l'opposto
Ciò che la Bicamerale decide inizia il procedimento costituzionale se la Bicamerale dodici de nulla nulla avviene si scioglie la Bicamerale si prende atto che non c'è accordo su nulla ma se la Bicamerale produce una qualunque cosa e solo all'inizio
Di un lungo procedimento che passa attraverso gli emendamenti dei colleghi parlamentari l'esame degli emendamenti da parte la Bicamerale e da settembre probabilmente la Camera perché il Senato sarà impegnato dalla finanziaria inizierà a discutere l'intero arco delle proposte costituzionali che la Bicamerale avrà elaborato e votato cosa sta avvenendo sta avvenendo che nel contesto di questo lavoro della Bicamerale le creazioni politiche come è normale che sia anticipano il fatto del referendum finale
E c'è chi ritiene che il referendum finale sarebbe di bocciatura delle riforme della Bicamerale se queste non contenessero una dose di struttura federale dignitosamente interpretabile come tale
E quindi i federalisti nel nostro Paese prevalentemente al Nord ma non solo al Nord potrebbero bocciare una riforma della quale si potesse dire questo non è riforma in senso federale lo stesso provenire da parte dei presidenzialisti
Nel Polo e fuori del Polo il quale dicessero la forma e le ore del fuori una cosa slavata non coglie il desiderio e il bisogno la domanda di una investitura popolare diretta dal vertice del potere esecutivo
Il presidente ha bicamerale D'Alema che vuole un risultato positivo della Bicamerale che lui presiede
è consapevole che se risulta se il prodotto alla fine sarà sgradevole verrà bocciato dagli italiani quindi cerca di anticipare in questa fase della Bicamerale
Quattro proposte di riforma capaci in qualche modo di trovare una soluzione accettabile per i federalisti una soluzione accettabile per presidenzialisti
Sapendo che sul problema della giustizia la questione del Pubblico ministero fino ad ora vissuta più come questione del palazzo mentre in realtà la questione della libertà di tutti davanti alla magistratura penale
Siamo a questo punto si può partire
Con una proposta che dica che il la Repubblica italiana diventa una repubblica federale che significa se lo diciamo che la Repubblica italiana diventa una repubblica federale
Diciamo ciò che Martino detto prima
Tenendo che diventa Repubblica federale perché constatiamo il venir meno del sentimento di comune appartenenza alla nazione italiana per cui diciamo Repubblica federale ma è come se fosse una pluralità di Stati
Se fosse così la risposta sarebbe da parte nostra no
Se questo fosse il modo costituzionale di organizzare lo Stato federale dovremmo dire non siamo d'accordo se noi riusciamo a dimostrare che l'ha tenuta unitaria dello Stato
Si combina con una grande libertà di organizzazione politica e amministrativa di regioni ed enti locali lo possiamo dire sì l'oggetto della discussione dovrebbe esser questo
Se riuscissimo ad avere un esame sereno di questa vicenda ma l'esame si intreccia con quello che viene dopo
Vi è il timore che se si fa la grande riforma dello Stato non si affrontano più gli altri temi in modo che non si possa più discutere di modello presidenziale o di giustizia
Questo deve esser detto con molta chiarezza oggi come è stato già detto ieri mi sembra d'ufficio politico di Alleanza Nazionale
Come lui mi ha detto ieri lo stesso Berlusconi quando oggi con piacere vedo che hanno riportato non fa al Santo stavolta le cose dette Berlusconi ha detto che ritiene da quello che ha letto per l'ipotesi di una riforma in senso federale dello Stato
Che io svolgo come relatore concomitanti per incarico del Polo che non sono relatore in virtù di a di cattedra di diritto costituzionale il Polo detto tutti occupi di questo a rubare retorico come di giustizia ad avere la tua come di governo e alla Dentamaro dopo di Parlamenti ognuno dei quattro si è occupato di uno degli argomenti in una visione globale
E allora deve esser detto con molta chiarezza che se vi fosse l'intenzione furba o non furba di affrontare un pezzo di riforma
Magari per cercare l'intesa con la lega magari per cercare l'intesa con le Regioni abbandonando il resto non siamo d'accordo cioè deve essere chiaro che il Polo non voterà del voto conclusivo un pezzo di riforma se non c'è ressa
Questo non è un ricatto è il ribadire che per quanto riguarda il Polo vi è la consapevolezza del sinallagma delle questioni
Quindi se c'è una riforma in senso federale autorevole ci fa piacere il Paolo si è speso anche sulla riforma federalista al di là del rapporto con la lega nonostante la rottura con la lega il Polo è riemerso nel proprio programma elettorale del novantasei ma soprattutto nell'avvio della Bicamerale quando noi abbiamo chiesto ai parlamentare del Polo il via libera alla Bicamerale anziché all'Assemblea Costituente
E quella sera a gennaio di quest'anno o alla fine gennaio fu varando votato un documento dei parlamentari del Polo che impegnava i componenti della Bicamerale del Polo sul federalismo e presidenzialismo non quindi scendendo le due cose ma il Polo si ripresenta come capace di sostenere l'insieme delle riforme quindi questo fatto
Che in qualche modo per così dire quale già rivaleggia dal uno due giorni a questa parte oggi dovrebbe essere sciolto
Mi auguro in modo serio e civile come sono convinto che sarà quando ci riuniremo dopo la mia relazione bicamerale come parlamentare del Polo nella Bicamerale dovrà essere reso evidente
Che noi non abbiamo avversioni al passaggio ad una Repubblica federale vogliamo discutono i contenuti
E questo non è verità rivelata per nessuno ma deve essere chiaro che se noi approviamo questo primo pezzo nel corso della settimana ci attendiamo il secondo d'altro settimane se non c'è vuol dire anche prima non va be'questo è il senso di una linea politica che recuperi
Il senso della importanza del novantaquattro quando eravamo contemporaneamente federalisti presidenzialisti e neo liberali
Però da parte di tre partiti distinti questo è il senso della leadership politico culturale complessiva di Berlusconi sono convinto si potrà esercitare anche nel corso di queste ore per dire sia chiaro che non si va a pezzi e bocconi massiva nell'insieme
Questo il modo col quale mi sono impegnato per la mia parte
Sapendo che ragioni anche di tecnica costituzionale rendono impossibile seguire le quattro parte contemporaneamente
Quindi sulla forma di governo io leggo quello che leggete anche voi
Sul modello semi presidenziale sul modello di premierato forte non forte e debole riservo il mio giudizio anche su questa parte in una valutazione complessiva quando verrà fuori un testo che collega Salvi dovrà preparare non l'ho ancora preparata dovrebbe essere la settimana prossima
Al massimo l'altra ancora e vedremo in che misura si può o trovare il punto d'intesa mi sembra importante
E da questo punto di vista esprimo un piccolo dispiacere
Che il Paolo anziché apparire trascinato alla riforma federale come appare da tre giorni le si metta alla testa di questa riforma federale
Perché la stessa possibilità di dire sulla questione del presidenzialismo noi riteniamo l'accordo indispensabile la può fare con molta forza se avrà dimostrato di volere e sto per primo la riforma federale
Se risulterà trascinato in qualche misura darà l'impressione che il mancato rapporto politico con la lega lo ha privato della cultura del federalismo cosa non vera
Cosa alla quale questo incontro tende a dare una risposta come non vera la tesi che l'alleato era portatore esclusivo di questa parte di programma
E perché lo dico perché io esprimo quindi come vedete in anticipo rispetto ad oggi l'ho detto con molta semplicità e ieri
Repubblica che per quattro mesi non ha detto nulla del nostro lavoro da tre giorni impazza ritenendo che siamo di fronte alla vera rivoluzione poi gli ho chiesto ma perché per quattro mesi non ve ne siete mai accorti
Non lo so perché le cose capitano anche così
E allora la questione di fondo che è una questione di politica generale lo dico Del Debbio per la parte programma lo dico a Frattini lo dico
A Martino colleghi degli altri Paesi dove valido soprattutto hanno ricostruito perché un problema
è un problema centrale
Della cultura istituzionale di Forza Italia
Abbiamo noi intenzione di rimettere a Bossi la decisione della sufficienza dalla proposta di federalismo che avverrà oggi in Bicamerale
Se noi rimettiamo a Bossi e la decisione di valutare se quello una proposta accettabile o meno avremmo rinunciato ad esercitare in autonomia il nostro pensiero politico
E se Bossi per le sue ragioni politiche vincesse il federalismo proposto da don offre una porcheria noi dobbiamo dire è una porcheria
Se diceva bene dobbiamo dire va bene cioè abbiamo delegato a Bossi il giudizio sul modello di Stato mi auguro di no
Ma il rischio che si corre in queste ore è questo
Di dare l'impressione che il ritorno degli osservatori in Bicamerale il loro giudizio sarà quello che noi faremo
Ritenere il giudizio definitivo
Io mi auguro di no perché pur essendo Pivetti lo sa li conosce da anni pur essendo Dundee molto attento al fenomeno al significato la proposta
Della lega nord quindi pur essendo posso dire conoscente amico anche dell'attuale dirigenza della lega compreso veramente Bossi compreso Maroni
Non lo sanno che nella mia proposta vi è una sfida la lega nella mia proposta vi è una sfida radicale alla tesi in base alla quale la Lega dice questo Parlamento non è capace di far nulla e quindi la secessione necessaria
Se questo bar lamento è capace di far qualcosa di significativo la secessione la può continuare a coltivare come fenomeno eversivo non ha più l'alibi di dire lo faccio perché da Roma non dire nulla qui dice molto più una sfida alla lega di Bossi nella proposta in Francia che non la ricerca dell'intesa nella speranza che se quel fenomeno ha scelto la secessione per disperazione può rientrare ce l'ha scelto per scelta politica è ovvio che non rientra nella bicamerale del Parlamento
E quindi io ho la preoccupazione che si sia creata un'atmosfera in base alla quale il loro giudizio finirà con l'essere il giudizio della utilità di questo tentativo di riforma federale rispetto alla utilità in sé
Se riusciamo a tener distinti i due piani allora entriamo nel merito e io mi auguro che in queste poche ore che nel pomeriggio avremo si riesca ad entrare nel merito come porre dire
Faccia quel che vuole la lega dica quel che vuole la lega vengano meno l'osservatore dichiaro che sono contendono non ce ne importa cioè lo valuteremo come fatto politico ma non abbiamo delegato alla lega il giudizio sul contenuto questo tuo contenuto che cosa è prima domanda
Mette in discussione l'unità nazionale in termini di formule costituzionali no
Mette in discussione la solidarietà tra parti e parti del territorio povere e ricche mancando della perequazione tra zone povere zone ricche no
Mette in discussione il principio della nuova unità nazionale della quale il Mezzogiorno sia tuttora
Il credito rispetto al resto del Paese pur dovendo esso assumere delle responsabilità che in parte da un assunto no perché nelle proposte si parla di perequazione si parla di solidarietà
Si parla
Dei temi della unità nazionale che rimangono i temi di fondo e quindi l'ipotesi che noi aderiamo ad una idea di Stato federale sul presupposto della fine della identità nazionale almeno da me promossa con cioè se è scritto male
Se ci sono cose vere vedere se ci sono cosa risata ci mancherebbe altro questo è l'inizio addirittura di una fase costituente non è una legge ordinaria
Spingiamo sulla missione sul sull'assunzione senza concorso dei portantini di una Josè una cosa norma costituzionale sostituisce tutta la parte della Costituzione che oggi riguarda rapporti tra Stato Regione Comune
Rimangono dalla mia proposta controlli dello Stato sulle ragioni no perché i controlli dello Stato sulle regioni fanno parte del rapporto gerarchico rimangono controlli della Regione sugli Enti locali no
Perché i rapporti tra Regioni enti locali e resa parte da soggetti liberi
Si afferma il principio che i poteri amministrativi la vita quotidiana non soltanto l'illuminazione delle strade ma la salute la scuola e lavoro sono sostanzialmente gestiti dagli enti locali in base al principio di sussidiarietà
Che nel Trattato di Maastricht e che secondo me potrebbe già diventare vincolante per l'Italia a prescindere dal formale inserimento in Costituzione si
è scritto formalmente che i poteri pubblici sono ripartite in base al principio di sussidiarietà il principio di sussidiarietà non è un principio di derivazione marxista
Principio di sussidiarietà un principio di Desio diversione cattolico liberale
Perché significa due cose che non faccia chi è più grande ciò che può farti più piccolo come territorio che non faccia il pubblico ciò che può fare i privati
Principio di sussidiarietà è duplice
Non è soltanto il rapporto Comune Provincia Regione Stato Europa all'interno delle istituzioni pubbliche e anche l'apporto famiglia sindacato scuola impresa
è duplice nella mia proposta sono convinto che susciterà polemiche vi è la garanzia costituzionale finora mai scritta
Delle Autonomie funzionali in sede locale e che le autonomie funzionali sono quelle delle Cambria di commercio delle scuole delle istituzioni che nascono dalla società non dà potere partitico e quindi l'autonomia funzionale io ritengo che sarà oggetto di dibattito serio
Perché io desidero che ci sia un dibattito serio
Sui temi della riforma dello Stato
No perché alla fine si capisca non richieste sia chi è federalista che non lo è ma poi di quale federalismo stiamo parlando
Se di un federalismo che si limita a redistribuire il potere burocratico tra centro e periferia o se è un federalismo che apre un tutt'un doppio spazio di flessibilità
Che ovviamente comporta dei rischi la flessibilità tra territori le regioni possono legiferare in modo diverso l'uno dall'altro già lo fanno nei limiti in cui possono farlo farebbero di più anche flessibilità nei rapporti tra pubblico e privato
Se la Lombardia il pubblico si restringe rispetto al privato in Cabaret bene il contrario avremo due modelli competitivi
Nel nostro Stato potremo giudicare se quello lombardo produce meglio di quello campano abbiamo bisogno di flessibilità o abbiamo bisogno di rigidità nazionali io credo l'abbia bisogno di flessibilità
Il processo di integrazione europea invoca la flessibilità dell'organizzazione statuale ma invoca anche che gli Stati nazionali sopravvissuti a questo processo di integrazione europea
Privati di tanti poteri che va la Bosé di tali poteri vanno in basso sì ricollocati no in termini di tutela degli interessi nazionali fondamentali sul quadrante europeo
Oggi è come se l'Italia fosse una grande regione del contesto europeo gli interessi italiani d'Europa che poi sono state molte volte all'origine della posizione di Martino considerata euroscettico gli interessi dell'Italia nel suo insieme in Europa chi li tutela
Se il governo centrale si occupa della scuola elementare da prima da chiudere del viottolo da fare o da non fare del sussidio da dare o non dare questo Governo centrale lo vogliamo riqualificare
Come Governo forte qua vediamo la legittimazione popolare dirette in termini di unità europea o vogliamo tenercelo un governo per la sosta di governo Prodi governo come istituzione per così dire con quella difficoltà che porta i nostri ministri a non valorizzare il fatto che i direttori generali assumono incarichi a Bruxelles a non avere nel rapporto con l'Europa l'apporto principale della vita di rete gente del nostro Paese questo è il modello che vien fuori
Mi rendo conto che un modello complicato mi rendo conto che può essere un modello scritto male e allora se siamo d'accordo sugli obiettivi di fondo
Il modello può essere preso come premessa politica se ne può discutere la realizzazione se ne deve discutere l'articolazione giuridica ma non può il Polo apparire incerto sul se
Come sta apparendo deve essere deciso sul come
Deve essere esigente sul quando
Deve essere assolutamente CUP capace di fondere vede sul collegamento con la forma di governo non deve essere per così dire incerto sul set del passaggio perché altrimenti noi corriamo il rischio che io considero per il Polo grave temo grave per il nostro Paese
Il rischio che il Polo venga ricacciato in una logica di incapacità di cogliere la varietà del nostro Paese
E quindi di dare un enorme spazio politico alla lega perché se il Polo si ritira la Lega che cresce e non è una lega federalista la Lega secessionista
è il rischio che se il nostro Paese vede che alla fine il Parlamento non è in grado di affrontare questi problemi può darsi che quella parte rilevante di nord
Che è contro l'ipotizzato secessione dica se non c'è nient'altro da fare venga questo rischio io vorrei
Che questo fosse il la sostanza non tanto dalla discussione oggi pomeriggio le varie ci sarà discussione ci sarà una relazione ci sarà questo articolato molto breve perché lo scheletro di una riforma costituzionale non è la tutta la riforma
E poi ci sarà la interruzione con la riunione del parlamentare del Po ecco io sono lietissimo che in questa sede che abbiamo con corsa costruire come sede nella quale i singoli partiti concorrono a far emergere una comune posizione politico culturale istituzionale del popolo
Non cerchiamo di riempire un vuoto il voto tra i partiti del Polo è un vuoto significativo i partiti ciascuno ha una storia una tradizione anche più recenti come Forza Italia
Hanno una storia una tradizione che fatta delle persone che li incarnano non è che è nato il novantaquattro dal nulla nasce con persone tradizioni come AN come il i nostri piccoli partiti di provenienza democristiana
E quindi ognuno di questi è in grado di dare chi la cultura liberale chi quella solidaristica di quella nazionale che quell'Internazionale l'amalgama è un compito di straordinaria importanza
Io mi auguro che questa malga Massiah parte delle cose che sono riuscito a scrivere
Ma soprattutto mi auguro e su questo devo dire sono molto più fiducioso di quello che qualche volta capita di leggere che la cultura dell'amalgama finisca col prevalere anche nel Polo
E a farci recuperare quel senso di iniziativa politica
Che tutto sommato è un esponente del Polo che porta oggi in Bicamerale e questo potrebbe anche essere una cosa utile per il popolo grazie
Grazie Francesco
Mentre vi informo che sfortunatamente l'onorevole Migliori non c'era con noi per ragioni di salute darei adesso la parola a Paolo Del Debbio
Ne ho professore che parlerà di federalismo fiscale solidarietà sociale
Abbiamo sia dal dibattito che viene fuori in questi ultimo anno soprattutto anche dopo la vicenda
Della commissione Onofri
E anche della Commissione di Nicola Rossi nominata dall'onorevole D'Alema
Ma comunque in generale diciamo sulle questioni che riguardano lo stato sociale sono questioni soprattutto in Italia ma direi in tutti i Paesi europei ad esclusione
Nell'ultimo cinque sei anni sono dell'Inghilterra sono questioni da una parte legate all'efficienza economica e cioè i costi crescenti impossibilità
Di far fronte a questi costi col prelievo fiscale d'altra parte se un questione di efficacia e cioè di rapporto tra finanziatore
Gestore e utente dei servizi sociali ora il federalismo fiscale
E che il titolo è federalismo fiscale e solida e solidarietà sociale il federalismo fiscale di fatto non è in grado di risolvere tutte e due le questioni
E cioè il federalismo fiscale se va bene e vedremo se va bene risolve al massimo la questione dell'efficienza economica
E cioè risolve un avvio i problemi legati ad un avvicinamento tra il prelievo fiscale e la spesa sociale
Con evidenti effetti di maggiore controllo da parte dei cittadini che non debbo più pagare tasse per Fini che non conoscono ma pagano tasse per fini locali che conoscono questo può essere diciamo così un aspetto importante
Nella ridefinizione dell'assetto dello Stato sociale ma assolutamente sarebbe folle pensare che ero qualsiasi tipo di federalismo fiscale risolve problemi di efficacia dello stato sociale e cioè di rapporto ripeto tra finanziatori che sia lo Stato non c'ero stato gestore del servizio e utenti del servizio questa è altra questione
Che va sotto il nome appunto come diceva l'onorevole D'Onofrio della sussidiarietà che non è soltanto verticale e cioè tra enti ma che sostanzialmente invece orizzontale e cioè tra diversi gestori dello stesso servizio cioè l'offerta di servizi soprattutto in campo sanitario di assistenza sociale e lì che entra la questione chi gestisce questo è il punto
Per quanto riguarda il federalismo fiscale diciamo il Polo su questo non è che a zero
Il governo Berlusconi presentò nel contattare il suo Ministro Tremonti li proviamo
Tanti che sono la parte del debito pubblico e dall'altra le tipologie europee
Praticamente impongono forbicine l'Iva è tutta un'altra serie di cose
E la divisione fondamentale per cui i tributi locali si spendono sui in sede locale i tributi nazionali si spendono nella tripartizione per cui si dà lo Stato in parte gli USA per le sue funzioni fondamentali difesa in parte li ridà indietro
Con le Camere distributivi cioè chi più paga più a e in parte e una terza quota è la quota di redistribuzione solidale tra le Regioni del Paese
No su questo fatto della redistribuzione solidale tra le regioni del Paese bisogna dire che c'è un po'di confusione in giro perché
Le proposte ad esempio di redistribuzione sulla base perequativa delle regioni con reddito reale medio pro capite più basso
Vuol dire tutto e nulla dipende sulla base delle imposte che si fa
C'è una tabella importante che ipotizza distribuzione regionale di cento mila miliardi sulla base per gli enti locali secondo alcune basi diretta IRPEF eccetera e che dice due dati importanti che io vi dico no per capire come cambia a seconda del livello impositivo e della moda metodo e della modalità impositiva che si sceglie
Se la redistribuzione fosse fatta su base IVA IVA consumi
Al Veneto toccherebbero parlo del Veneto per ovvi motivi nel Veneto otto mila ottocento miliardi di redistribuzione
Alla campagna sette mila e cento miliardi se la stessa redistribuzione fosse fatta ovviamente con lire per al Veneto toccherebbero undici mila miliardi e alla campagna due mila e settecento se fosse fatta con l'IRPEF all'avvento toccherebbero otto mila cinquecento miliardi alla Campania cinque mila e settecento perché per ovvi motivi
Perché sono l'una dipende dal ciclo produttivo l'altra dipende dai consumi allora è chiaro che mentre in Lombardia
Praticamente otterrebbe quasi la stessa cifra con scarti di due mila miliardi quindi minimi nei confronti degli altri scarti sia che vada sul ciclo produttivo sia che vada sui consumi nelle altre Regioni la scelta è una scelta che comporterebbe una diversità in termini diciamo così di un quaranta per cento maggiori delle diversità attuali e questo che comporta e comporterebbero problemi gravissimi e quindi sul punto di vista della redistribuzione per questo che mi pare che la proposta Tremonti sia interessante questo conflitto perché non stabilisce a priori
Una modalità ma la stabilisce a posteriori e quindi può a posteriori stabilire in relazione a una diciamo deduzione comparata ponderata di ciclo produttivo consumi e investimenti può decidere lì
Una maggiore con maggiore elasticità dove redistribuire dell'isola
Ma questo ripeto è una questione mi preme sottolineare
Che è solo un aspetto della questione perché poi alla fine il problema è mettiamo pure
Che
Si attui questo passaggio
Come avrebbe detto De viti De Marco da una logica del della tassa come sacrifici alla logica della tassa come beneficio
E cioè dove è individuabile il motivo del pagamento della tassa e non è solo individuabile come un sacrificio allo Stato centrale e poi decide mettiamo pure che questo avvenga ma il problema dello stato sociale soprattutto nei settori sanitarie e di assistenza e soprattutto per le politiche contro l'esclusione sociale rimane tale e quale
Perché il problema è questi soldi anche redistribuiti anche ottenuti col beneficio invece dei con sacrificio anche tenuti su base locale invece che su base nazionale anche ottenuti grazie alla redistribuzione più giusta invece di quello attuale
Anche ottenuti attraverso una reimpostazione del rapporto produzione e consumo a chi vanno a finire
Chi li gestisce se i soldi
E soprattutto chi riceve i soldi continua a rimanere lo stesso che lì che poi gestisce servizi
E questo è il punto in termini ancora più completi la USL è ancora proprietaria degli ospedali
Oppure la usa qui acquista i servizi da ospedali che sono messi in concorrenza
Perché su questo punto dico questa cosa perché in Italia su questo punto siamo a zero e stiamo tornando indietro cioè che rimpiange sulla questione sanitaria non non addirittura non si parla più di aziende ospedaliere ma c'è chi rimpiange sulla questione sanitari e di assistenza il ritorno a piedi viste e l'ho anche detto in qualche intervista
Due settimane fa
Perché alla fine
Garantirebbe maggiore distribuzione solidale nel Paese
Tornare a piè di lista tutti sanno che significherebbe in sanità no un piccolo passo in avanti perlomeno con l'indicazione dell'azienda ospedaliera era stato fatto
Dopo ci siamo fermati stia ripeto non stiamo andando avanti ma era già stato fatto con l'indicazione di una politica per lo meno e questo perché dico questo perché se i soldi vanno a chi gestisce servizi non cambia assolutamente nulla e cioè la sussidiarietà così netta verticale quella che stabilisce il livello più giusto di governo qua non segue una solidarietà orizzontale
Che è quella efficace dal punto di vista dello stato sociale e cioè che attribuisce i servizi secondo principi di concorrenza
E secondo il grande principio che il servizio quante più vicino al bisogno tanto più efficace efficiente ed equo
E allora se non si mettono insieme le due cose addirittura pericoloso e questo è quello su cui vorrei concludendo soffermare lo un attimo la mia attenzione insieme alla vostra sembra andasse avanti
Nel senso mi limito ovviamente al tema dello stato sociale ci andasse e in particolare all'interno dei problemi assistenza sociale sanità
Se andasse avanti una autonomia fiscale solo da questo punto di vista
Innestando così una concorrenza tra enti locali ossia perché alla fine se c'è capacità e autonomia impositiva è chiaro
Che si stabilisce una sanissimo concorrenza per cui tentano di dare gli stessi servizi gli enti locali con maggiore imposizione con minore imposizione fiscale ma se ci fosse questo e basta
Senza anche andasse avanti ugualmente una concorrenza nel settore dell'offerta dei servizi si provoca una situazione peggiore di quella di ore
Perché a quel punto lì non controlla più nulla nessuno
Quindi io dico pieni va benissimo che vada avanti un discorso di autonomia fiscale legata allo stato sociale soprattutto in settori sanità e previdenza e assistenza ma accanto a questa deve andare avanti una ristrutturazione
In senso di mercati interni all'interno e servizi sociali altrimenti non si ottiene quella chiusura del cerchio che necessaria
Perché quella imposizione fiscale sia locale sia in grado di stabilire anche maggiore efficacia dei servizi
Perché se a maggiore politica la maggiore potere politico locale di imposizione non va di pari passo avanti maggiore possibilità di scelta dei cittadini all'interno dei servizi sociali e chiaro
Chiarissimo che doveva parte va avanti un potere impositivo dall'altra diminuisce il potere di scelta
Del cittadino tra non profit mercato stato accettò l'offerta di servizi più ampia e non andando avanti di pari passo è chiaro che poi è più difficile è più difficile ancora su base locale
Per il cittadino difendersi
Di fronte a un una errata concezione aveva fa gestione servizi
E siccome lo ripeto dal punto di vista della gestione dei servizi stiamo a zero e stiamo andando indietro vedete la vicenda della Lombardia
La riforma sanitaria in Lombardia è tipica
Di tutto si è bloccato sul famoso accreditamento ma sapete tutti insomma storie poi arriverà il presidente Formigoni per Abbado quindi benissimo che vada avanti una proposta cioè ed è diciamo consegnata in un libro bianco che
è noto a tutti però questo non ha nessuna efficacia immediata sulla ristrutturazione dei servizi se contemporaneamente nei servizi non va avanti una ristrutturazione nel senso della distinzione
Tra chi acquista
E chi paga e di una distinzione all'interno dei chi acquista della possibilità di scegliere tra offerte diverse grazie
La parola all'onorevole Franco Frattini che parlerà della riforma federale e riforma amministrativa
Parlando di questo tema non si può non muovere da un presupposto che tutti conosciamo e di cui sempre sentiamo parlare che
Il nostro sistema amministrativo la nostra pubblica amministrazione continuano a vivere in una condizione di profonda inefficienza e di complicazione procedurale che sono certamente il fattore che più ha disincentivato finora quella costruzione di un rapporto equilibrato tra pubblica amministrazione e cittadini che serve vorrei dire in uno Stato democratico in uno stato davvero civile
Per trasformare il ruolo del cittadino da amministrato ancora prima era il suddito qual era l'amministrato oggi noi parliamo di cittadino utente di cittadino interlocutore
Una pubblica amministrazione complicata questo non lo consente
Ma c'è di più la complicazione della nostra pubblica amministrazione è il fattore che più disincentiva la vita e lo sviluppo del sistema imprenditoriale noi tutti sappiamo e lo sappiamo anche perché chi ha dimestichezza con i rapporti internazionali come il professor Martino sa bene che i nostri investitori e gli investitori stranieri vedono quale forse più grave resi remora all'investire nel nostro Paese un sistema amministrativo in cui ottenere una licenza un'autorizzazione
Richiede il the CUP lo del tempo che occorre in un qualsiasi altro Paese d'Europa allora è chiaro che questo è il presupposto da cui bisogna partire per chiedersi se una riforma federale
Sarà davvero utile e sarà finalmente lo strumento per dare una scossa a questa pubblica amministrazione per avviarla verso un processo di riforma io credo che il il primo obiettivo che tutti quelli che studiano questi problemi dovrebbero porsi è che avendo l'occasione straordinaria di incidere sulla seconda parte della Costituzione noi si abbia intanto il coraggio di scrivere una regola che sarebbe il cambiamento di una cultura della pubblica amministrazione
La regola che è scritta nell'articolo novantasette Della pubbliche della Costituzione quella regola secondo cui esiste un obbligo di buon andamento e di trasparenza nella pubblica amministrazione come tutti noi sappiamo è stato visto sempre come un obbligo interno alla pubblica amministrazione noi dovremmo cogliere quest'occasione straordinaria per scrivere
Nella costituzione che la buona amministrazione è un diritto del cittadino non è un obbligo interno a modificarsi a migliorarsi è un diritto è l'oggetto di una pretesa Diretta che il cittadino ha verso chi amministra sarebbe un salto culturale perché ovviamente no
Imposterei Mimmo il sistema normativo in un'ottica assolutamente diversa non vi sono più norme interno né non vi sono più processi regolative dentro il sistema della pubblica amministrazione
Vi è l'osservanza o la violazione di un diritto immediato che ogni cittadino ha non più come ai amministrato ma come protagonista di una relazione giuridica
Non è un un concetto tecnicamente troppo complesso per non poter entrare
Anche in una Costituzione che voglia avere la pretesa di riscrivere le regole tanto importanti sull'organizzazione anche periferica dei poteri pubblici
Questo è il primo momento e allora vorrei dire
Cosa fare
Anzitutto direi
Impostare impostare la riforma federale
Come realizzazione di uno Stato leggero lo Stato leggero
L'introduzione del professor Martino e anche quanto ha detto il il collega D'Onofrio lo dicono in modo chiaro non soltanto in una declinazione verticale non è soltanto il decentramento verso la periferia del potere pubblico
E anche uno snellimento nel senso di guardare con ESP con chiarezza ciò che la mano pubblica non può non deve e non è opportuno non è economico che continui a fare
Noi ancora ci troviamo davanti a questo aspetto che è un'altra scelta un'altra scelta coraggiosa di cultura della riforma della pubblica amministrazione
E proprio su questo debbo dirlo i colleghi parlamentari lo sanno abbiamo toccato con mano
Quanto la resistenza della maggioranza dei della maggioranza di governo ad accogliere questo principio culturale della sussidiarietà orizzontale abbia pesato
Noi in Parlamento ci siamo battuti per fare entrare in quella che oggi è la legge cinquantanove la prima delle due cosiddette leggi Bassanini il principio della sussidiarietà orizzontale
è stato forse il più grosso scontro in cui l'opposizione ha perso una battaglia ma non ha mancato di sottoporre al Parlamento e al Paese quella che è la sua richiesta
Noi non possiamo declinare
Il federalismo amministrativo che pure un'espressione impropria
Come decentramento dal centro alla periferia di apparati di poteri che pubblici erano e pubblici restano noi rischiamo di decentrare l'inefficienza
Noi non ci rendiamo conto che in questa maniera non rompiamo il nodo che ha sempre reso difficile la vita alla gente cioè il nodo tra la complicazione delle procedure e la rendita di posizione degli apparati amministrativi
Da questo non usciamo se non abbiamo il coraggio di dire anche ai nostri amministratori locali che alcune funzioni alcuni servizi non possono e non devono continuare a passare dalle loro mani
Non è un discorso che vale per l'opposizione o per la maggioranza perché che oggi opposizione domani sarà maggioranza e questo vale anche negli enti locali
è un discorso di cultura della riforma se noi non snelli amo
La macchina amministrativa da compiti che debbono svolgere i privati
Noi non aiutiamo la riforma amministrativa perché comunichiamo negli enti territoriali compiti amministrativi che oggi lo Stato centrale svolge male ma che presumibilmente altrettanto male
Svolgeranno gli enti territoriali perché sono compiti impropriamente accumulati nella mano pubblica questa è la differenza culturale Guido dobbiamo entrare e questa è la dimensione orizzontale della sussidiarietà
Qualche altra osservazione cambiare anzitutto il quadro normativo
Noi
Anche qui se vogliamo calare il il il bene e l'importanza di una riforma federale nella riforma della pubblica amministrazione dobbiamo cambiare il sistema delle fonti normative
Non possiamo continuare a vivere in un sistema tutti quanti lo conosciamo di migliaia e migliaia di leggi dobbiamo anzitutto ancora una volta farci una domanda diversa da quella che ci si fa abitualmente non chi debba adottare la norma ma occorre la norma per regolare questa vicenda e allora passare dalla delegificazione alla deregolazione di alcuni settori alla deregolamentazione di alcune materie
Quelle materie che possono essere restituite alle autonomie funzionali alle Autonomie dei privati al mondo della autoregolamentazione ecco questo è un altro
è un passaggio necessario per coniugare la riforma federale con una riforma della pubblica amministrazione
Ed ancora un punto che
Davvero strategico
Noi
Siamo consapevoli tutti che per passare dalle parole ai fatti
Dobbiamo affrontare una sfida che è difficilissima sarà difficilissima la sfida che impegnerà il Parlamento ed il governo per attuare il decentramento amministrativo anche solo il decentramento amministrativo
Sarà ancor più coraggiosa quella riforma e noi dobbiamo avere la volontà di portarla fino in fondo di portarla avanti che passerà dal decentramento amministrativo ha riflesso del federalismo nella riforma amministrativa che è ben diverso
Dobbiamo rompere gli equilibri che si sono consolidati e le rendite di posizione che hanno fatto degli apparati burocratici centralistici il maggior ostacolo a qualsiasi riforma
Noi sappiamo ad esempio tocco solo un nodo
Il sistema delle relazioni sindacali centralizzate
Nel mondo delle pubbliche amministrazioni tutti coloro che ne hanno un'esperienza diretta sanno che il sistema delle relazioni sindacali centralizzate e ancor più dell'interferenza sindacale nei processi di riforma organizzativa è stata l'ostacolo principale alla flessibilità che serve per riformare anzitutto in periferia la pubblica amministrazione
Noi non possiamo fare l'errore di calare in una riforma federale modelli centralistici che gli apparati burocratici vogliono per consolidare il loro potere
Non vogliamo neanche distruggere vogliamo Rita modulare e riformare in una qualificazione che sembrerebbe anzitutto al pubblico impiego
Che serve anzitutto ai dirigenti pubblici perché noi riteniamo che più responsabilità essi avranno più responsabilizzazione e si avranno più sia lì si diffonderà la ditta distinzione vera tra politica e amministrazione queste è un altro degli ostacoli quindi noi non vogliamo attaccare e colpire l'apparato burocratico in quanto tale vogliamo aiutarlo a riprendere tutte le sue responsabilità ma tutta la responsabilizzazione che gli è propria e questo è un altro bene profondo che deriverà da una riforma amministrativa se la faremo
Come derivazione di un modello federale qual è quello che il professor però D'Onofrio ci ha delineato che tutti ovviamente dobbiamo studiare ma che risponde a degli obiettivi su cui io personalmente
Ritengo che si debba esprimere un apprezzamento io non conosco il testo ovviamente quindi non posso fare una valutazione di merito
C'è un ultimo tema su cui vorrei brevemente soffermarmi il tema è questo la di Luigi fusione delle responsabilità che deriva dalla duplicazione di compiti amministrativi è stata tradizionalmente la Saccà di resistenza ad ogni riforma allora
Ecco che la complicazione delle procedure l'affidare ad apparati burocratici centralizzati voi conoscete perfettamente la tecnica
Che fa derivare da leggi o da Adele che amplissime circolari o direttive amministrative che in gesso hanno nel vero e proprio senso della parola in gesta no cioè
Tolgono margini ma di manovra a tutti i terminali periferici
Dettando un criterio uniforme che è in fondo il modo migliore attraverso cui l'apparato burocratico centrale che detta quella regola conserva il proprio potere indiscusso
Noi dobbiamo avere il coraggio di entrare in questo dobbiamo avere il coraggio di affermare che il federalismo nella riforma della pubblica amministrazione vuol dire
Responsabilizzare e controllare direttamente gli amministratori da parte di coloro che li hanno eletti quindi quella lontananza che rinvia sempre ad altri le responsabilità
Deve essere sostituita con una regola che sia chiara
Per ogni procedimento amministrativo uno ed un solo responsabile amministrativo uno ed un solo responsabile politico
Questa è in fondo la garanzia che un sistema federale è calato nella riforma della pubblica amministrazione potrà essere anche un'arma fondamentale per eliminare quegli incentivi formidabili che stanno dentro la complicazione procedurale
Che si chiamano commistione tra politica e amministrazione commistione tra affari e politica e quindi corruzione grazie
Grazie Franco Frattini la parola al professor Gianni Baget Bozzo sul federalismo e identità nazionale
Questa mi pare il tema centrale
è giunto in crisi il grande modello lo stato d'azione e cioè il mondo moderno il suggerimento non è più un valore questo mi sembra il punto centrale noi questo modello molto molti contrasti del suo attuarsi in Italia questo lo sappiamo però tutti hanno accettato che esso ha creato uno stato in cui valeva lo mentre fondamentali culturale le libertà fondamentali dopo agli altri cittadini lo Stato di diritto cioè essa introdotto tutto ciò che lei oggi consideriamo civiltà
Tanti pensano la scrive Barbara Spinelli la più filosofa in senso buono dei nostri ai giornalisti
Essa pensa un mondo in cui la mondializzazione distrugga
Lo stato d'azione per fare il merito di aver posto alle patrie le materie che i gruppi etnici e tutti i gol contenuto più politico ma in qualche modo il religioso
Questo evidentemente l'esempio che viene dall'ideazione del comunismo che è dato nuovo ha poi avuto a Fombio venti edifici tutti di carattere religioso
Cioè abbiamo la figlia invece del carattere culturale della politica ed assoluta una mia quindi anche dello Stato laico
Che via capire bene il clima che abbiamo oggi dinanzi che è una culturale e devo dire purtroppo il peso politico è cessato siano affidati solo alla sorgerà politologi diritto cioè ac a discipline Carapelli oggetto e non la cosa politica ma il linguaggio con cui se ne parla
Che il diritto carcere oggi viaggia poi giudicato questa caratteristica
E il peso politico e decide oggi quasi più che ha per oggetto la realtà della cosa politica
Ora per questo
Il primo principio che vedo vuole tenere conto è il valore culturale civile politico dello Stato che indissolubile ed era stato un'azione la situazione dello Stato nazione è la diede lo Stato laico di civiltà e delle punto le prevalere verticismo è un problema che esiste in Europa registra medica ben più così varia
E mi ha visto proprio studi nostri o che la porta di casa qui dobbiamo tenere conto che c'è un valore etico-politico che legato alla saturazione
Tanto più
Che ci troviamo in un momento storico cui diciamo così sì Endo commercio mondiale termina mio forse utile prospettiva in molti pub del mondo alla pace la guerra e consentì un modulo implicato ogni Stato trovi Società trovi il suo rapporto dell'altra e non contro l'altra abbiamo lui Terraglio prova drammatico islamismo
Che il padre mi Terragni all'aria più calda del mondo d'Italia c'è in mezzo entra non abbiamo ancora capito nonostante la Bosnia e ora l'Albania dimentichiamo cosa accade in Algeria la criniera parchi Miserere
Il padre degli americani pensa di trasferire il peso della NATO nel Sud
Cioè lo Stato nazionale pure culturale etico politico e fondamentale io credo piste usciamo e se giudichiamo questo termine il federalismo senza questo valore coi principi Arcole fondamentale
Dove Schiavone decisivo in Italia
E debbo dire
Un d'accordo su quello che dopo l'ha detto sull'idea di sostanza determinerebbe
Poteri locali DiVersi
Devo dire però che per certi aspetti rispetto alle problematiche reale cioè la domanda
Del dormito e specialmente del vento e la realtà della Lega tra queste due realtà
Il federalismo non è direttamente la risposta perché abbiamo è vero testi oggetto della loro domanda
La domanda del dodici il Veneto è fondamentalmente questa paghiamo troppe tasse e abbiamo servizi inefficienti dei pagheremo le tasse se avessimo un cambio come chiave Paolo Del Debbio prima citando un grande economista liberale routinari
Economisti liberare il nostro Paese meridionalista come tutti i liberali hanno liberal liberisti del nostro paese ricco De Marco beneficio al sacrificio voi vedete
Il problema del Dodo sta il conte questione tra Italia e Padania
Ma del problema diciamo così e così delle cambio dell'imposta
E qui il nodo centrale
Devo dire
Da regioni sulla risposta a questo fatto
Devo dire che regge visto cognati comunque nel settanta come collocazione del personale politico della maggioranza e minoranza in altri posti gioco espansivo della classe politica solo per queste da quella così
E sono diventate quindi una amministrazione palizzata
Sì si rompe
Chi si affida libertà assoluta le amministrazioni locali
Avremmo qualche post comunismo operante erano complete partite azione
Una burocrazia interamente accolgo con la ratio di Franco Frattini questo risponde a domande reali
Perché poi si possiamo dire la paura che egli mi ha suggerito sua domanda vera profonda non sarebbe questa sembra abolizione diritto amministrativo
Che appena problema
La polizia di Temistocle bello francese queste vecchie
Ma dov'è il federalismo
Che le aziende che risponderà un polemica ponti uno ai turisti operativi tra Società è stato cambiando può diventare dello Stato barocca del gioco regioni possono essere più Biscari oppressive più parcheggiati dello Stato qui non possiamo dire siamo media iscritta Mele queste la forchetta
E non sto quelli ad hoc per commissione ma solo dire che gli ha fatto pochissimo internazionale
Può essere che dietologia sia attraverso il suo stato questo lo capisco su motivi storici anche rispettivo cristiani sia poco però devo dire
Capisco
E se lo sente uno Stato laico ma perbacco questo diffondono tra la star dei cattolici in questo Sei come finanza quello la prima guerra mondiale nonostante l'altre cose cattoliche quindi voglio dire il punto fondamentale
E investì conto
Vero punto etico-politico dov'era il federalismo venerazione qui che l'etnico politico l'altro è un'altra cosa
Che si può benissimo vedere ma tenga conto che legioni
Tom poteri poi vincolante basta vedere i testi unici e leggi regionali sopra di quanto il Codice dati all'Assemblea il potere di fare leggi ripara tante aumenterà dite amministrativo
Se prestarsi
Scrive il giornale Torre presidenzialisti può allora fai togliere i poteri al consiglio che non fa che vincoli per queste con l'Egitto cioè due punti la pace poco dibattito tra di noi l'invito abbiamo afferrato a questo problema
Inoltre diciamolo pure
Quindi in gioco una grande cosa e nel gioco il moderno dei dunque siamo certe sì ho interattivi del certamente del postmoderno ma non possiamo tornare al Medioevo
Cioè a frantumazione di signorie principati ai divertimenti non possiamo dello conservarle modello non possiamo prenderlo
Seconda cosa lo si è capito bene così la lega lega come oggi e mi cinismo e movimento religioso
Io ho lottato ad estremi somiglianza il nazismo quasi identico anche il nazismo enorme interreligioso
Nasce nella parte più cattolica la Germania da barriera e anti prussiano
Anti Stato tedesco
Dicono che deve succedere laici del mi sei tele e gliele morto c'è molto Sud Pusiano
Nel quale verrà avanti Cavaliere è fondato su un uomo che parla parla sempre
Chicca è un carisma chi canti deve portare al telefonino che fa riferimento al sangue la terra
Cioè ai belgi del fondo di ho pagato dall'Europa Germania cristiana così accade anche qui
Ed è il re del del dell'etnia pagando dio Po
All'Inter sotto
La cultura cristiana
Ed è un movimento che ormai pur a restie costruito come mito tant'è vero che ventre boh borse agisci voto contrario agli interessi materiale dei leghisti anche del vetro organismi stessi eletti
è un per mille e gli solo conta
Devi solo conta perché era un evento politico ma religioso
E questo spiega
C'è il problema drammatico della lega perché per gli apparati simbolici certamente come ora è un metodo violento o possedere un popolo che sembra in un il inedito un bando di gara per veramente Israele ed Egitto
Questo mito e la Padania patria perfetta
Può tenerlo a lungo determinare uno sfaldamento a Cristo uno sportello so mai Chatterley che qui allega poi le prime etico-politico Street strappati e siamo anche in Italia si è morta quindi non si risolve sul piano amministrativo
Quindi queste da mentalmente facciamo così le mie obiezioni dove evidentemente undici per così dire balcaniche federalismo ampiamente qualche Jodie ma ho paura di pensare come ci vado dopo Rio al fatto che lasciamo ogni ente locale un tono di fare qualsiasi cosa
E come viene punita decrementi critico dello Stato in questo caso
E come sulla parte azioni più completa proprio la burocrazia
Inutile postcomunista proprio questa avremmo
Ecco del dunque credo Havas delle obiezioni nuvolette relazione ecco però su un piano di principio
Ci tengo al Consiglio ballo stato insulti mentale
Via che relazione uno Stato importante perché ha dato Alitalia che è un che una una cultura sia una cosa situazione che spinte come linguaggio prima degli altri paesi ed era già chiara Dante così Alitalia nato da Roma così delle pentita ha dato una forma politica moderna cioè gli ha fatto fare
Questo lo Stato ad esistere sulla cultura che preesisteva perché diventato uno stato e a questo punto è tra gli abbracci fallimenti anche però sappiamo benissimo quale tre quarantacinque significato comincerà ideologie la vostra patria ma noi non possiamo accettare questa morte
Quindi io credo che la battaglia sette sai il termine
L'Italia come valore rispetto a alla semplice decisivo per queste il problema delle IP in concreto chiamo così di solo di amministrazione etico-politico detto questo chiarito questo pensare ma diceva bene sapendo bene che le regioni oggi dominio mitizzata e perché
Perché oggi sono come anche avessero più poteri oggi sono state lasciate poi solo diventerei prontamente vola poco di Stato partito
Che vuol dire postcomunista e
Le siamo legati dello Stato come polo concettualmente
Quindi per chi vuole osare stava di obiezioni si può usare il pegno federalismo
Da riducendolo a termini appunto amministrativo dovuta ridefinizione dello Stato
Si può dire che Italia federale è uno e indivisibile
Cioè in sostanza no
La nostra lotta con la lega etico politica
La lega non gli importa niente federalismo niente non lo vuole
Il terrà conto piene vuol continuare a fare quel che vuole dire ma federalismo
No risponde a domande radici Tadini che volpino appunto di per i pentiti amministrativo ripromessi scarico di media sto problemi concreti
Risponde la lega che vuole il mito
Quindi a che indispone federalismo dive di coscienza devo capire bene prima di entrare in questa riforma quali sono le conseguenti di essa con i post comunisti al potere tante analisi politica non andai giuridica
Bene veniva
Grazie don Gianni
Devo dire che stamattina la relazione di D'Onofrio di del debito di Frattini e di don Gianni Baget Bozzo ci hanno fornito ampi motivi di riflessione e quindi sarebbe credo presuntuoso da parte mia cercare di concludere ricollegandomi
Strettamente a quanto è stato detto però vorrei dire vorrei fare alcune brevissime osservazioni prima del passaggio alla seconda sessione di questa mattina
La prima osservazione mi sento di fare qui sta è stato evocato e devo dire il fatto che sia stato evocato mi approvò procurato un certo fastidio perché anche le cose
Nelle quali crediamo quando vengono ripetute ribadite ad una o siamo finiscono coi Como stancare c'è stato e vota evocato il principio di sussidiarietà
Quel principio di sussidiarietà come D'Onofrio ha sottolineato significa anzitutto che tutte quelle decisioni che non competono all'apparato politico burocratico dovrebbero essere affidate alle libere scelte dei singoli delle famiglie e delle imprese
A me sembra che ci sia ampia concordanza sul fatto che oggi lo spazio di decisioni affidate all'apparato politico burocratico sia eccessivo e che cioè la politica abbia trascinato abbia travalicato quello che so e il suo ambito naturale comprimendo libertà dei singoli allora il richiamo al principio di sussidiarietà per noi
Dovrebbe essere soprattutto un richiamo all'importanza delle libertà personali all'importanza del mercato alla necessità di ridurre la burocratizzazione della nostra società e la politicizzazione delle nostre vite
Detto questo il principio di sussidiarietà dice una seconda cosa che se certe decisioni debbono proprio essere assunte con metodi politico burocratici ed è opportuno che esse siano assunte al livello più basso di governo
Perché questo
Per due ragioni non perché intanto diciamo che non debbono essere assunte a livello più basso il Governo perché i livelli di governo locali siano necessariamente più efficienti derive del livello di governo nazionale questo non è vero e anzi io credo che quando parliamo della riforma dobbiamo tenere presente che il regionalismo
A profondamente deluso i suoi sostenitori non ha deluso chi come siamo tanti qua dentro alla riforma regionale si era opposto ha deluso i suoi sostenitori perché le Regioni non hanno fatto altro che aggiungere
Un ulteriore strato di burocrazia di politicizzazione e di costi a quelli già esistenti complicando la vita dei cittadini determinando conflitti di competenze e di attribuzione che rendono ancora più difficile
La nostra vita e le attività economiche quindi non perché siano più efficienti ma per due ragioni
La prima e che il controllo popolare sulle decisioni politiche e più agevole a livello locale che non a livello nazionale ma se questo è vero questo ci impone un'altra riflessione
Quali devono essere le dimensioni dell'ente locale a cui vogliamo affidare queste maggiori competenze a me sembra che le dimensioni delle nostre regioni
Non soddisfino adeguatamente la esigenza di un controllo popolare sulle loro scelte noi abbiamo regione come la regione da cui io vengo la Sicilia che a cinque milioni di abitanti
Se pensate che la Svizzera che a sette milioni di abitanti e articolata in ventitré cantoni vi renderete conto del fatto di avere un solo ente locale la Regione Siciliana con una popolazione di cinque milioni pone dei problemi di efficace controllo
Popolare sulle scelte dei politici
La seconda ragione per cui vogliamo che la maggior parte delle scelte perché effettuata a livello locale
Anziché a livello nazionale che perché affidando autonomia agli enti locali ne possiamo porre in essere quella continua
Sperimentazione concorrenza nelle scelte politiche se ben se assunte a livello nazionale
Viene a mancare sarà possibile mettere a confronto i risultati ottenuti dai vari enti locali seguendo politiche diverse e questo dovrebbe consentire la correzione continuare gli errori commessi da parte di coloro che hanno scelto le strategie meno felici
Concorrenza anche lo ha ricordato
Paolo Del Debbio quando si parla di federalismo fiscale
Consentendo cioè di mettere a confronto politiche fiscale diverse e mettendo in essere una costituzione fiscale implicita è rappresentata dal fatto che se un ente locale abusa della sua potestà impositiva e possibile votare con i piedi cioè trasferirsi presso non avere la residenza in un altro ente locale
E con ciò facendo scoraggiando la eccessiva esosità di alcuni badate bene che questo non è un discorso avveniristico basta andare a pochi chilometri a nord di Milano per vedere come funziona in Svizzera la maggior parte della potestà impositiva spetta ai Cantoni
E il fatto che ogni cantone sia libero di scegliere la sua politica fiscale impedisce che la fiscalità cresca eccessivamente perché i cittadini si trasferirebbe immediatamente in un cantone vicino
Cosa questa del resto che succede anche negli Stati Uniti d'America anche se in versione attenuata
Come potrebbe raccontare l'ex governatore
Decana Chris di uno Stato che a motivo dell'eccessiva esso sita era stato ribattezzato in taxa Ciuceis
Scoprì che i cittadini del Massachussets andavano nel Vermont ha una linea Ance dovrà imposta erano più basse e quindi il Massachussets conobbe una fase di declino economico per contrastare la quale fu costretto a ridurre le eccessive pretese fiscali quindi concorrenza
Anche fa progetti fiscali alternativi
Ma soprattutto concorrenza nella fornitura dei servizi concorrenza fra pubblico e privato perché soltanto dalla concorrenza abbiamo quella modo alla ricerca di una sempre maggiore efficienza che può garantire un'adeguata fornitura di servizi quando mi si dice che un servizio è talmente importante da dovere essere per forza affidato alla fornitura pubbliche dico se i fornitori pubblici son talmente bravi perché non competono
Competano con i privati e dimostrino la loro superiore efficienza battendo i privati alla fornitura del servizio
Quello che accade invece come noi sappiamo è che sfortunatamente la fornitura pubblica inefficiente che Fassi che il nostro Stato sociale sia fortemente anti sociale
Perché se voglio io avendo bisogno di cure
Sanitaria scopriamo e le strutture pubbliche sono inadeguate abbiamo la possibilità di rivolgersi a cure private restano intrappolati nell'inefficienza pubblica soltanto i poveracci io vorrei le cose che ci venga spiegato che cosa c'è di sociale in tutto questo
Infine un'ultima considerazione mi ricollego persona cioè incoraggiato da quanto ha detto don Gianni Baget Bozzo
Chiamatela pure se volete retorica patriottarda
Ma io credo che l'Italia è una se uno e lo stato e una la Repubblica chi ci ha preceduto ha dato la vita per difendere l'idea che l'identità nazionale e l'interesse nazionale si difendono soltanto con L'Unità nazionale facciamo le riforme ma non dimentichiamo l'Italia
Avon giorno io sono Mauro Mazza sono stato chiamato dagli e dagli amici dell'Osservatorio parlamentare a coordinare la seconda parte di questo convegno sul federalismo possibile
Io ma mi rallegro mi sono rallegrato negli ultimi giorni per la scelta dei tempi dei tempi della del convegno spesso non so bene se Urso se Martino se dono che gli altri hanno avuto una scelta di tempi giornalistica o se addirittura qualche capacità divinatoria nel prevedere che proprio nelle ore più calde del dibattito sul federalismo a pochissime ore dalla relazione di D'Onofrio si sarebbe svolto questo convegno tramutato il presidente Pivetti se vuole accomodarsi qui con noi
Quindi capacità di previsione giornalistiche anche capacità divinatoria forse troppa tant'è che la giornata è caldissima dal punto di vista dei lavori della Bicamerale i quindi al tavolo di questa tavola rotonda mancano alcuni personaggi Donato innanzitutto che ha parlato nella prima parte per impegni di Bicamerale nella seconda parte della mattinata
Manca il senatore Salvi impegnato nel comitato forma di governo proprio in questi momenti ma speriamo che ci raggiunga tra poche manca anche Formigoni che assicurato dovrebbe arrivare di vediamo se la vostra capacità divinatorie forte anche in questo senso
Io non so dire dal punto di vista mio che quello di un giornalista che racconta le cose quando quando gli capita quotidianamente
Se siamo alla vigilia pochissime ore da un non svolta rivoluzionaria
Qualche giornale ha titolato in questo modo
Siamo comunque in una giornata importante politicamente
Per i lavori della Bicamerale che hanno caratterizzato questi mesi di impegno parlamentare
Se fossimo alla vigilia di una svolta rivoluzionaria
Il Profeta la rivoluzione sarebbe senza dubbio il senatore D'Onofrio
è un profeta Donofrio parafrasando un famoso romanzo di rotta che per noi giornalisti è un profeta tutt'altro che muto
Parla anticipa racconta descrive
E quindi grazie alle sue anticipazioni di questi giorni al suo intervento qui a questo tavolo questa mattina siamo già in condizione di conoscere almeno per sommi capi per grandi linee qual è il suo progetto di riforma che nel pomeriggio descriverà e illustrerà di fronte ai settanta componenti della Bicamerale e vorrei chiedere dunque all'onorevole Pivetti
Alla luce di queste anticipazioni di queste cose che già sappiamo
Se a suo giudizio un progetto siffatto se fosse approvato
Sarebbe o meno in condizione di realizzare davvero un federalismo possibile
Un federalismo aggiungo nel formularle la domanda in grado di togliere
Dal nord del Paese
Quelle tossine
Secessioniste quindi
E che l'hanno anche costretta personalmente a prendere la decisione di uscire dalla lega può essere un antidoto al secessionismo questa riforma Donofrio la teniamo così
Allora
No
E con ciò potrei anche conclude
L'abbiamo no nella maniera più assoluta
Tuttavia mi rendo conto che questa risposta da essere argomentata non soltanto per un ovvio dovere di cortesia ma anche perché altrimenti non avrebbero senso occasioni invece intelligenti come quella di oggi che sono di approfondimento di una questione che urgente attuale e soprattutto importante
E trovo a distanza di pochi giorni nella medesima sede discutere del medesimo argomento testimonianza vivente di quanto sia
Vivo anche se recente l'interesse
Della palestra insomma per questo tema che in Italia non le familiare mentre come osservava molto acutamente Adolfo Urso nella scorsa occasione l'altra serata d'incontro che abbiamo avuto la settimana scorsa
Mentre in tutto il mondo invece tre è più facile trovare vocazione federalista nella destra di quanto non sia in Italia non c'è
Allora merita delle argomentazioni anche perché la questione non è affatto banale
C'è sempre un certo vantaggio parlare
Dopo aver ascoltato altri relatori perché la conversazione si arricchisce di molti elementi che sono già stati offerti all'uditorio devo dire che questa mattina sono parecchie le cose con le quali mi trovo in pieno accordo in particolare l'intervento dei Baget Bozzo di poco fa ha raccolto parecchie delle questioni che normalmente esulano dal dibattito sul federalismo
Soprattutto quando lo contestualizziamo politicamente ce lo si troviamo oggi in Italia in questo momento con questa situazione politica con questi partiti che ci sono
E che invece devono essere tenute presenti presente
Perciò proviamo inquadrare seppur molto sinteticamente la questione in maniera completa la più completa possibile primo
La questione federale è urgente oggi solo perché è stata trascurata ma è prima che è urgente importante
Quindi non è legata alla contingenza è legata la natura del problema alla natura del problema Italia Governo dell'Italia stato Complesso ricco di differenze
Differenze che diventano poi diseguaglianze diventano sperequazione anche perché la forbice dello sviluppo si è allargata in questi cinquant'anni tra nord e sud e quindi il problema è importante prima che urgenti
Secondo di questa nostra diversità ci sta vanno tenuti con presenti almeno due elementi uno una grande gamma di identità diverse emettono culturale
Storiche localizzate in cento punti diversi c'è non esiste in Italia soltanto un Nord e un Sud ma tante identità diverse di dimensioni molto più piccola
Che non sono nemmeno la dimensione delle regioni ma sono molto più piccole delle dimensioni e delle regioni
Primo elemento prima diciamo mappa delle diversità in Italia
Molto all'ingrosso si potrebbe dire che è un po'meglio che non le regioni s'sono le Province a rappresentare questa mappa delle diversità anche se mi rendo conto che pure su cui sui confini delle Province molto ci sarebbe da dire ma insomma grosso modo la dimensione per intenderci è mediamente quella secondo elemento di diversità il modello di sviluppo economico dell'Italia i modelli vari che si sono intersecati
E che portano l'Italia oggi alla vigilia del Duemila ad essere sicuramente un Paese postindustriale con vistose sacche porre industriali laddove insomma l'economia industriale non ha praticamente attecchito noi abbiamo poche info l'abbiamo poche sacche di industria Lismore alle che sono favole triangolo industriale Milano Genova Torino
E qualche esperienza
Posso dire postmoderna anche se realizzate in epoca moderna contemporanea di industrie l'ISMU sono i distretti industriali del Triveneto e il modello di sviluppo delle Marche
Che non è in Triveneto quindi non c'entra con nord est e non se ero non non ci pensa mai nessuno perché l'annuncerò lega però invece è un modello di sviluppo economico che è importante anche su scala mondiale
Allora questa cosa qua significa che gli italiani hanno un tessuto sociale di base
Beh un sul tessuto culturale molto complesso di sostrato un tessuto sociale complesso articolato che se che genera un tessuto economico
A sua volta complesse che non coincide necessariamente con le identità culturali questo fa sì che l'Italia è probabilmente nel mondo sicuramente nell'Occidente
Le il Paese
Diciamo a struttura più reticolare che si possa immaginare meno piramidale che si possa immaginare
Questa questo elemento reticolare cosa intendo c'è dove i luoghi della decisione e i nuclei problematici sono particolarmente diffusi sul territorio e si intersecano a livelli diversi i propri è molto difficile stabilire una gerarchia realmente efficace ed efficiente per il governo del territorio perché la complessità delle stratificazioni di questo tipo
Questo io lo dico naturalmente meriterebbe un approfondimento ma sia pur brevemente deve essere detto perché allora si capisce il perché della crisi istituzionale c'è perché oggi è importante oggi perché è importante ripensare la forma la struttura delle istituzioni
Perché quella è la realtà del Paese
Ci troviamo invece ad avere una struttura istituzionale che è nata come è nata è nata dopo la guerra portatrice di grandi valori ma anche di giganteschi compromessi sappiamo non facciamo un'analisi storica della genesi della nostra Costituzione ma oggettivamente
Rappresenta un sistema
Ricco di equilibri e contrappesi e bilanciamenti a garanzia della democrazia e tutto quel che si vuole ma oggettivamente un sistema fortemente rigide piramidale di organizzazione dello Stato
Laddove l'invocazione dell'autonomia e cene
Quasi ad elemento compensativo di una struttura che comunque rimane fortemente centrata fortemente piramidale la quale struttura non ha funzionato ha funzionato in modestissima parte e in generale non poteva funzionare per un Paese come l'Italia perché è fatta e pensata del Paese omogenei a struttura industriale
Insomma per dirla molto brevemente una struttura costituzionale funzionerà un paese quando rappresenta bene la struttura socio economiche possibilmente che quella culturale di un Paese questo non è il caso della Costituzione italiana
Che ha rappresentato una risposta ad alcune delle domande del dopoguerra ma non ha saputo il perché non li ha minimamente preso in considerazione altre domande che non erano tanto dell'immediato dopoguerra quanto dello sviluppo dell'Italia che si doveva proiettare sul ventunesimo secolo questa è la ragione per questo dico problema importante più che urgente e anche urgente diventato urgente perché a furia di non occuparsene diventato anche urgente ma la domanda è strutturale
Alla quale bisogna rispondere
E l'Italia appunto a questa struttura reticolare allora c'è bisogno di una struttura costituzionale che tenga conto di ciò allora la l'ultimo la centralità dell'interrogativo federalista
Chiacchiere sul federalismo se ne sono fatte tante modelle conflittuali diversi fra di loro d'accordo io mi permetterei d'andare al nocciolo come ho fatto anche l'altro giorno ma se poi molto brevemente
Del mille sistemi federali possibili ciascuno reclama ante la propria genuinità originalità centralità eccetera l'essenziale è
Diciamo per intenderci federale quel sistema costituzionale per intenderci sottolineo queste Maffei costituzionale che garantisce nella Costituzione un efficace sistema di autonomia
Dobbiamo identificare quali sono i livelli delle Autonomie in che consistono in questo mi piace molto del di di del discorso di D'Onofrio il fatto che abbia h accanto alle Autonomie locali sulle quali credo non ci siano dubbi perché siamo tutti d'accordo messo le autonomie funzionali fondamentale le Autonomie funzionali sono quelle strutture sociali ed economiche diciamo trasversali cioè nazionali
Che non si identificano perché son presenti su un pezzo di territorio ma si identificano perché gestiscono un sedimento dell'attività economica relatività controllo che alto del Paese
Le quali quindi tra l'altro hanno una non disprezzabile funzione di coesione nazionale perché si gestiscono autonomia funzionale sistema universitario ad esempio garantiscono autonomia rispetto autorità centrale di governo quindi non lo politici d'uso perché si auto gestisce sistema delle università ma essendo esso valido su tutto il territorio nazionale e la cultura di un Paese si identifica con la cultura nazionale
Non diventa trentino altoatesina siciliana marchigiana e migliorare Emilia Romagna o che altro
è un esempio delle tante varie autonomie funzionali che ci sono qui è molto importante il doppio livello di autonomia quindi è importante la risposta federaliste perché risponde a questo tipo di domande
De allora anche qui altro gamma di approfondimenti possibili sta cercando per flash di inquadrare il problema loro esigenze storiche strutturale del Paese quindi di qui discende la centralità della domanda federalista che possiamo definire come garanzia delle autonomie
Ergo quinta o quarta ho perso il conto ultima cosa
Tutto il dibattito federalista è serio e nella misura in cui prescinde in qualche modo dalla contingenza politica cioè si discute di federalismo non per rispondere a Bossi ma per rispondere al bisogno dell'Italia
Mi rendo conto che debbo dire questo a segretario di partito
è faticoso ma sono pure io segretario di partito pertanto mi assumo questa responsabilità
Allora il problema non è Bossi
Il problema è l'Italia a cui bisogna rispondere
Questo quindi quindi sono del tutto inutili e tra l'altro dannose gli inseguimenti bossiani
Di questi ultime settimane
Però veramente hanno degli illustri precedenti negli ultimi mesi
Sono quelli del tutto inutili le profferte d'amore di D'Alema nei confronti di Bossi ma sono anche abbastanza inutili e controproducenti le profferte forse magari non d'amore ma d'amicizia di D'Onofrio nei confronti di Bossi perché il problema non è affatto lui
Già che ci perché comunque non ero più bisogna rispondere Marco nel Paese secondo avendo grosse abbandonato anche formalmente la richiesta di federalismo da più di un anno
Si sa che si va a candidarsi e farsi rispondere di no
In più si va a legittimare una linea alternativa a quella del federalismo che quella della secessione e qui il problema alcune date molto precise Bossi il nove di maggio presenta per la per la prima volta il problema della secessione
Io sto facendo l'uno posso rispondere articolatamente
Bossi nove di maggio presenta per la prima volta la questione della successione io allora interna alla lega dico benissimo affrontiamo una discussione del genere vinca il migliore tu porti i tuoi argomenti io porto i miei discussione che come è noto non c'è stata se risolta in una
Più che altro Larissa quasi un corpo a corpo con
Sì esatto dopo le ed è non avrebbe mai vinto le elezioni sul tema della secessione ovviamente il tema si tira fuori l'indomani del voto chiaramente
Questo è un modo di intendere la lealtà elettorale ma insomma
Perché grande levata di scudi informale venti giorni dopo un mese dopo
Il governo presenta il documento di programmazione economico finanziaria quindi i voti della lega servono
E quindi Bossi viene corteggiato come interlocutore politico
Altra scadenza il quindici di settembre Bossi fa la marcia sul Po
Minaccia alla integrità dello Stato levata formale di scudi ancora una volta il trenta di settembre governo presenta la finanziaria e quindi voti della lega servono
E quindi possibile nuovamente corteggiato perché se con i suoi
Bossi li proclama la secessione questa volta in nell'imminenza delle elezioni amministrative che infatti ha perso
Dicendo i sindaci non gireranno nelle mani dei prefetti ma servono i suoi voti per i ballottaggi e quindi Bossi viene corteggiato allora
Bisogna che siano chiare anche le responsabilità perché c'è Bossi che persegue una certa linea che non è federalista e secessionista
E dall'altra parte c'è una responsabilità di una classe politica in particolare della maggioranza di governo che avendo bisogno di o dei voti o della diciamo benevolo opposizione perché si può fare opposizione anche Orlando Orlando Orlando e non proponendo degli emendamenti efficaci non non ci sono molti modi di fare opposizione
Dovendosi garantire una
Opposizione solo formale da parte della lega sostanzialmente la legittima questo è un tipo di pratica quindi è inutile preoccuparsi di eseguire boss
Seconda ragione e psicologiche dei banalissima se c'è un secessionista in giro o federalista di cui che non ha le idee chiare che vuole la spaccatura dello Stato
Quello preferisce l'originale che la copia quindi comunque seguire Bossi sul suo terreno non sortisce alcun effetto di raccolta di consenso perché chi è che vota le imitazioni io preferisco votare l'originale se sono Buso voto Bossi mi pare logico
Quel Busoni Point ci sono molti altri Buson vocalist Italia che non hanno colpa
Ultima ragione che è quella evidenziata proprio dal discorso di don Baget Bozzo prima e che tra l'altro mi fa piacere di sentir dire anche da lui io che è una cosa che sostengo da quando tra le altre una delle ragioni non irrilevanti per le quali sono uscita dalla lega
La natura della lega mutata da movimento politico movimento religioso queste cose io dissi anche nel corso della polemica di questa estate cioè li si è usciti dalla politica eh tecnicamente io credo una setta religiosa la lega per per questi elementi di enfasi sulla personalità del leader eccetera che ci sono sempre stati questo sarebbe di per sé un movimento carismatico anche politico ma forte
Carisma
Tecnicamente individuabili in alcuni elementi di culto non culto della personalità in senso lato ma in senso stretto quando cioè capita questo è capitato più di un anno fa
Di vedere il segretario di un partito che parla con la propria immagine sul pulpito dal quale parla e dei fiori davanti a quella immagine
Io domando se non si tratta di un atto di culto cioè è una cosa non è il manifesto elettorale il quadro con i fiori davanti queste cose le ha fatte Bossi all'assemblea di Venezia prima
Cioè ma non adesso giustamente adesso vediamo il problema però è che non sono due milioni quelli sul possano anche duecento mila ma sono anche tanti per essere di quel tipo lì mi spiego
Allora bisogna mettersi in testa che bisogna allora che si ha a che fare con un fenomeno di questo c'è quindi risposta era molto più breve no era uno Baldwin D'Onofrio è la risposta queste sono alcune per sommi capi delle ragioni per cui è no
Dopodiché io credo che non solo non è una risposta a Bossi cioè e in sintesi perché è inutile cercare una risposta a Bossi specialmente su quel terreno perché la non è questa la domanda che Bossi pone direi che non è nemmeno in sé la risposta al problema del federalismo lo è soltanto in parte perché se ci sono degli aspetti molto positivi della proposta D'Onofrio essenzialmente accanto accanto le autonomie locali aggiungere quelle funzionali c'è un vizio secondo me molto grave che è la valorizzazione del ruolo delle regioni
Enti nei quali io non credo ma non per ragioni di fede non ci credo perché ho gli occhi per vedere allora se doppia il profeta del Federica
La bufala cosa perché e più un posto fra i tetti getta viene dopo molti altri però lo so che vuol dire al posto di e non vuol dire prima di ma insomma
Per a ragion veduta le regioni hanno dato pessima prova di sé per le ragioni anche come ancora una volta enunciate da don Baget Bozzo nel suo intervento io ci aggiungerei che oltre che una modo per diffondere la classe dirigente erano più teppista nettamente per research ire le maggior parte di quella classe non dirigente aspirante dirigente in sostanza la sinistra che non governava il centro doveva potere governare periferia gli andato alle con l'idea licenza di uccidere c'è il Berta di ampie fare esplodere la spesa pubblica che è esattamente ciò che hanno fatto quindi non funzionano perché sono nate per non funzionare dovevano servire come tampone politico
Quindi io non trovo una ragione al mondo per rifarle centro di competenze la Regione va svuotata a vantaggio di enti locali più prossimi al territorio va alleggerita di competenza che non deve avere nessun ente pubblico e sono d'accordo col principio della concorrenza fra l'ente pubblico l'ente privato e ovvio che sono d'accordo perché implicito nel principio di sussidiarietà
E va caso mai svuotata vantaggi di enti intermedi funzionali potenza abile a metà tra la Regione e lo Stato
Per gestire alcune competenze essenziali alcune competenze ad esempio agricole alcune competenze di trasporti d'alta velocità alcune competenze ambientali che solo a questo fine potrebbero essere gestite da enti sovraregionali
Di forma federativa articolo centotrentadue della Costituzione consente grosso modo questo la fusione fra Regioni una modifica minuta del centotrentadue
E che consentisse la federazione a scopo funzionale Piemonte Lombardia Veneto si mettono d'accordo per fare la ferrovia alta velocità Torino Venezia e ci siamo capiti
Invece vedere tre
Consigli regionali che poi diventano quattro perché c'è l'Emilia Romagna e cinque perché Atene anche Trieste giustamente vuole la ferrovia
Si fa un ente che gestisce i trasporti agricoltura politica ambientale per modo di dire che ma queste sono tutti dei dettagli un tantino tecnici
Per dire quanta antipatia comunque non solo io personalmente ma un concetto federalista che vede alla valorizzazione delle autonomie come nocciolo della questione contanti
Fatti a questo concetto nutre nei confronti dell'ente Regione e questo secondo me il punto più delicato della proposta D'Onofrio che meriterebbe di essere un pochetto no molto sostanziosa mente
Assottigliato
Beh con ciò credo d'avere motivato il no
Grazie
Se Urso me lo consente vorrei restare anche un attimo alone vuole Pivetti
Entrare un altro aspetto che è stato molto sottolineato questa matita relazioni ascoltate
Da parte degli esponenti del Polo non a caso che parlo del presidenzialismo
Sia D'Onofrio si altri hanno prospettato un marciare assieme
Della proposta che può diventare riforma in senso federalista dello Stato
E della forma di governo presidenzialista
Senza la quale l'una non può esserci dal punto di vista del Polo è un modo politicamente parlando lo chiedo a lei e nona Urso
Perché il Polo si ritrovi in qualche modo ritrovi le ragioni del novantaquattro in un certo senso chiedo a lei
Al di là dell'esigenza politica del Polo che comprensibile
Esiste la necessità che la riforma federalista che una riforma federalista si accompagni ad un forte elemento di unificazione quale sarebbe certamente l'elezione diretta del capo dello Stato
Tra
E qui non lo so nel senso che sicuramente l'esigenza politica esiste ed è non soltanto comprensibile ma importante che vi sia perché se si tiene conto anche degli elementi politici pro quota non devono essere gli unici a determinare una scelta però anche tener conto degli equilibri attualmente esistenti in Italia oggi sensato a modo intelligenti facoltà
Non credo che ci sia un esigenza strutturale del federalismo di avere un un esito bilanciamento presidenziale non c'è perché può essere perché ci sono stati federali presidenziale ci sono stati federali che non sono affatto presidenziale
Inoltre l'esigenza forte di garantire degli elementi di unità nazionale
è in parte assolta precisamente dalle autonomie funzionali come brevemente accennavo prima che sono come delle reti
Che tese attraverso il Paese lo tengono comunque insieme
Comunque non c'è una preclusione c'è una facoltatività secondo me dell'esito presidenzialiste allora bisogna come dire vedere le carte
Vedere di che tipo di presidenzialismo si tratta e a che condizioni questo dovrebbe essere realizzato per quanto mi riguarda federalista e Vigevanesi certamente non presidenzialista
Io poté avere presidenziale il federalismo sono disposta a ragionare riprese presidenzialismo però voglio vedere più federalismo perché altrimenti il gioco non vale la candela
Come me parlo per me e per molti milioni di italiani naturalmente che in questo momento sotto varie etichette bandiere alcuni sotto nessuna bandiera cioè quelli che votano scheda bianca sono comunque convinti che ci voglio una riforma federale dello Stato
Il il secondo elemento quindi si può ragionare non è necessario ma può essere anche utile
La seconda cosa però visto che teniamo conto delle contingenze quindi lei giustamente metteva in evidenza l'esigenza politica per il Polo temiamo che conto sempre delle contingenze non politiche le circostanze in cui ci si trova ad operare elezione Diretta dei chicchessia
Su territorio nazionale significa qui mi spiace ma un problema di equilibrio dei mezzi d'informazione
E questa sappiamo che è la grande questione di tutta la vicenda che accompagna come un un peccato originale non risolto tutta la vicenda non solo di questa ma anche della precedente legislatura non può essere risolta con l'atteggiamento vendicativo e punitivo non si sa bene tra l'altro in nome di quale primus morale ma comunque che magari l'Ulivo rivolge nei confronti della persona fisica di Berlusconi Silvio Pin quanto monopolista dell'emittenza radiotelevisiva privata però questo problema c'è c'è un problema qualcuno dice certamente anche di disequilibrio sulla carta stampata non c'è alcun dubbio però non c'è alcun dubbio del Pesiri specifici relativi che sono molto diverse la televisione cioè incide infinitamente di più dei giornali
E c'è un problema in generale di equilibrio del sistema che nell'interesse delle libertà dei cittadini in modo in cui si sta arrivando l'approvazione della legge Maccanico io so con questo di guadagnarmi lati perché di molti dei presenti però secondo me è scandaloso
Perché ha avuto ventuno sedute la Commissione otto o dizioni diverse
Anni di tormento alle spalle per trovare l'equilibrio sulle telecomunicazioni l'Authority eccetera
Tutte le volte che la scorsa legislatura i deputati si sono picchiati in Parlamento le poche volte che successo era soltanto sulle telecomunicazioni e e l'informazione radiotelevisiva quando non si sono picchiati sono volati gli insulti
Tutti i deputati che nella scorsa legislatura hanno più efficacemente operato all'interno delle rispettive Commissioni di Camera e Senato che si ha in mente i deputati veramente
Per arrivare a un vero riequilibrio del sistema sono stati giù Pilati tutti però non rieletti o candidato o non ricandidati o candidati collegi possibili cioè c'è una volontà punitiva nei confronti di chi vuole un vero riassetto del sistema
Combinazione miracolo della scienza e della tecnica arriva la la commissione in Aula senza relatore senza relazione senza uno straccio di decisione presa in Commissione in quarantotto ore la legge viene votata in Parlamento scusate ma questo
Ne inquieta molto allora presidenzialismo
In astratto si può benissimo regionale il presidenzialismo c'è prima un problema di equilibrio con gli altri poteri dello Stato che è sicuramente risolvibile in sede di dibattito istituzionale c'è un problema però di come ci si arriva praticamente c'è chi comanda chi come si fa con a formare l'opinione libera del del cittadino ecco e qui mi dispiace ma mi sembra che sia un po'distanti dal trovare una soluzione
Quindi quindi problema ma va poi affrontato su quel su quel terreno lì liberi da volontà punitive perché nessuno qua eh
Senza peccato perché se l'Ulivo c'è la Rai voglio dire non è questo il problema
Ci sono delle dei dei giganteschi interessi aziendali in ballo ci sono parte dell'economia del Paese riguardano l'occupazione tutto quello che si può però bisogna trovare un punto d'equilibrio sequestrava quanti menti io non mi sento tranquilla
Perché chi controlla informazione contro la poi consenso e poi si fa leggere presidente allora io non voglio che questa cosa mi ci sia una scelta più libera possibile
Vi ringrazio onorevole Pivetti ricordo soltanto nonostante lo squilibrio negli mezzi di comunicazione televisivi nonostante sconfitto l'Inter sì per durante tutto questo non impedì lo scorso anno al Polo guidato da Berlusconi di perdere le elezioni basta così verso l'alto una votazione
Un annotazione
Passo passo ad Urso restando anzi tornando sul momento unificante che federalismo più presidenzialismo senza l'uno non ci può essere l'altro
C'è davvero Urso la svolta federalista di Alleanza nazionale perché
Questo come è stato presentato come tale
Da un'intervista di Fini due giorni fa ha presentata forse erroneamente dalla stampa come un nodo Onofrio
è sembrata riportare a galla
Timori paure da parte di AN ha ad aprirsi troppo su questo terreno federalista che non è mai stato storicamente il suo terreno
La riunione di ieri stando ad alcuni resoconti giornalistici di D'Onofrio con i parlamentari della Bicamerale poco non è stata delle più tranquille sembra però per resistenze per rimostranze in particolare dei deputati e senatori di Alleanza Nazionale
In che termini c'è questa svolta federalista e come si concilia col presidente di ma come si tiene tutto assieme se poi D'Alema fa lo spezzatino da presidente fa votare per parti separate le varie parti delle varie riforme
Beh io dico anche questa svolta federalista non è recentissima nel senso che noi ci siamo presentati come Paolo per le libertà Polo delle Libertà
L'anno scorso agli elettori con un programma comune
Di tutto il Polo per le libertà che prevedeva presidenzialismo e federalismo
Quindi Alleanza nazionale tutti i candidati e quindi tutti i parlamentari di Alleanza Nazionale e AN come partito politico ha sottoscritto un programma che prevede anche il federalismo nel quale una riforma istituzionale in senso presidenzialista
E c'è un ricollegarsi a alle culture veri della destra europea e statunitense prima ricordava anche la Pivetti notai l'abbiamo sottolineato qualche sera fa in questa stessa sede normalmente la destra nel mondo e più federalista più attenta alle autonomie alle realtà alle culture locali della sinistra che più li dell'attrice per esempio negli Stati Uniti
E il Partito repubblicano che si fa carico nel quadro d'una forte concezione nazionale delle esigenze del federalismo rispetto al Partito Democratico che storicamente più accentratore rivelatore fiscale
In Francia decollo si dimise dopo aver perso un referente uno che errore tremendo autonomista
E dov'ero perso lui destra francese si dimise noi che inventò il presidenzialismo in Francia e l'autonomismo
In Spagna la dia catalana e la via di Aznar è stato il governo di centrodestra spagnolo sotto l'impronta di Fraga il Libardo né che dalla Galizia leader della Destra storica spagnola
Addirittura franchiste mi originariamente riva destra spagnole e autonomista tira sostanzialmente permesso un accordo tra i catalani che rimangono nell'ambito delle unità nazionali spagnola ma che anche nei momenti di centrodestra il governo di centrodestra spagnolo
Di Aznar per cui il federalismo inteso come maggiore autonomia anche fiscali Spagna è stato realizzato con un governo di sinistra ma la dobbiamo di centrodestra di Aznar che viene dal nostro stesso percorso storico
Così anche io dico in Germania normalmente la destra e più attenta della sinistra le esigenze delle Autonomie nel quadro però di una concezione nazionale dello Stato
Quindi culturalmente non abbiamo certamente nulla da farci insegnare nel filone più ampio della destra europea statunitense certamente in Italia io lo voglio dire perché va sottolineata anche dalla premi sempre importante
Il Polo per le Libertà nacque in un certo modo come due coalizioni
Nacque col centrodestra al Nord compresa la lega ma senza Alleanza nazionale centrodestra sud senza lei che con Alleanza Nazionale oggi non è un caso che in questa giornata è un esponente del Polo
Che al quale sarà affidato l'incarico di fare una relazione che fa un progetto federalista
Dello Stato che si può discutere lui stesso ha detto si deve discutere
Anche perché lo voglio sottolineare una cosa importante noi siamo nettamente contrari l'ipotesi che possono nascere nella Bicamerale maggioranze variabili per cui la riforma dello Stato si fa a pezzi
Prima sul federalismo si ottiene il voto magari della lega sul premierato debole si ottiene il voto a o di una parte del Polo e così via
In merito a Niardo che così e questo l'ho detto anche dalla fu inizialmente credo che sia l'elemento importante di una giornata di riflessione con cui l'attuale che il poco fa per approfondire lette ma perché per federalismo nel cui ambito una riforma globale in senso presidenziale che noi non siamo disponibili a votare singole parti della Costituzione incompatibili tra loro
Mi spesso che presenta il progetto federalista di un federalismo molto accentuato molto forte sul quale in alcuni aspetti una peraltro anche la Pivetti come Martino prima come Baget Bozzo abbiamo delle perplessità indubbiamente però questo progetto federale comunque sia rivisto e corretto può essere votato dal Polo solo contemporaneamente a una votazione in un progetto globale che prevede anche un presidenzialismo e io aggiungo tanto più è forte il federalismo
Tanto più deve essere forte il presidenzialismo
Non si può avere un premier reato e insieme al premierato si deve avere un federalismo forte accentuato le autonomie locali peraltro negli Stati Uniti e su quest'argomento hanno fatto una guerra civile
Perché la Confederazione del Sud contesa del Nord è una guerra civile tra chi era più attento all'autonomia locale tira più attento alla Centrale dallo Stato hanno fatto una guerra civile su questi Paesi si staccò uno si dividono anche con guerre sanguinose terribili come fu la guerra civile americana o la guerra civile jugoslava
Ebbene lì c'è una forte autonomia locale tra l'altro difesi accentuata proprio al Partito repubblicano ma c'è contemporaneamente una monarchia elettiva addirittura perché una mano cretina dove il presidente La Repubblica e coincide con la carica di capo dell'esecutivo c'è una forte concezione nazionale all'interno di uno scoop confederazioni Stati
Confederazione di Stati perché le due innovazione di cui ha bisogno l'Italia è vero Irene Pivetti lo diceva prima che l'Italia sente con forza una parte del Paese soprattutto il Nordest è questa
Necessità di sburocratizzazione stato di decentrare i poteri di sentire il potere politico più vicino al cittadino ma è anche vero che non larghissima parte dell'opinione pubblica italiana secondo sondaggi lo tanta per cento degli italiani sente la necessità di introdurre un sistema presidenziale in questo Paese c'è invece la necessità di un'altra innovazione istituzionale anzi la ritiene prioritaria probabilmente e in tal senso proprio io ritengo noi riteniamo che le due cose devono marciare di pari passo noi siamo diventiamo col tempo ovviamente un'evoluzione culturale poli di dell'intero poco il Polo per le libertà senza la lega che ha scelto la strada secessionista che è un'altra cosa rispetto al federalismo e l'antitesi del federalismo dello Stato unitario ovviamente
Il Polo per le Libertà si fa carico pienamente delle esigenze federale sino in fondo globalmente però perché vuole contrastare le GA e non inseguire la lega sbaglia D'Alema tentare di inseguire la lega e sbaglierebbe certamente anche D'Onofrio ma non è questo che lo ha sostenuto presentando questo convegno ma appresso
Ma sostenuto esattamente il contrario sbaglierebbe chiunque D'Alema come per esempio la Bicamerale il Polo come centrodestra se inseguissero Bossi nella illusione che Bossi voglio il federalismo mentre Bossi vuole la secessione peraltro io lo dico
Se Bossi avesse voluto un federalismo alla catalana
Avrebbe come dice oggi avrebbe potuto farlo così come vanno fatti i catalani tre anni fa non facendo ribaltone col governo di centrodestra
Se Bossi avesse voluto come dice oggi l'assemblea costituente avrebbe potuto potuto farlo sei mesi fa quando si oppose drasticamente all'Assemblea costituente il solo all'assemblea costituente condizionò il no di D'Alema che era titubante su questa sta ora e quindi condizionò tutti Polo compreso ad accettare lo strumento della Bicamerale oggi non ci può dire che vuole l'assemblea costituente perché ogni volta che è stata riproposta l'unico hublab bocciata così come sicuro sono sicuro che boccerà l'ipotesi federalista perché non è quello che lei vuole evidentemente momento stesso in cui Baget Bozzo in qualche modo lo sottolineava e consacra l'ampolla del Po
Un anno fa il quindici di settembre il tredici settembre Consagra collant Paolo tempo diventa un movimento religioso che altre cose peraltro qui vorrei dire una cosa che può apparire provocatoria
Ma molti degli esponenti
E io direi anche dei militanti
Dei dirigenti della lega
Noi riconosciamo
Perché vengono da una costola alcuni di essi in Puglia della destra italiana
E questo ci deve far riflettere perché certamente c'è un'altra destra
Una destra che non è nazionale che probabilmente si collega movimenti religiosi come diceva prima baci debbano se confermava la Pivetti che in qualche modo fanno parte della nostra caso facevano parte la nostra casa
Non testimonia il fatto che alcuni di questi erano esponenti addirittura venissi o di organizzazione di destra compreso l'attuale
L'idea della Liga Veneta
Quindi il problema e noi siamo consapevoli del problema
E nel riassumere io non credo che sia ancora il caso di riassumere ma quello che abbiamo detto oggi è il tentativo di dare una visione globale alle riforme istituzionali il fatto stesso che secondo oggi Mauro ma e qui inaugurano questa sera e quando la Bicamerale voto Massimo D'Alema presidente dalla Bicamerale già no anzi in quell'occasione il Polo si divise e chi era presente ricorda che Berlusconi venne il giorno dopo a inaugurare la sede ecco io credo che essere aver fatto questa coincidenza è un'altra volta coincidenza io credo che sia importante che il Polo nemmeno su questo argomento si divida del federalismo ma riesca in qualche modo a trovare una unità di intenti magari senta potrebbe essere qui in questo momento in questo giorno comunque nella Bicamerale prendere atto che è un presidente come D'Alema che sta utilizzando ad Aler della Bicamerale senza un briciolo di coraggio via che accusa l'altro di aver non dover coraggio ma con quale coraggio affrontato da presidente la Bicamerale
Quale strappò dato quale fughe in avanti sembra molto guardingo di difendere quello con Luisa ottiene l'occupazione del potere questo non ci può stare bene
Le innovazioni e le grandi riforme istituzionali per questo la teniamo l'assemblea costituente riforme di questo tipo
Vanno fatto con pieno mandato illeciti ma popolare da un'Assemblea costituente certo non da una commissione che è molto più guardingo agli equilibri del Governo
Che hanno interesse a rime a ridisegnare i i nuovi equilibri dello Stato noi stiamo dimostrando lo stiamo dimostrando anche sul progetto federalista che invece siamo molto più interessati a un equilibrio complessivo e alle riforme istituzionali che necessitano nel nostro Paese
Grazie
Io concludo semplicemente ringraziando ancora una mole Pivetti onorevole Urso quanti ci hanno seguito anche in questa seconda parte della sessione dedicata al federalismo possibile grazie a tutti