L'arresto del pentito B. Di Maggio e le conseguenze sul processo a Giulio Andreotti

L'avvocato Fragalà deputato di Alleanza Nazionale colui parliamo del clamoroso arresto del cosiddetto pentito Balduccio Di Maggio che accusato di e se il mandante di un duplice omicidio Di Maggio che è una delle colonne della del processo nei confronti di Giulio Andreotti era un epilogo prevedibile perché due anni fa il nel gennaio del mille novecentonovantacinque alcuni quotidiani riportarono Colle
Intercettazioni telefoniche che i carabinieri di Monreale avevano fatto all'utenza telefonica i unno presunto affiliato alla mafia tale Francesco orrende dati San Giuseppe Jato
Già dall'aprile del mille novecentonovantatré temeva conversazioni telefoniche
Col telefono cellulare di Balduccio Di Maggio il contenuto di queste conversazioni telefoniche era chiarissimo si parlava il regolamento di conti di staccare nella testa di qualcuno a San Giuseppe Jato di deposito di armi clandestine e poi si parlava soprattutto o di una vera e propria guerra di mafia quando io ritenni nel nell'espletamento del mio dovere istituzionale e di avvertire con una lei
Che era la presidente la commissione antimafia il ministro dell'interno al ministro di Grazia e Giustizia
Inviando queste intercettazioni telefoniche per cui immediatamente
Colpito da una azione intimidatoria di chimica con gergo stalinista diceva che stavo tentando di delegittimare
Gli apparati
Investigativi o addirittura o che però oggettivamente per avevo stavo oggettivamente favorendo la mafia e invece il tempo mi ha dato purtroppo ragione e cioè quello che era già scritto in quelle intercettazioni telefoniche
Izzie coperto con quel polverone e si è consentito atti maggio di fare una sua guerra di mafia
L'ha privata addirittura attraverso la eliminazione fisica dei suoi avversari o di Costa
Fragalà il procuratore Caselli si è affrettato a sottolineare che Di Maggio rimane una pentito credibile
Ma io credo che questa affermazione nonostante venga da uno esponente istituzionale
Della lotta alla mafia lasci alquanto perplessi perché un collaboratore di giustizia che subito dopo il suo arresto cioè nell'aprile del mille novecento novantatré era già col telefonino agli impartire ordini ai suoi affiliati costa capo a San Giuseppe Jato evidentemente nonno Otter pone per la sua attendibilità ma soprattutto per il disinteresse delle sue e dichiarazioni Di Maggio ha dimostrato Ivor era combattere una sua guerra privata di mafia con i verbali di interrogatorio ma soprattutto corno o il mitra ebbene io credo che si pone oggi il problema o della gestione dei pentiti che non può essere a più affidata anche dopo o quello che la l'alta corte di giusto i sia o dell'Aia ha detto contro l'Italia a favore del caso Contrada non si può più lasciare che la giustizia italiana sia affidata in mano a criminali che continuano ad essere criminali anche dopo il loro pentimento vorrei ricordare come Di Maggio e tra virgolette il testimone del bacio tra Totò Riina e Giulio Andreotti diciamo un pilastro dell'accusa nel processo all'ex capo del governo di Madrid anche colui che ha avuto un contributo di almeno cinquecento milioni dallo Stato io non vorrei che è questa particolare qualità processuale di Di Maggio nel processo Andreotti gli Abba gli abbia assicurato oltre misura un'assoluta impunità cioè io non vorrei che per salvare le dichiarati ogni tipo di maggio nel processo Andreotti si siano chiusi gli occhi su quanto Di Maggio a commesso o dall'a partire dal suo presunto pentimento o fino ad oggi adesso io mi chiedo e chi do soprattutto al ministro di grazia e giustizia con una interrogazione al ministro dell'Interno che è il responsabile del Sisto ma di protezione e gestione dei pentiti io chiedo per caso adesso Di Maggio si ripetuti ha di nuovo e lo Stato gli pagherà altri cinquecento milioni