Alla commissione lavoro del Senato ancora non è arrivato la nuova bozza dello statuto dei lavoratori e sui lavori atipici: un commento sulle anticipazioni fornite da "Il Sole 24 ore"; Il referendum della lista Pannella sull'abrogazione dell'art. 18 dello Statuto dei lavoratori; Il dibattito sulla riduzione dell'orario di lavoro: un'analisi della situazione francese e tedesca; Giudizio tiepido sulle politiche di flessibilità del lavoro

Radio radicale parliamo di nuovo statuto dei lavoratori con il senatore Carlo Smuraglia presidente della commissione lavori del Senato presidente ci dà un commento sulle anticipazioni sul nuovo Statuto apparsi in questi giorni sui giornali ma io debbo dire che
Francamente che conosco questo progetto del ministro Treu soltanto quello che leggo sui giornali
Ancora ufficialmente non è arrivata la Commissione lavoro nemmeno una bozza
Vedo che c'era che l'ha avuta per lo meno il Sole ventiquattro Ore perché ho visto che ne parlava l'altro giorno ma noi non abbiamo quindi dobbiamo ragionare su indiscrezioni fra l'altro mi pare che non sia stata ancora sottoposto nemmeno a le
Visto alcuni sindacalisti pian
Anche noi non sappiamo niente quindi è difficile fare commenta io so soltanto che per quanto riguarda
I nuovi lavori lavori cosiddetti atipici eccetera è in discussione alla Commissione lavoro del Senato da tempo un disegno di legge
Proprio per estensione di alcune tutele minime
Ai lavoratori che non sono né lavoratori subordinati e lavoro o autonomia in senso stretto c'è già stata la discussione generale abbiamo fatto le consultazioni di governo ha mostrato interesse
Non lo ha dichiarato per bocca del segretario sottosegretario alla ripresa adesso vediamo in che modo questa iniziativa del ministro Treu si inserisce
Su un'iniziativa parlamentare già in corso c'è chi dice che questi lavori atipici si siano potuti sviluppare perché in assenza di
Le leggi che li regolavano non c'è rischio di burocratizzare anche delle forme di lavoro che attualmente sono possibili per questa ragione
Ma e il nostro intento io sono uno dei firmatari del primo firmatario di un disegno di legge in questa materia il nostro intento è un altro è quello di prendere atto che c'è una realtà molto complessa di
I lavori che definiamo atipici per dire che non stanno dentro nessuno degli schemi abituali che hanno però una caratteristica comune cioè che
Sono assolutamente privi di qualunque forma di tutte le diciamo inattesa di vedere se sarà possibile definire il treno
Se sarà possibile arrivare anche a una definizione di questo fenomeno che abbia un carattere unitario però intanto sembra anomalo che tutti costoro sono prevalentemente giovani non abbiano la più piccola tutela loro lo sforzo e qui
O teneri prevedere qualche forma di tutela che nuovi rigidi ska però il rapporto e quindi non tolga queste possibilità che in alcuni casi sono anche volontarie che ci sono anch'per i giovani che si avvicinano a questi lavori nuovi atipici eccetera perché considerano prematuro trovare un'occupazione continuativa affissa all'impiego pur di questo non è il caso di stroncare questi aspirazioni
Però è è il caso di dire anche costoro hanno diritto ha un contratto scritto in cui si dicano almeno quali sono le regole a cui ci si a terra e alcuni punti i fondamentali io per esempio non vedo perché
Se si fa un contratto atipico e il lavoratore con un tempo determinato e il lavoratore non demerita perché alla fine e questo rapporto deve cessare il datore committente ne fa un altro con un altro lavoratore perché non si può riconoscere
A chi ha ben meritato in questo lavoro una sorta di diritto di preferenza se si rifà un altro contratto dello stesso
Questo servirebbe per evitare che questi nuovi lavori finiscano in una forma enorme di precarizzazione che ha l'intento non è qui
Lo di di regimentare questo lavoro ma di dare un minimo di garanzia a chi non c'è questo una parte e quella del cosiddetto esercito del dieci per cento questi del dieci per cento per esempio hanno dei problemi anche di natura previdenziale molte di questi versano questo dieci per cento non si sa se arriveranno mai a un livello contributivo allora
Una norma che preveda che cosa accade se hanno versato a lungo anche ma non raggiungono un minimo livello
Possono ricongiungere o con altri periodi possono avere come accade in certi casi un parziale rimborso ecco questo dovrebbe essere oggetto di una normativa che non tocca il fenomeno in sé ma io da un minimo di di tutte se i progetti di legge di i tre si muove in questa direzione metteremo tutte insieme certamente ben venga in materia inesplorata in cui siamo ben felici
Di utilizzare tutte le esperienze possibili vi è uno dei referendum tra i trentacinque proposti da Pannella che chiede l'abrogazione dell'articolo diciotto dello Statuto i lavoratori articolo che obbliga il datore di lavoro a reintegrare il lavoratore sul posto di lavoro la sua abrogazione permetterebbe invece al datore di lavoro di dare un risarcimento economico ma non lo obbligherebbe a
Riassumerlo che ne pensa o sarei contrari nel senso che c'è una lunga storia in materia di licenziamenti senza controllo e senza limiti questa storia culmina con una legge del sessantasei che riconosce che ci sono dei limiti al licenziamento però prevede soltanto il diritto appunto auguri in corso nel caso che il licenziamento si riveli ingiustificato dopo alcuni anni si arriva allo Statuto dei lavoratori che quando manca completamente la giustificazione consente anche dare il secondo me oggi tornare indietro significherebbe fare un passo indietro non un passo un passo avanti anche perché non mi pare che il problema oggi sia quello della rigidità di quelli che lavorano anche perché si può essere licenziati per giustificato motivo cioè per responsabilità del lavoratore
Si può essere licenziati per giustificato motivo oggettivo cioè perché ci sono ragioni obiettive per cui il posto di lavoro viene meno e in tutti questi casi non si pone nemmeno ma meditare integrazione
In tutti gli altri casi il vero problema secondo me è la ricerca di nuovi posti di lavoro non quello di limitare i diritti di quelli pochi o molti che si
Posti di lavoro ci
Però da parte imprenditoriale sì a un po'questa ha tendenza a chiedere un po'più flessibilità mentre invece c'è una proposta che si sta affacciando cioè in discussione tra Prodi e Bertinotti
Che è quella della riduzione Rodari lavoro a a trentacinque ore
Ma questo tema della riduzione d'orario di lavoro è un tema che è sul tappeto in tutti i Paesi europei
Se ne è discusso moltissimo in Francia nelle passati c'è il famoso accordo da Volkswagen problema vero è questo che si può immaginare che riducendo l'orario lavoro si ottiene una maggior platea di disponibilità di di lavoro problema è che alcuni vorrebbero la riduzione mantenendo la stessa retribuzione e chiaramente a questo gli imprenditori non ci stanno perché diventa allora come trovare un punto di confluenza in cui si riduce il lavoro l'orario di lavoro ma senza sacrificare troppo quelli che un lavoro ce la questo è il discorso che sta facendo in tutta Europa alla ricerca di una qual e soluzione appagante credo che anche da noi stiamo discutendo in questo senso ma non abbiamo nessuna soluzione definitiva sul sul tappeto per ora l'unica cosa che c'è nell'ultima legge che è stata approvata quella che andava sotto il nome il pacchetto Treu ci sono delle forme di incentivazione per chi è riduce l'orario di di lavoro allora è un modo per incoraggiare la riduzione senza però comprimere troppo la situazione di chi lavora è un tema di discussione che ci occuperà credo a lungo anche nei prossimi mesi lei ha citato l'avevo sbagliato infatti
C'è chi dice che questo provvedimento sarebbe possibile solo caso per caso come contrattazione tra le parti mentre è impossibile renderlo per legge obbligata
Allo stato credo che sarebbe molto difficile immaginare una legge in Francia hanno discusso due anni poi non ci sono a fare una legge in materia non è passato in Germania appunto è passato un accordo no sindacale
Possono provare se se ci riescono tanto meglio le parti sociali a tentare una via di un accordo però mi pare che per ora i segnali premonitori non siano positivi sono delle forti resistenze da partente editoriale anche nell'ambito sindacale non tutti sono d'accordo sulle soluzioni possibili quindi ripeto credo che sia una materia di discussione forse di sperimentazione se la si sperimenta sul campo anche con accordi interconfederali o con accordi di categoria forse questo può aprirci anche la strada per
Oggi come oggi mi sembra non facile
Un'ultima domanda la disoccupazione
L'Europa vada al ventidue ventitré per cento della Spagna al sei sette per cento dell'Olanda la differenza tra questi due tipi di legislazioni sul lavoro riguarda spesso molto spesso la flessibilità e quindi il part-time la possibilità di licenziare più velocemente però con come lei ha detto in Italia ci sono delle resistenze anche lei credo se ha detto poco fa di essere poco favorevole ci spiega la motivazione no la Mahmuti vocazione e che
Non credo che il problema si voleva della rigidità secondo me in Italia di elasticità c'era già Monti perché c'è una diffusione legge
Che che dice che il Piemonte in particolare a Torino il numero dei contratti di lavoro a tempo determinato ha superato quelli a tempo indeterminato questo è un'ipotesi di
Il part-time
C'è si può fare anche la legge più recente lo ha regolato è molto costoso per l'imprenditore avere ma con l'ultima con ottima legge direi proprio proprio di no che non è più molto così preme si vuole avere la mano libera oppure si vuole cercare una soluzione
Riguardi soprattutto lo sviluppo produttivo secondo me il problema è questo l'Italia deve decidere che cosa vuol fare noi non siamo competitivi per quanto riguarda costo dello i Paesi dove il lavoro costa meno potremmo essere competitivi se puntasse i modi più sulla innovazione sulla ricerca e su un lavoro qualitativamente migliore decidiamoci a fare questo creiamo nuovi posti di lavoro allora secondo me
Il problema si risolve su un altro piano senza togliere diritti a nessuno ecco perché io resisto all'idea che togliendo alcune garanzie ad alcuni sì credo dei posti di lavoro non credo che sia
Un problema di investimenti nuovi di nuovi
In altri settori per esempio c'è tutto il settore dei servizi l'Italia che a un livello piuttosto basso dei prodotti servizi alle persone agli anziani a a tutte le esigenze di cure che ci sono se si processa sviluppare questo settore qui nascerebbero una quantità di posti di lavoro nuovi diversi da quelli tradizionali fabbrica probabilmente anche a tempo parziale e ci dovremmo gettare su queste possibilità cioè creare nuovi posti di lavoro questo secondo me l'imperativo fondamenta
Questo riguarda lo stato sociale la riforma del Welfare ce la farà il governo a riformare presente nel settore sanitario
Questo non lo so ci sta ci sta provando citata anche qui mi pare che c'è una discussione in atto con le organizzazioni sindacali
Tutti siamo convinti che lo Stato sociale così come adesso non funziona va riformato si sta discutendo su come come non può essere soltanto quello di seguire l'esempio dei paesi in cui tutto si risolve con le polizze assicurative che i privati si fanno per conto proprio deve essere quello di inventare un altro tipo di stato sociale che costi meno non abbia sprechi non abbia sperperi e si è più giusto più equilibrato fra le varie spero che la discussione che sta andando avanti che andrà avanti anche nel prossimo questo Autun
Arriviamo
Ringraziamo senatore Smuraglia
Radio radicale Dario Russo Firenze