Il punto sull'accordo del Gatt per il commercio internazionale e i dissidi all'interno della Comunita' Europea sull'accordo

Radio radicale per i gatti e l'ultima sto commessa sembra proprio di sì una conferenza interministeriale fissata per il prossimo aprile dovrebbe siglare la grande intesa mondiale sul commercio Peter are questi tempi l'accordo deve essere raggiunto entro il quindici dicembre ma sembra molto difficile anche perché all'interno della Comunità economica europea non sembra che ci sia giunti a un accordo per parlare di questo
Abbiamo qui con noi ai nostri microfoni il professore Enrico Sassoon provo professore di economia dell'innovazione alla Scuola Sant'Anna di Pisa è uno dei massimi esperti di economia internazionale in Italia professor sta su un ci sono delle speranze il del per quanto riguarda il l'accordo delicate che si protrae dal mille novecentottantasei sul commercio internazionale quali sono i dissidi che ci sono all'interno la comunità economica europea a
Perché ne sono per fortuna perché ormai si è capito che un accordo di questa portata sarebbero più i danni nel caso mio fallimento che nonna i sacrifici da fare per arrivare finalmente questo benedetto accordo certo invece ne esce un altro tempo Cristina anche realisti perché come ha detto lei questa questo negoziato va avanti dal mille novecentottantasei ed avrebbe dovuto essere concludo già alla fine del mille novecentonovanta invece siamo nel mille novecentonovantatré citando i confini torno entro la fine di quest'anno con punto questa conferenza grande conferenza poi conclusiva ma l'aprile del novantaquattro quindi dobbiamo essere dalla parte aspettati che qualcosa di buone di saggio venga concludo dall'altra parte non possiamo ignorare che c'erano stati diversi fallimenti in passato i motivi di sì di ormai credo che si siano visti da per tutto e tutti i giornali sono medici ne parla sono anni che se ne parla fondamentalmente qui la questione che sono in ballo interessi giganteschi ieri perché si parla del commercio mondiale non solamente dei beni industriali ma anche dei prodotti agricoli e soprattutto la nuova area dei servizi
Totti in campo ci sono interessi contrastanti molto forte tra Stati Uniti ed Europa da una parte Stati Uniti Giappone dall'altra Europa Giappone e poi anche Paesi industrializzati Paesi in via di sviluppo
Conciliare questi interessi si parla di centootto Paesi che partecipano al negoziato certamente non è una cosa facile senta negli ultimi anni si parla sempre più di regionalizzazione degli scambi internazionali
L'apertura di tante nuove confronti era all'interno del dell'Europa la chiusura di queste macroregioni la Comunità economica europea alla Nafta le altre organizzazioni che si stanno creando
In in tutto il mondo per aggregare dei grandi delle grandi forze economiche quali quale futuro avranno
Ma e potrebbero anche avere un futuro molto positivo
Fino a qualche tempo fa si giudicava e in maniera la stanza non dico negativa o comunque con un certo sospetto alla creazione di aree regionali per e ovviamente si pensava che tutti coloro che non le piace non avrebbero fatto parte sarebbero stati discriminati la realtà è diverso tra la Comunità economica europea rappresentato la prima grande area regionale anche se non è nata con questa terminologia è nata come mercato unico come libero mercato e ha dimostrato di essere un elemento propulsivo
E non solo ma anche moltiplicato gli scambi con il resto del del mondo quindi non è stato un elemento di chiusura è stato un elemento di fertilizzazione e di catalizzazione per recita mi scusi se la interrompo ma ne hanno che beneficiato quindi i paesi del terzo mondo ne hanno beneficiato molti hotel del terzo mondo perché nel negli ultimi trent'anni i rapporti e contro il Terzo Mondo sono stati regolati da lì Deadly specifici acqua
Ordini privilegiati presenta la convenzione di Lomé che hanno garantito a questi Paesi degli accessi ai Paesi europei leccesi commerciali ma assai migliore di quello che ci sarebbero stati in assenza di una comunità europea egli una convenzione di Lomé adesso poiché alla punto di nuove aree regionali quello che indicava prima innate carceri North American Free Trade Agreement che già lega in Canada e negli Stati Uniti e che sta inglobando il Messico ci sono moltissime resistenze negli Stati Uniti perché si ritiene che forse sarebbe troppo favorevole al Messico e al Canada ma si spera che questo al grande accordo vada in porto e molti Paesi del Sudamerica sono candidati vuole entrare a farvi parte e poi c'è una nuova area informazione che quella del Pacifico
Più o meno egemonizzato dal giapp buone ma dove ci sono delle economie di enorme dinamismo come Hong Kong e Singapore Malesia e tanti altri Paesi che ci stanno collegando stanno diventando sempre più indie interdipendenti ed omogeneità ricercato a loro volta di creare un'area di questo genere ora se sia un bene o se sia un male c'è una precondizione
Non sarà certamente un bene che si creino delle aree regionali
E ci sarà una avvitamento se stesso dei negoziati del dell'operando derivata perché si arriverà semmai a una chiusura se ci sarà il fallimento del metro Uruguay Round sarà più protezionismo e quindi queste aree saranno una buona scusa per chiuderci dentro dice certe è alla fine dell'anno come si si spera si ci si attende il il gatto dovesse finirebbe
Bene allora queste aree avranno la funzione che dicevo prima di fertilizzazione della crescita economica ed è riccamente laterali saremo tutti molto meglio senta si parla tanto lei gli ha detto di tutti i giornali riportano notizie per quanto riguardano gli accordi
Carte si sa di che si tratta però e appare sempre più difficile riuscire a individuare le responsabilità delle mai della mancanza della chiusura di questo accordo il vi ricordo che Bush chiese i pieni poteri al Congresso degli Stati Uniti per diciamo per condurre direttamente queste trattative all'interno della Comunità economica europea sorgono puntualmente dei dissidi prima di tutto all'interno del della Francia ci sono delle proteste per quanto riguarda la politica agricola ecco ma in sostanza di chi è la colpa di tutto questo
Beh la colpa di tutti e di nessuno come sempre non è facile fare le parti in questo senso faccio un paio di esempi perché per essere più chiaro certamente la Francia per una serie di ostacoli per arrivare a un accordo di liberalizzazione degli scambi agricoli e questo per il semplice motivo che ha un settore agricolo molto forte e molto protetto e quindi gli agricoltori che sono una forza politica non indifferente stava cercando di impedire colto della corte gli agricoltori condizionano governo il governo si presenta in sede internazionale per rallentare questo negoziato quindi decidere se dalla Francia che ovviamente va contro l'interesse il generale però ci sono anche altri esempi per esempio l'Italia non è favorevole all'accordo sul tessile che permetterà la liberalizzazione degli scambi prestiti quel quella trent'anni che ci sono degli accordi che proteggano che consentono all'impresa italiane come quelle di tutti gli altri paesi industrializzati di essere ma che modo protette rispetto alle esportazioni dei paesi in via di sviluppo ecco evidentemente non abbiamo un interesse molto però che CIDA da da lavoro qua centinaio di migliaia di addetti e che c'è un un attivo commerciale di dantesco tra i più grandi di pesci che che l'industria italiana riesce a realizzare proprio nel settore tessile è chiaro che e quindi noi non porre in come italiani che ci fosse una liberalizzazione eccessiva anche questo è un interesse particolare che vamp contro gli interessi di altri si potrebbero fare molti altri esempi nel campo della per esempio servizi così come in altre aree ma e quello che chi che voglio dire e che interessi particolari ne hanno tutti ma esiste un interesse generale che è quello di arrivare a questo accordo globale che viene negoziato su quindici are e quindi non su una o due che dovrà alla fine beneficare maniera molto molto marcato a tutti i Paesi anche quelli che in un'area o in un'altra dovessero avere sono così subire qualche penalizzazione naturalmente per fare questo occorre che ci sia un una negoziazione ed è quella
Che con grande difficoltà si sta facendo senta per quanto riguarda il settore tessile che è molto che è molto forte in Italia quanto una liberalizzazione favorirebbe per esempio da parte italiana come sacrificio i paesi del terzo mondo che sappiamo che in questo campo diciamo sono abbastanza abbastanza forte soprattutto in Estremo Oriente beh lavorerebbe
Tore favorirebbe altrettanto la le imprese italiane mi chiedo ecco questo noi possiamo permettercelo in un momento di recessione così acuta no
Rilevando che è posta in questi termini certamente non posso rispondere che ce lo possiamo permettere quando si è passati da due milioni a tre milioni di disoccupati e nel giro di un anno uno non può abdicare che ce ne siano altre duecento milioni di euro l'anno successivo non solo nel settore tessile quindi McGrath i termini no ma il la l'eventuale liberalizzazione ma verrebbe da un anno all'altro ma nell'arco di dodici quindici anni quindi Tatry fa partire un processo che comunque consentirebbe alla all'industria di adattarsi a questo a questa nuova situazione Chair occorreva ebbero occorrono delle garanzie anche da parte dei Paesi in via di sviluppo in realtà non si tratta proprio di Paesi in via di sviluppo nella maggior parte dei casi sono Paesi già in buona parte industrializzati anche se non serve che è tradizione proponiamo a collocarli tre tagli in via di sviluppo ma quando si parla di oncologo di Singapore o della Malesia o della Corea che sono Paesi con altissimo reddito capacità di esportazione molto quindi una presenza internazionale stranamente marcata evidente riprendete tetto di reddito piuttosto ormai confortevoli Pechino si parla più di Paesi in via di sviluppo sono gli appelli indù di di nuova industrializzazione allora anche da parte loro d'acqua
Cori buona volontà senta un'ultima domanda dottor sta su un per quanto riguarda il governo Ciampi le trattative in siano decadenze mancata vengono condotte condotte diciamo a livello a livello europeo tra gli accordi con tutti quanti gli altri partner europei
Però un giudizio su su questo governo sul governo Ciampi rispetto agli altri per quanto riguarda
Queste diciamo questi questi accordi come si sta muovendo in economia internazionale secondo un giudizio che può essere dato a pochi mesi dall'insediamento del governo ma prettamente parlando
Impossibile fare dare un giudizio per quanto riguarda la politica economica internazionale di questo di questo governo veramente troppo poco te in poche che è in piedi e non ci sono state nel frattempo degli appuntamenti internazionali significativi soprattutto perché comunque a livello o di commercio mondiale nella Comunità europea e non il singolo Paese che che si sta muovendo però se vogliamo giudica indiretto nel senso che
Parla politica commerciale interni circa per ovvi motivi con la politica monetaria si gara io sulla svalutazione dell'anno scorso e la recente di Lecco dato che
La valutazione dello scorso ha favorito in maniera molto forte l'esportazione italiana ebbe questo era abbastanza un atto dovuto nei limiti in cui la renderla monete taglia eccessivamente sopravvalutata adesso a livelli più aveva l'ITC si vede anche come punto di made in Italy riesce a essere proposto in maniera miglior ecco però prescinderà e daranno dare un giudizio su questo o su quel governo perché ci sono dei meccanismi che vengono imposti dalla realtà dei mercati a qualunque governo è che che qualunque sia il governo che quindi governo Ciampi questo da questo momento sempre far
Però va bene noi ringraziamo il professor Enrico Sassoon e lo ricordiamo professore dell'economia dell'innovazione all'istituto Sant'Anna di Pisa è uno dei massimi Esperti di economia e commercio internazionale grazie