La nota di politica estera

E l'Albania che
Stato e questo è ciò che conta comunque una bella notizia il voto di domenica che l'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in uno OPA non ha mancato di avallare col suo certificato di garanzia democratica consentirà all'Albania sempre che non vi siano arroccamenti e definite disperate del potere da parte degli sconfitti di ritrova are un po'di pace i cosiddetti garanti dell'OSCE hanno definito le elezioni e ragionevolmente ordinate una formula ipocrita la migliore però che ci potesse pare data la situazione
Eppure va ricordato proprio in questo momento che le elezioni appena concluse hanno poco a che fare con la democrazia come noi da come Chamot perché votato in un Paese di Lamy nato da una guerra civile latente da un clima di orrore e terrore in molti distretti nel disordine confuso in parecchi fece il risultato che si potrebbe dire bulgaro a favore di certi candidati oltre il nove per per cento dei suffragi testimonia della concreta impossibilità di preferire un altro partito e a volte anche un altro candidato la stessa campagna elettorale è stata dimezzata dalla impraticabilità di per le Regioni per gli esponenti di questo o quel partito in particolare sud per i candidati del partito democratico di Berisha che ha perso un paese nel quale centinaia di migliaia di armi restano bellamente in mano a cosiddetti civili in pratica a maggio di bande in milizie private è un Paese nel quale non si può dire che il voto sia impossibile ma si può dire certo che è impossibile che sia democratico
L'Italia che ha voluto in un certo senso organizzato e protetto lo svolgimento delle operazioni elettorali sta meglio di qualsiasi altro Paese coinvolto nella missione al bar nel monitoraggio del voto i crismi della legittimità non rispondono in questo caso a canoni oggettivi ma a criteri elastici dovuti all'emergenza criteri molto elastici è andata insomma e non poteva andare diversamente adesso si vedrà se terranno gli Accor di sicuramente intercorsi prima del voto i patti in vista del dopo elezioni il delicato meccanismo diplomatico preventivo che ha avuto come protagonisti il leader del fra maggioranza e della ex opposizione e i Paesi stranieri maggiormente coinvolti nella crisi
Brescia il presidente ha già detto che rispetterà i risultati preannunciando così le dimissioni quando vinse le elezioni assunse la guida dell'Albania subentrando per la prima volta Luís ex potente del regime convertito al liberalismo e liberismo a Ramiz Alia e alla corte di comunisti legati alla dittatura di Enver Hoxha
L'aver avrebbe potuto Veliscia scatenare una purga in grande stile sarebbe stato nella tradizione albanese non l'ha fatto anche se ha costretto parecchi alti papaveri accedere formalmente le loro posizioni di potere e anche se fatto su una hanno leader socialista oggi vittorioso se ritrovate in carcere con l'accusa mai definitivamente provata di corruzione ma non c'è stato sangue versamento di sangue adesso il provvidenziale opportuno anzi inevitabile quali giusto cinismo europeo e italiano impone di sancire la legittimità di un voto che legittimo regolare non è dato né poteva esserlo ma cinismo non può arrivare al punto di chiede le di chiudere gli occhi in futuro sulle violazioni dei diritti umani dei diritti civili
Delle basilari norme di convivenza democratica nelle prossime settimane nei prossimi mesi l'Italia e l'Europa che confermeranno la vittoria socialista pur sapendo che è stata ottenuta con la violenza grazie all'avvio senta dovranno prendere sulla nuova leadership albanese socialista neo comunista perché non demolire la possibilità di ricostituire un sistema realmente democratico in Albania perché non creda di poter governare re restare al Governo al potere con la forza con le armi e perché non li porti ancora una volta l'Albania indietro negli anni indietro nel
Buio di una economia una cultura è un costume che per oltre cinquant'anni sono stati i più feroci paranoici ottusi autoritarie fallimentare
Dei Balcani e dell'intera Europa dell'est in Albania nelle scorse settimane negli ultimi metri non è esplosa la guerra ci
Del resto non è nella tradizione avvenire una guerra fratricida ma il futuro non è affatto roseo per l'Albania i problemi restano aperti
Aria dovrà farvi attenzione perché mai come in questi mesi abbiamo avuto la dimostrazione dello stretto legame tra le vicende e vicissitudini albanesi intestini della nostra politica interna ed estera