"Sì, no, ma..." trasmissione a cura del prof. Luigi De Marchi arg: Quale politica per i liberali ?

E quindici e tre minuti questa è radio radicale eccoci giunti alla su consueta trasmissione settimanale con il professore Luigi De Marchis sì no ma conoscete bene il meccanismo della trasmissione l'oggetto di questa di questo dibattito che ci sarà oggi articolato in tre fasi diverso riguarda la quale politica per i liberali qual è la strada dei liberali oltre alla alla presenza del professor Luigi De Marchi potremo contare anche sul contributo
Di Gianfranco Rotondi già parlamentare dei Cristiano democratici uniti e oggi direttore del quotidiano la discussione organo politico del recidivo inoltre con noi in collegamento da Napoli anche Ernesto
Caccavale parlamentare europeo di Forza Europa suo malgrado appartenente al gruppo Union per l'Europa
Con anche con lui parleremo di queste di di di quale sarà il ruolo politico dei liberali ricordiamo sei minuti per uno attraverso tre fasi differenti una espositiva l'altra critica e infine quella propositiva la parola per il primo round al professor Luigi De Marchi
L'idea di questo dibattito mi è venuto beh oltre che dalla situazione alquanto drammatica vissuta dai liberali in questi anni a parole vittoriosi perché tutti si chiama proclamano liberali ma di fatto come sempre emargina
Ma anche il Milan unto dicevo quest'idea da una garbata polemica che si è svolta nei giorni scorsi
La Giuliano Ferrara direttore de L'opinione Arturo diaconale scusati Giuliano Ferrara direttore del Foglio e Arturo diaconale direttore de L'opinione
Diaconale Ferrara concordavano su due premesse essenziali in questo dibattito e cioè che non si sia in primo luogo che non esisteva un grande movimento liberale di massa
Finché Silvio Berlusconi non lo creo nel marzo novantaquattro in secondo luogo che Berlusconi e di questo movimento il leader indiscusso e indiscutibile
E se invece di sentivano sulle conclusioni
Che liberali e laici in genere dovrebbero trarre da queste premesse
Ferrara ritiene che essi devono farsi sentire in piena autonomia ma dice senza alzare troppo la cresta e soprattutto senza mai tornare
Alla vecchia strada gloriosa ma polveroso della presenza politica minoritaria e marginale
Insomma Ferrara sostiene che liberali non devono disturbare il manovratore naturalmente Berlusconi manovratore sia che questi imbocchi la via della federazione tra forzisti e cattolici sia che si inoltra in quella delle grandi intese con Massimo Galli diagonale invece sostiene che Berlusconi dovrebbe privilegiare una valorizzazione delle forze dell'area laica per poter poi negoziare con maggiore autorevolezza sia con Buttiglione e Casini che con D'Alema per parte mia dichiaro che non di non condividere nelle premesse comuni né quindi le conclusioni contrastanti
Dei due contendenti anzitutto non mi sembra vero che non esistesse un esercito liberale e liberista di massa fino al marzo novantaquattro
Se comprendiamo quello che vado documentando del resto da vari anni nei miei libri e cioè che la grande svolta a destra di tutto l'Occidente avanzato in questi ultimi trent'anni
è stata l'espressione di un epocale rivolgimento sociopolitico impronta appunto liberale liberista
Che ha portato i ceti produttivi del privato a ribellarsi all'egemonia della sinistra statalista
E che ho proposto di chiamare rivolto dei produttori bene allora comprendiamo anche che un esercito liberista e liberale di massa esiste in Italia come in tutto l'Occidente da almeno venticinque anni
Non era un'armata sepolta come quella cinese nei sotterranei del palazzo che ai suoi piani alti continuava ad ospitare i mandarini della politica ai loro giochetti insulsi
Merito storico di Berlusconi ma ancora prima di Bossi è stato indubbiamente di aver dato a questa armata sepolta
La speranza di aver trovato finalmente una forza politica un leader decisi a difenderne gli interessi vitali ed è qui è nato il successo folgorante della Lega nei primi anni novanta e nel marzo novantaquattro
La vittoria del Polo ma si tratta appunto di un merito storico
Perché quella speranza del popolo dei produttori è stata prontamente tradita da Bossi col ribaltone è deragliata sul binario morto e forse mortale del secessionismo o addirittura parliamo di nove la guerra civile Berlusconi però a sua volta si è fatto risucchiare nelle alchimie bizantine del Palazzo e Stadera Jando quella speranza nelle paludi del neo statalismo
E del neo consociativismo di stampo clericale il pidiessino
E sullo sfondo di questo grande rivolgimento sociale che vanno valutate le proposte di Ferrari diaconale
Sia l'una che l'altra si muovono nella vecchia ottica verticistica della politica italiana
Secondo me infatti tutte e due credono di poter risolvere i problemi profondi del Paese scegliendo la giusta aggregazione di nomenclature clericali o laiche che siano certa se Berlusconi continuerà a corteggiare il voto cattolico come ha fatto fino ad oggi consegnando mezza Forza Italia ai più uomini non riciclati della Democrazia cristiana alla sconfitta secondo me garantita nelle ultime elezioni politiche e amministrative lo dimostrano ampiamente
Ma anche se da domani dovesse spalancare le braccia i laici come vuole diaconale
La riscossa di Forza Italia e delle altre forze liberal liberista e non ripartire vedi certo secondo me lei alla grande né alla piccola quello che il popolo dei produttori attende infatti un segnale chiaro che la musica nel Polo è cambiata
E che la sua dirigenza politica finalmente capito almeno dopo la grande adunata di piazza San Giovanni
Quali sono le urgenti disperate priorità dell'elettorato imprenditori autonomi e dipendenti del privato
Sono il dimezzamento delle tasse della burocrazia e per ciò stesso il rilancio del reddito dello sviluppo e dell'occupazione ecco secondo me se Berlusconi se Berlusconi saprà dare questo segnale chiaro martellante coerente la riscossa sarà sicura che rapita se non lo saprà dare sarà spazzato via
Non a rabbia sacrosanta del popolo dei produttori e non gli saranno servito nella cieca obbedienza pro non raccomandata da Ferrara nelle più ampie alleanze verticistiche raccomandate da diaconale sì insomma secondo me la vecchia strada dei liberali e sicuramente minoritari che polverosa ma con buona pace di Ferrara non è affatto gloriosa
Anzi dai tempi di Malagodi in poi
Secondo me i liberali sono rimasti minoritari proprio perché durante il regime del Caf hanno sempre preferito starsene zitti per sedersi al banchetto del potere statalista magari accontentandosi delle briciole io ora Berlusconi imperante continuano a starsene zitti mentre viene svenduta a ai larici creatura democristiana la grande vittoria liberale del ventisette ma mai hanno saputo o voluto dare il segnale chiaro e coerente che potrebbe di nuovo risvegliare dalla pattuglia allarmata seppure e promuovere loro stessi dal ruolo di comparse di un teatrino di Palazzo è quello di leaders di una nuova maggioranza maggioranza davvero liberal liberista questa sintesi la mia posizione
Ma adesso sono tutt'orecchie per sentire quella dei veneti lustri interlocutori
Non per mancanza di di rispetto nei confronti di un nostro amico consideriamo un sincero liberale Ernesto Caccavale noi daremo la parola a Gianfranco Rotondi dei Cristiano democratici uniti e direttore del quotidiano
La discussione ecco allora qual è secondo lei
La strada dei liberali quale politica veri liberali nel nostro Paese
Intanto mi ha incuriosito la lunga dissertazione del professor De Marchi
Che giungere a conclusioni che condivido
Partendo da premesse che con un testo e quindi è una cosa un po'complicata perché la conclusione del professore è che Berlusconi debba sviluppare una politica autenticamente liberale che non può non essere volta ad una vera giustizia fiscale
E di conseguenza non può non essere finalizzata a un rilancio dell'occupazione a tutti quanti gli obiettivi tradizionali che discendono da una politica fiscale equilibrata illiberale quindi queste cose le condividiamo così come sul popolo dei produttori check-in Tonya totale non foss'altro perché tutti noi e ci scriviamo presuntuosamente inizio non essendo i produttori tutti anti democristiani ma essendoci oltretutto tantissimi tra gli elettori ed anche tra i dirigenti di quella che fu la Democrazia Cristiana giocattolo complesso in cui dentro c'era di tutto compreso
Non ci crederà e il professor De Marchi anche un discreto drappello di veri liberali
Ciò detto e quindi premesso che son d'accordo con lei chi per con edito programmatico del nostro amico interlocutore io contesto le premesse perché riteneva che che i liberali siano stati un drappello che con una decisione autonoma si è ritagliato uno spazio minoritario
Non è giusto
Non è giusto perché io ritengo che l'elettorato potenzialmente liberale
Non penalizzava il partito di Malagodi per un errore di Malagodi insomma per la solita ragione che ha condizionato cinquant'anni di storia italiana cioè la pretenda di un forte partito comunista
Che consigliava all'elettorato non comunista non di sinistra di votare per il partito chi più facilmente faceva argine alla eventuale avanzata e vittoria comunista e quindi alla Democrazia cristiana elettorato potenzialmente liberale ha votato per la Democrazia Cristiana in gran parte dire in una certa parte quella finale
Ha ridato un po'di ossigeno al Partito liberale che non a caso conseguì qualche punto percentuale in più ha ridato fiato anche al Partito socialista in cui ci fu
Una corrente almeno nell'elettorato di tipo liberale tant'è che poi nella diaspora socialista
Quell'elettorato autonomamente ha ripreso una strada liberale e in molti casi ha votato per Forza Italia
Quindi è complessa la ricostruzione dei movimenti dell'elettorato liberale io penso che a uno stato il voto liberale rischia rimesso in libertà
E quello laico e quello cattolico perché c'è un cattolicesimo liberale
Che non dobbiamo ricostruire su uno attraverso le opere e gli scritti dei maggiori autori o di quelli che vengono ritenuti i punti di riferimento culturali cattolico-liberale
E in realtà anche molto più modestamente il signore tranquillo che ammetta che vive del suo lavoro che crede in certi valori che vuole una politica che li rappresenti ma che ritiene lo stato costa separata
Dall'istituzione ecclesiastica che vuole servizi che funzionino un'economia che abbia basi solide ed in cui lo Stato non eserciti un'ingerenza eccessiva che vuole rispettati i diritti di tutti i proprio di professare
La fede religiosa il diritto degli altri dividere una lite in cui non ci siano condizionamenti che derivano dalla idee della maggior parte dei consociati insomma il cattolico liberale
Non è uno che deve necessariamente scrivere un saggio April libelli per essere riconosciuto tale cattolicoliberale è uno dei tanti e letture che un tempo votava per la Democrazia Cristiana
E che nella scissione democristiana quando ha visto che una parte quella rifinitura di quel partito ha preso la via della sinistra coronando il sogno dossier piano dell'incontro per i due integralismi quello cattolico e quello comunista questo ipotetico elettore liberale della DC
Ha preso a votare per il Polo per Forza Italia
E accentuava una ispirazione appunto di tipo liberi probabilmente dei ricci di Hooper il CCD o anche per Alleanza Nazionale si riteneva di dover comporre questa istanza con una visione sociale quindi secondo me è tempo di chiudere questa categoria ottocentesca dello scontro tra liberali e cattolici che ammette pare riguardare solo alcuni punti importanti cento ma non esaustivi
Della vita pubblica e e il in modo in cui civile atteggiarmi rispetto al governo del paese in gran parte io vedo ricomposta questa storica frattura con un problema che è tutto politico
Per risolvere il quale non ci serve a nulla la diatriba tra cattolici e laici scelti problema politico e l'organizzazione dell'aria moderato noi diciamo di aver coperto in Italia il bipolarismo con il sistema maggioritario nulla di più falso perché anche col proporzionale il bipolarismo cieca tant'è che c'erano due partiti a Democrazia cristiana e il Partito Comunista sistema maggioritario doveva razionalizzare questo bipolarismo
Nel senso che la gente dovrà votare per l'uno o l'altro a poco e poi chi incisiva governava chi per viva faceva l'opposizione
Come avviene appunto intendo liberale in tutte le grandi democrazie europee purtroppo non è successo qui sto per due ragioni
Primo perché c'è una legge elettorale pasticciata che mescola elementi di maggioritario ed elementi di proporzionale
Che che che vince non è detto che governi cose governa e per poco e dopo avvengono ribaltoni come è accaduto per la maggioranza di Berlusconi turbolente di percorso come sta avvenendo per Prodi con rischio più che serio che venga spazzato via di qui a qualche mese
Tra le contraddizioni dell'orchestra malgrado ecco e e qui mi scusi mi scusi se la interrompo ci dobbiamo fermare perché il suo tempo per la fase espositiva si conclude magari proseguirà il suo intervento nella seconda fase quella delle critiche a ciò che è stato detto durante la prima fase ma intanto parla passiamo ad Ernesto Caccavale naturalmente ci scusiamo per l'attesa ma del resto la trasmissione fatta così e ci impone anche delle scelte in ordine agli interventi che bisogna fare ecco allora ci vuole spiegare onorevole Caccavale qual è la strada e la politica una politica veri liberali nel nostro paese giusto può aprire coltivatori
Conoscenza De Marchi e abbiamo raccolto
Io mi spiace che il ad a Gianfranco che è stato il privato all'ultima parte dell'intervento perché io volevo ero interessato a capire lui dove volesse andare a parare perché era arrivato credo al punto focale quando lui
Alla fine parlava per esempio della per esempio della legge elettorale parcheggiata mi mi sarebbe piaciuto ricordarvi che questa legge elettorale pasticciata e figlia della vecchia Democrazia cristiana
Che non mi pare che cattolici liberali chiamiamoli come li ha chiamati lui
Siano stati pronti in questi ultimi mesi a
Per esempio brandire l'arma
Dei referendum che qualcun altro aveva messo in piedi in questo caso i Riformatori Club Pannella per abolire questa tanto vituperata quota proporzionale per esempio per nello in occasione di questo scippo di Natale della quota del finanziamento pubblico ai partiti che non solo ovviamente papà finanziare il sistema partitocratico in quanto tale che pure Rotondi mi pareva di avvertì volesse in qualche modo a versare
Ma è fatta come tutti gli ascoltatori saranno su una Walther proporzionali Pica
Quindi va evidentemente non solo in senso retroattivo ma a premiare i partiti secondo suffragi ottenuti nella famosa e tanto vituperata quota proporzionale allora io credo che la differenza tra i liberali non liberali non sia tanto e su questo ha ragione a Rotondi sul fatto di essere cattolici o laici questo mi sembra effettivamente una una tesi da una una parte della del di uno scontro che ha fatto bene Rotondi ha definito ottocentesco
La differenza tra i liberali e non liberali passa attraverso le iniziative politiche
Quindi credo che tornando alla premessa che all'alla dissertazione fatta da Gigi De Marchi
C'è una impostazione politica negli ultimi tempi che vede l'idea liberale come fosse un'idea sulla quale ebbene mettersi d'accordo intorno a un tavolo
Cercare di trovare i punti d'accordo costruire provetta come dice un articolo molto interessante di oggi del Giornale di Feltri prima pagina costruire in provetta
Quelli che sono i i concetti liberali i principi liberali ieri lei conseguenze poi di una politica liberale da poter raggiungere quelle che invece ebbene invece accantonare e con questa idea di tipo verticistico un'idea che io rifiuto credo che non sia neanche più un giusto voler dare una cambiale in bianco a chi oggi si proclama liberale chi oggi si proclama
A capo di un partito liberale che esso cattolico o laico io credo che tutti vadano misurati e vadano ci vada bisogna verificare
Il grado di liberalità in virtù delle iniziative politiche vengono prese temi tutto diventa Filosofia tutto diventa pura retorica mi pare che negli ultimi due anni
Quella turni liberalismo di cui Tarantini sono sciacquarmi la Boccassini e intenso cattoliche in senso laico sia andato lentamente posto Jando sin nelle vecchie logiche partitocratiche nelle vecchie logiche spartitorie nelle vecchie logiche verticistiche quelle alle quali faceva riferimento
Gigi De Marchi
All'inizio criticando a mio avviso giustamente l'impostazione anche quei verticistica che viene che veniva da quell'articolo di Ferrara che diceva in sostanza non distrugga non disturbiamo il manovratore
No io credo che il manovratore varrà a questo punto non solo disturbato in senso buono del termine Varetto fortemente pungolato
E credo che che come Rotondi è oggi alla alla guida di un giornale che rappresenta uno dei le parti del Polo per le libertà non potrà prescindere da quello che sono le iniziative chiaramente fortemente liberale che ci sono in questo momento sul tappeto politico
Credo che chi come Rotondi ha ben chiara la differenza appunto tra il tra i comuni gli anticomunisti o per dirla come dice De Marchi tra gli statali gli antistatalisti cioè tra i partiti e i produttori non potrà non in non prendere delle iniziative chiare serie concrete
A a per il raggiungimento di questi obiettivi visto e considerato che su quei mi pare siamo tutti d'accordo che ci stiamo avviando verso una parte che ritorna
Dove ritorna prepotente prepotentemente un'idea di tipo verticistico unite ad un'idea di tipo statalista dove e le ragioni dei produttori le ragioni coloro i quali sono gli unici a poter creare sviluppo e quindi occupazione al nostro Paese
Vengono quotidianamente calpestata da una politica economica era una politica fiscale che è sotto gli occhi di tutti
Quindi io ritengo che per esempio la la la non tanto per esempio la vicenda dei referendum poche lui Rotondi faceva fa cenno alla legge elettorale pasticciata io direi una legge elettorale truffa truffaldina perché e anche qui che per anni lo spirito del referendum quello del del famoso referendum Segni quello che fu votato all'ottantadue per cento degli italiani
Perché che voleva una chiara distinzione tra due coalizioni e quindi una una reso un'assunzione di responsabilità per chi vince le elezioni è un altro ottanta assunzioni di responsabilità perché gli ha permesso
Ecco mi dispiace interromperti qui anche anche a te sulla legge elettorale lo stesso destino che è capitato a Rotondi durante il precedente
Intervento magari potrà in concluderei tuo intervento successivamente durante la fase critica che aperta adesso dalla professor Luigi De Marchi ecco allora
Allora sei anzitutto volevo solo precisare da dove nasceva
Questa apparente scollatura tra le mie premesse le mie conclusioni sulle premesse cioè in fondo premesse di tipo laico mi sembra che
Franco Rotondi non era molto d'accordo sulle premesse sulle conclusioni di tipo antistatalista e liberista lo era ebbene per necessità avevo dovuto far presto ma il discorso io l'ho impostato e sviluppato in un libro mio recente intitolato il manifesto dei liberisti nel quale il porto avanti credo per la prima volta un comparazione
Tra un'analisi del voto che si è prodotto in America in Europa non in Italia perché ricerche del genere non ce ne sono negli ultimi vent'anni e venne da questa analisi emerge che mentre gli americani e gli inglesi eccetera votavano per i partiti conservatori quanto appunto erano gli ultimi custodi del liberismo e della lotta allo statalismo
Rimasta in Occidente dato che gran parte delle sinistre anche socialdemocratiche si erano buttate in senso burocratico e statalista proprio mentre votavano conservatore tra virgolette
Questa stessa cittadinanza nei sondaggi d'opinione risultava spostarsi fortemente in senso innovativo e nettamente laico su tutti i grandi problemi della libertà personale quindi sia problemi dell'accesso all'istruzione parità di condizioni tra uomo e donna viste informazione sessuale contraccettiva anche agli adolescenti
Diritto all'assistenza abortiva per la donna disarmo tutte le battaglie che sono tradizionali del mondo laico
Ecco questo secondo me è un segnale molto importante che però non è stato correttamente interpretato forse neppure intravisto Dalia dai politologi diciamo d'accademia secondo me di questa formula nuova che io chiamo ma lotta a un progressismo malato di statalismo e a un liberismo malato di conformismo cioè di questa formula nuova perché chiede un liberismo però operativo
Diciamo modernizzatore
Viene tutto questa non sembra essere stato colto neppure all'estero tra i partiti conservatori che hanno intercettato e distorto la rivolta dei produttori e temo neanche in Italia da chi vuole sostenere che questi ceti così sofferenti sarebbero i ceti moderati io non credo che la parola moderato sia quella data certo sono dei ceti sicuramente alieni dalla violenza alieni
Dalla diciamo dalla sopraffazione però sono scelti maledettamente arrabbiati e Pio nel pretendere di spenderli con questo bell'aggettivo moderato secondo me non ne non è giusto e non rende giustizia alla loro sete di giustizia
Quindi credo che quello che volevo dire adesso sarà più chiaro
Se noi portiamo avanti un'analisi del voto
Antistatalista dell'Occidente avanzato in questi ultimi vent'anni vediamo che non è affatto un voto conservatore ed è anzi un voto nettamente laico
L'Italia purtroppo dopo che questo c'è stata una prova del resto il ventisette marzo novantasei
Gli italiani hanno votato in massa per una formazione che si diceva liberale
Appunto il Paolo hanno dato ai partiti sostenuti dal Vaticano l'otto per cento dei voti e hanno simultaneamente anche mandato in minoranza le forze stataliste della sinistra
Quindi e questo il grande messaggio del ventisette marzo ma purtroppo è stato soffocato sommerso
Da questa grande operazioni restauratrice condotta dalle fa da parte delle vecchie forze stataliste io riconosco per carità che le forze cattoliche di di stampo liberale come Casini francamente un po'meno Buttiglione che si è aggiunto all'ultimo momento
Eccetera eccetera ma anche hanno svolto un ruolo in tutto questo però rischiano di qui attualmente si si si assiste a una pretesa di una monopolizzazione delle forze liberali
Da queste foto da parte di queste forze e ciò a mio parere assolutamente illegittimo
Non solo sul piano storico e morale perché il cattolicesimo liberale è stata una componente niente affatto maggioritaria del liberalismo ma soprattutto sul piano democratico
Perché viventi del voto cattolico sono emersi molto nettamente non solo il voto del ventisette marzo ma anche nel voto leghista
La lega è stata praticamente denunciata dalle forze cattoliche e nonostante questo avuto uno splendido successo quindi bisogna secondo me che si liberale ritrovino fiducia nelle loro idee laiche liberali il che non significa rifiutare il dialogo con le forze cattoliche liberali al contrario ma trattare con loro senza complessi di inferiorità come attualmente accade
Ecco allora sentiamo proprio su questo Gianfranco
Rotondi come ha preso le dichiarazioni di De Marchi su Buttiglione saltato all'ultimo momento sulla barricata del Polo
Provengo stare alla battuta direi che Buttiglione saltato sul carro del perdente perché credo che in un CDA pare comune
Tranquilli che ci sono intruppati nel Polo non parlo certo di Casini ovviamente che ne è un fondatore
Perché conveniva perché c'erano buone candidature mi pare che qualche tentazione anche molti professori liberali l'abbiano avuta proprio nelle ultime elezioni capisco che chi entra di un popolo
Sono d'accordo Beccaria una candidatura è uno che fantasma oggi Buttiglione
Sarebbe azionista quasi di maggioranza di un Ulivo più forte si fosse rimasto segretario di quel partito popolare
Che tutto sommato era il fondatore dal ribaltone in poi dell'equilibrio del porta Prodi quindi Buttiglione ha pagato i suoi bravi preti
Perché voleva fare una politica non già clericale oltretutto ogni tanto qualche amico della sinistra democristiana che è andato nel PPI mi dicevo i cibi clerico moderati di Buttiglione
Io dico teniamoci il moderato ma clerico moderato lo rifiuto perché il clero avvocato tutto per l'Ulivo quindi io nella mia città da cattolico mi sono trovato i parroci che facevano una crociata
Contro di me catodico dicendo che ero un candidato contrario alla Chiesa e indovinate voi del chi votavano
Per Antonio Maccanico che i a Sabaudia massoni e quindi abbiamo avuto i partecipi che votavano per la massoneria
E comunicando il candidato catodico che era contrario agli interessi della Chiesa di Dio tutto posso accettare tranne che la definizione di clerico moderato procede macchine commetta anche quello di moderato dice ma come chiamo moderati che qua sono tutti arrabbiati ma è chiaro che l'elettore moderato nuovo dobbiamo immaginare come tranquillo signore che compra le partite di domenica e si ritira le otto e mezzo di chi ravvedere telegiornale Ettore moderata e un elettore e contrario appunto alla sinistra si vota per i partiti dell'ICI contrappongono e e la sua vinta che vuole su canoni di libertà si svolge in modo soddisfacente del rapporto con lo Stato è un elettore moderato e tranquillo
Di questi tempi genera un elettore moderato in captato perché ovviamente vide che non suo una meta come già avveniva del suo reddito va allo Stato avete anche che speso male
Che viene utilizzato male e quindi si capisce che c'è una platea dei produttori che particolarmente arrabbiata e che cerca forme di protesta che varia nel corso del tempo deludendo se ne prima dall'India o in parte Berlusconi
Che fare oggi
Secondo me più che discute tra laici e cattolici e tutte queste cose qui bisogna prendere atto che occorre una grande aria politica di tutti gli elettori che non si riconoscono nella cultura Mark che possono essere cattolici e laici liberali ed anche socialisti tutto sommato
Gente che si possa ritrovare in un progetto di sviluppo del Paese
Declinato programmaticamente in modo chiaro che su questo chiedere la fiducia alle prossime elezioni la legge elettorale e concludo
Caccavale chiedeva chi sa Rotondi come la penso io la penso come due anni fa io due anni fa ho firmato per il referendum che ha presentato il movimento di Pannella per l'abolizione della quota proporzionale
Ma purtroppo adesso dico che è inutile abolirla perché c'è un contesto elettorale che nel frattempo si è evoluto in senso contrario parliamoci chiaro
Alle europee si vota con le preferenze e col proporzionale
Alle comunali c'è un proporzionale corretto con premio di maggioranza lo stesso alle provinciali e lo stesso alle regionali
A questo punto elvetica non venire qui la finzione del collegio uninominale alle politiche molto meglio a questo punto rendere omogeneo alla legge elettorale
Quindi Bossi fa il collegio uninominale anche per le regionali dicono che non è così semplice e a questo punto torniamo a istituire la proporzionale anche alle politiche purché sia come per le regionali una proporzionale corretta
Con l'elezione diretta del Presidente del Consiglio con premio di maggioranza con clausola di sbarramento per le forze migliori e con clausola ovviamente che in caso di crisi si sciolgono le Camere si torna al voto
Io sarei per un avviso di questo genere ma è un'opinione personale io sono
Diciamo da persona che faceva questo permette lire nell'università sono uno studioso dei sistemi elettorali e so che la cosa più importante in un sistema elettorale che sia omogeneo la gente deve votare a tutti i livelli allo stesso modo nel senso che non può Cervellati e capire perché ha una parte bisogna votare
Un nome e basta altrove c'è la possibilità di dare la preferenza è un gran parte ma è un'opinione strettamente personale che peraltro non inciderà il nulla perché ormai una cosa è chiara che non si farà nulla perché io credo che la Bicamerale diventerà una grande accademia che ci terrà impegnati tre due o tre anni
E il Polo farebbe malissimo a infilarsi dentro un meccanismo di questo genere
Perché due o tre anni di accademie ce li concedono mani frattempo Prodi governa
Supera le difficoltà ed io credo che viceversa Annoni non conviene affatto lanciare questa ciambella L'Ulivo
Molto meglio sostenere l'Assemblea costituente riaffermare di fronte all'elettorato e nostre posizioni di principio e lasciare che tutto sommato legate vengono velate da quindi che hanno ricevuto i voti per far
Benissimo ha concluso il suo intervento con cinque secondi d'anticipo rispetto alla al termine
Sì se effettivamente ecco adesso chiediamo Ernesto Caccavale nella sua esposizione critica che cosa ne pensa di quello che ha detto Gianfranco Rotondi soprattutto lui che rischia di finire nelle fauci dei popolari europei allora cattolici laici tutti insieme
Ma dunque io faccio un passo indietro perché o il primo intervento era così tiranno Damian signor non mi ha permesso di fare ragiona di concludere il ragionamento cura
C'è un punto sul quale io
Credo che sia difficile che Rotondi De Marchi so già che mi darà ragione ma credo che anche Rotondi non non potrà dare torni a me e a tutti quelli che la pensano come oggi ci troviamo di fronte a un elettorato che è molto molto più se mi concede il termine perché basta con la retorica diciamo che impone molto più estremista
O forse come ha detto molto utile catturato in senso liberale qui in quanto non lo siano coloro i quali li rappresentano oggi in Parlamento
Lo ha dimostrato la manifestazione di piazza Don Giovanni e non soltanto per la quantità numerica in persone che erano stati chiamati come dire a manifestare contro lo statalismo e il dirigismo e la politica sono potabile proprio ma per impegni contenuti
Protetta per i contenuti opposizione a questa impostazione porvi politica economica di politica fiscale ora su questo argomento mi pare che ci sia poco da dire il Polo ha perso il ventuno aprile
Rotondi non me ne vorrà proprio perché noi abbiamo inseguito stupidamente l'idea che bisognava raccogliere il voto cosiddetto moderato noi invece dovevamo andare a dovevamo presentarci avremmo dovuto presentarci come anche Berlusconi fa avuto modo di dire a Verona
Tre mesi fa purtroppo un po'con colpevole ritardo con un po'con lo stesso programma radicale riformista e i di alternativa che ci fece vincere il ventisette di marzo del novantaquattro e il Polo ha perso consensi e perché ha perso la sua matrice stampo liberale
Stampo riformatrice
Quindi abbiamo siamo andati a inseguire stupidamente il cosiddetto voto cattolico in realtà perdendo di vista che il i cattolici liberali che avevano scelto il Polo il ventisette di marzo l'avevano scelto perché eravamo cattolici avevo certo perché eravamo avevamo un programma mi alternativa un programma di opposizione
Un programma che glieli De Marchi non me ne vorrà non è né di destra quando lui dice in Europa le idee preso questo nome comune sul quale io non sono d'accordo con le mani quando dice in Europa le idee
Avevano avuto negli ultimi tempi un grande balzo dice una parola che io detesto le aborrisce
La parola de tra oggi nel nell'accezione nella vecchia accezione della della Co.Ge. della destra prevede la conservazione e sta avvenendo esattamente l'opposto oggi lei detta le cosiddette detta in Europa in Italia in maniera macroscopica sono coloro i quali ritengono gli Stati deboli che la pago della popolazione Empoli intenso non solo invito occupati i produttori il coloro i quali sono fuori dal mercato del lavoro coloro i quali non sono non hanno nessun tipo di rappresentanti fa di tipo sindacale di tipo sindacato grafica per la pari per la verità come avvenuto in Italia quindi oggi siamo noi che rappresentiamo
E i futuri di più deboli e non latini tra allora il tutto questo il vero io credo che dissertare
Restiamo poco moderati o molto moderati o sentiamo poco cattolico molto cattolico credo che peraltro Demarchi dicesse fa ci sono distinzioni giusta qui non si parla dei cattolici o dei non cattolici quelli parla di clericale non clericale o meglio coloro i quali hanno a cuore il concetto di libertà in questo intenso pieno del termine di per darmi anche libertà personale e su questo devo dire i partiti come dire si estrazione cattolica di ispirazione cattolica hanno ancora qualche passo per non dir parecchi passi da fare in quell'ottica e invece che in questa idea delle libertà personali non ce l'ha più in infondo allora io dico
Nulla sulla su questa dissertazione cattolici U laici bisogna fare un netto passo avanti
Bisogna invece fare la dissertazione o meglio il dibattito continuo se vogliamo lo scontro tra chi vuol portare veramente fino in fondo l'idea di una politica liberale in senso pieno del termine invece vuole impasto chiare o ho creare quella solita Mela va e qui Rotondi mi consentirà il termine di chiaro stampo democristiano come ha detto lui dove c'è dentro tutto e il contrario di tutto lui ha detto all'inizio il primo intervento ha detto nell'abc
Beh non è che dici era un contenitore di tutto c'era miserabile c'erano i dossettiani cattocomunisti il che poi sono riuniti con la loro vecchia con la loro Ivanov Erba vecchio concetto di municipi di riunirsi con i marchi Marchesi
Ora questo è il allora o noi siamo chiari Ricci credo che volete grafici nei confronti dei nostri elettori in cui proponiamo poche cose ma chiare intenso di una rivoluzione liberale oppure noi caro Rotondi
C'è il ritroveremo nella parte nella nelle vecchie pattuglie nelle quali i vecchi democristiani forte neanche tu caro Gianfranco perché conoscendoti so bene
Che tu su queste cose non mi pare un tempi neanche quello
Più o come dire favorito da una situazione dove c'è una pattuglia generale dove il prete saranno privilegiati coloro i quali inviteranno le vecchie furbi
Pivetti giochetti le le il motivo come dire delle verifiche intorno a un tavolo cioè il vecchio verticismo quel verticismo al quale faceva riferimento dei marchi approvò degli articoli di Ferrara che ha corale che anch'io considero ormai superati
Se intere scusate un ultimo aspetto perché se non questo sbattere la pianista non lo sterno incubo se vogliamo attirare persino i cosiddetti moderati come dicevano tutti o comunque liberali cattolici liberali e così come mi pare tutti su cui succoso lavorando fino a quando non serve a tirare di o i socialisti ho i i pattisti di Segni intenso aritmetico bisogna partire dal basso esattamente come fece palpitare nel novantaquattro
In Volare gli elettori verso una vera politica liberale state tranquilli che se ciò accade gli elettori liberali tornerebbero verso il Polo e farebbero vincere il Polo per le libertà
Professore
Dunque siamo alla fase diciamo così propositiva perché come sapete è diviso in tre round per questa trasmissione espositiva critica e infine propositiva
Ecco per riassumere le mie proposte del posso riagganciarmi a quanto diceva in chiusura l'amico Ernesto Caccavale anch'io sono pienamente convinto e del resto ahimè è stato un monito occhio portato avanti in questi anni continuamente ossessivamente che la battaglia si vince dando ascolto ai bisogni della gente che non sono questi questi alchimie politiche del Palazzo quindi la noi dobbiamo riuscire a dare drastica priorità in tutte le nostre battaglie non solo elettorali ma anche tra un'elezione e l'altra
Quelli che sono i bisogni essenziali del nostro elettorato e cioè la lotta contro
La rapina fiscale e la lotta contro l'invadenza burocratica queste due che opere che stanno strangolando Riccetti prodotti ma badate bene non solo diciamo gli imprenditori e gli autonomi cioè i lavoratori indipendenti secondo me è la vera battaglia si svolgerà in questi anni per la conquista dei dipendenti del privato perché sono questi Grand Tour Lupi nati della situazione politica attuale
Sono questi che restano ostaggio di un sindacato venduto allo statalismo un sindacato che li ha sistematicamente sacrificati alla burocrazia
E che ancora oggi gli indica il nemico dell'imprenditore che non vuole dare cento mila lire di paga in più mette dentro alla loro busta paga quando invece fanno finta di non sapere
Che non cento mila lire no un paio di milioni se li ruba allo Stato e la sua burocrazia parassitaria di cui loro fanno parte quindi questa è la vera battaglia dei prossimi anni
Una drastica priorità le lotte anti fiscali anti burocratiche
Una drastica lotta culturale perché culturale nel senso lato della parola
Perché i dipendenti del privato vere vittime come i piccoli produttori dello statalismo si sveglia o dal loro letargo tardo marxista
E ahimè in genere statalista
Questa è secondo me il nocciolo del di quello che dobbiamo fare in futuro
Per quanto riguarda una frase del di Gianfranco Rotondi ecco io non sono tanto convinto che se noi lasciamo governare Prodi
Lui uscirà trionfatore al contrario io penso che il novantasette Sara l'anno proprio della sepoltura di Romano Prodi come uomo politico
Perché il Prodi sta e mi sembra che non molti se ne siano accorti sta portando avanti una politica perfettamente suicida e vediamo perché lui da una parte preme perché noi entriamo in Europa e su questo credo che tutti siamo d'accordo
Ma dall'altro pretende di realizzare questo obiettivo aggravando in modo sempre più rovinoso la pressione fiscale
Quale sarà il risultato
Che delle due l'una on line o a Paci rifiuta e ci troveremo un Paese ridotti alla un paese da terzo mondo proprio e per di più con un'economia asfittica proprio per questo sto ristorante peso fiscale
O l'Europa ci accetta e allora saranno davvero
Grossi guai per Romano Prodi perché con la totale libertà
Della circolazione delle persone delle imprese dei capitali
La situazione assurda in cui si viene a trovare oggi in Italia la libera impresa porterà a una massiccia emigrazione di capitali
E di impresa fuori dall'Italia e allora sì che sarà la catastrofe allora secche
Ci verrà una depressione vera da alcuni confronto l'attuale recessioni prodotta da Prodi ci sembrerà una burletta quindi la follia o l'imbecillità non saprei come definirla di Romano Prodi e di portare avanti
Una politica intrinsecamente contraddittoria lui vuole entrare in Europa con uno Stato da terzo mondo ma ma neanche da terzo mondo gli ho credo con uno stato zarista con una burocrazia assurda inefficiente incapace soffoca attrice quindi direi che sotto questo profilo più Prodi governa più si scava la fossa a mio parere certo non è il tanto peggio tanto meglio dobbiamo capire che insieme al proprio rischiamo di di affossarci anche noi italiani anche tutti quanti con la politica di Prodi non c'entrano un accidente
Non so se mi resta qualche secondo ancora un minuto un minuto sono ricco quindi allora per riassumere dobbiamo dare questa priorità alle lotte anti fiscali
E anti burocratiche e con questo però non come solo un programma negativo ma perché questo da una parte è lo strumento per riprendere il consenso perduto e acquisirne di molto più ampio
Ma dall'altra è anche uno strumento per assicurare il rilancio dell'economia italiana
Se noi toglieremo le pastoie burocratiche l'oppressione fiscale libereremo quelle e sindacale non di Chianti dimentichiamo quella sindacale le pastoie sindacali libereremo quelle energie creative e produttive che daranno finalmente un colpo di piccone alla disoccupazione e in genere alla recessione Ferrario avrei concluso e passo la parola agli atti
Bene passiamo la parola per le conclusioni a Gianfranco Rotondi
Mia proposta
Coincide con quella di cui bisogna adeguare sistema all'Europa in Europa si confrontano generalmente due partiti uno il socialdemocratico l'altro liberaldemocratico
Nelle varie declinazioni nazionali e tempo di creare in Italia il polo liberaldemocratico che non c'è
E non c'è perché parliamoci chiaro la gente è un partito non chiede solo un'immagine televisiva un proposta seducente un messaggio elettorale vincente chiede specie in Italia soprattutto una possibilità di militante e obbligo noi viviamo un paradosso che l'aria liberaldemocratica non è rappresentata e non è politicamente agibile
Perché ok nell'aria liberaldemocratica cioè Forza Italia che non è un partito
è il movimento di Berlusconi non si capisce come si Lint come si affermano i propilei come funziona la rielezione del personale dirigente all'interno
Chi c'è dentro talvolta non lo spiega Quintieri spedisce fuori non lo capisce al fatto
C'è il CCD e ceci chiunque che sono più che per il Pd schegge il
L'interno aveva più anime e non era tutto liberaldemocratico direi che una componente importante era oltre la socialdemocrazia era su una terreno molto più contiguo all'utopia comunista che non all'artista
Realtà socialdemocratica tant'è che sono andati di là e oggi scavalcano D'Alema finisce era gli restano apertamente con Bertinotti che pure dicono a parole di voler contenitori quindi CCD e CDU
A loro volta non hanno le dimensioni e l'affidabilità di un grande partito Alleanza nazionale a sicuramente delle presenze liberali ma non può considerarsi un partito liberaldemocratico in senso stretto
A mio avviso bisogna passare alla terza fase del moderatismo italiano inciso con questa parola che non piace a tutti dopo la Democrazia Cristiana dopo Forza Italia bisogna creare un nuovo soggetto politico nel quale entri ovviamente da protagonista per i numeri e per la realtà doppi Forza Italia
In cui senza complessi di superiorità ma se mi è permesso nemmeno di interiorità ci siano i cristiani democratici e in cui ci siano anche quelli che non si riconoscono in questi partiti ma chi riconosco di indirizzi valuti proposte
Che
Però devono essere rappresentate con le armi della politica
Che significa partiti democratici con circolazione di classe dirigente con dibattito interno con discussione su tesi con possibilità di alternative anche interne si che però regolate
E disciplinate puntare ai colleghi in attaccabili democratiche perché non si può predicare il liberalismo e poi assistere purtroppo ad un approccio alla politica che tutto è tranne che liberale perché questo è un aspetto in Italia non ancora approfondito la fine della Prima Repubblica
Ha comportato molti aspetti positivi ma uno negativo e finita la democrazia nei partiti ormai la politica è commissariata ci sono alcuni leader del PD che decidono per tutti e una realtà politica periferica che stupisce
Queste situazioni artificiali non alla possibilità come pure nella DC voglio difenderla in questo aspetto
C'era la possibilità di affermarsi a prescindere dalle volontà oligarchi che verticistica e gli ho fatto nella DC
Battaglia di minoranza contro De Mita per anni nessuno mi ha cacciato anche in qualche momento convinto io e non De Mita che era segretario del partito
Tutto questo oggi non c'è perché non c'è in Italia un partito liberaldemocratico moderato chiamiamolo come vogliamo
Ma un partito forte alternativo al PDS che abbia storia metodo capacità di organizzazione di aggregazione poi possiamo discutere su quella che può essere la cultura di riferimento di quel partito
Per alcuni più liberale di tipo laico per altri cristiano democratica ma io credo che queste categorie siano superate oggi un partito liberaldemocratico che si contrapponga l'Ulivo non può che essere un partito di programma
In cui possono convergere diverso ispirazioni ideologiche ma direi senza decisamente l'apripista di imprimere questo programma con la loro natura di tipo ideologico non credo insomma al partito io logico
Quale fu forse la prima Democrazia Cristiana
Quale non fu certamente la migliore Democrazia cristiana quella di De Gasperi quale non fu nemmeno l'ultima decide però non fu neppure una decina dominata fu purtroppo soltanto un partito di neppure di malaffare non più degli altri ma diciamo di piccola intendenza
Bene penso che abbia concluso il suo intervento con non circa una cinquantina dei secondi d'anticipo meglio della precedente tornata adesso le conclusioni anche per mesto Caccavale
Ma Jan Fabre Todini coglie come dire sul debole lui lo sa perché lui essendo del mio conterraneo penso che lavorando e vivendo nella mia stessa regione
Raccolto degli aspetti che io da tempo sui quali io da tempo compatto e che sa bene anche con quali risultati purtroppo molto
Molto piccoli anzi addirittura rischiando in prima persona poi di esser cacciato via lui ha fatto un esempio
Di quaderni combattiva Conde contro dei militari in realtà qualche piccolo combattimento interno l'ho l'ho avuto anch'io Gianfranco Rotondi è un tema non è paragonabile
Ma no però è concluso tu sai bene che tu hai colto un aspetto che io condivido lì il fatto del partito di plastica il partito artificiale e soprattutto il fatto che oggi la politica sia come hai detto tu commissariata il Pd stampo puramente oligarchico è un aspetto che tu sarai sul quale io
Store forti tentando fortemente di combattere non perde occasione per rimarcare questo aspetto di un aspetto solido deteriore Quindío
Sono consapevole del fatto che nel passato gli vecchi partiti democrazia cristiana
In primis avessero per lo meno o apparentemente un dibattito politico interno che servisse a una crescita politica
Anche del personale politico che componeva questi vecchi partiti però quello che la sulla proposta di Rotondi è mancata secondo me la parte programmatica cioè lui ha detto a patto aveva spiato fattura formula detto una formula che io condivido cioè di creare un grande partito liberaldemocratico che si opponga quello socialdemocratico
Che ovviamente che sia frutto di varie esperienze varie eredità politiche diciamo ideologiche quindi no al partito ideologico però secondo me è mancata la parte programmatica allora io credo che poi su questo nostri elettori ci giudicano
Cioè chi sta facendo una politica effettivamente Ritz liberaldemocratica oggi in Italia chi sta si sta muovendo in un'ottica fortemente veramente riformatrice oggi in Italia
Non mi pare il Polo e non soltanto perché oggi Forza Italia un partito televisivo o perché in questo momento la politica è commissariata
Perché mi pare che stiano prevalendo all'interno del Polo anche delle logiche anche qui di carattere verticistico
Di di di carattere oligarchico
Fregarsene altamente di quello che poi a Londra alta la gente vuole cioè quella rivolta dei produttori alla quale faceva riferimento
Di dire Marche quello stato di malessere generalizzato il codice tra le forze produttive al nostro Paese
Di marchi faceva riferimento agli indipendenti delle aziende private direi addicono Amelia un quelli sotto i quindici dipendenti perché son quelli che non hanno nessun tipo di rappresentanza ecco mi pare che su questi temi al di là della formula che Rotondi suggeriva
Ci sia una assoluta carenza di impegno politico e di iniziativa politica
Quelle poche pochissime cose quindi piccoli fiori nel deserto che oggi ci sono in circolazione rotondità qual è solo qual è la mia idea quali sono le
Lei l'iniziativa e quale faccio riferimento faccio io parlo dei referendum perché sono un questo momento quelli fortemente minacciati
In programma liberaldemocratico oggi e chi non ha a cuore e che considera inutile come lui ha detto il fatto di battersi per una legge uninominale di tipo maggioritario e che il caso come ha detto l'intervento precedente
Che bisogno volge rovente dopo generoso uno studioso di sistemi elettorali come Luca ma anche io ho letto studiato parecchi sistemi elettorale che ci sono in Europa e nel mondo
E e di Luigi De migliora rendere omogenei i sistemi elettorali per creare una sorta di legge Tatarella quella delle regionali a livello generale cioè anche per le politiche per le europee e per le provinciale per le comunali e quant'altro
E un'iniziativa che non va certamente in una direzione ITI politica riformatrice una libertà una direzione di carattere liberaldemocratico a mio avviso quando lui dice che la Bicamerale
è una grande accademia dice una cosa giusta una grande accademia dice una cosa giusta ma poi arriva alla conclusione che quell'assemblea costituente che secondo me non è non andrà in senso liberale perché l'assemblea costituente non è alto
Che l'altra faccia della Bicamerale dove ci saranno le elezioni di tipo proporzionale che riporterà quindi tutti Yvette difetti del proporzionale senza portare il pregio di un progetto politico comune perché alla fine si dovrà trovare un compromesso
Tra vari partiti canti che aumenteranno il numero di partiti aumenterà e che quindi non ci sarà nessun tipo di riforma ma soltanto una controriforma istituzionale
Ecco allora su questi temi io credo che si misurerà la capacità che la classe politica attuale di confrontarci con gli obiettivi liberali per costruire quel polo liberaldemocratico al quale faceva riferimento Rotondi
Non nullo inutile stare qui a ragionare ripeto a tavolino o peggio in provetta cercando di attirare
Io Caio o Sempronio se volete Dini Boselli e Fini lo bisogna parlo attraverso delle iniziative e le iniziative in questo momento sul tappeto non sono iniziative per del Polo l'emissione del Polo non sono in questo etilica diventa celebrate molto democratico tutt'altro mi sembra di capire da controriforma partitocratica
Bene bene ha concluso il suo intervento nel tempo stabilito professor De Marchi una una conclusione più breve di quella che è stata concessa nei certe
Bensì tutto volevo dire a Gianfranco Rotondi che anch'io ho apprezzato molto quello che ha detto sulla mancanza di democrazia interna che ormai diffusa partiti della cosiddetta Seconda Repubblica
è gravissimo quello che sta accadendo
Credo che bisogna che si tutte le persone che la pensano allo stesso modo riescano capire del collegamenti per combattere una tendenza esiziale per la democrazia
Particolare ecco volevo anche ringraziare Caccavale perché secondo me quando anche a lui
Mette al centro del discorso la rivolta dei produttori cioè anche Luis capisce per bisogni a parlare alla gente invece che sempre cercare nuove alchimie di Palazzo vi ha detto dobbiamo ripartire dal basso io sono d'accordissimo e se lo si facesse sono anche convinto che tanti dei problemi
Attuali su cui ci si affatica per stabilire se si può guadagnare l'uno per cento o no per avere una maggioranza risicata del cinquantuno per cento andrebbero molto ridimensionati proprio perché il popolo dei produttori del privato cioè i dipendenti Outcut
Prenditori e piccoli imprenditori rappresenta l'ottanta per cento delle Tora forse si desse voce e fiducia a questo elettorato che è la vera classe sfruttata del nostro tempo e si sapesse mobilitarono contro il suo d'è la vera classe sfruttatrice che la burocrazia con i suoi partiti statalisti ebbene io credo che non ci sarebbe più un problema dell'uno per cento speaker si avrebbero comunque con qualunque sistema anche français sovente però è come il famoso discorso segna nonna avesse le ruote sono convinto che se ci troviamo d'accordo
Mi è sembrato stasera sul tema che il liberismo se preferite la lotta anti statalista è un terreno comune d'intesa tra cattolici e laici di stampo liberale e che su questo bisogna Ignazi piuttosto che tutti carismi istituzionali giudiziari con cui si è impegnato il Polo nel primo p nella nella sua vita breve ma sarebbe mentre invece ci ha arriso la sconfitta grazie io potrei chiudere qui ci sono altre eventuali ultime battute ma sì credo
Una battuta a Rotondi sì e l'altra Caccavale consentita non creda prego caro
Quando io intanto ringrazio tutti radio radicale come sempre volevo dire che secondo me il terreno su cui si può esercitare questi impegno comune e la riforma dello Stato sociale perché quella è la sfida noi dobbiamo prendere atto che la mondo cattolico ha votato a sinistra è convinto che ci fossero di Ibra alle persone che vogliono soccorrere i vincoli e e qui tanti personaggi cattivi che invece vogliono togliere assistenza ai più deboli bisognerebbe spiegare invece uno dei motivi forti dell'impegno del cristiano e la vita civile è proprio la solidarietà verso il più debole che tuttavia non può essere delegata allo stato non è che io posso dire siccome sono un uomo voglio che i più deboli i siano assistiti e credo faccio attraverso Moscato che deve provvedere a tutta una serie di cose che tradizionalmente non pronti sua pertinenza allora la riforma dello Stato sociale deve avvenire a mio avviso recuperando il pure del volontariato che è un valore cattolico ma anche laico in altre parole ognuno di noi deve darne spontaneamente qualcosa anche i più deboli in termini di servizi di assistenza ma dobbiamo toglierci ricchezza che questo sia un compito aggiuntivo dello stato e credo che si possa organizzare una risposta di questo tipo riflettendo vi creando delle condizioni anche di dibattito un po'più diffuso un po'più ampio ed è una da che potrà riscattare il popolo dall'accusa di avviso leaderismo e sposterà in quello spunto in più che potrà consentirgli di vincere alle prossime elezioni sì bene grazie Gianfranco Rotondi un'ultima battuta anche per
Ne sto Caccavale
Io più che di pur condividendo l'ENI a girare correggeva Rotondi più che di riforma dello stato sociale direi bisogna abbattere lo Stato assistenziale che ne parlassimo in termini più chiari alla gente in questi termini quindi abbattere lo Stato assistenziale statalista burocratico per ridurne che ha caratterizzato gli ultimi perlomeno gli ultimi vent'anni della vita politica di questo voler politica economica sociale di questo Paese probabilmente avremmo vinto le elezioni del ventuno aprile qual do edulcorato la pillola così come in realtà è stato fatto spesso nei messaggi al Polo le risposte che gli elettori non ci capiscono non ci votano allora io chiedo come dire facendo il verso a una vecchia un vecchio ritornello credo chiedo al backup tutti liberali o di di unirsi Hibiya rigettare ogni tipo di che Matilde d'azione
Di abbandonare ogni timore ogni remora tutte le timidezze i liberali che sono in questo momento
Disseminati nelle varie forze politiche in particolare in Forza Italia
Bisogna abbandonare Harley abbandonare queste timidezze bisogna organizzarsi subito e fare un mi mi immediatamente delle iniziative politiche in questo senso altrimenti purtroppo ad essere spazzati via non saranno però soltanto
Forza Italia il Polo o tutti quelli che si sono ispirati a questa nuova parte della politica ma anche coloro i quali oggi si proclamano che fosse intimamente lo sono anche e cioè liberali del Po si
Vi ringraziamo i nostri ospiti Ernesto Caccavale parlamentare europeo di
Gianfranco Rotondi direttore del quotidiano la discussione che insieme a Luigi De Marchi hanno dato vita a questa trasmissione sì no ma sul sulla politica dei liberali sul futuro della politica dei liberali TAN Toro per quanto riguarda i veri liberali ricordiamo che la maratona oratoria di riforma riformatori toccherà domani a mezzanotte le due mille novantasette ore l'iniziativa partita lo scorso cinque ottobre per sostenere la campagna per i referendum lo ricordiamo proseguita fino ai primi di gennaio fino a quando la Corte costituzionale non si sarà pronunciata sull'ammissibilità dei diciotto quesiti per aspettare insieme nuovo Vanni riformatori si sono dati appuntamento in largo dei Lombardi il luogo scelto per il comizio non stop e trasmesso in diretta da Radio radicale due nella notte da radio radicale i riformatori hanno ricordato che sono state raccolte dodici milioni di firme per sottoscrivere referendum anche per battere l'indifferenza e la disinformazione ieri e apparsa su dodici quotidiani la pubblicità a pagamento dei comitati promotori costo dell'operazione quattro quattrocento milioni circa vi ricordiamo può inoltre che su richiesta di Marco Pannella nome del comitato promotore dei referendum si terrà tra circa quaranta minuti a Palazzo Chigi un incontro con il presidente del Consiglio Romano Prodi successivamente con il vicepresidente del Consiglio Walter Veltroni la delegazione del Comitato promotore dei referendum promo ho composta oltre che da Marco Pannella da Paolo vigevano del professore Beniamino Caravita dal professor Giovanni non posso per le altre iniziative del movimento dei crepa la ricordiamo che oggi trenta dicembre la Tenda di piazza del Duomo a Milano sarà aperta dalle ore sedici alle ore diciannove per la difesa di referendum i riformatori continuerà non la raccolta di firme sulla petizione diretto al presidente Scalfaro affinché non firmi la recente legge sul finanziamento pubblico del sistema dei partiti sono state raccolte ad oggi seicentoventi firme c'è inviata la presidenza della Repubblica con tavolini giorni ventiquattro venticinque ventisette ventotto e ventinove dicembre questa sera alle ore venti e trenta presso la sede di corso di Porta vigentina quindici bar a Milano ci sarà una riunione operativo per le iniziative di il finanziamento della campagna informativa e domani si annuncia una conferenza alla stampa per le successive iniziative del Movimento dei Club Pannella anche a Milano per il momento è tutto qualche istante di musica e poi di nuovo tra poco in diretta su Radio Radicale