"Elogio della Monarchia" il libro del politologo Domenico Fisichella

Radio radicale potrebbe ritornare la monarchia in Italia la monarchia potrebbe essere un punto di riferimento ed è possibile come rimedio di fronte ad una crisi della democrazia che rischia di rendere più di Cile il confronto con le grandi sfide nei prossimi anni è questa la proposta che Domenico Fisichella di Alleanza Nazionale avanza nel suo elogio della monarchia
Libro è edito dalla Vallecchi editore che è stato presentato ieri nell'ambito di una manifestazione della federazione e monarchica italiana non nascondiamo che la sua proposta onorevole Fisichella
Si lascia un po'stupiti per quale motivo bisogna bisogna ripensare alla a quella che una volta veniva chiamata formalista
Nato in Italia per passare alla monarchia ma guardi come lei ha messo in evidenza libero
Che s'intitola appunto elogio della monarchia ed è pubblicato da Vallecchi è essenzialmente una riflessione sulla crisi della democrazia italiana ma non soltanto italiana all'interno della democrazia con
Siccome
Adesso diciamo artista articolando da una parte c'è una pendenza alle concentrazioni oligarchica e molto intenso fa
E dall'altra parte c'è una per ione particolaristica quella che io chiamo una perversione del pluralismo per
Che il pluralismo è una cosa necessaria in democrazia ma la perversione del pluralismo esprime una patologia
Che in qualche modo stanno votando quella che la punti gli oneri generali Pica che in un sistema politico comunque deve essere presente tutto cioè interviene e piegato ai particolarismi degli interessi degli orientamenti dei Keane diritti pensa che ci sia una istituti io non è che porta in qualche modo volgere il ruolo di unità punti di equilibrio e di garanzia per tutte le componenti della società politica della società ci vile e allora in attentati tutto ciò si determina una situazione di squilibrio che indebolire sia dal punto di vista strutturale io dal punto di vista culturale la democrazia italiana e dopo ora è in difficoltà di fronte ai alle PPI appunto che si profilano all'orizzonte queste oligarchie si possono concentrare attorno al numero al dato quantitativo del voto si possono concentrare attorno alle risorse finanziarie si possono concentrare attorno e dentro il sistema delle comunicazioni di massa la disarticolazione del pluralismo rimani pertanto
In queste in questi fenomeni ai quali ha assistiamo i colonizzazione delle istituzioni e delle strutture pubbliche di continui conflitti al loro interno magistratura sistemare la pubblica amministrazione perfino forze dell'ordine e così via tutto ciò
Rende il quadro della democrazia italiana ma per certi aspetti non soltanto della democrazia italiana un quadro fragile da qui la esigenza
Di trovare un punto di equilibrio fra il principio del numero la ridotta finanziaria il
Sul sistema delle comunicazioni tutte cose di Perrotta e legittime ma che per travalicano vanno al di là dei loro limiti che mettono a repentaglio il quadro complessivo e di riportare una forma appunto di equilibrio fra questi diversi segmenti della società in modo che sì real il reality di diciamo così il meglio del pluralismo e il meglio di quella capacità
Unitaria tenta l'attuale nessuno fatta nessuna nazione fossero sussistere soprattutto svolgere un ruolo
Nel confronto con le altre comunità nazionale sì ecco lei ha parlato di perversione del pluralismo TA affermazione delle oligarchie però non possiamo non nascondere che la sua una proposta come si potrebbe dire
Anticostituzionale perché dopotutto c'è anche una norma all'interno della nostra costituzione che dice che la forma repubblicana non può essere soggetta ma io non mi pongo questo problema perché io faccio un discorso culturale no convincendo a parte che c'è una parte
Sì ma dottrina secondo la quale l'articolo al quale lei fa riferimento è suscettibile di modifica come tutti gli altri articoli della Costituzione io mi pongo un problema culturale e io non non faccio un discorso prettamente politico io dico teniamo ancora per dieci anni la democrazia in queste condizioni e vedremo quanto di democrazia rimarrà agli italiani mi qui a dieci anni e allora il mio problema è vogliamo cercare di fare in modo che la democrazia rimanga pensa ai costi delle due dei dei suoi elementi di degenerazione oppure vogliamo correre il rischio che la democrazia perda completamente
Senta ecco lei ecco ha parlato di rischi per la de della democrazia lei considera ancora valida la proposta che che feci a suo tempo di col far collaborare le maggiori forse politiche italiane per un governo un cosiddetto governo di unità nazionale che a suo tempo fu qui ti cada all'interno della sua stessa del suo stesso partito Alleanza nazionale guardi
Quando io feci quella proposta dirti che era una delle ipotesi possibili non dissi che era la nella più semplice nella più
Achille nell'unica a dirgli anche però
Se ci sono
Delle obiezioni a questa proposta ci facciano capire quali sono le ipotesi alternative per adesso non ho visto molte ipotesi alternative ho visto che quella che doveva essere la tregua tra le varie forze politiche Fistarol roba trasformando rapidamente in una ripa clamorosa ho visto
Che non si sono create le condizioni per una migliore governabilità
Ho visto che permane questa sorta di anomalia della Po litica in virtù della quale un governo tutto rispettabile quanto alle persone fisiche e tuttavia composto
Da ecco il prete
Ecco ambasciatori
E funzionari parlamentari
Generali
Cioè tutto di persone che non hanno
Attraversato il vaglio del porto che non hanno cercato e ottenuto il consenso popolare che non si sono esposti al confronto nei college sì elettorali come pure hanno fatto i parlamentari i quali saranno più validi o meno validi più buoni o meno buoni c'è varietà nel livello dei la mentali e tutti però sono sottoposti al giudizio popolare qui abbiamo viceversa un governo
Che
Ed è fatto essenzialmente di funzionari intenzione
Che nello pallone la paralisi delle forze politiche guida questo Paese senza avere chiaro intento della sua legittimazione democratica e allora di fronte a un fenomeno di questo genere io vi dico chi può darsi che la mia ipotesi forte
In e vagliata o intempestiva o comunque che in questa fase non ci sia realizzata questo è un dato ma le ipotesi alternative davvero non sono maturate quelle corto
Almeno senta tornando alla monarchia qual è il suo giudizio non dico storico ma culturale sugli ottant'anni quasi tutti di monarchia di Stato unitario in Italia
Il mio giudizio è che se anche ci sono stati degli errori c'era anche ci sono state delle cadute se anche ci sono stati dei limiti lo palme
Tutte noi stiamo tributari siamo debitori
Alla istituzione monarchica ai suoi uomini
Alla sua diplomazia alle sue forze armate
Della unità nazionale c'è stata una dinastia che si metta in discussione
Realizzare quella unità nazionale che altri Paesi la Francia la Spagna la Gran Bretagna avevano già realizzato da alcuni secoli e che nella fase in cui questo progetto clienti su
Do era considerata un traguardo ineludibile nella realtà europea non poteva rimanere lì tali fuori dal contesto della costruzione dello Stato nazionale unitario visto che su questa linea si erano già morti secoli prima le grandi nazioni dalla Francia alla Spagna Inghilterra e contemporaneamente praticamente temporanea con l'Italia vi si muoveva anche la Germania era un progetto ineludibile di questo processo si è fatto carico
Una istituzione dinastica
Questo un grande merito se globalmente non possiamo trascurare non ci sarebbe stata l'unità d'Italia se non ci fosse stata questa istituzione
Ecco ma qualcuno ha parlato nel proprio giudizio storico di non di Unità d'Italia ma di ammissione ma uguali
Devo dire la verità
Per una ipotesi che non sta né in cielo né in terra pietà Mazzini flirtato lei che mi ha detto prima di essere repubblicano è stata un'annessione o una comunità io credo che sia stata una unità questo era il giudizio di Maldini questa era l'utilità di Garibaldi quel tentato il giudizio di Cavour quel pertanto il giudizio di Vittorio Emanuele mi pare che fossero testimoni attendibili
Ecco però ricordiamo che Mazzini non non non era d'accordo con l'ipotesi di Garibaldi di di consegnare l'Italia del sud
A Vittorio Emanuele terzo comunque uno dei dei problemi che lei ha posto nella presentazione del libro e che mi pare giusto anche insomma
Da repubblicano porre quello che è ingiusto che a cinquant'anni dalla Repubblica si sia si tengano ancora in esilio gli eredi dei realizzatori cioè di quelli che lei chiama realizzatori dell'unità
Nazionale ovvero i
Savoia perché ancora questo questo ritardo che a tutti ormai pare appare ingiusto io per la verità non ho parlato nel libro di proprio perché no no nella conferenza stampa
Ma che nella conferenza stampa di ieri mi è stato fatto un tour mi è stato posto questo quesito
E io ho detto che non vedo ragioni per le quali oggi
Si debba mantenere l'esilio su persone che oltretutto perdonate dopo
Che
Il referendum istituzionale aveva avuto luogo per per il giovane figlio di Vittorio Emanuele e quando Vittorio Emanuele era un bambino non vedo per quale ragione si debba mantenere in vita una disposizione tra vittoria che tra le altre cose per Ettore fra Littoria dura da quasi mezzo secolo
Questa è davvero una anomalia una vera e propria contraddizione in termini si possono naturalmente esprimere giudizi differenti io sono troppo rispettoso di tutte le idee
Per non consentire giudizi differenti è per non
Come dire per oppormi acché giudizi differenti siano formulati però non vedo come riporta compiere quella che mi pare una la propria
Violazione di alcuni diritti personali fondamentali
Come quelli che sono stati compiuti dalle disposizioni transitorie della Costituzione non ho detto questo
Si faccia dire questo come quelli che oggi a me lo pericolo da quando le disposizioni per la vittoria sono entrate in vigore risultano anacronistica
Bene noi di la ringraziamo ringraziamo Domenico Fisichella autore del libro elogio della monarchia viola troppo
Palazzolo Palazzolo