"Una nuova dimensione della medicina: cure palliative e insegnamento universitario" convegno organizzato dalla Fondazione Floriani nei giorni 23 e 24 maggio 1997 presso l'Aula Magna dell'Università degli Studi di Milano in Via Festa del Perdono 7 nota bene: del convegno è stata registrata solo la seconda giornata

Tra a nome del magnifico rettore che trattenuto fuori Milano da impegni professionali e di lavoro desidero esprimere il più affettuoso più caldo saluto della Università degli Studi di Milano a tutti i loro e alla Fondazione Floriani il fatto che le università abbia aderito alla richiesta di tenere questa convegno nella propria sede
Testimonia due punti l'interesse dell'università per le manifestazioni per gli impegni di cultura e per l'impegno sociale e questi sono tipicamente due obiettivi della Fondazione Floriani e d'altra parte l'interesse e viceversa della università e della facoltà di Medicina allo specifico tema oggetto di questo convegno e cioè lo studio della possibilità dell'inserimento dell'insegnamento o di modalità di insegnamento delle cure palliative nell'ambito del curriculum formativo del medico
Come emergerà dei lavori sicuramente questo è un tema al quale la facoltà di Milano sta lavorando e in particolare il Consiglio di corso di laurea di cui io sono in questo momento presidente
è interessantissimo e cercherò dopo Dini dimostrare come con l'aiuto dalla Fondazione Floriani
Stiano emergendo le possibilità di un concreto inserimento delle cure palliative come elemento fondamentale del curricolo mediche
Mi pare di dover esprimere anche a nome dell'università un affettuoso e un cordiale benvenuto a tutti gli oratori
E infine un ringraziamento molto particolare all'assessore Borsani infine ASP la Finest
Assessore Borsani sarà la sanità della Regione Lombardia che con la sua presenza ha voluto testimoniare la possibilità la sensibilità della regione e la possibilità che tra istituzioni come la Regione operante nel campo sanitario nel campo politico l'università
E istituzioni come la Fondazione Floriani si attui un collegamento che porti poi alla
Aldo ottenimento di frutti che saranno sicuramente il c.t. tutti dai medici di domani
E certamente anche dai malati di domani
Per il nuovo il mio saluto seduto di tutta la una durante l'università di tutto il mondo accademico e io chiederei
Al L'assessore Borsani di volersi indirizzare socio all'urto
Io sono molto prego Del Piero permettere continuazione dei lavori ci tenevo ad essere presente comunque
Un segno di vicinanza alla Fondazione Floriani e non solo all'università limitano c'è tra l'altro però perché vengo qui ricordo
L'ultima volta che l'ho frequentata proprio davanti all'aula magna mi hanno costretto rendono l'apporto all'uscita e da allora non sono più rientrato se non in questa occasione presto è un ricordo storico
Ma perché la Fondazione Floriani ha sollecitato l'assessorato alla sanità credo con intelligenza per
Fargli affrontare il problema delle cure palliative il problema dell'accompagnamento del ma nato cosiddetto tragicamente per Minale
E porre finalmente il l'intervento pubblico di fronte a un problema che sta per forza di cose diventando troppo guarda sto bene su questa spinta siamo riusciti formare commissioni di studio per quello che dovrebbero essere le linee guida del attività delle cure palliative nell'ambito istituzionale della sanità il cinque di giugno
Un ditta che le cure palliative diventino oggetto di formazione del medico sia un fatto molto importante e su questo versante l'impegno dell'assessorato alla Sanità nei rapporti istituzionali con l'università sarà sicuramente l'appoggio ed io credo che quando posizioni diverse istituzioni Diversi riescono a trovare una sinergia dei problemi si riescono a risolvere soluzione
Mi auguro che in questa volontà è stata espressa più volte finalmente si traduce in realtà e di questo dovrò essere come dire molto più vicino ancora la Fondazione governi all'università che hanno tanto premuto il voluto questa possibilità per ciascuno di noi e io mi auguro non per tutti Porsche grazie
Grazie a un l'assessore Borsani per questa testimonianza di sensibilità impegno e io credo che come nella suo permesso possiamo cominciare i lavori amico Ventafridda mi ha chiesto di
In qualche modo a fungere da
Da coordinatore ricchezza seduta lo faccio molto volentieri anche perché sarà un compito io penso estremamente facili
E e do subito la parola al professor Vittorio Ventafridda che Cinquale là il problema della affermazione diffusione delle cure palliative nel mondo le raccomandazione degli organismi internazionali subito dopo avremo la lettura e la presentazione della Carta dei diritti dei morenti professor trentasette
Bene
Io io gli ho ascoltato con molto interesse il dibattito che c'è stato in questa sala
Posso dire che ho riscontrato
Attitudini la mentalità esistente
Tuttora
Dopo diverso tendeva si annidi di attività in questo campo vuole ricordare questo
Quando ci si è occupati maggiormente
Del problema del malato terminale
Verso la metà di seconda metà di questo secolo dobbiamo ricordare inizialmente i lavori
Gli studi scientifici di come il rosso
Dobbiamo ricordare l'affermazione
Della società Italia della Società internazionale per lo studio del dolore
Il interesse clinico per questo sintomo avvenuto nei l'inizio degli anni settanta
Ma dobbiamo anche ricordare forse maggiormente l'esperienza avvenuta più no spesso a Londra
Verso la fine degli anni sessanta
Che da cui sono partiti
Per cui è partito praticamente il movimento delle cure palliative
Le cure palliative sono le cure attive totali
Verso le persone che non hanno possibilità di guarire
Non sono basate sul prolungamento della vita ma su miglioramento della sua qualità
Nei limiti ch'era possibile
Sono multidisciplinari perché non possono essere dato la l'ampiezza dell'aria in cui si rivolgono non da una persona sola non solo dal medico ma vedono l'infermiere vedono vedevano all'assistente sociale
E soprattutto tentano la famiglia
E focalizzano centralmente il paziente
Punto principale è malato
Sono trasversali
Cioè non coprono una sola malattia una sola patologia ma guardano a tutte le malattie che portano non a raffinare vita perché tutte portano scene ma quelle che soprattutto malattie croniche che determinano un termine la vita estremamente penoso
Allora
Il quadro che si presenta sia dagli studi rilevanti delle persone che sono occupate
Del termine della vita non è bello non è bello nella nella nostra medicina non è bello perché noi vediamo queste persone
Isolate soprattutto in una situazione di non comunicazione
Comunque handicap ingravescente
Con una sintomatologia soggettiva
E norme che parte da un sintomo che l'Ice per l'appunto dell'iceberg che è il dolore a un altro comunale enorme coda Complesso di sintomi
E soprattutto esistono i problemi della paura che colpiscono il malato ma colpiscono alla famiglia
L'intervento naturalmente
Molti più e non richiede un approccio esclusivamente di tipo scientifico medico ma anche un approccio olistico
E questo bisogna dirlo e cure palliative ecco la differenziazione
Delle cure palliative che non sono solamente basate su un approccio interamente chi cistico medico ma richiedono approccio olistico
Ai taccio lotte voglio dire grande toccare stare vicino a una persona non è necessaria un'altra tecnologia
Questo praticamente non è stato compreso ancora
Non esiste né venderli insito nell'educazione
Del portatore di cura emettendo del medico e anche in un certo senso dell'infermiere e di coloro che si occupano di questi malati
Guardiamo un po'cronologicamente quello che è stato
Ma somma il movimento cioè l'attenzione da parte degli organi
Delle principale le agenzie principali a livello mondiale su questo argomento
Voglio ricordare il Consiglio d'Europa è un organismo importante che ha sede a Strasburgo
Che ha avuto diverse riunioni ricordo prima quella del mille novecentosettantasei
E successivamente quella del mille novecentottantuno del mille novecentottantanove sui problemi concernenti la morte e le cure i morenti
Le dimensioni etiche della salute e l'accompagnamento alla morte
Sono stati redatti dei documenti che davano queste linee-guida quello di incentivare l'educazione incentivare educazione del medico dei sanitari delle persone
Nel mille novecentottantasei
In Francia del Ministero degli Affari Sociali veniva redatto un documento
Chiamato suoni compagnie Cesco Booth
Accompagnare fino alla fine
Questo documento inizialmente non è stato preso in considerazione ma ha prodotto i suoi frutti in questi anni perché sulla base di questo documento su questa si sono creati
Hospice sono creati gruppi di intervento domiciliare associazioni e soprattutto un'educazione diretta nel campo
Delle scuole e delle università
Quello che è stato naturalmente le affermazioni più grande avvenuta nel Regno Unito d'Inghilterra perché è chiaro molto tuttora in atto da lì
Dalla dall'esempio dato da un assistente sociale divenuta poi medico che ha creato questo questo movimento
E proprio in Inghilterra è stato riconosciuto ufficialmente
Traverso la formazione del né National hospice colpa agli atti perché
Altri esempi dagli abbiamo avuti in termini di riconoscimento in occasione in Belgio treno abbiamo due documenti del ministero della sanità belga
Sul riconoscimento
Abbiamo avuto riconoscimento
Nella CEE
Ho preceduto il sottocomitato
Oropa contro il cancro per le cure palliative
In cui
Dopo aver fatto questo solamente dopo tre anni
In un documento redatto d'Europa contro il cancro state riconosciute l'importanza e la necessità della formazione delle cure palliative
Altri documenti sono comparsi in altri Regioni in Polonia in cui Ministero della Sanità ha redatto un documento della fermati in cui sono state
Mostrate il curriculum necessario per
Adattare un insegnamento a livello universitario
Nel contempo la Fondazione Floriani quel parlerò
A nell'ambito non si sia formata il la l'associazione europea di cure palliative
Che è diventato un
Un modo per portare avanti questo messaggio
L'ho pensato perché l'ho pensato io di crearla insieme ai miei colleghi
Perché l'esempio inglese non poteva rimanere solamente nella mentalità anche assassina bisognava portarlo anche in Europa
Questa associazione cresciuta oggi siamo sopra quindici mila persone
è una situazione che copre Paesi dal Portogallo alla Russia
Alla ai Paesi baltici a Israele al
A prego alla Bulgaria
Potrei andare dall'arcipelago alla Scandinavia ogni c'è ogni paese d'Europa praticamente al suo gruppo ai suoi gruppi e sta mobilitando sì
Nel senso diretto dell'educazione in questo senso cioè c'è un movimento un movimento grosso voglio ricordare che questo movimento ha iniziato col primo a riunione che abbiamo avuto prima anche qui in questa questa università con la Fondazione Floriani ma poi a Parigi e e poi in in altri in altre città d'Europa
Dappertutto abbiamo avuto dei forti riconoscimenti dalle autorità mi ricordo bene emetterà anche apre è stato con noi per tutto il tempo dichiarandosi testimone di questa cosa
E ricordo che prossimo intervento lo avremo prossima nostra riunione lo avremo a Londra a questo riguardo e con la partecipazione di eminente persone
Ma non voglio parlare di associazioni voglio parlare di educazione
Voglio ricordare un altro paese ecco negli Stati Uniti d'America
Partendo dal mille novecento negli anni Cinquanta
Negli anni scusate negli anni no novantotto anti alla fine degli anni ottanta esistevano cinquanta gruppi hospice
Hospice perché chi non lo capisce
Un gruppo di intervento per il malato terminale che operanti nell'ambito di una struttura o esternamente alla struttura stessa
Portando un Gruppo multidisciplinare un'assistenza un aiuto nella famiglia o creando l'ambiente e la famiglia in una struttura apposito
Ora ce ne sono circa tre mila è un movimento enorme perché
Si è creato esternamente è stato riconosciuto da importanti agenzie assicurative come mediche mediche e assiste il diciannove per cento dalla popolazione per della morte depresso delle persone che muoiono negli Stati Uniti
Altri riconoscimenti sono venuti e interventi in questo settore dell'educazione in Canada in Australia Nuova Zelanda
E in Sudafrica in Kenya in Giappone in Corea
Ma guardiamo poche cosa c'è nel campo diretto dell'educazione universitaria
Noi abbiamo attualmente vi verrà spiegato dal professor entro a
Esistono in negli studi in Inghilterra cinque cattedre
Cinque cattedre di medicina palliativa
Sì pensate che sono nate tutte da quando abbiamo iniziato il Council
Direttamente attaccato alla Presidenza del Consiglio ha inglese
E nel mille novecentonovantatré se non in pochi anni si è sviluppato questo è una cosa rapidissima
Nel
Iniziai se esiste una cattedra in Norvegia una cattedra
In Irlanda esiste un insegnamento universitario
Nel
In Francia esistono diciannove diplomi diciannove diplomi universitari
In Australia due cattedre
In gli Stati Uniti abbiamo una cattedrale recente a Cleveland
Però esiste un qualcosa di diverso stagioni
Abbiamo undici università
Che hanno creato corsi di insegnamento
Di cure palliative
E la George Soros foundation che è una grandissima Fondazione
Che ha creato un progetto chiamato tette in America la morte in America
Ha voluto da
Dare
Dei fondi per la creazione di ventitré
Fellowship borse di studio
Il cioè in ventitré università ha creato degli insegnamenti particolari di cure palliative
Cioè per la creazione di persone che hanno una conoscenza e una dei quattro
Qui istruzione per poter praticare
Solo
Penso molto un fatto molto importante
Perché tutte queste cose associate per creare coscienza verso la persona al termine della teste
Che qualcosa che noi non abbiamo
Questo è stato il movimento
Panna la panoramica che esiste oggi nel mondo che una panoramica
Che in fase di crescendo notevolissima se penso quando io ho cominciato sono meravigliato perché io ricevo le notizie che mi arrivano praticamente ogni ogni settimana ogni mese
In Italia voi sapete la Floriani ha iniziato questo discorso nello tanto nella Nanni vent'anni fa e ha portato per primo discorso sul dolore
La fermato attraverso l'organizzazione mondiale della sanità come ha detto ieri e ha fatto in modo che questo che uscissero le linee guida che sono diventate parte dell'insegnamento universitario gran parte dei paesi del del mondo sviluppato
A nel contempo si sono create diverse associazioni nel nostro Paese private
Che hanno fatto nobilmente il loro lavoro ne abbiamo anche poi a Milano ampiamente anche altre città d'Italia e hanno portato questo aiuto direttamente i malati terminali
La Fondazione ha creato il suo esempio di promozione all'estero degli ospedali
E queste
Che ha portato un impatto indubbiamente però
Guardiamoci bene
Davanti gli studi della che compaiono oggi sui più autorevoli autorevole rivista internazionale New England Medical journal Jama
L'Anas
Ti mostrano che malgrado tutto ciò malgrado tutto ciò noi abbiamo enormi problemi ancora il dolore non è affatto sconfitto cioè più del settanta per cento ancora presente per i centri ma maggiormente sofisticati
C'è paura verso il malato terminale consentiti non non si porta avanti questo discorso in numerosi Paesi
Quindi c'è qualcosa da fare di più
Io vorrei ricordare allora
Che quando l'abbiamo fatto basta la le linee guida sul dolore attraverso l'utenza del Modena sanità abbiamo visto che ci siamo trovati davanti al o una un a un certo una certa barriera che non era la barriera usuale della diffidenza ma era la Torino della comparti mente all'iniziazione cioè uno fa una propria parrocchia si chiude dentro
Il discorso è molto più ampio le cure palliative richiedono la formazione di operatori ma richiedono anche la diffusione delle d'occasione
Che non deve essere solamente attraverso un determinato settore della medicina ma tutti i settori della medicina
Ma soprattutto va creare il medico creare la persona prima che ancora diventi medico bisogna crearlo proprio a livello della della dell'educazione della scuola medicina lo stesso l'infermiera
Lo stesso di operatori come anche il volontariato stesse una crepa educato in questo senso
E quindi bisogna fare un movimento viceré di un di un cambiamento di cultura come è stato ben detto ieri
La
Io vorrei terminare
Perché
Tempo chiedo che passa
Tornando a quella che l'Organizzazione mondiale sanità dove io ho lavorato tanti anni ho potuto e da lì che forse sono rimasto convinto della grandezza delle cure palliative del futuro che queste avrà
Futuro assolutamente grande
Vorrei ricordare proprio parlando dell'agenzia ma densità che mi è giunto proprio l'altro giorno il rapporto sulla salute
Del mille novecentonovantasette
Voi sapete che ogni anno prevenzione ma della sanità
Fa un rapporto sulla salute mondiale
Bene in questo rapporto denso di cifre naturalmente
Alla fine si fanno le sei maggiori priorità
Per un'azione internazionale sulla salute
Bene la numero sei numero sei
Si riferisce
Che la massima priorità del il il priorità del controllo del dolore della riduzione della sofferenza
E cure palliative per quelli che non guariscono queste sono le tragiche riporta il bollettino della dell'Organizzazione mondiale della sanità
E poi aggiunge
Inebetiti in mente
Ogni vita umana raggiunge la sua fine
Assicurare che questo avvenga in modo dignitoso assistito
E nel modo più indolore possibile
Merito una priorità assoluta
Questa priorità non riguarda solo la professione medica
O ciò che concerne la sanità o i servizi sociali
è una priorità per ogni società famiglia o individua
Più brutto
Dire che quando s'il massimo organo della salute
Da queste parole significa che noi abbiamo nulla per cominciare nulla perché queste cose vengano recepite ai massimi ordini della dell'educazione nel massime agenzie della salute nazionali
Io
Penso che questo messaggio che la Fondazione Floriani ha voluto dare qui è forse il primo messaggio ma io penso che ne vengano altre ancora
E vi ringrazio
Salutiamo l'assessore Borsani che per impegni di ufficio è costretto a lasciare i nostri lavori e lo ringraziamo ancora una volta per la sua presenza
Devo esprimere le mie più vive congratulazioni al professor Ventafridda ma veramente procione interpretarono ha bisogno di nessun attestato devo dire che io l'ho scoperto tardi osserva tentano sempre sentito
Per ridare conoscevo comma dei tra un pochino misteriosa e viceversa in questi ultimi mesi in cui da quando abbiamo cominciato a parlare di questo convegno di questo progetto
Devo dire che ho avuto modo di apprezzare in maniera straordinaria la sua capacità di suo entusiasmo al suo insediamento all'entusiasmo
Che è una cosa di cui chi lavora nel campo dell'educazione campo della vicina alle frontiere di questo livello ha sicuramente fortissimo bisogno
E credo che a coronamento della relazione del procedimento ha fretta
Non ci sia migliore
Sviluppo che è quello di dare alla lettura
Della carta veri diritti del morente preceduta però prima da una introduzione da una presentazione della signora Borsellino
Che cedendo stradale e poi dopo avremo valore il privilegio di sentire questo importante documento
Importante sia nei suoi valori umani che nei suoi contenuti anche permettetemi di usare questa parola nell'accezione più più pura politici odore di sentire la lettura del documento e della carta dalla signora Valentina Cortese allora prima la signora Borsellino ma io inviterei entrambe
Entrambi ad accomodarsi quassù che la signora Borsellino che la signora professor
Ringrazio sai che mi ha dato la parola io
Però solo focus Lazio prima della lettura del documento dirò qualche breve parola di presentazione in qualità dei la mia qualità di presidente del comitato etico della Fondazione Floriani
Che a lavorando
La carta il documento di cui sarà data tra poco lettura
Ecco voglio sottolineare brevemente appunto come tale documento sia il risultato di un piuttosto lungo e direi anche complesso lavoro di lavorazione che il comitato etico della Fondazione Floriani ha svolto gray facendo tesoro dell'esperienza accumulata negli anni di attività ormai sei è stato costituito nel mille novecentonovantuno in cui ha operato come organo consultivo e di riflessione sulle questioni etiche sollevate dall'assistenza ai malati terminali e più specificamente rientranti nell'ambito della medicina palliativa
E lo ha fatto mirando allo sviluppo e alla diffusione di una cultura e di una prassi curativa centrate sulla persona venne malato sui suoi bisogni
Sui suoi diritti soprattutto sul suo diritto all'autodeterminazione
La carta dei diritti gay morenti vorrei sottolineare è specificamente una carta italiana di tali diritti una carta cioè pensata ed elaborata avendo riguardo specificamente alla situazione e alle peculiarità del nostro Paese
Nel cui contesto direi costituisce il una novità
Essa trova tuttavia importanti premesse proprio in quei documenti internazionali di cui ha fatto un muro ora Minzioni il professor Ventafridda
Si tratta di numerose prese di posizione di grande rilievo le vinco sarebbe veramente lungo io non sto qui a proporlo diciamo punto di riferimento iniziale potrebbero essere proprio quelle
Due importanti risoluzioni e raccomandazioni del Consiglio d'Europa del settantasei chiamate dal professor Ventafridda ma ve ne sono molte altre per arrivare ad esempio un documento del Consiglio d'Europa dell'ottantanove dal titolo la dimensione etica della sanità in cui appunto nel paragrafo accompagnamento ai morenti si precisava l'integrità dell'individuo inviolata non soltanto quando la sua salute emessa in pericolo ma anche quando vi è un'abitazione del suo diritto ad una morte di
Ora affermare in un documento come quello che oggi viene presentato i diritti dei malati morenti
Vuol dire compiere un primo ma si spegnerà importante basso in direzione della sensibilizzazione degli addetti ai lavori e delle istituzioni va ancor prima in direzione della sensibilizzazione dell'opinione pubblica
Sulla necessità di una categoria di soggetti malati appunto affetti da malattie guaribili mortali a cui la medicina non ha per lo più e questo l'abbiamo sentito anche ieri non ha per lo più riservato con la dovuta attenzione e questo per motivi complessi ma direi sintetizzabili
Nella prevalenza diciamo di una tradizione ittica che ha privilegiato il fine di sanare rispetto al fine del sedare dolore per usare la formula latina sintetica ma efficace e aggiungerei richiamare l'attenzione appunto sulle necessità una categoria di soggetti nei confronti dei quali è stata ed è tuttora spesso posta in atto una sorta di separazione dal contesto del vivere sociale
Una vera e propria sospensione di principi e di regole del vivere civile a cui si considera che la vita degli individui normalmente debba essere informata
Dico questo per spiegare perché nella nella carta figurino diritti che potrebbero sembrare
Tanto evidenti da farne considerare l'inclusione nella Carta di ristruttura pleonastica banale nonché la menzione di diritti che non valgono senz'altro solo per morenti ma valgono per la relazione terapeutica relazioni con le strutture sanitarie ingegnere e non solo per quello che vedono coinvolti i malati prossimi alla morte ancora rapidamente aggiungo che tra i diritti affermati alcuni rappresentano posizioni soggettive
Per la cui effettiva produzione vi sono già oggi tutti i presupposti e tutte le condizioni sul piano giuridico ne potremo parlare come di diritti in senso forte diritti per la cui violazione sono previsti precisi profili di responsabilità
Altri diritti hanno invece la connotazione i diritti che potremmo definire in senso morale
Di domande etiche se preferite di domande politiche volte a sollecitare scelte di politica sanitaria in termini sia assistenziali sia formativi
Capaci di fornire direi finalmente adeguate risposte ai problemi dei malati che non possono capire perché capaci di mettere in discussione abiti di comportamento e consolidate concezione Linder lungo tempo hanno dominato la medicina tradizionale concludo ribadendo che la carta
è solo conoscevo prima un primo passo il primo passo di un lavoro che lo stesso Comitato etico della Fondazione Floriani sì propone di proseguire in numerose direzioni
Un primo passo di un cammino lungo quale molti altri che dovranno essere fatti per raggiungere l'obiettivo di un pieno riconoscimento dei diritti dei malati puliti
E neri diciamo quanto quanto rapidamente e con quanto successo si potrà procedere in questa direzione
Dipenderà dall'attenzione i dalla risposta che il documento la carta riceverà dagli uomini di cultura dagli uomini di scienza dalle istituzioni soprattutto dagli operatori sanitari impegnati nel settore
Direi a cominciare dalle persone presenti in questa sala a cui a nome del Comitato etico della Fondazione Floriani della Fondazione Floriani spessa
Rivolgo un caloroso invito a sottoscrivere la Carta e a farsene a loro volta promotori grazie
Grazie alla professoressa Borsellino adesso la parola alla signora
Allora
Carta dei diritti dei morenti
Ci sta morendo
Ha diritto
Ad essere considerato come persona sino alla morte
Ad essere informato sulle sue condizioni
Se non vuole
A non essere ingannato e a ricevere risposte felix ieri
A partecipare alle decisioni che non riguardano i al rispetto della sua volontà
Al sollievo del dolore e della sofferenza
A cura e di assistenza continue nell'ambiente desiderato
A non subire interventi che prolunghino il morire
A esprimere
Le sue
Emozioni
All'aiuto psicologico e al conforto spirituale secondo le sue convinzioni
E la sua figlia
Alla vicinanza
Per i suoi cani
Hanno morire nell'isolamento e
In solitudine
A morire
Impaccio
Continuità
Credo che l'applauso
Vada letto non soltanto alla
Magistrale procura peraltro per tanto tempo hanno inoltrate signora Cortese
Ma anche
Alla capacità
Che avuto tutti trasmetterci così intensamente e così Vieri fieramente il contenuti della carta stessa
Credo che dobbiamo a lei una gratitudine molto particolare perché e attraverso le sue parole attraverso il suo modo di parlare
Che forse noi magari forse per la prima volta siano riusciti andare aldilà delle parole e raccogliere il significato profondo desse sottese
Una carta è certamente un documento politico
Ma è anche un documento umano che prima di essere politico devi avere dei contenuti umani e credo che l'estero Valentina Cortese ci ha permesso di apprezzarlo in tutta la sua intensità io ringrazio grazie grazie e ancora parole sono importanti quello che sta scritto
Le parole sono importanti ma anche il modo con cui le si dice sono importanti grazie ancora
Adesso procediamo allora con i lavori e abbiamo
Due significativi interventi anzi direi tra significativi interventi
Che sono
I primi due relativi all'insegnamento
Delle cure palliative nel Regno Unito e il terzo relativo del dottor Bellucci relativo al contesto dell'educazione in Italia delle cure palliative
Proseguiremo poi con una presentazione di ciò che all'Università degli Studi di Milano e nell'ambito del corso di laurea in Medicina e Chirurgia
Si pensa che possa essere possibile fare sulla base anche del delle esperienze raccolte in Inghilterra allora la parola adesso allora professor canta nessun effetto
Che mediche under troppe il Grammy sarà successo se mi schianto
E io lo prego di accomodarsi noi di parlarci
Sulla
Elaborazione applicazione di un curriculum di cure palliative nell'insegnamento accademico inglese in India
Socio
Limitazioni fra sponsor
Buongiorno
Fine chiunque
Foto di Ende trecento calma agisce De Simoni in quei fiumi
Parla sua folle gesto invece degli emboli trasferito da che anno spicchio language allarma specie né in dieci
Until the prendono dei dentro al processo titubante agricola fu pensa che dopo l'eccidio est le cose dato adesso Ste quest'ma esclude proprio in specchi a Clézio you
Fanchin fioca otto anzi fuori entità cigno Piepoli esemplari o nell'altro esce teste in questi ultimi Edison solo per i play preceduto gioco pacchi ormai tinte stentorea Estes
Alice Medisan antincendi
Anche in mezzo continua quel tale cerbera gestioni e ne sceglie Santa intuire servirà a questo impacchi Gigio investita di terriccio presenza in questo pensò spesso pensa Landoni
C'è inoltre sono ai quali possono spesso quel salto in cui io tornata insomma se ad averlo Lucca sì e indossava Foresto vengano
Luigi Arbore vuole stando ai quattro cet due occhi imporsi perplessità Precious best a tracciare ma Agus burattini ortopedia ex Anthrax durante antennone c'è insieme ad essi sexies Larizza ha inveito non ma essa famoso PID ex cioè pari a circa ma adesso da obbediente Franco Translation Now Patrizio implora ex bene
Anzi questo però sospesi provider ex nunc prima spente sale cioè inning formule cioè perché è morto Aspes ma di controllo cioè Antalya e ci scherza esercito l'esordio dai Gelindo fai dire Sly c'era pago il Beckham responso buffo che e G. chiarisce se avessimo a se in questo Paese se of
Camp macchine all'incirca per censo il nome sulle rende io no e Chicken don agendo Guadalupi Endesa Francis Yates
Venne ed questo asfalto innevato con al lotto già solo specie del Sud
No e ci si può anche queste censura cosa osserva ex ante scadenza dei io nel dovresti Guarducci aspro penso a fine spunto e scale
Chi vuole spendere sul costo lo farà specifici professor portare decibel del Sant'Angelo ASL Duguay foro s'
Pecci un'OPA scudetto spicca però Francesca Ricci sin come che la
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Gettato attende pure che lo io ritengo occorre che l'ambito valido anche tempaccio due problemi che lo anzi mordi e fine del problema che lo
E chiese Pierotti essere si è sciolto c'è sua chi entra all'incirca and day io no e ci Kindle questo fine sospetto indole cinque sorge Whitley e imprecisione adesso
Questa dopo essere unite Fo esteri maggior consenso tale Celebes
Public esce occorre che lo sì sceso sorge sinistri Pio guai fuoco ex seguirà poi G due atti imporci tutti Palazzo accettò T-Max
Per Esposito squadra fa di essersi esce una lingua quel bel College Geo Nocchetti chance Ende dalle Peng Park a Lecce Mersin Concentus Alberto che l'hanno Stati
A questo può incentivi ci ha dato qualche importi quel scampa East fu Experience alle cicche apra ci sono ex o lo fu il volto venticinque sorge Ciambetti gusti udienza andò Ceccolin ex
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La boxe
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Il leasing nei bistrot in fu un primo andava Gaidin pensa Fuchs
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Se la bassezza offuscato Dottesio in Coppa del sesso X arterie Scrubs progressi
E Unes
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Quelle Gerson calcioni exitus
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Per cosa Tex tra ci venga a sua idea fu l abuso l'Experience
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Addossato spray Giulietti applaudiva al mostro stipula il Fuchs
E do Sos produttivo Spoleto arrivò ai Moggi un uso va be quindi passati
Ed è a fondo No Expo subì opinioni ed assetto i suoi niente già in anche lui ma ancor più poi c'è Spinu anglista trippa Industries Sociu Workers'serve spesso un ciò Ceres Patience under Terrence a spada tratta sulla restituirli Cox
Curiose rispetto alle che la
Pro Am alle ecco esche su wall scosso o che non ha espresso
Per il golpe Plani invece mi vedete alla Blizzard Erskine Hawkins
Che io così su apro qui Sibelius
E Poletti CES col fine di s'poi fa ingiusta cioè io SFOR pende sorge Vanin
Però Pennant cioè in show del che ha sì detti Cingotta euro
Stirling questo museo s'fa invece io lo sforzo un suo salotto sesso
Quella in avvio Giotto cioè inizi aveva stringenti al produttore che lo
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Tenco appeso dietro le chiedo un buon senso obbedì con scultrice soltanto vecchie lontananza fodere io ustioni Dellas sexy sopra per cioè incentivare non so elvetico Sculco perché no
No ma cito dispendio di Spider ma hanno assunto posizioni finto sei
Però ha inviato del G Jospin uomini talmente identitaria Stratos han deciso pagine spense incertezze spingendo prettamente Hitchens alteri ESP cioè Inigo Four Seasons
Al Palazzo dei fan dei più sfogo in ciò incentivi nell'information e non ci no il CTU inseriti onde sì cigno è pari a circa il medico scrupoloso Brahms sua di una macchina che indoor
Poi va be'è un fax occorre chiedo
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Ambo terno a spessa Hans
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E Lara dicevo alla al professor Engels che quel documento Tumor Tuttle che due anni strato che la base delle raccomandazioni per la costruzione del curricolo né in Gran Bretagna è stato ampiamente utilizzato ed è tuttora ampiamente utilizzato nel nostro consiglio di corso di laurea per la ricco il rimodellamento e la ricostruzione come avrà modo di dire più più avanti del nostro corri
Luci direttore della Scuola Italiana di Medicina e cure palliative
Punto da quello che capisco molto importante nel una persona un uomo molto importante nella questo Progetto dalla Fondazione Floriani
Che oltretutto ha aiutato moltissimo da voi accorse legale della facoltà di Medicina e in particolare dell'ospedale San Paolo del polo universitario San Paolo almeno fare un esperimento del quale parleremo più avanti
Per la luce grazie grazie professor Coccia
Io mi sento un po'imbarazzato nel rappresentare la didattica all'educazione italiana nelle cure palliative
In Italia dopo questa esibizione di geometrica potenza di quello che succede in Inghilterra tuttavia anche noi abbiamo qualche cosetta da dire
E cercherò di dirla soprattutto facendo vedere che le prospettive in Italia sono abbastanza
Frosone
Io sono il direttore rappresento la scuola italiana di medicina palliativa che a tutt'oggi uno solo uno dei pochissimi e organismi che si occupa di riempire questo vuoto questa voragine di di sogni di formazione ed educazione che ci sono in Italia
E la Scuola di medicina palliativa che esiste
Perché esiste la Fondazione Floriani ma c'è di più
La Scuola di medicina palliativa può fare dei corsi per permettere a molte persone molti medici e molti infermieri in particolare
Di acquisire una competenza delle cure palliative perché la Fondazione Floriani
Come dire finanzia la scuola detto proprio molto banalmente
Il mio compito è di illustrare brevemente la situazione dell'educazione e della formazione delle cure palliative in Italia
In questa sala ci sono medici infermieri psicologi assistenti sociali sacerdoti
Credo anche qualche malato
Tutte queste persone hanno dei bisogni di formazione che bisogni di educazione faccio degli esempi nella mia esperienza clinica oltre che di formatore mi capita di incontrare spesso dei
Non so una donna di quarant'anni che non ha mai visto morire nessuno
Cento anni fa una bambina di dieci anni aveva visto morire molte persone
Mi capita di incontrare psicologiche non hanno ancora capito che devono impostare con malato terminale una relazione di aiuto in cui lutto ogni incontro può essere l'ultimo
Ogni il transfert e controtransfert in questa relazione devono essere giocati tutti sull'unico incontro questo è un bisogno di formazione importante degli psicologi mi capita di incontrare
Medici infermieri che non sono preparati al fatto che se uno fa le cure palliative nella sua équipe nel suo luogo di lavoro la mortalità è del cento per cento se non fosse così significa che c'è qualche errore
Uno studente di medicina non ha la più pallida idea del fatto che potrebbe lavorare in un posto dove la mortalità del cento per cento
Eppure molti studenti in medicina in futuro volenti o nolenti dovranno confrontarsi con questa realtà
Ogni medico di famiglia in Italia che lo voglia o no a i medici i media
Quattro malati terminali all'anno se si distribuiscono bene nell'arco dell'anno significa che ogni medico di famiglia cura sempre ogni giorno dalla sua vita almeno un malato terminale
E allora i settanta mila medici di famiglia italiani devono rapidamente mettersi in grado di curare questi malati tanto più che la loro nuova convenzione quella in vigore dall'anno scorso
Attribuisce in modo esplicito alloro la primaria responsabilità della cura dei malati terminali in Italia ma non si vedono
Altrettanto rapidamente corsi intensivi per i medici di medicina generale affinché siano messi rapidamente in grado di acquisire questa competenza
Facciamo un passo indietro questa situazione in Italia
E comune a quella che c'è stata voce in Europa
Però non so la medicina palliativa è presente già nelle tavole Salernitana all'università di Salerno più di mille anni fa
Un medico del Settecento Blume Impact diceva fine ultimo della medicina la buona morte
Il generale dei Camilliani padre brusco che incontrato poco tempo fa mi diceva che a Lima nel
Settecento da settecento in avanti nella città di Lima in Perù i Camilliani avevano già gli hospice avevano già l'assistenza domiciliare dei morenti
Nell'ultimo libro di Cosmacini che è venuto qui Vieri a fare una splendida relazione
Si descrive il dottor del Chiappa
Medico di campagne di Modena che nel mille ottocentosessantotto scrive una una memoria in cui dice palliare ove il guarirlo non ha luogo sembra il motto delle cure palliative Italia centocinquanta anni fa
Un medico dalla fine del Settecento che venisse a lavorare nella mia équipe
Ci metterebbe un mese ad adeguarsi a tutto quello che facciamo
Un giovane medico laureato con centodieci e lode in questa da questa università splendida ottima efficientissima ci mette un anno soltanto per capire tutto quello che non deve fare con le opportuno che faccia
Nell'attività della della simpatia e della scuola di medicina palliativa li facciamo anche dei corsi in tutta Italia ci vengono commissionati da enti pubblici enti privati
Eccoli abbiamo delle sorprese nel rilievo dei bisogni di formazione per esempio che lo stato dei corsi a Bologna a Bologna gli enti preposti all'assistenza domiciliare hanno inteso le cure palliative come rianimazione domicilio nel protocollo di
Attività domiciliare e prevista la intra cardiaca di adrenalina
Se
La Intra cardiaca di adrenalina
Oppure i medici di medicina scusate i medici di guardia medica intendono l'intervento a casa di un malato terminale
Come un intervento d'urgenza e quindi che prevede anche il massaggio cardiaco nel caso che il malato stiamo rende ossia appena morto all'atto del loro intervento ecco questi sono bisogni di educazione assolutamente prioritaria
Allora di cosa abbiamo bisogno oggi in Italia per adeguarci rapidamente
Ecco dall'analisi dei bisogni fatta con il metodo non mi ripeto perché le cose che potevo dire sul curriculum sono le stesse che gettò l'ha già detto il professor Smith ecco da un'analisi accurata dei bisogni fatta con quel sistema col metodo cocktail curricolo il metodo curricolare
Vengono fuori essenzialmente quattro problemi grossi urgenti
Il primo è quello dell'organizzazione in Italia non esiste ancora la capacità diffusa di lavorare in équipe il lavoro in équipe per la base di un programma hospice della base di un programma di lavoro sui malati terminali
Non c'è in Italia una riflessione sull'etica di medici e gli infermieri hanno una scarsissima formazione di etica
Il terzo problema urgente che quello della comunicazione in Italia non si dice la verità ai malati e questo è un problema ma i medici e gli infermieri ma anche gli altri operatori hanno difficoltà non sono Esperti
A comunicare con gli altri con i malati con i familiari
E infine il quarto e più importante problema e quello dell'antropologia della morte cioè di una relazione con la persona che sta morendo
Ecco queste quattro aree che sono quella nell'organizzazione dell'Antropologia per la comunicazione dell'etica sono gli obiettivi prioritari di un programma di cure palliative in Italia e su questo noi abbiamo impostato il nostro programma di educazione certo ci vuole anche la competenza nella cura del dolore dei sintomi lo facciamo però in tutte le attività didattiche che mettiamo in in atto rapidamente anche se si parte dalla cura del dolore della cura dei sintomi rapidamente vengono fuori questi bisogni di formazione
Come deve essere allora un corso lo dico in in punti rapidamente
Deve essere un corso per problemi non sui sintomi non sulle diagnosi ma sui problemi questo permette di unificare i corsi mettendo insieme medici infermieri e questo è un grande risultato che siamo riusciti ad ottenere fare dei corsi comuni che cominciano a essere dei dei ricorsi d'équipe non essere scientificamente rilevante le cure palliative sono scienza e quindi tutto quello che si fa deve essere l'applicazione di principi scientifici
Applicazione di una buona tecnica di una buona manualità una buona conoscenza scientifica
Deve essere curricolare cioè impostata su un curriculum su un programma concordato noi abbiamo il programma italiano il curriculum italiano di cure palliative che è stato già preparato nel novanta e poi rifatto nel novantatré e poi verrà rifatto ancora quest'anno perché il curriculum è una cosa viva è una cosa che deve adeguarsi al al modificarsi delle conoscenze per esempio dieci anni fa era assolutamente importante
Insegnare i rudimenti dell'uso della morfina in Italia oggi questo dato e abbastanza acquisito quasi tutti i medici italiani sanno perlomeno che la morfina c'è si deve usare
Diverso e poi il cambiamento dell'atteggiamento
Cioè dal sapere che c'è
A avere il comportamento di prescriverlo il passo non ebreo però in termini di
Conoscenza questo è un dato ormai acquisito
Un corso deve essere ispirato ai principi dell'educazione della tutto perché le persone che noi abbiamo di fronte sono essenzialmente adulti Esperti medici infermieri e altri operatori che hanno già un'esperienza non si può insegnare a loro come se fossero una tabula rasa ma bisogna tener conto di tutta l'esperienza che hanno già acquisito
E spesso questa esperienza e deformante cioè questo lo diceva molto beni Erika Turini
Il medico infermiere quanto più sono Esperti tanto più credono di poter anche affrontare problemi complessi come l'analisi etica di un caso invece queste esperienze è una molto ampia è al contrario una sorta di di schermo che impedisce una corretta valutazione
Dei problemi etici
Per essere multidisciplinare
Perché già nella formazione questo per attori devono capire che non si può affrontare il problema della morte da soli
Lo si può fare forse una volta nella vita con un amico con una persona cara
Un medico lo può fare con un paziente particolarmente con cui ha una particolare empatia ma non può esserci un meccanismo sistematico per cui una singola persona cura un'altra persona destinata a morire
Infine deve ogni corso ogni attività didattica deve comprendere delle valutazioni non c'è didattica non c'è educazione senza valutazione senza un cambiamento verificabile
L'impostazione dei nostri corsi è quella data dall'OMS e che vi è stata pubblicizzata preparata sperimentata per la formazione rapida dei degli operatori da mandare nel Terzo Mondo per fare rapida formazione degli operatori
I corsi il modello stabilito dal Ghiberti intentato poco sperimentato all'Università di Parigi e appunto in uso e raccomandato dall'Organizzazione mondiale della sanità e che ha queste caratteristiche che ho appena descritto
Un solo esempio di come si può valutare i corsi di come si può si può si possono avere problemi
Mi inquadra per favore
Non riuscì
Beh non riescono a
Riprendere ecco sta arrivando l'immagine
Ecco questo questa immagine che si trova nell'opuscolo della nel notiziario della scuola che e disponibile in distribuzione all'esterno volevo sottolineare soltanto questi sono gli indici di gradimento cioè le valutazioni date dagli allievi che sono medici e infermieri sui corsi fatti dal novantuno in avanti e volevo segnalare questo dato c'è questa crisi di qualità che era intervenuta dopo due tre anni ecco questa crisi di qualità corrisponde al fatto che per la prima volta abbiamo messo insieme medici infermieri
Il fatto di mettere insieme l'infermiere ha creato uno scompiglio
Che abbiamo recuperato poi faticosamente negli anni successivi e oggi siamo in questa strana difficoltà i giudizi più severi più critici vengono dati dagli infermieri ai docenti infermieri perché non riescono a insegnare bene ai agli addii di medici
Cioè avere degli allievi dei docenti infermieri che insegnano ai medici è una grossa difficoltà però stiamo superando anche questa difficoltà questo è uno degli esempi di come sia difficile fare dei corsi multidisciplinari in cui sia gli allievi che i docenti sono mistica
Le le attività didattiche metodi didattici sono un altro punto fondamentale
Non ci stiamo spostando e stiamo indicando nel nostro curriculum quali sono i metodi didattici più efficaci
Tradizionalmente l'educazione viene suddivisa in
Atteggiamenti manualità e nozioni cioè sapere e saper fare saper essere normalmente nella nella formazione che tutti noi abbiamo abbiamo fatto abbiamo avuto nell'università o nelle scuole di formazione
Erano più importanti le nozioni cioè si impara qualcosa poi si impara a fare qualcos'altro che beh gli atteggiamenti vengono poi con l'esperienza delle cure palliative questo questo rapporto si inverte
Le nozioni sono come è stato già detto sono sufficienti quelle di base
Per curare il dolore non è che bisogna o del cui sintomi non bisogna imparare nuove cose bisogna solo ridistribuire delle conoscenze che già si hanno
La manualità che la stessa curare una piaga da decubito fare
Una fleboclisi non richiede una nuova manualità però gli atteggiamenti invece sono molto importanti
Un esempio di come bisogna insistere su questo bisogna cambiare gli atteggiamenti delle persone perso come dicevo prima quei due quei punti critici in particolare verso letti verso la morte
è un l'ultima cosa che abbiamo fatto un'ottima tecnica didattica che quella di simulazioni didattiche
Ho portato tre brevi esempi di come nei nostri corsi tutti i nostri allievi sono sottoposti a delle sono letteralmente sottoposti a delle simulazioni
Quindi non guardano un role play non guardano qualcosa di simulato da altri ma sono obbligati da un infermiere un medico esperto a subire un fuoco di fila di di di domande di situazioni che rimettono in difficoltà in modo che rivedendo si possono poi correggere i loro errori
Osservarsi sotto la guida di uno psicologo ripetere la simulazione che tra la prestazione di prima è una prestazione di dopo ti solito cioè un netto miglioramento
Prego di mandare questi tre brevissimi esempi mi scuso della qualità ma lo scopo non è fare uno show ma semplicemente
Attività viva Colorno deprimere pene e in questo caso è come se lamentiamo
Consigliere
Cioè se si determinerebbe molto quindi non perché si renderebbe conto che comunque nulla davanti alla
In realtà se facesse la stessa non è come assistere in perché alla siamo e quindi voglio dire tutti non accetta il fatto che anzi alimenti e
Basato
Ecco questo è un una situazioni di base
Una infermiera perché non corso di formazione si trova un familiare una la moglie di un malato che in realtà è un'infermiera molto esperta e che la mette in difficoltà e avete visto da una serie di
Manifestazioni non verbali ma anche verbali quale sia la la difficoltà in cui si trova
Il soggetto in formazione mi manda secondo per favore questa è una situazione invece dopo dopo il periodo di formazione
Questo medico
Riceve allora io il primo a
Tanta avanti permessa buongiorno signora
Braccia questa
Il piano ci siamo anche noi pena perché venivano su quanti avrà capito attorno a mio marito ecco accestimento vicino alle Elena a
Clinico
Ogni da solo la situazione è così c'era volevo un attimo quanto solidarietà granché ottantasette no sta personalmente quella sulla
Ecco al di là del dell'ottica artificiosità del del sistema vedete come c'è un nettissimo miglioramento nel linguaggio non verbale lo scopo era proprio quello creare uno stimolo negli operatori informazione affinché imparino accusare se stessi come mezzi di comunicazione che manda il terzo per favore
Questa invece è una simulazione non ambulatoriale ma è un medico che va a trovare il malato una una donna malata a casa
Chiedo presieduto
Bel gol descrive come nello streetwear così vediamo se possiamo povertà posto questo tra il
Ben più fumatori
Sì che sto portando gli strumenti però perché questa terapia vista riducendo mostro in non vedo più continua ad ascoltare
Il problema va anche senza dolore ma ridotta così che senza l'anima sul senza
Lei così gonfie correre Capelli che che si degradano tutte le volte che cerco di scappare minima non immaginano Staffelli e quindi non ha mai avuto una così sempre stata Hello Denise
Attenti agli studenti immenso immensi che continua con queste inizia e comunque sempre il sei sillabe perdonare viene accoltellato però miglioramenti qui se mi tenta
Finita
Il suo ricordo Polito poppata sto Toyota parroco cosa davvero del troppo tempo
Che sinistra tanto riparlato
Che anche un pregiato un attimo all'epoca avvengono
Esami e sanno che non andavano bene ma che poi appena si sarebbe detto basta
Ecco questo è un altro esempio di come mettiamo in difficoltà i nostri allievi per stimolare appunto una
Presa di coscienza dei loro limiti e quindi un miglioramento della loro capacità di comunicazione
Tutto questo è un modello sono piccoli esempi di un modello che è proposto nel curriculum italiano di cure palliative
Qual è la situazione in Italia perché essenzialmente faccio un rapidissimo panorama a conclusione del mio intervento
Abbiamo l'educazione di base che l'informazione quella che si fa essenzialmente ai professionisti e volontari e familiare alla popolazione generale
Su questo siamo molto carenti
L'unico punto forte sono le associazioni di volontariato l'associazione no-profit che fanno formazione
Corsi attività didattiche attività educative convegni eccetera che in tutta tutta l'attività in tutta la in territorio italiano
Non egualmente distribuito nel senso che al Nord e cioè il settanta per cento del attività il presto distribuito fra il sunto delle isole
C'è poi la formazione di base quella per l'università delle scuole infermieri delle
Delle scuole di formazione di vari professionisti qui al di là delle piccole esperienze che verranno presentate oggi
Non c'è assolutamente nulla finora tranne dei dei moduli venne strutturati per gli ausiliari socio assistenziali gli Ottavo Yasar che materialmente vanno poi a curare i malati atomici
Nella formazione post base cioè quella che si chiama aggiornamento perfezionamento scuola di specialità anche qui nelle strutture a questo preposte non c'è ancora una solida un solido curriculum di preparazione tranne alcune ore di insegnamento nelle scuole di specialità di anestesia di Oncologia e di altre scuole
Nella aggiornamento invece al di fuori delle istituzioni anche qui oltre all'attività della Scuola Italiana di Medicina palliativa ci sono altre istituzioni a Torino a Salerno Assisi ad Ancona
Appalto in varie parti d'Italia che si occupano dell'aggiornamento di queste
Di queste persone sempre devo segnalare sempre più frequente l'attenzione di strutture pubbliche cioè alcuni
Come stelle
E strutture private che
Ho organizzano corsi improprio pure commissionano ad esperti dei corsi perché ci si rende conto di questo bisogno di formazione presente negli operatori
A conclusione ricordo che i due punti essenziali te la formazione in Italia quelli più urgenti gli operatori dovrebbero essere rapidamente messi in grado di compiere un'analisi etica dei casi che a loro sono affidati e di stabilire rapidamente una buona relazione di aiuto con le persone destinate a morire
Chi non ha queste capacità uscì comporta come se le avesse
Non è adatto a curare i malati terminali grazie
Ringrazio dottor Perrucci
Testimonianza che ci ha dato qui
Devo anche esprimerle la mia
Vino compiacimenti ma vuole dire anche una punta di invidia devo dire perché perché lei insieme alla Fondazione Floriani riuscito a realizzare modelli formativi quali sono quelli che oggi si devono usare
A
Introdurre questi modelli nella tradizione informativa accademiche italiana è come lei ben sa corre
Sottilmente sottolineato uno dei compiti più difficili perché comporta una trasformazione epocale però estremamente importante che le abbia dato questa testimonianza e che purtroppo a un numero esiguo di docenti della facoltà di medicina
Ma non per questo meno significativo ed estremamente importante che il i non addetti ai lavori nell'ambito accademico nell'ambito della funzione pre laurea sappiano però che questo è il punto cruciale questo è il discrimine
Questo è veramente punto su cui si si Bazzi vince così perde la battaglia della formazione del medico
Ma soltanto in campi così avanzate come quelle delle cure palliative che peraltro avanzate soltanto tre che ne siamo in ritardo non s'perché non esiste bisogna però eccetera
Così come anche in campi più tradizionale più convenzionale
Io chiederei la luce nostri tecnici e nel ringraziare ancora il dottor Bellucci volevo chiedere alla NATO rappresenti se c'è qualcuno che a desidera porre delle domande agli oratori tal professor Ventafridda al professor spetta al professor Hanks professor Gallucci vede una mano alzata
Può per favore prego
Può dire il suo nome
Povera e qui finisce
Sì ci sono altri che desidero porre delle domande possono avvicinarsi al palco e così poi gli oratori risponderanno direttamente
Buongiorno mi chiamo occorre sono segretario della Società italiana di cure palliative
Volevo ringraziare la Fondazione Floriani di aver organizzato questo importante convegno
Ti porto i saluti anche del Presidente Oscar corporei che oggi non ho potuto venire volevo fare una domanda relativamente alla formazione
Indirizzata a professor Mensi
E con una punta di invidia ma anche con stimolo
Che abbiamo sentito quello che è stato fatto e quello che è in progresso in Inghilterra
Allora vorrei farle una domanda provocatoria
Lui ha capito dalle parole anche di Michele Gallucci
Lui ha capito
Ha messo adesso la cuffia quindi
Ripeto
Scusate
Volevo sapere se adesso il professore anch'esso
Sente
Allora il professore Enzo probabilmente ha capito che nella situazione italiana la situazione è vero ce ne per quanto riguarda la formazione esiste l'esperienza principale della simpatia
Che da tanti anni lavora in questo settore ma la situazione è vero ce ne e Vergine a livello di formazione prelato ore
Vergine a livello di formazione post-laurea
Vorrei sapere in base alla sua esperienza
E se avesse come si dice
Il bandolo della matassa in mano l'extra capacità decisionale quali dovrebbero essere le priorità
In Italia per una formazione nelle cure palliative
Cioè quali scelte proporrebbe all'ente che in questo momento in Italia e dedicato per quanto riguarda il settore medico infermieristico alla formazione Prelà aurea e post-laurea cioè l'università perché questo è il nodo centrale
Se non ci sono altre domande
Riguarda sempre il procedimento
Va be'
E il sovrano anche delle malattie stock codesto contrasto
A anziché zero tedesco maschio
Tozzo affinché fui vuota tutte le insegne sessanta il perché Wilbur coprono impasse sontuosa lotta invece ha avuto il coraggio di scusa Pricop Passion Egil cresce alto pregio Mariko action hanno rivolgersi cresce magica esce una brass
Sì che studentesse ecco spugnoso o fa ricerche corso Rosa aveva rilevato e causare Feng può su cui al found lui indossa tifano a After Trussardi U-boot fra l'altro Santos creme Consales
L'arresto io postulando sottrae Scholes perché ex cioè spesso adesso attraverso il che a cui aspetto sottoconto sto Santo Spirito azione nei OLAF effettiva Sextet senza speranza Pleasures Sciuto cercata Sesto San spesso le stoffe che Wesley sua un stessa
Otto otto spot mensa al testo
Sostanza Orlando forse ETF Steps tanto spesso su cui Scanzo
Nel mezzo che era Axa sto spesso le schede più alte circa senza rinvii x al fondo che ancora resta in merito a paese Klages profane di fare nomi spesso s'ad esempio da s'ha detto ma non Wilbur istanza Moulin fosse insomma Stato dalla Bear Stearns e ho avuto il coraggio anticrisi colosso chiarisce G. cresce Fornas
Va un po'in tutto mai strazio alternanza Teachers
Tutti
Solo io e un altro da spesso le ospiti poco e spesso le smuove Shining Sergio users dice Armand melomane soffro Uckmar sembri autocrati del proiettile su questo soci in merito sostanza Orlando autrice su cui alla scuola produce effetti Mary costituzioni CE
Se SVI Spoleto mentre oscuri sforo Cicinho in calesse perché sette
Stile su cui in effetti Teachers a quanto a se io a cercare indotti Ceres e ruspe flessibile
La posta
Movenze sono entourage tutte sono esempi stai un po'tutti
C'è una spesso Santos ex non son cioè in in Fortune in in spesso e soffice Teachers la dottoressa dentro a ad esempio a Woodstock sei soddisfa cresce quindi denso di ampio raggio procedo
Grazie c'è una domanda Perrucci
Sono dottor pedane anch'io dico un'unità di cure palliative è faccia parte della scuola italiana di medicine e cure palliative
Non vorrei in qualche modo seguire dar l'impressione di seguire la strada già indicata nel terzo comma io al contrario volevo chiedere al dottor Gallucci
Tra il direttore appunto della scuola come vede la possibilità che in Italia si passi in tempi relativamente devi il passi urgenti necessari perché era squali Caniana di medicine e cure palliative Parrini progressivamente ad una istituzione di sezioni che significa anche dare la possibilità studenti e giovani mi dice mi eccedere in maniera più organica e più distribuita sul territorio in questa possibilità di formazione grazie grazie
Può essere
Io no no competenza su su un universo mondo
Però
Questo problema lo vedo da un punto di vista privilegiato quindi proverò a rispondere
Intanto
Il problema è duplice
Da una parte noi abbiamo le i futuri medici futuri infermieri futuri psicologi futuri volontari che devono essere preparati a un compito nuovo e questo non è compito né della scuola né delle associazioni di volontariato né dalla Fondazione Floriani ho e altre organizzazioni
Che a questo si dedicano
Bisogna proprio che la le università le autorità accademiche decidano di istituire nell'ambito del periodo di formazione di base la
La lo spazio da dedicare alle cure palliative
Il curriculum cioè il programma è una specie di gioco a somma zero cioè qualcuno vince qualcuno perde così il numero di ore e fisso la competizione per le ore e feroce e quindi è evidente che le cure palliative entrano in competizione con altre e più solite stabilizzate discipline questo è un problema che devono risolte con con un accordo con addirittura l'istituzione con l'autorità di chi stabilisce le priorità all'interno dei corsi di formazione di base
Diversa è la situazione citavo prima i settanta mila medici di famiglia
Gli operatori specializzati e non che già operano e che sono come dire a all'inizio a metà della loro carriera
Queste persone come sappiamo bene hanno scarsissime occasioni di formazione ed è su queste che bisogna agire per fare in modo inattesa dei futuri parli attori che già da oggi da domani i malati italiani ricevano la morfina per esempio
Ecco questo invece è un compito tu che ci possiamo dare non soltanto nella scuola italiana di cure palliative ma anche tutte le altre organizzazioni che si occupano di educazione di formazione
Lo strumento essenziale secondo me un curriculum italiano concordato
Attualmente in via di formazione in via di di approvazione però ci vuole una una base questo curriculum concordato potrà poi essere utilizzato anche nell'università e anche nella formazione di base
Ma la forma la l'aggiornamento rapito di coloro che già operano nei servizi di cure palliative importante anche perché se ci fosse una istituzione istituzionalizzazione una una legalizzazione delle attività di cure palliative che già esistono
Come si fa a decidere che l'operatore che curerà i malati abbia la competenza per curare questi malati ci vuole una qualche forma di riconoscimento magari legalmente riconosciuto che permetta i distinguere l'infermiere un medico esperto da quello che non lo è in questo senso io ho dei grossi dubbi Teo delle grosse perplessità ad accogliere la raccomandazione del professor Smith che è un curriculum che va bene per la Scozia e per l'Inghilterra vada bene anche per l'Italia ci sono problemi culturali diversissime non soltanto fra la Scozia
E la Lombardia ma addirittura fra Lombardia e la Puglia la Sicilia la Sardegna quindi che proprio il curriculum è proprio un attrezzo che deve essere manipolato che studiato in funzione dei bisogni di quella determinata popolazione
Grazie dottor Gallucci devo dire che si sta aprendo un
Fuoco abbastanza concentrato resterà sono anch'
Su di me
E su di loro il rappresentante della facoltà di Medicina io cercherò di rispondere nel mio successivo intervento sulle effettive possibilità sulle concrete possibilità che non sono né poche né né modeste
Di cominciare un lavoro di trasformazione in questo senso
A c'è un ultimo intervento che però io chiedo
Che sia telegrafico così come la risposta perché sono il dottor cosmesi di Reggio Emilia sono presidente della Commissione stesse domiciliare della provincia di Reggio Emilia
Medico di famiglia se volete
Stiamo parlando di formazione
Dobbiamo identificare idee i destinatari di questa formazione
Quelli che praticamente devono svolgere il compito in primo campo
Secondo me si possono formare dei formatori a livello universitario di centocinquanta superesperti della con la inglese non potranno mai svolgere la mansione sul territorio possono formare dei medici dare delle nozioni
E insegnare come fare la terapia palliativa per cui per me
In Italia c'è una grande confusione proprio per mancanza di questi moduli di questi protocolli di questi anche definizione precisa delle competenze
Diceva il dottor Gallucci che c'è una confusione tra la cura palliativa e la rianimazione sul territorio vediamo un gruppo etnico armato di grande buona volontà che parte a fare la rianimazione a un morente
Per cui e questa non è palliazione una perdita di tempo denaro
E anche una scoordinamento della capacità operativa sul territorio
Per cui noi penso che dobbiamo creare un modulo di collaborazione definendo bene i confini dell'insegnamento e dell'attività operativa
Poi dare la possibilità a crescere a chi deve per forza a crescere perché e a contatto diretto della del paziente
La la scuola che dirige il dottor Gallucci ci ha dato i primi segnali
Entrata in mezzo alla medicina generale che ha portato un grande beneficio per dalla quale è nata anche la legge regionale nostra della regione Emilia-Romagna sull'assistenza domiciliare domiciliato in via oncologici grazie
Bene la ringrazio del suo intervento chiarificatore non mi pare che il dottor veloce bisognerà aggiungere e allora sia pure con un po'di ritardo e rinviando a dopo il caffè e ai volonterosi che vorranno trattenersi da quel caffè
La risposta queste sollecitazioni che sono venute dalla mattinata risposta dell'Università queste sollecitazioni a fare a meno dell'università di Mila no noi adesso ci prendiamo quindici minuti di intervallo e ci riconvochiamo fra un quarto d'ora grazie
Parte
Finale della mattina della mattinata e
La ragione per cui è stato fatto questa riunione
Che la ragione
Per cui quello che è stato fatto
Uno stimolo per quello che si dovrà fare
Potrei dire qui due cose
Come abbiamo voluto sviluppare iniziare perché tutto questo è stato concepito non lo spazio di pochi mesi
L'intento è quello di passare all'Inter all'intervento educativo dall'intervento pratico la fuga all'aiuto diretto verso i malati alla formazione diceva ieri bene il professor Infanti
Che la mentalità e difficile a cambiarla non si riesce le possiamo fare
Venti congressi venti riunioni scrivere libri ma la mentalità del medico
Non si cambia bisogna partire dalle radici bisogna partire la formazione questa mattina ne abbiamo avuto la possibilità di sentire questa necessità e come viene attuata in nei paesi dove hanno cominciato ad attuarlo
L'abbiamo ci siamo rivolti all'Università di Milano siamo a Milano
E abbiamo pensato di agire in questo senso
No perché non siamo andati a Roma direttamente al Ministero
Ma il fatto stesso che a Roma noi ci è sembrato di sentire un'attenzione particolare
Siamo andati da dal rettore
E il rettore ci ha indicato
Persona del professor Coggi
Quelle che ci avrebbe potuto aiutare
Professor Coggi
Che oltre a essere professore nato prima patologico
E anche coordinatore dell'attività scientifica direttore attività didattica alla facoltà di medicina
Ci ha detto il tempo e prende cerchiamo di portare un messaggio agli studenti di medicina del
Ospedale San Paolo dove esiste la facoltà di medicina
E questo l'abbiamo fatto in poche adesioni per dare dei fasci per informazioni a degli studenti del quarto hanno di medicina cioè quelli che hanno ancora non c'hanno la barba quelli che ancora sono prendono i primi rudimenti
Completamente fuori dal mondo
Sulley che io credo sia molto importante è seminare
Noi in quattro lezioni li abbiamo date sul va quattro classici argomenti i principi delle cure palliative
Che riguardano la cura dei sintomi la parte medica
E poi la seconda lezione i principi dell'etica
I principi l OLAF la terza lezione sulla comunicazione come comunicare darsi malati
E e ultima quello all'approccio alla morte e al morire
Io non so esattamente ma professor Coggi Gennaro potrà più dire qual è stato l'impatto io solo ho vissuto ho visto dei giovani estremamente attenti numerosi ad assistere queste elezioni
Ed è mi è sembrato
Di capire quanto ancora necessitavano di essere informati stati fatti all'inizio dei focus group per capire quali erano le necessità
E successivamente abbiamo cercato di lavorare in questo senso esatto né esperienza
Iniziale pilota di cui naturalmente bisogna portare avanti
Maniera più ampi ampi devo ricordare che già nel San Paolo
Il dottor Frontini che lavorano i target cure palliative aveva portato e porta tuttora legga L'Unità
Delle scuole delle classi superiori le informazioni in termini di approccio palliativo ma c'è ancora molto da fare organicamente io perciò lascio la parola al professor Coggi che ci dica il suo parere ci dia esattamente quali potrebbero essere in futuro
Una modalità di di intervento diretto prego
Grazie a mente fredda io credo di dovere cominciare con un'affermazione
Molto forte che deve essere tenuto presente durante tutto l'arco del mio intervento allora cambiare un curriculum medico è una delle operazioni più complesse più difficili più rilevanti nella struttura di una società
Assumersi l'incarico di gestire questo cambiamento è l'espressione più alta del masochismo ed è in personificata da me stesso
In quanto come responsabile della della educazione della formazione del Consiglio di corso di laurea della facoltà di Medicina e Chirurgia
Sto assieme a tutti i colleghi cercando di modificare la struttura del curricolo medico
E quindi è opportuno io credo dare un brevissimo flash sui punti di di difficoltà sui punti di resistenza che inevitabilmente si incontra un'operazione di questo genere
Perché poi si comprenda quali sono le possibili effettive realistiche strade di
Mi riferirò esclusivamente alla formazione prelato
Però il nostro curriculum tradizionale caratterizzato come in ogni paese che non ha ancora affrontato il problema dell'innovazione degli studi medici da una profonda rigidità strutturale
Una rigidità strutturale che si estrinseca nella concetto di formazione sequenziale
Già una serie di discipline una serie di esami una sopra l'altro formano il medico questo è il teorema sul quale si basa la formazione oggi ancora nelle facoltà mediche italiane
è una ipotesi molto tradizionale è un approccio molto tradizionale che devo dire e molti di noi della mia età non ha dato coi risultati così così catastrofici
Ma che all'inizio del nuovo millennio
Probabilmente se mantenuto darà risultati catastrofici
E di questo abbiamo già cominciato a sentire a percepire alcuni segni in questi ultimi dieci quindici anni
Che cos'è che manca oggi alla formazione del medico
Manca sostanzialmente un approccio centrato sul malato invece che sulle malattie
Centrato sullo studente invece che sui docente centrato sui problemi di salute invece che sulle discipline
Ma e Nunziata così sembra una frase brillante che ad Effetto giornalisticamente parlando
Interessante
In realtà questo è il nocciolo questo cambiamento questo passaggio
Dal docente allo studente dalla dalla malattia al malato e dalla disciplina al problema è un passaggio epocale
Una impresa di difficoltà enorme
Allora tanto per fare alcuni esempi
Le esigenze dei malati oggi sono cambiate l'età della popolazione aumentata
Nuove problematiche come quelle delle cure palliative si sono affacciate
Ma ti faccio solo un esempio nella nostra facoltà non si parla di senescenza
Forse di senescenza
Il medico che esce oggi dalla nostra facoltà né noi né preparato a gestire e a confrontarsi con il problema dell'anziana per citare un solo problema
Non parliamo dell'antica non parliamo della droga
Non parliamo dei problemi dell'adolescenza
Non parliamo della sessualità che un grande tabù della facoltà medica
Non parliamo dell'economia che pur Pavia sanitaria che pur presente tuttavia è ancora non interiorizzata nel con il coro me
Non parliamo della morte
Della morte che c'è un c'è un motivo perché la morte non sia nel nostro con le icone ed è l'horror Mortis che costituzionalmente intrinseco alla natura del medico
Io faccio l'anatomo patologo e quindi ho qualche confidenza con il problema della morte
Ma certamente la morte e la follia sono i due grandi tabù del medico
E mentre la follia è stata in qualche modo istituzionalizzata è stata introdotta anche perché per le possibilità evidentemente di porvi in qualche modo rimedio la morte è stata chiaramente eliminata perché è un dato ignora
Da qui la importanza della ristrutturazione del curricolo perché l'inserimento di questi elementi sui quali credo tutti tutti i miei colleghi sono assolutamente d'accordo l'inserimento però in un curricolo non soltanto è difficile
Ma è rivoluzionario
Scardina l'inserimento di questi moduli ha un effetto destruttura ante cinque Orrico non perché è chiaro che non si può fare un corso sulla morte
E non si può fare un corso su queste problematiche ma come dire queste problematiche devono entrare nella nostra logica di docente devono essere considerate nell'ottica di noi dobbiamo formare dei medici capaci di confrontarsi con queste problematiche non esiste una disciplina è stato detto anche stamattina la stesse medicina palliativa non è una disciplina ma è piuttosto un insieme di competenze
In cui prevalgono chiaramente quello della relazione
Che devono essere poi metabolizzate inserite nel vissuto del medico e trasferite allo studente e fatte poi emergere nel vissuto dello studente
Da qui quindi questa difficoltà enorme a modificare curricolo ma d'altra parte anche ormai direi in maniera accettata e questo forse è un dato positivo la volontà delle facoltà mediche a cominciare dalla nostra madre di tutte le facoltà mediche italiane di cambiare ed è in corso infatti un profondo cambiamento anche in Italia nella ristrutturazione del curricolo che nasce da alcune indicazioni di legge ma che risponde diciamo ad una bisogno ormai sempre più recenti
Che cosa è stato fatto a Milano e che cosa sta accadendo in questi giorni perché io credo che lunedì due giugno noi finiremo con la presentazione del nuovo curriculum almeno tre lineamenti e credo che con il prossimo anno accademico non inizieremo un nuovo modo di formare i medici ottenute eremo di iniziare un nuovo modo di formare i medici anche sulla base di quel documento Tomorrow stanotte ordine cui ha parlato prima il professor Schmid
Però la prima cosa che noi abbiamo fatto e io vorrei far capire come l'itinerario e doloroso come una specie di parto doloroso veramente di sofferenza perché naturalmente si tratta di far cambiare il modo genuinamente
è onestamente percepito il modo di essere e di docenti che insegnano da quindici venti trenta quarant'anni e che hanno delle certezze basate cioè la loro tradizione e che sono certezze sicuramente da rispettare anche se da cambiare
E il cambiamento non piace a nessuno
Però io non ho cominciato con un documento che stranamente si intitola la carta anche noi abbiamo fatto una carta la carta della formazione del medico
Che io spero di poter poi divulgare nelle prossime settimane e che è una specie di Michel della facoltà medica di Milano
In questa mission della facoltà medica eliminano abbiamo creato i fondamenti culturali e virgolette ideologici la base il fondamento su cui costruire un nuovo correggo e abbiamo ridisegnato una figura di laureato in medicina quale noi pensiamo che debba essere nei prossimi anni
E in questo documento e vi cito soltanto due punti è un documento piuttosto corposo
In cui si sottolinea ad esempio la esigenza di garantire lo studente la confidenza necessarie per la gestione delle problematiche cliniche del paziente
Ma anche per consentirgli di acquisire la capacità di relazionarsi adesso nei suoi familiari con chiarezza e spirito di servizio
Adottando con professionalità ed umanità Redone strategie comunicative nella coscienza del valore interattivo della comunicazione e dell'importanza dell'attitudine all'ascolto e alla risposta
Elemento fondamentale del curricolo non sarà quindi la disponibilità la presa in carico del paziente nell'ottica del servizio questo dovuto e con pieno rispetto dei suoi diritti e consapevolezza dei propri doveri
E ancora il lavoro in gruppo e la valorizzazione sinergica delle diverse competenze professionali sia mediche che non dell'équipe in cui opera il laureato
Saranno passi importanti e significativi della sua formazione così come la destra la disponibilità all'assunzione delle proprie responsabilità
E alla accettazione dello stress e della paura prodotte da situazioni particolarmente gravi
Giusto due esempi che dicono come sia stato necessario prima raggiungere un consenso da parte di tutti i docenti su qual è il trenta e voi capite che dalla lettura di queste due passi della carta dalla formazione del medico
Come la carta dei diritti del morente si sposa perfettamente nel senso che noi abbiamo quasi posto senza sapere allora che saremmo arrivati a questo punto senza sapere allora dunque avemmo posto quasi un ideale ponte un'offerta ad andare anche in questa prospettiva
Un seconda possibilità pratica che abbiamo messo in opera nel nostro Colico nella quale stiamo lavorando e non soltanto all'inizio molto precoce della formazione clinica dello studente e quindi già a partire dai primissimi anni
Ma anche la creazione di corsi innovativi come ad esempio la introduzione alle relazioni sociali alle dimensioni sociali della medicina
Quindi sensibilizzare lo studente al fatto che non ci sono solo le malattie ma ci sono i malati c'è una società in cui malati vivono e quindi una dimensione diverso
Un corso sulla relazione
Un corso
Integrato in corso verticale sulle malattie infettive che vada delle basi biologiche delle malattie infettive sino alla clinica vedete che sono tentativi un altro corso che forse sarà possibile sarà quello sull'adolescenza
Ed è stato anche proposto questo un po'più difficile forse per realizzare almeno i tempi previo corso su tumori
è uno spostamento vedete dall'approccio disciplinare ha un approccio distinto problematico che però noi crediamo sia quello che consentirà di formare medici più aperti ai problemi con i quali essi si dovranno confrontare
Ecco questo è lo scenario direi normativo politico strategico più che politico e strategico nel quale ci stiamo inserendo
Senza fare niente di straordinario a dire la verità perché non facciamo altro che ricalcare strade già percorse in quasi tutti i paesi europei in molti Paesi del mondo occidentale Stati Uniti compreso e cosa ancora più interessante in molti Paesi dell'ex mondo comunista
In cui queste logiche queste filosofie stanno forse entrando con maggiore facilità di quanto stiano entrando
Su questo Tirreno su questa pentola in ebollizione naturalmente non vi sto a raccontare quanto quanto alta sia la tempera ma di questa penta lei quanto difficile sia questo cambiamento e quanto problematico e quanto costoso per ognuno di noi sia questo cambiamento
Io che certo senso ne sono responsabile lo so perfettamente su questo terreno si è inserito questo felicissimo incontro con la Fondazione Floriani qualche mese fa
Che però come ha ricordato il professor Ventafridda era stato preceduto da un'esperienza che era stata fatta da molti anni al polo San Paolo a Paulson Paolo da da quindici anni andiamo facendo esperimenti sarà forse per la coincidenza della mia presenza o sarà
Per un terreno particolarmente favorevole facciamo esperimenti didattici e questo è uno di quelli il dottor Frontini che è già stato ricordato che responsabile dell'Unità operativa di Oncologia medica
Già anni fa mi propose e io lo incoraggia ad andare avanti questo modulo questo questo
Questa attività didattica formativa per gli studenti del quinto anno riguardante proprio illa gestione del malato terminale
Modulo che si è sviluppato ormai da quattro cinque anni credo forse anche di più con risultati estremamente positivi e che ha comportato anche l'uscita degli studenti dalla dalla dall'ospedale universitario e la visita in loco anche di malati naturalmente l'ho vista molto molto particolare molto
Protetta accompagnate sia dall'oncologo dello psicologo di situazioni familiari soprattutto per quanto concerne il problema familiare è stato l'esperienza che gli studenti hanno apprezzato moltissimo
Fatta in maniera molto informale e molto molto come dire quieta senza muovere troppo le acque
Ma che gli studenti hanno apprezzato moltissimo e che ha dato sia dottor Frontini sia a me sì e gli altri colleghi la capacità poi di recepire la proposta del professor Ventafridda e quindi poi si è fatto quest'anno
Con l'aiuto del professor Invernizzi del professor Poggi anche se i nostri due clinici medici
Si è fatto questo tentativo di un modo l'organico di quattro incontri con gli studenti dedicati questa volta studenti del quarto anno come diceva Croce Ventafridda
Quindi ancora meno sensibili al problema partendo dall'idea dalla quale io sono fortemente convinto che questo tipo di problematiche non richiedono
Se non per alcuni aspetti molto particolare una competenza scientifica professionale molto avanzata credo che possono anche essere vissuti dallo studente in medicina ancora privo di questi aspetti se non altro come elemento di sensibilizzazione di pensiero
E che questo fosse vero lo ha dimostrato il fatto che su cento studenti se ne sono iscritti settanta e questo è già stato al di là di ogni prospettiva perché per loro è stato un carico aggiuntivo di impegno didattico
E non ci aspettavamo che frequentassero tutti e settanta ma sorpresa sorpresa hanno frequentato in cinquanta
Quindi globalmente praticamente la metà degli studenti del nostro corso hanno accettato liberamente di fare questo cuocere un corso aperto totalmente Annan libera scelta dello studente
Il fatto che il cinquanta per cento degli studenti abbia sentito l'opportunità e vi sia rimasto sino alla fine dei quattro incontri dimostra quanto il tema delle medicina palliativa possa rappresenti un un trigger estremamente importante nella sensibilizzazione dello studente nella al problematiche mediche e ha una visione diversa delle problematiche mediche l'idea è facciamo vedere il problema e poi mandiamolo a studiare gli aspetti scientifici del problema poi mandiamolo a raccogliere le informazioni che gli servono per gestire il problema che come capite è una rivoluzione totale
Nella nostra tradizione prima si impara e poi si applica io personalmente sono convinto che in qualche caso e meglio prima andare a vedere qual è il problema e poi andare a studiare come e quali sono le ragioni che stanno dietro al problema
Successo successo direi senz'altro di sì come dimostrato non soltanto dalla partecipazione ma e questo è più importante ancora dal fatto che gli studenti si fermavano un'ora due ore dopo a discutere naturalmente si potrà obiettare ma per forza questi temi da la medicina della morte le medicine malato terminale sono temi che fanno impressione appaiono hanno una loro visibilità e quindi ovvio che gli studenti di partecipano mentre l'anatomia patologica piuttosto che la chimica sono temi molto più difficili da gestire e quindi il titolo risentirvi partecipa ed io dico che questo è bene
Se gli studenti hanno interesse in un argomento questo è bene vuol dire che l'argomento serve loro vuol dire che noi dobbiamo darglielo non è vero il contrario non siamo noi a decidere quale parlo naturalmente un po'un po'per paradosso a che cosa serve agli studenti ma gli studenti Oggiano maturità sufficiente per vedere nell'ambito dell'offerta e formative che cosa è rilevante alla loro formazione
Oggi lo studente molto più maturo sotto questo punto di vista di quanto forse non fossimo noi e comunque vuole gestire meglio la sua formazione
Detto questo
Quali possibilità abbiamo allora le possibilità sono direi sostanzialmente tre è giusto anche per dare una risposta al collega di prima che diceva l'università non si sta muovendo comunque lamentava una obiettiva situazione che anche un'obiettiva difficoltà devo dire allora esistono tre possibilità la prima è quella della nascita che potrebbe essere per quanto mi concerne per quanto ci concerne reso esecutiva da subito da troppo anche dal prossimo anno accademico
Di un modulo elettivo
Di medicina palliativa modulo elettivo di medicina palliativa è consentito dall'attuale normativa universitarie e possibile oggi con i nuovi ordinamenti e creare dei percorsi formativi a scelta dello studente
Allora già naturalmente non obbligatorio ma hai scelto agli studenti già questo nostro esperimento ha dimostrato che è possibile
E la normativa ce lo corse quindi io credo di poter dire che esistono tutte le condizioni ma credo di poter andare anche un po'più in là nel senso di pensare che i miei colleghi sicuramente accetteranno questo tutte le condizioni per creare un'corso un mini corso un modulo un'esperienza adesso e non so dire in che maniera la penseremo ovatta penseremo
Assieme agli Amici della Fondazione Floriani un modulo elettivo a scelta dello studente
Una seconda possibilità
Che a un valore per certi versi migliore più alto per certi versi più vasti della precedente è quella di inserire questo modulo questa componente in un corso obbligatorio e questo perché perché nel corso le Tivo
Discorso elettivo è by definisce né elettivo
E allora se però era già malato aggiungiamo il convincimento che ogni medico deve conoscere questo è chiaro che ne dobbiamo dire tutti gli studenti devono avere un'esperienza di questo tipo
Questo potrebbe essere un passo più avanti un secondo passo poniamo fra due tre anni ma potrebbe anche diventare un passo immediato se noi trovassimo la giusta collocazione allora ad esempio forse considerato che le attività cliniche dello studente di medicina che ne sono limitate al quarto al quinto sesto e hanno cominceranno dal secondo anno e andranno fino al sesto che ne avremo un arco di esposizione clinica molto più rilevante
è possibile che in un corso di medicina i colleghi dell'area medica detto indecenti di medicine interno vogliono sensibilizzarsi vogliono aprirsi a questa possibilità e quindi inserire nelle forme dovute nei tempi dovuti
Una serie di obiettivi una serie di aspetto e una serie di tappe formative che hanno attinenza con la medicina palliativo e già questo sarebbe una cosa importante evidentemente
Probabilmente sarebbe in termini quantitativi meno rilevante delle le tv non possiamo pensare di fare una a grossa parte ma è possibile che alcuni spunti ben dosati venne calcolati possono essere inseriti obbligatoriamente nel corso penso non so medicina piuttosto che di malattie infettive adesso il problema dell'AIDS è un problema piuttosto che in altre aree ma io penso a questi due potrebbero essere le aree più significativi una terza possibilità e quella dell'inserimento di questo modulo in corsi innovativi vi ho citato prima il corso sulle malattie infettive citato nell'ipotesi di un corso ce la senescenza
Piuttosto che le ipotesi ripeto più difficile di un corso su cui tumori in questo caso si potrebbe pensare di inserire tutto questo è al di là dei problemi come dire tecnici
A significa che esistano oggi gli strumenti per fare questo
A la nuova normativa ci consente di fare questo grande salto
E come vedete le facoltà o meno questa facoltà di medicina di Milano vista seriamente pensando e io sono confidente che le cose vadano a buon buon fine
Esistono dunque delle possibilità concrete che qualcosa si muova
Ma naturalmente esistono anche dei problemi i problemi sono non solo quelli generale cui ho accennato prima della resistenza al cambiamento delle obiettive difficoltà ma l'altro problema più grave che è emerso stamattina ma che io conosco già è quello delle competenze
Le competenze
Didattiche
Cioè la costruzione di moduli didattici come quelle che l'estratto prima tutto il Gallucci richiede chiaramente un tempo una pazienza una esercizio
Io
Diciotto anni fa cominciai non non per matto metodologia cominciare con l'esperienza dei filmati di role playing eccetera da parte di studenti nel corso di ha rapporti medico-paziente
Ma devo dire so perfettamente quanto siano difficili da realizzare quindi questo è un problema pratico che in qualche modo dovrà essere affrontato
E però visto che la Fondazione Floriani mi ha tirato per i miei pochi capelli in questa operazione io adesso tirerò la Fondazione Floriani
A
Attraverso i bianchi capelli professor Ventafridda nel darci una mano almeno nello studiare le possibilità pratiche
Un altro problema è la docenza e bisogna che lo diciamo
Non è stato coltivato questo argomento prossimamente a Freda è stato uno dei pionieri certamente non esiste nella tradizione mi sembra che sia stato detto non esistono produzione scientifica accademica particolarmente significativa al di là di qualche eccezione
Anche nella nostra facoltà ci sono stati degli esempi di grande interessa il problema delle Marche deve medicina palliativa e della terapia del dolore eccetera però abbia visto che la terapia del dolore solo una piccola parte della medicina paletti ma non è tutto e quindi è un altro problema questo
Qui il problema quindi sarà la sfida sarà la formazione dei docenti che cioè uguali dei nostri docenti vorranno dedicarsi
A sviluppare questa questa esperienza didattica in questo campo
Non è possibile nel nostro sistema italiano che è un professore di ortopedia come il professor smesso
Cambi dall'Ortopedia al cure palliative questo è materialmente impossibile dal punto di vista tecnico dal punto di vista normativo
Però non è certamente impossibile che un professore di anestesiologia piuttosto che un professore di medicina interna piuttosto che un procione di Oncologia voglia sviluppare queste piuttosto che un professore di qualsiasi altra materia forse anche ornato patologo voglia sviluppare questo tipo di
Affinamento didattico però la formazione dei docenti sarà sicuramente un problema e questa è un'altra
Delle delle cose per le quali io dovrò di nuovo fare appello all'esperienza accumulata dalla Fondazione Floriani
L'ultimo problema ma veramente il più modesto la collocazione nel curricolo quanto quando dire agli studenti queste cose quando far vivere gli studenti che separa ma io personalmente sono dell'idea che il problema non è del quando ma il problema è e del come e con quale graduazione certamente prima in ambiente protetto non possiamo sbattere gli studenti a così immediatamente a confrontarsi in questo di problemi vanno vanno allevati piano piano vanno portati in maniera protetta con un grande affetto con grande cura confrontarci queste norme tematiche che i nostri studenti conoscono già
Perché quando abbiamo i nostri studenti che fanno attività di volontariato nelle nelle ambulanze
Per questi la morte la conoscono conoscono una morte tragica quella degli incidenti ma la conoscono perbacco
Oppure quelli che vanno e produce corso o quelli che fanno del volontariato tout-court nel campo del sempiterno ai DS quindi io penso che non sia un problema quello della fase formativa in cui collocarlo possiamo studiarlo e possiamo credo arrivare
Ad una soluzione
Concludendo esiste una volontà di cambiamento
E io credo che questa volontà vada incoraggiata anche con il consenso e con la spinta dell'opinione pubblica o delle istituzioni come la Fondazione Floriani che sono leader in questo campo
A per noi è molto difficile questo deve essere chiaro
è uno sforzo molto faticoso che richiede tempo che richiede pazienza che richiede lentezza non può essere fatto dall'oggi al domani perché il rischio di una resistenza molto maggiore
Di provocare degli anticorpi e ancora maggiore in ogni cambiamento bisogna procedere con estrema prudenza e con estrema gradualità
Abbiamo bisogno di tutto non non ho nessunissimo vergogna nessunissimo problema a dire che la facoltà di medicina che il corso di laurea per gestire il cambiamento dei nostri futuri medici ha bisogno di essere aiutato ha bisogno del supporto bisogno di consiglio sia da da qualificate esperienze esterne sia da qualificata esperienza in tema in questo senso io vedo nel futuro del nostro lavoro che si è aperto un nuovo fine per quanto riguarda la presidenza del consiglio conosce dare che il fine Fondazione Floriani medicina delle cure palliative
E io penso che questo sarà un fine che alla fine darà dei frutti che saranno sicuramente utili come dicevo prima sia i nostri studenti medici del domani sia soprattutto a tutti noi
Quando il momento verrà
Grazie
Bene io vorrei ringraziare il professor coincide perché è stato il la prima persona
In ambito universitario che ha parlato chiaro che ha detto ha definito chiara il quadro della situazione come ci si dovrebbe muovere io mi auguro che il suo discorso e quello che potrà fare la Fondazione Floriani per implementarlo per fare in modo che si possono temere
Questa o adeguate esperienze nell'ambito universitario
Rapidamente noi vedremo di fare il più possibile certamente non è solamente quello che può fare
La Fondazione Floriani ma occorreranno anche altri che si occuperà di questo il bisogno non può avvenire solamente da un piccolo centro come la Fondazione ma può venire in tante altre parti e non solo a Milano e vorrei ricordare anche che insiste
Un problema di trasversalità non ci devono essere particolarismi su determinate branche della medicina ma copre tutta la medicina e che quindi va bisogna stare molto attenti a non creare delle situazioni cosiddette comportamenti compartimentale e quindi è c'è un altro problema molto importante l'educazione pratica
E questo è un problema scottante perché soluzione pratica significa stare vicino al malato stare vicino alla famiglia
Vivere la morte
Vederlo sconoscere tutto come il quello che riguarda il morire
E questo come si fa bisogna estrarre stare in ospedale
O bisogna stare laddove esistono dei reparti che curano questi malati
E questi sono gli hospice hospice unità di cure palliative che nel nostro Paese sono ben porti de abbiamo qui nella zona di Milano
Ringrazio la fondazione che si è che abbia promosso ricordiamo innanzitutto il punto di partenza chiave l'istituto di nel nazionale dei tumori
Di Milano dove io ho svolto la mia esperienza e dove oggi esiste uno dei centri più attivi
E dove io mi auguro presto ci sarà un hospice c'è un altro hospice al Trivulzio
Esistono altrove spinse a Brescia
Ed esistono anche delle unità di cura palliativa che possono dare ottimi esempi come non occorre che gli illustri perché sono numerosi in Lombardia
Certamente abbiamo bisogno di distribuire queste persone divide a diretto contatto dei malati in modo che si possano formare la scuola italiana di medicina palliativa da queste linee iniziali
E ma io vorrei che molti di questi strumenti che la scuola italiana potessero entrare
Anna dopo un adeguato raccordo dentro anche nel nell'ambito della scuola medicina perché certamente insegnare gli studenti è ancora più importante che il segnale dopo ai medici
In quanto alla docenza erano queste una problema che va esaminato e l'ha portato avanti esistono queste persone che possano insegnare in Italia esistono non sono morte purtroppo questo devo dirlo con tutta chiarezza ma poi pensiamo di insegnare agli insegnanti e poi di di di insegnare alle persone che possono diventare insegnanti è importante che ci sia però anche una presa di coscienza è una volontà da parte delle dell'esecutivo da parte dagli organi che sono e tetti all'educazione universitaria può darsi che ci sia un interesse nella singolo direttore di una di una carte tra di poter assumere Cinco dentro alla sua cattedra il compito ben venga ben venga Bérenger questo è molto importante riguardo agli organi centrali
Questa è una cosa che io penso dovrebbe essere maggiormente dibattute a Roma praticamente il discorso non è che non è voluto sentire ma non è esiste ancora una Presina
E questo dovrebbe essere fatto ma quello che ci sta sopra tutto questo e questo bene importante
è una dichiarazione
Come lei ha ben detto il professor English
Una dichiarazione da parte dell'esecutivo nazionale da parte di quello che riguarda gli organi competenti della Nazione del riconoscimento
Dell'aiuto alla persona che muore questo non c'è ancora e questo può scatenare quello che è stato fatto in Francia un'enorme diffusione anche nel campo dall'educazione grazie io
Adesso c'è un un break per chi vuole prendere qualcosa purtroppo libero in questo senso e noi riprendiamo i lavori verso alle ore
Quindi venti quindici no se non vado errato sincere per quattordici e trenta paghiamo perché qui credo che c'è scritto
Cifra dodici quattordici e trenta quindici
Posso
Questo legato all'antico targati di tipo locale la disparità di tutore disparità stessa degli studenti partecipare l'attività e la compliance ovviamente del paziente e le loro famiglie ad accettare una visita programmata di uno studente al loro domicilio
Abbiamo distribuito dopo l'attività tutto viale un questionario di studenti
Venticinque studenti venticinque questionari distribuiti venticinque risposte che abbiamo ricevuto in che abbiamo leggi precedenti che hanno risposto quindi tutti gli studenti ha risposto
I questionari ma quest'anno di tipo misto con venticinque domande alcune aperte Brevi altre invece avevano la possibilità di alcune scelte alternative per gli studenti quindi domani tipo l'iter con un punteggio che andava da uno a cinque rispetto alle idee diverse alternative in cui uno era pochissimo d'accordo cinque che era moltissimo
La scarsa numerosità del campione soltanto venticinque il fatto che ci fossero domande DTP Diversi aperte Breve queste invece con i diversi ai temano un po'ciò che è un po'difficile una serena valutazione corretta valutazione del questionario
Fatto è che comunque il rispetto agli obiettivi che non c'eravamo opposti con il questionario cioè
Era questa
No se ne torna indietro di due forse ce la faccia
Ancora
Grazie che erano il definire la fattibilità di un attività attoriale di questo genere la sua utilità e la migliore modalità di esecuzione e dall'altro
Se va avanti grazie
E dall'altro indagare sulle aspettative del degli studenti e cioè quello che gli studenti si aspettava questo tipo di attività il loro vissuto mentre procedeva l'attività e le loro opinioni al termine delle attività le risposte sono quelle che vi mostrerò se riesco a far funzionare l'apparecchio successione
Allora rispetto alle
Ai primi tre quesiti la fattibilità
L'ottantaquattro per cento degli studenti ha detto che avrebbe ripetuto l'esperienza il novantadue per cento l'ha giudicata utile e sessantaquattro per cento la porrebbe questo perimetralmente relazione con esperienze e attività clinica che avevo gli studenti al quinto o se stanno e meglio le modalità secondo gli studenti all'effettuazione era nel sessanta per cento a domicilio nel quaranta per cento all'hospice nessuno ha ha detto che la migliore modalità fosse il la struttura ospedaliera questo possa mettere in correlazione il fatto che come tutti immaginati un servizio di Oncologia con un day hospital è praticamente caotico per cogliere Binet una modalità di intervento di questo genere
La successiva grazie
Passiamo le aspettative
Cara questa no
Affresco
Fare in
Successiva grazie
Aspettative il tre due per la domanda era sostanzialmente cosa spetta lato dell'attività storica
Il due per cento di studenti non ha risposto lato sessantotto per cento è stato da noi compattato in maniera fosse un pochettino arbitraria con qualche intervento di fantasie attorno a tre gruppi
Chiariamo definito minimalista pessimista esplorativo minimalista vuol dire che gli studenti hanno sostanzialmente risposto che non s'aspettavano in realtà e niente di più rispetto a quello che erano già abituati a vedere durante la loro attività tutorial e di altro genere quella pessimisti si aspettavano un ambiente particolarmente
Difficile un ambiente di difficile gestione prevedibili malati una sentenza particolarmente difficile quelle sportiva sostanzialmente non rispondevano diceva che non avevano dichiarato ma il problema e che ma è tutto sommato è un punto di vista e filosofico si mettevano stazione di accettare qualsiasi
Aspettativa
La successiva
Arriva grazie
Riguardava le emozioni e cioè il vissuto
Degli studenti
E ovviamente questo
Stabilito rispetto alle domande in cui c'erano di un differenti alternative in cui si legge potevano pure detto che punteggia andava da una certa uno pochissima cinque moltissimo abbiamo fatto una media del risposte
C'erano altre predicazione Galliate che erano paura e indifferenza che non hanno ricevuto nessuna scelta da parte degli studenti c'era anche una domanda aperta rispetto alle mozioni che era altro che gli studenti non hanno indicato io credo che qui la tranquillità e che gli studenti hanno provato durante l'assistenza domiciliare sia da riferire all'ONU la situazione personale ma anche a una tranquillità completa e complessiva gestionale dell'assistenza domiciliare
Anzi è rabbia siano un po'da mettere in relazione con l'aspettativa è che gli studenti sono abituati a a perseguire con il paziente cioè quella di una medicina curativa riparativa
La rabbia sia dovuta al fatto che la conclusione sarebbe stata sicuramente la morte del paziente successiva grazie
Ed è rispetto alle opinioni le opinioni hanno avuto dovrebbero avere secondo me una duplice interpretazioni sono opinioni che riguardano quello che gli studenti avrebbero voluto sapere prima o comunque a vivere come
Conoscenza prima dell'esperienza i dall'altro lato sono gli elementi che gli studenti considerano a assolutamente indispensabili per un buon livello assistenziale voi vedete che dal punto di vista didattico credo che l'Inter quello che ci ha indicato si vadano vanno impattare sia su conoscenze
Che sua abilità che su atteggiamenti rispendere atteggiamenti vedete che la relazione in patria con il malato che significa anche comunicazione informazione in qualche maniera aggiunge Conti punteggio elevatissimo che quattro sessantotto per quanto riguarda le abilità l'organizzazione per procura gli aspetti farmacologici e l'organizzazione per programmi hanno una grande valenza
Da questo tipo ma
L'ultima domanda riguardava invece in linea generale sì gli studenti si sentissero o non si sentissero cambiati dagli protettiva successiva rispetto all'esperienza vissuta
Il sessantasei per cento di sua iniziativa cambiati il trentaquattro per cento no qui in realtà rispetto questa domanda perché non siamo assolutamente stati in in in condizione di raggruppare levati risposte sotto gruppi omogenei
Per
Spirito assolutamente corretto di riporto io vi leggerò adesso eleggerà proprio per non commettere errori anche se le sfumature solidamente diverse le risposte che hanno ricevuto il miglior per il il più alto punteggio e le più alte indicazioni
E sono state ho imparato un approccio umanizzante al paziente ho riflettuto sul limite della medicina ho riscoperto valori e significati nuovi della professione medica ho scoperto realtà assistenziali differenti rispetto circuito ospedaliero
Questo per i cambiati
Per i non cambiati Perugia abituato a vedere pazienti in condizione di malattia avanzata inguaribile
Avevo già vissuto personalmente questo riferito a situazioni familiari o di amici esperienze di questo genere e soprattutto l'esperienza è stata troppo breve per indurre cambiamenti l'ultima di positiva riguarderebbe le conclusioni che la sì è clinici che l'ufficio di dati che l'Istituto di scienze di America Ospedale San Paolo attratto rispetto a questo a questa parte conoscitiva e questionare che da quella parte valutativa che io non gli ho mostrato
In carcere però che in questa sede le nostre conclusioni non venissero neanche citati per quanto appaia adesso via positiva poiché sarebbe che venissero utilizzati per una discussione tra tutti noi grazie
Grazie dottor Frontini per avesse esposto le sue esperienze
Che è stata molto utile nel San Paolo
E parliamo del diamo la parola a Giorgio Di Mola credo di morale della Fondazione Floriani che ha scritto parecchie e ieri è stato molto vicino a questo problema in termini soprattutto l'ITC
Appunto il ci vuole il punto sentire sua
Correa ha portato anche lui diverse versioni e fa tuttora diverse lezioni su questo argomento qual è il suo pensiero prego
Grazie professore
Il compito che mi mi è stato affidato nell'ambito di questa esperienza che abbiamo fatto l'ospedale San Paolo con gli studenti
Iscritti al quarto anno del corso in medicina diversamente dagli studenti che ha seguito invece dottor Frontini che non sa che erano iscritti al quinto anno è stato quello di apparire un un discorso sul tema della morte
Un tema che di per sé come si può in ben intuire a delle valenze emotive
Piuttosto forti psicologicamente
Valenze psicologiche piuttosto negative
E di fronte al quale si innalzano delle barriere naturali
E che quindi richiede una serie di
Gli accorgimenti per essere affrontato in maniera fra virgolette positiva
Che ancora oggi sono allo studio di coloro che hanno cominciato da ad affrontare questo argomento
Un argomento che fa parte di una disciplina in alcuni Paesi soprattutto il peso anglosassone
Esistono discipline scatta l'antologia cespuglio della morte
Che riguarda proprio tutti gli aspetti dagli aspetti trattano Tumor forse ce l'ha trasportato formazione del corpo
Del cadavere
A gli aspetti invece la trasformazione dell'immagine della morte nel corso dei secoli
A quegli altri aspetti che riguardano invece
La la capacità o la possibilità di avvicinare i problemi delle persone morenti
Addirittura
Calvari Hospital di New Yorker c'è
Un personaggio perché non è strettamente legato per specialità alle cure palliative o all'assistenza dei morenti perché
Un odontoiatra che poi ha avuto anche una una una preparazione di tipo psicologico che ha fatto un curriculum intanto logica cioè in studio sulla morte
E sul morire che ricalca molto da vicino e curricola che stamattina abbiamo visto per l'insegnamento e cure palliative un curricolo che io mantengo perché storicamente è forse uno dei primi che introduce l'argomento e che cerca di sensibilizzare sui problemi dei morenti ed è del mille novecentosessantaquattro
Naturalmente il nostro è stato un un approccio almeno dal punto di vista culturale differente ci siamo chiesti insieme al dottor Gallucci che cura anche la parte valutativa dei programmi di educazione quale dovesse essere l'obiettivo dei un corso nel quale si parlava di morte
E soprattutto quale doveva essere l'aut comincia con le dovevano essere i risultati di un di un corso di questo genere
Bene stiamo ancora discutendo ovviamente perché parlare di morte già implica di per sé una grossa difficoltà che è quello di trovare un linguaggio adeguato
Una difficoltà che abbiamo espresso immediatamente agli studenti perché capissero quale fosse un ostacolo già nel meccanismo primo di comunicazione
Perché parlare di morte come parlare di una di una forte emozione parlare di un dolore
Che sulla persona che ha provato riesce in qualche maniera descrivere ma non nona un vocabolario per descriverlo in maniera efficace a chi ha di fronte
Parlare di morte inoltre implica una come dire una presa di coscienza è una possibilità di superare certe barriere psicologiche motivi o ma con le dicevo prima che a Ranno la mente ha un aspetto se non positivo almeno di naturalità della della morte ed è questo primo aspetto che io fronte atto con gli studenti
Annunciando in qualche modo che quello che si poteva fare in due ore di lezione era semplicemente sensibilizzare su tre punti fondamentalmente il primo quello della inevitabilità e naturalità della morte secondo quello della necessità di capire che la morte fa parte di uno dei tanti cambiamenti più radicale ovviamente
Che fanno vissuti come noi tutti di viviamo giornalmente
Un lutto che avviene prima del grande lutto terminale però che deve
Essere
Vissuto in maniera tale da essere superato da essere elaborato come si dice questo permette una cresta è una maturazione a qualsiasi individuo tanto più ovviamente una persona deve affrontare ripeto questo questo problema con dei malati il terzo punto di riflessione era agganciato a queste prime due primi due inquadrare propria della morte nel problema del limite
E quindi rendersi conto che all'interno e proprio perché esisteva questo problema si poteva
Cambiare la nostra prospettiva rispetto alle possibilità per esempio che offre la la la medicina
In un inquadramento in in cui il confine quello che ieri chiamava una specie di curva alla quale tutti dobbiamo arrivare deve essere tenuto presente deve essere portato in superficie riso cocente
Accanto questi a questi tre in punti di riflessione
Si è cercato anche di mettere in luce quali erano poi dopo i gli ostacoli effettivi psicosi che dà su psicologici a superare tra cui la paura della morte
In in primo luogo
La nostra coscienza che porta poi dopo a una sensazione spiacevole di ansia di angoscia di esseri mortali
La possibilità di riflettere sulla propria mortalità dal nostro punto di vista un primo passo per incominciare ad affrontare il cammino del morire di chi sta vicino attraverso l'esperienza delle persone che possono aver vissuto questo cammino accanto al morente e soprattutto attraverso l'esperienza del morente stesso
Ecco in questo senso
Accanto a una descrizione teorica che nel mio caso e durata circa un'ora
Abbiamo pensato di affiancare una descrizione di un caso clinico giocato come un role playing
Che ha presentato dottor Frontini con la sua équipe di cure palliative
Bene se la prima parte in qualche modo assortito degli affetti emotivi
Io mi auguro per l'abbiamo fatto non abbiamo avuto tempo di approntare gli strumenti valutazione obiettivi degli effetti anche di apprendimento
Piuttosto evidenti almeno soggettivamente ecco la seconda parte invece mostrato alcuni limiti che vanno tenuti presente proprio dirà in questo tentativo di approccio allattano antologia l'educazione sulle cure palliative proprio perché gli studenti del quarto anno non sono ancora attrezzati per discutere in qualche maniera un caso clinico non hanno strumenti per valutare per esempio un approccio farmacologico piuttosto che un approccio psicologico di un certo incerto gente
Per quello che riguarda quindi una un tentativo di conclusione di valutazione di questa nostra esperienza abbiamo dire innanzitutto che come stamattina stonato che il professor Goggi
Abbiamo rilevato una grandissima come dire fame proprio di questi argomenti
Gli studenti anche dopo la fine della lezione erano una quarantina si fermavano chiedevano informazioni cercavano le strade per approfondire questi questi argomenti ma soprattutto ci chiedevano quali sbocchi pratici cosa che generalmente chiedono anche le persone infermieri e medici che frequenta una scuola italiana inizia cure palliative
Sbocchi pratici che purtroppo oggi ancora non sono tanto concreti ma che noi ci auguriamo abbiamo curato tutti che nel prossimo futuro possono venire ne possono venire realizzati ecco un'esperienza quindi positiva
C'hanno promesso che potrà essere ripetuta ci auguriamo di poter la strutturare in maniera molto molto più costruttiva e molto più armonica conti strumenti valutazione sopra
Grazie
Abbastanza significativo questo rapporto dall'esperienza del San Paolo per far capire che i gli studenti vogliono crisi ha detto qualcosa perché c'è un gatto terribile che noi lasciamo futuro medico
Nelle sue conoscenze ora c'è Gallucci qui che vuol dire qualcosa
Perché non l'ho visto seduto
Io ho partecipato a questa avventura Breve ma entusiasmante del rapporto con gli studenti
E devo dire che è stato uno stress notevole perché
Tannino e siamo abituati l'ho già detto stamattina siamo abituati a costruire un sistema didattico una macchina didattica adatta gli adulti come ci hanno insegnato ovviamente i maestri che hanno programmato questo sistema didattico che serve per la l'aggiornamento rapido
La formazione rapida di persone che devono svolge dei compiti immediati per esempio campagne di vaccinazione per esempio
Attività sanitarie di frontiera nel Terzo Mondo
E questo si presta molto bene in tutto il mondo l'educazione nelle cure palliative
Addestramento rapido nuovo compito di persone utilizzando la loro esperienza fatti le caratteristiche dell'educazione dell'adulto penso che siano note a tutti ma ne ricordo soltanto alcune più importante la tutto ha già delle esperienze e non accetta che gli vengano imposte le esperienze del docente
L'adulto a dei propri tempi di
Di apprendimento e dei propri metodi di apprendimento
Non si riesce a imporre a una tutto a uno di noi uno in questa sala di leggere un libro di cinquecento pagine in funzione di un esame di un incontro in compenso invece lo studente allenato leggere più di cinquecento pagine in funzione dell'esame
Ci sono proprio differenze radicali per esempio l'adulto a delle proprie opinioni si è costruito sulla vita sulla morte sul bene e sul male sull'etica sulla comunicazione si è costruito delle opinioni che lui chiama esperienza
Cattolici ha spiegato ieri che proprio questa esperienza così costruita e fallimentare che fallace quando viene applicata ai ragionamenti etici che non sono non meno rigorosi dei ragionamenti clinici
L'adulto
Comunque ha bisogno di tempo per macinare le sue le sue esperienze invece le sue di suo apprendimento
Il giovane e lo studente invece assume acriticamente prende appunti su tutto
Cioè non riesce a fare una distinzione fra quello che è più importante quello che meno importante perché non ha una griglia di lettura alle spalle che noi chiamiamo appunto esperienza clinica su cui confrontare calare tutto quello che gli viene detto ecco questo crea sono esempi di come avendo di fronte un pubblico di studenti del quarto anno Quintano di medicina cambia completamente tutto
Io nel fare questo questo processo di costruzione di di un primo curriculum per gli studenti
O con con Di Mola col professor Ventafridda abbiamo fatto prima una un esame del curriculum per gli adulti cercando di
Dividere per quello che ci sembrava utile da quello che sembrava inutile c'abbiamo fatto un esame dei bisogni inconsapevole cioè di quello che noi pensavamo che andasse bene gli studenti ma che loro non sapevano che gli andasse bene
Dopodiché abbiamo fatto invece un esame dei bisogni consapevoli cioè siamo andati a chiedere agli studenti ma voi che cosa volete imparare
Associando queste due tecniche bisogni consapevoli più quell'inconsapevole pensiamo di aver costruito qualcosa di ritagliato su misura sui bisogni degli studenti
L'abbiamo fatto con una tecnica nuova che usiamo da poco e che nuova anche nel nel panorama della della sanità che il focus group focus group chiusa molto comunemente nella nella
Pubblicità per evidenziare in modo rapido le opinioni e le esperienze dei consumatori su un certo prodotto su una certa cosa che deve essere vendute quindi acquistata abbiamo fatto un focus group proprio su alcuni problemi che riguardavano la comunicazione e l'etica la morte le cure palliative chiedendo un gruppo di studenti ma voi che esperienze avete e cosa pensate
Ecco posso progettare questi
Ecco se adesso ci fanno vedere queste immagini il focus group quindi è una discussione mirata non ha nessun intento psicologico serve soltanto a far venir fuori le esperienze e le opinioni
Senza nessuna valutazione di tipo né morale né psicologico
Ecco è impressionante perché questi studenti dimostrano di avere una grande attenzione un grande entusiasmo questi qui verso questi problemi ma non riescono neanche inquadrarli bene
La prima domanda che ne abbiamo rivolto che era cosa sapete rispetto la malattia inguaribile ecco queste sono frasi tratte registrate con un registratore e proprio virgolettate riportate fra virgolette
è una questione trapelata per sbaglio c'è stato trasmesso che un problema pesante si è accennato all'accanimento terapeutico
Ci sono altre io ne leggo alcune che mi sembrano più significative proprio il limite della medicina occidentale non è già oggetto di insegnamento nel primo approccio con il malato con i parenti cosa dire cosa non dire è stato solo accennato
Ritorna continuamente questo non detto e di cui gli studenti si rendono conto perché nello stesso ospedale in cui studiano poi vanno a fare il tirocinio malati rivela
Ci ha colpito mail dottor Di Mola in una una donna futura dottoressa
Che ha raccontato la seguente storia non so se riportata c'è allora mamma leggiamo quando arriva ecco quelle in Grassetto sono forse quelle più si cerca di dare una cura malato per fa di vivere nel miglior modo possibile ciò che gli resta da vivere
L'esclusione di alcuni tipi di interventi di protocolli terapeutici cercare di alleviare il dolore cercare di rendere gli ultimi giorni migliori considerare i rapporti con i familiari vere sono come delle letterine a Babbo Natale
Non c'è il l'aspetto clinico l'aspetto decisionale che invece noi cerchiamo di individuare nell'ambito di queste di queste tematiche
La seconda domanda rivolta agli studenti fatta poi girare nell'ambito di una discussione come ordinate gerarchicamente i valori quando la malattia non è più guaribile per esempio più importante togliere per prima la sofferenza o cos'altro e quello che nelle cure palliative noi chiamiamo
Doveri di prima
Prima facie cioè togliere la sofferenza rispetto a guarire la malattia querela malattia allungare la vita del il dovere principale togliere il dolore e meno importante
Questo nella medicina come dire normale nella medicina agli attiva quando allungare la vita non è più possibile il togliere la sofferenza diventa il dovere assoluto il dovere principale questo gli studenti non lo percepiscono per loro il sintomo che sempre il campanello d'allarme di qualcos'altro
Per cui il sintomo non è come per noi la malattia stessa quello che si deve curare indipendentemente dalla diagnosi eziologica la diagnosi iniziale
Per loro il vomito è comunque qualcosa che e il campanello d'allarme di qualcosa
E qui ciò che spaventa di più stare male fino alla morte primo sedare il dolore alleviare la sofferenza per c'era uno studente che l'ha capito cioè ciò che si teme di più nel dolore
Terza domanda
Il malato sa o non sa cosa che è stato detto
E queste sono le risposte non ci chiediamo cosa è malato voglio ma piuttosto sono i nostri desideri anche se andiamo davanti a questo paziente lasciamo perdere per l'eccessiva partecipazione emotiva e quel coinvolgimento emotivo è notevole e questi studenti imparano a costruirsi una corazza
Noi invece insegniamo agli adulti speriamo di poter insegnare in futuro anche gli studenti a dare un nome alle proprie mozioni una tecnica didattica molto efficace è quella di dare un nome alle proprie mozioni in modo che il paziente impari anche lui a dare un nome alle proprie i suoi rimozioni allora
Su questo gioco emotivo si può forse costruire una relazione
Nell'ambito dei loro tirocinio gli studenti invece imparano che devono costruirsi una corazza contro le emozioni e quindi imparano a quella che poi chiama l'esperienza a non farsi coinvolge
Al paziente viene detto quando il medico è conveniente dirlo eh loro vivono questa sensazione
Altra
Domanda era in una condizione eternità cosa fa la differenza nell'atteggiamento del medico qual è una buona cura il medico distaccato e sul rapporto del malato e basato sulla tecnologia gestire il rapporto tra familiare malato cercare di riallacciare il rapporto fra parenti e paziente altra domanda esistono competenze particolari quali bisogni sentire di formazione e qui ancora i bisogni di formazione viene eclissato questo aspetto non saprei gestire dando una risposta positiva vorrei non lontana arma essere capace di affrontare questa condizione
La tutrice una stanza invecchiato malato confortevole la schiena lo aveva rassicurato dicendo lei canterà Centanni questo quel caso che ci ha molto colpito
La dottoressa tutrice guida un gruppo di studenti
Nella stanza di una donna che sta morendo e la rassicura in questo modo e la ragazza la studentessa ci crede tant'è che mentre gli altri escono dalla stanza si ferma a incrementare scura re ancora di più questa richiesta
Poi raggiunge gli atti nel corridoio e sente che invece questa donna sta realmente morendo e allora poneva questa questione ma come mai si è detta una bugia così enorme che io ho avallato senza saperlo questa bugia così enorme
In una situazione di assoluta menzogna
Ci ha detto che a volte va aggirato il problema la domanda del tutto vera quando va girato per la discussione continua
Ancora
Un'altra domanda era
Qual è la gestione etica delle situazioni come scegliete tra ciò che è bene e ciò che è male quanto deve essere coinvolto il malato
E qui le domande sino a quando non lo possiamo affrontare non sappiamo come gestirlo non potrebbe essere un rischio di prendere come oro colato quanto ci ha indicato usarlo per costruirsi delle corazze ecco questo è proprio studenti percepiscono questo fatto
Come si può insegnare come ci si comporta di fronte terminati i principi cioè è un rispondano domanda con un'altra domanda non c'è sotto si vede proprio l'esperienza e così potete leggere da soli ci sono ancora due domande che faccio passare rapidamente
è compito del medico occuparsi del processo del morire altro problema scottante che gli studenti noni ma per loro la morte un po'di anatomia
Un po'di anatomia patologica un po'di medicina legale ma non non viene detto che dovranno anche occuparsi di pazienti destinati a morire
Atene reparto c'è qualcuno che sta per morire lo mandano a casa e le parti a volte appaiono più importanti i costi
Solo la paura che ho io quella del paziente non posso immaginarlo ci hanno fatto spuntare una paziente che sta morendo poi entrato il prete ma era proprio necessario ascoltare il polmone terza tastare il polso eccetera
E insomma leggendo queste cose si rimane abbastanza sconcertati sulle esperienze for queste esperienze formative degli studenti
Affrontare le proprie paure solidarietà personale il paziente prestazioni inferiorità rispetto a me l'ultima questione che era stato apposto in questo gruppo di analisi dei bisogni riflettere sulla propria morte gestire la propria relazione con il morente
Forse si disse un coinvolgimento eccessivo preferiscono cosa pratica il medico dovrebbe dare un supporto al desiderio di vita il fallimento è nel non far sentire viva una persona una cosa esclude l'altra più importante la relazione con il morente far accettare la morte ecco questo punto e delicato vorrei ribadirlo
Uno dei problemi fondamentali che turbano la coscienza del chi fare cure palliative che proprio il rapporto oltre al problema etico rapporto con il morente è uno dei dei che le difficoltà nella didattica e se noi siamo più utili agli ai nostri colleghi nel costruire dei percorsi didattici basati sulla riflessione sulla propria morte questa dalla nostra vecchia opinione facevamo dei dei corsi dei workshop basati sulla riflessione su propria morte nella nella strana idea adesso ci sembra un po'strana che riflettere sulla propria morte via porti a superare alcune Paure a come dire a mettersi un po'in pace con con la propria morte e quindi a essere più serene confronti con il paziente
Oggi per la pensa un po'diversamente dopo moltissime riflessioni passiamo delle ore con di Molare psichiatri altri a discutere
E anche sulla scorta di un bellissimo libro di anche le ricerche dice pensare lampi in un libretto molto per uscito da poco pensare la morte il quale dice la la la sensazione l'esperienza più terribile che un essere umano può provare non è la propria di morte ma è la morte della persona cara allora su questo stiamo costruendo un nuovo percorso didattico che costruire una relazione con l'altro quindi riflettere sulla morte dell'altro
E ancora più difficile però ci sembra più produttivo cercare di indurre i nostri
Chiamiamole allievi ma nostri colleghi
A costruire una un percorso in cui la relazione con il morente sia privilegiata se ci pensate bene e quello che l'intuizione che aveva avuto quaranta anni fa la dottoressa Kübler rosso e che nessun altro in questi quarant'anni è stato capace di ripetere
Queste sono le le nostre considerazioni su questo corso sperimentale per gli studenti di medicina grazie
Grazie
Ora io abbiamo sentito queste esperienze abbiamo sentito le parole rappresentante di medicina generale se c'è qualcuno cinque minuti di dibattito se qualcuno vuol fare delle domande riguardo a questi temi
Dalla sala o ecco prego
Si presenti e dica il suo nome ecco di Arezzo microfono
Sono
Sono Gianfranco Pezzoli professore associato di terapia del dolore presso la Facoltà medica di Verona
Gli interventi che ho avuto la possibilità di seguire questa mattina nel primo pomeriggio mi hanno spinto a superare una mia personale titubanza
E riferire su una modestissima esperienza iniziale che la Facoltà medica di Verona
Sta conducendo attraverso l'insegnamento di terapia del dolore agli studenti della facoltà di Medicina del sesto anno della Facoltà di del corso di laurea in medicina
Per chi non è addetto ai lavori
Universitari devo dire che il corso di terapia del dolore si inserisce all'interno
Del Corso integrato delle emergenze medico chirurgiche devo fare purtroppo scusate mi una piccola parentesi
è stato detto che la tabella diciottesima che il la Bibbia il punto di riferimento che scandisce il percorso formativo degli studenti in medicina
Comincia a mostrare delle possibilità di elasticità nell'ambito della formazione dei prossimi dei futuri medici
Quanto ha detto il professor Coggi questa mattina mi trova assolutamente d'accordo però credo che egli sia un po'eccessivamente ottimista
A mio avviso la struttura della tabella diciottesima che riguarda l'insieme degli studi universitari medicina è ancora estremamente rigida
Come possono entrare le cure palliative all'interno di questa struttura abbastanza rigida degli studi di medicina
Attraverso un'attività che compare per la prima volta con il prossimo anno accademico e sentita dalla tabella diciottesima che definita attività didattica opzionale
Il nostro tentativo a Verona presso la Facoltà di Medicina e quella di introdurre questa possibilità di attività didattica opzionale per gli studenti del sesto anno all'interno di un corso integrato
Questo richiede naturalmente che questa operazione venga convalidata dal consiglio del Ku di corso di laurea della facoltà di medicina quindi come vedete le tappe non sono così facilmente scontate
E per quel che riguarda la possibilità di dare una formazione io ho avuto la straordinaria fortuna di poter contare sulla collaborazione del dottor Gallucci che mi ha fornito il curriculum di informazione che della Scuola Italiana di Medicina palliativa
Noi quest'anno attraverso una forma di didattica detta ancora didattica integrativa abbiamo potuto dare solamente una come dire l'informazione di carattere generale cioè come ha detto stamattina professor Coggi mi pare
Abbiamo esposto semplicemente il problema
A fronte dell'esposizione del problema delle cure palliative in un modestissimo
Questionario che io ho rivolto agli studenti alla fine del corso ho ricevuto delle risposte che mi hanno fatto pensare di poter continuare su questa strada
Gli studenti hanno dichiarato un grandissimo bisogno di avere una visione antropocentrica dell'uomo una finalità olistica
Vedo non ancora nel curriculum universitario una formazione assolutamente di carattere tecnicistico
Che non li mette nelle condizioni di poter affrontare le problematiche che dovranno affrontare nel giro di sei mesi perché gli studenti del se stanno in sei mesi vanno alla laurea in medicina
Gli studenti di medicina hanno affermato
Che la loro tirocinio pratico presso le nostre istituzioni presso i nostri reparti li ha portati a contatto con una patologia
Che è la patologia del malato non guaribile in una percentuale estremamente elevata
Hanno forma hanno affermato che peraltro il curriculum universitario non è del tutto in grado di fornire loro atteggiamenti
Non dico le conoscenze di base gli atteggiamenti nei confronti di queste problematiche allora noi sul piano del corso di laurea in medicina abbiamo iniziato questa attività sperimentale
L'anno venturo spero voglio sperare che anche in funzione di quanto emerso da questa importante giornata
Si possa avere una grande sensibilità anche presso la Facoltà medica di Verona
L'altro versante sul quale ci siamo mossi cc con un po'di spirito di avventura ma il professor Ventafridda sa che noi anestesisti
Ci siamo mossi all'inizio con molto spirito di avventura perché come lei ricordava questa mattina l'anestesia trent'anni fa
Era fatta di tanto contatto e di poca tecnologia
è però con tanto spirito di avventura
Con un po'di spirito di avventura ci siamo mossi anche al di fuori del corso di laurea
Cioè abbiamo iniziato quest'anno con l'approvazione unanime della facoltà di medicina il primo corso di perfezionamento in terapia del dolore e cure palliative
Che ha visto per mia grande fortuna e con una straordinaria soddisfazione di tutti coloro che hanno partecipato a questo corso anche lo straordinario apporto dal punto di vista della didattica del dottor Curley e del dottor Gallucci
Non è mio compito entrare
In ulteriori considerazioni su alcuni aspetti di rigidità proprio della struttura didattica universitaria volevo solo dare questo
Nostro contributo grazie
Io ringrazio Mazzone il perché
Ma pensò che è una persona che ha vissuto su se stesso il contatto con questi malati li ha vissuti e nella loro sofferenza nel dolore lo so perché ho seguito per tanti anni
Il fatto che adesso si voglia convergere verso questo nuovo campo estremamente grande però voglio portare nell'insegnamento universitario promuoverlo trovo estremamente bello e mi auguro che possa riuscire
Mi auguro così per tutti quelli che hanno queste tendenze
C'è qualcun altro che vuol dire chiedere qualcosa
Tre
Bongiorno micce maschili mi occupo da un po'di tempo di di cure palliative mi ha fatto molto piacere vedere finalmente l'ingresso nel corso di laurea in medicina di queste tematiche quando io ho fatto un corso di laurea c'era solo il professor Mariani che parlava di morte
Ed era l'unico corso di Patologia speciale medica che ne parlasse
E parlava quindi al quarta uno ma fino al quart'hanno la maggioranza degli studenti
Viene educata ad essere onnipotente
Alla tecnologia della medicina
E viene educata così non solo dalla facoltà
Allora la mia riflessione era che tutto ciò o esce dall'ambito delle cure palliative
Torna permeare la medicina ma torna permeare proprio una filosofia di vita
Ritornare in serie la morte della vita o avremo sempre le stesse difficoltà la prima alla prima esperienza col dottor Frontini con gli studenti del quarto anno
Era di prendere degli studenti normale condizione nell'ambulatorio di oncologia portarli a casa di un paziente terminale e riportare indietro degli stracci
Ma giustamente non avevano mai sentito parlare oggi se ne parla
Ma accanto al professor Mariani nella mia esperienza chi mi ha insegnato che io come medico avrei affrontato la morte sono stati gli infermieri ora
Gli infermieri e la il lavoro la collaborazione con loro
Stamattina professor Gallucci faceva notare come si impara ci fosse questa inversione dei ruoli istituzionali questo insegnamento dagli infermieri al medico
Che io trovo test assolutamente positivo
Non vorrei che però arrivare a livello in corso universitario degli infermieri visto che oggi questo almeno sulla parte firmeresti Carlo mi sembra sia stato affrontato o forse non lo portato io
Forse perdere questo contatto e questo insegnamento che ai medici può venire che è un insegnamento non solo rispetto alla morte ma anche ad alcune modalità di lavoro
Il tutto il discorso lavoro d'équipe del lavorare con altre figure professionali di rispettarne
I ruoli le specificità quello che vogliamo quello dell'interscambiabilità quello di riuscirà a costruire insieme
Secondo me questo mi è mancato fu con tutto l'apprezzamento CEO per tutto ciò che è stato detto e poi tutto il patto di esserne assolutamente al corrente questo mi è mancato
Lo faccio notare non come crediti calma perché ritengo che sia qualcosa che che vada spinto in qualche modo tutto qui
Della del torneo
Quello che noi vorremmo fare e lo scopo di tutto quello che noi vorremmo fare io ci c'è qualcun'altra persona perché poi vorrei passare subito alla prostituta tutto
Io sono un'infermiera sostata Kahn chiamata in causa dalla dottoressa ho già parlato personalmente prima col professor Gallucci
Mi occupo di formazione di formazione infermieristica ovviamente da quando la formazione infermieristica entrata recentemente università
Esiste questo problema anche se in parte esisteva già prima che la tabella diciotto te
A tutti i problemi della tabella diciotto della facoltà di medicina tutti quelli che lo strato prima il professore di Verona
Noi come gruppo di persone che si occupano tra formazione infermieristica come Fellini dirigenti responsabili nelle varie sedi sezioni di corso abbiamo fatto un lavoro sulla sull'assistenza infermieristica succosi integrati destino Segneri spicca
Che abbiamo già consegnati università penso che verrà pubblicato e per il momento ci siamo limitati a inserire l'etica come martire d'insegnamento obbligatorio nel percorso formativo però ovviamente l'abbiamo potuto fare soltanto per i costi integrati che sono specificità la nostra disciplina
Sono anch'io d'accordissimo che questo discorso dovrebbe davvero permeare tutto il percorso formativo perché comunque anche se io mi sono sentita molto terrorizzata quando la dottoressa parlato nel senso che inizi molte volte in parole degli infermieri son convinta anche che alcuni volti nuovi impariamo anche da alcuni miliziani
Dico a come gestire le morte delle persone e credo comunque che anche noi diamo ancora molto da imparare sotto questo aspetto
E inoltre gli studenti che fanno il loro tirocinio già da subito già dal primo anno dopo i primi sei mesi anzi quattro mesi perché i semestri sono convenzionali
Si trovano in corsia di fronte alle persone che muoiono vicino a medici e infermieri che non sanno come affrontare la morte per cui davvero è una cosa importante e colgo l'occasione anche l'ho già detto al professor Coggi stamattina mi farò carico anche col nostro responsabile professor Pagano di penso che lo diremo anche altre siffatto alta è importantissimo che venga continuato questo percorso anche nel corso di diploma universitario per infermiere noi siamo molto contenti di questo percorso universitario
E a a sicuramente abbiamo molti vantaggi dal punto di vista scientifico per la somma degli infermieri però altrettanto non vorremo portarci dietro agli errori della formazione del medico grazie
Passo che ribadire l'importanza della dell'infermiere
Perché perché nella corsia è la persona più vicina e quella che il tempo di comunicazione maggiore
La persona che può offrire un enorme aiuto alla persona che muore non solo la persona che muore ma anche le persone che la circondano quindi è una figura chiave nelle cure palliative l'infermiera è una figura chiave ma non è l'infermiera e vecchi e l'équipe dentro i vecchi cioè l'infermiera temi c'è il medico
E ci sarà la famiglia naturalmente quindi ma è essenziale che la preparazione dell'infermiera soprattutto a livello universitario sia ci sia l'educazione alle cure palliative essenziale perché la morte avviene in ogni ospedale
E voi sapete come male si muore negli ospedali e in che modo su molto spesso
Io chiedo se c'è qualche altra domanda
Bene io chiudo questo panelle e passerei subito scusate per i tempi alla tavola rotonda successiva il professor Rugarli se può qui venire modererà io sono contento della presenza sia del professor Rugarli che il professor Mariani sono due eminenti persone della clinica medica
Cui una clinica medica io penso ad un'enorme responsabilità nell'insegnamento di queste cose
Pregherei i colleghi perché ci Panti alla tavola rotonda di raggiungermi
E per me è una importante occasione moderare questa tavola rotonda io sono un medico sono medico da tantissimi anni
I tuttavia io penso di poter acquisire molto ascoltando tra quello che che appena sentito ma anche da ascoltando quello che verrà detto dei colleghi che questa tavola rotonda parteciperanno la medicina moderna ha avuto parecchi successi ma questa ha portato come anche è stato già detto ad una profonda deformazione di quella che la sua ispirazione originale
E mentre la medicina clinica è nata con l'intento di assistere comunque l'ammalato e quindi in un senso più generale
Il fatto che con certi avanzamenti scientifici e tecnologici si siano potute sconfiggere delle malattie
Ha generato la falsa sensazione che tutto sia un problema di analisi in qualche modo meccanicistica di ciò che avviene nell'organismo umano che può essere corretto e se non corretto non è interessante
Questa è una deformazione molto profonda che però a notevolmente marcato
Sia l'insegnamento della medicina che la pratica della medicina contemporanea
La pratica della medicina contemporanea infatti privilegia notevolmente l'orientamento specialistico
Un orientamento specialistico che spesso è è limitato da quelli che sono le possibilità tecnologiche della specializzazione cosicché il l'ammalato che viene considerato non pertinente adunate terminata specialità e ammalato che in qualche modo viene mandato ad altri
Viene trascurato
E quindi le in questo panorama le cure palliative non hanno sostanzialmente un il ruolo che invece dovrebbero avvenire
E ne nasce il fraintendimento da parte degli studenti i quali non sanno assolutamente che cosa li aspetta perché gli studenti partecipano di un certo trionfalismo che proprio della in genere delle della società civile del dei primi dei non medici
Ora e molto importante invece che le cose vengano viste di diversamente e il problema delle cure palliative io penso che non è solamente e che esista una specializzazione anche nelle cure palliative che certamente necessaria
Specializzazione che non si limita solamente alla terapia del dolore importantissima che Marco che non esaurisce il problema delle cure palliative
Ma invece deve essere un salto culturale e dal punto di vista universitario vale la pena di ricordare se già non l'ha detto Coggi stamattina mi spiace non ho potuto ascoltarlo
Studi e è stato chiesto da parte degli studenti che fanno parte della commissione per elaborare nuovo curriculum degli studi con l'ultima tabella diciottesima
Che all'inizio degli studi medici esista un corso introduttivo su che cos'è la medicina su teoria generale della medicina
Io penso che il problema delle cure palliative avrebbe un ruolo importantissimo posto importantissimo già in questa fase comunque il fatto che per le cure palliative sia necessario un salto culturale
Fa sì che questo deve essere considerato un problema trans disciplinare e questo è il senso dell'arte la tavola rotonda che adesso e non voi inizieremo che mette allo stesso tavolo il professor Alberto Malliani che un internista come mentre il professor Mario Tiengo che anestesista ma che si dedicato avevate ad aprire il dolore data conta moltissimo tempo con notevoli risultati
Il dottor Dino Amadori che un oncologo medico e quindi abituato a fronteggiare dei problemi nei quali le le cure mediche debbono accompagnare non non solamente possono risolvere il problema degli ammalati ma spesso invece possono semplicemente rallentare un'evoluzione fatale della malattia
Il la dottoressa Antonietta Cargnel e che in effetti in modo tale che chi vi si cimenta contro un nuovo problema di di malattia in qualche modo diciamo inguaribile no il termine non è perfettamente esatto e che sì molto diffuso al giorno d'oggi e che colpisce soprattutto persone giovane come lei DS e il professor al Spiller neurologo che invece ci parlerà dell'Alzheimer e delle malattie neurodegenerative quindi a cominciare subito e pregherei professor Malliani
Di iniziare il suo intervento
Quindici minuti si
Talmente tante cose da dire che è un orologio di fronte al quindicesimo minuto mi interrompo
Tutto va bene tutto va male
Che avvenga questo convegno che si stia parlando di queste cose l'aspetto molto positivo però io mi sento molto sintonizzato non perché mi ha citato con l'intervento della collega che in un qualche modo apprezzava ciò che avviene ed esprimeva un disagio
Quale questo disagio mi sembrerebbe di non dare un contributo valido
Ci provo per lo meno con tutte le mie forze
A questa riunione se non cercassi di esprimere il disagio non voglio esprimere il solito disagio che lo studente di medicina signori medicina gli si parla mai di morte certo sono trent'anni che me ne sono accorta piuttosto che lo scoprire che dell'tumore dei tumori
Ci se ne occupa in termini di primo intervento al massimo di secondo quando quel paziente soffre metastatizzato viene abbandonato che quando si raccoglie danaro non è mai per la solidarietà ma solo per la ricerca
Insomma queste cose per me sono dei Cahiers del doriano stabilmente lontani che non interessano più
Cos'è che fa bene cos'è che va male proprio la dottoressa mi ha dato senza volerlo forse volendo
Un'immagine che forse mi serve come il filo d'Arianna a a percorrere questo mio disagio condire del mille novecentosettantacinque ebbi l'incarico di patologia medica mi sembrava di tradire gli studenti a non parlar loro della morte
Ricordo che fra i primi convegni il primo seminario in due giornate organizzato così un mio carissimo amico che Daniele Abbado aveva girato per gli ospizi e raccogliere dei film dei dei dei dei nastri
Da queste persone che si sentivano abbandonate dei malati terminali come avrebbe detto degli uomini terminali come avrebbe detto anni dopo il mio amico Renato Boeri
E contemporaneamente con un filosofo che era felice Montella era l'unico che all'epoca si occupava di argomento cercammo di discutere e di sollevare la problematica
Bene il Monteggia era gremito di arredo che limita le le le scale queste quel che più conta cioè non c'era modo di metter dentro tutti gli studenti che si interessava all'argomento
L'ultimo seminario che ho fatto sulla morte risale oramai a tre quattro anni fa credo ci fossero venti persone
Oppure se si vuol parlare di epistemologia delle medicine all'ultimo seminario che ho fatto con Giorello su cos'è la scienza che non ha niente a che fare con la quantità delle delle pubblicazioni con l'Impact factor sto parlando di scienza
Non di mercante di di di merci scienza e tu parli frontiere che si spostano avevo trenta studenti
Allora stiamo andando avanti e stiamo andando indietro certo che non dirò mai che gli studenti di ora son peggiori di quelli di un tempo questo non è possibile perché non è mai avvenuto
Noi stiamo in questo momento pagando dei prezzi precisissimi volevamo la commenti la competizione volevamo l'economicismo volevamo il rampa antismog bene la prima notizia non buone ci siamo riusciti
Noi per appropriarci della nostra coscienza abbiamo bisogno della tabella diciotto e questa la dice lunga perché io non ho mai aspettato una legge per fare le cose che volevo fare o preoccuparmi delle cose
Di cui mi volevo occupare io ho sofferto per anni il fatto che l'università è sempre una barriera per i non universitari
Perché uno in un ospedale non abbiamo neanche la possibilità di dare pari dignità un ospedaliero se non fa parte della stessa stirpe e va be ex questo ciò contrari anche i miei colleghi
A per gli andiamo al nocciolo della faccenda
Noi viviamo in un'epoca di DRG va bene dove a mi diceva l'altro giorno facendomi carichi di lavoro che io come internista ho tempo venti minuti per fare una mi dice una visita di medicina interna
Io venti minuti non faccio neanche a tempo a fare l'anamnesi familiare
Nei carichi di lavoro ho detto colei che faceva le somme io voglio vedere le ore alle ore che dedico non ai malati ai parenti dei malati quando hanno il cervello che gli va in pappa non viene riconosciuto
Cioè capite poi alla fine però mi danno la letterina di chi scrive il direttore sanitario come mi son trovato bene nel reparto e non capiscono che questo non è stato l'Effetto della penicillina ma degli infermieri questo sì Assa più assai di più che dei medici e di quanto i medici hanno dato di chi policistico antropologico allora vediamo in una società che sta distruggendo tutto vi ripeto perché occorre ripetere 'ste cose DRG le importati De Lorenzo in Italia allora la pietà stona un DRG il malato terminale lo dovete buttare fuori
Perché se no fate delle note che in Regione di affondare un ospedale ed è quello che vuole l'ospedale perché il sogno ospitare tutti gli i a e affondare tutti gli ospedali Airbus e viceversa favorire tutte le micro istituzioni private
Allora noi all'interno di un ospedale non abbiamo scelta dobbiamo buttare fuori gli ospiti certo che io non lo faccio
E allora cosa si fa
Primo disagio i tempi solo contro questa cultura ma ecco la grandiosità della dialettica
Quando la cultura sembrava favorente non ce lo cupa avevamo abbastanza adesso che tutte contro forse stiamo facendo qualche passettino avanti perché questo è un passo avanti
Ma anche aree di onestà intellettuale soprattutto di fronte a personalità affida che conosco da una vita se e quando vi dicessi pensate ci fate quel che volete perché da sempre sono contrario al termine cultura cure palliative
Non solo perché per mia cultura sono sempre molto legato al al significato delle parole Palio lo sapete tutti è un vestito romano con cui si copriva qualcosa
Nel palliativo c'è un qualcosa di mistificare ante anche e io non sono d'accordo su questo perché secondo me sono cure punto e stop
Molte volte quando vediamo un antibiotico la cura palliativa
Non solo ma in quarant'anni quasi di mestiere mi è capitato abbastanza volte una documentazione sicura sul dei malati che a un certo punto giravano età moribondi che avevano smesso Sansal moribondi
Quelle due tre malati che poi son quelli che fanno le fortune dei guaritori di e di tanti padrino
E chi lo sa che cosa ha fatto
E le cure non sono sempre di guarigione le cure sono cure e stare vicino e condividere
Questa è la cosa fondamentale perché definire quasi con una frontiera invisibile il malato moribondo e da lì in poi e palliativo e Prima Valle palliativo
Non lo so ma perché dovere noi così tanto dividere l'indivisibile ma questo mio pensiero su questo problema
Cosa fare
Io personalmente ritengo che come ai miei tempi quelli del Monteggia pieno
Era sufficiente far venire i malati in corsia e vedere come ci si occupava di un malato moribondo far capire con quanta attenzione si stava col malato con quale attenzione si toglieva il dolore
E comunque attenzione si parlava i malati e comunque attenzione si vedeva se quel malato era capace di verità
Queste cose non possono essere insegnate in astratto
Come benissimo pare in astratto a sciare
E tipico delle grandi istituzioni mediche
No nel nostro corso italiano per esempio grandi istituzioni avete saccheggiato danaro
Poi a un certo punto arrivavano i DRG sono diventati esperti di DRG non s'è capito che la bancarotta era di tipo corruzione non era per idiozia economica
Cosa voglio dire voglio dire che non si parla di etica in astratto
Non si parla di bontà di cure in astratto
Non c'è la possibilità in astratto di di di cambiare il corso delle cose allora Rispetto al malato che sta male c'è una cosa sola che bisogna fare esserci
Allora io son d'accordo che il malato il medico e per tre volte non ci può essere così tanto e le subentra l'infermiere
E lì sovvenzioni familiare e dopo e dopo sovvenzioni volontaria
Io al vidas il vidas è convinto che gli abbia dato qualcosa vidas da quando è stato fondato da Giovanna Cavazzoni invita sa dato molto di più a me di quanto io non abbia potuto dare al vidas
Perché una tale voce di coscienza permanente parlare con centinaia di volontari
Che lo fanno loro sì prego nulla perché dobbiamo recuperare la credibilità di ogni singola parola
Noi dobbiamo dimostrare che quando parliamo di etica lo stiamo costruendo un curriculum che quando parliamo di etica lo stiamo costruendo una carriera che quando noi parliamo di etica lo stiamo costruendo una ennesima posizione di potere
La nostra parola diventata poco credibile allora io dico benissimo introduciamo tutto ciò
Nel corso degli studi ma quel mondo di cui accennava quello della morte
Addomesticata di Aries in cui il cittadino medio vedeva morire qualcuno quel mondo lo si recupera con un'altra cultura che antropologica il cittadino medio di oggi non ha visto mai morire nessuno sono anni che diciamo queste cose
Un tempo il moribondo era l'ultimo protagonista di una dell'ultima rappresentazione la più importante della sua vita
Era lì che lasciava le volontà che dava gli ultimi messaggi unici ai grandi dissacratore disse in punto di morte anche sul Po è free si sentono importanti ebbene ironizzare su tutto ma pensate Kinski importanza aveva fatemi dire ancora altri due-tre cose quindi direi c'è tutto l'aspetto di pratica
Che lo studente deve vedere vivere nell'ospedale uno lo insegna l'etica medica analizzerà certi problemi ma l'etica la deve la deve respirare nel reparto
Certo che se il medico alle due scappa via perché da lì fino alle dieci sta in una casa di cura privata io penso che lo studente non impari l'etica medica
Allora
Io voglio dire semplicemente questo la terapia del dolore scusate mio solo e mio strazio dialettico l'ho sempre avuto solo con voi su un diverso sono contente sono in disagio l'abc della terapia del dolore credetemi sono l'Inter distorce tutto partecipato ad alcuni convegni sul dolore
La teoria del dolore quel del Tex bouclé niente affida lo Stato scritta io ho scritto io il capitoletto sui meccanismi del dolore viscerale poiché faccio parte dei gran circuito
Allora la terapia essenziali del dolore la si può insegnare in trenta minuti a un'intervista non di più
Oltre cioè il non necessaria
Io ho visto fare cose inenarrabili per il dolore del tipo portar via l'ipofisi del tipo sezionare un midollo per aspettare la migrazione del dolore previsto
In sala mi ha mi ricordo la prima volta che arriva al Sacco mi misero davanti quel malato visitate attente fa aveva dolori funereo furibondi state attenti a fare un Emmy sezione perché quello rischia di migrare
Lo fecero lo stesso non era ancora primarie tutti gli affetti e da lì in poi sulla pelle di quel malato mi stimarono certi dissero mi dissero ci avevano detto che tenne occupato solo di gatti sì perché stavo così tanto in ospedale che ne poteva occupare anche di gatti
Ma proprio perché ci spendevo la mia vita
E se mi occupavo rigattiere per risparmiare agli uomini certe cose
Sto finendo i quindici minuti ne mancano due
Cosa voglio dire la pratica e la pratica e quando cambia il tempo non lo si misura così in astratto si guarda fuori dalla finestra triste un'epoca priva di cultura antropologica e Barbara questo economicismo rampante ci sta distruggendo nel mille novecentottantaquattro questa città organizzato un simposio con l'assessorato alla cultura la morte oggi e molti di questi signori se la ricordano io voglio vedere quando un assessorato alla cultura acconto quali tempi mi organizzerà qualcosa ancora da un punto di vista s'pesa anche su qualcosa di così poco produttivo come la morte
Infatti della morte non ce ne occupiamo proprio perché l'evento poco produttivo e in quell'occasione dissi che il malato terminale era il malato che aveva terminato di produrre perché a quel punto dobbiamo fermare gli apparecchi
Però basta che muoia e sapete che ridiventa produttivo ancora per un po'anzi c'è anche un po'di problemi
Allora tutto ciò che sta avvenendo a me mi trova felicissimo e d'accordissimo sono pronto a spalancare in tutti i possibili modi se posso il mio corso a qualunque tipo di esperienze però ripeto
Fin quando non avremo le Aule piene di nuovo di studenti perché parliamo di di di epistemologia della scienza perché parliamo di morte perché parliamo
Del valore etico della medicina fin quando non saremo disponibili noi in concreto come lo sono i volontari a metterci in gioco per niente
Sarà difficile che i tempi cambino noi in questa società abbiamo la considerazione della morte che ci meritiamo
Perché non si può vivere tutta la vita negando la verità negando la consapevolezza negando le contraddizioni e pretendere o il satellitare tutto d'un colpo che arrivi la grande sapienza dell'ultimo distacco
La morte dura quanto la vita diceva non su più chi lo so benissimo ma non voglio fare citazioni senza nome sommino citazioni il primo Giordo che ti ha dato la vita tra anche portata via
La vetta morte un percorso noi non possiamo avere
Dignità di vita sì non abbiamo consapevolezza della morte questo dovremmo dare agli studenti di medicina quello che mi fa orrore che abbiamo bisogno di trovare il buco primo suo dure tutto questo nella tabella diciotto
Questo a me sembra in un qualche modo orribile perché la coscienza non deve chiedere il permesso a nessuno
Grazie Alberto per questo intervento appassionato che centrato l'aspetto fondamentale del problema del quale stiamo discutendo avremo occasione faremo una discussione collettiva alla termine della tavola rotonda
E quindi adesso modificheremo un pochissimo il l'ordine degli interventi e quindi chiedo nel dottor Amadori di presentare il suo argomento sull'oncologia medica e cure palliative
Ringrazio gli organizzatori di questo convegno per l'invito io faccio l'oncologo medico
Il mio intervento sarà più tecnico
Sarà più tecnico perché uno dei problemi abbastanza importanti
Nella organizzazione attuale della medicina
Quello di
Trovare un punto d'incontro vari anche organizzativo fra le discipline che si occupano come la mia della terapia dei tumori con quelle come le cure palliative che si occupano della sollievo dei sintomi e di quanto altro attiene a questo
Ora poiché il tema che mi è stato affidato riguarda un aspetto che può per restare assi a vedere questa integrazione io svilupperò questo questo tema in questa direzione
Mi faccio aiutare da delle diapositive semplicemente per richiamare la vostra attenzione sui temi che verranno trattati in primo luogo voglio segnalarvi come il problema del cancro sia ancora oggi un problema importante se è vero che l'incidenza aggiustata per età
Ha conosciuto negli ultimi decenni degli incrementi significativi
Circa il diciotto per cento in più nei maschi il dodici nelle femmine
E che gli incrementi meno importanti si sono avuti comunque anche nella mortalità vi sono neoplasie che sono andate aumentando in modo piuttosto importante
E altre che invece si sono ridotte negli ultimi anni c'è da segnalare l'in d'incremento di alcune patologie come il melanoma che insieme con il cancro del polmone da altre
Aumenta la quota dei tumori non curabili nel senso di poter essere guariti in fase avanzata
Ne consegue che
A parte alcuni alcune segnalazione piuttosto ridotte di qualche trenta di riduzione della mortalità per tumori maligni per alcune forme particolari
Soprattutto limitate segnalazioni questo senso vengono dagli Stati Uniti come viene dimostrata in questa che diapositiva dove la stima totale della mortalità per cancro
Dovrebbe ridursi del cinque per cento rispetto agli anni immediatamente precedenti dicevo che nonostante queste piccole segnalazioni tuttavia ancora oggi il problema dei tumori è un problema
Importante e possiamo sintetizzarlo in questa diapositiva dove vedete che le ragioni dell'incremento previsto per mortalità dei tumori sono se per sempre soprattutto l'aumento dell'età media della popolazione quindi i due problemi si intersecano gli uni con gli altri quello dell'assistenza agli anziani e quello dei problemi dei malati di cancro e migliorato controllo di patologie non neoplastiche e un fattore estrinseco come l'aumento dell'uso del tabacco
Quello che mi preme sottolineare mostrandovi questa torta che di tutti di mille nuovi casi hanno che si manifestano in una determinata situazione dice geografica ben quattrocentoventi di questi sono candidati ai trattamenti medici specifici
E di questi quattrocentoventi nuovi casi hanno che sono candidati alla chemioterapia ve ne sono tra questi
Una quota che
è pari al quarantaquattro per cento e che riguarda casi nei quali la chemioterapia non condurrà mai alla guarigione ma determina sentiti determinerà semplicemente un aumento ridotto di sopravvivenza e un'altra serie di casi nei quali l'obiettivo principale quello proprio della aumento sostanziale della sopravvivenza come accade nei casi di trattamento adiuvante
Ora tutti i pazzi
Enti e che quindi non arriva la guarigione sono pazienti che andranno incontro al fase della palliazione e quindi il problema si pone in termini concreti molto molto evidenti
Voi vorrei portare dei dati che riguardano l'analisi fatta né in alcuni Paesi in particolare negli Stati Uniti in Inghilterra dove si è visto che la percentuale di pazienti oncologici sul totale dei pazienti che afferiscono a programmi di cure palliative molto elevata
Attorno all'ottanta novantacinque per cento questo significa che fra cure palliative e Oncologia vi è una grande necessità di integrazione e questa necessità di integrazione è stata anche recentemente sottolineata dall'OMS
La quale enfatizza la necessità di integrare gli sforzi diretti a preservare la qualità della vita dei pazienti tutti gli stati varati di trattamento
Un altro dato di grande importanza è che nei pazienti affetti da anche fasi precoce della malattia neoplastica il la presenza di sintomi da pali da palliare e notevole in media vi sono circa undici sintomi che sono presenti in questo tipo di pazienti
Ora ne consegue che l'integrazione fra cure attive e cure palliative ha una sua storia naturale che vada alle fasi precoci alle fasi avanzate della malattia
E quello che molto importante è che questa integrazione comporta necessariamente che si debba valutare l'effetto dei trattamenti specifici tenendo conto di parametri che non sono semplicemente la risposta obiettiva
Dovuta al trattamento stesso ad esempio il problema della qualità della vita diventa un problema che va valutato fin dall'inizio dei trattamenti antiblastici e come si vede in questa che è positiva
Alla alla quantità della vita che viene offerta un paziente occorre sottrarre dal punto di vista del beneficio la quella quota di
Dei disturbi provocati dalla tossicità dei trattamenti quota la recidiva della malattia stessa inoltre
Il fatto che sia presa in considerazione seriamente da alcuni situazione oncologiche il problema della valutazione del beneficio che si ottiene in termini di qualità della vita è dimostrato da numerosi studi di cui vi faccio grazia perché sono abbastanza numerosi noiosi voglio solo far vedere come vi sia un momento nel quale la palliazione effettiva dovuta alla chemioterapia raggiunge il suo massimo beneficio e questo momento è quello nel quale alla buona risposta anti
De ai trattamenti antitumorali corrisponde una assenza di tossicità da trattamento quindi anche qui mi rifaccia quanto ha detto il collega precedentemente
Attenzione all'eccessivo tecnicismo all'eccessivo
Trionfalismo dei trattamenti specifici
Questi debbono essere sicuramente offerti ai nostri pazienti ma sempre guardando con grande attenzione a quella che la qualità della vita che questi pazienti poi devono condurre nel momento in cui vengono curati vi sono poi i degli altri dati che supporta hanno la
Necessità di integrare le due culture quella palliative quell'oncologica ora un'indagine sulla presenza di trattamenti palliativi ed i servizi per gli attivi nei centri oncologici designati dal National Cancer Institute dimostra che la presenza di
Servizi di dedicati al palliazione in strutture oncologiche
Abbastanza
Significativa così come quando si sono interrogati i medici americani sulla loro livello di soddisfazione rispetto alla K al attenzione e i risultati che essi hanno avuto nei confronti del problema dolore
Nelle loro strutture oncologiche si vede come la questo grafico come il il loro il loro parere
Sia andato da una situazione che era veramente negativa nei nel nel Maine nel tempo nel ventennio precedente a una situazione di maggiore auto per soddisfazione in termini di maggiore attenzione verso questo problema e di maggiori potenzialità terapeutiche nei confronti di questo sintomo
D'altra parte la percentuale di pazienti assistiti con programmi di cure palliativi palliative sottoposte a chemioterapia
Non non trascurabile
E infatti vedete che circa un quindici trenta per cento di pazienti che sono in programmi di cure palliative continuano a ricevere possono continuare a ricevere un trattamento chemioterapico
Questo dato dipende dal fatto che se è vero che nei programmi di cure palliative vengono inseriti pazienti che hanno un'attesa di vita come dimostrano studi americani al nostro stesso studio relativamente prese vi sono però anche dei pazienti negli Stati Uniti calcolati attorno al quattordici per cento che hanno più di sei mesi di sopravvivenza
E in altri studi come nel nostro un trentaquattro per cento di pazienti che hanno più di due mesi sopravvivenza questo spiega perché in certe situazioni
Anche il paziente candidato e trattamenti palliativi può necessitare di una terapia più specifica
Di tipo chemioterapico da qui nasce lo ha necessità l'opportunità che sì abbiano le idee chiare su quali sono i confini fra il momento in cui un continuare un trattamento medico specifico
Diventa un possibile accanimento terapeutico e questo lo si può fare solo analizzando bene quali sono i fattori prognostici di sopravvivenza dei casi oncologici
E un nostro studio ha dimostrato che i fattori prognostici di sopravvivenza a breve termine possono essere ben studiati e ben individuati e applicando questi fattori prognostici a questi pazienti gli stessi possono essere suddivisi in diverse categorie con una prognosi
Infausta a breve con meno breve termine e con questo si può ad essi risparmiare un trattamento inutile in tempi nei tempi giusti
A questo proposito importante sottolineare un'iniziativa che è stata presa proprio recentemente dalle società
Di cure palliative SIP Società italiana di cure palliative dell'associazione italiana di Oncologia medica che è quella della Venere costituito un gruppo di Esperti dedicato che si dovrà dedicare alla elaborazione di linee guida sulla confine fra i trattamenti specifici e i trattamenti di tipo più prettamente palliativo
A questo programmarsi sta lavorando proprio in questi giorni
I questo
Elemento di così secondo me è un elemento di grande importanza in questo in questa momenti in questa fase dell'evoluzione della medicina palliativa in quanto fino a poco tempo fa Oncologia medica e le cure palliative erano viste come due discipline antitetiche
Oggi più correttamente in modo poco illuminato si cerca di vedere come ho cercato di dimostrare di in questo breve excursus quali sia nei punti di contatto quali siano le integrazioni possibili
Quali siano soprattutto i benefici che il paziente può vere da una corretta impostazione della sua cura e in questo senso io non posso far altro che complimentarmi associarmi a quanto ha detto prima il professor Malliani perché la sua etica la sua filosofia sono anche la Minetti che la mia filosofia
Ringrazio il dottor Amadori gli oncologi medici hanno una in particolare esperienza certamente loro merito di aver affrontato su base sistematica e questi problemi
Anche del in relazione del dottor Madonie discuteremo dopo adesso la dottoressa Antonietta Cargnel ci parlerà dell'AIDS e delle cure palliative
Buon giorno a tutti io ringrazio gli organizzatori di questa giornata
Di avere invitato anche me a parlare di AIDS cure palliative
Oggi sicuramente le cure palliative non possono dimenticare questo aspetto importante
Nuovo che la ITS non funziona finalmente ci vuole del tempo ok
Sicuramente come già all'inizio il professor Galli aveva detto l'AIDS è una malattia cronica per ora certamente inguaribile
Il mio intervento di oggi vorrà toccare soltanto quei punti
Che spero non sono stati maggiormente critici nel dover affrontare una malattia di questo tipo
Non siamo medici gli specialisti in malattie infettive sempre abituati ad occuparci di malati acuti che guarivano rapidamente lei DS ci ha posto di fronte a un problema nuovo che abbiamo dovuto in qualche modo affrontare e che ha fatto emergere i bisogni di formazione che i medici hanno rispetto ad una malattia come questa
La prima nostra osservazione è stata questa
Il modello di cura che l'università trasmette a nostro parere è un modello semmai adatto per una malattia di tipo appunto vale a dire la grande preoccupazione è quella di fare una diagnosi rapida di mantenere il più possibile l'identità del paziente senza toccare assolutamente tutti i suoi problemi
Può darsi che questo per una malattia acuta possa essere utile certamente non lo è per una malattia cronica
Una situazione di questo tipo costringe il paziente a mettere tra parentesi il tempo della sua malattia come un tempo di non vita
Ora se questo tempo e Breve il paziente può ancora tollerarlo ma se questo tempo è lungo come accade in una malattia cronica quale quella della i DS
Questa cosa è assolutamente intollerabile perché vorrebbe dire mettere tra parentesi l'intero periodo residuo della propria esistenza
Le riflessioni che noi abbiamo fatto a questo riguardo tengono presenti alcuni punti a nostro parere ancora carenti nel curriculum formativo dei medici innanzitutto il primo punto e quello che il medico normalmente viene educato a guarire il malato il suo compito viene identificato con lo sforzo di guarigione ora noi riteniamo che sia invece molto importante che il medico sia formato a curare il malato
Certo nell'ambito della cura ci sta anche la guarigione quando queste possibile ma quando non è possibile comunque è possibile sempre curare
Questo è importante non soltanto per il paziente ma per il medico stesso che altrimenti si sentirebbe fallita la sua missione sentirebbe che il suo servizio al malato e assolutamente inutile
E d'altra parte credo sia una così una constatazione abbastanza costante che quando il malato sta morendo il medico sparisce
Questo riflessione sulla porre il il centro sulla curare non sul guarire certamente tocca alcuni punti che già questa mattina sono stati affrontati
Per cui io via vi elencherò appena innanzitutto il tema della persona malata noi siamo chiamati a curare nulla malattia ma una persona malata
Questo è molto importante perché certamente fa affondare poi il tema all'interno di quel discorso che ha fatto prima il professor Malliani e che questa mattina ci siamo sentiti ripetere più volte
Una seconda considerazione riguarda l'abitudine che c'è stata un po'consegnata a considerare il malato come un oggetto di cura in realtà invece il paziente o soggetto di cura questo allora per noi ha voluto dire
Recuperare il senso di una relazione siamo di fronte a due persone
Il medico e il paziente poi dirò come non si dice soltanto in due a nostro parere in una situazione di questo tipo ma ci sono due persone che sono chiamate ad avere una relazione una relazione significativa
Allora il tema della relazione evidentemente Fassi
Che la modalità di approccio non sia quella della prevaricazione di nessuno dei due sull'altro non ci sono diritti solo da una parte o doveri sono da una parte ma la relazione va costruita giorno per giorno momento per momento a partire dalla situazione concreta in cui ciascuno di noi si trova
Abbiamo pensato allora che la medicina palliativa potesse esserci molto utile nell'affrontare questa nuova situazione
Tuttavia pur avendo scoperto una grande utilità in questo abbiamo dovuto vedere che la nostra situazione aveva delle differenze rispetto al malato oncologico che tradizionalmente era il soggetto più comunemente
Preso in carico dalla medicina di cure palliative dalla medicina palliativa
E allora qui ho riportato le principali differenze tra i nostri pazienti ai pazienti oncologici
Innanzitutto l'età giovanile in altri pazienti sono tutti molto giovani anche se in questi anni la media dell'età è aumentata
Però è sempre intorno ai trentatré trentacinque anni quindi persone molto giovani
Le patologie che colpiscono questi pazienti colpiscono molti organi e soprattutto noi non siamo in grado Priori di capire quale organo sarà colpito
Le terapie che vengono fatte sono numerose sono concomitanti
Uno dei paradigmi che c'era stato consegnato dalla medicina per cui quando noi abbiamo tanti sintomi dobbiamo ricondurli a un'unica diagnosi qui in questi malati è stato un po'sfatato perché spesso questi malati hanno più malattie nello stesso tempo possono avere in modo concomitante un'infezione da citomegalovirus con una candidosi esofagea e magari anche una cripto Cocco osi o una tremo ci sto così
E quindi sono sicuramente soggetti che fanno numerose terapie concomitanti
Un'altra situazione diversa è quella dei drammatici cambiamenti della situazione clinica del paziente
Noi crediamo pazienti che sembra sembrerebbero in un discreto benessere immediatamente di rare rapidamente e morire
Io ricordo è un episodio che lo dice così che fa capire molto meglio la mia affermazione
Un nostro paziente che sembrava avere rapidamente un tamponamento cardiaco per un'infezione da citomegalovirus
Che noi chi ha noi chiamiamo per questo paziente un l'anestesista e rianimatore perché volevamo appunto cercare di svuotare questo versamento
Il nostro collega arrivò vide che il paziente mangiava e fumava una sigaretta
E allora scrisse che non gli sembrava così urgente la chiamata visto che il paziente stava mangiando e stava fumando una sigaretta
Dieci minuti dopo il paziente era già morto questo dice come davvero il tiraggio di questi nostri malati è rapidissimo così può succedere al contrario pazienti che sembrano morenti e sembrano di colpo risuscitare
Un'altra differenza è quella della necessità di una palliazione attivo di mantenimento noi riteniamo fin dall'inizio del cammino di questa infezione
Ci sembra che una delle caratteristiche del di questa malattia sia quella di avere comunque in concomitanza terapie si eziologiche che palliative
Ulteriori differenze sono per esempio la consapevolezza della malattia e del suo trattamento in Austria pazienti sanno tutti di avere l'AIDS
E tutti sono informatissimo i suoi nuovi farmaci su tutti i trattamenti che vengano fatti questo sicuramente è una differenza che può esserci molto utile ma qualche volta può essere anche molto pesante da portare ancora il processo del morire in questi pazienti può essere molto lungo
E l'isolamento e la stigmatizzazione sociale sono la norma
Sia per le modalità con cui è stata contratta la malattia sia direi per un immaginario che viene scatenato all'interno della società su una malattia di questo tipo per cui anziché rimuovere i comportamenti a rischio si pensa invece di risolvere il problema ghettizzati indo e gridando dagli all'untore
Ancora un'altra differenza è la carenza di strutture di supporto alla famiglia questi nostri pazienti spesso hanno rotto da molto tempo con la loro famiglia di origine e sono sicuramente da soli nel momento della malattia
Riescono talvolta recuperare un rapporto con questa famiglia ma spesso
Questa famiglia ha molti problemi noi abbiamo famiglie in cui ci sono tre quattro morti di AIDS oppure pazienti morti di AIDS e insieme handicap
Problemi sociali gravissimi
E spesso queste famiglie si ritrovano sole quando noi cerchiamo di mandare a casa i loro cari a morire
Dicendo loro che li aiutiamo gli diamo un supporto
Molto spesso ci sentiamo dire no grazie non ce la facciamo è troppo pesante non abbiamo neppure una stanza dignitosa e questo in effetti è un altro dei diciamo un'altra delle differenze col malato oncologico
Spesso i nostri malati non hanno neppure una casa loro vivevano sotto il punti oppure occupavano nottetempo delle case sfitte
Diventa un problema che cosa fare di loro nel momento più tragico e più difficile della loro esistenza
Un'altra un'altra cosa che noi abbiamo dovuto affrontare e appunto che ci sembra su questa che occorre l'affermarsi dal punto di vista formativo
E la necessità è l'aver compreso la necessità di non essere soli a curare il malato
è importante che ci sia un'équipe intorno al malato e alla sua famiglia
Queste Keep necessità di molte figure professionali noi ne abbiamo i dieci identificate alcune come fondamentali per la cura del malato di AIDS
Infermiere al primo posto perché davvero è la persona che maggiormente e accanto al malato per una questione non sono di tempo ma anche di vicinanza ai suoi bisogni concreti
Il medico di famiglia e del territorio spesso noi vediamo i medici di famiglia che non ne vogliono sapere di prendersi in carico
Questo malato e stiamo veramente invece cercando di scoprire insieme come sia importante che colui che ne conosce la storia continui ad essergli vicino
L'infettivologo come esperto di malattie infettive e insieme magari esperto di cure palliative o un esperto di cure palliative a seconda delle situazioni
Il fisioterapista il dietista lo psicologo non mi fermo
Su queste cose perché sono state già dette precedentemente
L'assistente sociale perché i nostri pazienti hanno dei gravi problemi sociali l'assistente spirituale perché in questo momento in cui l'uomo riflette va ancora più fortemente sul significato del proprio esistere
è importante che abbia vicino rappresentante della religione a cui lui fa campo
E i volontari i volontari che sono delle figure splendida perché con la loro gratuita riescono a rivelare al malato il senso positivo dell'esistenza
Adesso ciò ancora mezzo minuto e ho finito
Abbiamo dovuto affrontare il tema dei sintomi dei sintomi dolorosi ma abbiamo anche dovuto comprendere l'importanza dei luoghi
Dei luoghi della cultura non tutti i luoghi sono uguali e quindi anche l'organizzazione
Anche l'organizzazione dell'assistenza diventa importante occorre per noi trovare non solo l'assistenza a domicilio
Ma anche le case alloggio e gli hospice come luoghi in cui aiutare il paziente a finire la sua esistenza terrena
Ma anche la degenza che va veramente recuperata come il luogo davvero capace di far morire la persona con dignità e speranza
Quindi l'ultima cosa che volevo dire per noi uno delle sfide importanti è stato quello dell'accompagnamento alla morte
Di evitare davvero che il paziente a rimanga solo e che in particolare il medico fuga di fronte a questo tema importante della morte lo diceva già il professor Malliani prima
Occorre davvero che ciascuno di noi stia fino in fondo
Presente in una relazione significativa a questo paziente che sta affrontando uno dei momenti o forse il momento più importante della sua vita grazie
Ringrazio la dottoressa cartelle che ha parlato di un argomento al quale di solito non si pensa quando si considerano le le cure palliative
Di adesso il professor Grasso spinner parlerà di un aspetto neurologico cioè la malattia di Alzheimer le malattie neurodegenerative prego
Ti parlerò dei problemi relative malattie alle cure palliative Polibio etici connessi alla patologia degenerativa del sistema nervoso centrale in particolare il riferimento è alla malattia di Alzheimer
Hanno fatto due considerazioni preliminari da prima che la malattia di Alzheimer è una malattia tutti gli affetti maligna quindi inguaribile non si è dimostrato ancora l'esistenza di alcun farmaco
L'altro proceduto altra procedura terapeutica che modifichi sostanzialmente il corso cronico progressivo di questa malattia
Questa lenta morte va considerata nell'ambito dei dodici anni quindi tutti i problemi che poniamo ora vanno posti in un lasso di tempo e per una malattia che dura veramente molto
La seconda considerazione che la malattia decorre senza dolore fisico
Voglio cenare a tre punti in relazione alla evoluzione della malattia il primo punto
Chiarire al paziente nella fase iniziale della demenza diagnosi e prognosi quindi metro nelle condizioni di utilizzare quanto gli resta nella maniera migliore per la sua per quello che lui ritiene essere le sue economie esistenziale e a mio avviso un dovere etico molto prima che terapeutico di ogni medico che ha posto questa diagnosi
Si ritiene che questo sia un così che sia una cosa molto grave comunicare al paziente la diagnosi e la prognosi ho visto in effetti che i grandi drammi non accadono anzi molto spesso proprio il paziente nella fase iniziale
Video uno ridursi dalla propria inquisiti inquietudine appropriarmi sia giusto quando informato dei fenomeni delle manifestazioni che stanno per HD
Quanto detto non ha a spartire granché con la terapia tanto meno con le cure palliative ciononostante vorrei ancora spendere qualche parola su questo argomento
Comunicare prendere atto della inguaribilità di una malattia e il prodotto di un complesso iter ittico culturale
Che in prima istanza e quello del medico
Ma che più in generale attiene alla consapevolezza del vivere di tutti
è una consapevolezza che dovrebbe comprendere anche l'eventualità degli rimediabile dalla tragedia
Il limite attuale di queste considerazioni i tre queste ragioni hanno corso diverso di nazioni diverse con conseguenze didattiche conseguenze giuridiche diverse
E che il processo di consapevolezza che sottende a questo iter
E appannaggio di una cerchia relativamente ristretta culturale della popolazione
Per questo è bene sapere in anticipo che seguire la strada della comunicazione della diagnosi ed è la prognosi anche se attimo del paziente in fase iniziale la sua inquietudine ansia
Si scontra
Con il ricorso a un sentimento diffusissimo porre mente per ragioni culturali per ragioni religiose che quello della speranza è una sorta di sentimento automatico che entra in azione prontamente in ogni circostanza
Emotività tende a ristrutturarsi quella dittatura soprattutto quelli congiunti tende a ristrutturarsi intorno le attese di un miracolo
Attese che si traduce poi nella disillusione sistematicamente e la disperazione disperazione che porta poi anche alla emarginazione dal sette lo lo stesso nucleo familiare del paziente
A mio giudizio è compito del medico distogliere i congiunti dell'atteso di un miracolo il miracolo non è parte di nessuna terapia tantomeno delle cure palliative
Secondo punto che vorrei dire riguarda la fase avanzata della malattia qui si esistono spazio per la terapia palliativa per le cure palliative
Il paziente col passare degli anni diventa vi è più estranei congiunti più incompetente più passivo da luogo simbolico di affetti e di cure diventa oggetto di fatiche e di insofferenza da parte di congiunte
Questi sofferenza e fortemente collegata manifestazioni grave che il paziente presenta alcune delle quali sono conti inibiti entro certi limiti con delle terapie
Ad esempio mi riferisco alle mani sezione psicotiche allucinatorie aggressive all'inversione ricconi temeraria e così via
La terapia in questo caso è una terapia puramente sintomatica e ha come target i caregivers
Non paziente anzi spesso al paziente le terapie nuocciono
Il terzo punto che vorrei mettere alla vostra attenzione questo
In che nove euro mettere come giudicare quelle cure che se usate
Prolungare dello il sopravvivere di un dementi Rosati molto avanzato del suo processo
Allorquando egli sia colto da una malattia intercorrente potenzialmente curabile potenzialmente fatale
Per esemplificare un antibiotico la broncopolmonite de il demente grave varato o non va dato va dato accanimento terapeutico non va dato eutanasia
Chi decide che la sua provenienza e un bene in sé da difendere ad oltranza anche un grave demente oppure che così non è
Uno si può rivolgere ai parenti ma mi sembra insensato chiedere delle persone per lo più ancora aggrappate alla speranza di un miracolo qualcosa di simile che hanno investito molto lavoro molta sofferenza verso malato
Di decidere la morte del loro congiunto sembra una cosa poco senza ci si potrebbe rivolgere ai medici è quello che viene fatto in alcune alcune nazioni dodici mesi in calo in Olanda io penso che sia abbastanza imprudente affidarsi alla confraternita medica
Soprattutto affidare loro delle decisioni ad immediato effetto di vita o di morte
Perché ciò potrebbe da un lato essere considerato un atto tecnico molto banale sicuramente diventerebbe un atto di tutti
E poi potrebbe allargarsi questo potere a patologie va vagamente affini e voglio ricordare a tutti quello che accadeva nella Germania nazista
Per gli handicappati gravi gli psicotici cronici allora chi agiva in perfetta sintonia con il regime ignora l'aristocrazia della cultura medica dell'epoca
Almeno gli ultimi scacciacani
Rivolgersi al paziente mi sembra l'interlocutore più mirato ma quello che non è in grado non ha più il viceré con cui decidere con cui interloquire
Chi si potrebbe allora rifare una soluzione di compromesso
Il così detto living will o testamento biologico in cui Bonato estrinseca in una fase pre morbosa quali sono le richieste minime per la sopravvivenza e quando eventualmente lasciare virgolette che la natura faccia il suo corso cioè non dare antibiotico
Il problema lo sollevano delle grandi soluzioni come vedete però
Si tratta di ambiguità delle cure palliative se ne è già parlato
Il secondo punto sei a dire le terapie palliative dirette essenzialmente ai caregivers e questo senz'altro ha fatto e mi sembra ovvio banale il terzo punto
Cosa fare quando una malattia intercorrente potrebbe essere l'occasione buona perché il malato cessi una sopravvivenza che puramente vegetale ma che però può andare avanti però per mesi eventualmente anche per un anno o due
In conclusione al per quello che si sa allo stato attuale delle malattie degenerative insiste nervoso centrale
Queste rappresenta uno un grossissimo ingombrante problema bioetico
Quanto invece è terreno di muso o studio delle cure palliative
Questo terreno e sostanzialmente marginale grazie
Io ringrazio il professor Spiller per questo intervento
Che ha affrontato un tema al quale spesso pensano solo gli specialisti o le famiglie che sono dolorosamente colpiti
Il professor Tiengo conclude la tavola rotonda il professor Tiengo come ho detto ha dedicato alla sua attività accademica lo studio della della terapia del larga parte della sua attività accademica lo studio della terapia del dolore particolarmente esperto in problemi dei problemi più toccanti più importanti delle terapie palliative che ti prego
Grazie essere innanzitutto desidero ringraziare la Fondazione Floriani di amici Ventafridda dimore crociati per avermi voluto fargli oratori nelle manifestazioni celebrative del ventennale della Fondazione
Caro Vittorio ricorderai quando nel lontano ottantadue in questa stessa aula io tenni la prolusione del corso universitario della Cattedra di fisiopatologia del dolore cui l'Università degli Studi di Milano mi aveva chiamato era la prima cattedra istituita credo nel mondo c'eravamo e ne eravamo tutti molto orgogliosi e fieri per la conquista raggiunta gli studi sul dolore finalmente erano entrate nelle istituzioni ti tattiche universitaria
Adesso tocca sicuramente a buon diritto alle cure palliative
Delle quali la Fondazione Floriani è stato il grande pioniere e che oramai hanno assunto dignità diedero corpo dottrinario un medico e questo convegno né la dimostrazione
Ebbene il titolo della mia prolusione di allora era gli studi sul dolore da Cartesio Sherrington
Concedetemi oggi dopo sedici anni di ricominciare dov'ero rimasto
La golosi via oggi alla fine del nostro secolo si trova nella condizione di quel saggio che diceva ora che ho dato tutte le risposte mi hanno cambiate le domande
Voglio dire che navigo Lucia che domande che nel corso del nostro secolo soprattutto negli anni Cinquanta ci si poneva
Alle queste domande abbiamo dato molte risposte non certo tutte
Ma l'altra molto di questo secolo di cui la bionda biologia e la medicina guardano anche sempre più all'uomo nella sua globalità le domande non sono più le stesse
Così ci si chiede come e perché dove sorge quel fenomeno complesso il tragico che il dolore
Ebbene
Noi tutti sappiamo che la prima parte del fenomeno della percezione del dolore nasce a livello del recettore qui il nostro caro amico Malliani ha tanto studiato riscoperto questo a questo riguardo ricordo d'interesse che suscitano nel mondo lecco di alcune sue scoperte in questo senso
E sale attraverso il midollo lungo il midollo lungo quelle vie Spino Talamoni che cui prima
Ma gli anni diceva guai a tagliare bene perché la natura non se così sciocca da perdersi un fenomeno complesso vasto come il dolore non può essere affidata una sola via diceva ma e aveva ragione
Ebbene a ribaltare a e fin lì e notti in sezione
Poi dal talamo l'informazione si spargono in tutto il cervello
E lì e dolore
Il dolore e quindi la integrazione la recezione l'integrazione della informazione Tara mica
Voglio dire che il talamo manda le sue così informazioni noci sentire a tutto il sistema della della a tutto il cervello
E
L'individuo a la nozione alla coscienza del dolore segnatamente le aree della coscienza sono tre
Le aree della sensazione le aree della cognizione e leale dell'emozione
Ora voi pensate che il nostro cervello un sistema logico di inimmaginabile grandiosità pensate solo che se mettessimo ci mettessimo a contare il numero delle sinapsi cioè dei punti di contatto che i neuroni hanno fra loro uno dopo l'altro uno al secondo impiegheremo quaranta milioni di anni
Ebbene queste sinapsi come dicevamo no l'elemento logico fondamentale del sistema nervoso
Sono dei responsabili del passaggio dell'informazione ebbene qui adesso succede questo se la coscienza i sistemi della coscienza non sono disponibili
A ricevere le informazioni che il talamo loro trasmette badate bene che questo vale per tutte le percezioni la vista l'udito ma qui parliamo di dolore
Ebbene se non sono se sono cioè refrattari ieri non sia dolore esempio
L'anestesia generale
Noi li mettiamo il penta ottanta che addormenta che addormenta la coscienza fino al talamo tutte le informazioni che provengono dai tagli dal disastro alcologica mente parlando che fa il chirurgo ma non trovando la possibilità di andare oltre
L'individuo si sveglia e non ha sentito dolore ma pure al talamo sono arrivate ecco quindi notti eccezione c'è stata dolore no un altro esempio per esempio fisiologico lo svenimento
Una persona dal troppo dolore sviene quindi togliere a se stessa la possibilità di trasformare Giannotti eccezione cioè il dolore che arriva al talamo l'informazione indolore
Un altro esempio patologico il comma stato dico
In cui la persona ha perso coscienza e quindi non non
Non riceve più gli stimoli dolorosi
Ebbene allora il problema acquista una dimensione non poco perché voi capite che qui siamo nel dibattito cervello mente o si
Siamo in quel dibattito in cui
Noi possiamo considerare il cervello da una parte la mente dall'altra interattivi cioè la mente il CED e il cervello trasmette alla mente
E la mente trasmette al cervello quante
Nevralgia cranio facciali si scatenano a causa di un'emozione improvvisa
è una mozione cose secondo lo schema poteri hanno e nel mondo due cioè nel mondo delle idee dei pensieri mentre i nervi che ricevono
La la cellula piramidale che riceve questa informazione e nel mondo uno degli degli eventi fisici ecco allora che un evento
Fisico
Comunicante con un evento mentale ebbene
Attualmente le correnti di interpretazione del thriller la teoria cervello mente sono fondamenti e due ammesse dalle neuroscienze attuali
I primi gli unici studi però cari signori cervella e mente sono la stessa cosa
Vedremo poi in particolare perché altri di cui regione che lesse che scomparso proprio in questi giorni era il così
Il piccolo che se no cervella mente sono due cose diverse l'uomo è fatto di cervello e di mente
E su questo si basava sul che dramma che dicevo prima di Karl Popper tale che John Eccles ipotizzava che attorno alle cellule della nomina quinta della corteccia che sono le cellule così te piramidali mi scuso di usare questi termini
Tecnici ma non ne posso fare fare a meno ebbene queste cellule che sono le cellule fondamentali del cervello
Che ricevono impulsi appunto dal talamo e che regolano come non rimoduliamo il volume della nostra radio regolano il volume degli impulsi che poi cent centrando torneranno al corpo per la risposta comportamentale bene
Su queste cellule e queste cellule siano influenzate da unità in materiali che lui chiama siccome e Luís il premio Nobel della comunicazione sinaptica
Potenza pensava
E io su questo negli anni novantuno ho avuto io ho fatto una una bella e lunga intervista su questo punto
Ecco che
Sì
Comunicassero attraverso campi di probabilità quantistica dice il numero di particelle sono talmente alte in gioco
Vi ho detto prima del numero di norme delle sinapsi pensiamo che le comunicazioni
Ha calcolato Edelman il numeri con lesene mentali che avendo nostro seme nervoso sono dieci ad vari miti elevato a vari milioni
Di di Terim
Ebbene
Anziché una cifra con vari milioni vinti Zeri
Per una parentesi un'immagine suggestiva che la nostra nostra contesa nel nostro cervello sono superiori in così some Into quello degli attori che costituisce tutto il nostro universo
Quindi zone che si fa questo non ebbe molto molto seguito perché era come parlare degli Angeli uno ci credano circa insomma invece gli uni cisti
Capitanati da Creta il premio Nobel per
Il DNA che da Ethel manda che disse delle cose abbastanza dure
Su questo punto contro i gli unici misti individualisti
Ebbene sostengono no il cervello e e mentre sono la stessa cosa solo che attenzione la mente
E il risultato di un dell'entrata in attività di un numero di neuroni straordinariamente elevato allora è quello che ci ha resi chiama le assemblee di assemblee neuronali
Ossia se il genero biologo di Parigi decessi un euro ma macero neuronale non dice niente tra i quattro già costituiscono circuito locale Giacomello
Abbastanza intelligente comincia lì essere ma quando i ritmi i neuroni si riunisca in assemblee compaiono le funzioni elementari e quando si riuniscono in assemblea di assemblee proiettano tutte sui lobi frontali allora lì nasce l'intelligenza nasce il pensiero nasce la coscienza nasce il dolore
Ebbene gli studi sul dolore quindi sono in un a un giro di boa abbastanza anzi molto molto affascinante
E per quello che io vi dicevo prima che il
Il
Il dolore
Come quel saggio che diceva adesso mi hanno cambia tre domande
Ecco adesso per concludere per proiettare i quattro di numero più positivo se il moderatore me lo consente in cui ecco noi crediamo pure il concetto di mente
Però ricordiamoci batte Somma
Quando si separa la mente dalla struttura in cui è immanente con un rapporto umano la società umana o l'ecosistema si commette io credo un errore fondamentale di cui a lungo andare si soffrirà anni fa con una mia allieva che oltre che laureati in medicina anche laureata in filosofia abbiamo prossima dispositiva
Prossima
Prossima torte scusa ecco prova ipotizzato questo no no no scusi torni indietro
Ecco
Questo diagramma interattivo che Praxi se il dolore e la sofferenza libere e abbiamo visto che interattiva col sistema nervoso come sistema genetico e qui non sto a dirvi
Ma tutti voi avrete letto forse che oramai tra sistema nervoso il sistema genetico cioè interattività ma anche con l'ecosistema cioè l'ambiente in cui uno che soffre vive e da cui può avere rinforzo o inibizione
Ecco la cultura e società pensiamo ai santoni indiani pensiamo che il concetto del dolore come sofferenza è diverso in nelle varie etnie adesso recentemente se una scorsa nella seduta di apertura
Del del congresso nazionale disonorevole sarà sul dolore che ho presieduto che a Milano
Vende un antropologo il professor Guerci di Genova a dirci etniche e teologia del dolore
Ma soprattutto e qui interessa le cure palliative sole con l'ecosistema cioè l'ambiente in cui vive
Immaginate uno
Che abbia un dolore che ridia delle sofferenze di cui tende a parlare e che in famiglia non gli danno più retta poi scende al bar di sotto scappa per carità che quell'otto attacca i bottoni allo stupore sto si chiude sempre più una spirale di solitudine
Taci può finire anche molto molto tragicamente ecco
Io caro Ventafridda caro Di Mola caro crociati proporrei questo come uno degli schemi culturali delle cure palliative
Ebbene e proprio su questo arriviamo alla penultima di A positiva prossima se mi esclusi mi richiamo a Wittgenstein
Tornare indietro
Tornare indietro
Sì perché avevo va è stato schiacciandolo
Voglio sperare ecco così va bene vedete cosa vuol dire essere in pensione uno come diceva Zavoli no la vecchiaia ti toglie ogni giorno qualcosa ma lo fa con grazia
Ad ogni modo ecco questo è il vir che sta in uno dei filosofi logici più potenti più grandi morto quarant'anni fa grande amico di Russell
E critico anche dell'equazione Grassani
E che adesso sta riconquistando la cultura sia in America che in Europa
Ebbene lui ha scritto un libro trattato sull'oggi cous filosofico spesso di cui sconsiglio a tutti la lettura per la torta
Però si può andare a spulciare chiuso così quando non capisco un libro Vado a vedere se trovo qualcosa che e per deformazione professionale trovo sempre per quanto riguarda allora la sofferenza
E l'aiuto che possiamo dare sofferente ho trovato l'ultima via positiva
Che questo
Quando la vita diviene difficile da sopportare si pensa a un mutamento della situazione cioè alla guarigione
Ma dove la guarigione non è più possibile
Ma il cambiamento più importante ed efficace quello del proprio comportamento non ci viene neppure in mente e con difficoltà possiamo decidersi ad affrontarlo io ho finito vi ringrazio per la fortezza
Grazie al professor Tiengo per questo intervento interessante e profondo sul quale poi verrà la pena di tornare in discussione abbiamo un quarto d'ora di tempo per una discussione che vorrà introdurre con alcuni brevissimi commenti
Il discorso del professor Mariani è stato di grandissima importanza
E tocca forse un tema che va al di là della delle cure palliative ed investe proprio tutto il significato della medicina al giorno d'oggi nella nostra società
E certamente alcune carenze derivano da una mutamento di valori come Alberto Malliani ha detto
E quindi da questo punto di vista l'opera e difficile e credo che ciascuno di noi forse quello che può fare editi Steel testimoniare nel suo piccolo silenziosamente con il proprio comportamento
Che certamente i problemi medici vanno considerati diversamente
Però forse più concretamente con orizzonti più limitati noi dobbiamo porci il problema di creare degli obiettivi professionali i quali rendano privilegino le terapie palliative perché adesso questi non ci sono in pratica agli studenti di medicina sono un campione della della popolazione in generale
Sì supporre beh che chi studia medicina dia delle motivazioni etiche d'interesse per l'uomo più perché la maggior parte delle altre persone per esempio quando io studiai medicine in realtà fu così non parlo delle motivazioni etiche ma certamente c'erano le motivazioni antropologico
Io fino a un certo punto volevo fare l'ingegnere e poi certo punto decisi che aveva interesse per l'uomo che studia i medici ma non è detto che la di studenti di medicina in genere facciano così anche un vago sospetto che non sia la maggioranza
E che alcuni fattori di tipo professionale che possono assicurare successo e affermazione di carriera finiscano per essere le motivazioni più importanti quindi già bisognerebbe intervenire
A livello dell'orientamento nella scelta degli studi medici ma importantissimo chiarire che cos'è la medicina
Perché da questo punto di vista adesso esistono dei notevoli fraintendimenti il però nell'ambito stesso delle delle dottrine mediche come si sono affermate nella medicina attuale coloro che più spesso si trovano di fronte al problema delle terapie palliative e in fondo già cominciano ad organizzarli a studiarli in maniera sistematica e quindi bisogna dare atto agli oncologi medici
Di essere da questo punto di vista in prima linea gli oncologi medici praticano delle terapie il dottor materie mi mi perdonerà spesso mortali presenta e così però ad ogni modo accanto a questi interventi radicali si pongono il problema
Della qualità della vita dei pazienti di quello che bisogna fare quando queste terapie non sarà più giustificate il discorso del dottor Mattioli
Citato una testimonianza di questo vorrei però aggiungere che se si dovesse in qualche modo insegnare Cornel ricolma di formazione professionale insegnare le terapie palliative questo non basterebbe perché c'è anche una una dimensione di tipo psicologico non bisogna dimenticare come diceva Balint che il medico somministra se stesso all'ammalato
E quindi anche l'atteggiamento del medico importante quindi medico può fare qualcosa di corretto sul piano tecnico nell'applicare di protocolli che possono servire a togliere il dolore
O ad altri interventi palliativi ma tuttavia non venire completamente incontro alle esigenze del suo ammalato
La dottoressa Carniel ha detto cose molto interessanti in definitiva ha portato la testimonianza di come in dimensioni completamente diverse
Quindi attraverso strutture assistenziali
E di relazioni interpersonali sì è possibile
Attuare delle terapie palliative ai pazienti con AIDS gli anche detto una cosa che mi ha colpito quando ha parlato dell'ambiguità del termine che siamo quando diciamo curare un ammalato mi è venuto in mente che in inglese esistono due verdi
Tu che ha retto più Mark Tokio ora significa guarire ma tu che ha significa assistere non la con la parola curare intendiamo tutto e quindi l'ambiguità della nostra parola in fondo rispecchia un'attività del del nostro atteggiamento
E Spiller anche fatto riferimento a una cosa importante cioè a quello che deve essere fatto per persone che pur mantenendo intatte le funzioni dei principali organi che consentono la sopravvivenza della vita hanno tuttavia un'alterazione tale che altera quello che il la loro presa il il loro presentarsi come soggetti umani
Per delle alterazioni mentali importanti per uno scadimento e che tuttavia sono persone ettari debbono essere considerate infine Tiengo ha toccato un argomento che io trovo particolarmente affascinante anche chi debbo dire che sono stato molto colpito
Dall'assurdo correlare dei dati della fisiologia con problemi filosofici viene fatto larghe citazioni dell'opera collettiva fatta a quattro mani da carpo per Sergio regione cassa intitolato Dio il suo cervello un'opera veramente straordinaria
E quindi come in realtà mettendosi a studiare il problema della della terapia del dolore ci si imbatte in problemi di fondo più generali i quali penso debbano essere oggetto di un'attività di ricerca
Quindi possono per esempio catturare l'attenzione degli studenti incorsi elettivi in in attività collaterali rispetto a quelli che sono ellittiche che l'insegnamento curriculare stretto
Che però bisognerebbe creare delle opportunità culturali di questo tipo credo che queste potrebbero attrarre molte persone che sono intellettualmente motivate infine e poi approdo discussione a tutti infine io voglio fare un commento e cioè a mia secondo la mia opinione
Non tutto ma molti di questi problemi potrebbero essere risolti se si correggesse una notevole stortura che esiste adesso
Nell'acquisizione delle specializzazioni mediche in Italia in Italia esiste una separazione eccessiva tra le singole specializzazioni mediche il che allontana i giovani dall'acquisizione di una visione globale unitario della medicina
Nella quale le terapie palliative entrano fanno parte integrante di una visione globale della medicina
Noi abbiamo adesso studenti del quinto anno sesta che per poter fare la tesi di laurea e per potere poi acquisire una certa specializzazione decidono di far gli specialisti fin da allora ne abbiano quindi delle mostruosità
Sentire come capitato a mettile da una studentessa del del sesto anno di università che aveva già deciso che voleva fare l'endoscopista è una mostruosità perché uno prima deve scegliere la spesa deve essere un medico in senso generale
Poi la specializzazione di primo livello poniamo la medici interni
Poi quella di secondo livello il gastroenterologo e solo dopo fare l'endoscopista che uno si ponga come suo obiettivo laureandosi medicine
Quello di introdurre un tubo in un buco è una cosa assolutamente inaccettabile con questo se c'è qualche brusco piste sale dichiaro che hanno tutta la mia stima
Sono indispensabili non si può fare a meno degli endoscopisti da uno fa l'endoscopista avendo maturato la sua atti e capacità prima come come medico poi come specialista gastroenterologo che considera tutti problemi gastroenterologi inceppato sarà bravo in una particolare lo stesso accade in cardiologia come credo tutto sa
E lo faceva effetto quindi noi abbiamo questa separazione se cercassimo attraverso un reclutamento diverso alle scuole di specializzazione
Che è già previsto dalla Unione europea la quale prevede almeno per la Medicina Interna era nel
Stabilì un tronco comune in maniera che prima di fare il gastroenterologo uno deve fare due anni almeno di medici interni e poi prima di fare l'endoscopista fra un po'il gastroenterologo generale
Quindi la correzione di tutto questo renderà più facile poiché inserire un atteggiamento corretto nei riguardi delle terapie palliative nella formazione professionale dei medici adesso io prego tra i presenti se qualcuno vuole fare
Qualche domanda ai relatori che la faccia indicando a chi pone il quesito
Qui davanti
Per favore il nome prima di cominciare a parlare
Mi chiamo trucco sono segretario della Società italiana di cure palliative e dirigo un'unità di cure palliative Garbagnate Milanese
Quindi sono uno di quelle tre venne definito esperto in cure palliative dalle normative vigenti è mi permetta che bello era fare l'anestesista rianimatore con largo logo per cui l'identità era ben definite non c'erano discussioni
Dico questo perché un conto a mio avviso e qua mi riferisco soprattutto al professor Mariani
E parlare
Di cultura diffusa della medicina palliativa
Che deve essere a mio avviso una rivendicazione generale della medicina quest'atto detto più volte la medicina palliativa deve essere trasversale e deve essere recuperata dalla medicina
Un conto è dire l'abbiamo sentito questa mattina da Enzo che comunque all'interno di questa rivendicazione deve essere affermato
Che le cure palliative costituiscono una disciplina ma questa non è una rivendicazione di principio
Che comune comunque a tutti quelli che fanno cure palliative la strada che io ho fatto e comune a tanti che hanno lasciato un'identità e che nera nere acquistano un altro spendono e questa era un'altra
Ma queste principio della rivendicazione della identità delle cure palliative e perché ci siamo resi conto in questi anni che senza una rivendicazione di principio di questo tipo le cure palliative non si fanno
Questo deve essere chiaro perché altrimenti succede quello che succede nelle cure palliative nella mia unità
Che io ho visto in questi ultimi cinque anni girare almeno dodici borsisti
Perché non potevo offrire loro un futuro professionale in questo settore tutti se ne andavano via dicendo dottor Zucco bellissima esperienza ma adesso allora un conto è rivendicare la necessità di riappropriazione da parte della medicina della medicina palliativa dei principi un conto e sviluppare le cure palliative
E su questo la Società italiana di cure palliative e anche la Fondazione Floriani e tutti quelli che lavorano in questo settore identificano un settore organizzativo è un modello organizzativo che è quello dell'istituzione dell'unità di cure palliative conto
Una sezione di degenza che si chiama hospice è una sezione d'intervento domiciliare a fianco del medico di medicina generale
Se così non si fa sul modello degli altri paesi anche nel nostro Paese
Si continuerà a parlare di cure palliative ma succederà quello che è capitato a me e a molti altri che quando si va da qualche parte ad esempio all'interno
Di un reparto ospedaliero
Oppure a livello di medicina di base tutti rivendicano il diritto dovere di fare le cure palliative l'avete sentito il medico di medicina generale ha citato molte normative che io conosco a memoria
Nelle quali il medico di medicina generale rivendica il ruolo fondamentale si va nel reparto di Medicina Interna le inglesi le cure palliative non le facciamo da trent'anni poi si va a verificare ad esempio un marker un indicatore che il consumo di morfina c'è nei reparti ospedalieri sia a domicilio e si vede che siamo al penultimo
Livello del consumo europeo di morfina allora lo stimolo io mi sento sempre stimolato come il professor Mariani all'agone e questo non confondiamo secondo me e questa è una domanda
La domanda è condivide questa impostazione no non confondiamo
Una diffusione delle cure palliative della medicina palliativa
Con una di necessità di diffusione di un modello organizzativo che deve inserirsi in un'ottica dipartimentale
Alberto per rispondere
Ho paura
Di capire personalmente perché lei si sta esprimendo in un linguaggio che non a recettori sul mio genoma le spiego cosa intendo
Se io volessi modificare in concreto la società dicendo io questo problema cosa posso fare
Faccio un'ipotesi di un segno al medico generale
A dare la cugina per bocca
Quando non basta sociale un po'di flex don state attenti e movimenti intestinali
Fu soprattutto stare attenta quella cosa meravigliosa che diceva il professor Tiengo che il dolore avviene nell'ecosistema non lascio il malato non solo ci metto vicino degli volontari
Laddove non ci sono familiari
Faccio in modo che il medico ogni tanto passa ripeto per me letti Breeders solo dei modelli ma sono profondamente convinto della bontà di questo modello un medico che passa un infermiere che passa e fondamentalmente la possibilità di dare ho fatto l'esempio preciso cioè vado sul concreto
Coltellinai se non basta così in un po'di fretta Bonolis non basta pochissime altre cose possa andare avanti con gli schemi
Io dico che se il malato non è abbandonato il novanta per cento di svolta e che il più grande esperto non può fare tanto di più allora perché creare di un dramma immenso il bisogno di un'ulteriore specializzazione è un po'come se lei mi chiedesse di risolvere questo bisogno
Con la specializzazione un po'come quando c'è un problema bellico e si chiama l'esperto al suo famoso professor Silvestri a parlare in televisione ma il problema della guerra un problema del nostro animo se nella sviluppiamo la voglia di pace
Ci sarà sempre un plus si dicesse che fa dire di sentirsi in televisione se non recuperiamo la cultura di star vicino ai malati non li abbandoniamo ci sarà la soluzione la medicina palliativa
Cosa vuol dire lì dove io non capivo noi trattiamo altere cura dei malati
Inguaribili star vicino alla Società deve far qualcosa non dobbiamo delegare soltanto i volontari che devono essere una scintilla
Purtroppo sono soltanto una scintilla rimanda scintille perché le istituzioni sono sordi gli assessori se ne fregano e chi lavora per i volontari si deve dannare la vita per avere il Budget per pagare di volta in volta il medico e l'infermiere
Ma per quale motivo tutti i medici di base non debbono essere capaci a curare il dolore cronico
Io le chiedo concretamente dopo la codeina date in maniera corretta per bocca dopo non so
Una Giunta sinergica di un altro farmaco tutto il resto non è forse assistenza umana
E cosa rimane quello di Carlo perché allora al punto che ho capito io non vorrei toglierle la parola però dobbiamo fare compriamo sarebbe poi in privato può proseguire no ma le opere queste affermazioni sono talmente pesanti che vogliono una risposta
Non si può fare un'affermazione di questo tipo non si può dire che oltre la codeina poi il resto
E poeticamente
Poeticamente assistenza umana perché affermazioni di questo tipo
Dette da una persona rappresentative doppi da un opinioni dal quale lei ieri in una saletta questo tipo sono pesanti poi hanno delle implicazioni nella pratica che tra l'altro mi scusi professore ma sono superate a livello anche degli organi
Di agli organismi internazionali e nazionali e degli organi politici che adesso stanno lavorando anche nella nostra regione perché quando lei fa delle affermazioni di questo tipo si dimentica che la Regione Lombardia già da luglio dell'anno scorso ha stabilito che per un giorno di degenza per un paziente terminale ci sono trecentosessantasette mila lire tanto sensibile su questo per ascolti Ettore Portogallo Scozia un secondo solo scolastico ciò che la finanza la mia dignità
Io non sono affatto contrario al lavoro che voi fate io penso sia fondamentale ma penso che la vostra un lavoro di stimolo e un lavoro come dire da catalizzatore queste società
Voi siete la punta d'avanguardia per fare un certo tipo di cultura per fare attecchire grande fuoco questo voglio dire ma se non attecchisce grande fuoco per opporsi a mai aver abbastanza assistenti d'andare da tutti i malati inguaribili del territorio
Capisce cosa voglio dire è un po'come quando biancastra sformato un popolo in un po'Prodi non violenti la vogliamo trasformare questa società io la società attenta la morte
Non può essere soltanto una situazione organizzata a livello specialistico vogliamo un'inversione culturale perché quello che sta accadendo è figlio dell'economicismo e figlio soltanto del mercato libera all'Est queste la cosa da capire
Adesso adesso però dunque spero che il professore costoni sarà cortese di consentirci di ritardare di cinque minuti perché ci sono due richieste di intervento allora prima e poi professor certo
Nelle Renna unità di cure parificazione degnano io purtroppo devo sono obbligati a seguire la strada
Già tracciata dal trucco ma io mi chiedo chi ha insegnato a tagliare inermi
Per controllare il dolore di chi ha insegnato a non usare la morfina sempre di fronte la sofferenza chi non ha insegnato che l'atto medico qualsiasi atto medico anche quello di atto medico di assistenza al malato nona un'intrinseca
Valenza etica ne parliamo di cultura sì allontaniamo dalle vecchie culture dove Montaigne diceva che il noi moriamo perché siamo vivi Tagore diceva che vivere come camminare significa alzare il piede ma anche poi usarlo allora chi ha il coraggio di combattere questa nuova Barbara cultura che ha rimosso la morte
Allora dobbiamo tornare hard insegnare i timori che fa parte della vita dobbiamo tornare due disegni cose mica della vita dobbiamo portare avanti questa cultura oppure no e chi è che lo deve fare io non dico che ci sia una persona su e c'è alimentata che debba occuparsi esclusivamente di questo per questa situazione in cui noi ci troviamo perché a parte questo del consesso dove si parlò di bellissime cose ne sappiamo e Ventafridda disorientati dalla detto più volte che si muore ancora male Simone mai in casa Simoni mani negli ospedali
Dove i medici non fanno nulla per lenire le sofferenze delle persone le persone nulla è chiaro che provocatorio anch'ma diciamo nulla questo questo va detto vari detto va ribadito che l'ha portata avanti
Grazie
Bene non si può che essere d'accordo con il collega e si può aggiungere che forse in queste in questa attività in questo tipo di maturazione bisogna coinvolgerli di più anche il personale infermieristico e che le attività dei medici e delle infermiere dovrebbero essere più vicine più coordinate c'era una domanda del professor cento e poi mi perdonerete dovremo dovremmo prego dobbiamo dobbiamo coi terminare perché il nostro tempo è già scaduto prego
Certo solo di Verona insegna oncologia medica la facoltà di Medicina di Verona
Come procioni Maffezzoli come presso Valiani il segno anche un po'di medicina palliativa
Anche se gli obiettivi didattici credo certamente nel corso di patologia medica nemmeno del corso di oncologia medica e tanto meno del corso di astenuto il Gia comprendono le cure palliative
Questo per dire che certamente auspicabile condivido molto l'entusiasmo del professor Bagliani per l'insegnamento ovviamente delle cure palliative però credo anche e vorrei riportare a concretezza e a razionalità un attimo
Questo dibattito che mi pare riguardi le cure palliative insegnamento universitario quindi vorrei rivalutare un attimo quelli che sono i canali istituzionali dell'insegnamento universitario quindi corso di laurea diplomi universitari scuole di specializzazione
Probabilmente questa concretezza Orazio realizzazione male essi adattano l'argomento delle cure palliative che presto Rugarli sa che sono una razionale quindi probabilmente mi ritengo un pessimo palliativista cerchiamo di sfruttare quelli che sono oggi i canali istituzionali quindi corso di laurea la tanto deprecata tabella diciotto bis
E certamente va rivista che non comprende una marea di medicina palliativa
Non comprende un obiettivo didattico di medicina palliativo di cure palliative che purtroppo non siamo riusciti anche se lo personalmente proposto al professor vettore
L'attuale presidente della Conferenza permanente nei pressi di dei Presidenti dei corsi di corso di laurea ma non è stata assolutamente accettata
Però credo che ci sia un grosso vantaggio della tabella diciotto che l'estrema elasticità e possibile assolutamente integrare insegnamenti quindi fare corsi di medicina palliativa
Esiste uno strumento che ha già ricordato professor Maffezzoli che l'attività didattica opzionale
Che non è opzionale nel senso che non è un esame complementare come eravamo abituati
A pensare una volta sono trecento crediti didattici obbligatori e quindi le singole facoltà possono fare corsi a re quello che vogliono seminare
Di medicina palliativa integrando probabilmente anche le competenze anestesiologiche oncologiche eccetera e questo credo che sia un invito che va rivolto a tutte le facoltà per attivare immediatamente
Dei corsi di medicina palliativa certamente va proposto anche non tanto la disciplina sapete che nella tabella diciotto non esistono più le discipline quindi oggi non è attuale proporre la disciplina di medicina palliativa anche se personalmente
Condivido la posizione degli amici palliativisti eccetera può essere proposto un obiettivo didattico di medicina palliativa può essere proposto un'area formativo di tattica di medicina palliativa ma non più una disciplina il secondo spazio sono ivi diplomi universitari
Sconosco molto meno la tabella diciotto terra ma credo che ci sia uno spazio che valga la pena occupare anche quegli spazi e proporre un diploma universitario
Di cure palliative per l'infermiere che si dedicano e cure palliative l'ultimo le scuole di specialità oggi non esistono sapete scuole di specialità di medicina palliativa non esistono obiettivi specifici nelle varie scuole di medicina palliativa anche nella nostra che è articolata in due indirizzi di Oncologia diagnostiche di oncologia medica solo in un obiettivo di oncologia medica si parla con un termine un po'il suo mistico
Un obiettivo part anche in fase critica che un termine fu un pochino
Va bene più familistico quindi io credo che la scuola di specialità in medicina palliativa possano essere possano essere pensata e prosciuga abbia già accennato che l'orientamento attuale dell'OMS proposto dalla c'è prevede anche i due anni comuni
Della della medicina interna e credo che possa essere un'occasione per all'Istituzione anche per la scuola di medicina palliativa
Non condivido mi scuso e procioni Baliani questa sulla negazione nella scuola inizino palliativa perché il problema non è tanto se servono o non servono le scuole
E se servono o non servono le unità di cure palliative i servizi gli hospice se servono che son convinto che servono serve la scuola di specialità che non è altro che il diploma professionalizzante
Terra autorizzare dei medici a fare questo servizio
Grazie
Ringrazia il
Il professor Mariani o respiratoria Cirene parola Simon dodici e tengo anche in Europa che si paga a chi a chiarire questo equivoco perché veramente son mi dispiace voglio dire questo deve essere un convegno veramente di anche di solidarietà
Guardi che io quello che le ha detto sono d'accordo al novantanove per cento quindi non capisco dove è nato l'equivoco l'equivoco è questo
Il problema è talmente vasto per cui ci vogliono le unità ci vorranno gli hospice un problema intorno al quale giriamo e siamo d'accordo sono favorevolissimo all'insegnamento universitario secondo me andrebbe integrato nella medicina interna e non farne una specializzazione raccordo e quindi capisco benissimo dove io non ero d'accordo ma ripeto
Si tratta solo di chiarire i termini perché anche su questo voi dovete essere d'accordo e che il problema è così diffuso
Che dobbiamo ribaltare una concezione cioè dobbiamo insegnare al al medico medio non soltanto a interessarsi a quei farmaci che faranno scomparire la polmonite
O o che gli faranno fare più bella figura sul sul sullo stomaco da cui decide addirittura di fare chiasso scopi sta prima ancora per per quella che è una richiesta di mercato
La che il mercato dell'uomo a che fare con la dignità dell'uomo quindi io sarò tranquillo solo quando vedrò che questo messaggio arriva realmente la medicina di base perché finché ne facciamo una operazione
Importantissima
It Midnight dicono per dare fuoco direbbero gli inglesi mi va benissimo opponeva del centro Sicilia
Mi rimane il sabato e la domenica
Dove tutto si chiude allora deve essere cultura diffusa e qui l'equivoco quindi penso che non ci sia materia di equivoco
Quindi va benissimo quello che voi fate ma io ripeto personalmente devo lottare più che mai quindi volontari con con un'operazione che se volete quella specialistica e più nella gente questo voglio fargli capire
Da bene no a questa precisazione in fondo rende chiaro che non esistono sostanziali disaccordi forse il pensiero del professor Mariani si può sintetizzare una semplicissima frase va benissimo che vengano attivati dei corsi che quindi ci siano delle opportunità chiamiamo un certo senso specialistiche terapie palliative ma questo da solo non basta bene no Bernal prescelti
Per la parola presso il tendone cattivi
No no era solo per un'informazione pomo tutti i colleghi che a qualche settimana ho reso attivo attraverso il Centro Studi informatica dell'Università un disc arse un gruppo internazionale dolore e sulle cui hanno aderito dalla Cina al Canada Messico Sudafrica Krithia alloro fu avesse le mai temeva e che fosse
Fosse interessato a collaborare non ha che da contattarmi grazie bene grazie per questa precisazione finale la del professor tengo e quindi noi il ritardo e ci scusiamo con il professore costoni abbiamo terminato ingresso accedo
Al collega Angelo Agostoni la parola
Devo
Io dovrei rapidamente a concludere questo convegno che in realtà
A sollevato molti problemi
E mi trovo in una situazione estremamente difficile per cercare di arrivare a una conclusione concreta sugli aspetti che dovevano essere enucleati dal convegno che come ripeto ha sollevato parecchi problemi ma come sempre risposta per alcuni non ce n'è stata
Mi permetterò però di
Esternare il mio pensiero in riferimento a questo convegno su tre punti sostanziali che mi sembra siano emersi in modo preponderante io seguito scrupolosamente il convegno da ieri alle due fino adesso
Sono passato quindi dall'ascolto
Di
Considerazioni d'ordine filosofico etico
Medico e anche biologico che indubbiamente così spaziavano in campi anche DiVersi
Dicevo i tre punti che vorrei affrontare
Perché mi sembra siano sostanzialmente emersi in modo più preponderante da tutto quanto è stato detto in questo in questi in questo convegno sono sostanzialmente tre il primo l'ha ricordato giusto all'inizio professor Ventafridda anche ieri
Dicendo che il punto centrale rimane il problema della futura della formazione culturale
Scientifica e sociale
Quindi un problema di cultura
Il secondo problema che mi sembra sia emerso in modo abbastanza chiaro
Noi intendo medici ed infermieri perché desidero comunale ovviamente anche gli infermieri
E il terzo tipo e l'insegnamento che dobbiamo introdurre per i medici e per gli infermieri
Nei confronti di queste malattie allora il primo punto quello culturale
Direi che questo è un problema che ha segnalato Ventafridda ma che mi sono trovato proprio in una lettera sul New England di pochi giorni fa esattamente il tre aprile di quest'anno
Il giocatore americani che dicevano
Noi non abbiamo l'illusione che semplicemente creando un codice famoso i famosi no ITO musici di nove incide dieci Lima
Oppure
Creando una classificazione coi Dionigi per le malattie terminali
Noi avremmo migliorato la assistenza ai pazienti che stanno morendo
In un ospedale ucraina in un ospizio ma invece noi crediamo che un esplicito riconoscimento
Della cura nei confronti di questo malati
Finirà col portare un cambiamento
Nella cultura stessa medica noi siamo ottimisti dicono che questo cambiamento verrà o il che
Ci sono già dei programmi in questo Paese parla vagamente dagli Stati Uniti
Ma penso si possono applicare anche al caso nostro visto l'attività della Fondazione Floriani supportati da Fondazione da gruppi medici tra società mediche da ospedale che stanno
Sviluppando degli approcci interdisciplinare comprensivi per migliorare le cure pagliacci
Quindi è un problema proprio di cultura e va dato quindi merito
A queste fondazioni private tra cui in primo piano ovviamente la fondazione Floriani di portare
Alla discussione direi generale anche a livelli non si tipici questo problema
E di farne un punto essenziale di quello che dovrà essere un'analisi della nostra vita futura in senso sociale ermetico
Il secondo aspetto è quello dell'approccio nei confronti del malato inguaribile
Ho sentito dire ieri e condivido pienamente che il malato inguaribile deve sentirsi curato come gli altri ed essere trattato uguale agli altri ma anche a loro è stata fatta
Già un comune anni fa ne avevo parlato tempo fa convento fredda una analisi del tempo che facendo il giro in sala il primaria o il medico responsabile del reparto dedica ai vari malati
Ed è risultato che il tempo calcolato con l'orologio
Era minimo per i malati che non presentavano possibilità di guarigione quindi non che venissero trascurati ma venivano pagati molto meno
Ora già questo di per sé crea un problema da parte del paziente nei confronti degli altri malati questa è una cosa che per esempio va noi stessi che abbiamo questa responsabilità di di assistere questi malati facendo il giro dobbiamo assolutamente evitare dobbiamo dedicare lo stesso tempo che dedichiamo agli altri ammalati e usare gli stessi mezzi diciamo per avere un rapporto che sia ritenuto dal paziente analogo a quello che di richiamo agli altri partiti agli altri malati
E in effetti l'aspetto di questo malato poi va visto come diceva il collega inglese che stamattina pence
Che deve essere visto nella sua totalità parlava divulgazione che ha
E deve essere un tempo al Pincio e deve essere approcciato in modo globale dai medici e dal personale infermieristico
C'era D'Agostino professor D'Agostino che ieri diceva
Che bisogna prendersi cura di tutti gli ammalati compresi questi in Garibaldi indipendentemente dalla ricaduta che questa può avere cioè ci può anche essere una ricaduta che apparentemente è zero ma ciò nonostante deve essere curato in modo analogo e questo mi sembra un dato fondamentale che sentito
Da un filosofo
Filosofici occupa anche il di di problemi di etica e di quindi anche di economia sanitaria fa molto piacere
Proprio nell'insegnamento
Ecco in effetti per insegnamento doveva essere forse il tema principale di questo convegno perché come si dice si dice una nuova dimensione della medicina cure palliative e insegnamenti universitario
Ecco io qui credo forse che in effetti ed è venuto fuori nella discussione anche poco fa
Ci sia in realtà un grosso gap che ci mette in difficoltà
Ci mette in difficoltà perché da una parte e sentiamo dire che questi pure palliative devono essere insegnati in termini molto precisi addirittura in termini specialistici con dei corsi ad hoc eccetera
E d'altra parte sappiamo benissimo invece che non hanno mai sostanzialmente nessuna
Tentativo di approccio in quello che era insegnamento tradizionale quindi c'è un buco
Allora io penso che
Sia indispensabile a tutti i costi colmare questo gruppo
Che non è facile
Non è facile perché come è stato detto
Per fuori ma chi lo fa chi non segna l'internista anestesista chirurgo l'oncologo
Quindi
Che anno si fa come lo si fa dove non si fa quando lo si fa insomma c'è un sacco di problemi che possono in fuori ma che in realtà forse non sono così
Difficili da
Affrontare
Io non sono molto d'accordo sul titolo professor Ventafridda la nuova dimensione del una nuova dimensione dell'Ami di Cina io mi domando se le cure palliative possono in effetti era presentare una nuova dimensione della medicina
Avrei qualche perplessità sull'aggettivo nuovo e anche qualche perplessità sul sostantivo dimensione perché se come vero Gallucci ci ha detto
Mi pare questa mattina ho ieri sera adesso non ricordo bene perché sarebbe molto più facile insegnare
La le cure palliative a un medico del mille settecento nel Nizza nel mille ottocento
Che non o medico attuale significa
Che avremmo molto più facilità ad avere un contatto con un medico che abbiano cultura del Settecento durato cento che numerico di oggi quindi allora la cultura di allora forse
Doveva
Essere probabilmente più aperta a questi problemi che non la nostra cultura di oggi quindi forse non è tanto nuova ma quanto un ritorno all'antico nel senso che forse questi problemi i nostri bisnonni gli avevano
Più chiari di noi forse gli avevano vissuti più
Direttamente di quanto non facciamo noi il nostro tecnicismo ci ha portato lontano dal malato c'ha portato lontano da quelli che sono degli aspetti invece un contatto col malato che i nostri bisnonni medici al o infermieri avevano
Io credo che l'insegnamento dovrebbe però io non ho sempre avuto un'idea poi scusate la butto fuori qui so che fa così un pochettino scalpore ma io sono convinto perché intraprese in ho fatto un'esperienza personale che sviamento della medicina dovrei partire facendo fare l'infermiere al lo studente in medicina
Se lo studente che vuol fare medicina facesse una scuola di sei mesi di attività infermieristico dicendo a venti va bene lo stesso andiamo avanti se no alternati
Questo perché le cose che si imparano col contatto col malato facendo l'infermiere non si impareranno mai nella facoltà medica
Ciò nonostante
Ciò nonostante dico che sarebbe estremamente opportuno non il caso che appunto per Organ colmare quel gap cui accennavo prima
Sì arrivasse a una situazione in cui venisse privilegiato
O per lo meno estremamente rinforzato quello che oggi non c'è che si è perso perché il contatto medico paziente
E questo che ci manca finché noi non ritorniamo ad avere un contatto medico paziente vero insomma queste queste passeggiatina and day
Le gli studenti del quinto se stanno nelle sale che vengono a sentire il racconto di qualcheduno o che ci seguono così con fare scolorito adesso poi son tutte ragazzine sono tutte le femminucce queste
Che che vengono insomma si ha l'impressione che vengano pieni di buona volontà ma in realtà non partecipano un bel niente a quello che la vita del malato
Io sono veramente dispiaciuto di questo mi pare che sia una cosa che non va bene ai miei tempi quando ero studente io
Usavo senz'altro mi si mi si faceva partecipare di più alla vita di quello che succedeva in sala e alla vita di tutti i giorni non mi ricordo che rimasi ero studente credo del quinto e del sesto anno
Molto impressionato da una frase di una donna che stava morendo
Ero lì solo in quel momento con lei per una donna che aveva avuto un ricordo una vita difficilissima piena di stenti e di privazioni e che uscì con questa sua espressione veramente tragica turche fatica che Stéphane Camurri
E questi sono cose che non si possono dimenticare e che ti restano impresse per tutta la vita
Non sono d'accordo
Con chi ha detto ieri io stamattina che la morte non è produttiva
Questo usciamo forse dal seminato dell'insegnamento ma io trovo che anche
L'assistere
Alla morte Uhl seguire il fenomeno morte sia estremamente produttivo
Non sarà produttivo in termini economici ma in termini di educazione e di istruzione e di informazione è estremamente produttivo
E quindi un malato che sta morendo bisogna guardarlo in faccia e non bisogna rivolgersi le spalle e andare a fare qualcosa d'altro
Infine
E non ho sentito
Un approccio che mi sembrerebbe importante per quanto riguarda le cure palliative e quindi mi è spiaciuto che i colleghi che si occupano di questi non abbiano messo l'accento forse l'hanno messo un pochino di sfuggita ma credo che sia
Che credo ecco che sia molto importante e cioè un appoggio di tipo spirituale o psicologico se vogliamo contro la famiglia e con il morente
Se leggete anche riviste
Di di Paesi nordici come può essere la Finlandia con la Scandinavia in cui certamente c'è una una una tradizione che è diverso dalla nostra per carità su questo campo
Però trovate come questi colleghi dicono estremamente importanza a che o ci sia loro pastore vicino o ci sia lo psicologo lo psicologo che ha seguito magari questo malato nel decorso delle sue tribolazioni
E Possa accompagnarle ricordo per letto un articolo tempo fa che era estremamente commovente di questo muratore che stava morendo
Che muoveva
Che gli avevano dato in mano una pallina e che non muoveva come fosse una cazzuola del soprattutto delle cose che evidentemente hanno anche loro una loro importanza e che mi sembra debbano rientrare in un compito per chi si occupa in particolare di questo tipo di patologia
Allora se noi riuscissimo a colmare questo gap
Se noi tornassimo a far sì che i nostri studenti del quinto e se stanno vivessero in sala
E va bene Sinesio televisivi va bene i libri ma devono vivere in sala per avere il contatto del malato come si faceva nel mille novecentoquarantasette quarantotto quarantanove quando io avevo la loro età e questo sicuramente mi ha dato una formazione
Che mi è servita per tutta la vita avessero questo contatto continuo coi
Avanti e imparassero da loro e magari facessero anche l'infermiere come dicevo prima tutto questo servirebbe a colmare questo gap e una volta che abbiamo colmato questo gap
Allora sì potremmo dire arriviamo a fare anche delle specializzazioni perché si occupa in particolare di questo approccio se lo avremo due tipi di personaggi che si trovano molto staccati il medico generico chirurgo generico e chi invece ha una specie districa di tipo di cure palliative in cui evidentemente il contatto diventa difficile d'altra parte
Vorrei terminare con quella frase che viene sempre detta è una frase classica non è niente di di originale che viene sempre dette in francese che sta scritto in francese
Anche su ospedali inglesi ed americani il compito del medico e quello che suona così career che foie sulla cioè sull'uomo console toujours grazie
Chiudo questa nostro convegno vorrei dire a tutti voi che questo convegno
Che è sta to
Il primo tentativo
Di far capire alle persone che sono preposte alla didattica all'insegnamento per i portatori di cura
Che bisogna che le persone che curano gli individui conoscano come ci si occupa per le per con le persone che che muore che morì è un problema importa
Tante completamente aperto e
Quel proposito problema che si chiamano cure e cioè e queste cure palliative che si sono affacciate e debbo dire ancora poco in questo Paese
Sono vastissime sono enormi qualcuno ha detto terapie dormo tre pillole una piccola cosa importa ante ma non è nulla pallore dovuto dobbiamo guardare anche tutto l'aspetto
Che
La comunicazione lambire
E l'aspetto spirituale i valori che bisogna revocare in queste persone la presenza tutte cose che io concordo con chi ha detto che bisognerebbe fare
Are ai ai giovani stare vicino bisognerebbe che loro capissero che che bastano poche cose io concordo però dico questo non avviene
La gente soffre
Abbiamo Ida
Fatti che dimostrano che questa questa mentalità esiste tuttora negli ospedali visto tuttora nelle case allo dobbiamo fare qualcosa io ho lavorato dove messe e ho visto che qui piccoli atti di impatto che sono avvenuti in diverse
è stato fatto con l'educazione tutto ciò avviene con l'informazione e l'educazione ecco perché è importante che s'fare meno queste cure palliative come educazione di base dell'infermiera del medico del volontà Mario altrimenti noi non riusciremo che Soro a proferire personali Esperia se io faccio questo io faccio quest'altro io offro e tutto verrà sotto uno in spinta solidaristica e non è solo sorridere insomma e non è solo solidarismo noi lavoriamo anche su quelle cose che non sappiamo fare che conosciamo che studiamo anche in termini di confronto scientifico quindi professionalità empatia queste su due parole che ci vogliono dire questo possono dire anche una dimensione nuova quando mai si dovrebbe vedere un medico e un infermiere un meeting si è me pare tipicamente lavorare e questo non è qualcosa di nuovo tante cose nuove che ho adesso nella nostra società assistenziale medica non esistono sono proposto dalle cure palliative siamo solo agli inizi anche gli esperti che ci sono in questa sala sanno loro stessi che sono agli inizi quindi io mi auguro che questo messaggio che è stato portato dalla Fondazione Floriani venga recepito e se non viene recepito dalla Fondazione venga recepito da qualche sì essi altra persona che lo vuole proporre
è un messaggio per è un messaggio importante finché noi non faremo qualcosa in campo educativo questo problema rimarrà sofferenze aumenteranno lo stesso che una società del due mila ci perdoni l'H ampia come cambiano tante cose e una di questi aspetti e quello che io credo che maggiormente più di tutto lo ha dato l'organizzazione mondiale e la serenità nel suo rapporto sulla salute del mille novecentonovantasette le priorità massima e quella di assistere il malato morente e di provvedere adeguate cure palliative grazie