"Progetto memoria" incontro con Renato Curcio, promosso dal comune di Chianciano Terme

Grazie
Deliziare la serata di di questa sera innanzitutto ringraziamento ai presenti
Per essere intervenuti appunto all'iniziativa siccome comune di Chianciano Terme Assessorato alla cultura abbiamo inteso dare incombenti possibilità di confronto di analisi attraverso appunto la presentazione di libri o comunque di lavori riorganizzazione degli stessi attenni attesi
Toccando delle problematiche dei fenomeni dei pezzi di storia dei quali diciamo questa sera così come nel corso di altre iniziative che ci sono state e ci saranno possono essere testimoni i protagonisti relatori degli stessi
Conto che questa sera io però quello che mi sento appunto esclusivamente quello di introdurre
La serata il confronto di questa sera dare la possibilità appunto di illustrare il lavoro che viene svolto viene portata avanti
Il torneo a dei luoghi a dei a dei momenti che hanno avuto come hanno tuttora un significato un ruolo nella storia in questo paese nella memoria cercando di di contestualizzarle aspetto una visione più complessiva più globale e più in generale per trovare all'interno degli stessi dei significati delle chiavi di lettura che possano
Dirci
Per lo meno aiutarci
A ad avere gli stessi diciamo una visione più chiara più complessiva più generale è un compito questo pavimento e non facile anzi da certi punti di vista sicuramente molto impegnativo
Però noi crediamo e l'intento che con l'amministrazione andranno abbiamo profuso in questo senso crediamo che sia un qualche cosa per la quale nella quale meriti di spendere le nostre risorse il nostro impegno il nostro tempo
E le nostre energici ripeto l'infezione ossessivamente quella di di creare le condizioni affinché questo avvenga affinché coloro che vorranno portare il loro contributo a questo confronto a queste analisi possono farlo in assoluta
Serenità per quello che il loro Patrimonio dal punto di vista culturale
Sociale storico
L'azione la responsabilità che noi ci sentiamo sulle spalle si ferma quasi ferma appunto nella nella né né nella possibilità come amministrazione e vogliamo dare il credo che
Questa sera così come nel precedente incontro abbiamo organizzate come sicuramente accadrà anche quelli che che verranno ci siano tutte le condizioni per poter positivamente assolvere a questi nostri intenti
Io
Presento lasciando poi immediatamente la parola agli stessi coloro che introdurranno sci in cammineranno in questo percorso cioè Renato Curcio della della cooperativa editrice sensibili alle foglie che appunto illustrerà ai presenti il lavoro che Luís insieme ai suoi collaboratori stanno portando avanti con gli altri due relatori della serata Severino Saccardo alla mia destra
E Fabio De lascio la parola così come concordato
Renato Curcio in modo che sia possibile iniziare i metalli
Questo confronto
Beh intanto buona sera ringrazio comune Chianciano per averci dato la possibilità di parlare di questo lavoro
Questo lavoro nasce in un momento in cui in Italia
Insignito il fenomeno armato
Si comincerà a parlarne a parlarne per fortuna con toni diversi da quelli che avevano caratterizzato il linguaggio di tutti quanti
Negli anni settanta inizia con uno scopo molto semplice che quello di cercare di capire di che cosa si parla
La convinzione di tutti fino a quel momento e che in fondo si sapeva di che cosa si stava parlando
Ma esame un po'più approfondito delle delle apparenze di superficie
Nessuno sapeva esattamente definire l'oggetto della discussione quanta gente
Era finita in carcere con l'accusa di aver costituito ho partecipato a una banda armata a questa domanda non sapeva dare una risposta a nessuno
Queste persone che erano finite in carcere
Da dove venivano da quanti ambienti sociali da quali livelli di scolarizzazione quali erano le motivazioni le culture che avevano caratterizzato la loro iniziativa
Questa esigenza fatta sì di più concreta nel momento in cui Tonini diventavano più pacati
Cominciò a richiede uno sforzo proprio di metodo per capire come fare a rispondere a queste domande fondamentali la scelta che abbiamo fatto è stato una scelta molto difficile
Dal punto di vista pratico ma molto semplice dal punto di vista concettuale abbiamo detto bene per sapere quanta gente è finita in carcere con questa accusa prendiamoci
Tutti i processi che sono stati istituiti in Italia con questo tipo d'imputazione
Partecipazione costituzione di banda armata che badate bene è un imputazione molto particolare
Perché chi aveva questa imputazione abbia con trattamento giudiziario immediatamente definito una persona senza questa imputazione che rubava una bicicletta ammettiamo ma correva il rischio di due anni di carcere con l'imputazione di banda armata correva il rischio di dodici anni di carcere no dieci più due
E allora era un'imputazione Chiara discriminante chi aveva questa imputazione definitiva in qualche modo il soggetto di cui si stava parlando abbiamo cominciato a raccogliere gli atti giudiziari
Questi atti cominciò da un primo processo che si svolge in Italia nel mille novecentosessantanove e finiscono nel mille novecento ottantanove novanta insomma ecco quindi cioè un arco coprono un arco di vent'anni
Un arco di vent'anni che
Reperire i materiali in questo arco di vent'anni un po'in tutte le città italiane però non era una cosa semplice perché impartire gli avvocati dopo molti anni si sbarazza Mordini questi voluminosi e materiali che ingombrano le stanze
In parte questi atti gli imputati gli avevano più e così ne ho dovuto rivolgerci all'autorità giudiziaria che piano piano ci ha consentito di recuperare nelle varie procure
I materiali mancanti e naturalmente questo ha comportato come potete immaginare un un grande sforzo insomma anche fisico anche economico
Ma alla fine abbiamo avuto questo materiale
E questo materiale c'ha dato informazioni importanti direi tali da poter cominciare a pensare di descrivere il fenomeno forse a qualcuno di voi saprà che all'inizio di ogni procedimento giudiziario c'è un elenco un elenco in cui si dice il nome e il cognome della persona imputata ma si danno anche altre informazioni importanti
La data di nascita la data d'arresto la città di nascita la città d'arresto
Ecco questo tipo di informazioni modello che abbiamo messo su insomma computerizzato c'ha consentito piano piano di fare una prima descrizione socio statistica dell'intero fenomeno e di ciascuna delle organizzazioni che lo avevano caratterizzato e siamo insomma arrivati alla prima fondamentale acquisizione si parlava comunque di un fenomeno che ha percorso l'Italia
Per vent'anni e che ha caratterizzato diciamo così culture
Momenti ed epoche assai diversi tra di loro come la fine degli anni sessanta la metà degli anni settanta e la fine degli anni ottanta
A questa prima serie di rilevazioni
Noi abbiamo fatto seguire un ulteriore lavoro che era quello di individuare le fonti documentarie mediante cui ciascuna delle organizzazioni che erano stati inquisite
Motivava la sua iniziativa cioè ci siamo detti bene è importante sapere al di là di ciò che ognuno pensa di ciò che ognuno dice cosa dicevano i soggetti che hanno vissuto questo tipo di esperienza che sono stati inquisiti per questo tipo di esperienze
Apparentemente questa cosa era semplice da enunciare ma nella realtà era molto difficile da praticare perché queste fonti nell'arco degli anni o dei decenni erano andate smarrite o erano fonti così diciamo labili che la cui ricostruirle anche solo da un punto di vista bibliografica e poi ritrovarle presentare difficoltà
Che ognuno di voi può immaginare facilmente
Per esempio negli anni settanta
Avere in casa un documento di una di queste organizzazioni poteva comportare l'accusa di fiancheggiamento oppure proprio di partecipazione a banda armata e quindi naturalmente questi erano documenti per così dire in permanenti cioè rapidamente finivano
In un cestino rapidamente finivano buttati via
Il mondo il i giudici che avevano istituito ittero cessi non sempre avevano sentito l'esigenza di accompagnare la diciamo l'istruttoria anche una raccolta dei documenti per capire le motivazioni che avevano portato determinate persone a compiere determinate azioni
E per cui anche negli atti giudiziari non si trovava traccia di queste Fonti
I militanti delle organizzazioni armate nell'arco di vent'anni avevano vissuto le strade più diverse e per una serie di circostanze usciti dal carcere
Erano finiti chissà dove
Non è detto poiché questi militanti di per sé avessero qualche documento da qualche parte anche per il semplice fatto che abbiamo vissuto un periodo molto lungo in carcere e nominerà agevole dentro le carceri tenere detto come e quindi abbiamo dovuto seguire molte via molte vie incrociate alcune delle quali si sono rivelate fruttuose altri infruttuose c'hanno chiesto comunque un ruolo di cinque anni insomma per ricostruire questo piccolo patrimonio
Di documentazione la cui importanza non sta nelle cose che dice ma sta nel fatto che consente oggi di capire
Che cosa dicevano nel momento in cui facevano determinate
Azioni le organizzazioni che le faceva
Questo volume che dicendo avrebbe dovuto uscire dal secondo volume uscito come terzo per il tempo che ci ha richiesto e l'abbiamo chiamato le parole scritte che cosa hanno scritto le organizzazioni nel momento in cui facevano le cose
Un terzo lavoro che abbiamo fatto è un lavoro sulle sui militanti delle organizzazioni armate che sono morti nell'arco di questi vent'anni cioè su sessantanove persone
Ecco ci siam detti bene forse qualcuno che è stato in carcere ha conosciuto qualcuno o qualcun altro ma in definitiva nessuno sa esattamente chi erano queste persone non lo Sato un motivo molto semplice che nel momento in cui casomai avvenivano agli eventi luttuosi che riguardavano questa persona e altre persone
La stampa era ovviamente emozionalmente molto no resa dagli avvenimenti e appiattiva su uno stereotipo molto semplice terrorista una parola un'immagine tutto era finito lì ma chi erano queste persone
Noi abbiamo voluto ricostruire questa domanda non attraverso una via come dire agiografica cercare di fare la biografia di queste persone o facendone dei santi o facendone degli eroi o del tema ma abbiamo voluto semplicemente raccogliere degli sguardi persone
Che avevano conosciuto queste persone in mondi diversi da quelli del della lotta armata siamo andati quindi nelle fabbriche nei luoghi di lavoro negli uffici nelle scuole da dalle famiglie
Di queste persone abbiamo ricostruito i compagni diciamo di infanzia di giochi di lavoro di scuola da Ventura nella vita di di questi militanti che erano morti e nessuno usciti degli sguardi aperti che non ci dicono ovviamente l'intera vita di quella persona ma ci danno delle indicazioni per capire degli spaccati sociali da dove venivano
Noi siamo il terzo volume di questo lavoro e questo lavoro prosegue andrà avanti e si regge ovviamente sulla capacità che ad incontrare la gente di essere apprezzato sia per il rigore con cui viene fatto e sia per l'utilità sociale che ha ma facciamo questo lavoro convinti che ci sia da parte di una società come da parte di ciascuna persona un'esigenza importante di aver consapevolezza della sua memoria
Credo che ognuno di noi porti con sé tutta la sua storia ma ognuno di noi non necessariamente porta con sé il ricordo di tutta la sua storia
è un'esperienza che potete fare facilmente se pensate a voi stessi qualcosa della nostra storia ci sfugge la ricordiamo bene qualcosa crediamo di ricordarla ma la collochiamo in momenti diversi della vita
Pensiamo che un avvenimento sia avvenuto in un certo momento ne parliamo con certezza ma non è così
In qualche modo quando noi affrontiamo la memoria della nostra vita costruiamo in altri termini una specie di mito della nostra identità ci costruiamo una memoria che alla memoria che ci serve in quel momento per gli altri ma delle parti di questa nostra vicenda umana sono non dette restano come dire non ufficiali non sono comunicabili restano da qualche altra parte ecco allora il lavoro della memoria se non lo trasferiamo dall'esperienza così minuscola di una persona o anche immensa ma comunque sempre di una persona lo trasferiamo una società che articolata in strutture molto complesse
Ci appare immediatamente come un problema che come dire si scioglie non c'è più una memoria ci sono molte memorie c'è la memoria giudiziaria che caso mai è molto precisa cioè la memoria politica c'è la memoria emozionale c'è la memoria
Dei documenti c'è la memoria delle idee
E insomma sono tante le memorie quello che non loro e noi non vogliamo fare e per questo abbiamo chiamato Progetto memoria alla collana e dire ecco le cose che sono successe sono queste
Noi diciamo semplicemente queste sono alcune fonti documentarie che ci consentono di discutere su che cosa è successo ma potremmo discutere
Di che cosa è successo in questi vent'anni se gli interlocutori sociali di un intero Paese troveranno a loro volta le fonti della loro memoria o almeno quelle necessarie perché è evidente che le cose che sono successe sono successe in un mondo sono successe dentro un sistema di relazioni sono successe dentro
Opinioni divergenti radicalmente divergenti e scontri ecco questo è il quadro del nostro lavoro ed è un quadro che noi non consegnamo a dei libri che mandiamo in una libreria ma consegna ma di libri che poi portiamo direttamente all'incontro nelle varie città italiane con tutti gli interlocutori che ce ne offrono la possibilità perché vogliamo essere come dire
Testimoni di persona del lavoro che abbiamo fatto e nello stesso tempo della nostra esperienza di vita
Crediamo che sia molto giusto affrontare delle discussioni anche radicalmente critiche rispetto a quel periodo ma crediamo nello stesso tempo che sia importante farlo conoscendo le cose di cui si parla per questo noi proponiamo questi volumi
E li portiamo anche all'incontro con questa città
Io ora so che altri hanno letto questi libri che diranno altre cose resta uno disponibile con poiana per rispondere a tutte le domande per chiarire degli aspetti di questo lavoro oppure su cose che non ho detto che vi possono interessare
Proprio lei di ossimori
Sì grazie
Ci troviamo di fronte a un alcuni libri a un'opera direi perché sono diversi libri che hanno loro coerenza fanno parte di una collana sono collegati fra di loro
Di cui non è facile parlare perché sono DB complesse che si muovono su più livelli
Si tratta sostanzialmente e fondamentalmente di una raccolta di fonti di grandissima importanza per la storia la in un periodo nella storia italiana
La recente storia italiana quello che va dal mille novecentosessantanove al mille novecentottantanove per lo studio del fenomeno del terrorismo
Personalmente tenterò di darne in modo probabilmente anzi sicuramente non sistematico impressionistico alcune alcune tracce possibili di lettura
Premettendo che non sono uno storico non sono affatto no specialista di questo tema o una formazione nel campo dell'antropologia culturale
E credo che però il senso di questo incontro è anche dell'invito fatto dall'amministrazione comunale di Chianciano
A me e a Severino staccabile sì è stato proprio quello di tentare letture trasversali di questo volume che non insistano sul tema esplicitamente centrale nel libro ma su altre e io credo ricche dimensioni che all'interno di questi libri si possono individuare l'introduzione di Renato Curcio mi senta dal presentare la struttura di questi libri mi pare a questo punto come sia chiaro di che cosa si tratta qua anche come sono stati costruiti
Io cerca di fare alcune osservazioni sul metodo che in questi libri è stato usato
Di tentare di offrirvi una pista possibile di lettura forse marginale rispetto al
Progetto con il quale libro è stato costruito ma che a me sembra di di di grande importanza e concluderò con alcune osservazioni
Che come dire rivolgo più sotto forma di domanda o di provocazione critica agli autori di questi volumi e dalla ricerca che da cui dai qua dalla quale sono scaturiti innanzitutto dicevo si tratta di volumi di fonti ecco volume di fonti e non di storia questo per esplicita dichiarazione
Dei redattori di questi volumi non si tratta di una storia del terrorismo in questo ventennio del fondatore della Italia recente per una serie di motivi il primo è che piene privilegiato un punto di vista che è quello interno ai movimenti terroristici e della lotta armata
Bisogna subito specificare che cosa si intende per prospettiva interna ecco va ha sgombrato subito il campo dall'equivoco che vi sia in questi volumi
Alcunché di apologetico o di giustificativo rispetto agli eventi di quegli anni
E alle persone che ne hanno compiuti non c'è nulla del genere il libro è molto equilibrato da questo punto di vista sceglie però per motivi che sono storiografica mente legittimi di presentare un punto di vista vengono presentati
I documenti prodotti dalle organizzazioni armate
Vengono presentate testimonianze di persone interni a quei movimenti o che comunque erano in stretto contatto con quei movimenti questo anche si dice nelle motivazioni
I volumi per riequilibrare una storiografia che tende prevalentemente rappresentare il dal punto di vista opposto
Ma vi sono anche altre ragioni di come dire che ci invitavano a cautela nella lettura di questo libro a prenderlo per l'appunto come fonti che vanno criticamente vagliate più che come una prospettiva storica
Per esempio deve essere segnalato che i redattori dei volumi hanno tenuto in gran conto quelle che chiamano le ragioni della riservatezza cioè nella presentazione dei documenti nelle testimonianze nelle ricostruzioni
Non sono nominate le persone in modo particolare come dire le persone che sono nominate quasi esclusivamente sono quelle decedute sono i morti
Questo
Provoca un effetto di lettura molto singolare mi ha colpito moltissimo nella lettura del primo di questi volumi soprattutto la mappa perduta
Il fatto che quando si incontra un nome di una persona concreta vuol dire che questa persona è morta negli eventi successivi a quelli dalla quale viene viene nominata quindi come dire
Mentre in qualche modo le persone
Che sono sopravvissuti a quegli eventi non sono quasi mai nominati e questo naturalmente crea una prospettiva molto particolare per il lettore del libro no
E poi su questo dirò qualche altra cosa più tre
C'è un altro aspetto di metodo che vorrei segnalare subito
Anche questo io lo trovo molto controverso rendere interessante ma meritevole poi di essere discusso a fondo vale a dire le scelte linguistiche
I redattori gli autori di questi volumi esplicitamente dichiarato di aver voluto scegliere anche nella loro presentazione
I fatti nella loro ricostruzione degli eventi il linguaggio che era interno al movimento di quegli anni
Per cui non si parla mai di terrorismo se non fra virgolette ma si parla di lotta armata
Non si parla di persone arrestate ma di prigionieri politici non si parla di rapine ma si parla di espropri e così via
Questo ecco forse
Vorrei anche ragioni di qualche passo che questi volumi per capire poiché i
L'impostazione che viene usata a questo punto viene giustificato in un passo molto interessante a pagina diciannove del primo volume della mappa perduta quando si dice che abbiamo escluso parole del tipo terrorista un rapina ed utilizzato invece un vocabolario più rispettoso dei linguaggi propri al fenomeno considerato questo perché il criterio espositivo adottato si dice non obbliga necessariamente alla menzogna dell'imparzialità
Ciò tuttavia non comporta una perdita di rigore se vengono esplicitate le parole che guidando la percezione del fenomeno istituiscono il mondo simboliche piante cui esso verrà comunicato
Anche su questo vorrei vorrei tornare più avanti questo uso di un tipo particolare di linguaggio
è molto forte perché ci quel linguaggio non ha condiviso in quegli anni soprattutto rappresenta una difficoltà in più forse nella lettura
E a mio parere Marra su questo vorrei tornare in conclusione del mio intervento rappresenta anche un limite nel discorso di comprensione del fenomeno che questi testi propongo un altro punto sul metodo
Chi è l'autore di questo no quando ci si accosta ad un libro ci si chiede di solito chi sia l'autore questo caso l'autore un autore collettivo un autore non dichiarato
Perché si dice Sticky sono i protagonisti della ricerca quelli che l'hanno voluta che l'hanno messa in atto ma nei libri
Si pone poco l'accento
Sugli autori per la ricerca
Si pone per dire per nulla l'accento su ci a materialmente redatto steso i testi redazionali che pure rappresentano la grande diciamo una parte consistente di questi volumi
Proprio per questo i libri propongo di in particolare qui mi riferisco in modo particolare al secondo volume
Che a mio parere anche il più interessante il più bello forse di questi libri quello che si legge anche non solo come una raccolta di informazioni ma come una sorta di romanzo di raccolta di storie che è di per sé estremamente appassionante
Soprattutto in questo secondo volume c'è un approccio autoriale che i critici letterari di finirebbero polifonico ci sono più voci che si intrecciano gli stessi eventi sono raccontati da molte voci diverse da più punti di vista
Discorsi diversi si collegano si intrecciano si differenzia non ritornano poi sullo stesso punto e così abbiamo una prospettiva mi pare venga definita di sguardi incrociati nella stessa introduzione al volume
Che estremamente affascinante
E tuttavia nel secondo volume come negli altri si avverte anche la presenza di un autore cioè di una forte guida autoriale anche se l'autore non è uno solo di una prospettiva autoriale che guida la redazione di questi volumi
La si nota con forza nelle introduzioni ma la si nota anche nell'assemblaggio dei testi riversi siano questi testi volantini o documenti prodotti all'epoca siano frammenti ieri pubblicazioni di altro tipo siano testimonianze rilasciate direttamente da protagonisti di quel Dio
Lo si nota appunto negli assemblaggi dei testi nelle scelte lessicali eccetera
Ora il problema che il lettore io qui voglio porre appunto ha senz'altro non come esperto di questo tipo di problema storico ma come lettore di questi libri
Che cosa sente dire da questa voce autoriale qual è il messaggio che la voce autoriale manda a me è sembrato di
Capire che il principale messaggio la cosa principale che l'autore collettivo di questi libri vuol trasmettere al lettore
Sia quello del superamento di un rimosso si insiste spesso non è il soprattutto nelle introduzioni ai volumi su questo termine
Quel periodo della storia italiana in qualche modo rimosso dalla coscienza collettiva non se ne parla o se ne parla solo per stereotipi non lo si conosce si preferisce dimenticarlo e lo diceva prima Renato Curcio uno degli obiettivi espliciti di questa ricerca portare queste cose in superficie riuscire a parlarne in modo non più obliquo ma diretto e quindi in questo modo anche comprenderne meglio
Ora questo è abbastanza chiaro leggendo però i volumi il problema che io mi sono posto è che tipo di rimosso è questo no
Soprattutto in chi è avvenuta questa rimozione
Allora ci sono molti livelli ma i quali si può rispondere a questa domanda
Un primo livello che viene dichiarato esplicitamente nel libro eh
Quello della soluzione giudiziaria cioè un elemento del rimosso sul terrorismo riguarda la soluzione giudiziaria
E il problema attuale dei prigionieri politici come vengono definiti i volumi vorrei anche qui per
Dare un
Era più oggettiva di come questo punto viene proposto
Ecco leggervi un passo della una nota sul Progetto memoria che sta nel secondo volume A pagina quattrocentoventotto si dice che la ricerca a carattere storico documentario non può eludere il problema rappresentato dal permanere della condizione di non libertà per circa trecentocinquanta persone Fresu e prigionieri
Nonostante gli eventi cui le pene si riferiscono siano ormai storicizzati
I ricercatori in tal senso ritengono doveroso evidenziare tare irrisolto politico
Nei mondi che questo lavoro incontra sostenendo la necessità di una soluzione definitiva volta alla liberazione di tutti i prigionieri politici compreso il rientro degli esuli
Questo è un punto che naturalmente può provocare infinite discussioni io non vorrei toccarlo salvo segnalare il punto che il criterio della storicizzazione è un criterio importante
Ma naturalmente non coincide automaticamente
Con
La possibilità di un in di un indulto giudiziario ma credo che questo ne parlavamo in macchina con Severino Saccardo arrivando qui a Chianciano credo che lui poi toccherà più a fondo questo problema io vorrei rivolgermi ad altro invece cioè un secondo e forse più complesso livello
Al quale viene proposto di superare questo rimosso della recente storia italiana
Quello della cultura di quegli anni cioè qui i testi ci ripropongono dei documenti dei modi di parlare dei discorsi a vario titolo scritti orali no che percorrevano certi anni
Che molti di noi hanno dimenticato
Fra l'altro devo dire che immerge cinque scritte questi anche per me che ero molto giovane in quegli anni però fa uno storno uno strano effetto di cioè ci si immerge in un universo che ci sembra completamente alieno si fa fatica a ricordare come linguaggio di quegli anni
Degli anni in cui io personalmente facevo il liceo i primi anni dell'università era così diverso da quello che si parla oggi e in questo senso come dire i libri propongono
Realmente l'esperienza di un'immersione nell'alterità anche se in un alterità che è stata patrimonio per un certo periodo storico di moltissime di moltissime persone
Questo scontrarci con un linguaggio che come dire è stato diffuso non moltissimo tempo fa no
Ma che oggi è stato completamente cancellato effettivamente nella nostra coscienza linguistica diciamo no questa cosa è piuttosto singolare e una delle cose per cui vale la pena di leggere
Poi questi volumi ma in prova che volevo porre questo di chi è il rimorso no il rimosso sta nella società civile nel suo complesso nell'opinione pubblica starne gli storici
Ma a me non sembra tanto questo perché tutto sommato il terrorismo come fenomeno storico è stato giudicato dagli storici dell'opinione pubblica in modo abbastanza netto e nonostante restino problemi storiografici enormi aperti su questo periodo
Il giudizio che ne viene dato mi sembra che sia complessivamente abbastanza netto
Mi pare piuttosto che il rimosso da portare alla superficie stia forze nei partecipanti stessi a quel fenomeno nelle persone che ne sono state coinvolte in modo più personale o forse più generalmente in una generazione che in modo più o meno diretto ha toccato quel clima culturale ideologico e che oggi non riesce a fare i conti con questo passato no un cattivo passato che non riesce a passare possibile
Ora l'opera per l'appunto tenta sistematicamente in modo anche provocatorio certe volte di riportare alla superficie delle cose che spiace ricordare e linguaggi delle teorie delle concezioni dei valori che si preferisce non evocare no
In cui per l'appunto era coinvolta anche una fascia di persone in effetti molto più ampia di quella che poi ha fatto la scelta del partito
Quindi direi che è un rimorso molto particolare
Ho rimosso molto particolare
Perché stanno i protagonisti sta nella consapevolezza di una generazione e che prende in questi volumi
La forma modo particolare della che un problema di elaborazione del lutto
Questo tema del lutto viene
Messo a fuoco esplicitamente con grande lucidità nei volumi
E mi sembra l'aspetto più rilevante dell'opera per me ne è stata la chiave di lettura forse principali in particolare ancora una volta del secondo volume
Cioè il tema della morte che percorre questi libri
Il secondo volume
Che fa l'elenco e ricostruisce uno per uno
I partecipanti alla lotta armata che sono deceduti negli eventi di quegli anni ha quasi la forma di un martirologio pur raffinato ed equilibrato pur ma riuscendo sempre a mantenere un tono neutrale no dicevo mai apologetico
Ci sono delle testimonianze molto intime ci si accosta in questi libri a un mondo di sentimenti personali
Nel quale il lettore ha quasi una certa reticenza ad entrare
E si comprende qui qual è il grande nodo del problema no fare i conti col passato è fare i conti con i morti con il senso di queste morti e forse con la parte di sé che se n'è andata con loro
Ora il problema è perché non si riesce a elaborare il lutto
E quindi a portare alla superficie questo rimorso si dice a un certo punto che le persone che hanno vissuto quegli eventi sono lasciate sole con se stesse
E questo effettivamente il con
Io esprimerei questa cosa parlando della possibilità di superare di elaborare il lutto attraverso i valori il lutto nella nostra montone nostra società si elabora generalmente
Come dire trasferendo nell'ambito dei valori la memoria delle persone che cerca e si dice di solito che si muore per un ideale che si è martiri e cioè un esempio della elaborazione del lutto per le morti che è quello che riguarda la la la seconda guerra mondiale
Il lutto per i partigiani morti il lutto per le vittime delle stragi naziste piene elaborato attraverso un loro passaggio nel mondo del valore no
Si dice che sono martiri che sono morti per una giusta causa
Ora nel caso del del terrorismo degli eventi di quegli anni le commemorazioni dell'epoca che sono riportate in molti interessantissimi documenti di questi volumi evocano questa strategia il superamento dello no si dice che la tal persona è morta ma è come se fosse ancora viva lotta con noi è morta per un ideale no questo è il clima di quegli anni
Ma che cosa accade quando questo linguaggio non lo si può più usare no
Quando per così dire non è possibile non è più possibile nell'attualità usare quel linguaggio esprimere quel mondo di valori quando viene meno l'ideologia di riferimento quando viene meno la coesione del gruppo al cui interno
La persona deceduta si identificava
Allora non è più possibile considerarla come un martire di valori socialmente accettabili per lo meno socialmente accettabile all'interno di un piccolo gruppo di una piccola comunità
Questo è il grande problema sembra che manchi ogni senso possibile per quelle morti ogni possibile tra scendi mentre il valore no
E allora qual è l'operazione di questi volumi mi pare è che il l'elaborazione del lutto può avvenire solo nell'ambito del privato e del sentimento
Questo accade in questo secondo volume pieno di testimonianze molto ricche spesso molto toccanti riti ex militanti della lotta armata che ricordano loro compagni di quel periodo che sono deceduti
Questo secondo volume come dire lo si percorre come percorrendo un cimitero una un deposito di memorie care per chi interviene
Nel quale ripeto il lettore che si sente Esterno a questo mondo
Esita quasi entrare no e si sente in definitiva quasi un intruso all'interno di questo sistema di memorie care che si danno attraverso un discorso molto intimo che parla di sentimenti molto più che di politica
Sono discorsi privati non certo pubblici quelli che sono messi in atto in questo in questi volumi
E questo tema mi pare anche sia tematizzato esplicitamente in alcuni testi con i quali Renato Curcio contribuisce al secondo volume
Nel quali parla dell'impossibilità di fare i conti con la memoria secondo i modelli di riferimento più accreditati Renault nostra società che sono quello cristiano sono quello politico e sono quello psicologico nessuno di questi lui dice fornisce un modello possibile per l'elaborazione del
Un altro punto
Un altro aspetto possibile del portare alla superficie rimosso di quegli anni si suggerisce nei volumi e superare gli stereotipi sulla figura del terrorista
Si dice che il terrorista è stato visto da una certa parte dell'opinione pubblica come il killer l'assassino spietato
E dall'altra parte è stata vista come il militante comunista che amore per la rivoluzione per ideali eroici sì dice nei volumi che occorrerebbe oggi che il clima ideologico di quegli anni è finito sottrarsi a questa forbice a questa contrapposizione fra due stereotipi
Entrambi disumani Zanchi se volete perché non danno conto della persona no che è stata protagonista di quegli eventi
Questo è un punto anche molto interessante questa interessante c'è da dire che effettivamente per l'opinione pubblica di quegli anni e forse ancora oggi il terrorista nell'altro
Per me che mi occupo da Croce a culturale questo è un termine familiare l'altro la persona che appartiene ad una civiltà completamente diversa dalla nostra c'è una cultura diversa dalla nostra e dal quale noi siamo al tempo stesso affascinati e intimoriti noi che non condividiamo il suo linguaggio che non condividiamo la sua prospettiva sul mondo
Devo dire la mia impressione anche leggendo questi documenti e che negli anni settanta il alle persone che hanno fatto la scelta della lotta armata
Hanno scelto di presentarsi al mondo come altri questo è un punto vorrei imporre anche sotto forma di domande Renato Curcio
C'è stata la scelta consapevole di
Abbandonare la scelte complessive della società di
Non interessarsi come dire del dei ruoli possibili offerti dalla cultura comune dalla società nel suo complesso e di crearsi invece un'identità separata
Altra per l'appunto
Con un ruolo volutamente minoritario scissionista e col rifiuto di una concezione tradizionale
Della politica che intende la politica come fare le cose insieme agli altri se vi ricordate da frase di don Milani per cui la politica assorti IRNA insieme no
Contrapposta all'egoismo che sarebbe il sostiene da soli nel caso dei movimenti armati di quegli anni mi pare che ci sia stata una forte volontà di presentarsi come avanguardie che erano però gli altri rispetto al cittadino comune alla società comune non consapevole
Dei temi politici che venivano ritenuti invece più
Rilevanti
E anche oggi mi pare che il terrorista questo figura questo stereotipo continua a esser visto in questo modo di apparizioni in televisione le interviste come ci presentano dei personaggi che sono in qualche modo posti all'interno di nella televisione di contenitori protettivi no
Quasi come all'interno di gabbie in senso metaforico e che affascinano intimoriscono ancora al tempo stesso lo spettatore e questa effettivamente è una
Identità di cui è difficile liberarsi per arrivare a cogliere poi il senso umano invece di queste esperienze
Ma e qui arrivo alla conclusione
Se il punto e superare questa forbice rappresentativa questo doppio stereotipo che impedisce che impedirebbe che impedisce di comprendere l'esperienza umana e culturale di quegli anni qual è il modo per far
Ora
Mi sembra che l'opera qui dia delle risposte e dei segnali ambigui per certi versi contraddittori
Per esempio a me sembra che uno dei modi per superare la forbice rappresentativa poteva essere il tentativo di trovare un linguaggio per parlare delle esperienze di quegli anni
Che fosse comune e accettabile da parte della società nel suo complesso da parte di chi quelle esperienze quelle di Urologia non la condivideva
è vero che la neutralità sarebbe ipocrita no non c'è dubbio ma perché allora per esempio non esplicitare anche con maggior chiarezza
Nei volumi le posizioni interpretative che gli autori redattori della ricerca assumono nei confronti di questi eventi si dice da qualche parte che gli autori preferiscono presentare i documenti così come sono lasciando al lettore la libertà di
Orientarsi al loro interno tra il lettore prova un certo disagio nel come dire nuotare in assenza di interpretazioni precise
E però nel dover notare sintomi segnali di vario tipo di interpretazione soprattutto e lo dicevo prima attraverso l'uso di un lessico che con ragione altrettanto buone ma opposta rispetto a queste non non è un lessico neutrale ma suggerisce interpretazioni ben precise
Ecco come dire la mia impressione è che il lettore sarebbe stato più libero di trarre le proprie conclusioni se avesse potuto confrontarsi ad esercitarsi criticamente con delle posizioni autoriali espresse in modo più esplicito
E infine due altri punti le testimonianze le testimonianze che sono riportate soprattutto nel secondo volume sono di estremo interesse
Mi chiedo ma qui probabilmente la risposta di carattere organizzativo di della ricerca più che altro mi chiedo perché si siano usati solamente testi
Sostanzialmente ridotti spesso molto formalizzati e non si sia ricorsi invece al metodo dell'intervista orale
Che avrebbe richiesto probabilmente molto più spazio ma anche restituito con maggiore immediatezza il punto di vista
Delle persone che rilasciano una sua testimonianza su
Sui loro compagni di un tempo e su quegli eventi e anche perché non insistere ma questo magari come dire potrà essere forse un modo per proseguire la ricerca non so se rientra nei programmi finora elaborati perché non lavorare anche sulle storie di vita
Ti chiglie tipo ancora oggi e di chi quindi può raccontare rielaborare
Le storie di quegli anni calandoci in modo più preciso all'interno delle scelte che venivano fatte dell'ideologia di riferimento del retroterra culturale in modo particolare qualcun interno queste scelte
Sono sono matura se no perché effettivamente poi anche leggendo questi documenti il grande problema che ritorna in tutti noi che perché sono maturati i prescelti com'è possibile che siano maturati in queste scelte
Che oggi nel clima culturale di oggi appaiono francamente impossibile no
Credo che i libri aiutino molto a capire questa cosa
E il problema che i libri pongono è che restituendo il linguaggio di quegli anni
Si possono comprendere le ragioni di quelle scelte cioè che le motivazioni
Stigliano
Nel linguaggio politico di quegli anni nel contesto ideologico
Io mi chiedo come osservazione proprio conclusiva se questo sia vero
Questo sì è vero cioè è stata sufficiente la politica motivare queste scelte
Secondo me non è possibile che sia stato del tutto corsi cioè mi chiedo se la politica non sia stata direi per certi versi la vernice che ricopriva scelte che erano di tipo più ampiamente esistenziale a dire la vernice forse presentata in modo troppo superficiale come dire la politica era un idioma attraverso il quale si elaboravano delle scelte di vita
Che però forse richiedevano altri ambiti di maturazione più esistenziale per l'appunto no che non esclusivamente ideologica perché poi la scelta come dire di prendere delle armi di
Perché ci hanno chiesto di rientrare
In una dimensione particolare la dimensione specifica particolare di riandare e di questo credo che lo stesso Curcio che segue dall'interno compassione
E con un lavoro costante questa ricostruzione credo che anche lui ne sia cosciente di andare a un'altra epoca a un tempo che non è lontanissimo non è lontanissimo in fondo ma appare per certi aspetti come anche Fabio diceva Remo ad un tempo remoto perciò remoto culturalmente nel bene e nel male
E allora io non vorrei fare una come dire dare un addio
Riduttivo e poco significativo ma vorrei proprio partire dalla proposizione prima ancora di andare a questi interessanti che ponderosi volumi che all'inizio mi portavo dietro a un po'di affanno approda andare a prima a a qualche elemento di memoria personale
Ora voi vedete
Anche quando viene stancamente ha riproposto ogni anno poniamo l'anniversario del caso una cosa di cui non abbiamo perso quasi il significato
La drammaticità
La forza lo spessore di quegli eventi
Ognuno di noi che era verandina in quegli anni ha ricordi precisi e forti su questi avvenimenti
Io ricordo il giorno del sequestro Moro
Ero al lavoro
Ero ai miei primi anni d'insegnamento facevo il maestro elementare
Insegnavo in una pluriclasse di campagna in un piccolissimo paese di campagna una zona bianchissima in mezzo a una zona rossissima
Ero molto rispettato anche se si sapeva che le mie idee erano molto di sinistra ricordo che a fine mattinata arriva per l'appunto emblema quasi della zona in cui mi trovavo il l'imponente parroco è un personaggio insomma che li aveva la sua autorità ciò penso e mi fa tutto trafelato dice guardi maestro hanno rapito l'onorevole Moro ci sono cinque morti per la strada stasera voti verrà votata immediatamente la fiducia al governo
E io ricordo l'ansia di arrivare a fine mattinata al Paese sapere cose più preciso e sentire notiziari
Andare al sindacato trovare i compagni come si diceva allora
Le cose nuove che capitava di sentire e dividere che erano ovviamente molto diverso da quelli militanti come Renato Curcio che si collocavano nell'area della lotta armata
Io ricordo per la prima volta appartenendo a un'area assolutamente pacifica ma radicale non la sinistra di trovarsi a un bivio netto vi ricordate che era il momento in cui c'era lo slogan né con lo Stato né con le BR
Io mi ricorda che per noi che eravamo militanti formati alle vecchie memorie dei ministeri per cui lo Stato in qualcosa si deve abbattere per la prima volta ti si poneva
La prospettiva di stare con lo Stato invece con tutte le sue manchevolezze con tutti i suoi difetti e anche con la copertura di crimini a volte che ancora non sono pienamente venuti alla luce
Ricordo espressioni forti come quella di Deaglio ex dirigente allora di Lotta continua che disse una cosa singolare che mi colpì tantissimo quando disse appunto dice Moro
Ha cessato di essere un dirigente di C
Per coloro che erano dell'estrema sinistra allora il massimo della connotazione negativa ha cessato di essere un dirigente DC nel momento in cui è entrato nella prigione delle BR e ricordo subito dopo la morte di Moro la sfilata in cui
Ti trovavi per la prima volta insieme ai comunisti ufficiali ai democristiani in una unità un po'inverosimile di fronte a un alterità che appariva incomprensibile come richiamato ecco allora c'è lo sforzo di riandare a questo tempo per per entrare dentro a questo lavoro richiesto
Questo bisogna riesumare perché vedete da questo punto di vista Fabio Tello diceva bene prima oggi vediamo assolutamente in un'altra temperie culturale diciamo così anche senza andare alle
Così inchieste affetto
No l'ultima è quella che ricordare curiosissima che ci veniva proposta da giornalieri sulla cultura dei giovani universitarie prima in cui i giovani vengono sempre ingiustamente bis dis bistrattati ma che sono rivelatrici sia pure tra loro a volte banalità
In cui su domande a di cultura generale di generale viene fuori che Krusciov fare l'autore di Anna carie Enya che Badoglio Pietro Badoglio in capo partigiano e così via e guardate che non è tutta colpa del sistema scolastico che alle sue enormi colte sistema scolastico non riformato vecchio eccetera eccetera
è cambiato qualcosa di profondo di queste cose non si parla più nelle famiglie nella vita quotidiana
Quando eravamo giovani appunto nuovi un po'più giovani da Casella si sentiva parlare in dimessosi piovra in famiglia
Anche in famiglia e popolari come la mia dove non c'era una grande quanto una gran distruzione Marolla storia novecento la impara lì questo non succede più e allora ecco io direi anche se questi sono volumi come dire che hanno una loro ponderosi Itta e una loro difficoltà anche di
Linguaggio di struttura l'utilità di questo di questo lavoro di documentazione di ricostruzione Curcio prima ha presentato l'impianto complessivo dell'opera c'è un discorso appunto sulla mappa delle e organizzazioni dell'area della lotta armata c'è un volume che anch'io sono d'accordo è forse il più toccanti sugli sguardi ritrovati sulle testimonianze ci sono le e c'è la documentazione
Appunto dei testi prodotti da dalle organizzazioni
Interessante la suddivisione in questo che anch'io sono d'accordo un si potrebbe dire un martirologio anche sia pure senza intenti appunto apologetici è la distinzione che si fa
A un certo punto fra le due parti in cui si andava a collocare le persone che in quegli anni drammatici hanno per l'appunto perso la vita ci sono i militanti deceduti e poi ci sono la definizione e qui sta le persone che sono morti
Nel corso del conflitto per responsabilità
Rivendicato attribuita in sede processuale delle organizzazioni armate di sinistra dal mille novecentosessantanove al mille novecentottantanove
Questa ecco è una definizione interessante su cui io spot da un punto di vista terminologico su cui mi piacerebbe dialogare con Curcio c'è questo termine persone che rivelatore di molte cose
Rivelatore di molte cose
è stato fatto io credo questo implicitamente quello che che emerge un passo decisivo
Perché quello che mancava allora spesso era proprio identificare la persona al di là del simbolo negativo dell'obiettivo del bersaglio
Si riconosce la persona
Cosa che allora accadeva raramente accadeva in certi casi ricordo per esempio d'aver letto allora proprio in quegli anni una testimonianza di una militante lotta armata molto famosa Nicolas mi pare fosse Adriana Faranda
Che raccontava di non esser riuscito
A sparare a un poliziotto perché la colto mentre aveva appena comprato e stava mangiando un panino quest'atto di semplice umanità questa costatazione di semplice banalità quasi restituisce la persona
Ma era un qualcosa che veniva raramente nel fuoco di quello scontro di per la lotta per molti spietata insomma ecco quindi si parla di persone non si arriva questo l'avete naturalmente terminologica parlare di vittime della
Della lotta armata ma soprattutto ecco una questione proprio di impianto invece metodologie di sostanza imporre a Renato Curcio è questo cioè questo appunto è un lavoro che ha una sua estensione è un lavoro che voluminoso a questa parte si dedica una sezione una sezione ovviamente non si giudica solo dalla come dire dalla quantità e dallo spaccio che viene dedicato un argomento l'importanza visita ma quanto può essere come dire rivelatore
Può darsi e questo ce lo dirà lui che sia una questione di pudore che io posso capire o rispettare altrimenti mi sembrerebbe di trovare quasi se non una reticenza come dire l'esplicitazione di un atto dovuto
Cioè ci sono anche deceduti d'altra parte ma non c'è un'assunzione piena della documentazione relativamente a questo aspetto a questo aspetto di questo periodo cioè dei duttile si sono segnati dall'altra parte
Ovviamente
Ripeto calarsi in un'altra dimensione in un altro tempo in un'altra temperie culturale richiederebbe di fare tante operazioni
Quanti caduti
Anche fuori della esperienze della vicenda della lotta armata del terrorismo come lo si vuole chiamare ci sono stati in quegli anni
E chi li ricorda
Chi era l'agente Annarumma
Morto subito prima line Visconti a Milano subito prima della strage di piazza Fontana e perché morì Roberto Franceschi
E Rodolfo boschi
Mi ha cento riconosceva Rordorf boschi molto morto a Firenze
In seguito a una sparatoria effettuata dalla polizia dopo un comizio dell'MSI nel settantasei a Firenze
La mia mamma quando parlava di Rodolfo boschi non non lo chiamava mai così diceva il boss Pino e sentiva soprattutto il dolore per la perdita di una persona per questa gente era subito questa perdita ecco e complicato ricostruire anche questa dimensione di questi anni come l'individuale l'esperienza esistenziale rimanesse quasi schiacciata nella tirannia
Collettivo oggi siamo forse all'estremo opposto allora era così era difficile restituire la valenza dell'esistenza individuale
Bisognerebbe
Per dare un quadro di quegli anni riandare al contesto
Con testo in cui c'erano tante cose c'erano le BR c'erano in atto c'erano il gatto e c'erano i comitati comunisti rivoluzionari c'era l'aria della lotta armata e c'era il terrorismo ma c'erano anche altre cose
Che intendiamoci bene non
Spiegano nei giustifica nel si pongono in rapporto di causa effettui
Con
La scelta della lotta armata a un certo punto in questi libri si dice per esempio che alcuni militanti hanno fatto la scelta della risposta violenta Allo stato dopo la strage di piazza
Quindi non si può accettare io credo questo rapporto di causa effetto ma puramente cose c'erano le stragi
La P due
La repressione di eccidi così ancora in gran parte non chiarite e qui toccando anche il tema che diceva Fabio dei prima allora noi andiamo anche a un nodo è un nervo veramente dolente di questa questione cioè a dire si ha quasi l'impressione
Lo sottolineava per esempio Claudio Fava qualche giorno fa sull'Unità
In un articolo breve ma efficace dedicato per l'appunto al tema dell'indulto si ha quasi l'impressione che ai militanti della lotta armata
Giustamente inevitabilmente ma siano stati quasi gli unici a pagare per le cose sono successe
E che quasi su di loro si sia scaricata la rabbia per le cose i lutti che hanno funestato figlia
Un contesto Mindy più complessivo da ricostruire questo il libro non lo fa
Non lo fa perché ha fatto altre scelte son state fatte altre scelte come veniva detto lo fa indirettamente per esempio si evince tutto questo dalla descrizione incredibile
Della Morte discipline Feltrinelli ossessionato appunto dalla paura del golpismo dei colpi di Stato delle
Provocazioni autoritari del potere morto su un traliccio che allora si disse ricordate salvo qualche gruppo dell'area della non clandestinità potere operaio
Fu l'unico escluso il compagno Osvaldo cosina Feltrinelli è morto nella guerra di classe certe dissero tutti dicevamo Feltrinelli assassinato e lì si capisce qual era il contesto di quegli anni
Il dramma di quegli anni le dita esortandolo a volte
Ecco un aspetto molto importi libro i libri fanno un'altra cosa come giustamente fa più diceva prima soprattutto l'interessantissimo secondo volume
C'è un taglio direi così quasi esistenziale una chiave di lettura quasi esistenziale viene proposta di vite drammatiche di vite di cui si parla con tenerezza
Attenzione
E nostalgica vorrei dire disperazione
Per esempio quando si parla del
Napoletano
Giuseppe Sergio Romeo
C'è una poesia perché poi ci sono varie forme testimonianze racconti appunto testi scritti poesie
E c'è e ci sono alcuni di questi testi ne parlo molto più di tanti analisi a Romeo per esempio c'è
Di Romeo anzi scusate di Romeo c'è una poesia che parla di se stesso e lui dice appunto e parla quindi anche lì la sua vita abbiamo rifiutato la cultura dei borghesi e ci hanno voluto rieducare invero informatori
Fra botte e fan
Abbiamo imparato ad odiare
Siamo usciti a diciotto anni ma non eravamo ancora pronti per entrare nella società allora ci hanno radiato e ci hanno messo istanze più buie con le sbarre porte chiuse legati sopra i letti e la gavetta vuota qui c'è la fame come in India
Lavorare per quattro soldi oppure sta chiuso in cella abbiam visto che c'è lo sfruttamento ci dà un botto e conveniente cella d'isolamento
E poi dopo vari altri passaggi qui è già guerra con molti feriti
Non ci resta che lottare lotta dura abbiamo invitato con la scelta che sembra scaturire quasi immediatamente meccanicamente da una condizione di vita c'è
Roberto
A un tasso
Roberto portassero
Ucciso dai carabinieri arrivò il quattordici dicembre dicembre settantanove
Qui è particolarmente evidente questa chiave esistenziale a un tasso stesso scrive in questa poesia ritrovata dalla sorella perché io ho sempre pianto
E nessuno nessuno nessuno nessuno l'ha mai visto
Vorrei dire tante cose ma il cuore si è stancato e la voce si è seccata non ricordo mia madre non ricordo più mio padre solo chi non lo vorrei sono stanco troppo stanco sono stanco troppo stanco sono stanco troppo sta
C'è il caso
Dei due ragazzi perbene fiorentini
Luca
E Anna Maria Mantini
Luca Mantini appunto che dopo l'esperienza carceraria
Viene coinvolto e poi ucciso in una rapina e la sorella che a questa formazione cattolica e poi ha puntato e a questa sensibilità all'emarginazione e fa la scelta poi della lotta armata proprio in seguito a questo aspetto a questa vicenda che è politica ma che anche esistenziale della morte del fratello dice una testimonianza
Un grosso cambiamento di Anna Maria l'ho visto sicuramente dopo la morte di Luca ma questo mi sembra lo logico visto il bene che si volevano lei è lì che ha preso la decisione di andare clandestina di fare determinate cose non soltanto più teorizzare le può aiutare a far ma assumerla in prima persona
Non c'era più Luca ed era come se lei volesse fare per due anche per lui
Sarà anche scontato non lo so ma io li vedo ecco qui c'è quella tenerezza anche di cui parlava Fabio Maj di lì dentro ampi pelli sorridenti sempre molto disponibili ci sono le lette
Di Riccardo dura alla madre quindi una dimensione esistenziale anche intima familiare in cui alla madre viene rimproverato di non averlo mai capito e c'è immediatamente da questa Radice esistenziale
La derivazione di una scelta così radicale estrema che precipita per così dire nel linguaggio duro della polis
Linguaggio duro specifico gergale della politica
Nel volume tre quello delle parole scritte
Cioè
Per esempio una interesse interessante intervista a un esponente dei Gazzola Gruppi di azione partigiana
Del settanta quindi l'inizio del periodo della esperienza dei formazioni armate
In cui l'intervistato dice secondo me oggi esiste una sostanziale unità e identità dialettica fra pace e guerra tra politica e guerra e questo non solo a livello internazionale
Ma anche e forse direi soprattutto a livello di scontro di classe
E poi più giù dando una sistemazione teorica a questa Scelta
Viene detto la genialità di Lenin consiste nella scoperta che la guerra rivoluzionaria il ponte di passaggio obbligato fra l'agitazione politica alla rivoluzione
Eccetera eccetera ecco quindi c'è la dimensione esistenziale e questa estrema scelta politica
Che cosa può avere inciso
In questo tipo di percorsi a parte la discutibilità ovviamente ma non si tratta di fare una discussione retrodatata di questo interpretazione di questa lettera le lettura di Lenin e dell'ellenismo in cui c'è forse una sottovalutazione del primato dell'azione politica sulla azione armata
Ma e qui vorrei riportare un'altra testimonianza
In un modo che forse parla Curcio perché Curcio avuto una corrispondenza credo con Ernesto Balducci
Balducci che come sapete è stato il fondatore di testimonianze tra i tanti suoi fra tante sue esperienze ha avuto una lunga corrispondenza anche con giovani appunto che erano passati per l'esperienza della lotta armata
E proprio come rivista e come associazione all'inizio degli anni ottanta già un po'di tempo fa quando ancora l'esperienza del terrorismo e lotta armata andare esaurite abbiamo fatto un convegno in cui c'erano magistrati c'era Caselli che allora si occupava per l'appunto di antiterrorismo
E c'erano tanti genitori c'erano tanti genitori di giovani che erano in carcere
Allora lì per esempio una dimensione che sembrava spiegarsi e diciamo la radicalità di queste scelte era un un certo tipo di cultura per così dire
Retrostante
Cioè molte di queste famiglie erano famiglie anche disperati per
La scelta e per la sorte a cui erano andati incontro loro figli
Ma come dire erano pieni di in parte anche in maniera giustificata forse di rabbia contro le istituzioni di rabbia contro lo Stato e venivano da
Un certo tipo di ideali cioè l'idealità della Resistenza tradita un certo tipo di cultura
Comunista degli anni cinquanta sessanta in cui alcuni di questi giovani erano cresciuti
Rossana Rossanda non a caso parlò se vi ricordate un tempo suscitato molte discussioni di album di famiglia
E poi c'è un problema più generale che riguarda i ha riguardato tutta la sinistra ben al di là di coloro che hanno fatto che c'è la scelta estrema della lotta armata
E che la mitologia dell'uomo
Noi tutti abbiamo avuto la mitologia dell'omonimo
Umanità completamente rinnovato
Cioè l'idea che il mondo si può cambiare sono con una torsione antropologica totalizzante per così dire
E forse su questo non è mai stato riflettuto abbastanza non sappiamo che a livello internazionale le i prodotti estremi
Di questo tipo di cultura che tardi abbiamo visto sono stati la Cambogia
Verrà presentato il dramma cambogiano in quel film tutti ricordate
Urla del silenzio è stato il Gulag è stata l'esperienza totalitaria
Cioè voglio dire c'era un tipo di cultura che non interessava solo l'area dell'estrema sinistra che aveva fatto la scelta della lotta armata in cui ci saltavano le mediazioni e l'umiltà di fare i conti con le trasformazioni graduali della storia questo riguarda questo riguarda un'area ben più ampia
Allora
Qui c'è un problema io credo che riguarda le persone che hanno fatto questa esperienza anche oggi in un certo senso
Mi ha colpito giorni fa l'intervista a un mi pare sulla Repubblica la dichiarazione di un ex militante di non ricordo più quale formazione ex formazione armata che ora appunto usufruisce della semilibertà e che si dedica appunto alle
Al volontariato
Alla
Ha un lavoro di rilevanza e di impegno sociale e mi ha colpito quando ha detto credo non con intenzioni e apprezzabile
Capiamoci bene ha detto in fondo
Noi vogliamo oggi e facciamo oggi le stesse cose
Che volevamo allora cioè la lotta all'emarginazione la lotta alla povertà e così via ecco l'intenzione qui c'è un problema vorrei porre a Curcio proprio perché questi libri a parte la ricostruzione storica
Sono un tentativo come dire di proporre di proporre una rimeditazione neanche la dignità di un percorso che vuole andare avanti di reinserimento sociale di riflessione culturale che interessi anche altre aree della società
Allora ecco io credo che non si possa dire
Vogliamo le stesse cose volevamo allora perché se cambiano i mezzi in qualche modo questo non è solo un discorso di tipo metodologico
I mezzi cambiano in qualche modo anche i fini cioè rimane ancora oggi e rimane fortissima come io non ho bisogno di ricordare
L'istanza e la necessità della lotta all'ingiustizia
Il terzo mondo l'immigrazione
Le povertà alle nuove emarginazioni lavoro la disgregazione sociale Tina chi più ne ha più ne metta la coniugazione come si usa dire con una parola d'ordine che rimane sempre valga di libertà e giustizia è un tema che attuale ma come dire ma credo che dobbiamo farlo con una nuova ottica
Non solo ovviamente dando per scontato l'acquisizione dei temi
Della democrazia della ricerca del consenso di tutte queste belle cose che sappiamo sapendo che la stessa dimensione politica e sociale oggi è
E qui c'è un tema che di cui parlava anche Fabio e apertura verso l'altro
Solidarietà e in termini non pietista ICI compassione
In tutta la sua dimensione politica in tutta la sua dimensione politica quindi uno un'altra ottica che non toglie radicalità all'azione politica ma che l'Accolti all'azione storica ma che la colloca in un'altra in un'altra dimensione
Porsi dal punto di vista della
Questo è un tema ecco di fondo il tema che veniva prospetta punto di vista dell'altro
Per noi appunto è porsi dal punto di vista per esempio di chi ha fatto questa scelta estrema della lotta armata cercare di capirne in qualche modo la cultura cultura di terza una scelta radicale che non abbiamo condiviso
E scendi arrivi come interlocutori in un percorso che va rispettata
Ecco un film scomodo
Che a molti non è piaciuto
Brusco per certi aspetti come quello di Cola Presti
La seconda volta interpretato da Nanni Moretti pone la questione non dalla soluzione
La figura dell'ex militante
Dei gruppi armati ha una sua dignità ha una sua coerenza una sua integrità ma c'è una incomunicabilità radicale con la vittima
Allora e qui arrivo al nodo politico che mi interessa al di là della del discorso di carattere storico
Io credo che sia il tempo di porre come Claudio Fava diceva
Sull'Unità qualche giorno fa il tema dell'indulto indulto e non è l'amnistia l'amnistia ai quasi amnesia
L'indulto cancella la pena ma mantiene il TAR intatto il giudizio oltre a quello vivamente etico quello di carattere anche
Giuridico indulto per i terroristi e per i militanti di Lotta armata de dell'area di sinistra e dell'area di destra
Questo è il sono i termini in cui la posta questa questione cui va concretamente Sideri comincerà di a discuterla
Ma appunto con l'attenzione a non ferire sensibilità
Mi ricordo una volta appunto le parole della moglie del maresciallo Leonardi capo dello sport la scorta dimore dice vero Moro è stata una vittima sacrificare
Ma viene sempre ricordato chi si ricorda degli altri morti
Ecco in questo senso anche un lavoro di ricostruzione della memoria un'attenzione a queste sensibilità e poi un dibattito che avvenga in maniera non pasticciato
Per esempio non per porre per voler introdurre un tema in più ma qualche volta parlando del caso Sofri ad esempio si dice che anche lì c'è un problema di uscire
Dall'emergenza dagli anni settanta
Di sanare un periodo e quello invece io credo a meno che Curcio non la pensi che Renato Curcio la pensi diversamente su questo
E mi piacerebbe appunto confrontarmi con lui su questo lì credo che siamo di fronte a un altro problema
Per esempio soffrì e gli alti dirigenti di Lotta continua hanno sicuramente responsabilità morali
Per un tipo di per Ago Gia politica che è stato espresso in un certo momento storico ma il problema del caso Sofri Pietrostefani e Bompressi per me
Dico per me mio convincimento personale è quello di un caso giuridico in cui nonostante sette processi la colpevolezza degli imputati è indimostrata
Un'altra cosa rispetto alla chiusura della della cultura dell'emergenza e al fare i conti con gli anni settanta
Quindi come vedete un intreccio di problemi di carattere culturale e storico etico e politico
Tutto quello che serve alla ricostruzione storica alla riapertura di un dibattito con equilibrio con sensibilità con disponibilità e con chiarezza
è opportuno che venga messo in campo
Questi libri
A cui Curcio ha lavorato con e altri amici hanno lavorato con passione io credo che sia pure con un taglio come diceva Fabio particolare con delle scelte particolari con delle impostazioni anche opinabili fanno uno sforzo in questa direzione siano i benvenuti vi ringrazio
Bene mi pare che gli argomenti posti indiscusso il signor abbastanza corposi quindi direi di restituire la parola a Renato Curcio per una il breve replica per quanto possibile visto al punto da la corposità degli argomenti e dopodiché apriamo il dibattito
Dobbiamo fare per forza una breve replica perché tutti argomenti così ricco Co complicati più Complessi
No no
Io non non di ruberò del tempo dirò solo due o tre cose fondamentali che però gli interventi richiamano una l'anonimità del testo
Non il Testino sono anonimi la direzione della ricerca e di Maria Rita Prete c'è scritto in tutti i tre volumi
Che si è avvalsa della collaborazione Porta Volta per i vari volumi di persone diverse una delle quali sono io ogni volta
Indicata la persona che ha collaborato all'organizzazione del materiale
Questo segnalato nome segnalato volutamente questo forse impressione in termini di autore o l'autrice
Perché noi siamo un laboratorio di ricerca siamo una cooperativa che dà lavoro a molte persone
E che lavora diciamo così di redazione ambiente anche con delle responsabilità in questo caso la responsabilità della ricerca di Maria Rita prete ma noi abbiamo lavorato insomma insieme molto dopo poi per un secondo motivo noi non abbiamo infatti entrato l'aspetto di chi ha lavorato
Che come dire immediatamente evidente
La raccolta di questo materiale ha richiesto diciamo la collaborazione di un numero molto molto alto di persone che hanno collaborato ognuna come poteva andare diciamo dal magistrato che ci ha reso possibile
Accedere a degli archivi di un di un di un certo processo alla l'ex militante che ci ha dato gli atti che riguardava il suo processo ricordarli tutti diventa quindi un problema un po'troppo complicato
Questo è un punto ma direi meno importante
Tra i punti di merito invece che sono stati posti credo alcune cose sono in importanti ma vanno viste bene
Severino Siccardi ricordava un giorno particolare che giorno di Moro diciamo così io immediatamente alla mia memoria è scattata a un altro ricordo molto particolari mi son chiesto perché questo ricordo particolare
Il giorno della strage di piazza Fontana io attraversava una strada allora un militante di uno dei tanti
Raggruppamenti della sinistra extraparlamentare italiana stavo viveva a Milano
Militavano nel CUD della Pirelli Comitato unitario di base per la Pirelli
Era un un periodo di grandi lotte sociali nessuno di noi sognava la lotta armata insomma ci avevamo dei seri problemi visto che è stato ricordato Annarumma a sopravvivere a caso mai a sparatoria che avvenivano contro il corteo Annarumma era un agente che finisce in uno di questi conflitti con però tanti altri militanti in quel periodo ossia della Statale di Milano che dalle fabbriche Milano torna nella città dove vivono Elio
Subivano spesso violenze o anche la morte
Il giorno di Piazza Fontana io transitavo a Porta Romana mi si sono affiancati da alcune volanti dalla polizia mi hanno fermato e mi hanno portato in questura
Detto qui c'è stata una bomba a piazza
Via la banca tu sei uno dei sospettati
Come me però altre mille cinquecento persone erano tre sospettati la prima idea che venne in Italia a qualcuno
Fu che potessero essere
Militanti della sinistra extraparlamentare o quello anarchici
A essere i responsabili di quella bomba di bond è però non ce n'era stata una sola poiché c'era sta Piazza Fontana ce ne erano state a Roma ce ne erano state nei mesi precedenti e ce ne furono per gli anni succinte di due anni successivi molte c'era un clima ed è questo che io credo la memoria scritta non può ricordare che il clima il il il clima sociale il fermento il clima emozionale in cui si dicono anche le culture politiche
Ma stiamo parlando del mille novecentosessantanove c'erano anche delle culture
E non è un caso che il primo gruppo armato nasce la ventidue ottobre ho anche dedicato Feltrinelli Casson simultanei più o meno come data di nascita di quiete allorché all'esperienza armata
Non è un caso che nascono nel sessantanove come non è un caso che tutto il fenomeno armato finisce nell'ottantanove nome simbolico nella caduta di del muro di Berlino e che è caduto un mondo e anche nel sessantanove è caduto un mondo che mondo è caduto nel sessantanove
Allora
Per me che ormai in quegli anni avevo finito l'università insomma quindi avevo già transitato la stagione delle lotte che in Italia era nata nelle sessantadue con Piazza Statuto le lotte diciamo più recenti non quelle del primo dopoguerra
O degli anni Cinquanta
Sessantadue con Piazza Statuto con tutta quella crescita
Il mondo quali era quella della rivoluzione dalla presa del potere no il mondo era semplicemente il mondo
Di quegli studenti e di quegli operai che non volevano più vivere né in una scuola come era l'università italiana fino al mille novecentosessantanove
Scuola elitaria fatta per pochissima gente molto ricca
E che avrebbe dovuto
Poi collocarsi in un mercato del lavoro che stava cambiando l'Italia non poteva continuare a esistere l'Italia del dopoguerra ma non lo volevano neanche gli industriali tant'è vero che il sessantanove l'anno delle bombe di Piazza Fontana malanno di grandi conflitti sociali in cui gli operai chiedono
Salari Diversi potere
Allora i salari diversi per chi ricorda
Quegli anni fu data una risposta molto affermativa è positiva i salari degli operai in quegli anni il calco in quel contratti del sessantanove cambiano del cento per cento cambia fino a sessantanove l'operaio non poteva comperare niente di più che il suo pane né un pochettino di companatico dopo il sessantanove
Con dopo quell'ondata di contratti avrebbe forse potuto cominciare a pensare all'utilitaria la lavatrice al televisore cioè a quegli oggetti che l'industria italiana
Passando da una prima fase postbellica una seconda fase l'industria dei consumi si apprestava a mettere sul mercato
Non venne detto di no agli operai all'aumento di salario
Nessuno gli sparò contro gli operai per quei motivi venne detto Tino quanto le organizzazioni sindacali i movimenti che nel frattempo si creavano
Intorno alle organizzazioni sindacali più autonomi diciamo di tradizione operai vista in tutti questi fenomeni che insomma facciamo parte dell'effervescenza delle lotte posero il problema
Del potere non ancora del potere politico ma tra il potere di decidere sul modo di lavorare
Quella fu la risposta e quelle forno le bombe di Piazza Fontana non ha importanza sapere chi materialmente ha messo quelle bombe per capire il senso di quelle bombe quelle pongano detto molto chiaramente
Nessun cambiamento per quel che riguarda la struttura di poter imita hanno detto a tutta la sinistra italiana
Se volete stare dentro una democrazia tutelata
Bene si può vedere fin dove si può arrivare ma non si può arrivare più in là
Allora guardiamo perché alcuni gruppi e che cultura hanno questi gruppi in questo senso io richiamo questo momento
Che personale ma anche culturale per dire che se io oggi vado a vedere nel primo volume della mappa perduta e io l'ho scoperto facendo questo lavoro chi erano i cattura
Dal punto di vista socio statistico troverò che erano un'organizzazione la cui età media era superiore ai quaranta anni
Erano tutte persone ha fatto giovani molto anziana alcuna devono cinquanta e altre sessanta anni anche alcune poco pochi anni più
Non erano moltissimi ma erano persone molto anziane rispetto ai movimenti degli anni sessanta non appartenevano alla cultura delle ultime lotte
Appartenevano un calcolo è molto semplice alla cultura italiana nel dopoguerra
Se io ora vado a prendere il terzo volume
Lì sono dati socio statistici e quindi non se e vado a prendere il terzo volume e leggo cosa scrivevano il loro linguaggio però che il loro linguaggio è chiaramente è un linguaggio che non ha niente a che fare con quella dei movimenti extraparlamentari neanche dell'epoca a che fare
Con un linguaggio che viene ereditato nel diciamo dai portatili della cultura diciamo così rivoluzionaria del diciassette e la cultura del novecento così come è stata vissuta nelle sezioni stalinista della città di Genova che gli viene riportato un'analisi di linguistiche noi abbiamo sollecitato a vedere la diciamo così l'abbiamo sollecitata all'università di Roma con un gruppo di signore oggi
A vedere l'importante relazione tra quel linguaggio di quella organizzazione che è stata la prima organizzazione armata italiana
Con il linguaggio dei documenti che venivano scritti nelle sezioni dei partiti comunisti di Genova nella stessa epoca uguale
Si dicono esattamente le stesse
Cosa cambia
Che qualcuno di linea tratto coerentemente visto che quei modelli culturali prevedevano che in determinate circostanze si potesse fare anche una rivoluzione armata alcuni mi hanno tirato una conseguenza come come dire rapida
Altri non l'hanno tirata ma qui allora di che cosa si deve parlare
Si deve parlare della come dire
Dell'eredità che le generazioni di a cavallo tra gli anni sessanta e settanta hanno dalla cultura europea per quel che riguarda i modelli di cambiamento sociale
E se io guardo il fenomeno armato troverò che come la ventidue ottobre
Trovo un altro gruppo per esempio che è un gruppo anarchico che mi porterà i modelli della cultura del Novecento della cultura anarchica
Possiamo farli questi raffronti troverò però anche questo è vero cioè l'età giovanissima delle persone che muoiono ma queste persone non muoiono negli anni
Sette e settanta settantacinque vogliono tutte dopo c'è muoiono in un periodo in cui se prendo le organizzazioni armate che nascono novanta niente a che vedere con la cultura delle organizzazioni armate che sono nate negli anni settanta sessantanove settantacinque perché nascono dopo settantasette
E nascono dopo un movimento la cui la radicalità sociale
E ancora di tipo completamente diverso
Dalla radicalità sociale dei movimenti e delle organizzazioni che si sono formati nei primi anni Settanta allora lo scopo del mio lavoro e di chi lavora questa ricerca
E in qualche modo contribuire a scomporre l'immagine che abbiamo spesso nella testa di un partito armato non c'è stato nulla di tutto ciò c'è stato una serie vent'anni
Di trasformazioni sociali culturali politiche
Dentro questo Paese all'interno del quale si sono sovrapposti rincorsi modelli culturali arcaici
Che in qualche modo hanno cercato di sopperire all'incapacità di generazioni che volevano cambiamenti agli volevano nel senso di una scuola migliore di fabbrica dove si potesse respirare e non solo rimanere come dire al vincolo di una catena di montaggio che volevano poter decidere sulla vita di un Paese ma hanno espresso la loro esigenza profonda di cambiamento di mutamento con quei linguaggi con quei modelli culturali con quei modelli politici che pensavano la trasformazione secondo schemi che come dicono sono stati in più inventati
Nella negli anni settanta ma vengono da molto più lontano
Allora la scelta di linguaggio
Che noi abbiamo fatto e che su questo credo le osservazioni che sono state fatto che fa di lei sono importanti le scelte di lingua nelle dichiariamo ma noi perché diciamo bene è molto importante a riguardare quel linguaggio perché se oggi io mi metto a parlare di che cosa è successo
Nel settanta quando io mi sono messo a militare in un'organizzazione collegata ne parlano con un linguaggio completamente diverso non so nulla
Non sono in quelle frasi non sono in quel linguaggio non sono in quelle emozioni non sono in quelle tensioni che mi hanno fatto dire allora no basta io qui faccio questa cosa qua
Non è importante stabilire per quel che mi riguarda oggi se era giusto o sbagliato sicuramente è stato sbagliato andata Figner con l'andata a finire quindi la storia non è che dice a se una cosa va bene era giusto se una cosa barba come papà come va
Ma è anche vero che la verità non sta nel fatto che quella cosa ha perso la verità sta nel fatto che non riusciamo a capire che cosa è successo
A capire che cosa è successo veramente e allora il nostro lavoro non ha la pretesa di poter risolvere questa questione qua non lo può fare perché noi parliamo di una e queste le osservazioni che sono state fatte sono molto vere da questo punto di vista noi parliamo di una piccolissima parte
Della società italiana che in quegli anni si è mossa in un certo modo in quegli anni nella società italiana c'è un'altra parte molto più consistente che per esempio quella stragista
Che affatto o all'infinito a ripetizione insomma una serie di stragi dentro questo paese di cui per esempio non siamo in grado di stabilire neanche la verità giudiziaria
Non dico la verità politica
Ma neanche quella giudiziaria almeno cioè dal nostro tipo di fenomeno la verità giudiziaria totalmente chiara
Ma l'altra non si sa nulla ora io dico come potremo mai il pensare di capire e di mettere in relazione seriamente
Gli evidenti di una parte della società se non mettiamo in relazione anche gli eventi delle altre parti
Io non credo che il mondo sia fatto di persone Calcio punto prendono super i campi e decidono no il monte relazionale ci sono cose che vengono fatte perché si è in un mondo dove altri fanno altre cose ci sono cultura che danno in qualche modo lo strumento per pensare alle soluzioni e ci sono intenzioni da fare che tante volte non si riescono a fare
Io mi auguro che questa sia un'epoca dove si riesca
A fare
Qualche invenzione anche per leggere la memoria dei nostri anni
Perché altrimenti ci si dimentica per esempio che quelle persone che sono tuttora in carcere come veniva ricordato prima
E che costituiscono il limite di questo lavoro per rispondere a un punto dalla domanda dichiarato noi non possiamo considerare finito un fenomeno
In cui trecento persone sono ancora il carcere e l'esilio
Che cinque mila ottocento persone che sono state inquisite per il trasloco in armato de de de delle semifinali sono cinque mila ottocento sono fuori
E sono fuori non perché hanno scontato la pena
Parliamoci molto chiaramente ma perché in Italia sono state fatte delle leggi che si chiamano leggi d'emergenza
La legge sui pentiti della legge sui dissociati che hanno consentito di rompere radicalmente il nesso tra reato e piena e non mettere in relazione la piena Co da reato io posso aver fatto anche venticinque mila omicidi cioè se poi mi pento vengo messo fuori dopo due anni moltissimi militanti delle organizzazioni armate condannati a tre quattro cinque ergastoli Sepp Tergat spogli persino sono stati messi fuori dal carcere liberi nella società italiana dopo due anni di carcere
Allora questa legge ha stabilito un principio nella società italiana non io questa legge che si chiama legge d'emergenza votata dal parlamento e da tutti i partiti
Questa legge ha stabilito che era possibile svincolare il reato dalla pena
Il reato non aveva nessun valore a ciò che aveva valore era la collaborazione o meno con le autorità inquirenti cioè per quel che riguardava la prima legge la seconda regia FIS fatto un principio di altro genere e ha detto nome importante una collaborazione se tu vuoi uscire dal carcere nome importante ciò che hai fatto è importante che tu abiura a ciò che hai fatto
Io ti chiedo un'abiura se tu fai un'abiura uscirà dal carcere non avrai più l'ergastolo se c'hai una pena all'ergastolo diventerà una pena temporale se è una pena temporale verrà ridotta di due terzi
Benissimo moltissimi hanno abiurato intere organizzazioni hanno abiurato globale dal primo all'ultimo militante hanno preso grato sono uscite tutte tant'è che sono cinque mila ottocento le persone che sono fuori hotel perché hanno Oriente il fenomeno ha portato a condanne altissime cioè quanti sarebbero Ankara sa chi è rimasta in carcere
Chi non abiurato e chi non si è pentito
Semplicemente è rimasta in carcere perché non condivideva la cultura del pentimento alla cultura dell'abiura ora io mi auguro che ci siano tanti cittadini in un paio
E se che vuole crescere cioè che non condividono la cultura del pentimento giudiziario e la cultura dell'abiura
Anche perché per esempio per tradizione familiare io vengo da una famiglia valdese
Che ha subito l'abiura pesantemente cioè ha subito l'abiura che veniva richiesta a queste Resia Di Pietro Valdo col coltello cioè voglio dire naturalmente parliamo del mille
Duecento mila e trecento mila quattrocento ma è una cultura arcaica
è una cultura che sopravvive una cultura che a me non piace voglio dire voglio né praticare che mi venga chiesta
Allora io sono convinto che
Sarà possibile
Immaginare una riflessione storica anche a Abacha che si avvalga di tutti i soggetti che in Italia in qualche modo erano presenti in quegli anni sarà possibile quando verranno fatti tanti lavori in qualche modo di lì arrivismo di visualizzazione delle fonti e mi auguro che questo lavoro che noi non possiamo fare non può essere chiesto a me cioè di far vedere le fonti voglio dire de
Di quelle attività che hanno riguardato per esempio le stragi diceva tanto per farne una o le connivenze politiche che ci sono state in quegli anni con questo mondo mi auguro che venga fatto però
Perché e attraverso questo che può essere un doloroso percorso sommava è un parco Orso necessario che usciremo dalla dal dall'oblio
Il quale come la memoria è una costruzione se noi non ci ricordiamo delle cose nome semplicemente perché è capitato a me perché qualcosa
Lo costruisce questo oblio qualcosa non lo fa vedere allora la memoria insieme costruzione decostruzione costruzione d'di conoscenze di fonti di rivisitazioni con sguardi diversi ma insieme decostruzione di
Strutture e strumenti che che fissano l'oblio
Se ci sono interventi io domande
Cioè qualche intervento magari alzate la mano sano
Una brevissima considerazione
Io mi facevo soprattutto questo discorso del
Come dire
Della perdita della memoria come è stato detto da Fabio de all'inizio cioè una rimozione
Una rimozione in qualche modo forzata
A me pare che questa rimozione sia soprattutto legata al al lutto poi è stato ripreso da un'altra parte
Cioè sono stati gli eventi delittuosi che hanno determinato la rimozione
Di quei tragici fatti quindi non io non entro nelle
Come dire nelle motivazioni referti anzi veritieri
Perché era necessario ricorrere all'ultimo questa è la domanda di fondo ledere erano sicuramente quelli io li condivido anche adesso
E non si sta ripetendo quindi la correlazione vagamente attuali se è stato detto da qualcuno bisogna sempre cercare di capire quello che pensa ad altro quello che sta succedendo adesso in Algeria
è stato citato in un articolo di Fava su sull'Unità però per esempio Michele Serra ha fatto una considerazione di questo genere a proposito del decine e decine di morti sgozzati in Algeria
Il fondamentalismo islamico qualche correlazione ha delle ragioni
Utilizzavano i violenza perché c'ha un motivo per farlo queste
La correlazione contro
Una cosa spesso la politica del fondamentalismo parte da un principio insomma un principio di assolutezza e di certezza
Credo che moltissime delle
Con moltissime le culture del Novecento per quel che riguarda le trasformazioni sociali avessero un plico
Azione analoga noi veniamo da sicuramente un'epoca in cui la convinzione due nella certezza delle proprie scelte era così forte da poter portare all'idea che per realizzare queste presupposti di cambiamento si potesse ricorrere a qualunque
Estremo compresa la morte dell'avversario
Il passaggio è un passaggio che ha come dire a un corpo è un salto di proprio epistemologia che mi sembra veniva da sa Accardi ricordato il passaggio dalla dalle struttura ideologica alle persone
Qui allora le certezze traballato non credo che esista se noi consideriamo l'altro una persona mai la possibili ita di pensare alla sua radicale eliminazione senza pensare alla retta radicale eliminazione di se stessi
Cioè penso che la morte diventi un limite invalicabile ma per l'ideologia non è così
Per l'ideologia non mi è un po'così per l'ideologia non è stato così né per l'ideologia dell'estrema destra né per quelle della sinistra e mi e anche dire per quelle di centro per ideologia è possibile pensare la morte dell'avversario perché impersonali è un avversario
E generico e mai definito non mi è mai persona diventa allora ruolo e diventa qualcos'altro se per caso quella figura agli è persona no saranno problemi della persona insomma come è avvenuto nelle guerre e come avviene in tutte le situazioni cioè gli interessi superiori di uno Stato gli interessi superiori di un gruppo gli interessi superiori di una classe
Gli interessi superiori di una religione portano a pensare l'altro in termini globali annullati la persona il passaggio
Ed è anche un passaggio di sguardo per quel carico di riguarda nella metodologia di questo lavoro sta nell'immaginare invece i gruppi sociali come gruppi Complessi all'interno del quale vivono persone reali che hanno vite che vanno sempre molto al di là del dell'aspetto politico in cui faranno
Punto della loro esperienza di in un momento della loro esperienza si manifestano e si esprimono ognuno di noi e il frammento della sua scelta politica ma è anche il frammento dei suoi amori dei suoi dolori dei suoi rapporti
Con se stesso e dei suoi rapporti con gli altri e credo che tutto ciò abbia diciamo come corrispettivo di riflessione una critica radicale
Delle filosofia di mutamento del primo Novecento
Il secondo me encomiabile lavoro che avete svolto che io non conosco e quindi ho preso degli appunti
In base ai vostri interventi per quello che riguarda la memoria in un Paese come il nostro che non viene conosciuta o addirittura disconosciuta la storia del nostro Paese
Però sono rimasto lo devo dire molto deluso da uno dei principali protagonisti appunto di questo periodo
Di non essere secondo il mio modesto avviso essere stato capace di testimoniare uniti far comprendere soprattutto i giovani presenti almeno così io credo non voglio essere interprete di nessuno Marley appunto tanta esperienza in questo ventennio
Discusso nel tema
Che ha sorvolato diverse sue testimonianze importanti
Prima di tutto rimane difficile oggi capire la sua testimonianza così a volo d'uccello anche dovuto al tempo Brevi che abbiamo e non ha fatto come differenziazione del concetto ma politica che si arriva in quegli anni
Che oggi non sia più grazie anche al lavoro extra parlamentari e della lotta armata vostra oggi nella cultura giovanile il concetto di politica e quasi un'opzionale
E quasi venuta a noia la politica lo dice uno che ama moltissimo la politica comune essendo mai stato iscritto a nessun partito
E allora cerchiamo io cerco di fare una domanda un pochino per ravvivare quei momenti tristissime perché in ogni famiglia
Era sempre presente la vostra figura il vostro operato
Arriviamo quello voi
Volevate far capire che a un certo punto
Volevate raggiungere o com'è stato giustamente detto quello che si cerca di fare oggi attraverso l'associazionismo del volontariato cioè la lotta all'emarginazione
All'ignoranza alla fame eccetera ma nell'ha detto che noi avevamo una Costituzione una delle migliori costituzioni del mondo
Il fatto di chiamarsi già extraparlamentari vuol dire di non credere in maniera radicali alla democrazia
Avevamo uno strumento con cui si poteva si potevano creare condizioni migliori per i lavoratori non per nulla
Proprio in Italia nonostante ci siano queste aberrazioni di destra
Nonostante questo c'è anche uno Statuto dei lavoratori che mi sembra sia una notevole cosa
Io penso che voi volevate l'uomo nuovo per distruggere il vecchio cioè voi volevate distruggere il vecchio cioè prendere delle scorciatoie comodi giustamente secondo me io ravviso deride
Interpretazioni interessanti di di un'opera che io non conosco fatta dal primo relatore cioè la politica per voi erano a fornisce essendo appunto un po'un concetto totalizzante avevate bisogno di quell'abito politico per identificarvi per trovare una identità ma piace anche se ha sorvolato sapere il suo giudizio su quegli atti
Di lotta armata e di lutto di cui lei gli è stato uno dei protagonisti non secondario grazie
Sapeva che oggi che mi sono dimenticata e prima il dottor sale
Disse ecco ai sensi finisci come lei Mario e stretto lì unico uomo politico imporre che
Gli altri sì saranno stati come ha detto nel ruolo non nella terza Mario e no ci sarà una le regioni oppure è stato un caso non sa e poi un'altra cosa
E giusto e questo mondo bisogna cambiarla ma insomma questo lo dicono anche i cristiani eccetera
Con la lotta armata diciamo no no perché non è riuscita e perché a volte è riuscita insomma
E allora vogliamo continuare quindi cambiando e non vorrei che diventasse un volemose bene generale assorbiamo quelli dei segni essa saliamo quelli di destra osserviamo quelli delle stragi ecco con nettezza committenze ma
Che piccola si possa devi cambiare questo mondo
Invernali
Lo si di onori
Ci sono altri interventi imponente
Penso di no basta questi
Ma
Dunque per quel che riguarda me io non assolvo nessuno intendiamoci bene non assolvo me stesso non assolva agli altri
Non assolvo chi ha diretto la Società dal punto di vista politico la Società italiana degli anni settanta per nessun motivo a me ne guardo bene
Cioè penso che abbia delle responsabilità infinitamente superiori a quelle che ho io ma detto questo mi interessa poco gli anni settanta sono alle spalle siamo negli anni Novanta e stiamo pensando ad altre cose quel che mi interessa capire e che cosa è successo lì
Allora io dico nella mia non assoluzione c'è per esempio il fatto che mentre io cerco di per rispondere a questa domanda di produrre fonti di conoscenza non trovo uno sforzo analogo
Ma la società italiana per produrre fonti di conoscenza altrettanto importanti per arrivare a una come dire rivisitazione di negli anni in cui non non capisco su questo concordo con lei non si tratta di di direbbe insomma
Volemose bene no si tratta di assumere tutti le proprie responsabilità ma assumere le responsabilità significa anche se ci sono culture
Che non sono adeguate al mutamento dalla società ecco ce ne ce ne possiamo liberare sapendo dica che cosa
Stiamo facendo e con questo mi collego alla prima delle domande se i
Molti giovani come lei ritiene oggi non sono molto interessati alla politica evidentemente e questo è un problema che tornano domande c'è no credo nuovamente
Non credo che vadano poste a me queste domande credo che evadono poste
Proprio al modo in cui
Questa società ha stabilito degli intervalli dissenso tra epoche diverse ora io accennavo prima una coincidenza casuale che non è casuale la fine del fenomeno armato avviene nell'ottantanove ottantanove
C'è anche il il crollo del muro di Berlino che emblematicamente significa la fine del di un assetto del mondo bipolare e l'inizio di nuove Tina
Michele che sono dinamiche tuttora in corso di cui forse non siamo molto neanche preparati da quel che leggo sui giornali in questi giorni non sia molto preparati ad affrontare
E la fine però di un mondo non è che è sancita e di per se stesso e realizzata la fine di un mondo significa anche il elaborazione del lutto di quel mondo e su questo mi ricollego a quanto è stato detto l'operazione di un lutto talvolta richiede
Anni anni e talvolta generazioni in Italia ci son dei lutti che non sono mai stati elaborati il fascismo per esempio è uno di questi
Tant'è vero che se nel sessantanove alcuni di noi hanno dovuto lottare duramente per cambiare la scuola perché la scuola era retta dalle strutture diciamo gentiliana azione proprio di dalla dalla riforma dell'università di Gentile che era una riforma che era passata indenne e nella Resistenza e gli anni successivi ed era arrivata tranquillamente alle soglie degli anni settanta
Ma il codice Rocco se vogliamo spostarci dal mondo dell'università al mondo per esempio delle leggi italiane ecco cioè molti sì ma è di queste di questi articoli che in tutta Europa erano stati cambiati che facevano parte di legislazioni di un'epoca precedente
Pur nei passaggi forti che la Società italiana aveva avuto Dardo dopo il quarantacinque o Paul quarantotto non erano stati toccati
L'articolo costituzione di banda armata cioè il reato associativo per esempio è un classico portato di quel codice penale che non è stato ancora riformato neanche oggi allora voglio dire i passaggi talvolta avvengono sulla carta ma non avvengono nella cultura nella coscienza e nella consapevolezza nella maturazione delle delle persone sicuramente e su questo io sono d'accordo con lei sicuramente nell'idea voglio dire di mutamento che e parlo di me non di altri nella lotta armata nell'idea di mutamento che io avevo negli anni settanta tanta sicuramente hanno giocato un ruolo sia a eredità come dire fondamentaliste sia l'idea che fosse pensabile e possibile confrontarsi con la morte dall'avversario devo dire che queste tende sono nate da da una pratica vissuta dentro la società italiana in cui dal momento in io mi sono affacciato alla politica intorno al sessantaquattro sessantacinque alla a prima che iniziasse la lotta armata intorno a me avevo visto morire tantissima gente
Da Avola voglio dire alle lotte di piano le lotte di di sono addirittura tutto quello che succedeva sia nelle scuole che le fa gol visto morire moltissima gente perché partecipava semplicemente a delle manifestazioni cioè che manifestava
Ed era un'usanza come dire deprecata Marchetto L'Armata era un'usanza che faceva parte del costume politico dallo scontro ecco faceva parte di una cultura che generalmente accettava
Che la polizia nelle piazze potesse anche sparare ora è evidente che oggi noi non vediamo una cosa di questo genere sotto i nostri occhi per nostra fortuna e per fortuna di tutti ed è altrettanto evidente che questa un grande cambiamento
Ma noi non stiamo parlando di oggi non le abbiamo fatte oggi queste scelte ne abbiamo fatte ieri in un contesto che va calato e tutti i risvolti
Che che aveva cioè va va riportato in a tutti i risvolti che aveva perché altrimenti si ritorna alla quel sensazione che tradirei diceva all'inizio di quasi irrealtà boh ma come è possibile che è possibile che se uno ritornarvi
è possibile che perché il mondo funzionava in un certo modo
E quel certo modo era un modo voglio dire che non investiva solamente piccole minoranze all'interno della società italiana c'è stato un periodo estremamente complicato e combattuto io abito in un quartiere di Milano che era al Lorenteggio che uno Giambellino Lorenteggio che è un quartiere centoventi mila persone
Un quartiere operaio di tradizione comunista dove il novanta per cento degli elettori votava Picino insomma l'altro dieci per cento casomai
Era assente se non potrà PC viveva in un quartiere di questo genere quindi
In quegli anni e devo dire che erano anni in cui all'idea dei coltelli idea delle tre anni l'idea della della della tensione erano talmente diffuso dalla ultima sezione di partito all'ultima famiglia dell'ultimo piano del palazzo dove stavo che voglio non c'era proprio nulla
Di Distefano nel discorso che per esempio faceva Feltrinelli Feltrinelli faccia un discorso lo scrive altri lo facciano lo schema lo potete leggere tranquillamente né in quei in quei giorni su alcuni giornali nazionali come l'unità
O come altri giornali dell'epoca della sinistra extraparlamentare erano climi ore vero che e su questo son d'accordo che da un clima non necessariamente ne discende una scelta e ci mancherebbe altro cioè di per sé non l'avremmo fatta chi sa qual
Anche una scelta altrettanto vero che le culture però voglio dire vengono interpretate e certamente c'è chi allora non l'ha ritenuto di fare una scelta c'è chi ha ritenuto di fare una scelta
Criticabile oggi voglio dire chi ha fatto quella scelta voglio dire facilmente criticabile
Per gli esiti che tutto ciò ha comportato ma la critica a mio avviso è questo il senso del del della mia risposta deve andare più in profondità lei può essere deluso perché io forse non le non lo so
Non testimoniano non so che cosa io quello che le le testimonio è la disponibilità di venire qui a incontrarla incontrare la gente in giro tutta l'Italia per incontrarla e parlarne di quel periodo
E parlarne e cercare di parlarne
E cercare di parlarne però è così difficile che quando ci dissi incontra tra parti che caso mai hanno avuto una contra dizione forte o violenta il clima ritorna ad essere il più emozionale il clima politico linguaggio torna ad essere quello di vent'anni prima allora io dico usciamo di lì
E questa elaborazione dei lutti e del lutto di un periodo insomma si riuscirà a fare o non usciamo di lì
E allora arresteranno non dei rimorsi perché questi non son più rimossi sono verità voglio dire parti di memoria dissociata che non si possono dire per opportunità ci sono persone in Italia che non possono dire la verità perché sono collocate in posti
E in situazioni di responsabilità tali che gli rende gliel'renderlo inopportuno parlare di quegli anni è meglio tacere meglio non parlare e con questo tengo alla a una risposta che mi era stata chiesta che non avevo dato sulla questione di Sofri
Io personalmente sono convinto proprio perché ho fatto un obolo che non ci sia stata mai alcuna
Coinvolgimento dell'organizzazione Lotta continua nel fenomeno armato tant'è che non è mai stata inquisita né per costituzione di banda armata né Bump banda armata quindi voglio dire
è evidente che ci troviamo di fuori completamente al di fuori del tipo di discorso di cui ne parliamo in secondo luogo soffrì giustamente chiede per sé semplicemente una revisione del processo credo che gli sia dovuto a come ogni cittadino italiano
Bene la ringraziamo Renato Curcio Fabio veri e seriosa Carpi per il contributo che ci hanno dato a una riflessione che speriamo diventi collettivo appunto
Ci vediamo soprattutto Rossi ci vediamo sabato prossimo alla puntualmente alle sedici per lo ricorda la Sardegna Ecstasy percorsi della generazione techno è un incontro con Federica Gozzi redattrice di Marco Maffi e autrice dal libro dal titolo Generazione in ecstasy le letture saranno a cura dell'associazione culturale voce Progetti interverrà Riccardo Fabbrini operatore del SerT Abbadia San Salvatore vorrei ringraziare anche radio radicale che ha ripreso tutta la serata e vi porgo le scuse del sindaco a chiusura di dare bollicine che ha dovuto lasciare questa sede perché aveva un altro impegno siete invitati tutti qua anzi alla sbarre delle Terme perché c'è un piccolo rinfresco offerto dalle Terme di Chianciano gratuite risposero socio