La riforma dello stato sociale

Radio radicale abbiamo i nostri microfoni professor Augusto Barbera costituzionalista costituzionalista del PDS del partito democratico della sinistra professor Augusto Barbera cosa devono fare a questo punto i referendari cosiddetti referendari in questa situazione per quel che riguarda le riforme istituzionali
Che ci riuniamo proprio oggi qui all'hotel Nazionale
E lo scopo è quello di vedere il da farsi alla ripresa ovviamente da settembre in poi per salvare quello che è stato una grande conquista delle
Tinte bianche ventotto milioni di italiani dicevo è un collegio uninominale maggioritario con una quota proporzionale rito tra che fu stabilità aspetti cinque per cento perquisito con significa questo scopo proporzionale deve essere quelle non di chi guida il principio maggioritario ma di consentire un
Riequilibrio della rappresentanza vantaggio informazioni che non hanno capacità volontà coalizione quindi l'iniziativa politica dovrebbe secondo le riprendere l'inizio politica dei referendari sul tema delle riforme elettorali
In modo particolare sul tema Riforma elettorale
Infatti questa iniziativa di oggi allo scopo di mettere appunto una strategia sul parte cattiva riforma elettorale sul per quanto riguarda invece la forma di governo le idee sono diverse e comunque sono tutte compatti per
Forma di governo sono discussi in questi ultimi
Mesi con un sistema maggioritario uninominale maggioritario invece
C'è quello che preoccupa fortemente che cito ostili e la legge che è stata prefigurata in maniera
Semi clandestine
Nelle riunioni tra i partiti e che prevedono appunto quel mix di premi di maggioranza quota proporzionale collegio e nomina
E che sembra fatta apposta per esortare a poco a poco il
Sistema maggioritario una iniziativa una battaglia politica parlamentare una bella campagna referendaria contro queste nuove idee di riforma elettorale
Ci rivolgiamo in primo luogo al Parlamento perché il Parlamento che deve approva la legge elettorale e quindi il Parlamento è chiamato a tener conto della volontà degli italiani spessa quattro anni fa
Per quanto riguarda i siti referendari in questo momento non so quali potrebbero essere tenuto conto che persiste una giurisprudenza della Corte costituzionale chi
Che a mio avviso l'ho sempre detto in tutte le occasioni violando l'articolo settantacinque della Costituzione impedisce il referendum sulla quota proporzionale professor Augusto Barbera
Parliamo ora delle vicende del perché il PDS nel partito democratico della sinistra del progetto cosiddetto di Cosa due del nuovo partito della sinistra democratica ieri c'è stata questi stati maggiori della sinistra italiana lei che cosa ne pensa condivide in pieno le linee gli orientamenti e i propositi del
La cosa può oppure no sì ho fatto parte anche della Commissione etica preparato il form cosiddetto della sinistra Perotto un'interpretazione che non so se l'interpretazione di tutti nel senso che per me la cosa due per molti di noi la cosa due e la costruzione di un partito da sinistra come una tappa per porsi il problema della costruzione di un soggetto politico attenzione un soggetto politico e non un partito politico che sia in grado di competere nel maggioritario e quindi il problema dei
Vivo per intenderci il la Cosa due non è in alternativa o almeno io non intendo in alternativa ma come una tappa verso la ricomposizione di un grande soggetto del centrosinistra ecco ma qui mi pare si sia non sono una questione di
Ulivieri di Ulivo di e PDS ma anche una questione le identità delle PDS partito neo socialdemocratico qualcos'altro
Ma prendere identità c'erano un po'tutti i partiti della sinistra in Europa anche quelli che hanno vinto recentemente il partito laburista Tony Blair e il vecchio partito laburista
Opere isteria oppure un partito che ha incorporato molti elementi propri del pensiero liberaldemocratico io penso molti d'accordo su questo che decisamente a seconda
La a strada che vuole che a parco se il parto laburiste così anche in Francia lo stesso pro socialista il furto dal ricomposizione conseguente alla
Almeno centocinquantotto all'avvento dalla Quinta Repubblica del vecchio Partito Socialista Jacques de Lorraine ad esempio era il dirigente della gioventù democristiana che poi rotta si d'unità dei cattolici atto d'un partito anche se non c'è mai stata in Francia in maniera forte affatto una cert'
A sinistra quindi esiste un problema di mantenersi nel solco della tradizione socialdemocratica che è una forte grande tradizione che ha dei problemi ma che non
Chi ancora una venire e incorporare quanto più possibile elementi propria tradizione liberaldemocratica e nel nostro Paese della tradizione anche cattolico democratico senta
Voi almeno lei professor Barbera mance dei referendari e almeno questo questo gruppo di difendere un viso non mi pare siete insieme occupati molto dei problemi della giustizia lei che cosa ne pensa della almeno per quel che riguarda la Bicamerale del testo Boato che ne è uscito
Dalla Bicamerale bisogna emendarlo in che senso ma non ci siamo occupati perché siamo un movimento per obiettivi tutti movimenti per obiettivi di di rimettere i compiti
Il signor diventa un progetto politico o disperdono le proprie forze e non so neanche se poi quanti siamo interessati a una riforma cioè l'Italia abbiamo tutte le stesse idee in tema di giustizia
Per quanto riguarda il testo Boato io penso sia meno nocivo di quanto appaia a prima vista e comunque non do un giudizio positivo
Anche se non do un giudizio catastrofico un giudizio che consente anche di articolare un i vari punti del documento stesso
Sì all'utero alla separazione carriere ma in realtà non si ha il coraggio di arriva la separazione delle carriere io su questo punto
Da tempo c'ho maturato la convinzione
Non c'è dubbio che la separazione carriere e una grande riforma liberale per che non può parte diverse corporazione il chi giudica e chi accusa in Inghilterra addirittura non prendono in corso censore
I pubblici ministeri ministeri e i i giudici però attenzione e riforme vanno valutati in un contesto ora il contesto in cui da ormai vent'anni si parla della separazione carriere è un contesto non liberale ma illiberale
Cioè la separazione carriere viene vista come un modo per tentare di assoggettare il potere politico al potere politico il Pubblico Ministero e questo non è che peraltro non è ammissibile e la ricerca da parte i pezzi del Che top quello di una magistratura meno attenta nei controlli questo non si può accettare quindi
Una riforma che sarebbe liberale può anche se utilizzata a fini liberare quindi io ritengo che se si può parlare di questo argomento più in là quando sarà stabilizzato il quadro politico è meglio senta cosa ne pensa della candidatura rinvii Antonio Di Pietro nelle liste dell'Ulivo nel Mugello
Ma
Intanto appunto io riscaldo che si era così importante il collegio uninominale importante che gli elettori posso esprimere quindi auspico che si svolgono le primarie son sicuro che Di Pietro vincerà non c'è dubbio che vincerà però come questa di mezzo quintale importante che e la scelta del candidato dell'Ulivo venga fatto da tutti gli elettori dell'Ulivo e non da questo quelli del partito riunione
Solo questo
E che abbiamo dei nostri microfoni e l'onorevole Mario Segni perché questa conferenza stampa cosa quali sono le intenzioni di voler andare a questo punto
Verdi impedire la restaurazione all'astrazione in atto uno stravolgimento della legge elettorale che cancella o stravolge il referendum del novantatré è come sapete bene che non sarebbe purtroppo il primo caso che deve essere in ne sono stati stravolti molti il restituisce la nomina dei gran parte del Parlamento ai vertici dei partiti quindi il restauro la peggiore per tutto il partito che lo sì proprio dal partito per FIAT torna avrebbe spiegato e tutto l'opposto di quello che i cittadini volevano diciotto aprile novantatré dando oltre l'ottanta per cento al referendum per il collegio uninominale maggioritario allora
Quello che c'è da fare far capire agli italiani che mi stanno prendendo in giro far capire agli italiani che questa è la restaurazione su questo naturalmente muoversi al Parlamento perché cioè quindi
Si riprende la battaglia sulla questione elettorale sulla riforma elettorale iniziativa solo in Parlamento la nuova campagna referendaria fingono perché troppo presto per dirlo Remo cosa verrà fuori che io penso che intanto c'è in Parlamento quelli
Non ce ne sono più forma elettorale c'è una riforma costituzionale è strettamente legata a questa è che anch'essa è tornata fortemente indietro senza un vero presidenzialismo ringraziamo l'onorevole ma
Radio radicale abbiamo dei nostri microfoni il professor Mario Baldassarri che insieme con il professor Renato Brunetta il professor Giuliano Cazzola sta per presentare le considerazioni di buon senso di tre economisti rispetto ai rischi della trattativa infinita con le parti sociali e riguardo la riforma dell'UE far sì che lo innanzitutto professor Baldassarri una una domanda insomma provocatoria diciamo
O dopo i professori di diritto costituzionale e di scienza della politica per la Bicamerale arrivano i professori di economia
No francamente non è un problema di professore di
è una mia che vogliono dare lezioni a nessuno è semplicemente tre cittadini che
Occasionalmente fanno anche gli economisti
Ma che vogliono sempre segnalare l'opinione pubblica ma più specifico al governo alle parti sociali due cose fondamentali
Uno il problema del tempo euro al problema dei contenuti in tema di riforma dello stato sociale problema del tempo
C'è il rischio di te in una trattativa infinita con le parti sociali perché c'è il rischio secondo le voi secondo me di questa chiamiamola trattative infinita e perché proprio ora la trattativa potrebbe essere così potrebbe con se fosse portare avanti nel modo giusto potrebbe riuscire ad arrivare a un risultato positivo
No in realtà rovescerei il problema cioè
L'Italia in questo momento ha di fronte una finestra aperta un'occasione quindi il tempo va colto soprattutto perché abbiamo due o tre mesi di occasione positiva e l'occasione positiva determinata dal fatto che
I mercati fino
C'era internazionali hanno percepito ormai la netta sensazione che il processo di Unione monetaria europea si farà nei tempi stabiliti ma si in qualche modo valuteranno i parametri in termini elastici soprattutto viste le di colta emerse negli ultimi tempi sia in Francia e in Germania questo dato forza la lira dato credibilità maggiore all'Italia che ha fatto grosso sforzo di risanamento finanziario di abbattimento dell'inflazione probabilmente in una Francia e la Germania determinate con i parametri a posto avremmo avuto ancora qualche difficoltà e avremmo dovuto certamente fare ulteriori sacrifici in questa condizioni Italia può avere l'occasione di usufruire di questa fine però è una finestra che rischia di chiudersi abbastanza rapidamente soprattutto perché essendo la percezione dei mercati in termini di euro che si fa ma un euro che nasce almeno all'inizio relativamente debole
Come tutti vedono c'è un forte una forte rivalutazione del ritorno
Che da un lato può aiutare la ripresa economica europea per la competitività sul piano esportazioni ma sì la soglia di rivalutazione del dollaro diventasse molto elevata e in un certo senso se si sfiorasse dei due marchi per dollaro o del mille ottocento addirittura le mille novecento lire del dollaro contro la lira e allora avremo un'iniezione inflazionistica in Europa e e quindi a quel punto potremmo essere d'stretti a fare operazioni di ulteriori iscrizioni sul fronte soprattutto monetarie dei tassi d'interesse e quindi la rapidità dei tempi e proprio cogliere questa finestra aperta direi da qui a ottobre per dare il segnale finale in termini di
Riforme strutturali Welfare State questa trattativa che attualmente in corso invece c'è rischio dall'avanti all'infinito per le rughe si finisca triturati devono un ennesimo rinvio sì questo diciamo sullo sfondo c'è questo rischio di realtà del rischio più concreto e un altro
Un po'più sottile e cioè quello di un accordo poggia Merico rinviato alla finanziaria che dovrà essere presentata a fine settembre con una legge delega con una fine c'era che viene approvata a dicembre è una delega che poi verrà esercitata nel corso del novantotto cioè non dire che c'è il rischio di clamorose rotture sul fronte della riforma stato sociale perché ormai mi pare che insomma siamo tutti abbastanza d'accordo che una riforma vada fatta il rischio più sottile è che si vada un po'allo sfilacciamento al rinvio dei tempi a fare un pezzetto alla volta e mentre invece qui dobbiamo dare la netta sensazione che questa è la riforma ma che l'Italia fa sul proprio stato sociale anche per un motivo molto semplice e cioè che se tutto va bene con l'inflazione sotto controllo e con gli equilibri finanziari raggiunti l'Europa Editalia hanno prospettive di crescita assoluta per e modeste quando va tutto bene cresciamo attorno al due due e mezzo per cento quando va male stiamo vicino allo zero il che vuol dire che in queste condizioni anche con un equilibrio finanziario l'inflazione sotto controllo l'Europa e l'Italia sono destinate ad aumentare la disoccupazione queste chiaramente accettabile e allora l'operazione di riequilibrio finanziario deve in realtà essere la pietra d'appoggio sulla quale fare la grossa operazione di rilancio dello sviluppo e liberiamo i contenuti che propone esattamente che cosa significa significa contenere la spesa pubblica dando equilibri di medio e lungo termine allo stato sociale ma creare all'interno del bilancio pubblico e rispetto alle condizioni della politica monetaria dei tassi d'interesse la possibilità di rilanciare gli investimenti pubblici d'investimenti private e qui in questo senso parliamo di riforme gemelle la riforma dello stato sociale e gemella legata indissolubilmente perché sinergica con la riforma del mercato del lavoro anche perché gli equilibri finanziari sul sistema pensionistico o sulla sua ita debbono essere certamente ottenuti contenendo le spese ma anche allargando entrate cioè allargando la base imponibile non aumentando le aliquote contributive ma cercando di far aumentare gli occupati facendo emergere il lavoro nero e dando la possibilità ai due milioni e più di giovani italiani disoccupati i entrare nel mercato del lavoro e cominciare anche loro a crearsi il proprio futuro anche in termini di
I contributi anche Terme di partecipazione al loro schema di sicurezza sociale quindi riformare quel taxi però non sono semplicemente riduzione delle spese ma riforma anche sulla torre del mercato del lavoro è un meccanismo che in qualche modo che
Non vede insieme sia le entrate sia riuscito la dinamica dell'entrata e dell'uscita in un in un letto ma non ho capito male esattamente cioè la riforma dello stato sociale è condizione necessaria ma non sufficiente sia ai fini stessi degli equilibri di bilancio più Picozzi sia soprattutto ai fini dello sviluppo dell'occupazione e poiché l'obiettivo finale di tutti non è solo quello di avere un equilibrio finanziario per polmoniti fame tutti avere un equilibrio finanziario che sia la base d'appoggio dello sviluppo e dell'occasione io cooperazione soprattutto ripeto per i giovani per il Mezzogiorno l'operazione va fatta con completo completamente fino in fondo in questo senso le due riforme sono quasi gemelli siamesi in un certo senso il professor Mario
Abbiamo dei nostri microfoni professor Renato Brunetta professor Brunetta Vovinam
Voi tre economisti in
Il in questo documento di te non basta parlare di riduzione delle spese sedimentari statalisti cioè contrari alla riduzione delle spese o qual è la vostra proposta spiega la riduzione delle spese la condizione essenziale ma non sufficienti bisogna ridurre le spese e questa è
Tutte le distese va deve andare a finanziare una riduzione delle tasse sul lavoro e perché le tasse sul lavoro sono il nemico fondamentale dell'occupazione e una e poca occupazione significa poco gettito quindi tutto quello che si risparmia sul lato della spesa sul lato delle uscite sulla tregua trasferite deve andare a finanziare un alleggerimento delle tasse sul lavoro i calcoli che abbiamo fatto dieci mila miliardi in meno di spesa sul Welfare State significano tre punti in meno di oneri contributivi e tre punti meno di avere contributivi in un triennio vogliono dire trecento mila posti di lavoro in più vogliono dire a maggior crescita minore inflazione pur esportazioni più investimenti più consumi tra l'altro anche un qualche Risanamento che zero perché trecento mila occupati in più ed è questo il circuito virtuoso con trecento mila occupati in più compiuto investimenti progredito più consumi meno inflazione vuol dire maggior gettito e fiscale e contributivo solo con preoccupazione si difende guarda stai sembra un po'la a una scoperta dell'uovo di Colombo ma queste cose noi le andiamo dicendo da tanto tempo sia Cazzola che Baldassarre che sottoscritto e purtroppo Governo e sindacati si sono infilati in una spirale o del rinvio una spirale perversa fatta di solo i tagli e pochi e male in ritardo Italia ci devono essere la razionalizzazione ci deve essere l'eliminazione dell'iniquità chi deve essere ma soprattutto ci deve essere un rilancio dell'occupazione attraverso le risorse liberate sono pronte le qualche aspetto che siamo in uso Renato
Per il radicale abbiamo qui ora i nostri microfoni Antonio Marzano economista responsabile economico di Forza Italia che cosa ne pensa professor Marzano delle proposte dei tre economisti temi sembrano molto interessanti ed in linea con la posizione di far
L'Italia
Il problema della riforma del Welfare State dello stato del benessere che è stato presentato da alcuni come un tentativo di smantellato lo è in realtà un tentativo di salvarlo perché sappiamo tutti che se le cose non sono cambiate
Verso il due mila dieci si entra una situazione fallimentare naturalmente qualcuno potrebbe dire fino al due mila dieci campa cavallo ma sei a degli italiani si dicesse possiamo ridurli a sì annullare qui le bollette dell'energia elettrica costruendo una centrale atomica e vi assicuriamo che fino al due mila dieci la centrale atomica non scoppia ma poi scoppia non credo che la gente reggerebbe dicendo fino al due mila dieci campa cavallo
E il problema è analogo per il gol festeggia bisogna riformarlo senza togliere una lira a coloro che sono già in pensione come anche si dice che si vorrebbe invece fare e chiedendo a tutti di lavorare un po'di più sia per la legge dei l'onere previdenziale sull'impresa di questo non servirebbe a creare posti di lavoro sia per salvare lo stato del benessere come dicevo prima e cioè per consentire agli italiani almeno la certezza
Perché la pensione lavora ecco che tra l'altro c'è una proposta mi sembra un'idea interessante al centro di una il progetto nel reiteri proposte dei tre economisti ridurre le spesse ma dall'altro lato sul lato delle entrate diminuire gli oneri contributivi e fiscali a carico dell'impresa comunque sul lavoro se io devo rivendicare la paternità di questa idea perché sono mesi che soste
Uno che i risparmi che si riuscisse a ottenere non dovrebbero essere dedicati tutti a migliorare la finanza pubblica ma almeno una parte sostanziale appunto a ridurre gli oneri previdenziali sulle imprese oggi il lavoratore italiano mette in tasca quasi la metà di quello che è il costo del lavoro parte notevole questa differenza che non va nelle tasche dei lavoratori ma che le imprese sostengono appunto rappresentata in buona parte anche dagli oneri previdenziali tra l'altro proprio questa era l'messo che veniva attaccato con referendum proposto a suo tempo dai riformatori sulla abolizione della ritenuta priva contro sì questo è un aspetto importante era una proposta che noi condividiamo e che era rivolta a lasciare in busta paga il tutto il costo del lavoro salvo poi il lavoratore a versare le imposte gli oneri che sono di sua competenza la differenza non sarebbe stata soste non ci sarebbe stata differente al netto i lavoratori si sarebbe ritrovato con la stessa cifra che a oggi però sarebbe stato più consapevole di quanto gli costa questo stato per le imposte questo stato sociale per gli oneri previdenziali finzione forse non tra
Evidenza teste tagliate
Beh noi proponiamo di ridurre la spesa attraverso interventi sulle prestazioni
E inutilizzati risparmi era creare lavoro e quindi per ridurre i costi contributivi
Certo si tratta contemperare questa esigenza con
Un fatto di di Risanamento
Che esiste che esiste per la previdenza che esiste della spesa pubblica però questo è il dato nuovo un terzo dei risparmi devono andare a riduzione delle aliquote
In particolare per la previdenza proponiamo di
Arrivare a regime con le pensioni d'anzianità nel due mila invece che nel due mila otto
Questo vuol dire distribuire almeno trenta mila miliardi di risparmio nei prossimi anni proponiamo di innalzare l'età pensionabile invece che da cinquantasette a sessantacinque da sessantadue si sa sette introdurre un tetto contributivo e pensionabile di diciamo attuare un'altra serie di misure che nel primo anno possono portare un risparmio di sei mila miliardi